Academic literature on the topic 'Equazioni Einstein'

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Journal articles on the topic "Equazioni Einstein"

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Anile, A. M. "Soluzioni di similarita' delle equazioni di Einstein di interesse cosmologico." Rendiconti del Seminario Matematico e Fisico di Milano 55, no. 1 (December 1985): 147–51. http://dx.doi.org/10.1007/bf02924874.

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Dissertations / Theses on the topic "Equazioni Einstein"

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Alessandrini, Federico. "L'equazione d'onda non omogenea in elettromagnetismo e in relatività generale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23887/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi proponiamo di analizzare il legame tra le equazioni dell'elettromagnetismo di Maxwell e le equazioni di campo di Einstein, verificando come in opportune condizioni le seconde presentano una forma analoga alle prime. Verranno ricapitolate alcune nozioni chiave dell'elettromagnetismo e della Relatività Ristretta, fondamentali per giungere alla formulazione covariante delle equazioni di Maxwell. In particolare, si analizzeranno le relazione tra il campo elettrico e magnetico ed i potenziali vettore e scalare, necessari per costruire il tensore del campo elettromagnetico ed il quadripotenziale. Partendo poi da una breve introduzione delle equazioni di campo di Einstein, vedremo come, lavorando in condizioni di campo gravitazionale debole, sia possibile ottenere una forma linearizzata di queste ultime e di come essa presenti una struttura analoga all'equazione delle onde, o di d'Alembert. Infine, presenteremo una soluzione analitica per questo tipo di equazioni differenziali. Utilizzando come caso applicativo l'equazione di Maxwell in forma tensoriale, introdurremo brevemente il concetto funzione di Green e di come applicarlo al caso dell'equazione di d'Alembert. Ne ricaveremo una forma esplicita, osservando come la richiesta di validità del principio di causalità imporrà un vincolo sulla scelta della soluzione, e di come questa porti poi alla definizione del potenziale ritardato.
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2

Candeloro, Alessandro. "Equazioni di Raychaudhuri in un universo di Einstein - Cartan e effetti cosmologici dovuti ad un fluido di spin." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14090/.

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Abstract:
In questa tesi studiamo come lo spin macroscopico della materia possa trovare una giustificazione geometrica nel tensore di torsione e quali siano le implicazioni dovute alla presenza di un fluido con spin in cosmologia, in particolare se possa giustificare almeno in parte l'espansione dell'universo attuale e se possa risolvere il problema della piattezza dell'universo. In primo luogo studiamo la derivata covariante senza ipotizzare simmetria dei coefficienti della connessione affine. Descriviamo la cinematica di particelle test nel formalismo 1+3 e ricaviamo l'equazione di Raychaudhuri. Dopodiché introduciamo l'azione di Einstein-Cartan da cui deriviamo le due equazioni di campo. Da queste ricaviamo la cinematica in un universo di Einstein-Cartan. In seguito introduciamo il fluido di Weyssenhoff e, facendo alcune assunzioni sulla natura del fluido di spin (irrotazionale e a taglio nullo) e dell'universo (omogeneo e isotropo), otteniamo l'equazione di Raychaudhuri per un fluido di spin, analoga a quella del modello di Friedmann-Robertson-Walker classico. Successivamente introduciamo il formalismo Hamiltoniano per valutare le condizioni di espansione al tempo attuale sui parametri di densità e vediamo che il contributo richiesto allo spin per giustificare l'espansione è elevato rispetto a quanto misurato dai dati delle supernovae Ia e dalla radiazione cosmica di fondo. Poi studiamo il problema della piattezza osservando come la presenza del fluido di spin prevenga la formazione della singolarità iniziale, grazie al fatto che l'espansione inizia a t0 quando l'universo ha un raggio finito am = 9×10−6m. Allo stesso tempo la presenza del fluido di spin giustifica la piattezza attuale grazie al parametro di densità di spin ΩS = −8.6 × 10−70, evitando l'utilizzo dell'inflazione cosmica. Tuttavia nuove problematiche si aprono nell'interpretare ciò che accade negli istanti precedenti t0 in cui l'universo si sta contraendo.
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Piolanti, Simone. "Il formalismo ADM per la metrica FLRW." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il tema centrale di questo elaborato è la cosmologia, affrontata in ambito di relatività generale applicando il formalismo ADM al modello FLRW. Il problema consiste nella risoluzione delle equazioni di Einstein in presenza di materia. Sfruttando quindi il formalismo ADM sono innanzitutto definite le formulazioni lagrangiana ed hamiltoniana di una teoria in ambito di relatività generale. In particolare sono descritte tali formulazioni per le equazioni di Einstein. Segue come applicazione l'esempio della particella libera relativistica interpretata come teoria di campo in una dimensione. È infine trattato il caso di interesse: si considera la metrica FLRW per universo piatto e sono risolte le equazioni di Einstein calcolate a partire da un'azione in cui la materia è descritta da un campo scalare senza massa di minimo accoppiamento. Il risultato ottenuto descrive due possibili universi: uno in espansione e uno in contrazione. In particolare, l'evoluzione del fattore di scala rispetto al tempo proprio del sistema è descritto dalla relazione α^3 (τ)=α^3 (0)(1±τ/τ_c).
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Montefiori, Samuele. "Onde gravitazionali - teoria e rivelazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10334/.

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Abstract:
Nel redarre la tesi si è perseguito l'intento di illustrare la teoria alla base delle onde gravitazionali e dei metodi che ne consentono la rivelazione. È bene tenere presente che con il seguente elaborato non si sta proponendo, in alcun modo, una lettura da sostituire ad un testo didattico. Pur tuttavia, si è cercato di presentare gli argomenti in maniera tale da emulare l'itinerario formativo di uno studente che, per la prima volta, si approcci alle nozioni, non immediatamente intuitive, ivi descritte. Quindi, ogni capitolo è da interpretarsi come un passo verso la comprensione dei meccanismi fisici che regolano produzione, propagazione ed infine rivelazione delle perturbazioni di gravità. Dopo una concisa introduzione, il primo capitolo si apre con il proposito di riepilogare i concetti basilari di geometria differenziale e relatività generale, gli stessi che hanno portato Einstein ad enunciare le famose equazioni di campo. Nel secondo si introduce, come ipotesi di lavoro standard, l'approssimazione di campo debole. Sotto questa condizione al contorno, per mezzo delle trasformazioni dello sfondo di Lorentz e di gauge, si manipolano le equazioni di Einstein, ottenendo la legge di gravitazione universale newtoniana. Il terzo capitolo sfrutta le analogie tra equazioni di campo elettromagnetiche ed einsteiniane, mostrando con quanta naturalezza sia possibile dedurre l'esistenza delle onde gravitazionali. Successivamente ad averne elencato le proprietà, si affronta il problema della loro propagazione e generazione, rimanendo sempre in condizioni di linearizzazione. È poi la volta del quarto ed ultimo capitolo. Qui si avvia una dissertazione sui processi che acconsentono alla misurazione delle ampiezze delle radiazioni di gravità, esibendo le idee chiave che hanno condotto alla costruzione di interferometri all'avanguardia come LIGO. Il testo termina con uno sguardo alle recenti scoperte e alle aspettative future.
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Calcinari, Andrea. "Effetti delle onde gravitazionali attraverso la deviazione geodetica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14076/.

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Abstract:
L'intento perseguito nel redigere questa tesi è quello di illustrare la teoria alla base delle onde gravitazionali per giungere ad intuire i metodi che ne consentono la rilevazione. Queste sono una conseguenza della Teoria della Relatività Generale di cui si riporta una semplice introduzione nel primo capitolo, sottolineando l'importanza del formalismo geometrico e tensoriale. Le equazioni di Einstein descrivono il campo gravitazionale come curvatura dello spaziotempo, questa è rappresentata dal tensore di Riemann che determina in particolare l'accelerazione relativa di due geodetiche. Si studia poi l'approssimazione di campo debole, necessaria per linearizzare le equazioni di Einstein e per mostrare che la perturbazione metrica soddisfa un'equazione d'onda. Il capitolo terzo si conclude quindi con un'analogia tra le onde gravitazionali e quelle elettromagnetiche. Nel quarto capitolo si analizzano le soluzioni sotto forma di onde piane: qui emergono caratteristiche peculiari riguardanti la perturbazione gravitazionale che, con il giusto gauge, permette di dedurre che solo due sono le polarizzazioni fisicamente rilevanti e che sono trasversali rispetto alla direzione dell'onda. Infine si evince che è necessario un sistema di particelle per la rilevazione di un'onda perchè la grandezza da osservare è la separazione tra due geodetiche e come questa varia al passaggio dell'onda. In questo modo viene mostrata la causa degli effetti mareali e si confermano le caratteristiche della radiazione gravitazionale anticipate in precedenza, come la polarizzazione e la natura quadripolare. Alcune considerazioni matematiche finali elucideranno come le proprietà delle onde suggeriscono con naturalezza l'esistenza di una radiazione di gravità. Infine si accennerà alle idee chiave che hanno suggerito la costruzione di rilevatori di onde e come questi debbano funzionare. La trattazione termina con uno sguardo alle recenti scoperte e alle aspettative future.
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Caproni, Daniel. "Analisi del raffreddamento evaporativo per la condensazione di Bose-Einstein di una miscela atomica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16363/.

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Abstract:
Questo elaborato affronta il processo di raffreddamento di una miscela di gas, composta da atomi di Rubidio e Potassio, ponendo particolare attenzione alla fase di evaporazione. Viene studiato il raffreddamento simpatetico ed in particolare vengono analizzati tutti i processi fisici che hanno luogo all'interno della trappola ibrida.
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Fusco, Giuseppe. "Righe spettrali formazione, shift e allargamento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14061/.

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Abstract:
Le righe spettrali sia esse in emissione che in assorbimento sono le impronte digitali della materia che compone l’universo, per questo in Astrofisica sono di importanza capitale. Dalle righe spettrali ricaviamo informazioni come la composizione delle zone che osserviamo, l’abbondanza degli elementi che le compongono e la velocit ́a con cui gli oggetti si allontanano o si avvicinano. Scopo di questo elaborato è dare un’introduzione al lettore di quello che è il fenomeno della formazione e modifica delle righe spettrali. Una riga spettrale si forma quando la radiazione interagisce con la materia quindi quando un fotone viene emesso o assorbito da parte di un atomo o di una molecola che quindi modifica il suo stato energetico. Tratteremo nella prima parte come radiazione e materia interagiscono per dar luogo alla formazione delle righe, passeremo poi agli effetti di shift e allargamento e quali informazioni possiamo trarre dalla modifica della Line Profile Function, infine parleremo di alcune righe importanti in Astrofisica.
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Iarrera, Stefano. "Righe spettrali: formazione, shift, allargamento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15780/.

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Abstract:
Tutti gli oggetti astronomici osservabili da Terra, emettono della radiazione che viene riprocessata diverse volte prima di essere catturata da chi la sta osservando. Essa può attraversare zone con caratteristiche Fisiche diverse, ma ogni volta che ciò accade la radiazione subisce delle modifiche nella sua natura, in particolare avviene la formazione di quelle che vengono definite "righe spettrali". Nel campo dell'astrofisica le righe spettrali assumono un ruolo fondamentale: grazie ad esse siamo in grado di derivare, dall'osservazione di una sorgente, una quantità di informazioni davvero importante. Ogni elemento dello spettro è indicativo di un dato processo che la radiazione ha affrontato durante il suo percorso, attraverso esso si possono ricavare informazioni come: - La composizione della nube attraversata dalla radiazione, poichè ogni elemento chimico ha le proprie righe caratteristiche. - L'abbondanza di ogni elemento chimico che genera delle righe (o meglio delle bande), che si deduce dalla profondità della riga stessa. -La temperatura dell'oggetto studiato, che è deducibile sia dalla larghezza delle righe, sia dalle righe presenti. -La distanza e il moto relativo dell'oggetto rispetto all'osservatore, ricavabili dall'effetto Doppler. Questi argomenti verranno trattati in questo breve elaborato, dove vedremo: la trattazione dell'equazione del trasporto radiativo, utile a capire come si formano le righe spettrali sia in emissione che in assorbimento; i coefficienti di Einstein, che sono indicatori della probablità che una data transizione possa avvenire o meno; l'effetto Doppler, che causa lo shift delle righe e indica la distanza dell'oggetto studiato; i vari tipi di allargamento delle righe spettrali, le cause e le informazioni che ne possiamo derivare; infine alcuni particolari casi astrofisici.
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Minelli, Alice. "Righe spettrali: formazione, shift ed allargamento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11450/.

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Abstract:
In questo breve elaborato si vuole spiegare l’importanza dello studio di un corpo celeste mediante l’osservazione del suo spettro ovvero un grafico del flusso emesso in funzione della frequenza o della lunghezza d’onda nel quale sono presenti righe spettrali, formate dall’interazione tra materia e radiazione, a causa dell’assorbimento od emissione di fotoni a seguito di transizioni elettroniche, ma anche vibrazionali e rotazionali per le molecole. In particolare, dall’analisi delle righe spettrali si traggono diverse informazioni sull’oggetto, quali, la composizione e l’abbondanza delle specie chimiche che lo compongono in base al tipo di righe presenti e alla loro intensità, si deduce la temperatura e la pressione dell’oggetto studiato dalla larghezza di queste, ancora, informazioni sul moto relativo e la distanza dall’osservatore misurando lo shift delle righe; infine densità e campi magnetici del mezzo interstellare. Per molti oggetti astronomici, troppo distanti, lo studio dello spettro è l’unico modo per trarre conclusioni sulla loro natura. Per questo, nel primo capitolo si ricava l’equazione del trasporto radiativo, soffermandosi sui processi che regolano l’assorbimento e l’emissione di energia. Il secondo capitolo invece, tratta il caso particolare delle atmosfere stellari, nel quale si ricava, con una serie di approssimazioni fatte sull’equazione del trasporto radiativo, quale parte osserviamo di una stella e dove si formano le righe spettrali. Successivamente ci si è concentrati sui meccanismi che portano alla formazione delle righe spettrali, analizzando sia le transizioni radiative con i coefficienti di Einstein, sia quelle collisionali, e distinguendo tra transizioni permesse o proibite con le regole di selezione. Infine si sono esaminate le informazioni che si possono ricavare dalle righe spettrali, approfondendo sui fenomeni di shift e modifica di queste, descrivendo più nel dettaglio la riga a 21 cm dell’atomo di idrogeno, fondamentale in astrofisica.
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Zago, Massimiliano. "Righe spettrali: formazione, shift, allargamento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21216/.

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Abstract:
La quasi totalità delle informazioni che possiamo ricavare da un determinato oggetto celeste lo dobbiamo all'analisi della radiazione elettromagnetica che quest'ultimo emette o assorbe, infatti, a volte, è proprio ciò che non vediamo che ci dà informazioni sull'oggetto in questione. Un oggetto può produrre radiazione elettromagnetica in due differenti modi; può infatti emettere ad ogni lunghezza d'onda, e in questo caso parleremo di processi d'emissione del continuo, o può emettere interessando lunghezze d'onda specifiche dello spettro elettromagnetico, e in questo caso parleremo di processi d'emissione in riga. L'obiettivo di questo breve elaborato consiste nell'analisi delle caratteristiche generali che concernono le righe spettrali atomiche, altrimenti note come processi di emissioni in riga, un modo più semplice per definire quei fenomeni elettromagnetici di natura quanto-meccanica sopracitati, che riguardano lunghezze d'onda ben specifiche dello spettro elettromagnetico.
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Book chapters on the topic "Equazioni Einstein"

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Gasperini, Maurizio. "Equazioni di Einstein per il campo gravitazionale." In UNITEXT, 109–32. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1421-3_7.

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Gasperini, Maurizio. "Equazioni di Einstein per il campo gravitazionale." In UNITEXT for Physics, 117–42. Milano: Springer Milan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5690-9_7.

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