Academic literature on the topic 'Disturbo da stress post traumatico'

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Journal articles on the topic "Disturbo da stress post traumatico"

1

Infrasca, Roberto. "Memorie traumatiche precoci e disturbo post traumatico da stress. Uno studio sperimentale." Pratica Medica & Aspetti Legali 6, no. 2 (June 15, 2012): 51–57. http://dx.doi.org/10.7175/pmeal.v6i2.292.

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2

Ardino, Vittoria, Paola Di Blasio, and Luca Milani. "Disturbo post-traumatico e comportamento criminale: rischio di recidiva e costrutti personali." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2010): 45–65. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001004.

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Abstract:
Gli eventi traumatici causano esiti psicopatologici di natura diversa e con diverse configurazioni di sintomi. Il presente studio analizza le cognizioni post-traumatiche nei contesti forensi per verificare le connessioni tra esperienze di traumatizzazione precoce, sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress e rischio di recidiva di reato in una popolazione carceraria. L'ipotesi principale sostiene che cognizioni disfunzionali (worry, percezione negativa del supporto degli altri) mediano la relazione tra i sintomi DPTS ed il rischio di recidiva. Lo studio, inoltre, esplora il modello della Psicologia dei Costrutti Personali basato sulla teoria di Kelly (1995) per comprendere in che modo un sistema di credenze post-traumatico possa frammentare la visione del mondo e del Sé del campione. I risultati hanno mostrato che la percezione negativa del supporto degli altri media tra sintomi DPTS e rischio di recidiva e che i partecipanti con i sintomi DPTS hanno maggiori difficoltŕ ad integrare eventi traumatici e il reato stesso all'interno del loro sistema di costrutti e credenze.
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3

Latrofa, Alessandra, and Maria Grazia Foschino Barbaro. "Disturbo post traumatico da stress in età evolutiva: il caso di Sara." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 40 (June 2017): 77–88. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2017-040005.

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4

Caroppo, Emanuele, Giuseppina Del Basso, and Patrizia Brogna. "Trauma e vulnerabilità nei migranti richiedenti protezione internazionale." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 22, no. 43 (December 2014): 99–116. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004307.

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Abstract:
INTRODUZIONE: I rifugiati richiedenti protezione internazionale mostrano un'alta vulnerabilità e Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD). OBIETTIVI: abbiamo utilizzato un approccio integrato multidisciplinare per valutare la loro vulnerabilità e psicopatologia. METODI: sono stati valutati 180 rifugiati politici secondo i criteri del DSM-IV-TR. RISULTATI: in un'alta percentuale di rifugiati politici la diagnosi principale è stata di PTSD associata con disturbi di personalità e/o altri disturbi psichici. CONCLUSIONI: i rifugiati politici hanno più difficoltà nel gestire le proprie emozioni, questo probabilmente è dovuto alla propria storia personale intrisa di vissuti traumatici, tuttavia attraverso un lavoro sia psicoterapico che farmacologico è stato possibile migliorare le proprie condizioni.
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Loriedo, Camillo, Silvia Solaroli, and Giorgia Bilardi. "Verso un modello sistemico del trauma nella relazione di coppia." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 32 (November 2010): 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/pr2010-032001.

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Abstract:
L'attenzione riservata al trauma e alle loro vittime negli ultimi 25 anni č stata prevalentemente rivolta all'individuo che ne č stato vittima, secondo la Teoria dello Stress Traumatico Primario. Gradualmente, l'osservazione degli effetti diretti e indiretti degli eventi traumatici ha condotto alcuni studiosi a considerare con interesse alcuni aspetti sistemici del trauma, elaborando quella che Figley ha definito Teoria dello Stress Traumatico Secondario. Tuttavia, l'acquisizione di una vera e propria ipotesi sistemica del trauma č un evento del tutto recente, cosě come la scoperta che le sue conseguenze vengono amplificate all'interno della coppia e della famiglia. Analogamente, la coppia e la famiglia offrono una possibilitŕ di approccio al Disturbo Post Traumatico da Stress che viene attualmente riconosciuta come particolarmente indicata ed efficace per la risoluzione delle problematiche legate al trauma e alle sue conseguenze individuali e relazionali.
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6

Castrogiovanni, Paolo, Letizia Bossini, Sara Calassi, and Mariola Tavanti. "Il trattamento farmacologico delle conseguenze dell’abuso e del disturbo post-traumatico da stress." Quaderni Italiani di Psichiatria 28, no. 2 (June 2009): 79–88. http://dx.doi.org/10.1016/j.quip.2008.11.013.

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Lax, Annamaria, and Massimo Clerici. "Trauma e disturbo post-traumatico da stress nella relazione con i disturbi mentali della popolazione carceraria minorile." Quaderni Italiani di Psichiatria 31, no. 3 (September 2012): 126–36. http://dx.doi.org/10.1016/j.quip.2012.06.001.

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8

Tedesco, Simona. "Disturbo da stress post traumatico complesso e personalità evitante: un caso di abuso sessuale." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 32 (June 2013): 149–61. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2013-032011.

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Benigni, Angela, Domenica Casieri, and Giuseppe Romano. "Lo stato dell'arte riguardo l'utilizzo della realtà virtuale nel trattamento dell'ansia e la presentazione di un nuovo software." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 47 (February 2021): 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11203.

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Abstract:
In questo articolo è presentata una breve rassegna sullo stato dell'arte per quanto riguarda l'efficacia dell'implementazione della realtà virtuale (VR) nel trattamento dei disturbi d'ansia secondo l'approccio cognitivo-comportamentale, con particolare attenzione all'intervento basato sull'esposizione con prevenzione della risposta (ERP).Sono stati passati in rassegna gli studi che hanno utilizzato l'esposizione in VR per il trattamento dei principali disturbi d'ansia (aereofobia, acrofobia, claustrofobia, driving phobia, aracnofobia, disturbo d'ansia sociale, disturbo post-traumatico da stress, disturbo di panico con agorafobia, disturbo d'ansia generalizzato); una sessione in particolare è stata dedicata agli studi che hanno preso in esame il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo.Le ricerche condotte in merito all'utilizzo dell'esposizione in VR suggeriscono che i risultati ottenuti a fi ne trattamento si estendono anche alla vita reale e non ci sono differenze significative rispetto ai risultati ottenuti con l'esposizione in vivo a fi ne trattamento e al follow-up.In conclusione, verrà descritto un software che è in fase di realizzazione, progettato per garantire un'esperienza, quanto più realistica possibile, di esposizione in VR attraverso la personalizzazione e la taratura dei parametri sulla specifi ca problematica del paziente.
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Lupi, Claudia. "Paura di morire." PSICOBIETTIVO, no. 3 (May 2010): 143–50. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003007.

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Abstract:
In questo articolo si tratta il caso di un paziente che sviluppa un disturbo post-traumatico da stress a seguito di un serio rischio di affogamento corso dal paziente stesso, con una sintomatologia ansiosa (con forte preoccupazione per lo stato di salute). Il paziente presentava, ad inizio terapia, anche marcati deficit metacognitivi che hanno richiesto una impostazione della terapia su due piani paralleli, uno di elaborazione dell'evento traumatico, l'altro di incremento delle capacitŕ di differenziazione delle emozioni e di contestualizzazione. Il tutto all'interno di una situazione di attaccamento disorganizzato.
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More sources

Dissertations / Theses on the topic "Disturbo da stress post traumatico"

1

Fabbri, Silvia. "L'utilizzo della rTMS nel trattamento del dolore cronico, delle dipendenze e del disturbo da stress post traumatico e di ansia sociale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19571/.

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Abstract:
La rTMS si basa sulla TMS (stimolazione magnetica transcranica ripetuta) la quale modifica l’eccitabilità neuronale grazie a corrente indotta tramite campo magnetico, tramite essa è possibile stimolare aree corticali molto precise, precisione dettata dall’utilizzo di particolari tipi di bobine. Gli studi trattati nella dissertazione dimostrano come la rTMS risulti efficace nel trattamento di alcune patologie quali il dolore cronico, il disturbo d'ansia sociale e da stress post traumatico e la dipendenza da droghe; nonostante risulti un'ottima candidata per il trattamento delle patologie sopra citate, è necessario effettuare studi più approfonditi al fine di standardizzare parametri di stimolazione, risultati ottenuti, soggetti idonei al trattamento e soprattutto comprendere a pieno quali siano le aree corticali target da stimolare al fine di ottenere risultati efficaci e duraturi nel tempo.
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2

MOLTENI, MARZIA. "LE RISORSE PSICOSOCIALI NEL FRONTEGGIAMENTO DI UNA CATASTROFE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1005.

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Abstract:
La presente tesi intende analizzare e comprendere le strategie psicosociali nel fronteggiamento dei disastri naturali, eventi che sconvolgono le infrastrutture, i sistemi di comunicazione, le organizzazioni e l’intero tessuto sociale (Sbattella, 2009). Spesso, oltre alle ferite, le vittime vivono anche evidenti conseguenze psicologiche. La tesi, partendo da un’analisi della letteratura è dedicata alla presentazione di un progetto di ricerca che ha come obiettivo globale quello di rilevare i livelli di stress in un campione di famiglie vittime del terremoto ha colpito l’Aquila nel 2009. Il primo capitolo offre una panoramica generale sul tema dei disastri naturali. Il secondo e il terzo capitolo circoscrivono l’oggetto di interesse, riferendosi in maniera sempre più specifica a due strategie psicosociali nel fronteggiamento di una catastrofe: l’umorismo ed il supporto sociale. Il quarto capitolo comprende una descrizione dell’impianto generale del progetto di ricerca. Il quinto capitolo è dedicato alla presentazione del primo studio sulle strategie psicosociali di reazione al sisma. Il sesto capitolo esamina e discute i risultati del secondo studio sull’impatto familiare del sisma, esso rappresenta un’indagine esplorativa finalizzata all’analisi dei differenti stili di risposta familiare ad un terremoto. Vengono infine proposte alcune considerazioni pratiche conclusive rispetto alle diverse ipotesi di ricerca formulate.
This thesis analyses psycho-social coping strategies employed to face natural disasters, events which destroy infrastructure, communication systems, organisations and the entire social fabric (Sbattella, 2009). As a matter of fact, aside from physical wounds, victims often experience extremely tangible psychological consequences. Starting with a review of the existing literature, the paper illustrates a research project aimed at the identification of stress levels in a sample of families hit by the 2009 earthquake in the Italian city of L'Aquila. The first chapter offers an overview of the physical and psychological consequences of natural disasters. The following two chapters are focused on psycho-social strategies employed to cope with natural disasters, with a particular emphasis on humour and psycho-social support. The fourth chapter describes the general features of the research project. The following chapter illustrates the results of a first study on psycho-social coping strategies in the aftermath of the earthquake. The final chapter presents the results of a second exploratory study on the impact of the earthquake on family relations, analysing a range of different post-earthquake coping approaches at a family level. The paper is then concluded by a series of recommendations for the development of better psycho-social coping strategies in the aftermath of natural disasters.
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Book chapters on the topic "Disturbo da stress post traumatico"

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Grieger, T. A., D. M. Benedek, and R. J. Ursano. "Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)." In Valutazione e gestione della violenza, 109–24. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1738-2_7.

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