Academic literature on the topic 'Didattica delle lingue'

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Journal articles on the topic "Didattica delle lingue"

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Nitti, Paolo. "The sanitary emergency and language teachers’ training needs in Italy." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 59–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-10261.

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Abstract:
Language teaching represents one of the language sciences that can be regarded as applicative. The teaching of modern languages is a discipline that is intrinsically interconnected with other disciplines and, from the moment it was scientifically recognized on the epistemological level, it has been characterized by a keen interest and affinity towards the technologies. This essay showcases the results of a survey conducted on a sample of teachers on the effects of the pandemic on language teaching in Italy. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia. La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia. L’emergenza sanitaria e i bisogni formativi dei docenti di lingua in Italia La didattica delle lingue rappresenta una delle scienze del linguaggio di carattere applicativo. La glottodidattica inoltre è una disciplina interconnessa intimamente con altri campi del sapere e, fin dai primi momenti di autonomia sul piano dello statuto epistemologico, con la tecnologia. Questo contributo permette di analizzare i risultati di un’indagine condotta su un campione rappresentativo di insegnanti in merito agli effetti della pandemia sull’insegnamento delle lingue in Italia.
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Dal Negro, Anna. "Imparare le lingue al museo: spunti, esperienze e riflessioni." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 23, 2022): 72–77. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.225.

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Abstract:
L’apprendimento delle lingue al museo presenta una serie di opportunità nella didattica delle lingue straniere. I musei offrono infatti una varietà pressoché inesauribile di temi e materiali stimolanti e culturali che costituiscono una piacevole alternativa, da una parte a certi contenuti ripetitivi e superficiali di alcuni corsi di lingua, dall’altra a tutti quegli approcci fin troppo funzionali che vedono la lingua esclusivamente in vista di qualcosa di “utile”, vuoi che sia il lavoro, lo studio o un viaggio. In questo mio contributo mi propongo di descrivere diversi settings di didattica al museo (l’apprendimento in tandem, un corso di lingua, un’offerta in autonomia per i centri di autoapprendimento, il formato online), basandomi in parte sugli studi nell’ambito della didattica “fuori dall’aula”, ma soprattutto sulle mie esperienze personali di insegnante, ed anche di apprendente di lingue straniere. Completerò questo mio resoconto enumerando alcuni tratti comuni delle forme di apprendimento linguistico fuori dall’aula, in particolare di quelle praticate in contesto museale.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Pavan, Luca. "Alcuni problemi di interpretazione dei toponimi nella lingua italiana e lituana." Verbum 2 (February 6, 2011): 47–54. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2011.2.4954.

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Abstract:
Da oltre mezzo secolo l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito, in un folto numero di paesi che vi aderiscono, delle commissioni di lavoro per tentare di semplificare i problemi connessi alle diverse denominazioni linguistiche dei nomi geografici. Ogni paese, infatti, accetta la presenza di esonimi nella propria lingua. Le complicazioni che ne derivano implicano anche la scarsa comprensione di alcuni toponimi tra persone che parlano diverse lingue. In questo studio si affronta il problema della denominazione dei luoghi geografici nella lingua italiana e in quella lituana. Alcune liste di esonimi italiani vengono comparate ai rispettivi toponimi della lingua lituana. Nei dizionari linguistici non figura la traduzione dei toponimi e l’uso di queste liste agevolerebbe la conoscenza dei luoghi geografici dal punto di vista della lingua italiana. La didattica di insegnamento delle lingue spesso non prende in considerazione il problema degli esonimi. In un mondo globalizzato la denominazione dei luoghi geografici dal punto di vista di lingue diverse sembra essere di fondamentale importanza, soprattutto per chi studia le lingue e spesso aspira a viaggiare in paesi stranieri.
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De Domizio, Anna, and Darja Mertelj. "I giochi didattici nell’insegnamento/apprendimento d’italiano come lingua straniera." Journal for Foreign Languages 7, no. 1 (December 30, 2015): 191–215. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.7.191-215.

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Abstract:
Nonostante le numerose e diverse definizioni del gioco, in generale, si considera che il gioco stimoli e sostenga lo sviluppo cognitivo, sociale, emozionale e motorio degli individui. Nell’ambiente scolastico si usano i cosiddetti giochi didattici che sono organizzati in base agli obiettivi formativi. La differenza tra questi e i ‘giochi popolari’ consiste nel fatto che questi non sono frutto della tradizione popolare o dell’invenzione spontanea dei bambini, ma sono creati e adattati dagli insegnanti stessi, secondo criteri organizzativi e contenutistici che coincidono con gli obiettivi specifici dell’unità didattica. In conseguenza sono sempre più numerosi gli insegnanti e gli autori di libri di testo che decidono di includere questo tipo di tecnica didattica nel processo d’insegnamento. I giochi didattici nelle lezioni di lingue straniere hanno un’importanza notevole perché possono essere usati sia per sviluppare le abilità ricettive che per quelle produttive. Un’ulteriore caratteristica potenzialmente positiva dei giochi didattici è che non sono adatti solo per bambini ma anche per adolescenti e adulti, quindi adatti anche per l’insegnamento delle lingue straniere in vari contesti d’apprendimento. Nella parte empirica di quest’articolo si cerca di chiarire in quale misura si usino i giochi didattici durante le lezioni d’italiano come lingua straniera nelle scuole secondarie superiori e come questa tecnica d’insegnamento/apprendimento sia accolta tra gli studenti.
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Pozzuoli, Cesare. "La didattica della letteratura inglese nell’università italiana ai tempi della pandemia. Uno studio di caso in una classe del corso di laurea di base in “Lingue” dell’Università “Federico II”." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 239–53. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17892.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione sul profondo processo di mutazione avvenuto nella didattica universitaria della letteratura negli ultimi anni, interessata da un ricorso massiccio alla didattica digitale e da remoto (Giusti 2019). Si è osservato in particolare un’accelerazione marcata di tale processo di mutazione dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19. L’analisi, divisa in due sezioni, servendosi di una prospettiva sia psico-pedagogica, sia di uno sguardo didattico, vedrà nella prima parte una riflessione sulle nuove forme di insegnamento letterario universitario, con particolare riferimento al rapporto tra il mutato status culturale della letteratura, didattica da remoto e nativi digitali (Bertoni 2018); tenendo conto del contesto di una società post-moderna (Marone e Striano 2012). Nella seconda parte si analizzerà il case study di un corso universitario di letteratura inglese svolto attraverso lo strumento del questionario validato. L’efficacia della didattica da remoto verrà testata sulle risposte di un campione rappresentativo di studenti in età compresa tra i 20 e i 23 anni frequentanti il secondo anno di un corso di laurea di base in lingue. Sulla base dei dati raccolti si vaglieranno delle ipotesi di sviluppo per nuove prospettive epistemiche per la didattica delle discipline letterarie, con particolare riferimento alle letterature straniere e anglofone.
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Videsott, Ruth. "Plurilinguismo nell’area ladina dell’Alto Adige. Quando plurilinguismo istituzionale e individuale si intrecciano." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): 55–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.03.

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Abstract:
La convivenza storica di più lingue, elemento determinante delle vallate ladine in Alto Adige, ha contribuito all’instaurarsi di un plurilinguismo istituzionale sul territorio oltre che a creare un contesto sociolinguistico notevolmente eterogeneo, se si considerano i vari repertori linguistici individuali della comunità linguistica ladina. Con il presente contributo ci si propone di gettare luce sul ruolo del plurilinguismo scolastico/istituzionale per rafforzare la consapevolezza della diversità linguistica in merito al repertorio linguistico individuale e comunitario. Partendo da una breve analisi di interviste con bambini ladinofoni in età prescolare, si illustreranno alcuni brevi passaggi di lingua, per avanzare una riflessione sulla dimensione funzionale del plurilinguismo. Inoltre, alcune considerazioni in ottica di didattica delle lingue nelle scuole ladine amplieranno i risultati emersi.
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Conti, Sergio. "Didattica delle lingue a distanza durante l’emergenza Covid-19: il quadro generale." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 9–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.245.

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Abstract:
IT In seguito allo spostamento delle attività didattiche online al fine di contenere la diffusione della malattia da nuovo Coronavirus, il Gruppo di Ricerca e azione sull’Apprendimento delle Lingue ha diffuso un questionario volto a valutare l’impatto della didattica a distanza sull’insegnamento delle lingue straniere durante. All’indagine hanno partecipato 136 docenti e 241 studenti, sia universitari che di scuola secondaria. Scopo del presente contributo è quello di descrivere la composizione del questionario e del campione dei rispondenti, e di riportare i principali risultati. In particolare, dall’indagine sono emersi: (i) una mancanza di chiare direttive da parte delle istituzioni scolastiche, sintomo del carattere emergenziale delle misure intraprese; (ii) una generale resistenza a sperimentare formati didattici inediti e più adeguati al mezzo digitale; (iii) il maggiore svantaggio nello sviluppo delle abilità interazionali e di produzione orale; (iv) un alto grado di criticità nel garantire l’affidabilità e l’integrità delle prove di valutazione. Parole chiave: DIDATTICA A DISTANZA; COVID-19; DIDATTICA DELLE LINGUE STRANIERE EN The shift to online teaching aimed at containing the spread of Coronavirus has led the group of Research and Action on Foreign Language Teaching to release a survey with the purpose of assessing the impact of remote instruction on foreign language teaching. 136 teachers and 241 students at both the university and secondary level have participated in this survey. The aim of this article is to describe the content of the survey and the make-up of the participants and to present the main findings. Of particular note from this survey is (i) the lack of clear directives from their educational institutions, which is a symptom of the immediate nature of the measures put into place; (ii) a generalized resistance to experiment with new pedagogical resources that are better suited for the digital format; (iii) the greatest challenge in developing the ability to interact and to communicate orally; (iv) a high level of difficulty in guaranteeing the trustworthiness and the integrity of the assessments. Key words: REMOTE TEACHING; COVID-19; FOREIGN LANGUAGE TEACHING ES El cambio a la enseñanza en línea que se ha producido para contener la propagación del Coronavirus ha llevado al Grupo de Investigación y Acción sobre la Enseñanza de Lenguas Extranjeras a publicar una encuesta con el objetivo de evaluar el impacto de la instrucción a distancia en la enseñanza de lenguas extranjeras. En dicha encuesta participaron 136 profesores y 241 estudiantes de nivel universitario y secundario. El objetivo de este artículo es describir el contenido de la encuesta y la composición de la muestra, así como presentar los principales hallazgos. De esta encuesta cabe destacar (i) la falta de directrices claras por parte de las instituciones educativas, lo que es un síntoma del carácter contingente de las medidas implementadas; (ii) una resistencia generalizada a experimentar con nuevos recursos pedagógicos mejor adaptados al formato digital; (iii) una gran desventaja en el desarrollo de la capacidad de interacción y comunicación orales; (iv) un alto nivel de dificultad para garantizar la fiabilidad y la integridad de las evaluaciones. Palabras clave: ENSEÑANZA A DISTANCIA; COVID-19; ENSEÑANZA DE LENGUAS EXTRANJERAS
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Pišot - Čok, Lucija. "Contributo alla didattica della lingua Italiana come lingua seconda." Linguistica 30, no. 1 (December 1, 1990): 151–67. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.151-167.

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Abstract:
La tesi postlaurea "Contributo alia didattica della lingua italiana come lingua seconda" è frutto di esperienze raccolte dall'autrice nell'insegnamento della lingua italiana come L2, nonché sintesi riflessiva dellavoro empirico che l'educazione al bilinguismo le ispirava. L'insegnamento della lingua italiana nell'ambiente bilingue e biculturale dell'Istria deve differire dall'insegnamento dell'italiano come lingua straniera. Esso si pone finalità immediate (L'italiano è lingua veicolare) e fmalità a lungo termine (L'italiano è una delle due lingue- culture del bilingue). Esso ha obiettivi cognitivi (L'italiano è scienza), sociali e etnolinguistici (L'educazione bilingue è fattore di transculturismo). L'autrice in prima persona ha avuto modo e opportunita di avvedersene, sia come collaboratrice nella stesura dei programmi per la lingua seconda, che come autrice di libri di testo per l'insegnamento di questa lingua, e relatrice in diversi tipi di aggiornamento professionale per insegnanti di lingua italiana elaborando, sperimentando e verificando le specificità dell'insegnamento della lingua italiana come L2 . II suo contributo alla teoria dell'educazione bilingue e le proposte per rendere l'insegnamento della lingua italiana come L2 efficace e valido, sono i1 nucleo della tesi.
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Cambiaghi, Bona. "La « didattica delle lingue moderne » en Italie." Éla. Études de linguistique appliquée 123-124, no. 3 (2001): 419. http://dx.doi.org/10.3917/ela.123.0419.

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Dissertations / Theses on the topic "Didattica delle lingue"

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Scattolin, Marta <1992&gt. "Il ruolo delle emozioni dell'insegnante nella didattica delle lingue." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9271.

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Abstract:
Questo lavoro tratta il ruolo delle emozioni dell'insegnante di lingua e l'influenza che queste possono avere sull'identità professionale del docente stesso, sulla sua motivazione e sul rapporto con gli studenti. La prima parte della tesi è bibliografica: nel primo capitolo, scritto in tedesco, viene data una definizione filosofica e una psicologica di emozione presentando le principali teorie che tentano di spiegarla, con particolare attenzione a quella dell'appraisal. Nel secondo capitolo ci si occupa nello specifico della presenza delle esperienze emozionali nella classe di lingua, accennando l'influenza di queste nell'apprendimento e approfondendo invece il ruolo dell'esperienza emotiva del docente. Infine, vengono descritti i risultati di una ricerca sperimentale svolta attraverso la somministrazione di un questionario rivolto agli insegnanti di lingua con l'obiettivo di capire quali siano le principali esperienze emotive vissute dai docenti e quanto queste influenzino la loro motivazione, la loro capacità cognitiva, la motivazione degli studenti e l'atmosfera che si viene a creare in classe. I risultati dimostrano che la maggior parte degli insegnanti è convinta che le emozioni che provano abbiano un effetto sulla loro motivazione, su quella degli studenti e sull'atmosfera in classe, mentre solo la metà ritiene che le esperienze emotive possano influenzare le loro capacità cognitive.
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Torresan, Paolo <1971&gt. "Intelligenze multiple e didattica delle lingue: riflessioni pratiche." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/10579/776.

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Baldan, Luna Elisa Gaia <1992&gt. "Dalla didattica a distanza alla didattica digitale integrata: Implicazioni glottodidattiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20050.

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Abstract:
Il lavoro svolto in questo elaborato mira a definire ed indagare le caratteristiche della didattica a distanza (DAD) e della didattica digitale integrata (DDI) come metodologie alternative e/o complementari alla didattica in presenza. Con esse, l’insegnamento viene veicolato attraverso un diverso mezzo di comunicazione, che consente all’insegnante e agli studenti di accedere alla lezione pur trovandosi in luoghi differenti. L’esigenza dell’utilizzo della didattica a distanza e della didattica digitale integrata è nata all’inizio dell’anno 2020 a causa della pandemia globale di Covid19 e ad una conseguente necessità di distanziamento sociale. Ciò sembra spianare la strada ad un maggior uso della didattica digitale sia nel prossimo futuro ma anche nel lungo termine, con lo stabilizzarsi e l’affievolirsi dell’emergenza sanitaria. Lo studio analizza la variazione del mezzo attraverso cui gli insegnamenti vengono erogati e si sofferma sui principali strumenti della didattica digitale, le piattaforme attraverso le quali essa viene fornita e le metodologie d’insegnamento più consone a questa tipologia di formazione. Nonostante sia un fenomeno molto recente, lo studio considera, alla luce di fonti critiche, l’efficacia effettiva di questo tipo di didattica in termini di vantaggi e criticità, valutate anche nel piano dell’inclusione. Una particolare attenzione viene posta sull’utilizzo della didattica a distanza nella didattica delle lingue (glottodidattica) riguardo l’impatto della stessa nell’approccio all’insegnamento ed all’apprendimento di una lingua e di conseguenza guarda alla sua incidenza sulla riuscita del processo.
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D'Annunzio, Barbara <1969&gt. "La didattica tra lingue tipologicamente distanti: un caso: la didattica del cinese LS per italofoni." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/432.

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Zanin, Serena <1988&gt. "Il translanguaging in classe: un'esperienza didattica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21397.

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Abstract:
L’eterogeneità linguistica e culturale è una realtà sempre più comune nella scuola italiana e necessita il rinnovamento della tradizionale didattica monolingue. L’obiettivo di questo elaborato è quello di presentare un’esperienza didattica che tiene in considerazione la pluralità linguistica e culturale degli studenti portando il translanguaging in classe. Dopo una panoramica relativa al contesto storico in cui viviamo, la prima parte di questo lavoro è dedicata alla presentazione delle indicazioni fornite dal Consiglio d’Europa e dal MIUR relativamente alla gestione del plurilinguismo e del pluriculturalismo nella scuola. Successivamente, viene illustrato il concetto di translanguaging come pratica linguistica per promuovere una didattica linguistica inclusiva. Particolare attenzione viene posta sul ruolo del docente come mediatore e promotore di opportunità d’uso della lingua e sui vantaggi che il translanguaging porta con sé, quali lo sviluppo di un atteggiamento positivo nei confronti della diversità linguistico-culturale. Infine, il translanguaging è applicato nella realizzazione di un’esperienza didattica in una classe terza di una scuola secondaria di primo grado con l’obiettivo mostrare la sua praticità nella valorizzazione della varietà linguistica e culturale degli studenti.
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Cucinotta, Giacomo <1983&gt. "Strategie motivazionali per la didattica della lingua italiana." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22063.

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Abstract:
La motivazione rappresenta un elemento cruciale dell’apprendimento e pertanto risulta di particolare interesse per chi insegna una lingua. Negli ultimi dieci anni, sempre più studi si sono concentrati su come motivare l’apprendente e le strategie motivazionali (MotS) si sono rivelate una risorsa utile, sebbene le ricerca si concentrino principalmente sullo studio dell’inglese, trascurando le altre lingue. Questa ricerca esami la percezione delle MotS da parte di un gruppo di apprendenti d’italiano L2 ed LS composto da studenti universitari (19~30 anni). I dati quantitativi sono stati raccolti attraverso un questionario che indagava l’importanza attribuita a 54 MotS, selezionate partendo dalla letteratura e dai dati qualitativi raccolti nel corso di interviste semistrutturate con docenti d’italiano a stranieri. I risultati confermano come alcune strategie abbiano rilevanza interculturale—in particolare quelle relative all’atteggiamento del docente e alla creazione di un clima positivo—mentre altre siano più legate al contesto d’apprendimento. In questo, il punto di vista dell’apprendente si rivela un’importante risorsa per valutare la pratica didattica e pertanto merita di essere maggiormente indagato nella futura ricerca sulla motivazione L2. Inoltre i risultati confermano quelli trovati in letteratura e ribadiscono la centralità dell’insegnante nel determinare il clima dell’aula e quindi l’importanza d’includere le strategie motivazionali nel suo percorso di formazione.
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VAGO, VALERIA. "Il punto di vista degli insegnanti. Il ruolo di belief e barriere nell'integrazione delle tecnologie nella didattica delle lingue." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1009377.

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Abstract:
Fissando quali obiettivi di ricerca lo scarso utilizzo di tecnologia nella didattica delle lingue straniere nella scuola secondaria di secondo grado e la possibilità che la Dirigenza Scolastica possa esserne la causa, è stato selezionato un campione di docenti di due scuole al quale è stato proposto un questionario riguardante belief (l’insieme delle convinzioni, dei pensieri e delle opinioni) e barriere (tutto ciò che comporta la presenza di ostacoli all’introduzione delle tecnologie nella didattica) che ha esplorato il punto di vista dei professori in merito all’introduzione, all’uso e all’utilità delle tecnologie nella didattica delle lingue. I risultati hanno portato ad eliminare la Dirigenza dai possibili fattori che limiterebbero l’uso di TIC nella didattica spostando l’attenzione sulle scelte personali dei docenti circa le loro convinzioni ed esperienze professionali personali.
With two research questions in mind, namely the low use of technology in language teaching in secondary school and if School Management could be considered as its cause, a group of foreign languages teachers has been questioned about belief and barriers to explore teachers’ point of view about the introduction, use and usefulness of ICT. Findings support School Management’s irrelevance in the matter, focusing on teachers’ personal beliefs and professional experiences.
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Formenton, Ambra <1994&gt. "Studio sull’apprendimento informale delle lingue straniere di una studentessa universitaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14223.

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Abstract:
Pochi studi sono stati effettuati sull’apprendimento informale delle lingue straniere poiché gran parte delle ricerche si sono focalizzate su ciò che avviene all’interno dell’ambiente scolastico, in un contesto formale e strutturato. In questi ultimi anni sono stati condotti studi su come le lingue sono apprese a livello informale sia nell’ambiente della lingua di studio e, in un contesto diverso, sia dove essa è studiata come lingua straniera. L’obiettivo di questo studio è quello di aggiungere ulteriori prospettive nel campo dell’OCLL (out of class language learning) attraverso l’analisi di un diario tenuto per 4 mesi da una studentessa universitaria di lingue sulle opportunità che coglie al di fuori della class. Nel diario, inoltre, annota e riflette sul suo processo di apprendimento. I dati mostrano che la maggior parte delle attività sono collegate ad abilità ricettive (lettura e ascolto), ma svolge anche attività che implicano l’uso di abilità produttive come il contatto faccia a faccia o la scrittura, grazie al lavoro e agli amici. Sembra che queste attività siano utili per migliorare le sue competenze linguistiche e riflettono i suoi interessi. Le considera inoltre una fonte di piacere. Oltre a ciò, si può notare che le reazioni alle attività sono allo stesso tempo positive e negative in base al suo stato d’animo, la conoscenza della lingua, la situazione e come considera il lavoro svolto. Infine, è importante osservare che vi sono fattori che influiscono sulle sue esperienze linguistiche come l’assenza di connessione internet, i rumori esterni, la stanchezza ecc.
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Cavaliere, Salvatore <1985&gt. "L’italiano nei Balcani occidentali : tra comunicazione interculturale e didattica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10302.

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Abstract:
L’obiettivo della presente ricerca di dottorato è indagare, in riferimento a un’ampia area dell’ex Jugoslavia composta dagli stati nazionali della Bosnia ed Erzegovina, della Croazia, del Montenegro e della Serbia, aspetti di natura didattica legati al processo di insegnamento-apprendimento dell’italiano come lingua straniera e le principali problematiche di natura comunicativa interculturale in grado di emergere nelle interazioni tra italiani da una parte e bosniaci, croati, montenegrini e serbi dall’altra. Riguardo a quest’ultimo aspetto, è stata condotta un’indagine, che si è giovata della collaborazione di 19 informant, finalizzata a far luce sui principali aspetti di natura culturale, legati nello specifico ai valori di fondo che influenzano la comunicazione, all’uso dei linguaggi verbali e non verbali e alla gestione di determinati eventi comunicativi, che, se non tenuti adeguatamente in considerazione dagli interlocutori, potrebbero creare problemi di comunicazione interculturale anche di notevole entità tra italiani e slavi del sud. Inoltre, la progressiva messa a fuoco nel corso degli anni di ricerca dottorale di uno specifico focus di indagine più classicamente legato alla realizzazione di interventi didattici nella classe di italiano come lingua seconda o straniera ha portato alla progettazione e alla realizzazione di un’indagine focalizzata sul trattamento dell’errore orale, condotta, nel caso specifico della presente ricerca, con apprendenti di madrelingua serba dell’università di Banja Luka (Bosnia ed Erzegovina). In particolare, la finalità di tale studio era quella verificare l’impatto sull’apprendimento linguistico del modo congiuntivo di due diverse mosse correttive: il feedback metalinguistico e la correzione esplicita unita alla presentazione di un’informazione metalinguistica.
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Canuto, Luisa <1961&gt. "Service Learning per l’apprendimento delle lingue straniere: impatto sulla motivazione, competenze comunicative e metacognitive dello studente." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8834.

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Abstract:
Service Learning, una strategia didattica esperienziale che combina l’impegno degli studenti per una comunità locale con la riflessione su cosa e come stanno imparando, consente di far mettere in pratica e rafforzare l’apprendimento dei contenuti del corso di cui quest’esperienza è parte, oltre che il loro senso di responsabilità civica e politica. Nel contesto di un corso di lingua straniera lo studente può con il service learning sviluppare anche le sue competenze linguistiche ed interculturali. Muovendo dalle più accreditate teorie di glottodidattica questo studio illustra le ragioni e le pratiche del service learning nella classe di lingua, i diversi possibili modelli e quindi l’impatto che può avere sulla motivazione ad imparare e a comunicare, sulla competenza linguistica e sullo sviluppo personale dello studente. Basata sull’esperienza dei nostri corsi intermedi di lingua alla University of British Columbia (Vancouver, Canada) e su un considerevole numero di studenti e relativo gruppo di controllo e nell’arco di sei semestri, la nostra ricerca si è servita di molteplici strumenti di misurazione quantitativi e qualitativi e farci arrivare alla conclusione di ritenere service learning una strategia di grande efficacia per promuovere lo sviluppo delle competenze dello studente di lingua straniera e del cittadino del futuro.
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Books on the topic "Didattica delle lingue"

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Coonan, Carmel Mary, Ada Bier, and Elena Ballarin. La didattica delle lingue nel nuovo millennio. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-227-7.

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Atti del IV Congresso della società di Didattica delle Lingue e Linguistica Educativa DILLE (Università Ca’ Foscari Venezia, 2-4 febbraio 2017). Il fenomeno dell’internazionalizzazione è sempre più presente in ogni sfera della vita economica, sociale e culturale del paese. In ambito educativo, l’internazionalizzazione è associata a nuove condizioni culturali e linguistiche, nuove esigenze e problemi, e i suoi effetti sono ad ampio raggio, dal momento che il fenomeno produce un impatto importante sull’educazione linguistica, sui programmi formativi per gli studenti, sulla formazione dei docenti, sull’erogazione di corsi. Dietro lo sfondo della crescente natura internazionale del sistema educativo, i contributi presentati al Congresso hanno esplorato le implicazioni per l’insegnamento/apprendimento delle lingue e per l’educazione linguistica in generale.
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2

Teresita, Accietto, and Zorzi Calò Daniela, eds. Nuove tecnologie e didattica delle lingue. Bologna: CLUEB, 1998.

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Stara, Flavia. Fenomenologia dell'apprendimento e didattica delle lingue. Bari: Palomar, 1998.

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Zoppi, Isabella Maria. Software per la didattica delle lingue. Roma: Bulzoni editore, 1992.

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5

W"ulfing, Peter. Temi e problemi della didattica delle lingue classiche. Roma: Herder Editrice, 1986.

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6

Pavone, Loredana. Il video nella didattica delle lingue straniere. 2nd ed. Catania: C.U.E.C.M., 2003.

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Tecnologie e didattica delle lingue: Teorie, risorse, sperimentazioni. [Turin, Italy]: UTET università, 2012.

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8

Siegfried, Baur, Montali Sandra, and Larcher Dietmar, eds. Lingue tra culture: Per una didattica creativa delle lingue seconde e straniere. Merano: Alpha & Beta, 1994.

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9

Danesi, Marcel. Il cervello in aula!: Neurolinguistica e didattica delle lingue. Perugia: Guerra, 1998.

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10

Manuela, Mariani, ed. Bilinguismo e traduzione: Dalla neurolinguistica alla didattica delle lingue. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2008.

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Book chapters on the topic "Didattica delle lingue"

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Saturno, Jacopo. "Basi empiriche per una didattica delle lingue slave basata sull'intercomprensione." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-368-7/032.

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Abstract:
The present paper aims to verify to what extent the L2 Russian skills of Italian university students facilitate the comprehension of written Polish, Croatian and Ukrainian. The analysis attempts to identify which lexical and grammatical elements appear to be transparent and which ones present greater difficulty and should be taught explicitly. Verbal morphology seems to be easily identified and interpreted based on parallel texts. Concerning the lexicon, the results suggest that while most lexical items appear to be readily recognisable, a short list of common, non-transparent lexical items should be included in the perspective syllabus. The study concludes that while the spontaneous intercomprehension skills of L2 Russian learners are not sufficient for adequate comprehension, they can be significantly improved through language instruction with relatively little effort.
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Balboni, Paolo E. "12 • Le microlingue scientifico-professionali e quelle disciplinari." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/012.

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Abstract:
Negli anni Ottanta esplode la formazione tecnico-scientifica nelle scuole superiori e nelle università e l’inglese settoriale diventa qualificante nel paniere delle competenze. Nasce quindi una forte richiesta di formazione da parte degli insegnanti e di materiali innovativi da parte degli editori. Ho studiato le varietà scientifico-professionale-disciplinari tra il 1982 e il 2000, quando ho scritto un libro di sintesi ‘conclusiva’, i cui principi sono poi stati assunti un po’ da tutti. Credo di aver offerto tre contributi originali alla discussione su queste varietà e il loro insegnamento: l’accentuazione del ruolo della microlingua come strumento di riconoscimento come membri di una comunità scientifica; l’impianto di una didattica cooperativa tra il docente – che conosce la lingua – e lo studente di ambito tecnico-scientifico, che conosce i contenuti; lo spostamento della logica CLIL dalle lingue straniere all’italiano L1.
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Balboni, Paolo E. "6 • La costruzione della competenza comunicativa." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/006.

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Abstract:
Credo che il mio maggior contributo all’edulinguistica (italiana) sia stato, insieme alla definizione epistemologica, il lavoro di quarant’anni sulla costruzione della competenza comunicativa in lingue non native e il suo perfezionamento in L1 – volumi, saggi, ma anche una trentina di manuali tra il 1978 e oggi, in cui l’approccio e il metodo si concretizzano in percorsi da attuare in classi vere con studenti veri, guidati da insegnanti veri. Tra i volumi che attestano questo lungo lavoro ce ne sono tre che rappresentano compiutamente la mia visione dell’aspetto operativo della linguistica educativa: Didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera (1994), Tecniche didattiche e processi di apprendimento linguistico (1998) e Le sfide di Babele (2002). Sono volumi su cui si sono formate generazioni di docenti, e di cui vado orgoglioso, anche per la sintesi tra dimensione teorica e divulgazione.
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Zorman, Anja. "Il ruolo della sensibilità interculturale nella didattica contemporanea." In La lingua italiana nell’educazione in contesti plurilingui, 15–29. Edizioni Università del Litorale, 2020. http://dx.doi.org/10.26493/978-961-293-045-5.15-29.

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Bartoli Kucher, Simona. "La visione della rete: la sfida della didattica integrativa della lingua, della letteratura e del filmdi lingua straniera." In La lingua italiana nell’educazione in contesti plurilingui, 119–37. Edizioni Università del Litorale, 2020. http://dx.doi.org/10.26493/978-961-293-045-5.119-137.

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Spaliviero, Camilla. "1 • Letteratura e letterarietà." In Educazione letteraria e didattica della letteratura. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-464-6/003.

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Abstract:
1.1 Il concetto di letteratura. – 1.2 Il testo letterario. – 1.2.1 I generi letterari. – 1.2.2 La lingua letteraria. – 1.3 I partecipanti alla comunicazione letteraria. – 1.3.1 Il mittente. – 1.3.2 Il destinatario. – 1.3.3 Il mediatore.
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Drakouli, Athanasia. "L’utilizzo delle nuove tecnologie nell’insegnamento-apprendimento dell’italiano in Grecia: concrete applicazioni pratiche e i loro risultati didattici." In La lingua italiana nell’educazione in contesti plurilingui, 157–78. Edizioni Università del Litorale, 2020. http://dx.doi.org/10.26493/978-961-293-045-5.157-178.

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Pioli, Marco. "La didattica della letteratura con studenti universitari di italiano come lingua straniera: un percorso sulla “sicilianità” di Leonardo Sciascia." In Sperimentare ed esprimere l’Italianità. Aspetti linguistici e glottodidattici. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-506-0.14.

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Martari, Yahis. "La lingua letteraria di non nativi in un itinerario didattico multimodale Cosa resta della formazione nella pratica di insegnamento?" In Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/025.

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Abstract:
In the initial sections of this paper I describe a course addressed to a group of teachers, during the time when they were at university following an initial teacher education course in primary education. These becoming-teachers were asked to read Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio (Lakhous 2006) using a multimodal approach. Five years after this course was concluded, a survey was carried out in order to evaluate the effectiveness of its long term goals: subjects (currently teachers) were asked whether they have used multimodal approaches in their reading classes and whether they use Italian literature written by non-native Italian speakers in a language teaching context.
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Conference papers on the topic "Didattica delle lingue"

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Rózsavölgyi, Edit. "La sfida dell’ambiente Web 2.0 nella didattica delle lingue minori." In EUROCALL 2015. Research-publishing.net, 2015. http://dx.doi.org/10.14705/rpnet.2015.000381.

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"Parole e immagini nella didattica delle lingue e culture antiche. Linee generali, resoconto, bilancio intermedio e prospettive di un’esperienza di ricerca sul campo in Svizzera Romanda." In 5° Convegno sulle didattiche disciplinari. Dipartimento formazione e apprendimento – SUPSI, Svizzera / swissuniversities, Svizzera, 2022. http://dx.doi.org/10.33683/dida.22.05.19.

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