To see the other types of publications on this topic, follow the link: Dialetti italiani.

Dissertations / Theses on the topic 'Dialetti italiani'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 dissertations / theses for your research on the topic 'Dialetti italiani.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Manzo, Ilaria <1992&gt. "Le strategie di traduzione de "Il Piccolo Principe" in sei dialetti italiani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14633.

Full text
Abstract:
Il romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry è ad oggi il secondo libro più tradotto dopo la Bibbia e il Corano. Questo lavoro presenta, nella sua prima parte, un’analisi delle diverse strategie che sono state adottate da sei autori italiani nella loro impresa di traduzione del romanzo nei rispettivi dialetti. La scelta di analizzare le versioni dialettali del romanzo deriva dall’importanza che essi rappresentano nel patrimonio culturale italiano, con la conseguente volontà dei traduttori di trasmettere ciò attraverso tali idiomi. I dialetti scelti sono pertanto quelli che detengono il maggior prestigio letterario e una tradizione grafica letteraria ben definita, e sono: veneziano, romanesco, siciliano, napoletano, genovese e milanese. Nella seconda parte, dato il contesto geografico nel quale si inserisce il percorso di Laurea, si è voluto approfondire lo studio con un’analisi aggiuntiva, prendendo in considerazione tre ulteriori versioni dello stesso dialetto – per l’appunto il veneziano – di altrettanti autori. Il lavoro di ricerca e analisi si è composto di diverse fasi. Inizialmente è stata attuata una collazione tra le versioni dialettali del libro scelte ed il testo di riferimento. Parallelamente sono stati contattati ed intervistati personalmente i traduttori – telefonicamente o via mail – allo scopo di ottenere maggiori informazioni sulle strategie scelte, sulle eventuali difficoltà incontrate, nonché sull’esperienza di traduzione vera e propria. In una seconda fase ci si è addentrati in profondità nelle diverse versioni tradotte, per condurre un’analisi strutturata secondo i macrolivelli della grafia, della morfosintassi e della fraseologia e lessico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Kubo, Hiroshi. "L'Inserzione vocalica nelle lingue romanze, con particolare riguardo per le varietà italo-romanze." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3422804.

Full text
Abstract:
The title of my doctoral dissertation is "Vowel Insertion in Romance Languages, with Special Reference to Italo Romance Varieties". The main purpose of my work is to propose a principled classification of non etymological vowel insertion sensitive to the phonetic phonological context (henceforth vocal insertion) in the Romance languages in a diachronic perspective. The traditional classification of vowel insertion is based on the positions in which the phenomenon occurs. Hence, three positions are generally recognized: prosthesis in word initial position, epenthesis in word medial position, and epithesis in word final position. In the linguistic literature, this classification is broadly accepted a priori, yet the nature of vowel insertion in Romance languages is better captured if we consider other factors, as segmental and phonotactic context. Thus, we propose a revision of that tradizional classification. An essential bibliographic contribution was the work of Sampson (2010), Vowel Prosthesis in Romance, where he identifies three categories of "prostheses", providing various examples from many Romance languages. My classification was obtained by applying the criteria chosen by the scholar to other positions. The result of my research was the identification of five major categories, which are called InsVoc S, InsVoc R, InsVoc C, InsVoc Oss and InsVoc Nat respectively. InsVoc stands for vocal insertion; the following letters represent the relevant context in which each category operates. Thus S represents the initial etymological cluster; R represents the presence of the rhotic or sonorants; C represents the final consonant and Oss represents oxytone. Vocal insertion has operated mainly adjacent to the aforementioned contexts in diachrony. The four categories just mentioned have worked in words derived directly from Latin, while InsVoc Nat has only targeted loan words, as vowel insertion is one of the most frequently observed strategies for adapting the loan words to the phonological structure of the receiving language, i. e. nativization, which is represented by Nat. The dissertation is divided into two main parts: the first part discusses the general properties of vocal insertion (mainly its activation and diffusion within a linguistic system) as a diachronic process from a cross linguistic point of view, with special attention to the Romance domain. In the literature, vocal insertion is widely known by scholars of the eighteenth century (eg Schuchardt 1867) and several attempts have been made so far to describe its behaviour and to explain why it occurs in various theoretical frameworks. Nevertheless, after a century and a half of studies, the nature of vocal insertion is still unclear in all its aspects. The purpose of the first part of the thesis is to propose a possible synthesis of vocal insertion studies in the literature and to discuss a possible coherent and global interpretation of its phenomenology. In the second part I consider the properties of each major category of vowel insertion in Romance languages. I discuss various aspects of the major categories such as diatopic distribution, possible causes and possible ways of spreading within a language system, based on data obtained in different Romance varieties. As I mentioned above, the nature of vocal insertion has not yet been clarified in all its aspects, and in the future, new proposals and interpretations will certainly come forward. The interpretation I proposed in the first part of my work could be denied in future studies, but irrespective of its theoretical account, the fact remains that vowel insertion in the Romance words inherited directly from Latin works canonically in the contexts described above, represented in my work by the letters S, R, C and Oss. Any future attempt at interpreting this phenomenon would have to consider these contexts, and the identification of these contexts is precisely the main scientific contribution of my dissertation.
Il titolo della nostra tesi di dottorato è "L'inserzione vocalica nelle lingue romanze, con particolare riguardo per le varietà  italo romanze" Lo scopo principale del nostro lavoro è di proporre una classificazione "ragionata" dell'inserzione di una vocale non etimologica sensibile al contesto fonetico fonologico (d'ora in poi inserzione vocalica) nelle lingue romanze in prospettiva diacronica, al posto della classificazione tradizionale in tre posizioni (in posizione iniziale prostesi; in posizione mediana epentesi; e in posizione finale epitesi), largamente utilizzata in letteratura. Questa classificazione è accettata largamente in letteratura a priori, anche se non riesce a cogliere la natura dell'inserzione vocalica nelle lingue romanze. Quindi, in questa tesi di dottorato, proponiamo una revisione della classificazione tradizionale, evidenziando il contesto fonologico circostante. Contributo bibliografico essenziale è stato il lavoro di Sampson (2010), Vowel Prosthesis in Romance, dove lo studioso identifica tre categorie di "prostesi", fornendone diversi dati attestati nelle lingue romanze. La nostra classificazione è stata ottenuta mediante l'applicazione alle altre posizioni dei criteri scelti dallo studioso. Il risultato delle mie ricerche è stata l'individuazione di cinque categorie maggiori, che sono chiamati InsVoc S, InsVoc R, InsVoc C, InsVoc Oss e InsVoc Nat rispettivamente. InsVoc sta per inserzione vocalica; le lettere che seguono rappresentano il contesto rilevante dove opera ciascuna categoria. Così, S rappresenta il nesso sC etimologico iniziale; R rappresenta la presenza della rotica o di una sonorante; C rappresenta la consonante finale e Oss rappresenta l'ossitonia. L'inserzione vocalica ha operato in diacronia principalmente in adiacenza dei contesti appena elencati. Le quattro categorie appena viste sono quelle che hanno operato nelle parole derivate direttamente dal latino, mentre InsVoc Nat riguarda esclusivamente i prestiti, dove l'inserzione vocalica è uno dei processi più frequentemente osservati nell'adattamento alla struttura fonologica della lingua di ricezione, ovvero di nativization, che è rappresentato da Nat. La tesi è divisa in due parti principali: nella prima parte si discutono le proprietà  generali (principalmente modalità  di attivazione del processo e diffusione all'interno di un sistema linguistico) dell'inserzione vocalica come processo diacronico dal punto di vista interlinguistico, dando una particolare attenzione ai dati nel dominio romanzo. In letteratura, l'inserzione vocalica è ampiamente conosciuta già  dagli studiosi dell'800 (ad esempio Schuchardt 1867) e sono stati fatti, in diverse sedi e in vari quadri teorici, numerosi tentativi di descriverne i comportamenti e spiegare la ragione per cui avviene l'inserzione vocalica. Ciò nonostante, dopo un secolo e mezzo di studi, la natura dell'inserzione vocalica non è tuttora chiarita in tutti i suoi aspetti. Lo scopo della prima parte della tesi è sostanzialmente di proporre una possibile sintesi degli studi dell'inserzione vocalica in letteratura e di discutere una possibile interpretazione coerente e globale della sua fenomenologia. Invece, nella seconda parte abbiamo visto le proprietà  di ciascuna categoria maggiore dell'inserzione vocalica nelle lingue romanze. abbiamo discusso vari aspetti delle categorie maggiori, quali distribuzione diatopica, possibili cause e possibili modalità  della diffusione all'interno di un sistema linguistico, in base ai dati ottenuti in diverse varietà  romanze. Come abbiamo detto sopra, la natura dell'inserzione vocalica non è ancora chiarita in tutti i suoi aspetti e, in letteratura, sicuramente verranno avanzate nuove proposte e interpretazioni nel futuro. Potrebbe essere smentita l'interpretazione che abbiamo dato nella prima parte del nostro lavoro. Ma, indipendentemente dall'interpretazione, resta assodato il fatto che l'inserzione vocalica nelle parole romanze ereditate direttamente dal latino operano canonicamente nei contesti individuati sopra, rappresentati nel nostro lavoro con le lettere S, R, C e Oss. L'individuazione di questi contesti sarebbe il contributo scientifico principale della nostra tesi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Parcianello, Juciane Ferigolo. "REESCRITURAS DO POLÍTICO: LÍNGUA ITALIANA X LÍNGUA DOS IMIGRANTES." Universidade Federal de Santa Maria, 2015. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/4000.

Full text
Abstract:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
This thesis studies the political in the language and in the relationship between the languages, considering the space of enunciation of the Associação Italiana de Santa Maria (AISM), designed to "preserve", "protect" the cultural patrimony of Italian immigrants of the Santa Maria region and Quarta Colônia region, and also to promote, develop and teach the Italian language of Italy. We seek, for the theoretical perspective of the Semântica do Acontecimento, from Eduardo Guimarães (2002), analyze the rewriting of designations Italian language, dialect(s), immigrant/Italian/descendant, culture (Italian) and italianity, in the statute text of three institutions: Società Italiana di Mutuo Soccorso e Ricreativa, founded in 1896, in Santa Maria, Sociedade de Cultura Ítalo-Brasileira Dante Alighieri, founded in1985, in the same city, and Associação Italiana de Santa Maria, founded in 1992, in the same place, and successor to the previous Society. The analysis of the semantic functioning of designations exposes the conflicts established mainly between the unequal distribution of places allotted to the Italian language, that in the statutory text of AISM means official language of Italy, language of the great Italian writers, language that should be taught, and to the language of Italian immigrants, whose designation dialect assigned to it means cultural patrimony of immigrants, no place in the teaching. There are many other forms of contradiction in the analyzed texts, but always manifested by differences of meanings and of places with respect to the Italian language and dialect. At this inevitable and irreversible contradiction, which constitutes of enunciation space, Guimarães designates political, and this notion is a displacement of the concept of political from Rancière (2007). Like main scope, through analysis, we intend to answer the following questions:1) which the political meaning of an Italian association that mobilizes the memory of Italian immigration and stands as a representative of immigrants and their descendants? 2) Who and what is this Association representes, and who and what is out of it? 3) What place does the Italian language and the language of immigrants in the space of AISM? The conclusion to which we come, with this study, it is that, in the enunciation space of AISM, the confrontation is between the languages of Italian immigrants and the Italian language from Italy, and not among the languages of immigrants and the national language as happened previously, in the Era Vargas .
Esta tese versa sobre o político na língua e na relação entre as línguas, considerando o espaço de enunciação da Associação Italiana de Santa Maria (AISM), criada para preservar , resguardar o patrimônio cultural dos imigrantes italianos da região de Santa Maria e da Quarta Colônia, e também para divulgar, valorizar e ensinar a língua italiana da Itália. Buscamos, pela perspectiva teórica da Semântica do Acontecimento, do linguista Eduardo Guimarães (2002), analisar as reescrituras das designações língua italiana, dialeto(s), imigrante/italiano/descendente, cultura (italiana) e italianidade, no texto estatutário de três instituições: Società Italiana di Mutuo Soccorso e Ricreativa, fundada em 1896, na cidade de Santa Maria, Sociedade de Cultura Ítalo-Brasileira Dante Alighieri, fundada em 1985, na mesma cidade, e Associação Italiana de Santa Maria, fundada em 1992, no mesmo local, sendo sucessora da Sociedade anterior. A análise do funcionamento semântico das designações expõe os conflitos que se estabelecem principalmente entre a distribuição desigual dos lugares atribuídos à língua italiana, que no texto estatutário da AISM significa língua oficial da Itália, língua dos grandes escritores italianos, língua que deve ser ensinada, e à língua dos imigrantes italianos da região, cuja designação dialeto atribuída a ela significa patrimônio cultural dos imigrantes, sem lugar no ensino. Há muitas outras formas de contradição nos textos analisados, porém sempre manifestas pelas diferenças de sentidos e de lugares dados no que se refere à língua italiana e a dialeto. A essa contradição inevitável e irreversível constitutiva do espaço de enunciação, Guimarães designa político, sendo esta noção um deslocamento da noção de político de Rancière (2007). Como escopo principal, por meio das análises, pretendemos responder as seguintes questões: 1) qual o sentido político de uma associação italiana que pela memória da imigração italiana se coloca como representante dos imigrantes e seus descendentes? 2) Quem e o que essa Associação representa e quem e o que está fora dela? 3) Que lugar tem a língua italiana e a língua dos imigrantes no espaço da AISM? A conclusão a qual chegamos, com este estudo, é a de que, no espaço de enunciação da AISM, o confronto se dá entre as línguas dos imigrantes italianos e a língua italiana da Itália, e não mais entre as línguas dos imigrantes e a língua nacional, como ocorreu outrora, na Era Vargas.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Panarello, Annacristina. "Traducir el dialecto: técnicas y estrategias en las traducciones al español de la narrativa italiana moderna parcialmente dialectal." Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona. Programa de Doctorat en Traducció i Estudis Interculturals, 2020. http://hdl.handle.net/10803/670716.

Full text
Abstract:
La traducció de les varietats dialectals és un vessant dels estudis traductològics que ha estat tractat sumàriament per diversos autors, sense que s’hagi arribat, al dia d’avui, a una solució clara i definitiva sobre com el traductor hauria (o podria) afrontar aquest tipus de textos.Amb aquest treball no pretenem resoldre el problema, però volem fer llum sobre la tendència passada i present dels traductors espanyols en la traducció de la narrativa italiana en el marc temporal que va de finals del segle XIX fins al segle XXI i defensar la hipòtesi de l’aplicabilitat dels dialectes hispànics a la traducciò de las varietats geograficolingüístiques italianes. Concretament, en aquest treball ens plantegem dos objectius. El primer és de tipus descriptiu: analitzar com s’ han traduït las varietats dialectals en un corpus narratiu de traduccions de l’italià a l’espanyol, concretament traduccions de novel∙les els originals de les quals daten de la segona meitat del segle XIX, del segle XX o del XXI. Sense arribar a implementar una metodologia empiricoquantística, volem confirmar si, com creiem, molt majoritàriament s’ha optat per l’estandardització i fer una anàlisi mès detallada dels casos en els quals s’ha buscat una alternativa. El segon objectiu és de tipus propositiu: elaborar una proposta traductiva per a afrontar las varietats lingüístiques italianas. Concretament, elaborarem una proposta que contempli l’ús de les varietats lingüístiques espanyoles, considerant-les des d’una perspectiva sociocultural i no necessàriament diatòpica. L’elaboració d’aquesta proposta preveu la adquisiciò de documentació i coneixements previs sobre la representació gràfica de las varietats dialectales espanyolas dins el polisistema lingüístic i literari espanyol.
La traducción de las variedades dialectales es una vertiente de los estudios traductológicos abordada sumariamente por varios autores, sin que se haya llegado, hoy en día, a tener una solución clara y definitiva sobre cómo el traductor debería (o podría) afrontar este tipo de textos. Con este trabajo no pretendemos solucionar el problema, pero sí queremos arrojar luz sobre la tendencia pasada y vigente de los traductores españoles en la traducción de la narrativa italiana en el marco temporal que va desde finales del siglo XIX hasta el siglo XXI y defender la hipótesis de la aplicabilidad de los dialectos hispánicos a la traducción de las variedades geográfico-lingüísticas italianas. Concretamente, en el presente trabajo perseguimos dos objetivos. El primero es de orden descriptivo: analizar cómo se han traducido las variedades dialectales en un corpus narrativo de traducciones del italiano al español, concretamente traducciones de novelas cuyos originales datan de la segunda mitad del siglo XIX, del siglo XX o del XXI. Sin llegar a implementar una metodología empírica, pretendemos confirmar si, como creemos, muy mayoritariamente se ha optado por la estandarización y hacer un análisis más detallado de los casos en que se ha buscado una alternativa a la misma. El segundo objetivo es de orden propositivo: elaborar una propuesta de traducción para afrontar las variedades lingüísticas italianas. Concretamente, elaboraremos una propuesta que contemple el uso de las variedades lingüísticas españolas, considerando las mismas desde una perspectiva socio-cultural y no necesariamente diatópica. La elaboración de dicha propuesta prevé la adquisición de documentación y conocimientos previos sobre la representación gráfica de variedades dialectales españolas dentro del polisistema lingüístico y literario español.
The translation of dialects and linguistic varieties is a branch of translation studies which has been briefly tackled by several authors. To date, a clear and definitive solution on how the translator should (or could) deal with this type of texts has not been found yet. This project does not claim to solve this problem, but aims to shed light on Spanish translators' past and current tradition in the translation of Italian novels in the period that goes from the second half of the XIX century to the XX and XXI centuries. We intend to defend the hypothesis of the possible application of Spanish dialects to the translation of Italian geographical-linguistic varieties. Concretely, we pursue two goals in this project. The first is a descriptive goal: the analysis of the translation of dialect varieties within a corpus of Italian novels and the corresponding Spanish translations, whose originals versions date back to the second half of the XIX century, to the XX and XXI centuries. Far from the implementation of a quantum-empirical methodology, we intend to prove if, as we do believe, the standardization of linguistic varieties is the most considered option within the Spanish translation tradition, and, besides, to proceed with a detailed analysis of those cases where an alternative option was proposed. The second goal concerns the elaboration of a translation proposal: we aim to propose a way to translate the Italian dialects into Spanish. Concretely, we aim to elaborate a translation model which includes the Spanish linguistic varieties, in the light of a socio-cultural perspective and not necessarily of a geographic correspondence. The elaboration of such a proposal requires specific material and a deep knowledge of the graphic representation of Spanish dialects within the Spanish linguistic and literary polysystem.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Debal, Kheira. "Descrizione della situazione linguistica della citta di Bari (Sud Italia) : interazione fra italiano regionale e dialetto." Lille 3, 2011. http://www.theses.fr/2011LIL30040.

Full text
Abstract:
Mon travail de recherche est composé de trois chapitres : le premier a une fonction introductive : il vous présente la ville de Bari aussi bien d'un point de vue historique que linguistique. Ce chapitre comporte trois paragraphes : le premier est dédié à l'histoire linguistique de la ville, le second traitera les principales caractéristiques du dialecte de Bari et enfin le dernier paragraphe intitulé "la dialecte de Bari du papier au web" analyse la manière avec laquelle les nouveaux internautes vivent leur rapport avec leur propre dialecte. Le second consiste en l'étude des réponses données par 120 personnes choisies selon certains paramètres sociolinguistiques (âge, sexe, niveau d'étude). Cette étude permet de mettre en évidence des situations communicatives dans lesquelles on retrouve le dialecte et l'usage alterné italien/dialecte dans la ville de Bari. Les résultats montrent que le dialecte est encore très présent dans la ville de Bari comme le démontrent 90% des personnes interrogées. On remarquera que le dialecte est employé de manière plus courante chez les personnes âgées et beaucoup moins souvent par les personnes dont le niveau d'étude est élevé. Le dernier, qui concernera principalement l'analyse linguistique d'un enregistrement d'une durée totale de 115 minutes, contient également deux paragraphes théoriques sur la variété du répertoire linguistique italien et sur les principaux phénomènes de contact linguistique italien/dialecte. Le résultat de ces analyses montre que, même s'il est vrai que le dialecte tente à disparaître, dans la réalité quotidienne des habitants de Bari ce dernier semble bien plus vivant
My research falls into three parts : firstly, an introduction situating the town of Bari historically as well as linguistically. This chapter comprises three paragraphs : the first deals with the linguistic history of the city, the second focuses on the principal characteristics of the Bari dialect, and the last, called "Bari dialect : from paper to the web" analyses the way today's internauts have adapted their own dialect in web communications. Part two is a study of the answers provided by 120 people selected according to parameters of age, gender and educational attainment. This survey reveals the various situations where either dialect or a mix of Italian and dialect is used. The results show that dialect is still very much live in Bari, as 90% of interviewees claim to use it, particularly old people, while among the educated use is much less frequent. The third part mainly consists of a linguistic analysis of a 115-minute recordind, plus two theoretical paragraphs dealing with the width of the Italian linguistic repertory, and how this interacts with the use of dialect. The report concludes that, even though dialect is losing ground, it still plays an much more important role in the daily lives of Bari's inhabitants
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Maturi, Pietro. "Dialetti e substandardizzazione nel Sannio Beneventano /." Frankfurt am Main : P. Lang, 2002. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40064433r.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Moretti, Caterina <1997&gt. "Il dialetto di Burano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19938.

Full text
Abstract:
Descrizione sicnronica del dialetto lagunare di Burano. Brevi cenni sulla situazione dell'isola, la storia e la storia linguistica. I tratti: fonologia, tratti sovrasegmentali, morfologia, alcuni aspetti della sintassi. I dati sono stati ricavati tramite un'inchiesta sul campo basata sulla modalità dell'intervista libera e, successivamente, su un questionario linguistico strutturato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Mele, Biagio. "Fonetica e fonologia del dialetto di San Giovanni in Fiore /." Tübingen : Francke, 2009. http://d-nb.info/992142490/04.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Cuzziol, Paolo <1993&gt. "Il lessico vitivinicolo nel dialetto di Salgareda." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13139.

Full text
Abstract:
Questo lavoro approfondisce il processo di lavorazione della vite e del vino, attraverso i termini che facevano e che fanno ancora parte del patrimonio culturale e linguistico dell'agricoltore di Salgareda
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Frangiosa, Rita. "The impact of learning Standard Italian among Italian Australian dialect speakers." Thesis, The University of Sydney, 2017. http://hdl.handle.net/2123/17229.

Full text
Abstract:
This study investigates the impact of learning Standard Italian among Italian Australian dialect speakers. More specifically, it examines the Italian language learning experiences of bilingual Italian Australians who grew up speaking an Italian dialect at home and studied Italian in formal contexts. It also investigates the possible effect that formal Italian language instruction, and other influences, have had on their current language use. Despite the fact that in Australia the Italian language has been taught in various programs over many years and to a large number of learners who are Italian dialect speakers, little research has been conducted in this area. This study is informed by both social constructionist and phenomenological frameworks and draws on research in the areas of sociolinguistics and second language learning and instruction. The research was conducted in Adelaide, South Australia, on a sample of ten Italian Australians who were brought up in Australia speaking an Italian dialect, using a mixed method approach. Pre-interview questionnaires and semi structured interviews were used to obtain data which was analysed through a thematic approach. From this, themes emerged in the areas of language learning experiences and the participants’ perceived impact that such experiences, and other influences, have had on their language use.The findings show a range of learning experiences among participants. While a small number identify areas where their Italian instruction has had an impact, most do not believe in such an impact on their language use. All perceive that other influences, such as family networks, have had a more significant impact.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

La, Torre Perregrini Esperanza Luján. "Gli ispanismi nella lingua italiana e nei suoi dialetti, in prospettiva diacronica." Thesis, Umeå universitet, Institutionen för språkstudier, 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-161372.

Full text
Abstract:
The use of Spanish words “ispanismi” in the Italian territory has been an active phenomenon for centuries. The geographical proximity between Spain and Italy, political-commercial and cultural relations throughout history as well as the similarity of the two languages have favoured the linguistic exchange between these two cultures. The aim of this thesis is to investigate these relations, when and how they occurred. It has been observed in this work that social-political-cultural relations between Italy and Spain initiated in the thirteenth century have enriched the Italian vocabulary as well as some of its dialects (Neapolitan, Sardinian). Many Spanish loan words and calques used in the past continue to be used today in various areas of Italian vocabulary.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Bergamaschi, Maria Cristina Zandomeneghi. "Bilingüismo de dialeto italiano-português: atitudes lingüísticas." reponame:Repositório Institucional da UCS, 2006. https://repositorio.ucs.br/handle/11338/180.

Full text
Abstract:
Este trabalho trata das atitudes lingüísticas dos falantes em relação às variedades lingüísticas utilizadas nas duas comunidades pesquisadas. Quando são atribuídos valores aos falantes de uma língua ou variedade lingüística, em última análise, o que está sendo avaliado positiva ou negativamente é a própria língua ou variedade lingüística por eles empregada. Deste modo são observadas as atitudes lingüísticas de prestígio ou desprestígio - preconceito ou estigma - dos falantes nas ocorrências de português padrão, dialeto italiano e português com interferências do dialeto italiano. A análise é realizada a partir dos dados levantados nas pesquisas de campo, por amostragem, de caráter quantitativo e qualitativo e são apresentadas as conclusões advindas deste estudo.
Submitted by Marcelo Teixeira (mvteixeira@ucs.br) on 2014-05-13T18:57:16Z No. of bitstreams: 1 Dissertacao Maria Cristina Z Bergamaschi.pdf: 1061607 bytes, checksum: c0fbb615e9036ca849a486e769793726 (MD5)
Made available in DSpace on 2014-05-13T18:57:16Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Dissertacao Maria Cristina Z Bergamaschi.pdf: 1061607 bytes, checksum: c0fbb615e9036ca849a486e769793726 (MD5)
This study refers to the speakers attitude toward linguistic variations used on both studied communities. When values are attributed to the speakers of a language or to linguistic variation, eventually, the language or linguistic variation used by them is being positive or negatively analyzed. Therefore, the speakers linguistic attitudes of prestige or disrepute - prejudice or stigma - are being observed in the occurrences of standard Portuguese, Italian dialect and Portuguese with interference of Italian dialect. The analysis is carried out based on the qualitative and quantitative field research data, through samples, and the conclusions to this study are presented.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Trionfera, Cristiana <1992&gt. "the morphosyntax of kinship terms in Italian dialects." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12765.

Full text
Abstract:
This thesis is going to be an extension of the paper 'kinship Nouns in italian dialects - variation in the use of Articles and Possessives', an abstract of Comparative Syntax. The analysis of Kinship Terms will be extended to other varieties of Italian and it will focus on the differences between standard italian and dialects.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Ciarlo, Chiara. "Subject clitic variation in a northern Italian dialect." Thesis, Queen Mary, University of London, 2010. http://qmro.qmul.ac.uk/xmlui/handle/123456789/452.

Full text
Abstract:
This study investigates the phenomenon of subject clitic (henceforth, SCl) variation in Ligurian, a variety spoken in the north-west of Italy. Through the examination of empirical data, this work shows that variation can be incorporated in the theory of a single grammar. In particular, this study determines which linguistic and extra-linguistic factors influence SCl variation and whether these factors vary among individual speakers, and it applies notions of minimalist theory to account for variable and categorical cases. Three variables in the Ligurian SCl paradigm are examined, where overt variants alternate with a zero form. These are: 3rd singular u, a/Ø, 3rd plural i/e/Ø, and 1st person e/a/Ø. In these variables, the zero form is always affected by adjacent negation and object clitics, by processing factors, and occasionally by following phonological context, though never by age of the speaker. In contrast, factors that influence overt SCl alternation vary: subject-verb agreement in 3rd singular contexts, morpho-phonological factors in 3rd plural contexts, and phonological, syntactic, and extra-linguistic factors in 1st person contexts. Following the general view that SCls in northern Italian dialects express subject agreement features (e.g., Poletto, 2000), I propose that SCl variants are phonological expression of different phi-feature combinations of two categories of Agreement (Number and Person) which include underspecification of features and feature values (Adger, 2006). Overt variants may show underspecification of the number and/or gender features of Number, whereas a null underlying variant always has unvalued number and gender. In variable cases, all variants in the set are formally satisfied and significant factors trigger the choice of the variant. In categorical cases, only one SCl variant in the set has its feature requirements fulfilled. Furthermore, I propose a four-fold interpretation of the zero form, namely, as null underlying variant, as nonpronunced SCl projection due to blocking by syntactic elements, as absence of phi-features, and as phonological deletion of overt variants (inter-speaker variation).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Lurà, Franco. "Il dialetto del Mendrisiotto : descrizione sincronica e diacronica e confronto con l'italiano /." Mendrisio : Unione di banche svizzere, 1987. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb35690580t.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Maiden, M. D. "Metaphony and the Italian dialects : A study in morphologisation." Thesis, University of Cambridge, 1986. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.383826.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Calamai, Silvia. "Una lingua vertadera : profilo del dialetto di Sassetta /." Firenze : Phasar, 2003. http://www.loc.gov/catdir/toc/casalini04/01940453.pdf.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Ciccotti, Claudio. "Studio comparato sull'uso dell'accusativo preposizionale in spagnolo, italiano e dialetto di Montemesola." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6227/.

Full text
Abstract:
In questa tesi parlo del fenomeno del complemento oggetto preposizionale. Nel primo capitolo definirò e descriverò il fenomeno grazie alle posizioni assunte da molti grammatici e linguisti nei loro studi; riporterò le varie ipotesi sorte nel campo della linguistica circa l’origine del fenomeno e come si giunge all’uso della preposizione “a” per tale marcatura; evidenzierò, infine, i vari approcci da parte dei linguisti di fronte al fenomeno in spagnolo, italiano e nelle sue varianti in diatopia. Nel secondo capitolo, focalizzerò l’attenzione sull’aspetto normativo esposto nelle grammatiche riguardo un uso corretto della marca riportando le casistiche d’uso in spagnolo, in italiano, e descrivendo come e dove alcuni linguisti rintracciano il fenomeno tra le varianti dialettali e di italiano regionale. Nel terzo e ultimo capitolo, riporto i dati di una indagine condotta tra parlanti di due fasce d’età distinte (studenti e over 30) a Granada, per quanto concerne lo spagnolo, e Montemesola (piccolo paese della provincia di Taranto), per una verifica dell’uso della marca preposizionale in italiano e dialetto. Cercherò di evidenziare: quanto e in che modo i parlanti siano consapevoli delle loro scelte linguistiche analizzando, non solo statisticamente la frequenza d’uso della “a”, confrontandola tra le fasce d’età, ma considerando anche, di volta in volta, le motivazioni date dai parlanti nell’effettuare le loro scelte. La grammatica non è il perno centrale delle considerazioni del parlante nel momento in cui sceglie dei ricorsi linguistici piuttosto che altri, ma esistono altri criteri nella scelta altrettanto rilevanti, quali fattori soprasegmentali, contesto linguistico ed extralinguistico, e conoscenza enciclopedica del mondo, che intervengono anche a giustificazione dell’assenza della preposizione, rendendola significativa.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Boer, Giorgio <1990&gt. "Commutazione e alternanza di codice italiano-dialetto a San Donà di Piave." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10533.

Full text
Abstract:
La tesi consiste in uno studio sistematico dei casi di commutazione (code-switching) e alternanza di codice (code-mixing) all’interno di un corpus di parlato spontaneo raccolto nel comune di San Donà di Piave (Venezia). Si tratta di un argomento di carattere interdisciplinare, che ha incoraggiato, nel corso degli anni, un numero non trascurabile di studi, alcuni basati su ricerche sul campo e altri puramente teorici. Nel caso preso qui in esame, trattandosi di una situazione di lingua cum dialectis, si è deciso di adottare l’approccio pragmatico-funzionale di Auer (1984; 1998), successivamente ripreso in Italia negli studi sulla comunicazione bilingue a Catania da Alfonzetti (1992). Dopo una prima rassegna metodologica, in cui si dà conto dei criteri utilizzati nella raccolta del corpus di dati autentici (tramite microfono nascosto) e terminologica (al fine di fare chiarezza nel mare magnum della terminologia sull’argomento), si elaboreranno i dati e si analizzeranno le strutture linguistiche, distinguendo tra commutazione su base funzionale, e tra commutazioni connesse ai partecipanti e connesse al discorso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Balsemin, Tommaso. "Vowel Length in Northern Italian Dialects. A Government Phonology Account." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424830.

Full text
Abstract:
In this thesis I will outline and discuss vowel length related phenomena, giving first a comprehensive picture of interlinguistic variation (and therefore of the empirical data) with particular attention on northern-Italian dialects and with a focus on Friulian. Then I will present a theoretical account of these phenomena based on the formalization of Government Phonology (in its GP 2.0 version). In the first macro-section length-related phenomena will be presented, focusing on northern-Italian varieties. To account for these phenomena, Loporcaro (2015), Vowel Length from Latin to Romance will be discussed in detail. Loporcaro’s interpretation of northern-Italian length-phenomena is, in the most basic terms, to think of them as a long derivation from Latin contrasts based on vowel quantity. My interpretation of these data, on the other hand, is to see these phenomena as an independent and later process with respect to Latin vowel quantity contrasts (following Vanelli 2005). Furthermore, in my interpretation, vowel length phenomena are strictly interconnected with another process that interests northern-Italian varieties, namely final obstruent devoicing. In the second part of the thesis a Government Phonology account will be given. I will discuss in particular the possibility (argued in Pöchtrager 2006 and Kaye / Pöchtrager 2013) that some elements (viz. |ʔ| and |H|) are not really melodic in kind, but rather structural. This formalization allows, as it will be shown, for a non-arbitrary account of vowel length phenomena and their relation with final obstruent devoicing.
In questa tesi presento una descrizione dei pattern di lunghezza vocalica nelle varietà italiane settentrionali. Dopo aver fornito un account diacronico e sincronico per rendere conto di tali fenomeni, confrontando le principali posizioni degli studiosi sull'argomento, analizzo in dettaglio il caso del Friulano. In seguito viene fornita una formalizzazione dei dati friulani con la teoria fonologica GP 2.0 che permette di rendere conto in maniera non arbitrari dei fatti di lunghezza riscontrati in friulano.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Biscaro, Marika <1994&gt. "FONOLOGIA E MORFOLOGIA NEL DIALETTO DI VILLORBA E NELLE PARLATE DEI PAESI LIMITROFI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14394.

Full text
Abstract:
In questa trattazione si analizzano, in prospettiva sincronica, i tratti fonologici e morfologici peculiari del dialetto del Comune di Villorba (TV), confrontandoli con quelli dei paesi limitrofi di Treviso, Carbonera, Maserada, Spresiano, Arcade, Povegliano e Ponzano. Si cerca di descrivere il continuum linguistico nel contado nord di Treviso, area di transizione linguistica in cui da un dialetto molto vicino al veneziano, si passa progressivamente a varietà che presentano molti elementi in comune con il feltrino-bellunese. In questa prospettiva, particolare attenzione viene rivolta allo studio dell’apocope e della morfologia verbale, indagate tramite interviste strutturate a risposta libera.Si riportano inoltre in appendice alcuni etnotesti in villorbese e nei dialetti delle parlate limitrofe, che portano alla luce in modo evidente alcune delle differenze tra le diverse varietà dialettali, riscontrate ed analizzate nella tesi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Andriani, Luigi. "The syntax of the dialect of Bari." Thesis, University of Cambridge, 2017. https://www.repository.cam.ac.uk/handle/1810/269405.

Full text
Abstract:
This dissertation describes and analyses a selection of morphosyntactic phenomena from the nominal, verbal and clausal domains of Barese, an upper southern Italian dialect of Puglia. Chapter 2 analyses pragmatically unmarked and marked sentential word orders in Barese. Barese is a null-subject language whose unmarked transitive word order is (S)VO, in which syntactic constituents can be displaced in accordance with their pragmatico-semantic relevance to the discourse. One peculiarity of Barese regards intransitives encoding a loco-temporal (c)overt argument, where VS and SV orders may both mark sentence-focus. While VS encodes a null loco-temporal argument, SV serves to encode broad focus whenever S is ‘accessible’ in the mind of both discourse participants forming part of their ‘common ground’. Chapter 3 examines the structure of Barese nominal expressions, focusing on the interaction between adjectives, possessives and demonstratives. Barese nominals nearly systematically precede adjectives and possessives, except for a small class of rudimentary evaluative adjectives which may occur prenominally. These orders, derived via the phrasal movement of the nominal across its modifiers, are contrasted with the head movement of a morpholexically restricted class of kinship nominals which can be modified by a defective set of enclitic possessives. The final section analyses the behaviour of Barese demonstratives, which only occur in prenominal position. In particular, a peculiar Barese structure which combines the definite article with the distal demonstrative pronoun is analysed, highlighting how it specifically marks discourse-old referents. Chapter 4 describes the mechanisms of auxiliary selection and past participle agreement operative in Barese. In relation to the former, Barese displays three different factors which may determine auxiliary selection, namely person, tense and mood. These three dimensions of variation are analysed in terms of parameter hierarchies which formalise the complexity of the semantic features involved in the selection of the auxiliaries HAVE and BE. It is argued that this complexity reflects different diachronic stages of auxiliary selection across different generations of speakers. The final section investigates Barese active past participle agreement which, unlike auxiliary selection, displays a conservative distribution licensed by direct objects and Undergoer subjects. The peculiarity of Barese, however, is that agreement is morpholexically limited to a small number of ‘strong’ participles which mark agreement exclusively through metaphonetic alternation. The final chapter is concerned with Barese progressive and andative periphrases which variously show inflected forms of the lexical verb in the 2SG-3SG of the present in place of the infinitive. These structures have been argued for Salentino and Sicilian dialects to have developed from instances of coordination with Latin AC ‘and’, which were then reinterpreted as instances of (pseudo-)coordination, namely subordination. In contrast, a different origin for these inflected forms of the lexical verb is proposed for Barese, where AC-coordination is not historically attested. It is argued that the loss of the infinitival ending -RE produced morphophonological identity, viz. syncretism, between the 3SG(/2SG) present and the infinitive, enabling the latter to be reinterpreted as a finite form within the periphrasis. This spred further across the neighbouring dialects to include more grammatical persons (3SG/2SG > 1SG > 3PL > all), as well as past and irrealis paradigms.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Martino, Nicola. "Albino Pierro." Thesis, McGill University, 1996. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=26743.

Full text
Abstract:
Dialects have always had a negative reputation, and have been considered beneath the national language. Even the literature composed in the various regional languages has been considered inferior to the Italian one until only a few years ago, because it was thought that this literature had as an exclusive theme the peasant-popular world.
This thesis will not only demonstrate that dialects are languages deserving of respect, but also that Lucano dialect literature is not bogged down to the peasant-popular world. In fact, it is capable of expressing any concept that any national language is capable of, even if that concept does not originate in the peasant-popular world.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Hill, S. A. "The Irpino dialect spoken in Montefalcione and Bury : A description of the dialect of one of the groups of Italian immigrants resident in Bury, and a comparison with the dialect spoken in Montefalcione today." Thesis, University of Manchester, 1987. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.378803.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Bigazzi, Anna Rosa. "Os dialetos judeu-italianos. Um estudo sobre o bagito." Universidade de São Paulo, 2002. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8152/tde-27112009-103229/.

Full text
Abstract:
Estudo sobre a imigração judaica italiana no Brasil, em particular em São Paulo e no Rio de Janeiro, no contexto da política anti-semita do governo Vargas (1937-1945). Tem como base a relação dos judeus italianos que, a partir de 1938, foram obrigados a deixar seu país após a emissão das leis raciais fascistas (1938). Com destaque, analisa a postura de Jorge Latour, diplomata brasileiro, atento aos efeitos das leis de exclusão no território italiano. Os relatórios de Latour tinham como objetivo estimular os políticos brasileiros a seguir o mesmo caminho da Itália fascista. Investiga a concessão de vistos aos judeus italianos refugiados no Brasil, assim como suas estratégias de sobrevivência e formas de adaptação à comunidade brasileira em geral.
We present the results of a research into the Italian Jewish immigration in Brazil, and particularly in São Paulo and Rio de Janeiro, in the face of the anti-Semitic policy of Getúlio Vargas´s government (1937-1945). This research is based on a list of Italian Jews who were forced to leave their country after the issuance of the fascist racial laws in 1938. It especially analyses the position of Brazilian diplomat Jorge Latour, alert to the effects of the laws of exclusion in Italian territory. Latour´s reports aimed at stimulating Brazilian politicians to follow the same path of fascist Italy. It investigates the concession of visas to Italian Jews who took refuge in Brazil, as well as the subterfuges they used to survive and their forms of adaptation to the Brazilian community in general.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Marcone, Valentina <1977&gt. "“I dizionari dialettali moderni del veronese (dal 1980 ad oggi)”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1633.

Full text
Abstract:
Presentazione : La ricerca fondamentale che è alle spalle della presente Tesi di Laurea è quella che si è proposta di rintracciare i recenti contributi della lessicografia dialettale veronese, limitatamente alle pubblicazioni che corrispondono a veri e propri dizionari (lemmari minimi o relativi a settori circoscritti del lessico, appendici lessicografiche o elenchi di parole in margine ad opere dialettali… non sono stati qui presi in esame). Dopo una iniziale sintesi che riassume le fasi storiche della lessicografia veronese fin dai precedenti più antichi, l’elaborato descrive e cerca di analizzare criticamente sei testi in particolare, valutati e scelti appunto in base alle caratteristiche sia sostanziali che formali valide alla qualifica di “dizionario dialettale”. Essi sono nella fattispecie: il Dizionario etimologico del dialetto veronese, opera del 1986 del prof. Marcello Bondardo; Il vocabolario dei pescatori di Garda (1987) di Pino Crescini; il Dizionario etimologico del dialetto di Malcesine (1995) di Giuseppe Trimeloni; il Lessico dei dialetti del territorio veronese (1998) di Giorgio Rigobello; Parole e fatti. Vocabolario dei dialetti di Torri del Benaco (2005) di Giorgio Vedovelli; Il dialetto di Lazise (2005), revisione della tesi di laurea di Maria Zanetti a cura del prof. Piervittorio Rossi. Alcune considerazioni finali, relative al vaglio e al confronto tra le opere prese in esame concludono le tesi esposte nell’elaborato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Golovko, Ekaterina <1982&gt. "Il ciclo produttivo della ceramica salentina: il linguaggio degli artigiani tra il dialetto e l'italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3046/1/golovko_ekaterina_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Prendendo in esame diverse angolature d’analisi è indagata la situazione attuale della produzione tradizionale della ceramica salentina. La ricerca comprende la descrizione della situazione culturale attuale, l’analisi qualitativa e quantitativa dei dati raccolti sul campo e la costruzione di un quadro generale multidimensionale della rappresentazione di un’area culturale. Il primo capitolo della tesi tratta il problema teorico dei linguaggi specialistici e delle peculiarità a essi legati. La dottoranda fornisce un quadro completo ed esaustivo della bibliografia sia italiana che anglosassone sull’argomento affrontato. Questo capitolo fa da introduzione al problema della comunicazione specialistica nell’ambito della quale si svolgono le interviste. Il secondo capitolo presenta la metodologia utilizzata durante la ricerca svolta sul campo. La metodologia della ricerca sul campo include i metodi etnografici di osservazione partecipante e linguistico antropologici di interviste non strutturate. Il terzo capitolo della tesi è dedicato alla descrizione etnografica del processo produttivo. Questo capitolo ha un valore rilevante per l’intera ricerca poiché oltre ai termini italiani sono riportati tutti i termini tradizionali e descritti dettagliatamente i momenti della produzione. Va dimostrata una profonda conoscenza della lavorazione della ceramica nel Salento non solo nel suo stato attuale ma anche nel passato. Come parte conclusiva di questo capitolo è proposta una riflessione di carattere filosofico e antropologico sul ruolo dell’artigiano come Creatore, proponendo paragoni con la figura del Demiurgo platonico descritto nel “Timeo” e l’analisi del cambiamento dello statuto di oggetto da manufatto a oggetto industriale basandosi sul lavoro di Baudrillard. Il quarto capitolo è strutturato in modo diverso rispetto agli altri perché rappresenta la parte centrale della tesi e propone quattro diversi tipi di analisi linguistica possibile. La prima analisi riguarda l’ideologia linguistica e la sua espressione nel parlato inosservato. E’ fornita la prospettiva teorica sulla problematica di ideologia linguistica e dimostrata la conoscenza dei testi sia di natura sociologica (Althusser, Bourdieu, Gouldner, Hobsbawm, Thompson, Boas) che di natura linguistica (Schieffelin Bambi B., Woolard Kathryn A., Kroskrity Paul V., eds. 1998 Language ideologies : practice and theory. New York Oxford, Oxford University press). Golovko analizza i marcatori spazio-temporali utilizzati dagli artigiani per costruire le tassonomie del pronome “noi” e la contrapposizione “noi” – altri. Questa analisi consente di distinguere i diversi livelli d’inclusione ed esclusione del gruppo. Un altro livello di analisi include la valutazione degli usi del passato e del presente nel parlato per costruire le dimensioni temporali del discorso. L’analisi dei marcatori spazio-temporali consente di proporre una teoria sulla “distanza” tra i parlanti che influisce la scelta del codice oppure la sua modifica (passaggio dal dialetto all’italiano, la scelta della varietà a seconda dell’interlocutore). La parte dedicata all’ideologia si conclude con un’analisi profonda (sia quantitativa che qualitativa) dei verbi di moto che sono stati raggruppati in una categoria denominata dalla Golovko “verbi di fase” che rappresentano usi non standard dei verbi di moto per esprimere il passaggio da una fase all’altra. Il termine “fasale” prende spunto non dalla letteratura linguistica ma dal libro di Van Gennep “Les rites de passage” che discute dell’importanza dei riti di passaggio nella cultura africana e nella ricerca etnografica e folkloristica. È stato rilevato dalla dottoranda che i passaggi da una fase produttiva all’altra hanno un valore particolare anche nella produzione della ceramica e soprattutto negli usi particolari dei verbi di moto. Analizzati in profondità, questi usi particolari rispecchiano non solo fattori linguistici ma anche la visione e la percezione di queste fasi delicate in modo particolare dagli artigiani stessi. Sono stati descritti i procedimenti linguistici come personalizzazione e alienazione dell’oggetto. Inoltre la dottoranda ha dimostrato la conoscenza della letteratura antropologica non solo inerente la zona da lei studiata ma anche di altre come, ad esempio, dell’Africa Sub Sahariana. Nella parte successiva del quarto capitolo viene proposta un’altra chiave di lettura delle problematiche linguistiche: l’analisi del lessico utilizzato dagli artigiani per poter classificare i gruppi identitari presenti nella comunità studiata. E’ proposta l’analisi dei rapporti all’interno dei gruppi professionali che sono generalmente classificati come solidarietà e distinzione. La terminologia ha origine sociologica, infatti viene proposto un quadro teorico degli studi sulla solidarietà (Durkheim, Appandurai, Harré, Zoll) e l’adattamento del termine in questo senso coniato da Bourdieu “la distiction”. L’identità linguistica è affrontata sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista sociologico. Per svolgere l’analisi sulle identità assunte dagli artigiani e poter ricondurre la scelta volontaria e a volte non conscia di uno stile (consistente di un insieme di termini) inteso come espressione d’identità assunta dagli artigiani, la dottoranda riflette sul termine “stile” nella sua accezione sociolinguistica, com’è usuale negli studi anglosasoni di ultima generazione (Coupland, Eckert, Irvine e altri). La dottoranda fornisce una classificazione delle identità e ne spiega la motivazione basandosi sui dati empirici raccolti. La terza parte del quarto capitolo è dedicata all’analisi del linguaggio specialistico degli artigiani e alla descrizione dei tratti solitamente assegnati a questo tipo di linguaggio (monoreferenziaità, trasparenza, sinteticità e altri). La dottoranda svolge un’analisi di carattere semantico dei sinonimi presenti nel linguaggio degli artigiani, analizza il rapporto con la lingua comune, riporta l’uso delle metafore e casi di produttività linguistica. L’ultima parte del quarto capitolo consiste nell’analisi dei tratti non standard nel linguaggio degli artigiani classificati considerando il livello di variazione (lessico, morfologia e morfosintassi e sintassi) e spiegati con gli esempi tratti dalle interviste. L’autrice riflette sui cambiamenti avvenuti nella lingua parlata italiana e nella sua varietà regionale basandosi sui lavori “classici” della linguistica italiana (Berruto, Sobrero, Stehl, Bruni, D’Achille, Berretta, Tempesta e altri) studiandone attentamente i processi evidenziati nella sua descrizione. Lo scopo e l’apice della tesi consiste nell’analisi del repertorio linguistico degli artigiani e la discussione delle dinamiche in corso (livellamento del dialetto, convergenza e divergenza del dialetto, italianizzazione e regionalizzazione dell’italiano). La dottoranda propone un suo schema di rapporti tra italiano e dialetto motivando pienamente la sua teoria. A corollario la tesi è composta anche da un glossario dei termini tecnici e un album fotografico che aumentano l’interesse del lavoro dandogli un valore culturale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Golovko, Ekaterina <1982&gt. "Il ciclo produttivo della ceramica salentina: il linguaggio degli artigiani tra il dialetto e l'italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3046/.

Full text
Abstract:
Prendendo in esame diverse angolature d’analisi è indagata la situazione attuale della produzione tradizionale della ceramica salentina. La ricerca comprende la descrizione della situazione culturale attuale, l’analisi qualitativa e quantitativa dei dati raccolti sul campo e la costruzione di un quadro generale multidimensionale della rappresentazione di un’area culturale. Il primo capitolo della tesi tratta il problema teorico dei linguaggi specialistici e delle peculiarità a essi legati. La dottoranda fornisce un quadro completo ed esaustivo della bibliografia sia italiana che anglosassone sull’argomento affrontato. Questo capitolo fa da introduzione al problema della comunicazione specialistica nell’ambito della quale si svolgono le interviste. Il secondo capitolo presenta la metodologia utilizzata durante la ricerca svolta sul campo. La metodologia della ricerca sul campo include i metodi etnografici di osservazione partecipante e linguistico antropologici di interviste non strutturate. Il terzo capitolo della tesi è dedicato alla descrizione etnografica del processo produttivo. Questo capitolo ha un valore rilevante per l’intera ricerca poiché oltre ai termini italiani sono riportati tutti i termini tradizionali e descritti dettagliatamente i momenti della produzione. Va dimostrata una profonda conoscenza della lavorazione della ceramica nel Salento non solo nel suo stato attuale ma anche nel passato. Come parte conclusiva di questo capitolo è proposta una riflessione di carattere filosofico e antropologico sul ruolo dell’artigiano come Creatore, proponendo paragoni con la figura del Demiurgo platonico descritto nel “Timeo” e l’analisi del cambiamento dello statuto di oggetto da manufatto a oggetto industriale basandosi sul lavoro di Baudrillard. Il quarto capitolo è strutturato in modo diverso rispetto agli altri perché rappresenta la parte centrale della tesi e propone quattro diversi tipi di analisi linguistica possibile. La prima analisi riguarda l’ideologia linguistica e la sua espressione nel parlato inosservato. E’ fornita la prospettiva teorica sulla problematica di ideologia linguistica e dimostrata la conoscenza dei testi sia di natura sociologica (Althusser, Bourdieu, Gouldner, Hobsbawm, Thompson, Boas) che di natura linguistica (Schieffelin Bambi B., Woolard Kathryn A., Kroskrity Paul V., eds. 1998 Language ideologies : practice and theory. New York Oxford, Oxford University press). Golovko analizza i marcatori spazio-temporali utilizzati dagli artigiani per costruire le tassonomie del pronome “noi” e la contrapposizione “noi” – altri. Questa analisi consente di distinguere i diversi livelli d’inclusione ed esclusione del gruppo. Un altro livello di analisi include la valutazione degli usi del passato e del presente nel parlato per costruire le dimensioni temporali del discorso. L’analisi dei marcatori spazio-temporali consente di proporre una teoria sulla “distanza” tra i parlanti che influisce la scelta del codice oppure la sua modifica (passaggio dal dialetto all’italiano, la scelta della varietà a seconda dell’interlocutore). La parte dedicata all’ideologia si conclude con un’analisi profonda (sia quantitativa che qualitativa) dei verbi di moto che sono stati raggruppati in una categoria denominata dalla Golovko “verbi di fase” che rappresentano usi non standard dei verbi di moto per esprimere il passaggio da una fase all’altra. Il termine “fasale” prende spunto non dalla letteratura linguistica ma dal libro di Van Gennep “Les rites de passage” che discute dell’importanza dei riti di passaggio nella cultura africana e nella ricerca etnografica e folkloristica. È stato rilevato dalla dottoranda che i passaggi da una fase produttiva all’altra hanno un valore particolare anche nella produzione della ceramica e soprattutto negli usi particolari dei verbi di moto. Analizzati in profondità, questi usi particolari rispecchiano non solo fattori linguistici ma anche la visione e la percezione di queste fasi delicate in modo particolare dagli artigiani stessi. Sono stati descritti i procedimenti linguistici come personalizzazione e alienazione dell’oggetto. Inoltre la dottoranda ha dimostrato la conoscenza della letteratura antropologica non solo inerente la zona da lei studiata ma anche di altre come, ad esempio, dell’Africa Sub Sahariana. Nella parte successiva del quarto capitolo viene proposta un’altra chiave di lettura delle problematiche linguistiche: l’analisi del lessico utilizzato dagli artigiani per poter classificare i gruppi identitari presenti nella comunità studiata. E’ proposta l’analisi dei rapporti all’interno dei gruppi professionali che sono generalmente classificati come solidarietà e distinzione. La terminologia ha origine sociologica, infatti viene proposto un quadro teorico degli studi sulla solidarietà (Durkheim, Appandurai, Harré, Zoll) e l’adattamento del termine in questo senso coniato da Bourdieu “la distiction”. L’identità linguistica è affrontata sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista sociologico. Per svolgere l’analisi sulle identità assunte dagli artigiani e poter ricondurre la scelta volontaria e a volte non conscia di uno stile (consistente di un insieme di termini) inteso come espressione d’identità assunta dagli artigiani, la dottoranda riflette sul termine “stile” nella sua accezione sociolinguistica, com’è usuale negli studi anglosasoni di ultima generazione (Coupland, Eckert, Irvine e altri). La dottoranda fornisce una classificazione delle identità e ne spiega la motivazione basandosi sui dati empirici raccolti. La terza parte del quarto capitolo è dedicata all’analisi del linguaggio specialistico degli artigiani e alla descrizione dei tratti solitamente assegnati a questo tipo di linguaggio (monoreferenziaità, trasparenza, sinteticità e altri). La dottoranda svolge un’analisi di carattere semantico dei sinonimi presenti nel linguaggio degli artigiani, analizza il rapporto con la lingua comune, riporta l’uso delle metafore e casi di produttività linguistica. L’ultima parte del quarto capitolo consiste nell’analisi dei tratti non standard nel linguaggio degli artigiani classificati considerando il livello di variazione (lessico, morfologia e morfosintassi e sintassi) e spiegati con gli esempi tratti dalle interviste. L’autrice riflette sui cambiamenti avvenuti nella lingua parlata italiana e nella sua varietà regionale basandosi sui lavori “classici” della linguistica italiana (Berruto, Sobrero, Stehl, Bruni, D’Achille, Berretta, Tempesta e altri) studiandone attentamente i processi evidenziati nella sua descrizione. Lo scopo e l’apice della tesi consiste nell’analisi del repertorio linguistico degli artigiani e la discussione delle dinamiche in corso (livellamento del dialetto, convergenza e divergenza del dialetto, italianizzazione e regionalizzazione dell’italiano). La dottoranda propone un suo schema di rapporti tra italiano e dialetto motivando pienamente la sua teoria. A corollario la tesi è composta anche da un glossario dei termini tecnici e un album fotografico che aumentano l’interesse del lavoro dandogli un valore culturale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Zanella, Fiorelo. "A mortalidade linguística do dialeto italiano no município de Taió - SC." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 1985. http://repositorio.ufsc.br/handle/123456789/101368.

Full text
Abstract:
Dissertação (mestrado) - Universidade Federal de Santa Catarina, Centro de Comunicação e Expressão, Florianópolis, 1985.
Made available in DSpace on 2013-07-15T20:46:37Z (GMT). No. of bitstreams: 0Bitstream added on 2016-01-08T15:08:42Z : No. of bitstreams: 1 312557.pdf: 5897018 bytes, checksum: 544f335330179f9813af0e2ab8d335ea (MD5)
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Zanella, Fiorelo. "A mortalidade linguística do dialeto Italiano no minicípio de Taió - SC." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 1985. https://repositorio.ufsc.br/handle/123456789/112134.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Crosara, Edoardo <1995&gt. "Gli atteggiamenti linguistici verso il dialetto nell'Alto Vicentino - un'indagine di matched-guise technique in Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21770.

Full text
Abstract:
L’utilizzo dei sistemi linguistici dialettali è, certamente, una delle più importanti caratteristiche del repertorio linguistico dei parlanti della penisola italiana. La maggior parte della popolazione affianca alla propria lingua madre, che nella maggior parte dei casi è ad oggi l’italiano, una seconda lingua di carattere dialettale. Inoltre, in alcune zone più ‘rurali’, l’utilizzo del dialetto rimane, ad oggi, particolarmente vivo e diffuso anche in contesti ufficialmente affidati all’italiano, dimostrando un forte attaccamento dei parlanti alla propria lingua locale. L’obbiettivo di questo studio è quello di analizzare l’atteggiamento linguistico dei giovani nei confronti della propria varietà di dialetto veneto e se la frequenza d’uso di tale dialetto influisca nella diretta percezione che gli stessi hanno di questa lingua. In particolare, la varietà in questione è quella dell’alto vicentino della Valle dell’Agno, in provincia di Vicenza. Per ricavare dei risultati utili a dare una risposta a tale domanda, un campione di giovani dai 18 ai 30 anni è stato sottoposto ad un MGT (matched-guise technique), sottoforma di questionario online, nel quale sono stati tenuti a produrre un giudizio su delle tracce vocali (guises) in italiano e dialetto, prodotte dalle medesime persone. Tali test hanno evidenziato una lieve, ma significativa preferenza per alcuni tratti delle voci dialettali proprio da parte dei giovani che utilizzano attivamente il dialetto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Bertoletti, Nello. "Il volgare veronese in età scaligera : edizione di testi documentari, commento linguistico e glossario." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2005. http://hdl.handle.net/11384/86094.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

MEREU, MYRIAM. "Lingue e varietà linguistiche nel “nuovo cinema sardo”. Analisi di quattro film “letterari”." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266400.

Full text
Abstract:
The subject of this thesis is the analysis of the language spoken by the characters of four films adapted from contemporary Sardinian novels: Sergio Atzeni’s Il figlio di Bakunìn directed by Gianfranco Cabiddu (1997); Maria Giacobbe’s Arcipelaghi directed by Giovanni Columbu (2001); Giuseppe Fiori’s Sonetàula directed by Salvatore Mereu (2008); Sergio Atzeni’s Bellas mariposas directed by Salvatore Mereu (2012). The main feature of these films is the employ of the local idioms - the Barbaricino and Campidanese varieties of Sardinian - alongside popular and regional Italian. Throughout a comparative analysis between novels and film dialogues, the research aims to investigate the most significant language changes in the passage from the literary to the audiovisual medium. The linguistic study of the “new Sardinian cinema” is also stimulating to comprehend the directors’ increasing attention to the Sardinian local dialects and their broadcasting, transmission and conservation. Cinema is subject to entertainment and show business rules, according to the audience’s tastes and interests, but it also mirrors the social, linguistic and cultural reality of the country.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Gatta, Andrea. "Tradurre fuori dai margini: proposta di traduzione di parte del racconto Liebesversuche di Brigitte Schwaiger e riflessione sulla traduzione in italiano del dialetto viennese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10726/.

Full text
Abstract:
Brigitte Schwaiger può certamente essere definita una scrittrice fuori dal comune, la quale soffrì per tutta la vita di disturbi psichici, arrivando persino a commettere il suicidio nel 2010. Tra le caratteristiche più significative della sua scrittura emerge l’impiego del dialetto, uno strumento capace di conferire autenticità ai suoi personaggi, definendone i tratti e infondendo vita ai loro dialoghi. Il presente elaborato seguirà due percorsi paralleli. Attraverso una proposta di traduzione della prima parte di "Liebesversuche" [Tentativi d’amore] di Brigitte Schwaiger, l’elaborato si propone di analizzare, da un lato, tutto ciò che comporta la traduzione di una voce singolare come la Schwaiger, la cui vita e, naturalmente, opera letteraria furono profondamente influenzate da un sentimento di emarginazione. Dall’altro lato, l’elaborato svilupperà una riflessione sulla traduzione in italiano del dialetto viennese, elemento che caratterizza in maniera decisiva il racconto oggetto della traduzione. La prima parte dell’elaborato sarà dedicata a Brigitte Schwaiger e a una riflessione sulle sue opere più importanti: "Perché il mare è salato?" e "Lasciarsi cadere". In seguito l’attenzione si sposterà su un’analisi tematica e testuale di Liebesversuche, il racconto oggetto della traduzione, a cui seguirà un capitolo dedicato all’uso del dialetto nella prosa e alla traduzione del dialetto. In conclusione sarà riportata la proposta di traduzione della prima parte di "Liebesversuche" con il testo originale a fronte.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Ghelfi, Maria <1981&gt. "Trittico con Pantalone : la commedia cittadina veneziana di Giovanni Bonicelli e Tommaso Mondini (1688-1693): Pantalone bullo, Pantalone mercante fallito, Pantalon spezier: edizione critica commentata." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4624.

Full text
Abstract:
La tesi presenta l’edizione critica e commentata di tre commedie veneziane della fine del Seicento: Pantalone bullo (1688) di Giovanni Bonicelli; Pantalone mercante fallito di Tommaso Mondini (1693); Pantalon spezier (1693) ancora di Bonicelli. Si tratta di tre testi di notevole rilievo nel panorama del teatro veneziano pregoldoniano, sotto il profilo della storia della drammaturgia e della storia dello spettacolo, quanto preziosi per le attestazioni relative alla storia del veneziano. Al centro di essi il personaggio di Pantalone, che si presenta in tre differenti caratterizzazioni, assai distanti dallo stereotipo della Commedia dell’Arte. Fuori da facili e riduttivi itinerari evoluzionistici, questi testi, in varia misura connessi al genere seicentesco della cosiddetta commedia ridicolosa, mostrano l’investimento su un’ambientazione scenica concreta, tesa ad offrire al pubblico referenti oggettivi e conosciuti, quotidiani e condivisi, che mostrano questa produzione come una tappa considerevole di una storia, dunque ininterrotta nel tempo, dalla produzione cinquecentesca all’esperienza goldoniana, della commedia cittadina veneziana. Il commento, che accompagna un testo ricostruito sulla tradizione a stampa, ricostruita e riconsiderata, è volto a sottolineare e analizzare la struttura dei testi, dando approfondimento delle ragioni che ne costituiscono le caratteristiche di maggior importanza, nonché ad offrire un’analisi linguistica, come contributo allo studio del veneziano seicentesco, con particolare riferimento alla tradizione delle lingue di scena, che connettono l’esperienza cinquecentesca a quella di Carlo Goldoni, che a questa produzione – con distacco e sufficienza, ma con costante attenzione – mostra di avere fatto debito riferimento, soprattutto negli anni del suo approdo alla scrittura comica e della rifondazione del genere della commedia cittadina veneziana.
The thesis presents a critical edition and commentary of three venetian plays of the late seventeenth century: Pantalone bullo (1688) by Giovanni Bonicelli ; Pantalone mercante fallito by Tommaso Mondini (1693 ; Pantalon spezier (1693) even by Bonicelli. These three texts of considerable importance in the venetian theater before Goldoni, in terms of the history of drama and history of the show, as valuable to the claims relating to the history of venetian language. At the center of them the character of Pantalone, which comes in three different characterizations, very distant from the stereotype of the Commedia dell'Arte. Outside easy and reductive evolutionary routes, these texts, on vaiorus degrees, connected to the genre of so-called commedia ridicolosa, show the investment of scenic ambience to more concrete terms, aimed at giving the public objective referents and well-known every day pattern, which show this production as a step of a considerable history, therefore unbroken in time, from the sixteenth production to the experience of Carlo Goldoni,in the venetian-town-comedy. The commentary that accompanies a text on the printed tradition rebuilt, reconstructed and reconsidered, is to highlight and analyze the structure of texts, giving depth study of the reasons which form the characteristics of greatest importance , and to offer linguistic analysis , such as contribution to the study of seventeenth-century venetian language, with particular reference to the tradition of the languages of the scene, which connect the experience to the sixteenth century by Carlo Goldoni , who in this production - with detachment and sufficiency , but with constant attention - could always find inspiration, especially in the years of his approach to the comic writing and the re-establishment of the genre of Venetian-town-comedy.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

Cangemi, Francesco. "Prosodic detail in Neapolitan Italian." Thesis, Aix-Marseille, 2012. http://www.theses.fr/2012AIXM3059.

Full text
Abstract:
De récentes découvertes sur le rôle du détail phonétique ont inspiré des modèles prosodiques basés sur une approche exemplariste. Au travers de quatre expériences portant sur la production et la perception du détail mélodique et temporel dans la variété napolitaine de l'italien, nous montrons que la notion de détail prosodique n'est pas non plus incompatible avec une approche abstractionniste. Plus particulièrement, nous suggérons que l'exploration du détail prosodique permettrait de mieux encadrer les rapports entre substance phonétique et formes phonologiques, en éclairant ainsi comment les fonctions pragmatiques sont véhiculée par la prosodie
Recent findings on phonetic detail have been taken as supporting exemplar-based approaches to prosody. Through four experiments on both production and perception of both melodic and temporal detail in Neapolitan Italian, we show that prosodic detail is not incompatible with abstractionist approaches either. Specifically, we suggest that the exploration of prosodic detail leads to a refined understanding of the relationships between the richly specified and continuous varying phonetic information on one side, and coarse phonologically structured contrasts on the other, thus offering in-sights on how pragmatic information is conveyed by prosody
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Baricci, Federico. "Saggio di Glossario dialettale diacronico (A-B) del Baldus di Teofilo Folengo." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86111.

Full text
Abstract:
[...]. La mia tesi di dottorato presenta un saggio di glossario dialettale diacronico (A-B) esteso a tutte e quattro le redazioni del Baldus, per un totale di oltre quattrocento lemmi. Il lavoro coniuga lessicografia dialettale e filologia d’autore. Si tratta, infatti, per quanto attiene al primo ambito, di un glossario esaustivo (per il segmento alfabetico A-B) dei dialettismi, nel quale si mira a ricostruire la geografia e la storia delle parole dialettali presupposte dai macaronismi del Baldus (vale a dire la loro area di diffusione nei dialetti moderni e, fin dove possibile, negli antichi volgari, con particolare attenzione al sec. XVI), con ampiezza di riscontri dialettali, indicazione della prima attestazione e dell’etimo. Ma, oltre a questo, il glossario si configura anche come una concordanza diacronica: per ogni lemma è fornita la lista completa dei contesti in cui occorre nelle quattro redazioni del Baldus e di ogni contesto è ricostruita la storia redazionale; a ciascun luogo in cui è attestato un dialettismo, infatti, si è affiancato il luogo corrispondente nelle altre redazioni, così da fornire sistematicamente una rappresentazione esplicita del movimento variantistico. Per agevolare l’allestimento del glossario, è stato realizzato un corpus testuale informatizzato delle quattro redazioni del Baldus con il software GATTO (Gestione degli Archivi Testuali del Tesoro delle Origini), in cui sono stati inseriti i testi integrali delle quattro versioni del poema, per un totale di circa cinquantamila versi. Il corpus, propedeutico all’opera lessicografica, rappresenta anche uno strumento potenzialmente autonomo, la cui libera interrogazione potrebbe avere una considerevole utilità per gli studi linguistici e letterari, folenghiani e non solo. [...].
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

De, Nuccio Raffaele. "Tempo della rottura, tempo della dialettica, tempo della progettualità nella letteratura dell'immigrazione italiana in Svizzera /." Cosenza : L. Pellegrini Editore, 2008. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?u20=9788881014866.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Marangon, Leila. "As traduções brasileiras de Cristo si è fermato a Eboli, de Carlo Levi: figuras de linguagem e dialeto." Universidade de São Paulo, 2018. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8148/tde-14022019-113950/.

Full text
Abstract:
No romance autobiográfico \"Cristo si è fermato a Eboli\", Carlo Levi narra acontecimentos vividos durante o período em que cumpriu pena de confinamento na Lucânia, imposta pelo governo fascista, de quem era opositor. Publicado na Itália em 1945, o livro teve duas traduções no Brasil, uma em 1952 e outra em 1986. No presente trabalho são analisadas as escolhas das tradutoras brasileiras nos trechos em que os personagens comunicam-se fazendo uso de expressões populares e dialetais e provérbios, bem como naquelas passagens em que Carlo Levi mostra-se irônico ou vale-se de outras figuras de linguagem. A análise tem por fundamento a sistemática de deformação a que se refere Antoine Berman e será observada a forma como tal sistemática manifesta-se nas traduções como um todo e em particular nos trechos acima referidos. A metodologia adotada foi a leitura da obra em análise, seu original em língua italiana, bem como das demais obras narrativas de Carlo Levi, para fins de assimilação do estilo do autor e comparação do texto original com as traduções brasileiras.
In the autobiographical novel \"Cristo si è fermato a Eboli\", Carlo Levi narrates events that occurred during the period of his imprisonment in Lucania imposed by the fascist government, to which he was opposed. Published in Italia in 1945, it has two translations in Brazil, one in 1952 and another in 1986. This work will analyze the choices made by the Brazilian translators in the passages where the characters communicate using popular and dialectal expressions and proverbs, as well as in passages where Carlo Levi is ironic or uses other figures of speech. The analysis is based on the system of deformation referred to by Antoine Berman and will be observed how such system is expressed in the translations as a whole and specifically in the passages referred to above. The methodology adopted was the reading of the book under analysis, its original version in Italian and other narrative works of Carlo Levi, for assimilation of the style of the author and comparison of the original text with the Brazilian translations.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

CHAUPRÉ-BERKI, CHARLÈNE MALORIE. "Il roiasco in Francia : un dialetto ligure alpino? Origini, classificazione, rappresentazioni e realtà sociolinguistica alla frontiera franco-italiana." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1061781.

Full text
Abstract:
Oggi, la situazione delle lingue regionali solleva molti interrogativi, in particolare per quanto riguarda le zone linguistiche cardine e di transizione, come il dipartimento delle Alpi Marittime. Zona di contatto linguistico tra il francese, l'italiano e più precisamente il ligure - presente fino a Mentone, dove è in transizione con il provenzale - la valle della Roia è un territorio plurilingue e pluriculturale complesso : al di là dei conflitti di identità e dell'urgenza di salvaguardare le lingue attraverso la loro trasmissione in associazione, uno dei problemi più spinosi resta la classificazione linguistica delle lingue locali. Infatti, anche se il territorio della valle è ufficialmente considerato come una zona occitana, i linguisti si oppongono fermamente a un'appartenenza ligure-alpina. Da un punto di vista sociolinguistico, il nostro obiettivo sarà quello di andare oltre le considerazioni puramente linguistiche per far emergere le rappresentazioni dei parlanti della loro cultura e del parlare con loro.
Today, the situation of regional languages raises many questions, particularly with regard to the hinge and transition linguistic zones, such as the Alpes Maritimes department. A language contact zone between French, Italian, and more precisely Ligurian - present as far as Menton, where it is in transition with Provençal - the Roya valley is a complex plurilingual and pluricultural territory: beyond the conflicts of identities and the urgency of safeguarding languages through their transmission in associations, one of the thorniest problems remains the linguistic classification of local languages. Although the territory of the valley is officially considered to be an Occitan area, linguists firmly oppose Ligurian-Alpine membership. From a sociolinguistic point of view, our aim will be to go beyond purely linguistic considerations to bring out the speakers' representations of their culture and of speaking to them.
Aujourd'hui, la situation des langues régionales soulève de nombreuses questions, notamment en ce qui concerne les zones linguistiques charnières et de transition, comme le département des Alpes Maritimes. Zone de contact de langue entre le français, l’italien, et plus précisément le ligure – présent jusqu’à Menton, où il est en transition avec le provençal – la vallée de la Roya est un territoire plurilinguistique et pluriculturel complexe : au-delà des conflits d’identités et de l’urgence de sauvegarder les langues par leur transmission dans les associations, l’un des problèmes les plus épineux reste la classification linguistique des parlers locaux. En effet, si le territoire de la vallée est officiellement considéré zone occitane, les linguistes y opposent fermement une appartenance ligure-alpine. Dans une orientation sociolinguistique, notre propos sera de dépasser les considérations purement linguistiques pour faire émerger les représentations des locuteurs quant à leur culture et à leur parler.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Ottaviani, Giulia. "L'italiano regionale oggi: analisi di una puntata della trasmissione televisiva "Uno Mattina in famiglia"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
L’italiano regionale può essere considerato una varietà diatopica della lingua italiana sviluppatasi gradualmente come compromesso tra la lingua locale (dialetto) e la lingua standard. Le politiche linguistiche dell’Italia postunitaria hanno influito sulla formazione di questa varietà, stigmatizzando per molti decenni l’uso del dialetto e imponendo la diffusione di una lingua nazionale. I mass media in un primo momento hanno seguito tale tendenza; tuttavia a partire dagli anni Settanta in ambito televisivo si è assistito a una generale ibridazione di generi e linguaggi che ha portato allo sdoganamento delle varietà regionali, percepite ora come una risorsa che arricchisce il repertorio linguistico dei parlanti. Nello studio è stata analizzata una puntata di un talk show nazionalpopolare, “Uno mattina in famiglia”. L’analisi, condotta sul piano fonetico, morfosintattico e lessicale, è stata finalizzata a comprendere se e in quali contesti ricorra l’uso di elementi linguistici connotati regionalmente e quale funzione svolgano. È emerso che l’italiano regionale è uno strumento funzionale all’avvicinamento del pubblico: in particolare, l’uso che il conduttore fa di regionalismi è in linea con le finalità di intrattenimento della trasmissione ed è volto ad accorciare le distanze tra sé e i telespettatori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Bortolotto, Paula Cristina Merlo. "O "talian" na fala dos ítalo-brasileiros em Chapecó - SC e Pato Branco - PR: manutenção e substituição dos termos de parentesco." Universidade Federal da Fronteira Sul, 2015. https://rd.uffs.edu.br/handle/prefix/764.

Full text
Abstract:
Submitted by Jeferson Rodrigues de Lima (jeferson.lima@uffs.edu.br) on 2017-07-18T16:15:42Z No. of bitstreams: 1 BORTOLOTTO.pdf: 5693549 bytes, checksum: f44f1e0438dc94c7efb0c624d7917b8d (MD5)
Approved for entry into archive by Diego dos Santos Borba (dborba@uffs.edu.br) on 2017-07-19T17:53:43Z (GMT) No. of bitstreams: 1 BORTOLOTTO.pdf: 5693549 bytes, checksum: f44f1e0438dc94c7efb0c624d7917b8d (MD5)
Made available in DSpace on 2017-07-19T17:53:43Z (GMT). No. of bitstreams: 1 BORTOLOTTO.pdf: 5693549 bytes, checksum: f44f1e0438dc94c7efb0c624d7917b8d (MD5) Previous issue date: 2015
Com esta pesquisa pretendemos descrever e analisar a manutenção e a substituição dos termos de parentesco do talian pelos termos de parentesco do português (Pt.), na fala de informantes ítalo-brasileiros em Chapecó, Santa Catarina (SC) e Pato Branco, Paraná (PR); em contextos plurilíngues, de contato linguístico do talian com o português do Oeste de SC, com o português do Sudoeste do PR, com o português padrão e com o italiano (Ita.). A partir do contato de diferentes variedades linguísticas vindas do norte da Itália ao sul do Brasil, com predomínio do vêneto e do lombardo, formou-se uma coiné, chamada de talian ou vêneto brasileiro. As localidades da pesquisa, Chapecó e Pato Branco, se desenvolveram no século XX, caracterizando-se como área de migração interna. Ou seja, foram constituídas por um grande número de descendentes de imigrantes europeus, em sua maioria, alemães e italianos, os quais migraram das colônias velhas do Rio Grande do Sul (RS), onde seus antepassados haviam se instalado, à procura de melhores condições, pois as famílias eram grandes, e as terras se tornaram improdutivas, escassas e consequentemente com alto valor comercial. A análise dos dados seguiu os moldes teórico-metodológicos da Dialetologia Pluridimensional e Relacional, contemplando o espaço variacional e a pluralidade dos informantes (inf.(s)) que compõem as duas localidades. Dessa maneira, foram entrevistados 16 inf.(s) ítalo-brasileiros, isto é, com sobrenome de pai e mãe com descendência italiana, sendo oito em cada ponto. Para tanto, foram levadas em consideração as dimensões diatópica (pontos geográficos – Chapecó SC e Pato Branco PR), diageracional (idade – GII (55 anos ou mais) e GI (de 18 a 36 anos de idade)), diassexual (gênero/sexo – masculino e feminino), diastrática classe social/escolarização – Ca (com graduação ou mais) e Cb (de nenhuma escolaridade até o Ensino Médio)), dialingual (bilíngues talian-português) e diafásica (variação de estilo no roteiro de entrevista – questionário, conversa livre semidirigida e leitura). Isso possibilitou uma melhor descrição da manutenção e substituição do fenômeno lexical estudado, os termos de parentesco. Esses se classificam em três tipos: termos de parentesco sanguíneo (bisavô, bisavó, vovô, vovó, pai, mãe, filho, filha, tio, tia, primo, prima, sobrinho, sobrinha etc.); termos de parentesco de aliança (marido, esposa, homem, mulher, sogro, sogra, genro, nora, cunhado, cunhada, padrasto, madrasta, enteado, enteada etc.) e termos de parentesco espiritual (padrinho, madrinha, afilhado, afilhada, comadre, compadre). A análise das respostas espontâneas do questionário lexical aponta para 30% de manutenção das variantes do talian em Chapecó SC e 28% em Pato Branco PR e 66% de substituição para o português, em ambos os pontos geográficos.
Com questa risserca pretendemos descriver e analisar la manutenssion e la sustituission dei tèrmini de parentà del talian par i tèrmini de parenta del portoghese (Pt.) in informanti ìtalobrasiliani in Chapecó, Santa Catarina (SC) e Pato Branco (PR), in contesti plurilengoe e de contato con el portoghese del Oeste de SC, com el portoghese del Sudoeste del PR, con el portoghese padron e italiano (Ita.). Queste due località se ga svilupà ntel sècolo XX, caraterisandosse come migrassion interna. O sia, ze state costituìde par un grando nùmero de dessendenti de imigranti europèi, in so maioransa, alemani e italiani, chei ga migrà de le vecia colònie del Rio Grande do Sul (RS) ndove so antenati se gavea istalà, inserca de meio condission, parché le fameie zera grande, e la terá se gavea torna fiaca, scarsa e par consequensa, tanto cara. La análise dei dadi há seguito i moldi teòrichi metodològichi dea Dialetologia Pluridimensional e Relassional, contemplando el spasso variassional e la pluralità dei informante (inf.(s)) che forma le due località. De questa maneira, foron intrevistadi 16 inf.(s) ítalo-brasiliani, o sia, con cognome de pupà e mama con dessendensa taliana, èssendo oto in cada punto. E lora, foron considerà le dimension, diatòpica (ponti geogràfichi – Chapecó SC e Pato Branco PR), diagerassional (età – GII (55 ani o depiù) e GI (de 18 a 36 ani de età)), diasessual (género/sesso – omo e dona), diastrática (classe social/scolarisassion – Ca (con graduassion o più) e Cb (de gnanca una scolarità fin el Ensino Médio)), dialingual (bilengoe talian-portoghese) e diafásica (variassion del stilo nel roteiro de intreviste – questionàrio, ciàcola libera semidirigesta, letura). Cossita, foron possìbili na meio descrission de la manutenssion e sustituission del fenònimo lessical studiá, i tèrmini de parentà. Questi se classifica in trè tipi: tèrmini de parentà sanguinio (bisnono, bisnona, nono, nona, pupà, mama, fiol, fiola, zio, zia, cosin, cosina, neodo, neoda, etc.); tèrmini de parentà de aliança (marido, sposa, omo, fémena, messier, sòcera, género, nora, cugnà, cugnada, paregno, maregna, etc.) e tèrmini de parentà spiritual (sàntolo, santola, fiosso, fiossa, comare, compare). La analisi di risposte spontane apunti di rilievo lessicale per 30% di mantenere varianti in talian in Chapecó SC e 28% in Pato Branco PR e 66% di sostituzione par il portoghesi, in due punti geografici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Pinheiro, Luciana Santos. "Bases conceituais para uma política linguística do português/italiano nas escolas : Caxias do Sul RS." reponame:Repositório Institucional da UCS, 2008. https://repositorio.ucs.br/handle/11338/338.

Full text
Abstract:
Em virtude da diversidade linguística e cultural presentes no Brasil, provenientes de processos migratórios (europeu, asiático, etc.) de colonização, ocorrem os contatos dessas línguas com a língua oficial nacional, o português, dando origem a um intercâmbio linguístico e cultural num contexto de bilinguismo. No caso do município de Caxias do Sul, inserido na Região de Colonização Italiana-RS, o contexto é de bilinguismo do português/dialeto italiano passivo e restrito. Diversos autores afirmam a necessidade de assegurar os direitos linguísticos aos grupos descendentes de imigrantes que, historicamente, vêm sofrendo alternância nas políticas linguísticas por parte do governo que ora aceita, ora repudia sua língua de origem, e de suprir uma carência de pesquisas nessa área. Este estudo apresenta bases teóricas para uma política lingüística adequada à situação de bilingüismo do grupo ítalo-descendente de Caxias do Sul, RS/Brasil. A exemplo do que já vem sendo feito em outros municípios, defende-se o ensino e uso da língua italiana como forma de caracterização de um território, e não apenas como marca de um grupo étnico, evitando assim, o preconceito lingüístico. O instrumento adotado foi o das entrevistas semi-estruturadas visando obter informações para a análise do processo de escolha das línguas estrangeiras introduzidas nas Escolas do município de Caxias do Sul, bem como considerar o papel da universidade nesse processo e destacar a importância do italiano como língua de trabalho.
Submitted by Marcelo Teixeira (mvteixeira@ucs.br) on 2014-05-21T19:43:17Z No. of bitstreams: 1 Dissertacao Luciana Santos Pinheiro.pdf: 3730519 bytes, checksum: 917a413b68cc5c32cee27ce29b82bead (MD5)
Made available in DSpace on 2014-05-21T19:43:17Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Dissertacao Luciana Santos Pinheiro.pdf: 3730519 bytes, checksum: 917a413b68cc5c32cee27ce29b82bead (MD5)
Linguistic contacts between the national official language, Portuguese, and the ones from migration settlements are due to linguistic and cultural diversity presents in Brazil, leading to a linguistic and cultural exchange in a bilingual context. In the case of Caxias do Sul city, inserted in the Italian Colonization Region of Rio Grande do Sul (ICR), the context here found is of a passive and restrict bilingualism of Portuguese/Italian dialect. Many different authors reinforce the importance of ensuring to the group of immigrant descendants their linguistic rights that historically has been suffering with the alternation of linguistic policies from the government, which sometimes accepts it, other times repudiates their original language, and also addressing to a lack of research in this area. The aim of the present study is to put together the conceptual basis to be used by an adequate linguistic policy towards the Italo-descendants group of Caxias do Sul - RS/Brazil - bilingual situation. As an example of what is already been done in other cities, we defend the introduction of the teaching and the use of the standard Italian language as a way to characterize a territory, and not only as a mark of an ethnic group, avoiding any kind of linguistic prejudice. Semi-structured interviews were conducted in search of gaining substantial information to the analysis of the introduction process of the chosen foreign language in Caxias do Sul city (public and private) schools, as well as considering the University role in this process, and finally, highlighting the importance of Italian as a working language. In possession of the collected data and it analysis, the importance of teaching/learning the Italian standard language is raised as an indispensable part to the community both in the cultural and economic sphere to the ICR.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Bedon, Elettra. "La poesia in lingua veneta dalla fine della Prima Guerra Mondiale a oggi." Thesis, McGill University, 1994. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=26252.

Full text
Abstract:
Writers and poets who wrote in the "language of Venice" are far more numerous than is commonly reported in the history of Italian literature. It is the purpose of this dissertation to present and highlight their works.
Since here we mainly deal with writers and poets of the second half of the twentieth century, for which there is no roll call, we deemed it appropriate to research and introduce them, supplying for each of them detailed biobibliographical data.
In the course of our work we tried to sketch a subdivision of the matter which keeps in mind what has been previously done, but which is also new if one takes into account the whole scope and breadth of this literature.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Bedon, Elettra. "Il filo di Arianna : letteratura in lingua veneta nel XX secolo." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp03/NQ29888.pdf.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Abdu, Hussein Ramadan. "Italian loanwords in colloquial Libyan Arabic as spoken in the Tripoli region." Diss., The University of Arizona, 1988. http://hdl.handle.net/10150/184333.

Full text
Abstract:
Italian loadwords in Libyan Arabic have not received the attention and concern they deserve despite their number, high frequency, and wide use by all Libyans at all levels for more than one and a half centuries. This study attempts to record as many Italian loanwords in Libyan Arabic as possible as reported by the Libyan students and their spouses in the United States, to establish a linguistic criterion for the identification of these loanwords in Libyan Arabic, to determine the semantic adaptations they have undergone, and to verify their recognition and use by the students and their spouses. A list of 1000 words suspected to be Italian loanwords were collected through direct observation of Libyan speech, including my own as a native speaker of the dialect, by use of informants and intensive reading. The words were then checked against their possible native models in Italian through the use of Italian dictionaries and consultation with native Italian speakers, most of whom are linguists or language teachers. The list was reduced to 682 words, which were used in the questionnaire sent to 290 Libyan students and their spouses in the United States. From the 148 replies to the questionnaire, it is found that on the average 75% of the respondents know all the 684 words and 58% of them use them. About 82% of the loanwords have literary or colloquial Arabic equivalents. About 55% had presumably entered Libyan Arabic or Libyan Arabic speakers were exposed to them during the 1911-1970 period, which marks the Italian occupation of Libya, 5% between 1832-1910, and 5% between 1970-1985. About 93% of the Italian loanwords are nouns, 7% adjectives, 1% verbs, 0.8% adverbs, and 0.5% interjections. Meanings of most of the loanwords are more pervasive in Italian than in Libyan Arabic. It was also found that most of the loanwords had adopted Arabic grammatical rules for tense formation and inflection for number or gender.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Sulis, Gigliola. "Aspetti stilistici dell'uso del plurilinguismo nella narrativa contemporanea : l'interazione tra italiano, dialetti e lingue straniere nell'opera di Luigi Meneghello e Andrea Camilleri." Thesis, University of Reading, 2005. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.431076.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Fregonese, Linda <1987&gt. "A syntactic overview of Main WH-Questions involving SCLI or the overt complementizer in the dialects of Eastern Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3755.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Rodrigues, Sarah Loriato. "Mi parlo taliàn : uma análise sociolinguística do bilinguismo português-dialeto italiano no município de Santa Teresa." reponame:Repositório Institucional da UFES, 2015. http://repositorio.ufes.br/handle/10/1524.

Full text
Abstract:
Submitted by Maykon Nascimento (maykon.albani@hotmail.com) on 2015-09-10T21:25:56Z No. of bitstreams: 2 license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) Mi parlo talian uma analise sociolinguistica do bilinguismo portugues dialeto italiano no municipio de Santa Teresa Espirito Santo.pdf: 2190159 bytes, checksum: 484a8976e72faae911eed2dc7f669df2 (MD5)
Approved for entry into archive by Elizabete Silva (elizabete.silva@ufes.br) on 2015-09-10T23:25:29Z (GMT) No. of bitstreams: 2 license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) Mi parlo talian uma analise sociolinguistica do bilinguismo portugues dialeto italiano no municipio de Santa Teresa Espirito Santo.pdf: 2190159 bytes, checksum: 484a8976e72faae911eed2dc7f669df2 (MD5)
Made available in DSpace on 2015-09-10T23:25:29Z (GMT). No. of bitstreams: 2 license_rdf: 23148 bytes, checksum: 9da0b6dfac957114c6a7714714b86306 (MD5) Mi parlo talian uma analise sociolinguistica do bilinguismo portugues dialeto italiano no municipio de Santa Teresa Espirito Santo.pdf: 2190159 bytes, checksum: 484a8976e72faae911eed2dc7f669df2 (MD5) Previous issue date: 2015
CAPES; FAPES
A presente dissertação investiga o atual estágio de manutenção das variedades dialetais da Itália setentrional no município de Santa Teresa, localizado na região serrana do Espírito Santo. Este trabalho se justifica porque, após 141 anos da chegada dos primeiros italianos a esse município, ainda não existem estudos que abordem questões relacionadas aos dialetos italianos da localidade. Considerando esse cenário, o objetivo deste estudo é oferecer um panorama da situação bilíngue português-dialeto italiano no município, com a identificação das áreas de maior ou menor uso do dialeto e ainda os fatores determinantes para a escolha linguística, os domínios de uso e as atitudes linguísticas dos falantes. Um segundo objetivo do estudo foi documentar algumas tradições orais italianas ainda presentes em Santa Teresa. Os dados foram coletados por meio de observação participante, questionário sociolinguístico e 146 entrevistas semiestruturadas, nas quais os informantes foram divididos por local de residência (zona rural e urbana) e em três faixas etárias (entre 08-30 anos, 31-60 e acima de 60 anos de idade). Os resultados encontrados revelam que o termo taliàn, que significa italiano nos dialetos da Itália setentrional (cf. BOERIO, 1856; RICCI, 1906 etc.), é usado pela maior parte dos falantes da faixa etária acima de 60 anos das zonas rural e urbana. Analisando diacronicamente o processo de uso do dialeto italiano através dos diferentes domínios, no período da infância dos informantes e na atualidade, é possível verificar a perda do dialeto no trajeto de vida dos falantes das faixas etárias de 31-60 anos e dos acima de 60 anos. Entre os informantes da faixa etária de 08-30 anos, verifica-se um quase completo monolinguismo português. Entre os informantes da faixa etária de 31-60 anos, o uso do dialeto italiano é fortemente influenciado pela idade do interlocutor: usam-no mais com seus avós do que com seus pais, e com seus pais mais do que com seus irmãos. Entretanto, nenhum informante desta faixa etária relatou usar o dialeto italiano com os filhos. Em resumo, o uso do dialeto italiano somente entre os membros mais idosos indica o processo de sua substituição pelo português e aponta que sua transmissão às gerações mais jovens está seriamente ameaçada. A análise das atitudes linguísticas dos informantes acima de 60 anos permitiu constatar o desprestígio e o preconceito em relação ao uso do dialeto no período da infância dos informantes. Por outro lado, os relatos em relação ao uso do dialeto na atualidade referem-se à associação da língua e da cultura de origem italiana com elementos positivos; à vontade explícita de manutenção do dialeto pelos adultos e idosos, à recuperação da língua de imigração pelos informantes de 08-30 anos. Aliás, entre os mais jovens, percebe-se uma tentativa de retorno às origens, de valorização da cultura e da língua dos antepassados.
This dissertation investigates the present status of maintenance of northern dialectal varieties of Italian in the town of Santa Teresa, located in the mountains of Espírito Santo state in Brazil. This work is justified because 141 years after the arrival of the first Italians in this town, there still have been no studies of the Italian dialects spoken in the area. Considering this scenario, the objective of this study is to offer an overview of the Portuguese-Italian bilingual situation in Santa Teresa, with identification of the areas of greater or lesser use of the dialect, the determining factors in language choice, domains of use, and linguistic attitudes of the speakers. A second objective of the study was to document some oral Italian traditions still present in Santa Teresa. The data were collected through participatory observation, a sociolinguistic questionnaire, and 146 partly structured interviews, in which the informants were divided by place of residence (rural or urban areas), and by three age groups (from 8-30 years of age, 31-60, and over 60). The results reveal that the term taliàn, which means ‘Italian’ in the dialects of northern Italy (cf. Boerio, 1956, Ricci, 1906, etc.) is used by most speakers in the over-sixty age group in rural and urban areas. Analyzing the use of the Italian dialect diachronically through different domains, in the childhood period of the informants and at the present time, it is possible to verify the loss of the dialect over the life of the speakers in the 31-60 and over-60 age groups. Among informants in the 8-30 age group, almost complete Portuguese monolingualism is found. Among those between 31 and 60 years of age, the use of the Italian dialect is strongly influenced by the age of the interlocutor: it is more common with grandparents than with parents, and more common with parents than with siblings. However, no informant of this age group reported using the Italian dialect with their children. In summary, the use of the Italian dialect only among the oldest members indicates the process of replacement by Portuguese and points to the fact that its transmission to younger generations is seriously hampered. The analysis of linguistic attitudes of the informants over 60 revealed a lack of prestige and prejudice against using the dialect during the informants’ childhoods. On the other hand, reports concerning the use of the dialect at the present time refer to the association of the language and culture of Italian origin with positive feelings, to the explicit desire of adults and elders to maintain the dialect, and to the interest in recovery of the language of immigration by informants from 8 to 30 years of age. In fact, among the youngest, an attempt is evident to return to their origins, along with attributing value to the culture and language of their ancestors.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

RODRIGUES, S. L. "MI PARLO TALIÀN: ANÁLISE SOCIOLINGUÍSTICA DO BILINGUISMO PORTUGUÊS-DIALETO ITALIANO NO MUNICÍPIO DE SANTA TERESA, ES." Universidade Federal do Espírito Santo, 2015. http://repositorio.ufes.br/handle/10/3802.

Full text
Abstract:
Made available in DSpace on 2016-08-29T15:09:02Z (GMT). No. of bitstreams: 1 tese_9180_DISSERTAÇÃO FINAL - SARAH.pdf: 2240238 bytes, checksum: 7a3523eec70113d9fe31bb21c440f17c (MD5) Previous issue date: 2015-08-28
A presente dissertação resulta de uma pesquisa sobre a presença das variedades dialetais da Itália setentrional como línguas de imigração no município de Santa Teresa, localizado na região serrana do Espírito Santo. Este trabalho se justifica porque, após 140 anos da chegada dos primeiros italianos em Santa Teresa, ainda não existem estudos que abordem questões relacionadas às variedades dialetais italianas nesta localidade. Considerando este cenário, o objetivo deste estudo é oferecer um panorama da situação bilíngue português-dialeto italiano no município, com a identificação das áreas de maior ou menor uso do dialeto e ainda os fatores determinantes para a escolha linguística, os domínios de usos, as funções e as atitudes linguísticas dos falantes. Outro objetivo do estudo foi documentar algumas tradições orais italianas ainda presentes em Santa Teresa. Os dados foram coletados por meio de observação participante, questionário sociolinguístico e 146 entrevistas semiestruturadas, nas quais os informantes foram divididos por local de residência (zona rural e urbana) e em três faixas etárias (entre 08-30 anos, 31-60 e acima de 60 anos de idade). Os resultados encontrados demonstram que o termo taliàn, que significa italiano nos dialetos da Itália setentrional (cf. BOERIO, 1856; RICCI, 1906 etc.), é usado pela maior parte dos falantes da faixa etária acima de 60 anos das zonas rural e urbana. Analisando diacronicamente o processo de uso do dialeto italiano através dos diferentes domínios, no período da infância dos informantes e na atualidade é possível verificar a perda do dialeto no trajeto de vida dos falantes das faixas etárias de 31-60 anos e dos acima de 60 anos. Entre os informantes da faixa etária de 08-30 anos, verifica-se um quase completo monolinguismo português. Entre os informantes da faixa etária de 31-60 anos, o uso do dialeto italiano é fortemente influenciado pela idade do interlocutor: usam-no mais com seus avós do que com seus pais, e com seus pais mais do que com seus irmãos. Entretanto, nenhum informante desta faixa etária relatou usar o dialeto italiano com os filhos. Em resumo, o uso do dialeto italiano somente entre os membros mais idosos indica o processo de sua substituição pelo português e aponta que sua transmissão às gerações mais jovens está seriamente prejudicada. A análise das atitudes linguísticas dos informantes acima de 60 anos permitiu constatar que o desprestígio e o preconceito em relação ao uso do dialeto são recordações do passado. Por outro lado, os relatos em relação ao uso do dialeto na atualidade referem-se a associação da língua e da cultura de origem italiana com elementos positivos; à vontade explícita de manutenção do dialeto pelos adultos e idosos, à recuperação da língua de imigração pelos informantes de 08-30 anos. Aliás, entre os mais jovens, percebe-se uma tentativa de retorno às origens, de valorização da cultura e da língua dos antepassados. Palavras-chave: Contato linguístico. Bilinguismo. Dialetos italianos. Tradição oral.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography