Academic literature on the topic 'Condizione del migrante'

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Journal articles on the topic "Condizione del migrante"

1

Caputo, Angelo. "I migranti e lo sguardo dei giuristi." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (September 2011): 272–84. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003021.

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2

Abbatecola, Emanuela, Davide Filippi, and Marco Omizzolo. "Incursioni L'inconsistenza dei diritti. Il Grave Sfruttamento del Lavoro migrante in Italia. Introduzione. Dal caporalato al padronato. Riflessioni critiche sul sistema del Grave Sfruttamento Lavorativo." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 9–36. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002001.

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Abstract:
L'articolo analizza la complessità del fenomeno del grave sfruttamento lavorativo e la sua sistematizzazione organica quale espressione propria del capitalismo con-temporaneo. Assunti i limiti entro cui, nel mondo accademico e nel dibattito pub-blico, si riflette su queste dinamiche, gli autori propongono una nuova definizione del concetto di grave sfruttamento lavorativo, tentando di integrare approcci e sguardi che in letteratura risultano frammentati. Questa definizione è fondata su tre dimensioni: economica, sociale-riproduttiva, ambientale, da considerare in una relazione circolare nella quale le conseguenze dell'una si ripercuotono sulle altre. In questo quadro, la condizione della forza lavoro, soprattutto migrante, si è trasfor-mata in un crocevia sul quale converge un pluralismo regolativo, formale e infor-male, che determina subordinazione e gravi forme di sfruttamento. È un processo che non è circoscrivibile nel solo ambito agricolo, ma diffuso in molteplici settori produttivi, ognuno dei quali con specifiche modalità di funzionamento. La rifles-sione supera dunque la centralità assunta negli anni dal concetto di caporalato per introdurre quella di padronato, dove le responsabilità sono da individuare nella si-stematicità dei fenomeni connessi al grave sfruttamento lavorativo.
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3

Karp, Karol. "Viaggiare e vivere altrove. Sulla condizione del migrante nel paese d’adozione nel romanzo „M” di Ron Kubati." Studia Europaea Gnesnensia, no. 18 (July 9, 2020): 97–115. http://dx.doi.org/10.14746/seg.2018.18.6.

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Abstract:
The aim of the article is to present the existential status of a migrant on the basis of Ron Kubati’s novel „M”, and to define the features of the phenomenon of migration. The analysis focuses on two areas. First, it shows the major problems which determine the character’s internal state, namely lack of knowledge about the new environment and the hostility of the local community. Second, it outlines the positive aspects of staying there, highlighting the dominant ones.
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4

Cottatellucci, Claudio, and Luca Villa. "Una sentenza che viene da lontano: la Corte di cassazione conferma l'applicazione dell'art. 31 co. 3 per tutelare nella sua integritŕ lo sviluppo psico-fisico dei minori stranieri." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (April 2010): 109–15. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001007.

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Abstract:
Con la sentenza n. 22080/2009, seguita dopo poco dalla n. 823/2010 del 19.1.2010, la Corte di cassazione ha confermato l'orientamento dei tribunali per i minorenni che, concedendo l'autorizzazione ex art. 31 co. 3 TU d.lgs. n. 286/1998, riconoscevano i "gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico" del minore nei danni derivanti dall'allontanamento del genitore irregolare. Su questa decisione - molto attesa - con cui la Suprema Corte ha preso posizione su uno degli aspetti attualmente piů controversi della legislazione minorile, riflettono due magistrati minorili.Luca Villa, esaminate le varie tipologie di ricorsi ex art. 31, evidenzia gli effetti che ha avuto la legge 94/2009 (il c.d. pacchetto sicurezza) sull'insieme degli interventi del tribunale per i minorenni: l'inasprimento del trattamento del migrante potrŕ avere un effetto paradossale, ovvero anticipare le istanze ex art 31, magari su sollecitazione degli stessi servizi sociali, ed i provvedimenti del tribunale anche in situazioni che in seguito non risulteranno meritevoli. Tale situazione inoltre potrŕ portare (una volta che si accede all'interpretazione propugnata dalle sentenze della Cassazione che qui si commentano) i ricorsi ex art 31 numeri assoluti, e percentuali rispetto ai carichi degli uffici, difficilmente sostenibili.Claudio Cottatellucci esamina il richiamo alle fonti, ampiamente trattato nelle due sentenze che richiamano una trama di principi costituzionali in tema di diritti dei minori elaborata giŕ nel corso degli anni '70 dello scorso secolo, allora essenzialmente con riferimento alla condizione della minore etŕ, ancor piů dell'infanzia, ed ai temi della sua protezione e dell'abbandono, in un momento storico in cui l'Italia ancora era, o quanto meno si rappresentava, piů Paese di emigrazione che di immigrazione. Č infatti tutta direttamente riconducibile a questa elaborazione culturale, per tanti aspetti fondativa della giurisprudenza minorile, l'esplicitazione del "catalogo dei diritti" dei minori tracciato nelle due pronunce.
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5

Quiroz Vitale, Marco A. "Vittime e schiavi. Il rischio dello stigma sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002002.

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Abstract:
La figura estrema della vittima, nell'era della globalizzazione, č lo schiavo ed anche i sistemi giuridici internazionali, con la Convenzione ONU del 2000 e con quella del Consiglio d'Europa del 2005, si sono adattati, dall'inizio del nuovo secolo, ai mutati processi di vittimizzazione che riducono, sempre piů di frequente, i migranti in condizioni di asservimento. In questo articolo l'autore analizza la condizione sociale della vittima-schiavo, a partire dalle ricerche condotte in Italia, mostrando come le evidenze empiriche smentiscono le ipotesi criminologiche secondo cui il semplice coinvolgimento nel rito del processo sia condizione necessaria e sufficiente a liberare le vittime-schiavi dalla loro condizione di inferioritŕ e sottomissione; al contrario la vittima č in grado di uscire dalla sua condizione di deuteragonismo sociale, termine proposto per indicare la peculiare condizione di minoritŕ sociale e strutturale rilevata nelle ricerche empiriche, solo se il rischio di stigmatizzazione viene ridotto grazie all'opera di agenzie di promozione sociale che puntino al recupero di una identitŕ positiva delle vittime. Appaiono, invece, per lo piů ininfluenti le misure di sostegno assistenziale alle vittime che di traducono in meri trasferimenti monetari; tali misure offrono opportunitŕ reali solo se gli enti pubblici erogatori dei sussidi economici operano in rete con le agenzie sociali che siano in grado di inibire i processi di stigmatizzazione e generare aspettative positive di socializzazione e protagonismo.
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Tasso, Alberto, and Carlos V. Zurita. "Qualitŕ e condizioni del lavoro agricolo in Argentina. Il caso dei lavoratori stagionali di Santiago del Estero." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 243–61. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127015.

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Abstract:
Tutti gli anni, circa 40.000 lavoratori di Santiago del Estero si trasferiscono in altre province dell'Argentina per compiere lavori agricoli temporanei. In questo articolo si indagano alcune delle caratteristiche di questa migrazione lavorativa, che rappresenta un fenomeno di lunga durata. A tal fine, si riportano i contesti storici, demografici ed agro-ecologici. Si esaminano le condizioni lavorative dei lavoratori "rondine" (migranti stagionali) e il loro profilo sociale e culturale. Successivamente, si pongono degli interrogativi intorno alla qualitŕ di questa occupazione stagionale e in che misura questa presenti o meno le condizioni di quello che dovrebbe essere un "lavoro dignitoso". Infine, si suggerisce, partendo dai dati presentati, la formulazione di politiche e linee di azione con il proposito di migliorare la situazione lavorativa, produttiva e sociale dei lavoratori agricoli migranti temporanei.
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7

Cherubini, Daniela. "La pratica della cittadinanza "dal basso" nelle associazioni di donne migranti." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2022): 63–81. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001004.

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Abstract:
L'articolo analizza le forme di esercizio e rivendicazione della cittadinanza dal basso, portate avanti da diverse associazioni di donne migranti attive nel sud della Spagna (Andalusia), indagate attraverso una ricerca etnografica. L'analisi mostra come le attiviste coinvolte nella ricerca agiscono nella sfera pubblica sulla base di un'identità complessa, nella quale l'appartenenza di genere e la condizione migrante si intrecciano con l'appartenenza etno-culturale e di classe. Da tale posizione, avanzano una fondamentale richiesta di inclusione, ma anche un'opera di ridefinizione della cittadinanza in senso inclusivo. Mettono in discussione il confine tra cittadini/e e non cittadini/e, e risignificano la cittadinanza come una questione di accesso a diritti e risorse, di riconoscimento e di parità partecipativa. Il caso studio vuole contribuire, in ottica intersezionale, alla comprensione delle forme di cittadinanza dal basso elaborate da settori diversificati della popolazione migrante, e delle trasformazioni della cittadinanza ad esse collegate.
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8

Bralić, Snježana, and Maja Bezić. "LA RAPPRESENTAZIONE MEDIATICA DEL MIGRANTE TRA ACCOGLIENZA E DIFFIDENZA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 301–17. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.17.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del Novecento le nuove guerre, le pulizie etniche e i disastri ambientali hanno creato un alto numero di migranti e profughi, persone in fuga e in transito che si spostano alla ricerca di migliori condizioni di vita. Dato che l'Europa, e in particolar modo l'Italia, si sentono in pericolo, colpiti dalla sindrome d'invasione per i continui arrivi di immigrati, si sono formati nuovi muri, non solo materiali, ma anche muri e frontiere mentali. Il nuovo clima ha favorito la nascita di parole nuove relative ai movimenti migratori e alla percezione della figura del migrante. Con la crescita del fenomeno, si è diffusa un'epidemia di pregiudizi e stereotipi di fronte alle persone percepite come oggettivamente diverse. I termini e le espressioni, a cui si ricorre per indicare i nuovi arrivati, abbondano di etichette del migrante la cui rappresentazione mediatica risulta per lo più negativa. Da diversi studi che trattano questo argomento si percepisce che il discorso mediatico italiano, centrato sull’emergenza, contribuisce alla stereotipizzazione negativa dello straniero, legata alla criminalità e pericolosità. Secondo Maneri e Dal Lago lo straniero viene percepito come una minaccia alla società italiana ed europea e discriminato innanzitutto dal linguaggio usato per rappresentarlo, mentre la contrapposizione tra Noi e Loro viene rafforzata da generalizzazioni e dall’uso del lessico metaforico. Il corpus che si propone di studiare e analizzare si riferisce agli articoli sul tema delle migrazioni, tratti dai due giornali quotidiani italiani di diffusione nazionale. Si prendono in esame gli articoli pubblicati in due periodi diversi, corrispondenti ai differenti contesti sociopolitici della realtà italiana (settembre 2015 e aprile 2017), e in tal modo si tenta di osservare e studiare la lingua nel suo ruolo da protagonista nella costruzione dell’immagine mediatica dei migranti.
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De Maria, Francesco. "The role of educational conditions in defining migratory potential: the case of the young people of the Ivory Coast." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 279–96. http://dx.doi.org/10.36253/form-12860.

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Abstract:
The paper is part of the international debate on the theme of human mobility with a transversal and developing educational perspective in the field of Migration Studies. It presents a research work carried out in Ivory Coast on the potential educational dimension of migration related to the search for better living and working opportunities. We discuss the results related to the study of the educational conditions of a potential migrant subjects, considered as variables that affect the conformation of the migration aspiration and allow a better understanding of the situations in which the birth of the desire to leave can occur, regardless of the presence or absence of the ability to migrate. The research followed a qualitative-quantitative approach in line with the methodological framework of Mixed Methods Research, adopting an exploratory-sequential design, arriving at the construction of a transferable model of analysis of the migratory potential which is composed of four main categories: migration project, educational conditions, migratory aspiration and learning potential. The aim of this paper is to present the results to the second category. Il ruolo delle condizioni educative nella definizione del potenziale migratorio: il caso dei giovani della Costa d’Avorio. Il contributo si colloca all’interno del dibattito internazionale sul tema della mobilità umana con una prospettiva educativa trasversale e in divenire nell’ambito dei Migration Studies. Si presenta un lavoro di ricerca realizzato in Costa d’Avorio sulla dimensione formativa potenziale della migrazione legata alla ricerca di migliori opportunità di vita e di lavoro. Nello specifico vengono discussi i risultati relativi allo studio delle condizioni educative di un pubblico potenziale migrante, considerate come variabili che incidono nella conformazione dell’aspirazione migratoria e che permettono una maggiore comprensione delle situazioni in cui può verificarsi la nascita del desiderio di partire, a prescindere dalla presenza o meno della capacità di emigrare. La ricerca ha seguito un approccio quali-quantitativo in linea con l’impianto metodologico dei Mixed Methods Research, adottando un disegno di tipo esplorativo-sequenziale, arrivando alla costruzione di un modello di analisi del potenziale migratorio trasferibile e composto da quattro categorie principali: progetto di migrazione, condizioni educative, aspirazione migratoria e potenziale di conoscenza. Ai fini del presente lavoro, vengono qui presentati i risultati relativi alla seconda delle quattro categorie.
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10

Stopani, Antonio, and Marta Pampuro. "Despite citizenship. Autonomie migranti e diritto alla città. L’occupazione dell'Ex Moi a Torino." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 52 (April 2018): 55–74. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005204.

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Abstract:
Riassunto L’articolo esplora le condizioni in cui i migranti subalterni soggetti quotidianamente alle tecnologie e politiche securitarie sviluppano creano spazi e reti sociali per sostenere e rendere autonoma la loro mobilità. La ricerca etnografica condotta negli edifici dell’Ex Moi a Torino - occupato dal 2013 da parte di alcune centinaia di migranti - permette di interrogarsi sull’insieme di azioni che rendono possibile le condizioni della loro presenza locale al di fuori delle dinamiche assistenzialiste ed emergenziali del sistema di accoglienza. L’espressione “despite citizenship” si riferisce all’occupazione come un supporto infrastrutturale - sia materiale che immateriale - che permette il dispiegamento materiale di processi relazionali con la città e il perseguimento di un insieme di diritti che, pur sganciati dal perseguimento della cittadinanza formale, sono rivolti alla residenza, al lavoro e alle reti di informazioni e sostegno altrimenti negati.
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Dissertations / Theses on the topic "Condizione del migrante"

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Maisto, V. "PROFILI PENALISTICI DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217771.

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Abstract:
This work is composed by 4 chapters. In the first of them an analysis of the international and the national politics in immigration matters is conducted with a particular reference to the constitutional principles. In the second one, more specifically, the focus is on the penological profiles of the immigration laws. In the third chapter, the research is about the administrative measures to contrast the phenomenon of the irregular immigration - such as refoulement or confinement in the centers for identification and explusion- that are stringent measures; their nature seems to be the one of the penal laws, but there are no adeguate guarantees for the ones to which they are applied. In the last part of the work, we try to demonstrate that, in our legal order, the control of the immigration fluxes could be deregulated and this would seem the most effective solution and the better one in order to respect and to enforce the constitutional principles. This last idea could seem an hazardous idea, even for the ones that strongly support the thesis of an universal protection of the human rights, but it seems to be supported by the economic data and those about the imprisonment rate.
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2

Mazzotta, Ilaria <1990&gt. "Migrazione e questioni di genere. La condizione delle donne migranti ai giorni nostri." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16308.

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Abstract:
Questa tesi ha come principale obiettivo quello di analizzare la questione della migrazione sotto la luce del genere e di tutte le sue implicazioni. Il primo capitolo di questo lavoro inizia con il problema storico della discriminazione giuridica intesa in senso ampio, successivamente si occupa dell'argomento centrale riguardante la migrazione e il genere, sotto la luce della dicotomia del potere in cui le donne migranti appartengono a una categoria subalterna. Il secondo capitolo tratta la specifica condizione coercitiva che colpisce le donne migranti, vale a dire la gender-based violence, intesa come «violence directed against a person because of that person's gender or violence that affects persons of a particular gender disproportionately» (stando alla definizione fornita dalla Commissione Europea). Il problema della gender-based violence è trattato anche grazie all'ausilio delle numerose Risoluzioni e Raccomandazioni emesse dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il terzo capitolo cerca di fornire una soluzione, ove possibile, orientando l'attenzione sulla cultural awareness, considerata come uno strumento di grande importanza per consentire una più facile integrazione e una maggiore tutela di queste donne nel nostro territorio.
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3

Feliziani, Deborah. "Il fenomeno dell'imprenditoria immigrata e la condizione socio-lavorativa dei migranti: gestire la diversità per sostenere l'integrazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8861/.

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Abstract:
Approfondimento sul fenomeno dell'imprenditoria immigrata, della figura del migrante imprenditore e del cambiamento del ruolo di questo soggetto all'interno della società. Inoltre, si fa riferimento al fenomeno migratorio europeo, alle politiche di integrazione ed alcune tipologie di permessi di soggiorno. Focus sul diversity management nel contesto aziendale e studio di un caso locale della provincia di Forlì, con un'analisi della Cooperativa sociale DiaLogos.
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4

Luciani, Giulia <1996&gt. "Le condizioni di lavoro e di vita dei migranti asiatici nel settore dell'edilizia degli Emirati Arabi Uniti. Un caso di studio su Expo 2020." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18968.

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Abstract:
Questo elaborato ha l'obiettivo di studiare le condizioni di lavoro e di vita dei migranti asiatici nel settore dell'edilizia degli Emirati Arabi Uniti. Anzitutto si fornisce una breve presentazione del paese, della sua storia economica e della sua attuale composizione demografica. Si metteranno in luce le discrepanze in termini di organizzazione sociale e di redistribuzione della ricchezza e si approfondiranno le caratteristiche del settore dell'edilizia. In secondo luogo il focus si sposterà sul processo migratorio dei giovani disoccupati provenienti principalmente da paesi asiatici: si tratteggeranno le caratteristiche dei migranti, il loro background culturale ed economico e soprattutto quei push e pull factors che determinano le decisione di emigrare. Da qui si studieranno le dinamiche che si innescano durante e dopo il processo di assunzione, lo strapotere delle agenzie private di reclutamento e le tutele adottate sia a livello internazionale che dai paesi di origine affinchè questo risulti un processo non discriminatorio ed equo. Successivamente si parlerà del migrante giunto nel paese di destinazione, ovvero le sue condizioni di lavoro e di vita nei dormitori, il suo rapporto con il datore di lavoro ed il legame di dipendenza che si viene a formare per via dell'istituzione della kafala. Si esamineranno le maggiori forme di abuso che i lavoratori migranti subiscono e le poche tutele di cui godono nei paesi di destinazione. Infine, nella parte conclusiva dell'elaborato si riporterà la testimonianza di un giovane pakistano con esperienza di lavoro nell'emirato di Dubai. Grazie alla sua esperienza verranno alla luce le dicotomie che caratterizzano il mercato del lavoro emiratino ed in particolar modo la forte differenza che esiste tra il settore pubblico e privato. Questo dualismo verrà approfondito in vista della preparazione della città di Dubai ad accogliere l'esposizione universale che si terrà nel 2021.
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Books on the topic "Condizione del migrante"

1

Camilotti, Silvia, and Sara Civai. Straniero a chi? Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-290-1.

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Abstract:
Questo volume raccoglie alcuni dei numerosi testi che gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione Veneto hanno inviato all’Archivio Scritture Scrittrici Migranti, partecipando al concorso letterario ‘Straniero a chi? Scriviamo le migrazioni’. A emergere sono i grandi nuclei tematici della migrazione: l’alterità, condizione avvertita come propria non solo di chi è costretto a migrare, ma anche di quanti avvertono un senso di estraneità al mondo che li circonda; il trauma del viaggio, le speranze in un futuro diverso e lo scontro con una realtà durissima, sia durante lo spostamento che all’arrivo; un percorso di inserimento nel luogo di approdo; il valore del dialogo e della solidarietà.
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Book chapters on the topic "Condizione del migrante"

1

Voivozeanu, Alexandra. "Romanian Workers Posted to Germany Precarious Working Conditions." In Posted workers La condizione dei lavoratori in distacco transnazionale in Europa. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-515-5/006.

Full text
Abstract:
Drawing on participatory and non-participatory observation and on interviews with workers, union representatives and migrant advisors, this chapter focuses on the working conditions of Romanians posted in the construction and meat industry sectors in Germany. More precisely, it addresses their income level, housing and health, as well as union approaches towards workers in this type of employment. Both because the regulatory framework in force in 2015-16, when this research was carried out, did not grant wages above the minimum standards in Germany for posted workers, and as a result of informal agreements or unlawful practices of employers, respondents were often paid below the wages they were entitled to. Their accommodation ranged from shared apartments insides towns to living-containers at the construction site or, in extreme cases, to illegal housing in tool-containers. At the same time, even if as a result of intense work rhythm and poor work safety, posted workers are more vulnerable to health issues and accidents than regular employees, their social health protection is low. On the other hand, the constraints of the outdated regulatory framework and their limited resources are among the factors that determined unions to support advisory offices for posted workers, instead of recruiting them within their structures. In this context, posted workers have an unbalanced position in regards to that of their employers, with few who were able to enforce their rights through collective action.
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