To see the other types of publications on this topic, follow the link: Economia Circolare.

Dissertations / Theses on the topic 'Economia Circolare'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 dissertations / theses for your research on the topic 'Economia Circolare.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Fanello, Marco <1997&gt. "Economia circolare e agro-alimentare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19745.

Full text
Abstract:
L'obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare quale sia il legame tra il modello dell'economia circolare e il mondo delle filiere agro-alimentari. Per raggiungere questo obiettivo la tesi è articolata in cinque capitoli. Nel primo capitolo viene analizzato il modello dell'economia circolare, la sua definizione, i principi, i vantaggi e le barriere che ostacolano la transizione al nuovo modello economico. Nel secondo capitolo vengono trattati alcuni indicatori suggeriti dalla letteratura e utilizzati per verificare l'effettiva implementazione dell'economia circolare. Il terzo capitolo è dedicato alla sintesi della legislazione europea ed internazionale in materia di economia circolare e sostenibilità, tra cui i piani operativi europei e l'Agenda 2030. Il quarto capitolo si focalizza sull'agro-alimentare con l'esposizione di alcune pratiche agricole rigenerative utili per l'implementazione del nuovo modello economico. Nel quinto capitolo viene esaminato un caso studio. Le considerazioni di sintesi chiudono il lavoro di tesi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Adami, Laura <1995&gt. "Economia circolare e comportamento del consumatore." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17048.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato è stato svolto per approfondire il concetto di economia circolare e capire come i nostri comportamenti sono decisivi per l’intero sistema ambientale, sociale ed economico. Dopo aver compreso la necessità di un cambio rotta da un sistema lineare, caratterizzato da logiche di approvvigionamento-produzione-utilizzo-scarto, ad un sistema circolare, si darà definizione di quest’ultimo analizzando la sua origine, i suoi principi, i modelli di business e infine il contesto normativo e istituzionale che lo definisce. Per poter affrontare la transizione da un’economia lineare ad un’economia circolare è necessario soffermarsi sul comportamento dei consumatori e sulle loro scelte di consumo. Si darà così spiegazione delle diverse teorie comportamentali partendo dalla theory of reasoned action alla theory of planned behaviour, la quale permetterà di spiegare come alcuni comportamenti, pur collegati ad un atteggiamento positivo e giudicati in maniera altrettanto positiva dai gruppi di riferimento, non vengono messi in atto perché troppo articolati. A sostegno di tale teoria, un semplice questionario darà risposta a quanto le credenze ed i valori insiti ad ognuno di noi si tramutano o meno in comportamenti ecologici ed intenzioni di acquisto green.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Mazzacano, Maria Assunta. "Economia circolare: analisi terminologica trilingue basata su corpora." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
In questa tesi si presenta un’analisi terminologica su un dominio di recente sviluppo e interesse a livello internazionale: l’economia circolare. Al fine di poter restituire un’analisi comparativa tra i principali termini di questo dominio sono stati creati tre corpora specialistici comparabili in italiano, inglese e francese. Il primo capitolo è dedicato a un’osservazione teorica sul dominio; nel secondo capitolo è descritta la metodologia seguita per la creazione dei tre corpora e i loro contenuti; nel terzo capitolo sono illustrati i principali risultati emersi dall’analisi sul software AntConc, a livello intra- e interlinguistico; nel quarto ed ultimo capitolo sono descritte le fasi di selezione dei candidati termini nelle tre lingue e sono discussi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista terminologico, tra cui l’aspetto connotativo e metaforico di alcuni candidati termini e nella definizione stessa di economia circolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Convento, Nicola <1996&gt. "Sviluppo Sostenibile ed Economia Circolare: il caso SESA S.p.A." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20941.

Full text
Abstract:
Il concetto di sostenibilità cominciò a diffondersi negli anni ’80 con l’istituzione nel 1983 della World Commission on Environment and Development (WCED) con l’obiettivo di formulare proposte realistiche per risolvere le problematiche relative ad ambiente e sviluppo in un’ottica integrata e su scala planetaria, in modo tale da favorire la diffusione di una coscienza ed un impegno ecologico collettivo al di sopra degli interessi dei singoli stati. Nel rapporto Brundtland prese forma quindi, il concetto di sviluppo sostenibile cioè: “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri” (Brundtland, 1987). Questo concetto è volto a conciliare lo sviluppo economico nel rispetto degli equilibri sociali, ambientali ed economici. Il modello economico lineare è un modello in cui le risorse naturali vengono utilizzate senza preoccuparsi della durevole disponibilità nel lungo periodo e i rifiuti da esso generati come i prodotti che non si usano più, vengono ritenuti materiale inutile e da smaltire. In nessuna di queste fasi (estrazione materie prime, produzione, distribuzione e consumo) vengono valutati gli impatti ambientali e sociali ponendo il focus solo nella produzione e quindi sugli interessi puramente economici. Tale modello non ha visto la nascita del concetto di responsabilità sociale ed ambientale ed è stato il modello predominante negli ultimi 260 anni. L'insostenibilità di un modello economico lineare è stata dimostrata da ricerche e studi e in particolare da uno studio del 2018 denominato “A good life for all within planetary boundaries” prodotto da ricercatori britannici e pubblicato dalla rivista Nature (Daniel W. O'Neill, 2018). Nel 2011, il rapporto “Towards a Green Economy – Pathways to Sustainable Development and Poverty Eradicarion” dell’UNEP, porta al concetto di economia sostenibile basato su di un modello economico di tipo circolare che si basa sulla riduzione degli sprechi, il riciclo e il riutilizzo, con l’obiettivo di una crescita economica di lungo termine (UNEP, 2011). Dal rapporto Stern del 2006, si origina il concetto e l’idea di una economia verde come possibile soluzione ai cambiamenti climatici che generano un peso negativo sul PIL mondiale. Assume notevole importanza da parte dell'UE ilconcetto di transizione ecologica inteso come passaggio da una vecchia economia lineare basata sullo sfruttamento anbientale ad una economia circolare basata su recupero e il reintegro delle risorse ambientali che porti benefici strettamente legati alla sostenibilità ambientale e correlati al benessere generale delle persone e dell'ambiente, con misure politiche e fondi specifici che permettano il raggiungimento degli obiettivi declinati nelle agende politiche di tutti gli Stati. Aiutare le aziende a diventare green e ad inserirsi in modo sostenibile all'interno di una economia circolare comporta la necessità di effettuare un'analisi e un continuo miglioramento dei processi produttivi tenendo conto della necessità di permettere il recupero di prodotti alla fine del loro ciclo di vita ed una gestione dell'azienda efficace ed efficiente sotto il profilo della sostenibilità. Il benessere ambientale, a partire dalle aziende agricole per arrivare a quelle industriali può essere garantito da uno sviluppo delle aziende del riciclo che lavorino esse stesse all'interno di una cornice sostenibile, sia dal punto di vista dei processi aziendali che dal rispetto della normativa ambientale. Viene esposto il caso dell'azienda SESA di Este (PD).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Mencherini, Ugo <1983&gt. "Integrazione di processi industriali in una prospettiva di economia circolare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7379/1/mencherini_ugo_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Le motivazioni alla base di questo lavoro di dottorato sono costituite dalla volontà di analizzare e applicare modelli innovativi per il ri-uso e la valorizzazione di risorse e sottoprodotti all’interno di processi industriali, integrando e ottimizzando i processi industriali stessi. L’obiettivo finale è stato quello di contribuire alla diffusione della “Cultura della Sostenibilità” in Emilia-Romagna, portando all’attenzione delle istituzioni l’esistenza di strumenti innovativi. Lo studio si è concentrato sul contesto comunitario e locale in materia di Sviluppo Sostenibile, Green Economy ed Economia Circolare (Capitolo 1), per poi analizzare e classificare i modelli di Economia Circolare e Simbiosi Industriale esistenti (Capitolo 2). In una seconda fase dell’attività di dottorato, questo è stato applicato sperimentalmente sul territorio regionale, nell’ambito di un progetto pilota finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Aster, realizzato in collaborazione con ENEA UTTAMB e con il coinvolgimento dei laboratori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna (Capitolo 3). L’ultima fase è consistita nell’analisi dei risultati dell’esperienza pilota, delle risposte delle imprese e dei centri di ricerca, e nell’analisi delle altre esperienze condotte in Italia in materia di simbiosi, al fine di individuare dei parametri che influiscono sull’applicabilità e sulla replicabilità di questi modelli (Capitolo 4). Tra i risultati principali ottenuti va citato l’inserimento della Simbiosi Industriale all’interno delle Smart Specialization Strategy – S3 dell’Emilia-Romagna e nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, oltre alla realizzazione di un progetto europeo in materia. Inoltre l’attività sperimentale pilota ha coinvolto 13 imprese, 7 laboratori e 2 enti, individuando 49 percorsi di simbiosi e 90 sinergie, portando alla redazione di 3 Manuali Operativi. L’attività pilota sul tema della Simbiosi Industriale ha consentito di attivare numerosi contatti con imprese e istituzioni del territorio. A questi risultati vanno aggiunti anche quelli legati alla produzione scientifica: nel complesso sono state realizzate 13 pubblicazioni scientifiche e 1 pubblicazione divulgativa.
The motivations of this PhD work are constituted by the willingness to analyze and implement innovative models for resources re-use and valorization in production processes. The ultimate goal was to help the spreading of the “sustainability culture” in Emilia-Romagna region, bringing to the attention of the institutions the existence of innovative models. The study focused on the EU and local context in matters of Sustainable Development, Green Economy and Circular Economy (Chapter 1), and on Circular Economy and Industrial Symbiosis (IS) models analysis and classification (Chapter 2). In a second phase of the PhD work, one selected model of Industrial Symbiosis was applied in Emilia-Romagna region, within the framework of a pilot project founded by Unioncamere Emilia-Romagna and Aster, realized with the collaboration of ENEA and the participation of laboratories pertaining to Emilia-Romagna High technology Network. In the last phase of the work the results of the pilot project and of other “circular economy experiences” in Emilia-Romagna were analyzed in order to identify the parameters that affect applicability and replicability of these models (Chapter 4). The main results of the work consist in the insertion of Industrial Symbiosis in Emilia-Romagna Region Smart Specialization Strategy (S3) and Waste Management Plan and in the realization of a European project on IS topic participated by Emilia-Romagna Region. The experimental pilot activity, indeed, has successfully involved 13 companies, 7 laboratories and 2 institutions, and has led to the publication of 13 scientific papers and 1 dissemination article.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Mencherini, Ugo <1983&gt. "Integrazione di processi industriali in una prospettiva di economia circolare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7379/.

Full text
Abstract:
Le motivazioni alla base di questo lavoro di dottorato sono costituite dalla volontà di analizzare e applicare modelli innovativi per il ri-uso e la valorizzazione di risorse e sottoprodotti all’interno di processi industriali, integrando e ottimizzando i processi industriali stessi. L’obiettivo finale è stato quello di contribuire alla diffusione della “Cultura della Sostenibilità” in Emilia-Romagna, portando all’attenzione delle istituzioni l’esistenza di strumenti innovativi. Lo studio si è concentrato sul contesto comunitario e locale in materia di Sviluppo Sostenibile, Green Economy ed Economia Circolare (Capitolo 1), per poi analizzare e classificare i modelli di Economia Circolare e Simbiosi Industriale esistenti (Capitolo 2). In una seconda fase dell’attività di dottorato, questo è stato applicato sperimentalmente sul territorio regionale, nell’ambito di un progetto pilota finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Aster, realizzato in collaborazione con ENEA UTTAMB e con il coinvolgimento dei laboratori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna (Capitolo 3). L’ultima fase è consistita nell’analisi dei risultati dell’esperienza pilota, delle risposte delle imprese e dei centri di ricerca, e nell’analisi delle altre esperienze condotte in Italia in materia di simbiosi, al fine di individuare dei parametri che influiscono sull’applicabilità e sulla replicabilità di questi modelli (Capitolo 4). Tra i risultati principali ottenuti va citato l’inserimento della Simbiosi Industriale all’interno delle Smart Specialization Strategy – S3 dell’Emilia-Romagna e nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, oltre alla realizzazione di un progetto europeo in materia. Inoltre l’attività sperimentale pilota ha coinvolto 13 imprese, 7 laboratori e 2 enti, individuando 49 percorsi di simbiosi e 90 sinergie, portando alla redazione di 3 Manuali Operativi. L’attività pilota sul tema della Simbiosi Industriale ha consentito di attivare numerosi contatti con imprese e istituzioni del territorio. A questi risultati vanno aggiunti anche quelli legati alla produzione scientifica: nel complesso sono state realizzate 13 pubblicazioni scientifiche e 1 pubblicazione divulgativa.
The motivations of this PhD work are constituted by the willingness to analyze and implement innovative models for resources re-use and valorization in production processes. The ultimate goal was to help the spreading of the “sustainability culture” in Emilia-Romagna region, bringing to the attention of the institutions the existence of innovative models. The study focused on the EU and local context in matters of Sustainable Development, Green Economy and Circular Economy (Chapter 1), and on Circular Economy and Industrial Symbiosis (IS) models analysis and classification (Chapter 2). In a second phase of the PhD work, one selected model of Industrial Symbiosis was applied in Emilia-Romagna region, within the framework of a pilot project founded by Unioncamere Emilia-Romagna and Aster, realized with the collaboration of ENEA and the participation of laboratories pertaining to Emilia-Romagna High technology Network. In the last phase of the work the results of the pilot project and of other “circular economy experiences” in Emilia-Romagna were analyzed in order to identify the parameters that affect applicability and replicability of these models (Chapter 4). The main results of the work consist in the insertion of Industrial Symbiosis in Emilia-Romagna Region Smart Specialization Strategy (S3) and Waste Management Plan and in the realization of a European project on IS topic participated by Emilia-Romagna Region. The experimental pilot activity, indeed, has successfully involved 13 companies, 7 laboratories and 2 institutions, and has led to the publication of 13 scientific papers and 1 dissemination article.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Brandola, Francesca <1991&gt. "Una consolidata esperienza di economia circolare: il caso CPR System." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7344.

Full text
Abstract:
Negli ultimi decenni si è avvertito sempre di più l’impatto che il nostro stile di vita e di consumo ha sull’ambiente; l’aumento dell’inquinamento che ne è conseguito è stato percepito come una minaccia per tutti e, conseguentemente, come un’emergenza da risolvere. Secondo l’opinione pubblica, una tra le principali fonti di inquinamento è costituita dai rifiuti, e di conseguenza, la loro gestione e il loro smaltimento sono diventate una priorità, non solo per le istituzioni, ma anche per le imprese e i singoli cittadini. Questa tesi si pone l’obiettivo di esaminare una particolare tipologia di rifiuti, quelli da imballaggio, ed in particolar modo di analizzare il circuito dell'imballaggio riutilizzabile nel settore ortofrutticolo del mercato Italiano. Si vuole focalizzare l’attenzione sui benefici economici, ambientali e logistici che si possono ottenere utilizzando un imballaggio riutilizzabile rispetto a quelli tradizionali. L’intento di questo elaborato è mostrare un caso concreto di applicazione di un’economia circolare, analizzare le motivazioni che hanno portato alla sua adozione, esaminare il suo sviluppo negli anni, i vantaggi che ha portato e a chi. Lo studio inizialmente, descrive le varie tipologie d'imballaggi e la loro diffusione sul mercato, con particolare riferimento a quello dell’ortofrutta in Italia. A seguire analizza la cooperativa CPR System, azienda leader in Italia per la movimentazione di cassette per la frutta riutilizzabili, ecosostenibili e a sponde abbattibili che rappresenta un esempio di successo per la realizzazione di un sistema a ciclo chiuso di imballi. Prosegue confrontando un sistema circolare con uno lineare da cui si evince che l’adozione di un sistema circolare porta maggiori benefici non solo in termini economici ma anche in termini ambientali e sociali e che se il 60% dei sistemi lineari nel settore ortofrutta venisse sostituito da quello circolare si avrebbe un risparmio energetico sufficiente per soddisfare le esigenze giornaliere di un paese di 7.000 abitanti e una diminuzione del consumo di materia prima pari a 60.000 alberi. L’adozione e la diffusione di imballaggi riutilizzabili, e quindi l’adozione di un’economia circolare, è sicuramente un’iniziativa virtuosa che si pone come la chiave di volta per l’utilizzo responsabile e consapevole nel settore dell’imballaggio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Piva, Federico <1996&gt. "Economia circolare e Global Value Chain nel wood-furniture italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17784.

Full text
Abstract:
La tesi analizza il tema dell’economia circolare e della creazione della Global Value Chain, rapportata a quello della catena di fornitura. Nello specifico, il research gap è il seguente: Come impatta la strategia circolare dell’impresa italiana nei rapporti con i fornitori di materia prima? L’obiettivo finale è di fare chiarezza sui processi alla base dell’impresa e i suoi fornitori, cercando di delineare e definire la sua gestione della catena del valore.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Galassi, Lorenzo. "La biblioteca come componente sociale e ambientale per L'Economia Circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11625/.

Full text
Abstract:
Col passare dei secoli le biblioteche sono evolute da semplice ritrovo di intellettuali e letterati a luoghi di ostentazione del potere. Nella biblioteca attuale, non vi si trovano solo libri o giornali, vi si possono trovare grandi opportunità per chi le sa cogliere. Le biblioteche possono essere anche utilizzate come luogo di ritrovo e integrazione. Se si considera l'edificio adibito a tale scopo, quest'ultimo deve rispettare esigenze di risorse (richiesta energetiche, materiali aggiornati, etc.), ed esigenze legate alla pianificazione urbana. La Teoria Circolare rispecchia molto i concetti e le esigenze della biblioteca, con una visione più ampia e più dinamica la cui base poggia su quattro concetti: Conoscenza Condivisione Solidarietà Rispetto Questi quattro concetti non vanno visti come colonne di pari importanza, ma bensì come tasselli da mosaico, un mosaico composto sia da concetti (di sostegno all'ambiente e alle persone), sia da strategie utilizzabili per le diverse esigenze. Le strategie dell'Economia Circolare devono sempre avere un ottica sul lungo periodo, così come le biblioteche vengono progettate per essere usufruibili anche per le generazioni future. L'importanza di applicare un sistema circolare non è solo nell'interesse dell'utente che si applica attivamente, ma è anche di interesse per l'intera società in quanto ne subisce passivamente e positivamente i benefici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Biancato, Luca <1994&gt. "LA GESTIONE D’AZIENDA ATTRAVERSO IL MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE: ANALISI DELL’EFFICIENZA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13355.

Full text
Abstract:
L’elaborato illustra le potenzialità esecutive di una transizione dall’attuale modello di produzione lineare ad un nuovo approccio di economia circolare, secondo un’ottica di sostenibilità di lungo periodo ormai indispensabile alla luce della recente intensificazione dello sfruttamento delle risorse e delle crescenti problematiche ambientali. Il lavoro si appoggia principalmente alle pubblicazioni della Fondazione Ellen MacArthur, alle fonti legislative e al materiale scientifico di supporto rispetto ai casi specifici di analisi pratica, trattati nella seconda parte. La struttura del lavoro prevede un primo capitolo introduttivo e teorico nel quale viene esposto un excursus storico della disciplina, seguito dalle principali argomentazioni a favore dell’economia circolare e, infine, dalla descrizione dei principali modelli di business ad essa correlati. Il secondo capitolo riguarda la presentazione delle politiche internazionali rilevanti a favore di questo cambiamento, con un progressivo focus normativo rispetto al progetto dell’Unione Europea e alle specifiche misure di legge italiane. La seconda parte dell’elaborato espone dei casi di applicazione pratica dell’economia circolare: un intero capitolo è dedicato al fenomeno degli Ecosistemi Industriali attraverso la spiegazione del celebre distretto di Kalundborg e una successiva analisi dei suoi impatti a livello di risparmio dei costi e di gestione delle relazioni; successivamente, il quarto capitolo propone i risultati di due analisi pratiche del contesto italiano di economia circolare, relativamente alla compilazione di un questionario da parte di alcune aziende del settore (su scala nazionale) e allo studio di un sistema economico circolare della zona per evidenziare la differenza tra l’applicazione operativa dei concetti di circolarità contro un eventuale scenario di business as usual, al fine di sottolineare l’efficienza dell’approccio circolare e la sua necessaria adozione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Massarotto, Giorgia <1996&gt. "La valenza del packaging green nel contesto dell’economia circolare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18043.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni l’attenzione rivolta alla questione della sostenibilità ambientale, da parte sia delle aziende che dei consumatori, è cresciuta considerevolmente e ne sono state messe in evidenza molteplici sfaccettature: l’interesse verso scelte di consumo responsabili sarà sempre più presente e, di conseguenza, la stessa sensibilità del tessuto produttivo privato, nei confronti di questo argomento, diventa quasi una conditio sine qua non per poter continuare a operare nel mercato; essere sostenibili in toto risulta essere sempre più importante. Nello specifico, è stato progressivamente portato a conoscenza del largo pubblico il grave impatto che l’uso eccessivo e senza vie di mezzo dei packaging convenzionali sta avendo: nella packaging industry la necessità di intervento è prioritaria e quest’ultima sta conquistando terreno rapidamente nelle agende delle imprese, soprattutto in quelle delle aziende facenti parte del settore dei beni di largo consumo. Lo stesso avvento dell’e-commerce ha comportato un aumento esponenziale del quantitativo di imballi usati, tanto che anche i colossi dello shopping online hanno sottolineato, a più riprese, la necessità di instaurare un nuovo paradigma. Tutti gli attori del sistema economico sembrano aver compreso la serietà del problema: anche gli stessi consumatori. A conferma di ciò, si riporta a seguire un semplice esempio: secondo l’Osservatorio Immagino i fenomeni di consumo, che hanno evidenziato le maggiori crescite in Italia durante lo scorso anno, sono stati quelli legati alla comunicazione, da parte delle imprese, di confezioni più green. Gli eco-pack potrebbero, quindi, essere considerati un fattore chiave per gli acquisti nonché un ingrediente dei prodotti stessi. Quanto sin qui affermato si colloca in un contesto ben più ampio e in evoluzione, ossia quello della circular economy e della graduale transizione verso un’economia progettata per autorigenerarsi: si sta avviando un cambiamento sistemico volto all’implementazione di un approccio circolare sia a livello globale che a livello locale, sia nelle grandi imprese che nelle piccole aziende, sia a livello di organizzazione che a livello di singolo individuo. Le aziende più all’avanguardia nel settore del packaging possono essere incluse tra i pionieri della circular economy: ne rispettano e seguono i principi cardine. Da tali considerazioni nasce questo lavoro, il cui obiettivo è analizzare il tema del packaging green, sia lato industria e distribuzione che lato consumatore, nel contesto, sempre più attuale, dell’economia circolare e avvalorare il suo ruolo essenziale quale filo conduttore dei closed-loop packaging system: a tal fine, si è ritenuto necessario studiare l’argomento sia in via teorica e generale sia in modo più pratico e concreto, conducendo un’indagine esplorativa attraverso la somministrazione di un questionario autocompilato, volto a indagare la nuova consapevole attenzione dei singoli soggetti verso l’ecosostenibilità degli imballaggi. Nel primo capitolo si definisce in modo dettagliato il concetto di circular economy e se ne presentano i principi cardine e i framework che sanciscono la netta differenza tra questo modello e quello dell’economia lineare, esaminando anche quanto sta accadendo in Italia e quali sono gli ostacoli che stanno rallentando la transizione verso il nuovo paradigma. Il secondo capitolo entra nel vivo della questione, analizzando tutto ciò che riguarda i closed-loop packaging system dal punto di vista dell’industria e della distribuzione. Nel terzo capitolo la prospettiva si sposta e si focalizza l’attenzione sui consumatori e sui loro comportamenti in materia di eco-pack, presentando i concetti di green consumerism, green consumer ed environmentally-friendly behaviour. Nel quarto capitolo, infine, vengono presentati i risultati dell’indagine di cui sopra e si confrontano questi ultimi con quanto esposto in via teorica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Abdelhadi, Elhusseini Shohaib Mohamed. "L’impianto di termovalorizzazione di Sesto San Giovanni: efficienza energetica ed economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20253/.

Full text
Abstract:
Lo scopo primario di questa tesi è la valutazione dell’efficienza energetica tramite il calcolo dell’indice R1 discriminante la termovalorizzazione e lo smaltimento. Per il calcolo del R1 sono state seguite le indicazioni europee , che si basano sul metodo indiretto per il calcolo del rendimento termico della caldaia. Inoltre, questa tesi, si pone anche l’obbiettivo di introdurre il concetto dell’economia circolare per giustificare uno dei motivi principali per il revamping previsto dell’impianto attuale. . A tale scopo, sarà fornita la descrizione preliminare del nuovo impianto dedicato al trattamento dei fanghi, con particolare attenzione all’analisi delle sezioni interessate al processo nonché della metodologia del recupero del fosforo che concludono lo schema previsto per l’applicazione dell’economia circolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Vettor, Francesca <1994&gt. "Economia Circolare per ripensare il turismo in chiave contemporanea, intelligente e sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16055.

Full text
Abstract:
L’elaborato in questione cerca di approfondire il tema dell’economia circolare, applicando quest’ultimo al turismo. Dopo un’iniziale analisi sull’avvio del turismo e sulla sua evoluzione storica si prenderanno in esame i cambiamenti che il turismo ha subito nel corso del tempo, soprattutto dovuti al sempre più crescente e consapevole sviluppo della tecnologia. Per troppi anni, infatti, a fronte di studi e dati di settore che rimarcavano chiaramente la crescita esponenziale di persone che si sarebbero messe in viaggio per visitare destinazioni più o meno conosciute, gli attori pubblici e privati hanno pensato non fosse necessario prevedere per tempo efficaci strategie di cooperazione, accoglienza e offerta turistica. A questo proposito, bisogna iniziare a distaccarsi da quello che fino ad oggi è stato il sistema economico largamente utilizzato. È proprio per queste ragioni che la seconda parte dell’elaborato approfondisce il concetto di una nuova economia, l’economia circolare. Quest’ultima si rivela di fondamentale importanza per comprendere che una transazione e una dissociazione da un’economia lineare fin qui utilizzata è necessaria, al fine di ottenere nel medesimo istante vantaggi sia dal punto di vista economico, sia ambientale che sociale. L’economia circolare si dimostra imprescindibile in una nuova concezione del territorio, delle città ma anche del turismo. Essa offre, infatti, un modello differente atto a ridurre il dispendio di sprechi nel ciclo di vita di un prodotto, materiale o immateriale che sia. Si andrà quindi a porre l’attenzione sul turismo come sistema economico, il quale, ad oggi, si struttura ancora come un’impresa estrattiva, da cui bisogna per lo più ricavare ingenti profitti. È proprio per questa ragione un necessario intervento da parte dell’economia circolare in campo turistico. L’applicazione dei principi del nuovo sistema economico risulta difficile e complessa, ma non sono da sottovalutare le sue implicazioni. L’indagine tenterà di dare risalto alle strategie che possono essere messe in luce in ambito turistico, valorizzando i settori in cui i principi dell’economia circolare trovano realizzazione, grazie anche al modello della città di Amsterdam e ad alcune imprese che già occupano questo settore. Concludendo, si cercherà di concretizzare quanto analizzato nelle fasi precedenti attraverso il caso studio dell’azienda Plastic Whale. La “Circular Economy” è un principio complesso, che parla sì di riciclo, ma specialmente di riuso, di trasformazione di prodotti in servizi, di rigenerazione, di tutela di alcuni beni comuni, di condivisione, di equità. Per questo l’Economia Circolare è soprattutto umana, e parte da ciascuno di noi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Gomiero, Damiano <1996&gt. "Il ruolo dell'economia circolare nella transizione verso la mobilità elettrica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18893.

Full text
Abstract:
La crescente emergenza ambientale e i trend di mercato degli ultimi anni hanno obbligato le grandi case automobilistiche a spostare la loro attenzione verso obiettivi strategici orientati alla sostenibilità, attraverso una graduale transizione verso la mobilità elettrica. Le auto elettriche sono mezzi che possono contribuire in maniera significativa ad azzerare gli inquinanti nell’aria, ma vi sono ancora molti dubbi sulla riduzione delle emissioni di CO2, derivante dalla produzione delle batterie e dal tipo di energia che viene utilizzata per alimentare i veicoli. L’insieme di queste variabili combinate all’incertezza riguardante queste nuove tecnologie, sta rallentando il suo processo di diffusione ed adozione. A questo proposito, la domanda di ricerca è la seguente: in che modo l’economia circolare può accelerare il processo di adozione dei veicoli elettrici? Per rispondere a questa domanda sarà necessario riprendere la letteratura, in primo luogo, in materia di transizioni ed economia circolare, e successivamente, in materia di batterie a litio e strumenti di economia circolare che vengono impiegati in questo campo, ovvero, il riciclo e il riutilizzo. Da questo studio emergeranno in prima battuta quali sono i principali ostacoli e barriere all’adozione degli EV e in seguito quali sono i potenziali benefici del riciclo e della seconda vita delle batterie che possono aiutare a superare i problemi di diffusione dei veicoli elettrici. Verrà, infine, condotta una ricerca empirica su COBAT, consorzio sul riciclo di batterie, il cui scopo sarà quello di esplorare la realtà applicando i costrutti teorici e cercare di porre un collegamento con la letteratura attuale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Guiducci, Sara. "Bioplastiche e modelli di business per la sostenibilità e l'economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

Find full text
Abstract:
Questa tesi evidenzia come le imprese abbiano un ruolo chiave nello sviluppo di un futuro sostenibile e nella transizione verso un’economia di tipo circolare e presenta quali sono le strategie applicabili dalle aziende per contribuire a questi obiettivi. Numerosi autori hanno fornito strumenti in grado di assistere le imprese nella creazione o ridefinizione dei propri modelli di business in ottica di sostenibilità, basati sulla creazione di valore economico, sociale e ambientale, e in ottica di economia circolare, basati su un uso efficiente delle risorse, sull’allungamento della vita utile dei prodotti e, infine, sulla trasformazione di rifiuti in input nuovamente utili per l’economia. La parte finale dell’elaborato è dedicata alla presentazione di un caso studio basato su un packaging compostabile a base di bioplastica lanciato recentemente sul mercato, frutto della collaborazione tra varie imprese italiane, ciascuna delle quali ha apportato delle innovazioni al proprio modello di business. Ciò ha evidenziato come nei casi relativi alla sostenibilità aziendale le collaborazioni tra le singole aziende e i propri stakeholders, come fornitori, clienti, università e associazioni di categoria, siano caratteristiche critiche per il successo del modello di business. E’ stata svolta un’analisi sia riguardo all’ecosistema in cui sono stati sviluppati il business di ciascun attore rispetto alla propria azienda sia riguardo alla filiera integrata che si è creata. Infine, è stata valutato qualitativamente l’impatto del progetto sulla sostenibilità sulla base dell’approccio della “triple bottom line”.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Bertelli, Enrico <1997&gt. "VERSO UN’ECONOMIA CIRCOLARE: UN MODELLO PER L’ANALISI DEL PROGRAMMA BUY BACK DI IKEA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19859.

Full text
Abstract:
Il tema della sostenibilità è diventato oramai centrale nella società odierna ed il rispetto dell’ambiente e la riduzione degli sprechi costituiscono oggi un requisito fondamentale per qualsiasi impresa. Negli ultimi anni si sta affermando, di conseguenza, un nuovo tipo di paradigma economico, basato sul riciclo, sul prolungamento della vita dei prodotti e sulla riduzione degli sprechi: l’Economia Circolare. In questo contesto, IKEA ha saputo affermarsi nel mercato globale come uno dei brand più attenti al tema della sostenibilità e grazie alle sue iniziative sta promuovendo l’abbandono del tradizionale sistema “take-make-waste”. Il presente elaborato si propone di analizzare dal punto di vista economico il programma di Buy Back ideato da IKEA, che consiste nel ritiro di mobili usati in cambio di una carta reso il cui valore è poi spendibile nei punti vendita IKEA. La prima parte della tesi si propone una descrizione approfondita del tema dell’ Economia Circolare dalle origini alle varie declinazione del concetto da parte di diverse scuole di pensiero. Successivamente si presenta il profilo del Gruppo IKEA, evidenziandone l’organizzazione e l’impegno nella Customer Social Responsibility. Viene infine analizzato il programma di Buy Back di IKEA e proposto un modello decisionale basato su prezzi, costi di produzione, costi di riciclo e riuso e stato di usura dei prodotti restituiti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Debbia, Isabella. "Economia circolare e promozione sul territorio. Il progetto Dea Minerva a Savignano sul Panaro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

Find full text
Abstract:
L’elaborato è rivolto all’analisi del progetto didattico Dea Minerva, un’iniziativa avviata presso l’Istituto scolastico di Savignano sul Panaro (Comune in provincia di Modena) e sostenuta dall’Amministrazione comunale. Si tratta di un’esperienza a favore dell’ambiente, che si concretizza attraverso l’organizzazione di una raccolta differenziata integrativa di qualità d'imballaggi primari e secondari presso le scuole. Il progetto rientra tra le iniziative di promozione sul territorio dell’economia circolare, un nuovo paradigma a favore di una società più sostenibile, che si sta diffondendo, promosso in particolar modo dall’Unione Europea. L’obiettivo del lavoro svolto è stato quello di ricercare per il progetto didattico un supporto normativo e procedurale definitivo, al fine di aiutarlo a superare le problematiche che attualmente si trova ad affrontare, vista l’incertezza del quadro normativo in cui si inserisce. Per esaminare questo caso, è stato prima inquadrato il contesto normativo europeo e italiano in materia di rifiuti, in particolare rifiuti di imballaggi, e di gestione degli stessi. Successivamente sono state analizzate nel dettaglio, ricercando anche contatti diretti con i soggetti interessati, esperienze simili al Dea Minerva avviate sul territorio italiano, come la raccolta di tappi, di abiti usati o l’uso di compattatori intelligenti, con lo scopo di identificare, a partire da essi, una soluzione per il caso in esame. Alla fine delle ricerche svolte, l’unica soluzione risultata percorribile per l’iniziativa di Savignano, nel quadro normativo italiano, è stata quella di non considerare più il conferimento da parte dei cittadini come raccolta di rifiuti, bensì come donazione di materiale, di cui il soggetto non intende disfarsi, ma decide di tenere da parte e donare volontariamente ad una specifica iniziativa. Per implementare tale soluzione sono richieste diverse modifiche al progetto che, tuttavia, ne consentono un’ulteriore estensione in futuro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Fregonese, Erica <1994&gt. "Il sociale instillato nel modello di economia circolare: il caso Amorim Cork Italia S.p.A." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15908.

Full text
Abstract:
Il concetto e modello di economia circolare è ad oggi conosciuto ed è motivo di particolare attenzione soprattutto in questi ultimi anni, dal momento che è diventato necessario trovare un'alternativa all'ancora attuale modello dominante di economia lineare. Il mondo sta mutando, a partire dai cambiamenti climatici ed ambientali che si registrano sempre più repentini e senza precedenti. In risposta a queste condizioni disastrose, la diffusione e l'applicazione del nuovo modello di economia circolare sembra contribuire positivamente. Dopo un'introduzione sulla definizione, sui motivi e l'origine del nuovo modello, la suddetta ricerca intende affrontare alcuni spunti interessanti per implementare l'economia circolare e che tutt'ora mancano nella definizione teorica, come il contributo dell'aspetto sociale all'interno del modello. Segue una panoramica sulla situazione attuale della diffusione dell'economia circolare in ambito internazionale ed europeo, per porre poi maggiore attenzione al contesto italiano per arrivare allo scopo di questa ricerca: dimostrare che mentre l'aspetto sociale non è contemplato tra gli elementi teorici, a livello pratico potrebbe essere un'ottima soluzione per diffondere ed implementare più velocemente e consapevolmente l'economia circolare. Lo scopo ultimo è, dunque, quello di indagare come l'aspetto sociale si inserisca in questo nuovo modello. A sostegno e dimostrazione di tale approfondimento, verrà analizzato il caso di Amorim Cork Italia S.p.A.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

CANCELLI, UMBERTO. "Strategie di economia circolare per la gestione e valorizzazione di alcuni sottoprodotti dell'industria enologica." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1201040.

Full text
Abstract:
Il progetto mira a sviluppare approcci di economia circolare all'interno dell'industria del vino attraverso il riciclo di sottoprodotti ancora poco considerati come i raspi d'uva e le frazioni di distillazione. I primi sono biomassa lignocellulosica impiegabile tal quale per lo sviluppo di bio-compositi e come potenziale fonte di sostanze chimiche semplici, mentre i secondi rappresentano una risorsa di alcoli quali metanolo ed etanolo impiegabili nelle celle a combustibile.
The PhD project "Circular economy strategies for management and valorisation of some by-products of the wine industry" aims to improve the circular economy approach in the wine industry through the recycling of by-products, still little considered, such as grape stalks and alcoholic distillation fractions. The formers are lignocellulosic biomass for bio-composites development and an important source of building blocks for chemical synthesis, while the latters represent a resource of alcohols such as methanol and ethanol usable in fuel cells.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Sartori, Martina <1995&gt. "BIOECONOMIA CIRCOLARE E VALORIZZAZIONE DEGLI SCARTI DELLA PRODUZIONE: IL CASO DEL SETTORE VITIVINICOLO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19799.

Full text
Abstract:
La trasformazione dei rifiuti in risorse rappresenta un presupposto fondamentale per portare a compimento la transazione verso un modello economico sostenibile, di cui l’economia circolare e la bioeconomia sono parti integranti, in grado di affrontare efficacemente le problematiche ambientali globali, riducendo le pressioni esercitate sulle risorse primarie e sull’ambiente. La bioeconomia circolare è un concetto innovativo diffusosi nell’ultimo decennio tra la comunità scientifica e i policy makers che integra gli aspetti tipici e peculiari dell’economia circolare e della bioeconomia. Il concetto di economia circolare si può definire, sinteticamente, come un sistema in grado di autorigenerarsi che mira all’eliminazione dei rifiuti tramite la progettazione di nuovi materiali, prodotti, sistemi e modelli di business. Il fine ultimo è quello di diminuire la pressione esercitata sulle risorse naturali, considerati limitate, garantendo che esse siano riutilizzate o riciclate il più a lungo possibile. Il termine bioeconomia concretizza gli stessi concetti di autorigenerazione e eliminazione dei rifiuti a livello di processi produttivi, massimizzando l’energia e i prodotti e minimizzando l’uso delle materie prime vergini e degli scarti. Ma a differenza dell’economia circolare, la bioeconomia considera proprio le risorse naturali come un mezzo per promuovere la crescita economica. Si tratta dunque di due concetti diversi ma complementari che insieme rappresentano un’opportunità per la transizione verso un modello economico più sostenibile: solo con l’applicazione dei principi di circolarità alla bioeconomia si garantisce che questa sia effettivamente sostenibile e, solo la maggior attenzione alle risorse rinnovabili, alla ricerca e all’innovazione, tipica della bioeconomia, può portare ad una migliore implementazione dell’economia circolare. Scopo della tesi è evidenziare il ruolo che l’economia circolare e la bioeconomia possono avere sulla corretta gestione dei rifiuti, attraverso la valorizzazione dei residui derivanti dai cicli produttivi. In sostanza, ciò che tradizionalmente era considerato scarto della produzione, con l’approccio della bioeconomia circolare diviene materia prima seconda da riutilizzare, riducendo la quantità di rifiuti prodotti. Nel dettaglio, la tesi affronta dapprima i temi dell’economia circolare e della bioeconomia separatamente fornendo un quadro che raccoglie definizioni, normative, principi, vantaggi e svantaggi. Viene poi definito un framework relativo al concetto di rifiuto che contiene definizioni, legislazione di riferimento e legami tra economia circolare e bioeconomia. La tesi si conclude con l’analisi di un caso studio dal settore vitivinicolo che mette in luce l’applicazione, nel concreto, dell’approccio della bioeconomia circolare nella gestione degli scarti produttivi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Scafà, Martina. "Un esempio di Economia Circolare: il riciclo e il riuso dei dispositivi Tessili per Sala Operatoria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

Find full text
Abstract:
Negli ultimi decenni l’attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale e dell’inquinamento globale da parte dell’opinione pubblica e delle imprese è in costante aumento. Una tra le principali fonti di inquinamento è costituita dai rifiuti, e di conseguenza, la loro gestione e il loro smaltimento sono diventate una priorità, non solo per le istituzioni, ma anche per le imprese e per i cittadini. Inoltre la crescita della domanda delle risorse presenti in natura è in costante aumento e l’approvvigionamento di esse si è rivelato essere invece soggetto a significativi limiti. In questo attuale contesto quindi, il modello economico lineare fino ad oggi utilizzato, “take-make-dispose”, non risulta più idoneo. Si è sviluppato così il concetto di “Economia Circolare”. L’obiettivo di questa economia è quello di eliminare il concetto di scarto, il rifiuto deve essere considerato una vera e propria risorsa. In questo sistema tutte le attività, a partire dall’ estrazione fino ad arrivare alla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di uno diventino risorse per un altro. L’obiettivo della tesi è quello di applicare il concetto di Economia Circolare al mercato dei dispositivi tessili per sala operatoria (DTSO), utilizzando la valutazione del ciclo di vita di un prodotto (analisi LCA) in modo da individuare le fasi più critiche e poter operare dei miglioramenti. Dopo essere stati sottoposti a 70 cicli di lavaggio e sterilizzazione i dispositivi TTR (Tessuti Tecnici Riutilizzabili) non sono più idonei ad essere utilizzati in ambito ospedaliero e vengono smaltiti in discarica , così come vengono smaltiti altri miliardi di rifiuti ogni giorno.Questi tessuti, seppur non conformi agli standard qualitativi richiesti dalle norme ospedaliere, possono essere riciclati o riutilizzati in prodotti di altro tipo. L’obiettivo di questo lavoro è quello di reimmettere questi dispositivi in un ciclo di vita di un nuovo prodotto, in ottica appunto di economia circolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Bruschi, Davide. "Trattamento e gestione del plasmix da raccolta rifiuti urbani e speciali in un'ottica di economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Il problema della gestione della plastica è ormai sotto gli occhi di tutti. La sua indistruttibilità sta portando, oltre che a molti benefici, anche a diversi danni, soprattutto nei mari e negli oceani dove si sono formate, negli ultimi anni, delle vere e proprie isole di plastica. Oggi circa la metà dei rifiuti in plastica è avviata a riciclo. Questi processi si sono sviluppati nel tempo e oggi sono ben consolidati e strutturati. Infatti polimeri come PET, HDPE, PP, ecc. sono facilmente riciclabili attraverso il riciclo meccanico e vengono trasformati in oggetti nuovamente utilizzabili. L’altro 50% circa invece è rappresentato da un mix di plastiche eterogenee difficilmente riciclabili meccanicamente e che prendono il nome di "Plasmix". La sua composizione è difficile da determinare tanto che non ha mai una composizione standard di elementi. Oggetto di questa ricerca sarà capire come le aziende valorizzano queste plastiche e se è possibile il loro riciclo. Verranno anche viste all’interno dell’elaborato le diverse direttive e normative europee utilizzate per far fronte al problema dei rifiuti plastici e anche le quantità di plastica prodotte nel mondo e soprattutto in Europa e in Italia. Verranno analizzate inoltre le tipologie di plastiche esistenti e i settori dove vengono impiegate maggiormente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Gemelli, Anita <1994&gt. "Le nuove fibre tessili: un esempio concreto di economia circolare, con repertorio terminografico cinese-italiano, italiano-cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16000.

Full text
Abstract:
Nel seguente elaborato si affronta il tema delle nuove fibre nell’industria tessile. I problemi derivanti dall’inquinamento e dalla mancanza di sostenibilità sono sempre più evidenti, in particolare nell’industria tessile, la seconda industria più inquinante al mondo. È proprio partendo da questo concetto che ho deciso di analizzare in modo più approfondito la controreazione a tale fenomeno da parte delle aziende presenti nel settore. Inoltre, oltre ad aver cercato di soddisfare questo quesito, ho in seguito analizzato i termini, italiano-cinese cinese-italiano, pertinenti al lessico dell’industria tessile, in particolare a quelli derivanti dal concetto di economia circolare e delle nuove fibre. La moda, e molti altri settori in cui vi è l’impiego dei manufatti dell’industria tessile come materia prima, stanno vivendo notevoli cambiamenti alla radice della produzione dei loro artefatti creativi. La situazione attuale che stiamo vivendo e questo atteggiamento di ecosostenibilità che si sta manifestando sempre di più, ha fatto sì che molti marchi leader, e non solo, si spingessero verso questa direzione, sia per l’importanza di questo passo, sia per una notevole strategia di marketing, in quanto comunque si tratta di aziende d’affari. Il contenuto di questa tesi infatti si focalizzerà proprio sulla base di questa ondata di cambiamento e quindi sulle nuove tendenze adottate come strategie di business e sui nuovi materiali che vengono impiegati nelle nuove collezioni di moda. La moda può essere un’arte sostenibile o quella parvenza di sostenibilità è come la moda stessa? Transitoria Per cercare di dare una risposta a questa difficile domanda che ormai abbiamo sotto gli occhi ogni giorno ho ricercato in questo settore fino a poter redigere quest’ elaborato. Esso sarà suddiviso in due parti principali: una parte introduttiva del tema e il repertorio terminografico. La parte introduttiva a sua volta è suddivisa in tre capitoli principali. Nel primo capitolo andrò a spiegare il concetto di economia circolare, concetto ormai all’ordine del giorno applicato in svariati settori. Qui vi proporrò un’analisi di tale modello economico dal punto di vista delle aziende fashion e la sua rottura dal tradizionale modello economico di economia lineare. Nel secondo capitolo verrà fatta una breve introduzione e classificazione dei materiali più impiegati come materia prima negli artefatti tessili. In questa parte dell’elaborato mi concentrerò sulla categoria dei materiali rinnovabili e sarà presente un’analisi dei classici materiali utilizzati come il cotone, la pelle e la lana; questi saranno messi a confronto con le caratteristiche dei nuovi sostituti realizzati utilizzando rifiuti come risorse o impiegando nuovi materiali, alimentando così il sistema dell’economia circolare. Nel terzo, e ultimo capitolo, infatti proporrò degli esempi interessanti di nuovi materiali impiegati da grandi colossi del settore fashion per una più sostenibile politica aziendale, ma non solo, anche piccole startup che si stanno sempre di più costruendo un proprio mercato. Ci saranno tre case studies. Il primo inerente ad “Orange fiber”, la startup siciliana che è riuscita a creare un tessuto similseta dal riutilizzo del pastazzo di agrumi. Il secondo riguarderà “Piñatex”, l’azienda dell’esperta in pelletteria Carmen Hijosa che ha realizzato un tessuto similpelle dalla rielaborazione delle foglie d’ananas, che normalmente vengono scartate, in una florida risorsa. Nell’ultimo dei tre case studies ho voluto presentare un’azienda che solo in parte è simile alle due precedenti, si tratta di Econyl, nilon rigenerato, prodotto dall’azienda italiana di successo “Aquafil”. A seguire ci saranno le schede terminografiche e le tabelle per una rapida consultazione, italiano-cinese e cinese italiano, su termini inerenti al tema della mia ricerca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Carboni, Marta. "La transizione verso un'economia circolare della plastica: il ruolo dell'imprenditoria sociale ed il progetto BackBO." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
In questo elaborato viene condotta un'analisi dell’attuale contesto sociopolitico ed economico globale, europeo ed italiano per favorire la comprensione dello sviluppo e della successiva implementazione di un’economia circolare della plastica. Attualmente la plastica viene utilizzata, indirettamente o direttamente, da quasi tutta la totalità dei settori industriali e, di conseguenza, pensare un futuro senza plastica è diventato quasi impossibile. Tuttavia, l’odierno utilizzo di plastica e di imballaggi in plastica causa notevoli esternalità negative che incidono sull'ambiente,a causa della dispersione della plastica in natura, sul clima, a causa delle emissioni di gas serra derivanti dalla produzione e dall'incenerimento post-uso, sulla salute umana e non solo, a causa della presenza di sostanze potenzialmente pericolose per gli organismi viventi. Tutti questi fattori hanno fatto sì che le principali multinazionali istituzioni e organizzazioni mondiali, compresa l'Unione Europea, iniziassero a pensare e a delineare un nuovo modello economico che, applicando i principi dell'economia circolare, sia capace di ripensare e ridisegnare il futuro della plastica, a partire dal packaging. L’attuale scenario sociale, economico ed istituzionale sta quindi subendo una transizione verso un'economia circolare della plastica, un processo che presenta notevoli opportunità e sfide per lo sviluppo di un futuro sostenibile a livello socioeconomico ed ambientale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Vettore, Claudia <1993&gt. "L’ECONOMIA CIRCOLARE COME MODELLO DI BUSINESS SOSTENIBILE PER LE IMPRESE: APPLICAZIONI E STRATEGIE NEL SETTORE TESSILE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14744.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni, il tema dell’economia circolare sta ricevendo un’attenzione importante a causa della continua crescita della produzione e dei consumi, affiancata al problema della scarsità delle risorse. L’economia circolare infatti ha l’obiettivo trasformare ciò che ora scartiamo in risorsa utile per l’economia, andando così a chiudere il ciclo della produzione e migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, al fine di raggiungere un equilibrio tra economia, ambiente e società. L’economia circolare coinvolge molti attori, tra cui produttori, consumatori, istituzioni, e dunque la sua reale applicazione e il suo successo dipendono dal grado di coinvolgimento e la capacità di collaborare di tali soggetti. In un’ottica di sviluppo sostenibile, la transizione verso il sistema di economia circolare appare necessaria in quanto il vecchio modello di economia lineare si basa su uno spreco di risorse e un forte impatto ambientale. La tesi si compone di quattro capitoli che andranno ad analizzare i principi dell’economia circolare e come in particolare le imprese possono applicarla nei modelli di business. Nel primo capitolo, l’elaborato andrà ad analizzare il tema dello sviluppo sostenibile e il concetto di sostenibilità, facendo riferimento alla ricerca di un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico ed equità sociale. Dopo aver analizzato la più ampia cornice della sostenibilità, nel secondo capitolo si entrerà nel cuore dell’economia circolare, analizzandone i principi, le normative, i benefici e le sfide che essa comporta. Il terzo capitolo andrà ad approfondire gli impatti dell’economia circolare in termini di strategia, comunicazione, stakeholder engagement e costi per le imprese, per capire come questo nuovo modello impatta sui modelli di business delle imprese. Il quarto capitolo infine analizzerà l’applicazione dell’economia circolare nel settore oggetto di studio e approfondimento, quello del tessile e dell’abbigliamento, che risulta essere il secondo settore più inquinante dopo il settore petrolifero; in particolare andrà ad esaminare tutte le varie fasi della filiera in cui si può applicare la circolarità, dall’approvvigionamento delle materie prime al fine vita, comprendendone benefici e riportando una serie di case studies per esporre nel concreto le azioni che le imprese stanno implementando.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Voltan, Nicola <1998&gt. "Innovazione Strategica ed Economia Circolare per lo sviluppo di un packaging a basso impatto ambientale. Il caso De'Longhi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20929.

Full text
Abstract:
Il progetto di tesi è il risultato di un percorso durato cinque mesi svolto a fianco di Strategy Innovation S.r.l., spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la quale si occupa di supportare l’innovazione all’interno delle imprese e di contribuirne a ripensare i modelli di sviluppo. Tale lavoro, articolato in quattro fasi, ha come tema l’identificazione e lo sviluppo di un packaging sostenibile per una gamma di macchine da caffè, denominate “Defender”, della società De’Longhi Group S.p.a., multinazionale che opera nel settore degli elettrodomestici con sede a Treviso. Le soluzioni di packaging proposte, risultanti essere l’output del progetto, devono soddisfare sia i diversi requisiti imposti dall’azienda, sia i punti fondamentali della sostenibilità e dell’economia circolare. In prima battuta l’elaborato definisce il concetto di packaging, descrivendone tipologie e funzioni, proseguendo poi con l’introduzione del tema della sostenibilità giungendo poi a presentare requisiti e caratteristiche di un packaging sostenibile. La fase progettuale inizia con la mappatura del processo di sviluppo di packaging, giungendo, attraverso diverse interviste agli uffici coinvolti (marketing, ricerca e sviluppo, comunicazione e produzione), alla definizione di una mappa concettuale delle modalità in cui avviene lo sviluppo del packaging all’interno dell’azienda, in modo tale da possedere e ordinare tutti i dati rilevanti, utili poi ai fini dell’analisi e dell’implementazione della soluzione proposta. Nella seconda fase si è provveduto poi ad effettuare un’analisi della sostenibilità del packaging attuale, analizzando ogni elemento che lo compone, attraverso diverse metodologie quali-quantitative, al fine di individuare i punti di forza e le criticità a livello ambientale di ciascun elemento. La terza fase corrisponde all’attività di scouting, nella quale è stata svolta una ricerca di informazioni relative a materiali alternativi e a modalità di eco-progettazione, svolgendo poi una stima della sostenibilità economica su ciascuna delle alternative individuate. La quarta fase, nonché l’ultima del progetto, consiste nella definizione di proposte di un nuovo packaging sostenibile. Tale attività è stata svolta attraverso la formazione di un workshop che ha coinvolto sia figure di Strategy Innovation che di De’Longhi Group, consentendo di giungere alla definizione di soluzioni di packaging al fine di aumentarne la sostenibilità complessiva. Il progetto termina con la presentazione di un dossier contenente le proposte definite durante il workshop con la specifica dei componenti e del design che le caratterizzano.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Tondini, Matteo. "Confronto di soluzioni di packaging alimentare nel nuovo contesto dell'economia circolare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24344/.

Full text
Abstract:
Attualmente si sta assistendo ad una progressiva transizione verso imballaggi sempre più “green”, ecosostenibili, e spesso le scelte delle aziende in questo senso sono riportate sulle confezioni come valore aggiunto al prodotto. Alcuni esempi pratici sono la riduzione della materia prima vergine, sostituita con materia proveniente da riciclo, l’utilizzo di polimeri biodegradabili o la semplice riduzione della massa complessiva dell’imballaggio, eliminando parti considerate “superflue” o riducendo lo spessore dell’imballo. Tutte queste scelte sono presentate dal produttore attraverso l’indice, “il numero”, giudicato più impattante agli occhi del consumatore. In questo testo si andranno a confrontare le varie scelte sulla base degli stessi indicatori, scelti per essere “neutri” ad operazioni di marketing e rappresentativi per quantificare la transizione verso il modello di economia circolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Doimo, Erica. "Studio dell'impatto ambientale di processi di economia circolare di un'industria ceramica valutati tramite la metodologia Life Cycle Assessment." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Il presente lavoro di tesi è stato svolto in collaborazione con la società di consulenza SMA S.r.l. e fa parte di uno studio per la valutazione dell’impatto di processi di produzione di piastrelle ceramiche su alcuni temi ambientali. In particolare, la tesi concerne il confronto tra gli impatti prima e dopo l’implementazione di alcune migliorie di processo e impiantistiche. La tesi analizza, attraverso il metodo Life Cycle Assessment (LCA), gli impatti di quattro scenari di gestione del materiale di scarto “polveri da ceramica cotta” (denominato “polverino”), generato in fase di squadratura delle piastrelle. Gli scenari sono: recupero interno (scenari ante e post-operam), smaltimento in discarica e recupero presso un'azienda ceramica terza. Su otto dei nove temi ambientali analizzati, i risultati mostrano che i tre scenari di recupero del polverino hanno impatti di almeno un ordine di grandezza inferiore rispetto allo scenario di smaltimento. Confermando ancora una volta la correttezza dell’approccio dell’economia circolare, lo studio evidenzia come il recupero della materia prima-seconda e l’evitato sfruttamento di materia prima vergine comporti una significativa riduzione del carico ambientale. Unica eccezione a questo risultato è il potenziale di emissione di particolato in atmosfera in cui lo scenario di smaltimento presenta un impatto inferiore ai tre scenari di recupero. Siccome l’LCA non prevede il confronto con soglie di accettabilità, si è effettuata una valutazione della dispersione in atmosfera del polverino per verificare eventuali superamenti dei valori soglia di esposizione con il software WinDimula 3.0, messo a disposizione dalla società SERVIN S.r.l. In merito alla dispersione delle polveri, i miglioramenti impiantistici dello scenario post-operam permettono il rispetto delle soglie al contrario dello scenario ante-operam, dove è stato invece riscontrato un superamento dei limiti di esposizione occupazionale raccomandati a livello internazionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

De, Capitani Elisa. "Dalla linea al cerchio: traduzione dall'inglese all'italiano della guida all'economia circolare della Banca europea per gli investimenti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19562/.

Full text
Abstract:
Oggetto di questa tesi è la traduzione dall'inglese all'italiano della guida all'economia circolare pubblicata dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) a gennaio 2019. Lo scopo della guida è promuovere la conoscenza dell’economia circolare e illustrare come la BEI intende sostenere la transizione verso questo nuovo modello economico. Dopo una sezione dedicata all'economia circolare e ai relativi progetti già finanziati dalla BEI, nel documento vengono infatti presentati gli strumenti di finanziamento mirati e le condizioni necessarie per poterne usufruire. Inoltre, il documento si inserisce nel quadro delle politiche UE sull'economia circolare. L'elaborato si compone di sei capitoli. Il primo contiene una presentazione dell'istituzione autrice e una panoramica sull'economia circolare. Il secondo capitolo fornisce un inquadramento teorico dei linguaggi specialistici e della traduzione specializzata in ambito economico-finanziario, nelle istituzioni europee e nella BEI in particolare. Il terzo capitolo presenta un'analisi del testo di partenza focalizzata sulle caratteristiche testuali, sintattiche e lessicali. Nel quarto capitolo vengono descritte le risorse create e individuate come supporto alla traduzione, tra cui i corpora ad hoc e le risorse utilizzate durante il tirocinio svolto presso la DG Traduzione della Commissione europea. Il quinto capitolo ospita il testo di partenza e la traduzione in italiano, mentre l'ultimo capitolo contiene il commento alla traduzione, in cui vengono discusse le problematiche incontrate nel processo traduttivo e le strategie adottate per risolverle.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Boscolo, Chielon Luca. "Analisi tecnico-economica del fine vita dei pannelli fotovoltaici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
Analisi tecnico-economica con riferimenti normativi, finalizzata ad uno studio di fattibilità per l'avvio di una nuova attività basata sull'economia circolare dei pannelli fotovoltaici. Le alternative per lo smaltimento sono il riciclo, se i pannelli sono malfunzionanti, o il riutilizzo, se sono a rendimento compromesso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Mauri, Eleonora. "Recupero di fibre di carbonio mediante pirogassificazione per la realizzazione di materiali di seconda generazione verso un modello di economia circolare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21696/.

Full text
Abstract:
Lo scopo del presente elaborato di tesi è quello di ottimizzare il recupero, tramite pirogassificazione, delle fibre di carbonio derivanti da scarti e rifiuti di materiali compositi. Inoltre è stato valutato il riutilizzo delle fibre di carbonio riciclate per la produzione di materiali compositi di seconda generazione. Sono stati investigati diversi agenti di sizing per valutare un eventuale miglioramento dell'adesione fibra-matrice. Sulle singole fibre di carbonio riciclate è stata effettuata la caratterizzazione meccanica (prove a trazione) e morfologica (SEM). Inoltre, i materiali compositi realizzati sono stati caratterizzati meccanicamente (prove a trazione, a flessione e DMA), termicamente (TGA, DSC) e morfologicamente (SEM).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

FRANCONI, ALESSIO. "Molteplici prospettive progettuali per la transizione verso l'economia circolare. Gestione delle strategie di progettazione tra sistemi, designer e tempo." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/287400.

Full text
Abstract:
Un'economia circolare è un approccio sistemico allo sviluppo economico a beneficio delle imprese, della società e dell'ambiente. La progettazione circolare del prodotto svolge un ruolo chiave in una transizione sistemica verso un'economia circolare. Tuttavia, la complessità che emerge dalla transizione al nuovo paradigma socioeconomico sembra essere troppo complessa per essere gestita da una o un limitato numero di discipline. Analogamente, molti studiosi sostengono che vi è la necessità di ulteriori quadri di riferimento e strumenti per consentire alle aziende di progettare e gestire il processo progettuale. Pertanto, questa ricerca è stata guidata dall'ipotesi che il processo di progettazione debba essere meglio coordinato e implementato da più prospettive progettuali per aumentare l’abilità dei prodotti di essere mantenuti più a lungo e per molteplici cicli di vita, così facendo portando un vantaggio sia ambientale che economico. La sfida di ricerca è quindi quella di capire, come gestire, supportare e orientare i progettisti al raggiungimento di tale ipotesi. Partendo dai molteplici livelli progettuali del sistema antropico, questa tesi ha analizzato il caso studio del sistema di bike-sharing per fornire un primo quadro esteso dell'interconnessione tra aspetti e fenomeni dei sistemi. Successivamente, la ricerca si è focalizzata solo su due dei quattro livelli progettuali del sistema antropico, cioè quella del Prodotto e dei Sistemi di Prodotti-Servizi e dalla convergenza delle molteplici prospettive progettuali coinvolte. In tale ambito la ricerca ha rivisto e analizzato i principali framework esistenti con l'obiettivo di connettere le correlazioni progettuali e le interrelazioni di ruolo tra le diverse fasi del ciclo di vita del prodotto. Insieme a questi, la ricerca ha anche analizzato, esteso e intrecciato tramite la lente dell'economia circolare la definizione di strategia di progettazione circolare, Design for X (DfX) e la gerarchizzazione di DfX in base ai flussi di materiali. Ciò ha portato alla formulazione di un nuovo quadro teorico per gerarchizzare gli obiettivi di progettazione multidimensionali allo scopo di consentire una migliore collaborazione e una gestione più estesa delle strategie di progettazione tra sistemi, progettisti e il tempo. Il quadro, denominato Multi-hierarchical DfX framework, è stato inizialmente validato attraverso una combinazione di interviste con esperti e studiosi di vari settori, e successivamente attraverso l'analisi di tre casi studio di diversi sistemi di bike-sharing. Una seconda valutazione ha evidenziato in modo più concreto come il quadro può essere utilizzato per connettere le strategie tra diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, nello specifico tra il modello di business e il design del prodotto. Di conseguenza, sulla base del Multi-hierarchical DfX framework sono stati sviluppati due strumenti: Circular Cards (carte da “gioco”) e Circular Design Tool (strumento digitale e open source). Lo scopo delle Circular Cards è quello di fornire un approccio pratico per la ricerca e la progettazione, integrando diverse strategie circolari durante l’ideazione e sviluppare di prodotti circolari. Mentre lo scopo del Circular Design Tool è quello di organizzare diverse strategie DfX per aiutare i progettisti a creare sofisticate strategie di progettazione di prodotti circolari. Entrambi gli strumenti sono stati testati attraverso il modello di workshop Sprint, che è poi stato successivamente modificato e adattato alle esigenze di ricerca. Ciò ha portato alla creazione di un nuovo modello di workshop Sprint denominato Circular Design Workshop. Lo scopo di questo strumento progettuale è quello di supportare i progettisti nel loro processo di miglioramento e gestione dei prodotti per un’economia circolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Manca, Edoardo. "La filiera della plastica in Emilia-Romagna: strategie di miglioramento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Lo studio di questa tesi è finalizzato a conoscere la filiera della plastica nella regione Emilia-Romagna, in particolare la fase di fine vita dei materiali plastici e gli attori che ne fanno parte. Viene presentato il quadro normativo in materia a livello europeo, nazionale e regionale, in particolare le nuove direttive sull’economia circolare e il posizionamento dell’UE, dell’Italia e dell’Emilia-Romagna, rispetto agli obiettivi previsti. La “Strategia europea per la plastica” testimonia che l’UE si propone come modello da seguire per il mondo in ambito di prevenzione, recupero e smaltimento della plastica: l’Italia e l’ER possono essere protagoniste. Lo studio si è spostato sulla filiera della plastica: definizione dei diversi polimeri, descrizione dei processi che interessano il fine vita dei materiali plastici, evidenziando le best practices per chiudere il cerchio. E' stata, poi, approfondita la filiera del riciclo in ER, grazie ai dati resi disponibili dall’Arpae e dall’ISPRA. Quindi, è stata analizzata l'efficienza del sistema impiantistico regionale, dove vengono conferiti i rifiuti plastici e sono state proposte le strategie di miglioramento per raggiungere gli obiettivi previsti dalle normative. Sono stati georeferenziati su carta tematica regionale (con l'utilizzo di QGIS), i consorzi di filiera e gli impianti di recupero, per conoscerne la copertura in E-R. Le carte tematiche associano la quantità di materiale trattato ad ogni impianto. Per prevenire i rifiuti plastici e aumentarne il riciclo, si deve puntare ad una filiera a cerchio chiuso: i consorzi sono un modello da seguire in tal senso. E' emerso che il sistema impiantistico non è autosufficiente: parte dei rifiuti plastici supera i confini regionali e pochi impianti hanno elevate capacità. Realizzare una filiera autonoma in regione è l’unica soluzione per raggiungere gli obiettivi previsti dall'UE, rendere redditizio il riciclo e diminuire l’impatto ambientale legato ai rifiuti in plastica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Conte, Letizia. "Strumenti e modelli di business circolari per la sostenibilità dei distretti industriali: da Roveri, il caso OPIMM." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
Nel corso del XX secolo si è avuto modo di apprezzare una costante e straordinaria crescita economica. Il sistema economico che ne è derivato ha esaltato le interazioni uomo-risorse di tipo lineare, che rispondono al noto schema take-make-dispose. L’immediata conseguenza del presente approccio è stata un’economia dipendente dalle risorse, incurante del destino dei residui delle lavorazioni e degli stessi prodotti, una volta venduti. Come soluzione a tale problematica è stata proposta l'economia circolare. Con il presente lavoro di tesi ho voluto evidenziare le ragioni che spingono verso l’adozione di un’economia di tipo circolare, i principi sui quali si fonda e i benefici che si possono cogliere. In merito a ciò, prendendo parte al Roveri Smart Village, progetto integrato sui temi dell’efficienza energetica e dell’economia circolare interessante l’area industriale Roveri della città di Bologna, ho avuto modo di apprezzarne alcune specifiche applicazioni. In effetti, il suo obiettivo consiste proprio nella realizzazione di un dimostratore di economia circolare e di simbiosi industriale. Nel corso dell'elaborato verrà quindi approfondito il modo in cui è stato gestito l’avvio di tale processo di transizione del distretto in occasione del quale ho avuto modo di individuare e analizzare una delle buone pratiche di economia circolare già esistenti in Roveri: il progetto RAEEbilitando della fondazione OPIMM.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Salvatori, Daniele. ""Connetti Marche" - Studio preliminare per l'implementazione di una rete di Simbiosi Industriale nell'area dell'entroterra maceratese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22600/.

Full text
Abstract:
Il mondo dell’Economia Circolare individua nella Simbiosi Industriale l’approccio più efficace per la valorizzazione delle risorse primarie e secondarie. Tale strumento consente a industrie appartenenti a settori produttivi diversi di interagire per la condivisione di sottoprodotti materiali ed energetici. Per una corretta applicazione della Simbiosi Industriale è necessario individuare le condizioni al contorno al fine di sfruttare al meglio i punti di forza nel sistema in cui si vuole operare e, al contempo, difendersi dalle eventuali sfide che ne frenano l’implementazione. In quest’ottica, dopo una presentazione delle tematiche connesse alla Simbiosi Industriali, l’elaborato presenta uno studio analitico dell’area di interesse atto a caratterizzarne il tessuto imprenditoriale e la produzione dei rifiuti speciali. Il documento si concentra sulla descrizione delle attività del progetto “Connetti-Marche”, quelle svolte durante l’esperienza di tesi e quelle previste per una fase avanzata, volte alla creazione della prima rete di simbiosi industriale nella regione Marche. I risultati principali derivano dalla raccolta di informazioni preliminari tramite interviste semi-strutturate effettuate ad un campione di aziende rappresentative per la fase pilota. Tali risultati disegnano le strade possibili da percorrere mettendo in evidenza le criticità e i punti di forza per l’implementazione del progetto nell’area di studio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

La, Pace Federica. "Mutualismo di imprese e simbiosi industriale: la valorizzazione degli scarti presso la cartiera Favini." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Il seguente lavoro di tesi vuole mostrare l’evoluzione del concetto di rifiuto a livello normativo ed economico, ed infine a livello industriale, dove verrà presentato il caso studio della cartiera Favini, con l’obiettivo di dimostrare come l’azienda, partendo dalla valorizzazione degli scarti, stia oggi adottando un modello di simbiosi industriale grazie alle collaborazioni messe in atto. Il presente elaborato si sviluppa in quattro capitoli. Nel primo capitolo sarà fornita una presentazione della situazione normativa in Italia, in termini ambientali. Nel secondo capitolo si procede, dopo un’introduzione del concetto di economia circolare, alla presentazione delle relative best practices. In seguito verrà presentato il quadro normativo dell’economia circolare, sia a livello europeo (Commissione Europea), sia a livello nazionale e sia a livello regionale. Nel terzo capitolo, verrà descritta la disciplina dell’ecologia industriale, che rappresenta il percorso teorico che le imprese devono seguire nel processo di sviluppo sostenibile, per l’attuazione del mutualismo di imprese. Nel quarto capitolo sarà presentato il caso studio della cartiera Favini. Verrà fatta una presentazione generale dell’azienda, saranno descritti i prodotti, i processi e le collaborazioni messe in atto da Favini. Per la valutazione ambientale sarà analizzata la carbon footprint del processo di produzione della carta ecologica Crush, mentre la valutazione economica si concretizzerà in un confronto dei costi di acquisto delle materie prime per la produzione di carte ecologiche personalizzate e carta standard. Sulla base di quanto è emerso dai capitoli precedenti, sarà indagata la corrispondenza tra i principi della simbiosi industriale e le caratteristiche operative di Favini. Infine, prenderà forma una valutazione critica dei punti in comune e degli elementi mancanti e verranno presentate delle proposte di soluzione dei problemi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Mugnano, Giovanni. "Valorizzazione dei rifiuti da manutenzione del verde urbano: analisi di fattibilità fra stato attuale e prospettive future per l'implementazione di impianti cogenerativi a syngas." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Il punto focale dell’elaborato è rappresentato da uno dei temi caldi della conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (Rio, 2012). Infatti, la green economy è il nuovo paradigma che mira a trasformare il classico sviluppo ad impronta capitalista in un nuovo modello che tenga conto non solo degli impatti economici, ma anche di quelli ambientali. Un altro punto importante sono i Sustainable Development Goals (SDGs).Tra questi, quelli tematicamente vicini all'elaborato risultano il 9° e il 12°. Successivamente si analizzano le criticità dell’modello economico lineare che fanno emergere degli spunti per un cambio di rotta, che prevedere il modello economico circolare come pilastro dello sviluppo economico futuro. Si passa in rassegna i principali modelli business alla base dell’economia circolare. Inoltre, è affrontata la tematica della valorizzazione degli dei rifiuti da verde urbano, centrale nello sviluppo del caso studio. Si analizza l’evoluzione del processo di compostaggio delle biomasse, passando dalle tecnologie tradizionali fino ad arrivare ai nuovi processi di gassificazione. Infine, si passa al caso studio, che si colloca all'interno di un progetto più ampio chiamato “Roveri Smart Village”. Il progetto del workcase è incentrato sulla valorizzazione energetica del verde proveniente dalla manutenzione urbana, attraverso l’utilizzo di un impianto cogenerativo a syngas, che consente, grazie al supporto di due impianti ausiliari, di produrre energia elettrica e termica oltre che pellet e biochar. Questi sottoprodotti sono riutilizzati nella stessa area industriale attraverso l’implementazione di un modello business circolare. Questo progetto, in definitiva, propone una soluzione a livello di impatto ambientale attraverso una riduzione dei rifiuti e una loro valorizzazione economica che, dopo il processo di trasformazione, possono essere venduti ad aziende terze, all’interno del sito industriale, nel rispetto della circolarità del progetto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Casappa, Michele. "Studio e preparazione di nano e microparticelle proteiche biocompatibili caricate con principi attivi per applicazioni in industrie farmaceutiche e cosmetiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20695/.

Full text
Abstract:
Negli ultimi decenni i settori farmaceutico e cosmeceutico hanno aumentato costantemente gli investimenti nella ricerca, in modo da garantire soluzioni terapeutiche ad uno spettro di patologie più ampio possibile. È emersa quindi la necessità di migliorare la veicolazione e l’efficacia dei farmaci, ovvero di sviluppare “Drug Delivery Systems” innovativi. Kerline srl si è affacciata a questo specifico mercato, proponendo l’utilizzo di un materiale cheratinoso, estratto da lana e solubile in ambiente acquoso, per la produzione di sistemi micro e nanoparticellari caricati con composti lipofili. Durante lo svolgimento del tirocinio, sono state ottimizzate le procedure di estrazione di due diverse forme di cheratina, una ad alto peso molecolare e una idrolizzata. Queste sono state poi caricate con alcuni principi attivi (acido azelaico, α-tocoferolo acetato e tioconazolo) e le particelle ottenute sono state studiate tramite varie tecniche (DLS/PALS, SEM, Spettroscopia FTIR-ATR, UV-Vis e NMR). Complessivamente, le sospensioni colloidali ottenute sono dotate di buona stabilità sia nel tempo che dal punto di vista termico e mostrano quindi l’ottima compatibilità della cheratina con composti di varia natura.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Michelacci, Alessandra. "Piastrelle ceramiche in gres porcellanato ad alto contenuto di materie prime seconde." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Il concetto di economia circolare sta acquisendo sempre più importanza dal punto di vista socio-economico e logistico, soprattutto per quei prodotti il cui processo produttivo richiede una grande quantità di materie prime naturali e consumi elevati di energia. L'industria italiana delle piastrelle ceramiche ha ottenuto ottimi risultati nella lotta contro l'inquinamento e crescenti sono gli studi finalizzati all'utilizzo di sottoprodotti/scarti all'interno del processo produttivo. Obiettivi di questa tesi sono stati la formulazione e la caratterizzazione di impasti innovativi per piastrelle di ceramica in gres porcellanato in cui parte delle materie prime naturali (spesso importate dall'estero) sono state sostituite con materie prime seconde reperibili sul territorio nazionale. In particolare, oltre alla sostituzione dei fondenti feldspatici con vetro proveniente dalla raccolta urbana differenziata, si è arrivati a sostituire la componente plastica naturale (argille) con scarti di cava argillosi-sabbiosi. Dopo varie formulazioni, la sperimentazione presso i laboratori della sede di Bologna del Centro Ceramico ha portato alla realizzazione di tre impasti ottimizzati tali da ottenere, in seguito a cottura, piastrelle in gres porcellanato in accordo con i requisiti della normativa EN 14411. I materiali utilizzati hanno permesso di adottare temperature di sinterizzazione inferiori rispetto a quelle di un gres porcellanato tradizionale (1250°C), portando così ad un miglioramento dei consumi energetici legati al processo produttivo. L'impasto denominato GP3, presentando risultati paragonabili, se non superiori, ai valori dello Standard di riferimento, può essere proposto come possibile alternativa sostenibile al gres porcellanato tradizionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Bernabini, Carlotta. "Mitilicoltura: strategie per aumentare la sostenibilità della filiera." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23139/.

Full text
Abstract:
L’aumento demografico assieme all’approvvigionamento di alimenti e alla sostenibilità ambientale sono tematiche di rilevanza globale per le quali la scienza e la tecnologia sono da tempo alla ricerca di strategie efficaci. In un contesto dove lo sfruttamento delle risorse fossili è giunto al limite e anche il settore agro-alimentare è costretti a rivedere i criteri di produzione, la mitilicoltura emerge come fonte sostenibile di alimenti proteici, funzionali e in grado di generare numerosi sottoprodotti per promuovere i principi alla base della bioeconomia. Questo lavoro di tesi ha analizzato l’intero ciclo di produzione dei mitili, partendo dalle sue origini e dalle tecniche utilizzate in passato e proseguendo fino a giorni nostri seguendo l’evoluzione tecnologica per aumentare la produttività e la possibilità di adibire all’allevamento aree che in passato non erano utilizzabili. E’ stato inoltre evidenziato il quadro economico con lo scopo di evidenziare il deficit di offerta nel nostro Paese e le possibilità di investimento nel settore; sono state altresì descritte le tecniche produttive emergenti, in grado di aumentare la sostenibilità della filiera e generare maggiore profitto per le figure imprenditoriali che si cementano nel settore. La parte finale del lavoro di tesi ha preso in considerazione la valorizzazione dei sottoprodotti generati dalla mitilicoltura secondo i principi dell’economia circolare allo scopo di evidenziare la possibilità di aumentare la sostenibilità della filiera di produzione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Bertolli, Chiara. "Il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione per un'edilizia eco sostenibile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21185/.

Full text
Abstract:
Il riciclo di rifiuti da costruzione e demolizione rappresenta un importante tassello per la conduzione di un’economia circolare, dove il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto nel sistema economico il più a lungo possibile, minimizzando la produzione dei rifiuti. La presente tesi offre una panoramica sugli aspetti ambientali, sociali ed economici connessi al riciclo e reimpiego di questa tipologia di rifiuti, mettendone in evidenza i vantaggi e gli svantaggi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Morelli, Claudia. "Recupero del fosforo dalle acque reflue: stato dell’arte e prospettive future." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16993/.

Full text
Abstract:
L’obiettivo della presente tesi di laurea è analizzare l’attuale situazione del ciclo di vita del fosforo in Europa, comprese le tecniche fino ad ora sviluppate per il suo recupero da fonti secondarie, e considerare possibili sviluppi futuri. Per questo nel primo capitolo si fornisce un quadro completo dell’utilizzo di P, dall’estrazione mineraria, alla produzione industriale e commerciale, al suo impatto sull’ambiente, fino ad un’analisi delle inefficienze che caratterizzano la produzione alimentare globale, e delle perdite sostanziali di questa risorsa attraverso di essa. Viene, poi, fornita una descrizione dettagliata della gestione delle acque reflue negli impianti di trattamento convenzionali, attraverso lo studio dei processi più frequentemente adottati, e, successivamente, una revisione dei principali metodi e tecnologie esistenti e già funzionanti in scala industriale per il recupero del fosforo. Queste tecnologie vengono studiate dal punto di vista tecnico, considerando anche casi reali di funzionamento in diversi impianti di trattamento, per comprenderne al meglio le possibilità di recupero. Infine, segue un’analisi socio-economica di una gestione sostenibile di questa risorsa, per comprendere al meglio la situazione attuale e identificare i fattori e i possibili cambiamenti che ne permetteranno uno sviluppo e un’accettazione a livello globale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Orlandi, Giulia. "Caratterizzazione reologica avanzata di bitumi estesi con materiali di riciclo per lo sviluppo di conglomerati bituminosi innovativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Lo scopo di questa tesi è studiare leganti eco-sostenibili per pavimentazioni stradali ottenute mediante l’uso di polverino di gomma da Pneumatici Fuori Uso (PFU) ed il residuo della raffinazione di oli motore esausti (Re-refined Engine Oil Bottom, REOB). In questo modo si cerca di approfondire le attuali conoscenze scientifiche sull'uso dei materiali di riciclo come agenti modificanti del risultante legante bituminoso al fine di ridurre l'uso del bitume di origine petrolifera, testando il legante ed i conglomerati bituminosi dal punto di vista meccanico e reologico. Al fine di stimare le prestazioni di questi nuovi materiali "green" per la costruzione di strade, sono stati eseguiti test sperimentali di laboratorio. In dettaglio, i test reologici su estensioni e leganti bituminosi vengono eseguiti con il Dynamic Shear Rheometer (DSR), determinando il modulo di rigidezza mediante la prova Indirect Tensile Stiffness Modulus (ITSM), la resistenza a trazione indiretta con il Indirect Tensile Strength (ITS) e la sensibilità all’acqua determinando il rapporto Indirect Tensile Strength Ratio (ITSR). L'interpretazione dei risultati mostra la possibilità di modificare il bitume con materiali di scarto, ottenendo prestazioni pari a quelle dei conglomerati bituminosi tradizionali e riducendo in questo modo l'uso di bitume, dando una "seconda vita" a questi materiali di scarto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

D'Ambrosio, Martina. "Valorizzazione dei poliidrossialcanoati (PHA) per la produzione di composti chimici e materiali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22343/.

Full text
Abstract:
In linea con i principi dell’economia circolare, che si basa sul riutilizzo, rigenerazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti, lo scopo del seguente lavoro di tesi è l’esplorazione di una strategia sostenibile di valorizzazione del biopolimero PHB (poliidrossibutirrato) a fine vita o di scarto attraverso il riciclo chimico, con ottenimento di nuovi solventi che siano poi in grado di sostituire i solventi organici tradizionali nella fase di estrazione del polimero stesso. A tal fine, basandoci sulle tecniche di riciclaggio chimico dei materiali, dal PHB sono stati sintetizzati due differenti solventi, il 3-metossimetilbutirrato (3-MMB) e l’idrossimetilbutirrato (HMB). Tali solventi sono stati poi testati come solventi di estrazione sia su batteri liofilizzati derivanti da una coltura pura contenete dal 40 al 56% di PHB, sia da batteri di coltura mista. Inoltre l’estrazione è stata testata sia su biomassa liofilizzata sia umida, contenenti dal 22 al 40% di PHB. Le capacità estrattive dei solventi e le loro possibilità di riutilizzo sono stati confrontati con i metodi standard. Infine il 3-MMB e l’HMB sono stati preliminarmente caratterizzati dal punto di vista eco-tossicologico. In particolare sono state definite la percentuale di biodegradazione aerobica, la costante di ripartizione ottanolo/acqua e la solubilità in acqua.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Regis, Filippo. "Larve di Hermetia illucens, un'opportunita per il settore alimentare e mangimistico: possibili applicazioni e criticità." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24595/.

Full text
Abstract:
La sicurezza alimentare dal punto di vista della disponibilità in quantità sufficiente di cibo, è un problema che non interessa solo i paesi in via di sviluppo, ma il mondo intero. Infatti, il rapido aumento demografico, che secondo una stima della FAO porterà la popolazione mondiale a raggiungere i 9 miliardi di persone entro il 2050, dovrà essere supportato da un conseguente aumento della produzione alimentare e in particolare di proteine. L’intensificazione degli attuali sistemi agricoli e di allevamento avrebbe sicuramente un impatto negativo sull’ambiente. La ricerca di nuove e più sostenibili fonti di proteine è una delle soluzioni a questi problemi. Gli insetti edibili sono ormai riconosciuti come un alimento di ottima qualità dal punto di vista nutrizionale e inoltre risultano essere più sostenibili delle attuali fonti proteiche grazie al loro alto rapporto di conversione mangime/proteine e all’elevata velocità di crescita. Hermetia illucens, e in particolare le sue il suo stadio larvale, è un insetto che grazie alla sua capacità di riciclare sostanze di rifiuto può contribuire all’instaurarsi di interessanti economie circolari. Attualmente ne è consentito il commercio solo per l’alimentazione animale, ma ci si aspetta che in futuro possa entrare a far parte anche della dieta umana. Lo scopo di questa ricerca è di illustrare le svariate opportunità che questo insetto offre in ambito alimentare e mangimistico, ma anche di individuare quelli che sono gli ostacoli che finora ne hanno rallentato l’immissione sul mercato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Kimpinde, Manga Sandro. "Modellazione matematica per studi di fattibilita’ economica su un impianto pilota di pirolisi dei fanghi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Il presente lavoro di tesi è incentrato sullo sviluppo di un modello matematico tale da garantire la quantificazione dell’energia ricavabile da un rifiuto tramite pirolisi, una volta caratterizzato il rifiuto solido (fango) in entrata. Inoltre, tale modello dovrà essere in grado di fornire una stima del quantitativo di energia termica richiesta dal sistema per fare avvenire il trattamento desiderato. Tali valutazioni vanno considerate nell’ottica di una valutazione preliminare sulla fattibilità e della convenienza economica dell’operazione stessa, pertanto un prerequisito aggiuntivo sarà relativo alla flessibilità e alla semplicità del modello stesso, al fine di renderlo applicabile alle più disparate tipologie di fanghi industriali. L’approccio su cui si è fondato il modello sviluppato e testato in questo lavoro di tesi, non poteva che fondarsi sui principi basilari dell’equazioni di bilancio di materia ed energia. La caratterizzazione dei fanghi in entrata ha come principale scopo la determinazione dell’umidità relativa; quantità sostanza organica alimentata e quantità sostanza inerte alimentata. La quantità di ogni elemento presente nel rifiuto è stata individuata mediante un’analisi elementare. Dall’analisi dei dati ricavati da diverse matrici alimentate, si è arrivati a concludere che la quantità materiale da portare eventualmente in discarica può essere tre volte più piccola di quella iniziale, con conseguente abbassamento dei costi di smaltimento. Tale riduzione volumetrica deve andare a pari passo con un bilancio energetico positivo. Per concludere si può dire che le variabili importanti da tenere in conto per un’analisi di fattibilità sono l’umidità relativa del rifiuto, il PCI in alimentazione, il PCI del char e il PCI del syngas. Si può arrivare a tali conclusioni mediante l'uso del modello matematico ricavato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

BECCI, ALESSANDRO. "Biotechnologies for metal recovery from wastes." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/289735.

Full text
Abstract:
La crescita dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ha spinto la ricerca verso lo sviluppo di processi sostenibili per la loro valorizzazione. I circuiti stampati (CS) a fine vita rappresentano uno dei principali rifiuti di questa categoria. L’interesse per questi scarti è dovuto alla concentrazione di Cu e Zn, corrispondente a circa il 25% e 2% rispettivamente. L’interesse per le biotecnologie continua a crescere come possibile strategia per la loro valorizzazione. Tuttavia, il limite principale di questi approcci è la bassa concentrazione dei CS trattati, il che li rende poco applicabili a livello industriale. Per superare tale criticità, questa ricerca introduce un approccio biotecnologico innovativo condotto con At. ferrooxidans. Il processo sviluppato permette di aumentarne la concentrazione grazie ad un approccio in più fasi, in grado di ridurre la tossicità dei metalli sul metabolismo dei batteri. Il processo usa il Fe3+ prodotto dall’ossidazione batterica per lisciviare il Cu e lo Zn dai CS. Le condizioni migliori individuate sono: 30°C, concentrazione dei CS del 5% (m/v), 10 g/L di Fe2+, tempo di trattamento di 11 giorni. La cinetica della reazione chimica tra il Cu e il Fe3+ è stata studiata tramite un modello matematico ed è stata stimata un’energia di attivazione pari a 18-25 kJ/mol. Il meccanismo del processo biologico è stato studiato nel dettaglio integrando i risultati del precedente modello con due equazioni differenziali per descrivere il tasso di crescita e il metabolismo del batterio. Il modello sviluppato è consistente con un R2 superiore a 0.97. Inoltre, questo modello potrebbe essere utile per lo sviluppo di tale tecnologia a livello industriale. Nella fase successiva, la ricerca si è focalizzata sul recupero selettivo dei metalli dalla soluzione di lisciviazione. Le migliori condizioni operative individuate sono: precipitazione del Fe con NaOH, seguita dal processo di cementazione del Cu con lo Zn e il recupero finale dello Zn con acido ossalico. Le efficienze e purezze dei metalli recuperati sono superiori al 95%. I risultati sperimentali sono ulteriormente valorizzati dallo studio della carbon footprint, che ha dimostrato il vantaggio ambientale del nuovo approccio, confrontandolo con il trattamento chimico con Fe3+ e con processi riportati in letteratura (idrometallurgici e biotrattamenti). La valutazione dell’impatto ambientale ha guidato l’ottimizzazione del processo sviluppato in scala laboratorio. Grazie a questo metodo, sono state identificate le condizioni migliori affinché il processo biotecnologico sia realmente l’approccio più sostenibile. In generale, la valutazione ambientale ha individuato come principali problemi: la richiesta di energia nel processo di biolisciviazione e la quantità di materie prime nel recupero selettivo dei metalli. Questi risultati preliminari hanno determinato la scelta degli esperimenti successivi. Nel dettaglio, il processo biotecnologico è stato migliorato aumentando la concentrazione dei CS da 5% al 10% (m/v) mantenendo efficienze superiori al 95% per entrambi i metalli. Questo miglioramento ha permesso di dimezzare la richiesta di energia. Inoltre, il carico ambientale del processo di recupero può essere ridotto o escludendo il recupero dello Zn o sostituendo le tecniche idrometallurgiche con approcci elettrochimici. Nell’ultimo capitolo, si è preso in considerazione un processo biotecnologico alternativo, utilizzando il fungo A. niger per estrarre i metalli dai CS. Le condizioni migliori identificate includono l’aggiunta dei CS dopo 14 giorni, l’uso del Fe3+ e una concentrazione del substrato pari a 2.5% (m/v). Efficienze d’estrazione pari al 60% per il Cu e al 40% per lo Zn sono state ottenute dopo 21 giorni di fermentazione. Il design del processo è stato ulteriormente migliorato utilizzando il siero del latte come substrato per la crescita fungina e la produzione di acido citrico.
The increase of waste from electric and electronic equipment has pushed the research towards the development of high sustainability treatments for their exploitation. The end-of-life printed circuit boards (PCBs) represent one of the most significant waste in this class. The interest for these scraps is due to the high Cu and Zn concentrations, around 25% and 2% respectively. Biohydrometallurgical strategies are gaining increasing prominence, for the possibility to decrease the environmental costs. Nevertheless, these techniques show the main limit due to the low treated PCB amount, which makes unsustainable the further scale-up. To overcome this criticality, the present research introduces an innovative bioleaching process carried out by At. ferrooxidans. The developed technology allows to reach high PCB concentration thanks to a high efficiency two-step design, able to reduce the metal toxicity on the bacteria metabolism. The treatment uses the Fe3+ generated by bacterial oxidation, as oxidant, to leach Cu and Zn from PCBs. The possibility to overcome the solid concentration criticality is combined with high yield of 95% for Cu and Zn. The best selected conditions are: 30°C, pulp density of 5% (w/v), 10 g/L of Fe2+, time of treatment 11 days. A mathematical model to study the kinetic of the chemical reaction for the Cu leaching from PCBs, by Fe3+, is reported and an activation energy of 18-25 kJ/mol is estimated. The mechanism of the bioleaching process is studied in detail, integrating the previous model results with two differential equation to describe the bacteria growth and metabolism rate. The developed model is consistent with a R2 higher than 0.97. The results confirm the positive effect of the new innovative process. The determined mathematical model, suitable for the implementation at industrial scale, could be an important tool to predict the bioleaching mechanism. In the next step, the research is focused on the selective metal recovery from the leaching solution. The best identified conditions include: the Fe precipitation with NaOH, followed by the Cu cementation with Zn and a final Zn precipitation with oxalic acid. The metals show recovery efficiencies and purities higher than 95%. The experimental results are further enhanced by the carbon footprint assessment which proved the environmental advantage, compared to both the reference chemical treatment through Fe3+ and literature processes (hydrometallurgical and bioleaching approaches). The environmental impact assessment drives the optimization and improvement of the developed process in laboratory scale. It is used to identify the best conditions for the bioleaching process able to make the treatment actually sustainable. Overall, the environmental assessment identifies, as main criticalities to solve: the high energy demand of bioleaching process and the raw materials demand of the following recovery steps. These preliminary results have determined the choices in the further experiments. More in detail, the bioleaching process is improved by the increase of treated PCB concentration from 5% to 10% (w/v) maintaining a leaching efficiency higher than 95% for Cu and Zn. This technical improvement is translated into the halved of energy demand. Furthermore, the environmental load of recovery can be reduced by a double strategy: avoiding Zn recovery or substituting the hydrometallurgical techniques by electrochemical approaches. In the last chapter, a sustainable process, which uses the fungal strain Aspergillus niger for metal extraction from PCBs, is described. The best identified conditions are PCB addition after 14 days, Fe3+ as oxidant agent, and a pulp density of 2.5% (w/v). Extraction efficiencies of 60% and 40% for Cu and Zn, respectively, are achieved after 21 days of fermentation. The ecodesign of the process is further enhanced by using milk whey as substrate for the fungal growth and the consequent citric acid production.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

D'Angeli, Mirta. "Valutazione del risparmio di gas serra e bilancio energetico della pirolisi termo catalitica di fanghi da depurazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9756/.

Full text
Abstract:
I rifiuti rappresentano un’opportunità di crescita sostenibile in termini di riduzione del consumo di risorse naturali e di sviluppo di tecnologie per il riciclo di materia ed il recupero energetico. Questo progetto di ricerca si occupa di valutare, attraverso l’approccio dello studio del ciclo di vita, la valorizzazione energetica di una particolare categoria di rifiuti: i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque. Si è studiata la valorizzazione dei fanghi attraverso l’applicazione del Thermo Catalytic Re-forming (TCR)®, tecnologia che consente di trasformare i fanghi in un carburante per la produzione di energia elettrica (bioliquido). Le valutazioni sono effettuate per una linea di processo generale e due configurazioni progettuali declinate in due scenari. Il caso di studio è stato riferito al depuratore di S. Giustina (Rimini). Per la linea di processo, per ognuna delle configurazioni e i relativi scenari, è stato compilato il bilancio energetico e di massa e, conseguentemente, valutata l’efficienza energetica del processo. Le regole della Renewable Energy Directive (RED), applicate attraverso lo strumento ‘BioGrace I’, permettono di definire il risparmio di gas serra imputabile al bioliquido prodotto. I risultati mostrano che adottare la tecnologia TRC® risulta essere energeticamente conveniente. Infatti, è possibile ricavare dal 77 al 111% del fabbisogno energetico di una linea di processo generale (linea fanghi convenzionale e recupero energetico TCR®). Questo permette, quindi, di ricavare energia utile al processo di depurazione. La massima performance si realizza quando la tecnologia si trova a valle di una linea di trattamento fanghi priva di digestione anaerobica e se il biochar prodotto viene utilizzato come combustibile solido sostitutivo del carbone. La riduzione delle emissioni imputabile al bioliquido prodotto va dal 53 al 75%, valori che soddisfano il limite definito dalla RED del 50% di riduzione delle emissioni (2017) per ogni configurazione progettuale valutata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Coiro, Francesco. "Analisi del rifiuto urbano residuale in Emilia Romagna: caratteristiche merceologiche e scenari futuri di gestione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
La tesi si è posta l’obiettivo di effettuare una valutazione dei rifiuti urbani residuali della Regione Emilia-Romagna sia dal punto di vista del contenuto che delle quantità prodotte, in relazione alle caratteristiche del campione stesso e della raccolta attiva nel Comune dal quale proviene. Il punto di partenza è dato delle analisi merceologiche sui rifiuti urbani residui che unitamente ai dati reali di produzione degli stessi (2017) permette l’individuazione dei sistemi di raccolta più sostenibili in accordo alla Legge Regionale 16/2015, della quale si sono studiati gli effetti sul primo triennio. Le analisi merceologiche hanno permesso di identificare quattro macro-frazioni: materiale possibilmente riciclabile, materiale da biostabilizzare, materiale da inviare in discarica o incenerire e pannolini/pannoloni che potrebbero essere trattate separatamente specialmente la quota parte che potrebbe essere riciclata. Sono stati anche studiati scenari futuri in cui l’applicazione della tariffa puntuale sia attiva su tutti i sistemi (dal 31 dicembre 2020 in accordo con la legge regionale) per conoscere le quantità reali di macro-frazioni prodotte, nell'ottica di dimensionare eventuali impianti di trattamento in regione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

MASTELLA, LUCA. "PROCESS AND METABOLIC ENGINEERING FOR THE PRODUCTION OF VITAMIN B9 IN YEASTS AS EXAMPLE OF INDUSTRIAL SYMBIOSIS AND CIRCULAR ECONOMY." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/402373.

Full text
Abstract:
La lignocellulosa è il principale componente strutturale delle piante legnose e non, e rappresenta una delle principali fonti potenziali di materia organica rinnovabile. La lignocellulosa è composta principalmente da due polimeri di carboidrati, cellulosa ed emicellulosa e dalla lignina (un polimero aromatico). Questi polimeri complessi da un lato costituiscono spesso una biomassa residua della filiera agroalimentare, ma allo stesso tempo contengono differenti monomeri zuccherini e precursori fenolici, aventi un enorme valore biotecnologico, poiché potenzialmente possono essere convertiti in differenti prodotti ad elevato valore aggiunto. In uno scenario in cui la popolazione mondiale è in aumento insieme alla generazione di rifiuti ed inquinamento a scapito delle risorse del pianeta e del benessere umano, questo progetto mira a proporre un esempio di bioeconomia circolare e simbiosi industriale. Più in dettaglio, il progetto parte dalla valutazione quali-quantitativa delle biomasse agricole residue fino alla valorizzazione di un sottoinsieme di interesse per il nostro territorio in folati, sfruttando i lieviti come cell factory microbiche. Il folato (Vitamina B9) è una vitamina B idrosolubile con ruoli importanti nella sintesi, riparazione e metilazione degli acidi nucleici, prodotta solo dalle piante verdi e da alcuni microrganismi: per questi motivi rappresenta una componente nutritiva essenziale per l'uomo. La vitamina B9 disponibile in commercio è sintetizzata chimicamente come acido folico, non ottimale in termini di bioattività per l'uomo; la produzione di folati naturali mediante fermentazione microbica sta quindi diventando un'alternativa sostenibile e desiderabile per l'integrazione umana. Nel corso del progetto è stata acquisita ed applicata la metodologia ENEA per l'analisi dei flussi di risorse e per la creazione di possibili sinergie tra le varie aziende presenti nella regione Lombardia. Grazie a questo lavoro è stato possibile identificare le principali biomasse di scarto prodotte nell'area nel settore agroalimentare e le vinacce non fermentate sono state quindi selezionate per ulteriori studi in laboratorio, e confrontate con biomasse residue precedentemente utilizzate, derivanti dal processo di produzione dello zucchero. Il lievito non convenzionale Scheffersomyces stipitis è stato sfruttato come ospite naturale per la produzione di vitamina B9, per la prima volta in questo lavoro. La crescita è stata ottimizzata e la produzione di folati è stata valutata prima in beuta e successivamente in bioreattore in terreni formulati che imitano gli idrolizzati di lignocellulosa. La produzione massima di folati è stata di 3,7 ± 0,07 mg/L, che ad oggi è la più alta riportata se si considerano i microrganismi di tipo selvatico. Inoltre, è stata valutata la produzione di folati in beuta a partire da tre diverse biomasse residue: melassa di barbabietola da zucchero (SBM), polpa di barbabietola da zucchero (SBP) e vinacce non fermentate (UGM). S. stipitis è stato in grado di metabolizzare queste biomasse, raggiungendo titoli di folati rispettivamente di 188,2 ± 24,86 μg/L, 130,6 ± 1,34 μg/L e 101,9 ± 6,62 μg/L. Parallelamente, il lievito Saccharomyces cerevisiae, suscettibile di manipolazione genetica, è stato ingegnerizzato nel percorso anabolico della produzione di folati per acquisire nuove conoscenze sui possibili bersagli per sbloccare i precursori che ne limitano la produzione. Otto geni diversi sono stati manipolati per la prima volta nello stesso background genetico e sfruttando diverse strategie ingegneristiche. Questo è stato fondamentale per testare il miglior ceppo nel bioreattore e per portare la produzione e la produttività di folati rispettivamente a 620,0 ± 12,30 μg/L e 41,33 μgfol/Lh, tra i più alti in letteratura. Nel complesso, questi risultati forniscono una solida evidenza di possibili processi di upcycling a base microbica di biomasse lignocellulosiche.
Lignocellulose is the major structural component of woody and non-woody plants, representing a major potential source of renewable organic matter. Lignocellulose is primarily composed by two carbohydrate polymers, cellulose and hemicellulose and by lignin (an aromatic polymer). These complex polymers on the one hand often constitute a residual biomass of agro-food production chain, but at the same time they contain different sugar monomers and phenolic precursors, harbouring an enormous biotechnological value, since they can potentially be converted into different value-added products. In a scenario where the world population is increasing together with the generation of waste and pollution at the expenses of planet resources and human wellbeing, this project aims at proposing an example of circular bioeconomy and industrial symbiosis. More in detail, the project starts from the quali-quantitative evaluation of residual agricultural biomasses to the valorization of a subset of interest for our territory into folates, exploiting yeasts as microbial cell factory. Folate (Vitamin B9) is a water-soluble B vitamin with important roles in nucleic acid synthesis, repair and methylation, produced only by green plants and some microorganisms: for these reasons it represents an essential nutritional component for humans. Vitamin B9 commercially available is chemically synthetized as folic acid, suboptimal in terms of bioactivity for humans; the production of natural folates by microbial fermentation is therefore becoming a sustainable and desirable alternative for human supplementation. During the project the ENEA methodology for the analysis of resource flows and for the creation of possible synergies between the various companies present in the Lombardy region was acquired and applied. Thanks to this work it was possible to identify the main waste biomasses produced in the area in the agro-food sector and unfermented grape marcs was then selected for further studies in laboratory, and compared with previously utilised residual biomasses, deriving from sugar process of production. The non-conventional yeast Scheffersomyces stipitis was exploited as natural but never investigated host for the production of vitamin B9. The growth was optimized and folate production was assessed first in shake flasks and then in bioreactor in formulated media mimicking lignocellulose hydrolysates. The maximum folate production was 3.7 ± 0.07 mg/L, which to date is the highest reported when considering wild type microorganisms. Moreover, folate production was evaluated in shake flasks starting from three different residual biomasses: sugar beet molasses (SBM), sugar beet pulp (SBP) and unfermented grape marcs (UGM). S. stipitis was able to metabolize these biomasses, reaching folate titers of 188.2 ± 24.86 μg/L, 130.6 ± 1.34 μg/L and 101.9 ± 6.62 μg/L respectively. In parallel, the yeast Saccharomyces cerevisiae, amenable for genetic manipulation, was engineered into the anabolic pathway of folate production to acquire novel knowledge on possible targets for unlocking bottlenecks of production. Eight different genes were manipulated for the first time in the same genetic background and exploiting different engineering strategies. This was pivotal for testing the best strain in bioreactor and in bringing folate production and productivity up to 620.0 ± 12.30 μg/L and 41.33 μgfol/Lh respectively, among the highest in the literature. Overall, these results provide solid evidence of possible up-cycling microbial-based processes of lignocellulosic biomasses that characterize specific territory. The value in terms of circularity of the resources, minimization of management costs of wastes and generation of values in the logic of industrial symbiosis was demonstrated, matching the initial scope of the PhD project.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography