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Journal articles on the topic 'Concentrazione'

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1

Cirillo, S., L. Simonetti, F. Di Salle, L. Stella, R. Elefante, and F. Smaltino. "La risonanza magnetica nell'emorragia subaracnoidea." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 219–25. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200304.

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Abstract:
La risonanza magnetica per immagine dell'emorragia subaracnoidea ha un ruolo ben definito nelle fasi subacute: l'efficacia della TC si riduce velocemente, mentre l'accuratezza diagnostica della RM aumenta per l'evidente accorciamento del T1 legato alla metemoglobina ed alla lisi cellulare. La velocity di produzione di metemoglobina e di lisi eritrocitaria sono in relazione con la riduzione della concentrazione locale di glucosio. Nel sistema subaracnoideo una molecola soluta può seguire i gradienti di concentrazione: la concentrazione di glucosio non può, perciò, abbassarsi velocemente, come nelle raccolte parenchimali. Comunque, anche se l'iperintensita in T1 è chiaramente dipendente dalla concentrazione, è possibile riconoscere un'emorragia subaracnoidea anche a basse concentrazioni sangue/liquor, come abbiamo riscontrato in 2 pazienti. Nelle fasi iperacute ed acute la sensibilità della RM è basata principalmente sulla riduzione del T2 causata dalla formazione di deossiemoglobina, mentre il segnale in T1 non subisce importanti modificazioni: la bassa velocity di riduzione della pressione parziale di ossigeno negli spazi subaracnoidei rende difficile distinguere miscele sangue-liquor dal liquor puro. Perciò la diagnosi RM di ESA può essere difficile, come abbiamo riscontrato in due pazienti, ma i coaguli possono offrire un utile ausilio semeiologico. Nelle fasi precoci il segnale dell'ESA è completamente modificato dai processi coagulativi, a causa di un chiaro accorgimento del T1, che diviene evidente durante la retrazione del coagulo. Questo carattere può essere considerato un utile marker in vivo di ESA acuta: è stato cosi possibile valutare una lieve iperintensità silviana in un'ESA acuta altrimenti negativa. D'altra parte bisogna considerare che la coagulazione di miscele sangue/liquor a influenzata da vari fattori biochimici, fisici e topografici, e quindi può presentare aspetti molto differenti e necessita di un esame accurato per essere dimostrata.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. "Concentrazione, emergenza e trauma." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001001.

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3

Ruppelt, Hans-Jürgen. "Competition Law and its Application in Germany." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 117–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345054.

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Abstract:
Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.
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4

Febi, G., G. Arcidiacono, P. Marchesi, M. Tosetti, and R. Battini. "L'impiego della maschera laringea in anestesia pediatrica per RM." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 2 (April 2000): 197–202. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300206.

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Abstract:
Per eseguire un esame di risonanza magnetica (RM) in età pediatrica è necessario “sedare” in sicurezza il bambino per garantirne durante le scansioni I'immobilità e l'omeostasi delle funzioni vitali. Nella ricerca di una metodica che riassumesse caratteristiche di invasività minima, scarsa produzione di inquinamento ambientale e che consentisse un esatto e costante controllo del livello di anestesia e della pervietà delle vie aeree, siamo giunti all'utilizzo della maschera laringea (LMA) abbinato ad anestesia generale inalatoria in respiro spontaneo. In un periodo di 18 mesi 482 bambini non premedicati di classe ASA I-III (5,5 + 4,3 aa; range 1 giorno − 18 aa) affetti da patologie del SNC sono stati sottoposti in sequenza ad anestesia inalatoria con LMA per eseguire una RM cerebrale. Utilizzando un circuito Mapleson “F” modificato allungando le branche inspiratoria ed espiratoria e collegando quest'ultima ad un sistema di aspirazione “Venturi”, l'anestesia veniva indotta, in presenza di un genitore, facendo respirare al bambino alotano a concentrazioni rapidamente crescenti in una miscela gassosa di ossigeno e protossido d'azoto al 50%. Alla scomparsa del riflesso ciliare il. genitore poteva allontanarsi, si provvedeva ad incannulare una vena periferica e quindi si introduceva una maschera laringea di misura appropriata. Utilizzando un monitor amagnetico compatibile con gli alti campi magnetici presenti, si provvedeva quindi a monitorare la saturazione trans-cutanea dell'ossigeno (Sa02), l'ECG, la PA non invasiva, la pressione parziale della C02 di fine espirazione (EtPC02) e la concentrazione sia dell'alogenato che dei gas respirati. Si posizionava poi il bambino all'interno del magnete continuando l'anestesia in respiro spontaneo con alotano a 1,5 della sua concentrazione minima alveolare inibente (MAC) in miscela gassosa di ossigeno ed aria, con un flusso respiratorio minimo di 300 ml/Kg/min. Circa alla metà della durata dell'esame la concentrazione dell'alogenato veniva diminuita a circa 1,0 MAC. Al termine dell'esame si sospendeva l'erogazione dell'alogenato togliendo la maschera laringea alla comparsa dei primi riflessi delle vie aeree superiori. Il piccolo veniva poi adagiato su un lettino di un'altra stanza dove si risvegliava accanto allo stesso genitore che aveva precedentemente assistito all'induzione. In tutta l'esperienza descritta, sia durante l'induzione, che nel periodo intraesame, come al risveglio, non sono stati registrati casi rilevanti di desaturazione, ipotensione, bradicardie, aritmie, convulsioni o altri incidenti clinicamente significativi. Non si è mai constatato rigurgito gastro-esofageo. Questo lavoro durato quasi due anni ci porta senz'altro a concludere che l'utilizzo della LMA con anestesia inalatoria in respiro spontaneo per il paziente in età pediatrica in risonanza magnetica, comporta ottimi risultati in fatto di sicurezza ed efficacia anestesiologica.
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Baglioni, Angelo. "Liberalizzazione, concentrazione e diversificazione del sistema bancario italiano." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 3 (September 2009): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-003002.

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Abstract:
- Starting from the early nineties, the Italian banking system has undergone a deep process of deregulation, consolidation and diversification. The deregulation process has enabled Italian banks to enter new - geographical and product - markets. The single European market has introduced a competitive challenge from abroad. The concentration process may be explained on several grounds. Smaller banks have aimed at reaching a more efficient scale of production. Deals involving banks located in Northern and Southern Italy had a prudential rationale, given the weakness of Southern banks. Large banks have presumably pursued a defensive strategy, due to the threat of take-overs from abroad. An important role has been played by the moral suasion exerted by the Bank of Italy. Deregulation and consolidation have come along together with an increase of the competitive pressure, as shown by the decline of interest rate margins. Banks have reacted by diversifying their business, in order to expand their sources of revenue and to create switching costs for their customers (by selling bundles of services). Keywords: banks, deregulation, consolidation, competition Parole chiave: banche, liberalizzazione, concentrazione, concorrenza Jel Classification: G21 - L89
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Abbate, Corrado, and Augusto Merlini. "Distretti industriali: aree di concentrazione di PMI specializzate." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2010): 34–103. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-001003.

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Abstract:
La struttura produttiva italiana, caratterizzata prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI), č considerata come un fattore limitante della capacitŕ di crescita economica, in considerazione delle limitate possibilitŕ di effettuare investimenti, e quindi di fare progressi nel campo della ricerca e dell'innovazione. Le piccole e medie imprese vantano perň un loro punto di forza ove esse siano organizzate in distretti industriali, molti dei quali sono noti come distretti del "made in Italy". Riprendendo le definizioni teoriche di distretto industriale, introdotte da Marshall e da Becattini e gli studi che hanno affrontato il problema dell'identificazione statistica dei distretti industriali1, in questo lavoro, dopo un'analisi critica delle metodologie attualmente applicate, si propone una metodologia alternativa. Essa intende ricercare un legame piů stringente tra i concetti teorici utilizzati dagli economisti - come per esempio quelli di comunitŕ di persone, di concentrazione e di specializzazione - e i concetti statistici che li possono meglio rappresentare.
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Russo, Antonio. "Forze produttive, concentrazione del capitale e mutamento del capitalismo." Quaderni di Sociologia, no. 79 (April 1, 2019): 73–101. http://dx.doi.org/10.4000/qds.2502.

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Cerasi, Vittoria, and Lisa Crosato. "Dimensione e concentrazione dei gruppi bancari italiani nell'ultimo decennio." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 3 (September 2009): 21–39. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-003003.

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Abstract:
- The paper analyzes the change in the size distribution of Italian banking groups over the period 1999 to 2007 following a wave of M&As among large banks. Had this process increased the degree of concentration we would have expected greater credit rationing for small firms, given the central role of Italian banks in financing small firms. We measure this change through widely used measures of concentration on branches. First, we observe a steady increase in concentration that can be captured only by looking at the overall size distribution. Other measures do not perceive this change until the year 2007, when the very large banks merged. Second, by focusing on the banking groups that have been active players in M&As we do see a decline in concentration, since smaller players have caught up with the larger ones in terms of rate of size increase. This contrasts with the role of the new entries and the disappearance of banks following mergers, that has increased the dispersion of market shares. The implications are that: i) there is a credit termination risk due to the rise in active players' size, but ii) credit rationing may not occur due to a substitution effect in credit supply from new entries. Keywords: bank market structure; size distribution of banks; measures of concentration; credit rationing of SME; mergers and acquisitions Parole chiave: struttura dell'industria bancaria; distribuzione per dimensione delle banche; misure della concentrazione; razionamento del credito alle PMI; fusioni e acquisizioni Jel Classification: G21 - L11
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Giuliani, Diego, and Giuseppe Espa. "Un metodo per l'analisi empirica dei fenomeni di concentrazione spaziale delle attivitŕ economiche basato su dati micro-geografici." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 38–58. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003003.

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Abstract:
La concentrazione spaziale delle attivitŕ economiche, a causa delle implicazioni che puň avere per la crescita economica locale e le disparitŕ territoriali, č un fenomeno di grande interesse per l'economia e le scienze regionali. Č stato tuttavia riconosciuto che un ostacolo rilevante allo studio di tale fenomeno č rappresentato dalla mancanza di metodi appropriati per la sua misurazione (Combes, Overman, 2004; Combes et al., 2008). Un recente approccio alla misurazione, basato sulle metodologie della point pattern analysis, utilizza dati micro-geografici e considera le imprese come punti privi di dimensione distribuiti nello spazio economico. Rispetto alle misure di concentrazione tradizionali tale approccio non soffre del problema dell'arbitrarietŕ dei confini regionali. Tuttavia, in circostanze pratiche, i punti (imprese) osservati nello spazio economico non possono essere considerati privi di dimensione e sono, al contrario, caratterizzati da dimensioni diverse in termini di numero di occupati, fatturato, capitale ecc. L'approccio basato sulla point pattern analysis trascura l'aspetto della diversa dimensione delle imprese e quindi ignora il fatto che un grado elevato di concentrazione spaziale possa essere dovuto, per esempio, sia a un numero elevato di imprese di piccole dimensioni localizzate in un'area geografica ristretta e sia a poche imprese di grandi dimensioni localizzate vicine. In questo articolo, facendo riferimento alla teoria dei processi di punto marcati (Penttinen, 2006), il problema viene affrontato adattando la funzione K di Ripley in modo tale che tenga conto della dimensione dei punti. Per illustrare il metodo proposto, viene presentata un'applicazione empirica all'analisi della distribuzione spaziale delle imprese manifatturiere ad alta e medio-alta intensitŕ tecnologica nei comuni di Milano e Torino
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Forneris, G. "Lock Per CVC: realtà e nuove prospettive." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 1–3. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1127.

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Abstract:
Il lock dei CVC rappresenta una tematica estremamente attuale, in particolare nel campo degli accessi vascolari per dialisi. Le recenti conoscenze sul biofilm hanno spostato l'interesse dalla proprietà del lock di garantire la pervietà del CVC a quella di prevenire le infezioni. Tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un lock ideale dotato di proprietà antitrombotiche e protettive nei confronti delle infezioni. L'eparina rappresenta il lock tradizionalmente più utilizzato anche se nel corso del tempo ha mostrato alcuni aspetti sfavorevoli e stimolato la ricerca di soluzioni alternative. Tra queste l'uso dei chelanti, in particolare del citrato di sodio a bassa concentrazione (3.8–4%) è quella che riscuote attualmente il maggiore consenso per la sicurezza di impiego e i costi ridotti. Citrato ad alta concentrazione (46.7%), taurolidina ed etanolo rappresentano invece lock avanzati, ciascuno con peculiari caratteristiche e prospettive di futuro impiego. In ogni caso l'aderenza alle misure di prevenzione generali nei confronti delle infezioni e la corretta gestione del CVC costituiscono la condizione imprescindibile per l'attività quotidiana indipendentemente dalla scelta del lock.
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Ferrarese, Cataldo, and Guido Nannariello. "Fondi strutturali: un'analisi della concentrazione degli interventi su base regionale." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (January 2016): 57–76. http://dx.doi.org/10.3280/scre2016-001003.

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Chiodelli, Francesco. "Le politiche pro-people contro la concentrazione della povertŕ urbana: il caso dei mobility programs statunitensi." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 99 (April 2011): 87–110. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-099006.

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Abstract:
Oggetto del paper sono le politichecontro la concentrazione della povertŕ urbana, ossia quelleatte a deconcentrare la povertŕ favorendo nuove scelte localizzative dei poveri tramite l'erogazione di. Dopo una sintetica analisi delle caratteristiche dei, l'autore esamina principalmente il caso di, ricavandone un quadro generale che mette in luce potenzialitŕ e criticitŕ di questa famiglia di politiche.
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Bergamaschi, Maurizio. "Distribuzione territoriale e modelli insediativi della popolazione straniera a Bologna." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 117–34. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099010.

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Abstract:
Il contributo intende proporre un quadro sintetico sulla distribuzione territoriale della popolazione straniera nella cittŕ di Bologna negli ultimi venti anni. Si pone particolare attenzione, alla forma che il fenomeno migratorio assume nello spazio urbano al fine di verificare se siamo in presenza di una forte concentrazione territoriale e di forme di segregazione degli stranieri.
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Pofi, Riccardo, and Elisa Giannetta. "Il ruolo della renina plasmatica nella titolazione della terapia sostitutiva con mineralcorticoidi in pazienti affetti da insufficienza surrenalica primaria." L'Endocrinologo 22, no. 4 (August 2021): 325–29. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00927-z.

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Abstract:
SommarioL’ottimizzazione della terapia con mineralcorticoidi in pazienti con insufficienza surrenalica primaria non ha ancora trovato consenso universale. Questa rassegna riporta i dati di una vasta coorte di pazienti affetti da insufficienza surrenalica primaria con l’obiettivo di esplorare la relazione tra la dose sostitutiva dei mineralcorticoidi (MC), la concentrazione plasmatica di renina (CPR) e variabili cliniche ambulatoriali (elettroliti, pressione sanguigna, PA, e parametri antropometrici) al fine di identificare marcatori utili per guidare la titolazione della dose MC. I risultati hanno mostrato un’estrema variabilità nei valori di CPR e nella dose di MC. Nell’analisi univariata, la dose di MC era direttamente proporzionale alla CPR ma non correlava con i livelli di PA. Utilizzando modelli di regressione multipla, il sodio era l’unica variabile utile a predire la CPR. Nell’analisi longitudinale, la variazione della dose di MC era correlata alla variazione dei livelli sierici di potassio ma non alla PA o alla CPR. In conclusione, la relazione tra la dose di MC e la CPR è complessa e, pertanto, la titolazione dei MC non dovrebbe essere basata solo sulla normalizzazione della CPR, ma anche su parametri clinici come la PA e la concentrazione di elettroliti.
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Dattomo, Nicla. "La legge 634/57 ed il progetto di sviluppo industriale per il Mezzogiorno." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 45–78. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130003.

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Abstract:
La legge 634/57, che proroga fino al 1965 l'attivitŕ della Cassa per il Mezzogiorno, dispone una serie di strumenti specifici atti a sostenere lo sviluppo industriale delle regioni meridionali, introducendo, in particolare, misure finalizzate a consentire la realizzazione di "zone di concentrazione" delle iniziative industriali. Negli anni successivi al 1957, queste misure si specificheranno in un dispositivo normativo per l'istituzione di Aree di sviluppo industriale (Asi) e Nuclei di industrializzazione (Ni) del Mezzogiorno. Esso č espressione di scelte che riguardano due importanti ordini di problemi: da un lato, la scelta di un modello di sviluppo per il paese, con l'affermazione definitiva di un principio di economia mista, o di capitalismo guidato; dall'altro, la scelta di un modello geografico di distribuzione dell'industria nazionale, rispetto al quale temi cruciali appaiono quello di una piů equanime ripartizione del tra nord e sud e, all'interno del Mezzogiorno, quello di un bilanciamento tra "concentrazione" e "diffusione" dell'industria. Il saggio, ripercorsa brevemente la genealogia del disegno di legge ed evidenziato il ruolo svolto, nella sua definizione, dalle ipotesi elaborate dalla Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno (Svimez), osserva il dispositivo normativo ricercando i contenuti territoriali sottesi ai provvedimenti.
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Laino, Giovanni. "Immigrazione fra concentrazione e segregazione occupazionale, scolastica e abitativa a Napoli." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 114 (October 2015): 119–40. http://dx.doi.org/10.3280/asur2015-114006.

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Laino, Giovanni. "Immigrazione fra concentrazione e segregazione occupazionale, scolastica e abitativa a Napoli." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 114 (October 2015): 1–8. http://dx.doi.org/10.3280/asur2015-114009.

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Macaluso, Mercurio Albino. "L'uso della concentrazione nel lavoro sui sogni in psicoterapia della Gestalt." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 35–44. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001004.

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Abstract:
Secondo gli autori di Teoria e pratica della terapia della Gestalt, il sogno č un atto creativo del sé, in cui le situazioni incompiute che tendono alla chiusura si manifestano attraverso il linguaggio pre-verbale delle immagini. Il sogno costituisce una risorsa essenziale per la terapia, in quanto via d'accesso privilegiata alla comprensione delle modalitŕ di contatto della persona e strumento potente per favorire una migliore integrazione dell'esperienza. Oltre ai classici metodi elaborati da Frederick Perls e da Isadore From, vi č un'ulteriore modalitŕ gestaltica di lavoro sui sogni, basata sulla tecnica della concentrazione, che troviamo menzionata nei testi fondanti della psicoterapia della Gestalt. L'articolo propone una rivalutazione di tale modalitŕ, stranamente caduta nell'oblio.
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Menis, Claudio. "Les rapports entre le droit communautaire et la nouvelle loi italienne relative à la protection de la concurrence." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 79–92. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344974.

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Abstract:
Abstract La nuova legge italiana sulla concorrenza s’inserisce in un contesto economico e giuridico caratterizzato dall’esistenza del diritto comunitario della concorrenza, che è applicable a tutti i comportamenti delle imprese che producono effetti nella Comunità economica europea.Il diritto comunitario non esclude che gli Stati membri introducano leggi nazionali per la protezione della concorrenza, che anzi possono coesistere legittimamente con il diritto comunitario e anche svolgere un ruolo importante in seno alla Comunità.Pertanto, è utile esaminare quale sia l’incidenza del diritto comunitario della concorrenza sulla legge italiana e, inoltre, quale sia il ruolo che la legge italiana può svolgere per contribuire ad assicurare il buon funzionamento del mercato comune.In primo luogo, è necessario esaminare i rapporti tra gli articoli 85 e 86 del Trattato CEE e i diritti nazionali della concorrenza.Tali articoli si applicano esclusivamente ai comportamenti delle imprese che sono suscettibili d’influenzare gli scambi commerciali tra Stati membri. Essi non hanno quindi il compito di sostituirsi ai diversi diritti nazionali della concorrenza ma, al contrario, lasciano aperta agli Stati membri la possibilità di emanare norme specifiche per il controllo delle imprese i cui comportamenti hanno effetto nei rispettivi territori nazionali.Peraltro, secondo quanto ha stabilito nel 1969 la Corte di Giustizia delle Comunità europee, l’applicazione parallela del diritto comunitario e del diritto nazionale non può essere ammessa che nella misura in cui non pregiudichi l’applicazione uniforme, in tutto il mercato comune, delle norme comunitarie.Tra i diversi casi possibili, quelli in cui le autorità nazionali possono agire sono sia il caso in cui la Commissione abbia ritenuto di vietare gli accordi o le pratiche in discussione, ed in cui un divieto a livello nazionale potrebbe contribuire ad elevare le sanzioni nei riguardi dell’impresa incriminata (pur tenendosi conto del fatto che per motivi di equità le sanzioni cumulate non possono superare un certo livello), sia il caso in cui la Commissione abbia dichiarato che un accordo o una pratica non rientrano nel campo d’applicazione degli articoli 85 o 86; in quest’ultimo caso, secondo la dottrina prevalente, un’attestazione negativa non priverebbe le autorità nazionali del diritto di applicare la loro legislazione sulla concorrenza. Un caso analogo è quello in cui la Corte, con una speciale lettera amministrativa (lettre de classement), abbia espresso l’opinione di non dover intervenire in applicazione dell’art. 85, e nel quale le autorità nazionali possono applicare le loro norme più ristrette.Per quanto riguarda, poi, il regolamento comunitario attinente alle concentrazioni nei suoi rapporti con i diritti nazionali di concorrenza, esso non determina il suo campo di applicazione sulla base dell’influenza esercitata sugli scambi tra Stati membri, ma in funzione del criterio della dimensione comunitaria dell’operazione di concentrazione. In questo caso, contrariamente a quanto accade per l’applicazione degli articoli 85 ed 86 del Trattato CEE, viene escluso qualsiasi intervento dei sistemi nazionali nei riguardi delle concentrazioni di dimensione comunitaria (con due eccezioni: quando la concentrazione rischia di determinare una «posizione dominante” all’interno di uno Stato membro e quando uno Stato membro intenda assicurare la protezione di interessi legittimi che non sono tutelati dal regolamento comunitario).Gli Stati membri possono, invece, applicare la loro legislazione alle concentrazioni che non abbiano dimensione comunitaria.Tutto quanto precede riguarda i rapporti tra normative CEE e diritti nazionali degli Stati membri. Vediamo adesso la posizione della legge italiana con riguardo al diritto comunitario della concorrenza.A questo riguardo, vi sono alcune difficoltà interpretative. Infatti, secondo il primo comma dell’art. l della legge, quest’ultima si applicherebbe alle intese, agli abusi di posizione dominante ed alle concentrazioni d’imprese che non ricadono nell’ambito di applicazione delle norme comunitarie. Pertanto, l’Autorità italiana, dopo aver constatato che un caso sottopostole non rientra nell’ambito di applicazione della legge, ne informa la Commissione delle Comunità europee, trasmettendole tutte le informazioni in suo possesso.Se ci si attenesse, quindi, ai due primi’ paragrafi, si potrebbe ritenere che la legge italiana non possa mai essere applicata a casi che rientrano nella competenza del diritto comunitario della concorrenza; tale limitazione del diritto italiano della concorrenza, come si è visto, non è richiesta dal diritto comunitario (salvo per le concentrazioni di dimensione comunitaria).Il terzo paragrafo dell’art. 1, tuttavia, sembra introdurre un’eccezione a questa limitazione, affermando che, per quanto riguarda i casi per i quali la Commissione delle Comunità europee ha gia iniziato una procedura, l’Autorità italiana deve sospendere l’istruttoria, «salvo per gli eventuali aspetti di esclusiva rilevanza nazionale».Due interpretazioni sono possibili: che gli «aspetti di esclusiva rilevanza nazionale” si riferiscano soltanto a comportamenti che non sono suscettibili d’influenzare gli scambi tra Stati, oppure che si riferiscano anche a comportamenti che possono influenzare tali scambi e, di conseguenza, la legge italiana potrebbe applicarsi anche a comportamenti che rientrano nel diritto comunitario della concorrenza. In quest’ultimo caso potrebbe esservi un’applicazione parallela dei due ordinamenti della concorrenza, sempre con il rispetto del primato del diritto comunitario (salvo che per le concentrazioni di dimensione nazionale).Sara compito dell’Autorità scegliere tra queste due possibili interpretazioni.
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Olivieri, Chiara, Davide Pisati, Francesca Sironi, Tecla Roversi, and Paolo Magni. "Ipertrigliceridemia: fisiopatologia e significato clinico." L'Endocrinologo 23, no. 2 (March 9, 2022): 182–88. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01059-8.

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Abstract:
SommarioL’ipertrigliceridemia è una condizione patologica identificata da una concentrazione plasmatica di trigliceridi superiore a 150 mg/dL. Le ipertrigliceridemie primarie hanno alla base mutazioni genetiche, mentre le forme secondarie hanno un’origine multifattoriale, spesso in un contesto poligenico predisponente. L’ipertrigliceridemia è un fattore di rischio per patologie cardiovascolari aterotrombotiche e pancreatite acuta. Le terapie volte a migliorare questa condizione comprendono sia l’adozione di un corretto stile di vita, sia trattamenti farmacologici per ridurre i livelli circolanti di trigliceridi.
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Betti, Marco, and Alberto Gherardini. "La concentrazione spaziale del crowdsourcing in Europa. Effetto paese o effetto città?" SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 107 (June 2015): 106–20. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-107008.

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Gastaldi, Francesco. "Immigrazione straniera a Genova: dalla concentrazione nel centro storico a nuove geografie insediative." MONDI MIGRANTI, no. 2 (December 2013): 73–89. http://dx.doi.org/10.3280/mm2013-002005.

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Abbate, Corrado, and Augusto Merlini. "Aree di concentrazione di piccole e medie imprese che effettuano ricerca e sviluppo." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (November 2010): 145–202. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-003007.

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Zanfrini, Laura. "E' tempo di un nuovo paradigma: un modello di sostenibilità economico-sociale per il governo delle migrazioni." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 25, no. 49 (April 2017): 59–77. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004904.

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Abstract:
Riassunto Nell'esperienza europea, le migrazioni economiche sono state tradizionalmente regolate in base a un principio di complementarietà tra manodopera autoctona e immigrata. Funzionale ad assecondare i fabbisogni contingenti del mercato del lavoro, questo approccio ha però provocato la "naturale" concentrazione dei lavoratori stranieri nei gradini più bassi della gerarchia professionale e, nel tempo, una condizione di svantaggio strutturale per gli immigrati e i loro discendenti. Oltre che confliggere con i principi antidiscriminatori sui quali si fondano le civiltà europee, questi fenomeni rappresentano, nell'attuale scenario demografico, una posta in gioco decisiva per la competitività dell'economia e la sostenibilità del modello sociale europeo.
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Mortilla, M., A. Federico, and N. De Stefano. "Uso della risonanza magnetica spettroscopica del protone nello studio delle malattie della sostanza bianca cerebrale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 71–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300113.

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Abstract:
La risonanza magnetica spettroscopica (MRS) è una tecnica non invasiva per la misura della concentrazione relativa di alcuni composti cerebrali. L'uso di questa tecnica nello studio delle malattie della materia bianca cerebrale ha apportato miglioramenti nella classificazione diagnostica e nelle misure relative all'andamento delle malattie. Un uso più estensivo delle tecniche di risonanza multimodale, comprendenti tomografia RM, spettroscopia ed altre modalità non convenzionali, dovrebbe quindi essere incoraggiato. Ciò permetterà una miglior comprensione della complessa dinamica dei cambiamenti patologici nelle malattie della sostanza bianca ed una più accurata valutazione della progressione e della risposta alla terapia della malattia stessa.
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De Berti, Raffaele, and Elena Mosconi. "La via del cinema. Corso Vittorio Emanuele e l'evoluzione delle sale." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 78–86. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095009.

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Abstract:
Il testo, che affronta l'evoluzione dell'eserciziocinematografico a Milano, si concentra sul casoesemplare del corso Vittorio Emanuele, principalestrada del centro cittadino dove si sono insediate lamaggior parte delle sale di prima visione. Attraversouna ricostruzione cronologica dai primi del Novecento aoggi vengono ripercorse le diverse fasi dei cambiamentiavvenuti come sintomi di più generali trasformazionidelle abitudini del consumo di film. Il contributoidentifica il passaggio dalla costruzione di piccoli localialle sale monumentali e più lussuose come Corso e Astranei primi quarant'anni, alla successiva edificazionedelle sale sotterranee ed eleganti del dopoguerra, pergiungere alla massima concentrazione dei primi anni '70e vederne il rapido crollo nel giro di vent'anni.
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Silipo, P., S. Mori, M. Dazzi, M. Feliciani, G. Guglielmi, G. Guidetti, and G. Tanfani. "Lo studio del canale rachideo con contrasto idrosolubile." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 55–68. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200106.

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Abstract:
Gli autori riferiscono la loro esperienza nella diagnostica delle affezioni del canale spinale mediante introduzione endorachidea di contrasto idrosolubile a bassa concentrazione: 1500 casi. La casistica comprende 1117 spondiloartrosi, 92 ernie lombari, 15 ernie cervicali, 12 ernie dorsali, 30 tumori intramidollari, 12 malformazioni vascolari, 46 malformazioni della cerniera, 35 aracnoiditi, 18 siringomielie ed infine 3 diastematomielie. I progressi tecnologici (TC e RMN) tendono a sostituire in molti casi gli esami con mdc; è augurabile che ciò possa avvenire, in un prossimo futuro, per tutte le patologie. Allo stato attuale occorre ricordare che la mielografia, con la tecnica descritta, non presenta gravi complicazioni e consente in tutti i casi una corretta diagnosi.
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Calace, Francesca, Carlo Angelastro, and Olga Giovanna Paparusso. "La costa metropolitana e la costruzione di una visione comune. Alcuni indizi dal caso Bari." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 99–106. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093016.

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Abstract:
Nei territori affacciati sul mare, peculiari sia in termini fisico-ambientali, sia per le dinamiche insediative, sia infine per le economie tradizionali ed emergenti, molteplici strumenti e attori intervengono, ciascuno con la propria razionalità, nel trasformarli. Quando poi tale condizione si esprime in una dimensione metropolitana, la maggiore intensità dei fenomeni ambientali e insediativi e la concentrazione di interessi e attori rendono il territorio costiero particolarmente soggetto a pressioni. Campo di riflessione è la costa della città metropolitana di Bari, nella quale questo patchwork necessita di essere indagato, in una prospettiva interscalare e non gerarchica, per verificare se possa essere rintracciato un progetto comune e quali ne possano essere i capisaldi.
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Paglialunga, Elena. "L'efficienza energetica e l'elasticitŕ di sostituzione." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (October 2012): 67–105. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-003004.

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Abstract:
L'efficienza energetica e l'elasticitŕ di sostituzione Negli ultimi decenni le relazioni tra sistema economico e ambiente naturale hanno assunto sempre maggiore importanza anche alla luce delle criticitŕ dell'attuale sistema energetico. La sostenibilitŕ della crescita economica e la necessitŕ di ridurre la concentrazione delle emissioni inquinanti sono, infatti, temi centrali nel dibattito internazionale, e presentano importanti ripercussioni sotto il profilo di politica energetica e climatica. Nel presente lavoro si č quindi svolta un'analisi empirica sull'andamento dell'efficienza energetica, in termini di elasticitŕ di sostituzione in 29 Paesi Ocse (1975-2007), con l'obiettivo di studiare il ruolo nell'energia nei processi produttivi e di presentare alcune implicazioni in termini di policy.
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Charrier, Guy. "Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.

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Abstract:
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato presenta una notevole analogia, sia nei concetti che nei principali meccanismi applicativi, con le principali legislazioni dei Paesi membri della CEE e soprattutto con quelle che sono state introdotte negli anni più recenti.Il campo d’applicazione riguarda, almeno in principio, tutti i settori di attività, sia nel sistema italiano che in quello francese, poiché nessuna deroga è prevista, salvo per alcune particolari attività, come gli audio-visivi, la stampa, le banche e le assicurazioni.Questa estensione del campo di applicazione della legislazione si spiega con il fatto che essa riguarda tutte le pratiche anti-concorrenziali che vadano a detrimento del buon funzionamento del mercato e che tali pratiche siano suscettibili di provenire da tutti gli operatori economici.In Francia, peraltro, vige una distinzione tra comportamenti diretti a falsare il mercato, e che ricadono sotto le categorie di cartelli e di abuso di posizione dominante, di cui si occupa il Consiglio della concorrenza, e le pratiche restrittive, come il rifiuto di vendere, la subordinazione delle vendite, le discriminazioni e l’imposizione di prezzi, che sono di competenza dei tribunali perché in principio riguardano soltanto i rapporti tra imprese.Un secondo aspetto riguarda l’applicazione delle regole della concorrenza alle persone pubbliche. In principio, le disposizioni della legge italiana circa le imprese pubbliche (art. 8) e quelle della legge francese (art. 53) rispondono soltanto in parte alla questione. Nel diritto francese, quando una persona pubblica agisce da privato, è sottoposta alle leggi che riguardano il comportamento dei privati. Una difficoltà sorge, invece, quando questa persona pubblica, agendo nell’ambito dei suoi poteri, genera sul mercato effetti che danneggiano la concorrenza. Una recente sentenza del Tribunale dei conflitti ha concluso che le regole della concorrenza non si applicano alle persone pubbliche se non nella misura in cui esse diano luogo ad attività di produzione (di distribuzione o di servizi).La legge italiana non dà alcuna definizione del concetto di concorrenza nè dà alcun elemento che ne consenta la giustificazione economica. Altrettanto avviene con la legge vigente in Francia, ove sono i testi delle decisioni che forniscono indicazioni al riguardo.Il principio generate del divieto dei cartelli, come anche l’elenco dei casi suscettibili di costituire intese di carattere anti-concorrenziale, sono presentati in modo molto simile sia nella legge italiana che in quella francese. Ambedue riprendono, d’altronde, la formulazione dell’art. 85 del Trattato di Roma.Tutto fa pensare che l’Autorità italiana si troverà di fronte a casi analoghi a quelli di cui si è in varie occasioni occupato il Consiglio della concorrenza francese: cartelli orizzontali (accordi sui prezzi, sulla ripartizione dei mercati, sull’esclusione di un’impresa del mercato, ecc.); intese verticali (risultanti da accordi tra un produttore ed i suoi distributori nell’ambito di contratti di distribuzione selettiva o esclusiva); imprese comuni (la cui creazione può rientrare nel campo della proibizione di cartelli o costituire un’operazione di concentrazione); intese tra imprese appartenenti allo stesso gruppo (nel quadro dei mercati pubblici, il Consiglio ha ritenuto che non sia contrario alle norme concorrenziali, per imprese con legami giuridici o finanziari, rinunciare alla loro autonomia commerciale e concertarsi per rispondere a delle offerte pubbliche).Sull’abuso di posizione dominante, così come per i cartelli, i due sistemi italiano e francese presentano molte somiglianze. Tuttavia, contrariamente al diritto francese ed a quello tedesco, nella legislazione italiana non si fa alcun riferimento alle situazioni di «dipendenza economica». Peraltro, l’identificazione di questo caso è alquanto complessa e, sinora, il Consiglio non ha rilevato alcun caso che rientri nello sfruttamento abusivo di una situazione di dipendenza economica. Pertanto, si può forse concludere che il legislatore italiano sia stato, a questo riguardo, più saggio di quello francese. Più in generale, per quanto riguarda i casi di abuso di posizione dominante, il Consiglio deBa concorrenza ha seguito un’impostazione piuttosto tradizionalista.Anche sul controllo delle concentrazioni, il testo della legge italiana richiama quello francese e anche quello della normativa comunitaria, pur se è diversa la ripartizione delle competenze tra Autorità incaricata della concorrenza e Governo. Nella legge italiana, d’altra parte, vi sono delle norme relative alla partecipazione al capitale bancario che fanno pensare ad un dibattito molto vivo su questo tema.I livelli «soglia” per l’obbligo di notifica delle concentrazioni sono più elevati in Francia. Bisognerà poi vedere con quale frequenza il Governo italiano farà ricorso all’art. 25, che gli conferisce il potere di fissare criteri di carattere generale che consentono di autorizzare operazioni di concentrazione per ragioni d’interesse generale, nel quadro dell’integrazione europea.L’interesse delle autorità amministrative francesi nei riguardi delle concentrazioni, che un tempo era molto limitato, è divenuto più intenso negli anni più recenti, anche se i casi di divieto di concentrazioni sono stati sinora molto limitati.In conclusione, si può ricordare che un organismo competente in materia di protezione della concorrenza ha un triplice compito: pedagogico (attraverso la pubblicazione delle decisioni, delle motivazioni e delle ordinanze su questioni di carattere generale e sui rapporti attinenti al funzionamento del mercato), correttivo (per distogliere gli operatori economici da comportamenti anti-concorrenziali) e, infine, dissuasivo (poiché l’esperienza di applicazione delle leggi relative alla concorrenza dimostra che la loro efficacia dipende in modo decisivo dalla comminazione di sanzioni).
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D'Aprile, P., F. Macina, C. F. Andreula, G. Tripoli, and A. Carella. "Gadolinio-DTPA in angiografia a risonanza magnetica." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 909–19. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700610.

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Abstract:
Scopo del presente studio è stato quello di valutare l'efficacia diagnostica della somministrazione per via ev di Gadolinio-DTPA alla dose di 0,2- mmol/Kg a completamento di esami Angio-RM «di base» del circolo intracranico, sia in soggetti normali, sia in portatori di alcune specifiche patologie: angiomi venosi, mav, meningiomi. Per lo studio Angio-RM è stato utilizzato un magnete da 1 T con tecnica di acquisizione 3D-TOF, sequenze FISP; la processazione delle immagini di base è stata eseguita con algoritmo MIP. L'impiego del Gadolinio-DTPA ha permesso di ottenere un consistente incremento della intensità del segnale del flusso ematico, soprattutto in quei distretti nei quali il flusso risultasse particolarmente lento (sia per motivi anatomici, sia per alcuni specifici adattamenti fisiopatologici), e dove, quindi, fosse massima l'influenza del fenomeno della «saturazione dei flussi lenti». Quanto sopra ha migliorato la visualizzazione delle diramazioni più distali delle arterie cerebrali medie e posteriori (negli arteriogrammi) e delle strutture venose non identificabili (nei venogrammi di base), ed ha permesso di definire con maggiore accuratezza i quadri di patologia vascolare intrinseca. Nell'intento di mantenere costante la concentrazione intravascolare di gadolinio, per un tempo sufficientemente lungo ai fini della visualizzazione dei reperti di utilità diagnostica, è stata utilizzata la somministrazione in doppia dose. La metodica proposta risente di alcuni limiti, quali la contemporanea (a volte fuorviante) visualizzazione dei vasi arteriosi e venosi; l'impregnazione (relativamente persistente) di determinate strutture anatomiche intracraniche (sia normali che patologiche) che presentino una vascolarizzazione particolarmente ricca (plessi corioidei) o prive di BEE (ipofisi, ecc.); il difficoltoso approccio al rapido decadimento della concentrazione ematica del Gadolinio in rapporto al tempo di acquisizione (solo parzialmente risolto con il raddoppio della dose somministrata).
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Stefana, Alberto. "Introduzione al pensiero di Marion Milner." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2011): 355–74. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-003003.

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Abstract:
Viene analizzato l'utilizzo che la psicoanalista inglese Marion Milner (1900-1998) fa degli scenari immaginativi, suoi e del paziente, nella situazione analitica - considerata metafora del rapporto genitore-bambino - in cui il paziente introietta le modalitŕ di cura del terapeuta. L'illusione di unitŕ, di fusione "me-non me", avente una funzione strutturante ma che puň non trovare spazio nella prima infanzia, costituita ora dall'analisi, permette al paziente di regredire alle esperienze piů precoci per poterle elaborare in modo che possa riprendere, o avere luogo, un processo di sviluppo. Vengono presi in considerazione alcuni aspetti della teoria e della tecnica, e trattati i concetti di controtransfert, concentrazione nel corpo, vuoto, dubbio, cornice, fusione, creativitŕ, gioco, prelogica.
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Briata, Paola. "I super ricchi e il lato oscuro di "Londra capitale"." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 7–17. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096001.

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Abstract:
La concentrazione spaziale delle persone ricche è per molto tempo apparsa come un fenomeno non problematico per gli studiosi e per i policy maker. In questo contesto, l'articolo propone alcune riflessioni sulla letteratura che ha guardato criticamente alla presenza dei super ricchi in alcune città globali, in particolare, a Londra. Se i media hanno concentrato l'attenzione soprattutto sulla crisi urbana determinata dallo svuotamento e dalla perdita di vitalità dei quartieri dove le case, acquistate con fini d'investimento, sono abitate pochi mesi all'anno, si vuole qui riflettere anche sulle conseguenze della presenza dei super ricchi sulla disponibilità di abitazioni a prezzi accessibili, così come sulla contrazione della sfera pubblica nelle aree urbane costruite per queste popolazioni.
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Severini, Simone, and Antonella Tantari. "L'impatto dei pagamenti diretti comunitari e della loro recente riforma sulla concentrazione dei redditi agricoli." RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, no. 3 (March 2013): 25–46. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-003003.

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Porcelli, Tommaso, Fausta Alfano, and Monica Dentice. "Il controllo della concentrazione plasmatica degli ormoni tiroidei: cosa c’è di nuovo per la clinica." L'Endocrinologo 15, no. 5 (September 24, 2014): 218–24. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-014-0067-0.

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Giorgi, Giovanni Maria, and Stefania Gubbiotti. "On Corrado Gini’s 1932 paper “Intorno alle curve di concentrazione”. A selection of translated excerpts." METRON 73, no. 1 (February 17, 2015): 1–24. http://dx.doi.org/10.1007/s40300-015-0062-7.

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Marconi, Mauro, Anna Grazia Quaranta, and Silvana Tartufoli. "Lineamenti dell'evoluzione del settore manifatturiero. Le Marche quale laboratorio." ARGOMENTI, no. 35 (September 2012): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035001.

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Abstract:
L'economia italiana dal 2007 ha subìto una profonda turbolenza recessiva. In un sistema economico popolato da piccole e medie imprese, il più delle volte il dato nazionale nasconde la reale entità delle modifiche strutturali dei settori produttivi e delle realtà territoriali. L'economia marchigiana, caratterizzata da un'alta densità imprenditoriale, è un microcosmo nel quale le modifiche strutturali del comparto manifatturiero possono essere adeguatamente analizzate. Lo strumento di indagine proposto è quello di un campione chiuso di imprese, osservato dal 1994 al 2010. Dalla ricerca emergono alcuni fatti stilizzati quali il processo di concentrazione basato sulle medie imprese, un'alta propensione all'esportazione ed una crescente patrimonializzazione. A questi aspetti si accompagnano una riduzione dell'efficienza operativa, un alto indebitamento a breve termine ed un'inerzia all'espansione dimensionale.
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Berto, Patrizia, Claudio Bilato, Enzo Bonora, Umberto De Conto, Maria Stella Graziani, Paolo Pauletto, Roberto Vettor, and Alberto Zambon. "Il rischio cardiovascolare e la concentrazione plasmatica del colesterolo LDL: il ruolo dei Servizi Sanitari Regionali." Global & Regional Health Technology Assessment: Italian; Northern Europe and Spanish 4, no. 1 (January 2017): grhta.5000252. http://dx.doi.org/10.5301/grhta.5000252.

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Colombo, Maddalena. "I giovani migranti nelle scuole italiane: percorsi formativi, disuguaglianze, risorse." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no. 42 (June 2014): 159–70. http://dx.doi.org/10.1590/s1980-85852014000100010.

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Abstract:
Nel 2013 la presenza di minori stranieri in Italia ha raggiunto quote numeriche importanti, soprattutto per la presenza di seconde generazioni (44%). Famiglie e giovani stranieri puntano sull'istruzione anche a compensazione di diritti sociali che sentono negati (ius sanguinis); i livelli formativi degli immigrati stanno aumentando gradatamente, ma si segnalano alcune criticità: a) la persistenza di un gap negativo tra i risultati scolastici degli alunni di nazionalità italiana e straniera; b) in certi istituti la maggiore visibilità delle diverse provenienze etniche in alcune aree sembra provocare disagi nelle interazioni tra autoctoni e immigrati; c) in alcune sezioni scolastiche ad elevata incidenza di stranieri, la concentrazione di problematiche sociali mette in allarme la concezione anti-discriminatoria e liberale della scuola. Tuttavia anche in tali sezioni ci sono risorse educative che non vanno sottovalutate.
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Barbiroli, B. "Spettroscopia RMN dell'encefalo." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (May 1992): 147–53. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500201.

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Abstract:
Sono brevemente descritti i meccanismi molecolari che controllano le trasduzioni energetiche cellulari e le basi biochimiche che permettono di valutare il grado di stabilità del metabolismo cerebrale. La determinazione quantitativa, con la spettroscopia RMN del fosforo, di: ATP, fosfocreatina, fosfato inorganico e pH citosolico permette di stabilire la capacità termodinamica dell'encefalo di rispondere a stress metabolici. Inoltre, la precisa conoscenza della concentrazione dell'ADP, regolatore della respirazione cellulare, della velocità di biosintesi dell'ATP e del Potenziale dei fosfati fornisce informazioni precoci circa lo stato di «pacchetto» dell'encefalo. Sono riportati diversi esempi di patologie encefaliche per le quali è stata dimostrata l'utilità della spettroscopia RMN: difetti genetici, emicrania, ipossia e asfissia perinatale, epilessia focale e generalizzata, conseguenze di un arresto cardiaco. Sono infine discusse la sensibilità e la specificità della spettroscopia RMN del fosforo.
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Cannavò, Michele, Jelena Zeleskov Doric, Alessandro Cereda, and Azzurra G.M. Alù. "L'uso delle immagini e della fotografia nella psicoterapia della Gestalt. Neuroestetica, neuroni specchio e risonanza corporea." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (November 2021): 29–43. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002003.

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Abstract:
La psicoterapia della Gestalt permette l'uso delle immagini e delle fotografie nel processo terapeutico in ragione della sua natura fenomenologica orientata al processo. Le fotografie di-ventano un mezzo che consolida la consapevolezza dei pazienti, facilitando la dinamica figura/sfondo. Questo articolo offre un excursus teorico che spazia tra la fototerapia e la psicoterapia della Gestalt, con riferimento ai capisaldi della epistemologia gestaltica come la consapevolezza, la concentrazione e la presenza ai sensi. Propone altresì una trattazione sulla correlazione tra le recenti ricerche neuroscientifiche sui neuroni specchio, il campo di indagine della neuroestetica, il concetto di conoscenza relazionale estetica e quello di risonanza corporea, come sfondo teorico alla validità dell'uso della fotografia nei processi trasformativi terapeutici. Gli autori concludono con esempi di applicazione del mezzo fotografico nel processo di terapie individuali.
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Bergamaschi, Maurizio, Luca Daconto, and Maria Grazia Montesano. "Diffusione periferica e concentrazioni. La dinamica insediativa dei residenti stranieri a Bologna e Milano." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 151–68. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002009.

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Abstract:
L'articolo analizza la dinamica localizzativa di medio-periodo (2001-2018) della popolazione residente straniera a Bologna e Milano. L'obiettivo è comprendere gli elementi in comune, le specificità e le trasformazioni dei modelli residenziali dei cittadini stranieri nei due contesti urbani Sud-europei. L'analisi statistica e spaziale dei più recenti dati amministrativi conferma l'assenza di fenomeni di segregazione urbana ed evidenzia la tendenza alla diffusione territoriale della presenza straniera e la crescente configurazione periferica delle aree con concentrazione. Le specifici-tà dei due casi suggeriscono inoltre la rilevanza dei fattori locali per comprendere i processi di insediamento degli stranieri. Dopo una sintetica rassegna della letteratura, sono presentati i risultati dell'analisi diacronica e, infine, viene messo in eviden-za il contributo che lo studio fornisce al dibattito sui modelli insediativi delle popolazioni straniere nei contesti urbani Sud-europei.
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Mazzotta, Romilda, Giovanni Bronzetti, Graziella Sicoli, and Paolo Tenuta. "La valutazione del CdA in contesti ad elevata concentrazione proprietaria: mero conformismo o reale strumento di valutazione?" MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (March 2018): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-002006.

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Cortellini, P., M. Simonazzi, P. Somenzi, M. Ziveri, and F. Poletti. "Studio Di Cinetica Cellulare Con Fosfomicina Trometamolo Al Fine Di Valutarne La Concentrazione in Diversi Tessuti Umani." Urologia Journal 57, no. 6 (December 1990): 685–89. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700624.

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Colombo, Maddalena. "Relazioni scolastiche nelle classi ad elevata concentrazione di alunni di origine immigrata. Riflessioni da un'indagine in Lombardia." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2012): 149–65. http://dx.doi.org/10.3280/mm2012-002007.

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Borlini, Barbara, and Francesco Memo. "L'insediamento degli immigrati nello spazio urbano. Un'analisi esplorativa sulla concentrazione degli alunni di origine straniera a Milano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090006.

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Abstract:
Il saggio indaga le dinamiche di segregazione scolastica emergenti nel contesto urbano di Milano. A una bassa segregazione etnica a livello residenziale non corrisponde necessariamente un basso rischio di segregazione a livello scolastico, poiché le dinamiche di segregazione scolastica emergono dall'interazione di diversi processi: la crescita del numero di minori di origine straniera in etŕ scolare; l'esistenza di microconcentrazioni di immigrati in alcuni quartieri della cittŕ; le differenze nelle dinamiche demografiche tra popolazione italiana e straniera; il delinearsi di strategie attive delle famiglie italiane volte ad evitare scuole ritenute socialmente inadatte, alla ricerca di ambienti che offrono migliori opportunitŕ di riproduzione del capitale sociale famigliare.
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Kucharczyk, W. "MRI of the Hypothalamic-Pituitary Region." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (February 1994): 11–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700101.

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Abstract:
La risonanza magnetica ha consentito un nuovo approccio diagnostico e una piu-approfondita conoscenza dei disordini di sviluppo, funzione e morfologia della regione ipotalamo-ipofisaria. L'intensità di segnale in RM è primariamente dipendente dal rapporto reciproco tra concentrazione di H2O e tessuti «solidi», rappresentati questi ultimi da macromolecole proteiche e lipidiche, fosfolipidi di membrana e glicolipidi. Sia la concentrazione che la struttura macromolecolare dei complessi ormonali presenti nell'ipotalamo e nell'ipofisi, come pure l'assenza o la presenza di sostanze paramagnetiche e ferromagnetiche ne influenzano il segnale in RM consentendo una discriminazione tra stati normali e patologici. L'ipotalamo è un regolatore cruciale di funzioni endocrine e vegetative. Esso contiene nuclei responsabili della sintesi dei «releasing hormones» diretti all'adenoipofisi attraverso il sistema portale, e i nuclei sopraottico e paraventricolare che sintetizzano ossitocina e vasopressina, trasportate lungo i processi assonali dei nuclei alia neuroipofisi. I complessi nucleari ipotalamici non so no chiaramente identificabili con la RM, mentre 1' Anatomia macroscopica dell'ipotalamo, del peduncolo ipofisario e della ghiandola ipofisi, distinta in lobo anteriore e posteriore, è riconoscibile in dettaglio. La chiarezza di dimostrazione di queste strutture è la ragione principale dell'utilità della RM nella diagnosi di patologie di questa regione. L'aspetto unico e peculiare dell'ipofisi alla RM è la drastica differenza di segnale, sulle immagini «pesate» in T1, tra lobo anteriore e posteriore nonostante la loro analoga concentrazione di acqua e macromolecole. In particolare è 1' alta intensità di segnale del lobo posteriore ad essere unica. Benché ancora non si sia giunti ad una accettabile spiegazione per l'alto segnale della neuroipofisi, va sottolineato come esso sia un marker diagnostico importante: esso è assente nel diabete insipido centrale, aiuta nel distinguere il diabete insipido dalla polidipsia primaria e può servire come indicatore di alterazioni disembriogenetiche. Il significato diagnostico dell'assenza dell'alto segnale della neuroipofisi si è modificato dalla prima osservazione di tale reperto nel diabete insipido centrale, reperto che inizialmente si pensava costante e indice sicuro di tale situazione patologica. Successivamente tale assenza e stata riscontrata in alcuni soggetti normali e in altri con diabete insipido nefrogenico. Per contro la sua identificazione in alcuni soggetti con diabete insipido centrale ha portato a concludere che la dimostrazione dell'iperintensita della neuroipofisi non indica necessariamente integrita funzionale dell'asse ipotalamo-ipofisario. Pertanto la RM è, al meglio, un'indagine qualitativa ma non in grado di esplorare la funzionalità ipotalamo-ipofisaria in modo quantitativo. La RM ha contribuito in modo sostanziale alia comprensione delle anomalie morfologiche ipofisarie riscontrabili nel nanismo ipotalamo-ipofisario. Adenoipofisi ipoplasica, peduncolo ipofisario sottile o assente e posizione ectopica della iperintensità della neuroipofisi sono l'insieme di anomalie riscontrabili in soggetti con deficit multiplo di ormoni ipofisari e nel 50% di soggetti con deficit isolato di ormone della crescita. Il rimanente 50% di questi ultimi presenta solo un'adenoipofisi ipoplasica. Molto probabilmente le forme più severe di nanismo ipotalamo-ipofisario sono legate ad un difetto di sviluppo embrionale dell'asse ipotalamo-ipofisario. La posizione ectopica della neuroipofisi sarebbe un indicatore di un errore nell'organogenesi che porta ad una mancata discesa dell'abbozzo neuroipofisario nell'interno della cavità sellare. Da ultimo, un basso segnale dell'adenoipofisi specie sulle immagini «pesate» in T2, dovuto a deposito di ferro, si rileva in pazienti talassemici post-trasfusi che sono spesso affetti da ritardo puberale correlabile all'ipopituitarismo. L'RM, in tal caso, si è dimostrata un utile test qualitativo della funzionalità gonadotropinica in quanto un maggior grado di ipointensità dell'adenoipofisi alla RM sembra correlabile con una scarsa risposta dell'LH al test di stimolazione con GnRH.
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Pozzoli, Stefano. "La regolazione delle partecipate pubbliche tra disposizioni di finanza pubblica e necessità industriali." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (January 2021): 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003002.

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Abstract:
L'articolo analizza gli effetti della riforma introdotta dal Testo unico sulle Socie-tà a Partecipazione Pubblica nel mondo delle Public Utilities e delle società pub-bliche in generale. Il testo parte da una analisi del contesto di riferimento, dagli anni Novanta ai giorni nostri, riportando le vicende di un Comune capoluogo di provincia e si sofferma, più in generale, sulle caratteristiche del mondo delle società partecipate in Italia. Successivamente ci si sofferma su alcuni profili critici del Testo Unico, criticandone da una parte la poca incisività su alcuni temi ritenuti, dal legislatore stesso, importanti. Una questione è quella delle perdite, dove si sottovaluta la loro concentrazione in poche società. La seconda riguarda la eccessiva penalizzazione dell'in-house providing, richiedendo di rivisitare il quadro legislativo di sfavore. La terza si riferisce all'assenza di una visione industriale, sostenendo che sia pun-tare alla crescita dimensionale delle imprese, favorendo le aggregazioni.
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Melchionda, Enrico. "L'ALTERNANZA PREVISTA. LA COMPETIZIONE NEI COLLEGI UNINOMINALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 3 (December 2001): 399–469. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029798.

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Abstract:
Introduzione Il nostro sistema politico sembra proprio destinato a una permanente instabilità, a una transizione senza fine, dopo il terremoto dei primi anni novanta. Eppure questa volta non mancano elementi per ipotizzare che a un assestamento si stia arrivando, finalmente. Le elezioni del 13 maggio rappresentano da questo punto di vista un salto di qualità: esse hanno espresso un risultato chiaro e una maggioranza consistente, in un contesto decisamente bipolare e in un rapporto di forze tra i blocchi che appare ormai costante. A questo salto di qualità dovrebbero contribuire anche altri fenomeni emersi chiaramente nell'ultima consultazione, come la «presidenzializzazione» delle campagne elettorali, la concentrazione dei consensi per i partiti e la loro redistribuzione all'interno dei blocchi. Non è facile prevedere quanto tutto ciò possa contribuire a consolidare gli assetti istituzionali e di governo, decretando l'epilogo della «transizione» italiana, ma è probabile che serva ad imprimere una maggiore strutturazione alla competizione politico-elettorale. Rendendola quindi anche più prevedibile.
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Razavi, I. Shariat, F. Piovesana, Z. Tarjan, F. Pozzi Mucelli, S. Magnaldi, and R. Pozzi Mucelli. "Ricostruzione tridimensionale dei vasi del collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 131–38. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s217.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare l'efficacia della Angiografia tridimensionale TC (3D-TCA) in pazienti con patologia a carico del distretto carotideo extracranico. Sono stati esaminati 15 pazienti con stenosi di natura arteriosclerotica (14 casi) o arteritica (1 caso) a livello della biforcazione carotidea. Tutti i casi erano stati precedentemente indagati con arteriografia che è stata considerata il test di confronto. Le immagini tridimensionali, presentano una qualità molto valida e sono paragonabili a quelle angiografiche nella maggioranza dei casi. La tecnica 3D-TCA presenta a suo favore alcuni vantaggi: scarsa invasività; semplicità e rapidità di esecuzione; buona dimostrazione delle placche calcifiche che possono essere rimosse mediante software. I limiti attuali sono rappresentati da: necessità di una adeguata concentrazione di mezzo di contrasto nei vasi: possibili artefatti da calcificazioni e strutture ossee: mancanza di informazioni sul flusso dei vasi; difficile separazione tra arterie e vene in alcuni distretti; scarsa panoramicità rispetto alla angiografia.
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