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Journal articles on the topic 'Distanza percorsa'

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Galdieri, Michela. "Flessibilità e adattamento al cambiamento nella trasposizione didattica a distanza." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 477–503. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9936.

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Abstract:
Il lavoro presenta una lettura in chiave semplessa del processo di insegnamento-apprendimento nell'ambito della didattica a distanza e una riflessione sulle dinamiche educative ridefinite dalle tecnologie digitali. I mutati scenari sociali, politici ed economici correlati al sopraggiungere dell'inaspettata emergenza sanitaria, hanno sollecitato, anche in ambito educativo, la ricerca di pratiche didattiche flessibili ed innovative, la rivisitazione dei tempi e dei luoghi della didattica e la rimodulazione del modus operandi del docente la cui professionalità si esplica nel suo ruolo proattivo, trasformativo e nella sua capacità, talvolta, inconsapevole, di destrutturare itinerari conoscitivi ed esperienziali generando nuove ed originali forme di agire didattico. L'esperienza svolta presso l'Università degli Studi del Sannio di Benevento nel percorso formativo dei 24 CFU attraverso la somministrazione di un questionario a centottantatré studenti, ed estesa anche a cinquantadue docenti campani, disciplinaristi e non di sostegno, propone una riflessione sul tema della trasposizione didattica in modalità e-learning a partire da una progettualità educativo-didattica in linea con il bisogno del discente di autodeterminazione dei propri apprendiment
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Antonini, Erica. "Percorsi di riforma nella Pubblica Amministrazione: un'analisi comparata." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (November 2010): 73–99. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-003010.

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Abstract:
A partire dagli anni '80 del XX secolo le burocrazie delle democrazie occidentali sono state oggetto di profondi mutamenti, con la sostituzione, in primo luogo, dei principi della gerarchia e dell'accentramento con quelli della delega e del trasferimento di competenze, anche se in misura variabile nei diversi contesti. Tra le innovazioni piů rilevanti figurano: l'istituzione delle agenzie esecutive, come unitŕ funzionalmente autonome e separate rispetto ai Ministeri, che ha permesso di ridisegnare gli organismi ministeriali secondo criteri di tipo reticolare; il considerevole incremento dell'autonomia organizzativa e finanziaria dei dirigenti; l'estensione, in materia di gestione del personale, dei margini di applicazione della contrattazione collettiva e l'introduzione di numerose deroghe al principio della stabilitŕ del posto di lavoro; il potenziamento degli strumenti per il controllo dell'efficacia e dell'economicitŕ della prestazione amministrativa, per la valutazione dei risultati e per il miglioramento della qualitŕ dei servizi erogati. Dall'analisi di queste ed altre innovazioni emerge il tentativo di ridurre le distanze fra settore pubblico e settore privato, sulla base della convinzione secondo cui da quest'ultimo si possano trarre insegnamenti validi per incrementare l'efficienza del primo. In ogni caso, seppur in presenza di obiettivi e finalitŕ convergenti, il processo di modernizzazione č stato declinato nei vari paesi in forme differenziate, che dipendono in larga misura dai contesti politico-istituzionali nazionali e dalle caratteristiche organizzative consolidatesi nel corso del tempo. In queste note verranno messe a confronto le esperienze di riforma di quattro paesi dell'Europa Occidentale (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e degli Stati Uniti, avviatesi a partire dalla prima metŕ degli anni '80. Per ciascuno dei paesi considerati si analizzeranno modelli di organizzazione, politiche del personale, processi di riforma, avviati e tuttora in corso. Alcune osservazioni conclusive tenteranno di evidenziare linee di continuitŕ e di differenziazione tra le diverse esperienze.
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Ales, Edoardo, and Sabina Brevaglieri. "Il lavoro in età moderna: un percorso di lettura." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 767–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168006.

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Abstract:
Il saggio si propone di offrire un percorso di lettura del volume della Storia del lavoro in Italia dedicato all'Età moderna e curato da Renata Ago. L'obiettivo è di sollecitare l'attenzione del giurista positivo verso una storia lontana e distante come quella dell'antico regime, al di là della pura curiosità e dell'interesse occasionale. La conclusione del percorso è aperta e ha l'ambizione di provare a promuovere una ripartenza, evidenziando chiavi di lettura interdisci-plinari per ripensare gli interrogativi del diritto del lavoro e della sicurezza sociale e per contra-stare efficacemente quelle teorie che leggono nella fine del lavoro novecentesco (dipendente, locale, accentrato, stabile, continuo) il venir meno del senso stesso della protezione sociale. L'auspicio è che per lo storico l'incontro con il giurista positivo possa stimolare la possibilità di elaborare nuovi terreni condivisi di ricerca applicata, arricchendo così il bagaglio di strumen-ti interpretativi dell'attività posta in essere dai regolatori del passato, senza che essi diventino lenti deformanti e performative di realtà e contesti completamente diversi.
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Favaro, Francesca. "Dalla sapienza antica alla Vita Nova: “omnia mea mecum sunt”." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 3 (June 12, 2019): 609–16. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819854049.

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Abstract:
Il contributo si propone di illustrare la singolare affinità che si può cogliere (pur nella consapevolezza della distanza culturale e della differente genesi del motivo ispiratore) fra la ricerca di autosufficienza interiore, propria di movimenti filosofici del mondo classico, riassunta nel motto latino omnia mea mecum sunt, e l’autosufficienza dell’amore verso Beatrice che – e Dante scopre questa realtà in modo graduale, nel percorso d’illimpidimento intellettuale narrato nel libello della giovinezza – è un amore che vive di sé, di sé si nutre, a sé deve e non può che bastare.
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Bianchi, Soledad. "Paisajes (ciudad presente/ciudad distante)." Aletria: Revista de Estudos de Literatura 15, no. 1 (June 30, 2007): 58–70. http://dx.doi.org/10.17851/2317-2096.15.1.58-70.

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Abstract:
Resumen: Este artículo se plantea como un recorrido por algunos textos que aluden e incorporan la ciudad, de muy diversos modos. A pesar de centrarse en la poesía chilena publicada en la década del 1990, no se omiten referencias a escritos previos ni a otros géneros (novela, crónica, canciones, cine), marcados por la preocupación urbana.Palabras-clave: ciudad; poesía chilena; década del 1990.Resumo: Este artigo percorre alguns textos que aludem à cidade e incorporam-na de modos muito diversos. Apesar de focar a poesia chilena da década de 1990, não se omitem referências a escritos prévios nem a outros gêneros (romance, crônica, canções, cinema), marcados pela preocupação urbana.Palavras-chave: cidade; poesia chilena; década de 1990.
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Boldrini, Elena, and Luca Bausch. "Transizioni dopo la scuola dell’obbligo: le scelte dei giovani in Ticino." Swiss Journal of Educational Research 31, no. 2 (September 1, 2009): 287–316. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.31.2.5096.

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Abstract:
Nel contesto ticinese la propensione per la scelta di un percorso formativo con tirocinio in azienda è inferiore rispetto alla media nazionale, dove l’apprendistato duale risulta essere la via maggiormente praticata dai giovani in uscita dalle scuole dell’obbligo. Il presente contributo intende riferire di una ricerca pilota condotta nel Cantone Ticino in merito al passaggio dei giovani dal secondario I al secondario II, mirata alla comprensione delle modalità con cui questa transizione avviene e delle possibili problematicità insite in essa, relative soprattutto alla scelta di un percorso di formazione professionale con tirocinio in azienda.Sono state rilevate le scelte, le ragioni, i criteri e le difficoltà (per mezzo del Career Decision Difficulties Questionnaire) nel processo di scelta al termine della quarta media di circa 170 allievi del Cantone, allargando il rilevamento dei dati anche ai loro stessi genitori, agli orientatori scolastico-professionali, ai coordinatori di sede delle scuole coinvolte e ai docenti di classe. Dai due rilevamenti di dati condotti (a distanza di sei mesi) emergono alcune piste di intervento per quanto concerne l’educazione alla scelta dei giovani, sia nelle sue specificità di sistema (organizzativo-istituzionali), sia nelle sue declinazioni contenutistico-didattiche.
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Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

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Abstract:
A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
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Carulli, Stefania. "Nuovi percorsi di genitorialitŕ. Il web come spazio d'incontro per le nuove famiglie." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 104–14. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041009.

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Abstract:
La diffusione di nuovi modelli familiari e la crescita delle associazioni, specialmente quelle legate alla sfera della famiglia, sono diventate negli ultimi anni strumenti efficaci per dare voce a istanze diverse della societŕ civile. Entrambi questi fattori, insieme alla capacitŕ del web di trasmettere contenuti e creare reti sociali producono una sinergia che offre spazio al contatto tra realtŕ apparentemente distanti. Questo articolo illustra le attivitŕ on-line di alcune organizzazioni che si occupano di famiglia, in particolare di quelle associazioni che si occupano di genitorialitŕ, e intende mettere in evidenza la loro vita tra online e offline.
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Campesi, Giuseppe. "Stato, diritto e mercato nella societŕ globale. A proposito della sociologia della globalizzazione di Saskia Sassen." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 177–93. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002009.

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Abstract:
A distanza di un anno l'uno dall'altro sono stati resi disponibili al lettore italiano gli ultimi lavori di Saskia Sassen: "Una sociologia della globalizzazione" (2008) e "Territorio, autoritŕ, diritti" (2009). Il presente contributo intende ricostruire criticamente il percorso di ricerca seguito dalla sociologa olandese e, in particolare, il suo apporto teorico al vasto dibattito in corso nelle scienze politico-sociali sull'impatto che i processi di globalizzazione hanno avuto sulle strutture giuridico-politiche moderne. Diversamente dalla letteratura dominate, Saskia Sassen propone di considerare il ruolo dello Stato quale referente fondamentale per la produzione delle condizioni politicoistituzionali che rendono possibile la globalizzazione. A tal fine enuclea la categoria teorica di de-nazionalizzazione, utilizzata per descrivere l'avviarsi di un processo di ridefinizione della topologia politico-giuridica moderna in cui lo Stato non svolge il ruolo della pura vittima sacrificale.
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Boccagni, Paolo. "Come fare le madri da lontano? Percorsi, aspettative e pratiche della "maternitŕ transnazionale" dall'Italia." MONDI MIGRANTI, no. 1 (June 2009): 45–66. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-001003.

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Abstract:
- Abstract Transnational caregiving, i.e. the ongoing affectional and material care relationships between migrant parents and children left behind, has gained increas-ing salience in international literature. The paper builds on the results of one of the first empirical investigations on the topic in Italy. The biographical experience of transnational mothers is approached within a local immigration context (the prov-ince of Trento). Relevant insights are thus provided on four areas of concern: the origin and the development of migration processes; the relationships with the motherland and the forms of transnational caregiving; the relationships with local communities, and the networks migrants rely on, in the context of settlement; the personal experiences of transnational motherhood and the future life expectations. Besides making sense of the differences in transnational parenthood stemming from national origins, and from the structuration of migration systems, the paper copes with a key question: to what extent, and under which conditions, can rela-tionships of "proximity at distance" be fungible with those drawing on physical proximity? What is lost and what is retained in the bond between dear ones - in terms of exchanging information, affections and material resources - once it cannot rely on physical co-presence?Keywords Female migration - Migrant mothers - Transnational caregiving - Transnational family life - Care work.
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Martini, Mattia. "Lavoro temporaneo, prospettive di stabilizzazione e ruolo delle agenzie per il lavoro: il caso del lavoro in somministrazione in provincia di Milano." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 92 (October 2010): 39–61. http://dx.doi.org/10.3280/qua2010-092004.

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Abstract:
I contratti temporanei sono cresciuti negli ultimi anni e da piů parti ci si chiede quali siano le funzioni svolte da queste nuove forme d'impiego nel mercato del lavoro. L'articolo riporta i risultati di una ricerca condotta sul territorio della provincia di Milano e mirata ad analizzare le prospettive di stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione tra il 2006 e il 2007, stimando l'impatto di alcuni fattori personali e del capitale unamo e verificando il ruolo svolto dalle agenzie per il lavoro. Emerge che la somministrazione svolge una funzione di trampolino verso occupazioni piů stabili e che le prospettive di stabilizzazione ad un anno di distanza dipendono soprattutto dalle caratteristiche personali del lavoratore e dalle modalitŕ con cui si č svolta l'esperienza lavorativa nel lavoro temporaneo e il percorso successivo. I risultati verificano infine, l'esistenza di un "effetto agenzia", suggerendo che gli intermediari possono giocare un ruolo importante nel favorire, piuttosto che vincolare, le prospettive di stabilizzazione dei lavoratori temporanei nel mercato del lavoro.
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Molinari, Renata M., Eduardo De Paula, and Maurício Paroni De Castro. "PENTESILÉIA E O PROJETO AMAZONAS." Revista Rascunhos - Caminhos da Pesquisa em Artes Cênicas 6, no. 1 (March 28, 2019): 119–29. http://dx.doi.org/10.14393/rr-v6n1-2019-07.

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Abstract:
Título: Pentesiléia e o Projeto Amazonas: duplo olhar para uma dramaturgia – [com] Um fragmento de diálogo à distância com Thierry Salmon Resumo: Escrito a partir dos registros observados em seu caderno de anotações, este texto funciona como um memorial lacunar das ações criativas empreendidas durante os processos de criações dramatúrgico e espetacular de “O assalto ao céu”. O texto é acompanhado por um fragmento de diálogo com Thierry Salmon, que deixa alguns rastros sobre as questões norteadoras de seus interesses artísticos. Palavras-chave: Thierry Salmon, Renata Molinari, Dramaturgia, Encenação, Teatro. Titolo: Pentesilea e il Progetto Amazzone: doppio sguardo per una drammaturgia – con un frammento di dialogo a distanza con Thierry Salmon Riassunto: Scritto a partire dalle annotazioni sul proprio taccuino di lavoro, questo testo si presenta come una traccia frammentata delle azioni creative messe in moto durante il percorso di creazione drammaturgica e spettacolare de L’assalto al cielo. Il testo è seguito di un frammento di conversazione con Thierry Salmon, che coglie alcuni spunti sulle questioni di fondo legate alle sue scelte artistiche. Parole chiave: Thierry Salmon, Renata Molinari, Dramaturgia, Regia, Teatro. Title: Penthesilea and the Amazon Project: dual perspective on a dramaturgy[with] a fragment of a distance dialogue with Thierry Salmon Abstract: Written from the records observed in his notebook, this text works as ‘lacunar memorial’ of the creative actions undertaken during the dramaturgical and staging processes of “The assault on the sky”. The text is accompanied by a fragment of dialogue with Thierry Salmon, which leaves some clues on questions concerning his artistic interests. Keywords: Thierry Salmon, Renata Molinari, Dramaturgy, Staging, Theatre.
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Giulio, Rosa. "Leopardi, l'Europa e l'Italia del XIX secolo: le radici della mancata unità nazionale." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 46, no. 1 (March 2012): 5–37. http://dx.doi.org/10.1177/001458581204600101.

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Abstract:
La particolare “visione” di Leopardi delle cause originarie e profonde che hanno impedito per secoli l'unità nazionale dell'Italia, diversamente dalle nazioni più evolute nell'Europa del XIX secolo, è analizzata in stretta connessione con i fondamenti teorici del suo pensiero. Vengono pertanto individuati e indagati i complessi percorsi concettuali che, pur attraversando spazi testuali diversi e distanti delle sue opere, collegano alla basilare distinzione tra popoli meridionali e settentrionali, antichi e moderni, gli illuminanti giudizi di Leopardi sui ceti dirigenti e i costumi degl'Italiani, dialetticamente valutati tra contingenza storica prerisorgimentale e costante antropologica identitaria. Le osservazioni sull'Italia, priva di un «centro politico», sono inoltre confrontate con il più ampio contesto delle nuove forme istituzionali assunte dalla civiltà moderna, ritenute di indubbia necessità sociale, ma, in perfetta coerenza con i suoi presupposti ideologici, considerate simulacri di magnanime illusioni irrimediabilmente perdute.
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Federici, Antonio, and Marco Zappa. "Sistema informativo screening: la genesi della conoscenza come elemento di sistema." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 55–72. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050005.

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Abstract:
L'articolo descrive le principali caratteristiche del Sistema Informativo (SIS) dei programmi di screening oncologico in Italia(PS). Il SIS č organizzato per rispondere al bisogno conoscitivo di valutare la qualitŕ dei PS e la loro effectiveness. Tale bisogno si declina differentemente a seconda dell'interlocutore che, in effetti, puň esprimere un interesse informativo con prioritŕ diverse. Sono state nel tempo studiate e selezionate diverse variabili, sulla base delle loro caratteristiche di qualitŕ informativa, che vengono raccolte annualmente in survey nazionali. La fonte dei dati sono i sistemi gestionali dei PS Il SIS permette di produrre numerosi indicatori che derivano dalle Linee Guida Europee e che rispondono alle seguenti necessitŕ di monitoraggio e valutazione: - un PS č un percorso e non l'esecuzione di un test e dunque bisogna misurare la qualitŕ del percorso oltre che la singola prestazione; - un PS č rivolto a una popolazione asintomatica e quindi deve tenere conto della sensibilitŕ (capacitŕ di individuare i portatori della lesione di interesse) ma anche della specificitŕ (capacitŕ di individuare e dunque non esaminare ulteriormente e soprattutto non trattare chi non č portatore della lesione di interesse). Per queste ragioni viene misurato (per esempio) sia il tasso di identificazione, sia la percentuale di richiamo ad approfondimento o il VPP; - descrivere la qualitŕ organizzativa del programma. La valutazione č compiuta mediante standard di riferimento, nella massima parte dei casi adottati dalle Linee guida Europee, secondo un'ottica di benchmark inter- e intraregionale. I risultati della valutazione sono utilizzati, mediante specifiche forme di reporting, in modo sistematico ai livelli: regionale/aziendale; di governancenazionale; internazionale (evidence generation); di societŕ civile. La survey non č un sistema statico di raccolta e viene revisionato sulla base dello sviluppo delle conoscenze. Sulla base del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-12, il SIS entrerŕ a far parte del nuovo sistema sanitario nazionale basato su un datawarehouse nazionale di dati individuali. L'intera esperienza dei PS in Italia si candida ad essere un prototipo di una governance innovativa nel panorama di devoluzione del sistema sanitario, contribuendo a identificare strumenti nuovi e a costruire una conoscenza piů approfondita del modello di governance. In questo quadro il sistema informativo/di valutazione č un esempio di sistema costruito in modo partecipato da esperti ed operatori, orientato alla valutazione della distanza osservato-atteso del beneficio di salute ottenibile con la prevenzione secondaria in oncologia.
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Girardi, Marta, Adele Fabrizi, and Chiara Simonelli. "Popolazione transgender over 50: un intervento clinico psicosessuologico." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2020): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002001.

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Abstract:
Il concetto di identità di genere è stato motivo di interesse e di studio negli anni fino a giungere alla sua concezione transgender, caratterizzata da un lungo percorso di depatologizzazione che parte dai primi studi di differenziazione tra sesso e genere fino ad arrivare alle classificazioni che i vari manuali diagnostici oggi ci presentano. La concezione transgender dei generi supera la concezione binaria, proponendo una visione fluida che legittima l'esistenza di una varietà di identità di genere in cui potersi riconoscere. I bisogni relativi all'invecchiamento e alla salute degli anziani LGBT sono scarsamente affrontati nei servizi, nelle politiche o nella ricerca. La popolazione transgender over 50, la quale ha vissuto in un contesto so-ciale e storico caratterizzato da forti discriminazioni, si trova ad affrontare una fase di transizione della vita in cui è importante considerare le caratteristiche peculiari di tale vissuto come transgender e gli aspetti relativi alla salute fisica e al supporto sociale. Affacciarci alla visione di invecchiamento transgender vuol dire adottare una prospettiva che si distanzia dagli script eteronormativi prevalenti nella società, e che si avvale di concezioni tipiche di tale vissuto, come quella di queer time e queer space. L'obiettivo di tale contributo è quello di evidenziare le problematiche e le esigenze della popolazione considerata per poter promuovere una figura di clinico attento e consapevole delle peculiarità dell'utenza considerata e un intervento clinico psicosessuologico ad hoc che adotti un approccio biopsicosociale.
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Panico, Angelo. "Un foro nella realtà. Dai circumvisionisti al neo realismo di Carlo Bernari." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (March 13, 2018): 377–86. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757423.

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Abstract:
Negli anni ‘30 del Novecento nasce nell’Italia Meridionale un movimento culturale ctonio che, operando al di sotto della censura fascista, tenta di restituire all’arte la libertà di espressione – e ispirazione – necessaria a rappresentare la nuova realtà delle cose. Così, nella clandestinità che il momento storico imponeva, si sviluppa una vera e propria avanguardia (testimoniata dal manifesto dell’U.D.A.) orientata verso una nuova forma di realismo ben distante dalle formule canonizzate della retorica naturalistica. Spinti dalla volontà di fondare una nuova arte che riacquisti il rapporto dialettico con il reale e affascinati dal pensiero materialistico, i circumvisionisti, collegandosi alla situazione sociale meridionale e ai grandi eventi della vita contemporanea, elaboravano, come un magma germinativo, gli studi sulla nuova “grammatica della visione” (Maria Corti Principi della comunicazione letteraria), volti a fornire una precisa descrizione della realtà emersa a ridosso della Liberazione. Quanto più profonde si fanno le ricerche nel terreno culturale della clandestinità e quanto più diventano aderenti i percorsi critici alla rete di passaggi sotterranei, tanto più risulta essere opportuno soffermarsi sulla mostra di Capri nel 1928 del primo circumvisionismo, sul manifesto Uda del 1929 di Carlo Bernari, Paolo Ricci e Guglielmo Pierce come punto di partenza del primo neorealismo napoletano, al fine di delineare una macrocategoria estetica (come preciserà Bernari) non ancora cristallizzata in una vera e propria etichetta, ma aperta alle sperimentazioni avanguardistiche europee.
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Queiroz, Matheus Silveira de, and Neliane de Sousa Alves. "APLICAÇÃO DE DIFERENTES FÓRMULAS DE TEMPO DE CONCENTRAÇÃO PARA UMA BACIA HIDROGRÁFICA URBANA." Revista Tocantinense de Geografia 9, no. 18 (July 27, 2020): 219–31. http://dx.doi.org/10.20873/rtg.v9n18p219-231.

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Abstract:
O tempo de concentração é o tempo que a água percorre do ponto mais distante da bacia até o ponto considerado. Existem diversas fórmulas de tempo de concentração resultado de trabalhos laboratoriais e de campo, havendo grande dispersão nos resultados. Portanto, o objetivo deste trabalho é analisar a efetividade de diferentes fórmulas de tempo de concentração para uma bacia hidrográfica urbana. Para isto, foi calculado o tempo de concentração em nove fórmulas (Método Cinemático, Carter, Picking, Giandotti, Kirpich, Kirpich_DER, David, US Corps Engineers, Johnstone), aplicadas para a bacia hidrográfica do Mindu, Manaus, Amazonas, que possui uma área de 66 km² e está localizada 100% na área urbana da cidade. A eficácia das fórmulas foi validada de acordo com a velocidade média de fluxo da bacia. A fórmula mais indicada foi a do Método Cinemático, conforme indicava a literatura especializada. As fórmulas de Carter, Giandotti, Picking são efetivas para a bacia do Mindu por não apresentarem uma margem de erro alta. Enquanto as fórmulas de Kirpich, Kirpich_DER, David, US Corps Engineers, Johnstone apresentaram uma margem de erro maior, não sendo indicadas para a bacia.
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Oppes, Mario. "La Deontologia medica all’inizio del ’900: i principi del primo Codice italiano." Medicina e Morale 52, no. 6 (December 31, 2003): 1203–12. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.659.

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Abstract:
Il Codice di Etica e di Deontologia dell’Ordine dei medici della provincia di Sassari, pubblicato nel 1903, rappresenta il primo esempio in Italia di Codice di deontologia medica. A cento anni di distanza dalla sua promulgazione appare interessante valutare i principi in esso contenuti e confrontarli con quelli inseriti nei successivi codici. Attraverso il percorso storico della deontologia è possibile infatti comprendere il significato che essa ha avuto nel determinare i comportamenti dei medici nell’esercizio della professione, ma soprattutto si può scoprire, il vero significato da attribuire alla deontologia stessa. Infatti negli ultimi trent’anni, con l’avvento della bioetica, si è assistito ad una vera e propria crisi della deontologia che ha portato persino alla perdita di una concezione condivisa del suo significato all’interno della categoria professionale dei medici. Dall’analisi del testo del codice emerge la sottolineatura del dovere di ottenere il consenso del paziente per ogni atto operativo, inattesa per quei tempi, caratterizzati da un rapporto medico-paziente di tipo paternalistico. Vi è inoltre un ripetuto richiamo alla necessità di curare tutti i malati con lo stesso impegno, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza, e ciò assume particolare rilevanza se si considera che all’epoca non esisteva un servizio sanitario nazionale in grado di garantire uniformi livelli di assistenza. In gran parte del codice ci si sofferma poi ai rapporti fra colleghi e negli articoli dedicati a tale problematica si evidenzia una particolare sensibilità verso la correttezza fra professionisti, oggi decisamente disattesa, tanto che tale esigenza non trova particolari sottolineature nell’ultimo codice nazionale. Infine è significativo il richiamo esplicito a tutti gli associati al rispetto delle regole deontologiche, pena la comminazione di sanzioni disciplinari e ciò assume particolare rilevanza se si pensa che cento anni fa gli Ordini dei medici non avevano ancora ottenuto il riconoscimento giuridico, che arriverà solo nel 1910.
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Wambacq, Judith. "L’animisme de Merleau-Ponty et Guattari. Une critique de La machine sensible de Stefan Kristensen." Chiasmi International 21 (2019): 371–77. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192133.

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Abstract:
Avec son livre La machine sensible, Stefan Kristensen réalise, de façon magistrale, deux objectifs. D’abord, il met en lien la pensée de deux philosophes qui sont à première vue très éloignés l’un de l’autre. Il s’agit de Félix Guattari et de Maurice Merleau-Ponty. Traditionnellement, Merleau-Ponty est considéré comme le philosophe du corps, tandis que Guattari est connu comme le philosophe du corps sans organes. Merleau-Ponty est un phénoménologue, tandis que Guattari prétend abandonner le point de vue du sujet. Kristensen démontre avec succès quel est le terrain commun des deux auteurs : la critique de la conception psychanalytique du sujet.Le deuxième objectif du livre découle directement du premier : présenter au lecteur une alternative à la conception intimiste de la subjectivité, soit comprendre la subjectivité comme fondamentalement parcourue par une altérité. Merleau-Ponty a été l’un des premiers, à l’instar de Paul Schilder, à mettre l’accent sur le caractère collectif et intersubjectif de cette altérité. Guattari a compris que cette altérité possède des sédiments politiques et historiques.With his book La machine sensible, Stefan Kristensen accomplishes two goals in a masterly way. First, he links the works of two philosophers who are very different at first sight: Maurice Merleau-Ponty and Félix Guattari. Traditionally, Merleau-Ponty is considered the philosopher of the body, whereas Guattari is known as the philosopher of the body without organs. Merleau-Ponty is a phenomenologist, whereas Guattari pretends to abandon the point of view of the subject. Kristensen identifies the common ground of the two authors: the criticism of the psychoanalytical conception of the subject.The second goal of the book derives directly from the first: present the reader with an alternative for the intimate conception of subjectivity, that is, present him or her with the idea that subjectivity is always characterized by an alterity. Merleau-Ponty, following the example of Paul Schilder, has been one of the first to stress the collective and intersubjective nature of this alterity. Guattari has understood that this alterity has political and historical sediments.Con il suo libro La machine sensible, Stefan Kristensen realizza magistralmente due obiettivi. Innanzitutto, egli mette in relazione il pensiero di due filosofi a prima vista molto distanti tra loro: Félix Guattari e Maurice Merleau-Ponty. Se tradizionalmente Merleau-Ponty è considerato il filosofo del corpo, Guattari è invece noto come il filosofo del corpo senza organi. Merleau-Ponty è un fenomenologo, mentre il pensiero di Guattari intende abbandonare il punto di vista del soggetto. Kristensen propone allora di leggere la critica della concezione psicoanalitica del soggetto come terreno comune tra i due autori. Il secondo obiettivo del libro discende direttamente dal primo: presentare al lettore un’alternativa alla concezione intimista della soggettività, ovvero concepire la soggettività come fondamentalmente percorsa da un’alterità. Merleau-Ponty è tra i primi, sulla scorta di Paul Schilder, a porre l’accento sul carattere collettivo e intersoggettivo di questa alterità. Dal canto suo, Guattari ha compreso che questa alterità possiede dei sedimenti politici e storici.
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Maia, Maria Elena Pinheiro. "A ficção e a história em O ano da morte de Ricardo Reis de José Saramago: Ricardo Reis diante do espetáculo do mundo." Revista do Centro de Estudos Portugueses 21, no. 29 (December 31, 2001): 185. http://dx.doi.org/10.17851/2359-0076.21.29.185-503.

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Abstract:
<p>A configuração intertextual em <strong>O ano da morte de Ricardo Heis </strong>de José Saramago é extremamente nítida. Seu título já anuncia a apropriação discursiva: Ricardo Reis, heterônimo de Pessoa, agora surge como personagem de Saramago. Um <strong>ser de papel, </strong>dono de uma biografia previamente conhecida, será inserido num momento histórico crucial de Portugal, onde a sua tão propagada posição diante da vida - "sábio é o que se contenta com o espetáculo do mundo" - será colocada h prova. Saramago percorre com olhos críticos esse passado, analisando-o de outros pontos de vista que não o convencional, deixando aflorar inúmeras vozes que se contrastam para que venham à tona as verdades ocultas pela História oficial. Assim sendo esta obra distancia-se do romance histórico tradicional podendo ser classificada, de acordo com a teoria do pós-modernismo de Linda Hutcheon, como <strong>metaficção bistoriográfica. </strong></p> <p><em> </em></p> <p>Ricardo Reis dcvant Ic spectacle du monde dans <strong>O ano da morte de Ricardo Reis </strong>de José Saramago. La configuration intertextuelle dans <strong>O ano da morte de Ricardo Reis </strong>est extrêmemenl nette. Son titre annonce déjà l'appropriation discursive: Ricardo Reis, héteronyme de Pessoa, à présent, apparaít comme personnage de Saramago. Umêtre de papier, mattre d'une biographie au préalable connue, il scra inclus dans un moment historique crucial du Portugal, oü sa position si repandue dcvant Ia vie - "sage c*estce que se contente avec le spectacle du monde" - elle será mise à 1'eprcuvc. Saramago parcourt avec Ies yeux critiques ce passe, en l'analysant d'autres points de vue que n'est pas le conventionnel, en taissant affleurcr des nombreuses voix que s'opposent pour qu' il apparaisse des vérités oceultes pour l'Histoire Officielle. Donc cette oeuvre s'éloigne du roman historique traditionncl pouvant être classifiée, selon Ia théorie du pos-modernisme de Linda Hutcheon, comme <strong>métaficlion Historique. </strong></p>
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"Le conseguenze economiche, sociali e scolastiche della pandemia da Coronavirus per le famiglie immigrate e per i loro figli." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 56–73. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11758.

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Il presente lavoro pone in rilievo i drammatici effetti della pandemia da Covid e del conseguente lockdown per molte famiglie straniere e per i loro figli. In particolare, si vogliono evidenziare le problematiche economiche, sociali e scolastiche riscontrate da queste famiglie e dai loro figli nell'attuale lungo periodo di crisi sanitaria e di chiusura delle scuole. Tanti alunni stranieri non hanno potuto accedere alla didattica a distanza e in questi mesi non hanno avuto rapporti con gli insegnanti e con i compagni di classe, rimanendo completamente fuori dal circuito scolastico e da tutte quelle occasioni di interazione e di apprendimento fondamentali per il loro percorso formativo.
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"Conoscenza, lavoro, formazione nel tempo della complessitŕ." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 23–33. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120002.

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Abstract:
Il dialogo con Gianluca Bocchi affronta i fenomeni che hanno segnato l'avvento della societŕ della conoscenza, offendo una prospettiva di lettura che ci permette di uscire da una rappresentazione semplicistica e riduttiva delle dinamiche di trasformazione che collegano in modo inedito i processi di apprendimento alla nostra vita quotidiana, al nostro modo di lavorare, al nostro essere cittadini. Ciň rende necessario rivedere strutture consolidate di rappresentazioni, prendendo le distanze da categorie che fanno riferimento a modalitŕ statiche di trasmissione di saperi e di mero possesso e privatizzazione della conoscenza, per collocarsi in una dimensione processuale, che valorizzi invece riflessivitŕ, generativitŕ, creativitŕ ed intersoggettivitŕ dei percorsi di apprendimento, la diffusione nei tempi e negli spazi di vita, l'integrazione tra attori con potenzialitŕ formative fino ad ora non sufficientemente esplorate, a partire da soggetti economici quali le imprese, per la promozione di personalitŕ evolutive costantemente in grado di intraprendere tracciati alternativi.
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