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Journal articles on the topic 'Funzione acquisti'

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Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, M. Serafini, G. Pagnoni, L. Mavilla, C. A. Porro, P. Baraldi, and P. F. Nichelli. "Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

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Abstract:
La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi cerebrali acquisiti in blocchi di 30 secondi. I soggetti eseguivano alternativamente un compito di decisione lessicale o un compito di decisione grafemica. I risultati dei dati ottenuti dai pazienti di controllo indicano una elevata sensibilità del test mettendo in evidenza tutte le aree note coinvolte nelle funzione linguistiche. L'analisi dei dati ottenuti dal paziente cerebroleso suggeriscono che il protocollo di studio descritto può essere applicato con successo allo studio delle funzioni linguistiche anche in presenza di danno cerebrale.
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Lanzara, Giovan Francesco. "PERCHÉ È DIFFICILE COSTRUIRE LE ISTITUZIONI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 1 (April 1997): 3–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025521.

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Abstract:
IntroduzioneLa costruzione di un'istituzione, qualsiasi cosa possa significare, è comunque un processo che implica la formazione di una struttura, o codice, o pattern regolato di comportamenti che acquista legittimità e «funziona» in un contesto sociale specifico, fino a diventare un elemento costitutivo della vita sociale, stabile e persistente nel corso del tempo. Tale struttura può essere in parte il risultato di un progetto deliberato, in parte l'esito non intenzionale dell'azione umana e dell'interazione sociale. Il più delle volte è congiuntamente l'uno e l'altro, in combinazioni variabili a seconda delle contingenze. Se la struttura «funziona», essa potrà autosostenersi e riprodursi nel tempo. Ma in caso di «fallimento», provocato da un rendimento scadente o dall'erosione di legittimità morale e politica, non necessariamente verrà rimpiazzata in modo rapido e completo. Più verosimilmente le sue componenti fondamentali, anche se obsolete, continueranno a sopravvivere per lungo tempo «come frammenti di rotte catene, pendenti dalle volte di vecchi edifici» (Tocqueville 1969), senza alcuna funzione specifica, o forse subiranno un lento processo di mutamento, assumendo gradualmente nuove funzioni e significati col passare del tempo.
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Christian, Garavaglia, and Elena Maria Marcoz. "Preferenze dei consumatori e certificazioni di origine: un'indagine del caso della fontina tramite la conjoint analysis." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 65–86. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002008.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro consiste nell'analisi delle scelte di consumo in presenza di determinati set informativi, con particolare attenzione rivolta all'influenza esercitata dalla presenza delle certificazioni di origine sulle decisioni di acquisto. Dall'analisi empirica condotta in riferimento al consumo della Fontina, č emerso come la certificazione DOP abbia un peso rilevante nelle scelte di acquisto. Inoltre, l'analisi quantifica l'incremento di prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per la presenza di tale certificazione. I risultati evidenziano, infine, l'esistenza di differenze territoriali nella diversa importanza che tale caratteristica riveste in funzione della residenza degli intervistati, a testimonianza della differenza di segnale di garanzia di qualitÀ ricercato nelle diverse aree geografiche.
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Rozkrut, Tomasz. "Dialog sędziego z biegłym w kanonicznym procesie małżeńskim." Prawo Kanoniczne 54, no. 1-2 (June 10, 2011): 161–74. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.1-2.07.

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Abstract:
Il testo spiega il ruolo del perito nel processo canonico, in modo specifico nelle cause di nullità di matrimonio per difetto di consenso e il suo rapporto con il giudice, tenendo conto della distinzione dei rispettivi ruoli. Il perito ha il compito di illuminare il giudice circa la natura e la gravità della malattia o anomalia del coniuge di cui si tratta. Egli deve fornire al giudice le conseguenze concrete dello stato psichico del soggetto. La prova peritale è tutta in funzione di illuminare il giudice per consolidare i mezzi di prova già acquisiti e pervenire alla certezza morale.
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Manfre, L., F. Rosato, M. Mindri, S. Pappalardo, C. Sarno, A. Janni, and R. Lagalla. "Neuroradiologia funzionale della ghiandola ipofisaria." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 5 (October 1995): 645–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800502.

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Abstract:
Lo studio sequenziale dell'afflusso del mezzo di contrasta a carico del parenchima ipofisario è stato di recente valutato da diversi autori, utilizzando apparecchiature operanti a 1,5 T. Tutta-via, con l'eccezione di 3 casi di macroadenoma, non sono state mai valutate le possibili alterazioni di flus-so ghiandolare nelle diverse affezioni interessanti l'ipofisi. Sono stati esaminati 27 volontari non affetti da patologia ipofisaria e 47 pazienti, in età pediatrica o adulti, affetti da alterazioni ipofisarie su base congenita o acquisita. I pazienti sono stati valutati mediante apparecchiatura operante a medio campo, compa-rando i risultati, ottenuti in tempi diversi, di una valutazione ipofisaria standard versus un esame di tipo sequenziale. Il nostro studio ha dimostrato un modello di accentuazione delle differenti componenti ghiandolari perfettamente corrispondente all'organizzazione microvascolare della ghiandola stessa, con un incremen-to dell'intensità di segnale apprezzabile prima a livello neuroipofisario, poi a carico del peduncolo e della parte prossimale dell'adenoipofisi, ed infine a carico della pars distalis adenoipofisaria. I microadenomi hanno dimostrato un modello di accentuazione di tipo <arterioso>, in rapporto alla neoangiogenesi esi-stente. I macroadenomi hanno dimostrato un modello differente, nelle aree esaminate, in dipendenza del-l'estensione. Nessuna alterazione è stata riscontrata nei pazienti affetti da sella vuota parziale. I pazienti affetti da deficit di ormone della crescita hanno dimostrato una riduzione del potenziamento del peduncolo ipofisario, in possibile relazione a danno del sistema vascolare portale.
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Candela, Andrea. "Il contributo della riflessione ecologica negli studi di storia della cultura materiale. Considerazioni di sintesi." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 627–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137005.

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Abstract:
La storia della cultura materiale ha ormai assunto la funzione di utile strumento di ricerca mediante il quale accrescere l'insieme delle conoscenze riguardanti una specifica area geografica, consentendo la valorizzazione del suo complesso patrimonio di risorse naturali ed antropiche. Gli studi di cultura materiale hanno infatti acquisito, nel contesto delle indagini storiche e paesaggistiche italiane, sulla scia della lezione europea ed internazionale, un ruolo preliminare nelle differenti iniziative di riqualificazione economica e culturale del territorio. Si veda, ad esempio, l'esperienza, ormai diffusa, che ha incoraggiato la nascita di diverse realtÀ ecomuseali. L'articolo cerca dunque di chiarire l'importanza di tale settore di ricerche nello studio interdisciplinare della storia e della conservazione del territorio, ripercorrendone gli andamenti storico-epistemologici e illustrandone alcune linee di sviluppo relativamente recenti, che hanno coinvolto ambiti quali le scienze naturali e biologiche.
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Righettini, Stella. "LA POLITICIZZAZIONE DI UN POTERE NEUTRALE. MAGISTRATURA E CRISI ITALIANA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 2 (August 1995): 227–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023571.

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Abstract:
IntroduzioneLe vicende ditangentopolie le relative conseguenze politico-istituzionali hanno conferito all'intervento giudiziario un rilievo maggiore che in passato rispetto ai complessi rapporti tra poteri dello Stato e tra governanti e governati. La magistratura, soprattutto quella penale, mostra di aver acquisito una consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie funzioni nell'ambito del sistema politico come forse mai in precedenza nella storia della repubblica. Ci si interroga ancora oggi, a tre anni di distanza dall'inizio ditangentopoli, sul perché l'intervento dei magistrati abbia accelerato la crisi del regime democratico italiano e favorito l'inizio di una fase di transizione. Ci si chiede, inoltre, in che misura, con quali conseguenze e per quanto tempo ancora gli attori giudiziari saranno in grado di conservare un potenziale di influenza così ampio sul sistema politico e sulla funzionalità di istituzioni governative e parlamentari.
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Barisione, Mauro. "ELETTORI INDECISI, ELETTORI FLUTTUANTI: CHE VOLTO HANNO I «BILANCIERI» DEL VOTO? I CASI ITALIANO E FRANCESE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 1 (April 2001): 73–108. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029555.

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Abstract:
Introduzione In un sistema d'alternanza, un tipico esito elettorale è quello in virtù del quale il partito o la coalizione vincente accede alle funzioni di governo grazie ad un margine di voti esiguo, sufficiente tuttavia a fare la differenza rispetto alla coalizione avversaria e, magari, rispetto al proprio risultato delle elezioni precedenti. Se, tuttavia, i punti percentuali che una coalizione acquista (o perde) da un'elezione all'altra sono attribuibili a una pluralità di fattori (dal ricambio generazionale degli elettori, alla multidirezionalità dei flussi di voto, al peso di volta in volta variabile dell'astensionismo) più complessi di quelli rilevabili con una semplice operazione algebrica (del tipo: «35% all'elezione e, 40% all'elezione e2, uguale 5% di nuovi elettori»), resta però assai plausibile che le differenze percentuali tra una coalizione e l'altra ad un dato scrutinio possano essere determinate dal comportamento di una minoranza di elettori «marginali». E ciò è tanto più plausibile quanto più decisivi si rivelano quei seggi aggiudicati alla coalizione vincente, collegio per collegio, sulla base di pochi voti di scarto, sovente frutto di scelte effettuate da elettori rimasti indecisi fino all'ultimo momento.
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Pierri, Carmela. "La formazione delle professioni sanitarie e le esigenze di cambiamento del sistema. Riflessioni sullo sviluppo di un nuovo modello." MECOSAN, no. 115 (January 2021): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115006.

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Abstract:
L'articolo delinea un percorso di miglioramento del sistema di formazione e aggiornamento per i professionisti che operano nelle strutture sanitarie, in una prospettiva evolutiva, che si auspica partecipato in maniera proattiva dagli utenti-pazienti. Si propone una rivisitazione anche terminologica piu aderente alla reale impostazione della formazione continua, una variazione semantica che evoca cambiamenti sostanziali. Viene dedicato un focus specifico alla valorizzazione dell'apprendimento non formale, con la proposta di istituire dei centri di certificazione di competenze per validare i crediti acquisiti anche con l'autoformazione e a cui affidare la rilevazione del fabbisogno formativo, fondante per una valida progettazione dell'offerta di percorsi professionalizzanti. Nella trattazione viene dato rilievo alla dimensione tecnologica, che, adeguatamente adottata, potrebbe efficientare l'attuale sistema per gli aspetti di valutazione della qualita dei percorsi formativi e il monitoraggio della coerenza tra i percorsi di aggiornamento realizzati e il ruolo funzionale dei professionisti nelle strutture sanitarie.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Maddalena Pennacchini. "La comparsa della bioetica nei Codici di Deontologia medica italiani: profilo storico e analisi dei contenuti." Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 29–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.711.

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Abstract:
Negli ultimi anni è divenuto sempre più evidente il legame tra la deontologia medica e la bioetica. La deontologia ha recepito i messaggi della bioetica ed ha abbandonato la funzione di puntuale inventario delle leggi e delle regole attinenti la professione, mentre essa ha acquisito dignità di sostegno e di guida ad una buona pratica medica. Ma questa attenzione è recente, oppure è rintracciabile anche nei vari codici di deontologia medica pubblicati in Italia nel corso del XX secolo? L’analisi dei Codici di Deontologia medica italiani ha messo in evidenza uno specifico interesse per i temi propri della bioetica a partire dal Codice del 1978. Non si tratta, però, solo della scelta dei temi. La riflessione deontologica ha fatto propria anche la metodologia bioetica. Per cui i Codici danno indicazioni sull’agire del medico partendo da un ben preciso riferimento antropologico: il rispetto della persona umana e dei suoi diritti. Ciò nonostante, la soggettività dei diritti non è riconosciuta prima della nascita, quindi sono giustificati sia l’aborto sia le tecniche di fecondazione artificiale. Inoltre, la dignità professionale del medico non è sempre salvaguardata, infatti, in nome del rispetto dell’autonomia, essa viene subordinata alle decisioni del paziente. Questo rappresenta un paradosso dei Codici deontologici, i quali hanno come scopo principale quello di vietare i comportamenti dannosi per il “buon nome” della categoria.
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Cooper, Donal. "‘Qui Perusii in archa saxea tumulatus’: the shrine of Beato Egidio in San Francesco al Prato, Perugia." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 223–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001811.

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Abstract:
‘QUI PERUSII IN ARCHA SAXEA TUMULATUS’: LA TOMBA DEL BEATO EGIDIO NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO AL PRATO, PERUGIAL'autore presenta una nuova ricostruzione della tomba del Beato Egidio (†1262), il terzo compagno di San Francesco ed una delle figure più importanti della prima storia francescana. La tomba di Egidio a San Francesco al Prato, Perugia, ha acquisito una notevole considerazione nello studio del primo patrocinio francescano grazie sia all'uso di un sarcofago paleocristiano che all'indiscutibile influenza di quest'arca sulla pala d'altare dipinta su entrambi i lati per la chiesa dal Maestro di San Francesco (c. 1272). Conseguentemente, gli studiosi hanno collocato il sarcofago di Egidio al di sotto dell'altare maggiore di San Francesco al Prato, in modo da formare un unico insieme visivo con il retroaltare. Tuttavia, una serie di fonti inedite indica che il Beato fu invece sepolto nel transetto meridionale. Secondo questa ricostruzione, la sua tomba va invece collocata nella tradizione delle tombe elevate a cassa, esemplificata dall'arca di tredicesimo secolo di San Domenico a Bologna. In termini di accesso e pratica devozionale, la tomba a cassa elevata era da un punto di vista funzionale più soddisfacente della sistemazione dell'altare maggiore impiegata nella stessa tomba di Francesco. La tomba di Egidio dimostra dunque come, quando necessario, i Frati Minori potessero rifiutare il modello fornito dalla loro Chiesa Madre di Assisi.
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Dai Prà, Mirko. "Uno studio di caso di paziente con Disabilità Intellettiva e disturbo Bipolare in contesto residenziale: comportamenti aggressivi, furto, Qualità della Vita e terapia farmacologica. Un intervento Comportamentale e Cognitivo." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002007.

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Abstract:
Il presente lavoro si pone lo scopo di descrivere un intervento diretto ad un paziente con disabilità cognitiva e disturbo Bipolare e la valutazione degli esiti rispetto a: comportamenti di aggressività e furto, terapie farmacologiche assunte e Qualità della Vita. Metodo: È stato utilizzato un intervento integrato con tecniche di tipo Comportamentale e Cognitivo condotto dall'équipe riabilitativa a seguito di valutazione funzionale del caso con modello Comportamentale ABC (Antecedenti Behavior Conseguenze) con un paziente di 41 anni con disabilità cognitiva di tipo moderato e disturbo Bipolare. L'intervento è stato progettato con modelli di condizionamento operante e l'équipe riabilitativa è stata istruita. Al primo intervento è seguito un secondo additivo di token economy volto a rinforzare i comportamenti acquisiti. In fine è stato eseguito un intervento di tipo Cognitivo seguendo i principi della psicoeducazione ed è stato adattato alle capacità di comprensione dell'utente. Gli outcome sono stati il tipo e la quantità di farmaci assunti, il numero di comportamenti aggressivi e di comportamenti di furto, i risultati relativi alla Qualità della Vita percepita. È stato condotto uno studio di caso. Risultati: Sono diminuiti comportamenti di Aggressività e furto, diminuita l'assunzione di Benzodiazepine e di Antipsicotici, diminuita la somministrazione di terapie meccaniche restrittive quali terapia al bisogno Intra Muscolo e isolamento in camera, migliorata la Qualità della Vita nei domini Ruolo e salute Fisica, Salute in Generale, Vitalità, Attività Sociali Ruolo e Stato emotivo. Conclusioni: L'intervento si è dimostrato efficace a livello di decremento di comportamenti problema, diminuzione dei farmaci assunti e di Qualità della Vita percepita. Il lavoro offre spunti di riflessione relativi ai fattori del gruppo di lavoro e dei singoli che possono favorire l'intervento.
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Silvano, Tagliagambe. "Il sacrificio e la relazione tra Sé/Io." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 17 (December 2011): 17–39. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017003.

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Abstract:
L'Asse Io-Sé č struttura fondamentale dell'articolazione interna del mondo interiore. Lungo l'insegnamento di Jung l'autore pone la relazione Io-Sé come quella tra oggetto e soggetto sostenendo che come l'inconscio "il Sé č l'esistente a priori dal quale promana l'Io". Per approfondire l'individualitŕ nel senso piů alto, che si manifesta nel Sé e che corrisponde a condizioni psichiche aprioristiche non empiricamente acquisite, in relazione al complesso delle sue potenzialitŕ, l'autore introduce la questione del sacrificio, testimoniata nella tradizione della cultura vedica. Il sacrificio secondo tale cultura č un rito durante il quale avviene la distruzione di qualcosa in rapporto a una controparte invisibile. Il significato profondo del sacrificio č la convinzione non dimostrabile - ma presupposta in ogni suo atto - che il visibile agisca sull'invisibile e, ricorsivamente, che l'invisibile agisca sul visibile. Il sacrificio č un viaggio da un luogo visibile a un luogo invisibile, con ritorno. L'autore rilegge il significato del sacrificio alla luce dell'"Asse Io-Sé", per portare la sua riflessione a una esplorazione del "mondo intermedio", sostenendo che la funzione del confine tra coscienza e inconscio deve dunque essere quella di "unire distanziando" e di "distanziare unificando", territorio questo che realizza il dialogo intrapsichico, assicurando il pieno sviluppo della personalitŕ. Una rappresentazione del "mondo intermedio" č quella del "terzo stato" che si genera tra il sonno e la veglia, realtŕ onirica che consente di entrare in contatto con l'invisibile, transitando tra territori diversi dei processi mentali. Lungo questa traccia se il tempo dell'Io č Kp&ograve;vo&sigma; il Sé e la realtŕ onirica si orientano verso il tempo come K&alpha;p&ograve;&sigma; nella realtŕ onirica quella che era soltanto una possibilitŕ tra le tante viene trasformata nell'unica possibilitŕ, in quanto considerata una tappa intermedia del processo, che deve necessariamente portare all'esito finale, la conclusione del sogno, il suo epilogo narrativo.
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Cannas, Andrea. "Un sistema mitico in continua evoluzione: le grandi parodie Disney." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 17. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62055.

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Abstract:
ABSTRACT: Il fitto dialogo intertestuale con i classici di ogni tempo è stato inteso dagli autori della Disney Italia come una pratica di cannibalizzazione delle fonti; d’altra parte il confronto con la dimensione letteraria, estendendosi nel tempo ‒ dalla fine degli anni Quaranta a oggi ‒, ha lasciato un’impronta indelebile sulle Grandi Parodie: per un verso esse hanno acquisito uno spessore testuale inedito, riconnettendosi alle grandi matrici narrative in cui affonda le proprie radici il più vasto mondo della finzione; per l’altro hanno costituito un formidabile banco di prova per la variegata compagine Disney: gli eroi del fumetto, da Topolino a Paperino, si sono cimentati nell’impresa di interpretare il ruolo e assumere le fattezze dei più rinomati protagonisti della pagina letteraria mostrando al contempo una grande duttilità e una spiccata personalità. Il complesso dei personaggi Disney funziona in definitiva come un sistema mitico: il corpo delle loro storie costituisce un intero aperto a un continuo accrescimento ed è in effetti costantemente aggiornato da una pluralità di autori che rende il sistema perennemente sincronico col tempo dei lettori.Parole chiave: Fumetto. Disney. Grandi Parodie. Mito. Intertestualità. RESUMO: O estreito diálogo intertextual com os clássicos de várias épocas foi entendido pelos autores da Disney Itália como uma prática de canibalização das fontes, que proporcionou o confronto com a dimensão literária, estendendo-se no tempo ‒ do fim dos anos 40 a hoje ‒, e deixou uma marca indelével nas Grandes Paródias: por um lado, estas adquiriram um peso textual inédito, reconectando-se com as grandes matrizes narrativas nas quais fincam as suas raízes no mais vasto mundo da ficção; por outro ainda constituíram um formidável teste para a multifacetada equipe Disney: os heróis dos quadrinhos, de Mickey a Donald, cimentaram-se na empreitada de interpretar os papéis e assumir os perfis dos mais renomados protagonistas das páginas literárias, demostrando, ao mesmo tempo, uma grande flexibilidade e uma marcada personalidade. O conjunto dos personagens Disney funciona definitivamente como um sistema mítico: o corpo das suas histórias constitui um todo, aberto em uma contínua evolução, e é, de fato, constantemente atualizado por uma pluralidade de autores que torna tal sistema perenemente sincrônico com o tempo dos leitores.Parole chiave: História em quadrinhos. Disney. Grandi Parodie. Mito. Intertextualidade. ABSTRACT: An intense intertextual dialogue with the classics of all time has been intended by Disney Italian authors as a practice of source “cannibalization”. Their long-lasting dialogue with the literary dimension left an indelible mark on the Grandi Parodie: on the one hand they acquired an unprecedented textual depth, connecting them to the major narrative roots of the fictional world; on the other hand, they represented a crucial test for the varied team of Disney characters: the heroes of comics, from Mickey Mouse to Donald Duck, undertook the remarkable feat of interpreting the roles of renowned literary characters, showing a great adaptability as well as a strong personality. Disney characters function fundamentally as a mythical system: their stories constitutes an ever-changing whole, constantly updated to the time of their readers.Keywords: Comics. Grandi Parodie. Disney. Parody. Myth. Intertextuality.
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Silva, Agnaldo Plácido da, Eloá Jessica Mendes dos Santos Plácido, and Walber Moraes. "Ipoplasia condilare: caso clinico." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, February 1, 2021, 124–31. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/ipoplasia-condilare.

Full text
Abstract:
La formazione del viso e del sistema stomatognatico è di natura complessa e comporta lo sviluppo di molteplici processi tissutali che devono unirsi e fondersi in modo estremamente ordinato. Disturbi nella crescita di questi processi tissutali o nelle loro fusioni possono provocare cambiamenti facciali. L’articolazione temporo-mandibolare è una delle più complesse del corpo umano, con il processo condilare responsabile dell’espressione della crescita mandibolare. L’ipoplasia condilare è caratterizzata da una formazione difettosa del processo condilare che può essere congenito o acquisito. Nel caso presentato, il paziente presenta un’asimmetria facciale sin dal primo anno di vita, solo sul lato sinistro. Pertanto, i professionisti che lavorano nella regione dell’articolazione temporo-mandibolare devono avere conoscenza dell’esistenza e delle implicazioni cliniche per una diagnosi precoce al fine di evitare lo sviluppo di asimmetrie facciali, ripristinando la funzione, l’estetica e lo stato psicologico del paziente.
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