Academic literature on the topic 'Epistemologia della progettazione architettonica'

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Journal articles on the topic "Epistemologia della progettazione architettonica"

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Colonnese, Fabio. "L’Objet Trouvé come modello tra approcci analogici e digitali." EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 25, no. 40 (November 17, 2020): 156. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2020.12934.

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Abstract:
<span>Sebbene questa stagione di tecnologie digitali e tecniche di produzione semiautomatica ha condizionato la maggior parte della tradizionale catena di montaggio e gli strumenti del processo di progettazione e rappresentazione, l'uso di found-objects nella modellistica è ancora praticato, rivelato e promosso da architetti e docenti contemporanei. Questo potrebbe essere interpretato come il sintomo di una sorta di resistenza analogica o un modo per introdurre incidenti pianificati e incertezza in un processo di progettazione deterministico e omologante, ma lo scenario è sfaccettato. Questo contributo discute l'uso di found-objects come modelli nella progettazione dell'architettura e nella pratica della comunicazione. In particolare, descrive le loro radici storiche e la loro funzione critica nella ricerca delle avanguardie artistiche, classifica il loro ruolo nelle diverse fasi del processo di progettazione tradizionale e contemporaneo e si concentra su interazioni e differenze degli approcci analogici e digitali, in relazione alle opportunità semantiche della rappresentazione architettonica.</span>
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Costa, Paolo. "La variabile sociologica nella valutazione degli effetti della progettazione architettonica." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090007.

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Abstract:
La valutazione post-occupativa (POE, Post-Occupancy Evaluation), č una pratica che studia gli spazi costruiti dopo che sono stati abitati, allo scopo di individuare lo scarto tra gli obiettivi inscritti nel progetto e le opportunitŕ e i significati effettivamente colti dai suoi abitanti. Dopo aver ricostruito la storia di questa pratica, indicato le sue fasi principali e i vari livelli a cui essa č in grado di produrre conoscenza, il saggio analizza criticamente gli approcci adottati nelle valutazioni degli ultimi anni, mostrando come queste abbiano dato sempre minor rilievo all'analisi delle variabili sociologiche, a fronte di una attenzione crescente verso le dimensioni tecnologiche e funzionali della progettazione architettonica.
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Valente, Ilaria. "La rigenerazione dei tessuti urbani marginali: costruire un percorso di ricerca tramite sperimentazioni progettuali." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 66–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059011.

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Abstract:
La ricerca progettuale che il testo introduce affronta la questione del grado di trasformabilitŕ dei tessuti, della loro demolizione, manutenzione, costruzione, consolidamento. Si intende argomentare la possibilitŕ di operare tramite una pratica di rigenerazione del margine urbano ‘aperta' e integrabile, sorretta da una consapevole e orientata descrizione del contesto a cui ancorare puntuali scritture progettuali. Gli interventi dei Dottorandi in Progettazione Architettonica e Urbana propongono alcuni modi di interpretare il tema della rigenerazione e alcune soluzioni parziali da cui muovere verso approfondimenti e comparazioni. Si tratta di strategie di intervento architettonico puntuali e tra di loro integrabili applicate al margine Ovest di Milano, dove si intende ricostituire tramite inedite connessioni la tessitura del costruito, degli spazi aperti, delle tracce preesistenti.
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Erba, Valeria, and Mina di Marino. "Reti ecologiche: pianificazione e progetti territoriali." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 17–26. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058003.

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Abstract:
Il tema delle reti ecologiche in questo contributo di riflessione scientifica e di sperimentazione didattica viene utilizzato per i possibili sviluppi futuri di approccio sostenibile, integrato e multidisciplinare con la pianificazione territoriale, la progettazione urbanistica e architettonica. Il paradigma di sostenibilitŕ ambientale e sociale delle reti ecologiche sia a livello programmatico-strategico che progettuale, viene applicato all'elaborazione dei tre progetti ricadenti nelle province lombarde di Varese, Lecco e Como. Le sperimentazioni non si limitano a un progetto tradizionale di rete ecologica finalizzato solo alla conservazione della biodiversitŕ (a scala regionale, provinciale e locale), ma all'impiego del medesimo strumento concettuale integrato alle componenti urbanistiche e territoriali per valutare, regolare e/o progettare trasformazioni territoriali sostenibili.
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Fornara, Ferdinando, Mirilia Bonnes, and Marino Bonaiuto. "Indicatori di Umanizzazione Ospedaliera Percepita: un'analisi comparativa tra reparti di Chirurgia Generale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001004.

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Abstract:
La cornice concettuale di riferimento di questo studio č costituita dal costrutto di "umanizzazione", che si declina tramite l'attenzione, in fase di configurazione e allestimento degli spazi, a specifiche esigenze degli utenti, quali il comfort, il senso di accoglienza, l'orientamento e la privacy, al fine di ridurre lo stato di disagio e promuovere la salute degli utenti stessi. Gli obiettivi principali dello studio sono quelli di validare una versione ridotta delle scale di misura per Indicatori di Umanizzazione Ospedaliera Percepita - IUOP (o Perceived Hospital Environment Quality Indicators - PHEQIs) e di confermare l'esistenza di differenze negli IUOP e nella soddisfazione verso il contesto tra ambienti ospedalieri a maggiore vs. minore grado di umanizzazione "oggettiva". I partecipanti allo studio (N = 233) sono pazienti, visitatori e operatori contattati in tre ospedali di Cagliari, in particolare nelle aree di degenza di reparti di Chirurgia Generale che differivano per il grado di umanizzazione fisico-spaziale "oggettiva" (stabilito sulla base di una griglia compilata da esperti di progettazione architettonica). Il compito dei partecipanti consisteva nel compilare un questionario contenente le scale di misura degli IUOP e della soddisfazione globale verso il reparto. I risultati mostrano che al crescere del grado di qualitŕ "oggettiva" degli attributi fisicospaziali del reparto aumentano sia la soddisfazione globale, sia la qualitŕ "soggettiva" percepite dai frequentatori in merito ai vari aspetti, di natura sia fisico-spaziale (cura degli spazi, comfort sensoriale, accoglienza e visuali) sia socio-organizzativa (chiarezza organizzativa, privacy e qualitŕ degli operatori), che caratterizzano il setting.
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Маркелов, Андрей Юрьевич. "ИЗ ИСТОРИИ РАСКОПОК МАВЗОЛЕЯ АВГУСТА." Археология Евразийских степей, no. 5 (October 31, 2020): 151–58. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.5.151.158.

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Abstract:
В статье рассматривается история раскопок крупнейшей римской гробницы, а именно мавзолея императора Цезаря Августа. Основное внимание уделяется результатам недавних археологических работ и тому, как они повлияли на представление о памятнике. Гробница первого римского императора в пост-античную эпоху претерпела различные трансформации и неоднократные грабежи, в результате которых сильно пострадала. Памятнику находили практическое применение вплоть до 1930-х гг. За многовековую историю мавзолей использовали как каменоломню, крепость, которую не раз разрушали, виноградник, сад, амфитеатр для корриды, театр и концертный зал. Первые археологические работы на территории памятника проводились уже в XVI в. Именно с них начинается история исследования монумента и результаты, полученные тогда, до сих пор имеют большое значение для науки. На протяжении длительного времени после эпохи Ренессанса объект изучался только периодически, в связи с какими-либо строительными работами, проводившимися на его территории. Работы на памятнике активизируются с начала XX в. Масштабные раскопки состоялись в 1920-30-е гг. Их проведение диктовалось не научными целями: Бенито Муссолини стремился использовать римское наследие в своей пропаганде. Тем не менее, в результате проведенных работ мавзолей был не только освобожден от пост-античных наслоений, но полученные тогда результаты заложили современное представление о памятнике. Интерес к мавзолею возобновляется только через семьдесят лет. Непосредственным толчком было решение реконструировать мавзолей и площадь вокруг него. В результате раскопок, проведенных департаментом культурного наследия столицы Рима, были получены археологические данные, изменяющие взгляд на внешний облик монумента и позволяющие поставить точку в дискуссии по данному вопросу. Библиографические ссылки Agnoli N., Carnabuci E., Caruso G., Maria Loreti E. Il Mausoleo di Augusto. Recenti scavi e nuove ipotesi ricostruttive // Apoteosi. Da uomini a dei. Il Mausoleo di Adriano, Catalogo della Mostra / Eds. Abbondanza L., Coarelli F., Lo Sardo E. Roma: Munus, Palombi, 2014. P. 214–229. Albers J. Die letzte Ruhestätte des Augustus: Neue Forschungsergebnisse zum Augustusmausoleum // Antike Welt. 2014. №4. P. 16–24. Betti F. Il Mausoleo di Augusto. Metamorfosi di un monument // Mausoleo di Augusto. Demolizioni e scavi. Fotografi e 1928/1941 / Ed. F. Betti. Milano: Electa, 2011. P. 20–41. Borg B. Roman Tombs and the Art of Commemoration: Contextual Approaches to Funerary Customs in the Second Century CE. Cambridge: Cambridge University Press, 2019. 368 p. Boschung D. Tumumuls Iuliorum – Mausoleum Augusti // Hefte des Archäologischen Seminars der Universität Bern. 1980. №6. S. 38–41. Buchner E. Ein Kanal für Obelisken vom Mausoleum des Augustus in Rom // Antike Welt. Vol. 27. №3. S. 161–168. Carnabucci E., Agnoli N., Maria Loreti E. Mausoleo di Augusto. 2012. URL: http://www.fastionline.org/excavation/micro_view.php?fst_cd=AIAC_2307&curcol=sea_cd-AIAC_4480. Дата обращения 30.05.2020 Coletti C.M., Naria Loreti E. Piazza Augusto Imperatore, excavations 2007–2011: the late antiquetransformations // MAAR. 2016. № 61. P. 304−325. Collini M. A., Ciglioli G.Q. Relazione della prima campagna di scavo nel Mausoleo di Augusto // BCom.1926. №54. Р. 191−237. Davies P.J.E. Death and the Emperor: Roman Funerary Monuments from Augustus to Marcus Aurelius. Cambridge, New York: Cambridge University Press, 2000. 256 p. Diebner S. Tombs and Funerary Monuments // A Companion to the Archaeology of the Roman Republic / Ed. J. DeRose Evans. Malden: Wiley-Blackwell, 2013. P. 67−80. Fugate Brangers S. L. Political Propaganda and Archaeology: The Mausoleum of Augustus in the Fascist Era // International Journal of Humanities and Social Science 2013. № 3. Р. 126–135. Fugate Brangers S. L. The mausoleum of Augustus: expanding meaning from its inception to present day. PhD diss. Louissville, 2007. 220 p. Gatti G. Nuove osservazioni sul Mausoleo di Augusto // L'Urbe 1938. № 3. P. 1–17. Giglioli, G.Q. and A. M. Colini. II Mausoleo d'Augusto. Milan and Rome: Bestetti e Tumminelli, 1930. 51 p. Hase Salto M. A. von «L'augusteo» Das Augustusmausoleum im Wandel der Geschichte // Antike Welt. 1997. № 28. S. 297–308. Hesberg H., Panciera S. Das Mausoleum des Augustus. Der Bau und seine Inschriften. München: Bayerische Akademie der Wissenschaften, 1994. 199 p. Johnson M.J. The Mausoleum of Augustus: Etruscan and Other Infl uences on its Design // Etruscan Italy. Etruscan Infl uences on the Civilizations of Italy from Antiquity to the Modern Era / Ed. John F. Hall. Provo, 1996. P. 217–239. La Manna S., G. Caruso, Agnoli N., Carnabucci E., Loreti E., Documento preliminare alla progettazione. 2008 URL: http://sovraintendenzaroma.it/sites/default/fi les/storage/original/application/368fc32a188973a80557f3f49e3409f3.pdf. Дата обращения 28.05.2020. Lanciani R. Storia degli scavi di Roma e notize intorno le collezioni Romane di antichità. Vol. II. Roma: Ermanno Loescher&Co, 1903. 277 p. Lanciani R. The Ruins and Excavations of Ancient Rome. London: Mac Millan, 1897. 700 p. McFeaters, A. P. The Past Is How We Present It: Nationalism and Archaeology in Italy from Unifi cation to WWII // Nebraska Anthropologist. 2007. №33. P. 49–69. Mirabilia Romae e codicibus vaticanis emendate / G. Parthey (ed.). Berolini: in aedibus Frederici Nicolai, 1869. 85 p. Nash E. Pictorial Dictionary of Ancient Rome. Vol .I. London: A Zimmer Ltd., 1961. 532 p. Ortolani G. Ipotesi sulla struttura architettonica originaria del Mausoleo di Augusto // BCom. 2004. Vol. 105, P. 197–222. Parker J. 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Vögtle S. »ubi saepe sedebat Octavianus« Das Augustusmausoleum – Innen und Aussen eines imperialen Grabbaus // Das Marsfeld in Rom : Beiträge der Berner Tagung vom 23./24. November 2007 / Ed. J. Albers. Bern: Bern Studies in the History and Philosophy of Science, 2008. P. 63-78.
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Dissertations / Theses on the topic "Epistemologia della progettazione architettonica"

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Andreola, Florencia Natalia <1984&gt. "Architettura insegnata. Aldo Rossi, Giorgio Grassi e l'insegnamento della progettazione architettonica (1946-79)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7465/.

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Abstract:
La Scuola di Architettura come oggetto di una ricerca di dottorato, pur nella sua parzialità temporale e spaziale, si offre come nodo di interesse nel tentativo di illuminare uno dei molteplici aspetti che caratterizzano l’ambito più generale dell’architettura in Italia oggi. Porre sotto i riflettori l’insegnamento come tema cardine per la formazione di generazioni di professionisti, ma anche per il destino della ricerca in architettura, è utile alla ricomposizione degli strumenti formativi, al loro corretto utilizzo, conservando ciò che la storia ha lasciato nei suoi risultati positivi, aggiornando ciò che oggi non si confà più alla condizione socio-culturale e alle nuove dinamiche produttive, avendo infine il coraggio di liberarsi di ciò che non ha portato buoni frutti. Aldo Rossi e Giorgio Grassi diventano in questo senso protagonisti di una ricerca che si concentra sul loro specifico ruolo di docenti universitari, di maestri, di portatori di una teoria, forse tra gli ultimi nella storia dell’architettura italiana. Due protagonisti che hanno saputo sistematizzare un messaggio didattico, una teoria, e hanno potuto/voluto/saputo/provato a trasmetterlo a più generazioni attraverso – anche – l’insegnamento accademico. In particolare la ricerca approfondisce il periodo iniziale delle carriere accademiche dei due protagonisti trattati, cercando di comprendere anzitutto il clima culturale di appartenenza, le esperienze di formazione e la condizione che li ha portati a impostare l’insegnamento in un determinato modo, per poi soffermarsi sulle esperienze di didattica vera e propria dal 1965 alla fine degli anni Settanta.
The School of Architecture as subject of a doctoral research - even in its temporal and spatial incompleteness – can be observed as a node of interest, as we try to shed light on one of the many aspects that characterize the more general field of architecture in Italy today. Putting the spotlight on teaching as a cardinal theme for the training of generations of professionals - but also for the fate of research in the field of architecture -, can be helpful in reconsidering the educational tools in their proper use, preserving what useful results history has produced, updating what today does not suit the socio-cultural conditions and the new production dynamics anymore, and eventually having the courage to get rid of what didn’t bring good results. Aldo Rossi and Giorgio Grassi become protagonists of this research, which focuses on their specific role of academics, teachers, of bearers of a theory, perhaps among the last in the history of Italian architecture. Two key players who were able to systematize an educational message - a theory - and who could / wanted / tried to transmit it to several generations (also) through academic teaching. In particular, this research explores the initial period of their academic careers, trying first of all to understand the cultural climate around them, their training experiences and the condition that led them to set up their teaching in a certain way, then going on to dwell on their actual teaching from 1965 to the late seventies.
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Pedrielli, Luca. "Oxymoron,progetto di un grattacielo direzionale a Shenzhen, Cina applicazione della Soft Kill Option (SKO) nella progettazione architettonica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4990/.

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Abstract:
Lo scopo della tesi è quello di affrontare la progettazione con un approccio,quanto più attuale e per certi versi avanguardista, chiamato Parametric design (progettazione parametrica), accoppiato efficacemente col concetto di Arte generativa (in questo caso Architettura). Già nel 1957 Luigi Moretti affrontò il tema dell’architettura parametrico-generativa fondando l’IRMOU (Istituto per la Ricerca Matematica e Operativa applicata all'Urbanistica) e oggi è una mentalità molto diffusa nei più grandi studi del mondo. Il tema non è solo tecnologico o informatico strumentale, ma è proprio un modo di pensare e immaginare il possibile, costruito o naturale che sia. E’ un modo di vivere la propria creatività. L’aggettivo “generativa” è legato al fatto che l’arte in esame è generata seguendo regole preimpostate e ben definite dal progettista, coerentemente agli obiettivi e alle finalità del progetto. L’evoluzione delle stesse, seguendo relazioni molto semplici, può dar vita a risultati sorprendenti e inaspettati, dotati di una notevole complessità che però, se letta nell’insieme, è perfettamente in armonia con l’idea progettuale di partenza. Il fascino di questa materia è il legame entusiasmante che crea tra architettura, ingegneria, poesia, filosofia, matematica, biologia, fisica, pittura ecc ecc. Questo perché i concetti di evoluzione, di relazione e di generazione appartengono a tutto ciò che ci circonda, e quindi alla concezione umana di vita. E’ possibile in questo modo permeare il costrutto progettuale con principi e regole oggettivamente riconoscibili e apprezzabili dallo spettatore perché instrisi di una forte veridicità processuale. Il titolo "Oxymoron" è la traduzione inglese della figura retorica ossimoro,la quale è strettamente connessa all’ispirazione progettuale: proviene dall’indagine approfondita di processi evolutivi (distruttivi in questo caso) caratterizzanti realtà naturali che, esplorate con sempre più accuratezza, determinano morfologie e forme aventi profonde radici strutturali. La distruzione che crea lo spazio. La genesi stessa della forma segue predominanti algoritmi matematici governati e corretti da variabili di diversa natura che definiscono l'enviroment di influenze interagenti ed agenti sul campione di studio. In questo caso la ricerca è focalizzata su processi erosivi fisici e chimici, di agenti esterni (quali vento e sali rispettivamente) ,di cui materiali inorganici, quali minerali e aggregati degli stessi (rocce), sono soggetti. In particolare, l’interesse è approfondito su fenomeni apparentemente emergenti dei tafoni e dei cosiddetti Micro canyon. A tal scopo si sfrutterà un metodo di soft kill option (SKO) di ottimizzazione topologica (optimization topology) attraverso gli strumenti informatici più idonei quali software di modellazione parametrica e di calcolo computazionale. La sperimentazione sta proprio nell'utilizzare uno strumento concepito per uno scopo, con un'ottica strettamente ingegneristica, per un'altra meta, ossia ricavare e ottenere se possibile un metodo di lavoro o anche solo un processo generativo tale da riprodurre o simulare casi e situazioni riscontrabili in natura negli eventi soggetti a erosione. Il tutto coerente con le regole che stanno alla base della genesi degli stessi. Il parallelismo tra singolarità naturale e architettura risiede nella generazione degli spazi e nella combinazione di questi. L’ambizioso obiettivo è quello di innescare un ciclo generativo, che messo in comunicazione diretta con un contesto variegato ed eterogeneo, dia vita a una soluzione progettuale dall'alto contenuto morfologico e spaziale.
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Vitalis, Louis. "Modéliser le processus de conception architecturale à l’aune d’une « conception de la réception » : étude épistémologique." Thesis, Paris, CNAM, 2019. http://www.theses.fr/2019CNAM1260/document.

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Abstract:
Il arrive que l’architecture soit critiquée pour les usages qu’elle a « produits » ou ceux qu’elle a « interdits » (un certain désaveu des grands ensembles en est symptomatique). Parfois, la critique porte justement sur le décalage entre l’intention d’origine et l’effet réellement produit (les grands ensembles étaient à l’époque pétris d’humanisme). Mais la connaissance de cette intention fait défaut, et engage donc à un travail de recherche.Les théories de la conception ont pour objet une certaine intelligibilité de la conception. Mais il semble que l’activité de conception explicitée par ces théories, se concentre essentiellement sur l’artefact architectural pris dans ses dimensions tangibles et matérielles. S’intéressant au contraire à la « réception » imaginée par l’architecte, la question se pose de savoir si nous sommes en mesure de connaître la conception de modes de vie, l’invention d’usages et d’expériences… L’ancrage dans les sciences de la conception nous engage à nous détacher d’approches telles que celle de la sociologie des usages, puisque nous nous intéressons à des récepteurs qui n’existent pas encore et ne sont que représentés ou anticipés. Le concept de « conception de la réception » construit dans ce travail signifie cette appropriation de la réalité de la réception par la cognition des concepteurs. En effet, le phénomène dont l’explicitation est visée est un processus de pensée, une capacité mentale.Ce travail définit deux corpus imbriqués. D’une part l’architecturologie qui constitue un cas de théorie de la conception dont il est possible de faire l’étude épistémologique critique. D’autre part, les projets de Bernard Tschumi et de Rem Koolhaas pour le parc de La Villette en 1982 qui constituent des cas de processus de conception et un terrain d’application pour une étude architecturologique.— L’architecturologie est choisie comme cas de théorie de la conception pour les raisons qu’elle prend en compte la spécificité de l’architecture et qu’elle est caractérisée par une construction formelle, un potentiel de généralisation et une forte capacité modélisatrice. Elle constitue ainsi un terrain d’étude privilégié pour étudier la capacité d’une théorie à énoncer quelque chose de la « conception de la réception » architecturale. Toutefois, la méthode, construite d’une manière générique, est à même d’étudier d’autres théories de la conception.— Les parcs de la Villette de Bernard Tschumi et de Rem Koolhaas s’offrent comme une matière pertinente à l’étude, parce qu’ils proposent tout deux des usages particulièrement singuliers et répondent à un programme d’innovation sociétale.Le dispositif expérimental consiste alors à observer la théorie en la mettant en action sur ces cas de conception particuliers. La modélisation résultante permet d’évaluer la capacité de la théorie à décrire la « conception de la réception ». Le résultat de cette mise à l’épreuve ouvre ensuite à un travail de consolidation théorique
Architecture happens to be criticized for the uses it « produced » or it « forbid » (the general disapproval of the French « Grands ensembles » being one typical case). Sometimes the critic focuses fittingly on the gap between original intentions and the real effect (the « Grands Ensembles » were at their time supported by a humanistic enthusiasm). But the knowledge of such an intention is lacking and compels to lead this research.Design theories aim a certain intelligibility of the design process. However, it appears that the design explained by those theories is the one that designs the architectural artifact in its tangible and material aspects. But, taking interest in the “reception” of that artifact, the question to ask is whether we are able to know the design of ways of life, the inventions of uses and experiences… The frame of design sciences (H. A. Simon) imply to withdraw from approaches like usage studies and sociological points of view, since we focus on users that do not exist yet but are represented or anticipated. The concept of “conception of the reception” elaborated in this work means this uptake of the reality of the reception by designers’ cognition. Indeed, the phenomenon we aim to elucidate is a thinking process, a mind ability.This work defines two nested researches’ bodies: one being the French theory, “architecturology” (Ph. Boudon, Ph. Deshayes, C.Lecourtois), a case of a design theory which will be epistemologically and critically analyzed; the other one, the projects of Bernard Tschumi and Rem Koolhaas at for the La Villette park comptetition in 1982 which are cases of design processes. These design cases are the field where an architecturological study is applied.— The reason why architecturology is chosen, is that it takes the specificity of architecture into account, and that it is characterized by a formal construction, a generalization potential and a strong modelling capacity. Therefor it is taken as an advantageous field to study the capacity of a theory to state something about the architectural “conception of the reception”. Whatever, the methods is built in a generic way and could study other theories.— The park of La Villette projects are relevant to study as they both suggested particularly unexpected usages and met a social innovation program.The experimental device consists then in observing the theory by putting it in action on particular study cases. The modelling result of it allows evaluating the capacity of a theory to describe the “conception of the reception”. The result of this theoretical probation may open afterwards to a theoretical consolidation work
A volte l'architettura viene criticata per gli usi che ha "prodotto" o per quelli che ha "proibito" (un certo disconoscimento dei "grands ensembles" del dopo guerra francese è sintomatico). La critica riguarda spesso il divario tra l'intenzione originale e l'effetto realmente prodotto (i "grands ensembles" erano considerati all'epoca carichi di valori umanisti). La conoscenza diquesta intenzione è carente e richiede un lavoro di ricerca.Le teorie del design hanno lo scopo di fornire una certa intelligibilità del design stesso. Sembra però che l'attività progettuale spiegata da queste teorie si concentri essenzialmente sul prodotto architettonico nelle sue dimensioni tangibili e materiali. Quando invece ci si interessa alla Ŗricezioneŗ, è legittimo chiedersi se siamo in grado di conoscere la concezione degli stili di vita, l'invenzione degli usi e delle esperienze.... Il radicamento nelle scienze della progettazione (H. A. Simon) ci impone di distaccarci da approcci come la sociologia degli usi, poiché ci interessiamo a dei riceventi (o destinatari) che non esistono ancora e sono solo rappresentati o suggeriti. La nozione di "design della ricezione", elaborata in questo lavoro di ricerca, mette in luce la capacità dei progettisti di pensare la ricezione prima che accade. Il fenomeno che si cerca di spiegare è un processo del pensiero, una capacità mentale.Questo lavoro identifica due corpus intrecciati: da un lato, l' "architetturologia" (cf. Ph. Boudon, Ph. Deshayes, C. Lecourtois), un caso di teoria del design, di cui è possibile condurre uno studio epistemologico critico. Dall'altro, i progetti di Bernard Tschumi e Rem Koolhaas per il parco della Villette del 1982, inquanto esempi del processo di progettazione.Questi due esempi costituiscono un campo di applicazione per un'indagine architetturologica.- La scelta dell'architetturologia come esempio di teoria del design è motivata dal fatto che essa tiene conto delle specificità dell'architettura ed è caratterizzata da una costruzione formale, un potenziale di generalizzazione e una forte capacità di modellizzazione. Per queste caratteristiche essa ci offre la possibilità di studiare come una teoria possa esprimersi inmateria di "concezione architettonica della ricezione". Inoltre il metodo ha valore generale, tanto da permattere di analizzare altre teorie del design.- I parchi de La Villette di Bernard Tschumi e Rem Koolhaas sono rilevanti per lo studio poiché entrambi propongono funzioni singolari e rispondono a un programma di innovazione sociale.Il piano sperimentale consiste quindi nell'osservare la teoria, applicandola a dei casi particolari. Il modello che ne risulta viene utilizzata per valutare la capacità della teoria di descrivere il "design della ricezione". Il risultato di questo test apre quindi la strada a un lavoro di consolidamento teorico
Manchmal wird die Architektur für die Nutzungen kritisiert, die sie "produziert" oder "verboten" hat (eine gewisse Geringschätzung der "grands ensembles" der französischen Nachkriegszeit ist dafür symptomatisch). Manchmal geht es bei der Kritik gerade um die Kluft zwischen der ursprünglichen Absicht und der tatsächlich erzeugten Wirkung (die"grands ensembles" waren damals vom Humanismus inspiriert). Aber eine tiefere Erkenntnis dieser Zielsetzung fehlt und erfordert daher Forschungsarbeit.Gestaltungstheorien zielen darauf ab, eine gewisse Verständlichkeit des Entwurfprozess zu vermitteln. Aber es scheint, dass sich die durch diese Theorien erklärte Entwurfstätigkeit im Wesentlichen auf das architektonische Objekt in seinen konkreten und materiellen Dimensionen konzentriert. Wenn wir uns dagegen für die "Rezeption" interessieren, stellt sichdie Frage, ob wir den Entwurf von Lebensstilen sowie zukünftige Nutzungs - und Erfahrungsausgestaltungen erkennen können.... Die Verankerung in den Wwissenschaften vom Entwerfen (H. A. Simon) verpflichtet uns, uns von Ansätzen wie der Soziologie der Nutzungen zu lösen, da wir uns für Rezipienten interessieren, die noch nicht existieren und nur vorgestellt oder antizipiert werden. Das in dieser Arbeit entwickelte Konzept des "Entwurfs der Rezeption" bedeutet, dass sich die Architekten kognitiv die Realität der Rezeption zu eigen machen. In der Tat ist das Phänomen, das hier beleuchtet werden soll, ein Denkprozess, eine geistige Fähigkeit.Diese Arbeit definiert daher zwei miteinander verflochtene Korpusse: Einerseits ist die ŖArchitekturologieŗ (Ph. Boudon, Ph. Deshayes, C.Lecourtois) ein Fall der Gestaltungstheorie, die man einer kritischen epistemologischen Studie unterziehen kann. Andererseits sind Bernard Tschumis und Rem Koolhaas' Projekte für den Park von La Villette aus dem Jahr 1982 Beispiele für Entwurfsprozesse. Diese Entwurfsbeispiele sind ein Anwendungsgebiet für eine « Architekturologie-Studie ».- Die « Architekturologie » wird als Fallstudie in der Gestaltungstheorie gewählt, weil sie die Spezifität der Architektur berücksichtigt und sich durch eine formale Konstruktion, ein Verallgemeinerungspotential und eine starke Modellierungsfähigkeit auszeichnet. Sie stellt deshalb einen besonders geeigneten Studiengegenstand dar, um zu untersuchen, inwieweit eine Theorie in der Lage ist, etwas von dem architekturalen "Entwurf der Rezeption" zu vermitteln. Allerdings ist die Methode auf eine so allgemeine Weise konstruiert, dass man auch andere Gestaltungstheorien damit untersuchen kann. - Bernard Tschumis und Rem Koolhaasř Entwürfe für den Park von La Villette sind für die Studie relevant, da sie beide besonders originelle Nutzungsmöglichkeiten bieten und einem gesellschaftlichen Innovationsauftrag Rechnung tragen.Das experimentelle Design besteht dann darin, die Theorie zu beobachten, indem es sie auf bestimmte Entwurfsbeispiele anwendet. Die daraus resultierende Modellierung ermöglicht es zu beurteilen, inwieweit die Theorie den "Entwurf der Rezeption" beschreiben kann. Das Ergebnis dieser Prüfung öffnet dann den Weg zu einer theoretischen Konsolidierungsarbeit
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Ruotolo, Davide. "MoAN Museo dell'Antico Nilo - Progetto di un nuovo polo museale sulla proliferazione della civiltà egizia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15230/.

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Abstract:
La proliferazione della civiltà egizia è stata possibile solo grazie alla presenza del Nilo. Da qui lo spunto per indire un concorso sulla progettazione di un polo museale che racconti i motivi dello sviluppo della popolazione egiziana. Il concorso è stato preso come riferimento per questa tesi in quanto nata dall’esigenza di un confronto personale con un’architettura diversa da quelle affrontate in precedenza durante il percorso accademico. Ciò che oggi si conosce dell’architettura egizia è basato principalmente sui monumenti religiosi, da quelli di culto a quelli funerari, che sono stati oggetti di studio per comprenderne e rivisitarne gli stilemi, associandoli ad una tipologia di architettura differente, quella museale. La progettazione di un museo è accompagnata da notevoli difficoltà, quali la corretta distribuzione e la piena fruizione degli spazi espositivi, di intrattenimento e privati, una giusta illuminazione interna e un adeguato inserimento dell’opera nel contesto ambientale. Si è voluto infatti, in primo luogo, creare una relazione sia con il fiume che con il deserto presente a Nord dell’area indicata: il museo è stato disposto col suo sviluppo longitudinale in direzione dei due temi ambientali, in modo da creare un cannocchiale visivo attraverso la duna che li separa. Per realizzarlo, si è concepita l’opera come una frattura del terreno stesso, la cui morfologia ha reso necessario uno studio attento delle quote altimetriche, ottenendo così una corte centrale protetta su tre lati e scoperta verso il Nilo. La frattura è stata rappresentata attraverso una pelle geometrica che viene fuori dalla duna e che nella corte si solleva per unificare gli spazi esterni con quelli interni, per i quali è stato svolto uno studio approfondito. A differenza dell’aspetto impiantistico che, a causa della scelta di una scala elevata, non è stato analizzato dettagliatamente, l’elemento cardine di questo progetto di tesi è stato il rapporto con l’ambiente circostante.
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Mascagni, Veronica. "Rifunzionalizzazione ed adeguamento igienico-sanitario di un palazzo storico bolognese. Il progetto della copertura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Oggetto della presente trattazione è lo studio di un’unità immobiliare privata inserita in un complesso di edifici situati all’interno del centro storico di Bologna. Per ciò che concerne la fase progettuale è stato proposto un intervento di rifunzionalizzazione architettonica e quindi una suddivisione adibita ad uso residenziale, in particolare alla creazione di dieci unità abitative a sé stanti. Si è condotta una ricerca e un successivo confronto di diverse possibilità di intervento, analizzando vantaggi e svantaggi, al fine di valutare la soluzione migliore sia in termini di tempi che di costi, considerando anche il contesto in cui verranno inserite. Il progetto prevede inoltre il completo rifacimento della copertura lignea, pertanto è stato eseguito il dimensionamento delle travi con relative verifiche di sicurezza e di esercizio e si sono proposte varie soluzioni per quanto riguarda i collegamenti fra travi-travetti e copertura-murature.
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De, Nuzzo Matteo. "Riqualificazione architettonica e funzionale del patrimonio edilizio del secondo Novecento. L'edificio dell'ex Bodoniana di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20753/.

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Abstract:
Nel presente lavoro di tesi si è approfondito il tema del Recupero Edilizio prendendo in esame l’edificio dell’ex Bodoniana di Bologna. L’obiettivo che ha accompagnato l’intero percorso di progettazione riguarda il recupero dell’immobile dal punto di vista architettonico, funzionale, e una riorganizzazione degli ambienti interni al fine di insediare al proprio interno la nuova Sede della Scuola di Design. L’intervento è stato richiesto dall’Ateneo di Bologna per ospitare al proprio interno le aule didattiche e i laboratori necessari per i Corsi di Laurea di Design. Si è posta l’attenzione sulla riqualificazione delle facciate: l’introduzione del sistema di facciata ventilata permette di minimizzare l’impatto energetico e di riconferire un aspetto moderno ed identitario mediante un rivestimento a listelli lignei. La progettazione antincendio e l’analisi delle vie di esodo hanno permesso di riscontrare diverse criticità; si prospetta la necessità di realizzare una nuova scala di emergenza, la quale, posta sul fronte principale, assumerà in primis il ruolo d’ingresso principale. È stato compiuto, inoltre, un focus sull’impianto di climatizzazione; il progetto prevede una nuova rete aeraulica per il riscaldamento, il raffrescamento e la ventilazione degli ambienti interni. L’intero iter progettuale è stato accompagnato da una ricerca storico-archivistica ed uno studio di modelli e realizzazioni analoghi. La progettazione si è conclusa mediante la realizzazione di render illustrativi riguardanti gli ambienti interni, le aule didattiche e l’impatto della facciata principale. È stato redatto il computo metrico estimativo per il recupero del fabbricato esistente e per la realizzazione della nuova scala di emergenza. La progettazione architettonica, l’analisi impiantistica e le considerazioni energetiche hanno fatto emergere un quadro complessivo circa le criticità presenti. Proprio attraverso di esse è stato possibile adottare soluzioni tecniche coerenti e pertinenti.
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Books on the topic "Epistemologia della progettazione architettonica"

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Villa, Giorgio. Per una didattica della progettazione architettonica. Firenze: Alinea, 1992.

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Manfredini, Alberto. La condizione della progettazione architettonica nell'Italia contemporanea. Firenze: Alinea, 1998.

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Convegno, nazionale di fotogrammetria architettonica (4th 1988 Bari Italy). I beni culturali ecclesiastici: Atti del IV Convegno nazionale di fotogrammetria architettonica : "L'architettura sacra--utenza, documentazione, progettazione", Bari, 28-30 novembre 1988 : atti del 1⁰ Convegno internazionale di fotogrammetria architettonica : "I beni culturali ecclesiastici--problemi di archiviazione della documentazione fotogrammetrica", Bari 26-28 maggio 1991. Bari: Levante, 1994.

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4

Chiesa di S. Jacopo (Florence, Italy) and Ordine degli architetti di Firenze., eds. La Progettazione architettonica e le pubbliche amministrazioni: Esperienze, idee, proposte a confronto : atti della mostra convegno tenuta a Firenze presso la chiesa di S. Jacopo dal 21 al 31 maggio '91. Firenze: ALINEA, 1993.

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