Academic literature on the topic 'Essiccamento'

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Dissertations / Theses on the topic "Essiccamento"

1

Mancini, Luca. "Esperienze sul trattamento di essiccamento fanghi da depurazione presso il termovalorizzatore di Coriano (RN)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/354/.

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Abstract:
L’argomento trattato in questo elaborato è il problema sempre più emergente dello smaltimento dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue. La quantità di fanghi da smaltire, infatti, è in continuo aumento e continuerà a crescere nel corso dei prossimi anni a causa di trattamenti sempre più spinti di depurazione e della costruzione di nuovi impianti. Dopo aver analizzato i vari scenari possibili per lo smaltimento dei fanghi ed i relativi costi, si passa ad analizzare le varie tecniche utilizzate per l’essiccamento dei fanghi (dirette ed indirette), includendo anche tecniche di ultima generazione come l’essiccamento per via solare. Si è andati poi ad analizzare nel dettaglio il funzionamento dell’impianto di essiccamento termico dei fanghi di depurazione di Coriano (RN), situato presso il termovalorizzatore e che sfrutta il calore proveniente da questo come fonte di calore per essiccare i fanghi. Sono state evidenziate le varie parti che compongono l’impianto e le caratteristiche delle correnti in ingresso ed uscita. Si è passati poi ad analizzare il pericolo di esplosione, all’interno dello stesso impianto, dovuto alla presenza di miscele esplosive formate dalla polvere organica del fango e dall’aria. Si sono analizzate tutte le modifiche apportate all’impianto in modo tale da prevenire questo rischio di esplosione. Infine è stata condotta una valutazione economica per dimostrare che l’essiccamento dei fanghi risulta un processo molto conveniente, perché consente di ridurre i volumi da trattare, e, quindi, di conseguenza anche i costi dello smaltimento finale.
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2

Nocerino, Vincenzo. "Attività preliminari allo sviluppo di un modello matematico per il processo di pellettizzazione e di essiccamento del nero di carbonio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Gli impianti dell’industria di processo, durante il loro funzionamento, devono soddisfare requisiti relativi alla quantità realizzata ed alla qualità del prodotto finito. Nell’ottica del miglioramento continuo, l’ottimizzazione dei processi mira ad aumentare la produzione e/o la qualità del prodotto finito al fine di ottenere il massimo profitto. Il presente elaborato di tesi è stato sviluppato durante un tirocinio svolto presso il sito produttivo di Cabot Italiana. Esso ha avuto come obiettivo l’analisi dei dati di processo di un impianto dello stabilimento al fine di una loro migliore comprensione e dell’individuazione di correlazioni esistenti tra i dati stessi, indispensabile punto di partenza per lo sviluppo futuro di un modello matematico che possa prevedere il comportamento del sistema studiato e contribuire a miglioramenti del suo sistema di controllo. Il lavoro di tesi si articola in 7 capitoli. Il capitolo 1 è finalizzato alla presentazione sommaria dell’attività di tesi. Il capitolo 2 tratta in via generale i metodi di analisi dei dati, con un approfondimento sulle principali tecniche di pretrattamento dei dati e sull’Analisi delle Componenti Principali (PCA – Principal Component Analysis). Il capitolo 3 descrive la realtà di Cabot Italiana e ,nel dettaglio, la seconda parte della linea di processo 2 con il relativo sistema di controllo, che rappresenta il caso di studio considerato nel presente elaborato di tesi. Il capitolo 4 si focalizza sul metodo di gestione dei dati di processo, in particolare sui 2 software utilizzati nello stabilimento di Cabot Italiana: Aspen Process Explorer e AEMS Capability. Il capitolo 5 è interamente dedicato al pretrattamento dei dati di processo per il caso di studio considerato. Il capitolo 6 descrive l’applicazione della Principal Component Analysis al caso di studio. Infine, nel capitolo 7 sono riportate le considerazioni conclusive.
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3

Lucchi, Lorenzo. "Valutazione delle caratteristiche compositive di un olio ottenuto da co-frangitura tra olive e sottoprodotto del pomodoro essiccato." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Lo scopo principale della tesi è l’ottimizzazione del processo di produzione di un olio estratto mediante co-frangitura di olive e sottoprodotto della lavorazione del pomodoro (bucce e semi) per ottenere un prodotto che, pur mantenendo le caratteristiche nutrizionali e compositive di un olio vergine di oliva, sia naturalmente arricchito in licopene. Tale processo rappresenta una possibile strategia di valorizzazione del principale sottoprodotto della lavorazione del pomodoro. In tale ottica risulta fondamentale valutare l’efficacia dell’impiego in co-frangitura del sottoprodotto in forma essiccata per permetterne la conservazione e quindi l’impiego in un momento posteriore alla campagna del pomodoro, cioè coincidente con il periodo di raccolta delle olive. Grazie all’utilizzo di un mini frantoio semi-industriale, sono stati prodotti cinque campioni: un olio tal quale, ovvero il campione di riferimento prodotto frangendo solo olive e quattro oli ottenuti da co-frangitura tra olive e sottoprodotto del pomodoro; questi differivano sia per l’impiego in co-frangitura di sottoprodotto decongelato o essiccato, sia per l’applicazione o meno del trattamento ultrasonico in fase di gramolatura. Sono state realizzate delle analisi per la verifica della qualità di base (possibili modificazioni idrolitiche ed ossidative) e delle caratteristiche compositive (in particolare in composti minori antiossidanti) dei campioni ottenuti in funzione dei parametri tecnologici adottati (sottoprodotto decongelato o essiccato, applicazione o meno degli ultrasuoni). Dai risultati ottenuti, l’essiccamento ad aria del sottoprodotto del pomodoro ed il suo utilizzo in co-frangitura con le olive, congiuntamente con il trattamento ultrasonico, sembra non impattare negativamente sulla qualità del prodotto ma, anzi, sembra rendere più efficace il trasferimento naturale dei caroteni, in particolare del licopene, così come dei composti volatili responsabili dell’aroma del prodotto, nella matrice lipidica.
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4

Caselli, Laura. "Studio delle proprietà chimico-fisiche di fragole essiccate arricchite con succo di mirtillo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15893/.

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Abstract:
Nel presente studio è stato utilizzato succo di mirtillo a tre diverse concentrazioni zuccherine (10, 30, 50% di saccarosio) per arricchire le fragole mediante impregnazione sottovuoto, al fine di ottenere un prodotto nutrizionalmente fortificato, e successivamente sottoposte al trattamento di essiccamento ad aria alle condizioni di 40°C per 24 ore, per stabilizzare il prodotto e prolungarne la shelf-life. È stata valutata l’influenza di questi trattamenti su alcune caratteristiche chimico-fisiche delle fragole, in termini di variazione della sostanza secca, attività dell’acqua, variazione di peso, colore, texture, contenuto in polifenoli, attività antiossidante e caratteristiche sensoriali. I risultati hanno mostrato che entrambi i trattamenti, in particolare l’impregnazione, hanno contribuito in maniera significativa all’incremento del contenuto in polifenoli e attività antiossidante dei campioni trattati, ciò riconducibile all’elevato potere antiossidante dei composti bioattivi di cui è costituito il succo di mirtillo. Le analisi colorimetriche hanno evidenziato una diminuzione di luminosità, indice di rosso, indice di giallo e tinta in tutti i campioni esaminati, dovuto all’impregnazione con succo di mirtillo. I parametri di durezza e rigidità dei campioni impregnati e di quelli impregnati e successivamente essiccati sono risultati inferiori rispetto a quelli del campione di controllo, probabilmente a causa delle deformazioni strutturali dovute al trattamento di impregnazione. Il trattamento di essiccamento ha promosso una diminuzione di attività dell’acqua, tuttavia non consente di ottenere prodotti del tutto stabili microbiologicamente. Perciò, sono necessari ulteriori studi al fine di ottimizzare i processi di trasformazione per l’ottenimento di un prodotto a base di fragola e succo di mirtillo che presenti una sufficiente stabilità nel tempo, aspetto che dovrà poi essere verificato attraverso specifici studi di shelf-life.
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Kuti, Anton. "Metodi convenzionali ed innovativi per la misura del contenuto d'acqua negli oli extravergini d’oliva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/4979/.

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Abstract:
Nell’ambito del presente lavoro sperimentale sono state prese in considerazione differenti tecniche, tradizionali ed innovative, per la determinazione del contenuto di acqua presente negli oli extravergine di oliva. Seppur presente nell'olio in quantità limitata, l'acqua é in grado di favorire la dissoluzione e veicolare componenti minori idrofilici (come le molecole a struttura fenolica e polifenolica) all'interno di micelle inverse che si creano nella matrice lipidica quando alla superficie acqua-olio si aggregano composti anfifilici (come i digliceridi, i monogliceridi, gli acidi grassi liberi, i fosfolipidi etc.) che danno luogo alla formazione di aggregati colloidali. I risultati ottenuti su un set di 60 campioni hanno evidenziato come esistano correlazioni positive e soddisfacenti tra le diverse metodiche analitiche tradizionali quali la titolazione titrimetrica di Karl Fisher e quelle gravimetriche per essiccamento in stufa o mediante termobilancia. La migliore correlazione in termini di R2 con valore pari a circa 0,82 è stata ottenuta tra i metodi Karl Fisher ed essiccamento in stufa, mentre per esempio quella tra i due metodi gravimetrici (stufa e termobilancia) ha fatto registrare un valore inferiore (0,70). Pur essendosi verificate delle soddisfacenti correlazioni tra le tre tecniche tradizionali, i valori del contenuto in acqua dei campioni si sono presentati variabili in funzione dell'utilizzo di una modalità di misurazione rispetto all'altra. Tale variabilità é funzione di diversi fattori: la difficoltà di determinare l'acqua fortemente legata nel caso dei metodi per essiccamento; la perdita in peso causata anche da altri componenti in grado di volatilizzare alle condizioni analitiche adottate; la possibilità di formazione di composti non originariamente presenti come risultato di modificazioni chimiche indotte dall'elevata temperatura. Il contenuto di acqua è stato quindi stimato anche mediante una tecnica innovativa a basso costo basata su misure dielettriche. Considerato che l’olio extravergine di oliva è noto essere un ottimo isolante, il fenomeno dielettrico osservato risulta essere di natura capacitiva. Il risultato di correlazione ottenuto su un set di 23 oli extravergini di oliva applicando in parallelo questa tecnica rapida e la misura gravimetrica con stufa (che é un metodo ISO), è da considerarsi soddisfacente, con un R2 pari anche in questo caso a 0,82. In conclusione, le tecniche attualmente utilizzate per la determinazione del contenuto di acqua in oli extravergine di oliva risultano tra loro correlate. Considerando che tali tecniche tradizionali sono dispendiose o in termini di tempo (gravimetrico mediante stufa) o in termini di consumo di reagenti e solventi (titrimetrico con reattivo di Karl Fischer), il nuovo approccio sperimentato mediante misure capacitive può essere considerato molto interessante anche se, sicuramente, sarà da applicare ad un numero più ampio di campioni per rendere l'evidenza sperimentale più robusta.
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Galassi, Paolo. "Metodi diagnostici di analisi predittiva dei guasti nelle linee di distribuzione in cavo interrato in media tensione con particolare riferimento ad ondate di calore anomale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Questa Tesi ha, tra i tanti, l'obiettivo di analizzare bibliograficamente i migliori metodi diagnostici per cavi interrati di distribuzione in MT utilizzati, allo stato dell'arte, dalle aziende di distribuzione per conoscere lo stato di salute della linea e prevenire, se possibile, il guasto. Successivamente si analizza bibliograficamente il problema termico e di essiccamento (drying-out) del suolo circostante il cavo, unico attore nella dissipazione del calore generato dalla linea interrata. Infine si riporta l'analisi svolta sui dati di guasto avvenuti nelle reti di E-distribuzione DTR-TRI durante l'estate 2015 e 2016. Questo per determinare un'eventuale correlazione tra l'andamento dei guasti del periodo (molto elevato rispetto gli altri mesi) in funzione delle condizioni ambientali esterne, specie in concomitanza con ondate di calore e periodi prolungati di elevata temperatura esterna.
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Camarotto, Laura. "Ottimizzazione del sistema di controllo dell'essiccamento di nero di carbonio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Gli impianti dell’industria di processo, durante il loro funzionamento, devono soddisfare determinati requisiti; è necessario, infatti, che vengano soddisfatti requisiti di produzione, al fine di garantire il livello di produzione richiesto e le specifiche di qualità prefissate per il prodotto, e requisiti economici, al fine di ottenere il massimo profitto con il minor costo possibile. Questi requisiti devono essere soddisfatti tenendo in considerazione i vincoli operativi delle apparecchiature, la sicurezza del personale e della popolazione circostante lo stabilimento ed il rispetto dell’ambiente. Per garantire il soddisfacimento dei requisiti sopra elencati è necessario un monitoraggio continuo del processo produttivo, che viene fatto attraverso un sistema di controllo, il quale ha l’obiettivo di contrastare l’effetto delle perturbazioni esterne, mantenendo le variabili di processo entro i limiti prestabiliti. Lo scopo di questo elaborato di tesi è quello di ottimizzare e stabilizzare il circuito di controllo di un processo di essiccamento nell’ambito della produzione di nero di carbonio, riducendo così il quantitativo di prodotto non rispondente ai requisiti di qualità prefissati.
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Florio, Francesco Paolo. "Studio delle modificazioni strutturali della matrice vegetale mela a seguito di differenti intensità di campi elettrici pulsati (PEF)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Oggigiorno il consumatore medio richiede sempre più un prodotto alimentare che abbia delle caratteristiche ‘fresh-like’, che sia facile e veloce da consumare (es. cibi ‘ready to eat’) e che non abbia subito un elevato trattamento termico. Un esempio sono i prodotti di quarta gamma nati per offrire sul mercato prodotti ortofrutticoli freschi ad elevato contenuto di servizi, ovvero già lavati, puliti, tagliati, confezionati e pronti per il consumo. Questi contengono solitamente frutta e verdura minimamente processata al fine di preservare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Una parte del lavoro è stata incentrata proprio su questa categoria di prodotti, in particolare sulla mela fresca, applicando ad essa un trattamento non-termico come i campi elettrici pulsati (PEF). L’obiettivo è stato quello di studiare l’impatto del trattamento sulla vitalità cellulare del frutto, comparandolo con il fresco. La seconda parte dello studio, invece, è stata rivolta ai prodotti disidratati o parzialmente disidratati. Questi vengono apprezzati sempre di più in quanto, presentando valori bassi di attività dell’acqua e/o valori bassi di umidità, possono essere conservati a lungo senza deteriorarsi e mantenendo intatte (o quasi) le qualità organolettiche e nutrizionali. L’obiettivo, in questo caso, è stato quello di studiare l’impatto del trattamento PEF e della successiva disidratazione sulle proprietà e sulle caratteristiche reologiche della mela.
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