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Journal articles on the topic 'Indagine ambientale'

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Arcidiacono, C., R. M. S. Costa, I. Grasso, M. A. Ragusa, R. V. Rapicavoli, M. Seminara, and V. Veneziano. "Naturalità e Vulnerabilità Ambientale nei Siti Natura 2000 che insistono sui corridoi ecologici del versante jonico calabrese. Caso studio SIC Foce Neto." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 51, no. 381 (June 29, 2018): FP7—FP145. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v51i381.2.

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Abstract:
La regione Calabria vanta 179 SIC (Siti di Interesse Comunitario) e 6 ZPS (Zone di Protezione Speciale). La carenza di studi sullo stato di conservazione e qualità ambientale dei suddetti siti (naturalità, artificialità, sensibilità, vulnerabilità e rischio) ha indotto gli AA. a caratterizzare i 10 SIC che insistono sui corridoi ecologici del versante jonico calabrese. Attraverso l'ILC (Index of Landscape Conservation) e l'ESAi (Environmentally Sensitive Areas Index), è stata condotta un‟analisi ambientale finalizzata alla definizione, individuazione e valutazione dei valori e delle criticità. Muovendo dalla Carta d'Uso del Suolo (CLC) sono state realizzate, quali carte derivate, la Carta della Naturalità-Artificialità e la Carta della Sensibilità Ambientale dei suddetti siti. Lo studio chiude con un approfondimento metodologico sulle opportune modalità da adottare per caratterizzare un SIC; modalità suggerite dalle analisi ambientali eseguite soprattutto sul SIC Foce Neto adottando una capillare indagine geobotanica condotta con metodo fitosociologico.
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Vittorio, Pasquali, Migliore Martina, and Renzi Paolo. "Ritmi ultradiani nell'attenzione sostenuta: studio dell'effetto della complessitŕ del compito e stabilitŕ test-retest." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (January 2012): 315–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003001.

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Abstract:
Dati sperimentali evidenziano la presenza di ritmi brevi nella curva della prestazione, con periodi compresi tra 2,5 e 20 minuti nei tempi di reazione semplici, con una larga variabilita inter-soggetto. A differenza del ritmo circadiano, i ritmi ultradiani, non corrispondono apparentemente a nessuna periodicita ambientale, e non sono noti finora fattori che intervengano nella loro modulazione. Lo studio dell'influenza di fattori esterni sui parametri dei ritmi ultradiani potrebbe chiarire le basi e processi endogeni implicati nella generazione e modulazione di tali ritmi. Nei 3 esperimenti proposti in questa indagine si e indagata la presenza di ritmi ultradiani nell'attenzione sostenuta in modalita visiva, tentando di arricchire la loro caratterizzazione mediante lo studio di un eventuale effetto della complessita di esecuzione del compito. I risultati hanno confermato l'esistenza di ritmi brevi stabili nell'attenzione sostenuta umana, ed e stata osservata inoltre la presenza di una modulazione differenziale dei ritmi ad opera della complessita.
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Bovati, Marco. "L'indagine del contesto climatico-ambientale come supporto al progetto sostenibile negli interventi di riqualificazione urbana." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 83–88. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059014.

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Abstract:
Dopo una premessa sul tema del rapporto tra sostenibilitŕ energetico-ambientale e progetto di riqualificazione di quartieri esistenti degradati, e dopo alcune considerazioni sul rapporto tra il progetto architettonico e urbano, la sua capacitŕ modificativa, il contesto ambientale oggetto della trasformazione e piů in generale le istanze della sostenibilitŕ, lo scritto intende indagare in senso metodologico il tema della lettura dei caratteri e delle perturbazioni ambientali di un sito, quale strumento di definizione di un quadro che orienti le scelte insediative verso un impianto progettuale compatibile con le risorse ambientali del luogo. L'obiettivo č la definizione di procedure che consentano l'individuazione di potenzialitŕ e criticitŕ ambientali, e lo studio dei loro criteri di rappresentazione.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Eschenhagen, Maria Luisa. "Colonialidad del saber – educación ambiental: la necesidad de diálogos de saberes." Praxis & Saber 12, no. 28 (January 2, 2021): e11601. http://dx.doi.org/10.19053/22160159.v12.n28.2021.11601.

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Abstract:
Este artículo es una reflexión sobre la educación ambiental en las universidades, entendida como la adquisición de criterios ambientales para tomar decisiones responsables con y frente a la vida. En este texto se indagan las raíces de la forma en que Occidente moderno ha entendido el concepto de ambiente y las distintas perspectivas políticas, económicas y sociales que atraviesan su comprensión, para, después, proponer la necesidad de diversificar dichos puntos de vista, de tal modo que se amplíen las formas de entender las problemáticas ambientales. Si se revisa cómo se entiende el concepto de ambiente, cambia la forma de entender los problemas ambientales. A través de un escrutinio documental crítico, este artículo presenta el contexto y la concepción de ambiente. Luego, se introduce la noción de modernidad/colonialidad y la importancia de la colonialidad del saber para demostrar cómo influye en la idea de naturaleza. Finalmente, se presenta un diálogo de saberes y se propone la perspectiva de la hermenéutica diatópica, que ayuda a disolver posibles malentendidos, por ejemplo, en torno la propuesta de la “naturaleza como sujeto de derecho”.
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Testa, Mario. "Indagine sui comportamenti sociali e ambientali nel sistema delle PMI di Confindustria Salerno." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 2 (February 2014): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/ei2013-002001.

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Lanzalaco, Luca. "LA FORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IN EUROPA OCCIDENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 63–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017494.

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Abstract:
IntroduzioneLa progressiva attenzione della scienza politica per le tematiche organizzative sembra essere una tendenza incontrovertibile. Gli attori politici collettivi sono visti sempre meno come delle «scatole nere», dei semplici canali di trasmissione di domande e interessi, e si sottolinea, invece, sempre più come essi siano delleorganizzazioni complessela cui condotta è regolata da meccanismi ed imperativispecificiedautonomie come, di conseguenza, l'individuazione di queste dinamiche organizzative contribuisca in modo determinante alla comprensione del funzionamento del sistema politico nel suo complesso. La configurazione di una organizzazione politicanonè un fatto meramente «tecnico» o «ingegneristico», e men che meno «formale», ma determina l'autonomia e la discrezionalità di cui gode il gruppo dirigente nel ridefinire gli interessi dei gruppi sociali rappresentati e nel «guidare» lamembershipverso determinate mete collettive. Una delle acquisizioni più rilevanti che sono state fatte in questo campo di indagine è che per spiegare le caratteristiche strutturali di una organizzazione politica occorre risalire al modo in cui essa è nata, si è formata e si è consolidata. Il concetto distruttura, infatti, appartiene ad una classe di concetti utilizzati nelle scienze sociali — i cosiddettitime oriented concepts— che assumono significato solo in un orizzonte temporalediacronico(Rosenthal 1978). Ciò che si percepisce come «strutturale» al tempo T sono modelli di comportamento e interazioni sociali che sono perdurati e si sono stabilizzati al tempo T-1, T-2, T-3, … T-n, e che per questo motivo diventano elementicostitutividi quella relazione sociale. Quella che potremmo chiamare lafallacy of synchronic reductionismporta a «fotografare» una organizzazione in un dato momento e a considerare tutti i suoi caratteri strutturali in un orizzonteatemporale.Invece, le proprietà strutturali di una organizzazione sono il risultato di scelte organizzative e di processi di adattamento che si sono verificati inmomenti e fasi differentidella vita dell'organizzazione e i cui risultati si sono poi «congelati», «sedimentati», «stratificati» nel tempo. Una semplice analisi del contesto ambientale in cui opera un'organizzazione, come suggerisce l'approcciocontingency, non è sufficiente in quanto organizzazioni con «storie»differentipotranno daredifferentirisposte, in termini di proprietà organizzative, agliidenticiimperativi posti in un dato momento dallo stesso ambiente. Per spiegare le proprietà strutturali di una organizzazione politica occorre quindi integrare opportunamente l'analisistrutturale-morfologica, basata sull'ipotesi che le organizzazioni tendano ad adattarsi razionalmente alla struttura del loro ambiente, con l'analisistorico-genetica, in base alla quale la razionalità degli attori organizzativi è vincolata dalle loro esperienze passate, dallastoriadell'organizzazione e, in particolare, dal modo in cui l'organizzazione stessa è nata e si è formata. L'approccio genetico ha trovato ampie applicazioni nello studio di vari tipi di organizzazioni politiche: i partiti, i sindacati dei lavoratori, i gruppi di interesse, i movimenti collettivi, le organizzazioni terroristiche. Con questo articolo mi propongo di estendere l'utilizzazione, e di dimostrare l'utilità, di questo approccio anche per quanto riguarda l'analisi di un tipo particolare di organizzazioni politiche, che solo recentemente sono diventate oggetto di studio, cioè leassociazioni imprenditoriali.In particolare, mi occuperò dellepeak associations, cioè delle confederazioni nazionali intersettoriali, come la confindustria e le sue omologhe in altre nazioni. Nella prossima sezione traccerò una tipologia dellepeak associationssulla base del loro «modello originario», cioè del modo in cui sono nate, e del loro grado di istituzionalizzazione; nella seconda sezione verificherò la validità di questa tipologia attraverso l'analisi storico-comparata: illustrerò un «modello a dicotomie successive», costruito alla luce dell'evidenza empirica disponibile, per l'analisi dei processi di formazione delle associazioni imprenditoriali, mettendo in evidenza come a diversi processi di formazione siano corrisposti differenti «modelli originari». Nelle sezioni finali, infine, esaminerò i fattori esplicativi che hanno determinato il prevalere di uno o dell'altro dei vari processi di formazione.
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Farina, Laura. "COLEOPTERA (CARABIDAE, CHRYSOMELIDAE) E LEPIDOPTERA (HESPERIOIDEA, PAPILIONOIDEA) DELLA VALLE DELLA NAVA (PROVINCIA DI LECCO, LOMBARDIA, ITALIA)." Fragmenta Entomologica 43, no. 2 (October 31, 2011): 187. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2011.46.

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Abstract:
Nel presente lavoro sono riportate le attuali conoscenze faunistiche riguardanti i Coleoptera (Carabidae, Chrysomelidae) e i Lepidoptera (Hesperioidea, Papilionoidea) della Valle della Nava (Provincia di Lecco, Italia). Viene documentata l’attuale situazione ambientale in un’area ancora scarsamente soggetta alla pressione antropica, tramite lo studio delle comunità di questi gruppi tassonomici. Indagini analoghe hanno dimostrato in più di un caso di essere adatte ad evidenziare gli effetti dell’alterazione ambientale di un determinato territorio, consentendo di ricavare utili informazioni per la gestione degli habitat in esso presenti (Thiele 1977; Brandmayr 1983; Pizzolotto 1994, Balletto et al. 1982a, 1982b). I dati provengono da 7 anni di ricerche entomologiche effettuate con svariate tecniche di raccolta, a cui si aggiungono alcuni dati inediti ricavati dall’esame della collezione Brivio conservata presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano. È stata rilevata la presenza di 180 specie (68 di Carabidae, 72 di Chrysomelidae, 40 di Lepidoptera Hesperioidea, Papilionoidea). Considerata la piccola dimensione dell’area di studio (circa 75 ettari) i dati ottenuti sono particolarmente indicativi e interessanti. Vengono infine esposte alcune considerazioni zoogeografiche e ecologiche.
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Szmulewicz, Melisa, and Iris Josefina Liscovsky. "La resistencia como entramado del Lugar: el caso de la “gente de los médanos” (Las Aguadas, Argentina)." Ambiente y Desarrollo 20, no. 39 (December 1, 2016): 9. http://dx.doi.org/10.11144/javeriana.ayd20-39.relc.

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Abstract:
En Argentina, las problemáticas ambientales están íntimamente relacionadas con la reorganización del territorio que se ha desarrollado con base en procesos que competen al dominio de la tierra. Para comprender las posibles consecuencias de dichos fenómenos se estudia el caso de la comunidad de origen mapuche de Las Aguadas mediante un análisis del lugar. Desde esta mirada multidimensional y superadora de la dualidad sociedad-naturaleza se indagan las dinámicas que se desarrollan en el espacio vivido mediante metodologías cualitativas. Se identifican la pertenencia, el sentido de comunidad y el trabajo como dimensiones articuladas que definen al lugar, reconociéndole un manejo integral. Este manejo responde a circunstancias regionales en las que pueblos y naturalezas protegen historias y gestan resistencias para resguardar sus modos de vivir. El estudio permite reconocer el espacio socionatural vivido como la base para comprender las actuales problemáticas ambientales.
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Busato, Enrico, Luca Bertignono, Ilaria Brunet, Francesca Madormo, and Alberto Alma. "Coleotteri Carabidi in agroecosistemi della Valle d’Aosta." Memorie della Società Entomologica Italiana 92, no. 1-2 (December 15, 2015): 3. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2015.3.

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Abstract:
Nell’ambito di uno studio sulla biodiversità animale e vegetale relativa a 11 macroaree della Regione Valle d’Aosta comprendenti agroecosistemi (vigneto e meleto) ed ecosistemi naturali o seminaturali, particolare attenzione è stata rivolta ai Coleotteri Carabidi, insetti da tempo ampiamente utilizzati come bioindicatori per i loro adattamenti ad ambienti peculiari e differenziati. Le indagini sono state condotte con cadenza decadale, da aprile a novembre nel triennio 2006-2008. Per ogni macroarea, 3 trappole a caduta sono state disposte lungo la diagonale di ogni unità campione. Inoltre, raccolte a vista sono state realizzate con periodicità mensile. Per l’elaborazione dei dati è stato adottato l’indice di biodiversità di Shannon-Wiener. Nei 3 anni sono stati censiti più di 21.000 individui per un totale di 88 specie. La carabidofauna è risultata composta da specie a vasta geonemia, con distribuzione in prevalenza asiatico-europea, sibirico-europea o europea. L’indice di Shannon-Wiener ha toccato valori elevati in diverse aree. Questi dati indicano che la Valle d’Aosta, all’interno di alcuni agroecosistemi (vigneto e meleto), conserva un ottimo livello di qualità ambientale che è indubbiamente legato a un’oculata gestione agronomica dei trattamenti fitosanitari e alla presenza di numerose fasce di incolti e di boschi stabili, che formano una striscia continua tra gli appezzamenti coltivati e fungono da corridoio ecologico e importante zona di rifugio per i Coleotteri Carabidi.
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Arcidiacono, Caterina, Fortuna Procentese, Agostino Carbone, Maria Grazia Cerasuolo, and Alfredo Natale. "Il modello ecologico come strumento di analisi di una comunitŕ di migranti in una realtŕ locale." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 41–52. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001004.

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Abstract:
La ricerca ha voluto applicare il modello ecologico di Prilleltensky allo studio di una realtŕ locale. Lo scopo č stato individuare i fattori che caratterizzano la vita della comunitŕ di immigrati dell'agro aversano. La realtŕ presa in esame č San Marcellino, piccolo paese della periferia Casertana, terra di criminalitŕ, ingiustizia e immigrazione. Č in questo territorio che a trovare la propria dimora č la comunitŕ di musulmani maghrebini, che da anni risiede stabilmente in questi luoghi. Lo studio ha considerato molteplici livelli d'analisi, a partire da quello individuale a quello socio-ambientale, rintracciando i fattori promotori di benessere e all'opposto quelli di rischio. A tal fine, abbiamo utilizzato la Grounded Theory grazie alla quale siamo giunti a costruire teorie di riferimento a partire dalle interviste fornite dai partecipanti. Abbiamo poi considerato il ruolo del potere e della politica nell'informare il benessere di questa comunitŕ, rintracciando i fattori che ci permettono di analizzare questioni solitamente non indagate, come ad esempio, l'inaccessibilitŕ alle infrastrutture, una burocrazia rigida, assenza di tutele legislative. A fungere da supporto sociale č la presenza di associazioni di volontariato, e soprattutto, della moschea locale, luogo d'incontro, supporto e condivisione per eccellenza.
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Bertuzzi, Alfredo, Sebastián Boaglio, and Jesús Gutiérrez. "Casa ASF + prototipo de vivienda autosuficiente para Santa Fe." Arquitecno, no. 10 (April 23, 2020): 40. http://dx.doi.org/10.30972/arq.0104216.

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Abstract:
<p>Los sistemas de infraestructura actuales a los que tenemos conectadas nuestras viviendas producen un daño irreversible a nuestro planeta. La producción de energía eléctrica crea un impacto negativo en el medio ambiente generando contaminación atmosférica, producción de CO2, entre otros. Para minimizar este impacto ambiental negativo, se propone como objetivo general conocer y aplicar estrategias de diseño bioclimático y de eficiencia energética para el diseño de un prototipo de vivienda autosuficiente, capaz de abastecerse de recursos y energías renovables, para la ciudad de Santa Fe. Para lograr dicho objetivo, se indagan pautas de arquitectura bioclimática aplicables en la Zona Bioambiental IIB e investigan sistemas que funcionen mediante energías renovables, como también estrategias de reducción de consumo, reutilización y reciclaje de residuos y recursos. Como resultado, esta vivienda fue diseñada con tecnologías y estrategias de arquitectura bioclimática aplicada a un clima Cálido - Húmedo. Sustentable en su materialidad, construcción, uso y manejo de desechos y recursos, y totalmente autosuficiente en agua y energía, la vivienda se independiza del sistema infraestructural y redes urbanas, logrando cero emisiones de CO2. La misma genera su energía mediante fuentes renovables, produciendo más energía de la demanda requerida, clasificándose así como vivienda de “energía plus”. El sobrante se inyecta a la red entregando energía limpia al sistema, reduciendo la producción eléctrica proveniente de combustibles fósiles, y con ello la contaminación ambiental. Como verificación y conclusión se realiza un etiquetado edilicio comparándola con una vivienda tradicional en varios aspectos: Energía, Materialidad, Consumo de agua y presupuesto.</p><p> </p>
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Carta, Mauro Giovanni, Piero Coppo, Mario Antonio Reda, Maria Carolina Hardoy, and Bernardo Carpiniello. "Depression and social change. From transcultural psychiatry to a constructivist model." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008538.

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Abstract:
RIASSUNTOSulla base di precedenti studi del nostro gruppo i cui risultati verranno sintetizzati, il lavoro avanza alcune ipotesi sull'evoluzione della sintomatologia depressiva e sul possibile incremento del rischio depressivo legato alle modificazioni sociali. Vengono esaminati i disturbi dell'umore in emigrati senegalesi ed i fattori protettivi quali uno stretto supporto sociale che sembrano determinare un basso rischio in queste popolazioni. Verrà analizzata l'ipotesi che l'“occidentalizzazione”, intesa come la perdita a livello individuale dello stile di vita tradizionale, delle abitudini lavorative, dei valori culturalmente determinati, della lingua, a favore delle attitudini influenzate dalla cultura occidentale, possa rappresentare un fattore di rischio per i disturbi depressivi, almeno nelle espressioni cliniche comuni nei contesti occidentali. Precedenti ricerche del nostro gruppo, sembrano infatti indicare la presenza di quadri depressivi in popolazioni scarsamente occidentalizzate quali i nomadi Peul o i contadini Dogon del Sub-Sahara, ma, in questo contesto, tuttavia, i sintomi depressivi, peraltro rari, appaiono secondari a disturbi somatici gravi, tranne che in individui scolarizzati. Le ricerche rilevano due distinte e contrapposte modalità di espressione clinica che vengono definite rispettivamente “occidentale” o della “colpa” e “tradizionale” o della “dislocazione dal gruppo”. Ulteriori indagini condotte in aree in rapida trasformazione sembrano indicare che i fattori ambientali possano influenzare l'evoluzione dei sintomi depressivi dall'una all'altra forma e modificare la soglia di scatenamento di schemi emotivo comportamentali depressivi. E' supposto che le perturbazioni dell'assetto sociale rendano adattive attitudini alia “iperesponsabilizzazione compulsiva”, una serie di convinzioni profonde che possono essere considerate allo stesso tempo come un prodotto dell'“occidentalizzazione” e come fattore di rischio depressivo. Gli individui dotati di tali caratteristiche di base, attraverso opportunità di vita offerte dal cambiamento sociale maturerebbero sistemi complessi e innovativi di interpretazione della realtà, di attribuzione della causalità e del controllo degli eventi, di vivere le emozioni. A partire da tale modello viene proposta una ridiscussione del concetto di soglia e una chiave di lettura della trasformazione della fenomenologia depressiva, se si ipotizza che i nuovi sistemi organizzativi della conoscenza, pur capaci di rispondere alle esigenze emergenti, espongano ad una maggiore vulnerability depressiva.
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Salvi, Elisa, Vincenzo Guideti, and Andrea Lo Noce. "Temperamento, cefalea e psicopatologia in etŕ evolutiva." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 31 (December 2012): 29–40. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031003.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio e stato quello di indagare il rapporto tra cefalea, temperamento, e comportamento in un campione di bambini reclutati presso gli ambulatori di Neuropsichiatria di Roma. Si tratta di 150 bambini, 90 maschi e 60 femmine, di eta compresa tra i 6-11 anni, durante il 2011-2012. I problemi di comportamento sono stati valutati attraverso la Child Behaviour Check List (CBCL) e le dimensioni temperamento attraverso il "Questionario Italiano del Temperamento" (QUIT). QUIT e CBCL sono state somministrate ai genitori dei bambini. La diagnosi e stata effettuata in base ai criteri della Classificazione Internazionale della Cefalea (ICHD II). Emicrania e cefalea tensiva hanno mostrato punteggi simili per quanto riguarda le scale principali della CBCL, con differenze significative nella scale dei problemi internalizzanti, dove hanno riportato punteggi peggiori i bambini con cefalea tensiva, e in quella dei problemi esternalizzanti punteggi peggiori per i soggetti emicranici. La cefalea e uno dei sintomi neurologici piu comuni riportati durante l'infanzia, che porta ad alti livelli di assenze scolastiche e si associa a diverse patologie. In generale, emicrania e cefalea tensiva sono associate a depressione, disturbi d'ansia, e ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder). I risultati, confermati dalla letteratura, sembrano sostenere l'ipotesi che ci sia una relazione tra cefalea e comportamenti psicopatologici. Lo sviluppo di una psicopatologia in soggetti con determinati profili temperamentali non e una regola. Dobbiamo porre attenzione nel lavoro quotidiano ad identificare i soggetti a rischio, sia per temperamento o fattori ambientali. L'identificazione precoce di questi fattori di rischio potrebbe dare la possibilita di interventi precoci che potrebbero tenere i bambini lontani dalla patologia.
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Hernández Betancur, Luís Fernando. "Patrimonialidad y regalismo. La identidad histórico – jurídica del Derecho minero y petrolero colombiano." Con-texto, no. 52 (August 5, 2020): 107–45. http://dx.doi.org/10.18601/01236458.n52.06.

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Abstract:
El Derecho minero y petrolero colombiano es un ordenamiento especial, formado a lo largo de centurias a partir de la confluencia de dos grandes categorías implantadas por España durante el periodo colonial: la patrimonialidad, esto es, la existencia de una suerte de derecho de propiedad del Estado en relación con el subsuelo y los recursos naturales no renovables, y el regalismo, entendido como la participación de la organización política en los beneficios económicos derivados de la explotación de dichos bienes. Este régimen, objeto de importantes pendencias en los últimos anos a raíz de los reclamos sociales en torno a la participación comunitaria en los beneficios de la explotación de la riqueza de la tierra, sus impactos ambientales y las facultades de las municipalidades en su regulación, entre otros tópicos, amerita, además de los estudios dogmáticos que escudriñan el sentido de sus disposiciones y las aproximaciones socio-económicas que indagan por los efectos de dicha estructura formal, una revisión historico-juridica que ayude a entender el punto de partida que ha marcado en cierta medida el sendero institucional seguido en esta materia. El presente escrito, entonces, pretende brindar algunas herramientas que ayuden a entender los orígenes y consiguiente evolución de muchas de las figuras características del Derecho minero y petrolero colombiano en el entendido de que tal perspectiva puede ayudar a entender las causas de parte de la arquitectura conferida a tal ordenamiento en los años sucesivos a la expedición de la Constitución Política de 1991 y a vislumbrar, por tanto, las fuentes más remotas de algunas de las controversias que hoy ocupan la atención política nacional. En este orden de ideas, la premisa fundamental del presente escrito es que el actual Derecho minero y petrolero colombiano resulta ser la síntesis de gran cantidad de elementos políticos, normativos y económicos tan antiguos como complejos, cuya génesis se encuentra en la España bajomedieval y que han sido moldeados por la historia institucional colombiana hasta adquirir identidad propia.
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Mansi, A., E. Paba, R. Bruni, A. M. Marcelloni, P. Borrello, and G. Spagnoli. "APPLICAZIONE DI UN PROTOCOLLO DI INDAGINE IGIENICO AMBIENTALE IN AMBITO OSPEDALIERO AI SENSI DEL D.LGS. 626/94." Microbiologia Medica 18, no. 2 (June 30, 2003). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2003.4311.

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Doughman, Richard. "Agricultura en el cañón de Anaime: una historia ambiental de la despensa agrícola del centro de Colombia." Indagare, no. 8 (December 18, 2020). http://dx.doi.org/10.35707/indagare/812.

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Abstract:
Este artículo reconstruye la historia ambiental de la agricultura en el cañón de Anaime, para entender las consecuencias ambientales de su conversión en la despensa agrícola de Colombia. Rastrea la producción agroalimentaria en el cañón desde su inicio y explora cómo la agricultura comercial y la producción de lácteos han transformado el paisaje y los ecosistemas locales. Se nutre de datos procedentes de fuentes de archivo y de una reconstrucción participativa del territorio anaimuno, por parte de sus habitantes campesinos. La migración interna, la rápida urbanización y las mejoras en la infraestructura de transporte, a mediados del siglo XX, aceleraron la intensificación de la agricultura en el cañón. Décadas de agricultura orientada a satisfacer mercados cada vez más remotos han resultado en el deterioro de los suelos y los agroecosistemas locales, pero la exploración colectiva de su historia ambiental abre el diálogo sobre formas más sostenibles de cultivar en el cañón.
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Campo Torres, William José, and Juan Guillermo Zuluaga Villermo. "Cobertura espacial de los establecimientos educativos en la ciudad de Ibagué." Indagare, no. 8 (December 18, 2020). http://dx.doi.org/10.35707/indagare/816.

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Abstract:
Este artículo presenta los avances de investigación de un análisis de accesibilidad integral en los establecimientos educativos de la ciudad de Ibagué. Estos modelos de accesibilidad han integrado los sistemas de información geográfica para la planificación espacial y la sostenibilidad ambiental de las ciudades. Este proceso se desarrolla en medio de la experiencia investigativa del semillero EnMiBus, de la Universidad de Ibagué, enfocado en temas de transporte público y movilidad urbana.
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Yate Vela, Luisa Fernanda, Anguy Yhulieth Viña Franco, John Edinson Quimbayo Pinilla, Claudia Alejandra Duque, Edgar Muñoz, and Aida Astrid Obando R. "Influencia de la calidad estructural del ambiente de preescolar sobre el rol docente." Indagare, no. 8 (December 18, 2020). http://dx.doi.org/10.35707/indagare/819.

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Abstract:
Se presenta un artículo derivado del proyecto de investigación Validación de un programa de intervención basado en mindfulness para el desarrollo de la sensibilidad en docentes de educación inicial financiado mediante convocatoria interna por la Universidad de Ibagué con el código 19-491-INT. El propósito central de este proyecto fue evaluar la efectividad de un programa de intervención piloto basado en mindfulness para el desarrollo de la sensibilidad en docentes de preescolar. Por lo expuesto, a través de este artículo se presenta una revisión teórica general sobre el concepto de calidad estructural del ambiente y su influencia en el rol del docente dentro del aula de preescolar.Los resultados de la revisión de la teoría permiten ratificar que la calidad estructural tiene una relación significativa con la calidad de las interacciones que el docente establece con los niños. Se sugiere aumentar el número de estudios en Colombia y, en específico, en Ibagué, que aborden procesos de evaluación con instrumentos validados como la escala de calificación del ambiente de la infancia temprana (ECERS-R) (Harms, Clifford & Cryer, 1998) para que sean un marco orientador, especialmente en el nivel de preescolar, pues es bien sabido que las experiencias que los niños tengan durante sus primeros años serán fundamentales para su desarrollo integral.
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Rodríguez, Carmen Zamudio. "Red de maestros en educación ambiental: un espacio de formación de formadores en Bogotá, Colombia." Nodos y Nudos 4, no. 32 (December 18, 2012). http://dx.doi.org/10.17227/01224328.1902.

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Abstract:
Este trabajo documenta algunas experiencias pedagógicas que se han implementado en el marco de la Red de Maestros en Educación Ambiental del Distrito Capital, con el fin de contribuir a la formación conceptual de los docentes de colegios oficiales que participan en el proceso de conformación de esta red. Por lo tanto, empleando elementos de investigación cualitativa, se indagan concepciones de los maestros sobre ambiente, educación ambiental y problemática ambiental, para, a partir de estas representaciones, establecer una línea de base y diseñar e implementar una estrategia metodológica de formación docente.
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Martínez Aroca, Yorladys, and Nelson Javier Tovar Perilla. "Evaluación de la sostenibilidad de una agrocadena de suministro de producto fresco orientada al mercado internacional. Caso aplicado a la cadena del Aguacate Hass en el norte del Tolima." Indagare, no. 7 (December 19, 2019). http://dx.doi.org/10.35707/indagare/705.

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Abstract:
La internacionalización de productos frescos implica un gran reto sobre las cadenas de suministro de agroalimentos. Dadas sus características particulares, sus variables ocasionan que su estudio no sea una tarea fácil, como la perecibilidad de los productos, los altos porcentajes de pérdidas, la estacionalidad y variabilidad de la demanda y los precios, la ubicación de los productores y de los centros de acopio y comercialización, la poca disponibilidad de medios de transporte eficientes, los tratados de libre comercio y la aplicación de nuevas normas fitosanitarias para la exportación. Uno de los primeros pasos en esta dirección, es comprender las interacciones y variables que determinan el funcionamiento de cada uno de los actores que conforman estas cadenas de suministro de agroalimentos. Este estudio presenta un modelo con el cual se recrea bajo ambiente virtual, la estructura y lazos de interacción presentes en la agrocadena del aguacate Hass en el norte del Tolima. El abordaje se realizó bajo el concepto de agrocadenas sostenibles, en el cual se toman en cuenta variables económicas, sociales y ambientales, utilizando el enfoque de dinámica de sistemas. Este proyecto pretende estudiar de manera prospectiva la sostenibilidad en la agrocadena del aguacate Hass en el norte del Tolima en su proceso de internacionalización.
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Jaran, Mahmoud. "Due gialli a Roma tra via Merulana e Piazza Vittorio: Gadda e Lakhous a confronto." Quaderni d'italianistica 35, no. 2 (July 22, 2015). http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i2.23621.

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Abstract:
<i>Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana</i> di Carlo Emilio Gadda (1957) e <i>Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio</i> di Amara Lakhous (2006) raccontano entrambi un omicidio che sconvolge la quotidianità di due quartieri romani: il primo, ambientato in epoca fascista, rimane un mistero grazie all’incompiutezza voluta dell’opera; il secondo, ambientato invece in una Roma multiculturale contemporanea, si risolve nonostante la “doppia verità” a cui giungono le indagini. Oltre a prendere in esame i vari livelli di intertestualità che vanno dall’uso dialettale all’ironia, dal continuo spostamento tra il particolare e l’universale alle sperimentazioni narrative che danno luogo al “romanzo enciclopedico”, il saggio vorrebbe dimostrare, tramite analisi comparativa, come i due romanzi si incontrino soprattutto nell’intento di evidenziare il disagio esistenzialista della società che oltrepassa sia il “giallo”, sia la “verità” che si trova sempre altrove.
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BRAND, PETER CHARLES. "Estrategias ambientales, legitimación gubernamental y regulación social: exploraciones en cuatro ciudades colombianas." Economía Sociedad y Territorio, September 1, 2005. http://dx.doi.org/10.22136/est002005292.

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Abstract:
En este artículo se explora el significado político de la gestión ambiental urbana. Se argumenta que el ambiente únicamente se vuelve importante en la medida que en él se construyan valores que lo extraigan de las ciencias naturales para dotarlo de sentido social. En el ámbito urbano, esta potencia significacional se ubica en las administraciones urbanas, y se realiza mediante construcciones discursivas y representaciones espaciales enmarcadas en un ‘proyecto de ciudad’, o la manera en que cada ciudad ‘habla de sí misma’. En las ciudades de la globalización neoliberal, el ambiente adquiere especial importancia para construir sentidos de bienestar colectivo y así legitimar a los gobiernos locales y regular el comportamiento social. Sin embargo, cómo lo hace depende de las trayectorias urbanas, las tradiciones políticas, la capacidad institucional y las culturas regionales. Estos procesos se indagan en las cuatro ciudades principales de Colombia: Bogotá, Medellín, Cali y Barranquilla.
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Gitirana, José Valdeci Almeida. "febbre gialla e la costante necessità di sorveglianza epidemiologica." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 6, 2019, 05–15. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/febbre-gialla.

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Abstract:
Obiettivo: svelare i fattori che giustificano l’importanza di una sorveglianza epidemiologica efficiente per il controllo della febbre gialla nel paese. Metodo: ricerca esplorativa, bibliografica, qualitativa e descrittiva. Risultati: le ultime indagini epidemiologiche indicano che il numero di casi di febbre gialla selvatica registrati in Brasile è molto variabile, quindi, se si ritiene che per ogni caso rilevabile ci siano altri 10 casi di evoluzione subclinica, le cifre effettive possono essere molto più grandi di quelli registrati dalle agenzie sanitarie. Conclusione: La febbre gialla, come malattia infettiva acuta, è una zoonosi difficile da controllare, in quanto è in grado di causare epidemie imprevedibili nelle popolazioni umane, un esempio è il momento vissuto dallo Stato di Minas Gerais, che soffre di un’epidemia di malattie, motivate da condizioni di squilibrio ambientale che favoriscono lo sviluppo e la proliferazione dei vettori, cooperando per il verificarsi di centinaia di decessi solo nei primi mesi del 2017. Parole chiave: controllo, febbre gialla, diagnosi, sorveglianza epidemiologica.
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Jaramillo-García, Diego F., Natalia Rodríguez-Sosa, Marleny Salazar-Salazar, Carlos A. Hurtado-Montaño, and Milena Rondón-Lagos. "Contaminación del Lago de Tota y Modelos Biológicos para estudios de Genotoxicidad." CIENCIA EN DESARROLLO 11, no. 2 (July 17, 2020). http://dx.doi.org/10.19053/01217488.v11.n2.2020.11467.

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Abstract:
El Lago de Tota es una fuente hídrica de gran importancia a nivel regional y nacional dado su valor ambiental y económico, este último representado por actividades agrícolas, pecuarias y piscícolas. Estas actividades han contribuido a la contaminación observada en la actualidad, siendo esta una problemática ambiental en constante ascenso, donde la salud, el desarrollo de las comunidades y los procesos ecológicos, se han visto afectados. De hecho, el Lago de Tota ha sido catalogado como uno de los ecosistemas más amenazados del planeta por la red mundial de humedales. A pesar de la problemática ambiental que representa la contaminación del Lago, son muy pocos los estudios que indagan acerca del daño genético generado por la exposición a los agentes tóxicos presentes en esta cuenca. A este respecto un modelo biológico óptimo para estudios de genotoxicidad lo constituye el pez cebra, dada su alta homología genética con el humano, así como su capacidad de regeneración, adaptación y respuesta inmune ante altas concentraciones de compuestos químicos como los plaguicidas. Esta revisión se enfoca en reportes recientes sobre la contaminación del Lago de Tota y en el uso de modelos biológicos para estudios de genotoxicidad.
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Diaz Abrahan, Veronika, Maria Benitez, Leticia Sarli, Maximiliano Bossio, and Nadia Justel. "Memoria emocional. Una revisión sistemática sobre la capacidad modulatoria de la música, la actividad física y el bilingüismo." Revista de Psicología, October 27, 2020, 068. http://dx.doi.org/10.24215/2422572xe068.

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Abstract:
La memoria emocional se define como aquella información que se encuentra en nuestro sistema de modo duradero debido al acompañamiento de emociones, ya sea en su adquisición, consolidación o recuperación. Hay diversos modos de modular la memoria emocional. En la presente revisión teórica se indagan tres factores que modularían la memoria con contenido emocional pero no han sido vastamente estudiados: la música, la realización de actividad física y la adquisición de otro idioma. A través de una búsqueda sistematizada de artículos en revistas científicas indexadas en bases de datos, se seleccionaron 22 artículos (9 sobre música, 7 referidos a la actividad física y 6 sobre bilingüismo). Como conclusión general se destaca que las intervenciones ambientales examinadas, tienen la capacidad de modular la memoria emocional, cada una alterando un tipo particular de contenido emocional, ya sea visual y/o verbal.
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RUIZ PEYRÉ, Fernando, and Felix M. DORN. "632. Aprovechamiento del litio en la Argentina – Realidades, desafíos y perspectivas en un mundo globalizado." Scripta Nova 24 (February 15, 2020). http://dx.doi.org/10.1344/sn2020.24.22466.

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Abstract:
El litio adquiere cada vez una mayor importancia en la economía mundial, tanto para las nuevas tecnologías y la movilidad eléctrica, así como para la transición energética. Las principales reservas de este recurso se encuentran en Sudamérica (en el llamado Triángulo del Litio), lo cual atrae importantes inversiones internacionales y simultáneamente genera grandes expectativas para la población local. En el artículo presentamos en primer lugar el estado de los principales proyectos en Argentina, en base a una estadía de campo en la región. A continuación, se indagan los posibles conflictos socio-ambientales generados por la minería del litio. Finalmente se presentan los potenciales tanto como mineral estratégico, así como su aprovechamiento para el desarrollo industrial. El objetivo final del artículo es resaltar la necesidad de una mayor investigación y comprensión de las condiciones de la explotación del litio a fin de estar a la altura de la profundidad de los cambios que vendrán.
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Nardella, R. "Sarcoidosi e lavoro: revisione della letteratura." Working Paper of Public Health 4, no. 1 (June 15, 2015). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2015.6712.

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Abstract:
Introduzione: La sarcoidosi è una malattia granulomatosa cronica multisistemica, caratterizzata da manifestazioni toraciche a livello polmonare e dei linfonodi ileomediastinici e manifestazioni extratoraciche in vari organi e apparati. Obiettivi: Scopo del presente lavoro è di indagare le conoscenze attuali riguardo la possibile correlazione tra malattia sarcoidea ed esposizioni professionali. Metodi: La ricerca è stata condotta attraverso la banca dati bibliografica PUBMED. Si è basata sull’utilizzo di differenti stringhe di ricerca utilizzando parole chiave che potessero ben centrare l’argomento di interesse. Risultati: Lo studio dell’etiologia della sarcoidosi ha interessato gli studiosi già da molti anni. I diversi lavoro hanno evidenziato un eccesso di rischio per lacune professioni (operatori sanitari, pompieri) e lavori più recenti hanno ipotizzato una correlazione con esposizione in ambito lavorativo a nonoparticelle. Conclusioni: Verosimilmente nella genesi della sarcoidosi intervengono una molteplicità di fattori di rischio. Le evidenze finora ottenute suggeriscono un ruolo di fattori genetici e ambientali. Vi è altrettanto evidenza che la sarcoidosi può esser correlata a determinati comparti lavorativi. Pertanto, di fronte ad un caso di sarcoidosi, la storia lavorativa del soggetto dovrebbe esser attentamente ricostruita al fine di identificare potenziali fattori di rischio.
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