Academic literature on the topic 'Concentrazione'

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Journal articles on the topic "Concentrazione"

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Cirillo, S., L. Simonetti, F. Di Salle, L. Stella, R. Elefante, and F. Smaltino. "La risonanza magnetica nell'emorragia subaracnoidea." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 219–25. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200304.

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Abstract:
La risonanza magnetica per immagine dell'emorragia subaracnoidea ha un ruolo ben definito nelle fasi subacute: l'efficacia della TC si riduce velocemente, mentre l'accuratezza diagnostica della RM aumenta per l'evidente accorciamento del T1 legato alla metemoglobina ed alla lisi cellulare. La velocity di produzione di metemoglobina e di lisi eritrocitaria sono in relazione con la riduzione della concentrazione locale di glucosio. Nel sistema subaracnoideo una molecola soluta può seguire i gradienti di concentrazione: la concentrazione di glucosio non può, perciò, abbassarsi velocemente, come nelle raccolte parenchimali. Comunque, anche se l'iperintensita in T1 è chiaramente dipendente dalla concentrazione, è possibile riconoscere un'emorragia subaracnoidea anche a basse concentrazioni sangue/liquor, come abbiamo riscontrato in 2 pazienti. Nelle fasi iperacute ed acute la sensibilità della RM è basata principalmente sulla riduzione del T2 causata dalla formazione di deossiemoglobina, mentre il segnale in T1 non subisce importanti modificazioni: la bassa velocity di riduzione della pressione parziale di ossigeno negli spazi subaracnoidei rende difficile distinguere miscele sangue-liquor dal liquor puro. Perciò la diagnosi RM di ESA può essere difficile, come abbiamo riscontrato in due pazienti, ma i coaguli possono offrire un utile ausilio semeiologico. Nelle fasi precoci il segnale dell'ESA è completamente modificato dai processi coagulativi, a causa di un chiaro accorgimento del T1, che diviene evidente durante la retrazione del coagulo. Questo carattere può essere considerato un utile marker in vivo di ESA acuta: è stato cosi possibile valutare una lieve iperintensità silviana in un'ESA acuta altrimenti negativa. D'altra parte bisogna considerare che la coagulazione di miscele sangue/liquor a influenzata da vari fattori biochimici, fisici e topografici, e quindi può presentare aspetti molto differenti e necessita di un esame accurato per essere dimostrata.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. "Concentrazione, emergenza e trauma." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001001.

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Ruppelt, Hans-Jürgen. "Competition Law and its Application in Germany." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 117–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345054.

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Abstract:
Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.
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Febi, G., G. Arcidiacono, P. Marchesi, M. Tosetti, and R. Battini. "L'impiego della maschera laringea in anestesia pediatrica per RM." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 2 (April 2000): 197–202. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300206.

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Abstract:
Per eseguire un esame di risonanza magnetica (RM) in età pediatrica è necessario “sedare” in sicurezza il bambino per garantirne durante le scansioni I'immobilità e l'omeostasi delle funzioni vitali. Nella ricerca di una metodica che riassumesse caratteristiche di invasività minima, scarsa produzione di inquinamento ambientale e che consentisse un esatto e costante controllo del livello di anestesia e della pervietà delle vie aeree, siamo giunti all'utilizzo della maschera laringea (LMA) abbinato ad anestesia generale inalatoria in respiro spontaneo. In un periodo di 18 mesi 482 bambini non premedicati di classe ASA I-III (5,5 + 4,3 aa; range 1 giorno − 18 aa) affetti da patologie del SNC sono stati sottoposti in sequenza ad anestesia inalatoria con LMA per eseguire una RM cerebrale. Utilizzando un circuito Mapleson “F” modificato allungando le branche inspiratoria ed espiratoria e collegando quest'ultima ad un sistema di aspirazione “Venturi”, l'anestesia veniva indotta, in presenza di un genitore, facendo respirare al bambino alotano a concentrazioni rapidamente crescenti in una miscela gassosa di ossigeno e protossido d'azoto al 50%. Alla scomparsa del riflesso ciliare il. genitore poteva allontanarsi, si provvedeva ad incannulare una vena periferica e quindi si introduceva una maschera laringea di misura appropriata. Utilizzando un monitor amagnetico compatibile con gli alti campi magnetici presenti, si provvedeva quindi a monitorare la saturazione trans-cutanea dell'ossigeno (Sa02), l'ECG, la PA non invasiva, la pressione parziale della C02 di fine espirazione (EtPC02) e la concentrazione sia dell'alogenato che dei gas respirati. Si posizionava poi il bambino all'interno del magnete continuando l'anestesia in respiro spontaneo con alotano a 1,5 della sua concentrazione minima alveolare inibente (MAC) in miscela gassosa di ossigeno ed aria, con un flusso respiratorio minimo di 300 ml/Kg/min. Circa alla metà della durata dell'esame la concentrazione dell'alogenato veniva diminuita a circa 1,0 MAC. Al termine dell'esame si sospendeva l'erogazione dell'alogenato togliendo la maschera laringea alla comparsa dei primi riflessi delle vie aeree superiori. Il piccolo veniva poi adagiato su un lettino di un'altra stanza dove si risvegliava accanto allo stesso genitore che aveva precedentemente assistito all'induzione. In tutta l'esperienza descritta, sia durante l'induzione, che nel periodo intraesame, come al risveglio, non sono stati registrati casi rilevanti di desaturazione, ipotensione, bradicardie, aritmie, convulsioni o altri incidenti clinicamente significativi. Non si è mai constatato rigurgito gastro-esofageo. Questo lavoro durato quasi due anni ci porta senz'altro a concludere che l'utilizzo della LMA con anestesia inalatoria in respiro spontaneo per il paziente in età pediatrica in risonanza magnetica, comporta ottimi risultati in fatto di sicurezza ed efficacia anestesiologica.
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Baglioni, Angelo. "Liberalizzazione, concentrazione e diversificazione del sistema bancario italiano." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 3 (September 2009): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-003002.

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Abstract:
- Starting from the early nineties, the Italian banking system has undergone a deep process of deregulation, consolidation and diversification. The deregulation process has enabled Italian banks to enter new - geographical and product - markets. The single European market has introduced a competitive challenge from abroad. The concentration process may be explained on several grounds. Smaller banks have aimed at reaching a more efficient scale of production. Deals involving banks located in Northern and Southern Italy had a prudential rationale, given the weakness of Southern banks. Large banks have presumably pursued a defensive strategy, due to the threat of take-overs from abroad. An important role has been played by the moral suasion exerted by the Bank of Italy. Deregulation and consolidation have come along together with an increase of the competitive pressure, as shown by the decline of interest rate margins. Banks have reacted by diversifying their business, in order to expand their sources of revenue and to create switching costs for their customers (by selling bundles of services). Keywords: banks, deregulation, consolidation, competition Parole chiave: banche, liberalizzazione, concentrazione, concorrenza Jel Classification: G21 - L89
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Abbate, Corrado, and Augusto Merlini. "Distretti industriali: aree di concentrazione di PMI specializzate." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2010): 34–103. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-001003.

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Abstract:
La struttura produttiva italiana, caratterizzata prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI), č considerata come un fattore limitante della capacitŕ di crescita economica, in considerazione delle limitate possibilitŕ di effettuare investimenti, e quindi di fare progressi nel campo della ricerca e dell'innovazione. Le piccole e medie imprese vantano perň un loro punto di forza ove esse siano organizzate in distretti industriali, molti dei quali sono noti come distretti del "made in Italy". Riprendendo le definizioni teoriche di distretto industriale, introdotte da Marshall e da Becattini e gli studi che hanno affrontato il problema dell'identificazione statistica dei distretti industriali1, in questo lavoro, dopo un'analisi critica delle metodologie attualmente applicate, si propone una metodologia alternativa. Essa intende ricercare un legame piů stringente tra i concetti teorici utilizzati dagli economisti - come per esempio quelli di comunitŕ di persone, di concentrazione e di specializzazione - e i concetti statistici che li possono meglio rappresentare.
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Russo, Antonio. "Forze produttive, concentrazione del capitale e mutamento del capitalismo." Quaderni di Sociologia, no. 79 (April 1, 2019): 73–101. http://dx.doi.org/10.4000/qds.2502.

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Cerasi, Vittoria, and Lisa Crosato. "Dimensione e concentrazione dei gruppi bancari italiani nell'ultimo decennio." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 3 (September 2009): 21–39. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-003003.

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Abstract:
- The paper analyzes the change in the size distribution of Italian banking groups over the period 1999 to 2007 following a wave of M&As among large banks. Had this process increased the degree of concentration we would have expected greater credit rationing for small firms, given the central role of Italian banks in financing small firms. We measure this change through widely used measures of concentration on branches. First, we observe a steady increase in concentration that can be captured only by looking at the overall size distribution. Other measures do not perceive this change until the year 2007, when the very large banks merged. Second, by focusing on the banking groups that have been active players in M&As we do see a decline in concentration, since smaller players have caught up with the larger ones in terms of rate of size increase. This contrasts with the role of the new entries and the disappearance of banks following mergers, that has increased the dispersion of market shares. The implications are that: i) there is a credit termination risk due to the rise in active players' size, but ii) credit rationing may not occur due to a substitution effect in credit supply from new entries. Keywords: bank market structure; size distribution of banks; measures of concentration; credit rationing of SME; mergers and acquisitions Parole chiave: struttura dell'industria bancaria; distribuzione per dimensione delle banche; misure della concentrazione; razionamento del credito alle PMI; fusioni e acquisizioni Jel Classification: G21 - L11
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Giuliani, Diego, and Giuseppe Espa. "Un metodo per l'analisi empirica dei fenomeni di concentrazione spaziale delle attivitŕ economiche basato su dati micro-geografici." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 38–58. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003003.

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Abstract:
La concentrazione spaziale delle attivitŕ economiche, a causa delle implicazioni che puň avere per la crescita economica locale e le disparitŕ territoriali, č un fenomeno di grande interesse per l'economia e le scienze regionali. Č stato tuttavia riconosciuto che un ostacolo rilevante allo studio di tale fenomeno č rappresentato dalla mancanza di metodi appropriati per la sua misurazione (Combes, Overman, 2004; Combes et al., 2008). Un recente approccio alla misurazione, basato sulle metodologie della point pattern analysis, utilizza dati micro-geografici e considera le imprese come punti privi di dimensione distribuiti nello spazio economico. Rispetto alle misure di concentrazione tradizionali tale approccio non soffre del problema dell'arbitrarietŕ dei confini regionali. Tuttavia, in circostanze pratiche, i punti (imprese) osservati nello spazio economico non possono essere considerati privi di dimensione e sono, al contrario, caratterizzati da dimensioni diverse in termini di numero di occupati, fatturato, capitale ecc. L'approccio basato sulla point pattern analysis trascura l'aspetto della diversa dimensione delle imprese e quindi ignora il fatto che un grado elevato di concentrazione spaziale possa essere dovuto, per esempio, sia a un numero elevato di imprese di piccole dimensioni localizzate in un'area geografica ristretta e sia a poche imprese di grandi dimensioni localizzate vicine. In questo articolo, facendo riferimento alla teoria dei processi di punto marcati (Penttinen, 2006), il problema viene affrontato adattando la funzione K di Ripley in modo tale che tenga conto della dimensione dei punti. Per illustrare il metodo proposto, viene presentata un'applicazione empirica all'analisi della distribuzione spaziale delle imprese manifatturiere ad alta e medio-alta intensitŕ tecnologica nei comuni di Milano e Torino
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Forneris, G. "Lock Per CVC: realtà e nuove prospettive." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 1–3. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1127.

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Abstract:
Il lock dei CVC rappresenta una tematica estremamente attuale, in particolare nel campo degli accessi vascolari per dialisi. Le recenti conoscenze sul biofilm hanno spostato l'interesse dalla proprietà del lock di garantire la pervietà del CVC a quella di prevenire le infezioni. Tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un lock ideale dotato di proprietà antitrombotiche e protettive nei confronti delle infezioni. L'eparina rappresenta il lock tradizionalmente più utilizzato anche se nel corso del tempo ha mostrato alcuni aspetti sfavorevoli e stimolato la ricerca di soluzioni alternative. Tra queste l'uso dei chelanti, in particolare del citrato di sodio a bassa concentrazione (3.8–4%) è quella che riscuote attualmente il maggiore consenso per la sicurezza di impiego e i costi ridotti. Citrato ad alta concentrazione (46.7%), taurolidina ed etanolo rappresentano invece lock avanzati, ciascuno con peculiari caratteristiche e prospettive di futuro impiego. In ogni caso l'aderenza alle misure di prevenzione generali nei confronti delle infezioni e la corretta gestione del CVC costituiscono la condizione imprescindibile per l'attività quotidiana indipendentemente dalla scelta del lock.
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Dissertations / Theses on the topic "Concentrazione"

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Sintoni, Leonardo. "Studio ed ottimizzazione di un impianto a concentrazione solare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9248/.

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Gianlorenzi, Enrico. "Analisi e sbottigliamento di un processo industriale di concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è di analizzare l’operazione di revamping di un impianto industriale di concentrazione presente in una delle linee di estrazione dello stabilimento produttivo di Aboca S.p.A. L’intervento analizzato consiste nell’aumentare la potenzialità di condensazione mediante l’implementazione nell’impianto di un secondo condensatore in serie a quello già presente. L’ottimizzazione di questo processo mediante il potenziamento dell’impianto permette quindi di risparmiare una notevole quantità di tempo e di aumentare conseguentemente la produttività. In primo luogo è stato sviluppato un modello teorico che permette di simulare il funzionamento dell’evaporatore a film sottile. Avendo note la massa iniziale dell’estratto filtrato e la sua composizione, il modello permette di calcolare portate e composizioni del distillato e del concentrato in uscita. Tale modello è stato poi utilizzato per simulare le prestazioni attuali dell’impianto e quelle successive al potenziamento. Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati confrontati i costi e le prestazioni relativi all’utilizzo di entrambi i condensatori con acqua glicolata a 17°C o di un solo condensatore con acqua glicolata a 5 °C. E’ stata quindi svolta l’analisi necessaria ad individuare tutti i possibili colli di bottiglia successivi al revamping. A questo scopo sono stati valutati i limiti operativi di ogni apparecchiatura dell’impianto (evaporatore, condensatore) e di ogni linea.
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Prattichizzo, Marco Aldo. "Caratterizzazione quantitativa delle Curve Tempo-Concentrazione nella TC perfusionale polmonare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4092/.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca nella cura dei tumori si è interessata allo sviluppo di farmaci che contrastano la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi) per l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti tumorali, necessari per l’accrescimento e la sopravvivenza del tumore. Per valutare l’efficacia di questi farmaci antiangiogenesi esistono tecniche invasive: viene prelevato tramite biopsia un campione di tessuto tumorale, e tramite analisi microscopica si quantifica la densità microvascolare (numero di vasi per mm^2) del campione. Stanno però prendendo piede tecniche di imaging in grado di valutare l’effetto di tali terapie in maniera meno invasiva. Grazie allo sviluppo tecnologico raggiunto negli ultimi anni, la tomografia computerizzata è tra le tecniche di imaging più utilizzate per questo scopo, essendo in grado di offrire un’alta risoluzione sia spaziale che temporale. Viene utilizzata la tomografia computerizzata per quantificare la perfusione di un mezzo di contrasto all’interno delle lesioni tumorali, acquisendo scansioni ripetute con breve intervallo di tempo sul volume della lesione, a seguito dell’iniezione del mezzo di contrasto. Dalle immagini ottenute vengono calcolati i parametri perfusionali tramite l’utilizzo di differenti modelli matematici proposti in letteratura, implementati in software commerciali o sviluppati da gruppi di ricerca. Al momento manca un standard per il protocollo di acquisizione e per l’elaborazione delle immagini. Ciò ha portato ad una scarsa riproducibilità dei risultati intra ed interpaziente. Manca inoltre in letteratura uno studio sull’affidabilità dei parametri perfusionali calcolati. Il Computer Vision Group dell’Università di Bologna ha sviluppato un’interfaccia grafica che, oltre al calcolo dei parametri perfusionali, permette anche di ottenere degli indici sulla qualità dei parametri stessi. Questa tesi, tramite l’analisi delle curve tempo concentrazione, si propone di studiare tali indici, di valutare come differenti valori di questi indicatori si riflettano in particolari pattern delle curve tempo concentrazione, in modo da identificare la presenza o meno di artefatti nelle immagini tomografiche che portano ad un’errata stima dei parametri perfusionali. Inoltre, tramite l’analisi delle mappe colorimetriche dei diversi indici di errore si vogliono identificare le regioni delle lesioni dove il calcolo della perfusione risulta più o meno accurato. Successivamente si passa all’analisi delle elaborazioni effettuate con tale interfaccia su diversi studi perfusionali, tra cui uno studio di follow-up, e al confronto con le informazioni che si ottengono dalla PET in modo da mettere in luce l’utilità che ha in ambito clinico l’analisi perfusionale. L’intero lavoro è stato svolto su esami di tomografia computerizzata perfusionale di tumori ai polmoni, eseguiti presso l’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini dell’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) di Meldola (FC). Grazie alla collaborazione in atto tra il Computer Vision Group e l’IRST, è stato possibile sottoporre i risultati ottenuti al primario dell’U. O. di Diagnostica per Immagini, in modo da poterli confrontare con le considerazioni di natura clinica.
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Fabbri, Marco. "Sviluppo di un sistema per il monitoraggio della concentrazione batterica tramite impedenziometria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12848/.

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Abstract:
Conoscere la concentrazione batterica di un campione biologico è di primaria importanza per molti segmenti di mercato come l'industria biomedicale, militare , ma anche l'industria alimentare e per il controllo ambientale. L'obiettivo della tesi è lo sviluppo di un dispositivo per il monitoraggio della concentrazione batterica basato sulla variazione di conducibilità della soluzione nel tempo, dovuto all'accumulo di ioni nella soluzione in cui sono presenti i batteri. Questa tecnica prende il nome di Impedance Microbiology e presenta una serie di vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali in termini di tempo e di denaro. La tecnica di Impedance Microbiology promette di essere più veloce della SPC, portando il tempo di analisi da 24-72 ore ad approssimativamente 12 ore. Questa tecnica inoltre ha il vantaggio di poter essere automatizzata e di non necessitare di personale qualificato, riducendo sensibilmente i costi di analisi. In questa tesi verrà quindi sviluppato il dispositivo che permetterà di svolgere le analisi di Impedance Microbiology e verrà testato in laboratorio per valutarne il funzionamento.
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Turrini, Luca. "Determinazione della concentrazione micellare critica di micelle ottenute mediante copolimeri a blocchi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7322/.

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Abstract:
Lo studio della tesi consiste nella determinazione della concentrazione micellare critica di micelle ottenute da un copolimero a blocchi anfifilico sintetizzato tramite polimerizzazione radicalica vivente RAFT. Il copolimero è stato successivamente funzionalizzato al fine di garantire fluorescenza al polimero e ottenere effetto FRET in presenza di nile red quando è presente sotto forma di micelle.
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Bertuzzi, Lucas Stefano. "Re-ingegnerizzazione di un cogeneratore solare a concentrazione con lenti di Fresnel." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6870/.

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Abstract:
Lo scopo della presente tesi è la riprogettazione di un cogeneratore solare a concetrazione. Dai test sul campo della precedente versione erano emerse criticità costruttive che pregiudicavano la prestazione dell'impianto. Dopo aver calcolato le forze agenti sul cogeneratore, si è andato a disegnare, dimensionare e produrre in officina la nuova versione del cogeneratore.
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Spinoso, Melissa. "Studio dei processi di dissoluzione nei reattori agitati con alta concentrazione di solido." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si focalizza l’attenzione sullo studio dei fenomeni di dissoluzione nei reattori operanti con miscele bifase solido-liquido meccanicamente agitati, in quanto, queste operazioni sono di largo interesse in campo industriale. La necessità di garantire un’adeguata miscelazione all’interno dei reattori, in cui avvengono reazioni chimiche o dove si verificano scambi di calore e materia, deriva non solo da ragioni economiche, ma anche da aspetti relativi alla sicurezza negli impianti, dato che risulta difficile conoscere il comportamento delle miscele bifase in ogni zona del reattore. Per seguire dunque l’evoluzione dinamica dei processi ci si è serviti della tomografia elettrica di resistività (ERT) che consente di ricostruire la distribuzione spaziale delle proprietà elettriche del sistema che si sta studiando. Questa apparecchiatura, in maniera non invasiva, consente di valutare, tramite misure di conducibilità elettrica, la concentrazione del prodotto solubile nel tempo all’interno di un reattore agitato. Sono state, inoltre, effettuate misure di distribuzione di solido al variare della velocità di rotazione della girante, per le due differenti classi granulometriche delle particelle utilizzate, in quanto la presenza del solido inerte svolge un’azione di disturbo nei confronti dei fenomeni di dissoluzione. Premesso ciò, sono state dunque condotte numerose prove sperimentali di dissoluzione di cloruro di sodio di tre tagli granulometrici diversi al variare del numero di giri di ciascuna delle due giranti prescelte, ovvero una PBT e una A310. Le prove sono state finalizzate alla valutazione dei tempi di dissoluzione del sale. La ricerca condotta ha permesso di caratterizzare i fenomeni di scambio di materia nei reattori bifase operanti con miscele solido-liquido, in cui è presente un’elevata concentrazione di solido, proponendo un’interpretazione fenomenologica semplificata del processo di dissoluzione.
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Giangrande, Samuele. "Controllo del moto e massimizzazione delle prestazioni in un sistema solare a concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3321/.

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Zanatta, Marco <1979&gt. "Valutazione della concentrazione della Troponina Cardiaca I (cTnI)in soggetti affetti da Emangiosarcoma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2919/.

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Chiesa, Irene. "Studio della relazione tra concentrazione di ozono e temperatura dell'aria per l'elaborazione di scenari futuri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5962/.

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Abstract:
Questo lavoro nasce dall’intento di dare un’indicazione sul legame esistente tra la temperatura e la concentrazione di ozono. La correlazione, rintracciata sui dati osservati, è stata poi utilizzata allo scopo di elaborare proiezioni di evoluzioni future. Lo studio si è concentrato su un’area piuttosto ristretta della provincia di Parma, selezionata per la buona disponibilità di dati, sia di temperatura che di ozono, ma anche per la sua rappresentatività, dimostrata, delle caratteristiche dell’Emilia Romagna. Sulla base della scelta della stazione di misura di ozono sono state individuate tre località nelle vicinanze per avere dati di temperatura sia osservati sia provenienti da downscaling statistico. Proprio per quest’ultimo dataset sono stati elaborati scenari di temperatura per il periodo 2021-2050, rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1961-1990, applicando il metodo di regionalizzazione statistica a cinque modelli globali. Le anomalie stagionali sono poi state date in ingresso a un generatore climatico in grado di produrre serie sintetiche giornaliere per il punto in esame. Un modello appositamente creato, ispirato al metodo di campionamento casuale stratificato, ha sfruttato sia queste informazioni sul futuro andamento della temperatura, sia la relazione trovata su dati osservati, per la costruzione di un set di concentrazioni di ozono previste per lo stesso trentennio futuro. Confrontando dal punto di vista statistico queste distribuzioni con quelle ricostruite per i periodi 1961-1990 e 2001-2012 si è valutato l’andamento della concentrazione di ozono. La conclusione più evidente a cui si giunge è la conferma del fatto che la situazione attuale dell’inquinamento da ozono nell’area di studio è decisamente più critica rispetto a quella che il modello ha ricostruito per il trentennio passato. La distribuzione dei valori di concentrazione di ozono degli ultimi dodici anni è invece molto più simile ormai al set di proiezioni previste per il futuro. Quello che potrà succedere a livello dell’inquinamento da ozono nel prossimo trentennio climatologico in Emilia Romagna dipende da quale modello si rivelerà più veritiero riguardo alla proiezione futura di temperatura: è infatti possibile che tutto rimanga molto simile alla situazione attuale o che si verificherà un ulteriore aumento, aggravando una situazione già critica.
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Conigliani, Claudio. La concentrazione bancaria in Italia. Bologna: Il Mulino, 1990.

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Franchini, Gabriele. Concentrazione ed efficienza nell'industria bancaria italiana. Milano: FrancoAngeli, 2002.

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Testi, Angela. Concentrazione industriale e inflazione: Un'analisi intersettoriale. Milano: Giuffrè Editore, 1990.

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Osti, Cristoforo. Antitrust e oligopolio: Concorrenza, cooperazione e concentrazione. Bologna: Il Mulino, 1995.

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5

Cupo, Paolo. Specializzazione e concentrazione nella flotta da pesca italiana: Un'analisi statistica. Milano: FrancoAngeli, 1998.

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Cartosio, Bruno. La grande frattura: Concentrazione della ricchezza e disuguaglianze negli Stati Uniti. Milano: Ombre corte, 2013.

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Paba, Sergio. Reputazione ed efficienza: Crescita e concentrazione nell'industria europea degli elettrodomestici bianchi. Bologna: Il Mulino, 1991.

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Banche e Mezzogiorno: Credito, concentrazione bancaria e classi dirigenti negli anni Venti. Bari: Cacucci, 2008.

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10

Gandolfi, Gino. La concorrenza nel settore bancario italiano: Le banche tra competizione, concentrazione e norme antitrust. Roma: Bancaria, 2002.

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