Academic literature on the topic 'DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO'

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Journal articles on the topic "DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO"

1

Góralski, Wojciech. "Poszanowanie godności osoby ludzkiej w kanonicznym prawie małżeńskim." Prawo Kanoniczne 40, no. 1-2 (June 5, 1997): 45–55. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.02.

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Abstract:
La dignità della persona umana essendo la fonte immediata dei diritti dell’uomo e oggetto della cura speciale da parte del legislatore ecclesiastico. Essa si esprime nei diversi campi del diritto canonico rinnovato dopo il Concilo Vaticano II, tra l’altro nel diritto matrimoniale. Il titolo VII - De matrimonio della parte prima del libro IV del Codice di Diritto Canonico del 1983 contiene numerose disposizioni attraverso le quali viene tutelata la dignità della persona umana. In signolare rispetto del CJC (nonché del CCEccl. Orient.) verso Ia dignità della persona umana si esprime soprattutto nei capitoli consacrati alla condizioni per la valida celebrazione del matrimonio (gli impedimenti, il consenso, la forma canonica). Inoltre la tutela di quella dignità si manifesta nei altri capitoli del titolo VII „De matrimonio”.
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2

Parolin, Cardenal Pietro. "A proposito della legalità." Ius Canonicum 60, no. 119 (June 1, 2020): 7–14. http://dx.doi.org/10.15581/016.119.012.

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Abstract:
Intervención con motivo de la presentación del volumen Ad Normam Iuris. Paradigmi della legalità nel diritto canonico, de Beatrice Serra, Giappichelli, Torino, Collana di Studi di Diritto Canonico ed Ecclesiastico, 2018, Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Roma Sapienza, 28 marzo, 2019.
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3

Zendri, Christian. "Diritto feudale – diritto canonico – diritto pubblico." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Kanonistische Abteilung 101, no. 1 (August 1, 2015): 389–98. http://dx.doi.org/10.7767/zrgka-2015-0113.

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Abstract:
Abstract Feudal Law - Canon Law - Public Law. Recent Research and Outlook. Feudal law is a classical topic of the legal history. A recent book by Maura Mordini about the ecclesiastic fee both in civil and in canon law gives cause for studying the relationship between the papal revolution (as Harold J. Berman has written), secular and spiritual laws and the origins of the public law.
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4

Gherri, Paolo. "Primi appunti per una storia delle origini della Teologia del Diritto (Canonico)." Ius Canonicum 50, no. 99 (July 17, 2015): 221–53. http://dx.doi.org/10.15581/016.50.2658.

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Abstract:
La Teologia del Diritto sviluppatasi nella Canonistica cattolica con l’insegnamento di Mörsdorf mostra le proprie radici più profonde nel problema espressamente germanico dell’autonomia giuridica delle Chiese rispetto allo Stato. La questione venne posta da Sohm negando ogni fondamento a tale autonomia: il Kirchenrecht è di competenza esclusiva dello Stato e contraddice la natura della Chiesa. A Barmen (1934), guidata da Barth, la Chiesa evangelica si ruppe rifiutando le leggi razziali naziste per dotarsi di una regolamentazione autonoma intra-ecclesiale (ancora: Kirchenrecht) da fondare attraverso una Kirchenrechtstheologie anziché filosoficamente. Nel dopo-guerra Mörsdorf seguì tale linea per rivitalizzare il Diritto canonico (Kanonischenrecht) pre-conciliare. Ciò avvenne, tuttavia, scambiando il Kanonischenrecht col Kirchenrecht, poiché il vocabolario e la cultura tedesca erano ormai cambiati. Il Kirchenrecht di Sohm era Diritto dello Stato sulle Chiese (Diritto ecclesiastico); quello di Mörsdorf era Diritto della Chiesa su se stessa (Diritto canonico). Un solo termine per due realtà inconciliabili.
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5

Sztychmiler, Ryszard. "Znaczenie osobowości kandydata do małżeństwa w świetle obowiązującego prawa kanonicznego." Prawo Kanoniczne 40, no. 1-2 (June 5, 1997): 201–17. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1997.40.1-2.09.

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Abstract:
Persona e personalita hanno nel diritto romano e nel diritto canonico i significati diversi. La Chiesa riconosce la personalita naturale di ogni uomo dalla sua concezione, ma personalita giuridica assegna dal battesimo. Nel diritto canonico possiamo distinguere la personalita naturale, canonica e richiesta. Mi sembra, che la Chiesa potrebbe assegnare il piu grosso significato della personalita Christiana. Gran valore della formazione della personalita matura nella Chiesa dimostrano le norme sulla educazione Christiana. La Chiesa richiede la maturità dalle persone, che prendono importanti decisioni oppure ufficii; protegge sopratutto ogni persona e la sua personalita. Nello diritto canonico matrimoniale si trovano le normae, che danno molta importanza della personalita del uomo. Esse si trovano non soltanto nel Codice di diritto canonico, ma anche nelle diverse norme dello stesso diritto canonico. E cosi il Legislatore ecclesiastico vuole l’adequata praparazione al matrimonio. Nello stesso tempo si preferisce i matrimonii di due persone cattoliche, invece altre esigenze si pone per i findanzati, dei quali soltanto uno appartiene alla Chiesa cattolica. Il significato della personalita del candidato al matrimonio si rivela tra l’altro nel stabilire gli impedimenti matrimoniali tali come: mancanza dell’età, impotenza sessuale e diversa religione. Nel capitolo sul consenso matrimoniale il Legislatore del Codice mette alcune esigenze, le quali prendono in considerezione la validita del matrimonio dai certi segni della personalita e atteggiamenti dei candidati al matrimonio. In alcuni canoni mette tali esigenze le quali possono essere compiute dalle persone mature nel senso psicologico: cioe sufficiente scienza, sufficiente uso di ragione, giudizio critico e la capadtà da adempire i obbligazioni matrimoniali essenziali. Soltanto gravi disturbi e mancanze fanno il matrimonio invalido. Se ci sono infatti tali casi, si puo nel corso del processo giudiziario andare a dichiarare il matrimonio invalido. Pero le prove dei disturbi della personalità о altri fatti negativi in questo ambito e molto defficile da dimostrare, ma possibile, sopratutto quando i disturbi e le mancanze sono gravi. Riassumendo il mio discorso sul tema dei significato della personalità nel diritto canonico matrimoniale si puo affermare che i gravi о esattamente definiti i disturbi della personalità о negativo orientamento al matrimonio, in generale fanno il matrimonio invalido. II Legislatore eclesiastico prottegge in tali situazioni la liberta della persona, la quale ha incontrato la persona toccata dai tali disturbi e negativo orientamento della volontà. Se i disturbi о mancanze non sono gravi, il Legislatore non entra con la norma di protezione, la quale darebbe per loro la liberta.
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6

Sobański, Remigiusz. "Prawo kanoniczne a kultura prawna." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 15–33. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.02.

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Abstract:
Si presenta la versione polacca di una relazione tenuta nell’ambito dei seminari sul tema „Scienza giuridica e diritto canonico” al’Università di Torino 2. 5. 1990. Il testo originale viene pubblicato nel volume sullo stesso tema curato da Rinaldo Bertolino, Torino 1991. Ci presentiamo le osservazioni finali. 1. Il diritto canonico non può non giovarsi dello sviluppo della cultura giuridica (allo stesso modo che l'intero magistero della Chiesa non può non giovarsi del patrimonio culturale dell’umanità). Immutato è il quesito di fondo: in che misura queste vicende possono riuscire utili ad esprimere la „verità” ecclesiale. L’utilità dipende dallo sviluppo delle scienze giuridiche, come di quelle ecclesiali: il che significa che il diritto canonico ha, di fronte alla cultura giuridica, un atteggiamento aperto ed assorbente, pur se differenziato e non privo di critica. 2. Per sua vocazione universale la Chiesa ha un atteggiamento aperto di fronte alla cultura giuridica d’ogni ambiente in cui esse è presente ed agisce. Il riferimento alla cultura giuridica locale e i rapporti con le vicende delle culture regionali sono omogenei con i principi fondamentali della relazione Chiesa universale-Chiese locali. L’influsso del diritto romano e di quello germanico sul diritto canonico, da un lato; la romanizzazione del diritto dei barbari attraverso la Chiesa o, anche, l’influsso del diritto canonico p. es. sul diritto polacco dall’altro, dimostrano quanto il contatto della Chiesa con la cultura giuridica dell’ambiente possa ruiscire fecondo. 3. Negli ultimi secoli la presenza del diritto canonico nella cultura giuridica è, al massimo, passiva. Cerca d’assicurarsela una presenza mediante l’adattamento. Se anche sia vero che qualunque presenza debba accompagnarsi con la disponibilità ad imparare, occorre riconoscere che questa posizione unicamente difensiva non consente al diritto canonico di incidere e di ispirare la cultura giuridica. Inoltre, l’esito di questa presenza (passiva) è parziale, non solo perché le premesse filosofiche che fondano il pensiero giuridico sono (o sembrano essere) per la Chiesa inaccettabili, ma perché, in seguito all‘atteggiamento esclusivamente recettizio, si corre il rischio di trasferire nell’ambito metagiuridico tutto cio che non si ritrovi nell’ottica delle attuali dottrine giuridiche. 4. Non c’è dubbio che la Chiesa non sia l’ambiente topico di sviluppo delle scienze giuridiche e che la scienza giuridica goda di una sua piena autonomia. Ma la comunione ecclesiale, non di raro definita Ecclesia iuris, non lo è in seguito alla recezione del diritto ab extrinseco, ma in forza della propria immanente dimensione giuridica. (Senza di essa non avrebbe ragion d’essere un autonomo diritto canonico, ed i problemi organizzativi della Chiesa potrebbero essere risolti alla stregua del solo diritto ecclesiastico dello Stato). Si deve quindi riconoscere che la Chiesa, iscritta nella storia umana del diritto, ha qualche cosa da dire nella sfera del diritto, sia nella sua dimensione ideologica che in quella della sua realizzazione pratica. L’assenza di un ruolo ispiratore del diritto canonico sulla scienza giuridica contemporanea dovrebbe dar a pensare per la più che i fondamentali problemi giuridici vengono continuamente discussi dai cultori di diritto: viviamo tuttavia in un mondo di nazioni sempre più unite nel quale le interferenze di differenti teorie e sistemi giuridici tendono ad aumentare e le dottrine giuridiche si rivelano particolarmente suscettibili agli influssi di molteplici filosofie. 5. Su un contatto non unidirezionale ma bilaterale del diritto canonico con la cultura giuridica si potrà contare soltanto allora, quando la canonistica abbia fatto proprio il metodo del Concilio Vaticano II, durante il quale la Chiesa ha rinunciato a presentarsi ratione status, ed ha invece cercato di esporre la sua natura secondo la propria convinzione di fede. Anche nel diritto canonico bisogna finalmente decidersi ad una riflessione profondo sulla Chiesa alla luce della fede, sulle proprie radici e finalità, per poter realizzare il diritto ecclesiale nel modo più coerente e per potere, per cio stesso, dialogare con le altre culture giuridiche. Il dialogo non nascerà da una passiva traslitterazione, quasi a ricalco, del diritto civile nell’ambiente ecclesiale, ma attraverso una franca ed aperta meditazione sulle proprie premesse ontologiche, le proprie peculiarità, le proprie esigenze: anche quelle di una „nuova giustizia”. Soltanto allora la presenza del diritto canonico nella cultura giuridica potrà essere non solo riproduttiva, ma anche produttiva. 6. Anche sotto questo punto di vista appare urgente la necessità di una robusta elaborazione di una teoria generale del diritto canonico. Si tratta di una teoria del diritto della Chiesa secondo il suo proprio „credo Ecclesiam”, non già elaborata all’interno di rigide teorie aprioristiche. Troppo generiche e scarsamente feconde le prese di posizione a favore di una deteologizzazione del diritto ecclesiale e, al contrario, le obiezioni stesse contro una presunta sua teologizzazione. Non si tratta invero di una „teologizzazione”, ma di prendere in seria considerazione i principi teologici, grazie ai quali il dialogo con la cultura giuridica diventa possibile e razionale.
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Góralski, Wojciech. "Rola adwokata w kościelnych procesach małżeńskich w świetle KPK z 1983 roku oraz instrukcji "Dignitas connubii"." Prawo Kanoniczne 49, no. 3-4 (December 20, 2006): 35–50. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2006.49.3-4.03.

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Abstract:
Nei processi ecclesiastici matrimoniali, soprattutto di nullità del matrimonio, un ruolo importante si deve attribuire all’avvocato. La sua partecipazione al processo matrimoniale canonico è una espressione della realizzazione del diritto di ogni fedele alla difesa in giudizio. Nello suo studio l’autore presenta e commenta i compiti dell’ avvocato nel processo canonico di nullità del matrimonio alla luce del CJC e della Istruzione „Dignitas connubii” del 25 gennaio 2005. Dopo aver riferito la funzione dell’avvocato in genere (l’istituzione, i requisiti, l’eliminazione), si ferma sull’ufficio dell’avvocato stabile e termina con la indicazione degli obblighi e dei diritti dell’avvocato. Fra le proposte finali si sottolinea il bisogno della istituzione dell’ufficio (o persona), di cui nel art. 113 § 1 della suddettta Istruzione.
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INTERGUGLIELMI, ANTONIO. "La privacy nel diritto canonico e i rapporti con le legislazioni nazionali della Comunità Europea." Prawo Kanoniczne 60, no. 4 (October 7, 2018): 41. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2017.60.4.03.

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Abstract:
Con il progressivo utilizzo dei sistemi informatici e con l’espansione dell’utilizzo dei media, in modo particolare negli ultimi anni con il crescente diffondersi di internet e dei social media, la questione della tutela dei dati personali ha fatto sorgere nuove esigenze che richiedono un adeguamento della normativa canonica.Le nuove problematiche di tutela, spesso rese molto complesse dalla difficoltà di arginare un fenomeno di “trasmissione di informazioni e quindi anche di dati” in continua espansione tecnologica, hanno reso necessario adeguare la normativa di tutela della privacy sia a livello di norme della Comunità Europea, che dei singoli paesi tenuti a recepirle, di cui ci occuperemo nel nostro studio.La Chiesa, che da sempre è depositaria della memoria e della storia dei popoli, attraverso gli archivi ecclesiastici, delle diocesi, dei monasteri e anche delle singole parrocchie, è dunque tenuta a garantire la tutela dei dati in suo possesso, che rappresentano la vita dei suoi fedeli.Inoltre il diritto della Chiesa da sempre riconosce tra i suoi diritti fondamentali il rispetto della persona, tra cui rientra anche quello del “diritto al rispetto della buona fama e della riservatezza di ogni persona”, che viene sancito nel Codice di diritto canonico del 1983 al canone 220.La tutela dei dati personali coinvolge inoltre il rapporto tra l’ordinamento della Chiesa e le norme giuridiche degli Stati: nella legislazione di molte nazioni sono state promulgate leggi che tutelano il trattamento dei dati personali, norme che vanno tenute presenti dalle Conferenze Episcopali Nazionali per disciplinare e adeguare ad esse la normativa canonica sul trattamento dei dati cosiddetti “sensibili”.
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Żurowski, Marian. "Problem władzy wykonawczej." Prawo Kanoniczne 28, no. 1-2 (June 5, 1985): 41–48. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1985.28.1-2.03.

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Abstract:
II concetto di potere esecutivo è preso dalla teoria del diritto laico.Se tu ttav ia vienne Ujsaito nel Codice di D iritto Canonico non si devedimenUicare che il potere esecutivo è uma parte del potere ecclesiastic oe pertanto mon puo differire da qussto, II potere ecclesiastieo infatti ècom pletam ente ad attato alla n atu ra e al ca rałte re della Chiesa. Nonè pertanto possibile trasfeirire ii concetto ed ii suo contanuio letteralm ente compreso, dalia teoria del diritto laico alla oanoniiistfca.L ’am bito del potere esecutivo in fatti non puó lim itansi a controllareche la legge ve:iga m essa in atto e che gili organii delPiorgandzzazioneesegua.no i loro compliti nell’am bito delle loro competenze. P er poterassolvere i suiod. com piti in una concreta com unità, senza violare lecom petenze del potere legislative o giudiziiarto, il potere esecutivo, datoil dinamiico carattere del potere nella Chiesa, dowrebbe possedere laliberté che le è propria — sem pre nandiilmeno en tre :i limditi delle suecoimpetenze — presentare linizffiative, provvedere aile niecesisiità, ecc. Esso,quale p arte del diritto canonico, possiede inoltre una propria n atu rae un carattere irr.iipetibile e pertanto l’applicaziione ad esso dei concettilaiei puó soltanto falsare il pensiiero diel legislatore.
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Cervera Soto, Teresa. "Piero PELLEGRINO, Il Consenso matrimoniale nel Codice di Diritto Canonico Latino, G. Giappichelli, Collana di Studi di Diritto Canonico ed Ecclesiastico, Torino, 1998, 319 pp." Ius Canonicum 39, no. 78 (January 10, 2018): 801–4. http://dx.doi.org/10.15581/016.39.16548.

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Dissertations / Theses on the topic "DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO"

1

Franciosi, Giovanni. "Il matrimonio in Italia. Tra ordinamenti statali e ordinamento canonico in età moderna." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3421932.

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Abstract:
The main topic of this essay is the in-depth examination of the matrimonial discipline during the years before the Unification of Italy. I have tried to demonstrate that Matrimony, when properly framed by using the modern ecclesiastical law istruments, can be considered as the barometer of the relations between Roman Catholic Church and the Italian state, in order to analyze the development of the relationship between State and Church on the matter of marriage during this age of transition, in which there were many important legislative innovations, that can be compared to the birth of civil marriages between the eighteenth and nineteenth centuries. For the purpose, the work is divided into two distinct sections. The first one concerns the evolution of matrimonial canon law, with particular attention to the introduction of the solemn partners’exchange of words of consent, imposed by the Council of Trent, which subtracted the mutual offer of themselves to the discretion of the spouses, requiring those rituals that even today are typical of both civil and religious ceremonies. The second part is dedicated to analyze the pre-unification states' law, studying in deep the reaction to the canonical solemn form required by the Council of Trent for the validity of the marriage of the regalist doctrines, aimed to separate the two parts (contractual and sacramental) of the bond. Also, the essay investigates the pre-unifications codifications and the path that led to the introduction of civil marriage, not to mention the debt that those legislations have toward the French and the Austrian codes.
Il lavoro ha come nucleo centrale l’approfondimento della disciplina matrimoniale nel periodo precedente l’Unità d’Italia. Si è cercato di dimostrare come tale istituto, se correttamente inquadrato tramite gli strumenti del diritto ecclesiastico moderno, possa fungere da barometro dei rapporti tra Chiesa e Stato nella penisola italiana, onde valutare quali possano essere gli sviluppi dei Rapporti Stato-Chiesa in materia matrimoniale, durante quest'era di transizione, in cui sono state presentate novità legislative di importanza tale da poter essere paragonate alla nascita del vincolo civile a cavaliere tra XVIII e XIX secolo. Allo scopo si è optato per una suddivisione dello studio in due parti. La prima è relativa all'evoluzione del diritto matrimoniale canonico, con particolare attenzione all’ introduzione della forma solenne di scambio del consenso, imposta dal Concilio di Trento, che sottrasse alla mera discrezionalità dei nubenti la forma della mutua oblazione, istituendo quella ritualità che, ancora oggi, è propria delle nozze tanto civili quanto religiose. La seconda parte è invece dedicata all'analisi della legislazione degli stati italiani preunitari, approfondendo la reazione all'avocazione tridentina della disciplina matrimoniale, rappresentata dalle dottrine giurisdizionaliste volte a scindere le due dimensioni (contrattuale e sacramentale) del vincolo. Allo stesso modo si sono indagate le codificazioni preunitarie e il percorso che ha portato all'introduzione del matrimonio civile, non tacendo il debito che codeste legislazioni denotavano nei confronti delle esperienze codiciali francese e austriaca.
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2

Fiore, Fabio. "Impresa sociale ed ente ecclesiastico." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1330.

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Abstract:
2011 - 2012
Oggetto della tesi di dottorato è stato lo studio dell’Impresa Non Lucrativa di Utilità Sociale (I.N.L.U.S.), introdotta dal d. lgs. n. 155 del 2006, con particolare riferimento alla sua applicazione agli enti ecclesiastici. Difatti, i numerosi richiami all’ente ecclesiastico contenuti nella disciplina sulle INLUS sono di tale portata da creare una sorta di decreto nel decreto che fanno dubitare della stessa opportunità di legiferare in occasione dell’introduzione dell’impresa sociale su una tipologia di enti, quale quella dell’ente ecclesiastico, dotata di peculiarità normative, strutturali e funzionali che ne avrebbero di converso giustificato una disciplina ad hoc, che avrebbe altresì evitato contrasti e sovrapposizioni normative. Una parte rilevante ed innovativa dello studio compiuto si è soffermato sull’analisi dell’imprenditorialità dell’ente ecclesiastico e ad una sua possibile applicazione delle procedure concorsuali. Quest’ultima, difatti, è una disputa che ha da sempre interessato e diviso gli studiosi delle materie ecclesiasticista e commercialista e che proprio con la normativa sull’impresa sociale ha trovato nuova linfa: proprio l’art. 15 del decreto I.N.L.U.S. dispone una penetrante deroga per gli enti ecclesiastici, non sottoposti all’applicazione della procedura della liquidazione coatta amministrativa come invece disposto per le altre tipologie di enti che abbiano acquisito la qualifica di impresa sociale. Lo studio di questa deroga è divenuto ancor più interessante ed attuale all’indomani delle prime pronunce di merito sulla questione dell’applicazione delle procedure concorsuali all’ente ecclesiastico-impresa sociale. Il definitivo cambio di rotta è rappresentato dalla sentenza emessa il 3 dicembre 2009 dal Tribunale civile di Paola, la quale ha stabilito che ove l’ente ecclesiastico si faccia imprenditore dovrà applicarsi la relativa disciplina ivi compresa quella fallimentare, poggiando tale assunto su due dati normativi: un requisito diretto e relativo all’art. 1 della l. fall., ed un requisito indiretto, che fa capo agli artt. 6 e 15 del d. lgs. n. 155 del 2006. Su tutte queste questioni e su uno sguardo all’applicazione di alcuni casi concreti della disciplina dell’impresa sociale si è soffermato lo studio da me compiuto nel ciclo dottorale e sviluppato nell’elaborato finale. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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3

Tira, A. "IL DIBATTITO SULLA NATURA GIURIDICA DEL DIRITTO CANONICO E LE ORIGINI DEL DIRITTO ECCLESIASTICO ITALIANO (1861-1895)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/253627.

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Abstract:
During the age of Risorgimento, the Italian system of law and religion was the outcome of a gradual transition from jurisdictionalism to separatism. Then a new system of law and religion spread out of the failure of separtism.
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4

LAPI, CHIARA. "IL RUOLO DELLA DONNA NEL DIRITTO INDÙ." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173798.

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Abstract:
The goal of this thesis is to understand the legal position of women in Hindu personal law through the examination of the rules governing succession. Hindu law is a religious law on the formation of which has played a very strong influence induism. The decision to deal with one aspect of the Hindu law is born by the wish to understand the reason for the existence of a religious law in the present age.
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5

Fabris, Costantino-Matteo. "Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell'ordinamento canonico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426537.

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Abstract:
For the English version of the abstract you have to see the abstract that was enclosed with the paper version of the thesis or the italian version here on line
La presente tesi dottorale, dal titolo “Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell’ordinamento canonico”, è il frutto di un lavoro quadriennale, sviluppato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza, indirizzo in Diritto Canonico, della Università degli Studi di Padova, Facoltà di Giurisprudenza. La tesi affronta le tematiche relative agli aspetti soggettivi riguardanti i diritti e i doveri dei fedeli nell’ordinamento canonico vigente, tentando di stabilire se, a partire da tali aspetti, sia possibile attribuire diritti e doveri anche a non battezzati all’interno dello stesso ordinamento ecclesiale. Il lavoro presenta dapprima alcuni degli sviluppi teologici, precedenti e conseguenti al Concilio Ecumenico Vaticano II, in quanto presupposti imprescindibili al tema oggetto della tesi. In particolare ci si è brevemente soffermati sui principali movimenti di riforma sorti nell’ambito della Chiesa cattolica durante gli anni precedenti il Concilio, per dare poi conto del pensiero teologico di alcuni dei principali autori che hanno ispirato le scelte conciliari. Si è poi dato conto dello sviluppo codificatorio ecclesiale, fissando l’attenzione su due dei principi che sono stati alla base della revisione codiciale del 1983: la intrinseca giuridicità del diritto canonico, e l’inserimento, nel Codice di Diritto Canonico, della tematica relativa ai diritti e doveri fondamentali dei fedeli. Il tema vero e proprio si sviluppa a partire dal capitolo terzo, nel quale si definisce la norma canonica, le sue caratteristiche, finalità ed efficacia. Si affronta quindi il tema relativo allo statuto del fedele nell’ordinamento canonico, delineando gli aspetti soggettivi di tale statuto, ed i tratti caratteristici dello stesso, che rendono il diritto canonico uno strumento giuridico assolutamente particolare ed unico. La parte finale del lavoro stabilisce quali possibilità può offrire l’ordinamento canonico, con tutte le sue peculiarità, all’uomo che, in quanto non battezzato, non fa parte a pieno titolo della Chiesa cattolica, ma che, in quanto creatura, possiede determinati diritti che l’ordinamento ecclesiale gli riconosce. Quest’ultima parte presenta l’evoluzione del magistero circa la tematica dei diritti umani, e dimostra come la norma canonica possa essere un valido strumento di giustizia per qualunque uomo. La bibliografia da conto della ampiezza dei riferimenti, sia teologici, che giuridici, che filosofici, che hanno guidato lo sviluppo della tesi; una pluralità di autori hanno infatti affrontato il tema del nostro lavoro in modo frammentario o sporadico. La presente tesi vuole tentare di dare una struttura organica a quanto prodotto in tal modo dalla dottrina canonistica.
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GALLUCCIO, MARIANGELA. "IL DIVIETO DI MATRIMONIO MISTO NEI DIRITTI RELIGIOSI:DIRITTO CANONICO E DIRITTO EBRAICO A CONFRONTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233988.

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Abstract:
Starting from an analysis of the discipline of the prohibition of mixed marriages in canon law and in jewish law, this research aims to clarify if, how and under what conditions the religious laws taken into consideration exceed the prohibition of mixed marriages and show characters of flexibility/dynamism and openness in attitude towards the followers of other faiths, and towards the followers of own faith, balancing authority and freedom.
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7

MARIANI, ALBERTO. "LA GIURISDIZIONE ECCLESIASTICA MATRIMONIALE IN ITALIA: EVOLUZIONE STORICA E PROFILI ATTUALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/649.

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Abstract:
Tesi sui rapporti tra giurisdizione ecclesiastica e civile in materia matrimoniale
The present dissertation examines the relation between the civil matrimonial jurisdiction and the ecclesiastic matrimonial jurisdiction.
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8

MARIANI, ALBERTO. "LA GIURISDIZIONE ECCLESIASTICA MATRIMONIALE IN ITALIA: EVOLUZIONE STORICA E PROFILI ATTUALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/649.

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Abstract:
Tesi sui rapporti tra giurisdizione ecclesiastica e civile in materia matrimoniale
The present dissertation examines the relation between the civil matrimonial jurisdiction and the ecclesiastic matrimonial jurisdiction.
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Perego, Alessandro. "L'Amministrazione dei beni come spazio di libertà per l'ordinamento canonico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423694.

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Abstract:
“The administration of the temporal goods as a space of liberty for the Canonical legal system.” is both the title and the subject matter of this doctoral thesis. The topic, which represents a clear example of res mixtae, is analyzed from the perspective of the Canonical legal system, seeking to give an original and complete review of the juridical terms by means of which the Catholic Church vindicates for itself the right to administrate its temporal goods. The analysis starts from the Canon 1254 of the current Codex Iuris Canonici, which recognizes the ius pubblicum ecclesiasticum principle according to which the Catholic Church by innate right is able to acquire, retain, administer and alienate temporal goods in order to pursue its proper purposes In particular, this provision is considered under the profile of the historical evolution that led to the current wording as well as in its dogmatic meaning and in the implications with the current Canonical legal system. After having defined – through the analysis of this provision – the space of patrimonial freedom that the Catholic Church asks for itself, the thesis deals with the provisions of the Book V, Title II of the Codex Iuris Canonici, which are dedicated to the administration of the temporal goods belonging to the Catholic Church. Firstly it considers the subjects involved at any title in the administration of ecclesiastical goods (such as the Roman Pontiff, the Ordinary, the Immediate Administrator, the finance officer, the finance council and the conference of bishops). Secondly it pays attention to the different acts of administration (transactions which can worsen the stable patrimony of the owner legal entity, acts of ordinary and extraordinary administration, maioris momenti acts). Finally, the thesis deals with the pathology of the acts of administration in the Canonical legal system, with regard both to the effects of the invalidity and the deriving responsibility, and with the relationships between the provisions of the Title II and the Italian legal system.
La tesi ha come titolo ed oggetto d’indagine “l’amministrazione dei beni temporali come spazio di libertà per l’ordinamento canonico”. Il tema, che rappresenta una delle più tipiche res mixtae, è affrontato ponendosi nella prospettiva dell’ordinamento canonico e cercando di offrire un’originale ed esaustiva trattazione dei termini giuridici con cui la Chiesa cattolica rivendica per sé la libertà di amministrare i beni temporali. L’analisi è condotta a partire dal canone 1254 del vigente Codex iuris canonici che riconosce il principio dello ius pubbblicum ecclesiasticum per il quale la Chiesa ha il diritto nativo di acquistare, possedere, amministrare ed alienare i beni temporali per conseguire i fini che le sono propri. In particolare, la norma è considerata tanti sotto il profilo dell’evoluzione storica che ha condotto alla formulazione testuale vigente quanto nel suo significato dogmatico e nelle sue implicazioni nell’ordinamento canonico vigente. Definito attraverso lo studio di questa norma lo spazio di libertà patrimoniale che la Chiesa rivendica per se stessa, lo sviluppo della tesi riguarda le norme contenute nel titolo II del libro V del Codex iuris canonici, dedicato all’amministrazione dei beni temporali della Chiesa. Di esso vengono presi in considerazione dapprima i soggetti coinvolti a vario titolo nell’amministrazione dei beni ecclesiastici (il Romano Pontefice, l’Ordinario, l’Amministratore immediato, l’economo, gli organi consultivi con competenze economico-patrimoniali e le Conferenze episcopali) e successivamente, le differenti tipologie di atti di amministrazione (atti che intaccano il patrimonio stabile del soggetto giuridico proprietario, atti di ordinaria e di straordinaria amministrazione, atti maioris momenti). Concludono l’elaborato una riflessione sulla patologia dell’atto di amministrazione nell’ordinamento canonico, sia per quanto riguarda gli effetti della sua invalidità sia per quanto attiene la responsabilità che ne discende, e un esame delle connessioni ed i rapporti della disciplina del titolo II con l’ordinamento statuale italiano.
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TERZARIOL, FEDERICO. "‘Christian arbitration’. L’arbitrato cristiano per la risoluzione delle controversie civili negli Stati Uniti d’America: profili giuridici e rilievi critici nel delicato dialogo tra diritto e religione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459416.

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Abstract:
La presente ricerca ha ad oggetto lo studio del ‘christian arbitration’ nell’ordinamento statunitense, quale metodo di risoluzione alternativa delle controversie civili tra privati che trova attuazione mediante l’applicazione di precetti biblici e la pronuncia di un lodo arbitrale avente efficacia vincolante tra le parti. L’analisi muove da una premessa di tipo storico, illustrando alcuni cenni in tema di episcopalis audientia, istituto che, a partire dal III secolo d.C. circa, si configurava come mezzo di risoluzione delle liti private dei fedeli demandata alla cognizione del vescovo, per poi avanzare sul terreno contemporaneo e delineare la disciplina dettata dall’ordinamento statunitense sia in tema di arbitrato che di libertà religiosa, quale palcoscenico indispensabile per comprendere compiutamente, nel prosieguo, l’istituto del ‘christian arbitration’ e il contegno delle corti statali innanzi a siffatto fenomeno. In particolare, viene offerto un vaglio circa la formulazione della clausola compromissoria ‘cristiana’ e le regole procedurali redatte in lingua inglese dall’Institute for Christian Conciliation, il più autorevole tra gli enti che attualmente offrono la possibilità di esperire siffatta species di arbitrato. In ultima analisi, vengono prese in considerazione le criticità che sorgono in relazione all’istituto in esame, le quali verranno illustrate mediante un’analisi casistica e ricorrendo all’ausilio della dottrina che si è espressa al riguardo. Ciò consentirà di portare alla luce alcune riflessioni conclusive intorno ai profili di legittimità e di convenienza di tale strumento e all’eventuale possibilità di recepimento di un’analoga iniziativa all’interno dell’ordinamento italiano.
The present research aims to studying Christian arbitration in the American legal system, as a method of alternative resolution of civil disputes between private parties, which is implemented through the application of biblical precepts and the pronouncement of an arbitral award binding on the parties. The analysis starts from an historical premise, illustrating some notes on the ‘episcopalis audientia’, an institution that from about the third century A.D. was configured as a means of resolving private disputes of the faithful entrusted to the bishop’s knowledge. Further, advancing on contemporary grounds and outlines the discipline dictated by the U.S. system in both terms of arbitration and religious freedom, as an essential basis to fully understand the institution of Christian arbitration and the attitude of the court system before such a phenomenon. The research outlines the formulation of the Christian arbitration clause and the procedural rules drawn up in English by the Institute for Christian Conciliation, the most authoritative of the bodies currently offering the possibility of that type of arbitration. Finally, the critical issues arising in connection with this institution will be taken into consideration, which will be illustrated on a case-by-case analysis and with the help of the prescribed doctrine. This will make it possible to bring to light some conclusive reflections on the legitimacy and convenience of this instrument and on the possibility of implementation of a similar initiative within the Italian legal system.
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Books on the topic "DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO"

1

Tra diritto ecclesiastico e canonico. Milano: A. Giuffrè, 2009.

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2

Scritti di diritto ecclesiastico e canonico. Milano: Giuffrè, 2012.

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3

Mura, Giovanni Tondi Della. Civis et fidelis: Scritti di diritto ecclesiastico e di diritto canonico. Bari: Cacucci, 1998.

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4

Silvio, Ferrari, and Univerità di Parma. Facolta di Giurisprudenza. Istituto di Diritto Pubblico Generale., eds. Studi e testi di diritto ecclesiastico e canonico. Padova: CEDAM, 1991.

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5

Tedeschi, Mario. Il riformismo legislativo in diritto ecclesiastico e canonico. Cosenza, Italy: L. Pellegrini, 2011.

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6

Introduzione al diritto canonico. Città del Vaticano: Libreria editrice vaticana, 2012.

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7

I diritti nativi della Chiesa nel Codice di diritto canonico e nel diritto concordatario vigente. Roma: LAS, 2008.

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8

Prontuario di diritto canonico e concordatario. Roma: Dehoniane, 1994.

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9

Marchesi, Mario. Diritto canonico complementare italiano: La normativa della CEI. Bologna: Edizioni Dehoniane, 1992.

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10

Mazzola, Roberto. La pena latae sententiae nel diritto canonico: Profili comparati di teoria generale. Padova: CEDAM, 2002.

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Book chapters on the topic "DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO"

1

Santangelo Cordani, Angela. "Il conferimento dei benefici ecclesiastici e l’amministrazione della Chiesa nel diritto canonico classico tra legislazione, giurisprudenza e scienza del diritto." In Öffentliches Recht, 397–422. Köln: Böhlau Verlag, 2011. http://dx.doi.org/10.7788/boehlau.9783412214623.397.

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2

Padoa-Schioppa, Antonio. "Note sul principio maggioritario nel diritto canonico classico." In Öffentliches Recht, 27–38. Köln: Böhlau Verlag, 2011. http://dx.doi.org/10.7788/boehlau.9783412214623.27.

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3

Condorelli, Orazio. "Il testamento confermato dal giuramento tra diritto civile e diritto canonico (secoli XIII-XVIII)." In Der Einfluss der Kanonistik auf die europäische Rechtskultur, 311–36. Köln: Böhlau Verlag, 2009. http://dx.doi.org/10.7788/9783412216351-017.

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Renzo Villata, Gigliola di. "Diritto canonico, ricchezza e… povertà nell'opera di Felino Sandei." In Der Einfluss der Kanonistik auf die europäische Rechtskultur, 145–72. Köln: Böhlau Verlag, 2016. http://dx.doi.org/10.7788/9783412506711-010.

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5

Di Paolo, Silvia. "La gestione economica degli enti di beneficenza e assistenza nel diritto canonico medievale." In Der Einfluss der Kanonistik auf die europäische Rechtskultur, 117–44. Köln: Böhlau Verlag, 2016. http://dx.doi.org/10.7788/9783412506711-009.

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6

Piccolo, Patrizia. "La libertà religiosa della donna nell'ordinamento canonico: la clausura 2.0." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215815.

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7

Tarantino, Daniela. ""Eppur si muove". La socialità del diritto canonico tra ieri e domani." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215813.

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Zuanazzi, Ilaria. "Il diritto di libertà religiosa tra ordinamento canonico e ordinamento costituzionale italiano." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215810.

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Gianfreda, Anna. "Autonomia confessionale e sistema delle fonti del diritto ecclesiastico. riforma del terzo settore e tutela della privacy: un banco di prova per la produzione normativa confessionale." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215822.

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Conference papers on the topic "DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO"

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Maksurov, Alexey. "COORDINAMENTO TECNOLOGIA GIURIDICA NEL REGOLAMENTO DEL CODICE DEL DIRITTO CANONICO DELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA." In LE TENDENZE E MODELLI DI SVILUPPO DELLA RICERСHE SCIENTIFICI. European Scientific Platform, 2020. http://dx.doi.org/10.36074/13.03.2020.v3.17.

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