Academic literature on the topic 'Dati archeologici'

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Journal articles on the topic "Dati archeologici"

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Barker, Graeme, Annie Grant, Paul Beavitt, Neil Christie, John Giorgi, Peter Hoare, Tersilio Leggio, and Mara Migliavacca. "Ancient and modern pastoralism in central Italy: an interdisciplinary study in the Cicolano mountains." Papers of the British School at Rome 59 (November 1991): 15–88. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009673.

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Abstract:
PASTORIZIA ANTICA E MODERNA NELL'ITALIA CENTRALE: UNO STUDIO INTERDISCIPLINARE NEI MONTI DEL CICOLANOQuest'articolo è un contributo al dibattito attuale, tra archeologi, di come sia possibile ricostruire la pastorizia antica attraverso i dati archeologici. I monti del Cicolano oggi vengono sfruttati ogni estate dalle gente dei villaggi circostanti per tre scopi diversi: agricoltura, pastorizia stanziale, pastorizia transumante. Il progetto comprende uno studio geomorfologico, una ricognizione archeologica, una ricerca documentaria, e studi etnoarcheologici. Il regolare insediamento stagionale cominciò nella tarda preistoria e nel periodo romano i monti furono usati da agricoltori e da pastori forse transumanti. L'agricoltura arativa e la pastorizia risultano ambedue nei documenti medioevali e postmedioevali e si possono riconoscere nel materiale archeologico raccolto. Maè assai difficile identificare differenti tipi di pastorizia nei dati archeologici forniti dalla ricognizione. L'archeologia dell'insediamento, la cultura materiale portatile, la fauna, i residui botanici creati dagli agricolturi e pastori di oggi nel Cicolano mostrano le difficoltà nel distinguere i diversi tipi di uso dei terreni alti. Ma, almeno, ci danno utili suggerimenti per sviluppare le future metodologie.
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Mannoni, Tiziano, and Anna Boato. "Archeologia e storia del cantiere di costruzione." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 39. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.5.

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Abstract:
La storia dell’architettura per più di duecento anni ha cercato di capire la costruzione attraverso le fonti scritte, raggiungendo in ciò una notevole specializzazione. La assai più recente archeologia dell’architettura sta cercando di far parlare il costruito stesso sulla sua storia, ivi compresa quella del cantiere di costruzione. I dati archeologici (sequenze stratigrafiche, datazioni archeologiche, materiali e tecniche costruttive), fatti dialogare con i dati archeometrici (orologi naturali, provenienze, caratteristiche e rarità dei materiali), secondo le regole della cultura materiale (apprendimento e trasmissione del saper fare empirico), permettono di affrontare la conoscenza delle scelte effettuate dai costruttori, le loro possibilità e le loro motivazioni (critica archeologica). E’ a questo punto che la ricerca fa un vero salto di qualità e di quantità se si rileggono con l’occhio dell’archeologo i dati scritti provenienti dai contratti di costruzione, dai permessi pubblici, dalla contabilità del cantiere e dalle stime e perizie delle opere compiute.
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Niccolucci, Franco. "ARIADNEplus: l’avventura continua." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 88–95. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00016.

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Abstract:
L’articolo descrive il progetto europeo ARIADNEplus, continuazione del precedente progetto ARIADNE. Questo nuovo progetto ha, come il precedente, l’obiettivo di superare la frammentazione degli archivi digitali di dati archeologici europei disponibili online attraverso la creazione di un catalogo. Rispetto al precedente progetto, ARIADNEplus ne estende significativamente la copertura geografica, tematica e temporale. I dati sono forniti da autorevoli istituzioni nazionali che ne garantiscono la qualità. Il catalogo permette di effettuare ricerche sui metadati, che sono conformi a standard internazionali, con vari criteri, e quindi di accedere ai dati direttamente presso l’archivio del proprietario dei dati stessi. Questi possono poi essere ulteriormente rielaborati con vari strumenti software forniti nel sistema. Tutti gli strumenti informatici utilizzati si avvalgono delle tecnologie più recenti. Una parte importante delle risorse del progetto è dedicata alla formazione degli utenti sia all’uso del sistema ARIADNEplus sia, in generale, all’applicazione in campo archeologico delle politiche e delle strategie europee riguardo alla open science.
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Arthur, Paul. "Il particolarismo napoletano altomedievale : una lettura basata sui dati archeologici." Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 107, no. 1 (1995): 17–30. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1995.3415.

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Meo, Antonino, and Paola Orecchioni. "I consumi di ceramica invetriata da mensa a Mazara tra X e XIV secolo. Nuovi dati dallo scavo di via Tenente Gaspare Romano." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (May 2021): 7–16. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001001.

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Abstract:
I consumi di ceramica invetriata da mensa a Mazara tra X e XIV secolo. Nuovi dati dallo scavo di via Tenente Gaspare Romano A distanza di decenni dalla sua esecuzione, lo scavo di Via Tenente Gaspare Romano (Mazara del Vallo -TP) si rivela un preziosissimo scrigno di dati archeologici. In particolare, il materiale ceramico recuperato da pozzi e latrine presenti sul sito consente uno sguardo che abbraccia l'epoca islamica, normanna, sveva, angioina e aragonese. L'articolo si propone di offrire una panoramica sulle ceramiche rivestite da mensa recuperate dagli scavi, che includono prodotti realizzati localmente a Mazara e oggetti importati da altri luoghi dell'isola e dal Mediterraneo.
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EBANISTA, Carlo, and Maria Grazia ORIGINALE. "L’illuminazione degli edifici di culto del santuario di Cimitile: testimonianze letterarie e dati archeologici." Hortus Artium Medievalium 26 (May 2020): 109–18. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.121694.

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van der Veen, Marijke. "An Early Medieval Hilltop Settlement in Molise: The Plant Remains from D85." Papers of the British School at Rome 53 (November 1985): 211–24. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011545.

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Abstract:
UN INSEDIAMENTO COLLINARE ALTOMEDIEVALE IN MOLISE: I RESTI BOTANICI DA D85In questo articolo si tratta dei resti botanici raccolti durante gli scavi di D85, un insediamento collinare altomedievale nella valle del Biferno in Molise. Sono state raccolte grandi quantità di resti botanici carbonizzati. Sono stati trovate le seguenti piante: frumento, orzo, miglio, avena, ceci, fave, lino, fichi, uva e coriandolo. I risultati vengono messi a confronto con i dati etnografici sulle attività relative alla lavorazione dei raccolti. L'assenza di materiale di scarto della mietitura (pula e paglia) suggerisce che i cereali non venissero trasformati sul sito ma fossero portati da altri posti. Gli altri dati archeologici (ceramica, strutture, resti di fauna, ecc.), sebbene con qualche dubbio, suggeriscono anch'essi che il sito non fosse un normale villaggio agricolo.
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Ziethen, Gabriele. "Andrea Manzo: Culture ed Ambiente. L’Africa nord–orientale dei dati archeologici e nella letteratura geografica ellenistica." Aethiopica 2 (August 6, 2013): 259–62. http://dx.doi.org/10.15460/aethiopica.2.1.550.

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9

Di Rita, Federico, Celant, Alessandra, and Conati Barbaro, Cecilia. "Interazioni tra clima, ambiente e uomo nell'evoluzione olocenica del delta del Tevere: dati paleobotanici e ritrovamenti archeologici." Rendiconti Online della Società Geologica Italiana, Vol. 18 (January 16, 2012): 19–23. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2011.60.

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Buccellato, Anna, Fulvio Coletti, and Emanuele Giannini. "Sistematizzazione dei dati archeologici nel suburbio ostiense tra la valle di Malafede e i lembi dello Stagno." Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, no. 130-2 (November 5, 2018): 315–20. http://dx.doi.org/10.4000/mefra.5889.

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Dissertations / Theses on the topic "Dati archeologici"

1

Tomassini, Monia. "Approccio bayesiano nell'analisi dei dati archeologici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3694/.

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Zanchi, Vanessa <1991&gt. "La cosmesi nel mondo romano: tra mito, fonti letterarie e dati archeologici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14604.

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Abstract:
La cosmesi nel mondo romano affonda le proprie radici nella mitologia classica e nell'uso rituale e religioso di tali preparati. Grazie all'analisi delle fonti e allo studio dei reperti archeologici, è possibile non solo conoscere l'effettivo impiego quotidiano dei cosmetici e loro diffusione, ma anche individuare gli ingredienti che li componevano, i luoghi e le modalità di produzione.
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Bondi, Mila <1973&gt. "Paesaggi monastici nel Ravennate tra fonti scritte e dati archeologici (VIII – XIII secolo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5072/1/bondi_mila_tesi.pdf.

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Abstract:
Il progetto di ricerca ha come oggetto di studio cinque monasteri ravennati (urbani e suburbani, maschili e femminili) di cui si volevano conoscere le strutture monastiche, le dotazioni patrimoniali (di cui è stata effettuata la mappatura) e le forme di economia sviluppate, utilizzando le fonti scritte provenienti dagli archivi monastici e i dati archeologici disponibili. Nello specifico, i monasteri selezionati (da intendersi come sede di monaci organizzati secondo una Regola) sono: Sant’Apollinare in Classe, San Severo, Santa Maria in cereseo, San Martino post ecclesiam maiorem, Sant’Andrea maggiore. L’arco cronologico preso in esame è compreso tra il secolo VIII e il XIII. Dall’elaborazione dei dati si è tentato di ricostruire la storia della comunità monastica così come è deducibile dalle fonti scritte, di conoscere le strutture dei monasteri e delle loro dipendenze, in base alle informazioni desumibili dalle fonti scritte, dagli scavi archeologici quando disponibili e dalle fonti iconografiche, di comprendere la formazione dei patrimoni monastici, la loro gestione e il ruolo svolto dai monasteri nel territorio in cui si concentravano i beni e di ricostruire il contesto naturale e le forme insediative in cui tali beni erano inseriti.
The object of the research is the study of five monasteries (urban and suburban, male and female) in the area of Ravenna. The aim was to understand the nature of monastic buildings, endowments (which have been mapped) and economic activities, using written sources from monastic archives and archaeological records. The monasteries chosen were: Sant’Apollinare in Classe and San Severo (both male and set in Classe), Santa Maria in Cereseo, San Martino post Ecclesiam maiorem, Sant’Andrea maggiore, which are all set in Ravenna and female. The history of the each monastery was reconstructed in order to know the monastic buildings and their annexes in the territory (using also iconographical and cartographical sources), as well as to understand how monastic community formed their endowments, which was the assets administration, which role monasteries performed in the territory where their estates were concentrated, and also to reconstruct the environment and settlement shapes where those properties were set.
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Bondi, Mila <1973&gt. "Paesaggi monastici nel Ravennate tra fonti scritte e dati archeologici (VIII – XIII secolo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5072/.

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Abstract:
Il progetto di ricerca ha come oggetto di studio cinque monasteri ravennati (urbani e suburbani, maschili e femminili) di cui si volevano conoscere le strutture monastiche, le dotazioni patrimoniali (di cui è stata effettuata la mappatura) e le forme di economia sviluppate, utilizzando le fonti scritte provenienti dagli archivi monastici e i dati archeologici disponibili. Nello specifico, i monasteri selezionati (da intendersi come sede di monaci organizzati secondo una Regola) sono: Sant’Apollinare in Classe, San Severo, Santa Maria in cereseo, San Martino post ecclesiam maiorem, Sant’Andrea maggiore. L’arco cronologico preso in esame è compreso tra il secolo VIII e il XIII. Dall’elaborazione dei dati si è tentato di ricostruire la storia della comunità monastica così come è deducibile dalle fonti scritte, di conoscere le strutture dei monasteri e delle loro dipendenze, in base alle informazioni desumibili dalle fonti scritte, dagli scavi archeologici quando disponibili e dalle fonti iconografiche, di comprendere la formazione dei patrimoni monastici, la loro gestione e il ruolo svolto dai monasteri nel territorio in cui si concentravano i beni e di ricostruire il contesto naturale e le forme insediative in cui tali beni erano inseriti.
The object of the research is the study of five monasteries (urban and suburban, male and female) in the area of Ravenna. The aim was to understand the nature of monastic buildings, endowments (which have been mapped) and economic activities, using written sources from monastic archives and archaeological records. The monasteries chosen were: Sant’Apollinare in Classe and San Severo (both male and set in Classe), Santa Maria in Cereseo, San Martino post Ecclesiam maiorem, Sant’Andrea maggiore, which are all set in Ravenna and female. The history of the each monastery was reconstructed in order to know the monastic buildings and their annexes in the territory (using also iconographical and cartographical sources), as well as to understand how monastic community formed their endowments, which was the assets administration, which role monasteries performed in the territory where their estates were concentrated, and also to reconstruct the environment and settlement shapes where those properties were set.
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Segantini, Lisa <1989&gt. "La questione delle unità pluriabitative ad Ostia: un riesame critico dei dati archeologici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7610.

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Abstract:
Questo lavoro si pone l’obiettivo di affrontare criticamente la questione complessa dell’unità pluriabitativa in Ostia Antica, partendo da un inquadramento dell’evoluzione urbanistica e della storia degli scavi archeologici ivi effettuati, per affrontare poi la dibattuta questione dell’origine, dello sviluppo e del significato di questa tipologia abitativa, affrontando l’analisi delle insulae più significative dal punto di vista plano-altimetrico, con un’attenzione particolare per la loro differente destinazione sociale.
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Troche, Facundo Daniel <1985&gt. "Il sistema della pesca nel lago di Galilea al tempo di Gesù. Indagine sulla base dei papiri documentari e dei dati archeologici e letterari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7098/1/Troche_Facundo_Tesi.pdf.

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Abstract:
Dopo un’introduzione sull’economia nel mondo antico e nella Galilea, la tesi affronta una rappresentazione storica de “Il Mare di Galilea tra l’antichità e oggi” (cap. 3). Seguono i capitoli sulle “Tecniche e le attrezzature di pesca” (cap.4) e su “Città, villaggi e aree di pesca” (Cap. 5). Due capitoli riguardano più particolarmente l’attività economica in senso stretto: “L’organizzazione dell’attività” (cap. 6) e “Commercio ed esportazione” (cap. 7). Chiudono la tesi due capitoli di carattere più metodologico: una rappresentazione degli agenti sociali della pesca (“i pescatori”) condotta ispirandosi alla network Analysis e un’analisi antropologica del loro sistema di vita (capitolo finale).La tesi è basata essenzialmente su tre corpi di documentazione: papiri documentari, dati archeologici, fonti storiche e letterarie. Molti dei documenti reperiti, in lingua greca, non erano mai stati tradotti in lingue moderne.La tesi consta – oltre ai diversi capitoli – anche di un’appendice documentaria molto estesa
The thesis regards different aspects of the fishing infustry in the lake of Galilee during the first century. It addresses practical issues such as the fishing techniques and the tackle used, the fishing grounds and seasons, the organization and regulations of the industry, the taxation, the fish commerce and the socio-economic level of fishermen.It is based in documentary papyri, inscriptions, literary and arcaeological data as well as social sciences theories, anthropological studies and ethnograpical data.
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Troche, Facundo Daniel <1985&gt. "Il sistema della pesca nel lago di Galilea al tempo di Gesù. Indagine sulla base dei papiri documentari e dei dati archeologici e letterari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7098/.

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Abstract:
Dopo un’introduzione sull’economia nel mondo antico e nella Galilea, la tesi affronta una rappresentazione storica de “Il Mare di Galilea tra l’antichità e oggi” (cap. 3). Seguono i capitoli sulle “Tecniche e le attrezzature di pesca” (cap.4) e su “Città, villaggi e aree di pesca” (Cap. 5). Due capitoli riguardano più particolarmente l’attività economica in senso stretto: “L’organizzazione dell’attività” (cap. 6) e “Commercio ed esportazione” (cap. 7). Chiudono la tesi due capitoli di carattere più metodologico: una rappresentazione degli agenti sociali della pesca (“i pescatori”) condotta ispirandosi alla network Analysis e un’analisi antropologica del loro sistema di vita (capitolo finale).La tesi è basata essenzialmente su tre corpi di documentazione: papiri documentari, dati archeologici, fonti storiche e letterarie. Molti dei documenti reperiti, in lingua greca, non erano mai stati tradotti in lingue moderne.La tesi consta – oltre ai diversi capitoli – anche di un’appendice documentaria molto estesa
The thesis regards different aspects of the fishing infustry in the lake of Galilee during the first century. It addresses practical issues such as the fishing techniques and the tackle used, the fishing grounds and seasons, the organization and regulations of the industry, the taxation, the fish commerce and the socio-economic level of fishermen.It is based in documentary papyri, inscriptions, literary and arcaeological data as well as social sciences theories, anthropological studies and ethnograpical data.
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SCALZI, SERAFINO. "Un WebGIS per la gestione e la pubblicazione di dati archeologici: ricognizioni, indagini territoriali e scavi stratigrafici nel Comprensorio Universitario di Roma “Tor Vergata”." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201877.

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GENTILE, VINCENZO. "Integrazione di indagini geofisiche, dati satellitari e tecniche di rilievo 3D presso il sito archeologico di Egnazia." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/72901.

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Abstract:
Egnazia è un importante sito archeologico localizzato in Puglia sul litorale adriatico tra Bari e Brindisi. La frequentazione più antica del territorio è datata all’età del Bronzo (XVI secolo a.C.). Il centro si dota della prima sistemazione di tipo urbano e fra l’età di Augusto e il I secolo d.C. si realizzano gli spazi e le strutture tipiche di una città romana. Alla fine del VI secolo l’abitato torna a restringersi entro l’antica acropoli e perdura fino al XIII secolo. All’interno del sito è presente un articolato sistema viario caratterizzato da un’arteria principale, la via Traiana, che attraversa Egnazia in direzione Nord Ovest-Sud Est, separa le aree pubbliche dagli spazi residenziali e produttivi e prosegue alla volta di Brindisi, divenendo un asse di rilievo anche nell’organizzazione del territorio. Da quest’ultima si snodano degli assi viari secondari con la funzione di collegare tutti i settori della città. In questa tesi vengono presentati i risultati di una ricerca multidisciplinare effettuata con lo scopo di comprendere l’articolato sistema viario della città tramite lo studio integrato di mappe storiche e moderne, l’analisi di immagini aeree e satellitari multispettrali, multi temporali, multi scalari (MIVIS, QuickBird e Google Earth), prospezioni geofisiche elettromagnetiche e rilievi tridimensionali (laser scanner) di un importante struttura quale il criptoportico. L’integrazione di più metodologie ha aumentato la probabilità di successo della ricerca poiché ha fornito informazioni oggettive tramite la valutazione della convergenza di più parametri che descrivono la stessa situazione. Questo tipo di approccio, scientifico, tecnologico ed innovativo, grazie alla collaborazione con diversi istituti di ricerca nazionali ed internazionali, è stato trasferito ed applicato infine in numerosi contesti archeologici localizzati in territorio internazionale (città romana di Doclea (Montenegro), la Fortezza di Ighram Aousser (Marocco) e i siti archeologici di Tell El Maskhuta (Egitto), Umm ar-Rasas (Giordania) e Gur (Iran)) caratterizzati da peculiari condizioni geologiche e geografiche.
Egnazia is an important archaeological site located in Puglia on the Adriatic coast between Bari and Brindisi. The oldest human settlement is dated back at the Bronze age (XVI century B.C.). The first urban system was created between the IV and III century B.C. and the typical roman structures were built between the Augustan age and the I century A.C. After the half of the IV century the settlement reduces its size in the old acropolis and it lasts until the XIII century A.C. In the roman city there is a complex road system characterized by a main road that travels through Egnazia towards North West-South East; it separates the public, productive and economic areas from the residential zone and it proceeds in the direction of Brindisi becoming an important point in the organization of the territory. This road has access to secondary axis which join or unite all the sectors of the city. In this thesis the results of a multidisciplinary research are presented. It was carried out with the purpose of understanding the road system of the city through the study of historical and modern maps, the analysis of multispectral, multi-temporal, multi-scalar aerial and satellite images (MIVIS, QuickBird, Google™ earth images), electromagnetic geophysical data and tridimensional survey (laser scanner) of an important structure like the cryptoporticus. The integration of different methodologies has enhanced the probability of success of the research since has provided objective information through the evaluation of diverse parameters describing the same situation. This scientific, technological and innovative multidisciplinary research was transferred and applied in different archaeological sites (the roman city of Doclea (Montenegro), the fortification of Ighram Aousser (Morocco), the archaeological site of Tell El Maskhuta (Egypt), Umm ar-Rasas (Jordan) and Gur (Iran) located in international countries and characterized by different geological and geographical conditions, with the collaboration between Italian and international institution of research.
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La, Mura Francesco. "Tecniche di Preparazione di Dataset da Immagini Satellitari di Siti Archeologici per Elaborazioni con Deep Learning." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20428/.

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Abstract:
Questa tesi riporta il contributo dato ad un progetto di applicazione di deep learning al remote sensing nell’ambito dell’archeologia. Il progetto ha come obiettivo quello di sviluppare una rete neurale, che sia in grado di analizzare una zona di interesse degli archeologi data in input, per dare come output una serie di possibili siti archeologici. L’area da cui provengono le immagini che verranno usate nella creazione del dataset è il governatorato di al-Q ̄adisiyya, che si trova in Iraq. Il progetto si inserisce come una delle tante iniziative portate avanti dall’Università di Bologna nel medioriente, infatti in ambito archeologico l’Alma Mater porta avanti due progetti molto importanti: Eduu dedicato alla divulgazione del patrimonio archeologico e culturale iracheno, e Qadis, pensato per la ricognizione mirata di siti archeologici con tecnologie avanzate. Per gli archeologi la ricerca dei siti di scavo tramite l’uso di tecniche di remote sensing, è un’attività dispendiosa a livello temporale. Da qui nasce il desiderio di tentare l’automazione di questo processo, o per lo meno di fornire un supporto automatizzato all’umano,così da poter meglio spendere tempo ed energie su altre attività relative alla professione di archeologo. In questo contesto, lo scopo del lavoro di tesi è quello di collaborare al progetto con la creazione di un dataset, che sia adatto per l’allenamento di un modello direte neurale, che sarà poi usato per automatizzare il processo di individuazione, si presume che automatizzare questo processo possa aiutare gli archeologi a migliorare ancora di più la loro produttività con un risparmio di tempo e risorse. Un altro obiettivo è quello di abbattere la barriera di significato tra archeologi e data scientist, permettendo ad entrambi di collaborare nella creazione di un modello di rete neurale, che sfrutti le conoscenze umane per ottenere risultati migliori rispetto ad un modello allenato senza alcun interazione con gli esperti del settore.
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Books on the topic "Dati archeologici"

1

Paola, Moscati, ed. Trattamento di dati negli studi archeologici e storici. Roma: Bulzoni, 1990.

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2

Giovannini, Fabio. Natalità, mortalità e demografia dell'Italia Medievale sulla base dei dati archeologici. Oxford: Archaeopress, 2001.

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3

Natalità, mortalità e demografia dell'Italia medievale sulla base dei dati archeologici. Oxford: John and Erica Hedges, 2001.

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4

Dalla villa al monastero: Nuovi dati archeologici da S. Maria di Grottaferrata. Oxford: Archaeopress, 2014.

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5

Longu, Pierpaolo. Le ricerche dei cuerpos santos a Cagliari: I dati archeologici ed epigrafici. Tricase (LE) - Italy: Youcanprint self-publishing, 2016.

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6

Serenita, Papaldo, and Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Italy), eds. Strutturazione dei dati delle schede di catalogo: Beni mobili archeologici e storico-artistici. Roma: Ministero per i beni culturali e ambientali, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, 1988.

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7

Franca, Parise Badoni, Ruggeri Giove Maria, and Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Italy), eds. Strutturazione dei dati delle schede di catalogo: Beni archeologici immmobili [sic] e territoriali. Roma: Ministero per i beni culturali e ambientali, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, 1988.

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8

Manzo, Andrea. Culture ed ambiente: L'Africa nord-orientale nei dati archeologici e nella letteratura geografica ellenistica. Napoli: Istituto universitario orientale, 1996.

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9

L'opera poligonale di Madonna della Libera di Venafro (IS): Studi storici e dati archeologici. Cerro al Volturno (IS): Volturnia edizioni, 2017.

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10

Anzidei, A. P. Roma e il lazio dall'età della pietra alla formazione della città: I dati archeologici. Roma: Quasar, 1985.

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Book chapters on the topic "Dati archeologici"

1

Arcifa, Lucia. "‘Insularità’ siciliana e Mediterraneo altomedievale. Dati archeologici e quadri territoriali tra VIII e IX secolo." In Southern Italy as Contact Area and Border Region during the Early Middle Ages, 125–48. Köln: Böhlau Verlag, 2017. http://dx.doi.org/10.7788/9783412510473.125.

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2

Furlan, Guido. "Costruzione e manutenzione dei condotti fognari delle città romane. Il contributo dell’opera di Livio all’interpretazione dei dati archeologici." In Giornale Italiano di Filologia - Bibliotheca, 567–80. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2021. http://dx.doi.org/10.1484/m.gifbib-eb.5.125343.

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3

Eggert, Daniel, Dennis Hücker, and Volker Paelke. "Augmented Reality Visualization of Archeological Data." In Cartography from Pole to Pole, 203–16. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-32618-9_15.

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4

Sitara, Maria, and Eleni Vouligea. "Open Access to Archeological Data and the Greek Law." In Communications in Computer and Information Science, 170–79. Cham: Springer International Publishing, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-11710-2_16.

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Iadanza, Carla, Gabriele Leoni, Daniele Spizzichino, Alessandro Trigila, Claudio Margottini, Massimo Osanna, Bruno de Nigris, et al. "Instability Processes and SAR Data Analysis in the Pompeii Archeological Park." In Springer Geology, 597–613. Cham: Springer International Publishing, 2023. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-13810-2_31.

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Forney, C., J. Forrester, B. Bagley, W. McVicker, J. White, T. Smith, J. Batryn, et al. "Surface Reconstruction of Maltese Cisterns Using ROV Sonar Data for Archeological Study." In Advances in Visual Computing, 461–71. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-24028-7_43.

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7

Busana, Maria Stella, and Claudia Forin. "La villa nell’opera di Tito Livio. Tra fonte letteraria e dato archeologico." In Giornale Italiano di Filologia - Bibliotheca, 543–65. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2021. http://dx.doi.org/10.1484/m.gifbib-eb.5.125342.

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8

Lozny, Ludomir R. "Social Change in the North Central European Plains, 600–900s CE: Archeological Data." In SpringerBriefs in Anthropology, 9–41. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-6815-8_2.

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9

Pellegrini, Alessandro, and Alessandro Asta. "Evolution of the coastal landscape in eastern Veneto: new data from preventive archaeology; Il parco archeologico di Saturo (Leporano-TA) millenni di storia, decenni di incuria." In Proceedings e report, 117–26. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.13.

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Abstract:
A preventive archeology study was recently conducted in the Caorle area (Province of Venice). Several new datasets have been now managed by computerized analysis with the aim of protect archaeological heritage and, possibly, to realize new predictive models for archaeological research and for landscape management.
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10

Cera, Giovanna. "Understanding the settlement dynamics of the Ionian coastal area of Salento (Puglia, Southern Italy): the contribution of new archeological data from the fortified Messapian centre at Li Schiavoni." In Proceedings e report, 7–16. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.02.

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Abstract:
Located about 4 km northeast of the Ionian coast, the small fortified Messapian settlement at Li Schiavoni (Puglia, Southern Italy) occupy an extensive plateau, controlling the territory. The stratigraphic research has revealed part of a house, remains of burials and some sections of the fortification wall. The walls, built during the Archaic period, was restored and reinforced during the Hellenistic Age, perhaps because of an imminent threat. Thanks to the special focus on the new archaeological data from the Li Schiavoni settlement, we can highlight some aspects related to the settlement system on the Ionian coast of the Salento (Puglia, Southern Italy).
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Conference papers on the topic "Dati archeologici"

1

Albrecht, Conrad M., Chris Fisher, Marcus Freitag, Hendrik F. Hamann, Sharathchandra Pankanti, Florencia Pezzutti, and Francesca Rossi. "Learning and Recognizing Archeological Features from LiDAR Data." In 2019 IEEE International Conference on Big Data (Big Data). IEEE, 2019. http://dx.doi.org/10.1109/bigdata47090.2019.9005548.

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2

Maurizio, F., F. Giovanni, P. Gaetano, and R. Antonio. "Enhancement and filtering of magnetic data in archeological sites." In 5th EEGS-ES Meeting. European Association of Geoscientists & Engineers, 1999. http://dx.doi.org/10.3997/2214-4609.201406376.

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3

Ancona, M., W. Cazzola, and D. D'Agostino. "Smart data caching in archeological wireless applications: the PAST solution." In Proceedings Eleventh Euromicro Conference on Parallel, Distributed and Network-Based Processing. IEEE, 2003. http://dx.doi.org/10.1109/empdp.2003.1183636.

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4

Cimino, Antonio, Giuseppe De Marco, and Stefano Magaudda. "L’informatizzazione e la divulgazione del Catasto Gregoriano e della cartografia storica di Roma." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7993.

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Abstract:
Il progetto d’informatizzazione del Catasto Gregoriano Urbano di Roma è stato avviato circa dieci anni fa, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo, ed è ora nella sua fase conclusiva. Il progetto è stato realizzato dal Dipartimento di Studi Urbani dell’università di Roma Tre, dall’Archivio di Stato di Roma, dalla Sovrintendenza Capitolina e dall’Archivio Capitolino e l’attività di ricerca ha permesso di ricostruire l'immagine urbana ed archeologica della Roma preunitaria e post-unitaria. Le mappe del Catasto Gregoriano e i relativi brogliardi costituiscono la base del Sistema Informativo Geografico (GIS) al quale sono stati collegati altri documenti cartografici e documentali: la pianta di Roma di G.B. Nolli del 1748; un consistente numero di schede relative a documenti di archivio in materia di architettura urbana e archeologia; documenti iconografici sulla architettura della città storica. Il progetto intende conseguire un duplice obiettivo: realizzare un sistema informativo geografico in grado di contenere, gestire e divulgare i dati sulla città storica provenienti da fonti diverse; creare uno strumento web a carattere partecipativo e didattico destinato ad un’ampia platea di utenti e non solo a ricercatori e studiosi del settore. La piattaforma web e la banca dati geografica sono state integralmente realizzate con prodotti e software Open Source. The digitization of the Gregorian Urban Cadastre of Rome (Catasto Gregoriano Urbano di Roma) has started about ten years ago thanks to the funding by the Cariplo Foundation, and it is now in its final stage. The project has been implemented by the Department of Urban Studies of the “Roma Tre” University, the Archivio di Stato di Roma, the Sovrintendenza Capitolina and the Archivio Capitolino. The research has allowed to reconstruct the archaeological and urban image of Rome in the pre- and post-unification periods. The maps and registers of the Gregorian Cadastre represent the basis of the Geographic Information System (GIS), which has been linked to maps and documents from other sources: the 1748 map of Rome by G. B. Nolli, a substantial number of datasheets from archive documents related to buildings and archeology, other iconographic documents concerning the architecture of the old town. The project has a dual purpose: on the one hand, the implementation of a GIS able to store, manage and disseminate data about the historic city from different sources; on the other, the activation of a participatory and educational web tool open to a wide audience, not only to researchers and scholars of this particular field. The web platform and the geographic database have been fully implemented with Open Source products and software.
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5

Ventura, Paola, and Paola Maggi. "Importazioni di ceramiche fini orientali ad Aquileia. Nuovi dati dalle collezioni storiche del Museo Archeologico Nazionale." In 31st Congress of the Rei Cretariae Romanae Fautores, Cluj-Napoca, Romania. Archaeopress Archaeology, 2020. http://dx.doi.org/10.32028/9781789697483-16.

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6

Borsan, Tudor. "AN EXPLORATORY ANALYSIS OF TOPOGRAPHIC AND ARCHEOLOGICAL DATA GATHERED DURING SYSTEMATIC RESEARCH." In 13th SGEM GeoConference on INFORMATICS, GEOINFORMATICS AND REMOTE SENSING. Stef92 Technology, 2013. http://dx.doi.org/10.5593/sgem2013/bb2.v1/s11.003.

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7

Trogu, A., G. Ranieri, L. Piroddi, F. Loddo, and M. Cogoni. "New GPR Data from the Archeological Site of Mont’e Prama (Sardinia, Italy)." In Near Surface Geoscience 2016 - 22nd European Meeting of Environmental and Engineering Geophysics. Netherlands: EAGE Publications BV, 2016. http://dx.doi.org/10.3997/2214-4609.201602032.

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8

Reyes Martínez, Antonio, and Encarnación Reyes Martínez. "Reinterpretación del trazado de la coracha zirí de Granada a la luz de los nuevos datos arqueológicos." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11550.

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Abstract:
Reinterpreting the layout of Granada’s ziri coracha in the light of new archaeological data This article talks about the archeological intervention carried out in Concepción de Zafra street n°3 of Granada next to the Darro river. The house uses the perimeter wall East of Nasrid Maristan. Under this wall another tapial wall was discovered and possibly belonging to the coracha of the eleventh century.
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9

Roascio, Stefano, Luigi Oliva, and Francesca Romana Paolillo. "SANTA MARIA NOVA (VIA APPIA ANTICA, ROME), II – XX A.D. ARCHAEOLOGY OF ARCHITECTURE OF A LONGLIFE BUILDING." In ARQUEOLÓGICA 2.0 - 9th International Congress & 3rd GEORES - GEOmatics and pREServation. Editorial Universitat Politécnica de Valéncia: Editorial Universitat Politécnica de Valéncia, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/arqueologica9.2021.12530.

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Abstract:
The historical complex of Santa Maria Nova, located in the heart of the Parco Archeologico dell'Appia Antica in Rome, is a real monumental "palimpsest" that has been developed from the Second century A.D. until the last restorations, which have transformed it into an exhibition center of the via Appia Antica, within an archaeological, monumental and landscape context unique in the world. The contribution aims to illustrate the analysis, conducted through the methodologies of the archaeology of architecture, which has identified the various building phases that make up the monument as it has reached us to date, and studied the transformations of volumes and interior spaces due to changes in the intended use occurred over the centuries.
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10

Gabriele, Marzia. "DETECTING AND MAPPING FLASH FLOODING WITH SYNTHETIC APERTURE RADAR (SAR) SATELLITE DATA: THE METAPONTO PLAIN CULTURAL LANDSCAPE CASE STUDY." In ARQUEOLÓGICA 2.0 - 9th International Congress & 3rd GEORES - GEOmatics and pREServation. Editorial Universitat Politécnica de Valéncia: Editorial Universitat Politécnica de Valéncia, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/arqueologica9.2021.12115.

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Abstract:
Due to Climate change, unpredictable and uncertain weather conditions increase the likelihood of natural disasters, which correlates to major impacts on Cultural Landscapes and Heritage sites. Thanks to SAR sensors, continuous and rapid information can be collected with satellite data. When a sensor generates a directed beam of pulses, terrain returns high-resolution radar-frequency reflected energy, enabling a first effective data implementation, helping to quickly localize where damage occurred during a flash-flood event. This could facilitate after-disaster response through rapid delivery and coordination of rescue operations. Synthetic Aperture Radar (SAR) data is capable of passing through clouds and weather phenomena and continuously monitor a flooding event by plotting its patterns for a cost-effective flood mapping. Free availability of SAR data through the European Space Agency’s (ESA) Sentinel-1 SAR mission created a major opportunity for flood extent monitoring. The chosen case study is the area of the Metaponto Plain in Basilicata, southern Italy, which recently earned a candidacy as UNESCO site. In the effort of protecting Cultural Landscape and archeological Heritage, local authorities have to face multiple challenges coming from climate change and the impact of human activity. The object of this study is the flash-flooding event occurred on the 12th of November 2019, which was reported to be an extreme hydrological event, causing important damages to the agricultural landscapes and cultural heritage sites. The Metaponto area exemplifies multiple pressures deriving from climate change and human activity, thus having to cohabit within an important cultural landscape and archeological heritage. The workflow here presented can be quickly implemented to extract information through simple and effortless algorithms, providing mid-regional scale event maps with a good resolution, and it is formally aimed at user-end Control Centres for putting in place rapid risk mitigation actions.
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Reports on the topic "Dati archeologici"

1

Wheaton, Thomas R., Susan Travis, Denise Messick, Lisa O'Sreen, and Leslie Raymer. Archeological Data Recovery at Darrow (16AN54), Ascension Parish, Louisiana. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, February 1998. http://dx.doi.org/10.21236/ada347149.

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2

Lee, R. D., J. Brizzee, and L. White. Digital conversion of INEL archeological data using ARC/INFO and Oracle. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), November 1993. http://dx.doi.org/10.2172/10167643.

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3

Yakubik, Jill-Karen, Benjamin Maygarden, Tristram R. Kidder, Shannon Dawdy, and Kenneth Jones. Archeological Data Recovery of the Camino Site (16JE223), A Spanish Colonial Period Site Near New Orleans, Louisiana. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, March 1996. http://dx.doi.org/10.21236/ada286872.

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4

Lafferty, III, Sierzchula Robet H., and Michael C. Archeological Data Recovery by Controlled Surface Collection in the Portion of 23SO496 to be Adversely Affected by the Castor River Enlargement Project, Stoddard County, Missouri. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, April 1990. http://dx.doi.org/10.21236/ada263251.

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5

Michalak, Julia, Josh Lawler, John Gross, and Caitlin Littlefield. A strategic analysis of climate vulnerability of national park resources and values. National Park Service, September 2021. http://dx.doi.org/10.36967/nrr-2287214.

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Abstract:
The U.S. national parks have experienced significant climate-change impacts and rapid, on-going changes are expected to continue. Despite the significant climate-change vulnerabilities facing parks, relatively few parks have conducted comprehensive climate-change vulnerability assessments, defined as assessments that synthesize vulnerability information from a wide range of sources, identify key climate-change impacts, and prioritize vulnerable park resources (Michalak et al. In review). In recognition that funding and planning capacity is limited, this project was initiated to identify geographies, parks, and issues that are high priorities for conducting climate-change vulnerability assessments (CCVA) and strategies to efficiently address the need for CCVAs across all U.S. National Park Service (NPS) park units (hereafter “parks”) and all resources. To help identify priority geographies and issues, we quantitatively assessed the relative magnitude of vulnerability factors potentially affecting park resources and values. We identified multiple vulnerability factors (e.g., temperature change, wildfire potential, number of at-risk species, etc.) and sought existing datasets that could be developed into indicators of these factors. To be included in the study, datasets had to be spatially explicit or already summarized for individual parks and provide consistent data for at least all parks within the contiguous U.S. (CONUS). The need for consistent data across such a large geographic extent limited the number of datasets that could be included, excluded some important drivers of climate-change vulnerability, and prevented adequate evaluation of some geographies. The lack of adequately-scaled data for many key vulnerability factors, such as freshwater flooding risks and increased storm activity, highlights the need for both data development and more detailed vulnerability assessments at local to regional scales where data for these factors may be available. In addition, most of the available data at this scale were related to climate-change exposures, with relatively little data available for factors associated with climate-change sensitivity or adaptive capacity. In particular, we lacked consistent data on the distribution or abundance of cultural resources or accessible data on infrastructure across all parks. We identified resource types, geographies, and critical vulnerability factors that lacked data for NPS’ consideration in addressing data gaps. Forty-seven indicators met our criteria, and these were combined into 21 climate-change vulnerability factors. Twenty-seven indicators representing 12 vulnerability factors addressed climate-change exposure (i.e., projected changes in climate conditions and impacts). A smaller number of indictors measured sensitivity (12 indicators representing 5 vulnerability factors). The sensitivity indicators often measured park or landscape characteristics which may make resources more or less responsive to climate changes (e.g., current air quality) as opposed to directly representing the sensitivity of specific resources within the park (e.g., a particular rare species or type of historical structure). Finally, 6 indicators representing 4 vulnerability factors measured external adaptive capacity for living resources (i.e., characteristics of the park and/or surrounding landscape which may facilitate or impede species adaptation to climate changes). We identified indicators relevant to three resource groups: terrestrial living, aquatic living (including living cultural resources such as culturally significant landscapes, plant, or animal species) and non-living resources (including infrastructure and non-living cultural resources such as historic buildings or archeological sites). We created separate indicator lists for each of these resource groups and analyzed them separately. To identify priority geographies within CONUS,...
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