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Dissertations / Theses on the topic 'Conoscenza'

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Tognonato, Claudio. "Jean-Paul Sartre : conoscenza e metodologia /." Roma : Pontificia università laternense, 1990. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35724036n.

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2

BIZZARRI, LAURA. "Il Finanziamento dell'innovazione nell'economia della conoscenza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/733.

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Abstract:
Il passaggio da un’economia basata sulla produzione industriale ad una orientata all’informazione e successivamente alla conoscenza ha accresciuto il peso dell’innovazione quale fattore di sviluppo sociale, industriale ed economico e le ha riconosciuto un ruolo determinante nei processi di affermazione dei modelli di sviluppo dei singoli Paesi in scenari sempre più complessi ed integrati. Il paradigma operativo che può agevolare questo processo evolutivo comporta l’individuazione di un approccio capace di mettere a sistema i produttori di tecnologie innovative, i consumatori di tali tecnologie e le risorse disponibili verso settori knowledge based. Nel processo di strutturazione di tale modello di sviluppo il sistema finanziario riveste un ruolo centrale, come lasciano sottintendere numerose evidenze empiriche relative al legame tra il livello di sviluppo del sistema finanziario e la capacità di crescita dell’economia reale. Il presente lavoro intende affrontare il tema del finanziamento all’innovazione, con particolare riferimento alla connessione esistente tra la variabile finanziaria, quale main driver della crescita economica, e l’innovazione stessa, seguendo un approccio olistico attraverso il quale cogliere le numerose sfaccettature di cui si compone un problema tanto complesso. In particolare, l’obiettivo principale del presente lavoro consiste nell’analisi del ruolo della variabile finanziaria nei processi di sviluppo, a partire dalla relazione tra innovazione ed investimenti in ricerca, e nella valutazione dell'efficacia delle diverse fonti di approvvigionamento delle risorse.
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3

Lovece, Stefania <1976&gt. "E-learning e società della conoscenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1618/1/Lovece_Stefania_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi affronta le problematiche relative ai nuovi scenari educativi nella cosiddetta Società della Conoscenza e alle sfide che essa richiede alla didattica nei nuovi “ambienti” formativi. Partendo dall’analisi della definizione della stessa come Società della Conoscenza si cerca di darne una lettura che ne metta in luce gli elementi principali che la caratterizzano aprendo alla riflessione sullo sguardo che essa dà al suo futuro e agli scenari verso i quali si orientano le sue sfide cognitive ed educative. In tale analisi non può mancare una riflessione sul legame tra la società contemporanea e le cosiddette nuove tecnologie (ICT: Information and Comunication Technologies). Le ICT, infatti, in misura sempre maggiore, hanno invaso la società e influenzato l’evoluzione della stessa assumendo un ruolo significativo nella vita quotidiana e nell’affermarsi della società della conoscenza. Il percorso di ricerca prende il via da questi interrogativi per ampliare la riflessione sulle nuove frontiere dell’educazione nella società della conoscenza. Quest’ultima, infatti, così come si caratterizza e come si evolve, identificando la sua priorità non solo nella diffusione dell’informazione, ma anche e soprattutto nella “costruzione” di conoscenza, impone un nuovo modo di pensare e approcciarsi all’educazione e alla formazione. Il longlife learning diventa l’elemento centrale ma non va inteso solo come possibilità date all’individuo adulto di riprendere percorsi formativi lasciati o intraprenderne di nuovi. Quello che cambia è la finalità stessa della formazione: è il concetto dell’apprendimento come potenzialità individuale (empowerment). Non basta avere accesso e acquisire un numero sempre maggiore di informazioni ma occorre sviluppare la capacità di acquisire strategicamente le informazioni per essere capaci di affrontare i continui cambiamenti e costruire nuove forme di sapere condiviso. Sul piano operativo le ICT permettono numerose nuove possibilità per la formazione, sia come strumenti a supporto della didattica, sia come mezzi di trasmissione delle informazioni e costruzione di conoscenza. L’e-learning si afferma con una sua impostazione e una sua metodologia, nonché con i suoi “oggetti” e i suoi “ambienti”. Nella tesi vengono illustrate le principali problematiche da considerare per la costruzione di percorsi formativi in rete (strumenti, contenuti, ruoli, comunicazione, valutazione) per presentare, infine, i materiali prodotti dall’autrice per l’erogazione on line di moduli didattici in due Unità Formative.
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Lovece, Stefania <1976&gt. "E-learning e società della conoscenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1618/.

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Abstract:
La tesi affronta le problematiche relative ai nuovi scenari educativi nella cosiddetta Società della Conoscenza e alle sfide che essa richiede alla didattica nei nuovi “ambienti” formativi. Partendo dall’analisi della definizione della stessa come Società della Conoscenza si cerca di darne una lettura che ne metta in luce gli elementi principali che la caratterizzano aprendo alla riflessione sullo sguardo che essa dà al suo futuro e agli scenari verso i quali si orientano le sue sfide cognitive ed educative. In tale analisi non può mancare una riflessione sul legame tra la società contemporanea e le cosiddette nuove tecnologie (ICT: Information and Comunication Technologies). Le ICT, infatti, in misura sempre maggiore, hanno invaso la società e influenzato l’evoluzione della stessa assumendo un ruolo significativo nella vita quotidiana e nell’affermarsi della società della conoscenza. Il percorso di ricerca prende il via da questi interrogativi per ampliare la riflessione sulle nuove frontiere dell’educazione nella società della conoscenza. Quest’ultima, infatti, così come si caratterizza e come si evolve, identificando la sua priorità non solo nella diffusione dell’informazione, ma anche e soprattutto nella “costruzione” di conoscenza, impone un nuovo modo di pensare e approcciarsi all’educazione e alla formazione. Il longlife learning diventa l’elemento centrale ma non va inteso solo come possibilità date all’individuo adulto di riprendere percorsi formativi lasciati o intraprenderne di nuovi. Quello che cambia è la finalità stessa della formazione: è il concetto dell’apprendimento come potenzialità individuale (empowerment). Non basta avere accesso e acquisire un numero sempre maggiore di informazioni ma occorre sviluppare la capacità di acquisire strategicamente le informazioni per essere capaci di affrontare i continui cambiamenti e costruire nuove forme di sapere condiviso. Sul piano operativo le ICT permettono numerose nuove possibilità per la formazione, sia come strumenti a supporto della didattica, sia come mezzi di trasmissione delle informazioni e costruzione di conoscenza. L’e-learning si afferma con una sua impostazione e una sua metodologia, nonché con i suoi “oggetti” e i suoi “ambienti”. Nella tesi vengono illustrate le principali problematiche da considerare per la costruzione di percorsi formativi in rete (strumenti, contenuti, ruoli, comunicazione, valutazione) per presentare, infine, i materiali prodotti dall’autrice per l’erogazione on line di moduli didattici in due Unità Formative.
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Martini, Francesco <1971&gt. ""Tracciature Digitali": la conoscenza nell'era informazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4311/1/Martini_Francesco_tesi.pdf.

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Abstract:
La specificità dell'acquisizione di contenuti attraverso le interfacce digitali condanna l'agente epistemico a un'interazione frammentata, insufficiente da un punto di vista computazionale, mnemonico e temporale, rispetto alla mole informazionale oggi accessibile attraverso una qualunque implementazione della relazione uomo-computer, e invalida l'applicabilità del modello standard di conoscenza, come credenza vera e giustificata, sconfessando il concetto di credenza razionalmente fondata, per formare la quale, sarebbe invece richiesto all'agente di poter disporre appunto di risorse concettuali, computazionali e temporali inaccessibili. La conseguenza è che l'agente, vincolato dalle limitazioni ontologiche tipiche dell'interazione con le interfacce culturali, si vede costretto a ripiegare su processi ambigui, arbitrari e spesso più casuali di quanto creda, di selezione e gestione delle informazioni che danno origine a veri e propri ibridi (alla Latour) epistemologici, fatti di sensazioni e output di programmi, credenze non fondate e bit di testimonianze indirette e di tutta una serie di relazioni umano-digitali che danno adito a rifuggire in una dimensione trascendente che trova nel sacro il suo più immediato ambito di attuazione. Tutto ciò premesso, il presente lavoro si occupa di costruire un nuovo paradigma epistemologico di conoscenza proposizionale ottenibile attraverso un'interfaccia digitale di acquisizione di contenuti, fondato sul nuovo concetto di Tracciatura Digitale, definito come un un processo di acquisizione digitale di un insieme di tracce, ossia meta-informazioni di natura testimoniale. Tale dispositivo, una volta riconosciuto come un processo di comunicazione di contenuti, si baserà sulla ricerca e selezione di meta-informazioni, cioè tracce, che consentiranno l'implementazione di approcci derivati dall'analisi decisionale in condizioni di razionalità limitata, approcci che, oltre ad essere quasi mai utilizzati in tale ambito, sono ontologicamente predisposti per una gestione dell'incertezza quale quella riscontrabile nell'istanziazione dell'ibrido informazionale e che, in determinate condizioni, potranno garantire l'agente sulla bontà epistemica del contenuto acquisito.
The specificity of the acquisition of content through digital interfaces condemns the epistemic agent to a fragmented interaction, with respect to the huge informational bulk today available through any standard implementation of the man-computer relationship, and invalidates the applicability of the standard model of knowledge as justified true belief, by repudiating the concept of rationally founded belief, to form which would instead require the agent to be able to have precisely the conceptual resources and computational time inaccessible. Thereby the agent, bound by the ontological limitations belong to cultural interfaces, is forced to fall back on ambiguous, arbitrary and often more casual than he takes into account, selection and management information process that produce real epistemological hybrids (by Latour) made of feelings, program outputs, unfounded beliefs, bits of indirect testimonies and of a series of human-digital relationships that give rise to escape in a transcendent dimension belonging to anthropological area of the sacred. Starting from this analysis the work deals with constructing a new epistemological paradigm of propositional knowledge obtained through a digital content acquisition, based on the new concept of Digital Tracings, defined as a process of digital capture of a set of tracks , ie meta-information of a testimonial kind. This device, once recognized as a communication process of digital contents, will be based on the research and selection of meta-information, ie tracks, which allow the implementation of approaches derived from analysis of decision-making under bounded rationality, which approaches, as well to be almost never used in this context, are ontologically prepared for dealing with uncertainty such as that came into the informational hybrid and that can provide the agent on the epistemic goodness of acquired content.
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Martini, Francesco <1971&gt. ""Tracciature Digitali": la conoscenza nell'era informazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4311/.

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Abstract:
La specificità dell'acquisizione di contenuti attraverso le interfacce digitali condanna l'agente epistemico a un'interazione frammentata, insufficiente da un punto di vista computazionale, mnemonico e temporale, rispetto alla mole informazionale oggi accessibile attraverso una qualunque implementazione della relazione uomo-computer, e invalida l'applicabilità del modello standard di conoscenza, come credenza vera e giustificata, sconfessando il concetto di credenza razionalmente fondata, per formare la quale, sarebbe invece richiesto all'agente di poter disporre appunto di risorse concettuali, computazionali e temporali inaccessibili. La conseguenza è che l'agente, vincolato dalle limitazioni ontologiche tipiche dell'interazione con le interfacce culturali, si vede costretto a ripiegare su processi ambigui, arbitrari e spesso più casuali di quanto creda, di selezione e gestione delle informazioni che danno origine a veri e propri ibridi (alla Latour) epistemologici, fatti di sensazioni e output di programmi, credenze non fondate e bit di testimonianze indirette e di tutta una serie di relazioni umano-digitali che danno adito a rifuggire in una dimensione trascendente che trova nel sacro il suo più immediato ambito di attuazione. Tutto ciò premesso, il presente lavoro si occupa di costruire un nuovo paradigma epistemologico di conoscenza proposizionale ottenibile attraverso un'interfaccia digitale di acquisizione di contenuti, fondato sul nuovo concetto di Tracciatura Digitale, definito come un un processo di acquisizione digitale di un insieme di tracce, ossia meta-informazioni di natura testimoniale. Tale dispositivo, una volta riconosciuto come un processo di comunicazione di contenuti, si baserà sulla ricerca e selezione di meta-informazioni, cioè tracce, che consentiranno l'implementazione di approcci derivati dall'analisi decisionale in condizioni di razionalità limitata, approcci che, oltre ad essere quasi mai utilizzati in tale ambito, sono ontologicamente predisposti per una gestione dell'incertezza quale quella riscontrabile nell'istanziazione dell'ibrido informazionale e che, in determinate condizioni, potranno garantire l'agente sulla bontà epistemica del contenuto acquisito.
The specificity of the acquisition of content through digital interfaces condemns the epistemic agent to a fragmented interaction, with respect to the huge informational bulk today available through any standard implementation of the man-computer relationship, and invalidates the applicability of the standard model of knowledge as justified true belief, by repudiating the concept of rationally founded belief, to form which would instead require the agent to be able to have precisely the conceptual resources and computational time inaccessible. Thereby the agent, bound by the ontological limitations belong to cultural interfaces, is forced to fall back on ambiguous, arbitrary and often more casual than he takes into account, selection and management information process that produce real epistemological hybrids (by Latour) made of feelings, program outputs, unfounded beliefs, bits of indirect testimonies and of a series of human-digital relationships that give rise to escape in a transcendent dimension belonging to anthropological area of the sacred. Starting from this analysis the work deals with constructing a new epistemological paradigm of propositional knowledge obtained through a digital content acquisition, based on the new concept of Digital Tracings, defined as a process of digital capture of a set of tracks , ie meta-information of a testimonial kind. This device, once recognized as a communication process of digital contents, will be based on the research and selection of meta-information, ie tracks, which allow the implementation of approaches derived from analysis of decision-making under bounded rationality, which approaches, as well to be almost never used in this context, are ontologically prepared for dealing with uncertainty such as that came into the informational hybrid and that can provide the agent on the epistemic goodness of acquired content.
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BRANCACCIO, ANDREA. "Modellazione della conoscenza procedurale umana: sviluppo e applicazione nel campo della teoria dello spazio di conoscenza procedurale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3454549.

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Abstract:
Le ricerche presentate in questa tesi raccolgono risultati pratici e teorici sviluppati nel ambito della Procoedura knowledge space theory (PKST). La PKST nasce dall'unione della teoria degli spazi problema con la teoria degli spazi di conoscenza (KST). La prima è una teoria sul problem solving umano, secondo la quale il comportamento di risoluzione di un problema avviene in uno spazio problema. La seconda, è una teoria matematica il cui obbietivo iniziale era lo sviluppo di una macchina efficiente per la valutazione della conoscenza. Oggi la KST è il quadro teorico per numerosi sistemi di valutazione e apprendimento adattivo e computerizzato. La nozione chiave nella KST è quella di struttura di cononscenza. La quale è un modello dell’ogranizzaione della conoscenza in un determianto dominio. Nella PKST la struttura di conoscenza viene generata partando dallo spazio problema. Una peculiartà di questo approaccio è che i problemi nella struttura di conoscenza sono risolti tramite delle sequenze di mosse (parzialmente) osservabili nello spazio problema. I metodi di validazione empirica delle strutture di conoscenza e di valutazione adattiva della conoscenza esistenti in KST non sono in grado di utilizzare l’informazione contenuta i queste sequenze si mosse, ma si limitano alle risposte di tipo dicotomico (i.e., corretto/errato). L’obbiettivo generale delle prime due ricerche è quello di presentare dei modelli che utilizzino l’informazione contenuta nelle sequenze di mosse osservate. Questo è stato fatto tramite lo sviluppo di un quadro probabilistico, chiamato Markov solution process model (MSPM), che considera lo spazio problema assiame alle struttura di conoscenza. L’MSPM è stato utlizzato come modello di validazione empirica di una struttura di conoscenza e come base per una procedura adattiva e computerizzata di valutazione della conoscenza. Le altre due ricerche hanno come obbiettivo quello di studiare come specificare lo spazio problema. Lo stesso compito, infatti, puo essere rappresentato da diversi spazi problema. Tuttavia, queste rappresentazioni dovrebbero essere coerenti tra loro. La prima ricerca copre gli aspetti teorici di quali caratteristiche devono essere mantenute tra rappresentazioni alternative per essere coerenti. La seconda presenta un'applicazione sulla possibile interpretazione di questa rappresentazione a livello psicologico
The studies presented in this dissertation include practical and theoretical results developed in the context of procedural knowledge space theory (PKST). PKST was developed from the link between the problem spaces theory and the knowledge spaces theory (KST). The former is a theory of human problem solving, according to the problem-solving behavior occurs in a problem space. The latter is a mathematical theory whose initial goal was the development of an efficient machine for the assessment of knowledge. Today, KST is the theoretical framework for numerous adaptive and computer-based assessment and learning systems. The fundamental notion in KST is the knowledge structure. The knowledge structure is a model for the organization of knowledge in a given domain. In PKST, the knowledge structure is derived from the problem space. A peculiarity of this approach is that the problems in the knowledge structure are solved by (partially) observable sequences of moves in the problem space. Unfortunately, the existing methods of empirical validation of knowledge structures and adaptive assessment of knowledge in KST cannot use the information contained in these sequences of moves but are limited to dichotomous responses (i.e., correct/wrong). The general aim of the first two studies is to present models that use the information contained in the observed sequences of moves. With this aim, a probabilistic framework called the Markov solution process model (MSPM), which considers the problem space and knowledge structures, was developed. The MSPM was used as a model for the empirical validation of knowledge structure and as the foundation for an adaptive, computer-based knowledge assessment procedure. The last two studies aimed to investigate how to specify a problem space. In fact, different problem spaces can represent the same task. However, those representations should be consistent to one another. The first study covers the theoretical aspects of which characteristics must be maintained among alternative representations to be consistent. The second presents an application about the possible interpretation of this representation at a psychological level.
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Lelli, Giovanni. "Basi di conoscenza collaborative: il progetto Wikidata." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il lavoro svolto è motivato dall'esigenza di utilizzare strumenti per la gestione di grandi quantità di dati, disponibili in seguito alla diffusione del Web. Si sono analizzate le basi di conoscenza, definendone le caratteristiche comuni e presentando poi un confronto fra alcune delle più significative. Infine si è analizzato più dettagliatamente il progetto Wikidata.
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Baldacci, Lorenzo <1976&gt. "Estrazione e rappresentazione della conoscenza nella bioinformatica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/139/1/Tesi_baldacci.pdf.

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Baldacci, Lorenzo <1976&gt. "Estrazione e rappresentazione della conoscenza nella bioinformatica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/139/.

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Lorenzini, Lisa <1974&gt. "La Scuola Media tra conoscenza e formazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3759/1/lorenzini_lisa_tesi.pdf.

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Lorenzini, Lisa <1974&gt. "La Scuola Media tra conoscenza e formazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3759/.

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Neva, Sara <1981&gt. "La testimonianza come fonte di conoscenza irriducibile." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4179/1/Neva_Sara_tesi.pdf.

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Abstract:
La testimonianza è riconosciuta in epistemologia come una fonte fondamentale di conoscenza. Meno consenso c’è riguardo lo status epistemico delle credenze formate e intrattenute su base testimoniale: la questione è se la testimonianza fornisca di per sé le ragioni per affidarvisi, o se tali ragioni siano riducibili alla giustificazione fornita da percezione, memoria e ragionamento. Il dibattito circa lo status epistemico delle credenze acquisite tramite testimonianza ha dato origine a due linee di pensiero contrapposte: il riduzionismo e l’anti-riduzionismo. Secondo gli antiriduzionisti, che si rifanno al pensiero di Thomas Reid, la testimonianza è una fonte basica di giustificazione, alla pari di percezione, memoria e ragionamento. Ciò significa che il soggetto che riceve testimonianza è giustificato a crederne il contenuto in assenza di defeaters rilevanti. I riduzionisti, che fanno capo al lavoro di David Hume, sostengono al contrario che, oltre all’assenza di defeaters rilevanti, per poter credere giustificatamente il contenuto di una testimonianza il soggetto deve essere in possesso di ragioni positive non-testimoniali. Queste ragioni sono normalmente rintracciate in un’induzione che parte dalla memoria dell’osservazione di una generale conformità tra i fatti e le testimonianze, e conclude che un certo tipo di testimone, di circostanza, di contesto, o di contenuto veicolato sono fonti attendibili di informazioni. La critica principale che viene mossa contro l’antiriduzionismo è che sembra approvare la credulità e l’irresponsabilità epistemica . Mostrerò al contrario che la conoscenza testimoniale non sia riducibile ad alcun tipo di inferenza e che la giustificazione che fornisce è in linea con un resoconto del processo che costituisce testimonianza in termini di norme e di committment. Sosterrò una tesi antiriduzionista basata su un resoconto affidabilista della giustificazione che si spiega nei termini dell’esercizio di abilità epistemiche acquisite entro un ambiente epistemico dove le stesse sono profondamente radicate. Un resoconto dell’asserzione nei termini delle norme da cui è regolata mostrerà che la credenza testimoniale è giustificata in virtù della conoscenza che è presupposta dall’asserzione, che della testimonianza è la forma paradigmatica.
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Neva, Sara <1981&gt. "La testimonianza come fonte di conoscenza irriducibile." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4179/.

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Abstract:
La testimonianza è riconosciuta in epistemologia come una fonte fondamentale di conoscenza. Meno consenso c’è riguardo lo status epistemico delle credenze formate e intrattenute su base testimoniale: la questione è se la testimonianza fornisca di per sé le ragioni per affidarvisi, o se tali ragioni siano riducibili alla giustificazione fornita da percezione, memoria e ragionamento. Il dibattito circa lo status epistemico delle credenze acquisite tramite testimonianza ha dato origine a due linee di pensiero contrapposte: il riduzionismo e l’anti-riduzionismo. Secondo gli antiriduzionisti, che si rifanno al pensiero di Thomas Reid, la testimonianza è una fonte basica di giustificazione, alla pari di percezione, memoria e ragionamento. Ciò significa che il soggetto che riceve testimonianza è giustificato a crederne il contenuto in assenza di defeaters rilevanti. I riduzionisti, che fanno capo al lavoro di David Hume, sostengono al contrario che, oltre all’assenza di defeaters rilevanti, per poter credere giustificatamente il contenuto di una testimonianza il soggetto deve essere in possesso di ragioni positive non-testimoniali. Queste ragioni sono normalmente rintracciate in un’induzione che parte dalla memoria dell’osservazione di una generale conformità tra i fatti e le testimonianze, e conclude che un certo tipo di testimone, di circostanza, di contesto, o di contenuto veicolato sono fonti attendibili di informazioni. La critica principale che viene mossa contro l’antiriduzionismo è che sembra approvare la credulità e l’irresponsabilità epistemica . Mostrerò al contrario che la conoscenza testimoniale non sia riducibile ad alcun tipo di inferenza e che la giustificazione che fornisce è in linea con un resoconto del processo che costituisce testimonianza in termini di norme e di committment. Sosterrò una tesi antiriduzionista basata su un resoconto affidabilista della giustificazione che si spiega nei termini dell’esercizio di abilità epistemiche acquisite entro un ambiente epistemico dove le stesse sono profondamente radicate. Un resoconto dell’asserzione nei termini delle norme da cui è regolata mostrerà che la credenza testimoniale è giustificata in virtù della conoscenza che è presupposta dall’asserzione, che della testimonianza è la forma paradigmatica.
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Cuculachi, Alberto <1989&gt. "La replicazione della conoscenza nel multilevel marketing." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1936.

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Abstract:
La tesi analizza la struttura del sistema di vendita tipico del direct selling e del multilevel marketing e evidenzia le criticità legate al processo di replicazione della conoscenza. Nel corso del testo emerge come la corretta impostazione di questo processo sia la chiave per il successo: la gestione della conoscenza non può essere considerata come parte a sé stante dell'impresa, ma parte integrante e strettamente correlata alle funzioni strategiche, di marketing e di amministrazione e controllo oltre alla struttura data all'organizzazione. Lo studio analizza i singoli fattori e le differenti interazioni che emergono, prima da un punto di vista teorico attraverso lo studio della letteratura inerente e successivamente pratico attraverso il caso Forever Living Product. L'obiettivo della tesi è giungere alla formulazione di nuovo modello che proponga una struttura di vendite e d'impresa moderna e propria a risolvere le diverse criticità tipiche del multilevel marketing.
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Vecchione, Alberto. "CRITTOGRAFIA A CHIAVE PRIVATA Protocollo a Conoscenza Zero." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14124/.

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Abstract:
La crittografia è la branca della crittologia che studia le tecniche di rappresentazione di messaggi in una forma tale che le informazioni in essi contenute possano essere lette solo dal destinatario. In questo elaborato, dopo aver dato delle nozioni base di probabilità, daremo la definizione di schema crittografico a chiave privata, dove uno degli scopi principali è quello di non trasmettere nessuna "informazione" ad un eventuale avversario. Quindi, ci concentreremo sulla sicurezza di questi schemi crittografici, in particolare sulla sicurezza computazionale. Daremo, poi, una definizione alternativa di schema crittografico a chiave privata, che dimostreremo essere equivalente a quella di schema crittografico sicuro. Utilizzeremo, per dare questa nuova definizione, un metodo, chiamato protocollo (o dimostrazione) a conoscenza zero, che permette ad un soggetto di dimostrare, ad un altro soggetto, che una certa affermazione è vera, senza rivelare nient'altro oltre alla veridicità della stessa. Infine, nell'ultima parte, faremo un esempio di applicazione di questo protocollo.
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Pratiffi, Michele. "Tecniche di text mining per l'autoorganizzazione della conoscenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6092/.

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Abstract:
L'elaborato ha come scopo l'analisi delle tecniche di Text Mining e la loro applicazione all'interno di processi per l'auto-organizzazione della conoscenza. La prima parte della tesi si concentra sul concetto del Text Mining. Viene fornita la sua definizione, i possibili campi di utilizzo, il processo di sviluppo che lo riguarda e vengono esposte le diverse tecniche di Text Mining. Si analizzano poi alcuni tools per il Text Mining e infine vengono presentati alcuni esempi pratici di utilizzo. Il macro-argomento che viene esposto successivamente riguarda TuCSoN, una infrastruttura per la coordinazione di processi: autonomi, distribuiti e intelligenti, come ad esempio gli agenti. Si descrivono innanzi tutto le entità sulle quali il modello si basa, vengono introdotte le metodologie di interazione fra di essi e successivamente, gli strumenti di programmazione che l'infrastruttura mette a disposizione. La tesi, in un secondo momento, presenta MoK, un modello di coordinazione basato sulla biochimica studiato per l'auto-organizzazione della conoscenza. Anche per MoK, come per TuCSoN, vengono introdotte le entità alla base del modello. Avvalendosi MoK dell'infrastruttura TuCSoN, viene mostrato come le entità del primo vengano mappate su quelle del secondo. A conclusione dell'argomento viene mostrata un'applicazione per l'auto-organizzazione di news che si avvale del modello. Il capitolo successivo si occupa di analizzare i possibili utilizzi delle tecniche di Text Mining all'interno di infrastrutture per l'auto-organizzazione, come MoK. Nell'elaborato vengono poi presentati gli esperimenti effettuati sfruttando tecniche di Text Mining. Tutti gli esperimenti svolti hanno come scopo la clusterizzazione di articoli scientifici in base al loro contenuto, vengono quindi analizzati i risultati ottenuti. L'elaborato di tesi si conclude mettendo in evidenza alcune considerazioni finali su quanto svolto.
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Leonarduzzi, Claudio <1988&gt. "L’ordinarietà dell’ordinario. Linguaggio, cultura e conoscenza in Wittgenstein." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6280.

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Abstract:
Questo lavoro si configura come uno studio sulle possibilità di una filosofia del linguaggio ordinario a partire da una presentazione dell’opera di Ludwig Wittgenstein, con particolare riferimento alla distinzione di alcuni aspetti antropologici, ricostruiti nella prospettiva di un’analisi dell’esperienza. Il concetto di “ordinario” è esaminato in modo storico-critico, oltre che teoretico, approfondendo le tesi di Stanley Cavell e discutendone effetti e conseguenze per una ridefinizione del ruolo della soggettività nell’analisi logico-linguistica dell’ultima filosofia di Wittgenstein.
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Furlan, Federica <1989&gt. "UNA PERSONALE DIGRESSIONE SULL’ESPERIENZA DELLA CONOSCENZA E DELL’ESISTENZA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7507.

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Abstract:
La domanda riguardo libero arbitrio e determinismo non ha risposta ultima ed universale per tutti. Il tentativo di provare una risposta è il mettersi in gioco dell'individuo e del suo rapporto con l'ambiente circostante. La relazione biologica che c'è può dare un'interpretazione, ma sia chiaro resterà una fra le miliardi possibili. La tesi ripercorre gli studi di Maturana e Varela, la genetica di Watson e Crick, l'epigenetica di Lipton e mantiene un filo diretto con la fisica più recente, con un abbozzo della visione della teoria delle stringhe.
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Michieletto, Anna <1991&gt. "Tiziano Terzani, la conoscenza di sé attraverso l'altro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9778.

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Abstract:
Breve viaggio nella vita e nelle esperienze di Tiziano Terzani, in particolare sui suoi viaggi in Oriente. In questi saranno evidenziate le sue impressioni "dell'altro" come tappe della ricerca di sé stesso attraverso la descrizione che Terzani fa soprattutto nei testi "Un altro giro di giostra" e "Un indovino mi disse" in cui si denota questa personale visione di "altro".
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Palombo, Francesca <1993&gt. "Vista, cecità e conoscenza nell’Edipo Re di Sofocle." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12225.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si propone di approfondire l’Edipo Re di Sofocle attraverso un’analisi della sfera semantica relativa al “vedere” e quindi alle sfere semantiche ad essa strettamente correlate, come quella del “conoscere” e quella che vede contrapporsi “luce/vista” a “oscurità/cecità”. Proseguendo su questo tema di ricerca, ci si soffermerà sull’evoluzione della figura di Edipo attraverso l’Edipo Re e l’Edipo a Colono, evidenziando il rovesciamento che caratterizza il personaggio, ovvero il passaggio dalla conoscenza visiva alla conoscenza della verità – che coincide con l’atto dell’accecamento – e quindi alla conoscenza profetica, quest’ultima strettamente legata alla condizione di cecità in cui si trova Edipo. Si cercherà a questo punto di affrontare uno dei paradossi della cultura greca, che forse trova nella figura sofoclea di Edipo una soluzione: la condizione di cecità come privilegio o come punizione? Si guarderà ad alcuni esempi di cecità celebri della tradizione greca, come quelli di Omero, Demodoco e Tiresia, ma anche quelli di Stesicoro, Polifemo, ecc. Il testo sarà strutturato in tre parti: un’analisi delle occorrenze semantiche della sfera “vedere” e dell’ironia tragica da esse generata, quindi un approfondiranno dei temi - complementari e contrastanti - di “vista” e di “conoscenza” e infine un’indagine del paradosso della cecità come privilegio e punizione nella cultura greca, cercando di individuare un punto di raccordo nel personaggio di Edipo.
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Pepe, Maria <1994&gt. "Le mostre digitali nell’arte: Tra conoscenza ed esperienza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17337.

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Abstract:
Il continuo cambiamento tecnologico sta modificando i contesti culturali in cui l’uomo si inserisce, in modo particolare, anche il modo di fruire un’opera d’arte. La tesi è focalizzata sull’indagine delle differenti percezioni da parte dei consumatori di mostre tradizionali e mostre digitali. L’analisi si sviluppa mettendo a confronto due casi studio che esibiscono in mostra opere dello stesso artista: Leonardo da Vinci. La ricerca va a sottolineare quali siano le percezioni provate all’interno di una mostra temporanea andando a mettere in luce quelle che sono le differente tra le due modalità espositive.
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Castiello, Restituta. "Conoscenza, Soggetti, Tecnologie: una genealogia del post-umano." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/368473.

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Abstract:
La tesi affronta una riflessione sul post-umano inteso come paradigma entro cui mappare il rapporto tra conoscenza, soggetti e tecnologie. Questo rapporto definisce quello che Karen Barad ha diversamente chiamato onto-epistemologia: l’inscindibilità tra le forme dell’essere e le forme del conoscere. All’interno di questo vasto tema ho articolato una saldatura tra gli Science and Technology Studies di ispirazione Actor- Network e la tecnoscienza femminista mettendone in evidenza differenze e similitudini. È in particolare con un concetto di Haraway che riassumo l’articolazione di questo rapporto: l’approccio femminista, al pari dell’ANT, persegue il “piacere di confondere i confini†, ma adotta altre strategie per rispondere anche alla “responsabilità della loro costruzione†. Il contributo apportato da questo scritto consiste nell’individuare una precisa genealogia del post-umano proprio in questa operazione “di costruzione dei confini†. Per questo scopo metto in relazione alcuni concetti interni al dibattito sulla tecnoscienza con le riflessioni condotte in ambito afro-americano, queer e post-coloniale sulla identity politics. In particolare, è nella teoria intersezionale (e nelle critiche alla teoria intersezionale) che è possibile identificare una strategia per formulare una teoria non rappresentazionista, relazionale e situata del nodo onto-epistemologico (o della relazione soggetti-conoscenza-tecnologie). Nell’incontro tra tecnoscienza femminista e (critica alle) teorie dell’intersezionalità, la genealogia del post-umano oggetto della presente tesi si qualifica per una precisa attenzione al metodo della diffrazione e a una più generale teoria dell’agencement (o dell’assemblaggio).
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Colangelo, Alberto <1995&gt. "Implicazioni etiche della digitalizzazione Conoscenza e percezione dei Data." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18735.

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Abstract:
Di digitalizzazione se ne parla ormai da diverso tempo essendo un tema ricorrente. Letteralmente fa riferimento alla semplice trasposizione dei formati tradizionali di dati in uno che ne consente l’archiviazione sugli strumenti tecnologici in continuo sviluppo. Tuttavia, in linea generale, riguarda le trasformazioni innescate dall'adozione massiccia di tecnologie digitali che generano, elaborano, condividono e trasferiscono informazioni. Non è un evento una tantum ma segue le ondate del progresso tecnologico e la diffusione delle innovazioni che ne derivano. Negli ultimi anni stiamo man mano scoprendo gli effetti della terza ondata della digitalizzazione, ampiamente discussa nell’ultimo decennio grazie all’adozione di tecnologie digitali come le AI, gli algoritmi decisionali, l’automazione, i sensori e i Big Data. La terza ondata avrà effetti sulla crescita economica, sulla forza lavoro e, a differenza delle altre, avrà un notevole impatto sulla nostra società e il suo benessere portando, in determinate situazioni, ad una trasformazione digitale. Inoltre, aziende, governi e istituzioni insistono sul concetto di “big data”. L’idea che il progresso tecnologico consenta finalmente di utilizzare il patrimonio di dati stoccato nelle data warehouse ha preso sempre più piede. Le tecnologie digitali (smartphone e IoT) hanno trasformato miliardi di persone connesse in fonti e produttori di contenuti. Non è chiaro come questi contenuti vengano utilizzati perché, infatti, c’è un lato oscuro della datificazione che le persone sembrano accettare perché i benefici che ne traggono sono superiori agli svantaggi. Si tende a fornire una maggiore quantità di dati personali in quanto la sicurezza è più importante della privacy. Inoltre, si crede maggiormente che se vogliamo cercare una cosa velocemente allora abbiamo necessariamente bisogno di un algoritmo che ci aiuti a trovarlo, che ci conosca e sappia cosa vogliamo. Attraverso diversi approcci etici è possibile comprendere e allinearsi a queste tendenze. Il primo capito verterà quindi sulla digitalizzazione dove verranno analizzate le ondate dell’innovazione tecnologica e verrà descritta la trasformazione digitale. Dopodiché si descriveranno i vari approcci etici utili a comprendere il mondo IS e digitale. Il capitolo successivo spiegherà la natura dei big data e dell’algoritmo decisionale per fornire indicazioni riguardo i possibili problemi associati all’utilizzo dei data, le implicazioni sociali e i relativi tradeoff che derivano da queste tecnologie In ultima analisi, un questionario cercherà di rispondere a domande che interessano le persone e la loro conoscenza e percezione dei Data. L’obiettivo di tale questionario è poter comprendere l’effetto che hanno i social networks sui valori etici e morali della società odierna, se la navigazione online trova riscontro nella consapevolezza di una continua datificazione e come tale consapevolezza agisca sui comportamenti degli utenti (se l’utilizzo dell’online prevale su una possibile spiacevole sensazione di essere costantemente profilati).
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Giglio, Rita. "Tecnologie nella società della conoscenza: i software di geometria dinamica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13493/.

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Abstract:
In questa tesi, dopo una breve descrizione della società contemporanea, viene analizzato il cambiamento della diffusione della conoscenza con l’avvento delle TIC. Quindi, ridimensionando il ruolo delle nuove tecnologie a strumenti per la didattica, viene proposta la scelta di una loro implementazione nel rispetto di quelli che la riflessione pedagogica individua come assunti principali per i fini educativi etico e sociali. Si analizza inoltre una delle vie possibili di utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica: il laboratorio di matematica. Successivamente vengono descritti i software di geometria dinamica ed in particolare GeoGebra, focalizzando l’attenzione su quelli che sono gli aspetti positivi che agevolano e sostengono il processo di insegnamento–apprendimento. Infine, viene descritta un’esperienza didattica nella quale si è potuto sperimentare se e in che misura le nuove tecnologie possono migliorare l’apprendimento dello studente.
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D'Alterio, Candida. "Schemi di identificazione e protocollo a conoscenza zero di Schnorr." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15898/.

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Abstract:
Questa tesi è incentrata sul protocollo di Schnorr, schema di identificazione basato sull'assunzione della difficoltà del logaritmo discreto e implementabile su smart-card (richiede, quindi, poca memoria). Si analizzano le sue proprietà e se ne dimostra il livello di sicurezza: è completo, corretto e a conoscenza zero perfetta. Infine si descrivono i diversi livelli di conoscenza zero: perfetta, computazionale, statistica.
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Lusardi, Stefania. "Costruzione di una base di conoscenza lessicale basata su FrameNet." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17157/.

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Abstract:
Il lavoro svolto si inserisce in un contesto di Linguistica Computazionale,materia interdisciplinare che cerca di realizzare una elaborazione delle lingue parlate affinchè possano essere trasformate e processate attraverso un calcolatore.Il linguaggio naturale diventa così un veicolo di interazione tra uomo macchina e uomo, in un unico movimento circolare.L'essere umano usa le parole,le contestualizza,le enfatizza,la macchina le raccoglie,le elabora,le filtra per poi arricchirle e restituirle all'uomo,per aiutarlo nella scelta,per offrirgli un panorama di comprensione più ampio, con un maggiore grado di fruizione rispetto a quello di partenza,ed è questa la sfida che gli studiosi e i ricercatori di questa materia stanno cercato di indirizzare.In questo ambito nasce proprio Framester un progetto che implementa un nuovo dataset originato a partire da altri dati linguisitici quali FrameNet, WordNet,VerbNet,etc. collegandoli in un unico dataset linguistico.Il lavoro parte dall'esigenza di riprodurre in modo semiautomatico una parte dei passaggi di annotazioni e rifattorizzazioni pressocchè manuali.I passaggi affrontati sono: la trasformazione di FrameNet dal modello XML al modello concettuale di Framester e la sua contestuale trasformazione in RDF, l'allineamento di FrameNet con WordNet, infine l'ingegnerizzazione del processo di generazione di Framester.I principali benefici che questo lavoro di tesi andrà ad apportare sono:1)automatizzazione di alcuni passi della generazione della risorsa di Framester(per esempio il Linking FrameNet-WordNet), che prima venivano svolti manualmente;2)la razionalizzazione e l'ingegnerizzazione del processo di generazione di Framester.L'intero Framester è frutto di attività non sistematizzate che impedivano, di poterlo aggiornare con le nuove versioni dei dataset che lo compongono.Con questa tesi siamo andati avanti verso la sistematizzazione del processo di gestione di Framester, per garantirne la mantenibilità e l'evoluzione nel tempo.
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Padula, Alessandra [Verfasser]. "L'interpretazione come percorso di conoscenza: confronti, problemi, prospettive / Alessandra Padula." München : GRIN Verlag, 2008. http://d-nb.info/1182125468/34.

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Attanasio, Elisa. "Osservare il mondo. Conoscenza e percezione nell’opera di Goffredo Parise." Thesis, Paris 4, 2016. http://www.theses.fr/2016PA040192.

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Abstract:
Le présent travail interroge l’œuvre de Goffredo Parise (Vicenza, 1929 – Treviso, 1986) à partir du primat qu’il accorde à la vue dans chacun de ses écrits. Une recherche des causes au fondement d’une telle poétique ainsi que des implications qui en découlent a ainsi été menée dans un cadre d’interprétation dépassant les frontières purement littéraires au profit d’instruments méthodologiques empruntés à la philosophie (Maurice Merleau-Ponty, en ce qui concerne les liens avec la phénoménologie, et François Jullien, pour ce qui est du rapport à l’Orient), à l’anthropologie visuelle et à la critique d’art (Georges Didi-Huberman). Cette étude s’est développée selon deux axes principaux : d’une part, l’analogie entre la réflexion philosophique et la poétique de l’auteur, qui a montré la validité d’une relecture de l’œuvre de Parise à travers le prisme du primat de la perception ; d’autre part, les affinités qu’entretient l’écriture de Parise avec la pratique picturale, qui ont, une fois de plus, prouvé à quel point la production de l’auteur ne peut être contenue dans des frontières strictement littéraires mais exige le recours continuel à des instruments interprétatifs issus d’autres champs de recherche
This research focuses on the work of Goffredo Parise (Vicenza, 1929 – Treviso, 1986) seen under the perspective of the primacy of the visual element, which can be traced in every text he has ever written. Drawing on Maurice Merleau-Ponty’s phenomenology, François Jullien’s thinking and Georges Didi-Huberman’s visual anthropology, the thesis aims to trace the origins of Parise’s poetics and its relationships with philosophy and visual arts. The first strand of the research deals with the intersections between Parise’s work and the philosophy of perception, while the second one investigates the similarities between Parise’s poetics and painting. This leads to the conclusion that Parise’s work requires broader instruments of analysis than traditional literary critique
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Vicini, Melissa. "Jesolo - area "central park" centro per la conoscenza del territorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8039/.

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Abstract:
Il progetto si propone di individuare le potenzialità del paesaggio naturale di Jesolo, in particolare dell'ambiente lagunare e costiero, e dei suoi caratteri architettonici riproponendo tali caratteristiche all'interno dell'area a scopo conoscitivo, con l'obiettivo di sostenere l'educazione e la sensibilizzazione alla tutela del patrimonio naturale e storico attraverso luoghi per la didattica e proposte educative che consentano un'osservazione e una esperienza diretta sul luogo.
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PARONCINI, ALESSIO. "Wieng Kum Kam: conoscenza e rappresentazione di un contesto archeologico." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241911.

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Abstract:
Il tema di ricerca verte sulla rappresentazione del sistema templare del sito archeologico di Wieng Kum Kam situato nella Thailandia nord-occidentale presso Chiang Mai. Tale sistema è formato da circa ventisei templi buddhisti che coprono un arco cronologico compreso tra il XIII e il XVI secolo. L’attività di studio sul sito di Wieng Kum Kam è inserita in un progetto congiunto tra il Thai Fine Arts Department, il DARDUS e la Faculty of Architecture of Chiang Mai University (FACMU), con cui è stato stipulato un agreement nel 2006, finalizzato alla valorizzazione del sito archeologico. L’obiettivo finale della ricerca è la conoscenza e ricostruzione virtuale dell’intero sistema templare e lo studio di un sistema di comunicazione sotto forma di banca dati virtuale da applicare in via sperimentale su un tempio scelto come campione. L’attività di ricerca è consistita in una fase di conoscenza del sito e delle problematiche ad esso connesse. Si è infatti proceduto con il reperimento di fonti storiche relative al sito in questione, allo studio di immagini satellitari Quickbird ad alta risoluzione finalizzato alla comprensione del territorio e del modello insediativo dell’abitato antico ed all’analisi del contesto esistente. E’ stata in seguito acquisita la documentazione relativa ai singoli templi, allo studio delle planimetrie ricorrenti a Wieng Kum Kam ed in altre località della regione e ad una prima fase di studio sui materiali costruttivi volta a stabilirne le caratteristiche salienti. È stato così possibile procedere con la modellazione dei templi tramite ipotesi ricostruttive tridimensionali basate sulle planimetrie disponibili, sul confronto con tipologie architettoniche simili presenti nell’area di Chiang Mai e per mezzo dello studio dell’architettura tradizionale della regione Lanna (l’area storica in cui si trova Wieng Kum Kam). E’ stato inoltre approfondito il tema del degrado e delle problematiche generali di conservazione delle strutture archeologiche, messe in pericolo dall’eccessiva attività edilizia e dal degrado dovuto ad agenti atmosferici. Ai fini dell’analisi del degrado dei materiali costruttivi, è stata compiuta una seconda campagna di campionamenti a seconda della tipologia di degrado riscontrata nelle strutture. Si è pertanto proceduto con la documentazione fotografica dei dissesti strutturali e allo studio della porosità del materiale campionato per stabilirne il grado di vulnerabilità all’acqua piovana e all’umidità, nonché allo studio tramite XRD ed analisi termica delle patine che rivestono la maggior parte delle strutture templari, determinandone la loro origine organica. Infine è stato realizzato il modello tridimensionale di un’ipotesi ricostruttiva dello stato originario dell’insediamento ed è stata inoltre elaborata una banca dati virtuale su due templi campione finalizzata alla documentazione ed alla comunicazione dei dati e delle problematiche connesse ai templi in esame.
The research theme focuses on the templar system representation of Wieng Kum Kam archaeological site that is located in northwestern Thailand near Chiang Mai. This system consists of about twenty-six temples that cover a period between the thirteenth and sixteenth century. The study activities on Wieng Kum Kam site is part of a joint project between the Thai Fine Arts Department, the DARDUS and the Faculty of Architecture of Chiang Mai University (FACMU), which was entered into an agreement in 2006, aimed enhancement of the archaeological site. The ultimate goal of research is knowledge and the virtual reconstruction of the entire templar system and the study of a communication system as a virtual database to be used as experimental basis on a temple chosen as standard. The research consisted of a knowledge phase of the site and problems associated with it. It was in fact carried out the retrieval of historical sources relating to the site, the study of high-resolution Quickbird satellite imagery aimed at territory understanding and the ancient settlement pattern and the analysis of the existing context. Was later acquired the data about individual temples, the study of applicant plans in Wieng Kum Kam and other localities in the region and the first phase of study on building materials to establish the salient features. It was thus possible to proceed with the modeling three-dimensional reconstruction of temples through assumptions based on available floor plans, on a comparison with similar architectural styles in the area of Chiang Mai and through the study of traditional Lanna region (the area in which Wieng Kum Kam historical site is located). It was further examined the issue of degradation and of the general issues of conservation of archaeological structures, endangered by excessive construction activity and the degradation due to weathering. For the analysis of the degradation of building materials, was carried out a second campaign of sampling depending on the type of degradation found in the structures. Has been undertaken with the photographic documentation of structural instability and to study the porosity of the material sampled to determine the degree of vulnerability to rain water and moisture, and the study by XRD and thermal analysis of the patinas that cover most templar structures, determining their organic origin. Finally, it was realized three-dimensional model of the hypothetic original state of the settlement and have been developed a virtual database on two temples chosen as sample for recording and reporting of data and issues related to the temples concerned.
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GUZZO, ROSA. "Gestione della conoscenza e capacità di assorbimento nelle imprese biotech." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1299.

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Abstract:
La ricerca s'inserisce in una recente conversazione scientifica riguardante i campi disciplinari del knowledge management e dell'approccio delle capacità dinamiche. Lo scopo e' quello di comprendere come specifici determinanti organizzative possano influenzare la capacità di assorbimento potenziale e realizzata (che viene qui considerata una capacità dinamica) di imprese operanti nell'industria delle biotecnologie (un ambiente competitivo turbolento). La metodologia muove da un'approfondita analisi sistematica della letteratura, in base alla quale viene inquadrato il problema della ricerca e successivamente proposto il modello teorico di riferimento. Segue un test sul campo attraverso il metodo dello studio di caso multiplo di due imprese del comparto red-biotech. I principali risultati dell'analisi confermano che la formalizzazione delle procedure ha un impatto positivo sia sulla capacità di assorbimento realizzata sia potenziale delle imprese esaminate. Discorso analogo è a dirsi per i fattori organizzativi del coordinamento inter-funzionale e dei meeting. Sorprendentemente, e a differenza di altre ricerche, la job rotation non sembra sortire un impatto significativo sulla capacità di assorbimento. In chiusura del lavoro, discutiamo le principali limitazioni e implicazioni dell'analisi, e proponiamo alcune direzioni di ricerca futura.
The research joins a recent scholarly conversation in the fields of knowledge management, and dynamic capabilities approach. The aim is to understand how specific organizational determinants can influence the potential and realized absorptive capacity (which is considered as a dynamic capability) in firms operating in biotech industry (a high-velocity environment). The methodology starts from a literary review, following which we frame the research problem and then we propose a theoretical model that has been field-tested through the (qualitative) method of multiple case study analysis, applied in two Italian red-biotech firms. The main findings are that the formalization of procedures has a positive impact either on potential and realized absorptive capacity of the firms. Cross-functional coordination and meetings have a positive effect as well. Surprisingly, job rotation does not seem to be a significant variable, unlike other empirical studies. Finally, we discuss the main limitations and implications of our work, and suggest some directions for future research.
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Maeran, Gilda <1980&gt. "Società della conoscenza e social-networking: un esperienza di forum." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3643/1/maeran_gilda_tesi.pdf.

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Maeran, Gilda <1980&gt. "Società della conoscenza e social-networking: un esperienza di forum." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3643/.

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Attanasio, Elisa <1985&gt. "Osservare il mondo. Conoscenza e percezione nell'opera di Goffredo Parise." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7766/1/Attanasio_Elisa_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro indaga l’opera di Goffredo Parise (Vicenza, 1929 – Treviso, 1986) a partire dal primato della visività, che guida ogni testo dell’autore. Si sono così ricercate sia le ragioni che hanno spinto l’autore a fondare una tale poetica, sia le implicazioni che ne derivano, tentando di forzare i confini prettamente letterari per sondare terreni vicini alla filosofia (Maurice Merleau-Ponty per quanto riguarda i rapporti con la fenomenologia e François Jullien in relazione all’Oriente), l’antropologia del visivo e la critica d’arte (Georges Didi-Huberman). Due sono stati i principali assi della ricerca: da una parte l’analogia con la riflessione filosofica, che ha mostrato la possibilità di rileggere l’opera parisiana attraverso la lente del primato percettivo; dall’altra l’affinità con la pratica pittorica, grazie alla quale è emerso come la scrittura di Parise non possa essere delimitata da frontiere tipicamente letterarie, ma esiga continuamente strumenti interpretativi provenienti da altri campi di indagine.
This research focuses on the work of Goffredo Parise (Vicenza, 1929 – Treviso, 1986) seen under the perspective of the primacy of the visual element, which can be traced in every text he has ever written. Drawing on Maurice Merleau-Ponty’s phenomenology, François Jullien’s thinking and Georges Didi-Huberman’s visual anthropology, the thesis aims to trace the origins of Parise’s poetics and its relationships with philosophy and visual arts. The first strand of the research deals with the intersections between Parise’s work and the philosophy of perception, while the second one investigates the similarities between Parise’s poetics and painting. This leads to the conclusion that Parise’s work requires broader instruments of analysis than traditional literary critique.
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Carrozza, Maria Antonietta <1954&gt. "La conoscenza scientifica a scuola: problemi concettuali, metodologici e didattici." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1017.

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Abstract:
Una grande messe di dati ha messo in evidenza che l’insegnamento delle scienze a scuola appare problematico per una molteplicità di fattori; in primo luogo le pratiche di insegnamento/apprendimento sono epistemologicamente scorrette, nella realizzazione infatti mirano maggiormente alla ricezione delle informazioni piuttosto che porre attenzione ai processi di produzione della conoscenza. Si è proposto un modello di laboratorio scientifico come modo tipico del procedere epistemologico. Le ipotesi che hanno guidato il percorso di ricerca si sono incentrate sulla formulazione e sperimentazione di un modello di laboratorio scientifico messo in pratica da azioni didattiche incentrate sulla ricostruzione dei concetti scientifici e sul mutamento concettuale. Sulla base degli esiti di molte indagini attuali che mettono in evidenza l’esistenza di teorie naif sulla concezione dei fenomeni scientifici che compromettono l’apprendimento delle teorie della scienza accreditata, si è ideato e realizzato un modello che ha comportato un lavoro su due piani, quello degli studenti della secondaria inferiore della comunità in cui è stata svolta la ricerca e quello degli insegnanti. Gli studenti sono stati coinvolti in attività sperimentali o problemi concettuali che hanno consentito la ristrutturazione dei concetti scientifici o il mutamento delle concezioni naif, come ad esempio la concezione della materia, in favore delle teorie scientificamente accreditate. Gli studenti sono stati impegnati con attività che hanno sfruttato l’interazione cognitiva e la progettualità dei gruppi. I docenti sono stati coinvolti, con incontri fuori d’aula, in azioni di riflessività sulla disciplina e sulle pratiche didattiche per attivare l’evoluzione di nuovi modi di concepire “l’insegnabilità” delle discipline scientifiche e per ricercare pratiche più efficaci nell’insegnamento/apprendimento delle scienze. In affiancamento in aula, infatti, sono stati coinvolti in azioni di osservazione/dimostrazione dell’efficacia di nuovi modelli di insegnamento delle scienze sul campo.
A large amount of data has shown that science teaching in schools is problematic for a variety of factors; at first, the practice of teaching / learning are epistemologically incorrect because aimed more to the receipt of information rather than to pay attention to the processes of knowledge production. We proposed a model of scientific laboratory as a typical way for the epistemological proceed. The research basic assumptions have been focused on the formulation and testing of a laboratory model of science where the teaching actions are finalized to the reconstruction of scientific concepts and conceptual change. Based on the results of many surveys which show the existence of naive theories on the conception of scientific phenomena that undermine the learning of scientific theories, a model was designed and realized that has led to work on two levels, the level of students of secondary school (age 11th-14th) and the level of teachers. The students were involved in practical experimental activity or in conceptual problems solution that allowed the restructuring of scientific concepts or the change of naive conceptions, such as the conception of matter, to scientific theories. Students were busy with activities that have exploited the cognitive interaction and the groups planning. The teachers have been involved, outside of the classroom, in reflexivity actions on the teaching discipline and the teaching practices to enable the development of new ways of conceiving the "ability to teach" science and to research the best practice in teaching and learning of science. Moreover, with a tutor supervision in the classroom, teachers have been involved in actions to observe and demonstrate the in-field effectiveness of science education new models.
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Nicoletti, Elisa <1990&gt. "Un’indagine nel territorio friulano: tra conoscenza e prevenzione dell’HIV/AIDS." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5506.

Full text
Abstract:
L’obiettivo dell’elaborato è quello di presentare i risultati della ricerca-azione finalizzata ad individuare il grado di conoscenza dell’HIV/AIDS all’interno del territorio friulano. Questa ricerca è inserita all’interno di uno specifico progetto di prevenzione volto a fornire gli strumenti necessari ad evitare l'insorgere di comportamenti a rischio che potrebbero portare alla diffusione di contagi HIV.
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Tedesco, Ines. "Comunicazione didattica e mediazione educativa. La generazione creativa della conoscenza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/256.

Full text
Abstract:
2009 - 2010
Il mio programma di ricerca intraprende un'analisi approfondita dell'educazione cognitiva e del Metodo Feuerstein, attraverso una fitta rete di contributi interdisciplinari, per comprenderne le logiche sottese e verificarne la praticabilità. Durante il primo anno di ricerca, ho svolto un'approfondita analisi bibliografica, allo scopo di delineare la matrice teorico-scientifica del progetto. Per tale ragione, ho seguito un corso di formazione al Metodo Feuerstein per l'applicazione del Programma di Arricchimento Sirutturaie di I livello, presso il Centro per l'Apprendimento Mediato di Rimini, patrocinato dall'Inlernalional Center for the Enhancement of Learning Potential di Israele. Durante il corso, ho avuto modo di approfondire le metodologie e gli strumenti del PAS, al fine di impostare correttamente il mio programma di ricerca. Reuven Feuerstein è una delle figure più importanti nello scenario contemporaneo delle scienze dell'educazione e della psicologia cognitiva. La sua prospettiva teorica, definita Interazionismo Sociale, si inquadra all'interno del cognitivismo, del costruttivismo e della psicologia umanistica. Il Metodo si caratterizza come uno dei primi approcci metacognitivi apparsi in ambito educativo e riabilitativo ed è attualmente sperimentato in tutte quelle situazioni in cui è necessario potenziare le risorse umane, come il campo educativo, aziendale e riabilitativo. Le teorie di Feuerstein sono contraddistinte da una grande fiducia nella modificabilità umana e da una visione ottimistica delle situazioni di difficoltà cognitiva. Nessun individuo raggiunge mai la piena estensione delle sue potenzialità intellettive, ma può continuare ad evolversi lungo tutto l'arco della vita, a prescindere dall'età, dallo status socio-culturale e dalla natura dei suoi deficit. L'ipotesi di una mediazione educativa ideale, che accolga il soggetto all'interno di un sistema reticolare di conoscenze e competenze trasversali, si rende necessaria per deternlinare i principi regolatori di un "ambiente modificante", che coinvolga le agenzie formative e fornisca al discente un orientamento di senso. L'apprendimento nella società complessa è una modalità strutturale della vita, un investimento a lunga scadenza che implica un'attività consapevole, intenzionale e collettiva. Le esperienze scolastiche e lavorative non riguardano l'esecuzione routinaria di script comportamentali, piuttosto la gestione di una realtà mutevole e sfuggente, che richiede con impellenza nuove abilità e saperi emergenti. Tale logica impone all'individuo l'esigenza di riprogettarsi continuamente m una costante e faticosa attività di co-costruzione dialogica ed esperienziale delle conoscenze. Se la concezione de]]' apprendimento legata alla modernità è definita dalla logica lineare del rapporto causa-effetto, facilmente declinabile in termini di progettazione, programmazione, somministrazione e monitoraggio, il neoapprendimento postmodemo decreta un' appropriazione generativa di saperi in cui tutti i punti di riferimento, che attribuivano solidità al mondo e favorivano la selezione delle strategie di vita, esplodono in una moltiplicazione indiscriminata di prospettive. I recenti studi dello statista americano James J. Heckmann, premio Nobel per l'economia nel 2000 e direttore del Centre far Social Program Evaluation, hanno evidenziato come negli ultimi decenni il rapporto tra apprendimento ed esiti formativi sia profondamente mutato. Nello specifico, le sue ricerche dimostrano come i successi individuali siano maggiormente influenzati dalle esperienze sociali, piuttosto che dai risultati apprenditivi ottenuti a scuola. Il fatto che la maggior parte dell'apprendimento individuale si realizzi in contesti extra-scolastici conferma llilcora una volta l'attualità delle teorie di Lev Semenovic Vygotskij sul ruolo dell'interazione sociale nello sviluppo del pensiero del bambino... [a cura dell'autore]
IX n.s.
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Iacopini, Luca. "Il ruolo del consulente: il trasferimento di conoscenza come fattore abilitante." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8592/.

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Abstract:
L’obiettivo della seguente tesi è quello di illustrare le condizioni in cui avviene il trasferimento di conoscenza da consulente a cliente, e come questo sia il fattore abilitante per l’esistenza e l’utilizzo di tale figura professionale da parte delle organizzazioni. Questa tesi nasce dall’esperienza vissuta durante la partecipazione alla XXIV edizione di Junior Consulting, un programma organizzato da CONSEL - ELIS presso Roma, che ha permesso al sottoscritto di prendere parte al progetto di consulenza “Engineering & Construction - Performance Monitoring System” commissionato da Enel Green Power. L’esigenza manifestata dall’azienda era quella di riuscire ad avere una visione chiara e definita della qualità delle attività svolte dalla funzione Engineering & Construction (E&C) e quindi l’obiettivo del progetto si è concretizzato nella definizione di un set di KPI idoneo a rappresentare una misura delle performance della suddetta funzione. Avendo testato, seppure per pochi mesi, l’attività consulenziale, il candidato ha compiuto uno studio teorico che andasse ad analizzare in dettaglio l’attività del consulente, la sua importanza nel mondo economico, il contesto in cui opera e i principali dibattiti accademici di cui è protagonista negli ultimi anni. Nell’elaborato viene analizzato il caso pratico sulla base degli studi della letteratura, con lo scopo di formulare un modello che descriva l’approccio che il consulente dovrebbe avere, durante lo svolgimento delle sue attività, per la realizzazione del trasferimento di conoscenza. Nel primo capitolo è riportato uno studio relativo all’importanza e agli effetti che le società di consulenza hanno avuto nell’ultimo secolo ed in particolare negli ultimi 30 anni. Nel secondo capitolo è descritto il core asset delle società di consulenza, ovvero la conoscenza, e come questa è strutturata e gestita. Nel terzo capitolo sono analizzate le principali teorie sviluppate sulla figura del consulente, sia l’evoluzione storica che le principali posizioni ancora oggi oggetto di dibattito. Nel quarto capitolo l’attenzione è focalizzata sul trasferimento di conoscenza da consulente a cliente e sulle condizioni in cui questo può avvenire. Nel quinto capitolo è presentato il progetto sopracitato, i cui risultati sono riportati negli allegati 1 e 2. Infine, nel sesto capitolo, è presentato un modello di approccio del consulente ottenuto dall’analisi critica del caso pratico sulla base delle evidenze emerse dallo studio della letteratura.
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Modello, Maria. "Interpretare in ambito giuridico e giudiziario: guardare oltre la conoscenza linguistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9175/.

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Abstract:
L’idea del presente elaborato è nata da una curiosità ed interesse personale di un corso svolto in Erasmus presso la Fachhochschule Köln. Ho subito pensato di approfondire il tema dell’interprete giudiziario e giuridico come figura determinante sia nel processo penale che nella società. Per dare un quadro generale della situazione ho deciso di dividere la tesi in tre capitoli. Nel primo capitolo spiegherò il concetto di interpretazione, attività interlinguistica tesa a creare una comunicazione tra persone di diverse lingue, presentando le varie tipologie e facendo un accenno alla figura del mediatore linguistico-interculturale. Nel secondo capitolo, porrò l’attenzione sul diritto all’assistenza linguistica dell’imputato e della vittima alloglotta durante il processo penale con l’obiettivo di evidenziare le tutele linguistiche europee e in particolar modo italiane. Mi concentrerò, inoltre, sulla mancanza di una formazione adeguata della professione, in Italia, con lo scopo di delineare la necessità di agire di fronte a una situazione di diritti negati, di ruoli misconosciuti, di assenza di consapevolezza e di conoscenza. Nel terzo ed ultimo capitolo mi soffermerò sull’interpretazione giuridica analizzando il video pedagogico di un interrogatorio della questura di Forlì-Cesena, tratto dal progetto europeo ImPLI - Improving Police and Legal Interpreting, per mettere in evidenza le tecniche di interrogatorio utilizzate e le difficoltà che si presentano nel mediare per le indagini di polizia.
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Zammuto, Teresa. "Innovazione nel Semantic Web: Evoluzione della base di conoscenza semantica YAGO." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11528/.

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Abstract:
La presente ricerca tratta lo studio delle basi di conoscenza, volto a facilitare la raccolta, l'organizzazione e la distribuzione della conoscenza. La scelta dell’oggetto è dovuta all'importanza sempre maggiore acquisita da questo ambito di ricerca e all'innovazione che esso è in grado di apportare nel campo del Web semantico. Viene analizzata la base di conoscenza YAGO: se ne descrivono lo stato dell’arte, le applicazioni e i progetti per sviluppi futuri. Il lavoro è stato condotto esaminando le pubblicazioni relative al tema e rappresenta una risorsa in lingua italiana sull'argomento.
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Bramucci, Marco, and Andrea Vicini. "Progetto di valorizzazione delle mura di Rimini. Conoscenza, utilizzo e conservazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4610/.

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Abstract:
La tesi approfondisce lo studio della cinta muraria di Rimini, elemento importantissimo per la comprensione della forma urbana e la conoscenza della storia della città. Nella fase iniziale è stata svolta la ricerca bibliografica e archivistica, cercando di capire le motivazioni e le vicende che hanno portato, in più tappe, alla definizione e all’evoluzione del complesso sistema fortificato. Nella seconda fase del lavoro si è studiato il contesto urbano e paesaggistico ed è stato elaborato un masterplan, avente come obiettivo principale la messa a sistema delle risorse storico-culturali e ambientali della città e i suoi spazi collettivi. In seguito si è approfondito lo studio relativo alla sistemazione architettonica e paesaggistica di due specifici ambiti del masterplan: i giardini delle mura di San Giuliano e l’area dell’anfiteatro romano. Procedendo dalla grande scala al dettaglio, sono state studiate le tecniche costruttive e le tipologie ricorrenti dei principali elementi architettonici della cinta muraria, che testimoniano l’evoluzione stessa dell’architettura militare tra XIV e XV secolo. La fase conclusiva dello studio riguarda in primo luogo la conoscenza dello stato di conservazione e dei principali fenomeni di degrado, e in secondo luogo l’elaborazione di un progetto di conservazione relativo ai due tratti del sistema analizzati e di un più generale piano di manutenzione programmata.
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Quindici, Cataldo Maria. "Un nuovo Campus urbano per la conoscenza del mare a Ravenna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5125/.

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Novelli, Roberta, Chiara Castellari, and Luca Salvetti. "La Rocca di Forlì Un percorso tra conoscenza, conservazione e riuso." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5349/.

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COLMELLERE, DARIO. "L'energia della conoscenza : per una consapevolezza estetica del progetto del territorio." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1999. http://hdl.handle.net/11578/285978.

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Tredanaro, Emanuele <1977&gt. "Libertà e autocoscienza in Kant tra conoscenza teoretica e filosofia morale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2094/1/Emanuele_Tredanaro_TESI.pdf.

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Tredanaro, Emanuele <1977&gt. "Libertà e autocoscienza in Kant tra conoscenza teoretica e filosofia morale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2094/.

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Rocchi, Alessandro <1975&gt. "Cultura "Open" e nuovi modelli normativi per la gestione della conoscenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5113/1/TESI_DOTTORATO_ALESSANDRO_ROCCHI.pdf.

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Abstract:
L'obiettivo della ricerca è di compiere un'analisi dell'impatto della cosiddetta cultura "open" alla luce dell'attuale condizione del World Wide Web. Si prenderà in considerazione, in particolare, la genesi del movimento a partire dalle basi di cultura hacker e la relativa evoluzione nella filosofia del software libero, con il fine ultimo di identificare il ruolo attuale del modello open source nello scenario esistente. L'introduzione al concetto di Open Access completerà la ricerca anche considerando la recente riaffermazione della conoscenza come bene comune all'interno della Società dell'Informazione
The object of this study is the analysis of the impact of "open culture" in the light of current World Wide Web. By addressing the main aspects that arise from the developement of hacker culture and free software philosophy, the research aim at identifying the effective role of the open source model in the current scenario. A survey of Open Access movement will complete the analysis also considering the recent restatement of "knowledge" as a commons in the Information Society.
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Rocchi, Alessandro <1975&gt. "Cultura "Open" e nuovi modelli normativi per la gestione della conoscenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5113/.

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Abstract:
L'obiettivo della ricerca è di compiere un'analisi dell'impatto della cosiddetta cultura "open" alla luce dell'attuale condizione del World Wide Web. Si prenderà in considerazione, in particolare, la genesi del movimento a partire dalle basi di cultura hacker e la relativa evoluzione nella filosofia del software libero, con il fine ultimo di identificare il ruolo attuale del modello open source nello scenario esistente. L'introduzione al concetto di Open Access completerà la ricerca anche considerando la recente riaffermazione della conoscenza come bene comune all'interno della Società dell'Informazione
The object of this study is the analysis of the impact of "open culture" in the light of current World Wide Web. By addressing the main aspects that arise from the developement of hacker culture and free software philosophy, the research aim at identifying the effective role of the open source model in the current scenario. A survey of Open Access movement will complete the analysis also considering the recent restatement of "knowledge" as a commons in the Information Society.
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Morettin, Cristina <1988&gt. "Uno studio pilota sulla conoscenza dell' HIV/AIDS tra gli immigrati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4466.

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Abstract:
Il tema del rapporto tra immigrazione e AIDS risulta essere un tema ancora non sufficientemente affrontato, poiché trattandosi già di per sé di una sorta di tabù, se in aggiunta associato a categorie considerate a rischio ed erroneamente stigmatizzate come omosessuali, prostitute e immigrati diviene tabù a tutti gli effetti. I movimenti migratori e la diffusione in aumento dell’AIDS in alcuni paesi piuttosto che in altri e le previsioni che non lasciano speranza, richiedono un ripensare alla prevenzione in tutte le sue accezioni, ma in una prospettiva multiculturale, e questa è la vera e propria sfida futura. L’elaborato consiste nella stesura dei risultati di uno studio pilota attraverso un questionario svolto ai fini della collaborazione con il progetto “Che ne sai” indetto dal Ministero della Salute e che sarà messo in atto dall’Università Ca’ Foscari. Il questionario è una pre ricerca, in cui il ricercatore funge da “pilota” ai fini di verificare l’efficacia e la validità della struttura, dei termini utilizzati, delle modalità di comprensione dello strumento metodologico. L’obiettivo finale è sia quello di verificare alcuni aspetti della conoscenza dell’HIV/AIDS da parte degli immigrati e sulla traccia di questo valutarne i risultati e adattarlo in base alle difficoltà incontrate dal ricercatore in vista della somministrazione a migliaia di persone di cui si occuperà la ricerca. La tesi affronterà alcuni temi ritenuti importanti procedendo dai dati epidemiologici sull’AIDS, alla condizione dell’immigrato in rapporto a salute e sieropositività, allo stigma nei confronti della malattia e di chi la contrae e infine è affrontato il tema di cosa vuol dire fare prevenzione in una società multiculturale. Infine sono riportati e commentati in maniera esauriente gli esiti della ricerca con l’aggiunta di riflessioni e suggerimenti per la ricerca futura.
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