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Journal articles on the topic 'Equilibri'

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1

Ljubin, Valerij Petrovic. "La Russia e gli altri. Nuovi equilibri della geopolitica. Russia and the others. New geopolitical equilibria." International Review of Sociology 21, no. 3 (November 2011): 603–8. http://dx.doi.org/10.1080/03906701.2011.625672.

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Guarriello, Fausta. "LEGGE E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA IN EUROPA: verso nuovi equilibri?" Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 3, no. 2 (October 9, 2019): 82–133. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v3i2.112.

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Abstract:
Il presente articolo cerca di evidenziare i molteplici punti di vista da cui esaminare nella dimensione comparata il mutamento del rapporto tra legge e contrattazione collettiva. Innanzitutto vengono studiate le tendenze comuni ad un’alterazione dell’integrazione funzionale tra legge e contrattazione collettiva, cioè, un mutamento qualitativo e quantitativo. In seguito, oltre le tendenze comuni, evidenziamo anche l’acuirsi delle differenze tra sistemi nazionali, nonché gli interventi legislativi di attacco alla contrattazione nazionale/settoriale indotti dalla nuova governance europea. Successivamente studiamo la rifondazione del rapporto tra legge e contrattazione collettiva attraverso la ripartizione delle sfere di competenza, nonché gli interventi legislativi sull’efficacia del contratto collettivo, ossia, le misure di riduzione dell’ultrattività e dei meccanismi di estensione. In seguito evidenziamo gli interventi legislativi sulla rappresentanza dei soggetti negoziali, cioè, la misurazione della rappresentatività, gli accordi maggioritari ed i nuovi soggetti abilitati a stipulare l’accordo aziendale. Dopodiché studiamo anche le correzioni imposte ai meccanismi nazionali di regolazione salariale. In conclusione, discutiamo verso quali equilibri si va riconfigurando il rapporto tra legge e contrattazione collettiva, cioè, sul tramonto del contratto collettivo come atto normativo a portata generale e la sua esclusiva funzionalizzazione a strumento di gestione a livello aziendale.
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Guarriello, Fausta. "Legge e contrattazione collettiva in Europa: verso nuovi equilibri?" GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 153 (March 2017): 97–138. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2017-153006.

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4

Paternò, E. "Equilibri nei Sistemi a tre Componenti: Acqua, Acido Acetico, Tannino." Recueil des Travaux Chimiques des Pays-Bas 42, no. 7 (September 3, 2010): 572–73. http://dx.doi.org/10.1002/recl.19230420705.

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5

Di Virgilio, Aldo. "Elezioni in Italia - Regionali 2010: cambia la cornice del voto, il centrodestra conquista posizioni di governo, alla prova del territorio il "sistema 2008" scricchiola." Quaderni dell Osservatorio elettorale QOE - IJES 64, no. 2 (December 30, 2010): 141–62. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9723.

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Abstract:
Review of Italian elections - Regional elections of 2010 Calendario, offerta, regole di voto: elezioni regionali diverse dalle altreLa partecipazione: si vota molto meno e con un voto un po' meno personalizzatoLa competizione per il governo: vince il centro-destra, la capacità di attrazione degli eletti è in caloIl voto ai partiti e gli equilibri all'interno delle coalizioni
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de Saá Guerra, Yves, Juan Manuel Martín González, Juan Manuel García Manso, and Abián García Rodríguez. "Agrupació i equilibri competitiu en el bàsquet professional NBA i ACB." Apunts Educació Física i Esports, no. 124 (June 30, 2016): 07–26. http://dx.doi.org/10.5672/apunts.2014-0983.cat.(2016/2).124.01.

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7

Sargolini, Massimo. "Scomparsa dell'agricoltura e sprawl insediativo: la ricerca di nuovi equilibri naturali." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (October 2011): 50–54. http://dx.doi.org/10.3280/pri2011-001007.

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8

Casolari, Marzia. "EQUILIBRI MUTEVOLI NELLA POLITICA ESTERA DELL'INDIA: FATTORI INTERNAZIONALI E INTERNI IN GIOCO." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 22–46. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.559.

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Abstract:
Dalla seconda vittoria elettorale di Narendra Modi, nel maggio 2019, le relazioni bilaterali USA-India sono state segnate da una cordialità senza precedenti toni. "Howdy, Modi!" è stato lo slogan usato alla cerimonia di ricevimento tenuta dal presidente Trump al Houston Strong Stadium il 22 settembre 2019, per accogliere il primo ministro indiano Narendra Modi, in visita negli Stati Uniti. In questa occasione, per la prima volta nelle relazioni bilaterali USA-India un presidente degli Stati Uniti ha elogiato sontuosamente un primo ministro indiano. Trump ha descritto Modi come un "amico leale" e ha celebrato i suoi risultati, in particolare "l'incredibile numero" di quasi 300 milioni di persone sollevate dalla povertà e 140 milioni di indiani elevati al rango di classe media. Trump ha sottolineato il processo elettorale democratico dell'India e i suoi tratti comuni comuni con la democrazia americana.
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Battisti, A. "Outstanding inputs of organic matter from insects pulses may modify nutrient equilibria of forest ecosystems." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 1, no. 2 (December 28, 2004): 78–79. http://dx.doi.org/10.3832/efor0234-0001.

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Battisti, A. "Outstanding inputs of organic matter from insects pulses may modify nutrient equilibria of forest ecosystems." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 1, no. 2 (December 28, 2004): 78–79. http://dx.doi.org/10.3832/efor0234-001.

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Viglietti, Luisa. "Carmelo Bene." Mnemosyne, no. 4 (October 11, 2018): 15. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i4.12243.

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Abstract:
Un’analisi dell’opera di Carmelo Bene attraverso un idea autobiografica che collega tutto il percosrso artistico, da Nostra Signora dei Turchi al ‘l mal de’ fiori. Ricostruisce un corpo alle opere che frequenta, come per il dottor Frankenstein le sue creazioni tendono a rompere gli equilibri costituiti. I personaggi universali come Amleto, Pinocchio, Macbeth, Achille, Adelchi e Aligi sono anti-eroi per eccellenza, vincolati ad un ideale altro e idealmente alto che Carmelo Bene non gli riconosce mai.
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12

Banzatti, Guido. "Il lavoro clinico con le coppie in un'ottica relazionale." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2011): 83–94. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002007.

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Abstract:
Nel breve scritto sono presentate alcune caratteristiche del setting e del legame di coppia secondo il paradigma intersoggettivo e relazionale. Viene messo in luce particolarmente la natura diadica della relazione di coppia, nelle sue dimensioni di legame "funzionale" strutturato in un sistema implicito non conscio, in continua trasformazione, che accompagna il divenire dei due partner. In questo contesto viene affrontata la questione dei transfert e controtransfert, del possibile significato evolutivo della crisi di coppia nel setting terapeutico come passaggio a nuovi equilibri e soluzioni per il legame amoroso nella coppia
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Bruno, Francesco. "Le etichette degli alimenti Ogm." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 47–53. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001004.

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Abstract:
In Europa i prodotti GM o contenenti Ogm, o quelli ottenuti a partire da Ogm, che sono stati autorizzati sulla base della direttiva 2001/18/CE o del reg. CE n. 1829 del 2003, sono soggetti a tracciabilitĂ ed etichettatura secondo le modalitĂ stabilite nel reg. n. 1830 del 2003. L'etichetta fornisce ai consumatori le informazioni necessarie per una scelta consapevole e in tale meccanismo a tutela dei cittadini ha un ruolo fondamentale il principio di precauzione. Il lavoro analizza le conseguenze delle regole dell'etichettatura degli Ogm sui (difficili) equilibri in seno alla ComunitĂ internazionale.
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Chiarelli, B. "Storia naturale del concetto di etica e sue implicazioni per gli equilibri naturali attuali." Global Bioethics 1, no. 1 (January 1988): 51–58. http://dx.doi.org/10.1080/11287462.1988.10800501.

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Finotto, Francesca, Roberto Monaco, and Giorgia Servente. "Un modello per la valutazione di energia biologica in un sistema ambientale." SCIENZE REGIONALI, no. 3 (November 2010): 61–84. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-003003.

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Abstract:
Nell'ambito di ricerche volte allo studio del mantenimento della stabilitŕ ecologica e della conservazione della biodiversitŕ di un sistema ambientale, uno strumento utile alla valutazione della frammentazione di un territorio č il cosiddetto grafo ecologico. La costruzione di quest'ultimo si propone un modello dinamico per la valutazione dell'evoluzione dell'energia biologica nel sistema stesso. Una volta determinato il modello, rappresentato da un sistema di due equazioni differenziali ordinarie, si determinano gli equilibri dello stesso e se ne discute la stabilitŕ. Infine, in sede applicativa, si considera il sistema ambientale relativo al comune di Monforte d'Alba (CN) ottenendo l'evoluzione delle variabili del modello ai fini della stabilitŕ del sistema stesso.
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Virgilio, Aldo Di. "DAI PARTITI Al POLI. LA POLITICA DELLE ALLEANZE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 3 (December 1994): 493–547. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023212.

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Abstract:
IntroduzioneLe elezioni politiche del 27-28 marzo 1994 si sono svolte in un quadro competitivo contrassegnato, rispetto al passato recente, da molteplici novità. Tali novità debbono attribuirsi essenzialmente alla concomitanza e all'intreccio di due fattori, fonte entrambi di incertezza e di (potenziale) trasformazione: (a) il cambiamento della legge elettorale e (b) il prodursi (nell'ultimo biennio) di un rapido quanto imprevisto processo di destrutturazione partitica. Come conseguenza della ridefinizione della struttura dei vincoli e degli incentivi competitivi degli attori (nuova legge elettorale) e/o per effetto del mutamento partitico e della transizione verso equilibri partitici non ben definiti ma sicuramente diversi da quelli tradizionali (processo di destrutturazione), ne è scaturita un'offerta elettorale dalla configurazione per buona parte inedita.
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Mattiacci, Alberto, and Fabiola Sfodera. "I fattori di spinta all'evoluzione del mercato dell'auto elettrica: l'analisi dell'offerta." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 21–30. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002004.

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Abstract:
Il primo modello di automobile era un'auto elettrica. Accantonata prima dall'auto tradizionale e poi da quella ibrida perché in grado di offrire prestazioni migliori, negli ultimi anni lo sviluppo del suo mercato sembra aver trovato nuovi impulsi. Superando l'approccio dualistico all'innovazione, di tipo supply push o demand pull, gli autori propongono una mappatura dell'offerta delle 51 auto elettriche disponibili nel mercato italiano, basata su un approccio integrato firm perspective e policy perspective. I risultati offrono un contributo alla comprensione dell'assetto e degli equilibri evolutivi nelle forze che governano il mercato e forniscono informazioni utili agli operatori e ai policy maker per la definizione di azioni coordinate e di strategie di marketing per lo sviluppo del mercato.
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Palau Elcacho, Lisard. "L’evolució demogràfica de la Catalunya interior al llarg dels segles XVIII i XIX. El cas del Pla d’Urgell." Estudis d'història agrària, no. 32 (July 15, 2021): 139–72. http://dx.doi.org/10.1344/eha.2020.32.139-172.

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Abstract:
Al llarg dels segles xviii i xix la comarca del Pla d’Urgell va experimentar un creixement demogràfic important, atès que va arribar a multiplicar la seva població per sis. Aquest increment es va donar gràcies a un elevat i constant creixement vegetatiu (uns naixements que, amb més o menys intensitat, no van parar de créixer vers unes defuncions que, en termes generals, sempre es van ubicar per sota d’aquests), ajudat, a partir de 1860, per un saldo migratori positiu. Aquest equilibri, però, era molt fràgil. Qualsevol conflicte bèl·lic, inclemència climatològica, període de males collites o l’arribada de qualsevol epidèmia (algunes d’elles endèmiques a la comarca), es traduïa en episodis amb una mortalitat catastròfica elevada.
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Chiatti, Carlo. "Come cambiano gli equilibri nella società che invecchia. alcune riflessioni sul caso italiano in prospettiva comparata." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (September 2014): 44–57. http://dx.doi.org/10.3280/pri2014-002005.

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Spazzali, Roberto. "Uno sguardo dall’Adriatico. La crisi asiatica dei tre imperialismi nei commenti di politica estera di Silvio Benco." Histria : the Istrian Historical Society review 3, no. 3 (2013): 117–42. http://dx.doi.org/10.32728/h2013.05.

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Abstract:
Trieste è stata, per un certo periodo di tempo, un privilegiato punto di osservazione sui principali fatti del mondo, in quanto sede di importanti compagnie di navigazione e di assicurazioni che fondavano i loro traffici e i loro interessi sulla raccolta e l’analisi puntuale della situazione internazionale. Infatti il giornalista triestino Silvio Benco dimostra notevole attenzione per la “geopolitica”, una disciplina che si afferma alla fine del XIX secolo come strumento di interpretazione dei fatti della politica internazionale in relazione alla geografia terrestre. Grazie agli strumenti scientifici della geopolitica, egli è in grado di esaminare la trasformazione degli equilibri internazionali nei primi 50 anni del XX secolo, prestando attenzione ad alcuni aspetti molto importanti: la corsa agli armamenti delle grandi potenze europee per ottenere il predominio marittimo con spese così pesanti da pregiudicare l’economia dei singoli Stati; l’affermazione di nuove potenze (Giappone e Stati Uniti) che si contendono l’Oceano Pacifico e il declino dell’Impero russo messo in crisi dalla grave situazione interna; il declino dell’Europa dove i sistemi politici sembrano troppo fragili ed incapaci di dare vita ad una società realmente democratica, in essi prevalgono le spinte autoritarie e l’ascesa delle caste militari in pieno accordo con i circoli finanziari e industriali; la crisi balcanica che accelera il processo di dissoluzione dell’Impero austro-ungarico e dell’Impero ottomano, aprendo un pericoloso varco negli equilibri dell’Europa sud orientale. Infine, dopo la seconda guerra mondiale, Silvio Benco ripone molta fiducia nella possibilità di costruire un nuovo spirito europeo in considerazione degli errori che hanno portato ad un conflitto più terribile del precedente. Benco è consapevole che l’Europa ha esaurito il suo ruolo storico rinunciando da tempo alla cultura e allo spirito liberale, il continente sembra escluso dal futuro. La maggiore preoccupazione di Benco è la perdita di identità: egli è attratto dal progresso e dalla modernità ma guarda con diffidenza i grandi movimenti di massa che sembrano non controllabili.
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Romano, Bernardino. "Le reti ecologiche tra ‘zoning approach' e ‘urban policy approach'." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 27–35. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058004.

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Abstract:
Gli organismi di governo territoriale nazionale ancor oggi sono affezionati a tradizionali forme di tutela ‘insulare', faticosamente proiettati verso politiche di ‘rete', nelle regioni, invece, quasi tutte le leggi sull'uso e la trasformazione del territorio emanate dopo il 2002 contengono riferimenti alle reti ecologiche o ai sistemi di continuitŕ ambientale, anche se spesso si rileva una sostanziale inapplicabilitŕ dei concetti. Lo ‘zoning approach' e l'‘urban policy approach' attribuiscono un significato ecologico relazionale, e quindi un ruolo ecosistemico non necessariamente secondario, a settori territoriali quali gli incolti, i coltivi in abbandono, le aree incendiate, i boschi degradati ed altre aree che la tradizione urbanistica ha sempre relegato ad uno stato di pre-urbanizzazione ineluttabile. Si richiede una revisione profonda dei paradigmi programmatici che crea negli attuali equilibri uno sbilanciamento delle certezze acquisite.
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Arcidiacono, Davide, Maurizio Avola, and Tiziana Briulotta. "La riforma incompiuta dei servizi per l'impiego in un comprensorio siciliano." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 247–60. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122018.

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Abstract:
L'articolo sintetizza i risultati di una ricerca-intervento volta a sfruttare le sinergie tra la riforma dei servizi per l'impiego e la nascita di un Osservatorio sul mercato del lavoro in un comprensorio siciliano per sperimentare un nuovo modello di interazione tra innovazioni istituzionali e governo locale del mercato del lavoro. I risultati ottenuti dimostrano la complessitŕ e l'ambivalenza della relazione tra innovazione normativa e mutamento sociale, soprattutto laddove il processo riformatore è lento e frammentato e si scontra con un complesso sistema di vincoli istituzionali, da quelli di contesto, a quelli organizzativi e ai modelli di azione e interazione tra attori individuali e collettivi. Inoltre, evidenziano le potenzialitŕ della regolazione concertata locale come stimolo al cambiamento e all'implementazione di buone prassi, ma anche la sua fragilitŕ: il mutamento degli equilibri del partenariato, infatti, possono comprometterne l'azione e condurre a esiti fallimentari.
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Sanlorenzo, Rita. "Magistratura democratica: le ragioni di un impegno. La forza innovatrice dei valori costituzionali (Relazione introduttiva al XVIII congresso di Magistratura democratica, Napoli 29 ottobre - 1 novembre 2010)." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 4 (October 2010): 103–24. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-004009.

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Abstract:
Gli ultimi vent'anni sono stati caratterizzati, sul piano internazionale, da fenomeni eterogenei. In particolare, la globalizzazione si č accompagnata, da un lato, con la crescita di documenti e di prese di posizione in favore dei diritti umani e, dall'altro, con il moltiplicarsi di conflitti etnici, atrocitŕ e finanche veri e propri genocidi. La domanda č, dunque, legittima: la diffusione dei diritti umani č incompatibile con i processi di globalizzazione (dominati dall'Occidente)? Il problema č aperto ma un'analisi non viziata da pregiudizi ideologici deve riconoscere che - proprio nel corso della globalizzazione e in concomitanza con alcuni degli eventi peggiori che hanno accompagnato il ricostituirsi di equilibri e politiche internazionali spazzati via dalla fine della guerra fredda - la cultura dei diritti umani, malgrado l'incapacitŕ di bloccare tragedie come quelle prima ricordate, ha fatto un salto di qualitŕ da cui ormai non si puň prescindere.
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Beckwith, Karen. "CANDIDATURE FEMMINILI E SISTEMI ELETTORALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 1 (April 1990): 73–103. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008959.

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Abstract:
IntroduzioneLa debole presenza delle donne nelle assemblee legislative nazionali costituisce un aspetto sorprendente quanto permanente della vita politica delle democrazie occidentali. La presenza femminile in tali istituzioni non si avvicina nemmeno lontanamente alla proporzione delle donne nella popolazione e, inoltre, la percentuale di donne elette é inferiore nettamente a quella delle candidate all'elezione (Rule 1981; Norris 1985; Bagdanor 1984). Nella maggior parte delle assemblee legislative dei paesi occidentali meno del 10% dei membri della prima camera sono donne. Del sorprendente isomorfismo della sotto-rappresentazione delle donne (Darcy, Welch e Clark 1987, cap. 1) nei parlamenti nazionali sono state avanzate diverse spiegazioni: 1) che le donne sono socializzate in modo poco funzionale al tipo di competizione politica richiesto per accedere alle posizioni elettive a livello nazionale; 2) che gli elettori preferiscono le candidature maschili a quelle femminili per tali posizioni; 3) che i leaders partitici sono restii a candidare delle donne in quei seggi o circoscrizioni in cui il partito si aspetta di vincere; 4) che le donne non hanno sufficiente ambizione politica e non si fanno avanti per la candidatura; 5) che le donne non hanno adeguata esperienza politica per questo tipo di cariche; 6) che le donne sono prive di una rilevante esperienza occupazionale per accedere alle cariche pubbliche. Queste spiegazioni fanno riferimento principalmente a comportamenti ed attributi delle donne in quanto candidati potenziali ed a quelli della leadership partitica e degli elettori come elementi potenzialmente discriminatori verso la candidatura delle donne. Un altro gruppo di potenziali elementi esplicativi si concentra invece sul contesto elettorale e la sua capacitá di modellare i comportamenti politici e di creare o meno opportunitá politiche per l'accesso delle donne alle cariche pubbliche elettive. Questi comprendono: 1) la cultura politica rilevante per le opportunitá politiche delle donne, come, per esempio, quanto é recente il suffragio femminile; 2) il tipo di partiti nel sistema partitico; 3) il tipo di sistema partitico; 4) gli equilibri elettorali, reali o presunti tra i partiti politici; 5) il contributo, reale o presunto, dell'elettorato femminile al mantenimento o alla destabilizzazione degli equilibri elettorali; e 6) il tipo di sistema elettorale. Questi fattori condizionano le opinioni degli attori politici (leaders partitici, candidati potenziali e elettori) e pongono dei vincoli alle loro scelte politiche.
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Rolandi, Francesca. "Un trionfo mai richiesto? Partecipazione politica femminile e rappresentazioni di genere nella stampa locale di Fiume e Susak dopo la Grande guerra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 293 (August 2020): 73–98. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293003.

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Abstract:
La Grande guerra sconvolse non solo l'assetto geopolitico di una parte del continente europeo, ma anche le precedenti frontiere di genere e gli equilibri familiari. Le confinanti città di Fiume e di Susak si trovarono a vivere, dopo la fine del conflitto, una lunga transizione caratterizzata da instabilità amministrativa, insicurezza economica e tensioni politiche e nazionali, per poi essere inglobate, rispettivamente, nel Regno d'Italia e nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Focalizzandosi sulle fonti disponibili in lingua italiana e croata, l'articolo analizzerà il caso studio di un'area di frontiera per indagare la presenza femminile nella sfera pubblica, mettendo in luce sia la partecipazione politica legata alle diverse forme di suffragio in atto, che il tessuto dell'associazionismo, all'interno di organizzazioni politiche e filantropiche. Inoltre, per tracciare le reazioni al protagonismo femminile, verranno analizzate le rappresentazioni di genere presenti sugli organi di stampa locali, legati in massima parte alle maggiori fazioni politiche in lotta, e quasi esclusivamente dominati da voci maschili.
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Cingari, Salvatore. "Antonio Gramsci, il trasformismo e l'Italia della globalizzazione." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 266 (September 2012): 67–79. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266003.

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Abstract:
Il saggio č diviso in tre paragrafi. Nel primo si ricostruisce l'utilizzo del concetto di trasformismo nel Gramsci precedente alla carcerazione. L'esigenza di elaborare un pensiero politico autonomo del proletariato deriva dall'idea di contrapposizione a una politica socialista tendente al compromesso e a un protezionismo che danneggia i ceti subalterni e il Sud Italia. Nel secondo paragrafo si analizzano i Quaderni del carcere, in cui il trasformismo č una componente fondamentale della teoria della "rivoluzione passiva". Attraverso il passaggio dei democratici nelle file moderate e dei socialisti in quelle democratiche o riformiste e poi anche dei sindacalisti nel fascismo, le fasi rivoluzionarie in Italia hanno trovato esito nella conservazione degli equilibri sociali tradizionali. Nel terzo paragrafo si affronta il problema di come il giudizio di Gramsci sul trasformismo sia stato preso in esame negli ultimi anni in Italia in relazione a un piů generale sforzo di interpretazione della ‘transizione' politica del paese negli anni della globalizzazione.
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Branca, Davide. "Spazi temporanei come palestra per una filiera di associazioni e piccole imprese." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 79–81. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056010.

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Abstract:
L'articolo indaga esperienze ed iniziative rivolte ai giovani realizzate in piů di 15 anni legate al binomio promozione del protagonismo giovanile. Il bisogno di spazi viene osservato quale nuova opportunitŕ per costruire nuove pratiche all'interno delle politiche giovanili che permettano di ribaltare la visione dei giovani come ad una categoria sociale con problemi specifici da trattare in maniera settoriale, e invece di passare a considerare i giovani stessi come un nuovo possibile punto di attacco all'intervento sulla societŕ nel suo complesso e al contempo come una risorsa strategica per ridefinire certi equilibri e puntare al miglioramento della qualitŕ della vita delle comunitŕ urbane. Nel campo delle politiche giovanili, la prospettiva di lavoro rivolta alla creazione di incubatori puň rappresentare un approccio innovativo in quanto sostiene l'emancipazione dell'intervento sui e con i giovani dall'ambito del mero intrattenimento all'interno del quale č stato per lungo tempo confinato, porta l'idea che la creativitŕ giovanile possa offrirsi alla collettivitŕ nella duplice veste imprenditoriale e sociale.
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Palmieri, Walter. "Natura, uomini e dissesti: le alluvioni di Nola agli inizi dell'ottocento." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 615–33. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126002.

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Abstract:
Nonostante l'importanza dei dati storici per le odierne politiche di prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico, la storiografia raramente si č occupata di questi argomenti; anche se, dopo la catastrofe di Sarno del 1998, si č assistito ad una breve stagione di studi storici su frane e alluvioni verificatisi in quell'area nei secoli precedenti. Partendo da queste considerazioni, l'autore, dopo essersi soffermato sulle cause naturali che rendevano (e rendono) la pianura campana particolarmente esposta a fenomeni franosi ed alluvionali, ricostruisce ciň che avvenne nella pianura di Nola, negli anni Venti dell'Ottocento. La violenta eruzione del Vesuvio del 1822, infatti, aggravň enormemente i precari equilibri idrogeologici dell'area generando, negli anni seguenti, numerosi eventi catastrofici. Particolare attenzione viene dedicata all'individuazione delle attivitÀ antropiche - generate a loro volta da spinte di natura economica - che, sommandosi agli agenti naturali, contribuivano ad aggravare l'instabilitÀ dei versanti. Attraverso l'ausilio di fonti archivistiche, vengono inoltre analizzate le modalitÀ con cui le istituzioni dell'epoca intervennero per tentare di arginare questi fenomeni.
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Pérez Oviedo, Wilson. "Equilibrios múltiples, modelización macroeconómica y subdesarrollo. Multiple equilibrium, macroeconomic modeling and underdevelopment." Retos 3, no. 6 (December 30, 2013): 198–210. http://dx.doi.org/10.17163/ret.n6.2013.06.

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Abstract:
Se realiza un análisis del concepto de Equilibrio General, sus limitaciones, potencialidades y malinterpretaciones. Se aclara la diferencia entre equilibrio estructural y equilibrio dinámico, reflexionando sobre las connotaciones sociales y éticas de estos conceptos. Se argumenta que la idea de equilibrios múltiples es muy útil para modelar la macroeconomía de un país subdesarrollado y para reflexionar sobre la pertinencia y alcance de las políticas necesarias para salir de las trampas de pobreza-subdesarrollo. Se analizan las críticas a los Modelos de Equilibro General, clasificándolas en válidas y no válidas, con el objeto de aclarar los elementos metodológicos que se pueden rescatar en busca de una modelización macroeconómica más realista.
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Cicala, Antonio. "Sturzo e il movimento cattolico a Messina. L'egemonia clerico-moderata 1890-1926." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 259 (November 2010): 302–13. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-259006.

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Abstract:
Il saggio concerne la natura del movimento cattolico a Messina, delle cui componenti - liberali cattolici e intransigenti - vengono ricostruiti gli organigrammi, che evidenziano in particolare la continuitŕ delle presenze degli esponenti clerico-moderati, come nel resto della Sicilia e in tutto il Mezzogiorno. L'autore, in proposito, smonta alcune mistificazioni operate da Angelo Sindoni in un recente saggio su Sturzo e Messina, tendenti ad affermare piena sintonia tra l'‘intransigente' Sturzo e Giuseppe Fortino, leader del movimento cattolico messinese, protagonista invece di un'amministrazione clerico-moderata. In realtŕ Sturzo, che nonostante i contrasti politici aveva buoni rapporti con i dirigenti cattolici messinesi, era in sintonia con Attilio Salvatore, dirigente del movimento giovanile, il quale tuttavia, per la giovane etŕ, non aveva peso e rilievo negli equilibri politici cittadini che vedevano l'egemonia clerico-moderata prevalere ancora nelle amministrative dal 1914 al 1919 e condizionare nel primo dopoguerra la vita interna del Partito popolare italiano (Ppi). Ciň determinň la sconfitta della componente democratico-sturziana di Attilio Salvatore e l'affermazione della linea filofascista, attivamente sostenuta dal vescovo Angelo Paino.
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Nencioni, Tommaso. "Tra neutralismo e atlantismo. La politica internazionale del Partito socialista italiano 1956-1966." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 260 (February 2011): 438–70. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260005.

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Abstract:
L'articolo illustra gli elementi di continuitŕ e di rottura nell'azione internazionale del Partito socialista italiano, e la stretta relazione tra i cambiamenti nei riferimenti internazionali del partito e le mutazioni nella strategia da esso adottata per la lotta politica in Italia. Nella prima parte, l'autore analizza i caratteri del dibattito teorico che si sviluppa all'interno del partito socialista nel periodo in cui esso definisce la sua strategia in termini neutralisti. Sono passati in rassegna i termini del dibattito ideologico tra la corrente autonomista guidata da Nenni e Lombardi e quella di sinistra sui temi del neutralismo: europeismo, sostegno al Movimento dei non allineati, riavvicinamento al socialismo europeo e azione da svolgere in politica estera col governo di centrosinistra. Nella seconda parte dell'articolo l'autore esamina il ruolo della politica internazionale nella definizione degli equilibri del centrosinistra e il dibattito sull'Europa e sulle rivoluzioni in atto nel "terzo mondo" che si sviluppa all'interno del Psi, fino alla riunificazione di questo col Partito socialdemocratico e il suo ingresso nell'alveo del socialismo europeo.
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Brizzi, Riccardo. "Aldo Moro, la televisione e l'apertura a sinistra." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2010): 137–66. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-002007.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce, attraverso il ricorso a fonti d'archivio inedite, le modalitŕ attraverso le quali il leader democristiano Aldo Moro si servě del mezzo televisivo nella fase di avvicinamento al centro-sinistra, tra il 1959 e il 1963. Se l'interesse della Dc verso il piccolo schermo era andato progressivamente crescendo all'indomani del congresso di Napoli (1962), in seguito all'affermazione della leadership di Amintore Fanfani, č soltanto con l'ascesa di Aldo Moro alla segreteria che la televisione - complice l'avvio delle trasmissioni di "Tribuna elettorale" a partire dall'autunno 1960 - inizia a svolgere un ruolo decisivo nella costruzione del consenso politico rivelandosi uno strumento indispensabile nella paziente opera di tessitura degli equilibri possibili operata da Aldo Moro all'interno del sistema politico italiano. L'autore, in particolare, sottolinea come il leader democristiano si servě del mezzo televisivo per rispondere a tre esigenze fondamentali, nella fase della cosiddetta «apertura a sinistra»: la legittimazione progressiva del partito socialista; la rivendicazione della centralitŕ del partito rispetto al governo; la progressiva conquista di autonomia della Dc rispetto alle gerarchie ecclesiastiche.
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Buccella, Domenico, and Luciano Fanti. "A GAME-THEORETIC APPROACH TO THE CHOICE OF UNION-OLIGOPOLY BARGAINING AGENDA." Investigación Económica 77, no. 305 (November 1, 2018): 97. http://dx.doi.org/10.22201/fe.01851667p.2018.305.67485.

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Abstract:
<p align="center"><strong>ABSTRACT</strong><strong></strong></p><p>This paper investigates the selection of the bargaining agenda in a unionized industry with decentralized negotiations for different competition modes. The firms choose the agenda (right-to-manage, RTM, <em>versus</em> efficient bargaining, EB), considering alternative timing of the bargaining game in the case of mixed duopoly. In fact, the EB (RTM) firm can be either Stackelberg wage follower (leader) or Stackelberg output leader (follower). A two-stage game is developed in which the typology as well as the timing of the negotiations is endogenous. It is shown that, in pure strategies, no equilibria arise for a wide set of the parameters’ space while RTM appears as the unique equilibrium agenda for a different combination of the parameters; moreover, multiple, asymmetric equilibria emerge in a limited area of the parameters’ space. These results are in sharp contrast to the received literature in which EB can arise as an industry bargaining institution in equilibrium.</p><p align="center"> </p><p align="center">UN ENFOQUE DE TEORÍA DE JUEGOS PARA LA SELECCIÓN DE LA AGENDA DE NEGOCIACIÓN DEL OLIGOPOLIO SINDICAL</p><p align="center"><strong> </strong><strong>RESUMEN</strong></p>Este artículo investiga la selección de la agenda de negociación en una industria sindicalizada con negociaciones descentralizadas para diferentes modos de competencia. Las empresas eligen la agenda (negociación con derecho de administrar, NDA, frente a negociación eficiente, NE) considerando casos alternativos de la sucesión de eventos en el juego de negociación con duopolio mixto. De hecho, la empresa NE (NDA) puede ser seguidora de salarios Stackelberg (líder) o líder de cantidades Stackelberg (seguidora). Se desarrolla un juego de dos etapas en el que la tipología y el momento de las negociaciones son endógenos. Se muestra que en estrategias puras no surgen equilibrios para un amplio conjunto del espacio de los parámetros, mientras que NDA aparece como la agenda de equilibrio única para una combinación diferente de los parámetros; además, los equilibrios múltiples y asimétricos emergen en un área limitada del espacio de los parámetros. Estos resultados contrastan con la literatura existente, en la que NE puede surgir como una institución de negociación de la industria en equilibrio.
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Murgia, Annalisa, and Barbara Poggio. "I giovani tra lavoro e non lavoro. Storie di equilibri instabili in una prospettiva di genere: una ricerca in provincia di Trento." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 166–81. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124009.

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Abstract:
L'introduzione dei contratti di lavoro a termine non sembra aver raggiunto in Italia gli obiettivi dichiarati, in particolare per quanto riguarda l'aumento dei tassi di occupazione di giovani e donne. A partire da tale constatazione, in questo contributo viene proposta una prospettiva analitica che guardi alle differenze di genere tra i giovani che vivono situazioni di incertezza lavorativa. Dopo aver offerto una panoramica del fenomeno a livello nazionale, vengono presentati i risultati di una ricerca qualitativa in cui si è cercato di comprendere più in profonditŕ le dinamiche a cui le giovani donne sono esposte nel mercato del lavoro flessibile. Infine, a partire dagli esiti emersi, vengono discusse eventuali politiche a sostegno del lavoro atipico, nella prospettiva di un maggior equilibrio di genere nei percorsi professionali.
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Giovannini, Alessandro, and Jean-François Jamet. "MATCHING ACCOUNTABILITY WITH INDEPENDENCE: THE ECB’S EXPERIENCE." Il Politico 252, no. 1 (June 22, 2020): 103–21. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.300.

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Abstract:
L’accountability della BCE comprende i vari canali attraverso i quali essa è chiamata a dimostrare di agire in conformità con il suo mandato. Il presente articolo si concentra principalmente su uno di questi canali - la responsabilità democratica. È tuttavia importante tenere presente che questi diversi canali si rafforzano a vicenda. Inoltre, nel discutere il quadro di responsabilità della BCE, l’attenzione principale è rivolta alle funzioni di banca centrale, piuttosto che di vigilanza. Coerentemente con il ruolo decisivo che ha svolto nella crisi, la BCE è stata sottoposta a un maggiore controllo. Il quadro di responsabilità preesistente ha consentito tale maggiore controllo e ha quindi dimostrato la sua solidità. Ciò che è cambiato, in effetti, non è il quadro di responsabilità previsto dal diritto primario, ma l’uso esteso delle sue possibilità. E l’evidenza dimostra che la BCE si confronta favorevolmente con le banche centrali. La responsabilità della BCE continuerà comunque ad essere oggetto di dibattito, visti i vari equilibri possibili sul ruolo dei vari stakeholder, l’intensità del controllo e l’interazione tra i vari canali di responsabilità. Tutti fattori fondamentali per garantire un’interazione di alta qualità nell’adempimento degli obblighi di responsabilità della BCE.
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Manfredi, Paola, and Chiara Benedini. "Genitorialitŕ fra antichi dolori e nuovi orizzonti." INTERAZIONI, no. 1 (July 2011): 101–10. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-001009.

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Abstract:
Divenire genitori č un'esperienza che sollecita ogni singola persona a confrontarsi con se stessa, con la propria storia e con le proprie possibilitŕ relazionali. In base alle risorse presenti nel singolo individuo e nell'ambiente a cui egli appartiene (coppia, famiglia di origine, sostegno sociale piů ampio), l'esperienza della genitorialitŕ puň sclerotizzare un'esistente psicopatologia (con grande sofferenza per i figli) o puň aprire ad una diversa prospettiva e divenire momento di attivazione di nuove risorse e di possibilitŕ di crescita. In particolare nei casi in cui gli adulti che diventano genitori abbiano alle spalle precedenti esperienze negative o disfunzionali, la nuova relazione con il figlio puň rappresentare un'esperienza da cui poter apprendere - in senso bioniano - ed esprimersi, secondo modalitŕ differenti, attraverso nuove competenze relazionali che consentano la creazione di piů soddisfacenti equilibri psichici o la consapevolezza dei propri disagi e la formulazione di una richiesta di aiuto ad un professionista sia come coppia che come singolo. Nel presente lavoro, attraverso l'esemplificazione di alcuni casi che, in modi diversi sono giunti all'osservazione clinica, si vuole quindi porre l'attenzione sulle possibilitŕ evolutive che possono essere nascere o crescere insieme ad un figlio.
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Gaietta, Michele. "La dorsale nucleare iraniana." STORIA URBANA, no. 131 (November 2011): 71–100. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-131005.

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Abstract:
In questi ultimi dieci anni, il programma nucleare iraniano ha assunto una valenza cruciale per la definizione dei rapporti tra la Repubblica islamica dell'Iran e una parte rilevante della comunitŕ internazionale. Nonostante sia necessario valutare quanto le ambizioni nucleari di questo paese possano ulteriormente influenzare gli equilibri politico- strategici regionali, č altrettanto significativo analizzare come, storicamente, questo quadro regionale abbia inciso sulle decisioni assunte dall'Iran - monarchico e rivoluzionario - rispetto alle tempistiche di costruzione e al posizionamento territoriale dei propri siti nucleari. Puň essere quindi tracciata una "dorsale" Teheran-Esfahan-Bushehr che mette in relazione i principali siti nucleari iraniani attualmente in funzione, snodandosi sul corridoio strategico che dal Mar Caspio lambisce le acque del Golfo Persico. Questa "dorsale" include l'impianto di arricchimento di Natanz, principale oggetto della contesa con la comunitŕ internazionale, che dista pochi chilometri dal punto d'incontro delle direttrici che collegano Bagdad con Herat (e Kabul), Kuwait City con Ashgabat, il confine turco-armeno a nord-est con quello pakistano a sud-ovest. La centralitŕ politica assunta dal programma nucleare per l'Iran si traduce quindi in una "centralitŕ territoriale", a riprova del profondo radicamento tra questa questione e la concezione strategica dell'intero paese.
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Brogiolo, Gian Pietro. "L'archeologia dell'architettura in Italia nell'ultimo quinquennio (1997-2001)." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 19. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.3.

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Abstract:
Il contributo delinea un bilancio dell'Archeologia dell'architettura in Italia a partire dalla metà degli anni '90 del XX secolo, quando alcuni convegni e la neonata rivista "Archeologia dell'Architettura", misero a confronto le esperienze maturate in più centri di ricerca, che riguardavano non solo l’analisi stratigrafica delle murature il suo rapporto con il Restauro, ma anche allo studio delle tecniche costruttive, della mensiocronologia e dell’archeometria. Da questo punto di vista sono da segnalare da un lato le sperimentazioni nella costruzione delle sequenze degli equilibri statici, del degrado, degli intonaci e degli orizzontamenti lignei, dall'altro le proposte di metodologie di restauro fondate sull'analisi stratigrafica. Questo impegno ha però portato a trascurare l’obiettivo prioritario dell’archeologo: recuperare dalle sequenze di un edificio informazioni storiche, per le quali servono anzitutto corpora e censimenti esaustivi, e studi che pongano in relazione le architetture con l’organizzazione agraria, le trasformazioni dei paesaggi antropici, le trasformazioni economiche e sociali. Ed è su questo aspetto che converrà puntare nei prossimi anni, almeno da parte degli archeologi, senza per questo sminuire o vanificare il rapporto privilegiato che si è instaurato negli anni ‘90 con il Restauro Architettonico, con l'obiettivo comune di salvaguardare il patrimonio architettonico in una congiuntura nella quale sembra concluso un ciclo storico che aveva a cuore lo studio e la tutela del passato, attraverso il policentrismo culturale, la fervida circolazione delle idee, un saldo collegamento con la società civile.
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Sotelino-Losada, Alexandre, Miguel Ángel Rodríguez-Fernández, and Cristina Varela-Portela. "Desenvolupament comunitari, oci i participació cívica en el medi rural. El entroido gallec, un estudi de cas." Pedagogia i Treball Social 8, no. 2 (March 25, 2020): 70. http://dx.doi.org/10.33115/udg_bib/pts.v8i2.22376.

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Abstract:
<div><p>L'objectiu d'aquest treball passa per presentar l’<em>Entroido</em> com genuïna pràctica de lleure i exemple de dinàmica participativa autogestionada fet que suposa, al nostre parer, una oportunitat per ancorar o arrelar processos de desenvolupament comunitari, essencialment en contextos rurals, ja que relaciona tradició (resistència a l'occidentalització, homogeneïtzació i atomització cultural) i dimensió lúdico-festiva possibilitant l'habilitació dels recursos endògens d'una comunitat.</p><p>En aquest sentit, el text aborda, des d'una perspectiva sociopedagògica, la constant polèmica i el complex equilibri entre la generalització de l'oci com a experiència vital que aprofundeix en l'autonomia personal, i la minimització de la capacitat de maniobra que suposa l'extensió d'un oci massificat i basat en la cultura de l'espectacle, concebent a les persones com a mers clients, consumidors, usuaris, i no com els veritables protagonistes d'aquesta experiència singular, individual o compartida, que és l'oci, sempre en el marc de la voràgine temporal que exigeix la societat de consum i que impedeix a les persones prendre les rendes del seu projecte vital.</p><p>Finalment, el que tractem és d'evidenciar les potencialitats que aquest tipus d'iniciatives populars tenen en l'àmbit de desenvolupament comunitari, com a enfortiment de vincles personals, i promoció de la identitat social.</p></div>
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Amendola, Giandomenico. "L'onda lunga dei grandi eventi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 96 (December 2011): 35–45. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-096003.

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Abstract:
Il saggio evidenzia come i grandi eventi possono avere un impatto sociale e simbolico oltre che economico ed urbano. I grandi eventi infatti, in molti casi, hanno ridisegnato l'immagine della cittŕ, la sua struttura fisica e l'organizzazione sociale dei suoi spazi. Le tracce di molti grandi eventi rimangono indelebilmente nella storia della cittŕ, diventando una ereditŕ urbana. Il saggio non ha l'intento di ricostruire la vicenda urbana delle Esposizioni internazionali o delle olimpiadi, ma presenterŕ, attraverso alcuni dei casi piů interessanti, gli aspetti che hanno anticipato la mutazione attuale e in parte ne possono spiegare la logica. Il difficile ma indispensabile passaggio dall'evento eccezionale alla routine di governo della cittŕ non puň prescindere dal considerare alcuni elementi come essenziali. In particolare il saggio evidenzia il legame necessario, ma per nulla scontato, tra progetti e progettualitŕ, la rilevanza del consenso per mobilitare energie e capitali, il problema delle aspettative crescenti, e ultimo ma non meno importante il riprodursi di diseguaglianze territoriali. I Mega eventi tendono ad introdurre cambiamenti strutturali nella cittŕ e quindi agiscono su equilibri territoriali e sociali. Le politiche di rilancio che mirano ad aumentare la competitivitŕ urbana spesso concentrano le risorse lŕ dove piů alto č ritenuto il fattore di moltiplicazione e maggiore sembra la visibilitŕ sulla scena globale. Inevitabilmente le aree marginali della cittŕ continuano a rimanere nell'ombra, perpetuando processi di esclusione sociale e segregazione urbana.
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Zhang, Haifeng, Weizhe Chen, Zeren Huang, Minne Li, Yaodong Yang, Weinan Zhang, and Jun Wang. "Bi-Level Actor-Critic for Multi-Agent Coordination." Proceedings of the AAAI Conference on Artificial Intelligence 34, no. 05 (April 3, 2020): 7325–32. http://dx.doi.org/10.1609/aaai.v34i05.6226.

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Abstract:
Coordination is one of the essential problems in multi-agent systems. Typically multi-agent reinforcement learning (MARL) methods treat agents equally and the goal is to solve the Markov game to an arbitrary Nash equilibrium (NE) when multiple equilibra exist, thus lacking a solution for NE selection. In this paper, we treat agents unequally and consider Stackelberg equilibrium as a potentially better convergence point than Nash equilibrium in terms of Pareto superiority, especially in cooperative environments. Under Markov games, we formally define the bi-level reinforcement learning problem in finding Stackelberg equilibrium. We propose a novel bi-level actor-critic learning method that allows agents to have different knowledge base (thus intelligent), while their actions still can be executed simultaneously and distributedly. The convergence proof is given, while the resulting learning algorithm is tested against the state of the arts. We found that the proposed bi-level actor-critic algorithm successfully converged to the Stackelberg equilibria in matrix games and find a asymmetric solution in a highway merge environment.
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WARD, SEAMUS A., and IAN W. B. THORNTON. "Equilibrium theory and alternative stable equilibria." Journal of Biogeography 25, no. 4 (July 1998): 615–22. http://dx.doi.org/10.1046/j.1365-2699.1998.2540615.x.

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Kudryavtsev, Konstantin, and Ustav Malkov. "Weak Berge Equilibrium in Finite Three-person Games: Conception and Computation." Open Computer Science 11, no. 1 (December 17, 2020): 127–34. http://dx.doi.org/10.1515/comp-2020-0210.

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Abstract:
AbstractThe paper proposes the concept of a weak Berge equilibrium. Unlike the Berge equilibrium, the moral basis of this equilibrium is the Hippocratic Oath “First do no harm”. On the other hand, any Berge equilibrium is a weak Berge equilibrium. But, there are weak Berge equilibria, which are not the Berge equilibria. The properties of the weak Berge equilibrium have been investigated. The existence of the weak Berge equilibrium in mixed strategies has been established for finite games. The weak Berge equilibria for finite three-person non-cooperative games are computed.
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Kallman, Joshua B., and Leonid E. Zakharov. "Bishop-Taylor equilibria for calibration equilibrium and equilibrium reconstruction codes." Physics of Plasmas 14, no. 7 (July 2007): 072504. http://dx.doi.org/10.1063/1.2749498.

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Morelli, Ugo. "La lanterna di prua... Ovvero, la soglia della bellezza." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 144–63. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016011.

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Abstract:
La bellezza emerge, allo stesso tempo, dentro noi e nelle esperienze relazionali. Alla ricerca del senso e dei significati della bellezza, questo contributo prende il via dall'ipotesi che essa possa essere, alfine, intesa come un sentimento particolarmente compiuto di risonanza incarnata che confermi o estenda il modello neurofenomenologico del sé. Cosě pare emerga, si presenti e sentiamo la bellezza, con un doppio processo, interno e esterno. La stessa dinamica corporeo-psichica puň generare esperienze del terrore e dell'orrore se quelle esperienze minacciano o pregiudicano il modo di sentirsi nella vita e nel mondo. L'arousal o attivazione č, probabilmente, alla base della tensione rinviante all'esperienza di bellezza e decisivo č studiare le soglie dalla cui elaborazione dipende l'accessibilitŕ alla bellezza. L'ipotesi difesa con questo contributo č che l'accessibilitŕ alla bellezza, intesa come espressione sufficientemente buona del proprio mondo interno nella relazione con gli altri e il mondo, sia possibile e difficile allo stesso tempo, perché la bellezza č ambigua e accedervi esalta il suo contrario, non lo supera ed elimina. Piů s'intensifica la luce, piů aumenta la sua separazione dall'ombra; i margini divengono confini e, perciň, piů difficili da attraversare. Piů alta č l'esperienza di bellezza che si para innanzi, piů sembrano ridursi le possibilitŕ e lo spazio del significato e del linguaggio per accedere all'espansione interna richiesta: quell'accesso esige un'apertura all'immediatezza dell'indicibile e allo stesso tempo riduce la resilienza degli equilibri e degli ordini di senso esistenti, esaltando il valore rassicurante di questi ultimi.
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Borissov, Kirill. "THE RICH AND THE POOR IN A SIMPLE MODEL OF GROWTH AND DISTRIBUTION." Macroeconomic Dynamics 20, no. 7 (March 16, 2016): 1934–52. http://dx.doi.org/10.1017/s1365100515000188.

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Abstract:
We consider a model of economic growth with altruistic agents who care about their consumption and the disposable income of their offspring. The agents' consumption and the offspring's disposable income are subject to positional concerns. We show that, if the measure of consumption-related positional concerns is sufficiently low and/or the measure of offspring-related positional concerns is sufficiently high, then there is a unique steady-state equilibrium, which is characterized by perfect income and wealth equality, and all intertemporal equilibira converge to it. Otherwise, in steady-state equilibria, the population splits into two classes, the rich and the poor; under this scenario, in any intertemporal equilibrium, all capital is eventually owned by the households that were the wealthiest from the outset and all other households become poor.
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Gregoir, Stéphane, and Pierre-Olivier Weill. "Restricted perception equilibria and rational expectation equilibrium." Journal of Economic Dynamics and Control 31, no. 1 (January 2007): 81–109. http://dx.doi.org/10.1016/j.jedc.2005.10.001.

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Moghadas, S. M., and A. B. Gumel. "An epidemic model for the transmission dynamics of HIV and another pathogen." ANZIAM Journal 45, no. 2 (October 2003): 181–93. http://dx.doi.org/10.1017/s1446181100013250.

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Abstract:
AbstractA five-dimensional deterministic model is proposed for the dynamics between HIV and another pathogen within a given population. The model exhibits four equilibria: a disease-free equilibrium, an HIV-free equilibrium, a pathogen-free equilibrium and a co-existence equilibrium. The existence and stability of these equilibria are investigated. A competitive finite-difference method is constructed for the solution of the non-linear model. The model predicts the optimal therapy level needed to eradicate both diseases.
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Kantorovich, Ye G. "Equilibrium Models of Spatial Interaction with Locational-Capacity Constraints." Environment and Planning A: Economy and Space 24, no. 8 (August 1992): 1077–95. http://dx.doi.org/10.1068/a241077.

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Abstract:
Two types of equilibrium models of urban spatial structures are considered. An equilibrium version of the production-constrained spatial interaction model involving zonal-capacity constraints on allocation is investigated. A model of equilibrium for interacting subsystems is defined (it is a generalisation of Nash equilibria and of some Lowry-type models) and connections between this model and Nash equilibria are investigated. An entropy-projection operator is used for equilibrium urban models with zonal-capacity constraints. Problems of uniqueness of an equilibrium and the convergence of the iterative computational process are studied for these models.
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Ohnishi, Kazuhiro. "Non-altruistic Equilibria." Indian Economic Journal 67, no. 3-4 (December 2019): 185–95. http://dx.doi.org/10.1177/0019466220953124.

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Abstract:
Which choice will a player make if he can make one of two choices in which his own payoffs are equal, but his rival’s payoffs are not equal, that is, one with a large payoff for his rival and the other with a small payoff for his rival? This paper introduces non-altruistic equilibria for normal-form games and extensive-form non-altruistic equilibria for extensive-form games as equilibrium concepts of non-cooperative games by discussing such a problem and examines the connections between their equilibrium concepts and Nash and subgame perfect equilibria that are important and frequently encountered equilibrium concepts.
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