Academic literature on the topic 'Diagnosi di sottotipo'

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Journal articles on the topic "Diagnosi di sottotipo"

1

Bollati, Martina, Fabio Bioletto, Chiara Lopez, Mirko Parasiliti-Caprino, Ezio Ghigo, and Mauro Maccario. "Il prelievo selettivo dalle vene surrenaliche nella diagnosi di sottotipo dell’iperaldosteronismo primario." L'Endocrinologo 22, no. 1 (January 19, 2021): 14–21. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00815-6.

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Abstract:
SommarioL’iperaldosteronismo primario è la causa più frequente di ipertensione arteriosa secondaria e si associa ad aumentato rischio cardiovascolare. Il prelievo venoso selettivo surrenalico costituisce il gold standard nella diagnosi di sottotipo tra forme bilaterali e unilaterali, consentendo un adeguato approccio terapeutico. La sua diffusione è limitata in quanto si tratta di un esame di notevole difficoltà tecnica. Pertanto, risulta necessario eseguire tale procedura in centri di riferimento.
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2

CINIGLIO APPIANI, M., B. VERILLAUD, D. BRESSON, E. SAUVAGET, J. P. BLANCAL, J. P. GUICHARD, J. P. SAINT MAURICE, et al. "Fibroma ossificante dei seni paranasali: diagnosi e management." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 355–61. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-533.

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Abstract:
Le lesioni fibro-ossee benigne raramente colpiscono i seni paranasali e sono suddivise in 3 entità: osteoma, displasia fibrosa e fibroma ossificante. Questi presentano simili caratteristiche cliniche, radiologiche e istologiche ma hanno un comportamento diverso. Il fibroma ossificante, in particolare la variante istologica giovanile, può presentare un comportamento aggressivo con un alto rischio di recidiva se rimosso in modo incompleto. Lo scopo dello studio è quello di paragonare il comportamento clinico del fibroma ossificante con quello delle altre lesioni fibro-ossee; di evidenziare un eventuale comportamento differente tra i vari sottotipi istologici; di descrivere i vantaggi, i limiti e i risultati della chirurgia endoscopica endonasale rispetto ai dati presenti in letteratura. Abbiamo analizzato retrospettivamente 11 pazienti affetti da fibroma ossificante naso-sinusale e trattati in un centro ospedaliero di terzo livello. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a TC. La RM è stata eseguita in caso di coinvolgimento del basicranio o in caso di recidiva. Una biopsia pre-operatoria è stata effettuata nei casi in cui la massa era raggiungibile per via endoscopica. Un paziente è stato sottoposto a embolizzazione pre-operatoria ed ha riportato una cecità monolaterale al termine della procedure. In base alla localizzazione, l’exeresi del tumore è stata eseguita con un approccio endoscopico (7 pazienti), esterno (3), combinato (1). Istologicamente 5 pazienti hanno riportato un sottotipo convenzionale, 5 la variante giovanile psammomatoide associata in un caso a cisti aneurismatica ossea, e un paziente la variante giovanile trabecolare. Tre pazienti affetti dalla variante istologica giovanile psammomatoide hanno presentato un’invasione del basicranio e sono stati sottoposti ad exeresi subtotale per via endoscopica che ha richiesto in seguito, a causa di un aumento di volume del residuo, un secondo intervento per via transbasale. I reperti clinici, radiologici e istologici dovrebbero essere considerati insieme per una accurata diagnosi differenziale tra le lesioni fibro-ossee. Ulteriori studi sono necessari per concludere se la localizzazione e l’estensione del fibroma ossificante al momento della diagnosi sono più importanti della variante istologica. L’approccio endoscopico è la prima opzione nella maggior parte dei casi anche se in alcuni selezionati pazienti l’approccio esterno risulta ancora necessario.
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3

Moroni, Fabio, Giovanni Pellecchia, Federica Tarallo, Michele Procacci, and Antonino Carcione. "Terapia metacognitiva interpersonale del narcisismo vulnerabile e ritiro sociale: un caso clinico." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 48 (July 2021): 74–93. http://dx.doi.org/10.3280/qpc48-2021oa12142.

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Abstract:
Il disturbo narcisistico di personalità negli ultimi anni sta assumendo sempre più rilevanza al di là della diagnosi categoriale espressa dalle correnti classificazioni come il DSM-5. Infatti, mentre la diagnosi categoriale pone in primo piano la grandiosità, trattare il narcisismo come dimensione permette di tener conto della sua eterogeneità, identificando sottotipi che presentano diversi sintomi, gravità e impostazione del trattamento. In questo lavoro trattiamo il tema del narcisismo vulnerabile, caratterizzato da un'estrema sensibilità al giudizio, tendenza a sperimentare vergogna e colpa, e da comportamenti caratterizzati da inibizione ed evitamento. L'analisi di un caso di una persona affetta da narcisismo vulnerabile permetterà di descrivere come affrontare gli stati mentali di colpa e depressione, i comportamenti di evitamento sociale e di inibizione dei desideri. L'intervento terapeutico viene descritto utilizzando i trascritti di alcune sedute individuali in cui vengono applicate le procedure terapeutiche della terapia metacognitiva interpersonale (TMI).
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4

Roncaroli, Federico, and Carmine Antonio Donofrio. "Classificazione e nomenclatura dei tumori neuroendocrini dell’ipofisi anteriore." L'Endocrinologo 23, no. 2 (February 23, 2022): 133–41. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01039-y.

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Abstract:
SommarioI tumori neuroendocrini dell’ipofisi anteriore rappresentano un gruppo eterogeneo di neoplasie con distinte caratteristiche cliniche, microscopiche e immunofenotipiche. La classificazione codificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è basata sull’espressione degli ormoni e dei fattori di trascrizione adenoipofisari analizzati sul tessuto patologico con metodiche di immunoistochimica. Tuttavia, recenti studi molecolari hanno portato alla luce i limiti dell’utilizzo di tali fattori di trascrizione per la classificazione di questi tumori. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una controversia sulla nomenclatura dei tumori endocrini dell’adenoipofisi. Il club internazionale di patologia ipofisaria ha proposto di sostituire il termine “adenoma” con tumore neuroendocrino dell’ipofisi anteriore. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha successivamente suggerito un modello classificativo che include i tumori dell’ipofisi anteriore nello spettro delle neoplasie neuroendocrine sistemiche. Queste proposte hanno condotto a una posizione della Pituitary Society culminata in un forum internazionale e in una posizione che raccomanda di mantenere il termine adenoma. La presente rassegna riassume i criteri di classificazione istopatologica dei tumori neuroendocrini dell’ipofisi anteriore, discute criticamente la diagnosi di alcuni tipi e sottotipi di tumore e presenta le controversie sulla definizione di tumore aggressivo e sulla scelta della nomenclatura.
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5

Di Dalmazi, Guido. "La metabolomica nella diagnosi delle patologie da ipersecrezione e dei tumori corticali surrenalici." L'Endocrinologo, September 14, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00957-7.

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Abstract:
SommarioLa metabolomica ha permesso un notevole avanzamento nella comprensione della fisiopatologia delle ghiandole surrenaliche. L’applicazione della spettrometria di massa alla misurazione dei metaboliti ha portato all’identificazione di pannelli con enormi potenzialità in ambito diagnostico, come ad esempio nell’identificazione della patologia surrenalica espansiva maligna, nella predizione delle recidive e nella diagnosi di sottotipo dell’ipersecrezione glucocorticoide e mineralcorticoide.
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6

Grosso, F., A. Kasa, G. Gallizzi, S. Crivellari, D. Degiovanni, E. Ponte, and S. Zai. "Il mesotelioma pleurico maligno nel paziente anziano. Studio retrospettivo nei centri di Alessandria e Casale Monferrato." Working Paper of Public Health 5, no. 1 (June 15, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6947.

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Abstract:
Introduzione: Questo studio si propone di valutare retrospettivamente la gestione dell’iter diagnostico e terapeutico e dell’outcome clinico di una casistica di pazienti anziani seguiti presso gli Ospedali di Alessandria e di Casale Monferrato. Metodologia: Da un totale di 343 pazienti affetti da MPM, trattati tra gennaio 2005 a novembre 2011 presso l’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria e l’Ospedale SS. Spirito di Casale Monferrato, ne sono stati selezionati 124 aventi età ≥70 anni. Per ogni paziente sono stati analizzati: età, esposizione all’amianto, sesso, istologia, stadio, Eastern Cooperative Oncology Group Performance Status (ECOG-PS), Charlson Comorbidity Index (CCI) e trattamento eseguito. Risultati: La sopravvivenza globale (OS) mediana è stata di 9 mesi. L’istotipo più frequente è risultato quello epitelioide (59%). L’esposizione all’amianto è stata documentata nel 96% dei casi. La diagnosi di MPM è stata documentata mediante esame istologico nel 91% dei pazienti (tasso di diagnosi istologica dai dati del Registro Italiano Mesotelioma decisamente minore). Lo stadio alla diagnosi nella maggior parte dei casi (60%) è riportato come I-II. L’ECOG-PS di questa casistica è risultato tra 0 e 1 nella quasi totalità dei casi, confermando come l’età anziana non sia sinonimo di scarso performance status. Non si sono osservate comorbidità maggiori nel 64% dei casi, mentre uno score medio di 4 e 5 è stato riscontrato rispettivamente nel 18% e nel 10% dei casi. L’analisi di sopravvivenza ha mostrato un impatto negativo sulla OS mediana in presenza di un CCI ≥4. Una chemioterapia basata su pemetrexed in questa popolazione anziana è risultata fattibile e con profilo di tossicità più che accettabile. Conclusione: Questo studio ha dimostrato l’influenza anche nella popolazione anziana di alcuni fattori prognostici come il sottotipo istologico, lo stadio IMIG, la presenza di comorbidità secondo CCI, la terapia con regimi pemetrexed-based o non pemetrexed-based. Sulla base di queste analisi è necessaria una maggiore attenzione verso questa categoria di pazienti, auspicando la possibilità di condurre studi prospettici rivolti anche alla popolazione anziana.
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