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Dissertations / Theses on the topic 'Industriale'

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Baggio, Patrizia Maria <1989&gt. "Dall'archeologia industriale al turismo industriale. Il caso dell'alto vicentino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4989.

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Vendrame, Marco <1993&gt. "INDUSTRIA 4.0: ANALISI DEGLI ASPETTI TECNICI E FISCALI DELL'ULTIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16828.

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Abstract:
L'elaborato andrà a svilupparsi sull'analisi tecnica delle principali nuove tecnologie abilitanti e concettuale, riguardante i grandi cambiamenti che inevitabilmente sta portando questa quarta rivoluzione industriale. Con particolare attenzione al paese Italia verranno inoltre esposte le varie agevolazioni fiscali che i governi negli ultimi anni hanno messo in atto per favorire l'innovazione e la digitalizzazione dell'intero tessuto industriale italiano.
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MARINELLI, SIMONA. "Strategie innovative per la sostenibilità del settore industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1277915.

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Abstract:
L'industria ha un ruolo centrale da svolgere nella transizione verso la sostenibilità sociale, economica e ambientale guidata dalla Commissione europea e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Nonostante un crescente interesse verso un settore industriale di qualità, affidabile, sostenibile e resiliente, le singole imprese incontrano ancora diverse barriere che ostacolano una transizione conforme ai tre pilastri della sostenibilità. Di solito vengono adottate strategie comuni, ma il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità resta ancora una sfida. Partendo da una panoramica della letteratura scientifica e delle politiche europee e internazionali, il presente lavoro mette in luce strategie alternative e innovative per promuovere un'industria sostenibile. Attraverso l'analisi di casi di studio vengono dimostrati i benefici ambientali e il miglioramento del benessere umano, con un focus sulle piccole e medie imprese spesso trascurate rispetto alle grandi aziende energivore. L'obiettivo è l'identificazione di soluzioni praticabili ed efficaci per le industrie che seguono una strategia multi-approccio a più livelli, dimostrando che agire sull'intero settore industriale può contribuire in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. I risultati ottenuti possono aiutare i professionisti e le parti interessate a integrare pratiche sostenibili nel loro modello di gestione.
Industry has a central role to play in the social, economic, and environmental sustainability transition driven by the European Commission and by the United Nations Development Programme. Despite a growing interest in moving towards a quality, reliable, sustainable, and resilient industrial sector, individual firms still encounter several barriers that hamper a transition compliant with the three pillars of sustainability. Common strategies are usually adopted but reaching the ambitious sustainability target levels still remains a challenge. Starting from an overview of the scientific literature and of European and International policies, the present works highlights alternative and innovative strategies for promoting a sustainable industry. Through the analysis of case studies environmental benefits and human well-being improvements are demonstrated, with a focus on small and medium-sized enterprises often overlooked compared to energy-intensive and large companies. The objective is the identification of viable and effective solutions for industries following a multi-approach strategy at several levels, showing that acting on the overall industrial sector can significantly contribute on achieving the Sustainable Development Goals. The obtained results can help practitioners and stakeholders to integrate sustainable practices into their management model.
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Lasciarrea, Luca. "La quarta rivoluzione industriale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Quando si parla di rivoluzione industriale si intende un momento preciso che rappresenta l’avvio e segna il punto di non ritorno: è il momento in cui il cambiamento, che fino ad allora si è mantenuto sottotraccia, diventa improvvisamente evidente e si pone come fenomeno inarrestabile, destinato a cambiare per sempre il quadro di riferimento per tutti, non solo specialisti ed addetti ai lavori. L’obbiettivo di questo elaborato è inquadrare sotto termini economici e sociali l’impatto che la rivoluzione dei giorni nostri sta producendo, cercando di analizzare le possibili conseguenze sull’occupazione dovute dalla continua introduzione di nuove tecnologie. A tal proposito viene concesso largo spazio alle tecnologie abilitanti, ovvero le nuove tecnologie che sono e saranno il perno di questa svolta epocale. Passando dai veicoli autonomi alla stampa 3D, dai Big Data al Fog Computing, dalla biologia di sintesi allo studio sui genomi, le tecnologie vengono suddivise in tre macro sfere: fisica, digitale e biologica. Punto di incontro delle tecnologie abilitanti è sicuramente il dato, che è passato dall’ essere una semplice informazione nata e morta ad uno dei principali asset per le aziende moderne. Il dato è caratterizzato da valore d’uso, come la forza lavoro e si trasforma in valore di scambio all’interno di contesti di produzione in grado di utilizzare la tecnologia algoritmica appropriata. Tale processo, però, è lontano dall’essere preciso ed omogeneo. Partendo da queste considerazioni, all’interno di questo elaborato si è provato a formulare una teoria sul valore di scambio prodotto dal dato. In conclusione si sono analizzati gli aspetti etici e la nascita delle continue problematiche relative alla privacy in relazione alla grande mole di dati che ogni giorno produciamo.
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PIGNATARO, ALDO. "Saggi di economia industriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35683.

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Abstract:
La presente tesi fornisce un contributo originale al dibattito esistente tra gli economisti industriali sul rapporto tra concorrenza e asimmetrie informative. Infatti, l’obiettivo principale di questo lavoro consiste nell'investigare, da un punto di vista teorico (e supportato dall'evidenza empirica), come alcune barriere informative presenti nel mercato influenzano le strategie imprenditoriali in diversi contesti competitivi, fornendo implicazioni di policy per autorità garanti della concorrenza e a tutela del consumatore. Nello specifico, il primo capitolo esamina gli incentivi di una impresa dominante in un mercato a monte a offrire contratti di esclusiva ad un monopolista nel mercato a valle, quando vi è incertezza riguardo alla domanda finale dei consumatori. Nei capitoli seguenti, invece, l’analisi si caratterizza dalla presenza del concetto comportamentale di "avversione alla perdita", particolarmente rilevante nelle decisioni di acquisto dei cosiddetti "beni di esperienza". In questi mercati le imprese possono decidere liberamente di permettere test sui propri prodotti prima del loro acquisto, modificando quindi l’utilità attesa dei consumatori. Il secondo capitolo analizza le strategie di vendita per un monopolista. Il terzo capitolo, invece, esamina l’equilibrio di mercato in un contesto competitivo e come l’utilizzo di test sui prodotti possa essere adoperato come strumento collusivo.
This dissertation provides an original contribution to the existing debate between industrial economists on the relationship between competition and information asymmetries. Indeed, the main goal of this work consists in investigating, from a theoretical point of view (and supported by empirical evidence), how some informational frictions in the market affect firm’s strategies in different competitive environments, providing policy implications for competition and consumer protection authorities. Specifically, the first chapter looks at the incentives of a dominant firm in an upstream market to offer exclusive dealing contracts to a monopolist in the downstream market, when there is uncertainty about consumer demand. In the following chapters, instead, the analysis is characterized by the presence of the behavioral concept of "loss aversion", which is particularly relevant in the purchase decisions of the so-called "experience goods". In these markets, firms can freely decide to allow product experimentation before purchase, thus modifying the consumers' expected utility. The second chapter analyzes the monopolist's sales strategies. The third chapter, instead, examines the market equilibrium in a competitive environment and how product experimentation can be used as a collusive device.
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Porchia, Foscara. "L'evoluzione del porto industriale di Marghera dalle origini al secondo dopoguerra (1917 - 1963):Insediamenti, cicli produttivi, trasformazioni territoriali tra passato e futuro." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425453.

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Abstract:
The aim of the research was to analyze the evolution of the First Industrial Area of Porto Marghera from its origin to the post Second World War period. The goal was to deal with Marghera’s peculiar feature of being an industrial port, i.e. not only a transit point, but a site of goods manufacturing too. According to this approach, the location and building of the different industrial plants have been studied, considering both the manufacturing process features and the historic-geographical properties of the area, in order to evaluate the relationships developed between supply chains structures industrial settings, urban context and surrounding landscape. A state-of–art depth analysis shows how relevant studies are not exhaustive and quite erratic, producing a huge amount of data in some topics, such as the socio-economic impacts, or in some well-defined historical periods, like the start-up of the first industrial area (1904-1917) and the period between the first and second world wars (1924-1942). However, very little is reported both on the “physical” changes of the area in connections with the evolving nature of the industrial productions, and about changes which took place after the Second World War. So the final goal of this study has been to recompose the events from a technical – industrial - urbanistic point of view, referring to a national and international context, and within a temporal frame wide enough to enclose some historical events - somewhat tragic - which led to a series of transformations in the Italian economic-political structure and, as a consequence, in the case study. The historical period considered spans from the industrial development in the Venice lagoon, which took place at the end of the XIX century, the Second World War years, to the economical boom of the Sixties, including a brief survey of the present-day situation. Other than a mere chronological description, the analysis has been developed starting from a general overview and will gradually go deeper into the details of the different components, zooming in several issues like the rationale used for settlement, the criteria used for land appointing, architectural features of the buildings, industrial cycles and processes, and the follow-up of the industrial plants on environmental and technical fields. In order to gain a better knowledge on some aspects and phases in the history of Porto Marghera not deeply studied so far, the research took rise from the study and interpretation of less used original sources, such as cartography, enterprise census, urban plans, historic photos, industrial archives, films, witnesses and the analysis and interpretation of still existing architectural manufactures too. This task is in particular worth pursuing, as nowadays Porto Marghera is facing a new period of substantial changes. So, in addition to the aim of further increasing the general knowledge through a multidisciplinary analytical methodology, this work has faced the history of industrial heritage and of its enhancement, in order to investigate chances and boundaries of the difficult link between memory and re-utilization, history and project. The historical awareness, the comparison between peculiar elements of each development phase, the identification of still existing values (under different points of view: historical, architectural, technological, productive), has highlighted the key factors useful to define the guidelines for a process of safeguarding and enhancement of the industrial heritage. Through these elements it will be possible to rank the historico-cultural, technical scientific, architectural, landscaping values in order to classify the material legacy and provide the evaluation and operative tools necessary to define the most suitable ways for any action on it .
Il lavoro di ricerca si è proposto di analizzare l’evoluzione della prima zona industriale di Porto Marghera dalle origini al secondo dopoguerra, partendo dalla sua peculiarità di “porto industriale”, ossia non solo di punto di transito ma, soprattutto, di luogo di prima trasformazione delle merci. Sulla base di questo assunto si sono ricostruiti i processi di insediamento degli stabilimenti, in rapporto sia alle tipologie produttive che alle caratteristiche storico-geografiche del territorio, per valutare le relazioni intercorse tra produzioni, strutture industriali e loro ubicazione, contesto urbano e paesaggio circostante. L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato che gli studi sul tema presentavano rilevanti discontinuità, con una ricchezza di documentazione nell’ambito economico-sociale e in alcuni periodi (avvio della prima zona industriale, 1904 - 1917, e anni tra le due guerre, 1924 -1942), mentre il materiale si presentava più scarso e lacunoso sia in ordine alle trasformazioni “fisiche” del sito in rapporto alle sue produzioni, che ai suoi mutamenti negli anni di sviluppo del secondo dopoguerra. L’intento è stato quindi quello di ricomporre la vicenda - sia in ambito locale che con riferimenti ad un contesto nazionale ed internazionale - da un punto di vista tecnico-industriale-urbanistico, in un arco cronologico sufficientemente ampio da comprendere una serie di eventi storici, anche traumatici, che portarono ad un susseguirsi di trasformazioni nella situazione economico-politica italiana e, di riflesso, nell’area di studio. L’analisi storica parte quindi dallo sviluppo industriale del contesto veneziano avviatosi dalla fine del XIX secolo, si sofferma sugli anni pre e post seconda guerra mondiale, per giungere al boom economico degli anni ’60 e concludersi con un richiamo alla situazione attuale. Più che come narrazione cronologica il lavoro si sviluppa come una sequenza di “zoom” che dall’inquadramento generale scendono man mano di scala fino al dettaglio delle varie componenti, esaminate con un approccio tematico: la logica degli insediamenti, le modalità di assegnazione delle aree, i caratteri tipologici dell’edificato, i cicli e le filiere produttive, le ricadute territoriali del processo di industrializzazione ed il suo rapporto con il contesto ambientale e paesaggistico. Per approfondire la conoscenza di aspetti e fasi meno indagate della storia di Porto Marghera si è proceduto allo studio di fonti originali poco utilizzate, quali cartografie, censimenti aziendali, piani urbanistici, documentazione fotografica storica, archivi tecnici delle imprese, filmati, testimonianze e infine attraverso l’analisi e la rilettura dei manufatti edilizi ancora esistenti, considerati anch’essi come fonti. Ciò si ritiene particolarmente opportuno nel momento attuale in cui Porto Marghera si ritrova ad affrontare un nuovo periodo di grandi trasformazioni, poiché, oltre all’obiettivo di fornire nuovi apporti di conoscenza mediante una metodologia di analisi di tipo multidisciplinare, il lavoro si è anche confrontato con l’ambito della storia del patrimonio industriale e della sua valorizzazione, per approfondire possibilità e limiti del problematico nesso tra memoria e riuso, tra storia e progetto. La conoscenza storica, la comparazione degli elementi caratterizzanti le varie fasi di espansione, l’identificazione dei valori ancora riconoscibili nella prima zona industriale di Porto Marghera (sotto diversi punti di vista: storico, architettonico, tipologico, produttivo, tecnologico) hanno messo in luce elementi utili a tracciare delle linee guida per un processo di patrimonializzazione dell’eredità industriale. Tramite questi elementi sarà infatti possibile costruire una scala di valori storico-culturali, tecnico-scientifici, architettonici, urbanistici e paesaggistici in cui collocare le testimonianze materiali rimaste, in modo da fornire gli strumenti valutativi e operativi necessari per corrette e ponderate azioni di intervento sull’esistente.
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Cameli, Simone Amato <1994&gt. "Morfogenetica delle economie industriali: la complessità come nuovo quadro teorico per la politica industriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15863.

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Abstract:
Lo sviluppo industriale è un processo di trasformazione strutturale dalla natura irriducibilmente multidimensionale. La presente tesi è finalizzata a rispondere al quesito morfogenetico posto dalle dinamiche dello sviluppo industriale, ossia come sia possibile modellizzare la rottura spontanea di simmetria che sembra essere una caratteristica fondamentale dei sistemi economici in fase di industrializzazione. Rispondere a questa domanda non è possibile all’interno del paradigma meccanicista e tempo-reversibile che informa gli approcci economici ortodossi, e richiede un quadro teorico nuovo che incorpori l’irreversibilità, dunque l’evoluzione e la storia. Tale paradigma è costituito dalle teorie della complessità, che offrono modelli teorici atti a catturare l’equilibrio dinamico e la perenne trasformazione dei sistemi economici, consentendo di modellizzare la rottura spontanea di simmetria che è all’origine dei processi di industrializzazione. Il superamento del modello meccanicista e l’integrazione di non-linearità, biforcazioni e metastabilità nel panorama dell’analisi dei sistemi industriali permette inoltre di teorizzare un approccio nuovo alla politica industriale.
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Faccio, Maurizio. "L'assemblaggio nella moderna produzione industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426277.

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Abstract:
This work deal with the assembly system, focusing on the critical aspects of the modern production, characterized by different models produced, quik responde to the market and flexibility. The aim is to map and to improve the methods and the models regarding the layout of the assembly system, the task time calculation and its variability in case of multi models productions, the effects of these variations and the ergonomics aspects that influence the balancing problem and the sequencing problem for the modern assembly line
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Carli, Andrea. "Sistemi flessibili per l'assemblaggio industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422612.

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Abstract:
Manufacturing companies currently have a tendency to expand more and more their production mix, on the one hand to satisfy fully the requirements of the market, which are becoming increasingly pretentious, on the other hand to diversify production, in order to disengage from any failure that a single product can found. So it will be offered different products of the same family and each product will have some variants that permit to customize it. It is clear that this way of working can become problematic, particularly if factories intend to automate the different stages of the production cycle. There are no doubts about the fact that among all the operations that lead to obtain a finished product, the assembly operation is the most critical, in particular because assembly is affected by all errors due to the operations carried upstream. Then, it is possible to say that to automate the assembly operations of a customizable product is considerably complex and the traditional ways to design an automated system may be inadequate. The necessity of flexibility in automatic assembly is a topic widely discussed in the context of the industrial engineering, however, studies conducted by the research, in order to propose a rational method for the design of an automatic flexible system, are quite modest. The research activity presented here proposes a new class of flexible assembly systems: the robotized work cell F-FAS (Fully - Flexible Assembly System). The modeling of this automatic system, based and validated by experimental tests, has allowed to compare the potential of this machine with those of traditional systems for flexible assembly, allowing to state that this work cell is very competitive, in particular for conditions of extremely varied productive mix. The modeling cited above also allows to proportion properly the robot work cell, in according with the necessities of production. During the study of F-FAS prototype, some interesting aspects of the subsystems that compose the work cell are surfaced, in particular, it was found that the characteristics of the end-effector for the robot heavily influence the performance of the machine. That is why it was decided to dedicate an important part of the research activity at the design of this subsystem and at its subsequent building with rapid prototyping technology.
L’attività di ricerca presentata in questa tesi di dottorato propone una nuova classe di sistemi flessibili di assemblaggio: la cella robotizzata F-FAS (Fully -Flexible Assembly System). La modellazione di questo sistema automatico, basata e convalidata da prove sperimentali, ha permesso di confrontare le potenzialità di questa macchina con quelle dei sistemi tradizionali di assemblaggio flessibile, consentendo di affermare che tale impianto risulta assai competitivo, in particolare per condizioni di mix produttivo estremamente vario. La modellazione citata inoltre permette di proporzionare adeguatamente la cella di lavoro sulla base delle esigenze di produzione. Durante lo studio condotto sul prototipo di cella F-FAS, sono affiorati alcuni aspetti interessanti relativi ai sottosistemi che la compongono, in particolare è emerso che le caratteristiche dell’end-effector per il robot risultano influenzare pesantemente le prestazioni dell’intera macchina. Ecco perché si è deciso di dedicare una parte importante dell’attività di ricerca alla progettazione di questo sottosistema e alla sua successiva realizzazione, mediante tecniche di prototipazione rapida.
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Garutti, Lucio. "Produzione industriale di cucine componibili d'arredamento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/158/.

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Di, Stefano Vera. "La tutela giuridica del segreto industriale." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3847.

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Abstract:
La tesi si prefigge l obiettivo di analizzare i vari aspetti problematici, nonché i punti di forza della tutela fornita dal segreto industriale , anche confrontandola con quella brevettuale. Il primo capitolo si occupa delle disposizioni internazionali in materia di informazioni riservate con particolare attenzione all analisi dell art. 39 Trips. Il secondo capitolo analizza invece l attuale disciplina italiana in tema di segreto, confrontandola anche con la precedente normativa in materia. Il terzo capitolo infine affronta il tema della tutela delle informazioni segrete in ambito comunitario, analizzando la direttiva concernente appunto la protezione del segreto industriale contro l acquisizione, l utilizzo e la divulgazione illeciti.
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Ferron, Giulio <1988&gt. "Il distretto industriale italiano in Brasile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4991.

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Abstract:
Specialmente in periodi di difficoltà di carattere economico e finanziario come questo, a soffrirne di più sono le Piccole e Medie imprese (PMI). Le PMI da sempre hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo economico italiano, specie nelle regioni del nordest, dove costituiscono il cuore del tessuto industriale. Quasi involontariamente per far fronte ai problemi dimensionali o per affiancare la grande impresa si sono venuti a creare industrie locali specializzate: i cosiddetti Distretti Industriali. Il distretto industriale, nel tempo, si è dimostrato un sistema vincente per l’Italia. Infatti il distretto industriale è stato il motore dello sviluppo dell’innovazione in Italia, grazie alla sua struttura dinamica, alla capacità di assorbire le competenze, alla rapida condivisione delle conoscenze e alla competizione interna tra le imprese . Tuttavia la loro iniziale spinta produttiva negli ultimi anni, complice la crisi economica ed i processi di internazionalizzazione ha perso il suo vigore. Per affrontare il problema dell’internazionalizzazione, oltre che puntare meramente all’esportazione del prodotto, potrebbe essere virtuoso anche esportare l’intero modello distrettuale in aree con grandi possibilità di sviluppo come i Paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina). In questo lavoro verrà analizzato il Paese sudamericano, il quale essendo stato caratterizzato nella fine del diciannovesimo secolo da un’imponente immigrazione di cittadini italiani, contiene al suo interno una sottocultura italiana, ed è quindi la nazione più indicata per l’assorbimento del modello distrettuale. Dopo aver analizzato nei dettagli il modello distrettuale, si entrerà nel merito dell’economia Brasiliana, evidenziandone l’evoluzione, punti di debolezza e di forza della più grande Nazione sudamericana. Successivamente si spiegheranno quali vantaggi porterebbe sia al Brasile sia all’Italia l’esportazione del distretto industriale attraverso anche partenariati e joint venture e i motivi per cui in Brasile questo modello non è ancora sviluppato. Dopodiché saranno analizzati alcuni distretti industriali esistenti come quello dell’automotive nello Stato di Sao Paulo e del meccatronico di Caxias do Sul ed infine verranno individuati settori non ancora sviluppati ma di potenziale successo e sbocco per il mercato italiano, come ad esempio il settore agricolo per l'area del Sud e del settore oil&gas per Rio de Janeiro.
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MEDORI, Silvia. "Aree industriali dismesse: quale tema di Architettura? Conservare, Ri-fare, Ri-formare: riprogettare la dismissione industriale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2011. http://hdl.handle.net/11581/401847.

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Desole, Angelo Pietro. "La fotografia industriale in Italia. 1933-1965." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423801.

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Abstract:
The theme of the research the industrial photography in Italy frome 1933 to 1965. A period of Italian history marked by really significant changes, especially from issues related to the economy. About the methodology, the research considers the photograph not as an aesthetic object , but as part of a broader cultural path followed by the company in those years. In particular, the industrial photography has considered as a whole ideological product of large companies, made for propaganda purposes and to create an identity. The work is divided mainly into four historical chapters that identify as many temporal segments, which is accompanied by an introduction and a brief conclusion. The first chapter, from 1933 to 1939, shows how since the birth of IRI the industrial photograph knows a booming, thanks also to the great cultural ferment in all the arts and to the influence of German avant-garde. The second chapter, from 1940 to 1947, deal with the industrial photography during the second world war, analyzing the problems that led to a considerable loss of linguistic values built in the previous decade. The third chapter studies the period from 1948 to 1958, showing as the industrial photography, following the economic boom after the Reconstruction, has known her most interesting years. Chapter 1959-1965 focuses on the concerns that led to the season of the dispute, thus closing, even for the industrial photography, the historic years of its maximum expression.
La ricerca ha come tema la fotografia industriale in Italia dal 1933 al 1965. Un periodo della storia italiana segnato da importanti cambiamenti, soprattutto per gli aspetti legati all’economia. Dal punto di vista della metodologia il lavoro considera la fotografia non come oggetto estetico, ma come parte di un più ampio percorso culturale seguito dalla società in quegli anni. In particolare si pensa alla fotografia industriale come a un complesso prodotto ideologico delle grandi aziende, realizzato con scopi di propaganda e creazione d’identità. Il lavoro è suddiviso principalmente in quattro capitoli storici che identificano altrettanti segmenti temporali, ai quali si accompagna un’introduzione e una brevissima conclusione. Il primo capitolo, dal 1933 al 1939, mostra come dalla nascita dell’IRI in poi la fotografia conosca una forte espansione, merito anche del grande fermento culturale in tutte le arti e dell’influenza delle avanguardie tedesche. Il secondo capitolo, dal 1940 al 1947, si occupa della fotografia industriale durante la guerra, analizzando i problemi che portarono a una notevole perdita dei valori linguistici costruiti nel decennio precedente. Il terzo capitolo, dal 1948 al 1958 studia come la fotografia industriale, seguendo il boom economico del periodo seguente alla ricostruzione, abbia conosciuto i suoi anni più ricchi. Il capitolo dal 1959 al 1965 si concentra sulle inquietudini che portarono alla stagione della contestazione, chiudendo così, anche per la fotografia industriale, gli anni storici della sua massima espressività.
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LAURI, ANNA. "Analisi energetica di sistemi per la refrigerazione industriale." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274496.

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Abstract:
I magazzini refrigerati per alimenti rappresentano una grande parte della domanda di energia nel settore della refrigerazione. Nel seguente studio sono state analizzate le influenze di diverse configurazioni e tecnologie nei sistemi di refrigerazione industriale. Dallo studio della letteratura emerge l’assenza di una chiara metodologia per valutare le prestazioni energetiche dei sistemi di refrigerazione industriali e una base di riferimento per quantificare l'effetto delle azioni per migliorare tali prestazioni. L’obiettivo di questo lavoro è quello di contribuire ad accrescere la consapevolezza del ruolo di alcune funzionalità di progettazione sul comportamento generale del sistema e di definire una metodologia per il miglioramento degli indici di prestazione energetica di aziende operanti nel settore della catena del freddo alimentare attraverso la modellazione e la simulazione degli impianti. Un sondaggio tra le aziende italiane in questo specifico settore insieme all'analisi di simulazione sono utilizzati per presentare lo stato dell'arte nei sistemi di refrigerazione industriale e per quantificare l'effetto di potenziali miglioramenti tecnologici. Lo studio, a partire dalle simulazioni effettuate attraverso i dati forniti dall’azienda, mira a stabilire una possibile correlazione tra gli indicatori di prestazione energetica e un numero limitato di parametri dei sistemi energetici, in termini di produzione, volumi e consumo di energia. La valutazione comparativa delle misure di risparmio energetico fornisce una metodologia per valutare l’effettivo risparmio energetico in funzione di un numero limitato di parametri.
Refrigerated food warehouses represent a large part of the energy demand in the refrigeration sector. In the following study, the influences of different configurations and technologies in industrial refrigeration systems were analyzed. The study of the literature shows the absence of a clear methodology for assessing the energy performance of industrial refrigeration systems and a reference base for quantifying the effect of actions to improve these performances. The aim of this work is to contribute to raising awareness of the role of some design functions on the general behavior of the system and to define a methodology for improving the energy performance indices of companies operating in the food cold chain sector through plant modeling and simulation. A survey of Italian companies in this specific sector together with simulation analysis are used to present the state of the art in industrial refrigeration systems and to quantify the effect of potential technological improvements. The study, starting from the simulations carried out through the data provided by the company, aims to establish a possible correlation between the energy performance indicators and a limited number of parameters of the energy systems, in terms of production, volumes and energy consumption. The comparative evaluation of energy saving measures provides a methodology for assessing the actual energy saving based on a limited number of parameters.
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GOBETTI, ANNA. "TECNOLOGIE E RELAZIONI DI FILIERA PER UN NUOVO ECOSISTEMA INDUSTRIALE: L’APPLICAZIONE DELLA SIMBIOSI INDUSTRIALE NEL SETTORE DEI METALLI TECHNOLOGIES AND SUPPLY CHAIN RELATIONSHIPS FOR A NEW INDUSTRIAL ECOSYSTEM: THE APPLICATION OF THE INDUSTRIAL SYMBIOSIS IN THE METALS SECTOR." Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. https://hdl.handle.net/11379/567427.

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Abstract:
Recentemente l’attenzione globale si è focalizzata verso uno sviluppo sostenibile promuovendo un modello di economia circolare. In questo contesto si colloca il presente progetto di dottorato il cui scopo è stato quello di eseguire una caratterizzazione ingegneristica relativa ad una nuova applicazione della scoria da forno elettrico ad arco, come filler in matrici polimeriche, con particolare focus sulla gomma vulcanizzata. Parallelamente è stato eseguito uno studio di questi due settori, nell’ottica di implementare una simbiosi industriale. Il motivo per cui sono stati scelti questi settori è che da una parte l’Italia è il principale produttore europeo di acciaio da forno elettrico, e più del 50% delle grandi imprese italiane di trova in Lombardia dove per questo motivo viene prodotta una ingente quantità di scoria. Nonostante la scoria venga già riutilizzata come aggregato artificiale, è stato stimato che purtroppo ancora buona parte venga smaltito in discarica perciò è necessario studiare nuove applicazioni. Nel presente studio ci si è focalizzati su matrici elastomeriche data la distribuzione geografica delle imprese operanti nel settore delle guarnizioni particolarmente denso in Lombardia. Il tema della valorizzazione dei rifiuti è un tema sensibile non solo al settore siderurgico ma anche ai produttori di articoli in gomma in quanto essa non è facilmente riprocessabile. La produzione di articoli in gomma porta con sé una considerevole percentuale di scarto intrinseca nel processo. A tale proposito, gli scarti industriali da articoli tecnici e anche il polverino di pneumatico fuori uso sono stati riciclati tramite un processo semplice di calandratura a freddo senza l’aggiunta di additivi. L’influenza della scoria come filler è stata valutata anche in questi ultimi. Il lavoro svolto è strutturato in una prima parte di revisione della letteratura e una seconda parte relativa all’attività sperimentale svolta, suddivisa nelle diverse matrici polimeriche caratterizzate: I) Confronto del comportamento meccanico di una resina epossidica additivata con scoria e con sabbia di fiume nelle cosiddette malte epossidiche. II) Caratterizzazione di una NBR standard additivata con una crescente percentuale di scoria. III) Caratterizzazione di sfrido industriale NBR, e influenza della scoria in diverse granulometrie. IV) Analisi della scoria come filler sostituivo e parzialmente sostitutivo del carbon black in matrice NBR. V) Caratterizzazione di polverino PFU riciclato e additivato con scoria EAF. VI) Analisi di una simbiosi industriale potenziale tra il settore dell’acciaio e quello della gomma con relative valutazioni di tipo economico. I risultati ottenuti circa l’applicazione della scoria come filler in matrici polimeriche sono incoraggianti in quanto da una parte la problematica principale del riutilizzo della scoria, ovvero la lisciviazione dei metalli pesanti, può essere superata in questa applicazione, e dall’altra è possibile formulare gomme, riciclate e non, con diverse quantità e dimensioni della scoria come filler in funzione dell’applicazione finale.
Recently, the global attention has focused on sustainable development by promoting a circular economy model. The present PhD project in this context aims to carry out an engineering characterization related to a new application of electric arc furnace slag, as a filler in polymeric matrices, with particular focus on vulcanized rubber. At the same time, a study of these two sectors was carried out, with a view to implementing an industrial symbiosis. The reason why these sectors were chosen is that on the one hand Italy is the main European producer of electric furnace steel, and more than 50% of large Italian companies are located in Lombardy where for this reason a huge quantity of slag is produced. Although the slag is already reused as artificial aggregate, it has been estimated that unfortunately large part is still disposed of in landfills, so it is necessary to study new applications. In this study we focused on elastomeric matrices given the geographical distribution of the companies operating in the particularly dense gasket sector in Lombardy. The issue of waste enhancement is a sensitive issue not only to the steel sector but also to producers of rubber articles as it is not easily reprocessable. The production of rubber articles implies a considerable percentage of intrinsic waste in the process. In this regard, industrial waste from technical articles and also the end-of-life tire powder were recycled through a simple cold calendering process without additives. The influence of slag as a filler was also evaluated in the latter. The work carried out is structured in a first part of literature review and a second part relating to the experimental activity carried out, divided into the different polymeric matrices characterized: I) Comparison of the mechanical behavior of an epoxy resin added with slag and river sand in the so-called epoxy mortars. II) Characterization of a standard NBR added with an increasing percentage of slag. III) Characterization of NBR industrial waste, and influence of the slag in different grain sizes. IV) Analysis of the slag as a substitute and partially substitute filler for carbon black in the NBR matrix. V) Characterization of recycled ELT powder and additives with EAF slag. VI) Analysis of a potential industrial symbiosis between the steel and rubber sectors with the related economic assessment. The results obtained regarding the application of slag as filler in polymeric matrices are encouraging as on the one hand the main problem of the reuse of slag, that is the leaching of heavy metals, can be overcome in this application, and on the other hand it is possible to formulate rubbers, recycled or not, with different quantities and sizes of slag as filler depending on the final application.
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Galeotti, Riccardo. "Pastorizzazione: start up di un impianto industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Nella tesi verranno trattati diversi aspetti relativi allo start up di un impianto di pastorizzazione industriale analizzando diverse problematiche degne di analisi. I temi trattati vertono sull’analisi dell’impianto andando a definire possibili criticità e sulle tecniche adottate per il controllo e gestione dei processi produttivi legati all’adozione di un nuovo formato di packaging rappresentato da quattro formati di buste. Le prove di maggior rilievo effettuate per testare la conformità delle apparecchiature di scambio termico sono state le cosiddette mappature termiche, test dove i corpi di trattamento termico vengono portati alle condizioni operative di processo, definite dalla commessa, in cui viene valutata la distribuzione di temperatura al loro interno durante il funzionamento. Queste prove sono state effettuate in primo luogo a vuoto, cioè senza porre un carico termico in ingresso all’apparecchiatura e successivamente con zavorra termica, cioè simulando un regime di produzione in cui l’apparecchiatura deve poter rispondere al carico termico in ingresso senza deviare dalle condizioni di processo ottimali. Dopo una descrizione generale di alcuni aspetti importanti della industria conserviera si tratterà in particolare l’impianto oggetto di studio soprattutto per quanto riguarda le apparecchiature destinate al trattamento termico di pastorizzazione e ai problemi potenzialmente legati alle nuove buste. Verranno anche analizzati i regimi di produzione auspicabili una volta terminata la messa a punto ed alcuni aspetti impiantistici fondamentali per garantire la sicurezza alimentare e sanitaria dei prodotti finiti inerenti alla sezione di dosaggio.
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Rossi, Davide. "Realtà aumentata: applicazione web in ambito industriale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
La tesi tratta l'analisi e lo sviluppo di un'applicazione di realtà aumentata pensata per essere integrata nell'applicativo web di Loccioni. L'obiettivo è stendere le basi di un progetto che possa facilitare la manutenzione e il controllo in tempo reale di macchinari industriali da parte degli operatori. L'applicazione è sviluppata in AULOS, un framework di uso interno basato su Angular, e utilizzando la libreria AR.js per i contenuti in realtà aumentata. Dopo un'analisi delle funzionalità richieste dall'azienda, si è proceduto allo studio delle tecnologie da utilizzare, per poi passare alla fase di progettazione dell'applicazione. Ciò ha permesso di comprenderne potenzialità e limiti, in modo da poter promuovere o escludere un suo futuro deployment all'interno dell'azienda Loccioni.
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Ranieri, Silvano. "Studio di fattibilità di una lavatrice industriale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4708/.

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GELMI, Ornella. "Storia e caratteri dell'istruzione tecnica industriale bergamasca." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2011. http://hdl.handle.net/10446/864.

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Seghezzi, Francesco. "Persona e lavoro nella Quarta rivoluzione industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77181.

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Abstract:
The thesis wants to be an analysis of the evolution of labor paradigms (and with them of the implied production paradigms) to check whether the impacts of the so-called Industry 4.0 can configure a new labor model in the enterprise. Its starting point is the consideration that Industry 4.0 is not only a technological paradigm but that its impact will be important also in terms of production cycles and above all socio-economic impact of work organization. To verify this, the chapters analyze Fordism, post-Fordism and Industry 4.0 according to a theoretical framework that takes into consideration the elements of production, the conceptualization of worker, the industrial relations system and the welfare model underpinning the three production and labor paradigms. Notably, after an introduction of the new production model in digital manufacturing, the final part of this thesis provides a broad analysis of the phenomenon of Industry 4.0 from the viewpoint of labor and industrial relations, thus filling an important gap left by literature so far.
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Romanato, Nicolo' <1985&gt. "Tutela, valorizzazione e trasferimento del segreto industriale." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5653.

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Abstract:
Il presente elaborato si prefigge proprio lo scopo di analizzare questo istituto e, in particolare, in che cosa consista il “segreto industriale” o “trade secrets”, distinguendo in due distinti capitoli, i diversi interventi normativi – con i conseguenti riflessi sul profilo dogmatico – che si sono succeduti nel tempo (capitolo 1 e 2). In seguito verranno analizzati gli strumenti attraverso i quali il segreto industriale può essere efficamente tutelato a fronte di condotte appropriative di terzi, anche non diretti concorrenti e soprattutto, dai dipendenti (capitolo 3). Verrà poi indicato il metodo con cui questo know-how deve essere contabilizzato (capitolo 4), prima di procedere a verificare quale tutela sia per lo stesso apprestata dagli ordinamenti stranieri (capitolo 5) e, infine, con quali strumenti contrattuali possa essere trasferito (capitolo 6).
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Brugnerotto, Elena <1986&gt. "HOMO DIGITALIS Lavorare nella quarta Rivoluzione Industriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14602.

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Abstract:
La quarta Rivoluzione Industriale sta delineando un nuovo scenario lavorativo. I cambiamenti sociali generati dall'applicazione delle nuove tecnologie sono strettamente collegati alle trasformazioni radicali che stanno avvenendo nel mondo del lavoro, attività che, nei nuovi confini del digitale pervasivo, dell’industria 4.0 e dei big data, ha bisogno di ridefinire scopi e contenuti. Le precedenti rivoluzioni industriali, le loro caratteristiche e i loro effetti sulla società, sono la base di confronto con gli attuali mutamenti in atto per capire se, anche stavolta, sarà possibile trovare un nuovo equilibrio tra domanda e offerta di occupazione. La contestualizzazione delle dinamiche sociali, economiche e politiche serviranno a spiegare perché l’innovazione, necessità e forza propulsiva di ogni evoluzione, abbia favorito specifici ambiti di applicazione. La competizione con “le macchine” non è più fantascienza, è diventata una realtà che ogni giorno si insinua nella nostra quotidianità costringendoci ad interrogarci su come gestire questo cambiamento che sta allungando le fila dei disoccupati non riuscendo a garantire sufficienti nuovi posti di lavoro. La conclusione è dedicata al futuro, alla proiezione di come l’approccio e il processo per il raggiungimento di un nuovo equilibrio nel mondo del lavoro possano generare due possibili scenari: una realtà utopica dove non sarà più necessario lavorare o la distopia nella quale l’innovazione tecnologica sarà la causa di nuove tensioni mondiali.
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Fogal, Stefano. "STUDIO DI ENZIMI D’INTERESSE MEDICO ED INDUSTRIALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422373.

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Abstract:
Three main projects were carried out in the time span of my doctorate. Two of them consist in the identification of enzymes necessary to perform mid- or final steps in drugs preparation; the third is related to recombinant human tyrosinase expression, partial purification and characterization. In collaboration with Fabbrica Italiana Sintetici (FIS), a critical step in the synthesis of a Moxifloxacin building block has been identified. An alternative enzymatic route is proposed that allows the resolution of a dicarboxylic esters racemic mixture. To this aim an enzyme that selectively hydrolyse one of the two enantiomers was searched. More precisely we aimed to use this enzyme to produce an enantiopure acid form, easy to separate from the unreacted enantiomer by organic phase extraction and used the desired enantiomer to prepare the Moxifloxacin building block (4as,7as)-ottaidro-1H-pirrolo[3,4-b]piridina. After trying several commercially available enzymes that have as substrates racemic mixtures, using different analytical approaches (NMR and HPLC-MS techniques), we succeeded in finding Candida antarctica lipase B as a highly selective enzymes that partially hydrolysed the mixture of dimethyl 1-acetylpiperidine-2,3-dicarboxylate in aqueous buffer. Enantiomer selectivity was evaluated by chiral HPLC analysis on a preparative scale, confirming that hydrolysis produces a high enantiomeric excess of the 2R, 3S form. Furthermore, MS analysis confirmed that only one of the two methyl esters was hydrolyzed by the lipase, conferring at the enzyme regioselectivity too. The reaction product was further characterized by NMR techniques (COSY, HMQC, HMBC), which indicate that hydrolysis take place on methyl group in position 3. Kinetics analysis by NMR was used to estimate the values of Km and Vmax of the hydrolysis reaction. The enzyme was used by FIS for grams-scale Moxifloxacin precursor synthesis. This process has been submitted for patent. A second project, again in collaboration with FIS, was focus on overcoming a critical step in the organic synthesis of the hormone testosterone (TS) by a regioand stereo-specific conversion from 4-androstene-3,17-dione (AD). According to literature, no commercially available enzymes have been found that properly catalyse this transformation. Since both the substrate and the product are natural compounds, we focused the research on identification of natural enzymes that catalyze analogous reactions. The enzymatic category that catalysed this transformation is generally classified as 17b-hydroxysteroid dehydrogenases (E.C.:1.1.1.51). However these enzymes, in different organisms, differ in terms of region-selectivity and rate on catalysis. A combined bioinformatics and literature screening resulted in two candidates that were selected for recombinant expression: the 17β-hydrosteroid dehydrogenase type 5 from mouse and the YMR226c gene product of Saccaromiyces cereviseae. The coding sequence of enzymes were cloned in suitable vectors for expression, in fusion with an histidine-tag, in E.coli. Small scale preparations of the recombinant enzyme were initially set up and activity tests on the desired substrate were performed. Only the mouse enzyme showed activity towards AD and it was subjected of further studies. A small scale purifications allowed verification of the product obtained in terms of regio- and stereo-selectivity and yield, evaluation of thermal stability of the enzyme, kinetic analysis, cofactor preference (NADPH or NADH), and choice of an adequate partial organic mixture to work with, for increase substrate solubility in water. A protocol for purification of the enzyme from medium scale cultures was then designed and performed. The amount of enzyme obtained from these preparations, in combination with the commercially available D-glucose dehydrogenase required for the recycling of the cofactor NADPH, allowed the conversion of milligrams of androstendione. Also this process was submitted for patent. The third project is on the membrane associate human tyrosinase. This enzyme is implicated in different pathologies and it is a potentially targets for drugs aimed to treat melanin synthesis disorder, melanoma and ROS associated diseases. The protein was expressed in two recombinant forms using insect cell sf9 and baculovirus system (Bac to Bac ®, Invitrogen), a system capable of glycosilation. Both forms were efficiently expressed by the cells: the wild type and a form lacking the signal sequence and the transmembrane domain. The two proteins are observed initially by western blot. The effort to define a purification protocol was focused on wild type form. It appears as a membrane associated protein and a screening with several detergents indicates that only Triton 100X, ndodecyl-β-D-maltoside and SDS were able to solubilize the protein. Following solubilisation, tests were performed in order to check its activity towards natural substrate L-DOPA and L-tyrosine, by spectrophotometeric analysis. This activity absent in not infected cells or expressing human tyrosinase in soluble form. This latter control confirmed the importance of glycosilation in correct folding of the protein. The low efficiency in the purification of protein expressed and its instability forced us to try to improve the purification protocol, cell expression and activity test. However, the low expression level of tyrosinase remained the critical point of the procedure. For this reason we decided to directly purify the protein using SDS-PAGE gel techniques. An activity test was developed using 96 well plate to determine kinetic constants of natural or artificial substrates, as well as known inhibitors. The screening was run in parallel using soluble extract of human tyrosinase and the purified tyrosinase from S. Antibioticus, an enzyme with a high level of homology with the crystallized tyrosinase from S. castaneoglobusporus. This will allow to directly compare kinetics data obtain for the two tyrosinases.
Tre principali progetti sono stati condotti durante il periodo di dottorato. Due di questi consistono nell’individuazione di enzimi utili a catalizzare passaggi intermedi o finali nella sintesi di principi attivi; il terzo riguarda l’espressione ricombinante della tirosinasi umana, la sua parziale purificazione e caratterizzazione. Nel primo progetto, in collaborazione con Fabbrica italiana sintetici (FIS) è stato individuato un passaggio critico nella sintesi di un building block della Moxifloxacina e n’è stata proposto un’alternativa via enzimatica che prevede la risoluzione di una miscela racemica di un diestere precursore. A questo scopo è stato ricercato un enzima che fosse in grado di idrolizzare selettivamente uno dei due enantiomeri al fine di generare la relativa forma acida enantiomericamente pura, facilmente separabile dall’enantiomero non reagito, ed utilizzare successivamente l’enantiomero con configuraione desiderata per la preparazione del (4as,7as)-ottaidro-1H-pirrolo[3,4-b]piridina, elemento costitutivo della Moxifloxacina. Dopo aver testato diversi enzimi commerciali, già utilizzati in letturatura per effettuare risoluzioni racemiche, ed utilizzando diversi approcci analitici (tecniche NMR e HPLC-MS), è stato identificato con successo nell’enzima lipasi B di Candida Antarctica un valido strumento per idrolizzare selettivamente una miscela racemica di dimetil 1-acetilpiperidina-2,3-dicarbossilato in ambiente acquoso. La selettivià enantiomerica è stata determinata mediante HPLC chirale, confermando che l’idrolisi procede solo sull’enantiomero con configurazione 2R,3S. In più l’analisi HPLC-MS ha evidenziato che solo uno dei due gruppi metilici viene idrolizzato dalla lipasi, conferendo all’enzima anche regioselettività. Il prodotto di reazione è stato ulteriormente caratterizzanto mediante tecniche NMR (COSY, HMQC, HMBC) le quali hanno indicato che l’idrolisi avviene al metile in posizione 3. Uno studio cinetico condotto mediante NMR ha poi permesso di stimare le costanti cinetiche Km e Vmax della reazione di idrolisi. L’enzima è stato utilizzato da FIS per la sintesi in scala di alcuni grammi del precursore della Moxifloxacina. Il processo è stato sottoposto a domanda di brevetto. Un secondo progetto, condotto ancora in collaborazione con FIS, si è focalizzato sul tentativo di superare un passaggio critico nella sintesi organica del testosterone (TS) che consiste in una riduzione regio- e stereo-specifica dal 4-andro-3,17-dione (AD). In accordo con la letteratura non esistono enzimi commercialmente disponibili in grado di catalizzare in modo appropriato questa trasformazione. Dal momento che sia il substrato che il prodotto sono composti naturali, è stata focalizzata la ricerca nell’individuazione di un enzima che in natura effettuasse l’analoga trasformazione. La categoria enzimatica che catalizza questa trasformazione è generalmente classificata come 17b-idrossisteroide deidrogenasi (E.C.:1.1.1.51). Tuttavia questi enzimi, nei diversi organismi, si differenziano in termini di regioselettività e velocità di catalisi. La combinazione di uno screening bioinformatico e bibliografico ha permesso di individuare due candidati che sono stati selezionati per l’espressione in forma ricominante: 17b-idrossisteroide deidrogenasi tipo 5 murina e il prodotto genico YMR226c di Saccaromiyces cereviseae. Le sequenze codificanti degli enzimi sono state clonate in vettori adatti per l’espressione in E.coli, anche in fusione con una coda di istidine. Una preparazione in piccola scala degli enzimi ricombinanti ha permesso di effettuare tests di attività sul substrato desiderato. Solo l’enzima murino ha mostrato attività nei confronti dell’AD ed è stato oggetto di ulteriori studi. Una preparazione in piccola scala ha permesso di analizzare il prodotto ottenuto dalla reazione, in termini di regio- e stereo-selettività e resa, così come la valutazione della stabilità termica dell’enzima, la preferenza per il cofattore (NADPH o NADH) e la scelta dell’adeguata frazione di cosolvente da utilizzare per incrementare la solubilità del substrato in acqua. Un protocollo di purificazione dell’enzima in scala più consistente è successivamente stato identificato e migliorato. La quantità di enzima ottenuta dalle preparazioni, in combinazione con l’utilizzo di una D-glucosio deidrogenasi commerciale, per riciclare il cofattore, ha permesso di convertire alcuni milligrammi di AD. Anche per questo processo è stato effettuata richiesta di brevetto. Il terzo pregetto riguarda l’enzima tirosinasi umano. Questo enzima è implicato in diverse patologie e rappresenta un potenziale bersaglio farmaceutico per trattare disordini nella sintesi della melanina, melanoma e patologie associate a specie ROS. L’enzima è stato espresso in due forme ricombinanti utilizzando cellule di insetto sf9 e il sistema baculovirus (Bac to Bac ®, Invitrogen), un sistema in grado di effettuare la glicosilazione. Entrambi le forme, la prima nativa e la seconda priva di sequenza segnale e regione transmembrana, sono state espresse dalle cellule ed inizialmente osservate mediante analisi western blot. Il protocollo di purificazione si è focalizzato sulla forma nativa, che appare associata alle membrane. Diversi detergenti sono stati utilizzati per solubilizzare l’enima ma solo Triton 100X, n-dodecyl-β-D-maltoside and SDS si sono dimostrati efficaci. A seguto della solubilizzazione, test di attività sono stati condotti con i substrati naturali L-DOPA e L-tirosina, mediante saggi spettrofotometrici. Questa attività era assente in cellule di insetto non infettate o esprimenti la tirosinasi umana in forma solubile. Quest’ultimo controllo ha confermato l’importanza della glicosilazione nel corretto folding della proteina. Un primo protocollo di purificazione della proteina in forma nativa risultato poco efficiente ha costretto ad effettuare una serie di miglioramenti non solo nel nella purificazione, ma anche nelle condizioni di espressione e nei test di attività adottati. Tuttavia il basso livello di espressione è rimasto il punto critico della proceduta, che ha obbligato a tentare di isolare l’enzima direttamente su gel SDSPAGE. Un sistema di test di attività, sviluppato utilizzando piastre da 96 pozzetti, ha permesso di determinare le costanti cinetiche di substrati naturali ed artificiali, cosi come di inibitori noti. Lo screening è stato condotto in parallelo utilizzando l’estratto solubile contenente la tirosinasi umana e l’enzima tirosinasi di S. Antibioticus un enzima con un elevato livello di omologia con la tirosinasi di S. castaneoglobusporus la cui struttura e stata recentemente determinata. Questo ha permesso di confrontare direttamente i dati ottenuti per le due tirosinasi e proporre un modello per la tirosinasi umana.
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Zini, Alessandro. "Industria 4.0: analisi del fenomeno e progettazione di un sistema per un ambiente di produzione industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17546/.

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Abstract:
Nel corso della storia, ed in particolare quella recente, si sono succeduti nel tempo alcuni periodi di evoluzione economica e tecnologica particolarmente importanti, comunemente noti come rivoluzioni industriali. Il progresso e l'avanzamento tecnologico introdotto da tali rivoluzioni hanno portato una profonda trasformazione all'interno della società, a partire dal sistema produttivo fino al coinvolgimento del sistema economico e dell'intero sistema sociale: il termine stesso `rivoluzione' indica infatti un cambiamento profondo e radicale delle strutture sociali ed organizzative che porta con sé un'innovazione culturale di vasta portata. Il presente documento descrive in maniera dettagliata il fenomeno dell'Industria 4.0, le sue caratteristiche e le tecnologie abilitanti, in modo tale da fornire una panoramica chiara, precisa e completa dello scenario introdotto con questo nuovo paradigma. Nella seconda parte viene invece descritto in dettaglio il caso di studio industriale che ha originato questo lavoro, per poi passare all'esposizione dell'architettura e dei principali dettagli implementativi del sistema realizzato.
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BUTTURI, MARIA ANGELA. "Integrazione di sistemi a energia rinnovabile nel sistema elettrico locale: stato dell’arte e soluzioni innovative nell’ambito della Simbiosi Industriale e della Simbiosi Urbana-Industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1244336.

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Abstract:
La riduzione delle emissioni climalteranti è considerata un obiettivo strategico, sia a livello europeo che globale. Una maggiore diffusione delle fonti energetiche rinnovabili (FER) è considerata essenziale per una transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Questa transizione verso un’energia a basse emissioni di carbonio richiede lo sviluppo e l'uso di tecnologie innovative, in particolare nei settori di utilizzo finale (edifici, industria e trasporti), e nuovi approcci economici, di gestione e di mercato. Lo studio presentato in questa tesi esplora le opportunità sostenibili offerte dall'approccio di simbiosi industriale e urbano-industriale basati sull'energia. La simbiosi industriale energetica (SIE) propone la condivisione di risorse, strutture e infrastrutture legate all'energia come un modello efficace per promuovere misure di risparmio energetico e l'adozione di fonti energetiche rinnovabili a livello industriale. Inoltre, è possibile perseguire una strategia energetica a basse emissioni di carbonio creando sinergie energetiche tra i distretti industriali e le aree urbane adiacenti. Stabilire la simbiosi energetica urbana-industriale (SUIE) consente di ottimizzare la produzione e il consumo di energia e di sfruttare il know-how locale e le risorse umane. Il nuovo sistema integrato necessita infatti di un cambio di prospettiva, considerando un'azione multi-stakeholder: aziende di servizi energetici, comunità locali, settore industriale, consumatori, policy maker, ricercatori devono impegnarsi attivamente nei processi di pianificazione partecipativa per guidare la trasformazione del sistema energetico e del processo di ricerca e innovazione, e rispondere adeguatamente alle esigenze del territorio. Nella tesi viene presentata un'analisi approfondita dei molteplici driver e barriere tecnici, economici, organizzativi, normativi, ambientali e sociali dell'approccio di simbiosi energetica, con l'obiettivo di modellare le configurazioni ottimali delle sinergie energetiche tra le imprese che comprendano l’uso di FER. Viene inoltre sviluppata una metodologia per supportare energy manager, singole imprese, gruppi di imprese all'interno di parchi industriali e decisori per valutare le sinergie e i progetti energetici che coinvolgono FER, tenendo conto degli impatti economici, ambientali e sociali dei progetti. Inoltre, viene sviluppato un framework orientato alla sostenibilità con l'obiettivo di modellare le sinergie energetiche urbano-industriali comprendenti le FER da un punto di vista multi-stakeholder per supportare il processo decisionale sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle sinergie energetiche. L’applicazione degli strumenti decisionali sviluppati a specifici casi studio consente di sottolineare come le strategie collettive (SIE o SUIE) consentano una migliore gestione della fornitura di energia da fonti rinnovabili.
Reducing emissions responsible for the climate change is recognized as a strategic goal at European and global level. A higher deployment of renewable energy sources (RES) is considered as essential for a transition towards a more sustainable energy system. This low-carbon energy transition requires both the development and use of innovative technologies, particularly at end-use sectors (buildings, industry and transport), and new management approaches as well as new market design and business models. This study explores the sustainability driven opportunities offered by the energy based Industrial and Urban-Industrial Symbiosis approach. The Industrial Energy Symbiosis (IES) considers the sharing of energy-related resources, facilities and infrastructures as an effective model to promote energy conservation measures and the renewable energy sources uptake at the industrial level. In addition, an improved low-carbon strategy can be achieved creating energy synergies between industrial districts and the adjacent urban areas. Establishing Urban-Industrial Energy Symbiosis (UIES) allows optimizing the energy production and consumption and exploiting the local knowhow and human resources. These new integrated system needs a change of perspective, considering a multi-stakeholder action: energy service companies, local communities, industry sector, consumers, policy makers, researchers must get actively involved in participatory planning processes to guide the transformation of the energy system and the research and innovation process, and respond adequately to the needs of the territory. Thus, an in-depth analysis of the manifold technical, economic, organizational, regulatory, environmental and social drivers and barriers of the energy symbiosis approach are presented, with the aim of modelling the optimal energy synergies configurations among firms including RES. A methodology is developed to support energy managers, single firms, groups of firms within industrial parks, and decision-makers to evaluate energy synergies and projects involving RES, taking into account the economic, environmental and social impacts of the projects. Lastly, a sustainability-driven framework is developed, with the aim of modeling Urban–Industrial Energy Symbiosis networks integrating RES from a multi-stakeholder point of view and supporting decision-making on the economic, environmental, and social sustainability of the energy synergies. The application of the developed decision-making tools to specific case studies emphasizes how collective strategies (IES or UIES) allow better management of the energy supplied by renewable sources.
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Passarello, Giuseppe. "Programmazione di breve termine di impianti industriali di cogenerazione per la massimazione dei ricavi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1100.

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Abstract:
Questo lavoro tratta della programmazione oraria di breve termine (una settimana prima) di impianti di cogenerazione all'interno di grandi siti industriali, dove la richiesta di calore e molto alta ed è fondamentale per i processi industriali. Questa ottimizzazione ha lo scopo di trovare i punti di funzionamento dell¿impianto di cogenerazione che massimizzano i profitti derivanti dalla vendita del calore e dell'elettricità. Il prezzo dell'energia deve essere oggetto di previsione, in quanto dipende dagli esiti del mercato del giorno prima, mentre il prezzo del calore è legato a contratti di lungo termine tra il produttore delle utilities e le controparti del sito industriale. Questi punti di funzionamento devono soddisfare vincoli tecnici, normativi ed economici; in particolare, devono essere soddisfatti gli indici di cogenerazione imposti dalla normativa italiana per consentire all'impianto di ottenere importanti benefici economici, come l'esenzione dall'obbligo di acquisto dei certificati verdi e la priorità di dispacciamento. E' stata sviluppata un'applicazione Matlab per una generica e tipica configurazione di un impianto di cogenerazione, costituito sia da unità con turbine a gas a ciclo combinato e sia da unità a contropressione. La procedura di ottimizzazione è stata applicata ad un case study costituitoda un impianto formato da due unità con turbine a gas a ciclo combinato e duè unità a contropressione. Le relazioni che permettono di valutare le produzioni (calore ed elettricità) ed i consumi (combustibili) delle unità sono state calcolate utilizzando dati sperimentali e dati dei costruttori. E' opportuno evidenziare che l'applicazione del metodo di ottimizzazione assicura il soddisfacimento degli indici di cogenerazione e consente di incrementare il profitto annuale dell'impianto di circa il 6% rispetto alla tipica gestione di un impianto di cogenerazione basata su una ripartizione della richiesta di vapore tra le varie unità prefissata.
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Coin, Giacomo <1993&gt. "La Pianificazione aziendale, Il piano industriale e Il Piano Industriale di Natoora Ltd per l'apertura di un negozio a Londra." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15133.

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Abstract:
In questa tesi magistrale vorrei focalizzarmi sul processo di pianificazione aziendale, quindi approfondire le tre fasi di pianificazione, programmazione e controllo con le quali l'azienda stabilisce e si impegna a raggiungere gli obiettivi definiti strategici in un preciso arco temporale. Successivamente vorrei riservare un capitolo al piano industriale, motivando le ragioni che portano le aziende a redigerlo, i pro e i contro, le caratteristiche, i diversi piani esistenti. Per poi arrivare al core della tesi, predisponendo io stesso un Piano Industriale di Natoora Ltd, azienda inglese dove sto svolgendo lo stage universitario. Il piano industriale di Natoora Ltd sarà redatto per l'apertura di un nuovo negozio in centro a Londra, predisponendo sia la parte qualitativa sia la parte quantitativa, ma essendo altresì una tesi di finanza aziendale vorrei approfondire e cercare di valutare come il valore economico di Natoora Ltd cambierà dopo l'apertura di tale negozio.
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Amadori, Niccolo'. "Analisi e ottimizzazione della gestione del magazzino industriale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9714/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è stato stilato dopo aver svolto un tirocinio curriculare presso l’azienda Robopac S.p.A. nello stabilimento di Villa Verucchio (Rn). Sono partito dal lavoro di raccolta e sintesi degli indici di produzione e delle scorte di magazzino fatto nel periodo di tirocinio, focalizzandomi poi sull’aspetto della gestione delle scorte. Da quest’ultima analisi è emerso che la gestione delle merci ha portato ad avere un alto valore economico del magazzino per cui l’obbiettivo di questo lavoro di tesi è stato fornire un modello per la determinazione della scorta ottimale che porti ad una riduzione del valore totale del magazzino. Inizialmente è stato affrontato il tema generale della logistica industriale, in particolare analizzando il sistema logistico attraverso le sue caratteristiche e funzioni e sono state descritte le tipologie di magazzini industriali secondo i diversi sistemi di stoccaggio. Successivamente è stato introdotto l’argomento principale, ossia i problemi e i modelli di gestione delle scorte. E' stata dapprima descritta e classificata la scorta, per poi analizzarne i modelli di gestione come il modello di Wilson, utilizzato per il questo lavoro, con particolare attenzione alla scorta di sicurezza. Infine è stato formulato l’indice di rotazione e l’analis ABC di Lorentz-Pareto. L'ultimo capitolo descrive l’azienda Robopac con attenzione sul magazzino, attraverso la rappresentazione del percorso delle merci all’interno dello stabilimento e della fase di estrazione del materiale, aprendo una finestra sulla gestione degli approvvigionamenti dell’azienda Robopac. Nella seconda parte si arriva ad affrontare l’argomento centrale di tale elaborato, la definizione di un modello per determinare la scorta ottimale a magazino e vengono evidenziati i risultati ottenuti.
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Montedoro, Vincenzo. "Realizzazione di una camera iperspettrale per uso industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9572/.

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Abstract:
Il lavoro svolto è stato commissionato dall’azienda CNI, la quale ha richiesto al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’università di Bologna la costruzione di una camera iperspettrale per uso industriale. In questo elaborato sono descritte le tecniche di progettazione e realizzazione dell’apparato ottico, adatto ad indagare lunghezze d’onda nel range visibile. Questo apparato è composto da un obiettivo focalizzatore, uno spettroscopio e un sensore finale. La realizzazione pratica dello strumento è stata raggiunta attraverso tre fasi distinte: la calibrazione, l’assemblaggio e i test finali; ciò ha permesso di ottenere risultati in accordo con quelli previsti in fase di progettazione. Poiché i risultati ottenuti si sono rivelati conformi alle richieste dell’azienda, si è potuto procedere all’applicazione di una particolare copertura della camera iperspettrale. Questo procedimento di copertura e chiusura della camera è stato necessario sia per permettere all’azienda di svolgere test con lo spettroscopio in condizioni di elevata oscurità, sia per preservare i vari elementi ottici da movimenti meccanici esterni. Terminato così il lavoro, è stata consegnata all’azienda la camera chiusa. Essa sarà testata per l’analisi spettrale di campioni, che passano attraverso una linea illuminata di lunghezza 1 m e ad una distanza di 1,5 m, su un rullo autotrasportatore. In futuro è prevista anche la realizzazione di un’altra camera iperspettrale che indaghi le lunghezze d’onda nel vicino infrarosso.
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Manzini, Caterina. "Impianti e macchine nella produzione industriale della birra." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Meskine, Zakaria. "Applicazione di metodologie per la diagnosi energetica industriale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Studio della riqualificazione energetica, l’insieme delle operazioni finalizzate all’aumento dell’efficienza energetica di un edificio, degli impianti che lo caratterizzano e dei flussi energetici edificio-impianti, che consentono, oltre a garantire una migliore gestione impiantistica, di conseguire risparmi di natura energetica ed economica e la riduzione dell’inquinamento ambientale.
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Silva, Bruna Pires da [UNESP]. "Interferência relativa entre o tomateiro industriale Amaranthus viridis." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2012. http://hdl.handle.net/11449/96854.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:28:29Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2012-07-13Bitstream added on 2014-06-13T20:18:15Z : No. of bitstreams: 1 ramos_yc_me_jabo.pdf: 261170 bytes, checksum: 6d226b02c6389b737ae772a5ef79cb7e (MD5)
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Objetivou-se com este trabalho determinar a interferência relativa entre tomateiro industrial e caruru-de-mancha (Amaranthus viridis). A metodologia utilizada foi a de um experimento aditivo para as duas monoculturas (tomateiro e caruru-de-mancha), que variou de 20 a 100 plantas m-2, para determinar o valor a partir do qual a produção se torna independente do aumento da densidade para cada espécie, e um experimento substitutivo, com a população total de 60 plantas m-2, com cinco proporções de tomateiro:caruru-de-mancha (100:0; 75:25; 50:50; 25:75; 0:100). No experimento aditivo para as monoculturas foram avaliados aos 60 DAP: altura, número de folhas, flores e frutos, biomassa fresca de frutos e biomassa seca de folhas, caule, frutos e total, para as plantas de tomate, e altura, número de folhas, biomassa seca de folhas, caule, inflorescência e total para o caruru-de-mancha. Para o ensaio substitutivo, realizou-se uma avaliação aproximadamente aos 60 DAP (mesmas características avaliadas no aditivo) e outra ao final do término do período experimental (aos 120 DAP), quando foram avaliados também os teores de macronutrientes nas folhas das duas espécies e a produção total dos frutos do tomateiro (número, biomassa fresca e biomassa seca de frutos). Os experimentos foram conduzidos em delineamento experimental de blocos casualizados, com 4 repetições, para cada época de avaliação. A análise da competitividade foi efetuada por meio de diagramas aplicados a experimentos substitutivos e índices de competitividade, sendo os dados médios de produção de frutos (tomateiro) e os teores de macronutrientes das folhas (tomateiro e caruru-de-mancha) submetidos à análise de variância pelo teste F, com as médias comparadas pelo teste de Tukey, a 5% de probabilidade
This work aimed to quantify the relative interference between industrial tomato and Amaranthus viridis. It was used an additive experiment for two monocultures (tomato and A. viridis), which varied from 20 to 100 plants m-2, in order to determine the value at which the production became independent from density increase for each species, as well as a replacement series experiment with a total density of 60 plants m-2 and five proportions of tomato: A. viridis (100:0; 75:25; 50:50; 25:75; 0:100). In the additive experiment the height, number of leaves, flowers and fruits, fresh biomass of fruits and dry biomass of leaves, stems, fruits and total for the tomato plants were measured, whereas the height, number of leaves, dry biomass of leaves, stem, inflorescence and total were measured for the A. viridis, both at 60 days after planting (DAP). For the replacement series experiment, the same characteristics mentioned above were evaluated at 60 and 120 DAP. In addition, the levels of macronutrients in the leaves of both species were also obtained, as well as the total production of tomato fruits (number, fresh and dry weight of fruits), at 120 DAP. The experiments were set up in a randomized complete block design (RCBD) with four replications for each evaluation period. Competitive analysis was obtained by using diagrams, which are usually applied to replacement series studies, and relative competitive indices. Thus, the average data for the production of fruits (tomato) and the levels of macronutrients in the leaves (tomato and slender amaranth) were analyzed by F test, followed by Tukey test at 5% probability
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Silva, Bruna Pires da. "Interferência relativa entre o tomateiro industriale Amaranthus viridis /." Jaboticabal, 2012. http://hdl.handle.net/11449/96854.

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Abstract:
Orientador: Pedro Luís da Costa Aguiar Alves
Banca: Arthur Bernardes Cecílio Filho
Banca: Ricardo Victória Filho
Resumo: Objetivou-se com este trabalho determinar a interferência relativa entre tomateiro industrial e caruru-de-mancha (Amaranthus viridis). A metodologia utilizada foi a de um experimento aditivo para as duas monoculturas (tomateiro e caruru-de-mancha), que variou de 20 a 100 plantas m-2, para determinar o valor a partir do qual a produção se torna independente do aumento da densidade para cada espécie, e um experimento substitutivo, com a população total de 60 plantas m-2, com cinco proporções de tomateiro:caruru-de-mancha (100:0; 75:25; 50:50; 25:75; 0:100). No experimento aditivo para as monoculturas foram avaliados aos 60 DAP: altura, número de folhas, flores e frutos, biomassa fresca de frutos e biomassa seca de folhas, caule, frutos e total, para as plantas de tomate, e altura, número de folhas, biomassa seca de folhas, caule, inflorescência e total para o caruru-de-mancha. Para o ensaio substitutivo, realizou-se uma avaliação aproximadamente aos 60 DAP (mesmas características avaliadas no aditivo) e outra ao final do término do período experimental (aos 120 DAP), quando foram avaliados também os teores de macronutrientes nas folhas das duas espécies e a produção total dos frutos do tomateiro (número, biomassa fresca e biomassa seca de frutos). Os experimentos foram conduzidos em delineamento experimental de blocos casualizados, com 4 repetições, para cada época de avaliação. A análise da competitividade foi efetuada por meio de diagramas aplicados a experimentos substitutivos e índices de competitividade, sendo os dados médios de produção de frutos (tomateiro) e os teores de macronutrientes das folhas (tomateiro e caruru-de-mancha) submetidos à análise de variância pelo teste F, com as médias comparadas pelo teste de Tukey, a 5% de probabilidade
Abstract: This work aimed to quantify the relative interference between industrial tomato and Amaranthus viridis. It was used an additive experiment for two monocultures (tomato and A. viridis), which varied from 20 to 100 plants m-2, in order to determine the value at which the production became independent from density increase for each species, as well as a replacement series experiment with a total density of 60 plants m-2 and five proportions of tomato: A. viridis (100:0; 75:25; 50:50; 25:75; 0:100). In the additive experiment the height, number of leaves, flowers and fruits, fresh biomass of fruits and dry biomass of leaves, stems, fruits and total for the tomato plants were measured, whereas the height, number of leaves, dry biomass of leaves, stem, inflorescence and total were measured for the A. viridis, both at 60 days after planting (DAP). For the replacement series experiment, the same characteristics mentioned above were evaluated at 60 and 120 DAP. In addition, the levels of macronutrients in the leaves of both species were also obtained, as well as the total production of tomato fruits (number, fresh and dry weight of fruits), at 120 DAP. The experiments were set up in a randomized complete block design (RCBD) with four replications for each evaluation period. Competitive analysis was obtained by using diagrams, which are usually applied to replacement series studies, and relative competitive indices. Thus, the average data for the production of fruits (tomato) and the levels of macronutrients in the leaves (tomato and slender amaranth) were analyzed by F test, followed by Tukey test at 5% probability
Mestre
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LIVI, GIANLUCA. "Il software, tra diritto d’autore e brevetto industriale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/202101.

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MENEGOTTO, Marco. "Il lavoro agile per la Quarta Rivoluzione industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181496.

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MOSCARITOLO, IDAPAOLA. "Il tempo di lavoro nella Quarta Rivoluzione industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181497.

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Khaldi, Hajer. "De friche au patrimoine industriel: mémoire, sauvegarde et valorisation: le cas du site minier Djerissa en Tunisie." Master's thesis, Universidade de Évora, 2020. http://hdl.handle.net/10174/29686.

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Abstract:
Cette recherche s’intéresse aux processus de valorisation de lieux industriels délaissés, abandonné le cas du site minier djerissa en Tunisie Comme le reste du monde la Tunisie, après l'indépendance, a connu une période de désindustrialisation en raison de plusieurs facteurs Laissant des endroits complètement abandonnés ou des sites minières existantes encore avec tous les équipements installées depuis fin 19e siècle pour tenter de résister à la détérioration , comme notre cas d’étude la ville minière de Djerissa qui représente un témoin sur les exploitations minières, soient en cours d'exécution, fermées ou abandonnées, peuvent représenter un élément du patrimoine industriel minier , qui permet d'être utilisé dans le cadre d'un nouveau schéma, constituant un intérêt économique, social, touristique et culturel. Djerissa née à la fin du XIXe siècle, après la retrouvaille du minerai de fer ainsi que la réalisation de la voie ferrée reliant la région minière à Tunis, et ça confirmée par les implantations et infrastructures du début du XXe siècle, de ses équipements, logements et d'une population ouvrière cosmopolite venue du Maghreb et d’Europe, y a vécu, habité et travaillé dans la mine de fer; Summary : This research focuses on the processes of valorisation of abandoned industrial sites, abandoned the case of the Djerissa mining site in Tunisia. Like the rest of the world, Tunisia, after independence, experienced a period of deindustrialisation due to several factors Leaving completely abandoned places or existing mining sites still with all the equipment installed since the end of the 19th century to try to resist deterioration, as our case study the mining town of Djerissa, which represents a witness to mining operations, either in progress, closed or abandoned, can represent an element of the mining industrial heritage, which can be used in the framework of a new scheme, constituting an economic, social, tourist and cultural interest. Djerissa was born at the end of the 19th century, after the iron ore was found and the construction of the railway linking the mining region to Tunis, and this is confirmed by the settlements and infrastructures of the beginning of the 20th century, its equipment, housing and a cosmopolitan working population from the Maghreb and Europe, lived, inhabited and worked in the iron mine; Riassumendo: Questa ricerca si concentra sui processi di valorizzazione dei siti industriali abbandonati, abbandonato il caso del sito minerario di Djerissa in Tunisia. Come il resto del mondo la Tunisia, dopo l'indipendenza, ha vissuto un periodo di de industrializzazione dovuto a diversi fattori Lasciando luoghi completamente abbandonati o siti minerari esistenti ancora con tutte le attrezzature installate dalla fine del XIX secolo per cercare di resistere al deterioramento, come il nostro caso di studio la città mineraria di Djerissa, che rappresenta una testimonianza sugli sfruttamenti minerari, in corso, chiusi o abbandonati, può rappresentare un elemento del patrimonio industriale minerario, che ne permette l'utilizzo nell'ambito di un nuovo schema, costituendo un interesse economico, sociale, turistico e culturale. Djerissa è nata alla fine del XIX secolo, dopo il ritrovamento del minerale di ferro e la costruzione della ferrovia che collega la regione mineraria a Tunisi, e ciò è confermato dagli insediamenti e dalle infrastrutture dell'inizio del XX secolo, dalle sue strutture, dalle abitazioni e da una popolazione lavorativa cosmopolita del Maghreb e dell'Europa, che ha vissuto, abitato e lavorato nella miniera di ferro.
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Baraldini, Federico. "Analisi di indici ergonomici applicati all'assemblaggio Industriale - Parte 1." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Approfondimento e sviluppo del tema "ergonomia" applicato all'assemblaggio industriale. Sviluppo di un nuovo indice ergonomico per la rilevazione e valutazione ergonomica. Sviluppo di codici di calcolo (in Matlab) per l'analisi ergonomica quasi in real time, successiva a rilevazioni "motion capture" direttamente dell'operatore mentre svolge le operazioni di assemblaggio.
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Iannacone, Grazia. "Impianto cogenerativo per l'efficientamento energetico in un contesto industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'elaborato tratta del dimensionamento di un impianto di trigenerazione, ovvero un cogeneratore e un impianto frigorifero ad assorbimento, per il reparto di produzione di un'azienda di concimi e fertilizzanti. Tale proposta è stata pensata in quanto l'azienda in esame acquista la totalità dell'energia elettrica dalla rete e ha degli impianti di riscaldamento e climatizzazione obsoleti che necessitano di sostituzione a breve termine. Partendo da un' analisi approfondita dei consumi di energia elettrica, termica e frigorifera del reparto si è giunti a definire la taglia dell'impianto. In base alla modalità di funzionamento è stata scelta la tecnologia di cogenerazione: tra i vari motori primi è stato ritenuto opportuno utilizzare un motore endotermico per via della sua elevata flessibilità a fermate e ripartenze e anche in quanto esso richiede un basso costo di investimento iniziale rispetto ad altre soluzioni. Sono state svolte delle simulazioni sul funzionamento dell'impianto variando il numero di ore di lavoro del cogeneratore con il fine di massimizzare il tempo di accensione e di riuscire contemporaneamente ad ottenere la qualifica CAR, importante affinché si possa usufruire di incentivi economici come la defiscalizzazione del combustibile in ingresso al cogeneratore e l'emissione di certificati bianchi. Avendo ottenuto dei casi in cui la qualifica CAR non era garantita, è stato necessario contenere il numero di ore di funzionamento dell'impianto e ridurre i casi di studio a due situazioni. L'ultima parte riguarda l'analisi economica dell'investimento: il risparmio ottenuto dalla cogenerazione è imputabile al minor acquisto di energia elettrica dalla rete a cui però corrisponde un aumento dei consumi di gas naturale. Considerando anche l'esborso iniziale per l'acquisto della macchina, l'investimento è risultato conveniente in entrambi i casi.
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Grech, Giovanni. "Comparazione del costo pieno industriale tra vari stabilimenti produttivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'elaborato si focalizza sulla costruzione del costo pieno industriale di un prodotto, e con la conseguente comparazione dello stesso costo su più stabilimenti produttivi, con un'analisi sia sui costi diretti e con allocazione dei costi indiretti. Il processo che sta alla base della tesi si concentra principalmente su quelle attività produttive che fanno da cardine alla Supply Chain. Nel dettaglio, quello che si è andati a recuperare sono tutti i costi legati alle singole attività produttive che caratterizzano il processo in questione. In particolare, le attività analizzate sono state: la fase di ingegnerizzazione e progettazione del prodotto, segue l'attività legata all'approvvigionamento del materiale, di seguito la fase connessa all'assemblaggio ed infine tutto quello che riguarda l'attività di imballaggio; ultimo aspetto che è stato valutato riguarda i costi di struttura sostenuti da un impianto produttivo. Dunque, come già detto, per ciascuna delle attività introdotte sopra, viene fatta un'analisi dettagliata di tutte quelle voci di costo che caratterizzano quella attività. L'obiettivo finale è stato quello di arrivare ad avere un costo per tutti i plant produttivi che si sono valutati, in modo tale da riuscire a fare un confronto e decidere quale fosse quello più conveniente.
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Gianlorenzi, Enrico. "Analisi e sbottigliamento di un processo industriale di concentrazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è di analizzare l’operazione di revamping di un impianto industriale di concentrazione presente in una delle linee di estrazione dello stabilimento produttivo di Aboca S.p.A. L’intervento analizzato consiste nell’aumentare la potenzialità di condensazione mediante l’implementazione nell’impianto di un secondo condensatore in serie a quello già presente. L’ottimizzazione di questo processo mediante il potenziamento dell’impianto permette quindi di risparmiare una notevole quantità di tempo e di aumentare conseguentemente la produttività. In primo luogo è stato sviluppato un modello teorico che permette di simulare il funzionamento dell’evaporatore a film sottile. Avendo note la massa iniziale dell’estratto filtrato e la sua composizione, il modello permette di calcolare portate e composizioni del distillato e del concentrato in uscita. Tale modello è stato poi utilizzato per simulare le prestazioni attuali dell’impianto e quelle successive al potenziamento. Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati confrontati i costi e le prestazioni relativi all’utilizzo di entrambi i condensatori con acqua glicolata a 17°C o di un solo condensatore con acqua glicolata a 5 °C. E’ stata quindi svolta l’analisi necessaria ad individuare tutti i possibili colli di bottiglia successivi al revamping. A questo scopo sono stati valutati i limiti operativi di ogni apparecchiatura dell’impianto (evaporatore, condensatore) e di ogni linea.
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Monducci, Francesca. "Infrastruttura Edge-based per Sistemi Predittivi in Ambito Industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24054/.

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Abstract:
Il continuo evolversi della tecnologia ha portato nel corso della storia a diverse rivoluzioni industriali, la cui ultima è la così detta Industria 4.0. Con Industria 4.0 vengono integrate alcune nuove tecnologie mirate al miglioramento delle condizioni di lavoro, alla creazione di nuovi modelli di business e un generale aumento della produttività e della qualità. Alla base di questa rivoluzione industriale si trova l'IoT, che permette la raccolta di grandi quantità di dati, come ad esempio i comportamenti delle macchine industriali. Passando all'elaborazione di questi dati è possibile creare sistemi predittivi, ossia sistemi in grado di predire, in base ai dati storici, i comportamenti futuri, basandosi sui dati correnti. La creazione di questi sistemi richiede una certa potenza di calcolo, offerta dal Cloud. Tipicamente, però, il Cloud non si trova in prossimità della fonte dei dati, perciò l'utilizzo di questi sistemi predittivi sul Cloud porterebbe a latenze e costi elevati, diminuendo quindi l'efficienza del processo. Qui entra in gioco l'Edge, ossia un nodo con una potenza di calcolo inferiore al Cloud, ma che è in grado di eseguire le predizioni. Inoltre, l'Edge si trova in prossimità della fonte dei dati, diminuendo quindi latenze e costi. Esistono diverse tecnologie che permettono l'implementazione di tali processi, tra i quali ioFog. Questa tesi tratta dell'assessment di ioFog per questo scopo, oltre che l'esplorazione e l'utilizzo di tante altre famose tecnologie quali Docker, TensorFlow, Spring Boot e MongoDB.
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Brigidi, Alessandro. "Penicillina in forma liofilizzata: sviluppo di un processo industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questo progetto di tesi, svolto presso Liosintex s.r.l, azienda appartenente al gruppo Recipharm, si è sviluppato, su scala di laboratorio, un processo innovativo per l’ottenimento di Piperacillina-Tazobactam sodici in rapporto 8:1 ed in forma liofilizzata, compatibile con l’attuale impianto ed in grado di essere competitivo per tempo ciclo e qualità del prodotto finale. Scopo del progetto è quello di portare il processo a livello industriale con il fine di ampliare il portafoglio prodotti dell’azienda stessa. Nello specifico i maggiori sforzi si sono concentrati sulla ricerca di acidi organici e inorganici necessari alla correzione del pH in fase di preparazione della soluzione da liofilizzare. La correzione del pH è un passaggio critico del processo in quanto la Piperacillina dimostra una spiccata sensibilità agli ambienti acidi. Durante il progetto sono stati testati 5 acidi differenti a diverse concentrazioni per un totale di 35 prove. Dei prodotti liofilizzati ottenuti è stato misurato il pH e la percentuale di acqua presente mediante titolazione di Karl Fischer (KF). I prodotti finiti sono inoltre stati caratterizzati mediante analisi RP-HPLC volte alla determinazione del titolo e all’identificazione e quantificazione dell’impurezze presenti. Dei diversi processi studiati ne sono stati selezionati due che hanno permesso di ottenere una qualità di prodotto con valori di specifica ben al di sotto dei limiti richiesti da Farmacopea. Per questi processi sono stati eseguiti 6 lotti R&D consecutivi che si ritengono essere i lotti di validazione; le polveri ottenute sono state infine inviate ad un laboratorio esterno per il test di stabilità accelerata, venendo posti in una camera climatica a 40°C e 75% di umidità per tre mesi, al fine di verificare come la qualità del prodotto ottenuto cambi nel tempo.
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Colombo, Duccio. "Scrittori, in fabbrica! : una lettura del romanzo industriale sovietico." Pisa Pacini, 2008. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&docl̲ibrary=BVB01&docn̲umber=016959118&linen̲umber=0001&funcc̲ode=DBR̲ECORDS&servicet̲ype=MEDIA.

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Abstract:
Zugl.: Mailand, Univ., Diss., 2000 u.d.Tit.: Il romanzo industriale sovietico: rappresentazione della tecnica e tecnica della rappresentazione
Contains bibliography (p. 239-255), bibliographical references and notesl
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Ergasti, Filippucci Silvia. "Riprogettazione di un magazzino industriale: il caso GVS S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/997/.

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Consalvi, Annalorena. "Analisi strutturale della facoltà di chimica industriale a Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6366/.

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Abstract:
Studio di vulnerabilità sismica sull'intero complesso della facoltà di chimica industriale a Bologna. Valutazione delle verifiche statiche e sismiche della struttura in muratura e in cemento armato in accordo con il DM2008.
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Zerbini, Roberta, and Alice Cecchini. "Le officine reggiane: Memoria ed evoluzione di un'area industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8676/.

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Abstract:
Le ex Officine Reggiane si trovano nell’Area Nord di Reggio Emilia e si inseriscono all’interno del progetto di riqualificazione indetto dall’Amministrazione Comunale e descritto nel Piano Strutturale Comunale 2011. Il tema affrontato in questa tesi, elaborato all’interno del Laboratorio di laurea in Architettura sostenibile, si sviluppa su due scale: quella urbana e quella architettonica. In primo luogo il progetto definisce delle strategie di intervento per la riqualificazione della ‘area Reggiane, esplicitate attraverso un masterplan; poi approfondisce parte di un fabbricato e lo spazio aperto adiacente. Attività svolte e risultati conseguiti. Per prima cosa si sono svolte delle analisi morfologiche e geografiche di Reggio Emilia e una lettura approfondita del PSC 2011 al fine di comprendere le strategie dell’Amministrazione e le principali linee di sviluppo della città. In un secondo momento si è passati all’analisi diretta dell’area ex Officine Reggiane, acquisendo informazioni sulla sua storia e sulla sua conformazione. Questo è stato possibile attraverso la lettura di documenti e alle visite in loco. Sulla base dei dati ottenuti e constatata la vocazione dell’area è stato possibile formulare un’idea di masterplan. Successivamente abbiamo approfondito parte del fabbricato 15 a, uno degli edifici a sud-ovest dell’area. Il progetto vero e proprio è stato proceduto da una fase di rilievo ed è sfociato nell’ideazione di una biblioteca e di spazi di coworking inseriti all’interno del fabbricato esistente; parallelamente abbiamo dato una possibile configurazione allo spazio aperto ad est del blocco analizzato. L’edificio della biblioteca è stato approfondito al dettaglio. In ogni fase siamo state supportate da strumenti per la valutazione del comfort indoor e outdoor.
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MAURO, ANTONELLA. "Salute, Privacy e Lavoro all'epoca della IV Rivoluzione Industriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181282.

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Solito, Azzurra <1988&gt. "Design industriale: voci, prospettive e retrospettive nella Cina Contemporanea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1700.

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论文摘要 本论文的主题是当代中国的工业设计。本次讨论会共分为三个部分:第一部分是引言,包括一个简短设计的历史题外话,第二部分是从中文到意大利语的翻译,第三部分是翻译策略的分析。 2010年北京今日美术馆主办了“在中国设计”展,然后研究所出版了同名的展览目录。在出版物上中国设计师谈论自己的经验、作品、工作方法、文化背景,中国设计的重点在于处理一些重大的问题,比如说生活方式的价值,设计的社会作用,持续性原则,东方与西方、过去与现在、艺术与生产之间的关系,从中国制造到中国创造的变化,市场规律,使用的材料,科学的应用。 首先译者寻求了解在原文化中,作者的原意、模范读者,还注意到非正式语体,使用第一人称,图像的重要性。以后译者非要考虑到在目标文化中的文本的新奇性程度,还考虑两种文化、两个语言系统之间的差异,尽量减少不可避免的残留文字,因为翻译即解释。本分析提出一个翻译战略的彻底检查,语言和非语言因素的分类,比如说专业词汇,成语和俚语的使用,佛教哲学概念,国家的刻板印象,外来词的使用,以及外国名字音译成中文名字的问题。
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