Academic literature on the topic 'Consiglio comunale'

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Journal articles on the topic "Consiglio comunale"

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de Stefani, Lorenzo. ""Devesi parlare al popolo". Toponomastica risorgimentale e lapidi commemorative nel dibattito in consiglio comunale a Milano, 1859-1878." STORIA URBANA, no. 132 (February 2012): 53–81. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132003.

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Abstract:
Il saggio affronta il tema della toponomastica come strumento di rafforzamento del sentimento nazionale dopo l'annessione di Milano al regno di Sardegna e successivamente allo stato italiano. Sono stati presi in considerazione i dibattiti in seno al Consiglio comunale circa il valore evocativo della titolazione delle strade ai principali simboli del Risorgimento nazionale e ai personaggi eccellenti nel campo delle lettere, delle arti, delle scienze, con particolare riferimento a quelli, nati a Milano o qui provvisoriamente residenti in qualche tempo, che hanno influenzato la vita civile, artistica e letteraria della cittŕ. L'operazione di "costruzione della memoria" lega insieme la necessitŕ di razionalizzare e modernizzare la cittŕ che si apprestava a diventare la "capitale morale" dello stato unitario (come confermato nella legislazione comunale e provinciale del 1865) con la preoccupazione di tenere vive le memorie locali, da far convivere in armonia con l'azione di costruzione della nazione dal punto di vista della lingua e delle memorie collettive. Ciň si unisce alla determinazione di celebrare i principali eventi della storia civile affiggendo lapidi come sintesi di un compendio della storia locale da offrire per la costruzione del popolo.
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2

Guazzarotti, Andrea. "La Corte costituzionale pone fine alle ordinanze dei Sindaci sulla sicurezza urbana: un rigore foriero di futuri sviluppi?" DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (September 2011): 91–104. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002006.

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Abstract:
Sommario: 1. Le ordinanze non sono fonti, ma l'interpretazione correttiva non chiude la partita - 2. Il nuovo potere d'ordinanza viola la riserva di legge relativa posta dall'art. 23 Cost. - 3. Ulteriori parametri di incostituzionalitŕ - 4. Irrisolta la questione dell'interferenza tra poteri para-normativi del Sindaco e poteri del Consiglio comunale - 5. Una decisione piů incisiva dei precedenti in materia di ordinanze - 6. Il rigore della Corte č foriero di nuovi sviluppi? Un cenno alla gestione dell'immigrazione per mezzo di ordinanze della legge sulla protezione civile
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3

Perelli, Simone. "Quale consiglio giudiziario?Quattro anni dopo la riforma." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (April 2011): 92–106. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-001008.

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Abstract:
1. Il nuovo consiglio giudiziario / 2. La vigilanza sull'efficienza degli uffici / 3. Le nuove valutazioni di professionalitŕ / 4. Il conferimento degli uffici direttivi e semidirettivi e la conferma / 5. La formazione di una comune sensibilitŕ e l'adozione di un metodo condiviso.
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Muoio, Angelo. "Cooptazione e controllo: la formazione dei consigli comunali nella Lombardia preunitaria." SOCIETÀ E STORIA, no. 164 (June 2019): 229–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2019-164002.

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5

Potito, Serena. "L’economia napoletana e il commercio internazionale tra ‘800 e ‘900: I Magazzini Generali e il Deposito Franco = The Neapolitan economy and international trade between 800 and 900: The Magazzini Generali and the Free Warehouse." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 16/17 (December 1, 2013): 241. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i16/17.1343.

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Abstract:
<p>I Magazzini Generali, creati su modello dei <em>docks</em> inglesi e dei magazzini francesi -e regolamentati da una legge del 1871- si diffusero nelle maggiori città italiane, con alterna fortuna: comune era lo scopo di provvedere alla custodia delle merci, rilasciando speciali titoli di commercio, e di agevolare l’incontro tra produttore e acquirente, riducendo i tempi di negoziazione.</p> <p>Essi sono, dunque, da annoverare fra gli strumenti commerciali con cui si intendeva intensificare e favorire i traffici di merci nel periodo in cui il commercio internazionale su larga scala andava riducendo le barriere tra paesi, accompagnato dallo sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture.</p> <p>Nell’ambito del dibattito sul tentativo italiano di ritagliarsi un ruolo durante la prima globalizzazione -con la crescita della liberalizzazione del commercio internazionale e, nello stesso tempo, lo sviluppo del protezionismo moderno- la presente ricerca mette a fuoco l’esperienza della costituzione dei Magazzini Generali di Napoli, per alcuni decenni i più importanti d’Italia. La Società Meridionale dei Magazzini Generali ne assunse la gestione nel 1874 e -attraverso lo studio di testimonianze dell’epoca, degli Atti del Consiglio Comunale e della Camera di Commercio, di dati di bilancio presenti nell’Archivio di Stato di Napoli- questo saggio ne ripercorre l’iter costitutivo e le vicende dei primi anni. Oltre a offrire un quadro della situazione politica ed economica del Mezzogiorno d’Italia, ed in particolare di Napoli, nella congiuntura economica tra fine ‘800 e inizio ‘900, emergono spunti interessanti relativi all’ammodernamento delle infrastrutture portuali cittadine, e alla questione della creazione di un punto franco (uno degli ipotetici cardini dello sviluppo industriale della città): in un quadro di occasioni mancate ed ostacoli legati alle caratteristiche del processo storico, dal confronto con economie di differenti realtà europee.</p><p>The <em>Magazzini Generali</em>, created on the model of the British docks and of the French <em>magasins généraux</em> -and regulated by an Act of 1871- became widespread in major Italian cities, with varying success: common purpose was to provide for the custody of the goods, issuing special bonds trade, and to facilitate the meeting between producer and buyer, reducing the time of negotiation. They are -therefore- to be counted among the commercial tools with which it was intended to intensify and facilitate the traffic of goods in the period in which international trade -on a large scale- was reducing the barriers between countries, accompanied by the development and modernization of infrastructure. In the debate on the Italian attempt to carve out a role during the first globalization -with the growth of international trade liberalization and, at the same time, the development of modern protectionism- the present research focuses on the experience of the constitution of Magazzini Generali of Naples, for several decades the most important ones in Italy. The <em>Società Meridionale of Magazzini Generali</em> took over the management in 1874 and -through the study of contemporary testimonies, of the Acts of the City Council and of the Chamber of Commerce, of balance sheet data present in the State Archives of Naples- this essay traces its incorporation process and the events of the early years. In addition to providing an overview of the political and economic situation of Southern Italy, especially in Naples, during the economic situation between the end of '800 and '900, interesting ideas emerge relating to the modernization of port infrastructure, and about the question of creating a free point (one of the hypothetical cornerstones of the industrial development of the city): in a framework of missed opportunities and of obstacles related to the characteristics of the historical process, by comparing with the economies of different European realities.</p>
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6

Allegretti, Giovanni, and Clemens Zobel. "Spazi di partecipazione politica per immigrati. Un'opportunitÀ sottostimata nel Portogallo post-coloniale." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 36 (January 2010): 66–82. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-036006.

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Abstract:
- Il saggio si propone di tracciare un bilancio del caso del Portogallo, dal 1996 uno dei pochi paesi dell'Unione Europea che nell'ambito del voto amministrativo (municipi e circoscrizioni) attribuisce il diritto al voto e all'eleggibilitÀ ad alcuni cittadini extracomunitari, seppur con alcune limitazioni. Tenendo conto che nelle ultime tre tornate elettorali amministrative pochissimi stranieri sono risultati eletti nei consigli comunali, nelle giunte e nelle circoscrizioni, gli autori si interrogano sul grado di valorizzazione di cui ha goduto una simile innovazione legislativa, cercando di comprendere anche il punto di vista delle diverse comunitÀ immigrate.
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7

Zuñiga Oetiker, Ruddy. "Circuito gastronómico de San Bernardo: entre sabores y oficios populares." Revista LIDER 21, no. 35 (September 24, 2020): 88–109. http://dx.doi.org/10.32735/s0719-526520193511.

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Abstract:
Las presiones de las nuevas corrientes turísticas mundiales y nacionales, gestadas en las dos últimas décadas, se han traducido en un creciente número de proyectos de turismo en comunidades indígenas, rurales y urbanas, mediante el impulso de agentes externos como ONGs, empresas privadas, instituciones públicas y de cooperación internacional. Este artículo tiene como objetivo principal, difundir el creciente turismo gastronómico, como una actividad dinámica que está integrándose en la comuna de San Bernardo (Región Metropolitana, Chile). Además, este trabajo es pionero y exploratorio, aportando a la actividad turística local a través del estudio de circuitos turísticos por medio de un trabajo colaborativo entre actores públicos y privados. La presente investigación es de tipo exploratoria–descriptiva, mediante análisis de fuentes secuendarias de documentos de organismos públicos (INE, Sernatur), y conjuntamente, se realiza un “focus group”, así como cartografías participativas, junto con los diversos actores claves, públicos, privados y la comunidad. En este sentido, la comuna de San Bernardo posee una gran diversidad de hitos culturales y gastronómicos, que llevan consigo la historia e identidad en cada una de sus características intrínsecas. Actualmente, la comunidad se está interesando aún más por conocer, preservar y cuidar su patrimonio gastronómico y oficios locales, por lo que se ha implementado y desarrollado, un circuito turístico utilizando la bicicleta como medio de transporte sustentable interactuando con diversos hitos gastronómicos y atractivos de la comuna. Se concluye que la implementación de las ciclo-rutas turísticas ha permitide difundir a toda la comunidad la existencia sectores con una gran riqueza cultural y patrimonial en las comunas dodne se aplica, en donde la población local, especialmente la más joven, aprende a conocer sus raíces históricas, costumbres, tradiciones y gastronomía.
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Stokłosa, Marek. "Legalne przebywanie zakonnika poza wspólnotą zakonną." Prawo Kanoniczne 53, no. 1-2 (January 9, 2010): 105–28. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.06.

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Abstract:
Uno tra i doveri della vita religiosa si riferisce all’obbligo di residenza nella propria casa religiosa nella quale i membri della comunità osservano la vita comune dell’istituto. L’oggetto proprio della norma canonica del can. 665 § 1 è la permanenza abituale del religioso nella propria casa religiosa. Tuttavia, per esigenze dello stesso istituto, come pure per motivi personali, il religioso può assentarsi dalla propria casa religiosa, però con l’autorizzazione del competente superiore. Questo allontanamento potrebbe essere trattato come una semplice uscita quotidiana, o può diventare una vera assenza di breve termine, o un’assenza prolungata. Tutte queste uscite quotidiane per ragioni tanto ministeriali, quanto personali, devono essere regolate dai superiori locali, non dai superiori provinciali, per mezzo di permessi concessi secondo le usanze della rispettiva comunità, che possono essere ad actum o abituali, espressi o taciti, o anche impliciti e presunti. Il diritto comune, dopo aver stabilito l’obbligo di risiedere nella propria casa di assegnazione, determina che spetta al superiore maggiore, con il consenso del suo consiglio, concedere, per una giusta causa, a un religioso, di vivere fuori delle comunità dell’istituto (“extra domum instituti”) per un tempo che non superi la durata di un anno, a meno che non si tratti di malattia del religioso, tempo dei suoi studi, o di apostolato svolto in nome dell’istituto. È da osservare il fatto che la suddetta norma del diritto comune fa tacitamente una distinzione tra assenza prolungata dalla propria casa per dimorare in un’altra casa dell’istituto, dall’assenza prolungata dalla casa dell’istituto in genere. Considerando che il primo tipo di assenza non viene contemplato dal diritto comune, il diritto proprio potrà stabilire norme applicative più particolareggiate. Il superiore maggiore, con il consenso del proprio consiglio, può concedere, a norma del can. 665 § 1, la licenza di assenza dalla casa dell’istituto per un periodo superiore a un anno per motivo di malattia, di studio o di apostolato svolto a nome dell’istituto.
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Saj, Marek. "Prawna strona ślubu posłuszeństwa." Prawo Kanoniczne 53, no. 3-4 (October 15, 2010): 29–41. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.3-4.01.

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Abstract:
L’obbedienza religiosa che i membri degli istituti religiosi s’impegnano con il voto a praticare, si basa sull’insegnamento e sull’esempio di vita di Gesù Cristo. Tutta la sua vita costituisce il fondamento e la radice di questo consiglio evangelico. Perciò i religiosi assumono l’obbedienza nello spirito di fede e di amore verso Cristo che proprio per amore dell’uomo si fece obbediente al Padre fino alla morte. Accanto agli elementi strettamente teologici, importanti per capire e praticare questo consiglio, l’obbedienza religiosa possiede anche i suoi elementi giuridici, descritti nel diritto canonico della Chiesa e concretizzati nel diritto proprio degli istituti. L’essere obbedienti a Dio si manifesta nell’obbedienza alla volontà dei superiori. Proprio loro, in quanto rappresentanti di Dio, possono dare ordini ai propri subordinati, in accordo con le costituzioni dell’istituto. Avendo tali competenze devono, però, esercitare il proprio potere sempre come servizio alla comunità ed essere un esempio di fedeltà alla vocazione e di fervore nella sua realizzazione. Insostituibile è il ruolo che nella comune ricerca della volontà divina gioca il dialogo. La legislazione di ogni istituto lo mette ben in rilievo. Siccome l’obbedienza è uno dei più importanti elementi della vita religiosa, la sua mancanza può produrre serie conseguenze canoniche, perfino l’esclusione dall’istituto.
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10

Saj, Marek. "Prawna strona ślubu posłuszeństwa." Prawo Kanoniczne 53, no. 1-2 (January 9, 2010): 129–45. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.07.

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Abstract:
L’obbedienza religiosa che i membri degli istituti religiosi s’impegnano con il voto a praticare, si basa sull’insegnamento e sull’esempio di vita di Gesù Cristo. Tutta la sua vita costituisce il fondamento e la radice di questo consiglio evangelico. Perciò i religiosi assumono l’obbedienza nello spirito di fede e di amore verso Cristo che proprio per amore dell’uomo si fece obbediente al Padre fino alla morte. Accanto agli elementi strettamente teologici, importanti per capire e praticare questo consiglio, l’obbedienza religiosa possiede anche i suoi elementi giuridici, descritti nel diritto canonico della Chiesa e concretizzati nel diritto proprio degli istituti. L’essere obbedienti a Dio si manifesta nell’obbedienza alla volontà dei superiori. Proprio loro, in quanto rappresentanti di Dio, possono dare ordini ai propri subordinati, in accordo con le costituzioni dell’istituto. Avendo tali competenze devono, però, esercitare il proprio potere sempre come servizio alla comunità ed essere un esempio di fedeltà alla vocazione e di fervore nella sua realizzazione. Insostituibile è il ruolo che nella comune ricerca della volontà divina gioca il dialogo. La legislazione di ogni istituto lo mette ben in rilievo. Siccome l’obbedienza è uno dei più importanti elementi della vita religiosa, la sua mancanza può produrre serie conseguenze canoniche, perfino l’esclusione dall’istituto.
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Books on the topic "Consiglio comunale"

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Furlan, Paola, editor of compilation, ed. Un partigiano in consiglio comunale, Bologna, 1965-1980. Bologna: CLUEB, 2011.

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2

Alessandro, Maccelli, Bologna (Italy) Consiglio comunale, and Istituto Carlo Cattaneo, eds. La partecipazione politica a Bologna: Rapporto al Consiglio comunale. Bologna: Il Mulino, 1985.

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3

1949-, Nicoletti Enzo, and Avventurosa Filippa 1974-, eds. Il Consiglio comunale di Caltagirone, 1946-2006: Un cammino di democrazia. Caltagirone (Caltanisetta): S. Di Pasquale, 2008.

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4

Malagoli, Cesare. Il Consiglio comunale di Modena: Duecento anni di storia, 1802-2002. Modena]: Comune di Modena, Archivio storico, 2002.

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5

Fruci, Gian Luca. La politica al municipio: Elezioni e consiglio comunale nella Mantova liberale, 1866-1914. Mantova: Tre lune, 2005.

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6

Il Consiglio comunale di Mantova: Materiali per una storia politica locale, 1914-2010. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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7

Bartolini, Federico. Dalla luce al calore all'energia: Per una storia della Officina del gas di Bologna attraverso i dibattiti in Consiglio comunale. [Bologna]: Istituto per la storia di Bologna, 1989.

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8

Franco Invrea: Un "patrizio genovese" nella Torino giolittiana. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2007.

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9

Stilo, Rocco Orlando Di. La prima adunanza dei consigli comunali e provinciali neo eletti. Rimini: Maggioli, 1985.

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Megale, Teresa, ed. Contesti teatrali universitari. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-606-0.

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Abstract:
Il volume è il rendiconto dell’attività teatrale della Compagnia universitaria e in specie del progetto di residenza artistica Ri_Nascite che, finanziato dal Dipartimento della Gioventù_Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani, realizzato in collaborazione con il Comune di Prato, ha esplorato nuove dinamiche e rinsaldato il rapporto tra l’istituzione universitaria e la città di Prato per il tramite della compagnia universitaria ‘Binario di Scambio’, che proprio agli ex-Macelli debuttò nel 2007. Il libro a più voci raccoglie contributi originali di autori, attori e registi e riflette sull’esperienza collettiva che ha portato ad Officina, spazio nodale per la creatività giovanile, un programma articolato in diverse attività, per ragionare sulla pluralità dei punti di vista, sulle aree di intervento e sugli obiettivi intorno ai quali si sviluppano le possibilità del linguaggio teatrale oggi. La residenza artistica della compagnia teatrale ‘Binario di Scambio’, estesa tra ottobre 2012 e marzo 2013, ha prodotto quattro nuove produzioni della giovane formazione universitaria, un cartellone di incontri, e tre laboratori di carattere più strettamente formativo, dai quali sono scaturite occasioni sicure di crescita e di consapevolezza collettiva. Premio nazionale 'Cultura di gestione' di Federculture
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