Academic literature on the topic 'Coppia'

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Journal articles on the topic "Coppia"

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Visani, Enrico, Roberto Iannò, Claudia Agostino, Emanuele Basili, Sara Ricciardi, and Federica Seravelli. "Ricerca e terapia familiare. Intese e disaccordi nelle coppie. Uno studio con il Prepare/Enrich." TERAPIA FAMILIARE, no. 128 (May 2022): 109–28. http://dx.doi.org/10.3280/tf2022-128007.

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Abstract:
Questo lavoro s'interroga sul mondo delle coppie descrivendo e confrontando un campione di coppie che hanno chiesto un intervento psicoterapeutico per problematiche relazionali con un campione di coppie "non cliniche". Nel procedere in questa descrizione e confronto ci siamo avvalsi dello strumentario del Prepare/Enrich un programma di valutazione on line del funzionamento delle coppie che restituisce un report con dati sulle intese di coppia nelle principali aree di funzionamento, sulle dinamiche relazionali, sulla valutazione della coppia e delle loro famiglie d'origine secondo il modello circonflesso dei sistemi familiari e di coppia di Olson, sui tratti di personalità dei membri della coppia. Il campione totale è costituito da 39 coppie, per un totale di 78 soggetti. I dati sono stati raccolti durante gli ultimi due anni (2020/2021). Nello specifico, un campione è composto da 19 coppie che hanno richiesto un trattamento per problemi di relazione (CP) presso centri specialistici e un campione (CPM) costituito da 20 coppie che si sono rivolti a centri per corsi prematrimoniali. Dall'analisi dei dati, le coppie in preparazione al matrimonio hanno presentato valori più positivi nella soddisfazione verso la coppia e nel funzionamento generale, nella capacità di riconoscere l'impegno dell'altro partner, nella capacità di affrontare i problemi, nella mancata percezione dell'altro come dominante, nel bilanciamento nella coesione e nella reciproca amabilità e minori differenze nella stabilità emotiva.
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Caillé, Philippe. "Conti e racconti nella relazione di coppia." PSICOBIETTIVO, no. 2 (January 2011): 19–33. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002003.

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Abstract:
Spesso le coppie si presentano a noi terapeuti, come portatrici di libri contabili come se volessero equilibrare i loro scambi secondo una giustizia commerciale. Perň, ogni relazione duratura si basa non sullo scambio commerciale che puň interrompersi in ogni momento, ma sulla fede in un fattore trascendentale, che abbiamo chiamato l'assoluto di coppia o racconto fondatore della coppia. Questo fattore introduce nella relazione il ciclo del dono, che non ha limiti nel tempo. Si dona perché si pensa di avere giŕ ricevuto o che si puň ricevere dalla propria relazione di coppia. Attraverso metodi che si basano essenzialmente sull'espressione analogica, come il protocollo invariabile di terapia di coppia, si potrŕ aiutare la coppia a lasciare calcolatrici e libri contabili, e a ritrovare il racconto che fonda la coppia e infine imparare a far evolvere questo racconto.
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Cigoli, Vittorio, Marialuisa Gennari, Caterina Gozzoli, and Davide Margola. "Curare la relazione di coppia. L'incontro tra pratica clinica e ricerca empirica." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 55 (July 2022): 7–38. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-055002.

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Abstract:
È sempre più diffusa la richiesta di cura avanzata da coppie, siano esse coniugali, di fatto o ricostituite. Ciò è dovuto anche alla trasformazione dello scenario culturale relativamente al rapporto tra relazione di coppia e relazione familiare. La clinica di coppia è così diventata un vero e proprio genere terapeutico con sue specificità, in cui il cliente è la relazione tra i partner e il destino di tale relazione. Il contributo focalizza poi l'attenzione sulle differenti concezioni epistemologiche ed etiche che guidano il lavoro clinico con la coppia. La prima concezione, quella supportata empiricamente (Empirically Supported Treatments), propone un'etica basata sull'efficacia-utilità della cura; la seconda, quella supportata qualitativamente, si fonda su un'etica relazionalmente orientata e tende verso la ricerca di senso sia in merito alla relazione di coppia sia alla relazione coppia-terapeuta. Affronta poi, entro tale cornice, la questione della differenza, cruciale nel fare ricerca sulla psicoterapia, tra teoria e modello per un verso e tra metodo e tecniche per l'altro. Evidenzia infine come sia possibile un reale ed efficace incontro tra pratica clinica e ricerca empirica a proposito della relazione di coppia aldilà delle differenze tra modelli terapeutici. A tale proposito vengono offerte indicazioni metodologiche in grado di tener conto sia della variabile personale (i partner, ma anche il terapeuta), sia del legame in quanto tale (la relazione di coppia, ma anche la relazione terapeutica).
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Lupoi, Sergio, Paola Cipolla, Simona Dell'Atti, Adele M. R. Francavilla, and Roberta Menichelli. "Unioni vaganti: alla ricerca della quadratura del cerchio." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 34 (December 2011): 91–109. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-34007.

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Abstract:
Questo articolo analizza l'evoluzione della coppia nel XX secolo, partendo dall'osservazione che l'amore č cambiato, in quanto č diventato il luogo della radicalizzazione dell'individualismo, dove uomini e donne cercano nel "tu" il proprio "io". L'individualismo č un elemento fondante della "modernitŕ liquida", effetto di una serie di cambiamenti (economici, politici, sociali, esistenziali e culturali) che stanno attraversando le societŕ dall'inizio del secolo. Anche i rapporti di coppia diventano liquidi, ovvero fragili e vacui, devono essere facilmente allentabili non appena si avverte la necessitŕ di cambiare. L'effetto č da un lato la riduzione drastica dei matrimoni, dall'altro l'emergere di nuove forme di convivenze (LAT, childfree/childless coppie, coppie omosessuali, ecc.) attraverso le quali l'individuo puň scegliere liberamente come realizzarsi. Il nostro lavoro ipotizza che le nuove forme di coppie siano un segno visibile di un grande cambiamento storico e di una crisi culturale ma al tempo stesso una risposta adattativa e funzionale per combattere il senso di impotenza ed incertezza. Seguendo questo punto di vista, gli psicoterapeuti dovrebbero valutare la richiesta d'aiuto da parte della coppia (o individuo) come una crisi in una societŕ in crisi. L'obiettivo terapeutico dovrebbe essere quello di disilludere dell'esistenza di una soluzione sicura e perenne, e aiutare i partner da una parte a pensare la coppia come un'unione imperfetta dove l'altro sarŕ sempre diverso da come uno se lo aspetta, dall'altra ad accettare il cambiamento dell'altro e il proprio e infine portare i singoli partner a conoscere ciň che porta la crisi e come di volta in volta cercare di fronteggiarla.
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Salerno, Alessandra, and Sebastiana Giuliano. "La coppia sterile tra lutto, coping e resilienza." TERAPIA FAMILIARE, no. 96 (August 2011): 27–45. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096002.

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Abstract:
L'articolo fornisce una panoramica delle implicazioni psicologiche e sociali dell'infertilitŕ sulla coppia. Con unsull'evoluzione dell'attuale comprensione teorica in questo settore, le autrici esplorano i vissuti di coppia di fronte alla sterilitŕ, tenendo conto delle differenze di genere e dell'impatto che l'impossibilitŕ a generare produce sulla relazione, in bilico tra lo sgretolamento ed il rafforzamento del legame. Vengono analizzati sia gli effetti di alcune strategie di coping, che appaiono adattive per uno dei partner, ma che risultano causa di stress e depressione per l'altro e, dunque, sinonimo di un basso adattamento coniugale; sia le strategie di coping piů funzionali, quali la non esclusiva accettazione della responsabilitŕ e l'attribuzione di significato all'evento sterilitŕ. Viene inoltre approfondito il concetto di resilienza come fattore critico per sostenere le interazioni positive e le percezioni nelle coppie sterili. Infine, si focalizza l'attenzione sull'importanza di un percorso di sostegno o terapeutico per le coppie "in crisi", al fine d'integrare la ferita della perdita della fertilitŕ nella propria identitŕ e nella propria storia di coppia e di rivedere i propri obiettivi di vita.
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Cigoli, Vittorio, Marialuisa Gennari, and Giancarlo Tamanza. "Idee ed esperienze di lavoro clinico con la coppia in separazione." TERAPIA FAMILIARE, no. 124 (February 2021): 23–44. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124003.

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Abstract:
Il contributo illustra le linee concettuali di fondo che contraddistinguono il nostro approccio teorico alla coppia e alla separazione e il conseguente modello di intervento clinico. Le tre idee di fondo riguardano la concezione del legame di coppia come "oggetto terzo" rispetto ai partners che lo costituiscono, la considerazione della coppia come dispositivo di mediazione nella dinamica intergenerazionale e l'idea della separazione come transizione che ingaggia l'intera organizzazione familiare. Da questi presupposti deriva un modello di intervento clinico con le coppie in separazione che identifica - quale direzione elettiva della cura - l'esplorazione e la messa in luce degli elementi che ostacolano l'elaborazione della fine del legame e l'accompagnamento a una ridefinizione della relazione genitoriale per salvaguardare e rilanciare la generatività familiare.
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Currŕ, Daniela, and Ivy Daure. "L'impatto della mixité nella costruzione della coppia: riflessioni dalla terapia." TERAPIA FAMILIARE, no. 96 (August 2011): 47–66. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096003.

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Abstract:
Due principi della terapia sistemica frenano ancora oggi la riflessione sull'impatto dellanella relazione tra partner di origine culturale diversa. Un principio č che la coppia č un sistema unico e che la differenza culturale č solo un aspetto distintivo tra gli altri; l'altro č che la differenza di cultura esiste in tutte le coppie perché ciascun partner porta con sé la cultura della propria famiglia di origine. Si sa ancora poco sull'impatto della, come combinazione complessa di valori e regole comportamentali generati da una cultura nella formazione e nella evoluzione relazionale di una coppia. Con l'aiuto di due esempi clinici, ci interesseremo dell'influenza della cultura sul piano del funzionamento di coppia e della "funzione schermo" che la differenza culturale ricopre nei principali momenti di costruzione del legame.
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Testor, Carles Pérez. "La violenza di coppia nella collusione ossessiva." INTERAZIONI, no. 2 (July 2010): 24–34. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002003.

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Abstract:
La violenza di coppia nella collusione ossessiva, di Carles Perez Testor Presenteremo varie situazione di aggressione e violenza partendo da alcune vignette cliniche estratte da sedute di psicoterapia psicoanalitica di coppia. Partendo da queste situazioni, esploreremo il tipo di collusione predominante (Dicks, 1967), che si declina nell'identificazione proiettiva che sorge tra i due membri della coppia. Intendiamo per collusione (da co-ludere o giocare in due), quell'accordo inconscio che determina un rapporto complementare, in cui ciascuno sviluppa parti di se stesso di cui l'altro ha bisogno e rinuncia a parti che proietta sul coniuge. L'ipotesi del nostro lavoro č che, qualunque sia la coppia che vive delle situazioni di aggressione e/o di violenza, sarŕ nella collusione ossessiva (Perez-Testor, 2006) che la violenza farŕ la sua apparizione con piů virulenza. Questa collusione si fonda su rapporti di controllo reciproco, di provocazione ambivalente e di dipendenza inseparabile. La collusione ossessiva ci permette di comprendere perché queste coppie hanno tante difficoltŕ a introdurre dei cambiamenti nella loro relazione, perpetuando un funzionamento distruttivo e trasmettendo di generazione in generazione una modalitŕ relazionale patologica. Concluderemo il nostro lavoro attraverso delle proposizioni tecniche che serviranno ad approcciare e trattare questo tipo di situazioni.
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Rocchetto, Fabrizio. "Il tradimento omosessuale nella coppia eterosessuale: rottura e possibile evoluzione del legame." INTERAZIONI, no. 2 (November 2020): 62–77. http://dx.doi.org/10.3280/int2020-002005.

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Abstract:
In questo lavoro viene affrontato il caso delle coppie ? sposate e more uxorio ? eteroses-suali che si trovano ad affrontare un inaspettato tradimento omosessuale da parte di uno dei partner. L'infedeltà non necessariamente porta alla rottura del legame, può rappresentare una violazione di accordi impliciti o espliciti che avevano caratterizzato la relazione ma anche un'evoluzione. Nel caso del tradimento omosessuale i partner si trovano oltre che con il tema dell'infedeltà a dover fare i conti con la questione omosessuale nel rapporto di coppia, rispetto ai propri figli, ai genitori e al contesto familiare e sociale. Le idee della coppia sull'omosessualità costituiscono un elemento rilevante per affrontare il tradimento. Nel lavoro l'autore illustra come la questione dell'omosessualità sia stata e sia complessa anche per la teorizzazione psicoanalitica, una considerazione che permette di comprendere il disorientamento della coppia eterosessuale che si trova a dover affrontare il tradimento omosessuale.
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Parise, Miriam, Raffaella Iafrate, Claudia Manzi, and Ariela Francesca Pagani. "E' tutta colpa mia! Il self-serving bias nella relazione di coppia." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (March 2012): 521–37. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-004003.

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Abstract:
Il self-serving bias e un bias cognitivo che porta gli individui a compiere attribuzioni di responsabilita interne in seguito ad un successo ed attribuzioni esterne in seguito ad un fallimento. Nel presente lavoro il self-serving bias e stato analizzato all'interno della relazione di coppia attraverso un compito sperimentale. Alla ricerca hanno partecipato 32 coppie intime e 32 pseudocoppie formate da due estranei abbinati dallo sperimentatore in laboratorio. I partecipanti, dopo avere svolto un compito dal risultato interdipendente, hanno ricevuto un feedback rispetto alla propria performance congiunta e hanno attribuito la responsabilita per l'esito del compito. I risultati hanno mostrato che le coppie manifestano l'otherserving bias ovvero tendono ad attribuire il merito per un successo al partner e la colpa per un fallimento a se stessi. Tale risultato e stato letto come un indicatore dell'identita di coppia dei partner.
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Dissertations / Theses on the topic "Coppia"

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POZZI, STEFANIA. "IL NETWORK DELL'ATTACCAMENTO NELLA FASE DELLA COPPIA ADULTA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/180725.

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Abstract:
Il network dell’attaccamento, ossia l’insieme di figure cercate per le caratteristiche e funzioni dell’attaccamento (ricerca di vicinanza, protesta da separazione, rifugio sicuro, base sicura), cambia nell’arco di vita in risposta agli eventi critici, tra i quali la costruzione di un legame di coppia gioca un ruolo cruciale. Tuttavia, i ricercatori hanno dato poca attenzione alla fase della coppia dopo il periodo del fidanzamento e ai possibili eventi critici non-normativi che la coppia può fronteggiare. Questo studio intende esaminare il network dell’attaccamento in coppie adulte che differiscono per la progettualità genitoriale e lo status della relazione. Il network dell’attaccamento, valutato con una versione del WHOTO adattata da Doherty e Feeney (2004), è stato definito come l’affidamento su diversi target per le quattro funzioni dell’attaccamento, per la forza dell’attaccamento a ciascuna figura (ossia, il punteggio medio di affidamento sulle quattro funzioni), la presenza di una figura primaria (cioè la figura con il punteggio di forza dell’attaccamento più alto) e di un full-blown attachment (l’assegnazione di tutte le funzioni alla stessa figura). i partecipanti erano 238 coppie (N = 476 individui) conviventi (31.9%) o sposate, a loro volta suddifise fra coppie in attesa del primo figlio (N = 202), coppie senza figli per scelta (N = 144) e coppie infertili (N = 130). I risultati indicano che il partner è la figura in assoluto più rilevante nel network; le altre figure (come genitori, fratelli, amici, parenti) sono meno rilevanti del partner e cercate per diverse funzioni. Al contempo, il network dell’attaccamento differisce in parte in base al progetto genitoriale (le differenze dovute a questa variabile riguardano specialmente i genitori ed i fratelli) e, in misura meno rilevante, lo status della relazione (le coppie conviventi cercano più vicinanza al partner e meno ai parenti rispetto alle coppie sposate). I risultati verranno discussi alla luce della prospettiva evolutiva dell’attaccamento e del modello del ciclo di vita familiare.
Attachment networks, or the set of figures relied on for attachment features and functions (proximity seeking, separation protest, safe haven, secure base), changes across the lifespan according to critical events, in which pair bonds play a significant role. However, researchers gave little attention to committed couples after the dating phase and to non-normative critical events that couples may encounter. This study aims to explore attachment networks in adult couples who differ in parenting planning and relationship status. Attachment networks were assessed with a WHOTO adaptation developed by Doherty & Feeney (2004) and, thus, defined in terms of the reliance on type of target for attachment functions (i.e., proximity seeking, separation protest, safe haven, secure base), attachment strength to each figure (i.e., the average reliance on targets for the four functions), presence of a primary figure (i.e., the figure with whom participants reported the strongest attachment), and full-blown attachment (i.e., all functions are assigned to the same figure). Participants were 238 couples (N= 476 individuals) who were cohabiting (31.9%) or married, either expecting their first child (N = 202) childless-by-choice (N = 144) or infertile (N = 130). Results indicated that romantic partners were the most relevant figure in the attachment network; other figures (i.e., parents, siblings, friends, relatives) were less relevant than partners, and differed as to their functions. Attachment networks differed as a function of parenting choice (most of the differences were found for attachment to mothers, fathers, and siblings) and, less highly, relationship status (cohabiting couples reported more proximity seeking to their partners and less proximity to their relatives, than married ones). These findings will be discussed according to the developmental attachment perspective and the family life cycle model.
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Skalovska, Elisaveta. "La coppia nel tango argentino fra tradizione e palcoscenico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10612/.

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Abstract:
Questo studio cerca di individuare e descrivere gli elementi che contraddistinguono la coppia del tango dal punto di vista coreografico e strutturale e vedere in che modo questi fondamenti vengono trasposti sul palcoscenico. Come introduzione viene presentato il percorso della coppia lungo la storia approfondendo i rapporti e le influenze reciproci fra il ballo e i diversi contesti sociali e norme di tipo morale dei singoli momenti storici. Viene affrontata anche la dimensione tecnica del ballo e i codici che la governano attraverso le testimonianze di consolidati ballerini e maestri della generazione attuale e quelle precedenti. In conclusione vengono fornite le analisi di tre spettacoli teatrali prodotti da quattro coreografi diversi che mettono in chiaro gli approcci distintivi nella rappresentare scenica del tango e nel suo utilizzo come linguaggio teatrale.
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Toscano, Luca. "Misura dell’asimmetria di rivelazione della coppia Kπ ad LHCb." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18742/.

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Abstract:
Nel 2019 l’esperimento LHCb, installato al CERN di Ginevra, ha osservato per la prima volta la violazione di simmetria CP, nel settore dei quark charm. Questo importante risultato è frutto dell’analisi compiuta sui dati raccolti durante la fase denominata RUN-2 (2015-2018). Durante questa fase, sono stati raccolti eventi di collisione protone-protone, a diversi valori di luminosità integrata ed energia nel centro di massa. Per ottenere misure di alta precisione dell’asimmetria di violazione CP nei decadimenti del mesone D0 è fondamentale conoscere il valore dell’asimmetria di rivelazione (Ariv). Il lavoro compiuto in questa tesi si propone di misurare il valore dell’asimmetria di rivelazione, della coppia di particelle Kπ, attraverso lo studio dei decadimenti dei mesoni D±. Sono stati analizzati i decadimenti: D± → K∓π±π± e D± → Ks0π±. Attraverso un fit di χ2 delle distribuzioni delle masse invarianti dei due canali, sono state ottenute le due asimmetrie Araw(Kππ) ed Araw(Ks0π). Sottraendo la seconda dalla prima si eliminano i contributi superflui e si ottiene Araw(Kππ) − Araw(Ks0π) = Ariv(Kπ) − Ariv(Ks0) . Perché i contributi si cancellino perfettamente, le variabili cinematiche delle distribuzioni devono essere rese uguali. Questo si ottiene equalizzando le distribuzioni cinematiche me- diante una tecnica denominata ripesaggio. Il valore finale della asimmetria di rivelazione Ariv(Kπ) risulta essere Ariv(Kπ) = (−0.58 ± 0.02) × 10^−2.
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Callà, Rose Marie <1973&gt. "La gestione violenta dei conflitti in ambito di coppia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/727/1/Tesi_Calla_Rose_Marie.pdf.

Full text
Abstract:
La famiglia rappresenta un micro sistema all’interno del macro sistema società, che vive, si riproduce, rimane in equilibrio o cade in situazioni di squilibrio, implode e si rigenera, attraverso gli infiniti feedback comunicativi con l’ambiente esterno. I suoi componenti sono i medium di tale processo interattivo. Quindi: tutti gli eventi all’interno del nucleo familiare, compreso il conflitto, non possono considerarsi slegati dalla società circostante. La famiglia possiede una dimensione politica che si esplicita nella distribuzione di potere fra i suoi componenti. Tale distribuzione può assumere sia forme democratiche, che dispotiche. A forme di distribuzione del potere non democratiche si associano livelli elevati di conflitto. Quest’ultimo, tuttavia, è una dimensione inevitabile delle associazioni umane. Ciò che distingue le relazioni – familiari e non – non è tanto la presenza o assenza del conflitto, quanto piuttosto la modalità di espressione e di gestione di tale conflittualità. In tal senso, infatti, l’antagonismo relazionale si può tradurre in aggressione e violenza, prevaricazione, lesione della integrità e della libertà, oppure divenire occasione di crescita, di confronto, di mediazione e di negoziazione. La ricerca svolta all’interno del Dottorato in Criminologia dell’ Università di Bologna è finalizzata, attraverso un’integrazione teorica, ad individuare le variabili intervenienti nel contesto e nell’esperienza dei conflitti violenti in ambito di coppia, per accertare il loro eventuale ruolo predittivo del fenomeno. In particolare, s’indagano le modalità attraverso le quali la condizione socio-strutturale dei partner di coppia e la costruzione sociale dei ruoli di genere - con la relativa attribuzione di potere – e le condizioni lavorative, interagiscono nell’ espressione violenta della conflittualità. Il collettivo di riferimento - individuato grazie alla collaborazione di associazioni del privato sociale e di istituzioni pubbliche presenti e operanti nel territorio della Provincia di Trento eroganti prestazioni eterogenee alle famiglie - è composto da coppie sposate/conviventi alle quali è stato somministrato un questionario strutturato.
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Callà, Rose Marie <1973&gt. "La gestione violenta dei conflitti in ambito di coppia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/727/.

Full text
Abstract:
La famiglia rappresenta un micro sistema all’interno del macro sistema società, che vive, si riproduce, rimane in equilibrio o cade in situazioni di squilibrio, implode e si rigenera, attraverso gli infiniti feedback comunicativi con l’ambiente esterno. I suoi componenti sono i medium di tale processo interattivo. Quindi: tutti gli eventi all’interno del nucleo familiare, compreso il conflitto, non possono considerarsi slegati dalla società circostante. La famiglia possiede una dimensione politica che si esplicita nella distribuzione di potere fra i suoi componenti. Tale distribuzione può assumere sia forme democratiche, che dispotiche. A forme di distribuzione del potere non democratiche si associano livelli elevati di conflitto. Quest’ultimo, tuttavia, è una dimensione inevitabile delle associazioni umane. Ciò che distingue le relazioni – familiari e non – non è tanto la presenza o assenza del conflitto, quanto piuttosto la modalità di espressione e di gestione di tale conflittualità. In tal senso, infatti, l’antagonismo relazionale si può tradurre in aggressione e violenza, prevaricazione, lesione della integrità e della libertà, oppure divenire occasione di crescita, di confronto, di mediazione e di negoziazione. La ricerca svolta all’interno del Dottorato in Criminologia dell’ Università di Bologna è finalizzata, attraverso un’integrazione teorica, ad individuare le variabili intervenienti nel contesto e nell’esperienza dei conflitti violenti in ambito di coppia, per accertare il loro eventuale ruolo predittivo del fenomeno. In particolare, s’indagano le modalità attraverso le quali la condizione socio-strutturale dei partner di coppia e la costruzione sociale dei ruoli di genere - con la relativa attribuzione di potere – e le condizioni lavorative, interagiscono nell’ espressione violenta della conflittualità. Il collettivo di riferimento - individuato grazie alla collaborazione di associazioni del privato sociale e di istituzioni pubbliche presenti e operanti nel territorio della Provincia di Trento eroganti prestazioni eterogenee alle famiglie - è composto da coppie sposate/conviventi alle quali è stato somministrato un questionario strutturato.
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Guglielmi, Marta. "Cicerone e Terenzia: un ritratto di coppia nell'epistolario ciceroniano." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423616.

Full text
Abstract:
The research consists of an analysis, both from a historical-biographical and literary point of view, of the references to Cicero and Terentia's marriage in the Ciceronian correspondence, and of the resulting link to the orator's attitude towards his wife, considering also the way in which the relationship between spouses was conceived at the end of the Roman republic. The introduction considers the peculiar status of the Ciceronian correspondence, both historical document and literary work, belonging to a specific gender and undergoing determinate rules. The research is organized in a series of chapters following a chronological succession. Chapter 1 includes the letters written before the consulship (68-64), in which the references to Terentia appear in conventional contexts: information about the woman's health; relationship with Atticus's family; the birth of Marcus, son of Cicero. After a break in the correspondence, during the year of consulship (63), chapter 2 deals with a specific question (62-61), in which Terentia is involved, as mediator, in a series of negotiations linked to the request of a loan for the purchase of Cicero's house on the Palatine hill. Chapter 3 includes the other letters written before Cicero's exile (60-59), in which references to Terentia appear both in conventional contexts and as regards her properties, economical activities and relationship with her husband, who states he receives from her moral support in a moment of trouble. Chapter 4 includes the letters from exile (58-57), in which Terentia is depicted as a woman in need of help and protection, with the typical features of a distressful condition, aiming to excite the recipient's pity; but at the same time, from the letters sent to Terentia herself, characterized by a strong affective connotation, we have news about the activity she carried out in support of her husband's recall. In Chapter 5, including the letters written between the orator's return in Rome and his departure for Cilicia (57-51), the references to Terentia are few and hint mostly to family disagreementes, probably owed to financial matters and to the strained relationship between the woman and Pomponia, her sister-in-law. In Chapter 6, the letters sent during the government of Cilicia (50) mostly include hints to practical questions; however, the fact that Terentia went and met Cicero at his arrival at Brundisium is a sign that their relationship is still generally serene. Chapter 7 includes the letters written during the civil war (49), in which one of the writer's main worries is the search for a safe place where the family women can stay; nonetheless, there are also hints to financial matters in which Terentia is directly involved. Chapter 8 includes the letters written during the forced staying in Brundisium, waiting for Caesar's pardon (48-47): from this period on, the relationship between the spouses starts deteriorating seriously, and the references to Terentia deal almost only with the question of her testament, also with hints to obscure financial matters in which she is involved. Chapter 9, the last one, includes the letters written after the return in Rome and the divorce from Terentia (46-44), which deal with financial matters, mostly linked to the refund of the dower and to the woman's testament. Generally, from the references to Terentia in Cicero's correspondence, it is possible to deduce that the relationship between the spouses is mostly based upon practical interests, consisting mainly on the managing of financial matters. The affective connotations of such relationship become more evident when Cicero's political life meets the greatest trouble (exile, civil war). After the divorce, and the consequent financial trouble, the references to Terentia appear even connotated by embarrassment. The research is followed by an appendix dealing with the role of women in the late Roman republic, with special attention to the mechanisms ruling marriage and divorce and to the way these happen in the practical case of Cicero and Terentia
Lo studio consiste nell'analisi, sia storico-biografica sia letteraria, dei riferimenti al matrimonio di Cicerone e Terenzia presenti nell'epistolario ciceroniano e il collegamento che ne risulta con l'atteggiamento dell'oratore nei confronti della moglie, tenendo anche conto della concezione del rapporto tra i coniugi alla fine della Repubblica romana. Come premessa all'indagine, si è preso in considerazione lo status particolare dell'epistolario ciceroniano, insieme documento storico e vera e propria opera letteraria, in quanto tale inserita in un genere definito e soggetta a determinate regole. Lo studio è strutturato in una serie di capitoli organizzati secondo una successione cronologica. Il primo comprende le lettere precedenti al consolato (68-64), nelle quali i riferimenti a Terenzia compaiono in contesti convenzionali, riguardanti informazioni sulla salute della donna, i rapporti con la famiglia di Attico e la nascita del figlio Marco. Dopo una pausa nella corrispondenza, in concomitanza con l'anno di consolato (63), il secondo capitolo tocca una questione particolare (62-61), che vede Terenzia coinvolta, in veste di mediatrice, in una serie di trattative legate alla richiesta di un prestito per l'acquisto della casa di Cicerone sul Palatino. Il terzo capitolo comprende le altre lettere scritte nel periodo precedente all'esilio (60-59), nelle quali compaiono riferimenti a Terenzia sia in contesti convenzionali sia per quanto riguarda le proprietà e le attività economiche di lei e il suo rapporto col marito, che afferma di ricevere da lei sostegno morale in un momento di difficoltà. Il quarto capitolo è dedicato alle epistole dall'esilio (58-57), in cui Terenzia viene rappresentata come una donna bisognosa di aiuto e di protezione, con caratteristiche proprie di una condizione infelice, volte a stimolare la compassione del destinatario; ma allo stesso tempo, dalle lettere indirizzate alla donna stessa, caratterizzate da una forte connotazione affettiva, si hanno notizie sull'attività svolta da lei in prima persona per favorire il ritorno del marito. Nel quinto capitolo, comprendente le lettere scritte tra il ritorno dell'oratore a Roma e la partenza per il proconsolato in Cilicia (57-51), i riferimenti a Terenzia sono scarsi e alludono prevalentemente a discordie familiari, derivanti probabilmente da questioni economiche e dai burrascosi rapporti della donna con la cognata Pomponia. Nel sesto capitolo, le lettere inviate durante il proconsolato in Cilicia (50) contengono principalmente allusioni a questioni pratiche; comunque, la notizia che Terenzia è andata incontro a Cicerone al suo sbarco a Brindisi è indizio che i rapporti tra i due sono ancora complessivamente sereni. Il settimo capitolo include le epistole scritte nel periodo della guerra civile (49), nelle quali una delle principali preoccupazioni del mittente è la ricerca di una sistemazione sicura per le donne della famiglia; compaiono tuttavia allusioni anche a questioni economiche in cui Terenzia è direttamente coinvolta. L'ottavo capitolo comprende le lettere scritte durante il soggiorno forzato a Brindisi, in attesa del perdono di Cesare (48-47): da questo periodo in poi si può affermare che i rapporti tra i due coniugi iniziano a deteriorarsi seriamente, e i riferimenti a Terenzia riguardano quasi esclusivamente la questione del testamento di lei, con allusioni anche ad affari economici poco chiari che la vedono implicata. Nel nono e ultimo capitolo sono incluse le lettere successive al ritorno a Roma e al divorzio da Terenzia (46-44), nelle quali vengono affrontati problemi economici, relativi prevalentemente al rimborso della dote e al testamento della donna. Complessivamente, dunque, dai riferimenti a Terenzia presenti nell'epistolario ciceroniano si può dedurre che il rapporto tra i coniugi è prevalentemente basato su interessi pratici, consistenti soprattutto nella gestione di affari economici. Le connotazioni affettive di tale relazione si fanno più vive nei momenti in cui la vita politica di Cicerone presenta maggiori difficoltà (esilio, guerra civile). In seguito al divorzio, e ai conseguenti problemi economici, i riferimenti a Terenzia appaiono persino connotati da disagio e fastidio. Lo studio è seguito da un'appendice riguardante il ruolo della donna nella tarda Repubblica romana, con particolare attenzione alle dinamiche che regolano il matrimonio e il divorzio e al modo in cui esse si verificano nel caso concreto di Cicerone e Terenzia
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DONATO, SILVIA. "IL COPING DIADICO NELLA COPPIA E TRA LE GENERAZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/643.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si focalizza sul coping diadico, ovvero sulle modalità con cui partner affrontano come coppia, secondo la prospettiva di Guy Bodenmann (1997, 2000, 2005), le situazioni stressanti quotidiane. Primo obiettivo del presente lavoro di tesi è stato analizzare in un campione italiano (N = 778 partecipanti; cfr. Studio 1) la struttura fattoriale di uno strumento self-report messo a punto da Bodenmann (“Dyadic Coping Questionnaire”, Bodenmann, 1997, 2000) allo scopo di misurare la tendenza dei partner a mettere in atto diverse modalità di coping diadico. I risultati del primo studio confermano la struttura multifattoriale della scala, in linea con la teorizzazione di Bodenmann. In particolare si evince una più fine articolazione delle risposte di coping diadico positivo rispetto a quelle di coping diadico negativo. Nonostante l’importanza del coping per il benessere dei partner e della relazione (Bodenmann, Pihet, & Kaiser, 2006), poco si conosce dei possibili precursori di tale competenza relazionale. Secondo obiettivo del presente lavoro è stato dunque esaminare due delle possibili fonti dell’acquisizione del coping diadico da parte dei partner analizzando, in un campione composto da coppie in procinto di sposarsi e dai loro genitori (N = 764 partecipanti) se e quanto i partner fossero simili 1) ai loro rispettivi genitori e 2) tra loro per ciò che concerne la tendenza ad usare il coping diadico. Tali somiglianze sono inoltre state confrontate tra loro alla luce del processo di riallineamento caratteristico della fase della relazione che la coppia giovane sta attraversando (cfr. Studio 2). Due tipi di somiglianza sono stati presi in considerazione: la somiglianza unica e la somiglianza stereotipica, allo scopo di tenere in considerazione come il comune background culturale dei partecipanti possa influire sulle somiglianze esaminate. Somiglianza unica e stereotipica sono state qui considerate entrambe come portatrici di significato e sono state dunque esaminate parallelamente. Lo Studio 3 infine aveva l’ obiettivo di approfondire le somiglianze tra genitori e figli emerse nello studio precedente alla luce del genere del figlio, dal genere del genitore, e dalla valutazione da parte dei figli dei modelli di vita rappresentati dai loro genitori. I risultati hanno mostrato come sia le somiglianze tra figli e genitori sia tra i partner nella tendenza al coping diadico siano significative e come le somiglianze tra genitori e figli varino in funzione della dimensione di coping diadico considerata, del genere del figlio e del tipo di modello di coping diadico che i genitori rappresentano per i propri figli. Quanto emerso è stato inoltre discusso alla luce delle piste future di ricerca e implicazioni per l’intervento.
The present work is focused on dyadic coping, that is the way partners manage as a couple the stress they encounter in their everyday life (Bodenmann, 1997, 2000, 2005). The first objective of the present research was to examine in a sample of Italian couples (N = 778 participants) the factorial structure of a self-report instrument designed to measure partners’ dyadic coping tendency (Dyadic coping Questionnaire by Bodenmman, 1997, 2000). Findings from the first study of the present work confirmed the multidimensional nature of the scale, in line with Bodenmnann’s theory. In particular, it emerged a more detailed definition of positive dyadic coping responses, as compared to negative ones. Despite the importance of dyadic coping for the well-being of the relationship as well as of the partners themselves, little is known on how this competence originates. The second objective of the present research was then to explore two possible sources of dyadic coping acquisition by examining whether and how young adults prior to marriage were similar to 1) their parents and 2) their partners in their dyadic coping tendency (N = 764 participants). Moreover, similarities with parents and with partners were compared in light of the specific stage of the relationship partners were living (cfr. Study 2). Similarity was computed adopting an idiographic approach via intraclass correlations and stereotype adjustment was performed in order to take into account the impact of partners and parents shared cultural background on similarity. For the purpose of the present work both stereotypical and unique similarities were considered meaningful and then examined simultaneously. Study 3 was aimed at further exploring the parent-child similarities emerged from study 2 by assessing whether and how parent-child similarity in dyadic coping differed as a function of parents and children’s gender and whether they were associated with children’s perceptions of the kind of models their parents represented for their lives. Results highlight that both parent-child and partners’ similarities were significant and differently modulated as a function of the different dimensions of dyadic coping considered, children’s gender as well as the kind of dyadic coping models parents represented for their children. Future paths of research and implications for intervention were discussed.
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DONATO, SILVIA. "IL COPING DIADICO NELLA COPPIA E TRA LE GENERAZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/643.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si focalizza sul coping diadico, ovvero sulle modalità con cui partner affrontano come coppia, secondo la prospettiva di Guy Bodenmann (1997, 2000, 2005), le situazioni stressanti quotidiane. Primo obiettivo del presente lavoro di tesi è stato analizzare in un campione italiano (N = 778 partecipanti; cfr. Studio 1) la struttura fattoriale di uno strumento self-report messo a punto da Bodenmann (“Dyadic Coping Questionnaire”, Bodenmann, 1997, 2000) allo scopo di misurare la tendenza dei partner a mettere in atto diverse modalità di coping diadico. I risultati del primo studio confermano la struttura multifattoriale della scala, in linea con la teorizzazione di Bodenmann. In particolare si evince una più fine articolazione delle risposte di coping diadico positivo rispetto a quelle di coping diadico negativo. Nonostante l’importanza del coping per il benessere dei partner e della relazione (Bodenmann, Pihet, & Kaiser, 2006), poco si conosce dei possibili precursori di tale competenza relazionale. Secondo obiettivo del presente lavoro è stato dunque esaminare due delle possibili fonti dell’acquisizione del coping diadico da parte dei partner analizzando, in un campione composto da coppie in procinto di sposarsi e dai loro genitori (N = 764 partecipanti) se e quanto i partner fossero simili 1) ai loro rispettivi genitori e 2) tra loro per ciò che concerne la tendenza ad usare il coping diadico. Tali somiglianze sono inoltre state confrontate tra loro alla luce del processo di riallineamento caratteristico della fase della relazione che la coppia giovane sta attraversando (cfr. Studio 2). Due tipi di somiglianza sono stati presi in considerazione: la somiglianza unica e la somiglianza stereotipica, allo scopo di tenere in considerazione come il comune background culturale dei partecipanti possa influire sulle somiglianze esaminate. Somiglianza unica e stereotipica sono state qui considerate entrambe come portatrici di significato e sono state dunque esaminate parallelamente. Lo Studio 3 infine aveva l’ obiettivo di approfondire le somiglianze tra genitori e figli emerse nello studio precedente alla luce del genere del figlio, dal genere del genitore, e dalla valutazione da parte dei figli dei modelli di vita rappresentati dai loro genitori. I risultati hanno mostrato come sia le somiglianze tra figli e genitori sia tra i partner nella tendenza al coping diadico siano significative e come le somiglianze tra genitori e figli varino in funzione della dimensione di coping diadico considerata, del genere del figlio e del tipo di modello di coping diadico che i genitori rappresentano per i propri figli. Quanto emerso è stato inoltre discusso alla luce delle piste future di ricerca e implicazioni per l’intervento.
The present work is focused on dyadic coping, that is the way partners manage as a couple the stress they encounter in their everyday life (Bodenmann, 1997, 2000, 2005). The first objective of the present research was to examine in a sample of Italian couples (N = 778 participants) the factorial structure of a self-report instrument designed to measure partners’ dyadic coping tendency (Dyadic coping Questionnaire by Bodenmman, 1997, 2000). Findings from the first study of the present work confirmed the multidimensional nature of the scale, in line with Bodenmnann’s theory. In particular, it emerged a more detailed definition of positive dyadic coping responses, as compared to negative ones. Despite the importance of dyadic coping for the well-being of the relationship as well as of the partners themselves, little is known on how this competence originates. The second objective of the present research was then to explore two possible sources of dyadic coping acquisition by examining whether and how young adults prior to marriage were similar to 1) their parents and 2) their partners in their dyadic coping tendency (N = 764 participants). Moreover, similarities with parents and with partners were compared in light of the specific stage of the relationship partners were living (cfr. Study 2). Similarity was computed adopting an idiographic approach via intraclass correlations and stereotype adjustment was performed in order to take into account the impact of partners and parents shared cultural background on similarity. For the purpose of the present work both stereotypical and unique similarities were considered meaningful and then examined simultaneously. Study 3 was aimed at further exploring the parent-child similarities emerged from study 2 by assessing whether and how parent-child similarity in dyadic coping differed as a function of parents and children’s gender and whether they were associated with children’s perceptions of the kind of models their parents represented for their lives. Results highlight that both parent-child and partners’ similarities were significant and differently modulated as a function of the different dimensions of dyadic coping considered, children’s gender as well as the kind of dyadic coping models parents represented for their children. Future paths of research and implications for intervention were discussed.
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Elleri, Jacopo. "Controllo diretto di coppia e flusso per macchina asincrona pentafase." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6064/.

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Abstract:
Descrizione del controllo diretto di coppia e flusso per macchina asincrona pentafase e definizione dei modelli Simulink DTC1 eDTC2, con relative simulazioni di una prova a regime ed una prova in transitorio.
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VANETTI, Susanna. "La psicoterapia di coppia : evidenze empiriche sul processo di cura." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/88.

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Books on the topic "Coppia"

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Di Battista, Daniela. La coppia intrappolata. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0.

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2

Giulia, Sfameni Gasparro, ed. La coppia nei padri. Torino: Edizione Paoline, 1991.

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3

Giulio, Bizzarri, Società Italia's, Palazzo dell'arte (Milan Italy), Italia's Cup (3rd : 1989 : Milan, Italy), and Triennale di Milano (17th : 1989), eds. La Coppia =: The Couple. Milano: Edizioni Lybra immagine, 1989.

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4

Lorenzo, Silvia Di. Il teatro della coppia. Milano: Pratiche, 1999.

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5

Casoni, Franco. Guida al rapporto di coppia. Roma: Lucarini Editore, 1987.

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Mazzucato, Francesca. Confessioni di una coppia scambista. Bologna: Giraldi, 2006.

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7

Compare, Angelo. Relazione di coppia e malattia cardiaca. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2303-1.

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8

Timeless city architecture: Collage Eglise Coppia. Tübingen: Wasmuth, 2015.

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9

Covacci, Gabriella. La coppia: I problemi della separazione. [Torino]: Edizioni Gli archi, 1990.

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10

Pasini, Willy. A che cosa serve la coppia. Milano: A. Mondadori, 1995.

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Book chapters on the topic "Coppia"

1

Di Battista, Daniela. "Individui e strutture di personalità in una particolare modalità di essere in coppia." In La coppia intrappolata, 1–23. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0_1.

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2

Di Battista, Daniela. "Anatomia dell’aggancio nevrotico." In La coppia intrappolata, 25–61. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0_2.

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3

Di Battista, Daniela. "Le emozioni coinvolte." In La coppia intrappolata, 63–82. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0_3.

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4

Di Battista, Daniela. "Come uscire da un aggancio nevrotico: Riconoscere e risolvere il problema dal punto di vista dell’individuo." In La coppia intrappolata, 83–99. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0_4.

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5

Di Battista, Daniela. "Come uscire da un aggancio nevrotico: Lo schema terapeutico." In La coppia intrappolata, 101–15. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0_5.

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6

Ruggieri, Stefano. "La farmacologia: Quando e come intervenire." In La coppia intrappolata, 117–22. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2607-0_6.

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Milani, P. "La relazione di coppia." In Aspetti psicologici nella sclerosi multipla, 159–64. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2724-4_13.

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8

Compare, Angelo. "Relazione di coppia e depressione." In Relazione di coppia e malattia cardiaca, 59–78. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2303-1_4.

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Zoričić, Nika. "Prodolžat’/prodolžit’: una strana coppia." In Le lingue slave tra struttura e uso, 323–40. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-328-5.18.

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Abstract:
The aim of the present article is to investigate the aspectual status of the Russian verbs prodolzhat’ and prodolzhit’. It is shown that the form prodolzhal is very frequently used in the past tense as a perfective verb with inchoative value in sequences of single events. Furthermore, the diachronic analysis of the examples reveals that, in the past tense, the form prodolzhit’ until the 1990s was much less commonly used than the form prodolzhat’. Taking into account these results, in the article is hypothesized that the form prodolzhat’ in the past tense may be considered a biaspectual verb.
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Compare, Angelo. "Relazione di coppia e rischio cardiaco." In Relazione di coppia e malattia cardiaca, 15–29. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2303-1_2.

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Conference papers on the topic "Coppia"

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Ripoll Ripoll, Ismael, Héctor Marco Gisbert, Víctor Martínez Fernández, and Pedro Gil. "Detección de copiones con “pinganillos magnéticos” y experimentos sobre magnetismo." In IN-RED 2018: IV Congreso Nacional de Innovación Educativa y Docencia en Red. Valencia: Universitat Politècnica València, 2018. http://dx.doi.org/10.4995/inred2018.2018.8589.

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Abstract:
Los avances tecnológicos se aplican a todos los campos de la sociedad, incluyendo los métodos utilizados por algunos individuos para copiar en los exámenes. Este trabajo presenta un efectivo sistema de detección contra el sistema de copia conocido comúnmente como pinganillos magnéticos o invisibles. Aparte del uso principal para el que ha sido diseñado el detector, el proyecto también sirve como demostrador (en sesiones de laboratorio) de los principios básicos de electromagnetismo y electrónica. Lo que a su vez, servirá como medida disuasoria contra posibles copiones al demostrar la facilidad con la que pueden ser descubiertos.Keywords: examen, copia, auricular, imán.
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2

Pease, Zachary, and Greg Walsh. "COPPA COMPLIANCE." In CHI'16: CHI Conference on Human Factors in Computing Systems. New York, NY, USA: ACM, 2016. http://dx.doi.org/10.1145/2851581.2892542.

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3

Patel, Ravi, Nathaniel Trask, and Eric Cyr. "Multiscale training for Physics-informed Neural Networks." In Proposed for presentation at the Copper Mountain Conference On Multigrid Methods. US DOE, 2021. http://dx.doi.org/10.2172/1861255.

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4

Okamoto, S., K. Hashimoto, T. Sato, and K. Niwa. "Laser welding copper and copper alloys." In ICALEO® ‘89: Proceedings of the Materials Processing Conference. Laser Institute of America, 1989. http://dx.doi.org/10.2351/1.5058338.

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5

Ang, X. F., A. T. Lin, J. Wei, Z. Chen, and C. C. Wong. "Low Temperature Copper-Copper Thermocompression Bonding." In 2008 10th Electronics Packaging Technology Conference (EPTC). IEEE, 2008. http://dx.doi.org/10.1109/eptc.2008.4763467.

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Ryding, David G., Douglas Allen, and Richard H. Lee. "Brazing copper to dispersion-strengthened copper." In SPIE's 1996 International Symposium on Optical Science, Engineering, and Instrumentation, edited by Ali M. Khounsary. SPIE, 1996. http://dx.doi.org/10.1117/12.259829.

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Kishida, S., Y. Takada, Z. Yinan, J. M. Song, and K. Yasuda. "Copper-Copper Ultrasonic Bonding by Using Blue Laser-Sintered Copper Nanoparticles." In 2022 International Conference on Electronics Packaging (ICEP). IEEE, 2022. http://dx.doi.org/10.23919/icep55381.2022.9795481.

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8

Zeng, Xian, Yu Zhang, Chengqiang Cui, Kai Zhang, Xun Chen, Xin Chen, Jian Gao, Yunbo He, and Hui Tang. "Synthesis of copper nanoparticles using copper hydroxide." In 2018 19th International Conference on Electronic Packaging Technology (ICEPT). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/icept.2018.8480621.

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Hu, Liangxing, Simon Chun Kiat Goh, Shaoteng Wu, and Chuan Seng Tan. "Sputtered Copper Nitride-Copper Nitride Direct Bonding." In 2021 7th International Workshop on Low Temperature Bonding for 3D Integration (LTB-3D). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/ltb-3d53950.2021.9598450.

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Dell'Erba, M., P. Sforza, G. Chita, and L. Cento. "New Problems Emerging From CO 2 Laser Material Processing: Copper To Copper And Copper To Non-Copper Welding." In 1986 Int'l European Conf on Optics, Optical Systems, and Applications, edited by Stefano Sottini and Silvana Trigari. SPIE, 1987. http://dx.doi.org/10.1117/12.937099.

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Reports on the topic "Coppia"

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Monier, Elizabeth. Whose Heritage Counts? Narratives of Coptic People’s Heritage. Institute of Development Studies (IDS), December 2021. http://dx.doi.org/10.19088/creid.2021.015.

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Abstract:
This paper examines whose voices narrate official Coptic heritage, what the in-built biases in representations of Coptic heritage are and why, and some of the implications of omissions in narratives of Coptic heritage. It argues that the primary narrator of official Coptic heritage during the twentieth century was the leadership of the Coptic Orthodox Church. The Coptic Orthodox Church is the body that holds authority over the sources of heritage, such as church buildings and manuscripts, and also has the resources with which to preserve and disseminate heritage. The Church hierarchy’s leadership was not entirely uncontested, however, a middle ground was continually negotiated to enable lay Copts to play various roles and contribute to the articulation of Coptic heritage. Ultimately, though, alternative voices must operate within the limits set by the Church leadership and also negotiate the layers of exclusion set by society and state.
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Arévalo Parra, Juan Camilo, and Ángela Patricia Álvarez Ledesma. Propuesta de gobierno abierto. Universidad Nacional Abierta y a Distancia- UNAD, October 2022. http://dx.doi.org/10.22490/ecacen.6309.

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Abstract:
Entendiendo el gobierno abierto como un modelo de interacción entre el Estado y la ciudadanía, se hace necesario la definición e implementación de estrategias que faciliten la comunicación entre estos actores, permitiendo así que el ciudadano pueda ejercer su derecho a la intervención en la gestión de la administración pública. Gracias al avance tecnológico ha cobrado más relevancia este modelo de gobierno lo que ha llevado a un desarrollo de políticas a nivel nacional tendientes a la modernización del Estado colombiano, así como a la definición de estrategias de transparencia, participación ciudadana y rendición de cuentas. El proyecto aplicado pretende construir una estrategia de gobierno abierto en el Consejo Profesional Nacional de Ingeniería – COPNIA, para lograr así incentivar la participación de los inscritos en el registro profesional. Para este trabajo se aplicó la metodología de criterios ponderados, incluyendo un planteamiento de alternativas, así como la definición y evaluación de los criterios de selección y el análisis de actores, dando como resultado implementar el portal del inscrito, un portal web exclusivo para los profesionales que se encuentran en el registro profesional del COPNIA.
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Bouezmarni, Taoufik, Mohamed Doukali, and Abderrahim Taamouti. Copula-based estimation of health concentration curves with an application to COVID-19. CIRANO, 2022. http://dx.doi.org/10.54932/mtkj3339.

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Abstract:
COVID-19 has created an unprecedented global health crisis that caused millions of infections and deaths worldwide. Many, however, argue that pre-existing social inequalities have led to inequalities in infection and death rates across social classes, with the most-deprived classes are worst hit. In this paper, we derive semi/non-parametric estimators of Health Concentration Curve (HC) that can quantify inequalities in COVID-19 infections and deaths and help identify the social classes that are most at risk of infection and dying from the virus. We express HC in terms of copula function that we use to build our estimators of HC. For the semi-parametric estimator, a parametric copula is used to model the dependence between health and socio-economic variables. The copula function is estimated using maximum pseudo-likelihood estimator after replacing the cumulative distribution of health variable by its empirical analogue. For the non-parametric estimator, we replace the copula function by a Bernstein copula estimator. Furthermore, we use the above estimators of HC to derive copula-based estimators of health Gini coeffcient. We establish the consistency and the asymptotic normality of HC’s estimators. Using different data-generating processes and sample sizes, a Monte-Carlo simulation exercise shows that the semiparametric estimator outperforms the smoothed nonparametric estimator, and that the latter does better than the empirical estimator in terms of Integrated Mean Squared Error. Finally, we run an extensive empirical study to illustrate the importance of HC’s estimators for investigating inequality in COVID-19 infections and deaths in the U.S. The empirical results show that the inequalities in state’s socio-economic variables like poverty, race/ethnicity, and economic prosperity are behind the observed inequalities in the U.S.’s COVID-19 infections and deaths.
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Kirkham, R. V., and W. D. Sinclair. Vein copper. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1995. http://dx.doi.org/10.4095/208010.

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Dawson, K. M., and R. V. Kirkham. Skarn copper. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1995. http://dx.doi.org/10.4095/208018.

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de Leeuw, Evelyne, and Patrick Harris. COPping it. Centre for Health Equity Training, Research and Evaluation, November 2021. http://dx.doi.org/10.53714/anlr8512.

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Simon, N. J., E. S. Drexler, and R. P. Reed. Properties of copper and copper alloys at cryogenic temperatures. Gaithersburg, MD: National Institute of Standards and Technology, 1992. http://dx.doi.org/10.6028/nist.mono.177.

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Kirkham, R. V. Volcanic redbed copper. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1995. http://dx.doi.org/10.4095/207986.

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Eckstrand, O. R. Nickel-copper sulphide. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1995. http://dx.doi.org/10.4095/208042.

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Blais, A. Copper Rand Mine. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1991. http://dx.doi.org/10.4095/132280.

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