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Journal articles on the topic 'Collettività'

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Sanzi, Ennio. "La dialettica singolo-collettività nei cosiddetti “culti orientali” del mondo imperiale romano. Esemplificazioni storico religiose." Dimensões 3, no. 42 (July 1, 2019): 135–50. http://dx.doi.org/10.23871/dimensoes-n42-26446.

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Abstract:
Il secondo ellenismo ha riservato ampio spazio alla dimensione onirica individuale come dimostra l’esperienza onirica di Elio Aristide. Le testimonianze analizzate relative ai culti di Iside e Serapide e di Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus mettono in evidenza la predilezione dimostrata dalla divinità nei confronti del fedele visitato in sogno e la legittimazione dello stesso fedele da parte della collettività. Tale condivisione finisce per rafforzare il legame tra la collettività stessa (della quale fa parte il prescelto) e la divinità.
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Novara, Cinzia, and Fortuna Procentese. "Presentazione del numero. Il ruolo della collettività nell'emergenza." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 5–8. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001001.

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3

Benassi, Federico, and Raffaele Ferrara. "Modelli insediativi delle principali collettività immigrate in Italia: recenti tendenze." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (September 2013): 66–85. http://dx.doi.org/10.3280/rest2013-002004.

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4

Canepa, Aristide. "Forma di governo e collettività locali nella Costituzione tunisina del 2014." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (July 2015): 123–39. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2015-001005.

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5

Cacciafesta, F. "Alcune formule valide per lo studio di collettività aperte con rimpiazzo." Rivista di Matematica per le Scienze Economiche e Sociali 14, no. 1 (March 1991): 25–31. http://dx.doi.org/10.1007/bf02319397.

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6

Costa, Francesco Vittorio. "Farmaci antipertensivi a confronto: costi e benefici per il paziente e la collettività." Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 4, no. 4 (December 15, 2003): 193–200. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v4i4.779.

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Abstract:
Pharmacoeconomic analysis of antihypertensive treatment should be performed following a correct methodological evaluation and considering with accuracy both costs and benefits of different therapeutic options. Costs evaluation is frequently performed simply examining the retail price of drugs which represents only a part (usually no more than 50%) of cumulative costs of therapy. Controlled clinical trials are the main source of information about benefits of therapy, but probably, in many cases, they underestimate the benefits of treatment and are unable to differentiate the effects of different drugs because of a too short follow-up. Benefits should be calculated not only in terms of saved lives or prevented events, but also in terms of prevention-regression of target organ damage and of quality of life of patients. If analysis are performed correctly, more recent drugs, like ATII antagonists, even if they have a higher retail price, become highly costeffective thanks to their protective activity against events, and to unbeatable levels of compliance and persistence which are associated with treatment with these drugs. Comparison between old (cheaper) and newer (more expensive) drugs, and recommendations to start therapy with the cheaper drugs, are a nonsense since to achieve goal blood pressure combinations of more drugs are always necessary. Treatment of hypertension, if extended to all patients and performed aggressively, must be considered not only a life-saving, but also a money-saving tool.
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Verico, Paola. "Studio delle eliminazioni da una collettività per più case con il metodo simulativo." Rivista di Matematica per le Scienze Economiche e Sociali 17, no. 1 (March 1994): 3–10. http://dx.doi.org/10.1007/bf02091662.

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Kimenyi, M. S., W. F. Shughart, and R. D. Tollison. "What Do Judges Maximize?" Journal of Public Finance and Public Choice 3, no. 3 (October 1, 1985): 181–88. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117200.

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Abstract:
Abstract È stato sostenuto da Richard Posner che i giudici, poiché non ricevono alcun compenso monetario dal modo in cui prendono le decisioni, hanno come obiettivo la massimizzazione della loro utilità attraverso l’imposizione sulla collettività delle loro preferenze.Quest’indagine dimostra, invece, che i giudici sono sensibili agli incentivi economici come tutti gli altri individui. In particolare, la loro produzione aumenta quando il loro stipendio si eleva. Ciò non esclude che i giudici pongano in essere decisioni che massimizzino la loro soddisfazione. Al margine, però, essi fanno di più quando la loro remunerazione aumenta.
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Baba, Stephen Anthony. "A Second Triangle Loss in Rent Seeking*." Journal of Public Finance and Public Choice 15, no. 2 (October 1, 1997): 125–33. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782879.

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Abstract:
Abstract Vi è un’ampia letteratura sui costi sociali dovuti ad attività non direttamente produttive (rent-seeking) e che, distolte dall’utilizzo appropriato, riducono il benessere della collettività. Accanto ad essa, il presente scritto evidenzia un costo sociale connesso al fatto che il lavoro e le altre risorse saranno utilizzati in modo inefficiente nell’ambito di attività che purtuttavia sono produttive.L’argomento principale è che, oltre le risorse indicate da Tullock come utilizzate del tutto improduttivamente, anche quelle impiegate in attività produttive lo saranno in modo inefficiente, quando vi siano altre opportunità di uso più produttivo che, a motivo delle regole vigenti, non è conveniente utilizzare.
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Brady, Gordon L. "Global Warming: Cognitive Dissonance, Incipient Regimes, and Rent-Seeking *." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 1 (April 1, 1993): 41–52. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539608.

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Abstract:
Abstract Questo scritto applica il concetto psicologico di dissonanza cognitiva per esaminare il fondamentale problema ambientale del cambiamento climatico globale. Gli studi di psicologia definiscono la dissonanza cognitiva come la frustrazione che fa seguito ad una decisione presa in assenza di informazioni rilevanti, ma che vengono acquisite successivamente.Un «regime incipiente» nasce come frutto di particolari gruppi d’interesse che comprendono la burocrazia pubblica e gruppi d’interesse pubblici e privati, i quali approfittano della dissonanza cognitiva per far rendere accettabile la creazione di strutture la cui utilità per la collettività non è dimostrata.Questa tesi è sostenuta attraverso un’analisi di asserzioni molto diffuse circa gli effetti dei cambiamenti climatici, il cui fondamento appare più emotivo che scientifico.
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Nifosì, Chiara. "Una piazza come anticipazione di una nuova visione." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 61–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093010.

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Abstract:
Attuando uno dei principali obiettivi del nuovo Piano di governo del territorio di Romano di Lombardia, la rigenerazione della piazza Don Sandro Manzoni ha risposto alla necessità di riconquistare uno dei luoghi più sensibili per la collettività, limitando le risorse investite. Il nuovo spazio pubblico si configura come un suolo comune, dinamico, flessibile e multifunzionale: un grande prato in grado di accogliere attività diversificate e il gioco libero, un'estesa superficie disegnata per gli eventi, lo sport, i mercatini e le feste di quartiere. Questo piccolo intervento non solo risponde a principi di rammendo dell'esistente, ma soprattutto esemplifica un efficiente processo di integrazione sia degli strumenti di pianificazione e di progetto, sia della moltitudine di soggetti e risorse a vario titolo coinvolti.
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Sanzi, Ennio. "Un caso di magia nel I secolo d.C. o dell’invincibilità del 'mos maiorum'." Romanitas - Revista de Estudos Grecolatinos, no. 9 (December 14, 2017): 91. http://dx.doi.org/10.17648/rom.v0i9.18481.

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Abstract:
Un’epigrafe datata all’ultimo quarto del I sec. d.C. in cui si commemora lo scioglimento di un voto indirizzato a Giove Ottimo Massimo da parte di un sexvir Augustalis et Flavialis della colonia di Todi, se analizzata secondo una rigorosa lettura storico-religiosa, si rivela una reale cartina al tornasole per meglio comprendere come la magia sia stata concepita nel seno dell’ufficialità dell’epoca. La constatazione che il dedicante espliciti il proprio titolo, che la divinità artefice del fallimento dell’azione magica rivolta contro il collegio dei decurioni sia Giove Ottimo Massimo, che il voto ricordato sia stato formulato pro salute dell’intera collettività, assume valore imprescindibile solo se filtrata attraverso la filigrana del mos maiorum, assoluto discrimen tra ciò che lecito o meno in forza del relativo uniformarsi o alla tradizione.
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Russo, Giuseppe, Alessandro Silvestri, and Cristina Cerbaso. "Spending review ed impatto sulla collettività: proposta di una nuova metodologia ed applicazione agli Ambiti Territoriali Ottimali." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 63 (September 2016): 23–50. http://dx.doi.org/10.3280/riv2015-063003.

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Ghini, Teresa, Anca Gabriela Daniloiu, Francesco Sintoni, Nicoletta Bertozzi, and Antonella Brunelli. "Gli interventi di salute nelle collettività: la gestione di un focolaio di epatite A in una scuola." Medico e Bambino pagine elettroniche 40, no. 1 (January 31, 2021): 22–24. http://dx.doi.org/10.53126/mebxxiv022.

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Abstract:
The paper describes 2 cases of hepatitis A related to each other and occurring in the context of the same school. We illustrate the sequence of actions taken towards individuals and the community in order to contain the spread of the epidemic outbreak; the key elements of integration and collaboration between the various Services and Authorities involved; the modern tools of information and communication that have been used.
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Messina, Patrizia. "Trasferimento di tecnologia e scienza politica: il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Abstract:
Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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Fontanarosa, Fiore. "Common property rights e traditional knowledge: appunti comparatistici in tema di diritti di proprietà intellettuale delle collettività locali." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (February 2019): 136–74. http://dx.doi.org/10.3280/aim2016-002009.

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Cimmino, Maria. "L’indisponibilità del diritto all’integrità fisica della persona umana in ambito sportivo e i limiti al rischio consentito." Ius Humani. Law Journal 5 (May 2, 2016): 69–103. http://dx.doi.org/10.31207/ih.v5i0.80.

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Abstract:
Lo sport, espressione di valori come la lealtà e la correttezza, il rispetto delle regole, l’integrazione, la democrazia, è una forma di manifestazione della personalità umana, finalizzata, anche attraverso il tempo libero, al miglioramento del benessere psicofisico del singolo e della collettività. Tuttavia e paradossalmente talvolta esso può risolversi nell’uso della violenza e/o in un contrasto fisico tra gli atleti, contemplato in alcuni casi dai regolamenti sportivi. Come si giunge a valutare meritevoli le attività sportive nel quadro dei diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti? Il lavoro si propone di analizzare i rapporti tra diritto allo sport e diritto all’integrità fisica attraverso una rilettura della teoria giurisprudenziale del rischio consentito, giungendo alla conclusione che nel bilanciamento di interessi di pari rango costituzionale, l’organizzatore di competizioni sportive rivesta una fondamentale posizione di garanzia e che occorre modulare l’applicazione della clausola del rischio consentito in ragione delle circostanze del caso concreto e della qualità del soggetto e del carattere amatoriale od agonistico dell’attività.
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Lima Bianchi, Patrícia Nunes, and Lino Rampazzo. "LA LEGITTIMITÀ DELL’ADEGUATEZZA DEGLI APPALTI PUBBLICI A NUOVI PARAMETRI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE." Novos Estudos Jurí­dicos 25, no. 3 (December 31, 2020): 595–617. http://dx.doi.org/10.14210/nej.v25n3.p595-617.

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Abstract:
L’obiettivo di questo articolo è dimostrare la legittimità dell’adeguatezza degli appalti della Pubblica Amministrazione ai nuovi parametri di sostenibilità. Lo scopo è quello di evidenziare la natura dello sviluppo sostenibile, sulla base dell’analisi di una sentenza emessa dalla Corte dei Conti dell’Unione. Si conclude, in questo studio, che gli appalti pubblici hanno un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi costituzionali del benessere e dello sviluppo, fungendo da veicolo per la promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso il potere d’acquisto dello stato, che incoraggia comportamenti e modifica abitudini all’interno del mercato. In questo contesto, lo sviluppo non deve essere inteso come una mera crescita economica, ma come un processo continuo per migliorare il benessere della collettività, anche se più costoso dal punto di vista economico, risultando in un’efficace espansione delle libertà e delle capacità umane. Per lo sviluppo di questo studio, si è fatto ricorso al metodo induttivo, con procedimento monografico, attraverso unaricerca bibliografica e documentale.
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Garuti, Maria Giovanna. "Gruppi, fondamento del sociale e del politico." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 34 (January 2021): 59–67. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-034006.

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Abstract:
La pandemia che ci ha colti, ingenuamente, di sorpresa ha evidenziato attraverso il distan-ziamento fisico le difficoltà socio-relazionali che pervadono il tempo dell'Antropocene, carat-terizzato da frenesia - frenevita -, ansia da prestazione, angosce di solitudine, isolamento, tensioni securitarie e paura dell'Altro, dell'alterità. L'esperienza che stiamo ancora vivendo può essere l'opportunità, l'occasione per ri-analizzare le forme di vita individuali e collettive all'insegna di una diversa e migliore partecipazione, di una maggiore consapevolezza dei nostri bisogni e di quelli della collettività, di una diversa ed evoluta relazionalità che comprenda non solo l'Io ma anche gli altri - persone e macchine - l'ambiente e il Cosmo. For-mare alla gruppalità, alla prossimità, alla relazione autentica in tutte le sue forme e manifestazioni, è la sfida del presente-futuro. I gruppi sono il pharmakon, nella loro ambivalenza di veleno e cura, che sostiene, se ben dosato, un risveglio possibile dei corpi, delle menti, del pensiero e dell'azione.
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Panza, Costantino, and Michele Gangemi. "Lo sguardo interessato del pediatra di famiglia." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 81–93. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001009.

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Abstract:
La figura del pediatra delle cure primarie è definita da quel professionista che non si impegna a curare il bambino limitatamente alle richieste dei genitori o durante i momenti di patologia acuta; il pediatra si prende cura della famiglia e dell'ambiente che si interrelaziona con il bambino; esce dall'ambulatorio per partecipare attivamente alla vita di comunità contribuendo a costruire, affiancato ad altri professionisti, volontari, organizzazioni o agenzie sanitarie ed educative, programmi di sostegno per i genitori e le famiglie che possano essere supportati dalle risorse locali disponibili. Insieme ai servizi sanitari e sociali della comunità locale, il pediatra si impegna nella costruzione di una rete di professionisti con specifica formazione ed esperienza nella promozione della salute del bambino e della sua famiglia e nella prevenzione di stili di vita potenzialmente negativi. Gli autori evidenziano due ambiti della cura che coinvolgono in tal senso la pediatria delle cure primarie a garanzia della salute del bambino, della sua famiglia e della collettività: il maltrattamento e le vaccinazioni.
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Deluigi, Rosita. "Distanze globali, interdipendenze sociali e prossimità umane: dalla ricerca di relazione alle progettualità condivise." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 432–43. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9592.

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Abstract:
Il bisogno degli altri è una costante nella nostra esistenza costellata da incertezze e precarietà. Come intessere relazioni significative, anche in chiave educativa, a fronte di tempi e spazi che sempre di più assumono valore solo nel presente sottraendo speranza al futuro? Questo interrogativo farà da sfondo al saggio che intende riflettere sulla necessità di orientarsi in contesti plurali e globali, senza trascurare la specificità di ogni luogo esperienziale. L'intento è di delineare alcuni orientamenti pedagogici per superare i muri di segregazione, eretti per proteggere identità effimere, e per promuovere la crescita consapevole di soggetti dialogici e di comunità generative. La profondità del tempo presente può costituire il substrato per declinare potenziali cambiamenti e per ampliare le prospettive progettuali del singolo e della collettività. Andare alla ricerca delle interdipendenze che connotano l'esistere umano significa aver cura dei legami, alimentando processi di conoscenza di sé e di partecipazione corresponsabile. Ecco perché, per favorire logiche comunitarie sostenibili, lo sguardo attento dell'educatore non trascura le distanze, le differenze e le disuguaglianze
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Garavaglia, Valentina. "Tra utopia e riformismo, il teatro pubblico di Paolo Grassi e Giorgio Strehler." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 10, 2020): 439–58. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910088.

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Abstract:
L’incontro tra Paolo Grassi e Giorgio Strehler avvenuto nella Milano del dopoguerra, segna l’inizio di un sodalizio, artistico e umano, che ha concorso a scrivere importanti pagine della storia del teatro non solo italiano, ma soprattutto ha contribuito ad arricchire la storia della cultura di ispirazione socialista nel nostro paese. Il legame tra il Piccolo Teatro di Milano, nei suoi primi 25 anni di vita, e la storia del socialismo riformista si racconta attraverso drammaturgie di impegno politico, scelte di regia e di politica culturale nelle quali si intrecciano le biografie del regista e dell’ideologo, uniti nell’impegno per la realizzazione di un teatro d’arte per tutti a partire dall’eredità della Resistenza. Attraverso l’analisi degli appunti di regia, della corrispondenza privata, della critica e degli allestimenti, l’articolo si propone di ripercorrere gli anni dalla fondazione del Piccolo Teatro, nel 1947, fino al 1972, anno in cui Paolo Grassi passerà alla direzione del Teatro alla Scala. A partire dal primo allestimento di Giorgio Strehler, L’albergo dei poveri di Gor’kij, le scelte drammaturgiche e stilistiche del primo teatro stabile pubblico italiano si rivelano emblematiche della continua tensione ideale tra arte e politica, tra attenzione rivolta all’uomo e riflessione sulla collettività.
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Piliu, Salvatore. "Il diritto delle comunità umane intenzionali: nuovi ordinamenti giuridici?" Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 349–56. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.349-356.

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Abstract:
Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
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Bignamini, Angelo A. "La persona centro e misura di ogni sistema sanitario." Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Abstract:
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Guido, Alpa. "Responsabilitŕ sociale dell'impresa, enti non profit, etica degli affari." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 199–227. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002001.

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Abstract:
Č variegato lo scenario nel quale sta evolvendo la "responsabilitŕ sociale dell' impresa", un'idea, poi trasformatasi in corrente intellettuale e in iniziative di natura culturale ed istituzionale, che vede protagonisti le imprese, le categorie professionali, le Amministrazioni pubbliche, larghi strati della societŕ civile nonché Governi e Parlamenti. La responsabilitŕ sociale impegna gli operatori economici a valutare - nell'ambito di uno "sviluppo sostenibile" - gli effetti dell'attivitŕ economica sui suoi destinatari e sull'ambiente, e a contribuire alla formazione di un'etica sociale: l'ente organizzato in forma collettiva - corporate, come suona la formula importata dal mondo anglo- americano - č chiamato a prender consapevolezza della dimensione sociale dello sviluppo in cui si confrontano e si contemperano esigenze economiche ed esigenze della collettivitŕ e a recare il proprio contributo alla tutela di diritti e interessi individuali e collettivi sui quali si ripercuotono le scelte, i comportamenti, le strategie dell'agire economico. Č una delle risposte - tra le molte che si potrebbero dare - al progressivo sgretolamento dello Stato sociale, alle aggressioni all'ambiente, alla creazione dei bisogni consumistici, alla precarietŕ del lavoro, alla opacitŕ dei rapporti negoziali, alla ingovernabilitŕ della globalizzazione dei mercati. Questa risposta riposa sul contributo volontario degli operatori e si colloca dunque in uno spazio che va al di lŕ di ciň che ad essi č richiesto dagli obblighi imposti dalla legge.
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Benvenuto, Sergio. "Freud e i collettivi." RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI, no. 1 (December 2009): 125–58. http://dx.doi.org/10.3280/rig2009-001005.

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Mela, Sara. "Reti d'impresa e beni collettivi locali per la competitivitŕ: il marchio Monferr.aLto." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 11–24. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097002.

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Abstract:
L'articolo analizza un progetto realizzato dallo spin-off dell'Universitŕ del Piemonte Orientale, finalizzato a dar vita a una rete d'imprese del comparto agroalimentare, alla luce di alcuni strumenti concettuali: quello di rete d'impresa e di beni collettivi locali per la competitivitŕ. L'autrice mette in luce le caratteristiche dei beni collettivi prodotti dalla rete, il ruolo svolto dallo spin-off e le ricadute del progetto sulla competitivitŕ complessiva del sistema territoriale.
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Forti, Dario. "Note per una psicosocioanalisi dei traumi collettivi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 28 (October 2017): 164–82. http://dx.doi.org/10.3280/eds2017-028011.

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Delle Fave, Antonella. "La relazione di cura e il benessere condiviso." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (January 2011): 57–67. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-001006.

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Abstract:
La relazione di cura puň essere un'importante opportunitŕ di costruzione e condivisione di benessere, sia per il paziente che per l'operatore sanitario. Numerose ricerche negli ultimi due decenni hanno studiato questi aspetti, mettendone in evidenza le potenzialitŕ e le ricadute positive per la qualitŕ di vita dei lavoratori, dei loro assistiti, e della collettivitŕ in cui vivono.
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Toscani, Chiara. "Strategie progettuali per gli spazi collettivi della dispersione urbana." TERRITORIO, no. 67 (January 2014): 123–32. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-067021.

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Brun, Stefania, and Silvana Dalla Bontà. "L'"accertamento pregiudiziale" sull'interpretazione degli accordi collettivi in Francia." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 162 (June 2019): 285–320. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2019-162004.

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Ponterio, Carla. "Le motivazioni poste a base del licenziamento." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 62–73. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006004.

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Abstract:
1. Tipizzazioni di giusta causa e giustificato motivo nei contratti collettivi / 2. Sindacati comparativamente piů rappresentativi / 3. Tipizzazioni di giusta causa e giustificato motivo nei contratti individuali / 4. Le conseguenze del licenziamento.
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Ciapetti, Lorenzo. "Le strategie dello sviluppo locale tra partecipazione e cambiamento." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (April 2011): 39–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001004.

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Abstract:
Lo sviluppo locale č un processo deliberativo. Sebbene la partecipazione avvenga prevalentemente attraverso la mediazione degli attori collettivi di un territorio, la dimensione di democrazia si gioca su aspetti di inclusione e reti di relazione di carattere aperto. Sono ormai evidenti le luci e le ombre del paradigma delle politiche di sviluppo locale, introdotto in Italia con l'esperienza della "programmazione negoziata", a metŕ degli anni '90. Il presente articolo partendo dalla domanda se sia emerso negli ultimi anni un diverso paradigma, conferma la centralitŕ dei sistemi decisionali collettivi locali nei processi di sviluppo del territorio, ma sottolinea l'esigenza di migliorarne l'efficienza in termini di impatti economici e sociali, attraverso politiche che partano da strategie fondate su cinque dimensioni: valorizzazione del contesto locale, unione di risorse e capacitŕ, attenzione ai tempi delle politiche, reti multilivello di attori, orientamento al cambiamento.
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Di Simplicio, Oscar. "Confessionalizzazione e identit collettivà – II caso italiano: Siena 1575-1800." Archiv für Reformationsgeschichte - Archive for Reformation History 88, jg (December 1, 1997): 380–411. http://dx.doi.org/10.14315/arg-1997-jg13.

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Cruciani, Paolo. "Riflettendo sulla psicologia dei fenomeni collettivi a partire da Freud." RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI, no. 1 (December 2009): 177–99. http://dx.doi.org/10.3280/rig2009-001007.

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Speziale, Valerio. "Il rapporto tra contratto collettivo e contratto individuale di lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 361–88. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135002.

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Abstract:
Il saggio analizza i rapporti tra contratto collettivo e contratto individuale di lavoro. Dopo aver sottolineato che la contrattazione collettiva, con alcune specifiche clausole, espressamente qualifica le proprie norme come inderogabili, l'autore sostiene che anche la legge, con una pluralitŕ di interventi legislativi, riafferma la natura inderogabile delle disposizioni dei contratti collettivi. In questi casi, le clausole dei contratti individuali che introducono discipline peggiorative rispetto agli standards collettivi sono nulle ai sensi degli articoli 1418 e 1419 c.c. e sono automaticamente sostituite da quelle collettive. Dopo aver criticato alcune tra le teorie piů diffuse che cercano di giustificare la prevalenza del contratto collettivo su quello individuale, l'autore sostiene che questa prevalenza puň essere riaffermata anche nei casi in cui la legge non attribuisce al contratto collettivo natura inderogabile. Infatti, tale caratteristica puň ormai essere considerata come un «principio generale» del nostro ordinamento giuridico, desumibile in via interpretativa ed applicabile dal giudice anche nelle ipotesi non espressamente regolate.
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Nogler, Luca. "L'AI del 26.11.2020 e il sistema leader di bilateralità della microimpresa (con uno sguardo particolare ai fondi sanitari)." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 681–748. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168003.

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Abstract:
Il saggio analizza le novità più recenti della c.d. bilateralità del settore dell'artigianato e della piccola impresa. Esso offre un quadro di sintesi della contrattazione collettiva nazionale del settore, dell'attività del Fondo di solidarietà bilaterale per l'artigianato nonché quella di tutti i fondi, sia nazionali che territoriali, contrattuali collettivi sanitari.
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Marazzini, Claudio. "Lingue: beni collettivi immateriali, che spesso, e per fortuna, si materializzano." XII, 2020/1 (gennaio-marzo) 12, no. 1 (March 31, 2020): 102–10. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3300.

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Abstract:
Il giorno 5 di ottobre del 2019 si sono celebrati a Udine i 100 anni della Società Filologica Friulana. Per l’occasione, il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, è stato invitato a tenere una relazione, nel contesto di una serie di interventi rivolti al pubblico che gremiva il bellissimo Salone del Parlamento della Patria del Friuli. Gli atti della giornata saranno pubblicati nella gloriosa rivista “Ce fastu?”. Intanto, però, il prof. Federico Vicario, presidente della Società Filologica Friulana, su richiesta del prof. Marazzini, ha permesso che questo intervento fosse anticipato in una pubblicazione dell’Accademia della Crusca. In questo modo si ribadisce il legame stretto tra le due Accademie, con l’auspicio di una collaborazione fattiva e fruttuosa.
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Vitaletti, Micaela. "Rappresentanza datoriale e contratti collettivi nazionali. Riflessioni intorno al modello francese." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 153 (March 2017): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2017-153003.

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Camerlengo, Quirino. "Editoriale. Persona e formazioni sociali, tra diritti individuali e diritti collettivi." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 5–11. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002001.

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Tajani, Cristina. "Reti, attori, politiche e beni collettivi nei processi di riaggiustamento industriale in Lombardia." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 221–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122016.

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Abstract:
Le reti formalizzate tra imprese e quelle tra imprese e istituzioni sono un fenomeno su cui la letteratura si è interrogata a lungo utilizzando sia una prospettiva economica, sia sociologica e organizzativa. Scopo del presente articolo è quello di indagare, in primo luogo, i meccanismi che presidiano la formazione di queste reti, al fine di meglio comprendere chi siano gli attori che gestiscono questi processi e il ruolo delle politiche (in particolare le modalitŕ di finanziamento all'innovazione) nella nascita della rete. In seconda battuta si guarderŕ ai beni collettivi per la competitivitŕ ricercati e generati da queste aggregazioni e al ruolo giocato, nella loro produzione, dai soggetti pubblici o misti a livello territoriale. L'obiettivo è quello di capire quali siano i beni collettivi funzionali alla riorganizzazione su base territoriale dell'economia e se - e in che modo - le istituzioni del territorio riescano a contribuire alla loro produzione. L'analisi si appoggerŕ sulla comparazione tra due casi di reti tra medie imprese di recente formazione, entrambe situate in Lombardia, ed entrambe sorte come esito intenzionale della gestione di importanti crisi aziendali.
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Bavaro, Vincenzo. "Le relazioni sindacali dei metalmeccanici e la giurisprudenza del 2011: note di metodo." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005006.

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Abstract:
1. Premessa sulle relazioni sindacali metalmeccaniche fra accordi separati e unitŕ sindacale / 2. Questioni di metodo sull'interazione tra logica formale del diritto e logica sociale delle relazioni industriali / 3. Sull'efficacia dei contratti collettivi dei metalmeccanici () / 4. Sulla condotta antisindacale delle imprese metalmeccaniche / 5. Sulla forma e la logica dello sciopero / 6. Conclusione sulla logica del diritto e sulla forma delle relazioni industriali
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Schiuma, Daniela. "Soluzioni autonome ed eteronome al problema dell'efficacia degli accordi collettivi aziendali transnazionali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 165 (April 2020): 73–101. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-165004.

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Caggiano, Monica. "E' ritornato il tempo delle ciliegie nei jardins partagés di Parigi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 98 (July 2012): 28–43. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098003.

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Abstract:
Il paper presenta una ricerca sui "Jardins Partagés" (JPs) a Parigi e le recenti evoluzioni di questi giardini collettivi gestiti da associazioni di quartiere in terreni pubblici. I JPs, luoghi condivisi e spazi di promozione di legami sociali e culturali, sono capaci di creare una sorta di "effetto di straniamento" (Brecht) tale da suggerire scenari per un futuro sostenibile attraverso forme di autogoverno responsabile delle comunitŕ locali.
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Di Franco, Andrea. "Il carattere della cittŕ delle relazioni." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 22 (December 2011): 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022005.

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Abstract:
La natura della cittŕ e i suoi processi di formazione dalle origini a oggi esprimono una primaria qualitŕ della nostra specie, quella umana, contesa tra l'appartenenza ad una collettivitŕ e l'affermazione del proprio carattere individuale. La bellezza e la bontŕ, la giustizia e la sicurezza, la libertŕ e la concordia vanno di volta in volta patteggiate, per quanto ne concerne il significato, la specifica formalizzazione, l'orizzonte di condivisibilitŕ. Sembra essere chiaro che nulla č frequentabile in campo urbano, in quanto settore principe del campo umano, al di fuori di un principio di relazionalitŕ. In questo orizzonte di senso, l'idea della tradizione come enciclopedia entro cui trovare o riscrivere una grammatica per la traduzione dei nuovi termini della cittŕ ecologica, del paesaggio urbano e della sostenibilitŕ abitativa, č la base del progetto comune, del progetto di un'architettura delle relazioni.
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Bianca Ceffa, Claudia. "Fra coesistenza e convivenza. Le interazioni tra diritti individuali e collettivi all'interno delle confessioni religiose." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002003.

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Abstract:
Muovendo dalle peculiarità di quelle particolari formazioni sociali costituite dalle confessioni religiose, l'articolo mira ad indagare come al loro interno sia affrontato il tema del rapporto fra tutela delle libertà individuali e salvaguardia dell'autonomia confessionale, anche alla luce delle nuove esigenze della società multiculturale. Queste ultime, infatti, imponendo all'ordinamento di considerare nuovi possibili profili di lesione dei diritti inviolabili dell'uomo all'interno dei gruppi religiosi, rinnovano il dibattito intorno all'opportunità dell'esistenza dei diritti collettivi in capo alle realtà confessionali, nonostante la funzionalità di tale categoria di diritti all'inveramento dell'obiettivo costituzionale dello sviluppo della personalità individuale.
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Papadimitriou, Costas. "Le recenti trasformazioni del diritto del lavoro in Grecia." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 389–400. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135003.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce i principali interventi adottati dal legislatore greco in materia di diritto del lavoro a partire dal 2010 per far fronte alla grave crisi economica che ha colpito il Paese, nonché sulla scia delle indicazioni provenienti dal Fondo monetario internazionale, dalla Banca centrale europea e dalla Commissione europea. Nello specifico, vengono prese in considerazione le misure volte a ridurre il costo del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego, a flessibilizzare - tanto in entrata, quanto in uscita - l'utilizzo della forza lavoro ed a modificare l'assetto dei rapporti collettivi di lavoro.
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Mannarini, Terri. "Promuovere convivenza. Interazioni dialogiche e processi di conoscenza nelle esperienze di governo partecipato." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 11–18. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002002.

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Abstract:
Il saggio intende mettere in evidenza come le pratiche decisionali partecipate ispirate alla filosofia della governance costituiscano sfere pubbliche parziali in cui gli attori della comunità possono tematizzare e affrontare problemi collettivi, attuando processi di risignificazione e negoziando principi e norme. L'autrice suggerisce che la relazione con l'altro e i processi di costruzione collettiva della conoscenza - assunte quali dimensioni fondamentali della convivenza - possono essere letti attraverso la lente del modello dialogico della conoscenza sociale di Marková (2003), che enfatizza la natura tensiva della relazione e la sua proprietà di generare conoscenza condivisa.
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Ferrari, Vincenzo. "William M. Evan, studioso e militante per la pace." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2010): 201–6. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001010.

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Abstract:
Evan - Sociologia del diritto - Strutturalismo - Pacifismo - Sistema giuridico. Questa breve nota ricorda William M. Evan, morto il 25.12.2009. Studioso di teoria dell'organizzazione di ispirazione strutturalista e instancabile militante per la pace nel mondo anche con le sue opere, Evan ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della sociologia del diritto post-bellica. Fu co-fondatore del Research Committee on Sociology of Law, ISA, curatore di importanti lavori collettivi e autore di numerosi saggi e di riflessioni confluite in una coerente visione del sistema giuridico e delle sue relazioni "aperte" con gli altri sistemi di relazioni sociali.
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Nosi, Costanza, and Carlo Alberto Pratesi. "La domanda di auto elettriche tra entusiasmi tecnologici e resistenze psicologiche: una ipotesi di segmentazione." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002005.

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Abstract:
Gli Autori propongono una segmentazione della domanda italiana di auto elettriche basata sull'attrattivitÀ che alcune caratteristiche specifiche del prodotto esercitano sugli individui. Con la cluster analysis sono stati classificati 8.423 intervistati in quattro segmenti di mercato. I risultati dello studio offrono informazioni utili sia per gli operatori del settore, per il miglioramento delle loro strategie di marketing, sia per i policy maker per l'elaborazione di programmi tesi a favorire comportamenti collettivi piů responsabili. Forniscono altresě un contributo alla scarsa letteratura manageriale sul mercato dei veicoli elettrici puri e alla limitata conoscenza degli atteggiamenti degli italiani circa i prodotti ecologici.
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