Academic literature on the topic 'Indagini sperimentali'

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Journal articles on the topic "Indagini sperimentali"

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MORABITO, CARMELA. "LE LOCALIZZAZIONI CEREBRALI DI DAVID FERRIER, FRA INDAGINI SPERIMENTALI E APPLICAZIONI ALLA CLINICA." Nuncius 11, no. 1 (1996): 55–91. http://dx.doi.org/10.1163/182539196x00826.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title This article starts with the description of a medical case: the removal of a brain tumor carried out in 1886 in London at the National Hospital for the Paralysed and Epileptic. This medical case is recorded in the Casebooks that today can be found in the archive of the hospital. Firstly, there is the description of the patient's state of health and of the intracranical surgery performed by Victor Horsley who referred himself to David Ferrier's cortical maps. Secondly, there is the reconstruction of the theoretical path that led Ferrier, in the 1870s, to prove on an experimental basis the existence of different localised cerebral functions in specific cortical areas. These cerebral localizations are then compared with the model that, at the beginning of the century, contained their first theoretical seed: the Organology of Franz Joseph Gall.
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MORABITO, CARMELA. "LE LOCALIZZAZIONI CEREBRALI DI DAVID FERRIER, FRA INDAGINI SPERIMENTALI E APPLICAZIONI ALLA CLINICA." Nuncius 11, no. 1 (January 1, 1996): 55–91. http://dx.doi.org/10.1163/221058796x00820.

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Pelliccioli, G. P., P. F. Ottaviano, C. Gambelunghe, G. Mariucci, G. Bruschelli, G. Bartoli, and M. V. Ambrosini. "Ischemia cerebrale sperimentale nei gerbillo." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (August 1993): 325–30. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600313.

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Abstract:
Il gerbillo (Meriones unguiculatus), avendo il circolo di Willis incompleto per la mancanza delle arterie comunicanti, è considerato il modello animale di elezione per lo studio dell'ischemia cerebrale. L'assenza di connessioni tra circolo carotideo e vertebro-basilare garantisce infatti l'induzione di un'ischemia cerebrale mediante occlusione delle arterie carotidi comuni (ACC). È stata osservata tuttavia una certa variabilità nel sistema vascolare cerebrale del gerbillo, che spiegherebbe la differente risposta individuale alla legatura delle ACC. In letteratura sono stati descritti i deficit funzionali e le modificazioni comportamentali secondari ad un'ischemia cerebrale, correlabili post mortem a definiti quadri istopatologici. Raramente sono stati applicati metodi certi di valutazione in vivo degli esiti di un'ischemia cerebrale sperimentale e/o dell'efficacia di eventuali interventi terapeutici. Un contributo alle indagini in vivo sull'ischemia cerebrale sperimentale potrebbe derivare dallo studio con risonanza magnetica. La nostra indagine ha avuto lo scopo di valutare alla RM, l'evoluzione e la gravità del danno prodotto nel gerbillo: a) dall'occlusione di entrambe le ACC per 5 mine (b) dalla legatura permanente di una ACC. Lo studio parenchimale ed angiografico è stato condotto utilizzando apparecchiature da 1,5 Tesla. Gli animali sono stati esaminati a tempi diversi dall'ischemia. L'iperintensità del segnale rilevata in alcuni casi con le sequenze spin echo a TR lungo a carico dell'ippocampo non era semprecorrelabile al tipo di ischemia indotta. In un 20% dei casi si è apprezzato un aumento di volume del sistema ventricolare, confermato dall'esame anatomo-patologico. Lo studio istologico ha dimostrato che l'aumento di intensità del segnale non era obbligatoriamente associato a severi danni del parenchima. I risultati di questo studio, seppure preliminare, sosterrebbero la validità della tecnica RM nello studio delle ischemie cerebrali sperimentali, poiché essa consente di individuare un edema nel tessuto ischemico anche in assenza di grave sofferenza e/o necrosi cellulare. Le differenti risposte del gerbillo all'ischemia cerebrale potrebbero essere dovute ad una variabilita sia anatomica che biologica.
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Fanelli, Michele. "La "Torcia" : Un ulteriore tentativo di modellazione semplificata dell'interazione torcia-girante." Ingeniería del agua 10, no. 1 (March 31, 2003): 27. http://dx.doi.org/10.4995/ia.2003.2574.

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Abstract:
Mentre abbondano gli studi sia teorici che sperimentali sulla cinematica e dinamica della torcia nel diffusore a valle della girante, sono piuttosto scarsi i contributi sull’interazione tra la torcia ed il campo di moto all’interno della girante, malgrado sia certo che tale campo di moto viene distorto dalla presenza della torcia, perdendo l’uniformità circonferenziale che è caratteristica del regime a pieno carico (cioè in condizioni di circolazione nulla –‘zero swirl’- all’uscita dalla girante). Il presente studio si propone di affrontare il difficile problema ad un livello di modellazione matematica semplificata, costruendo per tappe successive un campo di moto a potenziale che soddisfi alle presumibili condizioni cinematiche in presenza della torcia. L’ipotesi che consente di elaborare un modello di questo tipo consiste nell’ammettere che nella girante, sotto condizioni di carico parziale, la portata non si riduca in misura uguale per tutti i canali interpalari, ma un certo numero di canali tenda a conservare una portata prossima a quella della condizione di pieno carico, mentre nei canali restanti si instaurano condizioni di portata fortemente ridotta (o prossime allo stallo). Imponendo che tale configurazione ruoti stabilmente con la stessa velocità angolare di precessione da cui è animato il filamento vorticoso della torcia si riesce a chiudere matematicamente il problema. Il modello in questione permette di fare previsioni che potrebbero essere verificate da opportune indagini sperimentali.
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Frey, Bruno S. "Werner W. Pommerehne." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 2 (October 1, 1994): 83–85. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539888.

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Abstract:
Abstract Werner Pommerehne, professore presso l’Università di Saarbrücken, è morto improvvisamente l’8 ottobre 1994. Egli era un esempio di un tipo generale di economista politico, volto a comprendere i problemi del mondo reale e, quindi, orientato verso le indagini empiriche.I suoi interessi hanno riguardato un vasto campo d’indagine, nel quale occupano un posto rilevante gli studi di Public Choice e di finanza pubblica. Più in generale, il suo settore era costituito dall’economia non di mercato.I contributi di Pommerehne riguardano soprattutto tre aree della politica economica moderna: 1) le determinanti della spesa pubblica; 2) il confronto tra produzione privata e produzione pubblica; 3) l’economia sperimentale.
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Biasi, Valeria. "Dall’analisi fenomenologica alla verifica sperimentale in psicologia: indagini sui meccanismi di difesa psichica in ambito educativo." ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, no. 9 (June 2014): 203–33. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-009-bias.

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Vittorio, Pasquali, Migliore Martina, and Renzi Paolo. "Ritmi ultradiani nell'attenzione sostenuta: studio dell'effetto della complessitŕ del compito e stabilitŕ test-retest." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (January 2012): 315–40. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003001.

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Abstract:
Dati sperimentali evidenziano la presenza di ritmi brevi nella curva della prestazione, con periodi compresi tra 2,5 e 20 minuti nei tempi di reazione semplici, con una larga variabilita inter-soggetto. A differenza del ritmo circadiano, i ritmi ultradiani, non corrispondono apparentemente a nessuna periodicita ambientale, e non sono noti finora fattori che intervengano nella loro modulazione. Lo studio dell'influenza di fattori esterni sui parametri dei ritmi ultradiani potrebbe chiarire le basi e processi endogeni implicati nella generazione e modulazione di tali ritmi. Nei 3 esperimenti proposti in questa indagine si e indagata la presenza di ritmi ultradiani nell'attenzione sostenuta in modalita visiva, tentando di arricchire la loro caratterizzazione mediante lo studio di un eventuale effetto della complessita di esecuzione del compito. I risultati hanno confermato l'esistenza di ritmi brevi stabili nell'attenzione sostenuta umana, ed e stata osservata inoltre la presenza di una modulazione differenziale dei ritmi ad opera della complessita.
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Pareto, Adriano, and Annamaria Urbano. "Stime preliminari nelle statistiche giudiziarie: un'applicazione ai procedimenti di separazione e divorzio." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (November 2010): 108–35. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-003005.

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Abstract:
Questo lavoro nasce dall'esigenza di sviluppare un sistema per la produzione di stime preliminari, a livello di ripartizione geografica, nelle statistiche giudiziarie rilasciate dall'ISTAT, con particolare riferimento alle separazioni e ai divorzi. La prima parte č dedicata all'esposizione del quadro normativo e del contesto operativo di riferimento. Quindi, vengono illustrati le fonti, il processo produttivo e le serie storiche utilizzate. Infine, viene proposta e sperimentata una metodologia per la produzione delle stime anticipate dei dati annuali basata sull'applicazione del metodo di Holt-Winters a serie storiche trimestrali. Tale metodologia puň essere applicata con successo anche nei casi in cui la numerositŕ delle serie storiche non consente l'applicazione di modelli sofisticati, come i modelli ARIMA. La positiva performance riscontrata sui dati delle separazioni e dei divorzi apre lo scenario all'eventuale applicazione della metodologia proposta ad altre indagini della statistica giudiziaria.
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Wilson, Andrew. "Urban Production in the Roman World: the View from North Africa." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 231–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002166.

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Abstract:
LA PRODUZIONE CITTADINA NEL MONDO ROMANO, VISTA DAL NORD AFRICAQuesto articolo esamina l'evidenza per le attivita industriali nelle città del nord Africa romano e dimostra come l'importanza della produzione artigianale urbana sia stata largamente sottovalutata in molte discussioni di economia antica. Di solito è difficile stabilire la giusta scala delle attività produttive urbane senza effettuare degli scavi estensivi, visto che i laboratori erano molto spesso piuttosto piccoli; ciò non toglie che essi potrebbero essere stati comunque numerosi e distribuiti all'interno della città. Scavi della estensione necessaria non sono irrealizzabili con le tecniche odierne; due siti scavati nella prima metà del ventesimo secolo hanno infatti portato alia luce un quadro caratterizzato da numerosi laboratori: 22 fulloniche a Timgad e 18 stabilimenti per la salatura del pesce a Sabratha. La ricognizione di superficie viene qui indicata come il metodo migliore per effettuare ricerche nei siti che lo consentono, al fine di identificare l'ampiezza dei depositi di rifiuti di fabbricazione, con l'aiuto di indagini geofisiche per trovare forni e fornaci, e scavi di alcune aree specifiche. Questo tipo di tecniche è stato sperimentato con successo a Leptiminus, Meninx e Thamusida, e ha permesso di identificare la presenza di attività di produzione ceramica, lavoro dei metalli e dell'industria per l'estrazione della porpora per la tintura. L'evidenza che emerge dalle recenti indagini archeologiche suggerisce che il contributo dell'industria cittadina all'economia delle città antiche fosse potenzialmente significativo, mentre la scala di produzione nei siti discussi indica un carattere artigianale della vita di queste città molto più consistente di quanto non sia stato di solito ritenuto. Il modello della ‘città di consumo’ non sembra adattarsi completamente a molte delle città romane, e i tentativi di descrizione dell'economia dell'urbanismo romano dovrebbero prestare piu attenzione al ruolo delle città nelle reti di commercio locale, regionale e su lunga distanza.
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Fantozzi, Donatella. "Insegnare e apprendere nella scuola secondaria: paradigmi teorici e declinazioni operative per una scuola inclusiva." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 164–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11861.

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Abstract:
La necessità di pensare ad un percorso formativo che permetta al futuro insegnante di sperimentare il proprio apprendimento teorico attraverso modalità operative quali il tirocinio, le attività laboratoriali, l'affiancamento di colleghi esperti durante il primo periodo di servizio, la formazione continua per tutto l'arco temporale dello svolgimento della professione, emerge a chiare note sia dalla ricerca scientifica che dai monitoraggi internazionali OCSE sullo status della scuola e sulle competenze dei docenti; emerge del resto anche dalle risposte dagli aspiranti insegnanti che esprimono, nelle risposte all'indagine presentata, l'esigenza di acquisire competenze specifiche circa la didattica inclusiva, la collegialità e l'interdisciplinarità, dispositivi ritenuti irrinunciabili per poter e saper declinare l'insegnamento in apprendimento. Il contributo presenta i risultati di un'indagine esplorativa svolta tra gli iscritti presso l'Università di Pisa, negli aa.aa. 2018/2019 e 2019/2020, al Percorso Formativo per l'acquisizione dei 24 Crediti Formativi Universitari necessari per accedere all'insegnamento, indagine volta a misurare la soddisfazione e i desiderata dei partecipanti.
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Dissertations / Theses on the topic "Indagini sperimentali"

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Piazza, Alex. "Diagnosi di strutture lignee e murarie: Il contributo delle indagini sperimentali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8623/.

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Abstract:
Conoscere dal punto di vista tecnico-costruttivo una costruzione storica è fondamentale per un’attendibile valutazione della sicurezza strutturale attuale e per la scelta di un eventuale ed efficace intervento di miglioramento. Per le strutture di interesse storico appartenenti al patrimonio culturale, ma anche per gli altri edifici, risulta difficile conoscere le origini del manufatto, le modifiche avvenute nel corso del tempo dovute a fenomeni di danneggiamento derivanti dal peggioramento delle condizioni dei materiali e dall’avvenimento di eventi calamitosi a causa della mancanza di documentazione storica. La mia tesi e’ focalizzata su tecniche di indagine non distruttive in modo da migliorare la conoscenza della struttura per poi intervenire in modo corretto. L’obiettivo del lavoro svolto e’ stato indagare il contributo delle indagini sperimentali alla diagnosi di edifici storici, in particolare elementi strutturali lignei e di muratura applicando indagini sperimentali non distruttive. Ho dapprima descritto lo stato dell’arte delle varie prove effettuate attraverso la lettura e il confronto di diversi articoli tecnico-scientifici riportando gli obiettivi, la strumentazione impiegata e i risultati ottenuti dalle diverse prove. Ho poi effettuato uno studio del materiale legno utilizzato per le costruzioni, riportandone la descrizione dal punto di vista strutturale, le caratteristiche fisiche, chimiche e meccaniche, le diverse classificazioni e le fasi di lavorazione. Quindi ho analizzato alcune delle prove non distruttive necessarie per una diagnosi di elementi lignei. Per ogni prova vengono riportate alcune caratteristiche, il principio di funzionamento e la strumentazione utilizzata con eventuali software annessi. Negli ultimi 3 capitoli si procede con l’applicazione sperimentale delle prove in sito o in laboratorio precedentemente descritte, in diversi casi di studio; in particolare 1) l’applicazione della prova di compressione assiale su alcuni provini ricavati da un elemento strutturale in legno antico per ricavare vari parametri fisici e meccanici; 2) lo studio di una capriata di legno presente in laboratorio, recuperata dopo il sisma dell’Emilia del 2012, iniziando dall’ispezione visuale classificazione a vista degli elementi sulla base di quanto riportato nella normativa per poi analizzare i dati delle varie prove non distruttive eseguite. 3) Infine è applicata la prova termografica ad un edificio di interesse storico, come l’ex Monastero di Santa Marta, situato in via S. Vitale a Bologna per indagare la tipologia strutturale, le tecnologie costruttive impiegate nelle varie epoche di questo complesso.
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Casadei, Isabella. "Indagini sperimentali per la determinazione di microplastiche nelle acque reflue e nei fanghi di depurazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23816/.

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Abstract:
Le microplastiche (MP) rientrano nella categoria di contaminanti emergenti per la loro pericolosità e persistenza nell'ecosistema. Gli impianti di trattamento acque sono identificati come una fonte principale di MP per l’ambiente. A causa della mancanza di metodi di separazione standard per le MP da fanghi ed acque reflue, nel presente lavoro sperimentale, sono testati diversi metodi di separazione delle MP da campioni di fanghi e acque di due impianti reali. Tramite analisi allo stereomicroscopio e identificazione della struttura polimerica mediante spettroscopia infrarossa in riflettanza totale attenuata (FTIR-ATR) si sono ottenute delle prime stime sulle quantità di MP all’interno dei depuratori che andranno vagliate con successive prove. In generale c’è una grande variabilità associata al punto di prelievo, al periodo di campionamento e alle caratteristiche del refluo. I dati sperimentali confermano la presenza di MP sia nelle acque che nei fanghi. Per la linea acque sono esaminati un trattamento convenzionale a fanghi attivi di un piccolo impianto (1) e un trattamento terziario di filtrazione a sabbia con peracetico e UV di un impianto di potenzialità superiore (2). Seppure le efficienze di rimozione siano alte (93,37% per l’impianto 1 e 59,80% per il 2), i carichi di MP rilasciati in ambiente sono elevati a causa delle portate trattate. Il fatto che MP della stessa morfologia e colore si ritrovino in setacci di differenti dimensioni e che le concentrazioni aumentino al diminuire della dimensione, suggerisce che subiscano svariate frammentazioni a monte del campionamento. Per i fanghi sono testati 3 metodi di pretrattamento individuando il migliore in quello con pre-digestione con H2O2 e separazione per densità con NaI che verrà in seguito implementata. Nei fanghi tendono a concentrarsi le MP rimosse dalla linea acque che di solito sono quelle di densità maggiore, infatti si riscontra prevalenza di microparticelle.
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Grandi, Stefano. "Il Benessere Termoigrometrico in ambienti scolastici: Indagini sperimentali nella nuova sede della Facoltà di Ingegneria al Lazzaretto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/414/.

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Rago, Giovanni. "Valutazione dello stato di degrado e della vita di servizio di un viadotto lungo la linea ad alta velocità Firenze Roma." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L'elaborato riguarda la valutazione dello stato di degrado di un viadotto lungo la linea ad alta velocità Firenze Roma. Per la valutazione del degrado sono state effettuate delle indagini visive con la compilazione delle schede di difettosità. Queste schede hanno permesso la valutazione di un indice che esprime lo stato di degrado di ogni elemento strutturale e quindi anche del viadotto complessivo. Accanto alle indagini visive, sono state effettuate delle prove sperimentali in sito e in laboratorio in grado di caratterizzare i materiali costituenti l'opera. I risultati ottenuti dalle prove sul calcestruzzo e sulle barre di armatura hanno permesso di esprimere lo stato di conservazione di questi due materiali. Infine sono stati sviluppati dei modelli per stimare la vita di servizio dell'opera. A causa della carbonatazione del calcestruzzo, le armature con il tempo si corrodono e portano alla fessurazione del copriferro. Questi modelli sono serviti a stimare il tempo rimanente prima che il calcestruzzo si fessuri. Per concludere, sono state fornite delle indicazioni di carattere progettuale e costruttivo in grado di rallentare il processo di carbonatazione e spostare più avanti nel tempo la corrosione delle armature.
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MERLI, ALESSANDRO. "Indagini sperimentali e analisi numeriche finalizzate alla progettazione di interventi di permeazione con nanosilice colloidale per la stabilizzazione delle sabbie costiere sotto edifici esistenti nella fascia costiera nord-adriatica." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/263548.

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Abstract:
In seguito ai recenti eventi sismici si è volta una sempre maggiore attenzione al fenomeno della liquefazione e degli effetti indotti su terreni ed opere. In contesti urbanizzati o sotto strutture/edifici esistenti, quale è la costa nord-adriatica, le soluzioni di mitigazione ordinarie rimangono spesso inapplicabili per la complessità della situazione e/o l’impossibilità tecnica di intervenire nel volume di interesse dell’opera stessa. In letteratura vi sono elementi utili per considerare la permeazione con silice colloidale la tecnica attualmente più promettente per il miglioramento dei terreni sotto edifici esistenti; tuttavia è necessario approfondire la ricerca verso l’applicazione su terreni in condizioni naturali per ottimizzarne la funzionalità, la messa in opera e la sicurezza. Partendo da uno studio sul territorio di Rimini ed in campi prova messi a disposizione dall’Amministrazione locale, si è svolta un’approfondita caratterizzazione delle sabbie costiere al fine di definire i parametri chiave per l’applicazione di tale tecnica, nonché il relativo comportamento dinamico e ciclico. Su alcune miscele si è condotto uno studio atto a definirne il comportamento reologico al variare dei componenti e delle condizioni chimico-fisiche al contorno, utile al controllo dei tempi di gelificazione. In laboratorio poi si sono eseguite prove di permeazione in scala ridotta su sabbie rappresentative e, dal relativo comportamento dinamico e ciclico, si sono sviluppati modelli di analisi di risposta sismica di sito in tensioni efficaci pre-post intervento, necessari a simulare il grado di miglioramento ottenibile sui terreni costieri di Rimini nell’ipotesi di eventi sismici caratteristici; ciò ha evidenziato un’elevato grado di miglioramento senza alterare significativamente il comportamento dinamico dei terreni. Gli sviluppi futuri della ricerca saranno volti essenzialmente all’applicazione in sito ed alla calibrazione dei metodi di controllo e verifica del trattamento.
After recent seismic events, the phenomenon of soil liquefaction and related effects on structures have received much attention in the engineering research and practice. In urbanized contexts, such as the North-West Adriatic coast, standard mitigation solutions under existing structures are often inapplicable due to the complexity of the contest or to the technical impossibility of intervention. From an intensive literature review it can be deduced that the permeation grouting technique by means of colloidal silica could be a promising solution to mitigate soil liquefaction under existing structures. However, it is necessary to go further with research studying this specific technique not only in the laboratory but also on in-site to consider also the specific soil natural conditions. In this thesis, an extensive experimental study is carried out on the Riminese sandy coast aimed at obtaining the key parameters for the application of this technique and the dynamic and cyclic characterization of the local deposits. An extensive rehological study is also performed to investigate, in particular, the gelation time of mixtures of different characteristics, varying the percentage of components and the chemical-physical conditions (e.g. pH and temperature of the mixtures). Then, small-scale permeation tests are performed in the laboratory on representative coastal sands in order to estimate the degree of improvement achievable on-site by means of permeation grouting and the cyclic and dynamic behaviour of treated soil. Finally, seismic site response analyses in effective stress are carried out considering untreated and treated soil parameters (before and after permeation treatment) and using a set of recorded accelerograms compatible with the historical seismicity of the area. Results show that permeation grouting with colloidal silica can be a promising technique for the mitigation of the liquefaction susceptibility of the soil under existing structures.
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Savioli, Valentina. "Indagine sperimentale sul comportamento transizionale di miscele granulari." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2276/.

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Lo, Conte Luca. "Indagine teorica e sperimentale sull'aderenza di barre in frp nel calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7545/.

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Abstract:
L’aderenza tra barre fibrorinforzate e calcestruzzo è una chiave fondamentale per comprendere al meglio l’azione composita di strutture rinforzate o armate in FRP. Deve essere mobilitata una certa aderenza tra la barra e calcestruzzo per trasferire gli sforzi da un corpo all’altro. Poiché il materiale composito è anisotropo, in direzione longitudinale le proprietà meccaniche sono governate da quelle delle fibre, mentre in direzione trasversale dalla resina. La matrice presenta in genere resistenze più basse di quella a compressione del calcestruzzo, cosicché il meccanismo di aderenza risulta diverso da quello sviluppato dalle tradizionali barre in acciaio. In questa tesi viene sviluppata appunto un’indagine sperimentale sul fenomeno dell’aderenza di barre in acciaio e barre in CFRP (fibra di carbonio) nel calcestruzzo, cercando di capire come cambia il fenomeno al variare dei parametri da cui dipende principalmente l’aderenza, come ad esempio la resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo, il diametro e la deformazione superficiale della barra e la posizione di questa nel provino di calcestruzzo. Sono state quindi realizzate delle prove di pull-out, ovvero delle prove di estrazione di barre da provini di calcestruzzo, per determinare le tensioni tangenziali d’aderenza in funzione dello scorrimento locale della barra (local bond-slip). Infine sono stati calibrati, sui risultati delle prove sperimentali, i tre modelli analitici più noti in letteratura che descrivono il fenomeno dell’aderenza delle barre in FRP nel calcestruzzo, ovvero quello di Malvar (1994), il CMR Model (1995) e il Modified BPE Model (1996).
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Stanghellini, Chiara. "Indagine numerico - sperimentale dell'incertezza delle scale di deflusso del fiume Po." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/222/.

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Pennisi, Enrico. "Indagine sperimentale e verifiche di stabilità di un'arginatura del fiume Po." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3466/.

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Mesiano, Pietro. "Indagine sperimentale sull'assorbimento di onde mediante l'utilizzo di materiale plastico di riuso." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La riflessione delle onde è uno dei problemi nella progettazione delle opere portuali e di protezione della costa. Essa può portare a incidenti alle navi durante le manovre d’ingresso nel porto o all’interno di esso, creare situazioni di pericolo durante le operazioni di carico e scarico o creare problemi di stabilità alle strutture a causa dell’erosione che la riflessione genera al piede di esse. In passato è stato un aspetto spesso sottovalutato e i dati ricavati erano spesso frutto degli studi sulla stabilità delle opere e non incentrati sulla riflessione. Nel presente elaborato si è studiato il comportamento di un assorbitore di onde, ovvero una struttura atta a limitare il più possibile l’altezza dell’onda riflessa. In letteratura esistono svariati tipi di assorbitori, qualcuno lo illustreremo nel capitolo 1, la particolarità di quello utilizzato per questo studio è il materiale scelto per la realizzazione dell’assorbitore, le bottiglie di plastica. Disponibili in grandi quantità e senza spese, le bottiglie utilizzate sono state reperite tramite una raccolta presso la Scuola di Ingegneria ed Architettura dell’Università di Bologna, dove ha anche sede il laboratorio LIDR presso il quale sono stati svolti gli esperimenti. L’idea di utilizzare le bottiglie di plastica nasce dalla volontà di realizzare un assorbitore che abbia un basso impatto ambientale e di riutilizzare per fini utili un materiale che, a causa del suo abbandono in mare, costituisce uno dei più grandi problemi per l’inquinamento dei mari. Nel capitolo 3 si illustrano le varie configurazioni che si sono date all’assorbitore e si descrive come sono stati svolti gli esperimenti, dei quali se ne illustrano i risultati nel capitolo 4 facendo un’analisi sia su ogni singolo assorbitore che mettondoli a confronto tra loro.
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Books on the topic "Indagini sperimentali"

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Jasink, Anna Margherita, and Luca Bombardieri, eds. AKROTHINIA. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-766-1.

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Abstract:
Akrothinia raccoglie i contributi di ventitre giovani studiosi con l’obiettivo di tentare un quadro di insieme delle linee di indagine e degli interessi che nel corso degli ultimi anni hanno animato la ricerca nel campo della Preistoria e Protostoria del bacino dell’Egeo, attraverso la prospettiva degli ‘allievi’ e non dei ‘maestri’. L’orizzonte ampio delle tematiche archeologiche e filologiche e i nuovi spunti di approfondimento che si possono registrare nei lavori presentati in questo volume dimostrano con efficace chiarezza la vivacità e allo stesso tempo il valore della tradizione dell’egeistica italiana. In questo senso, il filo rosso che lega l’insieme dei contributi raccolti è rappresentato proprio dall’equilibrio fra il valore riconosciuto dagli autori alla lunga tradizione degli studi italiani, da un lato, e l’interesse positivo verso progetti in cui sperimentare la capacità di individuare nuove prospettive di indagine, dall’altro.
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Scarda, Anna Maria. L' indagine sulle risorse per ricerca scientifica e sviluppo sperimentale e la base dati SINCR. Roma: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto di studi sulla ricerca e documentazione scientifica, 1996.

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1910-, Majorana Angelo, Di Nuovo Santo, and Moderato Paolo, eds. La Psicologia oggi: Tra indagine sperimentale e ricerca sociale e clinica : scritti in onore di Angelo Majorana. Catania: C.U.E.C.M., 1992.

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Colore e Luce Nella Statuaria Antica in Bronzo: Indagini Archeometriche e Sperimentali. L'Erma di Bretschneider, 2013.

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Conference papers on the topic "Indagini sperimentali"

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Cantiani, Paolo, and M. Plutino. "Le pinete di impianto di pino nero appenniniche. Indagini sperimentali sul trattamento selvicolturale." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.210.

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