Academic literature on the topic 'Dipendenza'

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Journal articles on the topic "Dipendenza"

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Tornatola, Luca. "Dipendenza sessuale nel DSM-5. Andrebbe riconsiderata la sua inclusione?" PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2021): 157–66. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002012.

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Abstract:
Pur non essendo stata inclusa nel DSM-5, la dipendenza sessuale è ritenuta da diversi autori un vero e proprio disturbo. Osservando la produzione scientifica degli ultimi dieci anni si riscontra una imponente ondata di articoli sulle nuove dipendenze e i comportamenti derivanti. Molte di queste ricerche si sono orientate verso lo studio della pornografia on-line e la fascia di età tra l'adolescenza e la prima età adulta. Tuttavia, ancora oggi risulta piuttosto complicato riuscire a delineare il profilo prototipico dell'individuo che mette in atto comportamenti, definibili patologici, legati alla dipendenza sessuale. Si tratta di una condizione che può comportare spesso delle conseguenze nella sfera relazionale, in quella professionale, in quella economica e, in casi particolarmente gravi, anche in quella legale. Alcuni rilievi indicano che tra il 3 ed il 6% della popolazione generale, in diversa misura, sarebbe dipendente dal sesso, una percentuale di per sé rilevante ma che risulterebbe essere una sottostima rispetto alla realtà non emersa. Tale percentuale arriva al 17% negli individui sotto i 25 anni. Si è potuta dimostrare l'efficacia di trattamenti di natura integrata, che contemplino sia una terapia psicofarmacologica che delle psicoterapie (individuali e di gruppo). Sono necessari ulteriori studi per poter delineare in modo più chiaro i criteri nosografici, i fattori di rischio più frequenti e la validazione di strumenti valutativi della dipendenza sessuale.
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2

Parin, Paul. "La dipendenza dal potere. Appunti per una politologia psicoanalitica." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2012): 35–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-001002.

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Abstract:
Viene esaminato, da un punto di vista psicoanalitico, il problema della brama di potere (politico, economico, sociale, ecc.) e viene fatta la proposta che essa possa configurarsi come una vera e propria dipendenza, come nel caso della tossicodipendenza o del gioco d'azzardo patologico. L'Autore riflette su vari aspetti della "dipendenza dal potere", proponendo una scienza psicoanalitica del potere politico, ovvero una politologia psicoanalitica, che in questo settore utilizzi anche le conoscenze provenienti dalle ricerche sulle dipendenze patologiche. Viene fatta una critica alla teoria freudiana della libido, considerata riduttiva come chiave esplicativa del fenomeno della dipendenza dal potere, la cui origine è più radicata nella cultura e nei valori della società piuttosto che nella natura umana. Anche la teoria evoluzionistica è ritenuta insufficiente come chiave esplicativa della dipendenza dal potere. L'etnopsicoanalisi è considerata uno strumento imprescindibile per l'analisi di questo complesso fenomeno.
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Villani, Maria Rosaria, Bruno Caccianotti, Giovanni Barone, and Matteo Giordano. "Eradicazione possibile dell'epatite HCV negli utenti che afferiscono al Ser.D: esperienza di collaborazione tra un Ser.D della Provincia di Foggia e l'U.O.C. Malattie Infettive Policlinico Riuniti di Foggia." MISSION, no. 56 (January 2022): 63–70. http://dx.doi.org/10.3280/mis56-2020oa12631.

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Abstract:
L'eradicazione dell'Epatite HCV negli utenti che afferiscono ai Ser.D dovrebbe essere incoraggiata non solo rispetto alla cura di tali pazienti ma anche per la salute globale, rappresentando oggi il principale serbatoio di infezione nei paesi industrializzati. Le esperienze sul campo e le evidenze scientifiche stanno cercando di individuare gli elementi essenziali al fine di facilitare l'accesso alle cure per la presa in carico del consumatore di sostanze con HCV. L'utilizzo dei nuovi farmaci, i DAA (antivirale ad azione diretta), in grado di curare oltre il 95% delle persone con infezione cronica da HCV, è certamente un elemento incoraggiante per il limitato tempo di cura e per gli scarsi effetti collaterali, ma l'arruolamento dei consumatori di sostanze è ancora difficile. Nel Ser.D. della provincia di Foggia è in corso una collaborazione con l'U.O.C. Malattie Infettive Policlinico Riuniti di Foggia. L'utilità di tale protocollo risiede nella sua capacità di integrare le attività svolte all'interno del Servizio per le dipendenze con quelle del Centro di cura Malattie Infettive, al quale spetta il compito di completare la diagnosi iniziale fatta dal Ser.D.e, prescrivere ai pazienti la terapia specifica. Spetta al Ser.D lo screening virologico completo, la diagnosi di attività di malattia epatica, il monitoraggio tramite esami laboratoristici in corso di terapia nonché la supervisione dell'assunzione della terapia affidata. L'esperienza fin qui svolta ha portato ai seguenti risultati: l'attività della malattia della dipendenza non ha rappresentato un fattore di non aderenza al trattamento né di non inclusione al trattamento stesso; i dipendenti afferenti al servizio risultati positivi agli Ab-HCV e con HCV-RNA positivo sono tutti dipendenti da sostanze stupefacenti con uso attivo o pregresso per via iniettiva, anche i due alcolisti positivi erano entrambi ex drug abuser; gli effetti collaterali registrati non sono risultati tali da determinare l'interruzione del trattamento antivirale in corso, eccetto per un paziente in cui è emerso una psoriasi e, comunque, quelli registrati sono legati alla terapia con interferone e ribavirina; la permanenza al servizio rappresenta un fattore protettivo non solo per la cura della dipendenza ma anche per la cura delle patologie correlate alla dipendenza, infatti ben il 72,3% di coloro che non hanno fatto il prelievo HCV-RNA aveva interrotto il trattamento per la cura della dipendenza; la percentuale di persi durante il trattamento è stata del 3,7%; rispetto alla patologia della dipendenza il 16,7% presentavano attività di malattia con positività alle sostanze stupefacenti, ma ciò non ha costituito né motivo di esclusione né d'interruzione della terapia antivirale. Il follow-up al 31 maggio 2021, post SVR-12, è stato caratterizzato da nessuna recidiva né reinfezione.
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Cristina Gugliandolo, Maria, Valeria Verrastro, and Francesca Liga. "Parenting invalidante e dipendenze tecnologiche: il ruolo del controllo psicologico genitoriale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2019): 55–74. http://dx.doi.org/10.3280/mal2019-003005.

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Abstract:
Recenti studi hanno evidenziato come pratiche genitoriali disfunzionali (quali il controllo psicologico) si correlino con esiti maladattivi nei figli. L'obiettivo del presente studio è quello di indagare i meccanismi che sottendono l'insorgere di un uso dipendente delle nuo-ve tecnologie. 311 partecipanti, tra i 18 e i 26 anni, hanno compilato alcuni questionari. I risultati hanno evidenziato una relazione tra controllo psicologico genitoriale e dipendenza da Internet, da smartphone e da social network, attraverso la mediazione della suscettibilità al controllo. Questo studio contribuisce all'avanzamento della letteratura in merito alla com-binazione di fattori sociali e personali nell'eziologia delle nuove dipendenze e offre spunti alla riflessione sulla possibilità di considerare il controllo psicologico come una forma di abuso emotivo.
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Kittay, E. F. "Dipendenza." Gênero & Direito 5, no. 3 (November 18, 2016): 49–57. http://dx.doi.org/10.18351/2179-7137/ged.v5n3p49-57.

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Barra, Maria Angela, Rosa Alba A. Moretti, Giovanna La Rocca, Rosa Linda Ricci, and Marianna Romano. "Dipendenze a confronto: gioco d'azzardo patologico e dipendenza da sostanze." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 52 (July 2009): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/sap2009-052002.

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Abstract:
- La seguente ricerca nasce con lo scopo di valutare se le persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope abbiano anche una dipendenza dal gioco d'azzardo o una tendenza a svilupparla. Per condurre l'indagine, presso il Ser.T. in cui operiamo, č stata utilizzata la versione modificata del SOGS (South Oaks Gambling Screen) di Lesieur H.R. e Blume S.B. In base al punteggio ottenuto č stato possibile individuare un tipo di giocatore sociale, un giocatore eccessivo o problematico e uno patologico. Ai fini del nostro lavoro abbiamo considerato i giocatori eccessivi e patologici come appartenenti ad un unico gruppo di soggetti aventi con il gioco un rapporto problematico. Il questionario č stato somministrato a tre campioni. Il primo č costituito da utenti del Ser.T., il secondo da studenti universitari e il terzo, infine, da clienti assidui di Bingo e Punto Snai. Dall'analisi dei dati č emerso che all'interno del campione degli utenti del Ser.T. una quota consistente di soggetti rientra nel gruppo dei giocatori eccessivi o patologici (26%). I risultati, in linea con altre ricerche nazionali ed internazionali, sembrerebbero confermare, dunque, l'ipotesi iniziale che vi sia una relazione tra abuso di sostanze e gioco d'azzardo.
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Giuli, Monica, Silvia Casale, Ginetta Fusi, Allaman Allamani, and Saulo Sirigatti. "Efficacia dei gruppi educativo-motivazionali nel trattamento di alcol-dipendenti." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 75–89. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003004.

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Abstract:
Nel presente studio č stata valutata l'efficacia dei gruppi educativo-motivazionali per alcol- dipendenti rispetto al raggiungimento dei seguenti obiettivi: aumenti nella disponibilitŕ al cambiamento, nell'autoefficacia, nella "frattura interiore" e nel numero di astinenti a fine intervento. Ai 45 partecipanti inclusi nell'indagine, con diagnosi di alcol-dipendenza con o senza disturbi d'ansia o consumo di sostanze psicoattive, č stato somministrato prima e dopo l'intervento il Questionario della Motivazione al Cambiamento (Spiller, Zavan e Guelfi, 2006), II versione per l'Alcol. Per i 33 partecipanti che hanno portato a termine il gruppo educativo-motivazionale si č osservato un aumento statisticamente significativo nella disponibilitŕ al cambiamento e nella autoefficacia, e una diminuzione, anch'essa statisticamente significativa, della frattura interiore. L'aumento del numero di astinenti a fine trattamento non č risultato statisticamente significativo. I risultati della presente indagine sembrano confermare l'efficacia dei gruppi educativo-motivazionali nella dipendenza da alcol sebbene siano necessari ulteriori studi che prevedano campioni piů omogenei e ampi e il confronto con un gruppo di controllo.
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Iacono, Alfonso M. "Autonomia e dipendenza." RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI, no. 1 (June 2011): 71–81. http://dx.doi.org/10.3280/rig2011-001005.

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9

Di Giannantonio, Massimo, Giuseppe Di Iorio, Tiziano Acciavatti, and Domenico De Berardis. "Dipendenza da sesso." Quaderni Italiani di Psichiatria 29, no. 1 (March 2010): 24–29. http://dx.doi.org/10.1016/j.quip.2010.04.006.

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Mansi, Gianfranco, Nicola A. Corvasce, Giusi Merra, Barbara Saccotelli, and Antonella Zotti. ""Libera-mente" Progetto Pilota di prevenzione primaria delle dipendenze patologiche nelle scuole medie inferiori di Andria." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 55 (December 2010): 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/sap2010-055003.

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Abstract:
"Libera-Mente" č un Progetto Pilota attuato dal SerT di Andria, DDP (Dipartimento per le Dipendenze Patologiche) dell'ASL BAT all'interno di n.3 Istituti di Scuola Media Inferiore della Cittŕ di Andria. Esso si pone sul fronte della Prevenzione Primaria in relazione ai fenomeni di abuso di sostanze quali fumo, alcool e droghe in una popolazione di studenti compresi tra gli 11 ed i 13 anni. A tal scopo č stata utilizzata la metodica di "Peer Education" (Educazione tra pari) per la promozione di "Life Skills" (Stili di vita corretti). Sono state raccolte le domande aperte avanzate in anonimato da un gruppo di n. 854 soggetti adolescenti, successivamente raggruppate in quattro ambiti tematici. Per quanto riguarda il tabagismo e l'alcolismo, sembra scarsamente evidente agli studenti la consapevolezza della relazione sostanza-dipendenza patologica confermando l'accettabilitŕ sociale di alcool e sigaretta. Rispetto alle droghe ed alle sostanze psicoattive, si rileva invece una maggiore conoscenza degli aspetti legati alla dipendenza e un atteggiamento di interesse per le alterazioni che l'assunzione provoca. Si č resa evidente la necessitŕ di promuovere campagne d'informazione calibrate su specifiche fasce d'etŕ che diano adeguata visibilitŕ all'offerta terapeutica del SerT di Andria.
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Dissertations / Theses on the topic "Dipendenza"

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Zamagni, Tommaso. "Dipendenza dai dati per equazioni differenziali ordinarie." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6935/.

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Spinelli, Lorenzo. "Blockchain Ethereum e la dipendenza dall'ordine delle transazioni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi tratta la descrizione della piattaforma Ethereum e lo studio di una vulnerabilità presente nella blockchain Ethereum chiamata dipendenza dall'ordine delle transazioni. Inizialmente vengono chiariti tutti gli elementi del sistema: la rete, la macchina virtuale, il mining, gli account, le transazioni, gli smart contract e il linguaggio Solidity. Successivamente si entra nel dettaglio definendo la vulnerabilità di dipendenza dall'ordine delle transizioni per poi mostrare vari tipi di smart contract insicuri con rispettivi esempi di attacchi e, infine, specificare delle soluzioni atte ad ovviare questa vulnerabilità attraverso la descrizione di strutture, smart contract e strumenti adeguati.
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Merlin, Alessandro Andrea <1995&gt. "Il gioco online, la dipendenza e la Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15973.

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Abstract:
Il gioco online è una attività diffusissima in Cina, il cui mercato ha prospettive di crescita elevatissime. Tuttavia, ha posto nuove sfide alla società, all'economia e alla politica cinese stessa, ma si è anche posta come nuova opportunità da sfruttare: per la società, il gioco è un ‘oppio dello spirito’, che allontana i giovani dallo studio e dai valori tradizionali cinesi, ma è anche un modo per questi ultimi di socializzare con coetanei e per scaricare le pressioni della società ipercompetitiva; per l’industria, il gioco è una fonte di guadagno in costante crescita, solo se riesce a soddisfare le richieste delle parti sociali (giocatori, governo, famiglie); per il governo, infine, il gioco e la sua dipendenza si presentano come un problema sociale da risolvere, ma anche come un nuovo canale di propaganda e di diffusione di contenuti cinesi al resto del mondo.
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Stecca, Michela <1983&gt. "Tossicodipendenza e genere, quando la dipendenza è al femminile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10822.

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Abstract:
L'elaborato si propone di analizzare la situazione attuale in merito alla tossicodipendenza, focalizzandosi anche sul tema del genere rispetto a tale fenomeno. Vengono sviluppate quattro macro aree: 1) la diffusione della droga e l'evoluzione del fenomeno nel corso degli anni; 2) cosa si intende per sostanze stupefacenti, come possono essere classificate le varie sostanze e come queste ultime agiscono nell'organismo; 3) come e perchè si iniziano ad utilizzare le sostanze stupefacenti e quali sono i principali fattori di rischio per l'iniziazione; 4) la tossicodipendenza al femminile, ossia quando la dipendenza riguarda la donna. In questa sessione verranno analizzate diverse categorie di consumatrici (adolescenti, madri, donne immigrate) e i vari rischi connessi alla pratica dell'uso di sostanze stupefacenti.
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MELIS, CARLA. "Dipendenza da eroina e lunghezza dei telomeri nei leucociti." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/255973.

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Abstract:
Telomeres are repetitive sequences at the end of chromosomes that play a key role in the maintenance of genomic stability. In general, during each cellular division, the telomeres shorten but also other external factor, like various mental states, depressed mood, drug and alcohol addiction can lead to an accelerated erosion of the chromosome terminal portion. To this end, the present study sought to investigate the correlation between heroin abuse and leukocyte telomere length (LTL). For a subgroup of heroin-dependent patients and healthy controls, we also analysed the association between LTL and the 5-HTTLPR polymorphism. The 5-HTTLPR polymorphism is a 44 bp insert / deletion located in the promoter region of the gene encoding for the serotonin transporter (hSERT). The short variant (S\S) is associated with a lower expression of 5-HTT and, as recently shown in a Chinese population, with shorter LTL. The study was conducted on a sample of 99 heroin-dependent patients, in methadone maintenance therapy, and 99 healthy controls. The patients were diagnosed by the Drug Addiction Service in Cagliari (ASL8), according to the criteria of DSM-IV. The genomic DNA extraction was performed by conventional salting-out method and the relative quantification for LTL was carried out with qPCR by SYBR Green Assay using Step One Plus Instrument (ThermoFisher). The LTL was calculated using the 2-ΔΔCT method (ΔΔCT = ΔCT sample - ΔCT calibrator; ΔCT sample = CT Tel gene - CT Hgb gene). The Polymerase Chain Reaction (PCR) was used to identify genotypes for the 5-HTTLPR polymorphism. The association between LTL and quantitative (e.g., age at sampling) and dichotomous variables (e.g., sex, diagnosis for heroin addiction) was evaluated using the Spearman correlation test and the U test of Mann- Whitney, respectively. To evaluate the association between LTL and clinical variables, correcting for age at sampling, a linear regression model was constructed using LTL as the dependent variable, clinical variables as predictors and age as covariate. Finally, the association between LTL and the 5-HTTLPR polymorphism genotype was also evaluated using a linear regression model with LTL as the dependent variable, the genotype as a predictor, and the age of withdrawal as a covariate. We found a negative correlation between LTL and age at sampling (Spearman rho = -0.17, p = 0.015) and no association with sex. The Mann Whitney's U test did not highlight a difference in mean LTL between heroin-dependent patients and healthy controls. No clinical variable analysed was associated with LTL. Finally, the linear regression model did not reveal a significant association between LTL and the genotype for 5-HTTLPR polymorphism . Our study didn’t show a significant correlation between LTL, heroin addiction and the genotype for 5-HTTLPR polymorphism. This finding does not support the hypothesis of heroin addiction as an illness associated with accelerated telomere shortening. However, more studies on larger independent samples controlling for potential variables suggested to be able to exert an impact on LTL are necessary.
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FERRARA, Matteo Pio. "SVILUPPO DELLA DIPENDENZA DA GIOCO TRA AMBIENTE FISICO E VIRTUALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2020. http://hdl.handle.net/11580/74863.

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Abstract:
In recent years some particular forms of addiction have developed, the "New Addiction", in which the use of a chemical is not involved, but one or more lawful / legal and socially recognized activities. These behaviors, while being considered as normal habits or activities of daily life, can for some individuals become real addictions, which upset and invalidate the existence of the person and his system of relationships. Behavioral addictions are manifested in the urgent need to have to practice an activity to satisfy an uncontrollable impulse, unaware that all this will lead to self-destruction. Therefore, even if there is no intake of chemicals, the phenomenological picture is very similar to that of drug addiction and alcoholism. These new addictions cross each other, or are accompanied by addictions to substances; for example, the association of Pathological Gambling and Addiction to Alcohol or between gambling, the internet, video games and smartphones is very frequent.
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GONCALVES, DA CUNHA BROKAMP ELYS DAYSE. "Il franchising: tra l'autonomia contrattuale e l'abuso di dipendenza economica." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242569.

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Abstract:
La tesi illustra il processo di tipizzazione normativa, sino alla introduzione della legge n . 129 del 2004, e sucessivamente, attraverso le sue interpretazioni e applicazioni. Particolare attenzione viene posta alle esigenze di tutela dell’ affiliato, parte presumibilmente più debole di un contratto e di un rapporto caratterizzati da una palese asimmetria strutturale. Il lavoro analizza le varie forme di integrazione imprenditoriale, soffermandosi sull’ affiliazione commerciale, definendone le caratteristiche anche in relazione ad altre forme di integrazione, sempre con specifico riguardo alla tutela dell’ impresa debole, secondo una prospettiva che negli ultimi anni ha visto emergere nuove ipotesi di asimmetria meritevoli di interventi normativi. La tesi indaga specificamente l’ applicabilità, a tutela dell’ affiliato, del divieto di abuso di dipendenza economica, dettato dall’ art. 9 della legge n. 192 di 1998, in materia di subfornitura è applicabile a tutti i rapporti tra imprese. L’ obbiettivo del lavoro è quello di verificare la relazione intercorrente tra il richiamato art. 9 della legge n. 192 dl 1998, la l. n. 129 del 2004 e più in generale il principio dell’autonomia contrattuale, in un ordinamento costituzionalmente ispirato al principio di solidarietà economica. Il lavoro ravvisa una soluzione nella rinegoziazione giudiziale del contratto che abbia un contenuto eccessivamente squilibrato in conseguenza dell’abuso della parte più forte.
The thesis illustrates the process of typing rules, until the introduction of the Law. 129, 2004, and successively, through its interpretations and applications. Particular attention is paid to the requirements for the protection of 'affiliate, the supposedly weaker than a contract and a relationship characterized by an obvious structural asymmetry. The study analyzes the various forms of business integration, focusing on 'franchise, define its characteristics in relation to other forms of integration, more specifically with regard to the protection of' weak company, a perspective that in recent years has seen the emergence of new asymmetry hypothesis worthy of regulatory action. This thesis investigates specifically the 'applicability as protection of the' affiliate, the prohibition of abuse of economic dependence, dictated by 'art. 9 of Law n. 192 of 1998 in subcontracting is applicable to all relations between companies. L 'objective of the study was to verify the relation between the aforementioned art. 9 of Law n. 192 of 1998 and the. n. 129 of 2004 and, more generally, the principle of contractual freedom in a constitutional order based on the principle of financial solidarity. The work sees a solution in court renegotiation of the contract that has substance too unbalanced as a result of the abuse of the stronger party.
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Cauchi, Rosaura <1992&gt. "Rapporti di dipendenza nella Babilonia del I millennio a.C.: lo status giuridico, economico e sociale dei dipendenti del tempio dell’Eanna ad Uruk." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13031.

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Abstract:
Scopo della presente tesi è quello di analizzare un insieme di testi provenienti da diversi archivi amministrativi della città di Uruk, sia templari che privati, in modo da individuare le differenze che contraddistinguono gli schiavi templari da quelli privati, le loro condizioni sociali ed economiche. Questo studio, avvalendosi anche dell’edizione di testi inediti, vuole portare un contributo allo sviluppo della storia socioeconomica nella Babilonia di epoca tarda, fino al VI secolo a.C.
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AZZONI, MARCO. "Subordinazione e dipendenza economica. Evoluzione della disciplina interna e prospettiva comparata." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2017. http://hdl.handle.net/11571/1203336.

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Abstract:
La tesi si occupa di ricostruire l’evoluzione delle tecniche adottate dal nostro ordinamento per individuare l’area del lavoro protetto, vagliandone la perdurante idoneità rispetto alla loro ratio e ponendole a confronto con le soluzioni funzionalmente equivalenti adottate dagli ordinamenti di altri Paesi europei. Il lavoro si dedica dapprima alla ricostruzione della nozione tradizionale di lavoro subordinato incardinata sull’elemento dell’eterodirezione, soffermandosi, poi, sui recenti mutamenti del contesto produttivo che avrebbero reso la stessa progressivamente inidonea a individuare in modo esaustivo il campo di applicazione del diritto del lavoro. Conseguentemente, la tesi si occupa di analizzare i più recenti orientamenti giurisprudenziali che hanno attribuito rilievo, ai fini dell’identificazione della subordinazione, al criterio dell’eterorganizzazione, nonché di ricostruire il quadro delle fattispecie elaborate dal legislatore italiano al fine di attribuire maggiori tutele a lavoratori giuridicamente autonomi ma i cui rapporti di lavoro presentino caratteristiche tali da evidenziare esigenze di maggiore tutela rispetto a quelle offerte dal diritto contrattuale comune (collaborazioni coordinate e continuative, lavoro a progetto, art. 69 bis d.lgs. n. 276/2003). L’elaborato si concentra poi sulle soluzioni impiegate negli ordinamenti di altri Paesi europei (in particolare quelli di Spagna e Regno Unito) al fine di individuare la porzione di lavoro non subordinato a beneficio della quale prevedere un’estensione di tutele, evidenziandone ratio e criticità del loro operare in concreto. La parte finale del lavoro si focalizza sull’art. 2 del d.lgs. n. 81 del 2015: dopo l’esame delle ricostruzioni dottrinali che si sono occupate di evidenziarne e risolverne i punti più controversi, l’elaborato spiega alcune possibili difficoltà operative che potranno evidenziare i criteri selettivi individuati dalla norma, argomentando una possibile opzione interpretativa idonea a conciliare la norma stessa con gli altri principi legislativi e giurisprudenziali esistenti in materia di distinzione tra lavoro autonomo e subordinato. Il risultato dell’esegesi viene proposto come idoneo a garantire la coerenza sistematica della norma, ma si problematizza l’effetto di consolidamento della logica dicotomica che il nuovo assetto comporterebbe. Il lavoro mette in luce, infatti, come nell’ambito degli altri ordinamenti esaminati sia diffusa una logica di individuazione di aree di lavoro genuinamente autonomo ma bisognoso di protezione in quanto economicamente dipendente, e ciò anche a prescindere dall’impiego di criteri di misurazione quantitativa della dipendenza economica stessa, che, come emergerebbe dall’indagine svolta sulla prassi applicativa spagnola, mostrerebbero notevoli difficoltà operative. La tutela del lavoro autonomo dipendente (o debole) economicamente – si conclude – potrebbe essere affidata all’individuazione di criteri di misurazione indiretta volti ad accertare la mancanza di un contatto diretto con il mercato da parte del prestatore, sull’esempio di quanto avviene nel Regno Unito.
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10

Agrifoglio, Giangabriele <1978&gt. "L'abuso di dipendenza economica nel sistema del diritto europeo dei contratti." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/616.

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Books on the topic "Dipendenza"

1

Catalano, Roberta. L'abuso di dipendenza economica. Napoli: Jovene, 2009.

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2

Catalano, Roberta. L'abuso di dipendenza economica. Napoli: Jovene, 2009.

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3

Schiavi, servi e dipendenti: Antropologia delle forme di dipendenza personale in Africa. Milano: R. Cortina, 2007.

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4

Citarella, Francesco. Guatemala: Dipendenza e squilibri territoriali. Napoli: Loffredo, 1988.

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5

Graziano, Martignoni, ed. Il sacro e la dipendenza. Comano: Alice, 1995.

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6

Sensazioni forti: Emozioni, razionalità e dipendenza. Bologna: Il Mulino, 2001.

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7

Viti, Fabio. Antropologia dei rapporti di dipendenza personale. Modena: Il fiorino, 2006.

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8

Lorenzo, Giovanni Di. Abuso di dipendenza economica e contratto nullo. Padova: CEDAM, 2009.

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9

Solinas, Pier Giorgio. La dipendenza: Antropologia delle relazioni di dominio. Lecce: Argo, 2005.

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10

Vittoria, Nodari Maria, ed. Africa ed Europa: Dalla dipendenza alla cooperazione. Vicenza: Edizioni del Rezzara, 1996.

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Book chapters on the topic "Dipendenza"

1

Manzoni, G. M., N. Vegliante, G. P. Borgonovo, and G. Castelnuovo. "Obesità e dipendenza." In Clinica psicologica dell’obesità, 47–58. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2007-8_6.

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2

Tonioni, Federico. "Il concetto di dipendenza patologica." In Psicopatologia web-mediata, 7–18. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2817-3_2.

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De Roberto, Elisa. "Estrazione e doppia dipendenza del relativo in italiano antico." In XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, edited by Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier, and Paul Danler, 6–329. Berlin, New York: De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.6-329.

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4

Tonioni, Federico. "Dipendenze comportamentali." In Psicopatologia web-mediata, 19–56. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2817-3_3.

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5

Latt, Noeline, Katherine Conigrave, John B. Saunders, E. Jane Marshall, and David Nutt. "L’obiettivo della Medicina delle dipendenze." In Medicina delle dipendenze, 1–33. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2883-8_1.

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6

Latt, Noeline, Katherine Conigrave, John B. Saunders, E. Jane Marshall, and David Nutt. "Altre sostanze." In Medicina delle dipendenze, 291–318. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2883-8_10.

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7

Latt, Noeline, Katherine Conigrave, John B. Saunders, E. Jane Marshall, and David Nutt. "Comorbidità psichiatrica." In Medicina delle dipendenze, 319–35. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2883-8_11.

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8

Latt, Noeline, Katherine Conigrave, John B. Saunders, E. Jane Marshall, and David Nutt. "Popolazioni speciali." In Medicina delle dipendenze, 337–83. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2883-8_12.

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Latt, Noeline, Katherine Conigrave, John B. Saunders, E. Jane Marshall, and David Nutt. "Situazioni cliniche specifiche." In Medicina delle dipendenze, 385–414. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2883-8_13.

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10

Latt, Noeline, Katherine Conigrave, John B. Saunders, E. Jane Marshall, and David Nutt. "Situazioni urgenti e difficili." In Medicina delle dipendenze, 415–36. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2883-8_14.

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Conference papers on the topic "Dipendenza"

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Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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Abstract:
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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