Relevant bibliographies by topics / Deformità

Contents

  1. Journal articles
  2. Dissertations / Theses
  3. Books
  4. Book chapters
  5. Conference papers
  6. Reports

Academic literature on the topic 'Deformità'

Author: Grafiati
Published: 4 June 2021
Last updated: 21 February 2023

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Journal articles on the topic "Deformità"

1

Couturaud, B., S. Alran, F. Reyal, V. Fouchotte, I. Cothier-Savey, and A. Fitoussi. "Chirurgia delle deformità mammarie." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale 15, no. 1 (November 2015): 1–16. http://dx.doi.org/10.1016/s1636-5577(15)74137-4.

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2

Di Filippo, P., S. Latini, D. D’Eramo, D. Tomassini, A. Massarini, A. Gillio, and M. Perrota. "Trattamento della deformità di Haglund." LO SCALPELLO-OTODI Educational 30, no. 3 (December 2016): 181–83. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-016-0185-5.

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3

Langlais, T., R. Pietton, R. Laurent, R. Kabbaj, J. Rouissi, P. Mary, and R. Vialle. "Tecniche chirurgiche nel trattamento delle deformità congenite del rachide." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica 18, no. 1 (2022): 1–18. http://dx.doi.org/10.1016/s2211-0801(22)00004-8.

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4

Canepa, G., and A. Renieri. "Erratum to: Atlante elementare delle deformità congenite dello scheletro." La radiologia medica 114, no. 8 (November 19, 2009): 1386. http://dx.doi.org/10.1007/s11547-009-0500-9.

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5

Parisini, P., M. Di Silvestre, G. Bakaloudis, A. Lolli, and K. Martikos. "La correzione chirurgica delle deformità post-traumatiche toraciche e lombari." LO SCALPELLO-OTODI Educational 21, no. 2 (December 2007): 70–73. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-007-0066-z.

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6

Mora, R., B. Bertani, G. Tuvo, and L. Pedrotti. "Le fratture diafisarie delle ossa lunghe. Correzione delle deformità post-traumatiche." LO SCALPELLO-OTODI Educational 29, no. 1 (March 4, 2015): 55–61. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-015-0104-1.

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7

Rafele, Antonio, and Guerino Bovalino. "Rappresentazioni e implicazioni sociologiche della deformità in Elephant Man di David Lynch." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (March 2020): 44–55. http://dx.doi.org/10.3280/ses2020-002004.

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8

Giacomini, P. G., S. Rubino, S. Mocella, M. Pascali, and S. Di Girolamo. "Approach to the correction of drooping tip: common problems and solutions." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 295–302. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-911.

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Abstract:
La punta cadente è una fastidiosa deformità estetica e funzionale del naso. L’aspetto della punta è influenzato da aspetti sia statici che dinamici. Per questo motivo, appare logico tenere in considerazione questi fattori nel pianificare la correzione chirurgica di questa deformità. Molti studi hanno affrontato questo argomento, ma il trattamento resta controverso. Per rendere efficace la chirurgia della punta appare indispensabile identificare le caratteristiche anatomiche fondamentali della punta stessa. Diversi angoli e misure possono essere calcolati per definire la posizione della punta tra cui: l’angolo nasolabiale, l’asse della narice, l’angolo di rotazione della punta in rapporto al piano di Francoforte, l’angolo columellare-facciale. L’obiettivo di questo studio è focalizzare l’attenzione sulla nostra esperienza personale sulle alterazioni anatomiche del naso che meritano una correzione e sulle procedure chirurgiche necessarie per ottenere risultati soddisfacenti nel trattamento della punta cadente. Nel presente studio sono stati presi in considerazione la proiezione e la rotazione della punta pre e post-operatorie. La correzione della punta cadente è stata ottenuta mediante settorinoplastica aperta o chiusa a seconda dei casi. La tecnica prevalentemente usata per riposizionare la punta è risultata essere il raddrizzamento del setto (41/41 casi) e la tecnica Tongue-in-groove (36/41 casi) (87,6%). Lo strut columellare è stato impiegato in 8/41 pazienti (19,51%). Resezioni cefaliche delle cartilagini alari sono state applicate in 29/41 pazienti (70,73%). Suture per ri-orientare le cartilagini alari sono state impiegate in 18/41 casi (43,9%). Il Lateral crural overlay è stato necessario in 2/41 casi (4,8%). Il presente articolo rivaluta le principali varianti anatomiche del naso che meritano correzione e le tecniche chirurgiche utilizzabili per semplificare il processo decisionale preoperatorio.
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9

Laurà, G., M. De Noia, G. Vergottini, and R. Ballis. "Le osteotomie tibiali di addizione nelle gonartrosi e nelle deformità post-traumatiche in valgo: indicazioni, tecnica chirurgica, complicanze, risultati." Archivio di Ortopedia e Reumatologia 124, no. 1-3 (December 2013): 52–53. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-013-0066-x.

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10

Rainone, F., T. Arcidiacono, S. Capelli, V. Donghi, M. Di Frenna, S. Mora, G. Weber, and G. Vezzoli. "Iperparatiroidismo primitivo in paziente con rachitismo ipofosforemico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 2 (January 24, 2018): 6–12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1428.

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Abstract:
Il rachitismo ipofosforemico comprende un gruppo di rare patologie ereditarie caratterizzate da un deficit di riassorbimento renale del fosfato, ipofosfatemia e deformazioni ossee. Le forme più comuni sono il rachitismo ipofosforemico a trasmissione X-linked dominante e il rachitismo ipofosforemico autosomico dominante (AD). Il caso che vi proponiamo è quello di una donna con una diagnosi clinica e biochimica di rachitismo ipofosforemico. La nostra discussione verterà sull'uso della terapia con vitamina D e fosfati che, nel bambino è codificata da oltre 20 anni e ha lo scopo di correggere e prevenire le deformità scheletriche, mentre nel paziente adulto non è uno standard condiviso ed è controverso se sia opportuno proseguirla. L'obiettivo terapeutico nell'adulto è quello di contrastare l'astenia, i dolori ossei, la perdita di massa ossea e l'osteomalacia. Tuttavia è difficile definire criteri sicuri di riferimento e la dose di 1,25 (OH)2D e fosfati capace di raggiungere tali obiettivi. La terapia con fosfato, inoltre, stimola la produzione di PTH ed espone al rischio di iperplasia paratiroidea. È questo il caso della paziente da noi seguita, che dopo un lungo periodo di iperparatiroidismo secondario ha sviluppato un adenoma paratiroideo. Questo caso clinico conferma che l'iperparatiroidismo è una complicanza del trattamento del rachitismo ipofosforemico e indica nel calciomimetico un utile presidio per la sua gestione in questi pazienti.
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Dissertations / Theses on the topic "Deformità"

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MIGLIETTA, CHIARA. "I monstra umani nel Prodigiorum liber di Giulio Ossequente. Una prospettiva interdisciplinare sulla deformità del corpo nella tradizione latina." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2019. http://hdl.handle.net/11579/102504.

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Abstract:
Obiettivo della ricerca è osservare il ruolo della deformità del corpo umano nel Prodigiorum liber di Giulio Ossequente: egli reperisce nella storia liviana una serie di eventi portentosi di varia natura e li cataloga nella sua epitome mantenendo il procedere annalistico della fonte. All’estrema sintesi con cui si descrivono i corpi degli uomini mostruosi, in un testo spesso avaro di dettagli riguardanti tali fenomeni, si prova a porre rimedio attraverso un confronto piuttosto puntuale tra i casi ossequentiani di mostruosità e altre occorrenze di anomalia corporea riferite da autori latini e greci anche anteriori e posteriori, oltre che in un unico prezioso caso con la fonte liviana viceversa perduta nella parte riguardante l’arco di tempo di cui l’epitome -anch’essa mutila- si occupa. Tale metodo comparativo ha consentito di individuare alcuni specifici casi di deformità patologica, tra i quali uno dei più frequenti e certamente il più significativo è l’androginia, e di osservarli in prospettiva interdisciplinare sotto differenti punti di vista: anzitutto letterario, con lo scopo di intrecciare i molteplici passi d’interesse tratti da un corpus di fonti ampio ed eterogeneo; lessicale-semantico, per mettere preventivamente in luce i termini afferenti all’ambito della mostruosità e i loro significati specifici; giuridico, al fine di riconoscere qualche aspetto della perduta normativa repubblicana per i casi di anomalia fisica, anche in paragone con le leggi di età imperiale; medico-scientifico, con l’obiettivo di realizzare della casistica raccolta una ricognizione oggettiva e di riconoscere in essa, laddove possibile, i caratteri di qualche specifica patologia. Per questo scopo, si è effettuato un confronto con l’opera rinascimentale di Ulisse Aldrovandi dotata di un sorprendente apparato iconografico che ricalca precisamente i casi di Ossequente, con il quale si inaugura la scienza teratologica proprio a partire da un’edizione del Prodigiorum liber.
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Lovero, Elisa <1992&gt. "“Full-3D Workflow” Computer-Assistito Per la Diagnosi e la Correzione delle Deformità Dento-Facciali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9517/1/LoveroElisa_Tesi_Abstract.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro descrive l’attività del Face 3D LAB, al fine di analizzare le funzionalità di tale struttura e di promuovere la ricerca scientifica e tecnologica 3D e garantendo sevizi sempre più efficienti per il paziente dismorfico. Il Face 3D Lab è un servizio del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna e del Reparto di Chirurgia Orale della Clinica Odontoiatrica Universitaria, che nasce per mettere le tecnologie digitali 3D a disposizione dei chirurghi e degli odontoiatri per la diagnosi, il planning e il trattamento delle malformazioni scheletriche del volto e delle altre necessità specialistiche ad esso connesse. Ogni paziente che accede al Face 3D Lab viene inserito in un “workflow” standardizzato che lo accompagna dalla diagnosi alla pianificazione del progetto ortodontico e chirurgico, fino all’intervento ed al follow-up. Gli ambiti di lavoro su cui si è concentrata la ricerca si sono basati sull’attività clinica di studio e di analisi dei pazienti dismorfici attraverso la piattaforma Face 3D Lab. Si è potuto così approfondire diversi aspetti relativi all’approccio “Surgery First” in chirurgia ortognatica, all’utilizzo di PSI nel riposizionamento del segmento mandibolare prossimale in tecnica “Mandible First” e procedere con un’analisi retrospettiva del risultato ortodontico-chirurgico in termini di accuratezza e precisione dei pazienti che hanno avuto accesso al Face 3D Lab e che, eseguendo tutte le fasi diagnostiche e di pianificazione previste, hanno completato in trattamento ortodontico-chirurgico. I risultati di questi lavori si sono rivelati a favore della pianificazione digitale permettendo outcome migliori in termini di accuratezza e precisione sia in fase diagnostica sia in fase di trattamento e follow-up. Secondariamente hanno avvalorato l’attività del Face 3D Lab: utile a ortodontista e chirurgo nell’accompagnare il paziente durante tutto il trattamento.
“Face 3D Lab” is a service of the Department of Biomedical and Neuromotor Sciences and the Department of Oral Surgery of the University of Bologna, created to make 3D digital technologies available to surgeons and orthodontists for diagnosis, planning and treatment of dento-facial deformities of dysmorphic patients. Each patient who accesses the Face 3D Lab is included in a standardized comprehensive 3D computer-assisted workflow that accompanies him from diagnosis, to planning the orthodontic and surgical project, up to orthognathic surgery and follow-up. The study-areas on which this research has focused were based on the clinical study and analysis of dysmorphic patients through the Face 3D Lab platform. It was thus possible to investigate many aspects relating to the "Surgery First" approach in orthognathic surgery, the use of PSI in the repositioning of the proximal mandibular segment in the "Mandible First" technique and proceed with a retrospective analysis of the orthodontic-surgical results in terms of accuracy and precision in the patients who accessed the Face 3D Lab and completed the orthodontic-surgical treatment. The results of these works proved to be in favor of 3D computer-assisted workflow, allowing better outcomes in terms of accuracy and precision both in the diagnostic phase, both in the treatment and follow-up phase. Secondly, it was supported the activity of the Face 3D Lab: useful for the orthodontist and surgeon in accompanying the patient throughout the orthognathic treatment.
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Morozzi, Giacomo. "Progettazione e realizzazione di prove meccaniche comparative su un fissatore esterno articolato per correzioni angolari." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8554/.

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Abstract:
La fissazione esterna ha subito una forte evoluzione nel corso degli anni, passando dall’essere una tecnica utilizzata esclusivamente nella stabilizzazione delle fratture, fino a diventare una risorsa importante in ortopedia ricostruttiva per il trattamento di molte patologie ossee e dei tessuti molli. Il prototipo di fissatore esterno monolaterale articolato Kore (Citieffe S.r.l.), oggetto di questo studio, consente di effettuare correzione di deformità angolari e piccoli allungamenti su ossa lunghe. Il lavoro sperimentale si è concentrato sul testare le prestazioni meccaniche del dispositivo e della sua componentistica, con l'obiettivo di mettere in evidenza eventuali problemi. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti in prove realizzate precedentemente in azienda, e con quelli ricavati su dispositivi concorrenti da altri autori. Sono state svolte una prova di compressione assiale statica, una prova a fatica di compressione assiale, una prova a flessione a quattro punti ed una prova di regolazione dinamometrica sul meccanismo di attuazione del dispositivo. E’ stata poi progettata una configurazione per studiare le principali caratteristiche dei morsetti. Nel caso del morsetto a compensazione si è verificata l'effettiva capacità di scorrimento del morsetto, mentre nel morsetto a traliccio, dotato di un meccanismo di snodo, ne viene accertata la tenuta. Al termine dei test, in base ai risultati raccolti dalle prove meccaniche e dalle prove svolte su osso artificiale, sono state fatte valutazioni riguardanti alcune modifiche da apportare al prototipo. Per quanto riguarda il dispositivo dovrà essere ridotta la dimensione del corpo centrale, al fine di avere un dispositivo più duttile, leggero e vicino al corpo. Questa modifica inoltre limiterà l'influenza della flessione delle pins sul comportamento meccanico del fissatore, migliorandone le prestazioni. Relativamente al morsetto a traliccio dovrà essere ridotta la lunghezza dello snodo, per limitare lo sforzo sulla vite di serraggio del meccanismo. Nel morsetto a compensazione dovrà essere modificato il profilo, per garantire un migliore scorrimento.
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Tang, Shu-sum. "Cephalometric airway measurements in class III skeletal deformity." Click to view the E-thesis via HKUTO, 2000. http://sunzi.lib.hku.hk/HKUTO/record/B38628065.

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Mohammadi, Hamed. "Cephalometric airway measurements in anterior open bite deformity." Thesis, [Hong Kong : Faculty of Dentistry], The University of Hong Kong, 1997. http://sunzi.lib.hku.hk/HKUTO/record/B3862820X.

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鄧樹森 and Shu-sum Tang. "Cephalometric airway measurements in class III skeletal deformity." Thesis, The University of Hong Kong (Pokfulam, Hong Kong), 2000. http://hub.hku.hk/bib/B38628065.

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West, Deborah Anne. "By metaphor : bodily deformity and early modern texts." Thesis, University of Sheffield, 2003. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.401205.

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Eshraghi, Saba. "Biomechanical study of foot with hallux valgus deformity." Thesis, Brunel University, 2015. http://bura.brunel.ac.uk/handle/2438/11674.

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Abstract:
Background: Hallux valgus (HV) is one of the most common foot deformities. Considering the fact that 23% of adults develop such condition during their lifetime, understanding HV is badly needed. Plantar pressure technologies are used widely for determination of biomechanical changes in foot during walking. There are already published claims relating to the pressure distribution of HV condition. Association of HV to sole pressure widely presented as a means of identifying such condition. Methods: plantar pressure patterns can be linked to the deformity progression or existence, extracting some patterns out of force measurements can be beneficial in recognizing the patients with and without deformity. The dynamic changes of the forces that applied to the fore-foot in volunteers with and without HV when they walked at self-selected and fast speeds were examined. Furthermore, Markovian chain transfer matrices were used to obtain the transfer coefficient of the force among five metatarsals. Another method was to measure the lateral flexibility of the 1st metatarsal joint as an indication of HV deformity by Motion Capture cameras. Finally, two 3D feet models of HV and non-HV volunteers were made in Mimics software and then in FEA (finite element analysis) the stress distribution under the foot was validated with the experiments. Results: The higher forces were observed under the 2nd, 3rd and 1st metatarsal heads in both speeds but the results obtained were significantly different among groups and in fast speed and under 3rd and 1st metatarsals in self-selected speed. In this study the use of Markovian transfer matrices as a means of characterising the gait pattern is new and novel. It was intended that highest coefficients of the matrix would indicate the existence of HV, however studies showed that the biggest difference between HV and non HV patients was the scatter of the coefficients which shown to give very strong indication of the existence of HV. It was shown by kinematic studies and also it was found that the 1st metatarsal joint was significantly more flexible in HV patients compared to non–HV individuals. Finally FEA studies has shown that in the 3D feet models of both volunteers (with and without HV), the highest stress was under the heal area and then transfers towards fore-foot area. In patient with HV the higher force were seen under the 1st to 3rd metatarsal heads compare to non-HV individual and each model was validated its related experiments. Conclusion: it was observed that there was a significant variability of pressure distribution of the same individual from one trial to another indicating that getting consistent pressure pattern is an important hurdle to overcome in our studies, raised loading is observed on Metatarsal 2, 3 and 1 in HV patients and it was possible to give statistical significance to these findings. In this thesis, it was intended to obtain early diagnostics of HV condition and much work was put in this, however outcome was not conclusive. However it was possible to distinguish HV form non-HV volunteers from the scatter characteristics of the transfer pattern. Investigation of the 1st metatarsal joint laxity of non-HV and HV patients revealed that HV individuals were significantly higher compared to non–HV volunteers and this can be used as an indication of HV existence. Finally, the 3D models show that FEA is a reliable tool as the FEA study showed good correlation with the experimental results.
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Berki, Visar. "In Vitro Cadaveric Biomechanical Study on Spinal Deformity Correction." University of Akron / OhioLINK, 2013. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=akron1374507715.

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Franken, Lea-Christin. "Behandlungsergebnisse nach periazetabulärer Beckenosteotomie mit und ohne Korrektur einer femoralen Cam-Deformität." Doctoral thesis, Saechsische Landesbibliothek- Staats- und Universitaetsbibliothek Dresden, 2017. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bsz:14-qucosa-226446.

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Abstract:
Die periazetabuläre Osteotomie ist ein häufig durchgeführter gelenkerhaltender Eingriff zur Behandlung der Hüftdysplasie. Das Ziel dieser Arbeit ist die Evaluation der kurz- bzw. mittelfristigen klinischen Ergebnisse nach periazetabulärer Beckenosteotomie mit und ohne Korrektur einer femoralen Cam-Deformität sowie der postoperativ erreichten Becken- und Femurkonfiguration. Weiterhin sollte geprüft werden, ob ein direkter Zusammenhang zwischen klinischem Outcome und radiologischen Parametern besteht. Zwischen Juli 2005 und Dezember 2010 wurden am UniversitätsCentrum für Orthopädie und Unfalchirurgie des Universitätsklinikum Dresden 99 PAOs bei 80 Patienten (83% weiblich, Durchschnittsalter 27 ± 9,5 Jahre) durchgeführt. Diese wurden entsprechend der femoralen Morphologie (mit bzw. ohne begleitendes Cam-Impingement) sowie des präoperativen Labrum-/Knorpelzustandes in drei Gruppen eingeteilt: PAO ohne femorale Offsetkorrektur, PAO mit Arthrotomie und femoraler Offsetkorrektur und PAO nach simultan durchgeführter arthroskopisch assistierter femoraler Offsetkorrektur und Labrum-/Knorpelchirurgie. Davon konnten 85 Hüftgelenke bei 69 Patienten in einer prospektiven klinischen Studie mit einem durchschnittlichen postoperativen Follow-up von 64 ± 18 Monaten klinisch und radiologisch nachuntersucht werden. Die klinische Ergebnisbeurteilung erfolgte mit Hilfe von Algofunktionsfragebögen (EQ-5D, WOMAC, Oxford Hip Score, Global Treatment Outcome). Die radiologische Auswertung erfolgte mittels Röntgen und MRT des Beckens. Der CE-Winkel sowie das „Cross-over“-Sign wurden in der Röntgen-Beckenübersicht beurteilt. Zur Bewertung des Azetabulum nach erfolgter PAO wurde der anteriore und posteriore azetabuläre Sektorenwinkel nach Anda sowie die azetabuläre Anteversion nach Anda im MRT gemessen. Zur Bewertung der femoralen Morphologie wurde der α-Winkel nach Nötzli in der Lauenstein- Aufnahme im Röntgen, sowie in 30°-Abständen in radiären Sequenzen des Schenkelhalses im MRT gemessen. Außerdem erfolgte die Messung der femoralen Antetorsion nach Tönnis und Heinecke im MRT. Postoperativ kam es zu einer deutlichen Verbesserung der Punktewerte in den Algofunktionsfragebögen. Der EQ-5D verbesserte sich von präoperativ 10,4 ± 2 auf postoperativ 7,8 ± 2 Punkte, in der visuellen Analogskala kam es zu einer Steigerung von 65 auf 80 Prozent (p<0,001). Auch der postoperative WOMAC (91 ± 14) verbesserten sich deutlich gegenüber den präoperativen Ausgangswerten (73 ± 18; p<0,001). In 90 Prozent der Fälle gaben die Patienten an, die Operation habe „sehr geholfen“ oder „geholfen“. Der CE-Winkel veränderte sich von 15 ± 6 Grad präoperativ auf 32 ± 7 Grad postoperativ (p<0,001). Ein vermehrter CE-Winkel korrelierte signifikant mit einem besseren OHS (p=0,029). Das Auftreten eines „Cross-over“-Signs wurde postoperativ reduziert (p=0,012), ein positives „Cross-over“-Sign zeigte jedoch keine Korrelation mit schlechteren klinischen Scorewerten. Der α-Winkel wurde durch die Operation von durchschnittlich 54 ± 16 Grad auf 42 ± 10 Grad reduziert (p<0,001). Ein vermehrter α- Winkel im kranialen Bereich als Ausdruck unzureichender Offsetkorrektur war mit einer verminderten Patientenzufriedenheit (GTO) assoziiert (p=0,003). Sowohl die ASA und die azetabuläre Anteversion als auch die femorale Antetorsion hatten keinen signifikanten Einfluss auf das klinische Ergebnis. In drei Fällen war zum Zeitpunkt der Nachuntersuchung eine Hüft-TEP vorhanden. Die drei Gruppen unterschieden sich nicht bezüglich des klinischen Outcomes. Zusammenfassend ist die periazetabuläre Osteotomie bei korrekter Indikationsstellung eine hervorragende Methode um eine Hüftdysplasie gelenkerhaltend zu operieren. Wenn eine begleitende Cam-Deformität gleichzeitig korrigiert wird, erreichen die Patienten ein vergleichbares postoperatives Outcome, wie Patienten mit isolierter Hüftdysplasie. Eine persistierende Cam-Deformität ist mit einem schlechteren klinischen Out- come assoziiert. Die laterale Überdachung, gemessen mit dem CE-Winkel, ist weiterhin ein wichtiger Einflussfaktor auf das klinische Behandlungsergebnis nach PAO. Hier muss neben einer Unterkorrektur auch eine Überkorrektur der Überdachung vermieden werden. Ein bisher nicht nachweisbarer Effekt der azetabulären Sektorenwinkel, der azetabulären Anteversion oder der femoralen Antetorsion auf das Behandlungsergebnis ist eventuell auf den noch begrenzten Beobachtungszeitraum und die begrenzte Fallzahl zurückzuführen. Daher ist eine weiterführende Betreuung der Patienten und erneute Evaluation der Behandlungswege in größeren Zeitabständen sinnvoll, um die langfristige Entwicklung beurteilen zu können.
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Books on the topic "Deformità"

1

Varanini, Gian Maria, ed. Deformità fisica e identità della persona tra medioevo ed età moderna. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-846-0.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, la storiografia europea si è occupata attivamente della storia del corpo, dando così spessore e consapevolezza a potenti sollecitazioni provenienti dalla cultura dominante nella società affluente. Non solo dunque il corpo ‘bello’ è stato oggetto di ricerca, ma anche il corpo dell’uomo comune, mutilato, deforme e imperfetto. Il volume, attraverso sondaggi nelle fonti giuridico-normative, anagrafiche, iconografiche, letterarie e nei trattati medici e fisiognomici e la partecipazione di alcuni dei maggiori specialisti internazionali nel campo, intende approfondire queste tematiche soprattutto per lo spazio geografico, culturale e documentario dell’Italia del tardo Medioevo e della prima età moderna rimasta sino ad ora abbastanza ai margini di questo filone di studi.
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2

Spinal deformity. London: Butterworths, 1988.

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3

Mummaneni, Praveen V., Paul Park, Charles H. Crawford III, Adam S. Kanter, and Steven D. Glassman, eds. Spinal Deformity. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3.

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4

Gorenčič, Mija Oter. Deformis formositas ac formosa deformitas: Samostanska stavbna plastika 12. in 13. stoletja v Sloveniji. Ljubljana: Založba ZRC, ZRC SAZU, 2009.

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5

1957-, James-Cavan Kathleen Viola, ed. Deformity: An essay. Victoria, B.C: English Literary Studies, University of Victoria, 2004.

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6

Forms of deformity. Sheffield: JSOT Press, 1991.

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7

Paley, Dror. Principles of Deformity Correction. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-59373-4.

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8

Wang, Michael Y., Yi Lu, D. Greg Anderson, and Praveen V. Mummaneni, eds. Minimally Invasive Spinal Deformity Surgery. Vienna: Springer Vienna, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-7091-1407-0.

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9

Martin-Russu, Luana. Deforming the Reform. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-11081-8.

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10

Robertson, Alton Kim. The grotesque interface: Deformity, debasement, dissolution. Frankfurt am Main, Germany: Vervuert, 1996.

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Book chapters on the topic "Deformità"

1

Ferrari, Adriano, Sandro Reverberi, and Maria Grazia Benedetti. "Deformità in cavismo del piede." In L’arto inferiore nella paralisi cerebrale infantile, 111–17. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2814-2_5.

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2

Ferrari, Adriano, Sandro Reverberi, and Maria Grazia Benedetti. "Deformità delle dita del piede." In L’arto inferiore nella paralisi cerebrale infantile, 119–26. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2814-2_6.

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3

Smith, Samuel E. "Deformity." In Passport for the Orthopedic Boards and FRCS Examination, 377–87. Paris: Springer Paris, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-2-8178-0475-0_16.

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4

Glassman, Steven D. "A Historic Overview of Complications in Spinal Deformity Surgery." In Spinal Deformity, 1–3. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_1.

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5

Valone, Frank, Lee A. Tan, Vincent Traynellis, and K. Daniel Riew. "Iatrogenic Cervicothoracic Kyphosis Surgery Complication." In Spinal Deformity, 75–89. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_10.

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6

Hubbard, Elizabeth W., and Daniel J. Sucato. "Thoracic Scoliosis (AIS) Posterior Surgery Complication." In Spinal Deformity, 93–113. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_11.

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7

Kumar, Abhishek, Dante Leven, Yuan Ren, and Baron Lonner. "Scheuermann’s Kyphosis Surgery Complication." In Spinal Deformity, 115–22. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_12.

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8

Mak, Kin Cheung, and Kenneth M. C. Cheung. "Thoracic Deformity (Pott’s Disease) Surgery Complication." In Spinal Deformity, 123–36. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_13.

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9

Liu, Chewei, Lee A. Tan, Kathy M. Blanke, and Lawrence G. Lenke. "Thoracolumbar Scoliosis (AIS) Posterior Surgery Complication." In Spinal Deformity, 137–43. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_14.

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10

Kosztowski, Thomas, Rafael De la Garza Ramos, C. Rory Goodwin, and Daniel M. Sciubba. "Congenital Thoracolumbar Deformity Complication." In Spinal Deformity, 145–54. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60083-3_15.

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Conference papers on the topic "Deformità"

1

Hasler, Carol. "Development of Spinal Deformity." In eccElearning Postgraduate Diploma in Spine Surgery. eccElearning, 2017. http://dx.doi.org/10.28962/01.3.007.

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2

Ajemba, Peter O., Anish Kumar, Nelson G. Durdle, and V. James Raso. "Quantifying torso deformity in scoliosis." In Medical Imaging, edited by Joseph M. Reinhardt and Josien P. W. Pluim. SPIE, 2006. http://dx.doi.org/10.1117/12.654227.

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3

Xu, Tianyu, Zhonghua Wei, Wei Zhang, Yan Xiong, and Xia Zhao. "Optimization of Urban Deformity Intersections." In 14th COTA International Conference of Transportation Professionals. Reston, VA: American Society of Civil Engineers, 2014. http://dx.doi.org/10.1061/9780784413623.194.

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4

Assaker, Richard. "Planning Sagittal Plane Deformity Correction." In eccElearning Postgraduate Diploma in Spine Surgery. eccElearning, 2017. http://dx.doi.org/10.28962/01.3.067.

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5

Passuti, Norbert. "Bone Fusion in Spinal Deformity." In eccElearning Postgraduate Diploma in Spine Surgery. eccElearning, 2017. http://dx.doi.org/10.28962/01.3.101.

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6

Chopin, Daniel. "Deformity in Adults and Spondylolisthesis." In eccElearning Postgraduate Diploma in Spine Surgery. eccElearning, 2017. http://dx.doi.org/10.28962/01.2.004.

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7

Suzuki, Mitsugu, Reiko Jitsunari, and Yuki Nakamura. "Deforming sound polyhedron." In 2015 IEEE 4th Global Conference on Consumer Electronics (GCCE). IEEE, 2015. http://dx.doi.org/10.1109/gcce.2015.7398551.

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8

Li, Y. "Cochlear Implantation in Common Cavity Deformity." In Abstract- und Posterband – 91. Jahresversammlung der Deutschen Gesellschaft für HNO-Heilkunde, Kopf- und Hals-Chirurgie e.V., Bonn – Welche Qualität macht den Unterschied. © Georg Thieme Verlag KG, 2020. http://dx.doi.org/10.1055/s-0040-1711127.

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9

Yadahalli, Srushti, Aditi Parmar, Prajakta Zambare, and Rajendra Sawant. "Bone Deformity Identification Using Machine Learning." In 2021 5th International Conference on Intelligent Computing and Control Systems (ICICCS). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/iciccs51141.2021.9432272.

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10

Feldman, Bryan E., James F. O'Brien, Bryan M. Klingner, and Tolga G. Goktekin. "Fluids in deforming meshes." In the 2005 ACM SIGGRAPH/Eurographics symposium. New York, New York, USA: ACM Press, 2005. http://dx.doi.org/10.1145/1073368.1073405.

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Reports on the topic "Deformità"

1

Polly, David W. Telemedicine Evaluation of Spinal Deformity. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, November 2001. http://dx.doi.org/10.21236/ada401197.

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2

Wang, Wenlin. Minimally invasive operation for costal arch deformity. Science Repository OÜ, July 2018. http://dx.doi.org/10.31487/j.scr.2018.02.004.

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3

Grinfeld, Pavel. Generalization of Hadamard's Laplace Eigenvalue Formula to Deforming Manifolds. Journal of Geometry and Symmetry in Physics, 2012. http://dx.doi.org/10.7546/jgsp-15-2009-43-52.

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4

Rohmer, Damien, and Grant T. Gullberg. A Bloch-Torrey Equation for Diffusion in a Deforming Media. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), December 2006. http://dx.doi.org/10.2172/919380.

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5

Chandrasekhara, M. S. Fluid Mechanics of Compressible Dynamic Stall Control Using Dynamically Deforming Airfoils. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, December 2001. http://dx.doi.org/10.21236/ada398327.

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6

Blackwell, B. F., R. J. Cochran, R. E. Hogan, P. A. Sackinger, and P. R. Schunk. Moving/deforming mesh techniques for computational fluid dynamics and heat transfer. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), December 1996. http://dx.doi.org/10.2172/419077.

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7

Xiong, Zhencheng. Different dose regimens of Intravenous Tranexamic Acid in Spinal Deformity Surgery: A Systematic Review and Meta-Analysis. INPLASY - International Platform of Registered Systematic Review Protocols, April 2020. http://dx.doi.org/10.37766/inplasy2020.4.0151.

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8

Zhu, Wenhao, Xing Ding, Jiale Zheng, Fan Zeng, Fan Zhang, Xuequn Wu, Yijun Sun, Junming Ma, Wen Mo, and Mengchen Yin. Characteristics, Treatment, and Research Development of Bertolotti’s Syndrome: A Bibliometric Analysis and Systematic Review. INPLASY - International Platform of Registered Systematic Review and Meta-analysis Protocols, January 2023. http://dx.doi.org/10.37766/inplasy2023.1.0077.

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Abstract:
Review question / Objective: Bertolotti’s syndrome is a prevalent congenital deformity. However, many physicians fail to include it in their differential diagnosis for low back pain, which results in missed diagnosis or misdiagnosis. There is still a lack of standardized treatment and management strategies for Bertolotti’s syndrome. This study aimed to review the clinical characteristics and management of Bertolotti’s syndrome and reports bibliometric insights in advancements in Bertolotti’s syndrome research. Information sources: A thorough literature search of the PubMed, Embase, Medline, Scopus, and Cochrane Library databases was then conducted to identify relevant studies that were published until September 30, 2022.
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9

Selvam, R. P., ZU-Qing QU, Qun Zheng, and Uday K. Roy. Predicting the Nonlinear Response of Aerospace Structures Using Aeroelastic NS Solutions on Deforming Meshes. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, November 2001. http://dx.doi.org/10.21236/ada399278.

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10

Sjogreen, B., H. Yee, and M. Vinokur. On High Order Finite-Difference Metric Discretizations Satisfying GCL on Moving and Deforming Grids. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), May 2013. http://dx.doi.org/10.2172/1084713.

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