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Journal articles on the topic 'Disuguaglianza'

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1

Volturo, Stella. "Lotta alla povertà minorile. Il ruolo delle politiche di supporto all'infanzia." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 204–23. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002014.

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Abstract:
L'articolo analizza il fenomeno della povertà minorile nella sua multidimensionalità, presentando dati sulla situazione italiana in prospettiva comparata europea. La prospettiva analitica adottata concepisce la povertà minorile come una forma estrema di disuguaglianza e riflette sul ruolo delle politiche sociali in ambito minorile nel contrasto alle disuguaglianze.
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2

Dubet, François, Marie Duru-Bellat, and Antoine Vérétout. "Le diseguaglianze scolastiche a monte e a valle. Organizzazione scolastica e influenza dei titoli di studio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 50–79. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120004.

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Abstract:
Ovunque la scuola riproduce la disuguaglianza sociale risultando piů favorevole per gli studenti socialmente e culturalmente avvantaggiati. Tuttavia questa "legge" č troppo generica per spiegare le forti variazioni del livello di riproduzione sociale rilevata tramite confronti internazionali. Sulla base di tali indagini, il saggio illustra innanzitutto che tali variazioni non sono spiegate direttamente dalla portata delle disuguaglianze sociali, ma occorre fare riferimento ad altri due fattori. Il primo ha a che fare con l'organizzazione dei sistemi scolastici, la quale incrementa o attenua gli effetti della disuguaglianza sociale sulle disuguaglianze scolastiche. Il secondo si colloca a valle della scuola ed ha a che fare con l'intensitŕ dell'influenza dei titoli di studio sull'accesso alle diverse posizioni sociali; in tal senso si mostra che tanto piů tale influenza č forte, tanto piů sono marcate le diseguaglianze di istruzione e rigida la riproduzione delle diseguaglianze sociali. In definitiva č il ruolo assegnato alla scuola dalle varie societŕ che determina il livello della riproduzione sociale. A partire dalle risultanze dello studio illustrato, condotto su un campione di paesi, che analizza dati a livello aggregato sarebbe molto utile effettuare approfondimenti qualitativi complementari per comprendere come opera la riproduzione sociale.
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3

Bagnasco, Arnaldo. "Le conseguenze sociali della crisi." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 131–39. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003007.

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Abstract:
Per valutare le conseguenze sociali della crisi finanziaria e della recessione che ne č seguita bisogna prestare attenzione alla deriva di lungo periodo individuabile nell'aumento della disuguaglianza sociale. Nel caso italiano i dati permettono di concludere che sintomi di divaricazione sociale sono visibili anche prima della crisi recente. Inoltre, la crescita della disuguaglianza non č una faccenda solo italiana. Queste tendenze alla disuguaglianza hanno fatto sě che i sociologi abbiano sostituito l'immagine della confluenza al centro con quella della divaricazione sociale. La crisi della deregolazione riporta in primo piano la possibilitŕ di interrogarsi su misure organiche per riavviare l'economia e perseguire nuovi accordi di coesione sociale.
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4

Cannari, Luigi, and Giovanni D'Alessio. "Oltre il Pil: come cambiano le condizioni delle famiglie italiane?" QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (October 2012): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-003001.

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Abstract:
Oltre il Pil: come cambiano le condizioni delle famiglie italiane? Il lavoro illustra l'evoluzione dei principali indicatori di benessere economico e di disuguaglianza in Italia dal secondo dopoguerra, mostrando che i progressi non sono stati uniformi nel tempo e tra le categorie di cittadini; fornisce inoltre alcuni spunti di riflessione sulla adeguatezza del Prodotto interno lordo come indicatore di benessere. Si argomenta che le risorse economiche contano in misura significativa nell'influenzare le condizioni di benessere, riconoscendo tuttavia l'importanza di estendere l'analisi anche ad altre dimensioni, come le misure soggettive di benessere e quelle di disuguaglianza.
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5

Filippini, Carlo. "Sviluppo, disuguaglianza, povertà nella Cina moderna." LCM - La Collana / The Series 9788879168267 (December 2017): 85–95. http://dx.doi.org/10.7359/826-2017-fili.

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6

Cupello, L. "Una disuguaglianza riguardante la funzione gamma incompleta." Rivista di Matematica per le Scienze Economiche e Sociali 15, no. 2 (September 1992): 55–62. http://dx.doi.org/10.1007/bf02094490.

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7

D'Ambrosio, Alfonso. "Paolo Mastrocola, Luca Ricolfi, Il danno scolastico. La scuola progressiva come macchina della disuguaglianza." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 324–27. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17895.

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8

Cucca, Roberta. "Copenhagen: contenimento della disuguaglianza o aumento della segregazione?" TERRITORIO, no. 61 (June 2012): 40–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-061006.

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Abstract:
Throughout the second half of the 20th century, Copenhagen was represented as the ‘welfare city', in consideration of the high percentage of the labour force employed in the public sector, the share of social housing that characterized its housing stock and the support furnished by one of the most generous welfare systems in the world. Following a substantial financial crisis in the early 1990s and action taken by a central government ori¬ented towards introducing a more neo-laissez-faire idea of urban development for its capital, the profile of the city was greatly modified. This paper describes the major transformations that have occurred, and in particular sheds light on how, alongside a process of economic rebirth of the city, which thanks to major infrastructural interventions became the most important hub in Northern Europe as well as one of the most liveable and sustain¬able cities in the world, transformations were begun that created a serious crisis for its social model.
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9

Ballarino, Gabriele, and Hans Schadee. "Genere, origine sociale e disuguaglianza di istruzione nell'Italia contemporanea." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 170–93. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120009.

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Abstract:
Il lavoro studia l'andamento della disuguaglianza di opportunitŕ educative (Doe) di genere nell'Italia del secondo dopoguerra, e l'interazione tra questo e quello della Doe dipendente dalle origini sociali, intese sia come classe di origine che come livello d'istruzione dei genitori. Lo studio č condotto sui dati dell'Indagine nazionale sulla mobilitŕ sociale (1985) e dell'Indagine longitudinale sulle famiglie italiane (1997), e comprende 5 coorti di nascita decennali, dal 1920 al 1969. Si utilizza il modello logit cumulativo (logit ordinale) che consente di modellare insieme sia la disuguaglianza scolastica che l'espansione del sistema educativo. I risultati confermano in generale quanto giŕ noto in merito: la Doe di genere č diminuita, cosě come - in misura inferiore - quella legata all'origine sociale. Inoltre, le analisi mostrano che: a) la diminuzione della Doe di genere ha luogo ai livelli d'istruzione superiori, mentre nella scuola dell'obbligo persiste un vantaggio maschile; b) la diminuzione della Doe di genere č piů forte nelle classi agricole, dove le donne erano piů svantaggiate; c) a parte questo, la diminuzione č la stessa per tutte le classi di origine e per tutti i livelli d'istruzione delle famiglie di origine.
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10

Franzini, Maurizio, and Michele Raitano. "Tendenze e caratteristiche della disuguaglianza dei redditi: le ragioni della predistribution." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (February 2015): 89–117. http://dx.doi.org/10.3280/qu2014-004005.

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Borlini, Barbara, Clara Melzi, and Francesco Memo. "Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Abstract:
Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Minello, Alessandra. "Stefano Cantalini, Famiglia e disuguaglianza. Matrimonio, fecondità e posizione sociale nell’Italia contemporanea." Quaderni di Sociologia, no. 88- XLVI (April 1, 2022): 127–29. http://dx.doi.org/10.4000/qds.4900.

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Grotti, Raffaele, and Stefani Scherer. "La disuguaglianza economica tra contesti: il ruolo di famiglia, stato e mercato." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 143 (September 2016): 57–75. http://dx.doi.org/10.3280/sl2016-143004.

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Pfirsch, Thomas. "M. Filandri, Proprietari a tutti i costi. La disuguaglianza abitativa in Italia." Méditerranée, no. 127 (November 1, 2016): 121122. http://dx.doi.org/10.4000/mediterranee.8501.

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Agustoni, Alfredo, and Alfredo Alietti. "Il social mix: riflessioni su una politica di contrasto alla disuguaglianza socio-spaziale." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 108 (January 2016): 7–18. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-108001.

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Cognetti, Francesca. "Quale giustizia tra gli spazi scolastici della disuguaglianza? Un'esperienza di progettazione in corso." TERRITORIO, no. 63 (December 2012): 133–42. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-063026.

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Abstract:
The paper investigates the subject of schools with a high concentration of immigrant children in the City of Milan. It looks at the factors which have contributed to the creation of a heavily polarised situation. This thinking forms the background for the description of a multi-cultural integration project organised by a broad network of participants including the Department of Architecture and Planning. The keys to interpretation connected with the idea of spatial justice help to make it possible to place the spaces of social and urban inequality back at the centre of urban planning. The focus here is on the limitations and possibilities of a policy approach based on the issues of personal and collective capacities, the relationship between endogenous and exogenous factors and the tension between the design of spaces, practices and uses.
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Cecchi, Sergio. "Crisi economica, crescita della disuguaglianza e insoddisfazione nella democrazia in europa: un'analisi empirica." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 2 (November 2018): 115–33. http://dx.doi.org/10.3280/sp2018-002006.

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18

Franzini, Maurizio. "Disuguaglianza economica, immobilità sociale e crescita stagnante: possibili legami tra i "malesseri" italiani." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 288 (January 2019): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/ic2018-288005.

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Persichetti, Alessandra. "Stefano Boni, Le Strutture della disuguaglianza : Capi, appartenenze e gerarchie nel mondo Akan dell’Africa occidentale." L'Homme, no. 180 (December 1, 2006): 213–15. http://dx.doi.org/10.4000/lhomme.2572.

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Viti, Fabio. "Boni, Stefano. – Le strutture della disuguaglianza. Capi, appartenenze e gerarchie nel mondo Akan dell’Africa occidentale." Cahiers d'études africaines 48, no. 191 (September 20, 2008): 612–14. http://dx.doi.org/10.4000/etudesafricaines.13292.

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Gui, Marco. "Le trasformazioni della disuguaglianza digitale tra gli adolescenti: evidenze da tre indagini nel Nord Italia." Quaderni di Sociologia, no. 69 (December 1, 2015): 33–55. http://dx.doi.org/10.4000/qds.515.

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Cagnolati, Antonella, and Sergio Marín Conejo. "ACCENTI CRITICI E PROGETTUALITÀ FORMATIVE PER LE DONNE IN A SERIOUS PROPOSAL TO THE LADIES DI MARY ASTELL (1694)." RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 4 (December 18, 2017): 212. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v4i0.1756.

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Abstract:
Riassunto:Nell”Inghilterra del secolo XVII si andavano argomentando con sempre maggior frequenza nuove proposte per l”educazione femminile, in parte sostenute dalle istanze religiose della Riforma protestante che vedeva nella donna il pilastro morale della famiglia e la prima educatrice dei figli, in parte su esplicita richiesta delle nuove classi borghesi, intenzionate a dare alle figlie una solida istruzione. Le teorie tradizionali elaborate da intellettuali, filosofi e predicatori furono fortemente messe in crisi allorquando le donne si impadronirono della cultura e cominciarono a scrivere trattati in cui rivendicavano per loro i medesimi percorsi educativi previsti per gli uomini, sostenendo che la fonte principale della disuguaglianza risiede nella diversa istruzione che viene impartita, non nel mero aspetto biologico o fisiologico. Il primo trattato pedagogico femminista fu opera di Mary Astell.
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Betti, Gianni, Maria Luisa Maitino, and Nicola Sciclone. "A che cosa servono i modelli di microsimulazione? Tre applicazioni usando microReg." SCIENZE REGIONALI, no. 2 (July 2012): 101–19. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-002006.

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Abstract:
MicroReg č un classico modello di microsimulazione, tax-benefit, costruito per la Regione Toscana dall'Irpet. L'obiettivo č quello di garantire al policy maker regionale un adeguato strumento di valutazione e programmazione delle politiche fiscali e di welfare, siano esse attuate a livello nazionale e/o regionale. Diversamente da tutti gli altri modelli di microsimulazione sviluppati nel nostro paese, microReg ha un campo di applicazione multiregionale. Esso fornisce una adeguata base di calcolo, a seguito di un qualche intervento di natura pubblica, dei seguenti aspetti: i) distribuzione dei guadagni e delle perdite fra individui e famiglie; ii) impatto sulle misure di povertŕ e disuguaglianza; iii) differenze nei costi e nei benefici tra le regioni; variazioni di gettito nazionali e regionali. Il lavoro presenta la struttura del modello e tre applicazioni empiriche.
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Felice, Emanuele. "La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2011): 77–112. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004003.

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Abstract:
La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share L'articolo analizza le nuove stime del valore aggiunto regionale, per anni benchmark dal 1891 al 2001, con riferimento alla struttura occupazionale e al prodotto per addetto, nell'agricoltura, industria e servizi. Viene stimato l'impatto della distribuzione della forza lavoro e della produttivitŕ per addetto sui divari regionali e, attraverso un'analisi shift-share, vengono misurate le componenti strutturali e locali della crescita, in quattro distinti periodi storici: l'etŕ liberale (1891-1911), gli anni fra le due guerre (1911-1951), il miracolo economico (1951-1971) e i decenni della ristrutturazione post-fordista (1971-2001). Dai risultati, emergono importanti spunti di riflessione sul «modello» italiano di disuguaglianza regionale nel lungo periodo, che sembra differenziarsi soprattutto per il percorso del Mezzogiorno, la cui convergenza durante il miracolo economico si č interrotta negli ultimi decenni.
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Cangiano, Ciro, and Rosalba Sarnataro. "Il lavoro che vorrei. Uno studio sulla capacità di aspirare dei giovani studenti napoletani." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 157 (August 2020): 209–24. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-157011.

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Abstract:
Dopo una lunga stagione in cui le categorie di rischio e di incertezza hanno dominato il panorama delle scienze sociali, negli ultimi anni il tema del futuro si è imposto nel dibattito sociologico. A testimonianza di ciò le aspirazioni, proficuo strumento di operativizzazione dell'avvenire, si sono configurate come un'imprescindibile dimensione da esplorare quando si rivolge lo sguardo in direzione dei giovani. Basandosi sull'analisi di 30 storie di vita di studenti universitari raccolte a Napoli, il contributo utilizza le aspirazioni lavorative per interrogarsi sulla relazione tra disuguaglianza e futuro. Ciò che viene messo in luce è come, nonostante la generalizzata difficoltà di guardare al "domani", a fare la differenza nel modo in cui le nuove generazioni sviluppano la propria capacità di aspirare sia la dotazione di capitale culturale, non tanto nella sua forma istituzionalizzata quanto nella sua più complessa e ampia accezione di capitale di esperienza, situato nella soggettività delle singole biografie.
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Zincone, Giovanna. "J.M. Barbalet, Cittadinanza: diritti, conflitto e disuguaglianza sociale, Prefazione di Danilo Zolo, Padova, Liviana, 1992, pp. 157." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 2 (August 1994): 357–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022978.

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Lanzalaco, Luca. "Barrington MooreJr., Autorità e disuguaglianza nel capitalismo e nel socialismo, Bologna, Il Mulino, 1989, pp. 185, L. 18.000." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 362–63. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001340x.

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Lanzalaco, Luca. "Barrington MooreJr. , Autorità e disuguaglianza nel capitalismo e nel socialismo, Bologna, Il Mulino, 1989, pp. 185, L. 18.000." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 362–63. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002195x.

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Bagnasco, Arnaldo. "Per una sociologia ragionevole nel cambiamento sociale. Considerazioni sul lavoro dei sociologi." Sociología del Trabajo, no. 100 (May 13, 2022): 33–44. http://dx.doi.org/10.5209/stra.81998.

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Abstract:
L’articolo propone una breve ricostruzione delle vicende economiche e sociali negli anni di Sociologia del Trabajo. Il primo paragrafo è un riassunto del cambiamento economico, elaborato dal punto di vista della sociologia economica, vale a dire con riferimento agli assetti istituzionali che hanno regolato l’interazione degli interessi in gioco in momenti successivi; il secondo paragrafo prova invece a rendere conto di come è cambiata in quel processo la società, mostra l’evoluzione della sua struttura con riferimento alla ricerca sulla disuguaglianza sociale. L’ultima parte è una riflessione sul tipo di sociologia utile da praticare oggi, nel cambiamento descritto in precedenza. Con la scelta di alcuni riferimenti disponibili in una vasta letteratura di ricerca, cercati come segnavia o indizi, è proposto un percorso in direzione di una sociologia ragionevole, vale a dire una sociologia che ha senso della misura, è realista, riformista, impegnata. In un momento in cui ci sono segni ovunque di arretramento istituzionale, compito dei sociologi è collaborare al rafforzamento e rinnovamento delle istituzioni democratiche costruite con fatica, e a contribuire, per la loro parte, al progetto di assetti condivisi di regolazione nel cambiamento.
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Bombara, Daniela. "‘Brume nordiche’ sullo Stretto. Le radici settentrionali del Romanticismo siciliano." Italianistica Debreceniensis 26 (December 1, 2020): 28–46. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9379.

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Abstract:
Il presente saggio si propone di tracciare le influenze del romanticismo nordeuropeo sulle opere di alcuni autori siciliani del primo Ottocento. L'obiettivo è sfatare il mito di un livello "inferiore" della letteratura romantica italiana rispetto alla letteratura nordica, poiché non è incentrata sulla rappresentazione delle aree oscure del sé, di temi soprannaturali, fantastici e irrazionali che sono presenti nella realtà. Vengono esaminate alcune ballate di Felice Bisazza (1809-1867) e Vincenzo Navarro (1800-1867). In queste opere la narrazione di leggende popolari mette in luce un universo spettrale e orribile, rispecchiando situazioni reali, come la violenza della classe nobile e del patriarcato, o l'ingiustizia della disuguaglianza sociale. Si parlerà poi di un'opera teatrale di Giuseppe La Farina (1815-1863), intitolata L'abbandono di un popolo (1845); l'autore ritrae la rivolta anti-spagnola del 1676 a Messina concentrandosi sulle forze inquietanti e sotterranee che si intersecano con i movimenti rivoluzionari. Verrà infine analizzata la produzione di Tommaso Cannizzaro (1838-1921) come traduttore: lo scrittore mette a disposizione del pubblico siciliano e italiano l'affascinante mondo della mitologia scandinava, attraverso le traduzioni di alcuni canti dell'Edda antica medievale.
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Bosna, Vittoria. "Donna impegnata a livello civile e culturale: Dora d’Istria la voce di una intellettuale fuori dal coro." El Futuro del Pasado 10 (September 19, 2019): 519–29. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2019.010.001.019.

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Abstract:
Elena Ghika, conosciuta con il nome d’arte di Dora d’Istria, donna istruita ed erudita, si inserisce nel dibattito sulla emancipazione civile e culturale femminile in atto nel corso del xix secolo. Pronta a difendere i suoi diritti e quelli delle altre donne, propone come soluzione la diffusione dell’istruzione.La stessa Dora, sostenne che l’origine della disuguaglianza tra uomo e donna non era di natura biologica, ma di natura sociale. Quindi dipendeva da una tradizione culturale secondo cui le donne non dovessero istruirsi. Tutto questo aveva causato l’esclusione dalla politica delle donne e consentito l’emergere di false opinioni in merito alla loro inferiorità naturale. Un comportamento così ostile verso le donne Dora lo aveva notato in strutture tradizionali, il vero problema era liberare la società dagli antichi stereotipi riguardanti i ruoli femminili e quelli maschili.Utilizzando fonti storiografiche, articoli e documenti d’archivio, la ricerca è volta a sottolineare l’importante ruolo che l’intellettuale rumena ebbe nel panorama europeo come scrittrice e donna impegnata in politica. L’obiettivo del lavoro è ricostruire il suo pensiero sulle donne attraverso le sue opere e i suoi contatti con gli intellettuali del tempo che apprezzarono in lei il pensiero sia politico che pedagogico.
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Antonella Meccariello and Renata Mentasti. "Parola d’ordine STEM-conoscere per colmare il divario di genere. L'importanza del curricolo interdisciplinare di educazione finanziaria per promuovere il pensiero scientifico nella scuola primaria." IUL Research 1, no. 2 (December 1, 2020): 107–17. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.57.

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Abstract:
L’articolo rientra nella categoria delle “reflection papers” in quanto rappresenta un contributo teorico di approfondimento sulle tematiche della pedagogia e curricula innovativi nell'educazione STEM nonché sugli approcci e le metodologie per la ricerca educativa STEM. Nel documento vengono messe in evidenza le problematiche legate alla didattica delle STEM, partendo dalle evidenze dell’ultima indagine dell’OCSE PISA che sottolinea fortemente l’attuale divario di genere nell’apprendimento delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Tale differenza sembra condurre inevitabilmente ad una disuguaglianza sociale crescente, allontanando sempre di più i cittadini dal traguardo di sostenibilità individuato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nella Risoluzione adottata nel 2015 e limitando fortemente l’indipendenza della popolazione femminile. Nell’articolo viene evidenziato che l’indagine summenzionata rivela una stretta correlazione tra l’alfabetizzazione matematica e quella finanziaria, tanto da indurre a considerare l’importanza dell’educazione precoce alle STEM anche attraverso percorsi didattici di educazione finanziaria nella scuola primaria, da inserire nei curricoli verticali degli istituti scolastici. Vengono suggerite alcune delle tematiche da affrontare con le diverse fasce d’età, le strategie educative da mettere in atto e le metodologie didattiche da utilizzare passando attraverso l’interdisciplinarietà e l’innovazione tecnologica. L’articolo si conclude con la convinzione che la scuola, non solo la famiglia, sia un contesto efficace per fornire ai giovanissimi gli strumenti di pensiero per sviluppare le competenze di problem solving e per effettuare scelte consapevoli ed informate.
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Trębski, Krzysztof. "LA QUESTIONE “GENDER”: UNA SFIDA PER L’ANTROPOLOGIA CRISTIANA." Forum Teologiczne 20 (December 13, 2019): 97–108. http://dx.doi.org/10.31648/ft.4806.

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Abstract:
La teoria del “gender” si riferisce all’opinione che l’identità sessuale non è determinata dal sesso biologico di una persona, ma indica il genere in cui un individuo si identifica in base ai propri desideri soggettivi. Tale teoria tratta le differenze tra i sessi come elettive e socialmente costruite. Sostiene che una persona può nascere con un corpo che non corrisponde all’identità maschile o femminile “percepita”. Questo ha profonde implicazioni sociali: nega la differenza e la reciprocità nella natura di un uomo e una donna e immagina una società senza differenze sessuali, eliminando così la base antropologica della famiglia.La Chiesa cattolica respinge questa ideologia, insegnando che Dio crea le persone come maschio o femmina e che il corpo e l’anima sono così uniti da formare un essere completo; quindi la differenza sessuale non è un incidente o un difetto, ma è un dono di Dio che aiuta le persone ad avvicinarsi l’uno all’altra e a Dio stesso. La Chiesa afferma altresì che il proprio sesso biologico fa parte del piano divino e che ogni persona dovrebbe riconoscere e accettare la propria identità sessuale basata sulla complementarietà dei sessi. Ogni persona è chiamata a sviluppare la propria identità sessuale in un modo che integri la propria mascolinità o femminilità nell’ambito delle relazioni con gli altri.L’articolo presenta l’insegnamento del Magistero della Chiesa cattolica e spiega che la complementarità tra i sessi non è intesa come fonte di oppressione o disuguaglianza, ma testimonia la bellezza del piano di Dio per l’umanità.
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Tassoni, Giorgia. "Aggiornamenti 2017 su pagamenti pecuniari e contratti turistici." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 20 (October 2018): 207–23. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020002.

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Abstract:
Il d.lgs. 25 maggio 2017, n. 90 ha modificato la normativa in materia di riciclaggio, pur mantenendo il limite massimo di tremila euro per i pagamenti in contanti, in assenza di tracciabilità. Tale decreto ha tuttavia modificato la cosiddetta soglia antiriciclaggio, riducendo l'importo da 15.000,00 a 10.000,00 euro. Con riferimento ai pagamenti elettronici non rifiutabili, i decreti - previsti dal co. 5 dell'art. 15 d.l. n. 179/2012 così come modificato dalla l. 208/2015 - non sono stati emanati, nonostante ciò fosse previsto. Il d.lgs. n. 218/2017 attua la Direttiva (UE) 2015/2366 relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno e il rispetto delle norme interne al Regolamento (UE) 2015/751 relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carte. La mancata approvazione, nel 2017, dei decreti interministeriali contenenti le sanzioni applicabili in caso di diniego dell'operatore, unitamente alla percezione sociale della disuguaglianza implicita nella norma, rappresenta un chiaro indice della mancanza di efficacia della norma stessa. Ciò merita una riflessione seria, dato che una determinata modalità di pagamento può essere imposta dal legislatore solo se corrisponde a un comportamento sociale consuetudinario che è significativamente e ampiamente riconosciuto. Al contrario, i progetti legislativi in corso sembrano andare nella direzione opposta, dato che includono alcune proposte legislative volte a costruire, in caso di rifiuto dei pagamenti elettronici, una tipologia di reato analoga a quella prevista dall'art. 693 cod pen. ovvero il rifiuto di accettazione della moneta avente corso legale.
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Pavanello, Mariano. "Stefano Boni, Le strutture della disuguaglianza: capi, appartenenze e gerarchie nel mondo Akan dell'Africa occidentale. Milano: Franco Angeli (paperack €24.00, ISBN 88 464 4700 X). 2003, 303 pp." Africa 74, no. 4 (November 2004): 679–80. http://dx.doi.org/10.3366/afr.2004.74.4.679.

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Vineis, Paolo. "Infiammazione e disuguaglianze sociali." PNEI REVIEW, no. 1 (June 2020): 49–53. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-001006.

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Ronchetto, Martina, and Flavio Ronchetto. "Hiv, povertà e disuguaglianze." Quaderni di Sociologia, no. 75 (December 31, 2017): 75–97. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1772.

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Cersosimo, Giuseppina. "Salute e disuguaglianze. Percorsi analitici." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 97 (September 2012): 50–75. http://dx.doi.org/10.3280/sr2012-097006.

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Abstract:
The essay mainly analyses the issue of inequalities and differences in health. At present, vulnerable and socially disadvantaged people throughout the world have lower access to healthcare, get sick more often and die earlier than those with a privileged social position. Despite general developments of global wealth and technological progress, inequalities have never grown so exponentially. Increasingly critical are the roles of social capital as well as that of the World Health Organization and of its policy, whose effects can, in the course of the time, reduce health inequalities and re-establish a principle of ethical and distributive justice.
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Amaturo, Enrica, and Antonio de Lillo. "Disuguaglianze sociali e stratificazione occupazionale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 112 (April 2009): 17–28. http://dx.doi.org/10.3280/sl2008-112002.

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Abstract:
- The article intends to supply a general theoretical picture within which the meanings of the concepts of social inequality and social stratification are explained, and the dimensions through which is possible to analyze such concepts are specified. A critical treatment is then devoted to the use of the Social evaluation of the occupations scale.Key words: Social Stratification, Social inequality, Stratification Scale, Social evaluation of the occupational scale, Prestige, Power
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Salento, Angelo, and Alessandra Tafuro. "Finanziarizzazione delle imprese e disuguaglianze." Quaderni di Sociologia, no. 76 (April 1, 2018): 11–33. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1850.

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Andreoli, Marco, Lucia Zaniboni, Luca Ghirotto, and Angelo Lascioli. "A Scoping Review on Teacher Agency for Inclusive Education: Mapping Existing Evidence and Conceptual Frameworks." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 9–29. http://dx.doi.org/10.36253/form-13288.

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Abstract:
In recent years, inclusive education research in Italy and internationally has reflected upon teacher agency and its implications for students’ full inclusion. Since teacher agency for inclusive education is an emerging theoretical construct, interpreted in different ways in the literature, it is first necessary to aggregate existing studies, appraising both theoretical conceptualizations and available evidence. To this objective, we conducted a systematic scoping review of recent international literature on the topic. Eight theoretical frameworks emerged from the literature. Also, barriers to teacher agency were mapped e.g., the dominant ableist culture, the perceived inadequacy in the relationship with the students with disability, the special education teacher unpreparedness on specific learning contents, the marginalization of the special education teacher, and the lack of school administration support. On the other hand, teachers proved they are capable of change towards more inclusive practices thanks to resilience, teamwork, and beliefs on students’ abilities. Mappare evidenze e framework teorici dell’agency docente in relazione all’inclusione: una scoping review sistematica. Negli ultimi anni, la ricerca sull’inclusione scolastica in Italia e all’estero si è interrogata sull’agentività dei docenti e sulle implicazioni pratiche che essa comporta ai fini della piena inclusione di tutte/i le/gli studentesse/i. Dal momento che l’agency inclusiva è un costrutto teorico emergente, interpretato in modi differenti in letteratura, è anzitutto necessario aggregare gli studi esistenti, dal punto di vista delle concettualizzazioni teoriche e delle evidenze disponibili. Per questo, abbiamo condotto una scoping review sistematica della più recente letteratura internazionale sul tema. Emerge il ricorso a otto framework teorici e si evidenziano gli ostacoli all’esercizio dell’agency inclusiva, tra cui la cultura abilista dominante, la percezione di inadeguatezza nel rapporto con le/gli studentesse/i, l’impreparazione dell’insegnante di sostegno su alcuni specifici contenuti disciplinari, la disuguaglianza di status fra docente curricolare e di sostegno, la mancanza di supporto da parte della struttura di governance della scuola. D’altro canto, le/gli insegnanti dimostrano di essere in grado di modificare le pratiche in senso inclusivo, grazie alla loro resilienza, al lavoro in team e a profonde convinzioni sulle capacità delle/i studentesse/i.
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Giarelli, Guido. "Modelli esplicativi delle disuguaglianze di salute: una riflessione sociologica." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 19–30. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001003.

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Abstract:
- This essay offers a sociological reading of the different explanatory models of social inequalities in health, through Ardigň's "quadrilateral" scheme, which identifies four types of causal factors of inequalities. Failure to remove such causes generates the so-called paradox of health inequalities, that persist even in the face of overall improvement of health status in post-industrial societies. Keywords: health inequalities, social inequalities, explanatory models, aetiological pathways, social stratification, sociology of health. Parole chiave: disuguaglianze di salute, disuguaglianze sociali, modelli esplicativi, percorsi eziologici, stratificazione sociale, sociologia della salute.
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Tognetti, Bordogna Mara. "Disuguaglianze di salute e dinamiche migratorie." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (June 2012): 75–94. http://dx.doi.org/10.3280/ses2011-003006.

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Abstract:
Immigration, worldwide phenomenon, in particularly in growth in Italy, is a resource and a major challenge for the medical welfare. In addition, the immigration constitute resources as many immigrants fall in this job market becomes critical element because it helps to differentiate the question of health in our country. This new demand in addition to defy operators can determine and determines inequalities in access, use and quality of its provision to the detriment of migrants. In particular, in the essay will highlight new health inequalities caused by the presence of migrants.
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Caloia, Angelo. "Disuguaglianze: la responsabilità delle scelte governativepubbliche." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 106 (February 2017): 141–65. http://dx.doi.org/10.3280/qua2016-106008.

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Di Napoli, Anteo, Francesco Franco, Alessandra Rossi, Martina Ventura, and Alessio Petrelli. "Disuguaglianze e malattia renale cronica: risultati dall’atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 31, no. 2 (May 7, 2019): 106–10. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2019.514.

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Di Napoli, Anteo, Francesco Franco, Alessandra Rossi, Martina Ventura, and Alessio Petrelli. "Disuguaglianze e malattia renale cronica: risultati dall’atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 31, no. 2 (May 7, 2019): 106–10. http://dx.doi.org/10.1177/0394936219847105.

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Arace, Angelica. "Stereotipi e disuguaglianze di genere nell'istruzione scolastica." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 23–32. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003003.

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Abstract:
Gli stereotipi di genere condizionano, sin dalla scolarizzazione di base, atteggiamenti, preferenze e impegno nei confronti delle diverse materie scolastiche: quelle scientifiche e tecnologiche vengono etichettate come più confacenti ai maschi, mentre le materie umanistiche sono considerate più "da femmine". Numerosi studi dimostrano che tali stereotipi influenzano le scelte formative e gli esiti scolastici dei ragazzi e delle ragazze e sono responsabili di meccanismi di segregazione formativa e professionale che distinguono nettamente tra percorsi di studio e mestieri adatti agli uomini e alle donne. La letteratura evidenzia inoltre come sia di primaria importanza attuare programmi sociali ed educativi di contrasto alle disuguaglianze di genere nelle opportunità formative e di successo scolastico, sia per i maschi sia per le femmine, come dimostrato dai dati sull'abbandono scolastico e sui giovani Neet.
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Marone, Francesca, and Francesca Buccini. "Nuove disuguaglianze nell'era contemporanea: ragazze e STEM." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2022): 170–84. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2022oa13572.

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Prodi, Romano. "Uguaglianze/disuguaglianze nel mondo e in Italia." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 228–36. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005016.

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Abstract:
Questo inizio di millennio vede mutamenti profondi sia sotto il profilo demografico che sotto quello economico. In particolare nei Paesi emergenti (a cominciare dalla Cina e dall'India) che stanno facendo miracoli. Sarebbe ragionevole che questo grande sviluppo producesse maggiore giustizia. Sotto certi aspetti č cosě. La popolazione dei Paesi che hanno uno sviluppo crescente č di miliardi di persone, ma anche nell'ambito di questi Paesi le ingiustizie sono fortemente aumentate. Dagli anni Ottanta in poi il livello di disparitŕ nel mondo č cresciuto ovunque, eccetto che nei Paesi scandinavi e in Brasile. E ciň pone problemi drammatici all'interno dei singoli Stati e per l'intero pianeta.
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Gugiatti, Attilio. "Disuguaglianze della salute e conseguenze della pandemia." MECOSAN, no. 113 (June 2020): 33–37. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-113005.

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