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Dissertations / Theses on the topic 'FUTURO SOSTENIBILE'

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1

Ragazzi, Giacomo <1993&gt. "La mobilità sostenibile: verso un futuro elettrico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18586.

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Abstract:
I veicoli elettrici rappresentano oggi la soluzione principale per contrastare il cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane, caratterizzata oggi da alti livelli di inquinamento. Negli ultimi anni l’offerta di veicoli elettrici ha riscontrato un trend positivo nelle vendite principalmente grazie alla spinta delle politiche europee verso l’adozione di veicoli a zero e a basse emissioni e ai notevoli progressi fatti nel settore delle batterie. Ciò, infatti, ha permesso la costruzione di veicoli con maggior autonomia, rendendo per la prima volta i veicoli elettrici un’alternativa realmente praticabile, la cui diffusione però stenta ancora a decollare. Esistono infatti evidenti barriere che ne limitano l'emergere e l'adozione diffusa, tra cui l’elevato costo d’acquisto e l’assenza di un’adeguata infrastruttura di ricarica. Inoltre, poiché i veicoli elettrici comportano differenze in termini di utilizzo e di performance piuttosto significative rispetto al modello dominante dei veicoli a combustione interna, l'adozione diffusa richiede un profondo cambiamento nel modo di guidare del consumatore. Gli sforzi della ricerca scientifica devono essere rivolti alla comprensione di quelle barriere il cui superamento può sancire la definitiva adozione e diffusione dei veicoli elettrici. Il presente lavoro di tesi è rivolto ad indagare su quali siano le principali barriere che impediscono, o che rendono complicata, la diffusione dell'auto elettrica in Italia.
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2

Moglie, Matteo. "Biodiesel e microalghe: energia per un futuro sostenibile." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2011. http://hdl.handle.net/11566/241877.

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Abstract:
The competitive potential of biodiesel is limited by the price of vegetable oils and production process, which strongly influences the final price. An appropriate planning and design of the whole production process, and the utilisation of dedicated crops; are essential in order to contain the high price of the end product. The purposes of this dissertation are to optimize the conversion of vegetables oil to biodiesel and identify a possible alternative of food crops. the is to measure the phase equilibria and then identify the thermodynamic model that best fit the experimental data obtained. Then a real biodiesel process is optimized. The optimisation of reaction and separation steps need the measurements of the phase equilibria of the of the systems involved during the production of biodiesel. Once the defined the thermodynamic model that best fit the experimental results, a multi-objective optimization of a real process performed. The objective of the optimisation are the minimisation of energy consumption and the maximisation of biodiesel quality. A possible alternative to food crops, like raw material for lipids, are Microalgae. Microalgae have a large biotechnological potential for production of a variety of compounds such as polysaccharides, lipids, proteins, carotenoids, pigments, vitamins, steroids, pharmaceuticals, and other fine chemicals, as well as hydrogen, hydrocarbons, and biofuels. They are organisms that can convert solar energy into biomass with high efficiency and yield. In addition, microalgae appear more photosynthetically efficient than terrestrial plants and are the candidates as the best efficient carbon dioxide fixers to reduce greenhouse emissions.
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3

La, Foresta Fabio <1993&gt. "Expo Dubai 2020 (2021): un futuro più sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18623.

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Abstract:
I mutamenti socioculturali, le tecnologie e gli effetti del cambiamento climatico stanno avendo ripercussioni in tutti i settori, manifestando attenzione da parte di tutto il mondo e introducendo nuovi percorsi da seguire e studiare attentamente. Il presente lavoro ha avuto come principale obiettivo la disamina delle Esposizioni Universali e delle opportunità di sviluppo. In particolare, si è parlato di Expo Dubai 2020, la quale determinerà un cambiamento nel modo di individuare e penetrare nuovi mercati con risorse più sostenibili. Si è avuto modo, così, di segnalare come le prospettive favorevoli alle attività turistiche-imprenditoriali sostenibili nei mercati internazionali, in particolare nei Paesi bagnati dal Golfo Persico siano comunque all’orizzonte, anche se, tuttavia, esiste ancora la permanenza di alcune difficoltà legate alla diffusione del Coronavirus.
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4

Chinaglia, Riccardo <1995&gt. "Le sfide dell'acciaio italiano per un futuro sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19785.

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Abstract:
L'elaborato finale mostra come le dinamiche di sostenibilità abbiano assunto un'importanza tale da essere imprescindibili in tutti i settori lavorativi. Viene dimostrato che il mondo dell'acciaio, spesso considerato una delle maggiori cause dei danni ambientali, ha colto questa necessità e si sta impegnando per convertire i suoi svantaggi ambientali in vantaggi ecosostenibili nel lungo periodo. L'obbiettivo della tesi è evidenziare il cambiamento in atto nel settore siderurgico italiano, impegnato a migliorare la propria considerazione attraverso azioni pratiche volte a rendere più sostenibile l'ambito economico.
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5

Perini, Federico <1995&gt. "L’amministrazione futuribile. Policy e ricerca di un futuro sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20959.

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Abstract:
Sostenibilità e sviluppo sostenibile sono concetti di difficile comprensione, molto spesso poco chiari e poco chiariti. Sebbene il termine sostenibilità appartenga al linguaggio comune, il concetto racchiude infatti complessità e capacità di riassumere significati dalla connotazione differente. Agli inizi degli anni ’80, la schematizzazione di sostenibilità si delineava su tre sfere concettuali: società, economia e ambiente. La loro intersezione declinava i significati associati allora al concetto, legato in particolar modo al capitale naturale, umano ed economico. Solo negli anni ’90, lo schema della sostenibilità evolveva nelle proprie dinamiche interne, ergendo così dalla base delle tre sfere concettuali un approccio differente con l’ambiente a racchiudere al suo interno la società, la quale origina a sua volta l’economia specifica. Il ripensamento dei tre capitali segue con una gerarchia revisionata a premiare il capitale ambientale: negli Stati Uniti, 20 milioni di persone avevano già dimostrato la centralità del tema con la prima grande manifestazione in difesa dell’ambiente il 22 aprile 1970, una protesta indetta contro gli ingenti sversamenti di petrolio greggio in una piattaforma al largo di Santa Barbara. Da quel giorno, il 22 aprile rappresenta la Giornata della Terra e la consapevolezza di agire in sua difesa ha dato origine a svariati movimenti e associazioni civili. Non da ultimo, i Fridays for future ispirati dall’attivista svedese Greta Thunberg sono stati in grado di coinvolgere giovani (e non solo) su scala mondiale con richieste chiare e urgenti: risvegliare le istituzioni e i grandi della Terra a raggiungere concretamente zero emissioni nette in un arco temporale limitato, promuovere le transizioni energetiche necessarie ad uscire dal fossile e percepire la condivisione e il destino comune a tutti non lasciando nessuno escluso. L’Agenda 2030 delle Nazioni unite traccia, grazie alla serie di 17 obiettivi interconnessi, un percorso di avvicinamento ad un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Dall’eliminazione della povertà e della fame alla garanzia della salute/benessere per tutti, dall’accesso all’istruzione di qualità all’uguaglianza di genere, dalle condizioni igieniche all’energia pulita, dalla giustizia garantita a tutti all’agricoltura sostenibile, l’ambizione internazionale viene declinata da strategie continentali come il Green deal europeo, nazionali come la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile italiana e locali come la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione del Veneto. Tra gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS), il sedicesimo mira a rafforzare le istituzioni impegnate nella promozione della pace e della giustizia. La governance dimostra, pertanto, il proprio concreto ausilio al raggiungimento dello sviluppo sostenibile. In tale senso, l’elaborato presenta come la programmazione comunitaria recente e futura e gli istituti di istruzione superiore perseguano gli OSS nella propria natura di operato. I centri di ricerca per le sfide globali all’Università Ca’ Foscari forniscono l’esempio di approccio da adottare per il raggiungimento della sostenibilità, integrando i sistemi, riconoscendo l’interconnessione, l’inclusione, la responsabilità personale, giustizia ed etica riconoscibili da tutti gli attori presenti nel percorso di natura decisionale partecipata.
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6

Zanini, Matteo <1989&gt. "Sviluppo sostenibile nel settore automotive: verso un possibile futuro elettrico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7038.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi magistrale è quello di verificare come nel prossimo futuro il settore automobilistico sia destinato a diventare sempre più sostenibile e questo attraverso: misure di regolamentazione sulle emissioni di gas inquinanti sempre più stringenti nelle varie aree globali, miglioramento in termini di sostenibilità nella supply chain con nuove pratiche eco-compatibili, possibilità di sviluppo e produzione di nuove tipologie di veicoli green come alternativa ai veicoli a motore a combustione interna, offerta di servizi di trasporto alternativi a basso costo quali car sharing/car pooling nelle situazioni di traffico molto intenso. Si andrà poi ad analizzare in maniera più specifica il veicolo elettrico, una delle strade all’interno del settore automobilistico che si sta affermando con sempre maggior forza. Verranno prese in considerazione le prospettive dell’industria e temi quali: efficienza energetica e ambientale del veicolo elettrico, caricamento, evoluzione della batteria e relativi costi, sviluppo delle infrastrutture di supporto alla tecnologia. Per concludere si andrà ad approfondire la strategia corporate e competitiva di Tesla Motors, la cui missione è di accelerare l’avvento del trasporto sostenibile rendendo le auto elettriche accessibili al mercato di massa il prima possibile.
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7

Lanzafame, Iolanda Laura. "Mobility management nel contesto urbano. Nuove opportunità per un futuro sostenibile." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1424.

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Abstract:
Una delle dimensioni in cui la sostenibilità si applica è quello della città, che sempre più si caratterizza per la mancanza di vivibilità, e della mobilità urbana, poiché i trasporti sono mezzi essenziali di sviluppo e contribuiscono alla libertà dei cittadini. Nella nostra epoca, i servizi di trasporto si sono sviluppati rapidamente grazie al diffuso consumo del carburante tradizionale, poiché il petrolio è stato a lungo considerato una fonte energetica economica e inesauribile. Oggi, però, come precisato dal Rapporto Brundtland (1987), siamo obbligati a trovare un alternativa e ad affrontare il problema dell inquinamento ambientale, rispondendo alle esigenze delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni che seguiranno. È divenuto necessario trasformare le nostre aree urbane in città sostenibili, tramite la costruzione di nuove soluzioni che debbano esser considerate esempi di gestione ottimale del settore trasporti. Lo scopo principale della mobilità sostenibile è quello di assicurare il diritto alla mobilità e, contemporaneamente, ridurre gli effetti negativi dell inquinamento sia sulla nostra salute, sia sull ambiente; quindi, il primo passo nel processo di educazione verso la sostenibilità urbana è costituito dalla presa di coscienza del problema da parte di cittadini e degli amministratori, che devono orientarsi verso la scelta di trasporti alternativi. L alternativa all uso dell auto privata, infatti, può essere l uso della bicicletta, del trasporto pubblico o anche dei percorsi pedonali, con tutti i benefici che ne derivano: libertà di movimento, riduzione del traffico e nessuna esigenza di spazi per il parcheggio. Questi modelli efficienti di sistema di trasporto urbano sono spesso il risultato di studi mirati nell ambito del mobility management. Le strategie di mobility management sono infatti applicate in Europa e in tutto il mondo poiché hanno la capacità di confezionare le soluzioni più pragmatiche ed efficienti per la corretta gestione del traffico cittadino. Nell ambito dei fondi di finanziamento, sono vari i programmi che l Unione Europea ha dedicato alla sostenibilità e alla protezione dell ambiente. Alcuni di essi hanno proprio lo scopo di incentivare al miglioramento della mobilità e della gestione dei trasporti nelle maggiori città europee. Lo scopo della presente ricerca è duplice. Si è inteso innanzitutto approfondire il tema della mobilità sostenibile quale obiettivo auspicabile di tutte le politiche di gestione urbana, accennando alle molteplici dimensioni del concetto e analizzando gli orientamenti normativi, le strategie e le prospettive di intervento che la pianificazione urbana possa sposare. Secondariamente, l analisi si è spostata sulle opportunità di finanziamento dei progetti di mobilità urbana da parte dell UE e sul valore aggiunto che i progetti sostenibili possiedono. L esperienza personale della partecipazione alla Conferenza finale del progetto PIMMS TRANSFER, tenutasi a Londra nell Ottobre 2011, ha poi stimolato l interesse verso le buone pratiche che questi progetti trasferiscono e potrebbero ancora trasferire nei contesti territoriali in cui le soluzioni sostenibili non sono ancora implementate.
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8

Toso, Giampaolo <1981&gt. "RAPPRESENTANZA 2.0 - un futuro sostenibile per le organizzazioni di rappresentanza datoriali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9410.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi 15 anni la realtà economica è cambiata totalmente. La dimensio- ne dei mercati si è modificata, le relazioni tra le persone e tutti gli attori eco- nomici sono cambiate, i poteri degli stati e dei governi sono cambiati. In questo quadro di estrema fluidità ci sono realtà che si sono modificate in tempi e modalità molto diverse una dall’altra tanto che molte realtà economiche seppur di eccel- lenza agli inizi degli anni 2000 si sono trovate a competere in “mari” troppo bur- rascosi rispetto ai loro assetti organizzativi rigidi e poco flessibili tanto da essere spazzate via nel giro di poco tempo in modo netto dal mercato e dal nuovo assetto com- petitivo. In tutto questo la letteratura economica si è concentrata soprattutto su quelle che sono le strategie e le soluzioni di cambiamento proposte per aziende che competono nel merca- to che siano queste aziende di produzione di beni o aziende che producono e vendono servizi. Il mondo politico e politico-economico si sta interrogando su quale dovrebbe essere il giusto assetto delle istituzioni per garantire i cittadini a che la macchina burocratica possa essere al tempo stesso snella e garante degli equi- libri per i quali si è sempre spesa. Equilibri che devono garantire la protezione del- le fasce di popolazione disagiata e meno garantita in quanto residente i terri- tori svantaggiati, o perché espressione di minoranze religiose o di genere. In mezzo a queste due grandi realtà e cioè lo Stato e l’Impresa il nostro paese è caratterizzato da una molteplicità di organismi intermedi che spesso hanno suppli- to a molte deficienze sia del sistema imprenditoriale che del sistema politico ita- liano, ecco allora “che fine faranno questi tipi di organismi?” E più nello specifico gli organismi di rappresentanza datoriali “come e in che tempi dovranno cambiare pelle per essere ancora attori importanti e interlocutori validi in una realtà economica e sociale così fluida?”. Quali dimensioni dovranno avere? Quali servizi dovranno prestare per far sì che la loro esistenza possa essere ancora garantita. Un’esistenza che nel tempo ha visto sempre di più, anche per questo tipo di realtà, affievolirsi l’intervento statale e che ha reso le Associazioni di Categorie vere e proprie aziende di servizi da un lato e realtà di rappresentanza deboli dall’altro. Forse però il destino di queste realtà è tornare alle loro funzioni iniziali cioè di realtà che rappresentano il mondo imprenditoriale da un lato e che colloquiano costantemente con il mondo politico dall’altro. Certo, però con che mezzi? Con quale tipologie di organizzazioni e con quali dimensioni? Questi sono gli interrogativi per i quali sarebbe importante avviare un filone di studi, volti a dare un modello credibile e verosimilmente sostenibile a realtà importanti come le associazioni datoriali di categoria. Il lavoro cercherà quindi di indagare dapprima sui numeri che questo si- stema rappresenta in Italia, sul loro tipo di modello organizzativo, su quelli che sono i servizi prestati e più o meno apprezzati dai clienti delle stesse prendendo in considera- zione una realtà importante come quella di Confartigianato Venezia e proponendo possibili soluzioni organizzative più efficienti per questo tipo di organizzazioni.
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Portelli, Giovanni <1986&gt. "La Società orientata al riciclo: il percorso giapponese verso un futuro sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1848.

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Abstract:
E’ indubbio che nell’ultimo ventennio il Giappone abbia compiuto enormi passi dal punto di vista della protezione e dell’interesse verso il proprio ambiente, come dimostra la legislazione ambientale oggi vigente. Non è però chiaro se a questa “legalizzazione” della sensibilità ambientale corrisponda una vera e propria interiorizzazione da parte del cittadino, visto che poi è l’attuatore finale di tali norme. Lo scopo del mio lavoro vuole essere quello di comprendere il ruolo che quest’ultimo ha avuto nelle varie fasi storiche di questo processo e se la svolta avvenuta sia stata, come in altri casi, calata “dall’alto” oppure se ci sia effettivamente stata una volontà “dal basso” per avere un sistema sostenibile.
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Montalti, Martina. "Per un futuro sostenibile. Progetto di riqualificazione del complesso scolastico M.Montanari a Ravenna." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13382/.

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Abstract:
Nella mia tesi affronto una tra le tematiche più discusse nell'ultimo decennio, ovvero il rinnovamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico italiano. Il mio lavoro si è incentrato dapprima sull'analisi storica della Scuola Secondaria di primo grado ''Mario Montanari'', sito in via Aquileia n.31 a Ravenna, e sull'inquadramento geografico e climatico attraverso l'utilizzo del software Ecotect Analysis. Successivamente ho impostato il lavoro per la certificazione energetica e la verifica delle prestazioni energetiche dell'edificio tramite il software a regime stazionario "TerMus Acca". Attraverso l'utilizzo di TerMus ho ottenuto la Relazione Tecnica Legge 10, l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) e l'Attestato di Qualificazione Energetica (AQE) secondo le norme nazionali e regionali. Inoltre, il 27 febbraio ho effettuato un sopralluogo del complesso scolastico, al fine di ottenere un'indagine più approfondita dello stato attuale dell'edificio, identificando eventuali elementi di criticità come la presenza di muffe, umidità, l'eccessivo riscaldamento degli ambienti e lo stato degli impianti di riscaldamento. In fine come ultima fase ho definito le strategie di intervento più vantaggiose, in termini di risparmio sulla bolletta energetica dell'edificio e di riduzione delle emissioni di Co2, da adottare per migliorare le prestazioni energetiche ed il comfort degli ambienti (ad esempio attraverso la sostituzione degli infissi e la realizzazione di un cappotto termico). Quindi modificando i dati riferiti alle murature e agli infissi della tavola realizzata con TerMus, ho osservato quali benefici sono stati ottenuti con questi interventi essenziali. L'obiettivo cardine del mio lavoro è stato il raggiungimento di un reale miglioramento della prestazione energetica dell'edificio, ottenendo di conseguenza un risparmio sui costi di gestione della stessa.
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Lovat, Katia <1995&gt. "La moda sostenibile in Italia: futuro imminente o utopia? Analisi quantitativa sulla propensione all’acquisto di capi moda sostenibili tra i consumatori italiani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18767.

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Abstract:
Oggigiorno la ricerca della sostenibilità è diventato il macro-trend di ogni settore economico: dall’alimentare alla finanza, dall’edilizia al turismo, toccando anche il settore tessile e della moda. Questo elaborato si pone lo scopo di analizzare quantitativamente il dilagare in Italia del fenomeno della moda sostenibile. La moda è infatti uno dei settori chiave dell’economia italiana ed il popolo italiano è tra i maggiori consumatori a livello mondiale. In particolare, ciò che si vuole approfondire è la disponibilità a pagare un sovrapprezzo che è implicito nel concetto stesso di sostenibilità. Il modello fast fashion, che da ormai molti anni monopolizza il mass market della moda ha di fatto alterato e completamente compromesso le abitudini e lo stile di consumo degli acquirenti, rendendolo antitetico a quello più moderato promosso dalla sostenibilità. La premessa, che sarà confermata o disattesa dalla ricerca empirica, parte dal presupposto che il popolo italiano è a favore di una moda più sostenibile, ma non è ancora disposto a rinunciare ai principali predicati del fast fashion, ovvero l’economicità dei prodotti e la vastità dell’offerta. L’elaborato è composto da due sezioni distinte: la prima, atta ad inquadrare il fenomeno, si concentra sulle conseguenze distruttive che il modello fast fashion ha provocato non solo all’ambiente ma anche a livello etico. Inoltre, si analizzano i costi effettivi che le aziende di moda devono sostenere per produrre dei capi 100% sostenibili, costi che chiaramente non le rendono competitive. Infine, questa sezione si conclude riportando dei dati sul fenomeno della moda sostenibile raccolti a livello mondiale e rielaborati da KPMG, per fornire ai lettori uno spaccato concreto sulla reale diffusione e percezione della sostenibilità legata alla moda a livello mondiale, approfondendo le differenze che emergono a livello culturale. La seconda sezione è puramente un’analisi quantitativa del fenomeno in Italia, con il fine non solo di stimare la disponibilità attuale a pagare un sovrapprezzo per la moda sostenibile ma anche cercare delle correlazioni tra stili di consumo e una maggiore propensione agli acquisti sostenibili.
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Calzolari, Mattia <1992&gt. "Progetto di simulazione aziendale e futuro sostenibile del mercato dell'Automotive: il caso Tesla Motors Inc." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11589.

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Abstract:
Progetto di simulazione aziendale di durata trimestrale svolto presso l’università Northumbria di Newcastle Upon Tyne riguardante il mondo dell'automotive. Tale progetto si articola in 4 round, in cui gli studenti suddivisi in Team di 5 membri simulano l’andamento aziendale, attestando quanto appreso durante il ciclo di Laurea Magistrale in materie quali: Marketing, Risorse Umane, Finanza, Programmazione e controllo e Strategia. In sintesi, ogni azienda mediante l’uso delle proprie competenze impiegava 3 settimane per impostare l’anno aziendale, dopo di che un software restituiva l’andamento del mercato e dell’impresa in un contesto altamente competitivo e reale. Questo ha implicato che ogni Team dovesse utilizzare le proprie competenze, modelli e quanto appreso durante gli studi per impostare la propria strategia ed i propri obiettivi o risolvere eventuali problemi e andamenti negativi. In linea con l’argomento Automotive, la tesi svolge un’analisi approfondita della realtà Tesla Inc, la quale si trova sotto i riflettori da finanziatori, CEO e politici di tutti i paesi. Tale azienda infatti, pur essendo altamente indebitata, promette di cambiare il mondo dei veicoli a combustione, centrando il tema della Sostenibilità Ambientale e Sociale. Di fatti l’argomento principale di tale analisi risulta essere le variabili CRS (Corporate Social Responsability) sempre più al centro dei business più diffusi.
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Magri, Giovanna <1994&gt. "Rebranding Taranto per un futuro sostenibile. Analisi e proposte per una valorizzazione turistica della città." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13859.

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Abstract:
Questa tesi è finalizzata ad uno studio approfondito della condizione della città di Taranto a livello turistico e di quella che è la sua offerta in questo settore. Lo studio prende innanzitutto in esame il turismo a livello regionale al fine di capirne le dinamiche e i cambiamenti ben visibili degli ultimi dieci anni, per poi concentrarsi in un’attenta analisi che si va a focalizzare sulla provincia di Taranto e, più nello specifico, sulla città stessa. Si tratta di una ricerca sperimentale volta a comprendere il perché i risultati di questa destinazione non risultino essere in linea con le altre province della regione per le quali invece il turismo sta diventando una vera e propria fonte di guadagno. Una volta definite le problematiche che impediscono un rilancio a livello nazionale e non solo della città di Taranto, verranno effettuate proposte volte a rispondere ad ognuna di esse. Tali proposte saranno frutto anche di un attento studio dei competitor e, nello specifico, delle best practices o dei modelli ritenuti di ispirazione nel settore turistico, grazie all’utilizzo della tecnica di gestione denominata Benchmarking. L’obiettivo di questa tesi è perciò quello di riscoprire risorse nuove presenti in loco e affinare strategie innovative e sostenibili che rendano possibile un rebranding della città affinché anch’essa possa puntare sul turismo come nuova fonte di guadagno.
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GIACOBONE, GIAN ANDREA. "Human-Centred Design e mobilità sostenibile: immaginare il futuro concept di un veicolo ibrido sportivo." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2020. http://hdl.handle.net/11392/2488011.

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Abstract:
Questa tesi è parte integrante del progetto multidisciplinare “Automotive Academy: a learning-by-doing project for innovation engineering automotive”, un programma strategico industriale finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Il progetto è costituito da un network di ricerca collaborativo composto da diverse università, centri di ricerca e industrie locali diffuse sul territorio. L’intera ricerca prevede di ottenere dal network diverse soluzioni ingegneristiche e di design che possano essere trasferite dal mondo accademico all’industria automobilistica. In particolare, l’obiettivo principale è sviluppare il concept di un’autovettura “fun” ed “eco”, che possa fungere da piattaforma di ricerca e sviluppo e da dimostratore per presentare le future innovazioni tecniche e tecnologiche (in termini di soluzioni sostenibili e ad alte prestazioni) che saranno sviluppate all’interno del network nei prossimi anni. L’obiettivo è quello di ideare il concept futuro di un veicolo ibrido e sportivo, il quale sarà contraddistinto da caratteristiche tecniche a basso impatto ambientatale e ad alto livello prestazionale. Il programma di ricerca è costituito da cinque gruppi di lavoro indipendenti, dove, in ognuno di loro, è trattato un particolare aspetto del veicolo: (1) architettura del veicolo e metodologie centrate sull’utente; (2) propulsione e modulo di trasmissione; (3) dinamica del corpo veicolo; (4) composti innovativi e materiali intelligenti; (5) sistemi di guida elettronica e assistita. Questa specifica ricerca si riferisce al primo gruppo di lavoro, la quale è principalmente focalizzata sull’automotive styling. Diversamente dagli altri gruppi di lavoro che riguardano gli aspetti più ingegneristici del progetto, questa ricerca è prettamente legata al design e mantiene un approccio centrato sull’utente. Il contributo costituisce la spina dorsale dell’intero progetto perché ha il compito d'immaginare, sia l’architettura, che lo stile finale del concept automobilistico atteso, tramite l’uso di una metodologia human-centred. Pertanto, la ricerca cerca di analizzare gli utenti principali del progetto e i loro comportamenti in modo da trasformare i loro bisogni in soluzioni inedite che siano in grado di soddisfare le proprie esigenze. La peculiarità di tale ricerca risiede nell’utilizzo di due specifici approcci centrati sugli utenti, come il Quality Function Deployment (QFD) e il Vision in Product Design (ViP), ma anche sulla loro inconsueta combinazione, la quale è servita a sperimentare una nuova e integrata metodologia. Il QFD è uno strumento human-centred basato su una matrice matematica di correlazione che è capace di orientare lo sviluppo di un prodotto verso le reali esigenze degli utenti finali. Mentre il ViP è un metodo strategico concettuale che promuove l’innovazione attraverso l’ideazione di nuove idee per il futuro. Entrambi i modelli sono stati selezionati per la ricerca perché perfettamente orientati all’ambito automotive e capaci di affiancare la fase decisionale di design per la stilizzazione finale del prodotto. In questo caso, lo scopo principale della combinazione tra i due metodi è quello di sviluppare il veicolo attraverso l’uso di un inedito processo di design che possa elaborare il concept in una nuova e integrata soluzione. Alla fine della ricerca, il veicolo proposto prevede di essere utilizzato come layout tecnico per lo sviluppo della piattaforma R&D nei prossimi anni, all’interno del network multidisciplinare. La soluzione finale provvederà a fornire all’intero progetto diverse linee guida, tecniche e stilistiche del veicolo, non solo per ideare il prototipo finale, ma anche per promuovere l’uso della metodologia human-centred nelle altre ricerche ingegneristiche.
This thesis is part of a multidisciplinary project named “Automotive Academy: a learning-by-doing project for innovation engineering automotive”, a strategic industrial programme financed by Emilia-Romagna region, Italy. The project is made by a collaborative research network composed by several universities, research centres and local industries scattered on the territory. The overall research aims to gather many engineering and design solutions, developed by the network, which can be transferred from academia to the automotive industry. In particular, the main goal of the project is to develop a “fun” and “eco” concept car as an R&D platform, which aspires to become a starting point and a demonstrator for future technical or technological innovations – in terms of sustainable and high-performance solutions – that will be developed within the network in the coming years. In particular, the objective is to design the future concept of a hybrid sports vehicle, which must be characterized by low environmental impact and high-performance features. Five independent work packages constitute the research program. Each area refers to a specific field of expertise that deals with a particular system of the vehicle: (1) automotive product design and human-centred methodologies; (2) propulsion and powertrain; (3) vehicle body and dynamics; (4) smart materials and innovative components; (5) drive-by-wire instruments. This specific research refers to the first work packaging and it focuses its attention on the automotive design or styling design, namely the specialized discipline that is specifically implicated in giving a shape to the car during the early stages of the automotive product development. Unlike the other engineering work packages, this research is design-driven and human-centred oriented. The contribution, indeed, constitutes the framework of the overall project because it has the task to envision and conceptualize both architecture and styling of the expected sports car by using specifically a human-centred design approach. In fact, starting from identifying the context of use, the research analyses the main users and their behaviours to transform their wishes or needs into an innovative solution, which will be capable of satisfying their demands. The peculiarity of the research lays on the use of two specific human-centred approaches – that are Quality Function Deployment (QFD) and Vision in Product Design (ViP) – but also on its exploratory combination for experimenting a new design methodology. QFD is a human-centred tool based on a mathematical correlating matrix that is able to orient product design toward the real exigencies of the end-users. While ViP is a conceptual and strategic methodology that enables innovation by envisioning new ideas for the future. Both models are selected for this research because they are perfectly suitable in automotive for structuring idea-generating throughout the styling process. They are also able to support the design process in making significant decisions for product development. The main purpose of the exploratory combination is to develop the concept vehicle in a unique design process, in order to come up with a novel and integrated concept solution. At the end of the research, the proposed vehicle and its properties expect to become a technical layout for developing the automotive R&D platform in the coming years within the multidisciplinary network. The final solution will provide several technical and styling guidelines to the overall project that will be necessary not only to design the final vehicle prototype but also to promote the use of a human-centred design approach to the other engineering researches.
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Pignatti, Morano Di Custoza Giacomo. "Moveon 2030 - Il servizio per vivere la città in modo più sostenibile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24618/.

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Abstract:
Lo sviluppo sostenibile è senza dubbio una delle grandi sfide per il futuro dell’essere umano e delle città in cui vive. Se fino a qualche tempo fa tutela dell’ambiente e sviluppo socio-economico apparivano come termini inconciliabili, oggi sta prendendo piede una nuova sensibilità nel cittadino, più attento alla qualità della vita e più responsabile nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future. Nella transizione verso lo sviluppo sostenibile, il ruolo delle piccole realtà locali, vicine ai cittadini e punto di incontro degli stessi, è fondamentale. È infatti compito delle realtà cittadine sostenibili, con il sostegno degli Enti Locali e di tutti gli altri soggetti interessati ad uno sviluppo sostenibile, promuovere iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e ad indirizzarli verso consumi che siano in grado di garantire al contempo crescita economica e tutela dell’ambiente. In questa prospettiva, si è partiti da un’analisi della sostenibilità a livello globale fino al riconoscimento del ruolo rilevante delle piccole realtà cittadine nel promuovere uno sviluppo socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibile. Il progetto che si è deciso di sviluppare nella presente tesi di laurea, che si pone come obiettivo quello di rendere più consapevole e responsabile il cittadino nelle sue scelte quotidiane, si fonda sul coinvolgimento attivo da parte delle realtà sostenibili della città, supportato da un network che crede nel cambiamento evidenziando il ruolo e l’importanza dell’Agenda 2030 promossa dall’ONU.
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Brugnoli, Federica. "Agricoltura Conservativa: le buone prassi del passato per un futuro sostenibile. Creazione di un termbase in italiano e in inglese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12764/.

Full text
Abstract:
Scopo della presente tesi di laurea è lo studio del dominio dell’agricoltura conservativa al fine di creare un termbase, composto da 90 schede terminologiche bilingui italiano-inglese, rivolto sia agli interpreti/traduttori che agli esperti del settore. Tutte le tappe necessarie alla realizzazione del termbase saranno ampiamente descritte. Prima di tutto si parlerà del ruolo fondamentale svolto dall’agricoltura sostenibile per sfamare l’intera popolazione mondiale in un pianeta che si prospetta sempre più sovrappopolato, contrastando, o almeno mitigando, il cambiamento climatico. Verranno quindi passati brevemente in rassegna i sistemi più diffusi di agricoltura sostenibile, con particolare riferimento all’agricoltura conservativa, ai suoi principi, alla sua diffusione e alle sue conseguenze economiche e ambientali. Successivamente si fornirà una panoramica della terminologia. Da un lato verranno analizzate le caratteristiche tipiche del linguaggio specialistico, le sue analogie e differenze con la lingua naturale, il suo utilizzo nelle diverse situazioni comunicative, nonché il processo di formazione dei termini. Dall’altro, si tratterà della terminologia come disciplina, del suo sviluppo storico e dei suoi presupposti teorici e pratici, con particolare riferimento alla linguistica dei corpora. Infine, verrà spiegato dettagliatamente il metodo seguito nella creazione dei corpora, nell’estrazione terminologica e nella realizzazione dei sistemi concettuali. Verranno inoltre presentati i campi che sono stati scelti per le schede terminologiche e i relativi software utilizzati.
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Marigo, Angela <1984&gt. "Rendicontazione Integrata, il futuro delle piccole e medie imprese sostenibili." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2125.

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Abstract:
La rendicontazione integrata, ossia l’integrazione in un unico processo della rendicontazione finanziaria con la rendicontazione di sostenibilità, rappresenta oggi l’ultima tendenza nell’informativa aziendale riflettendo i cambiamenti del ventunesimo secolo. Questo nuovo approccio ha l’obiettivo di dimostrare la relazione tra la performance finanziaria e quella non finanziaria e come questa interdipendenza possa creare valore per l’azienda e i suoi stakeholder. La pratica è ormai diffusa tra le maggiori imprese, che sono quelle più esposte alle pressioni da parte degli stakeholder, ma anche il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nelle pratiche di business a favore della sostenibilità e nella rendicontazione integrata sta diventando ormai vitale dato che esse costituiscono la maggioranza delle imprese e complessivamente hanno un impatto rilevante nella società e nell’ambiente in cui viviamo. Partendo dall’analisi dell’evoluzione e dei limiti dell’informativa tradizionale e sulla sostenibilità, si analizza la proposta ad opera dell’IIRC del primo framework internazionale a sostegno della rendicontazione integrata nei suoi obiettivi, principi, contenuti, e attraverso una serie di interviste ai rappresentanti di diverse categorie di stakeholder, si studia la possibilità di declinare tale struttura per le piccole e medie imprese.
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Marengo, Serrano Melissa. "Cambio Climático y la Gran Transformación del Siglo XXI: Hacia un Futuro Sostenible." Derecho & Sociedad, 2015. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/119152.

Full text
Abstract:
La causa principal del Cambio Climático es el proceso de industrialización iniciado hace siglo y medio y, enparticular, la combustión de cantidades cada vez mayores de petróleo, gasolina y carbón, la tala de bosques y algunos métodos de explotación agrícola. Siendo este un tema de actualidad y ampliamente debatido a nivel internacional, la autora de este artículo se ha propuesto analizar las aristas de este fenómeno y plantear soluciones que sean de aplicación tanto en los países industrializados, como en las economías emergentes.
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Segalàs, Jordi. "Engineering education for a sustainable future." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2009. http://hdl.handle.net/10803/5926.

Full text
Abstract:
En el context social global actual, en el què un nombre considerable de senyals inequívocs indiquen que la
nostra societat està contribuint al col∙lapse del planeta, " és necessari un nou tipus d'enginyer, un enginyer que
sigui plenament conscient del que està succeint a la societat i que tingui les habilitats necessàries per fer front
als aspectes socials de les tecnologies "(De Graaff et al., 2001).

L'educació superior és un instrument essencial per superar els reptes del món actual amb èxit i per formar
ciutadans capaços de construir una societat més justa i oberta (Álvarez, 2000). Per tant, les institucions
d'educació superior tenen la responsabilitat d'educar els futurs titulats amb la finalitat que adquireixin una
visió moral i ètica i assoleixin els coneixements tècnics necessaris per assegurar la qualitat de vida per a les
generacions futures (Corcoran et al, 2002).

Amb l'objectiu d'assegurar que els futurs titulats siguin enginyers sostenibles, tres qüestions fonamentals han
guiat aquesta investigació:
Quines competències en sostenibilitat ha d'adquirir un enginyer a la universitat?
Com poden aquestes competències ser adquirides d'una manera eficient?
Quina estructura educacional és més eficaç per facilitar els processos d'aprenentatge requerits?

La primera pregunta es refereix a "Què?", és a dir, a quines competències relacionades amb la sostenibilitat
(coneixements, habilitats i actituds) ha de tenir un enginyer que es gradua en el segle 21. La segona qüestió es
refereix a "Com?" i es centra en com els processos educatius poden fer possible l'aprenentatge de les
competències en sostenibilitat a través de les estratègies pedagògiques adequades. L'última pregunta es
refereix a "On?" des de la perspectiva de quin pla d'estudis i quina estructura organitzativa són necessaris per
poder aplicar la didàctica més òptima per graduar enginyers amb competències en sostenibilitat.
Aquesta recerca s'ha enfocat des d'una vessant teòrico‐pràctica en què tant les estratègies pedagògiques com
les competències en sostenibilitat s'han estudiat en paral∙lel. Amb aquesta orientació, s'ha dissenyat una eina
d'avaluació que mesura aquests dos aspectes i la seva relació, i que s'ha aplicat a 10 casos d'estudi formats per
cursos de sostenibilitat de 5 universitats tecnològiques europees, en els quals hi han participat, en total, més
de 500 estudiants.

Per completar l'estudi, s'ha analitzat la introducció de la sostenibilitat en els plans d'estudi
de 17 universitats tecnològiques, i s'han entrevistat 45 experts en educació de sostenibilitat en l'enginyeria.
En relació a les preguntes clau, els resultats de la investigació han estat els següents:
En el moment de titular‐se, l'estudiantat d'enginyeria hauria d'haver adquirit les competències següents:
pensament crític, pensament sistèmic, ser capaços de treballar en un entorn transdisciplinari, i tenir valors en
consonància amb el paradigma de la sostenibilitat. D'altra banda, d'acord amb els requisits de l'EEES, també cal
establir un marc comú per definir, descriure i avaluar les competències en sostenibilitat a nivell europeu.

Després d'haver realitzat un curs en sostenibilitat, la majoria de l'estudiantat segueix prioritzant el rol
tecnològic de la sostenibilitat, pel que fa a la tecnologia com la solució als problemes ambientals, sense gairebé
considerar els aspectes socials. Per tant, els cursos sobre sostenibilitat han d'emfatitzar més la part social i
institucional de la sostenibilitat.

Existeix una relació directa entre l'aprenentatge de la transdisciplinarietat i el pensament sistèmic.
L'aprenentatge cognitiu de l'estudiantat augmenta, a mida que s'aplica una pedagogia més orientada a la
comunitat i més constructiva. Així, l'aprenentatge cognitiu de la sostenibilitat també millora a través d'una
l''educació activa, experiencial i multimetodològica. A més a més, en l'aprenentatge de la sostenibilitat, el
paper del professorat és molt important pel que fa a l'aprenentatge implícit de valors, principis i pensament
crític associats a la sostenibilitat

Les universitats tecnològiques actualment implementen l'educació en sostenibilitat a través de quatre
estratègies principals: un curs específic, una especialització en sostenibilitat, un màster en sostenibilitat o en
tecnologies sostenibles, i la integració del desenvolupament sostenible en tots els cursos. No obstant això, la
principal barrera per a la integració de la sostenibilitat en tots els cursos és la manca de comprensió del terme
per part del professorat. L'"enfocament individual" (Peet et al., 2004) ha demostrat ser un bon sistema per
superar aquesta barrera.
Hi ha una necessitat clara de lideratge per part de l'equip de govern de les universitats en el procés de canvi
cap a una educació en sostenibilitat. Aquest lideratge ha de promoure l'enfocament de baix a dalt.
Els processos d'educació en sostenibilitat es reforcen quan aquests no només integren l'educació, sinó també
totes les altres àrees clau d'activitat de la universitat: recerca, gestió i relació amb la societat.
En breu, l'estructura d'aquesta tesi és la següent. El capítol 1 introdueix el plantejament de la recerca. El
capítol 2 revisa l'estat de l'art i la literatura en relació a les competències que els enginyers han de tenir quan
es graduen, A continuació, el capítol 3 descriu les estratègies pedagògiques per al desenvolupament sostenible
i les analitza des d'un punt de vista teòric i metodològic presentant els avantatges i desavantatges de les més
utilitzades en l'ensenyament d'enginyeria El capítol 4 presenta les estructures curriculars que han de catalitzar
el procés d'aprenentatge en sostenibilitat. El capítol 5 desenvolupa el marc conceptual de la recerca, les
propostes metodològiques de la investigació i els casos d'estudi analitzats. El capítol 6 avalua
comparativament les competències en sostenibilitat definides en tres universitats tecnològiques que són líders
europeus en sostenibilitat. El Capítol 7 introdueix el marc metodològic per a l'avaluació de l'aprenentatge
cognitiu en sostenibilitat del estudiantat. Aquesta metodologia s'aplica en el capítol 8 als 10 cursos de
sostenibilitat impartits en 5 universitats tecnològiques europees, que conformen els casos d'estudi d'aquesta
recerca. A partir de les 45 entrevistes realitzades a experts en sostenibilitat provinents de 17 universitats
tecnològiques europees, el capítol 9 estudia les millors pràctiques en pedagogia per a l'aprenentatge de la
sostenibilitat i el capítol 10 examina l'estructura curricular que més facilita l'aprenentatge en sostenibilitat a
les universitats tecnològiques. En el Capítol 11 es comparen els resultats obtinguts en els diferents casos
d'estudi i s'avaluen les propostes plantejades en el capítol 1. Finalment, el capítol 12 planteja les conclusions
de la recerca i algunes recomanacions per a les institucions d'educació superior tecnològiques.
In today's world social context, in which a considerable number of contrasting signs reveal that our society is currently contributing to the planet's collapse, "a new kind of engineer is needed, an engineer who is fully aware of what is going on in society and who has the skills to deal with societal aspects of technologies" (De
Graaff et al., 2001).

Higher education is the essential instrument to overcome the current world challenges and to train citizens able to build a more fair and open society (Alvarez, 2000). Thus higher education institutions have the responsibility to educate graduates who have achieved an ethical moral vision and the necessary technical knowledge to ensure the quality of life for future generations (Corcoran et al, 2002).

In relation to graduating sustainable engineers, three main questions have been developed to guide this research:
1. Which Sustainability (SD) competences must an engineer obtain at university?
2. How can these competences be acquired efficiently?
3. Which education structure is more effective for the required learning processes?
The first main question is a "What" question, and focuses on which competences (knowledge/understanding, skills/abilities and attitudes) an engineer graduating in the 21st century should have in relation to SD.
The second main question is a "How" question and focuses on how can the education processes make this learning achievable through the proper pedagogical strategies. The last main question is a "Where" question and looks
at the perspective of the curriculum and the organizational structure needed to apply the optimal didactics to achieve the goal of graduating sustainable engineers.
The focus of this research requires a theoretical‐practical approach in which both pedagogical strategies and SD competences are studied in parallel.
An assessment tool that measures the two subjects and their relationship is developed and case studies are run in 10 SD courses at 5 European technological universities, where nearly 500 students have participated. Moreover, the different approaches to introduce SD in the
curriculum of 17 technological universities are analysed, and 45 experts on teaching SD to engineering students have been interviewed.

In relation to the key questions, the findings of this research are the following.
When graduating the engineering students should have acquired the following SD competences: critical thinking, systemic thinking, an ability to work in transdisciplinary frameworks, and to have values consistent with the sustainability paradigm. Moreover, following the requirements of the EHEA, a common framework to define, describe and evaluate SD competences at European level is needed.

Most students, after taking a course on SD, highlight the technological role of sustainability in terms of technology as the solution to environmental problems. Therefore SD courses need to place more emphasis on the social/institutional side of sustainability.
There is a direct relationship between transdisciplinary and systemic thinking learning.
Students achieve better cognitive learning as more community‐oriented and constructive‐learning pedagogies are applied. Multi‐methodological experiential active learning education increases cognitive learning of sustainability.
In addition, the role of the teacher is very important for SD learning in terms of implicit learning of sustainability values, principles and critical thinking.

There are four main strategies to increase EESD in universities: a specific SD course, a minor/specialization in SD, a Master on SD or Sustainable Technologies and the embedment of SD in all courses. Nevertheless the main barrier to embedding SD in all courses is the lack of comprehension to SD within the faculty. The
individual approach (Peet et al., 2004) has shown to be successful to overcome this barrier.

There is a need of clear top‐down leadership in the ESD process, which must promote the bottom‐up
approach. Additionally, ESD processes are reinforced when they encompass not only education but also all the key areas of the university: research, management, and society outreach.
This thesis is organised as follows. The introduction in chapter 1 is followed by the state of the art and literature review in competences that engineers should have when graduating in chapter 2. Chapter 3 introduces the pedagogical strategies for SD and develops a theoretical and methodological exploration of
these strategies, which presents the pros & cons and learning outcomes of the most common pedagogical strategies in engineering. Chapter 4 describes the curriculum structures that catalyse the process of sustainable education. Chapter 5 presents the development of the conceptual research framework,
propositions and case studies research methodologies. A comparative SD competence analysis of three European leading SD technological universities is presented in chapter 6. Chapter 7 introduces the methodology framework to evaluate the knowledge on SD acquired by students; this methodology is later
applied in chapter 8 to 10 case studies related to SD courses taught in 5 European technological universities.
From the results of the interviews with 45 experts from 17 European technological universities, chapter 9 analyses the best pedagogical practices for SD learning and chapter 10 analyses the curriculum structure that
most facilitates the introduction of SD learning in technological universities. Chapter 11 compares the different cases analyzed and evaluates the propositions developed in chapter 1. Finally, in chapter 12 conclusions are drawn and recommendations for technological higher education institutions are provided.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
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Segalàs, Coral Jordi. "Engineering education for a sustainable future." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2009. http://hdl.handle.net/10803/5926.

Full text
Abstract:
En el context social global actual, en el què un nombre considerable de senyals inequívocs indiquen que lanostra societat està contribuint al col∙lapse del planeta, " és necessari un nou tipus d'enginyer, un enginyer quesigui plenament conscient del que està succeint a la societat i que tingui les habilitats necessàries per fer frontals aspectes socials de les tecnologies "(De Graaff et al., 2001).L'educació superior és un instrument essencial per superar els reptes del món actual amb èxit i per formarciutadans capaços de construir una societat més justa i oberta (Álvarez, 2000). Per tant, les institucionsd'educació superior tenen la responsabilitat d'educar els futurs titulats amb la finalitat que adquireixin unavisió moral i ètica i assoleixin els coneixements tècnics necessaris per assegurar la qualitat de vida per a lesgeneracions futures (Corcoran et al, 2002).Amb l'objectiu d'assegurar que els futurs titulats siguin enginyers sostenibles, tres qüestions fonamentals hanguiat aquesta investigació:Quines competències en sostenibilitat ha d'adquirir un enginyer a la universitat?Com poden aquestes competències ser adquirides d'una manera eficient?Quina estructura educacional és més eficaç per facilitar els processos d'aprenentatge requerits?La primera pregunta es refereix a "Què?", és a dir, a quines competències relacionades amb la sostenibilitat(coneixements, habilitats i actituds) ha de tenir un enginyer que es gradua en el segle 21. La segona qüestió esrefereix a "Com?" i es centra en com els processos educatius poden fer possible l'aprenentatge de lescompetències en sostenibilitat a través de les estratègies pedagògiques adequades. L'última pregunta esrefereix a "On?" des de la perspectiva de quin pla d'estudis i quina estructura organitzativa són necessaris perpoder aplicar la didàctica més òptima per graduar enginyers amb competències en sostenibilitat.Aquesta recerca s'ha enfocat des d'una vessant teòrico‐pràctica en què tant les estratègies pedagògiques comles competències en sostenibilitat s'han estudiat en paral∙lel. Amb aquesta orientació, s'ha dissenyat una einad'avaluació que mesura aquests dos aspectes i la seva relació, i que s'ha aplicat a 10 casos d'estudi formats percursos de sostenibilitat de 5 universitats tecnològiques europees, en els quals hi han participat, en total, mésde 500 estudiants. Per completar l'estudi, s'ha analitzat la introducció de la sostenibilitat en els plans d'estudide 17 universitats tecnològiques, i s'han entrevistat 45 experts en educació de sostenibilitat en l'enginyeria.En relació a les preguntes clau, els resultats de la investigació han estat els següents:En el moment de titular‐se, l'estudiantat d'enginyeria hauria d'haver adquirit les competències següents:pensament crític, pensament sistèmic, ser capaços de treballar en un entorn transdisciplinari, i tenir valors enconsonància amb el paradigma de la sostenibilitat. D'altra banda, d'acord amb els requisits de l'EEES, també calestablir un marc comú per definir, descriure i avaluar les competències en sostenibilitat a nivell europeu.Després d'haver realitzat un curs en sostenibilitat, la majoria de l'estudiantat segueix prioritzant el roltecnològic de la sostenibilitat, pel que fa a la tecnologia com la solució als problemes ambientals, sense gairebéconsiderar els aspectes socials. Per tant, els cursos sobre sostenibilitat han d'emfatitzar més la part social iinstitucional de la sostenibilitat.Existeix una relació directa entre l'aprenentatge de la transdisciplinarietat i el pensament sistèmic.L'aprenentatge cognitiu de l'estudiantat augmenta, a mida que s'aplica una pedagogia més orientada a lacomunitat i més constructiva. Així, l'aprenentatge cognitiu de la sostenibilitat també millora a través d'unal''educació activa, experiencial i multimetodològica. A més a més, en l'aprenentatge de la sostenibilitat, elpaper del professorat és molt important pel que fa a l'aprenentatge implícit de valors, principis i pensamentcrític associats a la sostenibilitatLes universitats tecnològiques actualment implementen l'educació en sostenibilitat a través de quatreestratègies principals: un curs específic, una especialització en sostenibilitat, un màster en sostenibilitat o entecnologies sostenibles, i la integració del desenvolupament sostenible en tots els cursos. No obstant això, laprincipal barrera per a la integració de la sostenibilitat en tots els cursos és la manca de comprensió del termeper part del professorat. L'"enfocament individual" (Peet et al., 2004) ha demostrat ser un bon sistema persuperar aquesta barrera.Hi ha una necessitat clara de lideratge per part de l'equip de govern de les universitats en el procés de canvicap a una educació en sostenibilitat. Aquest lideratge ha de promoure l'enfocament de baix a dalt. Els processos d'educació en sostenibilitat es reforcen quan aquests no només integren l'educació, sinó tambétotes les altres àrees clau d'activitat de la universitat: recerca, gestió i relació amb la societat.En breu, l'estructura d'aquesta tesi és la següent. El capítol 1 introdueix el plantejament de la recerca. Elcapítol 2 revisa l'estat de l'art i la literatura en relació a les competències que els enginyers han de tenir quanes graduen, A continuació, el capítol 3 descriu les estratègies pedagògiques per al desenvolupament sosteniblei les analitza des d'un punt de vista teòric i metodològic presentant els avantatges i desavantatges de les mésutilitzades en l'ensenyament d'enginyeria El capítol 4 presenta les estructures curriculars que han de catalitzarel procés d'aprenentatge en sostenibilitat. El capítol 5 desenvolupa el marc conceptual de la recerca, lespropostes metodològiques de la investigació i els casos d'estudi analitzats. El capítol 6 avaluacomparativament les competències en sostenibilitat definides en tres universitats tecnològiques que són líderseuropeus en sostenibilitat. El Capítol 7 introdueix el marc metodològic per a l'avaluació de l'aprenentatgecognitiu en sostenibilitat del estudiantat. Aquesta metodologia s'aplica en el capítol 8 als 10 cursos desostenibilitat impartits en 5 universitats tecnològiques europees, que conformen els casos d'estudi d'aquestarecerca. A partir de les 45 entrevistes realitzades a experts en sostenibilitat provinents de 17 universitatstecnològiques europees, el capítol 9 estudia les millors pràctiques en pedagogia per a l'aprenentatge de lasostenibilitat i el capítol 10 examina l'estructura curricular que més facilita l'aprenentatge en sostenibilitat ales universitats tecnològiques. En el Capítol 11 es comparen els resultats obtinguts en els diferents casosd'estudi i s'avaluen les propostes plantejades en el capítol 1. Finalment, el capítol 12 planteja les conclusionsde la recerca i algunes recomanacions per a les institucions d'educació superior tecnològiques.
In today's world social context, in which a considerable number of contrasting signs reveal that our society is currently contributing to the planet's collapse, "a new kind of engineer is needed, an engineer who is fully aware of what is going on in society and who has the skills to deal with societal aspects of technologies" (DeGraaff et al., 2001).Higher education is the essential instrument to overcome the current world challenges and to train citizens able to build a more fair and open society (Alvarez, 2000). Thus higher education institutions have the responsibility to educate graduates who have achieved an ethical moral vision and the necessary technical knowledge to ensure the quality of life for future generations (Corcoran et al, 2002).In relation to graduating sustainable engineers, three main questions have been developed to guide this research:1. Which Sustainability (SD) competences must an engineer obtain at university?2. How can these competences be acquired efficiently?3. Which education structure is more effective for the required learning processes?The first main question is a "What" question, and focuses on which competences (knowledge/understanding, skills/abilities and attitudes) an engineer graduating in the 21st century should have in relation to SD. The second main question is a "How" question and focuses on how can the education processes make this learning achievable through the proper pedagogical strategies. The last main question is a "Where" question and looksat the perspective of the curriculum and the organizational structure needed to apply the optimal didactics to achieve the goal of graduating sustainable engineers.The focus of this research requires a theoretical‐practical approach in which both pedagogical strategies and SD competences are studied in parallel. An assessment tool that measures the two subjects and their relationship is developed and case studies are run in 10 SD courses at 5 European technological universities, where nearly 500 students have participated. Moreover, the different approaches to introduce SD in thecurriculum of 17 technological universities are analysed, and 45 experts on teaching SD to engineering students have been interviewed.In relation to the key questions, the findings of this research are the following.When graduating the engineering students should have acquired the following SD competences: critical thinking, systemic thinking, an ability to work in transdisciplinary frameworks, and to have values consistent with the sustainability paradigm. Moreover, following the requirements of the EHEA, a common framework to define, describe and evaluate SD competences at European level is needed.Most students, after taking a course on SD, highlight the technological role of sustainability in terms of technology as the solution to environmental problems. Therefore SD courses need to place more emphasis on the social/institutional side of sustainability.There is a direct relationship between transdisciplinary and systemic thinking learning.Students achieve better cognitive learning as more community‐oriented and constructive‐learning pedagogies are applied. Multi‐methodological experiential active learning education increases cognitive learning of sustainability. In addition, the role of the teacher is very important for SD learning in terms of implicit learning of sustainability values, principles and critical thinking.There are four main strategies to increase EESD in universities: a specific SD course, a minor/specialization in SD, a Master on SD or Sustainable Technologies and the embedment of SD in all courses. Nevertheless the main barrier to embedding SD in all courses is the lack of comprehension to SD within the faculty. Theindividual approach (Peet et al., 2004) has shown to be successful to overcome this barrier.There is a need of clear top‐down leadership in the ESD process, which must promote the bottom‐upapproach. Additionally, ESD processes are reinforced when they encompass not only education but also all the key areas of the university: research, management, and society outreach.This thesis is organised as follows. The introduction in chapter 1 is followed by the state of the art and literature review in competences that engineers should have when graduating in chapter 2. Chapter 3 introduces the pedagogical strategies for SD and develops a theoretical and methodological exploration ofthese strategies, which presents the pros & cons and learning outcomes of the most common pedagogical strategies in engineering. Chapter 4 describes the curriculum structures that catalyse the process of sustainable education. Chapter 5 presents the development of the conceptual research framework,propositions and case studies research methodologies. A comparative SD competence analysis of three European leading SD technological universities is presented in chapter 6. Chapter 7 introduces the methodology framework to evaluate the knowledge on SD acquired by students; this methodology is laterapplied in chapter 8 to 10 case studies related to SD courses taught in 5 European technological universities.From the results of the interviews with 45 experts from 17 European technological universities, chapter 9 analyses the best pedagogical practices for SD learning and chapter 10 analyses the curriculum structure thatmost facilitates the introduction of SD learning in technological universities. Chapter 11 compares the different cases analyzed and evaluates the propositions developed in chapter 1. Finally, in chapter 12 conclusions are drawn and recommendations for technological higher education institutions are provided.
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Zanon, Federica <1988&gt. "Turismo sostenibile in Sicilia. Il caso della Città Metropolitana di Catania: stato dell'arte e prospettive future." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8482.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro si inserisce nell’ambito degli studi di sviluppo territoriale e sostenibilità turistica, afferente al settore scientifico-disciplinare della geografia. L’obiettivo preposto è quello di analizzare il fenomeno del turismo in una prospettiva di sostenibilità nel territorio dell’ex Provincia Regionale di Catania, già Città Metropolitana di Catania. Il fenomeno viene presentato per ciò che concerne lo stato dell’arte, ed approfondito con la personale proposta di possibili percorsi e azioni da intraprendere per futuri sviluppi. Il primo capitolo contiene le basi teoriche indispensabili per comprendere la disciplina nella quale si inscrive il lavoro di tesi. Viene poi esaminato il concetto di turismo sostenibile a partire da quello di sviluppo sostenibile, analizzando infine le possibilità di gestione e valorizzazione del territorio nella prospettiva di sostenibilità. Col secondo capitolo si procede ad un’analisi del comprensorio nel suo contesto geografico ed amministrativo, e alla presentazione della domanda e dell’offerta turistica. Nel terzo capitolo si entra nel cuore del lavoro di tesi, con l’analisi del turismo sostenibile risultante dalle scelte compiute sia nel pubblico, tramite la programmazione regionale e provinciale, che grazie alle iniziative dei privati. Il quarto ed ultimo capitolo contiene una personale proposta per ulteriori sviluppi, comprendendo altresì azioni volte alla qualificazione del personale e al coinvolgimento della comunità locale.
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Lujan, Ruiz Roger Orlando. "El futuro al 2030 del gas natural como fuente energética para el desarrollo sostenible de Lima Metropolitana." Doctoral thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2018. https://hdl.handle.net/20.500.12672/8051.

Full text
Abstract:
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Determina el escenario apuesta al 2030 del gas natural como fuente energética mediante el método de la prospectiva estratégica en Lima Metropolitana. Determina las variables claves para la construcción del escenario futuro y las probabilidades de realización del escenario; así como los actores como agentes de decisiones convergentes y divergentes en relación a objetivos estratégicos del escenario al 2030 del gas natural como fuente energética en Lima Metropolitana.
Tesis
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Santaga', Anna <1987&gt. "L'Industria crocieristica a Venezia: L'evoluzione, i vantaggi economici, le polemiche e i progetti futuri per un turismo sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4079.

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Abstract:
In questo elaborato andrò ad analizzare le caratteristiche dell'industria crocieristica mondiale, dalle origini alla situazione attuale, focalizzandomi poi sul solo Porto di Venezia, luogo di accesi dibattiti in merito al passaggio delle navi da crociera. Analizzerò nello specifico quali sono state le polemiche e le argomentazioni a sfavore del loro passaggio in bacino di San Marco, e i vantaggi che invece questa industria porta alla città di Venezia, pertanto andrò a confrontare i ricavi portati dalla crocieristica con i danni ambientali che al tempo stesso provoca. Scopo dell'elaborato è infine cercare di individuare quale può essere la soluzione migliore per favorire un turismo più sostenibile a Venezia oltre a quello delle crociere.
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MONTICINI, PIERLUIGI. "SUSTAINABLE AQUACULTURE: INTERNATIONAL LEGISLATION, TECHNICAL ASPECTS, PRESENT SITUATION AND FUTURE POTENTIAL DEVELOPMENT." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6531.

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Abstract:
The object of this thesis is to sustain that achieving Sustainable Development in Aquaculture and Fisheries is not only possible, but also strongly recommendable. Fishing and Aquaculture products are a highly valuable source of protein that remarkably contribute to food security at a global level. They also constitute a source of income and employment, but when ill managed, can cause irreversible depletion of natural aquatic resources.
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Puia, Arianna <1996&gt. "Circular economy e ICTs nelle strutture ricettive italiane Analisi delle strategie attuali e future per uno sviluppo ecosistemico sostenibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19364.

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Abstract:
Il turismo è responsabile di circa il 10% delle emissioni mondiali del gas serra: per questo è necessaria una svolta verso una gestione maggiormente sostenibile di tutti i comparti coinvolti. Questo elaborato si focalizza su quello ricettivo, in particolare sull’applicazione dei principi dell’economia circolare con l’aiuto delle ICTs. Diverse sono le pratiche attuabili per rendere il soggiorno più green: un’intera sezione è infatti dedicata a casi di successo della nostra penisola che dimostrano come la sostenibilità sia conciliabile con il lusso, con l’ottenimento di benefici economici e la creazione di ecosistemi generanti valore. Successivamente vi è una duplice indagine: la prima rivolta alle strutture ricettive di tre destinazioni italiane per comprendere quanto siano sostenibili e quali strategie intendono applicare nel prossimo futuro, nonché analizzare la loro attuale rete ecosistemica per comprendere come svilupparla. La seconda è rivolta ai consumatori italiani per indagare qual è il mindset di coloro che sono maggiormente attenti alle tematiche ambientali e fino a che punto sono disposti a collaborare con la destinazione per rendere il loro soggiorno maggiormente sostenibile. Nell’ultimo capitolo vengono sviluppate delle linee guida per le strutture ricettive e le destinazioni, per applicare i principi dell’economia circolare nelle attività gestionali, creare o rafforzare gli ecosistemi esistenti e aumentare il valore aggiunto al consumatore.
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Torres, Benedetta Aliai. "Valutazione di tecniche di copertura per futuri sistemi wireless indoor." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6527/.

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Abstract:
Si è scelto di analizzare in modo approfondito tecniche di copertura radio e di trasmissione basate sull’uso di array di antenne ( facenti parte della famiglia Multiple Input Multiple Output, MIMO) in alcune tipologie tipiche di scenari indoor, come ad esempio ambienti commerciali o uffici in strutture multipiano. Si è studiato l’utilizzo di array di antenne di varie tipologie e a varie frequenze per implementare tecniche di diversità oppure tecniche a divisione di spazio (beam-switching, beamforming) per servire contemporaneamente utenti in diverse celle o in diversi settori senza ricorrere ad altre tecniche di divisione (di frequenza, tempo o codice), che invece verranno utilizzate in conbinazione combinate in sistemi di futura generazione.
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Nuss, Girona Sergi. "Green citites and green urban economy; contributions from case studies for a necessary low-carbon future." Doctoral thesis, Universitat de Girona, 2014. http://hdl.handle.net/10803/321116.

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Abstract:
City Governments engaged in climate change mitigation and adaptation face the multiple challenge of self-commitment, the need to involve their communities and stakeholders, and top-down and multi-scalar processes out of their control dictating options and the evolution in their concrete realities. Even so, the Green City concept has emerged, reflecting the expertise achieved by cities and towns in sustainable development twenty years after the Rio Earth Summit. With the EU 2020 Strategy, the Covenant of Mayors and the Mexico City Pact, a rapidly growing number of Local Authorities are moving into low-carbon development. Based on in-depth case studies, this research aims at understanding how and why 6 cities, in a wide variety of settings, stand in regards to the green development paradigm.
Els governs locals implicats en la mitigació i adaptació del canvi climàtic afronten el múltiple repte d'assumir compromisos, la necessitat d'involucrar llurs comunitats i agents socieconòmics, i processos mutiescalars i top-down fora del seu control dictant les opcions i l'evolució de les seves realitats concretes. Malgrat tot, ha emergit el concepte de la Ciutat Verda, reflecting l'expertesa assolida per part de ciutats i pobles en el camp del desenvolupament sostenible 20 anys després de la Cimera de la Terra de Rio'92. Amb l'Estratègia Europea 2020, el Pacte d'Alcaldes i el Mexico City Pact, un creixent nombre d'autoritats locals s'incorporen al desenvolupament baix en carboni. Basant-se en l'estudi de casos de profunditat, aquesta recerca vol comprendre com i per què 6 ciutats, en una àmplia varietat de contextos, se situen en relació al paradigma del desenvolupament verd.
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Padró, i. Caminal Roc. "Agroecological Landscape Modelling as a Deliberative Tool, Learning from Social Metabolism Assessment of Historical Transitions to Industrial Agriculture for Future Sustainable Food System." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2018. http://hdl.handle.net/10803/463069.

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Abstract:
The fundamental objective of this thesis is setting up a model to optimize the functioning of agricultural activity at the landscape level. It is a thesis with a strong methodological component. However, to base how the functioning of agrarian systems would have to improve their efficiency in the use of natural resources, as well as their organic logic, I base myself on the study of agrarian systems in historical perspective. Thus, in the first three chapters of this doctoral thesis I analyze the socio-metabolic transition from organic to industrial agriculture using the methodology of social metabolism and the analysis of material and energy flows (chapter 2) as well as incorporating the analysis in terms of landscape ecology (chapter 3) and food systems analysis (chapter 4). I apply it for a case study located in the Catalan pre-littoral Mediterranean (the historical region of Vallés), in three different historical moments: i) around 1860, in a context of viticultural specialization and in full development of agrarian capitalism; ii) in 1956, just at the time of the departure of the autarchic period in Spain and in a transition prior to the Green Revolution; iii) in 1999, after the Green Revolution and in a situation of livestock specialization, derived from the integration of local agriculture in the global regime. Once the keys to the functioning of the agrarian systems prior to the green revolution have been identified, I have laid the foundations for the second part of the doctoral thesis. In it I propose first (chapter 5) the theoretical development of an optimization model that allows us to analyze what would have been (or could be in the future) the most optimal functioning of the various assets of agroecosystems that allow to meet certain objectives social. In chapter 6 I apply this model in the case of Sentmenat (El Vallès) for 1860, to see what would have been, in a context of non-existence of inequality, the best way to have organized the territory in order to meet different objectives: minimize the amount of surface needed per family, minimize the amount of work required, or deepen the specialization by maximizing the amount of vineyard that existed in the territory and could be maintained in a sustainable manner. Finally, chapter 7 is dedicated to applying the model again but at a prospective level of future agroecological scenarios. This allows us to characterize the limits of agroecological landscape strategies, basically due to the prevailing condition of closing the nutrient cycles. In spite of this, if a rational use of the nutrient stocks of the soil were made, it would be possible to reach sustainable population densities of up to more than 150 people / km2 with a depletion horizon of the phosphorus stock of about 1000 years. In addition, we verified how the current diet strongly limits the sustainable population density (around 70 people / km2) due to the high consumption of animal products. Thus, following a Mediterranean diet, which allows a balance between the wills of the consumer and the capacity of the territory, would achieve levels of satisfaction of much higher needs. Lastly, the strategy of maximizing production instead of meeting local needs could allow an increase of up to 30% in the final product (in terms of metabolizable energy). With this, we consider that this new proposed methodology opens a new tool that facilitates these social debates, taking into account the complexity of the functioning of the agrarian systems and without trying to simplify them to purely technical decisions.
El objetivo fundamental de esta tesis es la generación de un modelo de optimización del funcionamiento de la actividad agraria a nivel de paisaje. Se trata de una tesis con un fuerte componente metodológico. Sin embargo, para fundamentar cómo tendría que ser el funcionamiento de los sistemas agrarios para que mejoraran su eficiencia en el uso de los recursos naturales, así como su lógica orgánica, me baso en el estudio de los sistemas agrarios en perspectiva histórica. Así, en los tres primeros capítulos de esta tesis doctoral analizo la transición socio-metabólica de las agriculturas orgánicas a las industriales haciendo uso de la metodología del metabolismo social y el análisis de flujos de materiales y energía (capítulo 2) así como incorporando el análisis en términos de ecología del paisaje (capítulo 3) y de sistema alimentario (capítulo 4). Lo aplico para un caso de estudio situado en el pre-litoral mediterráneo catalán (la comarca histórica del Vallés), en tres momentos históricos distintos: cerca de 1860, en 1956 y 1999. Una vez identificadas las claves del funcionamiento de los sistemas agrarios previos a la revolución verde, he sentado las bases para la segunda parte de la tesis doctoral. En ella propongo en primer lugar (capítulo 5), el desarrollo teórico de un modelo de optimización que permite analizar cuál hubiera sido (o podría ser en un futuro) el funcionamiento más óptimo de los distintos bienes fondo de los agroecosistemas que permitan satisfacer determinados objetivos sociales. En primer lugar lo aplico como análisis contrafactual de las posibles configuraciones del territorio bajo un contexto de desigualdad en las agriculturas orgánicas avanzadas, para 1860 (capítulo 6). Posteriormente se aplica a nivel prospectivo de futuros escenarios agroecológicos (capítulo 7). Esto nos permite caracterizar los límites de las estrategias a nivel agroecológico de paisaje, básicamente debidos al condicionante imperante del cierre de ciclos de nutrientes. Con ello, consideramos que esta nueva metodología propuesta abre una nueva herramienta que facilite estos debates sociales, teniendo en cuenta la complejidad del funcionamiento de los sistemas agrarios y sin pretender simplificarlos a decisiones puramente técnicas.
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Kong, López Felipe. "La construcción de escenarios de futuro como aportación didáctica y metodológica para una educación ambiental creativa, global y sostenible. El caso de un grupo de estudiantes de Barcelona y Santiago de Chile." Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/287994.

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Abstract:
El objetivo del presente trabajo doctoral fue interpretar, comprender y validar cómo la Construcción de Escenarios de Futuro (CEF) es un aporte didáctico y metodológico a favor de una educación ambiental más creativa, global y sostenible. Exploramos los escenarios de futuro construidos por un grupo de 46 niños y niñas de dos cursos de 6to primaria/básica, de una escuela en Barcelona y de otra en Santiago de Chile. También es de interés reconocer el valor que tienen las dimensiones propuestas, qué interacciones emergen desde las CEF y cuáles son las dimensiones que hemos levantado desde la teoría para estudiar el concepto de futuro, dichas dimensiones son la creatividad como acto reflexivo y práctico, la globalidad de los fenómenos del mundo y la sostenibilidad como acción. Todo lo anterior bajo la mirada y representación de un grupo de niños y niñas de 10 y 11 años en contextos temporales, espaciales y curriculares diferentes. Las preguntas de investigación emergen de la necesidad de un cambio de perspectiva al mirar y analizar los fenómenos del mundo, cambiar el foco desde una visión catastrofista y de crisis, hacia una más compleja que aborde el optimismo y la esperanza de un futuro mejor. Intentamos en esta investigación dar respuesta a ¿Cómo imaginan que será el futuro un grupo de niños y niñas de 10 a 11 años, pertenecientes a dos escuelas, una en Barcelona y la otra en Santiago de Chile? ¿Qué rol se ven cumpliendo ello(a)s en sus imaginarios de futuro? ¿Emergen en las construcciones de escenarios futuros, aspectos asociados a la creatividad, a la globalidad de los fenómenos del mundo y al hacer sostenible? Y por último responder a, ¿cómo las dimensiones creativas, globales y sostenibles de las visiones de futuro interactúan a favor de la Educación Ambiental? Los resultados obtenidos dan muestra de escenarios de futuro en tres grandes ámbitos; el socio-familiar, donde el componente “configuración familiar” (cantidad de hijos) predomina por sobre el espacial, asociado a la valoración del lugar que habitarán, entiéndase hogar, barrio y ciudad, este último con mayor fuerza en los niños y niñas de Barcelona. Otro ámbito es el ambiental, donde se expresan de igual manera los niños y niñas de ambos contextos, destacando una mirada causa-efecto, como ejemplo: contaminación-ozono, calentamiento global-deforestación. Por último el ámbito tecnológico expresa un escenario concreto y utilitario, pues la tecnología asume un rol al servicio del ser humano, dejando atrás una mirada asociada a la ficción. A partir de las representaciones analizadas, podemos decir que efectivamente se evidencia una interacción entre las dimensiones creativas, globales y sostenibles en sus escenarios imaginarios futuros, siendo la dimensión global aquella que dejó mayor número de evidencias acerca de cómo se imaginan los niños el futuro y también su rol activo en él. Esta construcción de escenarios futuros de los niños y niñas entrega pistas claras acerca de las necesidades de las sociedades venideras que buscan asegurar su calidad de vida. El desafío está en poder encausar esa inquietud que presentan los niños, para que ellos mismos puedan tomar decisiones y construir realidades con herramientas adecuadas, pensando en el bien común de ellos entre sí y con el entorno. Se concluye que la construcción de escenarios estimula el pensar de manera global y creativa acerca del futuro, con una reflexión profunda y cargada de optimismo, no obstante hay elementos ausentes en los resultados e imaginarios de los niños y niñas, que podrían ser abordados en otras investigaciones o servir de insumos para la construcción de políticas curriculares en ambos contextos, estos dicen relación con el concepto de ciudadanía y alimentación, ambos elementos vitales en el marco del actual escenario educativo ambiental.
The aim of this doctoral research is to interpret, understand and validate how Building of Scenarios for the Future is a didactic and methodological contribution in favor of a more creative, global and sustainable environmental education. We explored the scenarios of the future constructed by 46 children from two courses of 6th grade of primary/basic schools in Barcelona and another in Santiago de Chile. It is also of interest to recognize the value that have the proposed dimensions, what interactions emerge from the BSF and what are the dimensions that we´ve raised from the theory to study the concept of the future, these dimensions are creativity as a reflective and practical act, globality of phenomena of the world and sustainability as an action. All this under the gaze and concept of a group of children aged 10 to 11 years in different temporal, space and curricular contexts. The research questions emerge from the need for a change of perspective to look at and to analyze the phenomena of the world, to change the focus from a catastrophic and crisis vision, towards a more complex one addressing optimism and hope for a better future. We try in this research to answer the question: How does the group of children aged 10-11 years that belong to two schools, one in Barcelona and the other in Santiago de Chile, imagine the future? What role do they perform in their imaginary future? Do the aspects associated with creativity, globality of the phenomena of the world and sustainability emerge in the construction of future scenarios? And finally, how creative, globality and sustainable dimensions of visions interact in favor of Environmental Education? The obtained results show future scenarios in three main areas; the socio-familiar, where the component "Family Settings" (number of children) predominates over the space, associated with the evaluation of a place to live, which is home, neighborhood and city, the latter more strongly in children of Barcelona. Another area is the environment, where children of both contexts express similarly, highlighting an approach cause-effect, for example pollution-ozone, global warming-deforestation. Finally the technological field expresses a particular and utilitarian scenario, as technology assumes a role to serve a man, leaving behind a fiction look on it. From the analyzed representations, we can say that indeed there is an interaction between creative, globality and sustainable dimensions of the imaginary future scenarios of children, being the globality dimension which left more evidence about how they imagine the future and also their active role in it. This construction of future scenarios of children gives clear clues about the needs of future societies that seek to ensure their quality of life. The challenge is to be able to prosecute those concerns presented by children, so that they themselves can make decisions and build realities with proper tools, thinking about the common good in interpersonal relations and in relations with the environment. As a conclusion, the construction of scenarios stimulates to think globally and creatively about the future, with a deep and optimistic reflection, however there are missing elements in the results and imaginaries of children that can be addressed in other investigations or serve as inputs for the construction of curriculum policies in both contexts, these are related to the concept of citizenship and nutrition, two vital elements within the current environmental educational scenario.
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Girardini, Marco <1978&gt. "La gestione dei rifiuti in un'ottica di sviluppo sostenibile: aspetti tecnici e normativi per la valutazione della qualità dei processi di compostaggio e del compost: sistemi attuali e prospettive future." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/600.

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Díaz, Quintero María del Carmen. "Una mirada holística sobre los impactos de la intervención en el patrimonio cultural. El caso de La Luz de las Imágenes." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2016. http://hdl.handle.net/10251/62529.

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Abstract:
[EN] In this research is tried to study the impact that intervention in the cultural heritage may have to improve the quality of life of citizens. It's been studied the case of La Luz de las Imágenes in a time when the European Union has considered the cultural heritage as a strategic tool to achieve a sustainable future for Europe. It has been used as a theoretical framework, a holistic view. They have established different areas in which heritage preservation can improve the economic, social, cultural and environmental development of towns and rural areas. They have also established relationships between each of them and checked how they are all closely related. Because of the holistic approach, they have used references from different disciplines that aloud to visualize the global benefits that can generate the intervention in the cultural heritage through projects in the Comunidad Valenciana by La Luz de las Imágenes. Empirical evidence has shown that the work of the Fundación La Luz de las Imágenes has had positive consequences not only in the preservation of cultural heritage but also in the attractive of the towns where the works have been done, in the creation of images, symbols end the sense of identity. There are also positive consequences in the creation of jobs and companies related with the culture, tourism and local craft. There is also an approximation of different types of audiences to history through the heritage and its knowledge. And all this, has favored the citizen participation with their heritage, reinforcing the sense of place, sense of belonging and social cohesion.
[ES] En esta investigación se aborda el estudio de los impactos que la intervención en el patrimonio cultural pueden tener para mejorar la calidad de vida de los ciudadanos aplicado al caso de la Fundación La Luz de las Imágenes, en un momento en el que la Unión Europea ha considerado al patrimonio cultural una herramienta estratégica como medio para conseguir un futuro sostenible para Europa. Se ha empleado, como marco teórico, una visión holística sobre los diferentes ámbitos en los que la utilización del patrimonio cultural puede modificar el desarrollo económico, social cultural y medioambiental de poblaciones y zonas rurales como resultado de la preservación de sus bienes, estableciendo las relaciones que pueden darse entre cada uno de ellos y comprobando cómo los efectos que genera en los ámbitos económico, cultural, social y medioambiental están íntimamente relacionados. Dado el enfoque holístico desarrollado, se han utilizado referencias de distintas disciplinas que permiten visualizar los beneficios globales que puede generar la intervención en el patrimonio cultural a través de los proyectos realizados en la Comunidad Valenciana por La Luz de las Imágenes. La evidencia empírica ha demostrado que el trabajo de la Fundación La Luz de las Imágenes ha tenido consecuencias positivas no solo en la conservación del patrimonio cultural, sino también en el atractivo de las poblaciones en las que ha actuado, en la creación de imágenes, símbolos y en el sentido de identidad. En la creación de empleo y de empresas relacionadas con la cultura, el turismo y la artesanía, en la aproximación de diferentes tipo de público a la historia a través del patrimonio cultural y su conocimiento y ha favorecido la participación de los ciudadanos para con su patrimonio reforzando el sentimiento de orgullo, pertenencia y cohesión social.
[CAT] En aquesta investigació s'aborda l'estudi dels impactes que la intervenció en el patrimoni cultural poden tenir per a millorar la qualitat de vida dels ciutadans aplicat al cas de la Fundació La Llum de les Imatges, en un moment en el que la Unió Europea ha considerat el patrimoni cultural com una ferramenta estratègica per a aconseguir un futur sostenible per a Europa. S'ha emprat, com a marc teòric, una visió holística sobre els diferents àmbits en els que la utilització del patrimoni cultural pot modificar el desenvolupament econòmic, social, cultural y mediambiental de poblacions i zones rurals com a resultat de la preservació dels seus bens, establint les relacions que poden donar-se entre cadascun d'ells y comprovant com els efectes que genera en els àmbits econòmic, cultural, social y mediambiental estan íntimament lligats. Donat l'enfocament holístic desenvolupat, s'han utilitzat de referència de diferents disciplines que permeten visualitzar els beneficis globals que pot generar la intervenció en el patrimoni cultural a través dels projectes realitzats al Comunitat Valenciana per La Llum de les Imatges. La evidència empírica ha demostrat que el treball de La Fundació La Llum de les Imatges ha tingut conseqüències positives no solament en la conservació del patrimoni cultural, si no que també en el atractiu de les poblacions en les que ha actuat, en la creació d'imatges, símbols i en el sentit d'identitat. En la creació de treball i d'empreses relacionades amb la cultura, el turisme i l'artesania, en la aproximació de diferents tipus de públic a la història a través del patrimoni cultural i el seu coneixement i ha afavorit la participació del ciutadans amb el seu patrimoni reforçant el sentiment d'orgull, pertinència i cohesió social.
Díaz Quintero, MDC. (2016). Una mirada holística sobre los impactos de la intervención en el patrimonio cultural. El caso de La Luz de las Imágenes [Tesis doctoral no publicada]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/62529
TESIS
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Olivares, Cerpa Gonzalo. "Evaluación del impacto del Cambio Climático (escenarios B1 y A2) en las aportaciones futuras generadas para el horizonte de proyección 2000-2050 en las cuencas del Fluvià y la Tordera en Catalunya." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2021. http://hdl.handle.net/10803/672328.

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Abstract:
The results presented in this doctoral thesis aims to evaluate the possible Climate Change effects on the water resources yield by the Fluvià river basin and the Tordera river basin, both located in the autonomous region of Catalonia. In order to carried out with the study, a climate change projection generated by the Global Circulation Model ECHAM5 for the scenarios B1 and A2 (IPCC, 2007) were applied. The projections were statistically downscaled at local level through a Markov’s chain of first order to determine the occurrence of rainfall and a Weibull distribution to evaluate the amount of it during that occurrence. The temperature was projected using an ARMA model (Autoregressive Moving Average). Both projections (rainfall and temperature) were obtained for the time horizon of 50 years (2000 – 2050). Historical data (1984 – 2008) were previously used as an input in the weather generators in the downscaling process. The hydrological model of the case of study was developed using the software HEC-HMS 4.0 which through its Soil Moisture Accounting method (SMA) allows for long term simulations with a complete characterization of the hydrological process. The model was parametrized, calibrated and validated using discharge gages located at the outlet of each of the basins. The historical data for the rainfall and the temperature (evapotranspiration) were run in the hydrological model to evaluate the current condition of the basins to be finally compared with the future projections obtained from the downscaling process for the time horizon of 50 years for the Climate Change scenarios previously described. When comparing the current situation (historical) with the future projections for the two scenarios analysed (B1 and A2), it is observed that in the Fluvià’s basin the annual average (2000 – 2050) for the water resources decrease 16.7% for the B1 scenario and 28.2% for the A2 scenario. For the Tordera’s basin the situation is similar, with reductions of 19.9% for the B1 scenario and 26.6% for the A2 scenario. It may also be observed that in both scenarios and both basins when the reductions of rainfall compared to the historical data goes from 2.5 to 11.2% the reductions on annual average for the water resources are larger, which would indicate that the basin amplifies the effect of the reductions of the rainfall in the yielded discharge. Finally, it was also studied that carrying out modification to the downscaling process, new temporal distribution of the future rainfall may be obtained. This new time series were characterized by a more heterogenous distribution ungrouping rainfall event to a larger number of days. Once these new times series were input to the hydrological model it was observed the water resources increases in relation to the ones observed under the first downscaling carried out in the study. The increments observed were from 9 to 11% in both scenarios and both basins. This implies that it is important to evaluate the amount of future rainfall of the climate projections, but it is also very important to evaluate the temporal distribution of it due to the hydrological processes in a basin might be sensitive to this factor, affecting the water resource production in the long term.
El trabajo que se presenta en esta tesis de doctorado pretende determinar los posibles efectos del Cambio Climático en los recursos hídricos futuros para la cuenca del río Fluvià y la cuenca del río la Tordera en la Comunidad Autónoma de Catalunya. Para determinar como el Cambio Climático afecta a las aportaciones en dichas áreas, se dispuso de las proyecciones para la precipitación y la temperatura desarrolladas por el modelo meteorológico de circulación del clima ECHAM5 para los escenarios B1 y A2, propuestos en el cuarto informe de Cambio Climático presentado el año 2007 por el IPCC. Dichas proyecciones fueron escaladas a nivel local mediante un escalado estadístico basado una cadena de Markov de primer orden para generar lluvia local incluyendo días con o sin lluvia, y una distribución de Weibull para asignar el volumen de lluvia en los días de ocurrencia de la misma. Para el cálculo de los datos de temperatura a partir de las observaciones históricas se utilizó un modelo auto-regresivo de media móvil (ARMA). Las proyecciones de precipitación y temperatura se generaron para un horizonte de tiempo de 50 años (2000 - 2050). Adicionalmente se contó con registros históricos de precipitación temperatura para el período 1984 - 2008. Estos datos constituyeron la información de entrada en el generador local del clima para determinar las distribuciones y probabilidades históricas de la precipitación que fueron utilizadas en la generación de las proyecciones futuras. El modelo hidrológico de las cuencas en estudio se basó en la herramienta hidrológica HEC- HMS 4.0., y su algoritmo de cálculo de humedad continua del suelo (SMA) que permite hacer simulaciones a largo plazo evaluando los procesos hidrológicos en detalle. El modelo fue calibrado y validado a partir de la información de estaciones de aforo presentes en los últimos tramos de ambas cuencas. Los datos históricos de precipitación y temperatura (evapotranspiración) fueron ingresados en el modelo para evaluar la aportación histórica de cada una de las cuencas y obtener un valor de referencia para comparación de los resultados futuros. El siguiente paso consistió en ingresar las proyecciones futuras de precipitación y temperatura (2000 - 2050) en el modelo hidrológico, previamente validado, y determinar la variación de las aportaciones generadas para las nuevas proyecciones. La comparación de las proyecciones con las aportaciones históricas previamente modeladas en la cuenca del Fluvià para ambos escenarios de cambio (B1 y A2) indican que las aportaciones medias anuales futuras disminuyen un 16.7% para el escenario B1 y un 28.2% para el escenario A2. En la cuenca de la Tordera se observaron disminuciones de 19.9% para el escenario B1 y 26.6% para el escenario A2. Se puede observar para ambos escenarios en el período histórico y en ambas cuencas que cuando el descenso de precipitación varía entre 2.5% y 11.2%, las disminuciones en términos de aportaciones son mayores, indicativo de que la respuesta hidrológica amplifica el efecto de la disminución de precipitación. Finalmente, también se observó que realizando variaciones a la técnica de escaldo se pueden obtener nuevas series de precipitación futuras con distribuciones temporales distintas a las series originalmente generadas. Las nuevas series se caracterizan por una distribución de la precipitación más heterogénea desagregando eventos de lluvia a lo largo de más días. Cuando estas series son ingresadas al modelo hidrológico se obtienen aportaciones anuales mayores a las obtenidas a través del primer escalado del modelo climatológico, con incrementos de un 9 a un 11% en las aportaciones anuales para ambos escenarios de cambio (B1 y A2) y en ambas cuencas. Por ello no solo es importante conocer la cantidad de lluvia futura para una región, también es importante conocer su distribución temporal dada su influencia en la respuesta hidrológic
Enginyeria civil
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Xercavins, Josep. "Carrying Capacity In East Sub-Saharan Africa: A multilevel integrated assessment and a sustainable development approach." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 1999. http://hdl.handle.net/10803/6987.

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Abstract:
0.4.1. ORGANIZATION

In the context of the global human/earth issues (population, poverty, imbalances, environment problematic, global warming, water scarcity, economical globalization, etc.) with the others the Carrying Capacity issue is emerging. It is a "driver" which is not always simply related with sustainable development concepts. It is therefore enormously important to give adequate answers to the majority of the global dilemmas.

The definition of carrying capacity is not easy because it is controversial. So the first chapter of this study is to adopt a clearer position in reference to the meaning, the borders, the key aspects, etc., of our approach to this issue. Basically, our approach is, first, from the sustainable development point of view and, second, a local approach in a global view. Finally and concretely, we indicate what aspects, in which place, how do we study carrying capacity? The answer to these questions will be: the agricultural (land and water) reality in a very specific region of East Sub Saharan Africa.

So the next step of the work is to specify and delimit our chosen region and, obviously, to study it in detail. Chapter 2, and some parts of Chapter 8, are the results of this.

The kind of methodological approach to global human/earth issues is, clearly, the most characteristic point of our work. We follow a scientific approach developed by Dr. Mihajlo Mesarovic over forty years ago in the mathematical systems analysis field and "finished" in multilevel integrated assessment with reasoning support tools for policy analysis. We study in depth and analyze this methodology in Chapter 3.

From a first or high level point of view of a hierarchy of models in our methodology, we study the population and, for the moment in this level, the carrying capacity reality, which is a dynamic system in reality, of our case study region. We have created the corresponding model and then, we have used a reference study from FAO/IIASA/UN [B.3.7] that, according to our bibliography searches and the role that it is continuing to play in the international studies of this issue in developing countries, is a "key reference". We find all of this in chapters 5 (population) and 6 (carrying capacity). In fact one of the goals of this work as a whole is to involve, extend, and indeed test the results of the mentioned report using our methodology.

Always from the hierarchical point of view we affront, finally, the second level representation of our issue. It is the most creative part of our study. We decide, after a deep analysis of the background, that we can succeed in developing a new agricultural model involving land and water aspects.

Because water is another controversial driving factor of the global human/earth issues, we focus on it in chapter 7. We add some personal special approach according to our methodology and "philosophy".

Chapter 8 is the highlight and plays, at the same time, an integrated role of the whole study and, in particular, the second level approach from the point of view of the hierarchy of the models. It allows us to make many final conclusions in several directions. About the methodology itself: extremely powerful with the interrelated combination of the different models levels approach. About the key report cited: only needs to be revised in its high input/output forecasting. The success and new possibilities in order to study the carrying capacity issue, for future policy "vision" analysis, that we now have from the point of view of agricultural reality. Finally, a dramatic foresight and call to the international decision- makers about the situation in our Case Study Region (essentially, the more stressful sub-region of East Sub-Saharan Africa).

0.4.2. OBJECTIVES AND CONTRIBUTIONS

Assessment of carrying capacity is essential in the search for the condition of sustainable development. While sustainability has a global dimension focus, for carrying capacity assessment has to be on geographic areas within which the needs of population have to be satisfied consistent with the physiologically determined time constraints. Specifically, food had to be secured for the population on location and in time where the need exists. Large geographic areas cannot be sustained by food imported from distant locations on the globe. In short, some degree of food self-sufficiency is a prerequisite for sustainability. The research reported here started by identifying eastern Sub-Sahara Africa as the most vulnerable geographic region in the sense of carrying capacity.

The objective of the research was to approach the question of carrying capacity in a practical integrated manner ("problematique"); i.e., in the context of real constraints imposed by environmental life support resources, rather than to "reduce" the problem to the considerations of the theoretical extreme capacity that have no chance of being achieved in reality.

On the first level, a model is developed focusing on the most dominant relationship between population evolution and carrying capacity as a dynamic, time varying system. Broad based data available in international sources are used. Results of FAO research, which is recognized as being the most authoritative, is used to parameterize the model for all countries in the region as well as for the region itself. The concept of an index of carrying capacity potential is developed to assess the results of the simulation using three levels of technology inputs of agricultural production, identified by the FAO.

A second level model is developed in which actual physical constraints -land, yields, water and irrigation- are explicitly taken into account. Assessment of carrying capacity supported by actual data is then conducted using the same carrying capacity potential index as the first level. Consistency of the results on the two levels has been demonstrated. This conclusion -not to be expected a priori- has justified the application of the multilevel, from the hierarchical of the models point of view, approach. As such it presents a contribution to the methodology beyond the carrying capacity problem per se.

So, in summary, the main contributions of the thesis are threefold:

a) Contribution to the complex systems analysis methodology based on the multilevel modeling hierarchy approach, that uses the notions of a dominant relationship rather than more detailed approximation, in order to construct models on different levels of the modeling hierarchy. Consistency of the results on two levels-not expected a priori-open the ways for application of the approach to other problem domains (global warming, water scarcity, etc.).

b) Development of an agricultural (land and water) model to study carrying capacity for any country, region, on the globe. The developed models and the reasoning approach in scenario analysis can be applied to other agricultural carrying capacity problems such as, i.e., for Afghanistan, Bangladesh, etc.

c) Concrete results about targets and policies for the region in the East Sub-Saharan Africa in order to improve their food self-security.
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CARDELLA, Claudia Bianca. "I CIRCUITI BREVI SOLIDALI DI PRODUZIONE AGRICOLA E CONSUMO ALIMENTARE COME MODELLI PER UN FUTURO SOSTENIBILE." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95053.

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Cofré, Diloreto Lucas Alejandro, Paula Foradori, and Yamile Tomé. "Transición agroecológica. Un camino necesario para un futuro en común : estudio de caso de un establecimiento productivo familiar de las Sierras Chicas de Córdoba, Argentina." Bachelor's thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11086/6545.

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Abstract:
Trabajo Final Integrador (Área de Consolidación Agroecología y Desarrollo Territorial) -- UNC- Facultad de Ciencias Agropecuarias, 2018
En un contexto territorial, nacional y mundial, en donde impera el paradigma de producción agroindustrial, el presente trabajo tiene como objetivo comprender la importancia y urgencia de la implementación del paradigma agroecológico, considerando todos los aspectos que el mismo comprende (social, ambiental, político, productivo-económico), como así también su naturaleza holística, a través de una situación agroecológica familiar concreta. Para ello se analiza, desde una perspectiva holística, un sistema productivo, en transición hacia la agroecología. El establecimiento, ubicado en Unquillo (provincia de Córdoba, Argentina), se dedica a la producción de huevos de gallina y de lechones, bajo una racionalidad de sustentabilidad social y ambiental. Se realizó un diagnóstico del mismo, aplicando la teoría de sistemas, a través de una investigación-acción-participativa con los diferentes actores sociales involucrados. También se analizó el contexto territorial y nacional, haciendo hincapié en aquellos factores que afectan, tanto positiva como negativamente, la agricultura familiar y la implementación de prácticas agroecológicas. A partir de ello, se generaron estrategias de intervención adecuadas tendientes a avanzar en la transición hacia la agroecología, a mediano y largo plazo. La agroecología es fundamental para alcanzar la soberanía y la seguridad alimentaria, la sustentabilidad productiva-económica, social y ambiental. Es imperante la concientización y la educación de las personas sobre esta temática (y todo lo que abarca), sobre el consumo responsable y la importancia que tiene cada actor social, desde su rol, en pos de avanzar hacia el buen vivir. La agroecología es necesaria si se quiere un futuro en común…
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