Academic literature on the topic 'Educazione motoria'

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Journal articles on the topic "Educazione motoria"

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Pascali, Giacomo, and Domenico Monacis. "Physical Literacy assessment in primary school. Literature review." IUL Research 5, no. 9 (2024): 311–30. http://dx.doi.org/10.57568/iulresearch.v5i9.540.

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Abstract:
L'alfabetizzazione motoria (Physical Literacy - PL) è divenuta una delle principali finalità dell’educazione fisica, dell'attività motoria extracurriculare e della promozione dello sport in tutto il mondo. Il modello di Whitehead (2013) descrive le componenti motorie, comportamentali e psicologiche che comprendono la PL, tra cui la competenza motoria percepita, il divertimento e la convinzione dell’importanza di impegnarsi in attività fisiche per tutta la vita. La Physical literacy comprende, inoltre, la motivazione, la fiducia, le abilità motorie, la conoscenza e la consapevolezza, che consentono di acquisire e mantenere uno stile di vita fisicamente attivo. Nelle Indicazioni Nazionali (2012) la didattica per competenze motorie è orientata a promuovere i fattori che compongono la PL. Una competenza motoria, infatti, si realizza attraverso l’interazione di fattori diversi, capacità-abilità motorie, conoscenze, comportamenti ed atteggiamenti della persona che si evolvono secondo ritmi differenti e sono variabili in relazione ai processi individuali di apprendimento-sviluppo individuale ed ai contesti in cui si realizza. Una competenza motoria, pertanto, è l’utilizzo concreto delle abilità motorie e delle conoscenze e rinvia ad una stretta relazione tra sapere, saper fare, saper essere; essa esprime l’integrazione delle conoscenze (i saperi), delle abilità motorie (i saper fare) e degli atteggiamenti (saper essere) sulla base delle capacità personali. Obiettivi. Il contributo si propone di presentare una review dei protocolli e delle prove di valutazione delle capacità-abilità motorie utilizzate in educazione fisica, al fine di studiare i contenuti ed analizzare vantaggi e limiti nel contesto scolastico. I protocolli e le prove in ambito motorio consentono di controllare sistematicamente l’evoluzione e lo sviluppo della PL, le tappe di sviluppo motorio del bambino, le scelte metodologiche compiute. Metodo. La valutazione delle competenze motorie nella scuola primaria costituisce un tema metodologico di notevole complessità ed attualità per le relazioni ineludibili con la struttura disciplinare e la definizione degli obiettivi formativi necessari alla progettazione delle unità di apprendimento ed alla personalizzazione dell’intervento didattico. In educazione Fisica la valutazione delle competenze motorie evidenzia il rapporto tra il modello normativo, quantitativo-comparativo ed il modello criteriale, qualitativo non-comparativo. Nell’ambito della competenza motoria, la valutazione dovrebbe restituire all’insegnante ed alle famiglie dati oggettivi e soggettivi sulla percezione e la coordinazione motoria attraverso una varietà compiti motori e sulle relative varianti esecutive. Le abilità motorie si esprimono attraverso varianti esecutive spaziali, temporali, quantitative e qualitative ed i loro rapporti e sono correlate alle capacità motorie dei bambini. Le prove ed i protocolli di valutazione consentono di controllare l’apprendimento di compiti motori e la loro evoluzione temporale, in relazione alle metodologie d’insegnamento proposte. I protocolli di valutazione utilizzano metodi orientati "sul prodotto" o "sul processo" per esaminare le abilità motorie. Le misure incentrate sul prodotto offrono informazioni oggettive che indicano il tempo impiegato o il numero di prove necessarie per completare con successo un compito prestabilito (es., M-ABC). Le valutazioni motorie orientate al processo esaminano la qualità del movimento, tuttavia, sono presenti i limiti dell'affidabilità, dovuti all'influenza dell'esperienza del valutatore e della soggettività sui punteggi dei test. Nell’ambito di un’adeguata valutazione della PL basata sulla competenza motoria, i protocolli attuali presentano una serie di limitazioni, ad es., relative al tempo necessario per la loro proposta al gruppo-casse o all’utilizzo di misure dicotomiche (si-no/presenza-assenza di un determinato fattore motorio), all’utilizzo di specifiche attrezzature. Attraverso diversi protocolli d valutazione (es.TGMD-2-3; MOBAK; KTK, ecc.) è possibile acquisire dati sistematicamente sul processo didattico, per individuare il repertorio delle abilità e capacità motorie correlate di ciascun bambino, controllare sistematicamente le tappe dell’apprendimento e l’evoluzione dello sviluppo motorio, ottenere feedback sulle scelte didattiche inerenti i compiti motorie e le metodologie utilizzate.
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Coco, Daniele, Veronica Riccardi, and Francesco Casulo. "Playful-motor and sports education for peace in times of war. Experiences from the past, reflections on the present." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 3 (2023): 79–93. http://dx.doi.org/10.36253/form-15187.

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Abstract:
In recent years, peace education has become an urgent, crucial topic, which cannot be postponed, given the growing complexity of global challenges and international tensions. This type of education aims to promote understanding of others, tolerance, cooperation and non-violence as fundamental principles for addressing conflicts and building a more peaceful and fair society. This article intends to contribute to the debate on peace education practices, highlighting the contribution that sport and physical education can make, from a holistic and integrated perspective. Thanks to some reflections on the relationship between sport, education, politics and society, we will try to outline some perspectives of playful-motor and sports education useful for building peace in times of war, like the ones we are experiencing. Educazione ludico-motoria e sportiva per la pace in tempi di guerra. Esperienze dal passato, riflessioni sul presente. Negli ultimi anni, l’educazione alla pace è diventata un tema urgente, cruciale e indifferibile, data la crescente complessità delle sfide globali e delle tensioni internazionali. Questo tipo di educazione mira a promuovere la comprensione dell’altro, la tolleranza, la cooperazione e la non violenza come principi fondamentali per affrontare i conflitti e costruire una società più pacifica e giusta. Il presente articolo intende contribuire al dibattito sulle pratiche di educazione alla pace, evidenziando il contributo che lo sport e l’educazione motoria possono apportare, in un’ottica olistica e integrata. Grazie ad alcune riflessioni sul rapporto tra sport, educazione, politica e società, si cercherà di delineare qualche prospettiva di educazione ludico-motoria e sportiva utile alla costruzione della pace in tempi di guerra, come quelli che stiamo vivendo.
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Belgianni, Carmela. "Educazione corporea e al movimento. Il ruolo educativo del corpo e del movimento nella Scuola Primaria Italiana." Rivista Italiana di Pedagogia dello Sport 2, no. 1 (2017): 19–25. https://doi.org/10.5281/zenodo.1063743.

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Abstract:
Il sistema scolastico italiano potrebbe avvantaggiarsi sul piano formativo di un maggior spazio all&rsquo;educazione corporea e al movimento. La ricerca pedagogica, infatti, ha ampiamente dimostrato che un corretto sviluppo psicomotorio influisce sensibilmente sull&rsquo;apprendimento, nella prospettiva di una crescita evolutiva dei soggetti. Il legame tra attivit&agrave; motoria e educazione richiede un&rsquo;intenzionalit&agrave; pedagogica basata su alcune specifiche condizioni. In particolare, per declinare l&rsquo;azione in senso educativo &egrave; necessario orientare le specifiche componenti motorie e sportive in direzione dell&rsquo;autonomia e di uno sviluppo autoemancipativo. In questo modo, l&rsquo;educazione motoria e al movimento pu&ograve; contribuire alla costruzione di forme identitarie che non ricalchino modelli precostituiti ma che si riferiscano ad un&rsquo;espressione autentica di s&eacute;. The Italian school system could benefit from the formative side of more attention about corporeal education and movement. Infact, the pedagogical research has demonstrated how a correct psychomotor development affect to learning significantly, in the perspective of a complete development of the person. The link between physical activity and education requires an educative intentionality based on some specific conditions. In particular, to decline the action in educational sense is necessary to guide the specific motor and sports components in the direction of autonomy and emancipatory development. In this way, bodily education and movement can contribute to the construction of identity forms that do not follow pre-established models but refer to an authentic self-expression. <strong>Keywords/parole chiave:</strong> Corporeal Education, Movement, Italian Primary School.
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Casolo, Francesco. "La Società Italiana di Educazione Motoria e Sportiva: neurodidattica e ricerca nelle scienze motorie." Studi sulla Formazione/Open Journal of Education 26, no. 2 (2023): 75–80. http://dx.doi.org/10.36253/ssf-14976.

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Abstract:
The SIEMeS (Società Italiana di Educazione Motoria e Sportiva) is a pedagogical scientific society born in 2015. The purpose of the Society is to promote, coordinate and encourage scientific research in the field of physical and sport education, with special regard to the development and teaching of theories, techniques and methodologies for physical and sport education. The most important field of research developed by the SIEMeS concerns the neurodidactics of motor activities, which represents a well-defined and promising area within physical training and sport sciences; nowadays, neurodidactics allows us to use scientific evidences regarding the functioning of the brain in order to optimize the traditional teaching-learning process. The main areas of research developed by the scientific Society concern: embodied and situational learning, motor activities and enjoyment, the role of information technologies in teaching, new perspectives for the development of open skills oriented towards self-efficacy and self-esteem, and the use of practice variability in teaching.
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Di Palma, Davide. "Promote the learning of life skills in primary school through an innovative didactics’ proposal of motor-sports education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (2022): 123–43. http://dx.doi.org/10.36253/form-13662.

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Abstract:
The research work aims to emphasize the importance of motor and sports education in the training of people, starting from primary school, through the acquisition of life skills. In this regard, this work proposes an experimental motor education program to be developed in just 20 hours in primary schools, with the aim of increasing the educational level of young students in five key thematic area useful for stimulating the learning of the main life skills. The research methodology is based on an empirical approach, in line with several studies in the pedagogical field, which allows to observe and evaluate in detail the progress made by the students from the motor, social-relational and educational point of view. The results are measured by creating an evaluation protocol that is applied both before and after the administration of the experimental project. The research carried out fulfills the initial research purpose and it is the basis for future studies in the field of educational sciences aimed at the growth of the individual through a suitable institutional and didactic restructuring of motor and sport education in the school system.&#x0D; &#x0D; Promuovere l’apprendimento delle life skills nella scuola primaria attraverso una proposta didattica innovativa di educazione motorio-sportiva.&#x0D; Il lavoro di ricerca ha lo scopo di sottolineare l’importanza dell’educazione motoria e sportiva nella formazione delle persone, a partire dalla scuola primaria, attraverso l’acquisizione delle life skills. A tal proposito, questo lavoro propone un programma sperimentale di educazione motoria da sviluppare in sole 20 ore nelle scuole primarie, con l’obiettivo di aumentare il livello di istruzione dei giovani studenti in cinque aree educative utili a stimolare l’apprendimento delle principali life skills. La metodologia di ricerca si basa su un approccio empirico e osservativo, in linea con i principali studi in ambito pedagogico, che permette di analizzare nel dettaglio i progressi compiuti dagli studenti dal punto di vista motorio, socio-relazionale ed educativo. I risultati vengono misurati attraverso la realizzazione di un protocollo di valutazione che viene applicato nella fase precedente e successiva alla somministrazione del progetto sperimentale. La ricerca soddisfa lo scopo di ricerca iniziale, ed è la base per futuri studi nel campo delle scienze della formazione volti alla crescita dell’individuo attraverso una adeguata ristrutturazione istituzionale e didattica dell’educazione motoria e sportiva nel sistema scolastico.
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Ascione, Antonio. "The body between movement and virtual reality: the Just Dance game and the improvement of the ability to coordinate balance." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (2022): 113–22. http://dx.doi.org/10.36253/form-13630.

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Abstract:
Educational games have had a significant impact on the organization of the sense of many social practices: they motivate and maintain attention in various contexts, the information they convey is made accessible to a large number of users, the forms of literacy they allow are multiple. The educational challenge of the digital era of educational games is that of engaging and promote effective learning, even in early and early childhood contexts. This contribution, based on the findings of an experimental educational protocol of motor education in kindergarten and through the observation of digital parenting practices, explore the relationships between the use of Just Dance Game and the improvement of children’s coordinating skills. The improvement of balance competence is demonstrated.&#x0D; &#x0D; Il corpo tra movimento e realtà virtuale: il gioco Just Dance e il miglioramento delle abilità coordinative dell’equilibrio.&#x0D; I giochi educativi hanno avuto notevole impatto nell’organizzazione del senso di numerose pratiche sociali: essi motivano e mantengono l’attenzione in vari contesti, le informazioni da essi veicolate sono rese accessibili a un numero ampio di fruitori, le forme di alfabetizzazione che essi consentono sono plurime. La sfida educativa dell’era digitale dei giochi educativi è quella di un apprendimento coinvolgente ed efficace, anche in contesti di prima e seconda infanzia. Il presente contributo, a partire dalle risultanze di un protocollo educativo sperimentale di educazione motoria nella scuola dell’infanzia e attraverso l’osservazione delle pratiche di digital parenting, esplora le relazioni tra l’uso del gioco Just Dance e il miglioramento delle capacità coordinative dei bambini. Viene dimostrato il miglioramento della competenza dell’equilibrio.
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Parri, Monica, and Andrea Ceciliani. "Riflettere sul genere, una proposta formativa per gli insegnanti di educazione fisica." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 21–39. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9285.

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Abstract:
Le pratiche degli/delle insegnanti di educazione fisica, possono riflettere assunti e credenze sul genere sviluppatisi normalmente in contesti eterosessuali e che non considerano visioni alternative di genere. La ricognizione sulle proprie influenze socio-culturali, richiede un processo riflessivo che indirizzi la decostruzione degli stereotipi di genere e le azioni didattiche. Ma la riflessività è un "habitus" che può essere acquisito e migliorato attraverso la pratica. L'obiettivo del presente contributo è quello di delineare una proposta di formazione/apprendimento per insegnanti o futuri/e insegnanti di educazione fisica, a partire da un approccio riflessivo sul genere. Nella letteratura relativa all'insegnamento delle scienze motorie e degli sport, gli studi sulla pratica riflessiva sono in aumento, ma è necessario arricchire la riflessione critica della dimensione etica e politica dell'insegnamento/apprendimento, inclusa la dimensione di genere. La formazione alle pratiche riflessive nei curricula universitari e nella formazione per futuri/e insegnanti aumenta la consapevolezza nei confronti delle pratiche e dei discorsi sul genere ed è riconosciuta nel processo di riforma del genere in educazione. L'idea pedagogica di un laboratorio riflessivo per gli insegnanti di educazione fisica e scienze motorie merita quindi un'attenta considerazione
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Mezzetti Pantanelli, Renata. "Movimento espressivo e bioenergetica: un percorso di vita." GROUNDING, no. 2 (January 2013): 85–93. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002007.

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Abstract:
L'autrice č stata insegnante di Ginnastica Ritmica all'ISEF-IUSM (Istituto Superiore di Educazione Fisica, poi Istituto Universitario di Scienze Motorie) di Roma. Ha frequentato il 2° Training di formazione in analisi bioenergetica della Siab con lo scopo di integrare i fondamenti dell'analisi bioenergetica con la ginnastica ritmica. Il contributo illustra il frutto dell'integrazione nei suoi elementi principali, fornendo anche una revisione del concetto stesso di sport. L'autrice ha, inoltre, sviluppato l'insegnamento della ginnastica ritmica per gli allievi maschi in gruppi misti.
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Le Métayer, M., P. Toullet, and M. F. Rietz. "Educazione terapeutica e rieducazione degli infermi motori cerebrali e dei soggetti pluridisabili con paralisi cerebrale." EMC - Medicina Riabilitativa 23, no. 2 (2016): 1–27. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-078x(16)76193-1.

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Palandri, María Mercedes. "Il Modello TPSR di Hellison in Educazione Fisica, analisi di un’esperienza in una scuola secondaria superiore di Roma." Materiales para la Historia del Deporte, no. 28 (December 15, 2024): 74–99. https://doi.org/10.20868/mhd.2024.28.5265.

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Abstract:
Il lavoro di investigazione che si vuole presentare ha il proposito di valutare l’impatto di un programma fisico-sportivo di otto settimane basato sul Modello Teaching Personal e Social Responsibility (TPSR) di Hellison, in un gruppo di 38 studenti, di età compresa tra i 14 e 16 anni, appartenenti a due prime classi di una scuola professionale, ubicate in due zone diverse della città di Roma. Gli studenti che frequentano la scuola professionale provengono, generalmente, da diversi quartieri della città e dalle provincie della Regione Lazio. Tra loro, un elevato numero di studenti risulta essere straniero e con Bisogni Educativi Speciali. Un contesto, pertanto, con una utenza multiculturale e multietnica che porta a confrontarsi con realtà e culture differenti non sempre semplici da gestire da parte dei docenti che ricercano strategie e metodologie didattiche tali da favorire la partecipazione, la collaborazione, la consapevolezza e ambienti di apprendimento sereni. Il programma fisico-sportivo, qui presentato, è stato realizzato all’interno delle ore di Scienze motorie e sportive curricolari, con l’intento di presentare un disegno specifico orientato a lavorare sui valori da esperire attraverso la proposta di attività fisiche e sportive (Pardo e García-Arjona 2013). Per l’elaborazione di questo programma si è utilizzato il Modello TPSR di Donald Hellison (2003, 2011).Modello che suggerisce una metodologia e differenti strategie per lavorare sui valori come il rispetto,la partecipazione, lo sforzo, l’autocontrollo, l’autostima, la leadership, attraverso la pratica sportiva.Modello rivolto inizialmente a giovani svantaggiati, e successivamente utilizzato anche in contesti scolastici per migliorare la responsabilità personale e sociale degli studenti (Pozo et al. 2016). La rilevanza di questa ricerca si basa sul fatto che attualmente non sono stati pubblicati testi relativi al TPSR in lingua italiana. Di fondamentale importanza risulta essere l'analisi condotta dal prof. Pardo García (2008) in occasione della sua tesi dottorale, nella quale compara l'impatto del Modello TPSR su una popolazione di giovani, in tre contesti geografici differenti tra cui l’Italia, e nel caso italiano frequentanti una scuola professionale. La metodologia utilizzata per portare avanti questo lavoro è una metodologia qualitativa. I dati ottenuti hanno tenuto presente strumenti quali il questionario e il diario redatti rispettivamente dagli studenti e dal docente-ricercatore per raccogliere osservazioni e impressioni sulle attività svolte.
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Dissertations / Theses on the topic "Educazione motoria"

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Sgrò, Francesco Lucio. "Nuove tecnologie informatiche e scienze motorie: approcci applicativi in ambienti educativi." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/326.

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Abstract:
2010 - 2011<br>Lo sviluppo delle nuove tecnologie a supporto della didattica ha determinato l’inarrestabile crescita dei modelli d’insegnamento–apprendimento a distanza, sempre più flessibili ed efficaci, basati sull’utilizzo delle tecnologie digitali. Ad oggi è sicuramente possibile individuare diversi ausili tecnologici adoperati, al pari di differenti risorse didattiche per l’apprendimento, come i software specifici per la didattica, noti con il nome di edu-software, le risorse elettroniche, come archivi di immagini e video, e gli ambienti tecnologici per l’apprendimento. In questo scenario, però, le tecnologie non sono state utilizzate in modo del tutto equo nei diversi contesti educativi. Infatti, è possibile individuarne l’utilizzo negli approcci didattici prettamente ad indirizzo scientifico, come l’insegnamento della matematica, della fisica o della chimica; nell’area umanistica, già è possibile osservare un utilizzo moderato delle nuove tecnologie, mentre nell’ambito delle attività motorie hanno trovato impieghi poco significativi. La pratica di attività motorie come strumento educativo rappresenta un momento di crescita sia sotto il profilo fisico che sotto il profilo intellettivo e può anch’essa trovare punti di contatto significativi ed opportuni con le nuove tecnologie informatiche. In questo lavoro di tesi ci si è posti l’obiettivo di dimostrare come sia possibile utilizzare le nuove tecnologie informatiche, limitatamente ad alcune sue forme, per integrare i classici approcci formativi adoperati nel mondo delle attività motorie, proponendo l’utilizzo di specifici ausili tecnologici per la fase di valutazione dei gradi di abilità conseguiti dagli studenti. Il lavoro di tesi si fonda su un’accurata analisi e una precisa dissertazione delle tecnologie utilizzate in ambito educativo e su una disamina puntuale delle peculiarità necessarie per la sperimentazione delle tecnologie informatiche nell’educazione motoria, con particolare riferimento ai sistemi di valutazione della “prestazione”. Al fine di determinare la metodologia e le tecnologie più adeguate per la valutazione motoria si sono analizzati i contributi scientifici più significativi, ponendo particolare enfasi sui requisiti che gli strumenti adoperati devono possedere per un corretto, efficace e non invasivo impiego anche in contesti educativi. Gli strumenti sono stati classificati in funzione dell’applicabilità nei diversi momenti valutativi dell’attività motoria, in funzione dei requisiti di input/output richiesti e delle relative caratteristiche fisiche e tecnologiche. Con riferimento alla valutazione motoria, inoltre, sono stati ampiamente dettagliati i compendi sull’attività fisica proposti sia per i giovani che per gli adulti, evidenziando come la codifica delle singole attività motorie attraverso i MET – Metabolic Equivalent Task permetta una classificazione efficace e condivisa da tutta la comunità scientifica. Definiti gli strumenti per la valutazione dell’attività motoria, è stato sviluppato un sistema ITS – Intelligent Tutoring System, cioè un software in grado di emulare le prestazioni di un tutor, specificatamente progettato ed implementato per l’utilizzo nell’attività motoria. L’aspetto più innovativo del sistema è rappresentato dal modello studente che, attraverso l’implementazione con tecnologie proprie dell’intelligenza artificiale, come la logica Fuzzy e le Reti Neurali, garantisce una classificazione delle attività motorie con schemi di valutazione e codifiche assolutamente affini a quelle effettuate, nella realtà, dai docenti. La tecnologia proposta è stata oggetto di diversi step di valutazione, legati ad aspetti simulativi e sperimentali. In particolare è stata organizzata una sessione di valutazione presso una scuola media di Enna, in cui i ragazzi hanno svolto un programma di attività motoria predisposto dal loro docente di educazione fisica attraverso una console di Active Video Gaming, la Nintendo Wii, “giocando” con il video-game “EA Active Sports” ed indossando un accelerometro della Nike connesso con un iPod della Apple. Alla fine del percorso di attività motoria il sensore è stato collegato al PC e il modulo studente implementato ha opportunamente valutato l’attività fisica espletata, per mezzo di una comparazione tra il consumo calorico atteso, predeterminato attraverso i MET delle diverse attività, e quello realmente misurato dal sensore indossato. Le sperimentazioni proposte hanno fornito indicazioni di assoluta affinità tra le valutazioni dei docenti e quelle fornite dal modulo studente. La proposta descritta vuole rappresentare una modalità educativa, in quanto consente agli studenti di svolgere esercizi di educazione motoria, al pari delle altre discipline, in maniera autonoma. Il sistema proposto, inoltre, fornisce loro una valutazione oggettiva della “prestazione” eseguita che consente loro di monitorare i loro progressi formativi. [a cura dell'autore]<br>X n.s.
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Parri, Monica <1965&gt. "Equità di genere e pratiche trasformative in educazione fisica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10460/1/Parri_Monica_tesi.pdf.

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Abstract:
A partire da un paradigma ecologico ad indirizzo critico, seguendo il filone degli studi femministi, le finalità della ricerca sono state: smascherare le forme di oppressione di genere nei contesti educativi (finalità trasformativa) e produrre un sapere utile alla pratica (finalità emancipativa). Data la complessità del contesto educativo scolastico e dell’argomento stesso che interseca vari domini di sapere, è stato adottato un approccio metodologico di metodo misto (mixed method) per poter dapprima costruire una configurazione del fenomeno oggetto d’interesse attraverso strumenti quantitativi e poi approfondirlo attraverso l’impiego di tecniche qualitative. Gli strumenti utilizzati sono stati: il questionario, l’intervista strutturata, le osservazioni, le biografie professionali, i focus-group. In sintesi, le evidenze emerse in letteratura ed empiriche mettono in luce la presenza di stereotipi di genere nelle lezioni di EF, sotto forma di pratiche inconsapevoli che gli insegnanti riproducono a seguito di un habitus socializzato in forma binaria secondo i due sessi e gerarchizzato. La dipendenza dell’EF dal mondo sportivo, dove gli stereotipi di genere sono presenti per ragioni storico-culturali e dal quale gli insegnanti attingono spesso parte del loro sapere professionale, li rende partecipi inconsapevoli del sistema di rinforzo degli stereotipi stessi, attraverso le pratiche che vanno sotto il nome di curricolo nascosto. Il termine nascosto sottolinea l’inconsapevolezza di tali pratiche, appunto nascoste alla coscienza e si deduce che la possibilità di svelarle necessita di una formazione specifica per gli insegnanti, una formazione che attinga ai processi riflessivi.<br>Starting from a critical ecological approach, following the trend of feminist studies, the purpose of the research were to unmask the forms of gender oppression in educational contexts (transformative purpose) and to implemente transformative pedagogical practice in P.E. for gender equality (emancipatory purpose). Given the complexity of the school educational context and of the topic itself that intersects various domains of knowledge, a mixed methodological approach was adopted. First to build a configuration of the phenomenon object of interest through quantitative tools and then deepen it using qualitative techniques. The tools used were the questionnaire, structured interview, observations in situ, professional biographies and focus groups. In summary, the evidence that emerged in the literature and empirical, highlights the presence of gender stereotypes in P.E. lessons, taken in the form of unconscious practices that teachers reproduce following a habitus socialized in binary gender form and hierarchized. The sports world, where gender stereotypes are present for historical-cultural reasons and from which teachers often draw part of their professional knowledge, makes them unconscious participants of reinforcement of the stereotypes through the practices know as “hidden curriculum”. The term hidden underlines the lack of awareness of such practices. The possibility of revealing them requires specific training for teachers on the habit of reflection on teaching practices.
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Marino, Massimiliano. "Promozione di comportamenti prosociali e competenze trasversali attraverso l'educazione fisica. Sviluppo e valutazione di una risorsa didattica per insegnanti." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426334.

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Abstract:
School, as the main institution in terms of citizens education, is required to provide people with both theoretical knowledge and practical skills (how to live in the world). However, school community has to face an extremely complex and changing educational phase in which young people have to cope with a situation of great vulnerability, which often leads to antisocial behaviours, e.g. lack of interest, violent and destructive behaviours, drugs abuse, isolation, rejection of personal responsibilities and disconnection from educational services. School is therefore entrusted with an important educational task, as it is the place where prosocial behaviours are promoted and transversal competences are learnt, i.e. the competences which are not related to specific subjects and are necessary for people's personal development, active citizenship, social involvement and employment. The problem of antisocial behaviours, together with the commitment in the promotion of prosocial behaviours among school-age children, are nowadays topics of great interest for research. The analysis of literature regarding the study of the causes of prosocial and antisocial behaviours leads to focus on two crucial factors: empathy and caring climate. Most of researchers agree to say that empathy plays a key role in encouraging prosocial behaviours and curbing the antisocial ones, and also that both depend on the development and enhancement of people’s emphatic skills. In the same way, there is important evidence showing that the quality of relationships among people living at school has an important influence on antisocial and prosocial behaviours. This relationships system constitutes the school or class climate, the quality of which determines the sense of an atmosphere oriented towards people caring. Empathy and caring climate are supposed to be bound because, when someone has caring behaviours towards another person, a certain receptiveness is shown and people's needs are met. An interesting study and policy area, where empathy, positive relationships and prosocial behaviours are promoted, is Physical Education (PE), which is the most suitable context, both because of the possibility of creating plenty of relationship opportunities and because of a body-based communication. There are numerous studies emphasizing significant changes in empathy, caring climate and prosocial or antisocial behaviours thanks to specific PE programs. Moreover, numerous PE-based policies and response actions against antisocial behaviours are spreading internationally. One of the most noteworthy projects has been promoted recently by a partnership of international Agencies, such as WADA, UNESO and IOC, and has been developed by a group of European Universities belonging to the Association Internationale des Ecoles Superieures d'Education Physique (AIESEP), and has been coordinated by the University of Padua. The project provides the development of a toolkit to support teachers in promoting educational aspects such as fairness, equity, respect and inclusion through PE. This research includes the preparation and experimentation of an instructional design based on the above-mentioned Toolkit, the construction of which has been an integral part of the research project. The instructional design and, by extension, the Toolkit, are based on some effectiveness features highlighted in literature, which are mainly represented by a play-based learning and by the use of active learning strategies. The experimental phase of the research was conducted at a middle school in the province of Verona, involving 87 pupils from four second-year classes, divided into two experimental classes and two control classes. The experimental groups participated in a cycle of 11 workshops, taking place once or twice a week. The experimentation had three aims: (a) looking into the effectiveness and the impact of the intervention on empathy, caring climate and prosocial behaviours and on the construction of an equity concept related to the development of transversal competences; (b) analysing the validity and effectiveness of the instructional design based on the Toolkit; (c) assessing the methods, procedures and instrument which characterize this pilot projects, in order to support and improve the following research steps. The data were collected at baseline (T0), post-intervention (T1) and follow-up, and analysed combining a quantitative and qualitative approach. An intervention fidelity measuring instrument was also used. Analyses reveal a close connection between empathy, prosocial behaviours and sense of caring climate, although with a significant difference in gender considering the three measurement phases. Significant positive effects were highlighted regarding the intervention on empathy and prosocial behaviours, mainly in boys from the experimental groups. There was also a significant decrease in the prosocial behaviour assessment gap between pupils and teachers. By means of quantitative analyses, T1 shows a more complex and developed equity concept, closer to the definition of equity itself, compared to T0. The emerged codes and topics serve to identify the presence of critical thinking, argumentative, transfer and generalizing skills, and also to detect an increasing awareness of personal responsibility within a context of equity, in terms of respecting people's needs and feeling. The improvement in critical and reasoning skills seem to be connected to the changes in empathy, prosocial behaviour and caring climate, which has a weaker influence in an experimental group compared to control groups in T1. Validity and effectiveness analyses show numerous strong and weak points of the project: on one hand, it is viewed positively because of its flexibility and cross-curricularity, on the other hand, it was noticed that teachers have to be trained in order to work using active learning strategies. Finally, the project is becoming increasingly important in the advancement of research, as it aims at filling a relevant gap, which is highlighted in literature, and regards a generalized lack of validity and effects assessment in projects designed to develop educational aspects through PE and school sports.<br>La scuola, come prima responsabile dell'educazione dei cittadini, è oggi investita da una domanda che comprende, insieme, l'apprendimento e il saper stare al mondo. Tuttavia, la comunita'  scolastica si trova ad affrontare un paesaggio educativo estremamente complesso e mutevole di fronte al quale i giovani si trovano in una situazione di alta vulnerabilità che spesso sfocia in comportamenti antisociali: disinteresse, comportamenti violenti, abusi di sostanze, emarginazione, rifiuto di responsabilità personale e allontanamento dai servizi educativi. Alla scuola viene pertanto affidato un importante mandato educativo in quanto luogo per la promozione di comportamenti prosociali e l'apprendimento di quelle competenze trasversali, non direttamente riconducibili a specifici settori disciplinari, necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. La problematica rappresentata dai comportamenti antisociali, insieme all'impegno nella promozione di comportamenti prosociali in eta' scolare, costituiscono oggi un prominente interesse di ricerca. L'analisi della letteratura riguardante lo studio delle determinanti dei comportamenti prosociali e antisociali porta ad individuare due elementi di rilevante importanza: la dimensione dell'empatia e la percezione di un clima di cura e benessere. E' largamente confermata l'ipotesi che l'empatia giochi un ruolo chiave nella messa in atto di comportamenti prosociali e nell'inibizione di quelli antisociali e che entrambi i comportamenti dipendano, a loro volta, dallo sviluppo e dal potenziamento delle capacita'  empatiche degli individui. Allo stesso modo, vi sono importanti evidenze che la qualita'  delle relazioni che intercorrono fra le persone che abitano la scuola influenzi in modo importante il manifestarsi di comportamenti antisociali e prosociali. Questo sistema di relazioni costituisce il clima scolastico, o di classe, la cui qualita'  determina la percezione di un clima orientato verso la cura e il benessere degli individui. La dimensione dell'empatia e la percezione del clima sembrano essere tra loro legate poiché, nel momento in cui si manifestano comportamenti di cura verso l'altro, viene dimostrata ricettivita'  ed accoglienza dei suoi bisogni. Un'interessante area di studio e di intervento per la promozione di empatia, relazioni positive e comportamenti prosociali e' rappresentata dall'educazione fisica (EF) in quanto contesto privilegiato, sia per il gran numero di opportunita'  relazionali che si possono attivare, sia per il coinvolgimento della dimensione corporea che veicola la comunicazione. Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato significativi cambiamenti nell'empatia, nel clima di cura e nei comportamenti prosociali e antisociali attraverso specifici programmi di EF. A livello internazionale, inoltre, si stanno diffondendo numerose politiche ed azioni di intervento che utilizzano l'EF per contrastare la diffusione di comportamenti antisociali. Uno dei progetti di particolare rilievo e' stato recentemente promosso da una partnership di Agenzie internazionali, fra cui la WADA, l'UNESO e l'IOC, e sviluppato da un gruppo di università europee facenti parte dell'Association Internationale des coles Supèrieures d'Education Physique (AIESEP) e coordinato dall'Università di Padova. Il progetto prevedeva lo sviluppo di uno strumento (Toolkit) che supportasse gli insegnanti nella promozione di aspetti educativi legati alle dimensioni di fairness, equita' , rispetto ed inclusione attraverso l'EF. La presente ricerca comprende la preparazione e la sperimentazione di una progettazione didattica formulata sulla base del sopracitato Toolkit, la cui costruzione e' stata parte integrante del progetto di ricerca. La progettazione didattica e, per estensione, il Toolkit si basano su alcune caratteristiche di efficacia evidenziate in letteratura, che sono principalmente rappresentate da un approccio ludico all'apprendimento e dall'utilizzo di strategie di apprendimento attivo. La fase sperimentale della ricerca è stata condotta in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Verona coinvolgendo 87 studenti di quattro classi seconde suddivise, a loro volta, in due classi sperimentali e due di controllo. Le classi sperimentali hanno partecipato ad un ciclo di 11 lezioni, con una frequenza di 1/2 incontri a settimana. La sperimentazione ha assunto il triplice scopo di: (a) indagare l'efficacia e l'impatto dell'intervento sull'empatia, sul clima di cura e benessere percepito, sui comportamenti prosociali e sulla costruzione del concetto di equita'  in relazione allo sviluppo di competenze trasversali; (b) analizzare la validita'  e la fattibilità della progettazione didattica attuata a partire dal Toolkit di riferimento; (c) valutare l'idoneita'  delle metodologie, delle procedure e degli strumenti caratterizzanti questo progetto pilota per supportare e migliorare i successivi passi di ricerca. I dati sono stati raccolti alla baseline (T0), al post-intervento (T1) e al follow-up (T2) ed analizzati utilizzando un approccio misto quantitativo-qualitativo. E' stato inoltre utilizzato uno strumento per la misurazione della fedelta'  dell'intervento. Dalle analisi e' emersa una stretta relazione fra l'empatia, i comportamenti prosociali e la percezione del clima di cura, evidenziando tuttavia una rilevante differenza di genere nei tre tempi di misurazione. Si sono evidenziati significativi effetti positivi dell'intervento sull'empatia e sui comportamenti prosociali, principalmente nei maschi delle classi sperimentali. Viene inoltre rilevata una significativa diminuzione della discrepanza di valutazione del comportamento prosociale fra allievi e insegnanti. Attraverso le analisi qualitative, emerge al T1 un concetto di equita'  maggiormente articolato e complesso rispetto al T0 e maggiormente aderente alla definizione stessa di equita' . I codici e i temi emersi consentono di identificare la presenza di capacita'  critiche, argomentative, di transfer e di generalizzazione, nonche' di rilevare una maggior consapevolezza della responsabilità personale nel rendere un contesto equo, rispettando bisogni ed emozioni altrui. Il miglioramento delle capacita'  critico-flessive sembra collegato ai cambiamenti rilevati nell'empatia, nel comportamento prosociale e nella percezione del clima di cura che, per una classe sperimentale, risulta minore rispetto alle classi controllo al T1. Le analisi di validita'  e fattibilita'  rilevano diversi punti di forza e criticita'  del progetto: se da una parte e' valutato positivamente per la sua flessibilità e cross-curricolarita' , dall'altra viene riconosciuta la necessità di formare il docente che vuole operare con metodologie di apprendimento attivo. Il progetto assume infine un'importanza strategica nell'avanzamento della ricerca poiche' tenta di colmare un rilevante gap, evidenziato in letteratura, che riguarda la diffusa mancanza di valutazione degli effetti e della validita'  dei progetti finalizzati allo sviluppo di aspetti educativi attraverso l'EF e lo sport scolastico.
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Books on the topic "Educazione motoria"

1

Stamura, Ubaldi Pugnaloni, ed. L' Educazione motoria nella scuola elementare. La nuova Italia, 1990.

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2

Silvano, Pezzetta, ed. Educazione all'immagine, al suono e alla musica motoria nella nuova scuola elementare. Le Monnier, 1987.

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3

Staccioli, Gianfranco. Giocare la musica: Proposte per una educazione musicale e motoria di base. La Nuova Italia, 1985.

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4

Lisi, Stefania Guerra. Il metodo della globalità dei linguaggi: Educazione motoria al suono e all'immagine. Borla, 1987.

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5

Gabriella, Romano, and Movimento di cooperazione educativa, eds. Piccole sedute: Proposte di educazione psicomotoria nella scuola dell'infanzia. La nuova Italia, 1993.

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6

Magaletta, Giuseppe. Musica, educazione fisica e sport: Aspetti educativi e psicofisiologici della musica in rapporto alle attività motorie. Bastogi, 1988.

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7

Murolo, Annunziata. Educazione Motoria, Sport e Disabilità Progetto Educativo per un Centro Socio-Educativo per Disabili. Lulu Press, Inc., 2018.

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Conference papers on the topic "Educazione motoria"

1

Lariccia, Stefano, Robert M. Karn, and Marco Stefanoni. "Green’ntropy: semantic web / pragmatic web e Officine per la Sostenibilità della Ricerca come motore per riattivare la riqualificazione energetica degli edifici pubblici." In International Conference Virtual City and Territory. Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7914.

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Abstract:
In questo “position paper” si rappresentano obbiettivi modelli e metodi per contribuire ad&#x0D; avviare una campagna attiva di ricerca e sensibilizzazione sociale basata sull’interazione&#x0D; attraverso reti sociali e reti di automi basata nel Parco della Ricerca Enea Casaccia. Viene&#x0D; fornita un’anticipazione di quello che vuole essere il progetto “Sistemi Aperti Sapienza”; viene&#x0D; poi fornita una descrizione delle motivazioni di partenza e della riflessione che ha generato&#x0D; questa idea progettuale. Poi vengono considerate le ragioni per la convergenza di partner,&#x0D; identificati nei principali organismi della ricerca nel nostro territorio, in una organizzazione&#x0D; regionale guidata e ospitata da ENEA per raggiungere più rapidamente gli obiettivi dichiarati.&#x0D; La proposta prevede l’ implementazione presso ENEA, di un “FabLab”, un laboratorio&#x0D; finalizzato alla realizzazione di prototipi virtuali / reali, ovvero progettati attraverso software di&#x0D; modellazione 3d e stampabili attraverso stampanti 3d dall’utilizzatore finale. Ciò avverrebbe&#x0D; sulla scorta di quanto sta rapidamente diffondendosi in Italia e nel mondo sull’esempio del&#x0D; Center for Bits and Atoms (CBA) - MIT di Boston fondato da Neil Gershenfeld.&#x0D; Il FabLab Casaccia dovrebbe essere realizzato come una delle previste Officine della&#x0D; Sostenibilità specializzata nella produzione di soluzioni per la riqualificazione energetica degli&#x0D; edifici, per l’ applicazione delle energie sostenibili, per la diffusione virale di educazione e&#x0D; consapevolezza energetica e ambientale. Questo progetto, è pensato come un contributo di&#x0D; Sapienza nell’ambito della partnership al progetto di riqualificazione del Parco ENEA&#x0D; finalizzato ad operare per l’applicazione, prevista entro il 2015, delle misure di riqualificazione&#x0D; degli edifici nel settore della Pubblica Amministrazione.
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