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Journal articles on the topic 'Figli adottivi'

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1

Alaggio, Flavia, and Emanuela Polverari. "Ricucire le emozioni nell'esperienza adottiva: considerazioni teorico-cliniche e utilizzo del genogramma." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 55 (July 2022): 52–71. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-055004.

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Abstract:
Le autrici affrontano il tema della co-regolazione emotiva quale processo congiunto tra genitori e figli, individuando le criticità che si possono incontrare nella famiglia adottiva, nella fase post adottiva e nello specifico con figli in età adolescenziale, che al momento della richiesta di terapia presentano problemi comportamentali e relazionali definibili come disregolazione affettiva ed emozionale. Illustrano un modello di intervento specifico che potrebbe facilitare la connessione tra la difficile esperienza traumatica dei ragazzi adottati, con l'esperienza dei genitori adottivi.
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2

Barni, Petra, Laura Ferrari, Sonia Ranieri, and Rosa Rosnati. "Le crisi adottive: il punto di vista delle madri." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 57–66. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002005.

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Abstract:
La letteratura sull'adozione da non molti anni ha cominciato a focalizzare l'attenzione sul tema dei fallimenti adottivi, ma ancora pochi sono i contributi che si sono occupati di approfondire le situazioni di crisi, cioè quei casi in cui sono presenti rilevanti problematicità psicologiche e relazionali all'interno della famiglia adottiva, accompagnate da molte difficoltà nel farvi fronte. Il presente lavoro prende in esame, mediante un questionario costruito ad hoc, l'esperienza vissuta da 44 madri adottive che stanno affrontando una crisi ed esplora la loro percezione rispetto alle difficoltà emotive e comportamentali dei figli, alla relazione di coppia e alla percezione del supporto ricevuto dai servizi e da altri genitori adottivi. I risultati evidenziano che le madri adottive percepiscono un alto livello di difficoltà emotive e comportamentali nei propri figli, livelli medio-alti di soddisfazione per quanto riguarda la relazione con il partner, un alto livello di supporto ricevuto da altri genitori adottivi e un basso livello di soddisfazione per il supporto ricevuto da parte degli operatori dei servizi. I risultati ottenuti offrono alcune riflessioni per la progettazione di interventi specifici di sostegno e di accompagnamento per le famiglie adottive, così da prevenire in modo sempre più efficace le situazioni di maggiore rischio.
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3

Zanetta, Veronica, Rita Bozzato, Deborah Gnoato, Chiara Ranzini, Beatrice Guglielmetti, and Barbara Di Virgilio. "Operatori in ascolto di genitori e figli adottivi per individuare criticità e risorse." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 161–69. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002014.

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Abstract:
L'articolo riferisce di una ricerca qualitativa originata nell'ottobre 2016 dal desiderio di conoscere il vissuto di alcune famiglie adottive rispetto al supporto ricevuto dagli operatori di riferimento. L'idea guida proviene da una riflessione di alcuni operatori in merito ai tanti anni di lavoro sulle adozioni e alla volontà di fare tesoro delle esperienze vissute. Sono state quindi individuate e contattate, attingendo gli archivi dei tre servizi coinvolti, le famiglie adottive che rientravano nel target della ricerca e che desideravano prendervi parte. Sono state raccolte informazioni attraverso interviste semi-strutturate, mirate a sondare determinate aree, svolte con figli maggiorenni e genitori adottivi con un minimo di 10 anni dall'inserimento nella loro famiglia. Si è cercato di comprendere quali siano state le difficoltà e gli aspetti positivi dei percorsi adottivi, per avere un rimando sul sostegno e l'accompagnamento adottivo, per migliorare gli interventi e la crescita professionale.
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4

Luisa Miscioscia, Carla, and Maria Caterina Pugliese. "Prevenire le crisi adottive: esperienze di gruppo per adolescenti e adulti adottati." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 130–41. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002011.

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Abstract:
La letteratura definisce come molto complesso il passaggio dall'adolescenza e all'eta adulta per le persone adottate le quali devono fare i conti con un importante lavoro di integrazione tra diverse appartenenze, identita etnica, il possibile riemergere di vissuti di natura traumatica e l'assunzione del ruolo adulto. Queste sfide influiscono sul processo di individuazione e separazione, sullo svincolo dalla famiglia, sulla costruzione di una relazione di coppia matura e sul modo di vivere l'essere genitore. E evidente quanto sia importante accompagnare le famiglie adottive e i figli adottati sia nella fase che precede la costituzione della famiglia, sia soprattutto nelle fasi successive con proposte adeguate alla fase del ciclo di vita individuale e familiare. Scopo del presente lavoro e quello di illustrare due esperienze di gruppo, campus esperienziali per adolescenti adottivi e gruppi di confronto per adulti adottati condotti dalle autrici, quali proposte di particolare valore preventivo di possibili situazioni di crisi adottiva o disagio personale che valorizzano le risorse degli adottati.
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5

Ferrari, Laura, Rosa Rosnati, and Viviana Rossetti. "L'incontro tra culture nell'adozione internazionale: identitŕ etnica degli adolescenti e strategie familiari di socializzazione culturale." INTERAZIONI, no. 1 (July 2012): 119–36. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-001009.

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Abstract:
Se la costruzione dell'identitŕ č compito centrale in etŕ adolescenziale, gli adottati si trovano a doversi confrontare con un compito aggiuntivo, relativo all'integrazione nella propria identitŕ degli aspetti relativi al background etnico. Recentemente alcuni studi, condotti per lo piů nel contesto statunitense, hanno analizzato la costruzione dell'identitŕ etnica negli adolescenti e giovani adulti adottati ed hanno messo in relazione gli esiti identitari con il benessere psicosociale e le strategie di socializzazione culturale, ma, a quanto ci risulta, non sono stati mai condotti studi nel contesto italiano. Assumendo una prospettiva familiare, la presente ricerca si propone di esplorare, dal punto di vista qualitativo, come gli adolescenti e i giovani adulti adottati definiscono la propria identitŕ etnica, come riescono a comporre l'identificazione con il gruppo etnico del Paese nel quale sono nati e il riferimento culturale dei genitori adottivi e come i genitori adottivi supportino i propri figli in questo compito. I partecipanti alla ricerca sono 15 triadi composte da padre, madre e figlio in adozione internazionale di etŕ compresa tra i 16 e 25 anni a cui č stata somministrata un'intervista semi-strutturata, individualmente al figlio e congiuntamente ai genitori. Dall'analisi delle interviste sono state evidenziate alcune aree tematiche cruciali, quali l'identificazione etnica, la socializzazione culturale dei genitori, la modalitŕ di trattare la differenza di origine del figlio e la relazione genitori-figlio. In relazione alle co-occorrenze emerse tra questi temi, č stato possibile individuare quattro tipologie identitarie che discriminano rispetto a pattern relazionali familiari e all'adattamento degli adolescenti. Alla luce dei risultati presentati sono stati evidenziati alcuni risvolti applicativi utili nell'accompagnamento delle famiglie nelle diverse tappe del percorso adottivo.
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Gallo, Gerardo, Simona Mastroluca, and Salvatore Strozza. "Integrazione dei figli e risorse familiari nelle adozioni internazionali." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002006.

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Abstract:
Sulla base dei dati del censimento della popolazione del 2011 è stato possibile individuare i bambini e i ragazzi adottati all'estero e metterli a confronto con altre tre categorie di minori residenti: i nati all'estero "ricongiunti" a genitori immigrati, i nati in Italia da genitori immigrati non italiani e i nati in Italia da nativi italiani dalla nascita. I risultati dell'analisi mostrano che il compimento della scuola dell'obbligo da parte dei ragazzi adottivi, per quanto ritardato, risulta diffuso allo stesso livello di quello registrato dagli altri ragazzi italiani. Fondamentale è il ruolo svolto dalle famiglie adottive che si caratterizzano per grado d'istruzione e condizioni economiche nettamente più elevati delle altre coppie con figli.
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7

Giusberti, Tiziana. "Prendersi cura della famiglia adottiva per prevenire i fallimenti." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 105–15. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002009.

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Abstract:
E importante adattare i servizi che si occupano di adozione per sostenere nel tempo le famiglie che accolgono bambini difficili, al fine di prevenire i fallimenti adottivi e di contenere le sofferenze psicologiche e relazionali intrafamiliari. Il sostegno e rivolto sia alla singola famiglia sia ai gruppi di famiglie: i gruppi sono articolati per eta omogenee dei figli, vedono da una parte i genitori che si interrogano sulle proprie responsabilita e dall'altra i bambini e i ragazzi che a loro volta rielaborano la loro storia adottiva attraverso proposte specifiche. L'attivita psicologica di accompagnamento e sostegno leggero in tempi lunghi rappresenta un antidoto alla solitudine e aiuta i genitori a operare scelte educative e relazionali rispettose dei bisogni dei figli e in grado di tutelare le relazioni familiari.
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8

Chistolini, Marco. "Il Gruppo Adozioni Difficili, un'esperienza di intervento nelle gravi crisi adottive." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 116–29. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002010.

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Abstract:
In questo articolo vengono proposte alcune riflessioni sul significato della crisi adottiva, con specifica attenzione alla definizione, alle cause e alle strategie di intervento. In particolare si intende presentare un'esperienza condotta dall'autore relativa alla conduzione di un gruppo di genitori adottivi con figli adolescenti o giovani adulti, in situazioni di grave crisi che hanno comportato il coinvolgimento dei Servizi Sociali e del Tribunale per i minorenni con la disposizione, in numerosi casi, dell'allontanamento del ragazzo dalla famiglia e l'inserimento in comunita. L'articolo si sofferma sui contenuti emersi nel gruppo e sui criteri che possono essere utilizzati sia per dare senso a quanto avviene in queste situazioni, sia per stabilire come intervenire per affrontarle.
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Rosnati, Rosa, Sonia Ranieri, and Chiara Righetti. "Le competenze scolastiche e relazionali nei bambini adottati di diversa etnia: le percezioni di genitori e insegnanti a confronto." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (April 2010): 33–52. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002002.

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Abstract:
Nel presente lavoro, assumendo un approccio multiprospettico che prende in considerazione il punto di vista di piů informant, sono state messe a confronto le percezioni di 90 coppie di genitori adottivi e di 90 insegnanti (per un totale di 269 soggetti) relativamente alle competenze scolastiche e relazionali dei bambini adottati di diversa etnia che attualmente frequentano la scuola elementare. I dati sono stati raccolti tramite un questionario redatto in tre versioni (madre, padre e insegnante). I risultati evidenziano differenze significative tra le percezioni di genitori e insegnanti: padri e madri percepiscono nei figli maggiori competenze scolastiche e relazionali rispetto ai docenti. Tale discrepanza risulta indipendente dalla variabile Genere del bambino che non discrimina tra le valutazioni dei tre informant. L'Etŕ all'adozione e il Paese d'origine, al contrario, sembrano incidere in modo significativo su alcune specifiche competenze scolastiche, ma non sulle competenze relazionali. In particolare sono i bambini adottati tra i 3 e i 5 anni a presentare maggiori difficoltŕ scolastiche. I risultati evidenziano inoltre come madri e padri abbiano percezioni tra loro omogenee rispetto alla valutazione delle competenze scolastiche e relazionali dei figli, mentre emergono discrepanze significative tra le valutazioni dei genitori e quelle degli insegnanti.
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Ferritti, Monya, Anna Guerrieri, and Luca Mattei. "Adozione e scuola: individuare i punti critici e accrescere la consapevolezza di genitori e insegnanti." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 83–94. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002007.

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Abstract:
Dal 2000 al 2018, i minorenni adottati (AI e AN) sono stati più di 68.000. La ricerca internazionale rileva come l'adozione, intervento di recupero tra i più efficaci in ogni area di sviluppo dei bambini, non riesca tuttavia a garantire altrettanto nell'area della performance scolastica1. Per tale motivo, nel 2014 il Miur, in collaborazione con il Coordinamento Care, ha pubblicato le Linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati. Osservandone una disomogenea conoscenza e attuazione, il Coordinamento Care ha promosso nel 2019 un'indagine qualitativa per esplorare il benessere scolastico degli alunni adottati attraverso la somministrazione in Cawi di questionari a insegnanti e genitori adottivi. Da tale indagine emerge che il 39,2% dei genitori dichiara di avere figli a cui è riconosciuto un Bes a fronte di una scarsa conoscenza e formazione degli insegnanti sul tema (21,1%). Il presente lavoro, approfondendo come la scuola sia significativa per i ragazzi e le ragazze adottati, analizza le principali criticità.
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Paganini, Gloria. "Che razza di stranieri sono? Storie di figli adottivi nella narrativa contemporanea." Narrativa, no. 28 (December 1, 2006): 281–97. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.2531.

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Farri, Marina, Angela Sordano, Aida Pironti, Laura Consolini, Elena Grava, Sergio Romano, and Martinetto Roberta Chiodo. "Genitori adottivi con figli adolescenti: un modello sperimentale di formazione attraverso la fiaba." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2010): 202–10. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-002019.

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Trovato, Luciano. "Dal nuovo accesso alle origini dei figli di ignoti ad una nuova prospettiva della conoscenza delle origini di tutti i figli adottivi." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (November 2014): 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-004001.

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Callegari, Roberto, Maria Grazia Fusacchia, and Paola Re. "Fallimento adottivo e crisi adolescenziale: un destino prevedibile?" INTERAZIONI, no. 2 (February 2013): 40–54. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002005.

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Abstract:
Questo scritto ha lo scopo di riflettere sulla dinamica relazionale e affettiva che qualifica alcune adozioni difficili, quando all'ingresso dell'adolescenza, si verifica una grave crisi del rapporto genitore-figlio, crisi che puň anche comportare l'allontanamento del figlio adottivo. Nel corso della valutazione clinica e/o del trattamento di questi casi, ricompaiono fantasie di esperienze dolorose e di carenza primaria sperimentati dal figlio adottivo che la sessualitŕ pubertaria riattualizza, spingendo la coppia genitoriale a sperimentare livelli insostenibili di ansia e parallele difensive manovre di espulsione Questi movimenti risultano essere strettamente collegati con le esperienze personali dei genitori, che non sono state preventivamente considerate come potenti fattori di rischio, che possono condurre alla rinuncia del progetto adottivo. Gli autori sollevano alcune ipotesi circa la qualitŕ narcisistica e anti-libidica della coppia, strettamente legata alla scelta adottiva, spesso, considerata essenziale. Eppure, questo collegamento č anche il bastione che contiene in sé i germi del potenziale fallimento. Attraverso esempi clinici, gli autori mettono in evidenza come i nodi problematici si riferiscano alla coppia adottiva che non sembra aver debitamente elaborato la propria infertilitŕ, rimanendo catturata in fantasie infantili e/o edipiche, riacutizzate dallo sviluppo puberale dei loro figli adolescenti.
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Dalle Luche, Riccardo. "La "adozione" dei borderline. Note su un film." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2011): 227–38. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002005.

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Abstract:
Il film, diretto da Ryan Murphy (2006) e tratto dal libro autobiografico di Augusten Burroughs (2002), mostra i comportamenti e le modalitŕ relazionali di diversi personaggi ascrivibili all'area "borderline": la crisi adolescenziale d'identitŕ, i problemi di separazione e attaccamento, la sessualizzazione, la ricerca di un contesto ambientale vivibile (metafora dell'"adozione"), la ribellione verso figure di attaccamento ambivalentemente idealizzate, le derive psicotiche. Al centro di queste dinamiche vi č il Dr. Finch, bizzarro psicoanalista post-freudiano, attore di gravi infrazioni dele di altre forme diin parte necessarie per gestire la sua "famiglia allargata", una sorta di "comunitŕ terapeutica" costituita da pazienti, figli naturali e adottivi. Questo gruppo, mantenuto da una idealizzazione del terapeuta, si disgrega lentamente consentendo ad Augusten, per contrasto, di elaborare la propria crisi adolescenziale.
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Colacicco, Rosita, and Rosa Rosnati. "Figli adottivi alla ricerca delle origini: un'indagine esplorativa presso il Tribunale per i minorenni di Bari." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (November 2014): 245–55. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-004028.

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Lopez, Giulia, Giulia Marabelli, Rosa Rosnati, and Raffaella Iafrate. "L'adozione e le sue rappresentazioni nel contesto sociale." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 635–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002008.

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Abstract:
Le rappresentazioni dell'adozione ad oggi sono state scarsamente indagate. L'approfondimento di questo tema è rilevante in quanto potrebbe fornire utili indicazioni per l'attuazione di progetti di sensibilizzazione sulle tematiche dell'adozione. Esplorare quindi come l'adozione sia vista e percepita dalla popolazione adulta risulta un passo importante nell'ottica di promuovere una cultura dell'accoglienza nei confronti dei minori adottati e delle loro famiglie. A tal fine sono stati coinvolti 265 soggetti, ai quali è stato somministrato un questionario self-report contenente lo strumento del differenziale semantico che ha permesso di indagare la componente "atteggiamento" della rappresentazione relativamente all'adozione. In particolare, sono state indagate le emozioni relati-ve all'adozione e si è effettuato un confronto tra la rappresentazione di genitore e di genitore adottivo e quella di figlio e di figlio adottivo. I risultati mostrano un atteggiamento positivo che si esprime nella tendenza dei partecipanti ad associare al termine adozione emozioni positive. È risultata inoltre una significativa discrepanza tra l'immagine di "figlio" e di "figlio adottivo", più negativa per il secondo, mentre è emersa una visione tendenzialmente positiva dei genitori adottivi, visti come più concilianti e aperti al sociale rispetto ai genitori naturali. I risultati sono discussi in termini operativi.
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Vadilonga, Francesco. "Cura e presa in carico della crisi adottiva." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 27–39. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002003.

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Abstract:
Per lungo tempo si è voluto credere che i bambini collocati in adozione e i bambini vittime di traumi fossero due gruppi estranei tra loro; oggi alla luce dell'esperienza clinica abbiamo raggiunto la consapevolezza che si tratta degli stessi bambini osservati in differenti contesti. L'abbandono può essere considerato un'esperienza traumatica in quanto consiste in una perdita connotata da rifiuto; se la persona adottata non risolve il dolore per la perdita questo può avere un impatto disorganizzante. Pertanto se l'abbandono può essere considerato un trauma, la principale conseguenza post traumatica dell'abbandono può in alcune situazioni essere la dissociazione. Disconoscere la parte di sé spaventata, ferita, vulnerabile ha rappresentato una risposta adattiva che ha garantito la sopravvivenza. Questo "altro dentro di sé" sono le parti traumatizzate, disconosciute attraverso la perdita di consapevolezza e il distacco emotivo. Tramite la dissociazione i bambini continuano ad avere speranza per il futuro e ad andare avanti attraverso le avversità. Stabilire una connessione profonda tra le diverse parti, affinché tutte si sentano accolte e meritevoli, è il percorso da seguire in ogni adozione. Questo può portare al dissolversi della dissociazione ed aprire la strada a un incontro di grande importanza dal punto di vista emozionale tra figli e genitori adottivi.
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Arecchia, Anna, Emilia Rosati, and Monica Rossi. "Diritto alle origini e identità: una chiave di lettura da parte dei figli adottivi non riconosciuti alla nascita." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (January 2018): 151–60. http://dx.doi.org/10.3280/mg2017-004016.

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Corsi, Carla. "Among Us. L'estraneità in una famiglia adottiva con figli adolescenti nel corso di una psicoterapia familiare online." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 125–36. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001010.

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Abstract:
L'incontro con l'altro ci impone un lavoro psichico complesso, per i genitori questo lavoro di trasformazione inizia con la nascita del figlio che li confronta con il tema dell'estraneità e che si rinnova poi nel periodo dell'adolescenza. In questo lavoro l'autrice si interroga sul ruolo del confronto con l'estraneità come elemen-to costitutivo del passaggio alla pubertà. Tale aspetto viene osservato, presentando il materiale clinico di una famiglia adottiva con due figli adolescenti. Per le famiglie adottive questo pas-saggio si articola attraverso varie vicissitudini in cui si intrecciano fenomeni evolutivi ed espe-rienze traumatiche, che rendono il lavoro stesso di elaborazione psichica molto delicato e com-plesso per l'intero nucleo familiare. In questo scritto il punto di vista teorico, da cui osservare questi delicati passaggi, è quello interpersonale che si occupa non solo dei processi intrapsichi-ci, ma si interessa anche alle relazioni e alle interazioni che circondano i soggetti.
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Micalizzi, Ester. "Disabilità e maternità: quanto influisce la disabilità nella valutazione delle competenze genitoriali?" MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 106–14. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004012.

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Abstract:
Il presente contributo intende esplorare se e come la variabile della "disabilità" incida nella valutazione delle competenze genitoriali e se vi sia un pregiudizio sfavorevole ai genitori, e in particolare alle madri, con disabilità intellettiva, motoria e sensoriale. La disabilità è un elemento dell'identità personale, come tanti altri, e di per sé non è fonte di incapacità genitoriale, ma occorre vedere caso per caso - anche in rapporto con le altre variabili se è fonte di pregiudizio per il figlio già esistente (dichiarazione dello stato di adottabilità) o per il possibile adottando (valutazio-ne dell'idoneità). Onde comprendere come i giudici minorili in concreto considerino la disabilità si procederà a una breve analisi socio-giuridica di alcune pronunce di adottabilità del minore la cui madre aveva una disabilità intellettiva. Inoltre, si riporterà il caso di "Rosetta", una donna cieca di 55 anni e madre biologica di due figlie in età adolescenziale che prima della nascita delle sue figlie aveva deciso con il marito di intraprendere l'iter del procedimento adottivo.
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Vitrano, Francesco. "Il figlio adottivo: tra identità improbabili e disturbi psichiatrici." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (January 2018): 64–73. http://dx.doi.org/10.3280/mg2017-004007.

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Colloca, Pasquale. "Adozioni internazionali e adattamento sociale in etŕ adulta: un confronto tra figli adottati e figli biologici." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2010): 179–201. http://dx.doi.org/10.3280/mg2010-002018.

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Pannarale, Luigi, and Michele Bellomo. "Adottanti e adottati. Alla ricerca della famiglia che non c'č." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2011): 149–62. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001007.

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Abstract:
Molte delle indagini demoscopiche che si sono svolte in Italia negli ultimi anni sul tema del riconoscimento delle coppie di fatto, ivi comprese quelle omosessuali, hanno confermato una percezione ormai largamente condivisa: la maggioranza dell'opinione pubblica italiana č favorevole al riconoscimento di tutte le forme di convivenza. A confermare tale tesi vi č l'ultimo Rapporto Italia 2009 dell'Eurispes, che rileva come piů della metŕ degli italiani, per la maggior parte uomini, č disponibile al riconoscimento delle coppie di fatto, sia eterosessuali che omosessuali e, piů specificamente, sottolinea come che proprio gli uomini sono quelli piů favorevoli al matrimonio tra omosessuali. I dati cambiano significativamente allorquando si passa ad occuparsi del problema delle adozioni: mentre, infatti, una larga maggioranza degli italiani vede con favore l'estensione della possibilitŕ di adottare anche alle coppie eterosessuali non sposate; ancora una minoranza sono quelli che includerebbero tra gli aspiranti adottanti anche le coppie omosessuali. Se si escludono quei paesi che riconoscono anche alle coppie omosessuali la facoltŕ di contrarre matrimonio e di adottare, in molti altri sembra prevalere un atteggiamento di generale cautela. Gli autori evidenziano, tuttavia, come le perduranti resistenze siano fondate su alcuni pregiudizi duri a morire, sia perché ormai appaiono largamente diffuse, per i motivi piů diversi, famiglie in cui genitori omosessuali hanno in affidamento i propri figli, nati in precedenti matrimoni, sia perché numerose decisioni giurisprudenziali escludono drasticamente che l'orientamento sessuale possa essere determinante ai fini della scelta del coniuge al quale affidare i figli minorenni.
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Piccoli, Giampiero. "Padre, madre, figlio adottivo di fronte agli attori istituzionali dell'adozione." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (May 2009): 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-001021.

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Delvento, Erika, and Leonardo Luzzatto. "Famiglie e fantasmi di famiglia nell'adozione." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 40–56. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002004.

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Abstract:
L'articolo prende in considerazione il concetto di "fantasma" dei genitori originari e la parte che esso svolge nella costruzione del mondo relazionale del figlio adottivo in seno alla nuova famiglia e della sua identità personale. Gli autori, tramite riferimenti psicodinamici e sistemici, si muovono verso la proposta dell'adozione come un sistema relazionale aperto, avanzando ipotesi per un efficace lavoro di sostegno alla riuscita dell'adozione.
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CHEBINI, Sabrina. "La Numidia Post-massinissiana: la lotta di potere e le guerre giugurtine. Come Roma riuscì a sopprimere la minaccia giugurtina?" ALTRALANG Journal 3, no. 01 (July 31, 2021): 90–107. http://dx.doi.org/10.52919/altralang.v3i01.105.

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ABSTRACT: With the Third Punic War, Scipio Emiliano had settled the African question, constituting a province which still had good relations with the kingdom of Numidia ruled by Massinissa, whose politics had attracted Roman merchants and businessmen to Africa, romans and italics. attracted by African riches, Rome was therefore grateful for the relations it had with Numidia. the kingdom after the death of Massinissa had passed to the eldest son Mecipsa, on the latter's death, the kingdom was disputed by the three main heirs, among them, the most unscrupulous was Giugurta, adopted son of Mecipsa, thus a long struggle for supremacy broke out. This article deals with the period of the Roman conquest in North Africa, with particular dedication to the period post- Massinissa and the analysis of the politico-social scenario of Numidia. What role did Giugurta play? How did Rome respond to this threat? RIASSUNTO: Con la terza guerra punica, Scipione Emiliano sbarcò sul territorio di Cartagine, dopo questa grandiosa vittoria, l’Africa del Nord divenne provincia romana, Roma e Numidia avevano sempre mantenuto buoni rapporti, infatti la politica di Massinissa aveva atterrato in Africa commercianti e uomini d’affari, romani ed italici attratti dalle ricchezze africane, dunque Roma era contenta dei rapporti che interattiva con la Numidia, il regno dopo la morte di Massinissa era passato al figlio maggiore Mecipsa, alla morte di quest’ultimo, il regno fu conteso dai tre principali eredi, tra i quali il più spregiudicato era Giugurta, figlio adottivo di Mecipsa, scoppiò cosi una lunga lotto per la supremazia. Nel presente articolo sono trattati i momenti della conquista romana in Nord-Africa, con particolare dedizione al periodo post-massinissiano e all’analisi dello scenario politico-sociale della Numidia. Quale il ruolo giocato da Giugurta ? Come Roma rispose a tale minaccia?
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Rossi, Maria Clara. "Storie di affetti nel Medioevo : figli adottivi, ‘figli d’anima’, figli spirituali." Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, no. 124-1 (September 10, 2012). http://dx.doi.org/10.4000/mefrim.230.

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