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Dissertations / Theses on the topic 'Concentrazione'

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Sintoni, Leonardo. "Studio ed ottimizzazione di un impianto a concentrazione solare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9248/.

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Gianlorenzi, Enrico. "Analisi e sbottigliamento di un processo industriale di concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è di analizzare l’operazione di revamping di un impianto industriale di concentrazione presente in una delle linee di estrazione dello stabilimento produttivo di Aboca S.p.A. L’intervento analizzato consiste nell’aumentare la potenzialità di condensazione mediante l’implementazione nell’impianto di un secondo condensatore in serie a quello già presente. L’ottimizzazione di questo processo mediante il potenziamento dell’impianto permette quindi di risparmiare una notevole quantità di tempo e di aumentare conseguentemente la produttività. In primo luogo è stato sviluppato un modello teorico che permette di simulare il funzionamento dell’evaporatore a film sottile. Avendo note la massa iniziale dell’estratto filtrato e la sua composizione, il modello permette di calcolare portate e composizioni del distillato e del concentrato in uscita. Tale modello è stato poi utilizzato per simulare le prestazioni attuali dell’impianto e quelle successive al potenziamento. Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati confrontati i costi e le prestazioni relativi all’utilizzo di entrambi i condensatori con acqua glicolata a 17°C o di un solo condensatore con acqua glicolata a 5 °C. E’ stata quindi svolta l’analisi necessaria ad individuare tutti i possibili colli di bottiglia successivi al revamping. A questo scopo sono stati valutati i limiti operativi di ogni apparecchiatura dell’impianto (evaporatore, condensatore) e di ogni linea.
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3

Prattichizzo, Marco Aldo. "Caratterizzazione quantitativa delle Curve Tempo-Concentrazione nella TC perfusionale polmonare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4092/.

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Abstract:
Negli ultimi anni la ricerca nella cura dei tumori si è interessata allo sviluppo di farmaci che contrastano la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi) per l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti tumorali, necessari per l’accrescimento e la sopravvivenza del tumore. Per valutare l’efficacia di questi farmaci antiangiogenesi esistono tecniche invasive: viene prelevato tramite biopsia un campione di tessuto tumorale, e tramite analisi microscopica si quantifica la densità microvascolare (numero di vasi per mm^2) del campione. Stanno però prendendo piede tecniche di imaging in grado di valutare l’effetto di tali terapie in maniera meno invasiva. Grazie allo sviluppo tecnologico raggiunto negli ultimi anni, la tomografia computerizzata è tra le tecniche di imaging più utilizzate per questo scopo, essendo in grado di offrire un’alta risoluzione sia spaziale che temporale. Viene utilizzata la tomografia computerizzata per quantificare la perfusione di un mezzo di contrasto all’interno delle lesioni tumorali, acquisendo scansioni ripetute con breve intervallo di tempo sul volume della lesione, a seguito dell’iniezione del mezzo di contrasto. Dalle immagini ottenute vengono calcolati i parametri perfusionali tramite l’utilizzo di differenti modelli matematici proposti in letteratura, implementati in software commerciali o sviluppati da gruppi di ricerca. Al momento manca un standard per il protocollo di acquisizione e per l’elaborazione delle immagini. Ciò ha portato ad una scarsa riproducibilità dei risultati intra ed interpaziente. Manca inoltre in letteratura uno studio sull’affidabilità dei parametri perfusionali calcolati. Il Computer Vision Group dell’Università di Bologna ha sviluppato un’interfaccia grafica che, oltre al calcolo dei parametri perfusionali, permette anche di ottenere degli indici sulla qualità dei parametri stessi. Questa tesi, tramite l’analisi delle curve tempo concentrazione, si propone di studiare tali indici, di valutare come differenti valori di questi indicatori si riflettano in particolari pattern delle curve tempo concentrazione, in modo da identificare la presenza o meno di artefatti nelle immagini tomografiche che portano ad un’errata stima dei parametri perfusionali. Inoltre, tramite l’analisi delle mappe colorimetriche dei diversi indici di errore si vogliono identificare le regioni delle lesioni dove il calcolo della perfusione risulta più o meno accurato. Successivamente si passa all’analisi delle elaborazioni effettuate con tale interfaccia su diversi studi perfusionali, tra cui uno studio di follow-up, e al confronto con le informazioni che si ottengono dalla PET in modo da mettere in luce l’utilità che ha in ambito clinico l’analisi perfusionale. L’intero lavoro è stato svolto su esami di tomografia computerizzata perfusionale di tumori ai polmoni, eseguiti presso l’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini dell’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) di Meldola (FC). Grazie alla collaborazione in atto tra il Computer Vision Group e l’IRST, è stato possibile sottoporre i risultati ottenuti al primario dell’U. O. di Diagnostica per Immagini, in modo da poterli confrontare con le considerazioni di natura clinica.
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Fabbri, Marco. "Sviluppo di un sistema per il monitoraggio della concentrazione batterica tramite impedenziometria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12848/.

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Abstract:
Conoscere la concentrazione batterica di un campione biologico è di primaria importanza per molti segmenti di mercato come l'industria biomedicale, militare , ma anche l'industria alimentare e per il controllo ambientale. L'obiettivo della tesi è lo sviluppo di un dispositivo per il monitoraggio della concentrazione batterica basato sulla variazione di conducibilità della soluzione nel tempo, dovuto all'accumulo di ioni nella soluzione in cui sono presenti i batteri. Questa tecnica prende il nome di Impedance Microbiology e presenta una serie di vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali in termini di tempo e di denaro. La tecnica di Impedance Microbiology promette di essere più veloce della SPC, portando il tempo di analisi da 24-72 ore ad approssimativamente 12 ore. Questa tecnica inoltre ha il vantaggio di poter essere automatizzata e di non necessitare di personale qualificato, riducendo sensibilmente i costi di analisi. In questa tesi verrà quindi sviluppato il dispositivo che permetterà di svolgere le analisi di Impedance Microbiology e verrà testato in laboratorio per valutarne il funzionamento.
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Turrini, Luca. "Determinazione della concentrazione micellare critica di micelle ottenute mediante copolimeri a blocchi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7322/.

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Abstract:
Lo studio della tesi consiste nella determinazione della concentrazione micellare critica di micelle ottenute da un copolimero a blocchi anfifilico sintetizzato tramite polimerizzazione radicalica vivente RAFT. Il copolimero è stato successivamente funzionalizzato al fine di garantire fluorescenza al polimero e ottenere effetto FRET in presenza di nile red quando è presente sotto forma di micelle.
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Bertuzzi, Lucas Stefano. "Re-ingegnerizzazione di un cogeneratore solare a concentrazione con lenti di Fresnel." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6870/.

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Abstract:
Lo scopo della presente tesi è la riprogettazione di un cogeneratore solare a concetrazione. Dai test sul campo della precedente versione erano emerse criticità costruttive che pregiudicavano la prestazione dell'impianto. Dopo aver calcolato le forze agenti sul cogeneratore, si è andato a disegnare, dimensionare e produrre in officina la nuova versione del cogeneratore.
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Spinoso, Melissa. "Studio dei processi di dissoluzione nei reattori agitati con alta concentrazione di solido." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si focalizza l’attenzione sullo studio dei fenomeni di dissoluzione nei reattori operanti con miscele bifase solido-liquido meccanicamente agitati, in quanto, queste operazioni sono di largo interesse in campo industriale. La necessità di garantire un’adeguata miscelazione all’interno dei reattori, in cui avvengono reazioni chimiche o dove si verificano scambi di calore e materia, deriva non solo da ragioni economiche, ma anche da aspetti relativi alla sicurezza negli impianti, dato che risulta difficile conoscere il comportamento delle miscele bifase in ogni zona del reattore. Per seguire dunque l’evoluzione dinamica dei processi ci si è serviti della tomografia elettrica di resistività (ERT) che consente di ricostruire la distribuzione spaziale delle proprietà elettriche del sistema che si sta studiando. Questa apparecchiatura, in maniera non invasiva, consente di valutare, tramite misure di conducibilità elettrica, la concentrazione del prodotto solubile nel tempo all’interno di un reattore agitato. Sono state, inoltre, effettuate misure di distribuzione di solido al variare della velocità di rotazione della girante, per le due differenti classi granulometriche delle particelle utilizzate, in quanto la presenza del solido inerte svolge un’azione di disturbo nei confronti dei fenomeni di dissoluzione. Premesso ciò, sono state dunque condotte numerose prove sperimentali di dissoluzione di cloruro di sodio di tre tagli granulometrici diversi al variare del numero di giri di ciascuna delle due giranti prescelte, ovvero una PBT e una A310. Le prove sono state finalizzate alla valutazione dei tempi di dissoluzione del sale. La ricerca condotta ha permesso di caratterizzare i fenomeni di scambio di materia nei reattori bifase operanti con miscele solido-liquido, in cui è presente un’elevata concentrazione di solido, proponendo un’interpretazione fenomenologica semplificata del processo di dissoluzione.
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Giangrande, Samuele. "Controllo del moto e massimizzazione delle prestazioni in un sistema solare a concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3321/.

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9

Zanatta, Marco <1979&gt. "Valutazione della concentrazione della Troponina Cardiaca I (cTnI)in soggetti affetti da Emangiosarcoma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2919/.

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Chiesa, Irene. "Studio della relazione tra concentrazione di ozono e temperatura dell'aria per l'elaborazione di scenari futuri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5962/.

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Abstract:
Questo lavoro nasce dall’intento di dare un’indicazione sul legame esistente tra la temperatura e la concentrazione di ozono. La correlazione, rintracciata sui dati osservati, è stata poi utilizzata allo scopo di elaborare proiezioni di evoluzioni future. Lo studio si è concentrato su un’area piuttosto ristretta della provincia di Parma, selezionata per la buona disponibilità di dati, sia di temperatura che di ozono, ma anche per la sua rappresentatività, dimostrata, delle caratteristiche dell’Emilia Romagna. Sulla base della scelta della stazione di misura di ozono sono state individuate tre località nelle vicinanze per avere dati di temperatura sia osservati sia provenienti da downscaling statistico. Proprio per quest’ultimo dataset sono stati elaborati scenari di temperatura per il periodo 2021-2050, rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1961-1990, applicando il metodo di regionalizzazione statistica a cinque modelli globali. Le anomalie stagionali sono poi state date in ingresso a un generatore climatico in grado di produrre serie sintetiche giornaliere per il punto in esame. Un modello appositamente creato, ispirato al metodo di campionamento casuale stratificato, ha sfruttato sia queste informazioni sul futuro andamento della temperatura, sia la relazione trovata su dati osservati, per la costruzione di un set di concentrazioni di ozono previste per lo stesso trentennio futuro. Confrontando dal punto di vista statistico queste distribuzioni con quelle ricostruite per i periodi 1961-1990 e 2001-2012 si è valutato l’andamento della concentrazione di ozono. La conclusione più evidente a cui si giunge è la conferma del fatto che la situazione attuale dell’inquinamento da ozono nell’area di studio è decisamente più critica rispetto a quella che il modello ha ricostruito per il trentennio passato. La distribuzione dei valori di concentrazione di ozono degli ultimi dodici anni è invece molto più simile ormai al set di proiezioni previste per il futuro. Quello che potrà succedere a livello dell’inquinamento da ozono nel prossimo trentennio climatologico in Emilia Romagna dipende da quale modello si rivelerà più veritiero riguardo alla proiezione futura di temperatura: è infatti possibile che tutto rimanga molto simile alla situazione attuale o che si verificherà un ulteriore aumento, aggravando una situazione già critica.
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Poletti, Andrea. "Simulazione numerica di celle solari in silicio ad eterogiunzione ad un sole e in concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6857/.

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Abstract:
Il lavoro di tesi ha come obiettivo lo studio e lo sviluppo tramite simulazioni numeriche di due celle in silicio ad eterogiunzione, una con parametri forniti dal CNR (Comitato Nazionale delle Ricerche) ed un’altra di tipo HIT (Heterojunction with Intrinsic Thin-layer). Lo studio e lo sviluppo delle due celle sono stati effettuati mediante un flusso TCAD il quale permette una maggiore flessibilità e completezza nella descrizione dei modelli fisici ed elettrici.
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Diomedi, Lucio. "Ricostruzione di gradienti di ossigeno e glucosio da immagini PET per applicazioni nanobiotecnologiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9567/.

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Abstract:
La ricerca biomedica è arrivata attualmente a un bivio che vede contrapposte sperimentazione in vitro e in vivo. Per ovviare a questo problema è nata la sperimentazione su biochip che, attraverso l'impiego di apparecchiature dedicate, permette di ottenere misure su campioni che ripropongano le condizioni fisiologiche dei tessuti umani in vivo superando il problema della sperimentazione animale e quello delle misure in vitro, che non rispecchiano le condizioni reali delle cellule in esame. Il perfezionamento dell'apparecchio in questione richiede la comparazione delle condizioni create nel biochip con quelle riscontrate nei tessuti cellulari di pazienti umani. Il fine della comparazione è quello di riuscire ad eguagliare i due sistemi per poter sfruttare il dispositivo come un fantoccio su cui verificare gli effetti di farmaci in fase sperimentale e misurare grandezze con un grado di precisione molto più alto rispetto ai metodi messi in opera fino a ora. Questo lavoro di tesi propone uno studio preliminare sulla fattibilità di misure di concentrazioni di ossigeno e glucosio attraverso i radiofarmaci 64Cu-ATSM e 18F-FDG impiegati su pazienti sottoposti a PET-CT. Nello specifico, dopo aver illustrato i processi cellulari che coinvolgono il glucosio e l'ossigeno all'interno dei tessuti umani, si passa a descrivere le metodologie di misura impiegate, nell'ambito dell'imaging diagnostico, e le caratteristiche che motivano la scelta dei radiofarmaci utilizzati come mezzo di contrasto. Successivamente viene considerato un modello compartimentale a due tessuti per descrivere la cinetica dei radiofarmaci e per ottenere una stima delle concentrazioni da rapportare alle grandezze rilevate con la PET. Infine sono tracciati dei profili sulle slice dei volumi PET elaborati che diano dei valori di concentrazione delle molecole studiate.
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TAMBURRELLA, LAURA. "IL RAPPORTO BANCA-IMPRESA E IL FENOMENO DI CONCENTRAZIONE BANCARIA: UN'INDAGINE SU UN CAMPIONE DI IMPRESE DOMESTICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/482.

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Abstract:
Il presente lavoro affronta con novizia di particolari, alcuni aspetti riguardanti l’impatto che il cambiamento strutturale della concentrazione bancaria ha apportato sul rapporto banca – impresa nel nostro Paese. L’attenzione per questo argomento, frequentemente trattato dalla letteratura economica, è dettata da due motivi. Il primo è quello dell’attualità e dello straordinario impatto che le operazioni di M&A tra banche hanno avuto sulla configurazione del sistema finanziario italiano; il secondo è rappresentato dalla volontà di rilevare come vivano le imprese il clima di cambiamento economico e di riorganizzazione interna degli intermediari finanziari. Il lavoro ha come oggetto principale un’indagine campionaria che vede protagoniste 2.500 imprese domestiche di piccola e media dimensione a cui è stato chiesto di descrivere come “vivano” la relazione con le banche storiche e con le nuove entità organizzate in Gruppi creditizi. Dal quadro delle risposte sono stati ottenuti degli ottimi spunti di riflessione sul mutato contesto dell’offerta bancaria, in quanto si è potuto verificare non solo l’impatto derivante dai mutamenti della riorganizzazione, ma anche l’esistenza di un clima incerto avvertito nei confronti del sistema banche. Interrogare le imprese su come vivono il cambiamento e il rapporto con le banche, ha permesso inoltre di capire quanto si sentono comprese e se adeguatamente valutate. A tal fine è stata data “la parola alle imprese” per esprimere una serie di consigli mirati ad interventi migliorativi per il superamento delle carenze relazionali.
This work develops a detailed analysis focusing on certain aspects of the impact that the change in the structural bank concentration has brought to the bank-enterprise relation in our country. The interest in this subject, frequently discussed within the economics literature, can be explained by two reasons. The first reason is the involvement in the current events and the extraordinary impact that the M&A operations between banks have had on the structure of the Italian financial system. The second reason is the current attempt to estimate how the enterprises face the economic and financial dealers internal reorganization change. The main purpose of the analysis focus on a survey based on a sample of 2,500 small and medium domestic companies that have been questioned to describe how they "live" the relation with the traditional banks and the new forms of finance businesses organized like investment banks. The responses have led to remarkable observations and ideas in regards to the different contest of the bank offer system, because it has been possible to verify not only the reorganization impact, but also the existence of a climate of uncertainty within the traditional bank system. Moreover, questioning the companies about how they face the change and the relation with the banks, has allowed considering how much they feel understood and whether they are suitably valued. Thus, the companies have been allowed to openly express their point of view in order to identify improvement advices to overcome the lack of relations.
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De, Grandis Giuseppe. "Analisi e ottimizzazione termodinamica del sistema di generazione di potenza di un impianto solare a concentrazione ibrido." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/466/.

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Cotti, Ramona. "Energia rinnovabile da fonte solare: analisi dello scenario tecnico - normativo e simulazione delle prestazioni di un sistema sperimentale a concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/907/.

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ARESI, GIOVANNI UMBERTO. "GIOVANI, ALCOL E DIVERTIMENTO NOTTURNO. DALLO STUDIO DEL FENOMENO AD UNA RICERCA-INTERVENTO IN UN QUARTIERE AD ALTA CONCENTRAZIONE DI LOCALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3334.

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Abstract:
Il contributo presenta l'esito di un percorso di ricerca volto alla comprensione delle modalità di consumo di alcolici da parte dei giovani adulti nei contesti del divertimento notturno (bar, pub, discoteche, feste private, ecc.) e mira a fornire indicazioni teoriche, metodologiche ed applicative per interventi partecipati di promozione delle salute e la riduzione dei rischi alcol-correlati nelle comunità locali. Il lavoro si apre con uno studio Grounded Theory che offre un modello processuale di comprensione delle dinamiche del bere dei giovani nei diversi contesti del divertimento notturno, tenendo conto delle specifiche culturali del nostro Paese. Prosegue poi con uno studio di analisi del contesto della città di Milano in merito ai rischi alcol-correlati, che ha indicato la priorità, a livello locale, negli interventi relativi all'insieme di rischi e conseguenze che si concretizzano nelle aree urbane che presentano elevate concentrazioni di locali notturni, i nightlife districts. Il lavoro si chiude con la presentazione di una ricerca-intervento mixed-method in uno di questi quartieri, che ha visto il coinvolgimento, in tutte le fasi, dei membri della comunità e ha consentito di conoscere in modo approfondito la realtà presa in esame e offrire indicazioni di intervento per la riduzione dei rischi per i giovani e delle conseguenze alcol-correlate per gli abitanti.
The dissertation contributes to the understanding of the issue of alcohol use and abuse among young people in nightlife settings (e.g., bars, clubs, and private parties). It describes the effectiveness of participatory research approaches in studying and addressing the phenomenon in areas with a high concentration of drinking venues (nightlife entertainment districts). The Grounded Theory research (study 1) on young adults' drinking patterns in nightlife settings showed changes in the meanings, processes, and representations of alcohol across settings and their effect on drinking patterns. The results of the context analysis of the city of Milan (Italy) (study 2) indicated specific alcohol related issues in the local context, in particular the wide range of alcohol-related risks and consequences for both youngsters and residents in the four nightlife entertainment districts of the city. The last study is a multiphase mixed methods participatory research conducted in a nightlife district. Multiple methods (interviews, a community survey, ethnography) integration was part of the participatory process in which community members collaborated during different phases of research. The study resulted in indications for intervention to reduce alcohol-related negative consequences for youths and nightlife districts’ residents, and in theoretical and methodological considerations for the future research.
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BARBIERI, GIOVANNI. "IL NEOREALISMO RIVISITATO. IL RUOLO DELLA CONCENTRAZIONE, DELLA GEOGRAFIA E DELLA SOCIALIZZAZIONE IN UN MODELLO AMPLIATO DELLA TEORIA DELL'EQUILIBRIO DI POTENZA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/17947.

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Abstract:
Cosa determina la stabilità di un sistema politico internazionale? L’anarchia sistemica determina sempre una minaccia alla sopravvivenza? Il modello strutturale qui proposto integra le variabili della concentrazione del potere e della localizzazione geografica delle Grandi Potenze, per dimostrare come specifiche configurazioni strutturali contribuiscano a plasmare le motivazioni che stanno alla base dei comportamenti statali, condizionando i risultati sistemici osservabili. Viene, inoltre, inquadrato il processo di socializzazione come variabile interveniente, attivata da specifiche condizioni strutturali, in grado di inibire la ricorrenza della tendenza sistemica al bilanciamento attraverso la riduzione delle opzioni di politica estera a disposizione degli Stati. Dal punto di vista teorico, concentrandosi sul ruolo svolto dal potere e dalla geografia nell’orientare le motivazioni di base degli attori, il modello modifica l’assunto realista di incentivi strutturali costanti all’azione degli Stati, ipotizzando che questi varino al variare dei livelli di concentrazione del potere. Inoltre, mitiga il carattere meccanicistico del realismo strutturale, considerando il bilanciamento come una tra tante opzioni disponibili. Dal punto di vista empirico, il modello viene applicato a tre casi di studio, nel tentativo di evidenziare come la stabilità o l’instabilità sistemica siano determinate dall’esistenza di strutture di potere diffuse o concentrate.
What does effectively determine systemic stability? Does international anarchy always determine a threat to survival? The structural model introduced in this work focuses on two main variables, power concentration and geography, to demonstrate how structural constraints shape States’ base motivations to action, and how the resulting behaviors condition the observable systemic outcomes. Furthermore, I introduce the socialization process as an intervening variable, enabled by specific structural conditions. Socialization could inhibit the systemic balancing tendency by narrowing States’ foreign policy options. From the theoretical point of view, the model modifies the realist assumption towards constant structural incentives to action. By focusing on the role played by power concentration and geography in shaping States’ motivations, it is possible to link together the shifts in international power distribution with shifts in structural incentives. Nonetheless, the model loses the rather mechanistic character of structural realism, making balancing one among many viable options. From the empirical point of view, I apply the model against three case studies, trying to demonstrate how the existence of concentrated or diffused power structures determines systemic stability or instability.
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Ceccarelli, Enrico. "Effetto del citral sulla risposta fisiologica di Saccharomyces cerevisiae." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14137/.

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Abstract:
I lieviti sono frequentemente associati alla degradazione di alcuni prodotti tra cui succhi e bibite a base di frutta. Negli ultimi anni la ricerca di alternative al trattamento termico ha determinato un crescente interesse verso altre tecnologie, tra cui l’utilizzo di conservanti di origine naturale. Tra questi, oli essenziali e loro costituenti rivestono un ruolo molto importante poiché la loro attività antimicrobica è stata ampiamente dimostrata. Tra queste sostanze il citral, una miscela di due isomeri, nerale e geraniale, è risultata in grado di contrastare lo sviluppo microbico, agendo anche in modo sinergico con il pH. Lo scopo di questo elaborato è stato valutare l’effetto del citral su un ceppo di Saccharomyces cerevisiae isolato da bevande degradate. È stata individuata la minima concentrazione inibente, ossia la quantità di sostanza in grado di inibire lo sviluppo microbico, e la minima concentrazione fungicida, ossia la quantità di sostanza che determina la morte del microrganismo. In seguito il microrganismo è stato esposto a concentrazioni crescenti di citral ed analizzato mediante campionamento in piastra ed analisi citofluorimetrica, che permette di ottenere informazioni a livello di singola cella, discriminandole in base a caratteristiche specifiche. I risultati hanno mostrato come concentrazioni crescenti di citral determinino una progressiva diminuzione dei conteggi in piastra, anche se l’analisi citofluorimetrica ha rilevato la presenza di cellule danneggiate, ma non morte. La cinetica di abbattimento è leggermente più efficace a pH 6, dove si osserva una maggiore permeabilità della membrana cellulare, anche se la percentuale di cellule danneggiate a seguito dell’esposizione al citral è maggiore nei campioni a pH 4. Questo diverso comportamento in relazione al pH considerato dovrà essere meglio approfondito per identificare i meccanismi di risposta delle cellule in presenza di composti d’aroma come il citral.
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Gambioli, Alessandro. "Sviluppo di una procedura per la stima delle emissioni di sistemi energetici per la regione Emilia Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6429/.

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Abstract:
Sviluppo di una procedura per la stima delle emissioni di sistemi energetici da integrare nel MiniBREF, programma di calcolo utilizzato da ARPA Emilia-Romagna, basato sulle linee guida definite nel BREF per la valutazione dell'impatto ambientale e confronto tra soluzioni impiantistiche alternative.
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Gonella, Marco <1965&gt. "Un piano territoriale per la riduzione della concentrazione di CO2 nell'atmosfera e la produzione energetica da fonti rinnovabili per mezzo della filiera delle biomasse." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2438/.

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Abstract:
Il progetto propone uno studio per verificare la fattibilita' di un piano territoriale (ideato per il bacino del Po ma di fatto estendibile a tutti i bacini fluviali) per la creazione di una filiera di colture bioenergetiche (biomasse) che, trasportate per mezzo della navigazione fluviale (uno dei mezzi di trasporto a minore emissione di CO2), alimentino una o piu' centrali a nuova tecnologia che associno alla produzione di calore (teleriscaldamento e raffreddamento) e di energia la separazione dei fumi. La CO2 catturata dalla crescita delle biomasse e recuperata dalla combustione, puo' quindi essere segregata nel sottosuolo di aree costiere subsidenti contrastando il fenomeno dell’abbassamento del suolo. Ricavando benefici in tutti i passaggi di attuazione del piano territoriale (lancio dell'agricoltura bioenergetica, rilancio della navigazione a corrente libera, avvio di una economia legata alla logistica del trasporto e dello stoccaggio delle biomasse, generazione di energia pulita, lotta alla subsidenza) il progetto, di fatto, consente di catturare ingenti quantitativi di CO2 dall'atmosfera e di segregarli nel sottosuolo, riducendo l'effetto serra. Nel corso del Dottorato e' stata sviluppata una metodologia di valutazione della sostenibilita' economica ed ambientale del progetto ad un bacino fluviale, che consta di una modulistica di raccolta dei dati di base e di una procedura informatizzata di analisi.
The aim of the project is a feasibility study, from a territorial perspective, of the biomass renewable energy production chain. The innovative solution is to link, for the first time, biomass renewable energy and river transports. Biomass material produced within a chosen catchment area (e.g. the Po River Basin in Italy), will be transported via inland waterways to the biomass renewable energy plants. The use of river transport decreases CO2 production, reduces costs enlarging the area of biomass availability, and creates an economical growth of the biomass market within a river basin. During the phase of energy and heat production, the resulting CO2 could be sequestrated and stored underground, reducing the total CO2 content of the atmosphere. This means that the entire process not only produces renewable and clean energy but could be also considered a "negative CO2 production". CO2 sequestrated could be injected, at groundwater level, in those coastal areas exposed to subsidence so that the ground lowering phenomena could be fought. During the PhD a procedure for the data collection in a river basin and for the environmental and economical sustainability of the project has been developed and tested.
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Stragapede, Eugenio. "Biofiltrazione delle emissioni odorigene: studio delle performance dell'impianto di compostaggio di Contarina S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il problema delle emissioni odorigene rappresenta uno degli impatti ambientali più importanti per le attività di compostaggio e più percepiti dalla popolazione, in ragione della ricaduta negativa che esse hanno sulla qualità della vita dei soggetti potenzialmente esposti. In questo studio sono state valutate le emissioni odorigene derivanti dall’impianto di compostaggio della società Contarina S.p.A., azienda che si occupa della gestione dei rifiuti urbani nel trevigiano, con l’ottica di comprendere quali siano i parametri di processo che più influenzano l’efficienza e l’efficacia dell’abbattimento degli odori, al fine di migliorare e ottimizzare le scelte operative. L’impianto di depurazione oggetto di studio è costituito da 4 moduli depurativi in parallelo ed uguali tra loro, ognuno composto da uno scrubber con soluzione acida e, in serie ad esso, da un biofiltro il cui letto è composto da materiale legnoso. Il sistema depurativo risulta, in generale, efficace ed efficiente, con un’efficienza media di abbattimento degli odori di poco superiore al 79% (mediana pari circa all’89%). Seppur lavorando nel rispetto di tutte le prescrizioni normative e di dimensionamento, a seguito delle 8 campagne di monitoraggio effettuate nel biennio 2019-2020, sono stati individuati alcuni superamenti della concentrazione media di odore in uscita dai settori del biofiltro, rispetto alla soglia autorizzata (250 ouE/m3). Dall’analisi dei dati operativi e di processo, le principali cause sono state identificate nella fluttuazione delle concentrazioni di odore in alimentazione dal presidio depurativo e in alcune particolari condizioni operative. Da questo studio è emerso che sarebbe stato opportuno, per meglio caratterizzare il funzionamento della sorgente emissiva quale il biofiltro, integrare le campagne di monitoraggio con ulteriori indagini volte alla misura di alcune grandezze quali pH, umidità del letto biofiltrante, perdite di carico e velocità dell’efflusso gassoso.
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Carella, Gloria. "Misura e caratterizzazione delle proprieta ottiche di concentratori solari per applicazioni a media temperatura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8651/.

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Abstract:
Ottimizzazione dei collettori solari a concentrazione mediante strumenti di misura per il calcolo della radiazione solare concentrata. Attività svolta presso centro ENEA TRISAIA nel laboratorio qualificazione componenti solari a bassa e media temperatura.
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Bastoni, Andrea. "Effetti di intaglio in accoppiamenti albero-mozzo per interferenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4848/.

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Abstract:
L’obiettivo dello studio è quello di determinare le cause della rottura a fatica in un accoppiamento albero–mozzo. Nella prima parte si cerca di costruire un modello FEM (attraverso Ansys Workbench 12.0) che simuli il comportamento del provino albero-mozzo sottoposto a una flessione alterna, come nella macchina di Moore. Con esso si cercherà di individuare le variabili del problema e quali potranno influenzare la σy_max e il Kt. Nella seconda parte si cercherà di stabilire se il fretting sia funzione dalle stesse variabili del Kt, se esiste una transizione tra i due fenomeni e la quantità di usura prodotta dal fretting. Infine si realizzeranno delle prove sperimentali per verificare le ipotesi dedotte dall'analisi FEM.
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Ricci, Camillo. "Analisi a fatica di alberi a gomito nel settore automotive." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22084/.

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Abstract:
In questa tesi di laurea si affronta il problema della resistenza meccanica nei riguardi di un fondamentale componente presente in tutti i motori a combustione interna: l’albero a gomiti. In tutti i motori a pistoni l’albero a gomiti è ritenuto l'autentico "cuore": esso infatti è il componente che raccoglie l'energia meccanica che si sviluppa nei cilindri per inviarla alla trasmissione. Si tratta di un organo estremamente sollecitato dal punto di vista meccanico. Come tutti gli altri componenti del propulsore, anche l'albero a gomiti ha subito, con l'evolversi della tecnica, una progressiva trasformazione, sia per quanto riguarda il suo dimensionamento e, in minor misura, il suo disegno, che per quanto concerne le soluzioni costruttive impiegate. L'elaborato introduce gli alberi a gomiti, esponendo le peculiarità, le caratteristiche strutturali e le tecniche di produzione di questo eccezionale componente meccanico; espone il concetto di fatica meccanica e analizza i principali fattori che incidono sulla resistenza a fatica degli alberi a gomito; esamina, in particolare, i parametri costruttivi adottati durante la produzione del componente che consentono di ottenere un’elevata longevità del pezzo e ottime prestazioni meccaniche. Infine, viene approfondito il concetto d’intaglio, fenomeno che grava in particolar modo sulla vita a fatica dell’albero. Un progettista meccanico, nel calcolo del componente, deve obbligatoriamente tenere conto delle concentrazioni di tensione dovute alla forma geometrica dello stesso: verrà, quindi, effettuata un’analisi agli Elementi Finiti per valutare l’effetto dell’intaglio e le soluzioni da adottare per limitare il più possibile il fenomeno di concentrazione delle tensioni.
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Lanzarini, Giovanni. "Confronto dei contributi emissivi e del loro impatto sulla qualità dell'aria di diverse tecnologie di verniciatura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22653/.

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Abstract:
Grazie all'azienda di formazione e sicurezza sul lavoro SafetyForm s.r.l. e la sua strumentazione, sono state campionate le emissioni in atmosfera di 4 tipi di vernice (a polvere, a solvente, alto solida, "ecologica") da due camini di verniciatura dell'azienda MF di Lanzarini Fabio & C., campionando le emissioni di materiale particellare e composti organici volatili totali. Dopo un'introduzione sulle leggi in vigore per le emissioni e la qualità dell'aria (D.Lgs. 152/2006 e D.Lgs.155/2010), i campionamenti hanno dimostrato che le emissioni in atmosfera dell'azienda di verniciatura industriale risultano a norma secondo il D.Lgs. 152/2006. Successivamente è stata calcolata la dispersione in atmosfera degli inquinanti per ogni vernice, grazie all'utilizzo del modello CALPUFF con il pre processore CALMET e il post processore CALPOST. Questi software hanno permesso la creazione delle mappe di concentrazione media per ogni inquinante. Per il particolato sono state calcolate le concentrazioni medie giornaliere e annue, mentre per i COV totali sono state calcolate solo le concentrazioni medie annue, verificando che tutte fossero a norma. Si afferma, quindi, che i limiti di legge, sia delle emissioni che della qualità dell'aria, sono ampiamente rispettati e la vernice meno impattante risulta la vernice a polvere.
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Scuteri, Alessandra <1971&gt. "Terapia di combinazione con Micofenolato Mofetile ed inibitori della calcineurina a basse dosi: utilità della riduzione della concentrazione ematica pre-dose in pazienti sottoposti a trapianto di fegato con insufficienza renale cronica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/267/.

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Teslenko, Kateryna. "Dinamica del volume del fluido interstiziale: determinazione dello stato stazionario." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23306/.

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Abstract:
Gli scambi di elettroliti, sostante nutritive e di scarto tra le cellule e il sangue sono mediati dal flusso del fluido interstiziale. In questo scenario, lo studio della dinamica del fluido interstiziale è di notevole importanza sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista clinico. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare la dinamica del fluido interstiziale all’equilibrio utilizzando un approccio algebrico relativamente semplice e generale, al fine di predire la pressione idrostatica Pi del fluido interstiziale e la concentrazione proteica Ci nel fluido interstiziale, risultati dall’interazione di tre processi: filtrazione microvascolare, ritorno linfatico e accumulo interstiziale. Le equazioni di bilancio, che caratterizzano il flusso del fluido interstiziale e il flusso proteico interstiziale, vengono risolte simultaneamente utilizzando MatLab 2019b per produrre i valori di Pi e Ci in funzione dei parametri strutturali che caratterizzano i processi sopra citati. Le soluzioni all’equilibrio dimostrano che Pi e Ci sono sensibili ai cambiamenti della resistenza linfatica efficace rapportata alla resistenza di filtrazione microvascolare. Inoltre, la pressione del fluido interstiziale, allo stato stazionario, non è influenzata dalla complianza interstiziale. I valori stimati di Pi e Ci risultano coerenti con le misure riportare in letteratura. Il presente studio, quindi, caratterizza lo stato stazionario del flusso del fluido interstiziale utilizzando un approccio algebrico semplice e generale, tenendo conto dell’interazione della filtrazione microvascolare, del ritorno linfatico e dell’accumulo interstiziale.
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Soraruf, Isabella. "Utilizzo delle misure di impedenza come nuovo approccio non distruttivo per la caratterizzazione di scaffold biologici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16319/.

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Abstract:
La ricerca nell'ambito dell'ingegneria tissutale e della medicina rigenerativa ha subito importanti sviluppi negli ultimi anni, con la realizzazione di sistemi di coltura cellulare 3D. L'utilizzo di idrogel polimerici, in particolare, si è rivelato un'importante risorsa sia nello sviluppo di nuove terapie, sia in studi di differenziamento. La valutazione delle caratteristiche degli scaffold e delle popolazioni cellulari al loro interno, tuttavia, risulta ancora associata a numerose limitazioni, quali la necessità di disgregare la struttura o di compromettere la vitalità cellulare. Lo sviluppo di approcci di misura non distruttivi e in grado di effettuare valutazioni in real-time, migliorerà significativamente la qualità e l'affidabilità della sperimentazione in-vitro. Il lavoro presentato in questa tesi consiste in uno studio preliminare di caratterizzazione di idrogel vuoti attraverso misure di impedenza, che affianca alle valutazioni ottenute con uno strumento professionale, le misure di un impedenziometro portatile e a basso costo, realizzato specificatamente per questa applicazione. Oltre alla caratterizzazione elettrica di idrogel di alginato a diverse concentrazioni di calcio, vengono descritte la scelta dei componenti hardware del sistema portatile e le caratteristiche dei software di acquisizione e analisi, realizzati in ambienti Arduino e Matlab rispettivamente. Benché non completamente ottimizzato, questo metodo ha rilevato una correlazione inversa tra concentrazione di calcio e impedenza a bassa frequenza che si è mantenuta consistente nei due strumenti. La valutazione d'impedenza a diverse frequenze, inoltre, apre la possibilità di misurare anche altri parametri, come può essere la vitalità di una popolazione di cellule, a frequenze superiori. Queste caratteristiche rendono l'approccio proposto molto promettente e potenzialmente in grado di promuovere il passaggio da sistemi di coltura tradizionale ad approcci 3D più accurati e affidabili.
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Agostinone, Monica. "Caratterizzazione geostatica spazio temporale della distribuzione di benzene sul territorio europeo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/141/.

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Robusto, Francesco. "Analisi della resistenza a fatica in accoppiamenti albero - mozzo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6380/.

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Abstract:
Le prove di fatica a flessione rotante su componenti in scala reale sono molto dispendiosi. Il metodo più veloce ed economico per ottenere gli stessi risultati è quello di operare su un provino in scala. Dal momento che non esiste nessun campione standardizzato è stato creato un provino ad-hoc e sono state eseguite le prove. Inoltre è stato creato un modello tridimensionale in grado di valutare le sollecitazioni. I due risultati sono stati comparati e i provini utilizzati per le prove sono stati attentamente analizzati.
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Li, Siqi. "Caratterizzazione di scaffold biologici con misura di impedenza elettrica complessa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19766/.

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Abstract:
Scaffold al base di alginato tridimensionale è uno dei bioreattori più utilizzati comunamente. È stato già applicato alla rigenerazione di tessuto osseo e alla coltura cellulare tridimensionale. Ha molti vantaggi: buona biocompatibilità, buona biodegradabilità, porosità, non tossicità e basso costo, oltre questi, ha una struttura simile alla matrice extracellulare, è stato uno dei più popolari oggetti delle ricerche negli ultimi anni. Lo scaffold si produce buttando la soluzione di alginato in un bagno di 〖Ca〗^(2+), la risorse può essere 〖CaCl〗_2 o 〖CaCO〗_3, le molecole di alginato e 〖Ca〗^(2+), costruiscono una struttura detta ‘egg-box’ attraverso cross-linking, la concentrazione di 〖Ca〗^(2+), può influenzare le proprietà di scaffold, omogeneità, porosità ecc. Negli ultimi anni, molti ricercatori hanno già studiato la relazione tra la concentrazione di 〖Ca〗^(2+) e le proprietà meccaniche di scaffold a base di alginato, ad esempio, modulo di Yang, elasticità ecc. Lo scopo di questo lavoro invece, è studiare le proprietà elettrochimiche dello scaffold a base di alginato. Studia la risposta allo stimolo elettrico analizzando EIS (electrochemical impedance spectroscopy), prosegue i testi agli scaffold di diverse concentrazioni di 〖Ca〗^(2+), per capire come la concentrazione di 〖Ca〗^(2+) influenza le proprietà dello scaffold attraverso un metodo elettrico non invasivo.
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Ameli, Simone. "Impianti solari termici a concentrazione:analisi e simulazione numerica di un sistema di stoccaggio termico con materiali a cambiamento di fase." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi, sviluppata presso i laboratori del C.R. ENEA di Casaccia, è lo sviluppo di un modello numerico per la simulazione di un sistema di accumulo termico operante con materiale a cambiamento di fase per impianti solari a concentrazione (CSP). Nella prima parte della tesi si analizza lo stato dell’arte della tecnologia CSP. Particolare attenzione è rivolta alle tecniche di stoccaggio e in particolare all'accumulo termico a calore latente con materiali a cambiamento di fase (PCM) come i sali fusi. Nella seconda parte è presentato il modello matematico realizzato in Matlab sviluppato per la caratterizzazione dell’accumulo termico a tubi verticali in cui il mezzo di accumulo è costituito da “sale solare”. Nella terza parte sono riportati i risultati delle analisi di sensibilità del modello alla discretizzazione spaziale e temporale della griglia di calcolo. Dalle simulazioni numeriche, condotte nella quarta parte della tesi, è risultato che nelle fasi di riscaldamento e raffreddamento, il processo avviene più lentamente per il PCM per via dello scambio termico tra olio e sali. Inoltre, in prossimità della temperatura di fusione, è identificata una zona a temperatura costante in cui il PCM inizia il processo di fusione migliorando il coefficiente di scambio tra olio e sali come evidenziato dal rateo di crescita molto elevato della temperatura immediatamente dopo la zona a temperatura costante. Nell'ultima parte è infine riportata la validazione del modello confrontando i risultati con le prove effettuate su un impianto sperimentale presente nel centro. Il modello sviluppato risulta un buon strumento per la simulazione di sistemi di accumulo con PCM, consentendo a tecnici del settore di realizzare una migliore progettazione rispetto a quella ottenibile con i modelli attualmente presenti. Tuttavia, un ulteriore miglioramento può essere conseguito identificando sperimentalmente il valore del coefficiente di scambio termico tra serbatoio e ambiente esterno.
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Zaccone, Alice. "Studio e sperimentazione di una scheda per l'acquisizione di concentrazioni di sostanze presenti in atmosfera." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6358/.

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Eusebi, Lorenzo. "Variazione del contenuto di composti lipofili in campioni di cardo sottoposti a differenti metodi e tempi di cottura." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il cardo domestico (Cynara cardunculus L. var. altilis DC.) è una coltura orticola appartenente al genere Cynara. Il ciclo colturale è annuale, con semina in aprile-maggio e raccolta da novembre a febbraio a seconda della zona di coltivazione. Sono presenti molteplici varietà che si differenziano per le dimensioni, la frastagliatura delle foglie e la presenza o meno di spine sulle foglie; una di queste è il cardo di Cervia, il cui ciclo produttivo avviene in terreno totalmente sabbioso. Nel cardo sono presenti componenti “non nutrienti”, tra cui composti fenolici e alcune classi di composti lipofili, responsabili di potenziali effetti salutistici e di alcune caratteristiche sensoriali del prodotto, tuttavia ancora poco studiati in questa specie. Scopo di questo elaborato è stata quindi la caratterizzazione e quantificazione dei composti lipofili presenti nel cardo e l'analisi della loro variazione quali-quantitativa in relazione al metodo (bollitura e vapore) e al tempo di cottura. I composti lipofili sono stati determinati attraverso gas cromatografia/spettrometrometria di massa. La classe più rappresentata in termini quantitativi è risultata quella dei fitosteroli, seguita da lattoni sesquiterpenici, acidi grassi e in misura minore monogliceridi, idrocarburi, alcoli e triterpeni. È stato evidenziato come la cottura in acqua bollente determini una maggior perdita di sostanza secca, che può influire sulla loro concentrazione. In alcuni casi la concentrazione di questi composti è aumentata a tempi più lunghi di cottura, probabilmente a causa a di una maggior degradazione delle strutture cellulari, che ne aumentano l’estraibilità. Questo fatto può quindi avere un effetto positivo sulla biodisponibilità dei composti lipofili. Per altri composti è stata invece registrata una diminuzione di concentrazione a tempi di cottura relativamente brevi. Nel caso dei lattoni sesquiterpenici, responsabili in parte del gusto amaro, questo potrebbe essere visto come fattore positivo.
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FAVARIN, SERENA. "TESTANDO E SPIEGANDO LE CONCENTRAZIONI CRIMINALI AL DI FUORI DEL CONTESTO STATUNITENSE: LA CITTA' DI MILANO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6119.

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Abstract:
La criminalità sembra essere fortemente concentrata in un ristretto numero di micro aree di una città. Studi condotti in diverse città degli Stati Uniti mostrano come il 50% degli eventi criminali si concentrino nel 3%-6% dei segmenti stradali delle città stesse. Partendo da questi risultati, Weisburd, Groff e Yang si sono interrogati sulla effettiva presenza di una legge delle “concertazioni criminali” che sia applicabile a diverse città e che rimanga stabile nel tempo. Infatti, nonostante la generale diminuzione dei tassi di criminalità a Seattle, gli autori hanno riscontrato che, negli ultimi 16 anni, la stessa percentuale di eventi criminali si concentra in un egual numero di segmenti stradali della città. Questi risultati sono confermati da un altro studio condotto a Tel Aviv-Jaffa (Israele), suggerendo la presenza di una sorta di “normale livello di criminalità” tra città a livello micro. Il presente studio mira a testare la presenza di “concentrazioni criminali” in un contesto differente rispetto a quello degli Stati Uniti, dove tale ipotesi non è ancora stata testata e dove non sono ancora stati sviluppati studi quantitativi a livello di segmento stradale. In particolare, è stata condotta un’analisi sui segmenti stradali nella città di Milano (Italia) ed è stata confermata la presenza di micro-concentrazioni criminali. Inoltre, per capire le principali cause della presenza di tali concentrazioni nella città di Milano, sono stati elaborati dei modelli di regressione binomiale negativa (negative binomial regressions models). I risultati dimostrano come i fattori di disorganizzazione sociale sembrano avere una maggior influenza sulla criminalità a livello di segmento stradale, se comparati ai fattori appartenenti alle teorie dell’opportunità.
There is a strong evidence that crime is tightly concentrated in a small number of micro places in urban areas. Indeed, studies conducted in different U.S. cities show how 50% of crime events are concentrated in about 3% to 6% of street segments. Moving from these findings, Weisburd, Groff and Yang raise the issue as to whether there is a law of crime concentrations, applicable across different cities and stable over time. Indeed, despite the general decrease of crime trends in Seattle, the authors find that almost an equal number of street segments in the city produce the same proportion of crime in the 16-year period under study. These results were confirmed in Tel Aviv-Jaffa (Israel), suggesting the presence of a sort of “normal level of crime” among cities at micro level. This study aims at testing the presence of crime concentrations outside the U.S., in a different context, where this hypothesis has not yet been tested and quantitative studies at street segment level have not yet been developed. In particular, a street segment analysis was conducted in Milan (Italy) and the presence of crime concentrations was confirmed. In addition, in order to understand the main determinants of crime concentrations in Milan, a set of negative binomial regressions models were run. Findings show how social disorganisation factors seem to have stronger influence on crime at street segment level, compared to opportunity factors.
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Rossi, Isabella. "Utilizzo del modello Calpuff per la valutazione della qualità dell'aria da emissioni odorigene da un impianto per la lavorazione di semi oleosi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi si concretizza in un inquadramento generale relativo alle emissioni odorigene: cosa sono, i riferimenti normativi, come si misurano. Si è poi fatto riferimento a un caso reale, ovvero un impianto operante nella lavorazione dei semi oleosi che ha subito una modifica della propria configurazione impiantistica. Le emisisoni odorigene sono state modellate, mediante l'utilizzo del software Calpuff, in relazione a due stati: prima e dopo la modifica. Questo ha permesso di fare un confronto in termini di impatto sull'ambiente.
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BRAGA, ANIKA. "INTERVENTI NEL PROCESSO DI PRODUZIONE DELLE BEVANDE FERMENTATE PER UN MIGLIORAMENTO GUSTO - OLFATTIVO E IGIENICO - SANITARIO DEI PRODOTTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/421.

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Abstract:
I microrganismi selezionati sono impiegati non solo per il processo di trasformazione della materia grezza in prodotto fermentato, ma anche per migliorare la shelf-life, il gusto, l’aroma, la sicurezza e il valore nutrizionale dei prodotti. La globalizzazione del mercato ha portato a considerare non solo i prodotti tipici popolari europei, come per esempio il vino, ma anche i prodotti tipici dei paesi non europei come la cassava. Per quanto riguarda il settore enologico lo scopo della ricerca è quello di migliorare un tipico vino: l'Ortrugo dei Colli Piacentini con ceppi autoctoni di Saccaromyces cerevisiae. Nelle fermentazioni spontanee i lieviti sono associati all'area geografica, alle condizioni climatiche e alla varietà di vitigno. Alcuni ricercatori sostengono che il micro-ambiente è caratterizzato da specifi Saccaromyces cerevisiae che possono influenzare gli aromi dell'uva. Sfortunatamente le fermentazioni spontanee possono causare aromi indesiderati e arresti fermentativi. L'inoculo del mosto con lieviti selezionati è ormai una pratica consolidata per eliminare i rischi delle fermentazioni spontanee, ma questi lieviti non riescono a enfatizzare le caratteristiche della varietà di uva in quanto derivano da ecosistemi differenti. Nasce quindi l'esigenza di utilizzare ceppi starter autoctoni selezionati, isolati dalle microaree dove i vini sono prodotti in quanto tali ceppi sono potenzialmente meglio adattati a svilupparsi in uno specifico microambiente e meglio esaltano la tipologia di un particolare prodotto. Per quanto riguarda la cassava (Manihot esculenta Crantz) microrganismi selezionati possono essere utilizzati per ridurre la concentrazione di glucoside cianogenetico (linamarina e lotaustralina), molecole tossiche. il consumo di cassava e dei suoi prodotti può causare avvelenamento da cianide con sintomi di vomito, nausea, debolezza e occasionalmente la morte. L'introduzione di cianide tramite il consumo di cassava è quasi certamente la causa dell'insorgenza di neuropatie come per esempio il Konzo (irreversibile paralisi alle gambe) che colpisce particolari zone dell'Africa. La World Health Organisation (WHO)ha stabilito il livello di sicurezza di cianide nella farina di cassava a 10 ppm (FAO/WHO, 1991).
Selected microrganisms are important as agents of the main processes of transformation of the raw materials in fermented product but also as responsible of the improvement in the shelf-life, texture, taste, aroma, as well as safety and nutritional value. The market globalization made us to consider not only popular food and/or beverage in Europe but also in non European countries. In this research I consider wine and cassava products. As regards wine the aim is to improve the Ortrugo wine typicalness by Saccaromyces cerevisiae autochtonous strains. In spontaneous fermentations the yeasts vary according to geography location, climatic conditions and/or grape variety. Some researchers believe that each micro-environment is characterised by specific Saccaromyces cerevisiae that may enhance the grape flavours. Unfortunately spontaneous fermentations may cause off-flavours and fermentation stuck. The selected yeast inoculum in must is one of the consolidated practices to eliminate the risks of spontaneous fermentation, but these yeast are not able to emphasise the characters of grape variety because they are from different ecosystems. Autochthonous yeasts e.g. yeasts isolated from a definite micro-environment are adapted to operate in a must whose characteristics are determined by the variety of the grapes and the “terroir” and, therefore, they able to enhance the peculiarities of a wine. As regards the cassava (Manihot esculenta Crantz) selected microorganisms will be used to reduce the cyanogenic glucosides (mainly linamarin and lotaustralin) toxic molecules. Consumption of cassava and its products may cause cyanide poisoning with symptoms of vomiting, nausea, dizziness, stomach pains, weakness, headache and diarrhoea and occasionally death. Cyanide intake from cassava is almost certainly the cause of Konzo (irreversible paralysis of the legs) in eastern, central and southern Africa. The World Health Organisation (WHO) has set the safe level of cyanogens in cassava flour at 10 ppm (FAO/WHO, 1991).
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