Academic literature on the topic 'Idratazione'

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Journal articles on the topic "Idratazione"

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Duplan, H., and T. Nocera. "Idratazione cutanea e prodotti idratanti." EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei 11, no. 1 (July 2014): 1–7. http://dx.doi.org/10.1016/s1776-0313(14)67843-6.

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Puca, Antonio. "Il caso di Nancy Beth Cruzan." Medicina e Morale 41, no. 5 (October 31, 1992): 911–32. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1091.

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Abstract:
L'eutanasia costituisce un nodo bioetico "caldo" in un dibattito che si svolge a vari livelli: medico, bioetico, legale, di mass-media. Il presente lavoro affronta, al riguardo, uno dei casi più noti di pratica eutanasica: quello di Nancy Cruzan, la donna statunitense che, in seguito a grave incidente nel 1983, è rimasta in stato vegetativo persistente attaccata alle macchine di supporto vitale, fino alla morte nel 1990 avvenuta in seguito alla decisione di un giudice - su richiesta dei familiari - distaccarla dai citati strumentati. Dopo una premessa storica della vicenda, il lavoro si addentra nell'iter giudiziario che ha preceduto il "caso Cruzan" e prende in esame le affermazioni del magistero cattolico sull'eutanasia ed il dibattito teologico in atto. Lo studio affronta, inoltre, la valutazione etica dell'eutanasia argomentando una serie di quesiti: se staccare i tubi dell'alimentazione/idratazione sia eutanasia; se il proseguirla sia accanimento terapeutico; se l'alimentazione/idratazione siano trattamenti medici o cure; il rapporto costi-benefici; il valore della volontà del paziente ed il ruolo dei familiari; il valore della vita. Il lavoro si conclude con l'affermazione che nel "caso Cruzan" siano state privilegiate l'opinione e l'interesse proprio rispetto alla verità. Segno eloquente il silenzio che è seguito alla morte di Nancy.
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Scalera, Antonio. "Brevi note su dichiarazioni anticipate di trattamento e alimentazione o idratazione artificiale." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (March 2010): 81–89. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-001008.

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Abstract:
Il testo del disegno di legge sul "consenso informato" e sulle "dichiarazioni anticipate di trattamento", attualmente all'esame del Parlamento contiene previsioni che appaiono in contrasto con i fondamentali princěpi della Costituzione e, in particolare, con gli artt. 3 e 13.
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Angelozzi, L., Tantucci, A., and De Angelis, M. "Valutazione della composizione corporea e dello stato di idratazione di una squadra di élite di futsal." Journal of Sport and Anatomy, no. 3-4 (2017): 80–86. http://dx.doi.org/10.12871/24213292201642.

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Galderisi, C., A. Cecilia, M. Tomaselli, P. Arcieri, L. Di Lullo, and P. Polito. "Quadro severo di mieloma multiplo e insufficienza renale trattato con successo con bortezomib e desametasone." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 4 (January 31, 2018): 11–14. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1237.

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Abstract:
Il trattamento delle malattie mieloproliferative richiede sempre più frequentemente il coinvolgimento della figura del nefrologo nella gestione terapeutica. Il nefrologo è chiamato a mettere in atto una serie di provvedimenti terapeutici che mirino a correggere fattori precipitanti la funzionalità renale. Mostreremo un caso emblematico di gestione ematologica e nefrologica di un caso di mieloma multiplo di tipo micromolecolare con severa compromissione renale trattato con successo con associazione di Velcade e desametasone in 8 cicli in un periodo di 6 mesi. In questo periodo il paziente è stato supportato con terapia medica e infusionale per mantenere un'adeguata idratazione, una costante alcalinizzazione delle urine, buoni livelli di albuminemia, calcemia e uricemia senza ricorrere a trattamento dialitico sostitutivo. Non viene mai sospeso il trattamento chemioterapico e gli effetti tossici più importanti vengono monitorati e trattati con terapia specifica senza mai ridurre il dosaggio del chemioterapico. Si ottiene un progressivo recupero della funzione renale oltre a una remissione della malattia di base.
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Carpi, R. "Nefropatia da mezzo di contrasto: il parere del Radiologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 4–5. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1128.

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Abstract:
La Nefropatia da Mezzo di Contrasto (CIN) rappresenta una della cause più frequenti di insufficienza renale acuta in ambiente ospedaliero. L'introduzione del calcolo del filtrato glomerulare (e-GFR) al posto del semplice dosaggio della creatinina plasmatica, se da un lato consente una miglior identificazione dei pazienti a rischio, in particolare all'interno della fascia di popolazione più spesso sottoposta ad indagini radiologiche (pazienti anziane con comorbidità), dall'altro accresce il numero dei pazienti da considerare a rischio e da sottoporre a profilassi. L'aver riportato al valore di 45 mL/min dagli iniziali 60 il valore di cut-off in base al quale sottoporre il paziente a idratazione prof -lattica in caso di somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa (la più frequentemente impiegata in ambito radiologico extrainterventistico), compensa tale incremento. I numerosi studi in letteratura e le linee guida internazionali descrivono multipli fattori di rischio ma convergono nel riconoscere nell'idratazione del paziente uno strumento utile per la profilassi della insorgenza della CIN. Questa potrà essere attuata in modo efficace solamente se si svilupperanno le sinergie organizzative necessarie tra medico prescrittore, radiologo e nefrologo.
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Amoroso, L., G. Del Rosso, L. Di Liberato, and A. Albertazzi. "Impiego della bioimpedenza elettrica transtoracica e della ecografia della vena cava inferiore per la valutazione dello stato di idratazione nei nazienti in trattamento emodialitico periodico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 8, no. 1 (January 1, 1996): 24–29. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1996.1819.

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8

Amoroso, L., G. Del Rosso, L. Di Liberato, and A. Albertazzi. "Impiego della bioimpedenza elettrica transtoracica e della ecografia della vena cava inferiore per la valutazione dello stato di idratazione nei nazienti in trattamento emodialitico periodico." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 8, no. 1 (January 1996): 24–29. http://dx.doi.org/10.1177/039493629600800105.

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Zulian, F., M. Campanini, L. Lusiani, L. Magnani, G. Pinna, and R. Nardi. "Problematiche di fine vita: il ruolo della medicina interna ospedaliera." Italian Journal of Medicine 5, no. 1 (April 10, 2017): 1. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2017.4.

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Abstract:
<img src="/public/site/images/pgranata/PREFAZIONE.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Etica cristiana e malattia</strong><br /><em>E. Bianchi</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/rass.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>Le problematiche di fine vita: quale consapevolezza da parte degli internisti?</strong><br /><em>M. Gambacorta, M. Campanini, R. Nardi</em></p><p class="titolo"><strong>Il concetto di terminalità: certezze e incertezze</strong><br /><em>L. Lusiani, C. Bullo</em></p><p class="titolo"><strong>Traiettorie di malattia: non sempre i pazienti e le famiglie sono informati</strong><br /><em>L. Magnani</em></p><p class="titolo"><strong>La dignità come fattore di cura: pratica clinica nel fine vita nella medicina <em>patient centered</em></strong><br /><em>M. Felici, A. Pulerà, S. Lenti</em></p><p class="titolo"><strong>L’assistenza nel fine vita: quali responsabilità? Un approccio medico-legale al tema</strong><br /><em>A. Aprile, M. Bolcato, D. Rodriguez</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente terminale: aspetti di tipo etico</strong><br /><em>R. Cavaliere</em></p><p class="titolo"><strong>Cure palliative, assistenza domiciliare e <em>caregiver burden</em>: il modello dell’efficienza terapeutica</strong><br /><em>L. Occhini, A. Pulerà, M. Felici</em></p><p class="titolo"><strong>Nutrizione ed idratazione nei malati terminali</strong><br /><em>R. Risicato</em></p><p class="titolo"><strong>La gestione del dolore nel paziente terminale</strong><br /><em>G. Civardi, M. Bosco, R. Bertè</em></p><p class="titolo"><strong>Sedazione di fine vita: aspetti decisionali clinici ed etici</strong><br /><em>M. Carassiti, A. De Benedictis, M. Del Prete, B. Vincenzi, V. Tambone</em></p><p class="titolo"><strong>La rimodulazione della terapia negli anziani in fase terminale</strong><br /><em>A. Cester, F. Busonera</em></p><p class="titolo"><strong>Ruolo dell’infermiere nel <em>comfort care</em> del paziente a fine vita in Medicina Interna</strong><br /><em>D. Simonazzi, M. Lince, S. Tanzi, G. Bordin</em></p><p class="titolo"><strong>Percorso di fine vita e diagnosi di terminalità: l’esperienza dell’Ausl di Modena e Reggio Emilia</strong><br /><em>G. Chesi, E. Scalabrini, P. Vacondio, G. Pinelli, G. Carrieri, G. Cioni</em></p><img src="/public/site/images/pgranata/Sezioni.jpg" alt="" /><br /><p class="titolo"><strong>APPENDICE I<br />Metodi di riconoscimento e di valutazione del paziente in fase terminale o a rischio di elevata mortalità in ospedale</strong><br /><em>R. Nardi, G. Belmonte, L. Lusiani, M. Gambacorta, G. Pinna, M. Campanini, A. Fontanella</em></p><p class="titolo"><strong>APPENDICE II<br />RECENSIONE - Riflessioni sul dolore </strong>di Umberto Eco<br /><em>R. Nardi</em></p>
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Colombetti, Elena. "Alimentazione e idratazione artificiale come problema di giustizia." Medicina e Morale 58, no. 6 (December 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.229.

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Abstract:
Il testo affronta gli aspetti bioetici dell’alimentazione e idratazione artificiale. Dopo aver analizzato la distinzione tra alimentazione e nutrizione, l’articolo si sofferma sulla questione dell’artificialità indagando l’appropriatezza del termine. Si mostra inoltre come, in ogni caso, l’artificialità non costituisca in sé, un problema bioetico. Attraverso l’analisi di alcuni documenti ufficiali (parere del CNB, Linee guida della Siaarti) vengono poi affrontati i nodi teorici su cui si centra il dibattito cercando di chiarire se si tratti o no di una terapia, la possibilità che si presenti come un accanimento terapeutico e quali siano i criteri utilizzati per definirlo. Il testo argomenta, inoltre, come la rinuncia all’identificazione di criteri oggettivi per identificare quando si diano situazioni di accanimento terapeutico porti a gravi discriminazioni tra gli esseri umani. In particolare, ci si sofferma sulla condizione di coloro che si trovano in stato vegetativo; sempre attraverso l’analisi dei documenti si mostra come, a partire dallo SV, si stia eliminando proprio il parametro oggettivo della proporzionalità a favore di criteri soggettivi che, progressivamente, aprono ad un abbandono terapeutico ed assistenziale anche di molte persone con patologie neurodegenerative o psicologiche. L’articolo si conclude mostrando come, dietro l’apparente privatezza di alcune decisioni, si celi invece una profonda questione di giustizia messa alla prova proprio dalle situazioni di disabilità più estrema. ---------- The paper examines the bioethical aspects related to artificial nourishment and hydration. As a first step, a clear distinction between nutrition and feeding is presented. Following this distinction, the article analyses the notion of artificiality and evaluates its appropriateness. The enquiry clarifies also that “artificiality” per se does not constitute a bioethical problem. Through the examination of official documents (opinion of Italian National Bioethics Committee, Siaarti guidelines), the paper analyses the theoretical nodes which the debate is focused on; it clarifies whether artificial nourishment and hydration is a therapy or not; it investigates the possibility that it can constitute overtreatment and if so, what criteria should be used in order to define it. The article argues that dispensing with objective criteria for the identification of over-treatment leads to severe discrimination. Particularly, the analysis focuses on vegetative state condition. By reference to the documents it becomes clear that vegetative state condition represents the paradigm through which the abandonment of objective criteria such as that of proportionality in favour of subjective ones is introduced. This opens the way to a therapeutic and care abandonment of patients with psychological and neurodegenerative pathologies. The conclusion makes clear that a relevant question of justice hides behind the apparent privacy of some decisions, which is put to the test precisely by conditions of extreme disability.
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Dissertations / Theses on the topic "Idratazione"

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Aniello, Christian. "Spettroscopia a microonde per analisi dello stato di idratazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24524/.

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Abstract:
La disidratazione è un fenomeno sempre più diffuso nella popolazione e colpisce particolarmente certe tipologie di persone come bambini, anziani ed atleti. Questa condizione comporta una serie di sintomi che possono rivelarsi estremamente pericolosi, specialmente nel caso di persone con una condizione di salute già aggravata. La ricerca negli ultimi anni ha cercato di sviluppare quelle che sono una serie di dispositivi per approcciare meglio il problema, evolvendo le vecchie tecniche di misura della disidratazione esplorando anche approcci alternativi, al fine di riuscire ad ottenere dispositivi che non solo misurino con accuratezza la disidratazione del soggetto ma anche possano monitorarla in maniera non invasiva e prolungata nel tempo. Questo sarebbe un traguardo vitale nel caso di pazienti affetti da disidratazione cronica o che necessitino, appunto, di una attenta e continua osservazione, come gli anziani con un peculiare quadro clinico. Un approccio emergente nella sensoristica è quello di utilizzare la riflessione di microonde per valutare lo stato di materiali. In questa tesi si esplora l’uso di emissioni a microonde per misurare la disidratazione di soggetti umani. In particolare si è esplorato l’uso di un analizzatore di rete a basso costo (NanoVNA) su una serie di volontari con diverso indice di idratazione condizionato con diversi stati di assunzione di liquidi. I dati raccolti col NanoVNA, sono stati soggetti ad una analisi statistica per trovare un modello predittivo che confermasse che il NanoVNA possa raccogliere le informazioni necessarie per soddisfare il quesito della tesi.
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Cangini, Laura. "Monitoraggio dello stato di idratazione della pelle mediante misure di impedenza." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Una buona idratazione è fondamentale per l’espletamento delle funzioni fisiologiche più elementari, come ad esempio la regolazione della pressione sanguigna, della temperatura corporea e della digestione. Quando il corpo perde più acqua di quanto ne assume si può verificare il fenomeno della disidratazione. La perdita eccessiva di fluidi può causare diversi squilibri nello stato fisico di un individuo fino a portare, in casi estremi, a condizioni fatali e i soggetti maggiormente a rischio sono: bambini, anziani e atleti. I metodi di indagine attualmente esistenti finalizzati a tale scopo sono sostanzialmente test di laboratorio (sangue, urine) che forniscono dati molto precisi, ma sono invasivi, costosi e non permettono di ottenere un’informazione real-time. Un fenomeno che sta prendendo piede in questi ultimi anni è lo sviluppo di sensori indossabili coi quali è possibile tenere sotto osservazione parametri quali la frequenza cardiaca e il consumo di calorie, ma ancora sono pochi o quasi del tutto assenti i dispositivi che possono fornire attendibili informazioni circa lo stato di idratazione di un soggetto. Obiettivo di questa tesi è quello di illustrare il prototipo di un sensore indossabile, realizzato in laboratorio, in grado di produrre proprio questo tipo di informazione, ossia capace di monitorare lo stato di idratazione di un soggetto in maniera real-time sulla base della misura dell’ impedenza offerta dal suo sudore cutaneo. L’impedenza misurata viene poi trasdotta in una misura di conducibilità tramite un sensore in grado di valutare la variazione della composizione del sudore durante l’esecuzione di un esercizio fisico. Il dispositivo realizzato è stato calibrato e testato in vitro utilizzando soluzioni che riproducono il sudore artificiale. Successivamente, è stato usato per effettuare misure in vivo su un soggetto durante l’esecuzione di un esercizio fisico al fine di valutarne il funzionamento come prototipo indossabile.
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Simone, Angela <1978&gt. "La nutrizione-idratazione artificiale è terapia? All'interfaccia tra scienza, diritto e bioetica, il fine vita in Italia, secondo una prospettiva di comunicazione della scienza post-accademica e Science&Technologies Studies (STS)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4007/1/simone_angela_tesi.pdf.

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Abstract:
The question “artificial nutrition and hydration (ANH) is therapy or not?” is one of the key point of end-of-life issues in Italy, since it was (and it is also nowadays) a strategic and crucial point of the Italian Bioethics discussion about the last phases of human life: determining if ANH is therapy implies the possibility of being included in the list of treatments that could be mentioned for refusal within the living will document. But who is entitled to decide and judge if ANH is a therapy or not? Scientists? The Legislator? Judges? Patients? This issue at first sight seems just a matter of science, but at stake there is more than a scientific definition. According to several scholars, we are in the era of post-academic Science, in which Science broaden discussion, production, negotation and decision to other social groups that are not just the scientific communities. In this process, called co-production, on one hand scientific knowledge derives from the interaction between scientists and society at large. On the other hand, science is functional to co-production of social order. The continuous negotation on which science has to be used in social decisions is just the evidence of the mirroring negotation for different way to structure and interpret society. Thus, in the interaction between Science and Law, deciding what kind of Science could be suitable for a specific kind of Law, envisages a well defined idea of society behind this choice. I have analysed both the legislative path (still in progress) in the living will act production in Italy and Eluana Englaro’s judicial case (that somehow collapsed in the living will act negotiation), using official documents (hearings, texts of the official conference, committees comments and ruling texts) and interviewing key actors in the two processes from the science communication point of view (who talks in the name of science? Who defines what is a therapy? And how do they do?), finding support on the theoretical framework of the Science&Technologies Studies (S&TS).
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Simone, Angela <1978&gt. "La nutrizione-idratazione artificiale è terapia? All'interfaccia tra scienza, diritto e bioetica, il fine vita in Italia, secondo una prospettiva di comunicazione della scienza post-accademica e Science&Technologies Studies (STS)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4007/.

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Abstract:
The question “artificial nutrition and hydration (ANH) is therapy or not?” is one of the key point of end-of-life issues in Italy, since it was (and it is also nowadays) a strategic and crucial point of the Italian Bioethics discussion about the last phases of human life: determining if ANH is therapy implies the possibility of being included in the list of treatments that could be mentioned for refusal within the living will document. But who is entitled to decide and judge if ANH is a therapy or not? Scientists? The Legislator? Judges? Patients? This issue at first sight seems just a matter of science, but at stake there is more than a scientific definition. According to several scholars, we are in the era of post-academic Science, in which Science broaden discussion, production, negotation and decision to other social groups that are not just the scientific communities. In this process, called co-production, on one hand scientific knowledge derives from the interaction between scientists and society at large. On the other hand, science is functional to co-production of social order. The continuous negotation on which science has to be used in social decisions is just the evidence of the mirroring negotation for different way to structure and interpret society. Thus, in the interaction between Science and Law, deciding what kind of Science could be suitable for a specific kind of Law, envisages a well defined idea of society behind this choice. I have analysed both the legislative path (still in progress) in the living will act production in Italy and Eluana Englaro’s judicial case (that somehow collapsed in the living will act negotiation), using official documents (hearings, texts of the official conference, committees comments and ruling texts) and interviewing key actors in the two processes from the science communication point of view (who talks in the name of science? Who defines what is a therapy? And how do they do?), finding support on the theoretical framework of the Science&Technologies Studies (S&TS).
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Favero, Marco. "Modern in-situ XRD investigations on C3S-C3A-GY systems." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423113.

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Abstract:
The origin of cement, employed as a binding material, can be attributed to Romans who found that a mixture of lime and crushed volcanic ashes was able to set under water, the resistance being increased along the time, in a way completely different to any other material. Since that age, a huge amount of different kind of cements have been produced to satisfy the request of different mechanical behaviors. To deeply understand the mechanisms that lead to the development of mechanical strength, reaction kinetics that occur during the hydration process must be known. Nowadays we can affirm that cement research has set many important results but despite of this “long-time story”, a lot of improvements are required to better understand the mechanisms of kinetics. Cements mixed with water are complex systems undergoing critical chemical and physical changes during the hydration process. A unique hydration model able to explain the controlling mechanisms is the main purpose of cement research, but the physical-chemical parameters involved are actually too many. To partly overcome the chemical complexity of common cement materials, simplified cement systems are often used for research purposes. A project has been set to investigate the fundamental reactions occurring during the hydration process and has been divided within 3 different partners: NIST (National Institute of Standards and Technology), W.R. GRACE and University of Padua. Our part of the project was to collect x-ray powder diffraction patterns on the hydrating suspensions, using Rietveld refinement for quantitative phase analysis. Three simplified cement systems formed by the synthetic phases tricalcium silicate Ca3SiO5 (C3S), tricalcium aluminate Ca3Al2O6 (C3A) and a varying amount of gypsum CaSO4∙2H2O (CŠH2) were investigated by means of in-situ x-ray powder diffraction (XRPD) and isothermal calorimetry (IC) in order to evaluate dissolution-precipitation kinetics. The main hydration products detected by means of XRPD were ettringite, hemicarboaluminate, portlandite, Ca-Si hydrates (C-S-H): the same occurring in real cements. The Avrami nucleation and growth model successfully fits the degree of hydration data, confirming that C-S-H should have a layered structure as well as the phases resulting from the decomposition of ettringite. The mass balance method was used to calculate the exact amount of C-S-H formed during hydration, which is not directly accessible from Rietveld refinement. The comparison between the degree of hydration calculated from isothermal calorimetry data and the degrees of hydration calculated from x-ray diffraction has revealed how much the reactant phases are responsible for heat release. In particular, it was seen that the study of C3S-C3A-Gy systems is not a simple sum of the investigations of C3S-Gy and C3A-Gy systems, which are two further simplified model cements. The synthetic materials suffered a loss on reactivity despite of the under-vacuum sealing, leading to a continuous and unpredictable change of the materials features (particle size, degree of reactivity) during time. The obtained experimental data should be necessary to proof the effectiveness of software modelling (HydratiCA). The software has been tested and returned satisfactory results for further simplified systems, such C3S-Gy. Nevertheless, the software is still under a development stage and improvements has to be planned for C3A-Gy systems before testing more complex blends
L’origine del cemento, utilizzato come legante nell’industria costruttiva, può essere attribuita direttamente ai Romani, i quali osservarono come una miscela di calcare e ceneri vulcaniche finemente macinate fosse in grado, quando miscelata con acqua, di dar luogo a presa, prima, e ad alte resistenze meccaniche, poi, in un modo così efficace mai osservato precedentemente con altri materiali. Da quando i Romani hanno dato il via all’utilizzo di leganti idraulici, diverse tipologie di cemento sono state prodotte per diversi impieghi costruttivi. Per comprendere esaustivamente i meccanismi che conducono allo sviluppo delle resistenze meccaniche, è fondamentale conoscere a fondo come procedano le cinetiche di reazione durante il processo di idratazione. La ricerca sui materiali cementizi ha oramai raggiunto risultati ragguardevoli in merito allo studio delle cinetiche chimiche ma, nonostante la lunga storia relativa a questi materiali ancora molto lavoro dev’essere svolto. I cementi miscelati con acqua formano miscele complesse che si modificano in maniera significativamente complessa, sia dal punto di vista chimico sia dal punto di vista fisico, durante il processo di idratazione. Un modello di idratazione univoco che riesca a spiegare tutte le fasi del processo di idratazione è il fine ultimo della ricerca sui materiali cementizi, sebbene questo obiettivo sia ancora lontano, a causa dei numerosi parametri chimico-fisici coinvolti. Per ovviare almeno in parte la complessità dei materiali cementizi tradizionali, per scopi scientifici vengono prodotti sistemi cementizi semplificati, caratterizzati soprattutto da un numero di fasi inferiore rispetto ad un cemento tradizionale. Un progetto di ricerca è stato messo a punto per approfondire l’aspetto delle cinetiche di reazione. Tre partner sono coinvolti: NIST (National Institute of Standards and Technology), W.R. GRACE ed Università degli Studi di Padova. La parte di progetto inerente al nostro gruppo di ricerca riguardava l’utilizzo della diffrazione in-situ di raggi X per polveri sulle paste in idratazione, utilizzando l’analisi quantitativa con il metodo Rietveld per quantificare l’andamento delle fasi nel tempo. Sono stati scelti tre diversi sistemi cementizi semplificati, formati da materiali sintetizzati in laboratorio: silicato tricalcico Ca3SiO5 (C3S), alluminato tricalcico Ca3Al2O6 (C3A) e diverso contenuto di gesso CaSO4∙2H2O (CŠH2). Sono state impiegate le tecniche di diffrazione in-situ di raggi X per polveri (XRPD) e calorimetria isoterma (IC) per valutare le cinetiche di dissoluzione e precipitazione di reagenti e prodotti. Dall’analisi qualitativa dei diffrattogrammi, i principali prodotti di idratazione individuati sono ettringite, emicarbonato, portlandite, idrati di Ca-Si (C-S-H): gli stessi prodotti di idratazione che si possono individuare nei cementi tradizionali. Il modello di nucleazione e crescita di Avrami descrive adeguatamente la curva del grado di idratazione, confermando che il C-S-H mostra una struttura a strati, come pure le fasi che derivano dalla decomposizione dell’ettringite. Il metodo del bilancio di massa è stato utilizzato per ricavare quanto C-S-H precipita durante l’idratazione, quantità che non è direttamente calcolabile neanche attraverso l’analisi quantitativa col metodo Rietveld. Confrontando la curva del grado di idratazione calcolato dalla calorimetria isoterma e le curve del grado di idratazione ricavate dai dati in diffrazione rivelano le fasi che qualitativamente e quantitativamente sono maggiormente implicate nello sviluppo di calore. In particolare, si è visto che lo studio dei sistemi C3S-C3A-Gy non coincide con la “somma algebrica” dei risultati sugli studi di C3S-Gy e C3A-Gy (due sistemi cementizi ulteriormente semplificati). I materiali di partenza hanno subito una perdita di reattività, nonostante siano stati conservati sottovuoto. La perdita di reattività ha di fatto modificato continuamente i materiali, cambiando spesso le condizioni iniziali (distribuzione granulometrica, grado di reattività) portando a risultati non facilmente prevedibili. I risultati ottenuti sperimentalmente dovrebbero essere propedeutici per provare l’efficacia del software di modellazione (HydratiCA). Il software è stato provato sul sistema C3S-Gy, fornendo risultati incoraggianti. Tuttavia, tale software, essendo ancora in fase di sviluppo, necessita di miglioramenti soprattutto per quanto riguarda il sistema C3A-Gy, prima di poter passare alla simulazione di miscele più complesse
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Sciumè, Giuseppe. "Thermo-hygro-chemo-mechanical model of concrete at early ages and its extension to tumor growth numerical analysis." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426302.

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Abstract:
The aim of the PhD thesis is the development of two multiphase models from a common theoretical basis, applied to two very different research fields: i) the study of the behavior of concrete at early ages, essentially for the prevention of cracking and related issues; ii) the analysis of the physical, chemical and biological processes that govern the growth of cancer. The modeling of concrete at early ages is very important and useful for the design of durable and sustainable structures. The model developed during the PhD thesis has been implemented on the finite element code Cast3M and then validated via the simulation of experimental cases. Nowadays this model allows for several applications: study of stresses and cracking in young concrete, analysis of thermal and hygral gradients, predictions of autogenous and drying shrinkage, creep strain, stress redistribution, study of the inhibition of hydration caused by drying, study of repairs, etc.. In the fight against cancer, the advance of medical strategies based on numerical analysis has a crucial scientific interest and can have a great social impact. The equations which govern the thermo-hygro-chemo-mechanical behavior of concrete at early ages have many formal analogies with those typically used to model tumor growth. Hence, these equations have been readapted and a novel mathematical model for tumor growth has been developed. This model has been implemented in Cast3M and the first numerical results are encouraging since qualitatively close to the experimental data present in the scientific bibliography.
L’obiettivo del Dottorato è stato lo sviluppo di due modelli multifase basati su fondamenti teorici comuni ma applicati a due campi della ricerca scientifica molto diversi: i) lo studio del comportamento termo-igro-chemo-meccanico del calcestruzzo giovane; ii) l’analisi dei fenomeni fisici, chimici e biologici che regolano la crescita e lo sviluppo dei tumori. La modellazione numerica del comportamento del calcestruzzo giovane è di grande importanza per la progettazione di strutture sostenibili e durevoli. Il modello sviluppato durante il Dottorato è stato implementato nel codice agli elementi finiti Cast3M e in seguito validato con la simulazione di casi sperimentali. Il modello numerico consente un’ampia gamma di applicazioni: studio delle sollecitazioni e dei fenomeni di fessurazione nel calcestruzzo durante i primi giorni dopo la posa in opera, analisi dei gradienti termici e igrometrici, valutazione del ritiro autogeno e di essiccazione, studio dell’inibizione dell’idratazione causata dall’essiccazione, ridistribuzione delle tensioni dovuta al ritiro e alle deformazioni differite, modellazione delle riparazioni. Le equazioni che governano il comportamento termo-igro-chemo-meccanico del calcestruzzo hanno molte analogie formali con quelle che sono tipicamente alla base della modellazione della crescita dei tumori. L'allargamento dell'analisi numerica al campo medico è di grande interesse sociale oltre che scientifico, pertanto le equazioni utilizzate per il calcestruzzo sono state riadattate per la modellazione della crescita tumorale, e il modello matematico ottenuto è stato anch’esso introdotto in Cast3M. I primi risultati di questo modello sono stati soddisfacenti perché qualitativamente molto simili ai dati sperimentali della letteratura scientifica.
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