Academic literature on the topic 'Comunità macrobentoniche'

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Journal articles on the topic "Comunità macrobentoniche"

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Grilli, Paolo, and Maria Balsamo. "LA COMUNITÀ MACROBENTONICA DELL’ALTO METAURO (APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO)." Fragmenta Entomologica 41, no. 1 (October 31, 2009): 1. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2009.80.

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Abstract:
La parte alta del bacino idrografico del Fiume Metauro (Appennino Umbro-Marchigiano) è stata oggetto di una campagna di ricerca annuale finalizzata alla caratterizzazione della comunità macrobentonica. In quattro stazioni di raccolta è stata riscontrata una comunità di elevata ricchezza tassonomica, alla quale contribuivano taxa stenoeci con valore di indicatori e/o di importanza biogeografica. I popolamenti sono apparsi differenti nelle varie stazioni e nelle diverse stagioni, mostrando nel complesso una relazione inversa tra ricchezza tassonomica e abbondanza del taxon dominante. La diversità tassonomica era più elevata nelle stazioni a maggiore altitudine, caratterizzate da sedimenti grossolani, mentre una sensibile riduzione del numero di taxa è stata osservata lungo l’asta fluviale, dove è apparsa evidente la dominanza di taxa eurieci. La diversità della comunità macrobentonica osservata dimostra l’importanza faunistica ed ecologica del tratto pedemontano del fiume Metauro, evidenziando l’opportunità di una sua gestione attenta alla tutela e alla conservazione.
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Dissertations / Theses on the topic "Comunità macrobentoniche"

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Metrious, Davide. "Relazione fra comunità macrobentoniche e morfodinamica nelle zone costiere dell’Alto Adriatico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4577/.

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Abstract:
Numerosi studi hanno messo in evidenza che la struttura delle comunità macrobentoniche delle spiagge sabbiose dipende da una serie di forzanti fisiche; queste ultime interagendo tra loro determinano la morfodinamica della spiagge stesse. Lo scopo di questo lavoro consiste nell’analisi dei popolamenti macrobentonici di due siti presenti lungo la costa emiliano - romagnola, che differiscono per caratteristiche morfodinamiche, grado di antropizzazione e modalità gestionali di difesa dall’erosione costiera. I siti oggetto di studio sono Lido Spina e Bellocchio; il primo è soggetto ad interventi di ripascimento periodici, mentre il secondo rappresenta un’opportunità rara, per lo studio degli effetti del retreat, in quanto è in forte erosione da molti anni ma, essendo inserito all’interno di una riserva naturale, non è sottoposto ad alcuna misura di gestione. Sono state analizzate le comunità macrobentoniche e le variabili abiotiche (mediana e classazione del sedimento, ampiezza della zona intertidale, pendenza della spiaggia, contenuto di sostanza organica totale presente nel sedimento e i principali parametri chimico-fisici). I risultati del presente studio hanno evidenziato un’elevata eterogeneità della struttura di comunità all’interno del sito di Bellocchio rispetto a Spina; inoltre i popolamenti presenti a Bellocchio mostrano una netta differenza tra i due livelli mareali. Per quanto riguarda i descrittori abiotici, i due siti differiscono per ampiezza della zona intertidale e pendenza della spiaggia; in particolare Lido Spina presenta una condizione di minore dissipatività, essendo caratterizzata da un profilo più ripido e una granulometria più grossolana rispetto a Bellocchio. Nel complesso le caratteristiche granulometriche (mediana e classazione) e il contenuto di materia organica rappresentano le variabili ambientali maggiormente responsabili delle differenze osservate tra i popolamenti macrobentonici analizzati. Al fine di valutare la resistenza dell’habitat intertidale agli eventi naturali di disturbo (storm surge e flooding), sono state effettuare delle simulazioni considerando lo scenario attuale (SLR=0), mediante un modello ibrido fuzzy naive Bayes. I risultati indicano una maggiore resistenza delle comunità presenti nel sito di Spina, in quanto non si hanno variazioni significative del numero medio di taxa e di individui; viceversa le simulazioni relative a Bellocchio mostrano una diminuzione del numero medio di taxa e aumento del numero medio di individui, sottolineando una maggiore vulnerabilità delle comunità macrobentoniche presenti in questo sito. L’inasprimento dei fenomeni estremi potrebbe quindi avere un effetto negativo sulla diversità della componente macrobentonica, soprattutto per gli ambienti di transizione già interessati da fenomeni erosivi, come nel caso di Bellocchio. La perdita di specie, che svolgono processi ecosistemici particolarmente importanti, come il riciclo di nutrienti, potrebbe favorire l’aumento di abbondanza di specie opportunistiche, l’insediamento di specie alloctone, con la conseguente alterazione, se non scomparsa delle principali funzioni ecologiche svolte da questi ecosistemi costieri.
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Bigoni, Francesco. "Confronto tra composizione tassonomica e struttura trofica delle comunità macrobentoniche di spiagge dell'Emilia Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6728/.

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Abstract:
Lo studio si inserisce all’interno del progetto THESEUS, il cui obiettivo primario è quello di fornire una metodologia integrata per la pianificazione di strategie di difesa sostenibile per la gestione dell’erosione costiera e delle inondazioni. Nel presente lavoro di tesi in particolare sono state esaminate le componenti biotiche e abiotiche della zona intertidale di 6 spiagge (Lido di Spina, Bellocchio, Lido di Dante, Cervia, Cesenatico, Cesenatico sud) lungo la costa emiliano-romagnola, diverse tra loro per caratteristiche morfodinamiche, per grado di antropizzazione, modalità di gestione ed interventi effettuati per contrastare i fenomeni di erosione costiera. Sono state quindi considerate porzioni di litorale in cui non sono presenti opere di difesa costiera rigide, quali pennelli e barriere, e dove sono quasi del tutto assenti strutture turistico-balneari, e tre siti più antropizzati per la presenza di strutture di difesa costiera o per attività inerenti il turismo. Lo scopo di questo lavoro consiste nella: 1) analisi delle comunità macrobentoniche della zona intertidale in termini di composizione tassonomica; 2) analisi delle comunità macrobentoniche in termini di gruppi funzionali o gruppi trofici, cioè specie che, all’interno della comunità, svolgono la stessa funzione ecologica; 3) relazione fra la struttura delle comunità e le caratteristiche abiotiche e morfodinamiche delle spiagge indagate. L’analisi dei dati ha mostrato come le comunità rinvenute a Bellocchio e Lido di Dante, sia in termini di struttura trofica che tassonomica, siano le più diverse fra di loro. Con l’eccezione di Bellocchio, tutte le spiagge sono dominate dal gruppo trofico dei “suspension feeders” a causa dell’elevata abbondanza del bivalve Lentidium mediterraneum. Quando dalla matrice multivariata biotica viene elimina questa specie, si evidenziano differenze più marcate fra i siti definiti naturali e quelli definiti più antropizzati. Considerando le matrici morfo-abiotiche, Lido di Spina, Cesenatico e Cesenatico sud presentano un sedimento medio-fine e moderatamente ben classato, tipico delle spiagge del litorale emiliano-romagnolo; viceversa Lido di Dante e Bellocchio presentano un sedimento rispettivamente più grossolano e molto fine e argilloso a Bellocchio.
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Zanchetta, Silvia. "Influenza dei fattori morfodinamici e degli interventi di gestione sulle comunità macrobentoniche di spiagge nell'alto Adriatico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6477/.

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Abstract:
La presente tesi si inserisce nel contesto del progetto europeo Theseus, che ha l’obiettivo di pianificare strategie di difesa sostenibili nei confronti dell’erosione costiera e del rischio di inondazioni. E’ stata indagata la zona intertidale di sei spiagge della costa emiliano-romagnola, diverse per caratteristiche morfodinamiche, grado di antropizzazione e modalità di gestione contro l’erosione. Lido di Spina, Bellocchio e lido di Dante sono siti più naturali, Cervia, Cesenatico e Cesenatico sud sono antropizzati per la presenza di strutture di difesa costiera o attività di bulldozing. Lo scopo principale è stato quello di valutare la risposta della componente macrobentonica a variazioni morfodinamiche conseguenti alla differente gestione. I principali risultati possono essere così riassunti. Bellocchio, sito naturale, si è rivelato il più differente per tipologia di sedimento, fine e argilloso, e comunità presenti, con specie non tipiche delle spiagge sabbiose, quali Polydora e Mytilus galloprovincialis. Lido di Dante, anch’esso naturale, si pone all’opposto, con un sedimento più grossolano e caratterizzato sia dalla dominanza di Lentidium mediterraneum, la cui presenza evidenzia il maggiore grado di idrodinamismo del sito, sia dalle specie Scolelepis squamata ed Eurydice spinigera, tipiche delle spiagge sabbiose esposte al moto ondoso. Cervia, Cesenatico e Cesenatico sud presentano un numero di specie e di individui minore rispetto agli altri siti, come probabile conseguenza della gestione antropica, e comunità che rispecchiano le variazioni idrodinamiche dovute alla presenza di barriere. In generale, le differenze individuate sia fra le comunità che fra i descrittori sedimentari e morfodinamici, sembrano dovute alle caratteristiche peculiari dei siti e dal grado di antropizzazione piuttosto che dalla presenza di un vero e proprio gradiente morfodinamico o geografico. Questi risultati portano un contributo sostanziale alla problematica generale dell’impatto conseguente ai cambiamenti climatici e alla messa in opera di programmi di gestione sostenibili da un punto di vista anche ambientale.
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DE, CICCO MARCO. "Effects of a small headwater dam on macroinvertebrate communities and environmental variables in a Mediterranean stream." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/449.

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Abstract:
Macroinvertebrate communities were investigated over 1-yr period at three reference sites and at six impacted sites located upstream and downstream of a small dam located in the Simbrivio Stream (Tiber basin, Central Italy). Data on physicochemical, hydro-morphological and trophic variables were collected to assess possible dam effects on taxonomic composition, density, diversity and trophic structure of macroinvertebrate communities. Major changes in environmental variables occurred within the first three sites below the dam (distance<1km): alteration of flow regime (characterized by a constant, residual flow and, in rainy period, by short-term fluctuations), increase of epilithic biomass and, during spring period, decrease of the coarse and fine particulate organic matter associated with benthic samples. Water temperature, conductivity, pH, dissolved oxygen and nutrient concentrations (ammonium and soluble reactive phosphorus) were not affected by river regulation. The effect of the Simbrivio Dam on assemblages of macroinvertebrate communities was noticeable in the spring sampling, where the qualitative composition of benthic fauna below the dam differed from that above it. In this period, the dam produced an alteration of the taxonomic composition and a reduction of taxa richness of downstream sites, particularly in relation to stoneflies, caddisflies and mayflies (EPT taxa). Many taxa of stream insects disappeared at short or long-distance from the dam. Nevertheless, a few of these taxa (as Epeorus assimilis, Isoperla saccai, Rhithrogena gr. hybrida) were collected below the dam in the autumn sampling. Thus, the prevailing conditions of constant flow might favour the presence of these taxa but the sudden rises in river flow due to short-term fluctuations (in winter and spring) had a harmful interference on life cycles of some specific taxa. In this period, macroinvertebrate communities of boulders were the most affected by river regulation. On the contrary, in autumn, the results showed an increase of total and EPT taxa of downstream communities. The effect of the Simbrivio Dam on trophic structure of macroinvertebrate communities was evident on scrapers and collector filterers in spring period, and on shredders in autumn period. The analysis of environmental variables patterns along the watercourse suggested that the principal factors affecting the macroinvertebrate communities at downstream sites were alteration of hydrological conditions, epilithic development and heterogeneity and stability of substrata. In the present study, total densities and diversity indices are probably not the most appropriate macroinvertebrate community metrics for assessing the effects of stream regulation caused by a small dam. Taxonomic composition gives a better interpretation of the alteration of the biota. Finally, Plecoptera and Ephemeroptera Heptageniidae seem to be the most affected taxa to river regulation
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PUNZO, ELISA. "Ecological effects of offshore artificial structures at sea on macrobenthic and fish assemblages (NW Adriatic Sea)." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/242965.

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Abstract:
L’estrazione di gas rappresenta uno dei maggiori fattori di stress antropici presenti in Mar Adriatico, dove si trova un’alta concentrazione di piattaforme. Inoltre le strutture esistenti si stanno avvicinando alla fine della loro vita produttiva e nel corso dei prossimi anni la loro dismissione diventerà inevitabile. Per fornire approfondimenti sugli effetti delle piattaforme sull’ecosistema marino la tesi, che ha considerato un pozzo, una piattaforma a 4-gambe e una monopalo, è stata strutturata in quattro argomenti: - quantità e composizione biochimica della sostanza organica nel sedimento; - abbondanza e biodiversità delle comunità macrobentoniche; - abbondanza, biomassa e biodiversità del popolamento ittico; - dieta di Scorpaena notata e S. porcus. I contenuti sedimentari di clorofilla-a e i feopigmenti sono risultati maggiori all'aumentare della distanza dalla piattaforma, suggerendo che piattaforme con una struttura complessa possono riflettere il comportamento di ecosystem engineering dei coralli che vivono in sedimenti incoerenti. Inoltre è stato evidenziato l'effetto aggregazione delle strutture in esame sulla comunità ittica, registrando abbondanza e biomassa maggiori nei pressi delle strutture e indicando che l'entità dell’attrazione è legata a dimensione, volume e complessità delle strutture. Risultati simili sono emersi per le comunità bentoniche, evidenziando che dimensione e complessità delle strutture hanno diversi effetti sulle comunità bentoniche, influenzando i tempi necessari per raggiungere una nuova comunità diversificata. Infine, i risultati hanno mostrato che le strutture possono offrire rifugio e aumentare la disponibilità di prede per le specie presenti anche se, per le specie studiate, questo è stato dimostrato più chiaramente per S. notata che per S. porcus. Alla luce di questi risultati si suggerisce una valutazione caso per caso delle opzioni di dismissione in Mare Adriatico, per evitare effetti secondari sulla comunità ittica e bentonica.
The extraction of natural gas represents one of the most relevant anthropogenic stressors affecting the Adriatic Sea, due to the high concentration of gas platforms. Moreover, the existing structures are approaching the end of their productive life and over the next years their decommissioning will be inevitable. To provide insights on the effects of offshore platforms on hosting ecosystems the thesis, taking into account a subsea well-site, a 4-leg platform and a 1-leg platform, has been built upon four main tasks: - quantity and biochemical composition of organic matter in the sediment; - abundance and biodiversity of macrobenthic communities; - abundance, biomass and biodiversity of fish assemblages; - diet of Scorpaena notata and S. porcus. The thesis showed higher chlorophyll-a and phaeopigment sedimentary contents at increasing distance from the 4-leg platform suggesting that structures with a complex architecture can mirror the ecosystem engineering behavior of branched corals living in incoherent sediments. Moreover, the results highlighted the aggregation effect of the artificial structures under scrutiny on fish assemblages, with higher abundance and biomass of fish close to the structures. The results evidenced also that the magnitude of the attraction is related to dimension, volume and design of the structures. Similar results emerged for macrobenthic communities, highlighting that dimension and complexity of structures have different effects on benthic communities, affecting amplitude and timing required to reach a new diversified community. Moreover, the results showed that the artificial structures can offer shelter and increase prey availability for the studied species, even if more clearly for S. notata than for S. porcus. In the light of these findings, a case-by-case evaluation of decommissioning options in the Adriatic Sea should be recommended to avoid any secondary effect on the established fish and benthic communities.
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