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Dissertations / Theses on the topic 'DIRITTO CANONICO E DIRITTO ECCLESIASTICO'

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1

Franciosi, Giovanni. "Il matrimonio in Italia. Tra ordinamenti statali e ordinamento canonico in età moderna." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3421932.

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Abstract:
The main topic of this essay is the in-depth examination of the matrimonial discipline during the years before the Unification of Italy. I have tried to demonstrate that Matrimony, when properly framed by using the modern ecclesiastical law istruments, can be considered as the barometer of the relations between Roman Catholic Church and the Italian state, in order to analyze the development of the relationship between State and Church on the matter of marriage during this age of transition, in which there were many important legislative innovations, that can be compared to the birth of civil marriages between the eighteenth and nineteenth centuries. For the purpose, the work is divided into two distinct sections. The first one concerns the evolution of matrimonial canon law, with particular attention to the introduction of the solemn partners’exchange of words of consent, imposed by the Council of Trent, which subtracted the mutual offer of themselves to the discretion of the spouses, requiring those rituals that even today are typical of both civil and religious ceremonies. The second part is dedicated to analyze the pre-unification states' law, studying in deep the reaction to the canonical solemn form required by the Council of Trent for the validity of the marriage of the regalist doctrines, aimed to separate the two parts (contractual and sacramental) of the bond. Also, the essay investigates the pre-unifications codifications and the path that led to the introduction of civil marriage, not to mention the debt that those legislations have toward the French and the Austrian codes.
Il lavoro ha come nucleo centrale l’approfondimento della disciplina matrimoniale nel periodo precedente l’Unità d’Italia. Si è cercato di dimostrare come tale istituto, se correttamente inquadrato tramite gli strumenti del diritto ecclesiastico moderno, possa fungere da barometro dei rapporti tra Chiesa e Stato nella penisola italiana, onde valutare quali possano essere gli sviluppi dei Rapporti Stato-Chiesa in materia matrimoniale, durante quest'era di transizione, in cui sono state presentate novità legislative di importanza tale da poter essere paragonate alla nascita del vincolo civile a cavaliere tra XVIII e XIX secolo. Allo scopo si è optato per una suddivisione dello studio in due parti. La prima è relativa all'evoluzione del diritto matrimoniale canonico, con particolare attenzione all’ introduzione della forma solenne di scambio del consenso, imposta dal Concilio di Trento, che sottrasse alla mera discrezionalità dei nubenti la forma della mutua oblazione, istituendo quella ritualità che, ancora oggi, è propria delle nozze tanto civili quanto religiose. La seconda parte è invece dedicata all'analisi della legislazione degli stati italiani preunitari, approfondendo la reazione all'avocazione tridentina della disciplina matrimoniale, rappresentata dalle dottrine giurisdizionaliste volte a scindere le due dimensioni (contrattuale e sacramentale) del vincolo. Allo stesso modo si sono indagate le codificazioni preunitarie e il percorso che ha portato all'introduzione del matrimonio civile, non tacendo il debito che codeste legislazioni denotavano nei confronti delle esperienze codiciali francese e austriaca.
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2

Fiore, Fabio. "Impresa sociale ed ente ecclesiastico." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1330.

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Abstract:
2011 - 2012
Oggetto della tesi di dottorato è stato lo studio dell’Impresa Non Lucrativa di Utilità Sociale (I.N.L.U.S.), introdotta dal d. lgs. n. 155 del 2006, con particolare riferimento alla sua applicazione agli enti ecclesiastici. Difatti, i numerosi richiami all’ente ecclesiastico contenuti nella disciplina sulle INLUS sono di tale portata da creare una sorta di decreto nel decreto che fanno dubitare della stessa opportunità di legiferare in occasione dell’introduzione dell’impresa sociale su una tipologia di enti, quale quella dell’ente ecclesiastico, dotata di peculiarità normative, strutturali e funzionali che ne avrebbero di converso giustificato una disciplina ad hoc, che avrebbe altresì evitato contrasti e sovrapposizioni normative. Una parte rilevante ed innovativa dello studio compiuto si è soffermato sull’analisi dell’imprenditorialità dell’ente ecclesiastico e ad una sua possibile applicazione delle procedure concorsuali. Quest’ultima, difatti, è una disputa che ha da sempre interessato e diviso gli studiosi delle materie ecclesiasticista e commercialista e che proprio con la normativa sull’impresa sociale ha trovato nuova linfa: proprio l’art. 15 del decreto I.N.L.U.S. dispone una penetrante deroga per gli enti ecclesiastici, non sottoposti all’applicazione della procedura della liquidazione coatta amministrativa come invece disposto per le altre tipologie di enti che abbiano acquisito la qualifica di impresa sociale. Lo studio di questa deroga è divenuto ancor più interessante ed attuale all’indomani delle prime pronunce di merito sulla questione dell’applicazione delle procedure concorsuali all’ente ecclesiastico-impresa sociale. Il definitivo cambio di rotta è rappresentato dalla sentenza emessa il 3 dicembre 2009 dal Tribunale civile di Paola, la quale ha stabilito che ove l’ente ecclesiastico si faccia imprenditore dovrà applicarsi la relativa disciplina ivi compresa quella fallimentare, poggiando tale assunto su due dati normativi: un requisito diretto e relativo all’art. 1 della l. fall., ed un requisito indiretto, che fa capo agli artt. 6 e 15 del d. lgs. n. 155 del 2006. Su tutte queste questioni e su uno sguardo all’applicazione di alcuni casi concreti della disciplina dell’impresa sociale si è soffermato lo studio da me compiuto nel ciclo dottorale e sviluppato nell’elaborato finale. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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3

Tira, A. "IL DIBATTITO SULLA NATURA GIURIDICA DEL DIRITTO CANONICO E LE ORIGINI DEL DIRITTO ECCLESIASTICO ITALIANO (1861-1895)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/253627.

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Abstract:
During the age of Risorgimento, the Italian system of law and religion was the outcome of a gradual transition from jurisdictionalism to separatism. Then a new system of law and religion spread out of the failure of separtism.
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4

LAPI, CHIARA. "IL RUOLO DELLA DONNA NEL DIRITTO INDÙ." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173798.

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Abstract:
The goal of this thesis is to understand the legal position of women in Hindu personal law through the examination of the rules governing succession. Hindu law is a religious law on the formation of which has played a very strong influence induism. The decision to deal with one aspect of the Hindu law is born by the wish to understand the reason for the existence of a religious law in the present age.
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5

Fabris, Costantino-Matteo. "Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell'ordinamento canonico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426537.

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Abstract:
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La presente tesi dottorale, dal titolo “Rapporti tra lo statuto della persona umana e lo statuto del fedele nell’ordinamento canonico”, è il frutto di un lavoro quadriennale, sviluppato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Giurisprudenza, indirizzo in Diritto Canonico, della Università degli Studi di Padova, Facoltà di Giurisprudenza. La tesi affronta le tematiche relative agli aspetti soggettivi riguardanti i diritti e i doveri dei fedeli nell’ordinamento canonico vigente, tentando di stabilire se, a partire da tali aspetti, sia possibile attribuire diritti e doveri anche a non battezzati all’interno dello stesso ordinamento ecclesiale. Il lavoro presenta dapprima alcuni degli sviluppi teologici, precedenti e conseguenti al Concilio Ecumenico Vaticano II, in quanto presupposti imprescindibili al tema oggetto della tesi. In particolare ci si è brevemente soffermati sui principali movimenti di riforma sorti nell’ambito della Chiesa cattolica durante gli anni precedenti il Concilio, per dare poi conto del pensiero teologico di alcuni dei principali autori che hanno ispirato le scelte conciliari. Si è poi dato conto dello sviluppo codificatorio ecclesiale, fissando l’attenzione su due dei principi che sono stati alla base della revisione codiciale del 1983: la intrinseca giuridicità del diritto canonico, e l’inserimento, nel Codice di Diritto Canonico, della tematica relativa ai diritti e doveri fondamentali dei fedeli. Il tema vero e proprio si sviluppa a partire dal capitolo terzo, nel quale si definisce la norma canonica, le sue caratteristiche, finalità ed efficacia. Si affronta quindi il tema relativo allo statuto del fedele nell’ordinamento canonico, delineando gli aspetti soggettivi di tale statuto, ed i tratti caratteristici dello stesso, che rendono il diritto canonico uno strumento giuridico assolutamente particolare ed unico. La parte finale del lavoro stabilisce quali possibilità può offrire l’ordinamento canonico, con tutte le sue peculiarità, all’uomo che, in quanto non battezzato, non fa parte a pieno titolo della Chiesa cattolica, ma che, in quanto creatura, possiede determinati diritti che l’ordinamento ecclesiale gli riconosce. Quest’ultima parte presenta l’evoluzione del magistero circa la tematica dei diritti umani, e dimostra come la norma canonica possa essere un valido strumento di giustizia per qualunque uomo. La bibliografia da conto della ampiezza dei riferimenti, sia teologici, che giuridici, che filosofici, che hanno guidato lo sviluppo della tesi; una pluralità di autori hanno infatti affrontato il tema del nostro lavoro in modo frammentario o sporadico. La presente tesi vuole tentare di dare una struttura organica a quanto prodotto in tal modo dalla dottrina canonistica.
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GALLUCCIO, MARIANGELA. "IL DIVIETO DI MATRIMONIO MISTO NEI DIRITTI RELIGIOSI:DIRITTO CANONICO E DIRITTO EBRAICO A CONFRONTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233988.

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Abstract:
Starting from an analysis of the discipline of the prohibition of mixed marriages in canon law and in jewish law, this research aims to clarify if, how and under what conditions the religious laws taken into consideration exceed the prohibition of mixed marriages and show characters of flexibility/dynamism and openness in attitude towards the followers of other faiths, and towards the followers of own faith, balancing authority and freedom.
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7

MARIANI, ALBERTO. "LA GIURISDIZIONE ECCLESIASTICA MATRIMONIALE IN ITALIA: EVOLUZIONE STORICA E PROFILI ATTUALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/649.

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Abstract:
Tesi sui rapporti tra giurisdizione ecclesiastica e civile in materia matrimoniale
The present dissertation examines the relation between the civil matrimonial jurisdiction and the ecclesiastic matrimonial jurisdiction.
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MARIANI, ALBERTO. "LA GIURISDIZIONE ECCLESIASTICA MATRIMONIALE IN ITALIA: EVOLUZIONE STORICA E PROFILI ATTUALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/649.

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Abstract:
Tesi sui rapporti tra giurisdizione ecclesiastica e civile in materia matrimoniale
The present dissertation examines the relation between the civil matrimonial jurisdiction and the ecclesiastic matrimonial jurisdiction.
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Perego, Alessandro. "L'Amministrazione dei beni come spazio di libertà per l'ordinamento canonico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423694.

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Abstract:
“The administration of the temporal goods as a space of liberty for the Canonical legal system.” is both the title and the subject matter of this doctoral thesis. The topic, which represents a clear example of res mixtae, is analyzed from the perspective of the Canonical legal system, seeking to give an original and complete review of the juridical terms by means of which the Catholic Church vindicates for itself the right to administrate its temporal goods. The analysis starts from the Canon 1254 of the current Codex Iuris Canonici, which recognizes the ius pubblicum ecclesiasticum principle according to which the Catholic Church by innate right is able to acquire, retain, administer and alienate temporal goods in order to pursue its proper purposes In particular, this provision is considered under the profile of the historical evolution that led to the current wording as well as in its dogmatic meaning and in the implications with the current Canonical legal system. After having defined – through the analysis of this provision – the space of patrimonial freedom that the Catholic Church asks for itself, the thesis deals with the provisions of the Book V, Title II of the Codex Iuris Canonici, which are dedicated to the administration of the temporal goods belonging to the Catholic Church. Firstly it considers the subjects involved at any title in the administration of ecclesiastical goods (such as the Roman Pontiff, the Ordinary, the Immediate Administrator, the finance officer, the finance council and the conference of bishops). Secondly it pays attention to the different acts of administration (transactions which can worsen the stable patrimony of the owner legal entity, acts of ordinary and extraordinary administration, maioris momenti acts). Finally, the thesis deals with the pathology of the acts of administration in the Canonical legal system, with regard both to the effects of the invalidity and the deriving responsibility, and with the relationships between the provisions of the Title II and the Italian legal system.
La tesi ha come titolo ed oggetto d’indagine “l’amministrazione dei beni temporali come spazio di libertà per l’ordinamento canonico”. Il tema, che rappresenta una delle più tipiche res mixtae, è affrontato ponendosi nella prospettiva dell’ordinamento canonico e cercando di offrire un’originale ed esaustiva trattazione dei termini giuridici con cui la Chiesa cattolica rivendica per sé la libertà di amministrare i beni temporali. L’analisi è condotta a partire dal canone 1254 del vigente Codex iuris canonici che riconosce il principio dello ius pubbblicum ecclesiasticum per il quale la Chiesa ha il diritto nativo di acquistare, possedere, amministrare ed alienare i beni temporali per conseguire i fini che le sono propri. In particolare, la norma è considerata tanti sotto il profilo dell’evoluzione storica che ha condotto alla formulazione testuale vigente quanto nel suo significato dogmatico e nelle sue implicazioni nell’ordinamento canonico vigente. Definito attraverso lo studio di questa norma lo spazio di libertà patrimoniale che la Chiesa rivendica per se stessa, lo sviluppo della tesi riguarda le norme contenute nel titolo II del libro V del Codex iuris canonici, dedicato all’amministrazione dei beni temporali della Chiesa. Di esso vengono presi in considerazione dapprima i soggetti coinvolti a vario titolo nell’amministrazione dei beni ecclesiastici (il Romano Pontefice, l’Ordinario, l’Amministratore immediato, l’economo, gli organi consultivi con competenze economico-patrimoniali e le Conferenze episcopali) e successivamente, le differenti tipologie di atti di amministrazione (atti che intaccano il patrimonio stabile del soggetto giuridico proprietario, atti di ordinaria e di straordinaria amministrazione, atti maioris momenti). Concludono l’elaborato una riflessione sulla patologia dell’atto di amministrazione nell’ordinamento canonico, sia per quanto riguarda gli effetti della sua invalidità sia per quanto attiene la responsabilità che ne discende, e un esame delle connessioni ed i rapporti della disciplina del titolo II con l’ordinamento statuale italiano.
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TERZARIOL, FEDERICO. "‘Christian arbitration’. L’arbitrato cristiano per la risoluzione delle controversie civili negli Stati Uniti d’America: profili giuridici e rilievi critici nel delicato dialogo tra diritto e religione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459416.

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Abstract:
La presente ricerca ha ad oggetto lo studio del ‘christian arbitration’ nell’ordinamento statunitense, quale metodo di risoluzione alternativa delle controversie civili tra privati che trova attuazione mediante l’applicazione di precetti biblici e la pronuncia di un lodo arbitrale avente efficacia vincolante tra le parti. L’analisi muove da una premessa di tipo storico, illustrando alcuni cenni in tema di episcopalis audientia, istituto che, a partire dal III secolo d.C. circa, si configurava come mezzo di risoluzione delle liti private dei fedeli demandata alla cognizione del vescovo, per poi avanzare sul terreno contemporaneo e delineare la disciplina dettata dall’ordinamento statunitense sia in tema di arbitrato che di libertà religiosa, quale palcoscenico indispensabile per comprendere compiutamente, nel prosieguo, l’istituto del ‘christian arbitration’ e il contegno delle corti statali innanzi a siffatto fenomeno. In particolare, viene offerto un vaglio circa la formulazione della clausola compromissoria ‘cristiana’ e le regole procedurali redatte in lingua inglese dall’Institute for Christian Conciliation, il più autorevole tra gli enti che attualmente offrono la possibilità di esperire siffatta species di arbitrato. In ultima analisi, vengono prese in considerazione le criticità che sorgono in relazione all’istituto in esame, le quali verranno illustrate mediante un’analisi casistica e ricorrendo all’ausilio della dottrina che si è espressa al riguardo. Ciò consentirà di portare alla luce alcune riflessioni conclusive intorno ai profili di legittimità e di convenienza di tale strumento e all’eventuale possibilità di recepimento di un’analoga iniziativa all’interno dell’ordinamento italiano.
The present research aims to studying Christian arbitration in the American legal system, as a method of alternative resolution of civil disputes between private parties, which is implemented through the application of biblical precepts and the pronouncement of an arbitral award binding on the parties. The analysis starts from an historical premise, illustrating some notes on the ‘episcopalis audientia’, an institution that from about the third century A.D. was configured as a means of resolving private disputes of the faithful entrusted to the bishop’s knowledge. Further, advancing on contemporary grounds and outlines the discipline dictated by the U.S. system in both terms of arbitration and religious freedom, as an essential basis to fully understand the institution of Christian arbitration and the attitude of the court system before such a phenomenon. The research outlines the formulation of the Christian arbitration clause and the procedural rules drawn up in English by the Institute for Christian Conciliation, the most authoritative of the bodies currently offering the possibility of that type of arbitration. Finally, the critical issues arising in connection with this institution will be taken into consideration, which will be illustrated on a case-by-case analysis and with the help of the prescribed doctrine. This will make it possible to bring to light some conclusive reflections on the legitimacy and convenience of this instrument and on the possibility of implementation of a similar initiative within the Italian legal system.
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BARRACO, GIUSEPPE. "Veneficium, sortilegium et ars diabolica: nascita, evoluzione e riqualificazione del crimen sortilegii nella cultura giuridica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3459745.

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Abstract:
Il Progetto di ricerca dal titolo ‘Veneficium, sortilegium et ars diabolica: nascita, evoluzione e riqualificazione del crimen sortilegii nella cultura giuridica’ ha per oggetto lo studio del delitto di stregoneria. Obiettivo principale è quello di analizzare la norma dal punto di vista sostanziale al fine di individuare gli elementi che contribuirono alla definizione giuridica del crimen sortilegii e cercare di capire quali fattori contribuirono alla depenalizzazione dello stesso nel corso del secolo XVIII. Rilevante, inoltre, risulta lo studio di tre documenti processuali inediti del XVI secolo rinvenuti presso l'archivio storico della Diocesi di Trapani.
The research project entitled 'Veneficium, sortilegium et ars diabolica: rise, evolution and requalification of crimen sortilegii in legal culture' has as its object the study of the crime of witchcraft. The main objective is to analyse the law from a substantial point of view in order to identify the elements that contributed to the legal definition of crimen sortilegii and try to understand which factors contributed to its decriminalisation during the 18th century. The study of three unpublished trial documents from the 16th century found in the historical archives of the Diocese of Trapani is also important.
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DI, MICCO GIUSEPPE. "MATRIMONIO E CONSUMAZIONE NEI DIRITTI RELIGIOSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/352177.

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Abstract:
ABSTRACT Il tema della consumazione del matrimonio è alquanto risalente nel tempo. Esso accompagna tale istituto sin dalla sua origine. Questo è visibile analizzando i tre ordinamenti confessionali considerati nel presente lavoro, ossia quello ebraico, canonico ed islamico. Il contesto sociale in cui viviamo, caratterizzato oramai da un disgregarsi dei valori del matrimonio e della famiglia, ci spingono a dubitare se, forse, è ancora oggi necessario dare rilevanza giuridica alla consumazione. Nel diritto canonico esiste il matrimonio rato e non consumato, nonché il procedimento di scioglimento per inconsumazione del matrimonio, che nel 2011 ha subito un trasferimento di competenza nella fase apostolica dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ad un Ufficio costituito presso il Tribunale della Rota Romana. Una diversa importanza assume invece la consumazione nel diritto ebraico ed islamico. Parole chiave: matrimonio, consumazione, scioglimento, divorzio
ABSTRACT The theme of the consummation of the marriage is somewhat of long standing. It accompanies this institution since its origin. This can be seen by analyzing the three religious orders considered in this work, namely Jewish, and Islamic canon. The social context in which we live, now characterized by a disintegration of the values of marriage and the family, encourage us to doubt if, perhaps, it is still necessary to give legal force to the consummation. In canon law exists marriage which is not consummated, and the procedure for dissolution of marriage for materials presented, which in 2011 underwent a transfer of competence in apostolic phase by the Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments to an office set up at the Tribunal of the Roman Rota. A different importance is instead the consummation in Jewish and Islamic law. Keywords: marriage, consummation, dissolution, divorce
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Penzo, Marica. "Le autorità di vigilanza nel sistema penale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426946.

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Abstract:
The strong claim of a criminal law guided by the principle of offensiveness is the intangible outcome of a modern rule of law. Of course, with this, referring to today's conception of criminal law as a means of protection against offensive behavior in practice for goods deemed worthy of legal protection and promotion appraisal, expunge every reference to the criminalization of mere violation of duties. In our system, the age-old debate on the Criminal Law of the offense can not disregard a constitutional perspective: in particular, the broad doctrine maintains that the Republican Constitution states, though not expressly, the general principle of the seriousness of the offense. The need for a criminal law of injury, where the use of criminal sanction is actually last resort, intended to punish only conduct offensive practice of well-defined legal property, conflicts with the proliferation of legislative initiatives, particularly in ' scope of criminal law and criminal law of the company, directed to the repression of private behavior of a concrete orientation offensive, they see the penalty call to punish breaches simple formal. The consequences of the choices of penalty should be obvious: the penalty should not take only in the presence of a complete attack on an individual situation, because the intrinsically dangerous nature of the business would be too large an area removed from the regulates criminal, with almost certain impact on the protection of the good of the individual. It outlines the need for an anticipation of the response penalties.
La decisa affermazione di un diritto penale improntato al principio di offensività rappresenta il risultato intangibile di un moderno Stato di diritto. S’intende, con ciò, riferirsi all’odierna concezione del diritto penale quale strumento di tutela contro comportamenti concretamente offensivi di beni giuridici ritenuti meritevoli di protezione e promozione da parte dell’ordinamento, espungendo ogni possibile riferimento alla criminalizzazione di mere violazioni di doveri.. Nel nostro ordinamento, il secolare dibattito sul diritto penale dell’offesa non può prescindere da una prospettiva costituzionale: in particolare, lata parte della dottrina sostiene che la Costituzione repubblicana affermi, sia pur non expressis verbis, il principio di necessaria offensività del reato. L’esigenza di un diritto penale dell’offensività, dove il ricorso alla sanzione penale rappresenta effettivamente un’extrema ratio, volta a punire esclusivamente comportamenti concretamente offensivi di ben determinati beni giuridici, si scontra con la proliferazione di interventi legislativi, in particolare nell’ambito del diritto penale dell’impresa e nel diritto penale delle società, orientati alla repressione di comportamenti privi di un concreto orientamento offensivo, che vedono la sanzione penale chiamata a reprimere semplici inosservanze formali. Le conseguenze sul piano delle scelte di penalizzazione dovrebbero essere evidenti: la sanzione penale non dovrebbe scattare solo in presenza di una compiuta aggressione a una situazione individuale, perché l’intrinseca, naturale pericolosità dell’attività d’impresa troverebbe uno spazio troppo ampio sottratto alla disciplina penale, con quasi certe ripercussioni sulla tutela del bene del singolo. Si profila così la necessità di un’anticipazione della risposta sanzionatoria.
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Tomer, Alberto <1993&gt. "'Aedes sacrae' e 'edifici destinati all'esercizio pubblico del culto cattolico': la condizione giuridica delle chiese in Italia tra diritto canonico e ordinamento statale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10172/1/Tesi%20dottorato%20-%20Tomer.pdf.

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Abstract:
Già ad uno sguardo esterno la normativa chiamata a disciplinare la condizione giuridica delle chiese cattoliche nel nostro Paese appare caratterizzata da un elevato grado di complessità: impressione che trova conferma sia con riferimento al diritto canonico, nella cui prospettiva le disposizioni appositamente dedicate ai 'loca sacra' dal Codex Iuris Canonici richiedono di essere affiancate dalle indicazioni provenienti – ai rispettivi, differenti livelli – tanto dalla Conferenza Episcopale Italiana quanto dai dicasteri della Curia romana; sia nell'ottica dell'ordinamento italiano, che agli 'edifici destinati all’esercizio pubblico del culto cattolico' riserva un'attenzione specifica, emergente nella legislazione unilaterale così come in quella pattizia. A fronte di una simile eterogeneità, sono d’altra parte note le problematiche che il tempo presente pone innanzi alle esigenze di una corretta amministrazione del patrimonio ecclesiastico – spesso pure dotato di un inestimabile valore storico-artistico –, le quali si riversano sulla preservazione stessa di tali immobili. Prendendo le mosse da questi presupposti, la trattazione si propone di effettuare una lettura sistematica delle diverse fasi in cui si articola il 'ciclo vitale' di un'ipotetica chiesa cattolica, così da ricostruire organicamente e criticamente quel quadro complessivo che permetta di formulare le soluzioni più appropriate per rispondere a questioni risalenti e sfide inedite. È quindi con questo intento che, una volta definito esattamente il concetto di chiesa-edificio, vengono ripercorsi i momenti in cui si sviluppa, anche giuridicamente, la sua esistenza: dalla pianificazione al finanziamento delle nuove costruzioni, con una speciale attenzione all'apporto che può essere offerto da parte della CEI; dagli utilizzi ammessi nel diritto canonico alle tutele garantite da parte statale; dalle misure di salvaguardia ai criteri per la loro adeguata gestione, comprendenti tanto i profili relativi alla conservazione quanto quelli riguardanti la valorizzazione; dalle implicazioni di un'eventuale riduzione a uso profano fino ai requisiti dettati per la nuova destinazione dell'immobile.
Even from an external point of view, the legal condition of Catholic churches in Italy appears to be characterized by a high degree of complexity. Such an impression is confirmed both with reference to Canon law, in the perspective of which the dispositions that the Codex Iuris Canonici specifically dedicates to sacred places need to be accompanied by the indications coming from the Italian Bishops' Conference and – at the respective, different levels – from the dicasteries of the Roman Curia, and with regard to the Italian legal system, which reserves a special attention to the 'buildings that are designated for the public exercise of Catholic worship', as seen in the unilateral legislation as well as in bilateral provisions. Such heterogeneity clashes with the challenges that current times pose for the needs of a correct administration of the – often culturally relevant – ecclesiastical heritage, which place in danger the preservation itself of the same buildings. Starting from these assumptions, the research intends to produce a systematic reading of the different phases in which the 'life cycle' of a hypothetical Catholic church is articulated, in order to be able to organically and critically outline an overall picture from which the most appropriate solutions for old and new problems can emerge. With this intention, we therefore retrace the phases in which its existence is articulated: from the planning to the financing of new constructions; from the uses that are to be considered permissible according to the Code of Canon law to the protections that are guaranteed by the State; from the safeguard measures to the criteria that are provided for an adequate management; from the implications of an eventual reduction to profane use to the requirements that are established for the new use of the property.
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Botti, Federica <1974&gt. "L'escissione femminile tra cultura ed etica in Africa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/49/1/Tesi_Dottorato_Botti.pdf.

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Botti, Federica <1974&gt. "L'escissione femminile tra cultura ed etica in Africa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/49/.

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Panchetti, Benedetta <1983&gt. "L'istituto del matrimonio negli statuti personali delle comunità religiose in Libano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8314.

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Abstract:
Scopo di questa tesi è l’indagine delle diverse problematiche giuridiche che sorgono nel diritto libanese nell’ambito del diritto matrimoniale poiché manca una normativa statale che ammetta la forma civile del matrimonio. Erede del sistema ottomano delle millet e del diritto personale, il Libano si caratterizza, infatti, sul piano giuridico come l’ordinamento statale che riconosce la più ampia autonomia normativa e giurisdizionale alle comunità religiose nella regione mediorientale nel diritto matrimoniale. Pertanto, il lavoro si è focalizzato nello studio delle problematiche sorgenti nel rapporto tra diritto statale e diritti religiosi, ed in particolare sui matrimoni tra membri di comunità diverse e sui matrimoni celebrati all’estero. Inoltre, la ricerca si occupa delle problematiche giuridiche sorte con la trascrizione del primo matrimonio civile celebrato nel paese da due cittadini che avevano ottenuto l’eliminazione dell’ appartenenza confessionale dai registri di stato civile.
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RUSCAZIO, MARIA CHIARA TERESA IRINA. "Profili d'inculturazione del diritto vivente nell' ordinamento della Chiesa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/441.

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Abstract:
Il tema dell'inculturazione del diritto canonico è analizzato in rapporto al problema della resa operativa del diritto attraverso i processi di interpretazione e di applicazione della norma; in particolare, tali processi sono esaminati sotto il profilo della loro funzione trasformatoria del diritto vigente in diritto vivente, inteso come il diritto emergente dall'impatto della norma generale e astratta con la realtà sociale. Tale categoria concettuale è vagliata quanto alla sua compatibilità con la struttura ed i principi fondamentali dell'ordinamento ecclesiale. A tal fine,ci si sofferma sulla possibilità e sulle condizioni di legittimità di un'interpretazione creativa del diritto ecclesiale; in particolare, come si possa garantire la permanenza e l'integrità degli indefettibili valori ecclesiali all'interno di un diritto vivente prodotto da un'interpretazione creativa del dato giuridico ecclesiale. Successivamente, si esamina l'influenza che l'elemento culturale e locale può giocare in riferimento al processo di interpretazione del dato divino-rivelato, nel conformare l'orizzonte di valori e le aspettative di giustizia dei soggetti che vi concorrono, e pertanto nel configurare il diritto canonico effettivamente vivente nelle diverse comunità costitutive della Chiesa universale, avuto altresì riguardo all'incidenza che il riconoscimento di un diritto vivente culturalmente orientato ha sulla comprensione della cattolicità della Chiesa, come la capacità di questo ordinamento di conglobare il maggior numero possibile di componenti antropologiche e valoriali differenziate senza disgregare la propria identità e unità di fondo.
Inculturation of canon law is regarded under the perspective of the processes of interpretation and application through which the norm becomes operating. These processes are examined in particular under the profile of their transforming function of legally binding law in 'living law', understood as the law emerging from the impact of a general and abstract rule with concrete social reality. The notion of 'living law' is questioned as to its compatibility with the structure and basic principles of the ecclesial juridical order. To this purpose it is examined if and to what extent canonical interpretation can be defined a creative act, and how it could be granted the integrity of constitutional ecclesial values within a living law issued from a creative interpretation of ecclesial laws. Then it is examined the role played by the cultural horizon of an ecclesial community in the interpretation of the divine Revelation's contents, thus shaping the canon law actually living in it, and the incidence that this culturally orientated living law has on the comprehension of the catholicity of the Church, from the viewpoint of its capability to settle the widest range of anthropological experiences and human values without losing its fundamental identity and unity.
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19

RUSCAZIO, MARIA CHIARA TERESA IRINA. "Profili d'inculturazione del diritto vivente nell' ordinamento della Chiesa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/441.

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Abstract:
Il tema dell'inculturazione del diritto canonico è analizzato in rapporto al problema della resa operativa del diritto attraverso i processi di interpretazione e di applicazione della norma; in particolare, tali processi sono esaminati sotto il profilo della loro funzione trasformatoria del diritto vigente in diritto vivente, inteso come il diritto emergente dall'impatto della norma generale e astratta con la realtà sociale. Tale categoria concettuale è vagliata quanto alla sua compatibilità con la struttura ed i principi fondamentali dell'ordinamento ecclesiale. A tal fine,ci si sofferma sulla possibilità e sulle condizioni di legittimità di un'interpretazione creativa del diritto ecclesiale; in particolare, come si possa garantire la permanenza e l'integrità degli indefettibili valori ecclesiali all'interno di un diritto vivente prodotto da un'interpretazione creativa del dato giuridico ecclesiale. Successivamente, si esamina l'influenza che l'elemento culturale e locale può giocare in riferimento al processo di interpretazione del dato divino-rivelato, nel conformare l'orizzonte di valori e le aspettative di giustizia dei soggetti che vi concorrono, e pertanto nel configurare il diritto canonico effettivamente vivente nelle diverse comunità costitutive della Chiesa universale, avuto altresì riguardo all'incidenza che il riconoscimento di un diritto vivente culturalmente orientato ha sulla comprensione della cattolicità della Chiesa, come la capacità di questo ordinamento di conglobare il maggior numero possibile di componenti antropologiche e valoriali differenziate senza disgregare la propria identità e unità di fondo.
Inculturation of canon law is regarded under the perspective of the processes of interpretation and application through which the norm becomes operating. These processes are examined in particular under the profile of their transforming function of legally binding law in 'living law', understood as the law emerging from the impact of a general and abstract rule with concrete social reality. The notion of 'living law' is questioned as to its compatibility with the structure and basic principles of the ecclesial juridical order. To this purpose it is examined if and to what extent canonical interpretation can be defined a creative act, and how it could be granted the integrity of constitutional ecclesial values within a living law issued from a creative interpretation of ecclesial laws. Then it is examined the role played by the cultural horizon of an ecclesial community in the interpretation of the divine Revelation's contents, thus shaping the canon law actually living in it, and the incidence that this culturally orientated living law has on the comprehension of the catholicity of the Church, from the viewpoint of its capability to settle the widest range of anthropological experiences and human values without losing its fundamental identity and unity.
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Giannuzzo, Lucia. "Verso una laicità matura." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421722.

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Abstract:
The aim of this research whose title is “Towards a mature laicality” is to give a contribution to the “assertion” of the notion of laicality which has been prevailing since long time, the danger of its disgraceful loss of semantic meaning as well as a blameworthy death for inanition. To do that, there has been a revaluation of its contents (distinction of orders, freedom of conscience and equality) and distinctive features (relative/dynamic, positive and open) drawing, at the same time, on the most significant contributions, both doctrinal and jurisprudential, on the subject. In order to do that, both the complex secular-state prospective and the ecclesiastic one have been taken into consideration thus becoming aware of the existence of confessional germs with the worldly determination of this notion (for example you may think about the etymological origin) and of secular traces but not of secularization on its canonistic-theological representation: in primis the establishment of mutual autonomy and independence between earthly civitas and heavenly civitas. The results of such research have given the opportunity to realize that both Church and State though starting from different assumptions which are apparently and ontologically incompatible and though making use of distinct procedures, they are coming along converging lines and with synoptic stages towards a common end: the fosterage of man
Nell'ambito del presente progetto di ricerca, dal titolo "Verso una laicità matura", si è tentato di fornire un contributo all'inveramento della nozione di laicità, imperante, ormai da tempo, il pericolo di una sua deprecabile desemantizzazione, nonchè di una, altrettanto riprovevole, morte per inanizione, procedendo a una rivisitazione dei suoi contenuti (distinzione degli ordini, libertà di coscienza e uguaglianza) e connotati essenziali (relativa/dinamica, positiva e aperta) e, al contempo, attingendo dai più significativi contributi in materia, sia dottrinali che giurisprudenziali. Nel far ciò si è vagliata e la complessa prospettiva secolar-statuale e quella ecclesiale, prendendo coscienza della sussistenza di germi di confessionale nella determinazione mondana di detta nozione e di tracce secolari nella rappresentazione teologico-canonistica. Confrontate le risultanze di detta indagine, si è rilevato come le due entità (Stato e Chiesa) pur partendo, in materia di laicità, da presupposti di primo acchito ontologicamente inconciliabili e pur usufruendo di processi assai distanti, stiano procedendo in maniera convergente e con tappe sinottiche verso un fine comune: la promozione dell'uomo
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PERSANO, DANIELE. "La rappresentanza degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/216.

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Abstract:
La riforma del Titolo V della parte II Cost. ha aperto nuove prospettive per la tutela degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali, che trovano adeguata rappresentanza nelle Diocesi, Province e Regioni Ecclesiastiche.
The reform of Title V of Part II Const. He opened up new prospects for the protection of the interests of religious believers in local communities, which find adequate representation in the Diocese, Ecclesiastical Provinces and Regions.
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PERSANO, DANIELE. "La rappresentanza degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/216.

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Abstract:
La riforma del Titolo V della parte II Cost. ha aperto nuove prospettive per la tutela degli interessi religiosi dei fedeli nelle comunità locali, che trovano adeguata rappresentanza nelle Diocesi, Province e Regioni Ecclesiastiche.
The reform of Title V of Part II Const. He opened up new prospects for the protection of the interests of religious believers in local communities, which find adequate representation in the Diocese, Ecclesiastical Provinces and Regions.
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Milani, D. "Autonomie regionali e interessi religiosi : i casi italiano e spagnolo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2002. http://hdl.handle.net/2434/47602.

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Postiglione, Veronica. "Libertà e identità religiosa nei rapporti di lavoro. Diritto interno e giurisprudenza della corte di Strasburgo." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2568.

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Abstract:
2015 - 2016
The globalization process (in the socio-economic and ethical-cultural perspective), medical scientific progress (redefining the contents of the right to live and die) and the emergence and spread of the new social needs (e.g. the legal recognition of same-sex union and family formation) are socio-cultural phenomena which require a new consideration under the traditional legal systems based on the peculiar national values and identity... [edit by author]
XV n.s.
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Toscano, M. "LE LIBERTÀ DI RELIGIONE E DI CONVINZIONE NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI STRASBURGO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173797.

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Abstract:
La prima parte della ricerca si propone di porre una base solida e ad ampio spettro per lo studio della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di libertà religiosa e di convinzione. Il lavoro inizia pertanto dall’esame dei profili istituzionali, nella loro origine storica e nella loro evoluzione, per arrivare a fare il punto circa la situazione in cui versa oggi il sistema di garanzia dei diritti fondamentali che poggia sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel secondo capitolo la ricerca ha ad oggetto la più importante delle norme della Convenzione che tutelano le libertà religiose e di convinzione, vale a dire l’art. 9: di quest’ultimo è esaminata la struttura e, in secondo luogo, l’applicazione schematica che la Corte ne fa nello svolgimento dei giudizi avanti a sé. Nel terzo capitolo è affrontato, con un taglio prima cronologico e organizzato per filoni o materie, poi trasversale, l’esame della giurisprudenza della Corte che ha dato applicazione all’art. 9 e alle altre disposizioni che rivestono importanza centrale per la tutela delle libertà di convinzione (artt. 14 Conv. e 2 Prot. 1). La seconda parte della ricerca integra e completa la prima parte: si tratta della raccolta di tutte le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che hanno considerato espressamente i profili di rilevanza dell’art. 9 della Convenzione di Roma. Le sentenze sono riprodotte per estratto, limitatamente alle parti di immediato interesse ecclesiasticistico.
The first part of the research aims to put a solid study of the European Court of Human Rights on freedom of religion and belief. The work therefore begins by examining the institutional profiles in their historical origin and evolution, to get to make the point about the ECtHR of protection of fundamental rights. In the second chapter the research relates to the most important provision of the Convention that protect religious freedom and belief, namely the art. 9: the latter is examined in his structure and, secondly, in the application in abstracto given to it by the Strasbourg Court. In the third chapter is examined the jurisprudence of the ECtHR which has given application not only to art. 9, but also to other provisions that are of central importance for the protection of freedom of belief (art. 14 Conv and 2 Prot 1). The second part of the research completes the first part: it is the collection of all judgments of the European Court of Human Rights which have specifically considered the impact of Article 9 of the Rome Convention. The reproduction of the judgments is limited to parts of immediate interest for law and religion researchers.
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Cianitto, C. "Il denaro del clero. Il sostentamento dei ministri di culto in quattro ordinamenti ecclesiastici : un’analisi comparata." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2005. http://hdl.handle.net/2434/36047.

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27

Galiano, Mariangela. "Libertà religiosa e dimensione collettiva della libertà di non credere. Nuove tensioni e prospettive." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2019. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4292.

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Abstract:
2017 - 2018
Il lavoro di tesi affronta il tema della libertà religiosa collettiva, con particolare riguardo alla posizione che oggi occupano all’interno del panorama nazionale ed europeo i soggetti atei, per via dei profili di ambiguità che caratterizzano il loro inquadramento giuridico. Manca infatti, all’interno della nostra Carta Costituzionale, un esplicito riferimento alla non credenza ed all’ateismo, in linea con l’assenza di qualsiasi riferimento al profilo negativo della libertà religiosa. Se infatti quest’ultimo non si riconosce espressamente, la sua esistenza è divenuta ormai innegabile per via della diffusione non soltanto di tutta una serie di nuovi fenomeni religiosi (ben lontani dalle religioni tradizionali di maggioranza), quanto soprattutto per via dell’emersione di nuove esigenze collettive, volte al riconoscimento della libertà di non credere o di credere. La parte centrale del lavoro è focalizzata sull’analisi dell’ormai celebre vicenda giudiziaria dell’Associazione degli Atei Agnostici Razionalisti Italiani (UAAR), avviata per il riconoscimento di un generale diritto all’accesso all’intesa ex art. 8, comma 3, della Costituzione, anche in assenza dell’elemento confessionale, e conclusasi dinnanzi alla Corte Costituzionale con sentenza 52/2016. Partendo dal disconoscimento ad opera della Consulta dell’esistenza di una pretesa di avvio alle trattative per l’intesa, passando per l’inquadramento della funzione dello strumento intesa ex art. 8, comma 3 Cost. e per l’attribuzione al Consiglio dei Ministri circa l’opportunità di stipulare intesa con lo Stato, si è arrivati ad affermare l’esistenza di un generale diritto all’eguale libertà per le confessioni religiose, anche in attesa di intesa. Il lavoro ha poi cercato di inquadrare la questione alla luce dell’art. 9 della CEDU, anche in vista della prossima pronuncia che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dovrà rendere sul ricorso presentato dall’UAAR. Attraverso una disamina della giurisprudenza convenzionale e dottrinale sul punto, nonché degli ipotetici riflessi indiretti che sulla stessa potrebbero derivare dal diritto comunitario e dall’art. 17 TFUE, il lavoro è giunto alla conclusione che verosimilmente l’esito del ricorso sarà difficilmente favorevole all’associazione atea, in quanto difficilmente si prevede un deciso cambio di rotta nella direzione di un innalzamento qualitativo del grado di tutela della libertà religiosa. Il lavoro non si è limitato ad analizzare la questione de iure condito, ma ha anche analizzato la recente bozza del progetto di legge proposta della Fondazione Astrid per regolamentare l’intero fenomeno religioso in Italia, basato sulla volontà di sviluppare il principio di laicità in maniera più condivisa ed armonica con il sistema pattizio, attraverso il respingimento della tendenza a relegare la religiosità all’interno della generale ed asettica categoria del “no profit”, nonché di riaffermare il principio di distinzione degli ordini, ritenuto essenziale per il rafforzamento delle democrazie contemporanee. [a cura dell'autore]
XXXI ciclo
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ANGELUCCI, ANTONIO. "L'ASSOCIAZIONISMO MUSULMANO IN ITALIA: UNA SFIDA PER IL DIRITTO SPECIALE DI LIBERTA' RELIGIOSA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225440.

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Abstract:
Le associazioni, che hanno finalità di religione e di culto, stanno crescendo, di pari passo con l’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici e si fa tuttora ricorso a quella del 1929-1930. Nella tesi si approfondisce il tema dell'associazionismo religioso in generale e di quello musulmano in particolare, sia per dar conto del diritto vigente sia per comprendere quali prospettive si possono delineare. Nel primo capitolo si fanno alcune considerazioni introduttive, illustrando le tracce interpretative seguite e il punto di partenza del lavoro. Nel secondo si dà conto del quadro costituzionale di riferimento. Nel terzo capitolo si illustrano le forme dell’associazionismo religioso nel diritto speciale e nel diritto comune; quindi, si tenta una definizione di confessione e di associazione oltre che di autonomia confessionale e negoziale. Nel quarto capitolo si prende atto degli strumenti civilistici utilizzati dalle associazioni musulmane per sfuggire alla “trappola” della legge sui culti ammessi, analizzando alcuni statuti di associazioni musulmane, indicando gli errori più comuni da evitare e tentando poi di proporne uno da cui si evinca con trasparenza il fine di religione e di culto. Si chiude poi con una riflessione sulla struttura giuridica di una possibile federazione di associazioni musulmane. Nel quinto capitolo, infine, si e' dato spazio a recenti aperture, ovvero all’esperienza del Comune di Milano che, nel luglio 2012, ha istituito l’Albo delle Associazioni e Organizzazioni religiose, a significare l’importanza del fenomeno associativo religioso nella realtà territoriale locale. In conclusione, si ipotizza una risposta alla domanda se l'associazionismo musulmano sia sfida per il diritto di libertà religiosa.
The associations, which have a religious and worship purpose, are growing, hand in hand with immigration and with the integration willingness. As regards the religious ferment of the associations, the legislature has remained inert so that there is no single text or legislation on non-Catholic cults and the legislation of the years 1929-1930 is still used. My thesis intends to explore the theme of religious associations, particularly of the Muslim ones, both to account for the existing law and to understand which prospects it is possible to outline. The first chapter contains some introductory remarks which illustrate the interpretive guidelines and the starting point of the work. In the second one the constitutional reference framework is given. In the third chapter I discuss the different forms of religious associations in the special law and in the civil law; then, I attempt a definition of confession and association as well as of confessional and contractual autonomy. The fourth one takes into account the instruments of civil law used by Muslim associations to escape the "trap" of the law on allowed cults, analyzing some statutes of Muslim associations and indicating the common mistakes to avoid, and then trying to propose one from which it is inferred with transparency the purpose of religion and worship. The final part of the chapter contains a reflection on the legal structure of a possible federation of Muslim associations. In the fifth chapter, finally, space is given to recent openings, that is to the experience of the Municipality of Milan, that established in July 2012 the Register of Associations and Religious Organizations, to signify the importance of the religious associative phenomenon in the local territorial area. In conclusion, I suggest an answer to the question of whether the Muslim association is challenge for the right of religious freedom.
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NEGRO, DANIELA. "MATRIMONIO-SACRAMENTO: FONDAMENTO DIVINO E REALTÀ ANTROPOLOGICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/683.

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Abstract:
Lo studio si sviluppa fondamentalmente su due filoni: l'uno più storico-dottrinale, volto ad analizzare l'essenza del matrimonio nella dialettica tra la dimensione trascendente del sacramento e la realtà naturale del contratto interpersonale; l'altro, più tecnico-giuridico, diretto ad esaminare la rilevanza attribuita dalla normativa canonica alla dignità sacramentale del matrimonio e la possibile incidenza sulla nullità del coniugio, nelle ipotesi di mancanza di fede dei nubendi, errore e simulazione.
The study fundamentally develops himself on two seams: the first one, it is an historical-doctrinal, directs to analyze the essence of the marriage in the dialectics between the transcendent dimension of the sacrament and the natural reality of the contracted inter-personal; the other, technical-juridical, direct to examine the importance attributed by the canonical legislation to the sacramental dignity of the marriage and the possible incidence on the nothingness of the conjugal bond, in the hypotheses of lack of faith of the nubendis, error and simulation.
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NEGRO, DANIELA. "MATRIMONIO-SACRAMENTO: FONDAMENTO DIVINO E REALTÀ ANTROPOLOGICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/683.

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Abstract:
Lo studio si sviluppa fondamentalmente su due filoni: l'uno più storico-dottrinale, volto ad analizzare l'essenza del matrimonio nella dialettica tra la dimensione trascendente del sacramento e la realtà naturale del contratto interpersonale; l'altro, più tecnico-giuridico, diretto ad esaminare la rilevanza attribuita dalla normativa canonica alla dignità sacramentale del matrimonio e la possibile incidenza sulla nullità del coniugio, nelle ipotesi di mancanza di fede dei nubendi, errore e simulazione.
The study fundamentally develops himself on two seams: the first one, it is an historical-doctrinal, directs to analyze the essence of the marriage in the dialectics between the transcendent dimension of the sacrament and the natural reality of the contracted inter-personal; the other, technical-juridical, direct to examine the importance attributed by the canonical legislation to the sacramental dignity of the marriage and the possible incidence on the nothingness of the conjugal bond, in the hypotheses of lack of faith of the nubendis, error and simulation.
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ABIS, ALESSANDRA. "I REATI RELIGIOSAMENTE MOTIVATI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/72217.

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Abstract:
In una prospettiva pluralista e post-secolare, un terreno fertile su cui riflettere a proposito di conflitti tra norma secolare e norma religiosa è rappresentato da quella particolare nicchia di fatti criminosi costituita dai cosiddetti reati religiosamente motivati. Si tratta di reati la cui realizzazione è consistita in un comportamento percepito dall’agente come religiosamente doveroso o, quanto meno, meritorio, pur configurandosi come illecito penale. Il presente lavoro si propone di indagare questo fenomeno criminoso, mettendo in luce lo spazio che l’ordinamento intende riservare al fattore religioso, ogniqualvolta quest’ultimo abbia ingenerato nell’individuo un conflitto tale da indurlo a infrangere la legge dello Stato. Esso consisterà, per buona parte, in una ricerca giurisprudenziale volta ad analizzare i percorsi argomentativi con cui i giudici hanno trattato il movente religioso nella commissione di reati, evidenziando le problematiche di tipo tecnico-operativo al fine di trovare spunti proficui per la creazione di un lessico giuridico positivo che sia rispettoso dei principi di uguaglianza, laicità e libertà religiosa.
In a pluralistic and post-secular perspective, fertile ground on which to reflect on conflicts between secular norm and religious norm is represented by the so-called religiously motivated crimes. These are crimes whose realization consisted of behavior perceived by the agent as religiously dutiful or, at least meritorious, even though it is considered a criminal offense. This work aims to investigate this criminal phenomenon, highlighting the space that the system intends to reserve for the religious factor, whenever the latter has engendered a conflict in the individual such as to induce him to break state law. It will consist, for the most part, in a jurisprudential research aimed at analyzing the argumentative paths with which the judges have treated the religious motive in the commission of crimes, highlighting the technical-operational problems in order to find fruitful ideas for the creation of a positive legal lexicon that is respectful of the principles of equality, secularism and religious freedom.
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Baldassarre, Silvia. "La tutela dell'ateismo in Italia. Elementi comparativi con i sistemi giuridici di alcuni Paesi Europei." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3424688.

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Abstract:
The Legal Protection of Atheism in Italy. Comparative elements with the Legal Systems of some European Countries. From the very beginning of the Constituent Assembly, the protection of Atheism has assumed ambiguous profiles. Protection of non-believers, freedom of conscience and Principle of Secularism don’t have an explicit reference in our Constitution. As a consequence of this, the jurisprudence practice had to face many criticisms which led to a heated doctrinal debate, still alive today. A substantial deficit in the legal protection of non-believers can be found through the study of historical legal cases, the analysis of some of the current practical problems of freedom in religion and beliefs and the comparison between Italian law and European Legal Systems. This doctoral dissertation, transposing all the evolutionary inputs from European and international law, is not only theoretical but it also proposes hypotheses of operational strategies in order to make Italian Legal System more responsive to the effective implementation of the Supreme Principle of Secularism.
La ricerca evidenzia come fin dal dibattito in sede costituente la tutela dell’ateismo abbia assunto profili ambigui; la mancanza di un esplicito riferimento nella nostra Carta Costituzionale alla tutela della non credenza, alla libertà di coscienza, al Principio di Laicità, ha determinato molteplici criticità nella prassi giurisprudenziale, diventate oggetto di un acceso dibattito dottrinale, ancora oggi in fieri. Dalla ricostruzione storica delle vicende giudiziarie, dalla comparazione tra l’ordinamento italiano ed i sistemi giuridici europei, e dall’analisi di alcuni attuali problemi pratici della libertà in materia di convinzioni religiose, emerge un deficit di tutela sostanziale della condizione giuridica dei non credenti. Il lavoro di ricerca, recependo gli stimoli evolutivi provenienti dalla normativa europea ed internazionale, non si limita all’aspetto compilativo, ma propone anche ipotesi di strategie operative finalizzate a rendere l’ordinamento giuridico italiano più rispondente alla concreta attuazione del Principio “Supremo” di Laicità.
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Calore, Sara. "La badessa di San Teonisto in Treviso nei rapporti beneficiari." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423539.

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Abstract:
By a Venetian senate’s deliberation on 1771, 29 august, inedited, came out that Saint Teonist abesse in Treviso has importants jurisdiction’s rights on dependentes parisheses’s ecclesiastic benefices by abbey. This rights were attempted by diocesan bishop. This female power is originality in comparison with canon law’s code, becouse in it only male baptized has this power. I examened in Record Office the procedural fascicle of delibaration and Venetian legislation about ecclesiastic benefices. All this documents are inedited. The deliberation’s and the ecclesiastic beneficary Venetian legislation’s reason is the Venetian jurisdictionalist policy. This policy clearly distinguished temporal by spiritual jurisdiction. The first was reserved to secular authority, the second was reserved to the Church. In the temporal jurisdiction includedalso all thinks and people with a religious function. I studied more than 400 documents in archives, inediteds, in which is clearly that the abbesse constantly over the centuries exercised power in ecclesiastic benefices, since their attribution in middel age. I located a lot of law-suite since XIII to XVII century, in which the abbesse was attempted by subordinate clergy and diocesan bishop, but her rights was defended whether by papal or by secular authority. By a study on other abbeis, I learned that not only Saint Teonist’s abess had this jurisdiction, but also ther abesses, before Napoleonic descent.
Da una deliberazione del senato veneziano del 29 agosto 1771, inedita, è emerso che la badessa di San Teonisto in Treviso era titolare di diritti di giurisdizione in materia beneficiaria sulle parrocchie di giuspatronato dell’abbazia, insidiati dal vescovo diocesano ma difesi dalla Serenissima Repubblica. Questi poteri femminili costituiscono un aspetto di novità rispetto al codice di diritto canonico, che abilita alla potestà giurisdizionale nella Chiesa soltanto il maschio battezzato. Si è esaminato il fascicolo procedimentale che portò alla deliberazione e le fonti normative della Serenissima Repubblica sui benefici ecclesiastici, riscontrando che tutto il materiale individuato è inedito. La ratio della deliberazione e della normativa beneficiaria veneziana risiede nella politica giurisdizionalista perseguita da Venezia. Essa distingueva nettamente la competenza temporale, riservata al potere secolare, da quella spirituale, della Chiesa. Nella sfera temporale rientravano anche tutti i beni e le persone legati a una funzione religiosa. Da uno studio di centinaia di documenti manoscritti d’archivio inediti si è constatato che nel corso dei secoli la badessa aveva sempre esercitato questi diritti in materia beneficiaria, sin dalla loro attribuzione, risalente all’età medioevale. Si sono individuate inoltre numerose liti dal XIII al XVII secolo, in cui la monaca veniva insidiata nei suoi diritti sia dal clero dipendente, sia dal vescovo diocesano, ma difesa sia dall’autorità pontificia, su cui si fondavano i suoi privilegi, sia dall’autorità secolare. Da uno studio compilativo su altre abbazie, si è rilevato che questa realtà trevigiana, che crollò con l’avvento napoleonico, non fu un caso isolato.
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Dentilli, Abramo. "Il rapporto fra territorialità e personalità, nell'€ottica dell'organizzazione gerarchica, specialmente canonica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3425361.

Full text
Abstract:
The thesis focuses on the territoriality and personality as connecting factors, especially in the canon law. Basic is this issue whether, before the last Council, there wasn't interest in particular churches or, at least, those were considered constitutionally made up by the territory. So, in the first chapter, the analysis of territoriality and personality from the "secular"€ point of view; then the study about biblical sources and some historical aspects. In the fourth chapter is considered the last Council and norms connected. In the last chapter, there is a study about territoriality and personality from the point of view of the canon law. At the end, after having considered that the issue about particular churches isn't right, there is a personal suggestion about how to structure the Church.
La tesi verte sulla territorialità  e personalità quali criterî di collegamento, specialmente dal punto di vista del Diritto canonico. In particolare, si verifica la fondatezza della diffusa opinione dottrinale per cui, sino al Vaticano II, la categoria della Chiesa particolare sarebbe stata trascurata od, almeno, intesa come avente il territorio quale elemento costitutivo. Così, nel primo capitolo, si studiano i concetti della territorialità  e della personalità  dal punto di vista "laico"; segue, nel secondo capitolo, la trattazione circa le fonti bibliche, mentre, nel terzo, si forniscono alcune coordinate storiche. Nel quarto capitolo, vengono analizzati l'€ultimo Concilio e gli sviluppi normativi derivanti; infine, nel quinto capitolo, si affrontano i criterî territoriale e personale dal punto di vista dell'organizzazione gerarchica canonica. Nelle conclusioni, preso atto che il livello dell'€ecclesia particularis non era assente prima del Vaticano II e che, soprattutto, non vigeva una concezione del territorio quale elemento costitutivo della Chiesa, si propone una personale soluzione con cui affrontare il tema dell'organizzazione gerarchica canonica.
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Scigliano, F. "L'ECONOMIA DELLA PROMESSA NELLO SVOLGIMENTO DELLE OBBLIGAZIONI IN DIRITTO CANONICO. IL CONTRIBUTO DELLA SECONDA SCOLASTICA ALLO SVILUPPO DEL MODERNO CONCETTO DI NEGOZIO GIURIDICO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/153103.

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Abstract:
The present thesis of Doctorate of Research introduces a critical study of the modern discussion on the promise obligation, according to the theological-juridical contract docrine of the late scolastics in the sixteenth and seventeenth centuries, and of his contribution to the development of the modern concept of "juristic act". The analysis of treatises "De iustitia et iure" has demonstrated the promissory economy (essence) of contracts and of similary figures and the varied normative efficacy of promises that are binding as a means of exercise of moral virtue of commutative justice, liberality, promise-keeping ("fidelitas"), "amicitia".
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FERRERO, MATTIA FRANCESCO. "La Santa Sede ed il processo di Helsinki: la lotta per la libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/214.

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Abstract:
La tesi esamina la partecipazione della Santa Sede alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (ora Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), concentrandosi sui documenti riguardanti la libertà religiosa. Premesse le circostanze geo-politiche che hanno portato alla convocazione della Conferenza e la posizione vaticana antecedente ad essa, vengono analizzati i lavori della Conferenza di Helsinki nonché delle Riunioni sui Seguiti di Belgrado, Madrid e Vienna. Inoltre, viene illustrata la trasformazione ed istituzionalizzazione della Conferenza e, quindi, l'attività dell'OSCE nell'ambito della dimensione umana dell'OSCE, esaminando le procedure e i meccanismi istituiti per la verifica degli impegni. Infine, viene preso in considerazione il programma promosso dall'OSCE sulla tolleranza e la non discriminazione verso gli appartenenti alle confessioni religiose.
The thesis investigates the Holy See's participation in the Conference for Security and Cooperation in Europe (now Organization for the Security and Cooperation in Europe), focusing on documents about religious freedom. After a brief description of the geo-politic scenery that brought to the Conference and the Holy See's position, the thesis analyzes the Helsinki Conference's works and thereafter the Follow-up Meetings of Belgrade, Madrid and Vienna. The thesis examines also the Conference's transformation and institutionalization and, then, the OSCE activity in the human dimension, focusing on procedures and mechanisms provided for the commitments' implementation. Finally, the thesis investigates the OSCE program for tolerance and non discrimination to religions' members.
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FERRERO, MATTIA FRANCESCO. "La Santa Sede ed il processo di Helsinki: la lotta per la libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/214.

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Abstract:
La tesi esamina la partecipazione della Santa Sede alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (ora Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), concentrandosi sui documenti riguardanti la libertà religiosa. Premesse le circostanze geo-politiche che hanno portato alla convocazione della Conferenza e la posizione vaticana antecedente ad essa, vengono analizzati i lavori della Conferenza di Helsinki nonché delle Riunioni sui Seguiti di Belgrado, Madrid e Vienna. Inoltre, viene illustrata la trasformazione ed istituzionalizzazione della Conferenza e, quindi, l'attività dell'OSCE nell'ambito della dimensione umana dell'OSCE, esaminando le procedure e i meccanismi istituiti per la verifica degli impegni. Infine, viene preso in considerazione il programma promosso dall'OSCE sulla tolleranza e la non discriminazione verso gli appartenenti alle confessioni religiose.
The thesis investigates the Holy See's participation in the Conference for Security and Cooperation in Europe (now Organization for the Security and Cooperation in Europe), focusing on documents about religious freedom. After a brief description of the geo-politic scenery that brought to the Conference and the Holy See's position, the thesis analyzes the Helsinki Conference's works and thereafter the Follow-up Meetings of Belgrade, Madrid and Vienna. The thesis examines also the Conference's transformation and institutionalization and, then, the OSCE activity in the human dimension, focusing on procedures and mechanisms provided for the commitments' implementation. Finally, the thesis investigates the OSCE program for tolerance and non discrimination to religions' members.
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GAETANI, ALESSANDRA. "LIBERTA' DI ESPRESSIONE LIBERTA' DI RELIGIONE: UNA QUESTIONE ISLAMICA?" Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225439.

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Abstract:
The European legal tradition is increasingly called to face the composite Islamic experience that has acquired a stable presence in the “Old Continent”. Such confrontation, in the wake of the Universal Declaration of Human Rights, should offer a chance not for a ‘clash of civilizations’ but for positive action towards the construction of a world where both freedom of speech and belief are safeguarded as foundations of human dignity. The thesis reflects on the controversial dialectics between freedom of expression and religious freedom, always striving for a counterbalance. The development of such dialectics has been undertaken analyzing the approaches of the United Nations, of European institutions, and of a number of legal sentences by National Courts as well as by the European Court of Justice.
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MAIONI, CORINNE. "L'accesso al sistema di intese e la discrezionalità del Governo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/277369.

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Abstract:
La pronuncia della Corte costituzionale sul caso UAAR, che ha visto l'intervento delle più alte corti, consente di affrontare il tema dell'esistenza di un diritto all'intesa. Il ragionamento condotto dai giudici di legittimità trova le sue premesse nella rappresentazione dell’art. 8, 3 comma Cost. come disposizione meramente procedurale, autonoma e non servente rispetto agli altri due commi. In questa prospettiva la Corte Costituzionale ha ridefinito la ratio dell’intesa, individuandone lo scopo non già nella realizzazione dei principi di uguaglianza e pluralismo in materia religiosa, come fino a quel momento sostenuto da larga parte della dottrina e della stessa giurisprudenza, ma nella estensione del metodo della bilateralità alle confessioni acattoliche. Partendo da queste premesse, dopo una ricostruzione storica della politica ecclesiastica in materia di rapporti Stato-confessioni, che costituisce il contesto nel quale si è posta la questio iuris del "diritto" all'intesa, il presente lavoro intende procedere con un'analisi sistematica dei principi costituzionali che compongono il microsistema normativo riguardante la libertà religiosa, al fine di comprendere se vi siano principi atti a vincolare la discrezionalità dell'Esecutivo quanto all'avvio del procedimento bilaterale.
The ruling of the Constitutional Court on the case of UAAR makes it possible to speak about a right to an agreement with the State. The Constitutional Court has redefined the ratio of the agreement between State and religious group, identifying its purpose not in the realization of the principles of equality and pluralism, but in the extension of the method of bilaterality to acactolic confessions. Starting from these premises, after a historical reconstruction of the ecclesiastical policy, this work intends to proceed with a systematic analysis of the constitutional principles t, in order to understand whether there are principles that bind the freedom of the Government with regard to initiating the bilateral procedure.
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Pozzobon, Alberto. "Le regulae juris e la ricostruzione del diritto per principi: il paradigma canonistico del Tractatus de regulis juris (1733) di A. Reiffenstuel." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426633.

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Abstract:
The work is divided into two parts. The first one, that introduces to the second part, aims at investigating the nature of regulae juris, used as mean of generalisation by the medieval jurists. This part is divided into three chapters. In the first chapter one studies how the terminology came out in the documents concerning Roman law. In the meantime, it’s made clear the terminology corresponds to a different conceptualization from the medievals': whereas for the first ones, the regula is the decision made for the specific cases, for the second ones it corresponds to a general principle. In the second chapter we study the literary genre in the Middle Ages, taking advantage of the most important authorities, that stressed their attention especially on two points: - the regulae juris can be extended to other cases, - the mean of the exceptions. The framing of the authorities was made almost by civil lawyers while canon lawyers adopted the civil lawyers' categories, especially with the figure of Dino Mugellano. In the third chapter we study the evolution of the jurists' s thought in the modern area, before the process of codification began. The regula became synonym of rule of law. The second part is consisted on the copy and the translation of the Tractatus de regulis juris edited by Anaclet Reiffenstuel in 1733
Il lavoro si divide in due parti. La prima parte, che funge da introduzione alla seconda, intende indagare la natura delle regulae juris, strumento di generalizzazione ed astrazione utilizzato dai giuristi medievali. Questa parte si suddivide in tre capitoli. Nel primo di essi si studia l’emergere della terminologia nelle fonti romanistiche e nello stesso tempo si specifica che alla terminologia, pure utilizzata, corrisponde una concettualizzazione diversa da quella dei medievali: mentre per questi ultimi la regula è la decisione per il caso concreto, per i medievali corrisponde al principio generale. Nel secondo capitolo si studia il genere letterario in epoca medievale, attingendo alla dottrina giuridica più importante, la quale si è interessata particolarmente a due temi: la normatività o meno delle regulae juris e l’inquadramento delle eccezioni. L’elaborazione dottrinale in materia è opera esclusiva dei legisti mentre i canonisti si limitano a trasporre e lo strumento e la relativa elaborazione nel loro ambito specifico, specie attraverso la figura di Dino del Mugello. Nel terzo capitolo si studia lo svolgersi della dottrina in materia nell’epoca moderna sino alle soglie della codificazione, specificando come alla chiara elaborazione medievale ora si sostituisce un più ampio ventaglio di ricostruzioni, le quali tutte tendono ad identificare tuttavia regula juris con la norma giuridica. La seconda parte, invece, consiste nella trascrizione e traduzione del testo del Tractatus de regulis juris di Anaklet Reiffenstuel del 1733
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CARACCIO, ANDREA. "L' ente "parrocchia" tra sussidiarietà e universalità." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/675.

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Abstract:
Attraverso lo studio della disciplina giuridica dell’ente parrocchia nella sua evoluzione storica, dapprima sono stati enucleati i principi sottesi alla legislazione di riferimento, canonica statuale e concordataria, e, poi, sono state analizzate le loro diverse concretizzazioni a livello normativo. Si tratta del principio gerarchico, di quello comunitario e di partecipazione, del principio di sussidiarietà, del principio di collaborazione e del principio territoriale, analizzati nei rapporti istituzionali tra la parrocchia e la diocesi, nei rapporti interni alla comunità parrocchiale, nelle relazioni tra istituzioni ecclesiastiche ed istituzioni civili. Si è evidenziato come l’ufficio ecclesiale del parroco, pur ancora gerarchicamente subordinato all’Ordinario diocesano, non sia più di natura vicariale; come ci sia stata una crescente valorizzazione del principio di partecipazione e dei profili di corresponsabilità di tutti i fedeli nell’edificazione della Chiesa, come Stato e Chiesa, abbandonando la reciproca diffidenza, abbia rinnovato l’impegno alla fattiva collaborazione per il benessere sociale, con un’adeguata attenzione da parte di entrambi alle esigenze del territorio.
Through the study of the rules I have specified the most important principles of the parish, territorial subdivision of the diocese recognized by the State. I have analysed the relation between the parish priest and the bishop, the relation between parish priest, who has the responsibility and the canonical authority over the parish, and the local community, the relation between the parish and the civil institutions to promote the social welfare.
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CARACCIO, ANDREA. "L' ente "parrocchia" tra sussidiarietà e universalità." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/675.

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Abstract:
Attraverso lo studio della disciplina giuridica dell’ente parrocchia nella sua evoluzione storica, dapprima sono stati enucleati i principi sottesi alla legislazione di riferimento, canonica statuale e concordataria, e, poi, sono state analizzate le loro diverse concretizzazioni a livello normativo. Si tratta del principio gerarchico, di quello comunitario e di partecipazione, del principio di sussidiarietà, del principio di collaborazione e del principio territoriale, analizzati nei rapporti istituzionali tra la parrocchia e la diocesi, nei rapporti interni alla comunità parrocchiale, nelle relazioni tra istituzioni ecclesiastiche ed istituzioni civili. Si è evidenziato come l’ufficio ecclesiale del parroco, pur ancora gerarchicamente subordinato all’Ordinario diocesano, non sia più di natura vicariale; come ci sia stata una crescente valorizzazione del principio di partecipazione e dei profili di corresponsabilità di tutti i fedeli nell’edificazione della Chiesa, come Stato e Chiesa, abbandonando la reciproca diffidenza, abbia rinnovato l’impegno alla fattiva collaborazione per il benessere sociale, con un’adeguata attenzione da parte di entrambi alle esigenze del territorio.
Through the study of the rules I have specified the most important principles of the parish, territorial subdivision of the diocese recognized by the State. I have analysed the relation between the parish priest and the bishop, the relation between parish priest, who has the responsibility and the canonical authority over the parish, and the local community, the relation between the parish and the civil institutions to promote the social welfare.
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PICCINNI, MARIA. "Tempo di Dio e tempo degli uomini: la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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PICCINNI, MARIA. "Tempo di Dio e tempo degli uomini: la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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GIANFREDA, ANNA. "La tutela penale della religione in Italia e Gran Bretagna: profili storici e di diritto comparato." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/260.

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Abstract:
La tesi affronta la problematica dell'intervento penale a tutela della religione in Italia e Gran Bretagna, concentrandosi in particolare sulle fattispecie “tradizionali” di vilipendio, bestemmia e blasphemy. La sezione prima prende in esame essenzialmente il profilo storico della disciplina penalistica e confessionale a tutela della religione mettendo in luce la nascita, l'evoluzione e la conformazione dei delitti di religione nei due ordinamenti sino alle soglie del XIX secolo. La seconda sezione, invece, analizza il diritto moderno e l'attuale configurazione del vilipendio, della bestemmia e delle religious offences, in una prospettiva di diritto comparato, nel contesto contemporaneo del pluralismo, della secolarizzazione e della dimensione “europea” del fenomeno religioso e delle libertà ad esso connesse. La peculiare posizione giuridica della canon law della established Church of England nell'ordinamento britannico ha reso necessario inoltre uno sguardo sullo status della blasphemy nell'ambito delle doctrinal offences, con lo scopo di studiare le reciproche influenze tra le religious offences nella common law e quelle previste nell'ordinamento “interno” alla Church of England. Le chiavi di lettura concettuali che emergono dalla ricerca sono: il rapporto tra “sistemi di diritto ecclesiastico” (relazioni tra Stato e Chiesa) e scelte politico-criminali a tutela del fenomeno religioso, l'evoluzione del bene protetto e del fondamento della tutela penale nella giurisprudenza dei due Paesi, i modelli di tutela penale (alternativa tutela speciale/tutela comune), i recenti sviluppi del “diritto penale di religione” ed infine il problema della laicità in rapporto alla tutela penale del fenomeno religioso.
This work aims to study the criminal law providing for the defence of religion in Italy and Great Britain, focusing upon such traditional criminal conducts as “vilipendio”, bestemmia and blasphemy. The first section deals with the historical reconstruction of criminal and religious law protecting religion, in order to give an account of the origin and the evolution of the legal provisions concerning the religious offences within both Italian and British legal systems until the beginning of the nineteenth century. The second section examines the legal provisions, stipulated in the modern and contemporary ages, of the offences of “vilipendio”, “bestemmia” as well as British religious offences, in a comparative law perspective, within the framework of pluralism, secularisation and the European dimension of religious freedom. It has been necessary to study the legal provisions concerning blasphemy also as to doctrinal offences, in order to explain the peculiar legal status of the Canon Law of the Church of England, as well as to understand the mutual influences between the religious common law offences and the doctrinal offences in the domestic law of the Church of England. The main conclusions of this research work concern the connection between “the Ecclesiastical Law systems” (that is, the systems of State-Church relations) ad the choices of the legislator to protect the religious dimension; the evolution of the legal content as well as of the rationes of the criminal law within the Italian and British jurisprudence; the patterns of criminal law (seen as an alternative between special and general protection); the recent developments of the concept of “religious offence” and the problem of the relations between secularisation and the criminal protection of religion.
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GIANFREDA, ANNA. "La tutela penale della religione in Italia e Gran Bretagna: profili storici e di diritto comparato." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/260.

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Abstract:
La tesi affronta la problematica dell'intervento penale a tutela della religione in Italia e Gran Bretagna, concentrandosi in particolare sulle fattispecie “tradizionali” di vilipendio, bestemmia e blasphemy. La sezione prima prende in esame essenzialmente il profilo storico della disciplina penalistica e confessionale a tutela della religione mettendo in luce la nascita, l'evoluzione e la conformazione dei delitti di religione nei due ordinamenti sino alle soglie del XIX secolo. La seconda sezione, invece, analizza il diritto moderno e l'attuale configurazione del vilipendio, della bestemmia e delle religious offences, in una prospettiva di diritto comparato, nel contesto contemporaneo del pluralismo, della secolarizzazione e della dimensione “europea” del fenomeno religioso e delle libertà ad esso connesse. La peculiare posizione giuridica della canon law della established Church of England nell'ordinamento britannico ha reso necessario inoltre uno sguardo sullo status della blasphemy nell'ambito delle doctrinal offences, con lo scopo di studiare le reciproche influenze tra le religious offences nella common law e quelle previste nell'ordinamento “interno” alla Church of England. Le chiavi di lettura concettuali che emergono dalla ricerca sono: il rapporto tra “sistemi di diritto ecclesiastico” (relazioni tra Stato e Chiesa) e scelte politico-criminali a tutela del fenomeno religioso, l'evoluzione del bene protetto e del fondamento della tutela penale nella giurisprudenza dei due Paesi, i modelli di tutela penale (alternativa tutela speciale/tutela comune), i recenti sviluppi del “diritto penale di religione” ed infine il problema della laicità in rapporto alla tutela penale del fenomeno religioso.
This work aims to study the criminal law providing for the defence of religion in Italy and Great Britain, focusing upon such traditional criminal conducts as “vilipendio”, bestemmia and blasphemy. The first section deals with the historical reconstruction of criminal and religious law protecting religion, in order to give an account of the origin and the evolution of the legal provisions concerning the religious offences within both Italian and British legal systems until the beginning of the nineteenth century. The second section examines the legal provisions, stipulated in the modern and contemporary ages, of the offences of “vilipendio”, “bestemmia” as well as British religious offences, in a comparative law perspective, within the framework of pluralism, secularisation and the European dimension of religious freedom. It has been necessary to study the legal provisions concerning blasphemy also as to doctrinal offences, in order to explain the peculiar legal status of the Canon Law of the Church of England, as well as to understand the mutual influences between the religious common law offences and the doctrinal offences in the domestic law of the Church of England. The main conclusions of this research work concern the connection between “the Ecclesiastical Law systems” (that is, the systems of State-Church relations) ad the choices of the legislator to protect the religious dimension; the evolution of the legal content as well as of the rationes of the criminal law within the Italian and British jurisprudence; the patterns of criminal law (seen as an alternative between special and general protection); the recent developments of the concept of “religious offence” and the problem of the relations between secularisation and the criminal protection of religion.
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TENUZZO, TANIA MARIA. "I beni temporali della Chiesa: amministrazione, responsabilità e riparazione del danno." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2023. https://hdl.handle.net/11380/1297625.

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Abstract:
Lo scopo di questa ricerca è di fornire una soluzione alle problematiche legate ai temi dell’amministrazione e dell’alienazione dei beni della Chiesa, nonché della responsabilità dell’amministratore dei beni temporali della Chiesa e delle relative implicazioni canoniche nell’ordinamento statale. Nel corso dell’esame delle tematiche sopra menzionate, è stata esaminata con particolare attenzione la posizione della Chiesa (e dei propri Organi interni) rispetto alle situazioni causate dalla mala gestio dell’amministratore di un bene temporale e i relativi rimedi di cui la Chiesa dispone a sua tutela, anche per ottenere il risarcimento dell’eventuale danno subito. Lo studio ha preso le mosse dall’analisi storica del significato di patrimonio della Chiesa e della sua evoluzione nel corso dei secoli, a partire dall’Antico Testamento sino al presente. L’analisi dei lavori preparatori della Commissione designata per la redazione del Libro V del Codice di Diritto Canonico del 1983 ha consentito di confrontare, e, quindi, di individuare le differenze esistenti su diverse tematiche rispetto al Codice di Diritto Canonico precedente del 1917. In particolare, l’intervento o il rinvio del diritto canonico al diritto statale e le discussioni della Commissione riguardanti la risoluzione di alcune questioni giuridicamente complesse (quali ad esempio l’istituto della prescrizione, la personalità morale dell’ente, in contratti canonici e le obbligazioni) hanno consentito di prendere atto della forte connessione esistente tra i due ordinamenti, nonostante, come si vedrà nel corso dell’elaborato, alcuni aspetti relativi a determinate tematiche si considerino di competenza strettamente canonistica. Per rispondere al quesito posto al principio della presente ricerca, sono stati analizzati i temi relativi all’amministrazione ed alla alienazione dei beni temporali della Chiesa, nonché le importanti novità introdotte dal Codice del 1983. Particolare attenzione è stata dedicata alla distinzione tra amministrazione ordinaria e amministrazione straordinaria. Di conseguenza a ciò, si è approfondito il concetto di alienazione dei beni della Chiesa, con specifico riferimento al tema del patrimonio stabile e dei controlli canonici. Tali argomenti convergono tutti verso il forte e discusso tema dell’invalidità dell’atto canonico (nell’ordinamento canonico) concluso senza licenza dell’Ordinario e la (possibile) validità nell’ordinamento civilistico con i relativi riflessi che possono derivarne. Strettamente collegato al tema dell’amministrazione e dell’alienazione è la figura dell’amministratore dei beni della Chiesa e della responsabilità cui egli può incorrere nel compimento delle proprie azioni e degli eventuali atti di mala gestio. All’esito dell’esame degli istituti menzionati poc’anzi, la tesi ha analizzato i possibili scenari in cui la Chiesa ed i suoi Organi potrebbero essere coinvolti, e considerato in maniera specifica la tutela che la Chiesa deve attuare a difesa e tutela dei propri beni e del proprio patrimonio, anche tenuto conto dell’attività dell’amministratore e la relativa riparazione del danno in capo a quest’ultimo. L’elaborato considera, quali possibili norme giuridiche da applicare, da un lato i canoni 128 e 1281 § 3 del Codice di Diritto Canonico del 1983 aventi carattere generale, dall’altro, l’utilizzo dell’azione di regresso disciplinata dagli articoli 1292 e ss. del Codice Civile italiano, avente carattere particolare. È attraverso tali strumenti, quindi, che l’elaborato intende fornire delle possibili soluzioni ad ogni situazione giuridica in cui l’ente e i propri organi possono essere coinvolti.
The aim of this study is to provide a solution to the issues related to the topics of the administration and alienation of Church property, as well as the responsibility of the administrator of the Church’s temporal property and the related canonical implications in domestic law. During the examination of the above-mentioned issues, the position of the Church (and its internal organs) with respect to situations caused by the mala gestio of the administrator of a temporal property and the related remedies available to the Church for its protection, including for obtaining compensation for any damage suffered, were carefully analyzed. The study moved from the historical analysis of the meaning of Church patrimony and its evolution over the centuries, from the Old Testament to the present. An analysis of the preparatory work of the Commission appointed to draft Book V of the 1983 Code of Canon Law made it possible to compare, and, thus, to identify the differences that existed on several issues with respect to the previous Code of Canon Law of 1917. In particular, the intervention or referral of canon law to domestic law and the Commission’s discussions regarding the resolution of certain legally complex issues (such as limitations, the moral character of the entity, canonical contracts and obligations) allowed us to acknowledge the strong connection that exists between the two legal systems, despite the fact that, as will be seen in the course of the paper, some aspects relating to certain issues are considered to be strictly canonical in nature. To answer the question raised at the beginning of this study, issues related to the administration and alienation of the Church’s temporal goods were analyzed, as well as the important innovations introduced by the 1983 Code. Particular attention was paid to the distinction between ordinary and extraordinary administration. As a consequence of this, the concept of alienation of Church property was explored, with specific reference to the topic of stable patrimony and canonical controls. These topics all converge toward the strong and debated issue of the invalidity of the canonical act (in the canonical system) executed without the license of the Ordinary and the (possible) validity in the civil law system with the related repercussions that may follow. Closely related to the topic of administration and alienation is the figure of the administrator of Church property and the liability he or she may incur in the performance of his or her actions and possible acts of mala gestio. Following the examination of the aforementioned institutions, the thesis analysed the possible scenarios in which the Church and its organs could be involved, and specifically considered the protection that the Church has to implement to defend and protect its property and assets, also taking into account the activity of the administrator and the related compensation for the damage to the latter. The paper considers, as possible legal provisions to be applied, on the one hand, canons 128 and 1281 § 3 of the 1983 Code of Canon Law, and on the other hand, the use of the recourse action governed by articles 1292 et seq. of the Italian Civil Code. It is therefore by means of these measures that the thesis intends to provide possible solutions to any legal situation in which the entity and its organs may be involved.
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MORELLI, DARIO. "LA PROPAGANDA DI CARATTERE RELIGIOSO NEI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233995.

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Abstract:
This work's focus is on the religious propaganda - as referred to by Article 19 of the Italian Constitution – through audiovisual and radio media services in Italy. In order to assess whether a specific regulation would be useful to be implemented in Italy in respect of the religious propaganda by the abovementioned means, this works intends to identify the concept of “religious broadcasting” via radio and TV from an Italian law standpoint. The final part of the work analyses regulations in force in certain foreign countries in respect of religious propaganda.
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ACQUAVIVA, ANNA. "Gli Edifici e i luoghi del culto tra Stato, Chiesa cattolica e confessioni di minoranza." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1111.

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Abstract:
La tesi riguarda complessivamente il trattamento giuridico degli spazi dedicati al culto delle confessioni religiose, tutti meritevoli di essere favoriti come luoghi di libertà, nonostante il diritto civile si occupi solo di "edifici destinati all’esercizio pubblico del culto cattolico", e delle relative pertinenze. La parte iniziale, oltre a citare le innumerevoli definizioni di dottrina e di giurisprudenza per l’individuazione di tali spazi, ripercorre la genesi storica e normativa dell’istituto. Se per la Chiesa cattolica vi sono da sempre "edifici" ben identificati, per altri gruppi religiosi, considerata la variegata pratica cultuale espletata, risulta più appropriato riferirsi ad onnicomprensivi “luoghi per il culto”: il loro trattamento giuridico è divenuto sempre più egalitario rispetto agli “edifici” cattolici, soprattutto grazie ai molteplici interventi della Corte costituzionale, che ha giudicato incostituzionali le leggi regionali sul finanziamento dell’edilizia di culto, richiedenti un’”intesa” (art. 8 della Cost.) alle confessioni destinatarie del contributo. Vi è inoltre uno studio dei “luoghi sacri” per il diritto canonico, e della loro destinazione al culto, menzionata dall’art. 831 cod. civ., con riferimenti alla proprietà e alla loro natura giuridica. Va poi considerato il problema della pianificazione urbanistica, in quanto gli attuali piani di organizzazione del territorio, non si adeguano totalmente alle nuove esigenze religiose. L’ultima parte è dedicata alle “pertinenze” di culto, che sono legate funzionalmente all’edificio principale e soggette al medesimo regime normativo. Nelle conclusioni si evidenzia la necessità di una “Legge generale sulla libertà religiosa”, in quanto la disponibilità di edifici di culto, come un aspetto della libertà individuale di religione, nella sua dimensione collettiva di esercizio associato del culto, va garantita non da singole e sporadiche intese, bensì da una legge applicabile a tutte le confessioni.
The argument concerns the legal treatment of the space devoted to the worship of religious denominations, all deserve to be favored as places of freedom, despite the civil law only deal with to public buildings for Catholic worship, and related appliances. The initial part, in addition to citing the many definitions of doctrine and jurisprudence for the detection of these spaces, traces the genesis and history of the legislation. If the Catholic Church there have always been "Buildings" clearly marked, for other religious groups, given the varied practice of worship performed, it is more appropriate to refer to inclusive "places for worship": their legal treatment has become more and more egalitarian than the "buildings" Catholics, largely due to multiple interventions by the Constitutional Court, which has held unconstitutional laws on the financing of regional worship, applicants' "Intese" (Article 8 of the Constitution) the confessions of the target contribution. There is also a study of "sacred places" to the canon law, and their devotion to the destination mentioned by. 831 cod. civ., with references to the property and their legal nature. It should also be considered the problem of urban planning, as the current plans of organization of territory, not completely adapt to the new demands of religion. The last part is devoted to "appliances" of worship, which are functionally linked to the main building and subject to the same regulatory regime. The findings highlighted the need for a "General Law on Religious Freedom", as the availability of places of worship, as an aspect of individual freedom of religion, in its collective pursuit of the cult involved, it should be guaranteed not by individual and sporadic “Intese”, but by a law applicable to all denominations.
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Decimo, Ludovica. "La disciplina giuridica della destinazione al culto degli edifici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422833.

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Abstract:
La ricerca si incentra sullo studio statuto giuridico degli edifici di culto, ponendo particolare attenzione anche alle evoluzioni della fenomenologia religiosa della società  contemporanea. Gli edifici di culto, per la loro particolare destinazione, assumono una rilevante funzione sociale e religiosa, la cui promozione e tutela è assicurata dall'ordinamento attraverso le limitazioni di pubblici poteri e delle facoltà  connesse al diritto di proprietà, nonché la predisposizione di una particolare disciplina giuridica. La destinazione cultuale concorre alla costruzione di un complesso regime giuridico dell'edificio di culto, il quale è frutto della stratificazione delle fonti giuridiche unilaterali e pattizie e delle norme religiose. L'individuazione di soluzioni giuridiche che soddisfino le esigenze cultuali e che promuovano il concreto esercizio della libertà  di culto costituisce uno dei principali obiettivi dell'attività  del legislatore e del giurista. Il pluralismo religioso dell'attuale società  impone all'interprete una costante rilettura delle norme giuridiche e costituzionali relative ai luoghi di culto nonché l'individuazione di nuovi strumenti giuridici, anche di natura negoziale, al fine di garantire l'effettivo esercizio della libertà  religiosa.
The research focuses on study of "legal status" of religious buildings, with particular attention to the evolution of the religious phenomenology of contemporary society. Religious buildings, due to their particular purpose, assume a significant social and religious function, whose promotion and protection is ensured by law through the limitations of public powers and the faculties connected with the right of property, as well as the provision of a particular discipline legal. The destination for worship contributes to the construction of a complex legal regime of the religious building, which is the result of the stratification of unilateral juridical sources and agreements and religious norms. The identification of juridical solutions that satisfy the cultural needs and that promote the concrete exercise of freedom of worship is one of the main objectives of the activity of the legislator and the jurist. The religious pluralism of the society imposes to the interpreter a constant re-reading of the juridical and constitutional norms relative to places of worship as well as the identification of new juridical instruments, also of a negotiating nature, in order to guarantee the effective exercise of religious freedom.
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