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Cappelli, Guido. "La traduzione della letteratura italiana in Spagna (1300-1939) Traduzione e tradizione del testo. Dalla filologia all’informatica." Quaderns d’Italià 13 (November 3, 2008): 205. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.224.

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Pereira, Germana Henriques. "ENTREVISTA COM ANDRÉIA GUERINI." Belas Infiéis 1, no. 2 (February 28, 2013): 127–30. http://dx.doi.org/10.26512/belasinfieis.v1.n2.2012.11209.

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Abstract:
Andréia Guerini é professora associada I do Departamento de Língua e Literatura Estrangeiras da Universidade Federal de Santa Catarina (UFSC) e atua, desde 2011, como professora visitante do Programa de Doutorado em Letteratura, Storia della lingua e Filologia Italiana da Università per Stranieri di Siena/Itália. Possui pós-doutorado pela Università degli Studi di Padova (2010) e é doutora em Literatura pela Universidade Federal de Santa Catarina (2001). Guerini é coordenadora da pós-graduação em Estudos da Tradução (PGET) e do grupo de pesquisa do CNPq de Estudos Leopardianos; faz parte da Diretoria da Associação Brasileira de Pesquisadores em Tradução (ABRAPT) – gestão 2011-2013 – e da Diretoria da Associação Nacional de Pós-Graduação em Letras e Linguística (ANPOLL) – gestão 2012-2014. É editora-chefe da revista Cadernos de Tradução (Qualis A2) desde 2002 e da revista Appunti Leopardiani desde 2011; é autora do livro, publicado pela Edusp em 2007, intitulado Gênero e tradução no Zibaldone de Leopardi.
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Vilei, Leonardo. "Nota introduttiva." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 9–10. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.75604.

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Abstract:
Il 5 marzo del 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini e Cuadernos de Filología Italiana ha scelto di inaugurare con il suo nome il ritorno editoriale di una proposta monografica che da questo numero accompagnerà nuovamente le tradizionali sezioni di linguistica, letteratura e delle recensioni. Gli anniversari, si sa, possono essere momenti ambigui della riflessione e a volte convogliano su un dato autore attenzioni dal valore più mondano che intellettuale; il 2022, per giunta, ci ricorda che cento anni fa nascevano anche, solo per restare in ambito letterario, Beppe Fenoglio, Giorgio Manganelli, Luigi Meneghello e Luciano Bianciardi. Le ragioni della nostra scelta si fondano innanzitutto sulla capacità che Pasolini ha di interrogare ancora e sempre i nostri studenti, spesso stupiti nei loro primi approcci con l’autore che più di ogni altro, nella complessa costellazione del nostro Novecento, rinnova in ugual misura sconcerto e ammirazione in chi gli si avvicina per la prima volta, anche grazie o a causa del suo essere arcipelago di linguaggi e proposte. La sua esperienza artistica, per giunta, compressa in un trentennio vertiginoso, non può essere ascritta a una sola disciplina di studi e ciò ci pone automaticamente nella circostanza di aprire le maglie della nostra specializzazione ad altri sguardi e altri saperi. Vastità e complessità – e ben inteso, inciampi e contraddizioni – restano a buon conto caratteri essenziali della sua opera, eredità da coltivare e mettere in valore. Quasi cinquant’anni dopo la sua morte, pensiamo inoltre che sia possibile osservare la sua traiettoria consapevoli che ai significati della sua opera, per usare un’acuta analisi di Walter Siti (2005: 135), si è andato sovrapponendo il significante del «mito Pasolini». Non ignoriamo, del resto, che è a quel mito che spesso si avvicinano abbagliati altri giovani e altri artisti, ma ciò non ci esime, semmai ci incita, dal proseguire il lavoro ermeneutico, filologico e culturale che qui presentiamo.
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Griffith, Paola Seganti, and Alberto Asor Rosa. "Storia della letteratura italiana." Modern Language Review 82, no. 2 (April 1987): 486. http://dx.doi.org/10.2307/3728489.

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5

West, Rebecca, and Giulio Ferroni. "Storia della letteratura italiana." World Literature Today 66, no. 3 (1992): 498. http://dx.doi.org/10.2307/40148424.

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Sárközy, Péter. "Fortuna e traduzione delle opere letterarie italiane in Ungheria." Italianistica Debreceniensis 25 (March 29, 2020): 20–35. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5552.

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Abstract:
La critica letteraria, sia in Ungheria che in Italia, ha prestato grande attenzione alla fortuna e all'irradiazione della letteratura italiana in Ungheria, basti pensare ai tredici volumi, frutto della collaborazione scientifica della Fondazione Giorgi Cini di Venezia e dell'Accademia ungherese delle scienze. L'articolo mira a offrire un'ampia panoramica del successo della letteratura italiana in Ungheria, soprattutto attraverso le traduzioni. L'articolo esamina i vari periodi storici e i movimenti letterari che hanno caratterizzato i contatti letterari tra i due paesi. Fino alla seconda metà del XVIII secolo, l'irradiazione della letteratura italiana si manifestava innanzitutto nell'adozione dei suoi modelli letterari e delle sue formule poetiche nelle opere dei maggiori autori della letteratura ungherese. Il diciannovesimo secolo vide invece la stagione della traduzione dei grandi classici della prima letteratura italiana (Dante, Petrarca e Boccaccio) tradotti di nuovo nel ventesimo secolo, grazie anche all'impegno degli italiani magiari. Infine, l'articolo si concentra sulla situazione attuale, descrivendo le traduzioni di autori contemporanei.
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Cattoni, Silvia. "La letteratura italiana tradotta in Argentina." Revista de Italianística, no. 34 (November 7, 2017): 90. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p90-102.

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Abstract:
In due secoli di storia della letteratura argentina, lo sviluppo della letteratura italiana tradotta è in stretto rapporto con i propositi pedagogici o estetici determinati dal contesto culturale dei diversi momenti storici. In linea di massima, è possibile affermare che, dalla conformazione dello Stato nazionale e durante i primi decenni del XX secolo, la traduzione letteraria mirava ad ampliare l’orizzonte culturale di un lettore che si consolidava al ritmo della fiammante nazione. Nelle fasi successive e in stretto rapporto con la politica culturale portata avanti da Victoria Ocampo a partire dal 1931 tramite la rivista Sur e il suo posteriore progetto editoriale, la traduzione è stata soprattutto una pratica di scrittura che ebbe un’influenza decisiva nell’ordito della letteratura nazionale favorendo il suo rinnovo e incentivando le versioni di traduttori argentini. Fu questa un’apertura che favorì, durante la seconda metà del secolo, nel contesto della ricezione della letteratura universale, l’ingresso della letteratura italiana in Argentina. Il presente lavoro tratta in maniera sistematica, ma provvisoria, il panorama della letteratura italiana tradotta in Argentina. Lo scopo principale comporta il registro dei momenti più fecondi e l’interpretazione degli esiti ottenuti nei confronti della traduzione nel sistema letterario nazionale.
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Branca (book director), Vittore, Armando Balduino (book collaborator), and Antonio Franceschetti (review author). "Dizionario critico della letteratura italiana." Quaderni d'italianistica 8, no. 1 (April 1, 1987): 137–38. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v8i1.10898.

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Italiana, Istituto di Filologia e. Letteratura. "[Letter from Istituto di Filologia e Letteratura Italiana]." Journal of the American Musicological Society 44, no. 1 (1991): 151. http://dx.doi.org/10.2307/831736.

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10

Italiana, Istituto di Filologia e. Letteratura. "[Letter from Istituto di Filologia e Letteratura Italiana]." Journal of the American Musicological Society 44, no. 1 (April 1991): 151. http://dx.doi.org/10.1525/jams.1991.44.1.03a00110.

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Tekavčić, Pavao. "Oana Sălişteanu Cristea, Introduzione alla dialettologia italiana, Tra lingua e dia­ letto, Editura DAIM, Bucureşti 2002, 160 pagine." Linguistica 42, no. 1 (December 1, 2002): 202–4. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.42.1.202-204.

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Abstract:
La professoressa dall'Ateneo di Bucarest, in cui insegna lessicologia, filologia e dialettologia italiana, ci ha regalato due anni fa un primo volume dedicato all'italiano, Prestito latino - elemento ereditario nel lessico de/la lingua italiana. Doppioni e va­ rianti, Praga 2000. Adesso la studiosa ci offre un' altra opera, citata nel titolo della nos­ tra recensione. 11 libro, diciamolo subito, trascende i limiti della filologia italiana, essendo di notevole interesse e importanza per varie altre discipline linguistiche.
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Giacobbe, Giuliana Antonella. "Adelaide Bernardini: polemiche e rivalità." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 23 (2020): 191–202. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2020.i23.14.

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Abstract:
Scrittrice di origini umbre oggi quasi sconosciuta, Adelaide Bernardini fu una delle protagoniste della letteratura italiana del XX secolo. La sua vita si vide coinvolta in diversi scandali e polemiche letterarie con autori molto famosi della letteratura italiana come Marinetti o Pirandello, che non le perdonarono il fatto di essere la moglie di Luigi Capuana e di dimostrare un carattere ribelle.
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Dugo, Sandra. "Leopardi il filosofo poetante." Revista Italiano UERJ 11, no. 2 (February 28, 2021): 29. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2020.58073.

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Abstract:
Proponiamo uno studio interpretativo del pensiero poetante di Giacomo Leopardi, approfondendo l’analisi filologica di alcuni versi poetici e di alcune riflessioni estratte da Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, conosciuti come Zibaldone. Il nostro Recanatese ha creato un’originale teoria di filosofia sull’esistenza umana, sulla vita, e sul metodo più adatto per intraprendere la ricerca della felicità, desiderio inarrestabile dell’uomo di ogni epoca. Non c’è alcun dubbio nel definire Leopardi filosofo esistenzialista. Anticipatore del nichilismo di Friedrich Nietzsche, riesce a proporre una filosofia i cui concetti principali sono: il nulla nichilistico, la ragione umana, la verità, la teoria della felicità, accogliendo l’interpretazione del filosofo italiano Emanuele Severino, del critico letterario Antonio Prete. L’obiettivo di questo studio non è esaustivo in questa sede, ma vuole dimostrare che l’interpretazione tradizionale del pessimismo individuale e cosmico del poeta è assolutamente riduttiva e insufficiente per comprendere la base teorica delle riflessioni di tutte le opere leopardiane. Lo Zibaldone non va letto come un insieme di pensieri confusi, privi di una connessione logica, perché sono in realtà un sistema di riflessioni basate su dimostrazioni certe, alla cui base vive uno scetticismo ragionato e dimostrato con una grande forza psichica in ogni sua pagina.
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Sevilla Fernández, José Manuel. "Francesco de Sanctis (1817-1883). 'La nueva Ciencia'. Páginas selectas traducidas de la 'Historia de la Literatura Italiana' (1870). Selecc., Trad. y Nota de J.M. Sevilla." Cuadernos sobre Vico, no. 34 (2020): 133–61. http://dx.doi.org/10.12795/vico.2020.i34.06.

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Abstract:
Traducción al castellano del cap. XIX del vol. II de la Storia della letteratura italiana (Nápoles, Morano, 1870) titulado «La nueva Ciencia», del historiador y pensador Francesco De Sanctis (1817-1883), que están dedicadas expresamente a Giambattista Vico. Traducción con una «Nota» de José M. Sevilla. PalabRas ClaVe: G. Vico, F. De sanctis, J.m. sevilla Fenández, Storia della letteratura italiana (1870), historiografía, arte, filosofía, hegelianismo
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Ponzanesi, Sandra. "Nuove tendenze nella critica della letteratura italiana della migrazione." Incontri. Rivista europea di studi italiani 26, no. 1 (March 3, 2011): 93. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.825.

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Buonanno, Fiorangelo. "La percezione della città nella letteratura italiana della migrazione." Études romanes de Brno, no. 2 (2016): 17–30. http://dx.doi.org/10.5817/erb2016-2-2.

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Mengozzi, Chiara. "La letteratura italiana all’epoca della crisi climatica." Narrativa, no. 41 (December 1, 2019): 23–39. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.346.

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Fontanella, Luigi. "Sulla diaspora della letteratura e cultura italiana." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 49, no. 3 (August 12, 2015): 868–74. http://dx.doi.org/10.1177/0014585815593056.

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Ceserani, Remo. "La Storia della letteratura italiana come romanzo." Quaderns d’Italià 16 (November 2, 2011): 11. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.292.

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Cerkvenik, Mojca. "LETTERATURA E CINEMA: L’UTILIZZO DEL FILM NELLA DIDATTICA DELLA LETTERATURA ITALIANA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 355–73. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.20.

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Abstract:
Il cinema rappresenta una delle forme narrative più coinvolgenti, soprattutto per lo studente formatosi in costante contatto con una cultura prevalentemente visiva. Sfruttare l’esperienza e le capacità dello studente relative alla fruizione di messaggi audiovisivi per fare leva sulla motivazione è un passaggio decisivo nella predisposizione e nell’applicazione di percorsi didattici nell’ambito dell’educazione letteraria. Il presente articolo si propone pertanto di illustrare la rilevanza, i motivi e l’utilità dell’utilizzo del cinema nell’insegnamento della letteratura, proponendo percorsi e metodi alternativi rispetto alla didattica tradizionale, che prevedono l’accostamento di testi letterari e filmici afferenti al panorama culturale italiano ed esplorano le rappresentazioni e gli immaginari che ne scaturiscono, incoraggiando l’avvicinamento a testi e mezzi espressivi in forme diverse, sia come oggetto di studio sia come opere di piacevole lettura e visione.Le proposte didattiche formulate sono incentrate sulla scoperta congiunta dei tratti formali ed estetici di opere letterarie e cinematografiche con l’intento di individuare ed evidenziare elementi comuni, variazioni e scambi. A una visione passiva del testo filmico si sostituisce una fruizione attiva ed è in questa prospettiva che si delinea la finalità primaria dello studio di testi letterari e cinematografici: accrescere la consapevolezza critica e la capacità di decodificazione linguistica nonché il livello del gusto estetico, affinché lo studente, lettore ma anche spettatore, sia capace di scelte libere e autonome nell’universo dei messaggi audiovisivi in cui si trova immerso nella società contemporanea.
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Verdone, Alessio. "Recensione di Roberta Iadevaia, Per una storia della letteratura elettronica italiana (Mimesis, 2021)." ENTHYMEMA, no. 29 (July 15, 2022): 149–53. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/17378.

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Reis, Rafael Vidal dos. "A interculturalidade entre a literatura italiana do Duecento e a literatura árabe-siciliana do Emirado da Sicília." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 19. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62147.

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Abstract:
RESUMO: Neste artigo, busca-se apresentar e confirmar as seis marcas da literatura e da cultura árabe, do período do Emirado da Sicília para o nascimento da literatura italiana no Duecento, período que remete a Scuola Siciliana. Os objetivos são comprovar a inserção das seis marcas utilizadas por Ibn Hamdis, mas que a partir do processo de interculturalidade e transferência cultural, e a adoção dos seus conceitos foi possível comprovar as contribuições/heranças árabes para o nascimento da Literatura Italiana, além de refutar a hipótese de que a poesia lírica amorosa ter sido originada da Literatura Provençal, assim como, colocar a Literatura Árabe Clássica no mesmo pé de igualdade das Literaturas Clássicas: Grega e Latina para a fundação da Literatura Italiana no mapa literário.Palavras-Chave: Poesia Lírica. Poesia Sarcástica. Scuola Siciliana. Duecento. Interculturalidade. ABSTRACT: In questo articolo cerca di presentare e confermare le sei marche della Letteratura e Cultura Araba nel periodo dell’Emirato di Sicilia per il nascimento della Letteratura Italiana nel Duecento, periodo che fa riferimento alla Scuola Siciliana. Gli obbiettivi sono verificare le inserzioni delle sei marche usati per Ibn Hamdis, ma che attraverso del processo d’interculturalità e di trasferimento culturale ed adozione dei suoi concetti fu possibile dimostrare i contributi arabi per il nascimento della Letteratura Italiana, oltre di rifiutare l’ipotesi di che la poesia lirica amorosa fu originata della Letteratura Provenzale, così come a mettere la Letteratura Classica Araba nella stessa egualità delle Letterature Classiche: Greca e Latina per la fondazione della Letteratura Italiana nel cammino letterario.Parole-Chiave: Poesia Lirica. Poesia Sarcastica. Scuola Siciliana. Duecento. Interculturalità. ABSTRACT: In this article, we will intend to present and confirm the six signatures of Arab literature and culture, from the Sicily emirate to the birth of the Italian Literature during the Duecento, the age of Scuola Siciliana. Our main goal is to prove the insertion of the six signatures used by Ibn Hamdis. Through the process of interculturality and cultural transfer as well as the adoption of his concepts, it was possible to inform the Arab contributions and heritages tot the birth of Italian literature; on the other side, we want to refute the hypothesis that the lyric poetry had its origin in the Provençal poetry. Furthermore, we intend to match the Classical Arab literature with Greek and Latin literatures regarding of the foundation of Italian literature in the studies of literature.Keywords: Lyric poetry. Satirical poetry. Scuola Siciliana. Duecento. interculturality.
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Polga, Giacomo. "Tracce di portuliano nella letteratura italiana della migrazione." Italian Canadiana 33 (April 28, 2022): 261–76. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v33i.38526.

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Alessi, Serena. "Le protagoniste della letteratura italiana postcoloniale: quali eroine?" Italianist 39, no. 3 (September 2, 2019): 364–80. http://dx.doi.org/10.1080/02614340.2019.1681651.

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Pallotta, Augustus. "Review: Aspetti E Figure Della Letteratura Italiana Dell'Ottocento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 24, no. 1 (March 1990): 135–36. http://dx.doi.org/10.1177/001458589002400120.

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Jossa, Stefano. "Intervista con Gabriele Pedullà sull’Atlante della letteratura italiana." Italian Studies 69, no. 2 (June 22, 2014): 301–10. http://dx.doi.org/10.1179/0075163414z.00000000073.

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Skubic, Mitja. "Grande grammatica italiana di consultazione. A cura di Lorenzo Renzi, Vol. I. La frase. I sintagmi nominali e preposizionali. /11 Mulino/ Bologna 1988, pp. 762." Linguistica 30, no. 1 (December 1, 1990): 245–53. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.245-253.

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Abstract:
Siamo in presenza del primo volume di una davvero grande grammatica della lingua italiana contemporanea. In questo primo volume troviamo trattati, oltre alia frase semplice, il nome e il pronome, mentre si annuncia, peril secondo e il terzo vo­ lume, Ia trattazione del verbo, della subordinazione, dei tipi di frase e della forma­ zione delle parole. Al primo volume è premessal presentazione a penna del curatore e promotore spirituale dell'opera, Lorenzo Renzi, noto e riconosciuto cultore di studi italianistici ed anche romanistici; basti ricordare, tra le tante opere, Ia sua Introduzione alia filologia romanza e, del 1985, Ia Nuova introduzione alia filologia romanza.
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Caon, Fabio. "Motivazione allo studio della letteratura e canzoni." SPONDE 1, no. 1 (July 27, 2022): 103–18. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3894.

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Abstract:
Come attestano diversi autori sia di letteratura e di didattica della letteratura, sia di glottodidattica, nella scuola italiana, la letteratura e la sua didattica attraversano da decenni una crisi. Tale crisi è dovuta a fattori legati al progressivo distacco, da parte dei giovani, dalla pagina scritta come forma principale di trasmissione dei saperi e a metodologie di insegnamento letterario che sembrano non motivare gli studenti allo studio. Come poter intervenire per uscire da questa crisi? Le risposte sono molteplici e in questo contributo si approfondisce il rapporto tra canzone e letteratura. Nello specifico, di come la canzone possa motivare gli studenti allo studio della letteratura creando un ponte tra le forme di fruizione estetica preferite dai ragazzi e il testo letterario. Dopo aver illustrato il valore strategico della motivazione intrinseca e del perché la canzone può rappresentare un "ponte", si propongono diverse modalità in cui canzone e testo letterario possano integrarsi e aiutare gli studenti ad avvicinarsi allo studio della letteratura nella scuola secondaria di secondo grado.
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Bandelli, David. "Vita sul fronte : convergenze e divergenze letterarie di due diari di guerra : Carlo Salsa e Andrej Čebokli." Acta Neophilologica 37, no. 1-2 (December 1, 2004): 123–39. http://dx.doi.org/10.4312/an.37.1-2.123-139.

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Abstract:
Il presente contributo tratta due testi della letteratura italiana e slovena, nati durante la prima guerra mondiale, entrambi direttamente provenienti daile linee del fronte, ma da parti belliche opposte. Paragona le loro convergenze e divergenze e cerca di mostrare la loro comune provenienza dal Zeitgeist europeo del tempo. Cerca inoltre di dimostrare come entrambi i lavori, pur di diversa forma, possano entrambi far parte della cosiddetta letteratura memoaristica o diaristica.
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Pozo Sánchez, Begoña. "La transculturalità della Compagnia delle Poete: un fenomeno innovativo nell’ambito della letteratura italiana della migrazione mondiale." Revista de Italianística, no. 27 (June 6, 2014): 70. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i27p70-80.

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Abstract:
A Compagnia delle poete, companhia internacional de escritoras formada exclusivamente por mulheres que não nasceram na Itália, mas que escrevem também em italiano, é muito inovadora no âmbito da literatura italiana e, ousamos afirmar, não somente da italiana. Em entrevista a Francesco Armato, Mia Lecomte, uma das fundadoras da Compagnia, assinala também que se trata de uma proposta única, já que, até o momento, não se tem notícia de contribuições parecidas em outras tradições culturais. Especifica também que termos como “escritura”, “fronteira”, “gênero”, “corpo” e “migração” convergem nos diversos projetos transculturais e transartísticos articulados pela escrita que caracteriza essa companhia internacional de poetas italiófilas. Os quatro espetáculos montados em conjunto pelas 21 poetas, de 2010 a 2013 — Acromazie, Madrigne, Le altre e Novunque — são o símbolo dessa precisa e inovadora escolha literária e cultural
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Barański, Zygmunt G. "La diffusione della letteratura italiana contemporanea in Gran Bretagna." Italianist 13, no. 1 (June 1993): 255–65. http://dx.doi.org/10.1179/ita.1993.13.1.255.

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Rusconi, Fabrizio. "GIACOMO LEOPARDI E FRANCESCO DE SANCTIS SOBRE O PAPEL DO VOCABOLARIO DELLA CRUSCA NO LIMIAR DA RENASCENÇA." Estudos Linguísticos e Literários, no. 70 (December 11, 2021): 584–97. http://dx.doi.org/10.9771/ell.i70.43477.

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Abstract:
O intuito desse artigo é aprofundar o pensamento de Giacomo Leopardi e Francesco de Sanctis, dois autores fundamentais do romantismo italiano. Ambos, no decorrer de sua atividade crítica e intelectual abordaram, em diferentes momentos, do ponto de vista histórico, a questão da língua italiana e da sua origem e formação, refletindo acerca da influência que o Vocabolario della Crusca e seus acadêmicos tiveram sobre a língua e sobre a literatura italiana. Leopardi dedica numerosos comentários do seu Zibaldone di pensieri (1817-1832) à questão da língua e ao Vocabolario della Crusca; De Sanctis, igualmente, considera a temática da Crusca e das suas políticas linguísticas na Storia della letteratura italiana (1870-71).
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Kilibarda, Vesna. "TRADUZIONE MONTENEGRINA DELL’ODE PIEMONTE DI CARDUCCI CRNOGORSKI PREVOD KARDUČIJEVE ODE PIJEMONTU." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 35–49. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.2.

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Abstract:
Il presente contributo prende in esame le circostanze in cui nel 1896 fu pubblicata in Montenegro una traduzione dell'ode Piemonte di Carducci, che fino ad oggi è rimasta l'unica versione di questa poesia dal famoso poeta italiano presso gli Slavi del Sud. Inoltre, si tratta dell'unica traduzione dalla lingua italiana del professor Živko Dragović, uno dei pochi traduttori di letteratura italiana in Montenegro fino alla fine dell’Ottocento che non si era formato intellettualmente nelle Bocche di Cattaro o in Dalmazia, dove lingua, letteratura e cultura italiana erano presenti da secoli. La pubblicazione della traduzione dell'ode di Carducci che celebra la dinastia Savoia e la regione piemontese, da cui è stata avviata la lotta per l'unificazione dell'Italia, è legata all'annuncio del matrimonio della principessa montenegrina Jelena Petrovic Njegoš con l’erede al trono italiano Vittorio Emanuele di Savoia, ma anche all'idea del piemontismo montenegrino, che all’epoca era caldeggiata dall’ideologia dinastica e dall’opera poetica del principe montenegrino Nikola I. Nell’articolo approfondiamo anche altri rari contributi su Carducci pubblicati nei periodici montenegrini fino all'inizio della prima guerra mondiale.
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Banella, Laura. "Dante, la nascita dell’Italia e della letteratura italiana: il racconto delle origini nelle storie della letteratura risorgimentali." Giornale storico della letteratura italiana 194, no. 647 (July 2017): 321–59. http://dx.doi.org/10.1484/j.gsli.5.129685.

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Sipione (book editor), Marialuigia, Matteo Vercesi (book editor), and Federica Conselvan (review author). "Filologia ed Ermeneutica. Studi di letteratura italiana offerti dagli allievi a Pietro Gibellini." Quaderni d'italianistica 37, no. 2 (January 27, 2018): 272–75. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29256.

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Sciumè, Alberto. "Gabriele D´Annunzio legislatore?" LawArt 296, no. 306 (January 30, 2020): 295–306. http://dx.doi.org/10.17473/lawart-2020-1-11.

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Abstract:
LawArt sollecita ad Alberto Sciumè alcune riflessioni su Gabriele D’Annunzio (1863-1938) come ‘legislatore’. Il profilo del grande poeta, romanziere e drammaturgo italiano è proiettato entro l’esperienza della Reggenza italiana e della Carta del Carnaro, carta costituzionale che declina in modo originale il rapporto tra politica e diritto. D’Annunzio, coautore con Alceste de Ambris della Carta, si cala a tutto tondo nell’innovativo progetto. Contribuisce a farne un modello per la creazione di una rete di relazioni tra gli esponenti della cultura italiana determinati a promuovere una rigenerazione delle istituzioni politiche italiane. Una rigenerazione che prende le forme del diritto, muovendo dalla politica e attingendo alla letteratura e alla poesia.
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Iacobucci, Gabriella. "Il lungo viaggio di Ricci: vicende di una traduzione." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 183–89. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37226.

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Abstract:
Dopo trent'anni circa dall'uscita della versione italiana di Lives of the Saints, il primo romanzo dello scrittore canadese Nino Ricci, questo articolo intende fare un bilancio di quello che ha significato per l’Autrice tradurre la trilogia di uno scrittore di origine molisana diventato poi uno degli autori più importanti della letteratura italocanadese. In esso si ripercorrono i momenti salienti di questa sua avventura letteraria e umana, spiegando quello che ha compreso, nel frattempo, a proposito della traduzione e del “ritorno”. Lo studio sottolinea inoltre, citando alcuni passi della versione italiana, con quanta originalità di invenzione poetica Ricci sia riuscito a raccontare i sentimenti racchiusi nella voce Nostos.
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Mineo, Nicolò. "Letteratura italiana del Ventennio tra le due guerre e Fontamara." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 24, 2020): 391–427. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910922.

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Abstract:
Il romanzo di Silone del 1933, Fontamara, va letto, per la tematica, in stretto riferimento al Ventennio, gli anni Venti e Trenta del Novecento, età del regime fascista in Italia. Un tempo che vede, sul piano della produttività culturale e letteraria, la compresenza variamente attiva delle generazioni che latamente e con varia approssimazione si possono riferire al 1860–1880, 1880–1900, 1900–1910. Il romanzo è lo smascheramento della politica oppressiva esercitata dal regime fascista nei confronti dei contadini poveri attraverso i proprietari sfruttatori.
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Giallongo, Angela. "Tipologie di bambini maschi mostri nell’immaginario medievale." El Futuro del Pasado 4 (May 30, 2013): 103–15. http://dx.doi.org/10.14201/fdp.24748.

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Abstract:
Il contributo rileva l’importanza educativa dei bambini mostruosi in alcuni esempi significativi della letteratura medievale francese ed italiana. L’individuazione di quattro bambini maschi problematici è interpretata alla luce delle relazioni emotive con gli adulti.
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Cohen, Alex. "Prefazione all'edizione italiana." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 15–16. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000460.

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Abstract:
A quanto mi risulta questo breve rapporto rappresenta il primo tentativo di offrire una panoramica internazionale sulla salute mentale delle popolazioni indigene. Dico questo non per rivendicare un merito personale – l'argomento mi è stato suggerito dal dr. Benedetto Saraceno divenuto in seguito Medical Officer del progetto Nations for Mental Health dell'Organizzazione Mondiale della Sanità – ma per sottolineare la vastità degli aspetti relativi a questo tema universale che sono stati per troppo tempo trascurati. Mentre esiste un'ampia letteratura sulla salute mentale delle popolazioni indigene a livello locale, nazionale ed internazionale c'è scarsa discussione e comparazione tra le principali aree geografiche. Ad esempio, i problemi con cui si confrontano le popolazioni indigene della Russia settentrionale sono generalmente considerati in modo del tutto separato dalle esperienze di altre popolazioni artiche: la storia della conquista e della colonizzazione sopportata dai popoli indigeni del Nord America è raramente posta a confronto con quella delle popolazioni indigene del Sud America.Questo è assai bizzarro dal momento che le popolazioni indigene in tutto il mondo hanno dovuto fronteggiare simili esperienze traumatiche (ad es. genocidio, dislocazione, repressione della cultura e del linguaggio) con gli stessi risultati (ad es. elevati tassi di suicidio, abuso di sostanze e depressione). Tali dimenticanze sono altresì deplorevoli dal momento che le ricerche transculturali e transnazionali intorno a questi fenomeni hanno prodotto risultati che io ritengo condivisibili e conoscenze che possono essere utilizzate nello sviluppo di interventi culturalmente appropriati nei programmi di salute mentale.
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Tekavčić, Pavao. "«Quademi di filologia e lingue romanze», Ricerche svolte nell'Universita di Macerata 1985-1992." Linguistica 34, no. 2 (December 1, 1994): 131–33. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.34.2.131-133.

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Abstract:
Nel 1979 ai già numerosi periodici di filologia e linguistica romanza in Italia si è aggiunta la rivista citata nel titolo della. presente breve recensione. Fondato da Enzo Giudici (ricordato nelle Premesse al volume del 1986, pp. 5-9), il periodico è uscito dal 1979 al 1984 in sei volumi, ai quali è seguito l'unico volume della Nuova serie (1985); in seguito sono stati pubblicati sette volumi della Iiia serie (1986-1992). La direzione della rivista è affidata alla studiosa italiana Giulia Mastrangelo Latini, dell'Ateneo di Macerata. Fino al numero 3 della ma serie i volumi contengono i sommari dei numeri precedenti.
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Alfano, Giancarlo. "Johnny (non) deve morire. Su filologia e critica del "Partigiano Johnny"." AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di epica 2, no. II (December 30, 2021): 247–63. http://dx.doi.org/10.54103/2724-3346/17270.

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Abstract:
L’intervento ripercorre le vicende redazionali ed editoriali del Partigiano Johnny di Beppe Fenoglio per mostrare il rapporto tra costruzione narrativa ed esito destinale del protagonista e le ragioni che spiegano il contrasto tra chi ha interpretato questo capolavoro della letteratura del Novecento in chiave epico-tragica e chi ne ha invece proposta una interpretazione secondo i moduli formali del romanzo di formazione.
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Firta, Aurora, Anamaria Gebaila, and Corina Anton. "Attori della mediazione culturale tra l'Italia e la Romania comunista: il caso Alexandru Balaci." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 103–22. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002006.

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Abstract:
Le relazioni culturali italo-romene dei decenni compresi tra il 1950 e il 1989 trovarono nell'accademico Alexandru Balaci (1916-2002), docente di letteratura italiana presso l'Università di Bucarest, membro dell'Accademia Romena, autore di un'ampia produzione scritta mirata a diffondere la letteratura e la lingua italiana (premesse, studi monografici, antologie, traduzioni, dizionari), uno dei promotori più assidui e più visibili. Pertanto, la presente ricerca ha lo scopo di interpretare la produzione scritta di Balaci e la sua attività diplomatica a Roma attraverso la lente dei suoi legami privilegiati con l'Italia, grazie ai quali riuscì a conservare il prestigio degli studi di italianistica sotto il regime comunista romeno, ma anche a compiere un'importante opera di divulgazione sia della cultura italiana in Romania, sia di quella romena in Italia. Si delinea così il ritratto di un mediatore che seppe trovare un equilibrio tra l'entusiasmo dell'uomo di cultura e gli inerenti compromessi che l'appartenenza al PCR presupponeva.
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Tabet, Xavier. "Atlante della letteratura italiana, Sergio Luzzato et Gabriele Pedullà (dir.)." Transalpina, no. 17 (October 2, 2014): 239–42. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.1573.

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Akieudji, Colbert. "La frontiera nella letteratura italiana della migrazione di origine africana." Narrativa, no. 38 (December 1, 2016): 227–36. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.925.

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Morra, Eloisa. "Scoperchiare un baule di racconti: Sull’Atlante della letteratura italiana Einaudi." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 47, no. 3 (October 4, 2013): 674–80. http://dx.doi.org/10.1177/0014585813503942.

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Redazione, Comitato, Roberto Antonelli, Remo Ceserani, Vittorio Coletti, Costanzo Di Girolamo, Giulio Ferroni, Romano Luperini, Vittorio Spinazzola, and Michael Caesar. "Riflessioni sul canone della letteratura italiana nella prospettiva dell’insegnamento all’estero." Quaderns d’Italià 4 (November 3, 1999): 11. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.174.

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Ferro, Massimo. "Gli ultimi narratori di giustizia: un’esperienza italiana di letteratura dal diritto." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (February 24, 2019): 544–61. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831668.

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Abstract:
La scrittura narrativa dei giuristi è spesso incentrata sulle stesse esperienze professionalmente praticate, al punto che le scelte autorali, per quanto arbitrarie e creative, tendono ad omologare una comune difficoltà di allontanamento da quegli ambienti. Tuttavia, molte opere e racconti, pur facendo iniziare le loro storie d’invenzione dove finiscono i mestieri, si propongono di sfidare il diritto, cercandone talora un’affermazione postuma, più autentica di quella raggiunta dalla verità giudiziaria. Ed è la grande tradizione dei romanzi civili o comunque dei romanzi di genere, che cioè traggono dalle dinamiche della giustizia, specie investigativa e poi processuale, il substrato di tutte le relazioni, facendo diventare personaggi i soggetti e le parti dell’attività giudiziaria. Per altri autori, invece, proprio il limite della ricostruzione giudiziaria opera da ostacolo ad una ennesima rincorsa verso la verità storica: in tale secondo genere di letteratura, in Italia più recente e praticato da scrittori di provenienza per lo più non penalistica, sarebbe vano espiare la continua colpa dell’approssimazione al reale cui le forme giuridiche la costringono. Il patto con il lettore allora si rovescia: non più il “riordino giusto” della vita, la proiezione dell’ideale nella legge, il destino collettivo raddrizzato, ma la organizzazione dell’oblio. Contro il mondo reale, il romanzo si fa più fantastico, le storie più tarate sulle esistenze dei singoli. Quando l’invenzione mescola ogni fattore costitutivo del diritto, la riscrittura della realtà è completa e però sottotraccia riemerge il riavvicinamento molto abile alla verosimiglianza. Che è forse l’orizzonte più prezioso della maturità del giurista.
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Tekavčić, Pavao. "Francesco Bruni (a cura di), L'italiano nelle regioni. Lingua nazionale e identità regionali; La Nostra Lingua, Biblioteca storica di linguistica italiana, UTET, Torino 1992; XXXIII + 1038 pp." Linguistica 34, no. 2 (December 1, 1994): 134–38. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.34.2.134-138.

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Abstract:
Gli italianisti di tutto il mondo sanno quanto ricca sia in Italia la tradizione della filologia, della critica e della perenne Questione della lingua. Recentemente questi domini scientifici si sono arricchiti di un' opera davvero monumentale come materia, impostazione, trattazione e mole: il volume di formato enciclopedico che qui recensiamo. È un'ennesima storia della lingua italiana, impostata tuttavia da un angolo visuale diverso, quello cioè della diffusione progressiva dell'italiano dalle origini ai giorni nostri nelle regioni dello stato italiano e in certe altre aree (Dalmazia e stria, Canton Ticino, Valle d'Aosta, Malta, Corsica). Si esaminano le caratteristiche dell'italianizzazione delle singole aree: da qui il sottotitolo.
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Tekavčić, Pavao. "Italiano e dialetti nel tempo, Saggi di grammatica per Giulio C. Lepschy, a cura di Paola Beninca', Guglielmo Cinque, Tullio De Mauro, Nigel Vincent; Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Scienze del Linguaggio; Bulzoni Editore, Roma, 1996, XI." Linguistica 36, no. 1 (December 1, 1996): 118–21. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.36.1.118-121.

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Abstract:
La presente Miscellanea, dedicata al grande linguista italiano da tempo resi­ dente e docente in Gran Bretagna, autore di volumi fondamentali (La linguistica strut­ turale 1966, La lingua italiana 1981 (originale inglese 1977), La linguistica del Nove­ cento 1992) e di numerosi saggi, riflette l'ampiezza dei suoi interessi scientifici e, con le parole dell'autrice della Presentazione (V-IX, bibliografia scelta X-XI), Anna Mor­ purgo Davies, racchiude «una serie di lavori di linguistica italiana scritti da punti di vista teorici diversi, senza dogmatismo» (V): grammatica generativa e descrittiva, dialettologia, linguistica storica, filologia ecc. Gli autori dei contributi sono linguisti italiani e stranieri, e gli idiomi studiati sono l'italiano (standard, regionale) e tutti i dialetti della Penisola.
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