Academic literature on the topic 'Dissezione'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Dissezione.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Dissezione"

1

Popovski, V., A. Benedetti, D. Popovic-Monevska, A. Grcev, A. Stamatoski, and J. Zhivadinovik. "Spinal accessory nerve preservation in modified neck dissections: surgical and functional outcomes." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 5 (October 2017): 368–74. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-844.

Full text
Abstract:
Durante la chirurgia del collo, ci si imbatte frequentemente nel nervo accessorio spinale (SAN) o XI nervo cranico che, pertanto, è a rischio di lesione iatrogena con conseguente “sindrome della spalla”. La dissezione del collo modificata con preservazione del SAN è basata sull’intento di minimizzare le deformità funzionali causate dalla sezione dell’undicesimo nervo. L’obiettivo di questo studio è quello di descrivere le varianti intraoperatorie del nervo accessorio spinale e valutare la disfunzione della spalla nel postoperatorio. Lo studio osservazionale trasversale è stato creato analizzando retrospettivamente 165 pazienti consecutivi che sono stati sottoposti a dissezione del collo presso il nostro istituto negli ultimi 5 anni, ponendo particolare attenzione ai reperti preoperatori derivanti da ecografia e risonanza magnetica, al tipo di dissezione del collo, al tipo di identificazione e dissezione del SAN, ai dati postoperatori di morbilità e sopravvivenza. La più sicura identificazione del SAN avviene nel triangolo posteriore del collo, dove potrebbe essere riconosciuto in quanto emerge dal margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo, a livello del cosiddetto punto di Erb. Per un corretto planning preoperatorio, ecografia e risonanza magnetica sono superiori nel determinare l’esatta posizione dell’undicesimo nervo cranico. La distanza media tra il nervo grande auricolare e il SAN è stata di circa 0,90 cm. La lunghezza media del tronco nervoso dal punto di Erb fino al punto in cui esso penetra nel muscolo trapezio è stata di circa 5,1 cm, con un range da 4,8 e 5,4 cm. La diversità nel decorso dal bordo posteriore dello muscolo sternocleidomastoideo attraverso il triangolo posteriore del collo è stata riscontrata in 9 casi (15%), soprattutto a livello dell’ingresso nel triangolo posteriore del collo. La frequenza di lesione postoperatoria del SAN è stata del 46,7% per le dissezioni radicali del collo, del 42,5% per le dissezioni selettive, e del 25% per le dissezioni modificate. Per ciascun tipo di svuotamento, sono stati inclusi differenti sottotipi. L’identificazione del SAN, step fondamentale nella chirurgia del collo, è assolutamente dipendente da un corretto studio preoperatorio attraverso la diagnostica per immagini. La dissezione del collo modificata ha percentuali di controllo regionale simili a quelle di operazioni più demolitive in pazienti accuratamente selezionati, e riduce significativamente il rischio di disturbi funzionali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Carfora, Vincenzo, and Agostino Lopizzo. "Dissezione coronarica spontanea, quanto conta la familiarità?" Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 184–89. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-7.

Full text
Abstract:
La dissezione coronarica spontanea (SCAD) rappresenta una causa importante di sindrome coronarica acuta (SCA) nelle giovani donne senza classici fattori di rischio cardiovascolare. La coronarografia non sempre riesce a riconoscere le diverse tipologie di dissezioni coronariche spontanee dovendo pertanto ricorrere all’imaging intracoronarico per poterla diagnosticare. Il trattamento prevede l’approccio non invasivo con terapia farmacologica ricorrendo all’angioplastica coronarica solo nelle forme instabili. Viene descritto il caso di una donna di 55 anni, ipertesa in buon controllo farmacologico e senza altri fattori di rischio cardiovascolare che durante angioplastica coronarica su arteria interventricolare anteriore va incontro a dissezione retrograda dell’arteria interventricolare anteriore prossimale e del tronco comune trattata con approccio multistent. La modalità con cui si è verificata la dissezione retrograda, il sesso, l’età della paziente, la rivalutazione dell’angioplastica primaria praticata due mesi prima sull’asse arteria circonflessa-ramo marginale ottuso e l’anamnesi familiare hanno indotto a prendere in considerazione la SCAD come diagnosi più probabile ed il fenomeno dello “squeezing” come causa della dissezione retrograda a seguito della pre-dilatazionedella lesione coronarica. L’imaging intracoronarico sarebbe stata l’unica metodica in grado di diagnosticare la SCAD consentendo quindi di ricorrere all’approccio farmacologico piuttosto che l’angioplastica coronarica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Giardina, Simona, Pietro Refolo, and Antonio G. Spagnolo. "Il sogno anatomico tra divieti e ostacoli." Medicina e Morale 70, no. 3 (November 8, 2021): 303–15. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.943.

Full text
Abstract:
Ampia letteratura internazionale è concorde nel ritenere che la dissezione anatomica sia insostituibile ai fini della formazione degli studenti di medicina e chirurgia. Tuttavia, così come accaduto in varie epoche della storia, persiste il problema della disponibilità di cadaveri. Recentemente anche l’Italia, colmando un vuoto normativo, si è dotata di una legge (Legge del 10 febbraio 2020, n. 10) materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio. L’obiettivo del presente contributo è quello di fornire brevi cenni storici sulla pratica della dissezione anatomica nel suo graduale sviluppo attorno ad un tema che è strettamente connesso, ossia il modo di concepire il corpo umano. Il fine ultimo è quello di sottolineare l’importanza che essa ha da sempre rivestito nella formazione medica presso le università italiane.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Presutti, L., M. Bonali, D. Marchioni, G. Pavesi, A. Feletti, L. Anschuetz, and M. Alicandri-Ciufelli. "Expanded transcanal transpromontorial approach to the internal auditory canal and cerebellopontine angle: a cadaveric study." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 224–30. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1258.

Full text
Abstract:
Lo scopo dello studio è quello di descrivere e valutare la fattibilità di un approccio allargato transcanalare transpromontoriale al condotto uditivo interno e all’angolo pontocerebellare (ExpTTA). Nel settembre 2015 è stato condotto uno studio di dissezione su cadavere. In totale 2 teste (4 lati) son state dissecate focalizzando l’attenzione sull’anatomia chirurgica. I dati ottenuti dalle dissezioni son stati quindi analizzati. In tutti e quattro i lati è stato possibile eseguire la procedura, e tutti i punti di repere descritti son stati identificati. In tutti i cadaveri si è resa necessaria una ampia fresatura della articolazione temporo-mandibolare e il calibraggio del condotto uditivo esterno per permettere una adeguata esposizione e possibilità di manovra degli strumenti e le ottiche, e per accedere agevolmente all’angolo pontocerebellare. Anche la scheletrizzazione della carotide interna e del golfo della giugulare si sono rese necessarie con la stessa finalità. In conclusione l’ExpTTA si è dimostrata efficace per accedere chirugicamente al condotto uditivo interno e all’angolo pontocerebellare. Il potenziale uso estensivo e routinario di questo tipo di approccio alla pratica clinica dipenderà dallo sviluppo di tecnologie adeguate, dal rifinirsi di questa nuova tecnica, e dalla diffusione delle capacità manuali di chirurgia endoscopica del basicranio tra la comunità otorinolaringoiatrica e neurochirugica internazionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Findlen, Paula. "Book Review: La fabbrica del corpo: Libri e dissezione nel Rinascimento." Bulletin of the History of Medicine 70, no. 4 (1996): 706–7. http://dx.doi.org/10.1353/bhm.1996.0132.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Borrello, Rita Laura and De Carlo , Marco. "La dissezione coronarica spontanea: una rara forma di infarto miocardico tipo 2." Cardiologia Ambulatoriale, no. 3 (January 21, 2020): 181–90. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2019-3-4.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Famà, Fausto, Antonella Pino, Paolo Del Rio, Pietro Giorgio Calò, Paolo Carcoforo, Andrea Casaril, and Gianlorenzo Dionigi. "L’impiego di strumenti di dissezione, sintesi ed emostasi nella chirurgia della tiroide." L'Endocrinologo 22, no. 4 (August 2021): 342–48. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00931-3.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bartolomucci, Francesco, Francesco Cipriani, Giovanni Valente, Serafino Curci, and Giovanni Deluca. "Un’insolita astenia: un caso di cardiomiopatia dilatativa in un giovane con dissezione coronarica spontanea." Italian Journal of Medicine 6, no. 3 (September 2012): 222–26. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2011.11.004.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Albertini, F., A. Mercuri, F. Baruzzi, G. Minonzio, A. M. Facchinetti, A. Marra, and G. Bonaldi. "Paralisi isolata del nervo ipoglosso." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (August 1996): 451–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900417.

Full text
Abstract:
Vengono presentati quattro casi di paralisi isolata del nervo ipoglosso giunti recentemente alla nostra osservazione. In tre casi la sintomatologia clinica era conseguente ad una compressione del tronco nervoso a livello del canale osseo proprio (due da secondarismo di carcinoma mammario, il terzo da dissezione della carotide interna a livello del bulbo della giugulare). Nel quarto caso il deficit neurologico era in relazione con una poussée di sclerosi multipla. Una paralisi isolata del XII è sintomo relativamente raro, spesso misconosciuto o sottovalutato. Al contrario la nostra esperienza e un'attenta analisi della letteratura mostrano come esso possa essere espressione di patologie a eziopatogenesi estremamente polimorfa, anche gravi e potenzialmente curabili. Il suo rilievo deve quindi indurre il neuroradiologo ad uno studio mirato di tutta la regione, il cui presupposto è rappresentato da una conoscenza approfondita anatomo-clinica, al fine di un corretto utilizzo delle specifiche metodiche diagnostiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Puxeddu, E. "La dissezione profilattica dei linfonodi del comparto centrale nel carcinoma papillare della tiroide: implicazioni cliniche derivate dal primo studio prospettico, randomizzato e controllato, monocentrico." L'Endocrinologo 16, no. 6 (December 2015): 278–79. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0159-5.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Dissertations / Theses on the topic "Dissezione"

1

Calcara, Giovanni. "Valvola aortica bicuspide, dissezione aortica e morte improvvisa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424036.

Full text
Abstract:
Background-Bicuspid Aortic Valve (BAV) is the most common congenital heart defect, with an estimated prevalence of 0.5-2% in the general population. It may be found in isolation or associated with other congenital cardiac defects, especially with aortic coarctation. Although it may remain totally silent and normally functioning during life, the clinical course may be complicated by infective endocarditis, dystrophic calcification with premature valve stenosis and aortic regurgitation due to ascending aorta dilatation. Moreover, a subgroup of patients BAV can announce itself dramatically with aortic dissection and sudden death as first manifestation. Objective – Increased dimension of aortic root and proximal aorta is considered a significant risk factor for aortic dissection. The objective of this study was to determine the aortic diameters at different levels and the histopathologic background in patients with BAV who presented with lethal aortic dissection. Design – Among 650 cardiovascular sudden deaths in the young (< 35 years) collected since 1980, 15(3.3%), mean age 27±6.6, 14 male and 1 female, suffered a mechanical cardiac arrest due to aortic dissection (type I:7, type II:6, type III:2): 6 patients had isolated BAV, 2 BAV associated with ishtmal coarctation, 2 Marfan Syndrome, 1 isolated ishtmal coarctation,1 pregnancy, 1 hypertension and 2 idiaopathic aortic dissections.7 BAV patients who died suddenly without aortic dissection(4 normally functioning and 3 stenotic BAVs) and 10 sex and age-matched controls were also considered for comparison. Aortic root was measured for each group of patients at 4 levels: aortic anulus, sinuses of Valsalva, supraaortic ridge and proximal ascending aorta. Histopathologic evaluation of the aortic tunica media was performed in all to assess the degree of elastic fragmentation, elastic disarray, medial necrosis, proteoglycans deposits and fibrosis with a semiquantitative evaluation with a formulating a specific score (0-3) Results – Aortic diameter values at 4 levels were significantly higher in BAV patients with aortic dissection than in normal BAV patients and in 10 sex and age-matched controls: 30.7 mm±2.0 vs 27.4 mm±2.3 (p=0.05) vs 26.3 mm±1.6 (p<0.001); 35.0 mm±5.2 vs 28.9 mm±1.8 (p=0.01) vs 27.3 mm±1.5 (p=0.003); 32.5 mm±5.8 vs 26.7 mm±2.5 (p=0.03) vs 24.5 mm±1.5 (p=0.003); 38.7 mm±7.0 vs 26.6 mm±3.4 (p=0.002) vs 23.9 mm±1.8 (p<0.001). Aortic diameters were significantly lower when compared to Marfan patients (30.7 mm±2.0 vs 34.4 mm±2.7, p=0.3; 35.0 mm±5.2 vs 44.9 mm±4.0, p=0.1; 32.5 mm±5.8 vs 45.8 mm±5.4, p=0.09; 38.7 mm±7.0 vs 46.4 mm±1.9, p=0.03). When comparing dissected BAVs with normally functioning BAVs, a statistically significant difference was found in terms of medial necrosis (1.2±0.4 vs 0.2±0.5, p=0.01), elastic fragmentation (2.4±0.5 vs 0.7±0.5, p=0.001) and fibrosis (1.6±0.5 vs 0.2±0.5, p=0.004), whereas no difference was found in terms of elastic disarray (1.7±0.7 vs 2.0±0.8, p=0.6) and cystic necrosis (1.7±0.9 vs 1.5±0.6, p=0.57).Moreover, when comparing dissected BAVs with Marfan patients, no major differences were found, with the exception of medial necrosis (1.2±0.4 vs 2.0±0.0, p=0.002). Of note, in Marfan patients, cystic medial necrosis was in terms of lacunae instead of microcystic mucopolysaccharides deposits. Conclusion – More than half of young patients who died suddenly due to aortic dissection present BAV, either isolated or associated to isthmic coartation. The aortic diameters measured at 4 levels were increased as compared to sex and age-matched controls, but lower to those observed in Marfan patients. Histopathology evaluation of the ascending aorta tunica media showed an intrinsic structural fragility very similar to that observed in Marfan Syndrome. Imaging techniques able not only to detect a progressive increase of aortic diameters, but also to assess elasticity and stiffness may hep to detect indirect markers of structural abnormalities of the tunica media, useful for diagnosis and indication for surgery.
Presupposti dello studio- La Valvola aortica Bicuspide (BAV) è la più frequente cardiopatia congenita, con una prevalenza dello 0.5-2% nella popolazione generale. Può essere isolata o associata ad altre cardiopatie congenite, su tutte la coartazione aortica. Sebbene possa funzionare perfettamente durante la vita del soggetto portatore, la storia naturale può essere complicata da endocardite infettiva, distrofia calcifica con stenosi precoce o insufficienza causata da dilatazione dell’aorta ascendente. Inoltre, in un sottogruppo di pazienti, la BAV può esordire drammaticamente con dissezione aortica e morte improvvisa come prima manifestazione. Scopo dello studio- L’aumento delle dimensioni della radice aortica costituisce un importante fattore di rischio per la dissezione aortica. L’obiettivo di questo studio è stato misurare le dimensioni aortiche a differenti livelli e stabilire il quadro istopatologico dei pazienti con BAV e dissezione aortica fatale. Materiali e Metodi- In una serie consecutiva di 650 casi di morte improvvisa cardiovascolare giovanile (<35 anni) nella Regione Veneto, 15 soggetti (3.3%), 14 maschi e 1 femmina, età media 27±6.6, sono andati incontro ad arresto cardiaco meccanico per dissezione aortica (tipo I:7, tipo II:6, tipo III:2): 6 con BAV isolata, 2 con BAV associata a coartazione istmica, 2 con sindrome di Marfan, 1 coartazione istmica isolata, 1 con gravidanza, 1 con ipertensione e 2 dissezioni aortiche idiopatiche. Sono stati quindi selezionati per confronto 7 portatori di BAV non associata a dissezione (4 BAV normofunzionanti, 3 BAV stenotiche) e i soggetti di controllo per sesso ed età. Per ciascun gruppo, le dimensioni aortiche sono state misurate a 4 differenti livelli: anulus, seni di Valsalva, giunzione seno-tubulare, aorta ascendente prossimale. In tutti i casi è stata studiata la tonaca media da un punto di vista istopatologico per stabilire il grado di frammentazione elastica, disarray elastico, medionecrosi, degenerazione cistica e fibrosi, secondo una valutazione semiquantitativa con la formulazione di uno specifico score (0-3). Risultati- I diametri aortici dei pazienti con BAV associata a dissezione sono risultati maggiori rispetto ai pazienti con BAV normofunzionante e rispetto ai controlli: 30.7 mm±2.0 vs 27.4 mm±2.3 (p=0.05) vs 26.3 mm±1.6 (p<0.001); 35.0 mm±5.2 vs 28.9 mm±1.8 (p=0.01) vs 27.3 mm±1.5 (p=0.003); 32.5 mm±5.8 vs 26.7 mm±2.5 (p=0.03) vs 24.5 mm±1.5 (p=0.003); 38.7 mm±7.0 vs 26.6 mm±3.4 (p=0.002) vs 23.9±1.8 (p<0.001). Sono invece risultati minore rispetto ai pazienti con Sindome di Marfan (30.7 mm±2.0 vs 34.4 mm±2.7, p=0.3; 35.0 mm±5.2 vs 44.9 mm±4.0, p=0.1; 32.5 mm±5.8 vs 45.8 mm±5.4, p=0.09; 38.7 mm±7.0 vs 46.4 mm±1.9, p=0.03). Dal confronto tra BAV associate a dissezione e BAV normofunzionanti sono emerse differenze statisticamente significative in termine di grado di medionecrosi (1.2±0.4 vs 0.2±0.5, p=0.01), frammentazione elastica (2.4±0.5 vs 0.7±0.5, p=0.001) e fibrosi (1.6±0.5 vs 0.2±0.5, p=0.004), mentre non sono state rilevate differenze in termine di disarray elastico (1.7±0.7 vs 2.0±0.8, p=0.6) e degenerazione cistica (1.7±0.9 vs 1.5±0.6, p=0.57). Non sono state rilevate differenze significative tra il quadro istopatologico dei soggetti con BAV associata a dissezione e soggetti con Sindrome di Marfan, eccetto che per il grado di medionecrosi (1.2±0.4 vs 2.0±0.0, p=0.002). Come annotazione, nei pazienti con Marfan, i depositi di mucopolisaccaridi sono risultati organizzati in lacunae confluenti, a differenza della distribuzione microcistica dei soggetti portatori di BAV. Conclusioni- Più della metà dei soggetti giovani morti improvvisamente per dissezione aortica ha presentato una BAV, isolata o associata a coartazione istmica. I diametri aortici dei soggetti con BAV, misurati a 4 livelli, sono risultati maggiori rispetto ai soggetti con BAV normofunzionanti e rispetto ai controlli, ma inferiori rispetto ai pazienti con Marfan. La valutazione istopatologica della tonaca media dell’aorta ascendente a dimostrato un’intrinseca fragilità strutturale sovrapponibile a quella descritta nella Sindrome di Marfan. L’impiego di tecniche tecniche di Imaging cardiovascolare, in grado di rilevare non solo il progressivo aumento dei diametri aortici ma anche elasticità e rigidità dell’aorta ascendente, potrebbe fornire l’evidenza di markers indiretti di anomalie strutturali della tonaca media, utili per la diagnosi e l’indicazione all’intervento cardiochirurgico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

SARUBBO, Silvio. "STUDIO ANATOMO-FUNZIONALE INTEGRATO DELLA SOSTANZA BIANCA CEREBRALE E COMPUTAZIONE DI UN ATLANTE FUNZIONALE SOTTOCORTICALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2388994.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Chessa, Francesco <1985&gt. "Sviluppo di un sistema di Realta Aumentata applicato a un modello 3D della prostata, sviluppato a partire da immagini RM, al fine di facilitare la dissezione del tumore e la conservazione dei fasci neuro vascolari durante l'intervento chirurgico di prostatectomia radicale robot-assistita." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10481/1/Tesi_Dottorato_Chessa.docx.pdf.

Full text
Abstract:
La realtà aumentata (AR) è una nuova tecnologia adottata in chirurgia prostatica con l'obiettivo di migliorare la conservazione dei fasci neurovascolari (NVB) ed evitare i margini chirurgici positivi (PSM). Abbiamo arruolato prospetticamente pazienti con diagnosi di cancro alla prostata (PCa) sul base di biopsia di fusione mirata con mpMRI positiva. Prima dell'intervento, i pazienti arruolati sono stati indirizzati a sottoporsi a ricostruzione del modello virtuale 3D basato su mpMRI preoperatoria immagini. Infine, il chirurgo ha eseguito la RARP con l'ausilio del modello 3D proiettato in AR all'interno della console robotica (RARP guidata AR-3D). I pazienti sottoposti a AR RARP sono stati confrontati con quelli sottoposti a "RARP standard" nello stesso periodo. Nel complesso, i tassi di PSM erano comparabili tra i due gruppi; I PSM a livello della lesione indice erano significativamente più bassi nei pazienti riferiti al gruppo AR-3D (5%) rispetto a quelli nel gruppo di controllo (20%; p = 0,01). La nuova tecnica di guida AR-3D per l'analisi IFS può consentono di ridurre i PSM a livello della lesione dell'indice
Augmented reality (AR) is a novel technology adopted in prostatic surgery with the aim to improve the preservation of neurovascular bundles (NVBs) and avoid Positive surgical margins (PSM).We prospectively enrolled patients with a diagnosis of prostate cancer (PCa) on the basis of positive mpMRI-targeted fusion biopsy.Prior to the intervention, patients enrolled were addressed to undergo 3D virtual model reconstruction based on preoperative mpMRI images. Finally, the surgeon performed RARP with the help of the 3D model projected in AR inside the robotic console (AR-3D guided RARP). Patients who underwent AR RARP were compared to those who underwent "standard RARP" in the same period. Overall, PSM rates were comparable between the two groups; PSMs at the level of the index lesion were significantly lower in patients referred to AR-3D group (5%) than those in the control group (20%; p = 0.01).The novel technique of AR-3D guidance for IFS analysis may allow for reducing PSMs at the level of the index lesion.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

PRANTEDA, CHIARA. "Nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche nel trattamento delle dissezioni acute di tipo B." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1344064.

Full text
Abstract:
INTRODUZIONE: La dissezione aortica di Tipo B (dtb) rappresenta una condizione clinica di estrema urgenza e, potenzialmente, fatale. A differenza della dissezione di Tipo A, però, non è sempre chiara l’indicazione chirurgica, almeno nella fase di acuzie. In caso di dissezione complicata (sindrome da malperfusione, rapida espansione del falso lume con rischio di rottura aortica, dolore incoercibile o ipertensione arteriosa refrattaria al trattamento), le attuali linee guida raccomandano il trattamento endovascolare (TEVAR) già come primo approccio , riservano il trattamento chirurgico open solo alle situazioni in cui non è applicabile un approccio endovascolare per pazienti giovani, connetivopatie, rottura aortica imminente. I risultati dell’IRAD , infatti, offrono una mortalità intraospedaliera significativamente inferiore nei pazienti trattati con TEVAR (10%) rispetto a quelli trattati con chirurgia open (34%). In fase acuta, nei casi di dissezione non complicata, non c’è consenso riguardo l’utilizzo del TEVAR come primo approccio terapeutico contro un iniziale trattamento solamente medico. Nelle fasi acute, la stabilizzazione con terapia medica consente una riduzione della mortalità prossima al 10% . Pur tuttavia, alla luce degli ultimi dati disponibili, tale iniziale vantaggio sembrerebbe esaurirsi durante il follow-up: il 71% dei pazienti sottoposti a trattamento medico andrebbe a complicanze tardive, contro il 46,7% dei pazienti trattati in acuto con TEVAR. Tale discrepanza potrebbe essere spiegata dalla tendenza alla degenerazione aneurismatica del falso lume con la conseguente necessità di trattamento chirurgico/endovascolare. SCOPO Lo scopo di questo lavoro sarà valutare l’outcome immediato (morbi-mortalità) dei pazienti con dissezione acuta tipo B trattati con terapia medica contro il trattamento endovascolare. Verranno inoltre valutati gli outcome a medio termine nei due gruppi di pazienti presi in analisi: tasso di morbi-mortalità, tasso di reintervento dopo TEVAR e di intervento chirurgico nei soggetti sottoposti a terapia medica. MATERIALI E METODI Sono stati inclusi nello studio tutti i pazienti trattati con TEVAR per DTB presso la Chirurgia Vascolare del Policlinico Umberto I di tra il 1 Settembre 2016 e il Luglio 2019. È stato considerato come endpoint principale l’assenza di eventi avversi maggiori nel perioperatorio e al follow-up. Sono stati considerati endpoints secondari la trombosi del falso lume. Sono stati inoltre considerati i reinterventi e la mortalità aorta-correlata, definita come qualsiasi evento patologico aortico che abbia condotto al decesso direttamente o che abbia indicato un reintervento risultato fatale. RISULTATI Nel periodo considerato, 21 pazienti sono stati sottoposti a TEVAR per DTB (87,71%sesso maschile), con un’età media di 68±8,2anni (range 48-85). Tredici pazienti (61,90%) si sono presentati con DTB non complicata. Complessivamente, 2 pazienti sono stati trattati in fase iperacuta (<24 h), 3 pazienti in acuta (<14 giorni), 8 in fase subacuta (15-90 giorni). E’stata effettuata una tecnica PETTICOAT in 4 casi; in un caso è stato necessario alla fenestrazione e successivo stenting dell’arteria renale sinistra per della malperfusione. In 5 casi è stata utilizzata la tecnica STABILISE. Riportiamo un tasso di mortalità immediata del 4,76%. Il tasso di intervento nel gruppo indirizzato a terapia medica (13 pazienti) è stato del 46,15%, rispetto al tasso di reintervento endovascolare nel gruppo chirurgico che è stato del 7,69%. Il tasso di complicanze maggiori è stato del 30,77%. Ad un follow-up medio di 22,9±8,6 mesi (3-33), non abbiamo registrato mortalità aorta-correlata nei 20 pazienti seguiti, 7 del braccio medico e 13 del braccio chirurgico. La trombosi del falso lume (TLF) è stata osservata complessivamente in 10 pazienti (50%). La TFL è stata osservata maggiormente nei pazienti trattati in fase subacuta (80%,p=0.06). Nei pazienti in cui non è stata osservata la TFL è stato maggiormente utilizzata la tecnica TEVAR standard (p=0.01). CONCLUSIONI Lo studio evidenza come il trattamento endovascolare dei pazienti con dissezione aortica tipo B complicata , sia efficace e gravata da un basso tasso di morbi-mortalità. In caso di dissezione aortica di tipo B non complicata, in base ai risultati ottenuti, sembra ragionevole l’indicazione un trattamento endovascolare in fase subacuta; in tal modo sembra ridursi il tasso di intervento a distanza per degenerazione che spesso necessita di intervento cardiochirurgico associato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

LO, RUSSO MARZIA. "Applicazione delle nuove tecnologie nella dissezione ascellare: vantaggi, limiti e confronto tra diversi tipi di strumenti e energie utilizzate." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/917603.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

CODA, SERGIO. "Impiego della dissezione endoscopica della sottomucosa per il trattamento dei tumori precoci del tratto gastrointestinale: esperienza preliminare di un singolo centro." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11573/918681.

Full text
Abstract:
Il trattamento dei tumori precoci del tratto gastrointestinale è stato, fino a solo due decenni orsono, unicamente chirurgico. Nei primi anni ’90, in Giappone, è stata proposta la resezione endoscopica della mucosa (EMR) e, a partire dal 2000, la dissezione endoscopica della sottomucosectomia endoscopica (ESD). L’osservazione di una bassa incidenza di metastasi linfonodali per tumori confinati alla mucosa (<3%) ed, in casi selezionati, anche alla sottomucosa, costituisce la base teorica del trattamento endoscopico conservativo. La EMR, eseguita con varie tecniche, ha portato a risultati anche soddisfacenti in termine di resezione completa e controllo della malattia, ma con indicazioni limitate essenzialmente dal tipo di tecnica. La EMR, infatti, permette la rimozione della mucosa e di parte, casuale e non controllata, della sottomucosa. Inoltre, le lesioni più grandi di 15-20 mm devono essere rimosse con tecnica “piecemeal”, che limita l’accuratezza dell’esame istologico definitivo, e aumenta la percentuale di malattia residua per infiltrazione dei margini di sezione laterali e per minor accuratezza nella valutazione del margine profondo di sezione. La ESD, tecnica più complessa e con maggior incidenza di complicanze rispetto alla EMR, è stata introdotta solo di recente in Europa. Essa consente una rimozione completa ed “en bloc” (in un unico pezzo) della lesione, favorendo una diagnosi istologica piu’ accurata e riducendo il tasso di recidiva locale. Fra i primi nel nostro Paese, nell’ambito di questo ciclo di Dottorato, e’ stato condotto uno studio di fattibilita’ su un numero limitato di casi sull’impiego della ESD nel trattamento di patologie neoplastiche iniziali (T1) dell’apparato digerente. Nel periodo compreso fra Novembre 2007 e Ottobre 2010, un totale di 26 ESD per tumori precoci di varie sedi del tratto gastrointestinal sono state eseguite presso il Dipartimento di Chirurgia Generale “Paride Stefanini”, Sapienza Universita’ di Roma. Il tempo operatorio mediano e’ stato di 120 minuti. La degenza mediana dei pazienti e’ stata di 3 giorni. Una resezione completa (R0) e’ stata ottenuta in 23 su 26 casi (88%). Una resezione incompleta (R1) in 3 casi. L’asportazione mediante ESD en bloc e’ stata eseguita con successo in 23 casi su 26 (88%). In 3 casi, la ESD e’ stata convertita in EMR “piecemeal” con ansa diatermica per l’insorgenza di complicanze. In 6 casi (23%), tutti colici, si e’ verificata una perforazione, che e’ stata tempestivamente riconosciuta e immediatamente chiusa con endoclips. Tutte le complicanze sono state trattate endoscopicamente e non vi e’ stata necessita’ di intervento chirurgico in nessun caso. Il follow-up mediano e’ stato di 20 mesi. In 2 casi e’stata evidenziata una recidiva. Questo studio ha dimostrato che il trattamento dei tumori precoci del tratto gastrointestinale mediante ESD, previo adeguato training in centri di riferimento internazionali, e con opportuno e tempestivo back-up chirurgico in caso di complicanze non gestibili endoscopicamente, e’ fattibile. La EMR, presenta indicazioni limitate con attendibilità istologica limitata e maggior incidenza di recidive. La ESD, tecnica più complessa, pur gravata da maggior incidenza di complicanze, permette resezioni curative in elevate percentuali. La diffusione di tale tecnica va tuttavia per ora riservata a centri di ricerca di alta specializzazione. L'esperienza oggetto di questo studio e’ stata pubblicata su Gastric Cancer, rivista ufficiale congiunta dell'Associazione Internazionale sul Cancro Gastrico e di quella Giapponese. Questo studio e’ una delle prime esperienze pilota in Italia e in Europa sull’impiego di questa tecnica. Un'estensione multicentrica, con l'inserimento di un gruppo di controllo, sarebbe auspicabile per contribuire a validare la metodica sia a livello nazionale che europeo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

MILOCCO, MICKEAL. "Dis-sezioni metropolitane. Suoli, sezioni e interspazi nella città contemporanea." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1483455.

Full text
Abstract:
Con l'analisi della sezione del suolo/sottosuolo metropolitano è possibile individuare strategie per il recupero di quella parte di spazio urbano ancora non completamente compreso da progettisti e amministrazioni. Questa tesi vuole travasare soluzioni alla mancanza di suolo nelle città metropolitane e a contrastare l'abuso, a sensibilizzare le autorità affinché modifichino le leggi del sottosuolo per creare nuovi spazi aggregativi che portino alla rigenerazione di aree in degrado urbano e sociale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Dissezione"

1

Carlino, Andrea. La fabbrica del corpo: Libri e dissezione nel Rinascimento. Torino: Einaudi, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Mariani, Giulia Adalgisa. Varianti anatomiche. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph06.

Full text
Abstract:
Con il termine variante anatomica si definisce una particolare struttura anatomica la cui morfologia si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui. Diversamente dalle anomalie congenite, che per definizione sono considerate patologiche, le varianti rientrano in un quadro di normalità. È però evidente che conformazioni anatomiche peculiari possono interferire con le procedure diagnostiche e aumentare il rischio di complicanze durante gli interventi chirurgici. La conoscenza dell’anatomia umana e lo studio delle sue varianti rappresentano perciò un requisito indispensabile per ogni pratica medica, e l’attività settoria, che consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale anatomia umana, costituisce un supporto fondamentale alla medicina e alla chirurgia. Il volume propone un excursus storico sulla pratica settoria, una introduzione alle attuali tecniche di dissezione e lo studio di alcune significative varianti anatomiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Dissezione"

1

Laghi, Andrea, and Marco Rengo. "Dissezione coronarica iatrogena." In Protocolli di studio in TC spirale multistrato, 34–35. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1361-2_10.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Wald, George. "La dissezione della materia." In I blu, 11–35. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1631-6_2.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Ragozzino, Alfonso, Giuseppe Di Costanzo, and Francesco Palmieri. "Dissezione aortica di Tipo B studiata con angio-RM con mdc paramagnetico blood pool." In Imaging nelle urgenze vascolari — Body, 33–34. Milano: Springer Milan, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1072-7_17.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

"Dissezione aortica tipo A." In Protocolli di studio in TC spirale multistrato, 24–25. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1171-7_8.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

"Dissezione aortica tipo B." In Protocolli di studio in TC spirale multistrato, 26–27. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1171-7_9.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography