Academic literature on the topic 'Disfunzioni del pavimento pelvico'

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Journal articles on the topic "Disfunzioni del pavimento pelvico"

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Gianneo, E., P. Belvisi, S. Cappoli, G. Conti, M. G. Rizzuti, and G. C. Comeri. "Incontinenza Urinaria Ed Elettrostimolazione Funzionale Del Pavimento Pelvico." Urologia Journal 57, no. 4 (August 1990): 467–70. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700416.

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Bortolami, A. "Riabilitazione del pavimento pelvico per i sintomi del basso tratto urinario." EMC - Medicina Riabilitativa 17, no. 4 (January 2010): 1–20. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(10)70197-8.

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Liguori, P., and R. Ripoli. "REPAIR OF POSTERIOR VAGINAL WALL DEFECTS WITH PELVICOL™ IMPLANT ANCHORED TO ILIOCOCCYGEUS." Urogynaecologia 20, no. 1 (July 1, 2010): 13. http://dx.doi.org/10.4081/uij.2006.1.13.

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Abstract:
Pelvic floor prolapse is a frequent condition in the female population, inevitably deemed to increase with the population average age increase. If quality of life of women suffering from pelvic prolapse is investigated, the impact of symptoms may result dramatic, causing psychological, relational, sexual, working problems. Posterior vaginal wall defects are classified as rectocele and enterocele. Rectocele means hernia or protrusion of the anterior wall of rectum in vagina, such condition being determined both by softening of posterior vaginal wall and by damaging of lateral insertions of the vagina to the pelvic wall. RIASSUNTO Il descensus del pavimento pelvico è una condizione frequente nella popolazione femminile, destinata inevitabilmente ad aumentare con l’aumento dell’età media della popolazione. Se si indaga sulla qualità della vita delle donne affette da descensus pelvico, risulta che l’impatto dei sintomi può essere drammatico, creando problemi psicologici, relazionali, sessuali ed occupazionali. I difetti della parete vaginale posteriore vengono classificati come rettocele ed enterocele. Per rettocele s’intende l’ernia o protrusione della parete anteriore del retto in vagina, tale condizione può essere determinata sia da un’attenuazione della paAim of the study is to use a surgical technique for the treatment of posterior vaginal wall defects and a type of prosthetic material that solves the pathology, being in the meanwhile the least invasive as possible, not having high costs and not leaving physical and/or psychological invalidating problems. In the choice of the type of surgical intervention to be carried out for the correction of an anatomical and/or functional defect is necessary to carefully evaluate the impact that this intervention may cause to women’s life and - as the evidencebased medicine imposes - it is necessary to evaluate the adequacy of medical interventions as to the possibility that they offer to promote or regain health. The surgical technique used foresees a transversal incision of the posterior vaginal wall at the rima vulvae with detachment of the vagina and exposure of the rectovaginal septum up to the posterior fornixes. Exposing the ischial spine, a Vicryl point is given bilaterally 1 cm forward and upward to the spine itself. Thus the PelvocolTM tape is fixed with the same thread that consequently anchors the wall of the vaginal fundus, De Lancey II-III point. With this technique the musculi levatoris ani are not medialized, there are no sutures in the vagina, thus guaranteeing a normal anatomy and a normal vaginal axis, avoiding the onset of dyspareunia and pain in the sacral region, as a consequence of the traditional posterior colporrhaphy or the suspension correction to the ligamentum sacrospinalis. rete vaginale posteriore che da un danneggiamento delle inserzioni laterali della vagina alla parete pelvica. Scopo dello studio è quello di utilizzare per la cura dei difetti della parete vaginale posteriore, una tecnica chirurgica e un tipo di materiale protesico che al contempo risolva la patologia, sia il meno possibile invasivo, non abbia costi elevati e non lasci esiti invalidanti fisici e/o psichici. Nella scelta del tipo d’intervento chirurgico da effettuare per la correzione di un difetto anatomico e/o funzionale è necessario valutare attentamente l’impatto che tale intervento può avere sulla vita della donna e come c’impone la medicina basata sull’evidenza, è necessario valutare l’appropriatezza degli interventi medici in relazione alla possibilità che offrono di promuovere o recuperare il bene salute. La tecnica chirurgica utilizzata prevede un’incisione trasversale della parete vaginale posteriore a livello della rima vulvare con scollamento della vagina ed evidenziazione del setto rettovaginale fino ai fornici posteriori. Repertando la spina ischiatica, si appone un punto di vicryl bilateralmente ad 1 cm in avanti ed in alto alla spina stessa. La bendarella di Pelvicol ™ viene così fissata con lo stesso filo che conseguentemente ancora la parete del fondo vaginale, II-III punto di De Lancey. Con tale tecnica i muscoli elevatori dell’ano non vengono medializzati, non vi sono suture in vagina il chè garantisce una normale anatomia ed un normale asse vaginale evitando l’insorgenza di dispareunia e dolore in regione sacrale, quale conseguenza della tradizionale col- 14 UROGYNAECOLOGIA INTERNATIONAL JOURNAL P. LIGUORI, R. RIPOLI The utilized material is Pelvicol, a sterile, biocompatible fabric, made up of acellular collagen matrix and elastin fibres, derived from pig dermis. The correction of grade I, II and III rectocele has been rarely applied in the past due to the concern of creating an excessive reduction in the vaginal caliber with complications such as reduced vaginal capacity and dyspareunia. Our experience demonstrated that the carrying out of the above described surgical technique not only guarantees the anatomical preservation of the posterior segment, but represents an optimal repair of the pelvic statical defect. The Pelvicol implant guarantees to women the return to normal social and sexual life, so that this method is to be privileged with respect to traditional surgical techniques. However, this surgery needs a wider usage trial by other surgeons, in order to find its definite role in rectocele surgical therapy.
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Miletta, M., and F. Bogliatto. "Gestione multidisciplinare delle disfunzioni perineali in seno alla Rete di patologia del Basso Tratto ASL TO4." Working Paper of Public Health 4, no. 1 (June 15, 2015). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2015.6703.

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Abstract:
Obiettivi: Lo studio vuole descrivere e valutare il percorso assistenziale integrato all'interno della rete di patologia del Basso Tratto, offerto alle donne con disfunzione perineale. Metodologia: 44 donne sono afferite al Servizio di Perineal Care Aziendale, per diverse disfunzioni del pavimento pelvico. Dopo un bilancio di salute perineale, è stato pianificato un percorso riabilitativo evidence based. L’efficacia del Percorso assistenziale viene misurata con il confronto di parametri clinici prima e dopo il ciclo, l’eventuale accesso al secondo livello di cure e l’indice di soddisfazione delle pazienti (questionario di gradimento). Risultati: Dopo 4-6 mesi di trattamento riabilitativo con l’ostetrica, 35 donne su 44 hanno conseguito migliori indici di performance muscolare perineale, tra queste 7 sono state gestite in maniera integrata con il secondo livello di cure di specialisti in Rete; 36 donne su 44 hanno rilevato miglioramento della sintomatologia e la totalità delle donne coinvolte hanno indicato grado di soddisfazione molto alto. 4 pazienti hanno abbandonato il percorso per motivi personali. Conclusioni: L’offerta attiva di un Servizio di Perineal Care con gestione assistenziale in Rete multidisciplinare consente il perseguire di un importante obiettivo di salute femminile.
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Dissertations / Theses on the topic "Disfunzioni del pavimento pelvico"

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AGOSTINI, MASSIMILIANO. "La Neuromodulazione sacrale nelle disfunzioni del pavimento pelvico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/673.

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Abstract:
La disfunzione vescico-uretrale rappresenta un importante problema nella pratica medica quotidiana a causa dei disturbi psicologici, i costi sociali e l’elevato impatto sulla qualità di vita. Recentemente, la neuromodulazione sacrale, cioè la stimolazione elettrica dei nervi sacrali, sembra rappresentare un’alternativa nei casi di iperattività vescicale idiomatica resistente alla terapia medica. Il meccanismo di azione è soltanto parzialmente noto, ma sembra coinvolgere la modulazione nel midollo spinale per via della stimolazione degli interneuroni inibitori. La prima tappa è rappresentata da un test di prova (PNE test). Comprende l’applicazione di un elettrodo monopolare temporaneo quale test diagnostico per determinare la sede migliore per l’impianto e per verificare, dopo un periodo di applicazione della neuromodulazione di 7-14 giorni la risposta clinica. Se il test di simulazione è efficace, viene impiantato un elettrodo quadripolare connesso ad un neuromodulatore definitivo. L’iperattività vescicale idiopatica rappresenta la principale indicazione per questa tecnica. I pazienti che hanno le minori probabilità di beneficiare da questa procedura sono coloro con lesioni spinali complete o quasi complete, mentre le lesioni spinali incomplete sembrano rappresentare una potenziale indicazione. Questa tecnica è attualmente indicata anche nei casi di ritenzione cronica non ostruttiva e nella sindrome del dolore pelvico cronico. Quando si effettua la selezione, oltre tre quarti dei pazienti hanno mostrato una risposta clinicamente significativa con una riduzione di almeno 50% nella frequenza di episodi di incontinenza, ma i risultati variano in base alla metodica di valutazione di ciascun Autore. Dal punto di vista economico, l’investimento iniziale per l’apparecchiatura è ammortizzato nel medio termine dalla riduzione dei costi legati alla disfunzione delle basse vie urinarie. Infine, questa tecnica richiede un attento follow-up ed adattamenti dei parametri elettrici per ottimizzare l’equilibrio tra i sistemi neurologici
Vesico-urethral dysfunction is a major problem in daily medical practice due to its psychological disturbances, its social costs and its high impact on quality of life. Recently, sacral neuromodulation, namely the electrical stimulation of the sacral nerves, appears to have become an alternative for radical bladder surgery particularly in cases of idiopathic bladder over¬activity. The mechanism of action is only partially understood but it seems to involve a modulation in the spinal cord due to stimulation of inhibitory interneurons. Temporary sacral nerve stimulation is the first step. It comprises the temporary application of neuromodulation as a diagnostic test to deter¬mine the best location for the implant and to control the integrity of the sacral root. If test stimulation is successful, a permanent device is implanted. This procedure is safe in experienced hands. So-called idiopathic bladder overactivity still the major indication for this technique. Patients not likely to benefit from the procedure were those with complete or almost complete spinal lesions, but incomplete spinal lesions seemed to be a potential indication. This technique is now also indicated in the case of idiopathic chronic retention and chronic pelvic pain syndrome. When selection is performed, more than three-quarters of the patients showed a clinically significant response with 50% or more reduction in the frequency of incontinent episodes, but the results vary according to the author’s mode of evaluation. From the economic point of view, the initial investment in the device is amortized in the mid-term by savings related to lower urinary tract dysfunction. Finally, this technique requires an attentive follow-up and adjustments to the electric parameters so as to optimize the equilibrium between the neurological systems
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FALCONI, GABRIELE. "Relazione tra disfunzioni del pavimento pelvico femminile e attività lavorativa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1058.

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Abstract:
Le disfunzioni del pavimento pelvico femminile (DPPF) sono purtroppo molto diffuse e possono compromettere la salute e/o peggiorare la qualità di vita delle donne. La spesa sanitaria per le DPPF supera la spesa per l’osteoporosi, per i tumori ginecologici e della mammella; infatti l’incidenza delle più comuni DPPF sulla popolazione femminile è molto elevata (30% per il prolasso genitale, 22% per l'incontinenza urinaria, 12% per l’incontinenza fecale e 20% per i disordini della defecazione). Nonostante ciò e sebbene la necessità di investigare il rapporto tra DPPF e attività lavorative sia stata evidenziata da diversi autori, in pratica non esistono studi sufficientemente approfonditi su questo argomento. Le difficoltà nell’analisi della patofisiologia è dovuta ai molteplici fattori eziologici. L’International Pelvic Floor Dysfunction Society ha pianificato il presente lavoro multicentrico con lo scopo di studiare sia gli effetti del lavoro sulle DPPF, sia gli effetti delle DPPF sul lavoro, confrontando il rischio lavorativo con gli altri fattori di rischio conosciuti. Questa tesi contiene i primi risultati dell’IPFDS Work-Related DPPF Multicenter Study su una popolazione italiana di lavoratrici. Oltre ad aver rilevato la correlazione tra il carico di lavoro movimentato manualmente (CLMM) e lo sviluppo di DPPF, sono state evidenziate altre importanti associazioni che giustificano ulteriori indagini. Il CLMM si correlava anche alla severità delle DPPF mentre la stazione prevalentemente assunta sul luogo di lavoro non era un fattore di rischio per DPPF, ma ne peggiorava l’impatto sull’attività lavorativa avvertito dalla donna.
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DATI, STEFANO. "Mesh sintetica vs biosintetica: studio comparativo nel trattamento dei prolassi genitali severi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/931.

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Abstract:
L’autore, dopo una breve esposizione sulle strutture anatomiche di supporto del pavimento pelvico e sulla fisiopatologia ed eziopatogenesi del prolasso genitale, enfatizza l’utilizzo di materiali protesici nel loro trattamento chirugico. Evidenzia le indicazioni nella terapia sostitutiva fasciale e l’evoluzione dei diversi materiali utilizzati, elencandone caratteristiche e limiti. Esamina dettagliatamente le complicanze mesh-related, la loro prevenzione e gestione. Nello studio comparativo condotto su 158 pazienti, affette da prolassi severi, verifica i risultati confrontando materiali dalle diverse proprietà fisico-chimiche attraverso 2 procedure chirurgiche con accesso transvaginale. Le pazienti selezionate e divise in 2 gruppi sono state sottoposte a scrupoloso work-up uroginecologico preoperatorio e follow-up a 3-6-12-24 mesi. Conclude riportando gli esiti anatomici e funzionali delle 2 procedure e gli effetti sulla qualità di vita deducendone alcune considerazioni, legate all’utilizzo dei materiali protesici nella correzione dei difetti del pavimento pelvico.
After providing a brief outline of both the anatomical support structures of the pelvic floor and the pathophysiology and etiopathogenesis of genital prolapse, the Author emphasises the use of prosthetic materials in prolapse surgery. The indications for fascial replacement are described and the evolution of the different materials used is discussed, including their characteristics and constraints. Mesh-related complications, as well as their prevention and management, are examined in detail. In the comparative study of 158 female patients with severe prolapse, the results are verified by comparing two transvaginal procedures using materials with different physical-chemical properties. The patients selected were divided into 2 groups and underwent a thorough preoperative urogynecological work-up as well as a follow-up at 3, 6, 12, and 24 months. In conclusion, the anatomical and functional outcomes of both procedures and the effects on the quality of life are reported. Some considerations are drawn concerning the use of prosthetic materials in the repair of pelvic floor defects.
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Del, Forno Simona <1984&gt. "Terapia riabilitativa del pavimento pelvico in donne con endometriosi profonda infiltrante e dispareunia: studio prospettico randomizzato controllato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9159/1/del%20forno_tesi%20dottorato.pdf.

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Abstract:
L’obiettivo primario di questo studio prospettico randomizzato controllato è stato valutare gli effetti della terapia riabilitativa del pavimento pelvico in donne con endometriosi profonda e dispareunia superficiale in termini di modificazioni dell’area dello iato pelvico, acquisita mediante ecografia transperineale, durante manovra di Valsalva. Le modificazioni dell'area a riposo e durante contrazione muscolare e la variazione della dispareunia superficiale sono stati analizzati come obiettivi secondari. Sono state arruolate donne nullipare con diagnosi clinica ed ecografica di endometriosi profonda infiltrante e dispareunia superficiale, sottoposte a fisioterapia del pavimento pelvico (gruppo di studio) o al normale iter assistenziale (gruppo di controllo). Le donne sono state sottoposte ad ecografia transperineale 3D e 4D per valutare la morfometria del pavimento pelvico a riposo, durante la contrazione muscolare e la manovra di Valsalva, misurando l’area dello iato pelvico (LHA). I sintomi dolorosi sono stati indagati mediante scala numerica (Numerical Rating Scale). Le donne del gruppo di studio sono state sottoposte a 5 sedute individuali di fisioterapia del pavimento pelvico. I sintomi e l’LHA sono stati rivalutati in tutte le donne dopo 4 mesi dalla prima visita. Ventisette donne hanno completato lo studio (17 nel gruppo di studio e 10 nel gruppo di controllo). Dopo la fisioterapia nel gruppo di studio abbiamo osservato un incremento significativamente più marcato dell'LHA durante la manovra di Valsalva, con una differenza complessiva tra i due gruppi pari al 20.7%. Inoltre nel gruppo di studio abbiamo riscontrato una riduzione significativa della dispareunia superficiale (Δ medio = –3.1 ± 2.7, P < 0.001) e del dolore pelvico cronico (Δ medio = –1.1 ± 1.9, P = 0.021). Nelle donne con endometriosi profonda la terapia riabilitativa del pavimento pelvico sembra dunque essere efficace nel migliorare la capacità di rilasciamento muscolare, valutata mediante ecografia transperinale, la dispareunia superficiale ed il dolore pelvico cronico.
The primary aim of this randomized controlled trial was to evaluate the effects of PFM physiotherapy in women with deep infiltrating endometriosis (DIE) and superficial dyspareunia in terms of pelvic floor morphometry (PFM) modifications at transperineal ultrasound during Valsalva maneuver. Modifications of PFM at rest and during pelvic floor contraction and variations of superficial dyspareunia were also analyzed as secondary outcomes. We recruited a series of nulliparous women, with clinical or sonographic diagnosis of DIE and associated superficial dyspareunia. All women underwent a first examination to assess the Levator Hiatus Area (LHA) with a 3-D/4-D transperineal ultrasound at rest, at maximum pelvic floor muscle (PFM) contraction and during maximum Valsalva maneuver; moreover pain symptoms were evaluated using a Numerical Rating Scale (NRS). Subsequently, women were randomized into 2 groups: women submitted to five individual sessions of pelvic floor physiotherapy at weeks 1, 3, 5, 8, 11 from the first examination (study group) and women submitted to normal care (control group). After 4 months from the first examination (second examination), pain symptoms and LHA were reassessed in all women. Twenty-seven women completed the study, 17 in the study group and 10 in the control group. After physiotherapy, in the study group the enlargement of LHA was significantly greater at maximum Valsalva maneuver in comparison with the control group, with a difference between the 2 groups of 20.7%. Moreover, in the study group we detected a significant reduction of superficial dyspareunia (mean Δ = –3.1 ± 2.7, P < 0.001) and chronic pelvic pain (mean Δ = –1.1 ± 1.9, P = 0.021) at second examination. In women with DIE pelvic floor physiotherapy seems to be effective in improving pelvic floor muscle relaxation, evaluated with transperineal ultrasound, superficial dyspareunia and chronic pelvic pain.
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Giammaria, Valeria. "Efficacia dell’esercizio terapeutico della muscolatura del pavimento pelvico nella prevenzione dell’incontinenza urinaria femminile durante la gravidanza e dopo il parto: revisione basata sull'evidenze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Introduzione L’incontinenza urinaria è una patologia che affligge circa 36 milioni di persone in Europa di cui, circa il 60%, è costituita da donne. I fattori di rischio per lo sviluppo di questa patologia sono molteplici e tra di essi viene inserita la gravidanza ed, in particolare, il parto vaginale. Nelle donne in gravidanza che presentano tale patologia si evidenzia una riduzione della qualità della vita (QoL) in termini di attività fisica, viaggi, relazioni sociali, salute mentale ed emotiva. Obiettivo Valutare, secondo i più recenti studi scientifici, l’efficacia dell’esercizio terapeutico della muscolatura del pavimento pelvico per la prevenzione dell’incontinenza urinaria femminile durante la gravidanza e dopo il parto. Materiali e metodi La ricerca è stata svolta sulle banche dati PubMed e Cochrane Library, servendosi del metodo P.I.C.O. . Sono state incluse nella ricerca revisioni sistematiche pubblicate negli ultimi 5 anni, in lingua inglese e che prevedessero programmi di prevenzione comprendenti esercizi di rinforzo della muscolatura del pavimento pelvico. Risultati Sono state selezionate tre revisioni sistematiche; ciascuna di esse indaga l’efficacia preventiva dell’esercizio terapeutico della muscolatura del pavimento pelvico applicato in momenti diversi della gravidanza; tutti e tre gli studi valutano positivamente l’applicazione di tale metodica per la prevenzione dell’incontinenza urinaria femminile durante la gravidanza e nel periodo successivo al parto. Conclusioni Dall’analisi dei risultati ottenuti dalle tre revisioni prese in esame, è possibile affermare l’efficacia dell’esercizio terapeutico della muscolatura del pavimento pelvico nella prevenzione dell’incontinenza urinaria femminile sia durante che dopo il parto. I limiti evidenziati negli studi analizzati, tuttavia, suggeriscono la necessità di ulteriori ricerche per valutare il reale impatto di questa metodica.
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Books on the topic "Disfunzioni del pavimento pelvico"

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Spinelli, Roberto. Riabilitazione Manuale Del Pavimento Pelvico Nella Prevenzione e Nella Terapia Delle Disfunzioni Urologiche, Ostetrico-Ginecologiche, Andrologiche. Lulu Press, Inc., 2013.

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Calvari, Igor. Esercizi per Rafforzare I Muscoli Deboli Del Pavimento Pelvico: Rafforzamento Dei Muscoli Del Pavimento Pelvico. Independently Published, 2022.

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Moricz, Judith. Salute Sessuale Degli Uomini: Come Usare I Muscoli Del Pavimento Pelvico Nelle Attività Quotidiane? Independently Published, 2017.

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Moricz, Judith. Salute Sessuale Delle Donne: Come Usare I Muscoli Del Pavimento Pelvico Nelle Attività Quotidiane? Independently Published, 2017.

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Book chapters on the topic "Disfunzioni del pavimento pelvico"

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Granata, Vincenza, Ylenia Mandato, Anna Russo, and Alfonso Reginelli. "Imaging delle disfunzioni del pavimento pelvico." In Imaging dell’Apparato Urogenitale, 175–91. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1769-6_14.

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