Academic literature on the topic 'Formulazione Forte'

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Journal articles on the topic "Formulazione Forte"

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Moretti, Bruno. "Sul termine cala nel senso di ‘spazzaneve’." XVI, 2021/1 (gennaio-marzo), no. 1 (February 23, 2021): 63–66. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2021.5479.

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Abstract:
Un docente di liceo, che si descrive come “lombardo di origine e sempre vissuto in Lombardia” segnala di essersi accorto con sorpresa del fatto che la parola cala, nel significato di ‘spazzaneve’, non è nota al di fuori della Regione. Vale la pena di riportare quasi per intero la sua formulazione: “Stupito perché per trentacinque anni mi era parsa una parola italiana standard, ho cercato notizie [...]; ho trovato solo due articoli che la registrano come parola ticinese. Ora, effettivamente vivo molto vicino al confine, e da sempre mi è chiaro il confronto con l’italiano parlato in Svizzera: percepisco alcune forme come marcatamente ticinesi, ma non questa. Esistono studi che siano in grado di ricostruire la storia della parola, se sia effettivamente ticinese e passata nell’italiano delle zone di confine o, viceversa, propria dei dialetti lombardi occidentali in genere e non solo di quelli ticinesi?”
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Góralski, Wojciech. "Niezdolność do zawarcia małżeństwa według kan. 1095, nn. 1-3 kpk : próba syntezy." Prawo Kanoniczne 39, no. 3-4 (December 10, 1996): 25–42. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1996.39.3-4.02.

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Abstract:
La norma del can. 1095, nn. 1-3 del CJC nelle sua formulazione e nel suo contenuto almeno nell’ultima parte e nuova e avalla una giurisprudenza che si è sviluppata soprattutto dopo il Concilio Vaticano II. Questa giurisprudenza si basa principalmente sulla costituzione „Gaudium et spes”, la recente giurisprudenza si riferisce più che nel passato alle scienze umane, in specie alla psicologia e alla psichiatria. Le norme del canone, dichiarando la legge naturale esplicitano tre capi seperati di incapacita a contrarre il matrimonio, cioè di incapacità di dare valido consenso matrimoniale. Le stesse norme profilano cosi tre tipologie giuridiche in cui tale incapacità si manifesta in forme specifiche e autonome, indipendentemente de clasificazioni secondo i criteri medici. Riferendosi alla dottrina e alla giurisprudenza rotale l’autore presenta sintesticamente le rispettive fattispecie dell’incapacita indicate nel canone: di coloro che sono privi di sufficiente uso di ragione (n. 1), di coloro che sono colpiti da grave difetto di discrezeione di giudizio circa i diritti e i deveri matrimoniali essenziali (n. 2) e di coloro che per cause di natura psichica non possono assumere gli obblighi essenziali del matrimonio. Alla fine della sintesi sulle diverse specie dell’ incapacità si tratta della loro diversità ed autonomia.
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Fanelli, Rosa Maria. "SimilaritĂ e convergenza dei consumi alimentari in Europa." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 145–58. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001011.

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Abstract:
Il lavoro proposto mira ad analizzare la "similarità " e la possibile convergenza dei consumi alimentari tra gli Stati membri dell'Unione Europea nel decennio 1993-2003 attraverso i dati di fonte Fao (Food and Agricolture Organization) e relativi ai consumi lordi delle seguenti tipologie di prodotti: cereali, carni, pesce, latte, formaggi, uova, grassi animali, grassi vegetali (oli), frutta fresca, frutta secca, ortaggi, caffé, zucchero e vino. La rilevanza dello studio proposto consiste nel mettere in luce se esistono traiettorie evolutive comuni tra i Paesi europei o se, per contro, ancora permangono differenziazioni. Tale prospettiva risulta di particolare importanza soprattutto dal punto di vista della formulazione di appropriate politiche agricole e agroalimentari rispetto alle quali si avverte oggi la necessità di un ripensamento al fine di valorizzare appieno il legame tra consumi alimentari e agricoltura, da un lato, e consumi alimentari e rischi alimentari per la salute legati alla dieta, dall'altro. Questi aspetti sono di particolare rilevanza anche per la definizione di un sistema di protezione del consumatore in grado di evitare o limitare i rischi agli operatori della catena agroalimentare. Il lavoro prende avvio dalla caratterizzazione dei consumi alimentari e delle loro recenti tendenze che rappresenta l'indispensabile cornice interpretativa dei risultati dell'analisi di "similarità " e di convergenza. Questi due ultimi aspetti sono sviluppati attraverso la costruzione di indici sintetici e di appropriate tecniche di classificazione. Infine, le conclusioni mirano a recuperare la visione di insieme del lavoro per porre in evidenza i principali aspetti di rilevo per le implicazioni di politica economica in campo agricolo e agroalimentare.
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Charrier, Guy. "Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.

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Abstract:
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato presenta una notevole analogia, sia nei concetti che nei principali meccanismi applicativi, con le principali legislazioni dei Paesi membri della CEE e soprattutto con quelle che sono state introdotte negli anni più recenti.Il campo d’applicazione riguarda, almeno in principio, tutti i settori di attività, sia nel sistema italiano che in quello francese, poiché nessuna deroga è prevista, salvo per alcune particolari attività, come gli audio-visivi, la stampa, le banche e le assicurazioni.Questa estensione del campo di applicazione della legislazione si spiega con il fatto che essa riguarda tutte le pratiche anti-concorrenziali che vadano a detrimento del buon funzionamento del mercato e che tali pratiche siano suscettibili di provenire da tutti gli operatori economici.In Francia, peraltro, vige una distinzione tra comportamenti diretti a falsare il mercato, e che ricadono sotto le categorie di cartelli e di abuso di posizione dominante, di cui si occupa il Consiglio della concorrenza, e le pratiche restrittive, come il rifiuto di vendere, la subordinazione delle vendite, le discriminazioni e l’imposizione di prezzi, che sono di competenza dei tribunali perché in principio riguardano soltanto i rapporti tra imprese.Un secondo aspetto riguarda l’applicazione delle regole della concorrenza alle persone pubbliche. In principio, le disposizioni della legge italiana circa le imprese pubbliche (art. 8) e quelle della legge francese (art. 53) rispondono soltanto in parte alla questione. Nel diritto francese, quando una persona pubblica agisce da privato, è sottoposta alle leggi che riguardano il comportamento dei privati. Una difficoltà sorge, invece, quando questa persona pubblica, agendo nell’ambito dei suoi poteri, genera sul mercato effetti che danneggiano la concorrenza. Una recente sentenza del Tribunale dei conflitti ha concluso che le regole della concorrenza non si applicano alle persone pubbliche se non nella misura in cui esse diano luogo ad attività di produzione (di distribuzione o di servizi).La legge italiana non dà alcuna definizione del concetto di concorrenza nè dà alcun elemento che ne consenta la giustificazione economica. Altrettanto avviene con la legge vigente in Francia, ove sono i testi delle decisioni che forniscono indicazioni al riguardo.Il principio generate del divieto dei cartelli, come anche l’elenco dei casi suscettibili di costituire intese di carattere anti-concorrenziale, sono presentati in modo molto simile sia nella legge italiana che in quella francese. Ambedue riprendono, d’altronde, la formulazione dell’art. 85 del Trattato di Roma.Tutto fa pensare che l’Autorità italiana si troverà di fronte a casi analoghi a quelli di cui si è in varie occasioni occupato il Consiglio della concorrenza francese: cartelli orizzontali (accordi sui prezzi, sulla ripartizione dei mercati, sull’esclusione di un’impresa del mercato, ecc.); intese verticali (risultanti da accordi tra un produttore ed i suoi distributori nell’ambito di contratti di distribuzione selettiva o esclusiva); imprese comuni (la cui creazione può rientrare nel campo della proibizione di cartelli o costituire un’operazione di concentrazione); intese tra imprese appartenenti allo stesso gruppo (nel quadro dei mercati pubblici, il Consiglio ha ritenuto che non sia contrario alle norme concorrenziali, per imprese con legami giuridici o finanziari, rinunciare alla loro autonomia commerciale e concertarsi per rispondere a delle offerte pubbliche).Sull’abuso di posizione dominante, così come per i cartelli, i due sistemi italiano e francese presentano molte somiglianze. Tuttavia, contrariamente al diritto francese ed a quello tedesco, nella legislazione italiana non si fa alcun riferimento alle situazioni di «dipendenza economica». Peraltro, l’identificazione di questo caso è alquanto complessa e, sinora, il Consiglio non ha rilevato alcun caso che rientri nello sfruttamento abusivo di una situazione di dipendenza economica. Pertanto, si può forse concludere che il legislatore italiano sia stato, a questo riguardo, più saggio di quello francese. Più in generale, per quanto riguarda i casi di abuso di posizione dominante, il Consiglio deBa concorrenza ha seguito un’impostazione piuttosto tradizionalista.Anche sul controllo delle concentrazioni, il testo della legge italiana richiama quello francese e anche quello della normativa comunitaria, pur se è diversa la ripartizione delle competenze tra Autorità incaricata della concorrenza e Governo. Nella legge italiana, d’altra parte, vi sono delle norme relative alla partecipazione al capitale bancario che fanno pensare ad un dibattito molto vivo su questo tema.I livelli «soglia” per l’obbligo di notifica delle concentrazioni sono più elevati in Francia. Bisognerà poi vedere con quale frequenza il Governo italiano farà ricorso all’art. 25, che gli conferisce il potere di fissare criteri di carattere generale che consentono di autorizzare operazioni di concentrazione per ragioni d’interesse generale, nel quadro dell’integrazione europea.L’interesse delle autorità amministrative francesi nei riguardi delle concentrazioni, che un tempo era molto limitato, è divenuto più intenso negli anni più recenti, anche se i casi di divieto di concentrazioni sono stati sinora molto limitati.In conclusione, si può ricordare che un organismo competente in materia di protezione della concorrenza ha un triplice compito: pedagogico (attraverso la pubblicazione delle decisioni, delle motivazioni e delle ordinanze su questioni di carattere generale e sui rapporti attinenti al funzionamento del mercato), correttivo (per distogliere gli operatori economici da comportamenti anti-concorrenziali) e, infine, dissuasivo (poiché l’esperienza di applicazione delle leggi relative alla concorrenza dimostra che la loro efficacia dipende in modo decisivo dalla comminazione di sanzioni).
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Meaney, Joseph, Marina Casini, Emanuela Midolo, and Antonio G. Spagnolo. "The human rights to life and conscience and resolving conflicts of human rights." Medicina e Morale 65, no. 5 (November 23, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.457.

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Abstract:
Gli autori affrontano la questione del criterio da seguire per risolvere le situazioni in cui i diritti umani legalmente riconosciuti entrano in conflitto tra loro. La questione è aggravata dalla mancanza di consenso per quanto riguarda le priorità tra i diritti umani. Tuttavia, gli autori ritengono che quando è in gioco il diritto alla vita, questo – sia dal punto di vista etico che giuridico – dovrebbe prevalere sulle rivendicazioni di altri diritti, quanto meno nella sua formulazione negativa (non cagionare la morte). Si tratta infatti, logicamente e cronologicamente del più fondamentale dei diritti. Gli autori ritengono che vi sia una forte logica a stabilire una priorità tra le tre generazioni di diritti umani andando dal più al meno importante. È comunque un utile esercizio quello di esaminare – nella dimensione del conflitto tra diritti – la questione del diritto al rispetto della coscienza nell’ambito sanitario, cercando di stabilire l’ordine delle priorità. Gli autori approvano la posizione assunta da legislazioni e decisioni giudiziarie che generalmente assicurano il riconoscimento del diritto al rispetto della coscienza per gli operatori sanitari.The authors raise the question of what should be done when legally recognized human rights come into conflict. This serious problem is further complicated by a lack of consensus concerning prioritization among human rights. Nevertheless, the authors believe that a solid legal and ethical case can be made that the right to life should trump other human rights claims, particularly in its negative version. It is in fact, logically and chronologically the most basic human right. The authors believe that there is a strong logic to prioritizing the three generations of human rights as generally more important to less so. Viewing the problem of conscience rights in healthcare settings through the prism of conflicting rights and attempting to determine which rights should prevail is also a helpful exercise. The authors concur with the generally high position that the human right of conscience of healthcare professionals has been granted in most legislation and court decisions on the issue.
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Dissertations / Theses on the topic "Formulazione Forte"

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Magliocchetti, Marco. "Analisi statica e dinamica di gusci a doppia curvatura in materiale composito: formulazione forte e debole con teorie di ordine superiore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nel presente lavoro vengono riportati i risultati ottenuti dall’analisi dinamica e statica di gusci a doppia curvatura in materiale composito attravero l’applicazione del Metodo Generalizzato di Quadratura Differenziale (GDQ) ed Integrale (GIQ). In particolare è stata testata la validità dei due metodi, utilizzati rispettivamente per la risoluzione delle equazioni fondamentali nella Formulazione Forte e Debole, confrontandoli con le soluzioni ottenute tramite il metodo degli elementi finiti (FEM). Nei primi capitoli si riportano le nozioni teoriche alla base del lavoro. Successivamente, vengono mostrati i risultati ottenuti dall’applicazione della tecnica di Quadratura Integrale Generalizzata (GIQ) per risolvere le equazioni di governo espresse nella Formulazione Debole. In particolare vengono riportate le caratteristiche di convergenza e stabilità della tecnica al variare delle funzioni di base e delle funzioni discretizzanti. Nel quinto e sesto capitolo si riportano rispettivamente i risultati numerici ottenuti dall’analisi dinamica e statica di diverse strutture a doppia curvatura in materiale composito. Nello specifico i risultati ricavati per la Formulazione Debole (GIQ), vengono confrontati sia con quelli ottenuti per la Formulazione Forte (GDQ) che con quelli forniti attraverso l’utilizzo di programmi di calcolo strutturale. Vengono così mostrati gli effetti della variazione delle proprietà meccaniche e geometriche sulle frequenze di vibrazione e sul campo tensionale. Infine nel settimo capitolo si riportano i risultati ottenuti dall’analisi dinamica di archi piani a partire dal modello tridimensionale.
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Manna, Cinzia. "Vibrazioni di piastre di forma arbitraria con elementi finiti in forma forte: convergenza, stabilità e accuratezza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il presente elaborato è incentrato sullo studio delle vibrazioni libere di piastre di forma arbitraria in forma forte. L’obiettivo perseguito è quello di valutare come la variazione della procedura risolutiva impiegata incida sulla convergenza, sulla stabilità e sull’accuratezza dei risultati. A partire dalla definizione dell’equazione differenziale governante il problema, vengono messe a confronto le tecniche numeriche della Quadratura Differenziale Generalizzata (GDQ) ed il Metodo degli Elementi Finiti (FEM). Il lavoro si sviluppa in cinque capitoli, nei quali vengono illustrati i fondamenti matematici dei procedimenti numerici adottati e la teoria delle piastre moderatamente spesse First Shear Deformation Theory (FSDT), utilizzata per interpretare il comportamento delle piastre analizzate. Vengono inoltre presentati i risultati delle simulazioni svolte, supportate da un’appendice in cui sono aggiunte le specifiche attinenti ai programmi utilizzati. Nel primo capitolo viene descritto nel dettaglio il Metodo Generalizzato di Quadratura Differenziata (GDQ), illustrando le modalità di calcolo dei coefficienti di ponderazione e le discretizzazioni maggiormente impiegate in campo applicativo. Nel secondo capitolo si riportano le fasi principali del Metodo degli Elementi Finiti (FEM). In particolare, viene chiarito il procedimento per ricavare la formulazione debole di un’equazione differenziale e si fa rassegna delle tipologie di elementi finiti, nonché delle rispettive funzioni di forma. In ultimo, sono presenti riferimenti alle tipologie di errore in cui si può incorrere seguendo tale approccio ed accenni alle definizioni di convergenza ed accuratezza della soluzione. Il testo procede con il terzo capitolo in cui si riporta la teoria delle piastre moderatamente spesse, ossia quella di Reissner-Mindlin, specializzata nei casi di materiale isotropo e composito.
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Fior, Sara. "Formulazione geometrica delle equazioni di Maxwell." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’argomento principale del trattato è lo studio geometrico delle equazioni di Maxwell, in particolare il legame tra queste e alcune proprietà delle 2-forme differenziali. Inizialmente, vengono introdotti concetti fondamentali per capire le equazioni, quali campo elettrico, magnetico, corrente elettrica, per poi passare alla formulazione delle equazioni, alla loro spiegazione e alla loro scrittura differenziale partendo da quella integrale. Tutto ciò è seguito da un breve capitolo sulle 2-forme differenziali, in cui vengono introdotti alcuni nuovi operatori che compaiono nel seguito del trattato. I due teoremi tramite cui viene messo in luce lo stretto legame tra le 2-forme differenziali e le equazioni di Maxwell sono enunciati, spiegati e dimostrati nel terzo capitolo, dove, oltre a questi, è riportata la dimostrazione del teorema di Gauss e una riscrittura di altre importanti leggi fisiche, come quella di Biot-Savart, Faraday e Ampere. Nell’ultimo capitolo, infine, vengono introdotti altri nuovi operatori e si procede alla risoluzione del problema elettromagnetico nel caso stazionario, ossia alla determinazione del campo elettromagnetico date corrente e carica elettrica.
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Ravaioli, Giovanni. "Principi di simmetria nella formulazione del modello standard. Riflessioni per una proposta didattica sulla fisica dei primi anni '60." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6271/.

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Abstract:
Obiettivo della tesi è sviluppare riflessioni per una proposta d’insegnamento inerente episodi significativi nella formulazione del Modello Standard e rivolta principalmente a studenti universitari del corso magistrale di “Storia della fisica”. Il lavoro di tesi è incentrato su un’analisi di articoli originali degli anni ’60, mirata a evidenziare il significato assunto dalla simmetria nella fisica del XX e XXI secolo, ovvero quello di principio alla base della formulazione di teorie fisiche; nello specifico, ci si è focalizzati sull’analisi di un episodio di particolare interesse culturale nella storia della fisica: la formulazione dell’ Eightfold Way (“Via dell’Ottetto”) sulla base del gruppo di simmetria SU(3) e la conseguente ipotesi sull'esistenza dei quark.
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De, Luca Manuel. "Elementi Finiti in Forma Debole per l'Analisi Dinamica di Strutture di Forma Arbitraria in Materiale Composito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La presente tesi affronta il problema delle vibrazioni libere di strutture aventi forma arbitraria e realizzate in materiale composito. In particolare, l’analisi viene condotta attraverso l’utilizzo di una tecnica numerica finalizzata alla risoluzione del sistema di equazioni in forma integrale descriventi l’equilibrio dinamico. In altri termini, viene sviluppata la formulazione debole del problema in parola, relativamente ai casi di piastre e membrane. Il principio variazionale di Hamilton, utilizzato per ottenere le equazioni di equilibrio, viene applicato introducendo un’ipotesi sul modello cinematico: gli spostamenti generalizzati, dunque, sono espressi in funzione di quantità nodali e interpolati per mezzo di polinomi di alto grado. Il sistema così ottenuto viene risolto, all’interno di ciascun elemento, attraverso la tecnica numerica di Quadratura Integrale Generalizzata (GIQ). L’obiettivo, pertanto, è quello di dimostrare la maggiore accuratezza della tecnica presentata rispetto a quanto disponibile nei software commerciali, valutando i parametri che incidono sulla convergenza, sulla stabilità e sull’accuratezza dei risultati. Tutte le applicazioni condotte prevedono il confronto fra differenti tecniche numeriche risolutive: in particolare, la tecnica del GIQ viene accostata alla tecnica della Quadratura Differenziale Generalizzata (GDQ) e al Metodo degli Elementi Finiti (FEM) analizzando, di volta in volta, i risultati ottenuti sulla base del costo computazionale richiesto e in relazione alle caratteristiche di accuratezza, stabilità e velocità di convergenza. Viene inoltre presentata la tecnica del mapping iso-geometrico, utilizzata per descrivere domini irregolari. Tale metodo, attraverso l'impiego delle curve NURBS, utilizzate per descrivere i contorni degli elementi, consente una più agevole fase di modellazione. A tal proposito vengono sottoposte ad analisi piastre e membrane fortemente irregolari e di forma arbitraria.
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