Academic literature on the topic 'Dispendio energetico'

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Journal articles on the topic "Dispendio energetico"

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Greco, Emanuela A., and Alessandro Pinto. "Valutazione del dispendio energetico." L'Endocrinologo 18, S1 (April 11, 2017): 40–41. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0289-z.

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Basolo, Alessio, Paola Fierabracci, and Ferruccio Santini. "Misurazione della spesa energetica mediante la camera metabolica nello studio dei fenotipi dell’obesità." L'Endocrinologo 23, no. 1 (January 12, 2022): 14–19. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-01007-y.

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Abstract:
SommarioLa capacità di modulare l’introito calorico in risposta ai cambiamenti della richiesta energetica è essenziale per la sopravvivenza dell’individuo. L’apparente spontaneità con cui decidiamo di alimentarci dipende da una complessa interazione tra percezioni visive olfattive e cognitive e il sistema nervoso centrale che integra a livello ipotalamico i segnali periferici relativi allo stato nutrizionale. La conservazione dell’equilibrio energetico può essere considerata un processo dinamico e, sotto controllo fisiologico ideale, le variazioni di un componente (spesa energetica) provocano cambiamenti compensatori biologici e/o comportamentali nell’altra parte del sistema (introito calorico) e viceversa. Nella vita di tutti i giorni un abbinamento così perfetto tra apporto energetico e dispendio energetico è difficilmente raggiungibile e il tessuto adiposo funge da deposito dinamico, proteggendo dalle inevitabili deviazioni dell’equazione di equilibrio. Recenti studi hanno dimostrato che la risposta adattativa della spesa energetica a differenti interventi dietetici (alimentazione eccessiva o restrizione calorica) identifica la presenza di due differenti fenotipi metabolici (“dissipatore” e “risparmiatore”). In questa rassegna verranno discussi i principi fondamentali dell’equazione del bilancio energetico e il loro metodo di misurazione mediante camera metabolica. Verranno inoltre descritti i due diversi fenotipi metabolici che possono indicare la propensione di un individuo a essere più o meno incline allo sviluppo dell’obesità.
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3

Poggiogalle, Eleonora, Francesco Frigerio, and Lorenzo M. Donini. "Nutrizione e ritmo circadiano: la nuova prospettiva del Time Restricted Feeding." L'Endocrinologo 23, no. 1 (February 2022): 47–51. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01035-2.

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Abstract:
SommarioNegli ultimi anni il digiuno intermittente è emerso quale approccio innovativo per promuovere il calo ponderale e migliorare lo stato di salute metabolica in contrapposizione agli interventi più convenzionali incentrati sulla restrizione calorica. Il digiuno intermittente (Intermittent Fasting) e il Time-Restricted Feeding (TRF) negli animali (anche noto come Time-Restricted Eating, TRE nell’uomo) hanno raggiunto una crescente popolarità parallelamente al consistente aumento delle evidenze scientifiche nell’ambito della cronobiologia, con la recente attribuzione del premio Nobel per la Medicina nel 2017 a Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young quale riconoscimento per il contributo alle scoperte dei meccanismi molecolari che sottendono il ritmo circadiano. Il sistema circadiano regola il metabolismo in un ciclo di circa ventiquattro ore, determinando una ritmicità circadiana endogena nel dispendio energetico, nell’appetito, nella sensibilità insulinica e in altri processi metabolici. Molti di tali processi, tra cui la sensibilità insulinica e la termogenesi indotta dalla dieta, presentano un picco nella prima parte della giornata. Numerose evidenze sia nell’animale sia nell’uomo sottolineano che alimentarsi in momenti della giornata che siano asincroni rispetto ai ritmi delle suddette funzioni metaboliche promuova l’eccesso ponderale e le alterazioni metaboliche ad esso associate.
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4

Testa, João Vitor Paulo, Kléber Pereira Lanças, Murilo Battistuzzi Martins, Jefferson Sandi, and Fernanda Scaranello Drudi. "DESEMPENHO OPERACIONAL E ENERGÉTICO DE COLHEDORAS DE CANA-DE-AÇÚCAR (Saccharum spp.) PARA UMA E DUAS LINHAS DA CULTURA." ENERGIA NA AGRICULTURA 31, no. 3 (December 30, 2016): 253. http://dx.doi.org/10.17224/energagric.2016v31n3p253-258.

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Abstract:
O Brasil é o maior produtor de cana-de-açúcar (Saccharum spp.) do mundo, portanto, o seu cultivo é de grande importância para o agronegócio brasileiro. A mecanização da colheita da cana-de-açúcar se tornou necessária, pois a queima da cultura está, gradativamente, sendo proibida no Brasil e, sem essa prática, o corte manual se torna ineficiente e dispendioso. Com o aumento da colheita mecanizada surgiram as inovações do setor para o aumento do rendimento dessa operação e, nos últimos anos, a tentativa de se desenvolver uma colhedora especifica para duas linhas simultâneas se tornou realidade. O objetivo desse trabalho foi avaliar o desempenho operacional e energético de duas colhedoras de cana-de-açúcar para uma e duas linhas da cultura, em espaçamento convencional. Os ensaios foram conduzidos em um canavial colhido sem queima prévia, da variedade RB855156, em seu segundo corte, com espaçamento entre linhas de 1,5 m, produtividade agrícola estimada de 83,5 t ha-1 e porte ereto. As colhedoras foram avaliadas em 3 velocidades de deslocamento (2,5 km h-1, 3,5 km h-1 e 5 km h-1) para realizar avaliações do desempenho das máquinas. A média de capacidade de campo efetiva foi de 0,56 ha h-1 para a colhedora de uma linha e de 1,08 ha h-1 para a colhedora de duas linhas, o consumo de combustível por tonelada colhida foi de 0,97 L t-1 para a colhedora de uma linha contra 0,65 L t-1 para a colhedora de duas linhas. Em todos os casos a colhedora de duas linhas apresentou maior eficiência e produtividade do que a de colhedora de uma linha.PALAVRAS-CHAVES: Mecanização Agrícola; consumo de combustível; índice de impureza mineral e vegetal; eficiência; produtividade. OPERATIONAL AND ENERGETIC PERFORMANCE OF SUGARCANE (Saccharum spp.) HARVESTERS FOR ONE AND TWO ROWS OF PLANTINGABSTRACT: Brazil is the largest producer of sugarcane (Saccharum spp.) in the world, so its cultivation is of great importance for Brazilian agribusiness. The mechanized harvesting of cane sugar has become necessary because the culture of the burning is gradually being banned in Brazil and, without this practice, manual cutting becomes inefficient and costly. With increasing mechanical harvesting, emerged the sector innovations to increase the yield of this operation and, in recent years, the attempt to develop a harvester specifies for two simultaneous rows came true. The aim of this study was to evaluate the operational and energy performance of two harvesters of sugarcane, for one and two rows of planting. The tests were conducted in a sugarcane field of the variety RB855156 harvested without burning, at its second cut, with line spacing of 1.5 m, estimated agricultural productivity of 83.5 t ha-1. The harvester was evaluated in three forward speeds (2.5 km h-1, 3,5 km h-1 and 5 km h-1) to carry out evaluations of the performance of the machines. The average effective field capacity was 0.56 ha h-1 for one row harvested and 1.08 ha h-1 for two rows harvested, fuel consumption per ton of sugarcane harvested was 0.97 L t-1 for one row and 0.65 L t-1 for two rows. In all cases, the two rows showed higher efficiency and productivity against the one row.Keywords: Agricultural mechanization; fuel consumption; vegetable and mineral impurity rate; efficiency; productivity.
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Dissertations / Theses on the topic "Dispendio energetico"

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Sangiorgi, Lara. "Gli effetti del trattamento con busto ortopedico nel dispendio energetico e nei parametri funzionali della deambulazione in adolescenti con scoliosi idiopatica: Revisione Sistematica della letteratura." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25938/.

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Abstract:
Background. Il busto ortopedico fa parte delle linee guida per il trattamento della scoliosi idiopatica in soggetti adolescenti. La sua efficacia sulla riduzione della curva scoliotica è stata dimostrata più volte in letteratura, ma pochi studi si concentrano sugli effetti che questa ortesi possa avere in un’attività funzionale di tutti i giorni: la deambulazione. Limitare il movimento di alcuni distretti potrebbe influenzare negativamente il cammino ed essendo inoltre, un trattamento che può prolungarsi anche diversi anni, deve essere un aspetto su cui indagare. Obiettivi. Valutare come il busto ortopedico influenza i parametri funzionali del cammino e in particolar modo se ha efficacia nel diminuire il dispendio energetico della deambulazione in adolescenti con diagnosi di scoliosi idiopatica rispetto ad adolescenti sani. Disegno dello studio. Revisione Sistematica seguendo la checklist del PRISMA statement [12]. Criteri di eleggibilità. Studi Case Control che indagano i cambiamenti dei parametri e del dispendio energetico del cammino paragonandoli ad adolescenti sani. Fonti di ricerca. PUBMED, PEDro e Cochrane Risultati. Il busto ortopedico comporta la diminuzione della mobilità della pelvi, dell’anca e della spalla durante la sua vestizione. Dopo 6 mesi di trattamento con busto la deambulazione senza busto varia nelle mobilità della pelvi che risulta aumentata e nella mobilità della spalla che si riduce. Il dispendio energetico a seguito del trattamento non mostra differenze statisticamente significative, sia che il cammino avvenga con o senza busto ortopedico. Conclusioni. Nonostante le alterazioni che si manifestano a livello della mobilità della pelvi e dell’anca, il dispendio energetico non subisce variazioni, rimanendo elevato rispetto ai soggetti sani.
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Cuozzo, Azzurra. "Confronto tra camminatori passivi e pattern di cammino umano alle diverse età: efficienza energetica e maturazione del controllo motorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si voleva valutare il confronto tra camminatori passivi ed il pattern del cammino umano a differenti età. La scelta di tale confronto è legata all’efficienza energetica riscontrata e nei dispositivi presi in esame e nella deambulazione umana. È stata fatta prima una revisione della letteratura sulla biomeccanica del cammino umano in particolare sulla sua efficienza energetica e sul suo cambiamento in relazione all’età ed una revisione della letteratura sui camminatori passivi e sui modelli ingegneristici affini. A valle della revisione sui modelli dei camminatori passivi, è stato selezionato il modello di interesse. A tale modello sono state poi apportate le modifiche del caso per poter poi confrontare l’andamento dell’accelerazione del centro di massa del camminatore passivo in direzione antero-posteriore e in direzione verticale con i dati sperimentali. Il protocollo sperimentale ha visto partecipare quindici soggetti per ogni categoria,differenziata in relazione all’età,ovvero sei anni, otto anni, dieci anni, quindici anni e venticinque anni. I risultati preliminari in direzione antero-posteriore hanno mostrato una correlazione forte per i giovani adulti, una correlazione moderata per i bambini. I coefficienti di correlazione tendono ad aumentare, fatta eccezione per gli adolescenti che mostrano una piccola deflessione. Il valore del p-value ottenuto non mostra un effetto statisticamente significativo sui valori di correlazione in relazione all'età. In direzione verticale i risultati hanno mostrato un andamento quasi costante dei coefficienti di correlazione per i soggetti compresa tra i sei e i dieci anni, oltre il quale vi è una crescita dei coefficienti di correlazione. Il p-value in questa direzione mostra un effetto significativo dell’età nella correlazione tra modello e segnale sperimentale. La maturazione dei soggetti li ha portati ad una maggiore efficienza.
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POLSINELLI, Giovanni. "Stima dell’intensità di esercizio e deriva cardiovascolare: una nuova variabile per i modelli di previsione basati sulla frequenza cardiaca." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2022. https://hdl.handle.net/11580/92118.

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Abstract:
Regularly practicing physical activity and exercise of adequate intensity and duration improves health and fitness. The intensity of aerobic exercise is commonly estimated using heart rate, but in endurance performance the relationship between heart rate and oxygen consumption may be compromised by cardiovascular drift. This physiological phenomenon mainly consists of a time-dependent increase in heart rate and decrease in systolic volume and may lead to overestimation of absolute metabolic intensity in prediction models based on heart rate. Previous research has established that cardiovascular drift is correlated to the increase in core body temperature during prolonged exercise. Therefore, monitoring body temperature during exercise may allow to quantify the increase in heart rate attributable to cardiovascular drift and consequently improve the estimate of muscular work and energy expenditure. Core body temperature measurement is invasive and may be inappropriate, skin temperature is unreliable, oral cavity temperature is influenced by breathing and ingestion of liquids or food, while the external auditory canal is easily accessible and may be suitable for monitoring body temperature during physical activity and exercise. Based on these premises, an experimental protocol was designed to verify whether the increase in heart rate due to cardiovascular drift is associated with the increase in body temperature measured in the external auditory canal. This experimental protocol is composed of a preliminary phase and two submaximal cycling tests and provides monitoring both the tympanic temperature with a professional infrared tympanic thermometer and ear temperature with a wearable device equipped with contact probe. The preliminary phase includes the collection of baseline data for the classification of subjects and the comparison of the tympanic temperature between right and left ear and between closed and open external auditory canal. The first cycling test consists of an incremental exercise followed by a cool down stage and is used to assess the degree of agreement between the two methods of measuring body temperature, while the second cycling test consists of a prolonged exercise in steady state to moderate intensity in a neutral environment and is used to verify the search hypothesis. Due to the SARS-CoV-2 pandemic and the difficulties encountered in recruiting highly trained athletes, a downsized pilot study was carried out which provided encouraging results overall and allowed the optimization of the experimental protocol.
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