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Books on the topic 'Correa alba'

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1

Gibert, Angeles Cardona de. Seg undo libro del alba: El libro del alba, [y] Al correr del tiempo. Madrid: Ediciones Torremozas, 1994.

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2

Correia, Clara Pinto. A minha alma está parva: Clara Pinto Correia e Jorge Colombo. Lisboa: Publicações Dom Quixote, 1992.

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3

Vidal-Olarte, Rosario. Topografía corneal por elevación mediante Pentacam®. Bogotá. Colombia: Universidad de La Salle. Ediciones Unisalle, 2017. http://dx.doi.org/10.19052/9789585400443.

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Abstract:
La obra está dirigida a profesionales, docentes, estudiantes e instituciones de la salud visual y ocular interesados en la realización de exámenes de alta tecnología como la topografía corneal bajo el sistema de Pentacam®. El objetivo de esta obra es despertar el interés del lector para un conocimiento más profundo del tema, enlazando los conceptos básicos con la correcta interpretación y aplicación clínica de cada uno de los mapas. El texto es dinámico y aporta variado contenido científico que se aplica además a múltiples casos clínicos, logrando así que la obra se convierta en un referente.
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4

Correas, Nora. Nora Correas: Aqui y alla, ahora = here and there, now : septiembre-octubre = September-October 2003. Ciudad Autónoma de Buenos Aires: MAMAN, 2003.

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5

Folon, Jean Michel. Folon: Ala napoleonica, Museo Correr, comune di Venezia, Assessorato alla cultura, novembre 1985-gennaio 1986. [Italy]: Biti edizioni, 1985.

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6

Mascardi, Marta, and Margherita Tirelli. L’anima delle cose. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-379-3.

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Abstract:
Il volume, promosso da Oderzo Cultura, raccoglie i principali risultati delle campagne di scavo condotte per oltre un ventennio, a partire dal 1986 fino al 2013, nei diversi settori della necropoli opitergina, con la finalità di rendere accessibile, non solo alla comunità scientifica ma anche a un pubblico ben più vasto, questo ricco patrimonio archeologico, finora quasi del tutto sconosciuto. Pubblicato a corredo della mostra di cui costituisce il catalogo, il volume si compone di una serie di saggi che focalizzano sviluppo, topografia e ritualità della necropoli opitergina, cui fanno seguito 94 schede relative ad altrettanti corredi funerari databili tra I e VI secolo d.C.
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7

Italy), Palazzo ducale (Venice, ed. Per il bene della pace: Il lungo cammino verso l'Europa dalla Pace di Bologna alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo (1530-1789). Crocetta del Montello: Antiga edizioni, 2014.

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8

Kim, Jin-Wha. Riflessione sulla partecipazione dei laici al consiglio pastorale diocesano con particolare riferimento alla Corea a norma dei Cann. 511-514. Romae: Pontificia Universitas Urbaniana, Facultas Iuris Canonici, 1997.

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9

Danger, death and disaster in the Crowsnest Pass mines, 1902-1928. Calgary: University of Calgary Press, 2004.

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10

Quiles, Ismael. El alma de Corea: Educacion, cultura, filosofia (Obras de Ismael Quiles, S.J). Ediciones Depalma, 1987.

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11

Giacomo, Corna Pellegrini, and Hongsoon Han Thomas, eds. La strada coreana: Dalla modernizzazione alla democrazia in Corea del Sud e Asia orientale. Milano: UNICOPLI, 1997.

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12

Spiga, Federico. Il corpo tra infanzia e adolescenza. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph01.

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Abstract:
"Durante l’infanzia e l’adolescenza il nostro corpo è soggetto a grandi trasformazioni che, in particolare durante la pubertà, possono essere improvvise e repentine. I fattori che determinano la crescita somatica, le variazioni della composizione corporea e i ritmi della maturazione fisica sono sia genetici, dunque associati ai caratteri ereditari, sia ambientali, legati alla qualità dell’alimentazione, all’inquinamento e agli stili di vita. Questo studio si focalizza sulla relazione tra crescita dei ragazzi in età scolare, abitudini alimentari, propensione alla pratica motoria e sportiva e fattori socio-economici. Ne emerge un quadro interpretativo estremamente utile, anche alla luce dell’esiguità di ricerche di questo genere nel panorama italiano. Federico Spiga è Dottore di ricerca in Scienze dello sviluppo e del movimento umano presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Università di Bologna. Docente di Antropometria ed Ergonomia presso l’Università di Bologna, è autore di pubblicazioni relative allo studio della composizione corporea e alla percezione dell’immagine corporea in relazione all’età, al genere, al gruppo etnico di appartenenza, all’attività fisica e allo stile di vita."
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13

Pizzirani, Chiara. Iconografia e rituale funerario. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/disciarche29.

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Abstract:
In ogni tempo e in ogni luogo, le immagini hanno rappresentato un codice di comunicazione dalla straordinaria ricchezza semantica. Così fu anche per Etruschi, Italici e Greci, che attraverso temi, scene e schemi iconografici crearono un vero e proprio mondo di significati e di valori, nel quale le singole comunità umane potevano rispecchiarsi al loro interno e autorappresentarsi verso l’esterno. Il linguaggio che le immagini parlano è però tutt’altro che immediatamente comprensibile all’osservatore moderno. Infatti, l’immaginario non è fotografia della realtà antica, ma è, al contrario, codice comunicativo arbitrario, meditato, filtrato in conseguenza della scelta di valori che la comunità – e il singolo individuo – decidono di affidare alla memoria collettiva. L’esegesi dei significati, spesso volutamente ambigui, che le immagini sottendono rappresenta una delle più affascinanti sfide della ricerca archeologica. Per la loro straordinaria portata semantica, figure e rappresentazioni furono presto integrate all’interno della ritualità funeraria, nei singoli corredi tombali, venendo a configurarsi spesso come vero e proprio manifesto ideologico del defunto o dei defunti che in quella sepoltura trovavano la loro ultima dimora. Chiave di lettura indispensabile per comprenderne la valenza semantica originaria è l’interpretazione del contesto nel quale erano inserite. La prospettiva contestuale nella lettura delle immagini funerarie è il trait d’union imprescindibile dei contributi che questo volume raccoglie. I saggi, inoltre, si coagulano attorno ad un tema di straordinaria rilevanza nella percezione antica: la prospettiva della morte e, eventualmente, del destino oltremondano. Il volume inaugura una serie di incontri e di riflessioni sul significato delle immagini nei contesti funerari che si propone di indagare in maniera ampia, contestuale e interculturale il problema della percezione antica dell’immaginario rapportato alla dimensione funeraria, dalla selezione, alla fruizione, all’eventuale rifunzionalizzazione del segno iconico.
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Pérez Espinoza, Charles Miguel, José Abel Alarcón Salvatierra, Silvia Alexandra Medina Anchundia, José Luis Alonso Anguizaca, and Miguel Alfonso Molina Calderón. Predicción del clima por medio de una estación meteorológica y la medición de la precipitación por sistema de pesaje. CIDEPRO, 2021. http://dx.doi.org/10.29018/978-9942-823-80-9.

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Abstract:
SVM es un algoritmo de Aprendizaje Automático (Machine Learning) supervisado, el cual está relacionado con problemas clasificación y regresión. Además, la SVM para clasificación pertenece a la familia de los clasificadores lineales, ofreciendo una precisión muy alta en comparación con otros clasificadores como la Regresión Logística y los Árboles de Decisión. Su uso es muy variado, por ejemplo; detección de rostros, detección de intrusos, clasificación de correos electrónicos, artículos de noticias y páginas web, clasificación de textos e hipertextos, entre otros. En este sentido, se tiene un conjunto de datos, en el cual existen dos clases de datos, el algoritmo SVM predice a cuál de las dos clases pertenece un nuevo dato entrante. Básicamente es clasificar de acuerdo a un conjunto de datos de entrenamiento marcados como pertenecientes a una las dos clases.
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Heidingsfelder, Markus, and Maren Lehmann, eds. Corona. Velbrück Wissenschaft, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783748911326.

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Abstract:
Ein Virus dominiert weltweit die Kommunikationsströme. »Corona« ist von gesamtgesellschaftlicher Relevanz, das Kennzeichen jeder Krise. Nicht nur die Körper sind infiziert, auch die Gesellschaft ist es. Ein Zwang zum Urteilen und Handeln unter Zeitnot, eine unbestimmte Verpflichtung zur Aktion setzt Politik, Wirtschaft, Massenmedien und nicht zuletzt die Wissenschaft unter Druck. Man könnte von einer sozialen Immunantwort der Gesellschaft sprechen, einem Krisenmanagement, das unterschiedliche kommunikative Anschlüsse organisiert; Anschlüsse, die zum Virus ein Verhältnis suchen. Da es in der modernen Gesellschaft keine Zentralinstanz mehr gibt, die grundlegende Direktiven festlegt, bildet jeder der gesellschaftlichen Teilbereiche andere Antikörper aus. »Corona« ist für die Politik etwas anderes als für die Wirtschaft, für die Religion etwas anderes als für die Wissenschaft. Allerdings ist die Corona-Krise nicht nur ein Ausnahmezustand, der zwei unterschiedliche Strukturen miteinander konfrontiert: die gewohnten, die wir alltäglich als ›normal‹ empfinden, und jene des Lockdowns und der Kontaktbeschränkungen, die diese unterbrechen. Die Corona-Krise ist auch ein Anlass, jenseits globaler Lieferketten über die eigene Identität nachzudenken. Wir können sie als Übung begreifen, denn ähnliche und vielleicht tödlichere Infektionskrankheiten können jederzeit neu auftreten. Sie finden in der Struktur der Weltgesellschaft beste Bedingungen vor. Hat Corona sie womöglich für immer verändert? Vorliegender Sammelband ist der Versuch, dem öffentlichen Interesse an wissenschaftlichen Resultaten ohne Verlust an Komplexität und Sinngenauigkeit gerecht zu werden. Er bringt das Nachdenken über die Pandemie in Form eines interdisziplinären Projekts auf die Höhe der gesellschaftlichen Praxis: Soziologie, Philosophie, Psychologie, Theologie, Rechtswissenschaft, Medizin und andere wissenschaftliche Programme leuchten die unterschiedlichen Dimensionen des »Gegenstands« aus, um der übergreifenden Fragestellung gerecht zu werden, die das Virus für unsere Gesellschaft darstellt. Mit Beiträgen von Dirk Baecker, Elena Esposito, Ying Fang, Heiner Fangerau, Peter Fuchs, Alexandra Grund-Wittenberg, Durs Grünbein, Hans-Ulrich Gumbrecht, Gorm Harste, Thomas Heberer, Jörg Heiser, Michael King, Alfons Labisch, Joachim Landkammer, Ding Liu, Qingshuo Liu, Carol Yinghua Lu, Marius Meinhof, Alka Menon, Hans-Georg Moeller, Arist von Schlippe, Fritz B. Simon, Werner Stegmaier, Günter Thomas und Barbara Vinken.
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JORNADAS DE FORMACIÓN NUEVOS FORMATOS PARA LA ORALIDAD EN EL AULA. 2022nd ed. Servizo de Publicacións da UDC, 2022. http://dx.doi.org/10.17979/spudc.000012.

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Abstract:
El presente volumen tiene como finalidad aglutinar y compartir los resultados de la segunda edición del curso Jornadas de formación Nuevos formatos para la oralidad en el aula (NFOA), las cuales fueron organizadas por el Departamento de didácticas específicas y métodos de investigación y diagnóstico en educación de la Universidade da Coruña (UDC), con el apoyo del Grupo de investigación HISPANIA de la misma universidad, y se celebraron los días 2, 3 y 4 de mayo del año 2022. Estas jornadas nacen como un complemento a los títulos que se imparten, en concreto, en la Facultade de Ciencias da Educación, en especial para los grados en Educación Primaria y Educación Infantil y el Master Universitario en Profesorado de ESO e Bacharelato, F.P. e Idiomas, si bien los contenidos presentan una alta pertinencia para todo el alumnado del centro y de otros de la propia universidad, tales como la Facultade de Filoloxía o la de Ciencias da Comunicación. Asimismo, se entendió que cualquier profesional en activo cuya labor se diese en torno a la enseñanza en un sentido amplio podría verse beneficiado de la asistencia al dicho curso.
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Gutiérrez Simbaqueva, Andrea. Justicia por mano propia y legitimación del Estado colombiano como ente sancionador. Universidad Libre Sede Principal, 2020. http://dx.doi.org/10.18041/978-958-5578-33-3.

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Abstract:
La presente publicación surgió como consecuencia de los reiterados reportes sobre actos violentos denominados comúnmente como justicia por mano propia, los cuales llevaron a las investigadoras a plantear la siguiente problemática: ¿qué factores inciden en el ciudadano para deslegitimar al Estado como ente sancionador, dando lugar al uso de la justicia por mano propia intentando resarcir un daño, independien-temente del sistema jurídico estatal? Se acogió la Teoría de la Justicia propuesta por John Rawls como soporte teórico, pues se considera idónea para desarrollar el principio de la Justicia como fin del Estado Social de Derecho, a partir de un sistema amplio de libertades básicas para todos, que ofrece a los asociados igualdad de oportunidades, previendo el principio de diferencia y las desigualdades socioeconó-micas, además de resaltar la prioridad de la libertad y de la justicia sobre la eficiencia de la norma. Inicialmente se planteó la hipótesis de que los factores que incidían en la sociedad colombiana para deslegitimar al Estado como ente sancionador eran: i) la ineficacia del sistema legal, ii) el dif ícil acceso a la administración de justicia, iii) el desconocimiento de los derechos por parte del ciudadano. Estas deficiencias se traducen en la vida cotidiana del ciudadano, como, por ejemplo, en las dificultades que el sistema jurídico le presenta a la persona cuando se dispone a denunciar un hecho del cual fue víctima; circunstancia que, analizada desde una perspectiva sociológica, ocasiona un alto índice de omisión de denunciasLa investigación se estructuró en los principios rectores de la teoría de la justicia de Rawls, además de soportarse metodológicamente en la teoría funcionalista de Jakobs y la teoría de los sistemas de Luhmann, quienes integran las categorías del sistema a partir de los fines del Derecho. A su vez, se aborda el análisis de la Constitución Política de Colombia, el Código Penal (Ley 599 de 2000), Jurisprudencia de las Altas Cortes, junto con la doctrina que trata el problema socio-jurídico central. Asimismo, se hace uso de muestras representativas porcen-tuales, que permiten deducir de manera aproximada la frecuencia de la conducta, los índices de denuncia e impunidad, la aceptación de esta y la percepción social generalizada de desconfianza frente a las instituciones y autoridades encargadas de administrar justicia. Los integrantes de la sociedad colombiana que ejercen, apoyan y legi-timan los actos de justicia por mano propia durante el lapso 2011 y 2017 hacen parte del corpus de investigación. Estos se identifican gracias a los datos suministrados por entidades gubernamentales y no guberna-mentales especializadas en recolección de información, que cuentan con alta credibilidad en el escenario mundial a través de cuestionarios, entrevistas y encuestas que miden los ítems relacionados.En la actualidad los asociados están cuestionando la legitimidad otorgada por el contrato social al Estado para sancionar los compor-tamientos que transgreden el bienestar general. Este cuestionamiento se ve reflejado en los actos de justicia por mano propia en los cuales la sociedad asume el papel juzgador, justificando su actuar en la opinión generalizada de ineficacia e ineficiencia estatal. Tal opinión está basada en el incumplimiento por parte del Estado de la función delegada en el contrato social.
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Fortich-Navarro, Mónica Patricia. La educación de la mujer : Concepción Arenal Ponte. Universidad Libre Sede Principal, 2022. http://dx.doi.org/10.18041/978-958-5578-92-0.

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Abstract:
Concepción Arenal Ponte (Ferrol, España, enero 31 de 1820-Vigo, España, 4 de febrero de 1893). Abogada, poeta, ensayista y periodista cuya obra se inscribe dentro del Realismo literario, es precursora del feminismo español con sus escritos y acciones sociales en defensa de los derechos y la dignidad de las mujeres. Cuando podía conformarse con la vida de privilegios artificiosos que rodeaban a las mujeres de su tiempo, ella obedeció su espíritu secular, lúcido e inconforme. Soñaba en una educación para las mujeres que no las condicionará a ser amas de casa y buenas esposas. Las aulas cerradas a las mujeres eran un signo de todos los derechos que se le habían negado bajo premisas de inferioridad intelectual, de incapacidad para el ejercicio del poder y el designio de someter su voluntad a la padre, del esposo e incluso de hijos y sobrinos. Muy a pesar de que el siglo XIX ya se había erigido en heredero de la tradición liberal de las luces, la ilustración académica fue un asunto exclusivo para los hombres. Sin importar cuantas mujeres marcharon feroces contra Versalles, la traición de los rebeldes ilustrados no pudo contra el espíritu autocrítico de mujeres como Olympe de Gouges y todas las que denunciaron una Declaración de Derechos que excluía a la mitad de la humanidad. Contrastaba con las voces como las de Rousseau, D´Alambert, y otros tantos que ilustrados partidarios de la inferioridad femenina. Es justo suponer que Concepción Arenal, para 1892 en el cenit de su obra y el final su vida, supo leer esas voces críticas de “las ilustradas” y afirmar que con determinación que: la sociedad no puede en justicia prohibir el ejercicio honrado de sus facultades a la mitad del género humano” Concepción Arenal escribe “La educación de la mujer” como un diario de su lucha y legado para el futuro. Los retratos de la educación decimonónica en España y algunos países europeos no distaba mucho de lo que pasaba en las recién independizadas colonias de ultramar. Las mujeres debían ser educadas para las denominadas “tareas de su sexo”. Y aun cuando el derecho a la educación se consolidaba como un privilegio de elites liberales, mantenía un fuerte control del clero y de sectores conservadores, todos parecían coincidir en que la educación para las mujeres consistía en formarlas en oficios y tareas que permitieran mantener su virtud, piedad y decoro como madres abnegadas y esposas fieles. En la España de Concepción Arenal los vientos renovadores que avizoraban las Cortes de Cádiz, como una ley de instrucción pública de 1814, rápidamente ceden el paso a las reformas de ese mismo año dejaban sin efecto cualquier perspectiva liberadora del sistema educativo. Por supuesto que el sistema jurídico europeo ya estaba permeado del espíritu misógino de Napoleón Bonaparte y su código civil francés (1804) de estirpe patriarcal. En el transito del su siglo, Concepción escribe su obra cuando los vientos abolicionista reclamaban derechos civiles y políticos en Norteamérica y Europa, sin embargo, para su tiempo los derechos de la mujer eran aún un utopía. El derecho a la educación para la igualdad iba a ser causa y consecuencia de una educación para la libertad a la que tan insistentemente se oponían muchos prohombres de su tiempo. En ese orden de ideas, su texto “la educación de la mujer” pone al acento en una educación para la vida, para el desarrollo de sus potencialidades para ser útil a la sociedad como agentes de cambio político. *** La obra de Concepción Arenal inaugura el proyecto Biblioteca de Autoras libres, en el marco de la creación del “Observatorio Mujer, género y violencias” de la Univesidad Libre, mediante Res. 03 de 20 de agosto de 2020 y en cumplimiento de sus actividades de Investigación, formación académica y proyección social, en armonía con los proyectos de investigación “Género, derecho y memoria histórica”, del grupo Derecho, Sociedad y estudios internacionales, y el proyecto multicampus “Identificación los roles y los estereotipos de género en la Universidad y Comunidades de Impacto: Herramientas paraIgualdad y Eliminación de todas las formas de Violencia (2021-2022)”. La colección “Biblioteca de Autoras libres” se presenta como un espacio para la difusión del pensamiento y obras de mujeres quienes a lo largo de la historia y la formación del pensamiento político, jurídico liberal que han sido piezas clave para la construcción de una sociedad más justa, tolerante, incluyente y en paz. Finalmente, es muy importante destacar cómo ejercicio de memoria para el futuro, el trabajo de transcripción y revisión de ediciones previas, realizado por de los integrantes del semillero “Género, derecho y memoria histórica”: Jorge Acevedo, María José Nieto, Lina Moreno, Julieth Guerrero, Laura Ocampo, Valentina Rodríguez, Vanessa Lesmes, María Fernanda Neira y Paula Cardenas. Sin su paciente labor de copistas, al más tradicional estilo antiguo, la colección “Biblioteca de Autoras Libres BAL”no empezaría a dar sus frutos. El proyecto BAL es una realidad gracias a la confianza y apoyo de nuestras directivas Seccionales, Dr Fernando Salinas y Dra Elizabeth García, quienes valorando la filosofia y los principios fundacionales de nuestra alma mater, acompañan este acto de memoria de mujeres que han sido una pieza fundamental en la consolidación de tradición liberal y en la igualdad de género como una necesidad urgente para la contrucción de una nueva nación.
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