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1

Cammarosano, Paolo. "I notai nella cultura medievale italiana." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 719–36. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16907.

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Abstract:
L’autore spiega come l’importanza dei notai in ambito urbano (un ambito che dal punto di vista culturale era dal secolo XII dominante rispetto ai territori) fosse molto superiore alla loro presenza numerica, che ruotava intorno al 4% della popolazione cittadina. Questa importanza derivava dal fatto che l’intervento notarile era imprescindibile nella redazione sia degli atti privati che delle scritture delle pubbliche amministrazioni. Poiché l’ascesa al notariato era principalmente il fatto di maestri artigiani, così l’acquisizione della professione notarile era il vertice di una doppia mobilità sociale, dall’acquisizione della maestranza artigiana, partendo normalmente dal discepolato, al passo successivo del notariato. Imprescindibile per questo passo era la padronanza della lingua latina, unica ammessa alla scrittura. Da questa padronanza i notai potevano ascendere a ruoli pubblici importanti e alla confezione di opere letterarie e scientifiche, dove il loro peso fu molto superiore a quel 4%. L’autore illustra il paesaggio di queste scritture e dell’epoca d’oro degli anni 1240-1340 circa.
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Podeszwa, Paweł. "D. Kotecki, Con Gesù nella barca (Mc 4,35–41; 6,45–52; 8,13–21). Contributo allo studio del discepolato nel Vangelo di Marco, Toruń 2015, ss. 334." Teologia i Człowiek 35, no. 3 (February 28, 2017): 227. http://dx.doi.org/10.12775/ticz.2016.039.

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3

Piwowar, Andrzej. "Wierność w czasie próby (Syr 2,1-6)." Verbum Vitae 11 (January 14, 2007): 99–126. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1430.

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Abstract:
Il primo capitolo del Libro del Siracide e dedicato alla Sapienza. Dopo la presentazione della Sapienza, il Saggio invita il suo discepolo/lettore ad acquistarla e a praticarla nella vita. Ben Sira, pero, non e idealista, percio mostra agli adepti della sua scuola le tentazioni, le difficołta e le prove che li aspettano sui sentieri della Sapienza. A questo tema viene dedicato il brano di Sir 2,1-6 che abbiamo intitolato "La fedelta durante la prova".Nella prima parte del suo poema (Sir 2,1-3), il Siracide da al suo discepolo/lettore che vuole avvicinarsi al Signore quattro consigli che riguardano la sua vita spirituale (Sir 2, 1b-2) e poi al tri due che si riferiscono al suo rapporto con Dio (2,3a). Il discepolo potra superare ogni prova soltanto se sara legato al Signore e sara costante. Per incoraggiare il suo discepolo, Ben Sira, in 2,3b, gli presenta il premio per la sua fedelta, cioe la sua crescita nella Sapienza alla fine dei suoi giomi.In Sir 2,4 inizia la seconda parte de l poema, che ha una struttura concentrica, sulla fedelta durante la prova. Ben Sira in modo particolare approfondisce il senso intero della prova. Nel versetto 5 il Maestro introduce un elemento nuovo nel suo insegnamento sulla fedelta durante la prova: una motivazione religiosa delia prova stessa. La metafora dell'oro che viene purificato nel fuoco serve al Siracide a mostrare che come nel fuoco si purifica il metallo, cosi Dio nel crogiuolo delia prova, che viene chiamata umiliazione, monda gli uomini che ama. Il discepolo puo crescere e maturare soltanto superando le prove. Cosi la prova diventa una possibilita di crescita nelia Sapienza.
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Bellucci, Nikola D. "Theophrasti de Animi Defectione et de Nervorum Resolutione. Una prima traduzione italiana." Helmántica 67, no. 198 (January 1, 2016): 9–21. http://dx.doi.org/10.36576/summa.45287.

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Rosik, Mariusz. "Władza przekazana uczniom (Mt 28,16-20)." Verbum Vitae 14 (December 14, 2008): 109–34. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1481.

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Abstract:
Sembra ovvio, che alla fine del suo vangelo (Matt 28,16-20) Matteo allude al suo inizio (Matt 1-2). I paralellismi sono sia di carattere letterario, sia quello tematico (il dominio di Dio, la presenza di Dio nel mezzo del suo popolo, l'incontro personale con Gesu, l'adorazione di Gesu e il motivo di Galilea). Uno dei temi principali e il tema del potere esercitato dai discepoli. Cristofania descritta da Matteo serve all'edificazione della Chiesa, che si compone dai discepoli di Gesu. Le analisi fatte dall'autore conducono alla conclusione, che il vero discepolo di Gesu deve essere la persona, che si sottomette al dominio di Dio i rimane sempre nella sua presenza, la persona che ci tiene tanto all'incontro personale con il suo Maestro e si dirige verso "Galilea"- il luogo simbolico, segnato da Cristo Risorto, dove il discepolo deve ,,fare altri discepoli" tramite l'insegnamento e il battesimo.
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Malavasi, Giulio. "Orosio discepolo di Agostino? L’influenza di Girolamo nel Liber Apologeticus." Augustinianum 55, no. 1 (2015): 113–36. http://dx.doi.org/10.5840/agstm20155515.

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7

Hochstrasser, T. "Samuel Pufendorf Discepolo di Hobbes: Per una reinterpretazione del giusnaturalismo moderno." German History 11, no. 1 (January 1, 1993): 99–100. http://dx.doi.org/10.1093/gh/11.1.99.

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Lutz, Bruno. "Intervenciones políticas. Un sociólogo en la barricada." Revista de El Colegio de San Luis 8, no. 16 (September 11, 2018): 371. http://dx.doi.org/10.21696/rcsl9162018898.

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Abstract:
Esta obra compilada bajo la dirección de Pierre Bourdieu tiene como finalidad restituir lo que fue el “motor” de sus investigaciones intelectuales. Asimismo, “Intervenciones políticas” reúne textos poco conocidos y algunos inéditos, así como entrevistas y llamamientos. Este material diverso producido en más de tres décadas nos muestra que el sociólogo francés no era indiferente a la miseria del mundo. Thierry Discepolo, corresponsable de la edición en español junto con Frank Poupeau, se esmeró para dar a conocer “los basamentos de una obra surgida de un trabajo que jamás se ha desvirtuado de los sobresaltos de la historia social y política”.
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Crocco, Massimiliano. "Pensare la Croce: Jurgen Moltmann ed Edith Stein." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 4, no. 2 (August 22, 2021): 74–83. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v4i2.27975.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio è quello di accostare la mistica della croce attraverso il vissuto di Edith Stein e il pensiero del teologo protestante tedesco Jürgen Moltmann. Si cercherà di far vedere come la Stein visse la sua esperienza interiore della croce, come discepola del Crocefisso, sulla scia dei grandi mistici che la ispirarono, come Teresa D’Avila e Giovanni della Croce. D’altra parte, c’è il pensiero realista di Moltmann, il quale vede nel cammino della croce e nel Crocefisso una esperienza difficile da essere accettata dall’uomo moderno, ma che la Stein ha portato alle ultime conseguenze. Edith Stein ha fatto sua l’esperienza della croce nel vissuto storico del conflitto europeu del suo tempo.
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Giardina, Andrea. "Il maestro, il discepolo e gli altri maestri : un percorso nella storia romana." Anabases, no. 10 (October 1, 2009): 61–73. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.631.

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Palmisano, Maria Carmela. "Studio delle immagini e delle metafore sul timore del Signore in Ben Sira." Bogoslovni vestnik 79, no. 4 (2019): 891–907. http://dx.doi.org/10.34291/bv2019/04/palmisano.

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Abstract:
L'articolo presenta lo studio del timore del Signore nel libro del Siracide a partire da Sir 1 che riveste un valore programmatico nell'opera sapienziale. Il contributo presenta quattro diverse prospettive rilevate in Sir 1, secondo le quali Ben Sira presenta ai discepoli il timore del Signore. Le quattro prospettive ricorrono anche in altri passi del libro (Sir 2–51). A queste viene aggiunta in seguito una quinta, quella storica, presente solo in un testo dell'Elogio dei padri. Il contributo si sofferma ad analizzare in particolare l'aspetto simbolico e metaforico del linguaggio usato da Ben Sira per avvicinare al discepolo il timore del Signore nei suoi aspetti di bontà, bellezza, gioia e nel suo dinamismo che guida l'uomo sui sentieri dell'amore.
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FAVARO, Maiko. "Un discepolo di Giulio Camillo tra il Friuli e Treviso: Leonardo Mauro (1500-1549)." Giornale storico della letteratura italiana 188, no. 622 (April 2011): 206–23. http://dx.doi.org/10.1484/j.gsli.5.129047.

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Tartabini, Veronica. "Verso un sapere sul sacro: dal misticismo spagnolo alla ragione poetica." Bajo Palabra, no. 25 (June 14, 2021): 251–72. http://dx.doi.org/10.15366/bp2020.25.012.

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Abstract:
San Giovanni della Croce e Teresa d’Avila esercitarono la loro influenza sulle riflessioni di una delle protagoniste della filosofia spagnola del XX secolo: María Zambrano. Nel 1939, compiendo i primi passi del suo esilio in Messico, la filosofa scrisse sul grande mistico castigliano, ereditando la sua critica ad una concezione dell’uomo che possa prescindere dall’anima e dalle “viscere” dell’esistenza, dall’amore per la vita e le sue differenze, dall’unione di filosofia e poesia. In età matura, a Roma, la pensatrice malagueña scrive citando Santa Teresa e la sua visione della soggettività umana, ereditando i suoi insegnamenti per comprendere l’essere umano nella sua costante ricerca di unione con il sacro. Si tratta di una lunga tradizione di pensiero, che colloca la discepola di Ortega sulla scia dei grandi mistici spagnoli del XVI secolo.
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Geddes, Helen. "'Niccolò Bolognese ancora fu discepolo di Iacopo': the work of Niccolò dell'Arca and Jacopo della Quercia." Sculpture Journal 17, no. 1 (June 2008): 5–18. http://dx.doi.org/10.3828/sj.17.1.1.

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Laberge, Yves. "Interventions, 1961-2001. Science sociale & action politique." Canadian Journal of Political Science 37, no. 3 (September 2004): 778–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0008423904440104.

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Abstract:
Interventions, 1961-2001. Science sociale & action politique, Pierre Bourdieu. Textes choisis par Franck Poupeau et Thierry Discepolo, Collection “ Contre-feux ”, Marseille et Montréal : Lux Éditions, Agone, Comeau et Nadeau, 2002, 487 p.“ J'ai toujours pour principe de dire ce qu'il y a de plus difficile à avaler pour le public auquel je parle - ce qui est le contraire de la démagogie. ” (Bourdieu, 2002 [1989] : 74). Cette devise véhémente résume éloquemment l'esprit de cet ouvrage colossal de plus de 80 entretiens, conférences et articles, rapports et documents d'archives, tous écrits (ou quelquefois co-rédigés) par le sociologue Pierre Bourdieu (1930-2002). La plupart de ces textes étaient initialement parus dans diverses revues, françaises ou étrangères (et même au Japon), et à l'occasion dans Les Actes de la recherche en sciences sociales, revue dont Bourdieu a été le fondateur en 1975. Or, presque aucun de ces textes choisis n'était jusqu'ici disponible sous forme de livre, ce qui rendra son contenu pratiquement inédit.
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Pazzini, Massimo. "Le strade della terra di Israele. Itinerario in Terra Santa di un discepolo anonimo del Nachmanide (XIII secolo)." Liber Annuus 60 (January 2010): 253–72. http://dx.doi.org/10.1484/j.la.4.3013.

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Casella, Federico. "Platone e il vegetarianismo nel Timeo." PLATO JOURNAL 21 (January 28, 2021): 111–24. http://dx.doi.org/10.14195/2183-4105_21_8.

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Abstract:
L’articolo analizza la descrizione della natura delle piante e la tacita giustificazione del vegetarianismo fornite da Platone nel Timeo. Tale pratica alimentare sembra assumere un’utilità esclusivamente fisiologica: potrebbe darsi che Platone si fosse opposto a quanti professavano il vegetarianismo in qualità di mezzo necessario per purificare l’anima e per raggiungere la felicità, come gli orfici, i pitagorici, Empedocle ma anche il suo discepolo Senocrate. Attraverso il particolare valore attribuito a una dieta vegetariana, Platone priva di validità la pretesa degli altri filosofi: solo lo studio delle idee permette di ottenere la felicità. Abstract. The aim of this paper is to analyse Plato’s description of plants and his tacit justification of vegetarianism in the Timaeus. This practice seems to possess exclusively a physiological relevance: I argue that Plato is opposing the idea of vegetarianism as a superior way to purify one’s soul and achieve happiness, how it was being professed by the Orphics, the Pythagoreans, Empedocles, and even by his disciple Xenocrates. In the Timaeus, with the justification of vegetarianism only for physiological purposes, Plato is discrediting other philosophers’ conception of vegetarianism and perfect life: only the study of the noetic world grants ultimate happiness.
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Stasiak, Sławomir. "Jaki ma być nasz stosunek do władzy?" Verbum Vitae 14 (December 14, 2008): 153–72. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1486.

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Abstract:
Le Lettere Pastorali, come risulta gia dal titolo, contengono un certo numero delie istruzioni che riguardano la vita delle comunita ecclesiastiche a Efeso e sull'isola di Creta. Tra questi indizi troviamo anche quelli che riguardano il comportamento verso le autorita civili (l Tm 2,2; Tt 3,1). Queste devono essere rispettate ma sotto la condizione di compiere il loro dovere, cioe garantiscono la convivenza pacifica di tutti i cittadini. La chiesa primitiva fu consapevole del funzionamento delle istituzioni dello stato, tra questi la schiavitu (cf. Tt 2,9-10; 1 Tm 6, 1-2). In testi soprannominati non abbiamo trovato l'accentazione di quel fatto, ma soltanto le indicazioni per i cristiani che anche nello stato di schiavitu devono annunziare al mondoGesu Cristo. Un altro tema che riguarda il potere e il comportamento nel raduno dei cristiani. Per questa volta si tratta del potere d'insegnare.Dall'analisi di 1 Tm 2,11-14 risulta che ił comportamento della donna che ascolta, impara e poi parla, e "un atteggiamento tipico" del discepolo. Invece il comportamento del uomo che insegna e guida la comunita, e ''un atteggiamento tipico" del maestro. Tutto questo ha un collegamento stretto con Unico Sovrano( cf. 1 Tm 6, 15-16) e con il Suo regno (2 Tm 4,2.18) che raggiungera la pienezza la fine dei tempi.
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Hochstrasser, T. "Book Reviews : Samuel Pufendorf Discepolo di Hobbes: Per una reinterpretazione del gius naturalismo moderno. By Fiammetta Palladini. Bologna: Societa editrice il Mulino. 1990. 297 pp. L.34.000." German History 11, no. 1 (February 1, 1993): 99–100. http://dx.doi.org/10.1177/026635549301100114.

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Edo, Pablo. "Zbigniew GROCHOWSKI, Il discepolo di Gesù nell’ora della prova (Gv 18–19), luogo di rivelazione del maestro, Lublin: Wydawnictwo KUL, 2015, 556 pp., 17 x 24, ISBN 978-83-8061-096-." Scripta Theologica 48, no. 1 (April 4, 2016): 228. http://dx.doi.org/10.15581/006.48.4878.

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Edo, Pablo. "Zbigniew GROCHOWSKI, Il discepolo di Gesù nell’ora della prova (Gv 18–19), luogo di rivelazione del maestro, Lublin: Wydawnictwo KUL, 2015, 556 pp., 17 x 24, ISBN 978-83-8061-096-5." Scripta Theologica 48, no. 1 (April 4, 2016): 227. http://dx.doi.org/10.15581/006.48.4877.

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Dziuba, Andrzej F. "Congregazione per il Clero, Una vocazione, una formazione, una missione. Il cammino discepolare del presbitero nel 50-mo anniversario del „Optatam Totius” e della „Presbyterorum Ordinis. Atti del Convegno, LEV, Città del Vaticano 2016,ss. 242." Teologia i Człowiek 39, no. 3 (September 19, 2017): 237. http://dx.doi.org/10.12775/ticz.2017.039.

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Lauritzen, Frederick. "Psello discepolo di Stetato." Byzantinische Zeitschrift 101, no. 2 (January 2009). http://dx.doi.org/10.1515/byzs.2008.020.

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"Samuel Pufendorf discepolo di Hobbes." Philosophical Books 37, no. 3 (July 1996): 171–74. http://dx.doi.org/10.1111/j.1468-0149.1996.tb02540.x.

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Marconi, Maurizio. "Compararazione dei manoscritti del Kitāb inšā’ al-dawā’ir." El Azufre Rojo, no. 5 (May 29, 2018). http://dx.doi.org/10.6018/azufre.332361.

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Abstract:
Continuazione della edizione Kitāb inšā’ al-dawā’ir.Tabella confrontando il Il più antico manoscritto Manissa (conservato presso la biblioteca di Manissa in Turchia, risale all’anno 655 dall’Egira, quindici anni dopo la morte dell’autore, ed è stato redatto da Muḥammad ibn ʿAbd al-Ḫāliq al-Anṣārī direttamente dalla copia autografa che era in possesso di al-Ḥabašī) con altri tre manoscritti “storici” del libro: il manoscritto Veliyuddīn 1686, scritto a Qunya nell’anno 667 dall’Egira, da un discepolo di Ṣadruddīn al-Qunawī; il manoscritto University A4408, scritto nell’anno 748 dall’Egira, che contiene però solo alcuni estratti tratti da un originale; ed il manoscritto Bayazid 3750, copiato ad Aleppo nell’anno 782 dall’Egira da un originale. E comparando con l’edizione di H.S. Nyberg del 1919 3, ripresapoi da P. Fenton e M. Gloton nel 1996 4, si basa essenzialmente su un manoscritto conservato a Uppsala e redatto nell’anno 770 dall’Egira e su cinque manoscritti conservati a Berlino e redatti in epoche successive; ma che si basa su manoscritti spesso tardivi e, per sua stessa ammissione, pieni di errori, si riscontrano più di ottanta differenze, alcune delle qualicambiano diametralmente il senso del testo.
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Rosen, Mark. "Mark Rosen. Review of "I grandi bronzi del Battistero: L’arte di Vincenzo Danti, discepolo di Michelangelo" by Charles Davis and Beatrice Paolozzi Strozzi." caa.reviews, August 20, 2008. http://dx.doi.org/10.3202/caa.reviews.2008.83.

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Rodríguez, Gonzalo Herranz. "La deontología médica desde la tradición hipocrática al Cristianismo." Medicina e Morale 59, no. 3 (June 30, 2010). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2010.211.

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Abstract:
L’obiettivo fondamentale di questo articolo è quello di confrontare due versioni del giuramento di Ippocrate: quello famoso pagano e il “Giuramento secondo Ippocrate per come dovrebbe essere prestato da un cristiano”, pressocché sconosciuto. L’atteggiamento dei primi cristiani verso la medicina è stata guidata dalla loro memoria viva di Gesù, che, come guaritore e consolatore, non ha mai negato il suo aiuto ai malati, non solo ebrei, ma anche samaritani o pagani. I primi medici cristiani, di conseguenza, non ponevamo i pazienti in una posizione preferenziale, e quindi erano in grado di sviluppare una sintesi specifica di abilità professionale, di amore fraterno e il senso salvifico della sofferenza. Essi hanno risposto alla malattia umana non con esorcismi e magia, ma con la medicina e con un’etica medica sorprendentemente “moderna”. La versione cristiana del Giuramento presenta, nonostante l’accoglienza alla lettera di molti principi del giuramento pagano, alcune novità rivoluzionarie. La sostituzione nel giuramento alle divinità pagane con l’invocazione a Dio Padre e la dichiarazione di “non mentire” pone la nuova formula in una prospettiva di trascendenza e l’eternità. L’alleanza tra maestro e discepolo con l’aggiunta dei propri doveri di aiuti finanziari e dipendenza pratica si è mutata in un aperto riconoscimento del reciproco rispetto tra insegnante e studente. Nel nuovo contesto, l’essere posseduti da una forte vocazione professionale, diventa l’unico requisito per l’accesso all’apprendimento dell’arte medica. Ora la lealtà verso il paziente ha la precedenza sulla sottomissione al maestro: il corporativismo medico è bandito. La versione cristiana omette anche la la “clausola chirurgica”, così che le vecchie barriere alla pari dignità di tutte le specialità mediche sono state rimosse. In considerazione di questi e di altri valori del Giuramento cristiano, l’autore si rammarica della quasi universale ignoranza di questo importante documento, e della scarsità di studi dedicato alla sua storia e ai suoi contenuti. Il confronto delle due versioni, pagana e cristiana, aiuta a comprendere l’impatto emotivo e permanente che i medici cristiani dell’antichità hanno determinato all’etica della medicina. ---------- The basic aim of this article is to compare two versions of the Hippocratic Oath: the famous pagan one and the almost unknown “Oath according to Hippocrates in so far as a Christian may swear it”. The attitude of early Christians toward medicine was guided by their lively remembrance of Jesus, who, as healer and comforter, never denied his help to the sick, not only Jews, but also Samaritans or Pagans. Early Christian physicians, in consequence, placed patients without discrimination in a preferential position, and so they were able to develop a specific synthesis of professional prowess, brotherly love and a redemptive sense of suffering. They responded to human disease not with exorcisms or magic, but with medicine and with a surprisingly “modern” medical ethics. The Christian version of the Oath introduces, despite its literal acceptance of many tenets of the Pagan Oath, some revolutionary novelties. The substitution of the swearing by the pagan deities for the invocation to God the Father and the declaration “I lie not” places the new formula in a perspective of transcendence and eternity. The old covenant between master and disciple with its added duties of financial help and practice dependence is changed to an open recognition of mutual respect between teacher and student. In the new circumstances, to be possessed by a strong professional calling becomes the only requirement for access to the medical art’s learning. Now loyalty to the patient takes precedence over submissiveness to the master: medical corporativism is banished. The Christian version omits also the “surgery clause”, so the old barriers to the equal dignity of all medical specialties are removed. In view of these and other values of the Christian Oath, the author regrets the almost universal ignorance surrounding this important document, and the scarcity of studies devoted to its history and contents. All the same, the comparison of both versions, Pagan and Christian, of the Oath helps to understand the impressive and permanent impact that Christian physicians of the Antiquity brought about to the ethics of medicine.
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