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Journal articles on the topic 'Fissatore'

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1

Hertel, R., and R. P. Jakob. "Riassunto: Il piccolo fissatore esterno AO — Uno strumento versatile." Injury 25 (January 1994): SD98—SD99. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90163-9.

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2

Schuind, F. "Tecnica di posizionamento di un fissatore esterno monoassiale agli arti." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica 9, no. 1 (2013): 1–8. http://dx.doi.org/10.1016/s2211-0801(13)70353-4.

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3

Ricci, A. "Le fratture della pelvi portate a guarigione con fissatore esterno." LO SCALPELLO-OTODI Educational 31, no. 1 (April 2017): 36–39. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-017-0196-x.

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4

Martino, G., D. Santoro, E. Petruccelli, and D. Aloj. "Le fratture del pilone tibiale trattate con fissatore esterno circolare." Aggiornamenti CIO 18, no. 2 (December 2012): 99–104. http://dx.doi.org/10.1007/s10351-012-0016-y.

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5

Gautier, E., and P. Stutz. "Riassunto: Il piccolo fissatore esterno associato al sistema tubolare standard." Injury 25 (January 1994): SD99. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90164-7.

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6

Büchler, U. "Riassunto: Il piccolo fissatore esterno AO nella chirurgia della mano." Injury 25 (January 1994): SD100. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90167-1.

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7

Verdoni, F., and L. Pedretti. "Il trattamento delle deviazioni assiali degli arti inferiori con fissatore esterno." Archivio di Ortopedia e Reumatologia 123, no. 1 (April 2012): 23–24. http://dx.doi.org/10.1007/s10261-012-0011-4.

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8

Jakob, R. P. "Riassunto: Sviluppo del piccolo fissatore esterno AO fino al modello attuale." Injury 25 (January 1994): SD98. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90162-0.

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9

Ballmer, F. T., and R. Hertel. "Riassunto: Altre applicazioni del piccolo fissatore esterno AO per l'arto superiore." Injury 25 (January 1994): SD100. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90168-x.

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10

Ballmer, F. T., R. Hertel, R. P. Jakob, and P. M. Ballmer. "Riassunto: Altre applicazioni del piccolo fissatore esterno AO per l'arto inferiore." Injury 25 (January 1994): SD100. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90169-8.

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11

Slongo, Th, and R. P. Jakob. "Riassunto: Il piccolo fissatore esterno AO nell'ortopedia e nella traumatologia pediatriche." Injury 25 (January 1994): SD100—SD101. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90170-1.

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12

Varsalona, Roberto, and Salvatore Caruso. "Il trattamento con fissatore esterno delle fratture 1/3 distale di femore." LO SCALPELLO-OTODI Educational 29, no. 2 (April 16, 2015): 81–85. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-015-0109-9.

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13

Mori, Claudio, Arcangelo Morizio, Antonio Panella, Andrea Piazzolla, and Biagio Moretti. "Il trattamento definitivo delle fratture del terzo prossimale dell’omero con fissatore esterno." LO SCALPELLO-OTODI Educational 31, no. 1 (March 28, 2017): 4–9. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-017-0195-y.

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14

Steffen, Th, Th Eugster, and R. P. Jakob. "Riassunto: Fratture del radio distale, trattate con il fissatore esterno AO, controllate a dodici anni." Injury 25 (January 1994): SD99—SD100. http://dx.doi.org/10.1016/0020-1383(95)90166-3.

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Daghino, W., R. Matteotti, D. Pinzi, A. Martinasso, G. Massazza, and B. Battiston. "La configurazione “tripolare” del fissatore esterno temporaneo nel trattamento in due stadi delle fratture di pilone tibiale." Aggiornamenti CIO 17, no. 2 (December 2011): 37–41. http://dx.doi.org/10.1007/s10351-011-0008-3.

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Gambardella, A., G. Trinchillo, F. Di Salle, F. Maiuri, and R. Elefante. "Il midollo «fissato»." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 69–77. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200107.

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Abstract:
Gli autori presentano 5 casi di TCS in pazienti adulti studiati con esame radiografico diretto, mielografia, mielo-TC e, in un caso, con Risonanza Magnetica. Una revisione della letteratura rivela circa 50 casi di pazienti adulti affetti da tale patologia. Dopo una descrizione della semeiologia radiologica di tale sindrome, gli autori effettuano una comparazione tra la versione adulta e quella giovanile prendendo come parametri il dolore, le deformity dei piedi, le deformity spinali, i deficit motori, la sintomatologia urologica, le ulcerazioni trofiche, le stigmate cutanee del disrafismo ed i fattori aggravanti. Infine riportano le teorie più accreditate sull'insorgere tardivo della sintomatologia.
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Donati, P. Tortori, A. Cama, M. L. Rosa, L. Andreussi, C. Capellini, and P. Toma. "Sindrome del midollo fissato o «Tethered cord»." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 227–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200305.

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Abstract:
Il «Tethered Cord» è una malformazione congenita polimorfa the insorge a partire dalla 6° settimana di vita embrionale. II quadro anatomo-radiologico è caratterizzato da un cono midollare ancorato in posizione anomala, per lo più estremamente bassa, da alcune forme di anomalie intradurali, e si inquadra frequentemente nell'ambito della sequenza malformativa di uno stato disrafico. Il miglioramento prodotto dalla TC e dalla mielo-TC nella neurodiagnostica dei disrafismi spinali è stato ulteriormente incrementato dall'avvento della risonanza magnetica. Anche se quest'ultima consente frequentemente un inquadramento completo, in alcuni casi l'integrazione con mielo-TC permette una valutazione più precisa dell'estensione e dei rapporti delle varie componenti la malformazione. Tuttavia alcuni aspetti della malformazione possono restare poco chiari, ancora insoluto appare il problema del riconoscimento del cono midollare dal filum terminale ispessito in alcune forme di «Tethered Cord». In questi casi tale difficoltà si riscontra anche in sede operatoria, pur utilizzando tecniche microchirurgiche. Proponiamo pertanto di definire l'unità anatomica Cono Midollare - Filum Terminale ispessito morfologicamente indistinti: «Struttura neurofibrosa».
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Pinto, Vito. "La legge e i condizionamenti dell'autonomia collettiva. Considerazioni critiche a partire da una sentenza della Cassazione sul contratto di lavoro intermittente." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 167 (October 2020): 627–38. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-167008.

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Abstract:
Il saggio, muovendo da una sentenza della Corte di Cassazione, affronta il tema della legittimi-tà delle clausole collettive che vincolano l'autonomia negoziale del datore di lavoro nell'utilizzo del lavoro intermittente laddove ammesso dal legislatore o da decreti ministeriali; e, più in ge-nerale, delle condizioni necessarie affinché la legge possa legittimamente impedire all'autonomia collettiva di intervenire sull'assetto degli interessi individuali dalla stessa fissato in via eteronoma.
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Coppetti, Barbara. "Strategie del progetto architettonico, urbano e ambientale nel margine ovest di Milano." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 64–65. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059010.

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Abstract:
La necessitŕ di fermare in questa raccolta di testi e progetti lo stato della ricerca in un particolare momento č indotta dalla consapevolezza della condizione di temporaneitŕ che caratterizza la ricerca scientifica: essa in ogni fase e ad ogni passaggio non puň che porsi l'obiettivo di superare se stessa. Un processo che si sviluppa nel tempo mediante la ricomposizione dei materiali, il loro continuo aggiornamento, correzione e attribuzione di senso, fissato con gli scritti che seguono come provvisoria tappa di un percorso complesso.
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Borghesi, Simone. "La politica europea per i cambiamenti climatici: aspetti critici." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 85–109. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002004.

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Abstract:
Questo lavoro esamina la politica energetica europea degli ultimi anni, evidenziandone le criticitŕ emerse nel sistema dei permessi negoziabili e nella transizione verso le rinnovabili. Nonostante le difficoltŕ incontrate nel recente passato a raggiungere gli obiettivi intermedi che si era proposta, l'Unione europea ha fissato obiettivi ancor piů ambiziosi per il futuro. Questa politica che innalza e pospone l'obiettivo da raggiungere puň creare, tuttavia, problemi di incoerenza temporale e credibilitŕ delle politiche annunciate che, uniti a talune criticitŕ del sistema dei permessi evidenziate nell'analisi, possono ostacolare la capacitŕ dell'Unione di raggiungere gli obiettivi energetici prefissati.
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Lenti, Ennio. "L'ordinamento della professione di avvocato (Osservazioni al testo del disegno di legge in esame al senato)." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (March 2010): 60–73. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-001006.

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Abstract:
L'inizio della discussione in Senato sul disegno di legge contenente la «Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense» č fissato nel prossimo marzo. Il testo elaborato dal Comitato ristretto e, poi, dalla Commissione giustizia presenta luci e ombre e vede le organizzazioni dell'avvocatura su posizioni divise e incerte. Un confronto tra i giuristi č, peraltro, necessario - a partire dalle singole norme - se si vuole evitare che il numero degli avvocati aumenti in modo esponenziale e che la professione (intesa sia come categoria che come servizio da rendere al cittadino) precipiti in una crisi irreversibile o comunque dalla quale sarebbe assai difficile risollevarsi.
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Malagrinò, Ilaria. "Intimità e social media. Una riflessione a partire dal pensiero di Michel Henry." Medicina e Morale 69, no. 1 (April 20, 2020): 71–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.608.

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Abstract:
L’avvento delle nuove tecnologie mediatiche ha facilitato il diffondersi della cultura emotiva. Sotto gli imperativi dello sharing e del disclosure agli utenti viene chiesto di identificare e razionalizzare il loro intimo. Le emozioni vengono dette e categorizzate, fissate nello spazio virtuale, esternate e oggettivate attraverso mezzi visivi di rappresentazione e linguaggio, diventando così narrazioni fruibili dal grande pubblico dei followers. Le interazioni on line, proprio perché mediate dallo schermo, hanno liberato gli individui dalla paura del faccia a faccia e del giudizio sociale, favorendo sicuramente una maggiore condivisione. Tuttavia, l’anonimia dei mezzi espressivi fa sì che le intimità digitali siano, come direbbe Illouz, “fredde”, con il risultato apparentemente contraddittorio dell’aumento di ciò che Kristeva definisce come “nuove malattie dell’anima”, in cui gli individui sperimentano ciò che il soggetto depresso prova nel suo isolamento, ovvero il sentirsi separato dalle altre persone e dalla comunicazione. Scopo del presente contributo è, pertanto, analizzare le modalità di manifestazione dell’intimità, utilizzando le riflessioni tracciate in merito da Michel Henry, al fine di comprendere cosa è andato perso nella contemporaneità.
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Minnaja, Carlo. "Etimologia in una lingua pianificata." Language Problems and Language Planning 26, no. 1 (May 3, 2002): 69–75. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.26.1.06min.

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Abstract:
Il vocabolario Etimologia vortaro de Esperanto di Ebbe Vilborg, di cui è appena uscito il quinto ed ultimo volume, tratta con grande ampiezza l’etimologia delle parole esperanto “ufficiali”, cioè figuranti nel Fundamento e nelle otto aggiunte fissate dall’Accademia di Esperanto, istituzione che controlla l’evoluzione della lingua. La limitatezza delle radici scelte (poche migliaia rispetto alle 15.000 che compaiono nel più grande dizionario esperanto, il Plena ilustrita vortaro) non infirma affatto la validità dell’opera, che supera ampiamente ogni opera precedente dello stesso tipo; in particolare viene data non solo l’etimologia della parola esperanto in quanto scelta da Zamenhof da una data lingua, ma anche l’etimologia delle parole in lingue etniche da cui Zamenhof ha derivato i termini esperanto. Come esempio sono esaminate le radici anonc- e ŝajn-. Quasi ad ogni voce sono esposti i motivi, già noti o ricostruiti, che hanno indotto Zamenhof a fare quella scelta piuttosto che un’altra. Un paragone con il più voluminoso dizionario etimologico italiano, il Cortelazzo-Zolli, è in più punti favorevole al Vilborg.
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Grillo, Andrea. "ACTUOSA PARTICIPATIO: IL VERO FINE DELLA RIFORMA LITURGICA." Revista Pistis Praxis 4, no. 2 (October 6, 2012): 441. http://dx.doi.org/10.7213/pp.v4i2.8786.

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Abstract:
Il saggio indica alcune idee sbagliate presente nella coscienza ecclesiale in relazionead una delle questioni più delicate e appariscenti della riforma liturgica del VaticanoII. Senza affrontare loro, con l’aiuto del metodo storico è il metodo da teologica, riformaliturgica fissato dal Consiglio rimangono incompleti e persino controproducente.Infatti, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia - che è fonte e culmine della vitaecclesiale - non è qualcosa di accidentale o superfluo, ma essenziale, in quanto il “Leazioni liturgiche non sono azioni private ma celebrazioni della Chiesa Qual è il ‘sacramentodi unità’, cioè del popolo santo “e” appartengono all’intero corpo della Chiesa emanifesto e affetto “, anche se raggiungere” i singoli membri in modo diverso, come ladiversità degli ordini ministeri e la loro partecipazione effettiva ”(SC 26). Il tema dellapartecipazione attiva implica quindi una riformulazione di tutta la strada di sentire e diagire nella sfera religiosa, il Consiglio, salvataggio del Nuovo Testamento e paradigma patristico da un lato, e moderna cristiana autocoscienza del soggetto, l’altro assumecome prospettiva. Da qui la necessità di chiamare alla coscienza il complesso rapportotra popolazione attiva e la riforma liturgica, in modo che le sue prestazioni istituzionalie pastorali, non solo calcio, ma i progressi costanti.
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Grillo, Andrea. "ACTUOSA PARTICIPATIO: IL VERO FINE DELLA RIFORMA LITURGICA." Revista Pistis Praxis 4, no. 2 (October 6, 2012): 441. http://dx.doi.org/10.7213/revistapistispraxis.6108.

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Abstract:
Il saggio indica alcune idee sbagliate presente nella coscienza ecclesiale in relazionead una delle questioni più delicate e appariscenti della riforma liturgica del VaticanoII. Senza affrontare loro, con l’aiuto del metodo storico è il metodo da teologica, riformaliturgica fissato dal Consiglio rimangono incompleti e persino controproducente.Infatti, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia - che è fonte e culmine della vitaecclesiale - non è qualcosa di accidentale o superfluo, ma essenziale, in quanto il “Leazioni liturgiche non sono azioni private ma celebrazioni della Chiesa Qual è il ‘sacramentodi unità’, cioè del popolo santo “e” appartengono all’intero corpo della Chiesa emanifesto e affetto “, anche se raggiungere” i singoli membri in modo diverso, come ladiversità degli ordini ministeri e la loro partecipazione effettiva ”(SC 26). Il tema dellapartecipazione attiva implica quindi una riformulazione di tutta la strada di sentire e diagire nella sfera religiosa, il Consiglio, salvataggio del Nuovo Testamento e paradigma patristico da un lato, e moderna cristiana autocoscienza del soggetto, l’altro assumecome prospettiva. Da qui la necessità di chiamare alla coscienza il complesso rapportotra popolazione attiva e la riforma liturgica, in modo che le sue prestazioni istituzionalie pastorali, non solo calcio, ma i progressi costanti.
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De Masi, Franco. "Psicodinamica dell'attacco di panico. Un'utile integrazione tra psicoanalisi e neuroscienze." PSICOBIETTIVO, no. 3 (November 2011): 75–104. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003005.

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Abstract:
Questo lavoro vuole spiegare alla luce di considerazioni psicoanalitiche e neuroscientifiche lo schema ripetitivo dell'attacco di panico. Freud aveva considerato l'attacco di panico come una "nevrosi attuale", lontana da processi conflittuali. Alcune ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che le reazioni psicosomatiche, scatenate dalle situazioni di pericolo, dipendono al circuito primitivo della paura (che include l'amigdala), sono caratterizzate da risposte immediate ma non accurate e possono essere anche attivate da stimoli percepiti erroneamente come pericolosi. Il terrore traumatico č fissato nella memoria implicita e puň essere successivamente scatenato da uno stimolo condizionato legato alla situazione precedente di pericolo. Nell'attacco di panico, simile a un micro delirio costruito nella solitudine e nell'angoscia, l'evento traumatico creato nell'immaginazione acquisisce lo stesso potere dell'evento traumatico reale. Nel corso del tempo, tra corpo e psiche si stabilisce un corto circuito in cui il terrore rinforza le reazioni somatiche e le corrispondenti costruzioni psichiche. Le varie organizzazioni e i diversi livelli (biologico, neuro scientifico, associativo, traumatico) dell'attacco di panico determinano i diversi tipi di approccio terapeutico (farmacologico, cognitivo e psicoanalitico). Mentre il trattamento psicofarmacologico tende a ridurre la reazione neurovegetativa e il metodo cognitivo tenta di correggere i processi associativi e percettivi dei segnali di paura, la terapia psicoanalitica č allo stesso tempo un mezzo specifico per liberare i pazienti dagli attacchi di panico e un percorso indispensabile per la loro crescita emotiva.
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Colombo, Roberto. "La natura e lo statuto dell’embrione umano." Medicina e Morale 46, no. 4 (August 31, 1997): 761–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.874.

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Abstract:
L’articolo argomenta sulla appartenenza dell’embrione umano alla categoria degli esseri dotati di una vita umana personale. Infatti, la sua soggettività umana incontra delle difficoltà nel venire accettata. Diversi mettono in dubbio che sia possibile definire l’embrione - fin dal suo stadio unicellulare - come un essere umano a pieno titolo o persona. Il Magistero cattolico ha affrontato il problema con due argomenti: uno di carattere antropologico, basato sull’affermazione della sostanziale unità tra corpo e anima nell’essere umano e sulla evidenza biologica che dal momento della fecondazione dell’ovocita, inizia una nuova vita con una sua propria crescita. Il secondo argomento è probabilistico e si riscontra nella incontestabile osservazione di Giovanni Paolo II secondo la quale basterebbe la sola probabilità di trovarsi di fronte ad una persona per giustificare la più netta proibizione di ogni intervento volto a sopprimere l’embrione umano. Ma la natura umana dell’embrione, già dallo stadio zigotico, è testimoniata dalla genetica moderna, che ha mostrato come dal primo istante si trovi fissato il programma di ciò che sarà questo vivente. In conclusione, le evidenze della scienza non possono, da sole e in alcun modo, attribuire all’embrione umano lo statuto ontologico di essere umano a pieno titolo o persona, perché l’essere e la persona non appartengono al campo dei concetti biologici e non sono oggetti formali di indagine empirica. La genetica e la biologia dello sviluppo suggeriscono però con sempre maggiore documentazione che l’embrione non sia altro che un individuo della specie umana nella fase iniziale del suo ciclo vitale, che lo condurrà a divenire un adulto come noi.
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Jáuregui-Renaud, K., C. Aranda-Moreno, and A. Herrera-Rangel. "Utricular hypofunction in patients with type 2 diabetes mellitus." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 05 (October 2017): 430–35. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1243.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare la funzione utricolare e la funzione dei canali semicircolari laterali in pazienti con diabete mellito di tipo 2, con o senza cadute, afferenti all’assistenza sanitaria di base. Sono stati arruolati 101 pazienti con diabete mellito di tipo 2 (26 con storia di cadute, 75 senza), di età compresa tra 34 e 84 anni, e 51 volontari sani di età compresa tra 40 e 83 anni, i quali hanno negato vertigini, capogiri, instabilità, ipoacusia o disordini neurologici. Nessuno di loro era in cerca di cure per deficit sensoriali o dell’equilibrio. Dopo aver effettuato una valutazione clinica e dopo aver indagato i sintomi relativi alla sfera dell’equilibrio con l’ausilio di un questionario standardizzato, la funzione dei canali semicircolari laterali è stata studiata con il test sinusoidale alle velocità di 0,16 Hz e 1,28 Hz (il picco della velocità è stato fissato a 60°/s); la funzione otolitica, invece, è stata studiata con la verticale visiva soggettiva, determinata sia tramite test statico sia tramite test dinamico, durante centrifugazione unilaterale (300°/s a 3.5 cm); è stata eseguita inoltre la posturografia statica, su pedana soffice e dura, ad occhi aperti e chiusi. Confrontando i risultati ottenuti nei pazienti diabetici e in quelli sani, i pazienti diabetici hanno mostrato risposte inferiori alla centrifugazione unilaterale, ma risposte simili alla stimolazione dei canali semicircolari laterali, indipendentemente da età, neuropatie periferiche o storia di cadute (ANCoVA p < 0.05). I pazienti con storia di cadute, rispetto a quelli senza storia di cadute, erano per lo più donne e hanno raggiunto più facilmente un punteggio maggiore o pari a 4 al questionario sui sintomi relativi al senso dell’equilibrio; tuttavia i due gruppi hanno mostrato simili età, indice di massa corporea e neuropatia periferica. Nei pazienti con diabete di tipo 2, afferenti all’assistenza sanitaria di base e non in cerca di cure per deficit sensoriali o dell’equilibrio, la funzione utricolare potrebbe essere alterata, anche in assenza di disfunzione dei canali semicircolari laterali o di storia di cadute.
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Cazzavillan, Stefania, Emanuela Bonoldi, Chiara Segala, Mariella Rossi, Emanuele D’Amore, and Mario Rassu. "Applicazioni della PCR e PCR in situ nella diagnosi di infezioni batteriche e virali da biopsie fissate in formalina e incluse in paraffina." Microbiologia Medica 18, no. 1 (March 31, 2003). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2003.3060.

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Hanau, Carlo. "Strategie allocative per la persona nella economia sanitaria." Medicina e Morale 54, no. 1 (February 28, 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.406.

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Abstract:
L’autore affronta il tema della allocazione delle risorse sanitarie adottando una prospettiva etico-politica di tipo solidale. In particolare, viene messo in risalto come la sanità pubblica italiana comporti una spesa a carico del cittadino sempre maggiore, soprattutto per determinate categorie di soggetti quali i malati cronici non autosufficienti. Una indagine condotta per conto dell’OMS rileva infatti che in Italia i malati affetti da patologie più gravi ricevono in proporzione meno cure dei pazienti con patologie di grado lieve/moderato. Si tratta, dunque, del cosiddetto “effetto Matteo” - mutuato dalla espressione evangelica - secondo cui “a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. Traslato alla realtà sanitaria ciò esita nel deprecabile superamento del criterio di severità clinica quale caposaldo dell’assistenza socio-sanitaria a vantaggio di criteri economicistici rappresentati da un uso improprio del sistema di remunerazione delle prestazioni sanitarie secondo DRG, che penalizza il produttore il quale sfori il limite di budget fissato dalle autorità sanitarie, magari a motivo di una maggiore attenzione all’assistenza dei malati cronici e/o disabili. Va peraltro considerato che la medicina attuale sconta altri limiti oltre a quelli relativi alle risorse, in particolare il limite rappresentato dalla finitezza umana, di cui occorrerebbe prendere serenamente atto. L'articolo considera peraltro in modo analitico alcuni strumenti utilizzati per la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi sanitari (QALYs, EQALYs, UVG, UVH, ROSES), mettendone in risalto punti di forza e criticità. In definitiva, occorre riferirsi sempre ad un criterio solidaristico, adottando peraltro una rigorosa logica di cura ed assistenza personalizzate, il che consentirebbe un utilizzo ottimale di risorse. ---------- The Author faces the issue of the allocation of the health resources adopting a solidarity ethical perspective. Particularly, it is underlined that Italian health care system involve an expense more and more in charge of the citizen, above all for subjects with chronic pathologies. In fact, a survey by WHO highlights that in Italy the sick affected by serious pathologies (disability, mental disease) receive less care than patients with slight/moderate diseases: therefore, the so called “Matthew effect”. In this perspective, the “clinical severity” criterion is overcome by the economical one, the perspective payment system of health care services is utilized in improper way and penalizes the health maintenance organization that dedicate great attention to chronic sick. On the other hand, the medicine has indubitable limits: resources, but above all, the probabilistic nature of outcomes and the finite nature of man. The article considers some tools used for the evaluation of effectiveness and the efficiency of health interventions (QALYs, EQALYs, UVG, UVH, ROSES), bringing out strengths and weaknesses. Finally, it is always necessary to refer to a solidarity criterion, adopting a rigorous logics of care and personalized care: this approach would allow a better use of resources.
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