Academic literature on the topic 'Di cultura'

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Journal articles on the topic "Di cultura"

1

BARONCINI, GABRIELE. "FORME DI LETTURA, FORME DI CULTURA." Nuncius 14, no. 1 (1999): 3–18. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00733.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title This essay tries an examination of the verbal and non-verbal lections of incunabula, conducted in function of the reader's culture. Are put under analysis all those subjective interventions that allow to gather in the text the cultural forms interacting and modelling a text reading as well as the determination of its meaning. However the printed text itself already contains objective and concrete elements predeterming the form of lection. Various authors are involved in the essay, such as among others Leibniz, Descartes and Nicholas de Lyra. From a general standpoint this is an attempt having the aim of singling out both facts and concepts useful to reconstruct, at least partially, the complex and elusive act of reading.
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BARONCINI, GABRIELE. "FORME DI LETTURA, FORME DI CULTURA." Nuncius 14, no. 1 (January 1, 1999): 3–18. http://dx.doi.org/10.1163/221058799x00737.

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3

Strummiello, Giusi. "Ripresa, a priori storico, sistemi di pensiero." Cultura, Vol. 31 (December 1, 2013): 195–212. http://dx.doi.org/10.4000/cultura.1857.

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4

Paltrinieri, Roberta, and Paola Parmiggiani. "Il pubblico della lirica: consumo di cultura o cultura di consumo?" SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 51 (November 2016): 29–42. http://dx.doi.org/10.3280/sc2016-051003.

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Rossatto, Isabella. "Scintille di cultura comunista." HISTORIA MAGISTRA, no. 10 (March 2013): 109–10. http://dx.doi.org/10.3280/hm2012-010009.

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CHEBINI, Sabrina. "Il patrimonio gastronomico a favore della conservazione e della promozione della cultura algerina : qual è il ruolo del cinema ?" ALTRALANG Journal 2, no. 01 (July 31, 2020): 143–54. http://dx.doi.org/10.52919/altralang.v2i01.53.

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Abstract:
ABSTRACT: Food can be considered a cultural element, as gastronomy has played a very important role in the preservation and proclamation of the culture of a particular country, such as Algeria. This role manifests itself in all its complexity in film production, and in the relation between gastronomy-culture-cinema that has become more recent, ever closer. To treat and deepen this them well, and to try to respond to the fundamental problem presented, we have followed a methodology based essentially on the description, analysis, and analysis of the expression contain as a potential for cultural exchange. The article is divided into three parts. The first part explains the perpetual role of gastronomy in the preservation of Algerian cultural heritage, according to the role played by cinema in the promotion of Algerian culture in its appearance to the west (second part): the third part studies an attempt to interconnect these three elements: gastronomy, culture , cinema from theoretical point of view, in particular from the analysis of the threshold of XXIst century. RIASSUNTO: Il cibo può essere considerato un elemento culturale, in quanto la gastronomia ha giocato un ruolo molto importante nella conservazione e nella promozione della cultura di un Paese particolare, come l’Algeria. Un ruolo, questo, che si manifesta in tutta la sua complessità nella produzione cinematografica, e nella relazione tra gastronomia-cultura-cinema diventata in tempi recenti sempre più stretta. Per trattare e approfondire bene questo tema, e per cercare di rispondere alla problematica fondamentale esposta, abbiamo seguito una metodologia basata essenzialmente sulla descrizione, l’analisi, e l’approfondimento di ciò che queste tre forme di espressione contengono quale potenziale di interscambio culturale. L’articolo è suddiviso in tre parti. La prima intende spiegare il ruolo perpetuo della gastronomia nella consevazione del patrimonio culturale tipico algerino, la seconda il ruolo svolto dal cinema nella promozione della cultura algerina nel suo affacciarsi all’Occidente; la terza indaga un tentativo di interconnessione tra loro gastronomia, cultura e cinema da un punto di vista teorico, nello specifico, vertendo sull’analisi del caso algerino alle soglie del XXI secolo.
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Cugusi, Paolo. "Carmina Latina Epigraphica e novellismo: Cultura di centro e cultura di provincial contenuti e metodologia di ricerca." Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, no. 53 (2004): 125. http://dx.doi.org/10.2307/40236252.

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Scarantino, Anna. "Il fascismo: questioni di cultura e di stile." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (April 2018): 31–56. http://dx.doi.org/10.3280/mon2017-003003.

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Lack, H. Walter, and Giovan Battista Ferrari. "Flora overo cultura di fiori." Taxon 51, no. 3 (August 2002): 597. http://dx.doi.org/10.2307/1554891.

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Capponi, Filippo. "Cultura scientifico-naturalistica di Plinio." Helmántica 37, no. 112 (January 1, 1986): 131–46. http://dx.doi.org/10.36576/summa.3182.

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Dissertations / Theses on the topic "Di cultura"

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Gili, Linda <1995&gt. "Tema Cultura: studio di un’associazione di promozione sociale improntata alla cultura teatrale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19169.

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Abstract:
Tema Cultura è una associazione di promozione sociale riconosciuta dalla Regione Veneto, operativa dal 2000. L’associazione è apartitica, non ha scopo di lucro e svolge attività di promozione e utilità sociale. Si propone di diffondere le diverse forme d’arte, con particolare riferimento alla cultura teatrale; promuove laboratori teatrali per bambini, ragazzi e adulti; si propone come luogo di aggregazione nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile, attraverso l’ideale dell’educazione permanente soprattutto rivolto ai giovani. L’elaborato prende ispirazione da un periodo di collaborazione lavorativa con l’associazione e vuole analizzare dall’interno le finalità da essa perseguite e le modalità economiche e formative scelte. Nella presente trattazione vengono delineate: la struttura operativa di Tema Cultura, la forma giuridica adottata, la dimensione economica dei progetti realizzati, l’attenzione alla formazione teatrale e la ricchezza educativa che ne deriva.
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Rocchetto, Lelio <1939&gt. "Il centro culturale islamico Ettawba in Vicenza, come luogo di fede, di cultura, di dialogo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8846.

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Abstract:
La tesi magistrale corrisponde ad una ricerca sul campo durata tre anni, presso il centro culturale islamico Ettawba di Vicenza, in via vecchia ferriera e avente il seguente obiettivo: conoscere il centro culturale islamico dal modo in cui esso è strutturato sino alle attività religiose, sociali e culturali ivi svolte. Poi intervistare persone di religione musulmana per ascoltare, dal vivo, opinioni e giudizi circa l'impatto con il mondo occidentale e con il mondo locale.
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Mazzetto, Marianna <1993&gt. "Etnografia di una cultura materiale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12749.

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Abstract:
Ricerca antropologica in una comunità rurale dell'Alto Vicentino. Ricerca etnografia sulla cultura materiale inerente alla lavorazione della paglia, dall'intreccio degli steli di frumento alla creazione di borse e cappelli commerciati oltreoceano; breve parentesi sull'emigrazione veneta a Rio grande do Sul in Brasile dove le comunità venete lavorarono la paglia come in madrepatria.
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4

Salas, Añez Alejandra. "Pratiche Quotidiane di Sostenibilità: Rappresentazioni della Cultura Organizzativa di una Banca Sociale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3422812.

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Abstract:
Title: Quotidian Sustainability Practices: Representations of the Organisational Culture of a Social Bank The present research offers a qualitative approach for the study of the culture of sustainability in the organization. The work was developed under the epistemological perspective of symbolic interactionism, specifically Blumer, taking into account his approach to sensitizing concepts, that is, concepts constructed from research in the field and representing an intermediate position between the description of experience and the abstract theory. In this regard, the approach to the interactions of employees in the field of work in a Social Bank was proposed, in order to comprehend the construction meaning of sustainability in the organizational context. The ethnographic method was used, remaining a period of six months in the organization. Different strategies were used for data collection: participant observation, 69 semi-structured interviews, and document review. From the analysis, significant data were found: that the bank, having a constitutional basis as a cooperative society, practices a sustainability based on caring for the relationships that the bank establishes through its activities, whether with the environment, the people or with the community. The practices are based on ethical values with a clear orientation to sustainability, said sustainability represents a transversal axis in the work practices and the bank has built an aesthetic of sustainability identity that defines it and differentiates it from the rest of the banks. The economic dimension is oriented towards the “common well-being”, where the meaning of profit extends to the benefits of people in their context.
La presente ricerca offre un approccio qualitativo per lo studio della cultura della sostenibilità nell'organizzazione. Il lavoro è stato sviluppato sotto la prospettiva epistemologica dell'interazionismo simbolico, in particolare Blumer, tenendo conto del suo approccio ai concetti sensibilizzanti, vale a dire concetti costruiti dalla ricerca sul campo e che rappresentano una posizione intermedia tra la descrizione dell'esperienza e la teoria astratta. In questo senso, è stato proposto l'approccio alle interazioni dei dipendenti nel campo del lavoro in una Banca Sociale, al fine di comprendere la costruzione di significato della sostenibilità nel contesto organizzativo. Il lavoro è stato fatto attraverso l’utilizzo del metodo etnografico, rimanendo un periodo di sei mesi nell'organizzazione. Sono state utilizzate diverse strategie per la raccolta dei dati: osservazione partecipanti, 69 interviste semi-strutturate e revisione dei documenti. Dall'analisi sono stati trovati dati significativi: la banca, avendo una base di società cooperativa, pratica una sostenibilità basata sulla cura delle persone e dell’ambiente attraverso le relazioni finanziarie. Le pratiche guidate da suoi valori etici, che hanno un chiaro orientamento alla sostenibilità. La sostenibilità rappresenta un asse trasversale di tutta l’organizzazione. L’economia è fondata sul principio del “bene comune”, quindi la sostenibilità implica profit moderato, e cura delle persone e l’ambiente.
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Caffo, Costanza <1987&gt. "Approaching Fundraising: l'Istituto Italiano di Cultura di New York." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2155.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di analizzare criticamente l'attività di fundraising svolta dall'Istituto Italiano di Cultura di New York e fornire delle linee guida per un fundraising strategico. A tal fine si è reso necessario approfondire che cosa sono e come funzionano gli Istituti Italiani di Cultura, una rete di uffici del Ministero degli Esteri che opera per promuovere la cultura italiana all'estero, facilitando così le relazioni diplomatiche tra paesi. Scopo degli IIC è promuovere il Sistema Paese all'estero, collaborando a tal fine con imprese, istituzioni, comuni e regioni italiane. Viene analizzato nel dettaglio l'Istituto Italiano di Cultura di New York, la mission, le componenti, le attività, gli strumenti di comunicazione e, infine, le fonti di finanziamento. Data la diminuzione dei fondi ministeriali a lui destinati, l'Istituto ha messo in atto una serie di azioni di fundraising verso il settore privato italiano e americano che vengono qui descritte e valutate criticamente. Infine, dal momento che il fundraising, se inteso come funzione strategica, rappresenta innanzitutto un'opportunità di crescita per l'Istituto, vengono suggeriti gli strumenti con cui elaborare una strategia efficace. Attraverso le varie fasi che compongono il "ciclo del fundraising", l'Istituto ha modo di prendere coscienza di sè, di sviluppare un approccio strategico al problema del reperimento delle risorse e di raggiungere gli obiettivi di autofinanziamento che l'hanno spinto ad avvicinarsi al fundraising.
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6

Baita, Matteo <1996&gt. "L'idea di cultura nelle candidature a Capitale Italiana della Cultura." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20265.

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Abstract:
La Capitale Italiana della Cultura è un programma istituito nel 2014 e da allora ha generato molto interesse a livello locale ma soprattutto a livello nazionale. L’obiettivo che ci si pone con questo elaborato di tesi è quello di analizzare e comprendere le diverse proposte culturali delle città candidate durante gli anni, includendo nello studio anche l’aspetto relativo alla costruzione del concetto di cultura. Per arrivare a discutere di ciò, si dovrà in primis studiare il programma europeo della Capitale Europea della Cultura, evento da cui il programma italiano ha tratto ispirazione, rintracciando i punti in comune tra i due eventi culturali. Entrando a pieno in ambito italiano, si vedranno analizzati i dossier di candidatura delle città vincitrici anno per anno così da creare una panoramica relativa ai migliori progetti culturali decretati dal ministero. Si proseguirà con la terza parte dove verranno presi in considerazione, il concetto di cultura e l’analisi delle proposte culturali presenti nei dossier. La quarta ed ultima parte, avrà come obiettivo lo studio in maniera approfondita della composizione letteraria e terminologica dei documenti relativi alla candidatura delle varie città.
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Nannini, Maite. "Le comunità culturali come driver per la progettazione di servizi di accoglienza museale e lo sviluppo di sistemi di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale bolognese mediante strategie di attivazione dei visitatori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il progetto vede il suo sviluppo a partire dalla ricerca sul tema dell’interattività tra gli utenti e negli spazi fisici delle istituzioni museali quale fattore chiave dell’esperienza culturale, nel suo frontline e nei suoi servizi di fruizione e promozione. Il percorso progettuale, seguendo le metodologie proprie del service design, si compone innanzitutto di due parti macro-tematiche: la ricerca e il progetto. La prima introduce una premessa alle teorie e alle pratiche della progettazione e dell'implementazione di servizi nell’ambito dei beni culturali, poi delinea la metodologia utilizzata nell’affrontare il lavoro nella sua complessità, e presenta le rilevazioni e le ricerche effettuate per comprendere contesto, attori, utenti coinvolti e si conclude con l’analisi di una serie di casi studio. La seconda invece delinea il vero e proprio progetto: rielaborando gli elementi utili della fase di ricerca sono state definite le basi su cui sviluppare la domanda progettuale, dando origine a due livelli di sviluppo, quello dei servizi relativi all’accoglienza fisica per le istituzioni museali e quello dei servizi con cui ottimizzare ed implementare con nuove funzioni uno strumento già attivo. Questi due asset si concretizzano nell'elaborazione di una strategia decisionale come processo per la definizione dei servizi che meglio si adeguano ad ogni realtà museale e una applicazione digitale quale estensione, sia per funzione ed interazione con l'utente che dal lato gestionale, dello strumento già attivo. L’intero percorso ha come focus l’importanza dell’utente, in questo caso il visitatore e il potenziale visitatore, nell’approccio progettuale di servizi, sistemi e attività di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale e dei suoi luoghi.
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8

Ongaro, Silvia <1990&gt. "La domanda di arte e cultura: un problema di assuefazione?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5890.

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Abstract:
In questo elaborato viene trattato il tema dell' Addiction culturale, ossia dell'assuefazione ai beni culturali che consiste nel volerne fruire in modo sempre maggiore, affinando e specializzando i gusti del consumatore. È un modello mutuato dall'economia sanitaria: ciò comporta evidentemente delle difficoltà, che verranno analizzate in questa dissertazione, in quanto i beni che solitamente danno dipendenza e, che in economia vengono definiti mali, producono esternalità negative, mentre la fruizione di beni culturali produce esternalità positive.
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Rossi, Eleonora <1996&gt. "Materiali di cultura funeraria egizia del Museo Civico di Padova." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19189.

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Abstract:
Questo elaborato esamina alcuni reperti funerari egizi presenti al Museo Civico agli Eremitani di Padova (sarcofagi, Osiride verdeggiante e vasi canopi) prendendo spunto dalla categoria dei materiali per svolgere degli approfondimenti in merito. Si vuole inoltre esporre la storia del Museo Civico di Padova e la formazione della sua collezione egizia mettendo in risalto anche l’interesse del territorio padovano per i reperti egizi. Si mostra la presenza passata di altre piccole collezioni presso il Castello del Catajo di Battaglia Terme e Villa Querini ad Altichiero, e l’influenza del fenomeno dell’egittomania nell’architettura civile prendendo in esame come caso studio la sala egizia del Caffè Pedrocchi, luogo simbolo della città.
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TALLAKI, Mouhcine. "CULTURA NAZIONALE E TRASFERIMENTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388907.

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Abstract:
The relationship between national culture and Management Control System (MCS) has been well addressed in the literature on the international management. Researchers argued that culture is central and crucial to enhance our understanding of the differences in the MCS (Chow et al., 1999; D'Iribarne, 1989; Catturi 1992; Ciambotti, 2001). Therefore, it was called into question the generalizability of the MCS. Despite the non-generalizability of the MCS in the internationalized companies, companies tend to transfer their MCS from their parent company to the foreign subsidiary (Van Der Stede, 2003). Schneider (1988) argued that the parent company is interested in promoting a similar management philosophy within the group. In this context, Roth et al. (1991) deemed that having a shared management philosophy could increase efficiency, reduce communication time and contribute to the success of the corporate strategy. Moreover, the non-generalizability of MCS, caused by the relationship existing between the MCS and the cultural values, implies an adaptation of MCS to the cultural characteristics of the new context. The aim of the research is twofold; firstly, to understand how the MCS is transferred from the parent company to the foreign subsidiary. Secondly, to examine and explain how culture influences the transfer process. The research methodology chosen is qualitative with case studies. The case studies relate to Italian companies that have subsidiaries in Morocco. Italy and Morocco are chosen for this study because they represent areas with reverse positions on cultural dimensions. The research findings show that the internationalized companies are guided in their actions by institutional forces (Boussebaa et al., 2012; Prahalab and Doz, 1987; Rosenzweig and Singh, 1991; Yin and Makino, 2002; Powell and DiMaggio, 1991). The findings show also, that the choice of transfer occurs without considering the cultural elements, consequently the MCS are transferred but not internalized. The internalization process involves, as has been pointed out by Kostova and Roth 2002, the sharing of values and the similarity between the institutional contexts of the mother company and the foreign subsidiary. Therefore, neglecting the cultural factors in an internationalized context leads to the cultural conflicts, Youssfi (2011) showed that the non-consideration of cultural values involves cultural conflicts. This idea was confirmed also by the present study. In other words, cultural values are crucial key for the internalized companies to avoid the cultural conflicts. Results showed also that the parent company becomes aware of the diversity and cultural conflicts only in the second stage of the transfer process, however the behavior adopted by the company does not involve any adjustment to fit the cultural variables.
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Books on the topic "Di cultura"

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Valerio, Riva, ed. Trent'anni di cultura. [Roma]: Editoriale l'Espresso, 1985.

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Melorio, Simona. Cultura di camorra. Benevento: Labrys, 2010.

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3

Furio, Jesi. Cultura di destra. Milano: Garzanti, 1993.

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Bolelli, Tristano. Pagine di cultura e di linguistica. Pisa: ETS, 1997.

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5

Vittorio, Italia, ed. Lezioni di cultura amministrativa di base. Milano: F. Angeli, 2002.

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6

La cultura di Prezzolini. Firenze: Pagliai Polistampa, 2005.

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7

Cortelazzo, Manlio. Sussidiario di cultura veneta. Vicenza: N. Pozza, 1996.

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8

1948-, Fabbri Paolo, Baroncini Rodolfo, and Zegna Massimo Rolando, eds. I beni di cultura. Milano: F. Motta, 2000.

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Paolo, Fabbri, ed. I beni di cultura. Milano: F. Motta, 2000.

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10

Rainini, Ivan. L'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra: La cultura dell'antico. [Macerata]: Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata, 2007.

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Book chapters on the topic "Di cultura"

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Birindelli, Isabeau. "Superfici di seta: la geometria negli abiti di Capucci." In Matematica e cultura 2010, 67–77. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1594-4_5.

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Ǵurčinova, Anastasija, and Ruska Ivanovska-Naskova. "Dante Alighieri nella lingua e nella cultura macedone." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 153–66. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/979-12-2150-003-5.09.

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Abstract:
The aim of this paper is to examine the influence of Dante Alighieri in the Macedonian cultural context through the translations and reception of his most important work, the Divina Commedia. The first part of the paper presents the translations of fragments of the poem published in the 1950s, translated by various Macedonian poets, and continues by presenting the translations by Georgi Stalev, who published parts of the poem in the 1960s, Inferno in 1967, and the whole poem (Inferno, Purgatorio and Paradiso) in 2006. The second part of the paper traces Dante’s impact on the literary works of Georgi Stalev, Bogomil Ǵuzel and Blaže Koneski as well as the poet’s influence in other domains of Macedonian culture.
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3

Mitrović, Marija. "Jernej Kopitar nella cultura slovena." In Biblioteca di Studi Slavistici, 309–16. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-910-2.33.

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Abstract:
According to 19th-century philologist Jernej Kopitar, elite literary traditions and modern written languages originated in folk literature. Leading Slovenian intellectuals of his day, however, including poet France Prešeren and linguist and critic Matija Čop, favored classic poetic forms reminiscent of the Italian Renaissance. In Slovenian literary history, Kopitar has remained a figure of secondary importance; nonetheless, his role in other South Slavic cultures was preeminent. We examine several attempts to revert this tendency and to ascribe to Kopitar, and not only to Čop, a leading role in Slovenian nation-building.
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4

Grossi, Enzo, and Ginevra Are Cappiello. "Stili di vita, salute, cultura e ambiente nel determinismo del benessere psicologico soggettivo: uno studio di popolazione nella città di Milano." In Cultura e salute, 215–27. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_16.

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5

Ravagnan, Annamaria, and Chloé Dall’Olio. "Il museo come luogo di “diletto”." In Cultura e salute, 85–102. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_7.

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Widman, Kjell-Ove, and Bengt Beckman. "La storia di Arne Beurling." In matematica e cultura 2008, 261–68. Milano: Springer Milan, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0794-9_20.

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Emmer, Michele. "Matematica: passione giovanile di Stendhal." In Matematica e cultura 2010, 227–52. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1594-4_18.

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Abate, Marco. "Estratto da Anathem di Neal Stephenson." In Matematica e cultura 2011, 225–37. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1854-9_19.

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Fregonese, Luigi. "Il pavimento tessulare di San Marco." In Matematica e cultura 2011, 45–58. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1854-9_4.

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10

Molinelli, Piera. "Livelli di lingua e di cultura nel Chronicon di Andrea di Bergamo (IX secolo)." In Latin et langues romanes, edited by Sándor Kiss, Luca Mondin, and Giampaolo Salvi, 383–92. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2005. http://dx.doi.org/10.1515/9783110944532.383.

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Conference papers on the topic "Di cultura"

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Middea, Alexandra. "Identita', cultura, paesaggio: costruzione di una responsabilità condivisa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Abstract:
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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Cerasoli, Mario. "Rigenerazione e centralità urbane vs sprawl." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7949.

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Abstract:
Le aree urbane centrali, storiche e non, hanno dimostrato, nell’ultimo quindicennio, una straordinaria vitalità e una sorprendente capacità di mettere in atto strategie di rilancio. A dispetto di un annunciato, ma mai verificatosi, declino epocale del proprio ruolo, le realtà urbane continuano a presentarsi come un luogo privilegiato di crescita economica e di sperimentazione sociale e culturale, e si rivelano oggi autonome protagoniste, inserendosi nei circuiti economici innovativi, attirando dall’esterno nuove risorse, finanziarie ed umane, ed incrementando flussi turistici e culturali. Molte operazioni di riqualificazione di siti industriali e portuali sono state completate, producendo effetti positivi nell’attrazione di nuove attività e di investimenti e benefici in termini di miglioramento della qualità urbana. Nonostante la prefigurazione di realtà in cui la diffusione delle tecnologie telematiche e le forme di produzione e comunicazione immateriale, avrebbero determinato decentramenti e indifferenze localizzative, nelle città si assiste ad una rinnovata concentrazione delle più importanti funzioni politiche, direzionali, strategiche e finanziarie, nonché ad una consolidata importanza delle interazioni face-to-face, che restano un fattore rilevante per la costituzione di reti funzionali ad attività lavorative. Questi temi hanno caratterizzato la Sessione Rigenerazione urbana vs Sprawl. In the last 15 years, central urban areas demonstrated a particular vitality and an amazing capacity to put in place recovery strategies. In spite of an announced, but never happened, epochal decline of their role, urban realities continue to present themselves like a privileged place of economic growth and social and cultural experimentation. They appear as independent protagonists, inserting themselves in innovative economic circuits, attracting new finance and human resource from the outside, increasing tourist and cultural flows. A lot of industrial and port sites renovation have been completed having a positive effect in attracting new activities, investments and improvement of urban quality. In spite of forecasts of a reality in which the broadcast of technologies and immaterial form of production and communication would have led to decentralization and indifference as to localization, inside the city, there is a refocusing of the most important political, strategic, management and financial functions, as well as consolidation of the importance of interactions “face – to – face”, that are a really important factor for the constitution of a new functional network and work activities. These themes have characterized the Session Urban Regeneration vs Sprawl.
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Carallo, Sara. "Valorizzazione e tutela delle aree verdi periurbane per il recupero dell’identità culturale e della memoria storica del territorio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7940.

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Abstract:
Il progetto di ricerca ha riguardato la progettazione di una greenway nel territorio comunale di Anzio e Nettuno al fine di comprendere come le aree verdi periurbane acquisiscono un ruolo di primaria importanza nell’ambito di attività di pianificazione territoriale. Esse infatti, in qualità di aree multifunzionali, consentono di innescare processi di riequilibrio dei flussi turistici e valorizzazione delle aree urbane. L’obiettivo principale del progetto si è concentrato sulla definizione di un’interazione dinamica tra sistemi sociali ed economici e sistemi ambientali basata su una funzione territoriale compatibile con gli obiettivi di tutela e delle risorse intendendo il territorio come substrato del processo di sedimentazione di valori storici, culturali e sociali. This research project focused on the design of a greenway in the municipality of Anzio and Nettuno in order to understand how green peri-urban areas acquire a role of primary importance within the activities of a territorial planning. As a matter of fact these multifunctional areas allow to trigger processes aimed at balancing tourist flows and enhancing urban areas. The project aims at defining a dynamic interaction between socio-economic and environmental systems based on a territorial function compatible with the objectives of protection of resources, being territory a substrate of the process of settling of historical, cultural and social values.
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Burgio, Gianluca, and Giovanna Acampa. "Paradigmi relazionali nello spazio urbano: il caso-studio del centro storico di Palermo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8031.

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Abstract:
In questo scritto analizzeremo le modalità attraverso le quali vengono sovvertite, con piccole azioni dei cittadini, le regole che disciplinano gli spazi urbani. Partendo dal caso studio del centro storico di Palermo illustreremo come la “conquista” anche temporanea, di strade e piazze possa permettere una rivitalizzazione ed una rivalutazione dei luoghi. Il nostro interesse è rivolto a comprendere come si siano sviluppati processi di ri-conquista dello spazio urbano, che hanno permesso di “addomesticare” alcuni spazi della città, modificando usi e configurazioni comuni, che estrapolati dal contesto abituale sono stati inseriti in nuove relazioni. La scelta di prendere Palermo come caso studio deriva da alcune caratteristiche di questa città: la prima caratteristica può essere individuata nelle sue radici storico-culturali che in qualche modo favoriscono l’insediamento di nuove comunità; l’altra caratteristica è che le forme di scambio con abitanti di diverse culture avvengono, non in periferia, ma in centro. Questo rende la città siciliana un caso non unico ma atipico nel panorama europeo, dove si tende ad avere una spinta centrifuga e quindi una emarginazione delle popolazioni non locali e dei ceti meno abbienti. Da questo punto di vista il centro di Palermo può essere considerato come una sorta di spugna, che riesce non solo ad assorbire nuove comunità ma anche ad attrarre esponenti del ceto sociale medio. A differenza di altre città europee, dove si sono innescati processi di gentrification grazie agli interventi strutturali promossi dalla pubblica amministrazione, a Palermo il processo di riqualificazione è dovuto a piccole azioni promosse dai residenti. L’inversione della tendenza degenerativa che era in atto e l’inversione dell’andamento dei valori immobiliari non è dovuta quindi ad una politica integrata, quanto alla libera iniziativa delle fasce sociali più deboli. In this script we’ll describe the everyday,little actions of the citizens that break the rules of the urban areas’ organization. Starting from the Old Town of Palermo, that we used as the example in our analysis, we’ll show how the “conquest”, even just temporary, of streets and squares could achieve a revitalization and a revaluation of quarters. Our focus is on understanding how revitalization/ re-conquest of urban areas has taken place. By altering people preconcieved ideas of areas of the city, this process achived the “domestication” of some areas that, out of their usual context, are inserted in new relations. Our choice to take Palermo as example derives from some typical characteristics of this city: the first one is due to its historical-cultural origins which, in some way, favor the settlement of new comunities; the second is that the way of live among population of different cultures develops in the centre of the city, not in the suburbs. These features make Palermo not unique, but atipical compared to the rest of Europe where immigrants and lower-class people, are generally forced to the external areas of towns. From this point of view we can imagine Palermo’s Old town as a sponge which is able not just to absorb new comunities, but also to attract people from the middle classes. In European cities gentrification processes are started thanks to projects realized by the Public Administrations, On the contrary in Palermo this process generates from actions of the inhabitants themselves. The change of degenerative trend and the increasing value in the Real Estate Market is therefore not caused by a political action, but thanks to the initiative of the lower class.
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Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Abstract:
Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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Ragosta, Annamaria, and Bianca Gioia Marino. "Close to the volcan. Knowledge, conservation and enhancement of a Vesuvian vernacular heritage." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15377.

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Abstract:
Nell'area circostante le pendici del vulcano è individuabile un reticolo storico di architettura rurale creato dalla nota fertilità del suolo vesuviano. Il terreno, ricco di minerali per la natura piroclastica del sito, ha favorito fin dall'epoca romana la costruzione di strutture agricole, più o meno concentrate in aree dove la natura impervia del suolo consentiva un proficuo insediamento per la coltivazione. La rete di tali esempi di architettura vernacolare, situata entro i confini del Parco Nazionale del Vesuvio, è ancora oggi visibile, seppur frammentata e in stato di abbandono. Una ricerca in corso ha permesso di effettuare una prima rigorosa indagine. Tali edifici sono espressione di criteri distributivi coerenti con la loro funzione e rappresentano lo stretto rapporto tra tipologia insediativa e territorio. Questa particolarità si riflette fortemente nelle tecniche costruttive e rappresenta anche la testimonianza materiale di un particolare savoir-faire edilizio tramandato nei secoli. Vengono utilizzati materiali prelevati dal sito (es. lave, schiuma lavica, lapilli, pomice, ecc.) e sebbene non vi sia un'esatta estrazione della pietra, esiste la tecnica 'a cantieri' con una malta forte come legante. La tipologia è diversificata: dal piccolo presidio all'edificio disposto su due livelli, talvolta turriti, a seconda dell'impegno produttivo e colturale. A differenza delle masserie tradizionali poste più a valle, già oggetto di una notevole storiografia, questi casi di architettura rurale posti più a monte non sono mai stati oggetto di indagine sistematica. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli.
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Rossi, Gabriele, Massimo Leserri, and Alma Benitez Calle. "Dry stone architecture: the survey as a tool to safeguard the risk of morphological or formal homologation." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15606.

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Abstract:
Ci sono esempi unici e variegati di costruzioni in pietra a secco nella regione mediterranea, il cui interesse, in Puglia (Italia) e attestato negli ultimi decenni, ha determinato un atteggiamento speculativo che ha permesso a queste architetture vernacolari di acquisire un notevole valore economico. Di conseguenza, oltre alle azioni supportate dai regolamenti comunali e dagli strumenti di pianificazione sia locale che regionale, è necessario individuarne il valore culturale e le peculiarità, tutte necessarie per attuare politiche consapevoli per una corretta tutela e conservazione. Ci proponiamo in particolare di concentrarci sul rilievo di queste architetture all'interno di questo contributo, un argomento trascurato di una certa complessità, al fine di proporre una serie di riflessioni che supportino l'attività di coloro che intendono intervenire su questi manufatti. Infatti, la loro componente plastica e l'unicità morfologica permettono loro di fondersi con sculture che richiedono l'utilizzo di metodologie e tecnologie moderne e raffinate per la loro documentazione. Pertanto, il mancato riconoscimento su caratteristiche e peculiarità ha portato ad azioni riguardanti il loro restauro con un'omologazione formale generale e la perdita della singolarità morfologica originale durante gli interventi per la loro conservazione.
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Lecardane, Renzo, and Zeila Tesoriere. "Patrimonio militare e progetti di rigenerazione urbana: l’infrastruttura bellica dell’Atlantic Wall e di Saint-Nazaire." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7908.

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Abstract:
Nel 2010, la base sottomarina di Saint-Nazaire è stata dichiarata «Patrimonio del XX secolo» dal Ministère de la Culture et de la Communnication francese ed è divenuta il simbolo di un nuovo approccio patrimoniale che riconosce il patrimonio materiale e immateriale in tutte le sue forme, non limitandosi soltando al manufatto certificato come monumento. La memoria, i beni materiali o i luoghi poco conosciuti hanno così contribuito a definire una nuova dimensione urbana proiettata verso il futuro. Riferirsi esplicitamente al tema del rapporto tra waterfront e patrimonio militare, attraverso l’esempio di Saint-Nazaire, ci porta a riflettere sul ruolo del progetto urbano nella trasformazione della città contemporanea. Gli stessi principi collegano tale caso di studio a molte altre operazioni di rigenerazione della città europea e, in particolare, delle città portuali francesi. A partire dagli anni ‘80, per far fronte alla crisi del settore industriale, alcune città portuali, tra cui Marsiglia, Le Havre, Saint-Nazaire e Dunkerque, hanno elaborato numerosi studi e progetti sulle loro aree industriali obsolete o abbandonate, al fine di potenziare le attività portuali e di destinare gli spazi resi liberi a nuove attività. Il riconoscimento del valore di risorsa urbana e patrimoniale a tali aree portuali ha consentito di riattivare dinamiche economiche, sociali e spaziali spesso interrotte o in disuso. In 2010 the submarine base in Saint-Nazaire was declared ‘Heritage of the XX century’ by the French Ministère de la Culture et de la Communnication. Thereafter it became the symbol of a new approach related to heritage that recognises the tangible and intangible heritage in all its forms, not only restricted to the artifact acknowledged as a ‘monument’. Remembrance, the material assets or the little known places have thus contributed to defining a new urban dimension projected toward the future. The case of Saint-Nazare, relating clearly to the relationship between waterfront and military heritage, encourages us to meditate on the role of urban design in the transformation of the contemporary city. The same principles connect this case study to several other redevelopment operations in the European city and, in particular, the French port cities. Starting from the '80s, in order to face the crisis in the industrial sector, several port cities, including Marseille, Le Havre, Dunkirk and Saint-Nazaire, produced diverse studies and projects regarding their obsolete or abandoned industrial areas, in order to boost port activities and to allocate the vacant places to new activities. Acknowledgment of the value of these port areas as urban resources (as well as cultural heritage) has consented the regeneration of (often previously interrupted or abandoned) economic, social and spatial activity.
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Barresi, Alessandra. "Turismo sostenibile come fattore di sviluppo locale." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8006.

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Abstract:
Il presente contributo, in una prima riflessione, sottolinea come il turismo sostenibile costituisca l’occasione per uno sviluppo sostenibile del territorio, soprattutto nei Paesi come il nostro, ricco di un’incomparabile patrimonio storico, culturale e naturale. Da queste considerazioni discende il principale obbiettivo del contributo, ovvero sottolineare l’importanza di una corretta valorizzazione del patrimonio locale per lo sviluppo di un turismo sostenibile,attraverso l’uso dello strumento della pianificazione strategica. Una breve conclusione finale si sofferma su quanto si sta facendo, anche dal punto di vista legislativo, in Sicilia sull’argomento. The present contribution articulates in a first reflection that underlines as the sustainable tourism constitutes the occasion for a sustainable development of the territory, especially in the Countries as ours, rich of an incomparable historical, cultural and natural patrimony. From this consideration it comes down the principal objective of the contribution, or, to underline the importance of a correct valorization of the local patrimony for the development of a sustainable tourism, to effect through the use of the tool of the strategic planning. A brief conclusive mention comes, finally, turned to how much legislated in subject of tourism in Sicily.
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Calvo, E., and F. Ossola. "Forestali delle città, cittadini delle foreste: prospettive culturali e funzionali per i boschi tra campagna e città." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.131.

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Reports on the topic "Di cultura"

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Splitter, Gary A., Menachem Banai, and Jerome S. Harms. Brucella second messenger coordinates stages of infection. United States Department of Agriculture, January 2011. http://dx.doi.org/10.32747/2011.7699864.bard.

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Abstract:
Aim 1: To determine levels of this second messenger in: a) B. melitensiscyclic-dimericguanosinemonophosphate-regulating mutants (BMEI1448, BMEI1453, and BMEI1520), and b) B. melitensis16M (wild type) and mutant infections of macrophages and immune competent mice. (US lab primary) Aim 2: To determine proteomic differences between Brucelladeletion mutants BMEI1453 (high cyclic-dimericguanosinemonophosphate, chronic persistent state) and BMEI1520 (low cyclicdimericguanosinemonophosphate, acute virulent state) compared to wild type B. melitensisto identify the role of this second messenger in establishing the two polar states of brucellosis. (US lab primary with synergistic assistance from the Israel lab Aim 3: Determine the level of Brucellacyclic-dimericguanosinemonophosphate and transcriptional expression from naturally infected placenta. (Israel lab primary with synergistic assistance from the US lab). B. Background Brucellaspecies are Gram-negative, facultative intracellular bacterial pathogens that cause brucellosis, the most prevalent zoonosis worldwide. Brucellosis is characterized by increased abortion, weak offspring, and decreased milk production in animals. Humans are infected with Brucellaby consuming contaminated milk products or via inhalation of aerosolized bacteria from occupational hazards. Chronic human infections can result in complications such as liver damage, orchitis, endocarditis, and arthritis. Brucellaspp. have the ability to infect both professional and non-professional phagocytes. Because of this, Brucellaencounter varied environments both throughout the body and within a cell and must adapt accordingly. To date, few virulence factors have been identified in B. melitensisand even less is known about how these virulence factors are regulated. Subsequently, little is known about how Brucellaadapt to its rapidly changing environments, and how it alternates between acute and chronic virulence. Our studies suggest that decreased concentrations of cyclic dimericguanosinemonophosphate (c-di-GMP) lead to an acute virulent state and increased concentrations of c-di-GMP lead to persistent, chronic state of B. melitensisin a mouse model of infection. We hypothesize that B. melitensisuses c-di-GMP to transition from the chronic state of an infected host to the acute, virulent stage of infection in the placenta where the bacteria prepare to infect a new host. Studies on environmental pathogens such as Vibrio choleraeand Pseudomonas aeruginosasupport a mechanism where changes in c-di-GMP levels cause the bacterium to alternate between virulent and chronic states. Little work exists on understanding the role of c-di-GMP in dangerous intracellular pathogens, like Brucellathat is a frequent pathogen in Israeli domestic animals and U.S. elk and bison. Brucellamust carefully regulate virulence factors during infection of a host to ensure proper expression at appropriate times in response to host cues. Recently, the novel secondary signaling molecule c-di-GMP has been identified as a major component of bacterial regulation and we have identified c-di-GMP as an important signaling factor in B. melitensishost adaptation. C. Major conclusions, solutions, achievements 1. The B. melitensis1453 deletion mutant has increased c-di-GMP, while the 1520 deletion mutant has decreased c-di-GMP. 2. Both mutants grow similarly in in vitro cultures; however, the 1453 mutant has a microcolony phenotype both in vitro and in vivo 3. The 1453 mutant has increased crystal violet staining suggesting biofilm formation. 4. Scanning electron microscopy revealed an abnormal coccus appearance with in increased cell area. 5. Proteomic analysis revealed the 1453 mutant possessed increased production of proteins involved in cell wall processes, cell division, and the Type IV secretion system, and a decrease in proteins involved in amino acid transport/metabolism, carbohydrate metabolism, fatty acid production, and iron acquisition suggesting less preparedness for intracellular survival. 6. RNAseq analysis of bone marrow derived macrophages infected with the mutants revealed the host immune response is greatly reduced with the 1453 mutant infection. These findings support that microlocalization of proteins involved in c-di-GMP homeostasis serve a second messenger to B. melitensisregulating functions of the bacteria during infection of the host.
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