Academic literature on the topic 'Industriali'

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Journal articles on the topic "Industriali"

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Abbate, Corrado, and Augusto Merlini. "Distretti industriali: aree di concentrazione di PMI specializzate." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2010): 34–103. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-001003.

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Abstract:
La struttura produttiva italiana, caratterizzata prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI), č considerata come un fattore limitante della capacitŕ di crescita economica, in considerazione delle limitate possibilitŕ di effettuare investimenti, e quindi di fare progressi nel campo della ricerca e dell'innovazione. Le piccole e medie imprese vantano perň un loro punto di forza ove esse siano organizzate in distretti industriali, molti dei quali sono noti come distretti del "made in Italy". Riprendendo le definizioni teoriche di distretto industriale, introdotte da Marshall e da Becattini e gli studi che hanno affrontato il problema dell'identificazione statistica dei distretti industriali1, in questo lavoro, dopo un'analisi critica delle metodologie attualmente applicate, si propone una metodologia alternativa. Essa intende ricercare un legame piů stringente tra i concetti teorici utilizzati dagli economisti - come per esempio quelli di comunitŕ di persone, di concentrazione e di specializzazione - e i concetti statistici che li possono meglio rappresentare.
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Cella, Gian Primo. "Produttività e relazioni industriali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 138 (August 2013): 285–92. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-138008.

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3

Onger, Sergio. "Cittŕ ed esposizioni industriali." STORIA IN LOMBARDIA, no. 3 (September 2012): 23–24. http://dx.doi.org/10.3280/sil2011-003002.

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4

Natali, Anna, and Margherita Russo. "Distretti e politiche industriali. La lezione di Sebastiano Brusco." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 127–47. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003006.

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Abstract:
Questo saggio discute due idee fondamentali di politica industriale elaborate da Sebastiano Brusco: i servizi reali a sostegno dei sistemi di imprese; la promozione di cambiamenti diffusi sul piano delle conoscenze e delle relazioni sociali. Nel primo caso i distretti industriali sono destinatari delle politiche, nel secondo sono modello per approcci innovativi di intervento. Con la proposta dei contratti di programma di distretto, infine, i distretti industriali si trasformano in possibili attori delle politiche nazionali per lo sviluppo del Mezzogiorno. Sono passaggi che rispecchiano alcuni dei mutamenti nel paradigma di ricerca e negli interventi di policy dell'ultimo decennio.
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5

Leonardi, Salvo. "La condizione operaia nella crisi tra svalorizzazione del lavoro e declino delle relazioni industriali." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (September 2011): 143–62. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003012.

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Abstract:
1. Premessa / 2. La crisi e i suoi costi sociali / 3. Il declino delle relazioni industriali / 4. Post-fordismo e condizioni di lavoro / 5. L'ambigua prospettiva della/ 6. Globalizzazione e crisi della democrazia industriale / 7. Lavoro e sindacato: una nuova rappresentanza e una nuova rappresentazione.
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6

Lanzalaco, Luca. "SCIENZA POLITICA E RELAZIONI INDUSTRIALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 1 (April 1990): 147–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008972.

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Abstract:
Introduzione«Nello studio delle relazioni industriali nessuna disciplina, tra le scienze sociali, ha avuto un ruolo meno rilevante della scienza politica»: questa affermazione fatta da Peter Gourevitch, Peter Lange e Andrew Martin in un saggio purtroppo poco conosciuto (Gourevitch, Lange, Martin 1981, 401) induce, da un lato, a domandarsi se effettivamente la latitanza di questa disciplina sia stata grave e, dall'altro, a tentare di colmare parzialmente questa lacuna.
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7

Brollo, Marina. "2011: Odissea nelle relazioni industriali." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2011): 14–21. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-002002.

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8

Granata, Mattia. "Roberto Tremelloni. La politica dei ‘tecnici' per la ricostruzione dell'Italia liberata." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 259 (November 2010): 191–215. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-259001.

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Abstract:
Le vicende che segnarono l'avvio della fase di ricostruzione nel Settentrione del paese, all'indomani della liberazione, ebbero in Roberto Tremelloni un protagonista al vertice della piů importante istituzione pubblica operante in ambito economico, il Consiglio industriale dell'Alta Italia (Ciai). L'ex ministero fascista della Produzione industriale, con i dipendenti comitati industriali, infatti, oltreché strumento di gestione della difficile fase di trapasso tra il periodo di guerra e il dopoguerra, divenne il fulcro di un nuovo progetto di lungo periodo. Nella visione dei loro sostenitori, i comitati industriali, articolandosi nei diversi settori produttivi, dovevano fungere da luogo di coordinamento nella distribuzione delle scarsissime materie prime in funzione di una ricostruzione coerente con indirizzi politici condivisi e, soprattutto, potevano assumere un ruolo di regolazione dell'economia produttiva in funzione di un progetto di pianificazione coerente con gli indirizzi moderni di politica economica seguiti nei paesi piů avanzati. L'epifania di una collaborazione fra l'opera dei ‘tecnici' e la politica, tuttavia, era destinata a svanire, stretta nella soffocante morsa degli interessi contrastanti.
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9

Zambarloukou, Stella. "La crisi economica e le relazioni industriali in Grecia." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 401–12. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135004.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce i principali istituti che governano le relazioni industriali ed il mercato del lavoro in Grecia, per poi focalizzarsi sulle misure adottate dal governo greco in risposta alla crisi economica, ed in particolare su quelle intervenute in materia di lavoro e sul sistema di relazioni industriali. Infine, l'A. propone una valutazione dell'impatto congiunto della crisi economica e degli interventi governativi sulle condizioni di lavoro e sul sistema greco di relazioni industriali.
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Imbruglia, Renata, and Angelo Quarto. "Distretti industriali e reti di impresa." Rivista di Scienze del Turismo - Ambiente Cultura Diritto Economia, no. 2-2014 (November 2014): 35–66. http://dx.doi.org/10.7358/rst-2014-002-imbr.

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Dissertations / Theses on the topic "Industriali"

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Mazzaferro, Samuele. "SDN: analisi delle soluzioni industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9668/.

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Abstract:
Questa tesi di rassegna si pone l'obiettivo di esaminare i motivi che hanno portato alla progettazione del modello Software Defined Networking e analizzarne le caratteristiche principali. L'obiettivo è stato raggiunto attraverso un'analisi attenta dello stato dell'arte, in cui sono state evidenziate le problematiche dell'architettura tradizionale e i requisiti delle reti di nuova generazione che hanno portato i progettisti di rete a riconsiderare il modello attualmente diffuso. Dopo aver scritto in modo approfondito delle caratteristiche e dei benefici di SDN, è stata posta l'enfasi sul protocollo OpenFlow riconosciuto come fattore abilitante del modello oggetto della tesi. Infine sono state analizzate le soluzioni, che si ispirano a SDN, di tre colossi dell'informatica quali HP, Google e Cisco.
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Benfenati, Matteo. "Modellistica e controllo di forni industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Bocchi, Gaia. "Potenzialità dell'accumulo elettrochimico nelle applicazioni industriali e retail." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente elaborato è il risultato di un’esperienza di tirocinio presso CPL Concordia. L’obiettivo è effettuare un’analisi economica dell’accumulo elettrochimico integrato a sistemi di produzione elettrica e combinata in applicazioni utility scale in Media Tensione. Non si valuta l’accumulo in connessione alle sole fonti rinnovabili aleatorie (fotovoltaico) ma anche ad impianti di produzione destinati a funzionare sempre a pieno carico per ottenere la maggiore efficienza (cogenerazione). Entrambe le situazioni vedono, in caso di impianti sovradimensionati rispetto la curva dei consumi, energia in surplus che può essere accumulata e rilasciata successivamente per ridurre i prelievi dalla rete (time shifting) o per tagliare i picchi di carico (peak shaving). A seguito di una breve analisi dello stato dell’arte dell’accumulo elettrochimico si analizzano i consumi di un utente industriale ed uno retail. Si valutano gli interventi eseguibili al fine di ottenere una soluzione impiantistica (fotovoltaico, cogenerazione) idonea all’accumulo. Si richiedono offerte commerciali a noti costruttori di batterie al piombo, al sale, al litio e si calcolano i tempi di rientro. I risultati ottenuti dimostrano, come previsto, che l’energy storage non è ancora un investimento di interesse industriale. Si effettua dunque una analisi di sensibilità e la si confronta con gli scenari futuri di mercato.
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Ignesti, Francesco. "Approccio al "debottlenecking" di impianti industriali in continuo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di sviluppare, per una linea produttiva in continuo, una metodologia utilizzabile per identificare colli di bottiglia e quindi individuare le apparecchiature più critiche nel caso di aumento di produzione o riduzione dei costi. In primo luogo sono stati identificati indici di performance per le singole apparecchiature (KPI) applicabili ad uno studio di un impianto, in modo da effettuare uno studio predittivo e statistico delle problematiche che possono occorrere prima di altre. In particolare, sono stati utilizzati due indici: • Equipment Effectiveness, per le apparecchiature su cui è stato possibile effettuare un dimensionamento; • Process Effectiveness, in particolare analizzando le unexpected losses che si potrebbero generare per tutte le altre apparecchiature In seguito è stato suddiviso l’impianto in tre sezioni principali: • SINTESI • ESTRAZIONE • DISTILLAZIONE Per ciascuna sezione si è cercato di identificare i colli di bottiglia tramite dimensionamento delle apparecchiature, ove possibile, in caso contrario è stata utilizzata la simulazione software tramite Aspen Hysys o analisi statistica dei dati, grazie al Software PI System. Una volta identificati i colli di bottiglia sono state identificate possibili soluzioni impiantistiche, andando ad analizzare globalmente la linea produttiva in quanto più che mai in un processo in continuo una modifica di un’apparecchiatura va a influenzare tutte quelle circostanti.
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Bartolini, Manuel. "Sviluppo di algoritmi per l'automazione di misure industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3282/.

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Abstract:
Oggi, grazie al continuo progredire della tecnologia, in tutti i sistemi di produzione industriali si trova almeno un macchinario che permette di automatizzare determinate operazioni. Alcuni di questi macchinari hanno un sistema di visione industriale (machine vision), che permette loro di osservare ed analizzare ciò che li circonda, dotato di algoritmi in grado di operare alcune scelte in maniera automatica. D’altra parte, il continuo progresso tecnologico che caratterizza la realizzazione di sensori di visione, ottiche e, nell’insieme, di telecamere, consente una sempre più precisa e accurata acquisizione della scena inquadrata. Oggi, esigenze di mercato fanno si che sia diventato necessario che macchinari dotati dei moderni sistemi di visione permettano di fare misure morfometriche e dimensionali non a contatto. Ma le difficoltà annesse alla progettazione ed alla realizzazione su larga scala di sistemi di visione industriali che facciano misure dimensioni non a contatto, con sensori 2D, fanno sì che in tutto il mondo il numero di aziende che producono questo tipo di macchinari sia estremamente esiguo. A fronte di capacità di calcolo avanzate, questi macchinari necessitano dell’intervento di un operatore per selezionare quali parti dell’immagine acquisita siano d’interesse e, spesso, anche di indicare cosa misurare in esse. Questa tesi è stata sviluppata in sinergia con una di queste aziende, che produce alcuni macchinari per le misure automatiche di pezzi meccanici. Attualmente, nell’immagine del pezzo meccanico vengono manualmente indicate le forme su cui effettuare misure. Lo scopo di questo lavoro è quello di studiare e prototipare un algoritmo che fosse in grado di rilevare e interpretare forme geometriche note, analizzando l’immagine acquisita dalla scansione di un pezzo meccanico. Le difficoltà affrontate sono tipiche dei problemi del “mondo reale” e riguardano tutti i passaggi tipici dell’elaborazione di immagini, dalla “pulitura” dell’immagine acquisita, alla sua binarizzazione fino, ovviamente, alla parte di analisi del contorno ed identificazione di forme caratteristiche. Per raggiungere l’obiettivo, sono state utilizzate tecniche di elaborazione d’immagine che hanno permesso di interpretare nell'immagine scansionata dalla macchina tutte le forme note che ci siamo preposti di interpretare. L’algoritmo si è dimostrato molto robusto nell'interpretazione dei diametri e degli spallamenti trovando, infatti, in tutti i benchmark utilizzati tutte le forme di questo tipo, mentre è meno robusto nella determinazione di lati obliqui e archi di circonferenza a causa del loro campionamento non lineare.
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Cuppi, Leonardo. "Analisi del ciclo di lavorazione di barattoli industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Ho realizzato la mia tesi di laurea all'interno dell'azienda "Fanti barattoli" dove ho descritto il ciclo di produzione dei barattoli entrando nel dettaglio delle diverse lavorazioni. Ho potuto inoltre osservare l'organizzazione del prodotto finito all'interno del magazzino.
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SCIPPA, ELENA. "IL WELFARE INTEGRATIVO ALL'INTERNO DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2031.

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Abstract:
Le nuove tendenze della contrattazione collettiva paiono evidenziare un suo decentramento verso il livello aziendale e territoriale che sta avendo profonde implicazioni sia sul sistema delle relazioni industriali, sia sul welfare state. Nel tentativo di coniugare flessibilità e difesa dell’occupazione, i processi negoziali si stanno caratterizzando per uno scambio tra lavoro e diritti da cui non può che seguire una riconfigurazione dello Stato Sociale e delle metodologie di azione collettiva. La difficoltà oggettiva dello Stato nel fornire risposte concrete ai nuovi bisogni dei suoi cittadini ha spinto alla ricerca di soluzioni alternative basate sulla solidarietà di azienda, o di comparto economico-produttivo, comportando un intervento delle parti sociali nel destinare parti di salario alla copertura dei nuovi rischi. Il welfare integrativo può rappresentare il fondamento di un nuovo patto sociale che valorizzi il rapporto tra capitale e lavoro in ottica partecipativa. La comparazione con il modello britannico, costitutivamente sbilanciato sul livello aziendale, permette una considerazione dell’effetto che tali tendenze potrebbero avere sul sistema italiano. Emergono però le differenze storiche e culturali dei due modelli: mentre in Italia la distribuzione di benefici aggiuntivi a quelli del welfare pubblico per il tramite delle aziende valorizza la dimensione settoriale e territoriale, in Inghilterra l’impresa rimane il luogo privilegiato.
The collective bargaining system is going to experience a decentralization process with the attempt to privilege the company and the district level. This process is having serious consequences for both the industrial relations system and the welfare state. Union is constrained to make concessions, particularly as regards labor flexibility, in order to attain its objectives relating to job security. The result is a reconfiguration of welfare and the decline of collectivism. The necessity of giving a response to the new demands of its citizens has forced the State to find alternative solutions which imply a new kind of solidarity that could be build either on company or on industry level. Trade unions can play a role in this context by providing workers a coverage from the new social risks throughout switching part of the salary to benefits. A form of integrative welfare can represent the foundation of a new social pact in order to reconsider the relation between workers and enterprises in a more cooperative way. The comparison with the British system, where negotiations primarily take place at company level, allow us to consider the possible effects of this new trend on the Italian one. Cultural and historical differences are evident: while in Italy the distribution of additional benefits involve more frequently the industrial and district levels, in Great Britain enterprises are the main actors.
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Sgarbi, Elisabetta. "Studio del Layout di un'azienda produttrice di chiusure industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2881/.

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Lucidi, Enzo. "Realtà Aumentata applicata alla manutenzione tecnica di macchinari industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La tesi, svolta per il completamento della Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica, tratta la realizzazione di un progetto prototipo di Computer Vision (CV) e Realtà Aumentata (RA) per la manutenzione tecnica di macchinari industriali attraverso l'utilizzo di dispositivi mobili See-Through. Lo scopo è stato, oltre lo studio dello stato dell'arte in materia, provare con mano e rendere maggiormente visibili al pubblico questi nuovi rami dell'informatica. Il prototipo creato è stato inserito in un contesto aziendale, con misurazioni e prove sul campo. Partendo da una breve introduzione sulla realtà aumentata, nel primo capitolo viene descritto il progetto sviluppato, diviso in due sottoprogetti. Il primo, svolto solamente in una fase iniziale e presentato nel secondo capitolo, espone la realizzazione di un'applicazione mobile per lo streaming video con l'aggiunta di contenuti grafici aumentati. Il secondo, progettato e sviluppato in totale autonomia, rappresenta un prototipo demo di utilizzo della RA. La realizzazione viene illustrata nei capitoli successivi. Nel terzo capitolo si introducono gli strumenti che sono stati utilizzati per lo sviluppo dell'applicazione, in particolare Unity (per il development multi-piattaforma), Vuforia (per gli algoritmi di CV) e Blender (per la realizzazione di procedure di manutenzione). Il quarto capitolo, la parte più rilevante della trattazione, descrive, passo dopo passo, la creazione dei vari componenti, riassumendo in modo conciso e attraverso l'uso di figure i punti cardine. Infine, il quinto capitolo conclude il percorso realizzato presentando i risultati raggiunti e lasciando spunto per possibili miglioramenti ed aggiunte.
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Bizzarri, Claudio. "Analisi del processo di abbattimento degli odori in cucine industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’inquinamento odoroso derivante dalle attività industriali di cottura degli alimenti sta diventando una problematica di interesse rilevante, rendendosi sempre più spesso protagonista di contenziosi legali. Per cercare di mitigare queste problematiche, esistono tecnologie mirate a ridurre l’intensità odorosa dei fumi di cottura uscenti dalle cappe di aspirazione, tecnologie che è possibile trovare in combinazione tra loro per massimizzarne l’effetto. L’analisi del processo di abbattimento degli odori in cucine industriali condotto su una catena di moduli di abbattimento degli odori, ognuno dei quali basato su tecnologie diverse, ha permesso di individuare quali tra i moduli utilizzati abbiano la maggiore efficacia. Lo scrubber è apparso essere l’apparecchiatura più efficace, presentando però problematiche di manutenzione, costo elevato e diminuzione di efficienza di altri moduli presenti a causa dell'aumento di umidità indotto durante il funzionamento. Le prove hanno mostrato come sia possibile ottenere risultati di abbattimento odori soddisfacenti utilizzando l’intera catena analizzata, ma non sia possibile raggiungere le stesse prestazioni rimuovendo il modulo scrubber, a causa della maggiore temperatura del sistema. Le prove hanno confermato come i carboni attivi catturino acqua dalle correnti d’aria che li attraversano, ma hanno mostrato inoltre come quest’acqua venga restituita alla corrente d’aria, a seconda delle sue condizioni di temperatura e umidità relativa percentuale. Si potrebbe approfondire questa sperimentazione verificando che oltre all’acqua i carboni attivi non liberino sostanze odorose catturate in precedenza, vanificando quindi il processo di abbattimento. Allo scopo di ridurre i costi e ottimizzare il processo, si è dimensionata una nuova apparecchiatura da sostituire a quella presente, mettendo a punto un modello di calcolo che oltre a fornire i dati di dimensionamento permette di riprodurre i risultati sperimentali raccolti durante le prove.
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Books on the topic "Industriali"

1

Magagnoli, Stefano. Arcipelaghi industriali: Le aree industriali attrezzate in Italia. Torino: Rosenberg & Sellier, 2007.

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2

Magagnoli, Stefano. Arcipelaghi industriali: Le aree industriali attrezzate in Italia. Torino: Rosenberg & Sellier, 2007.

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3

Battilossi, Stefano. Le rivoluzioni industriali. Roma: Carocci, 2002.

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4

Bertozzi, Paride. Manuale di relazioni industriali. 2nd ed. [Milano]: IPSOA informatica, 1991.

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5

Bertozzi, Paride. Manuale di relazioni industriali. Milano: IPSOA, 1986.

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6

Carrieri, Mimmo, and Tiziano Treu. Verso nuove relazioni industriali. Bologna: Il mulino, 2013.

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7

Bianchi, Patrizio. Le politiche industriali dell'Unione europea. 2nd ed. Bologna: Il mulino, 1999.

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8

Cella, Gian Primo. Relazioni industriali e contrattazione collettiva. Bologna: Il Mulino, 2009.

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9

Cella, Gian Primo. Relazioni industriali e contrattazione collettiva. Bologna: Il Mulino, 2009.

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10

Cella, Gian Primo. Relazioni industriali e contrattazione collettiva. Bologna: Il Mulino, 2009.

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Book chapters on the topic "Industriali"

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Longo, Sandro, and Maria Giovanna Tanda. "Circuiti idraulici industriali." In Unitext, 217–28. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1348-3_6.

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Capasso, F. "Aspetti industriali dei prodotti fitoterapici." In Farmacognosia, 85–90. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1652-1_8.

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Stiglegger, Marcus. "Industrial." In Handbuch Popkultur, 97–101. Stuttgart: J.B. Metzler, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05601-6_17.

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Sussman, Herbert. "Industrial." In A Companion to Victorian Literature and Culture, 244–57. Oxford, UK: Blackwell Publishing Ltd, 2017. http://dx.doi.org/10.1002/9781405165358.ch17.

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Sussman, Herbert. "Industrial." In A New Companion to Victorian Literature and Culture, 249–63. Oxford, UK: John Wiley & Sons, Ltd, 2014. http://dx.doi.org/10.1002/9781118624432.ch17.

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Dex, Shirley. "Industrial Profiles and Industrial Mobility." In Women’s Occupational Mobility, 90–121. London: Palgrave Macmillan UK, 1987. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-18572-6_5.

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Audretsch, David B. "Industrial Policy and Industrial Organization." In Competition, Efficiency, and Welfare, 223–52. Boston, MA: Springer US, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-5559-9_12.

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Baltensperger, Bradley H. "Industrial Agriculture." In Nebraska, 177–200. 1. Nebraska—Description and travel. I. Title. II. Series: Geographies of the United States.: Routledge, 2019. http://dx.doi.org/10.4324/9780429048692-6.

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Storm, Anna. "Industrial Nature." In Post-Industrial Landscape Scars, 101–26. New York: Palgrave Macmillan US, 2014. http://dx.doi.org/10.1057/9781137025999_5.

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Vingiani, Leonardo. "Sviluppi industriali della ricerca biotecnologica." In Frontiere mobili, 337–46. Mimesis Edizioni, 2014. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2998.

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Conference papers on the topic "Industriali"

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Silva, Márcio Costa Pinto da, Edna dos Santos Almeida, Érika Durão Vieira, and Bruna Pita. "AGRO-INDUSTRIAL WASTE WITH POTENTIAL USE AS A SUBSTRATE IN THE PRODUCTION OF BIOSURFACTANT." In VI Simpósio Internacional de Inovação e Tecnologia. São Paulo: Editora Blucher, 2020. http://dx.doi.org/10.5151/siintec2020-agro-industrial.

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Mazaeda, Rogelio, Eusebio de la Fuente, José Luis González Sánchez, Eduardo J. Moya de la Torre, Miguel Angel García Blanco, F. Javier García Ruiz, M. Jesús de la Fuente Aparicio, Gregorio Sáiz Palmero, and Smaranda Cristea. "La informática industrial en las ingenierías industriales." In XXXVIII Jornadas de Automática. Universidade da Coruña. Servizo de Publicacións, 2020. http://dx.doi.org/10.17979/spudc.9788497497749.0486.

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Conti, Flávia Pereira. "Design de sistemas para análise do ciclo de vida de um produto: slow fashion." In Systems & Design 2017. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/sd2017.2017.6649.

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Abstract:
O artigo descreve o processo de reavaliação e esmeração de um sistema de produção da microempresa de semijoias Cantrelle Design, com o objetivo de otimizar a estrutura organizacional e de produção por meio do design de sistemas e o slow fashion. O design de sistemas por considerar o produto como um conjunto inteiro, e o slow fashion, porque visa a democratização do processo de criação de peças de forma mais lenta, preocupando-se com o desenvolvimento dos processos. Para alcançar um resultado satisfatório, utilizou-se a metodologia desenvolvida por Ezio Manzini e Carlo Vezzoli, o Life Cycle Design (LCD), procurando reduzir os inputs e outputs o máximo possível, tanto em termos quantitativos quanto qualitativos. Ponderando assim, a nocividade de seus efeitos, por meio da avaliação de todas as fases do produto, que são subdivididas em pré-produção, produção, distribuição, uso e descarte. Por se tratar de semijoias, sendo, então, um bem durável, requere-se poucos recursos durante o uso e manutenção, concentra-se em reduzir o impacto nas fases antecedentes e posteriores ao uso. Como resultado, obteve-se uma potencialização na gestão da empresa, reduzindo os gastos energéticos e materiais. Atingiu-se tal solução por meio de uma melhor organização de etapas operacionais nas fases antecedentes ao uso do produto, buscando adequar-se ao sistema slow fashion, com a otimização do volume de compras e logística de vendas, reavaliação da embalagem e material aplicados. Percebeu-se que a matéria prima já em uso é a menos impactante para o ambiente por ser de alta durabilidade e passível de reaproveiramnento. Por fim, redesenhou-se a embalagem com tecido reciclado, de uma forma que possa ser reutilizada pelo consumidor final após ser adquirida. Conclui-se que é possível readequar um sistema já em andamento, adaptando-o de forma a reduzir seu impacto na natureza por meio do slow fashion e design de sistemas, valorizando o processo de produção, não só o lucro financeiro que a venda do produto proporciona, além de aperfeiçoar o sistema como uma unidade e repensar o conjunto para valorizar a qualidade e o modo de produção, expondo a possibilidade de renovar o sistema industrial vigente de modo sustentável e consciente, por meio de uma ação local, visando atingir um macrossistema de forma harmônica. Palavras-chave: slow fashion, design de sistemas, semijoias, sustentabilidade, metodologia.ReferênciasBASTAGNINO, Luigi. Design di Sistemi i Sistemi Industriali Aperti: un nuovo approccio al progretto, un nuovo modello di bussiness. Sem ano. 26 slides. Apresentação em Power-point. BUENO, Bárbara. Movimento slow life: desacelerando a vida. 2016. Disponível em < https://pt.linkedin.com/pulse/movimento-slow-life-desacelerando-vida-b%C3%A1rbara-mantovani-bueno>. Acesso em: 24 de maio de 2017.DELLA MEA, Luciana. A moda em [re]evolução: slow fashion. 2014. Disponível em <http://www.autossustentavel.com/2014/05/a-moda-em-revolucao-slow-fashion.html>. Acesso em 24 de maio de 2017.DELLA MEA, Luciana. Design de sistemas para a sustentabilidade. 2012. Disponível em <http://www.autossustentavel.com/2012/06/design-de-sistemas-para.html>. Acesso em 24 de maio de 2017. MANZINI, Ezio; VEZZOLI, Carlo. O desenvolvimento de produtos sustentáveis: os requisitos ambientais dos produtos industriais. São Paulo. Editora da Universidade de São Paulo, 2002. PAPANEK, Victor. Design do the Real World: human ecology and social change. Londres. Thames & Hudson Ltd, 1985.REVIDE. O conceito de fast fashion. 2010. Disponível em <https://www.revide.com.br/editorias/moda/o-conceito-de-fast-fashion/>. Acesso em 24 de maio de 2017. SARATE, Fernanda. O movimento slow life e a desaceleração da sociedade de consumo contemporânea. 2009. Disponível em < http://www.comunicacaoetendencias.com.br/wp-content/uploads/2011/04/TCC-Fernanda-Sarate.pdf>. Acesso em: 24 de maio de 2017. SILVA, Samantha; BUSARELLO, Raul. Fast fashion e slow fashion: o processo criativo na contemporaneidade. 2016.
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Benavides Alvarez, Javier Eduardo, Daisy Portalanza Bonila, Darío Silva Granizo, and Alejandro Samaniego Wagner. "Estrategias para reactivar espacios postindustriales. Caso de estudio: Sector “Quitumbe”." In ISUF-h 2019 - CIUDAD COMPACTA VERSUS CIUDAD DIFUSA. Valencia: Editorial Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/isufh2019.2019.9680.

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Abstract:
La consecuencia del desarrollo industrial de una urbe es la implementación de servicios y medios de transporte. Estos son factores que generan cambios morfológicos dentro de la ciudad. Muchos de ellos no incluyen un planeamiento urbano, por lo que el crecimiento se da de manera desordenada y pocas veces cumplen con los requisitos de calidad de vida urbana. A lo largo de la historia de Quito, capital del Ecuador, un factor que determinó a la actividad industrial fue la llegada del ferrocarril, ya que su eje provocó el emplazamiento de los polígonos fabriles y esto, a su vez, conllevó a la implantación de barrios obreros. La construcción de dichos barrios se desarrolló sin una planificación, condicionando a que estos asentamientos se conviertan en barrios dormitorios sin espacio público ni equipamientos, contradiciendo los principios de ciudades compactas. Quitumbe como estudio de caso, pretende redefinir el diálogo entre vivienda obrera e industria, con base a la calidad de vida, paisaje urbano y ciudad compacta. Los hallazgos de la investigación brindarán estrategias y posturas de diseño que logren cohesionar los fragmentos dispersos de la ciudad, suturando y articulando estos grandes “guetos industriales” dentro de la urbe. La industria es parte fundamental para el desarrollo económico de la ciudad, por lo tanto, el problema se presenta como solución para una coexistencia sostenible entre los ejes de movilidad, industria y hábitat urbano.
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Benavides Alvarez, Javier Eduardo, Daisy Portalanza Bonila, Darío Silva Granizo, and Alejandro Samaniego Wagner. "Estrategias para reactivar espacios postindustriales. Caso de estudio: Sector “Quitumbe”." In ISUF-h 2019 - CIUDAD COMPACTA VERSUS CIUDAD DIFUSA. Valencia: Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/isufh2019.2020.9680.

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Abstract:
La consecuencia del desarrollo industrial de una urbe es la implementación de servicios y medios de transporte. Estos son factores que generan cambios morfológicos dentro de la ciudad. Muchos de ellos no incluyen un planeamiento urbano, por lo que el crecimiento se da de manera desordenada y pocas veces cumplen con los requisitos de calidad de vida urbana. A lo largo de la historia de Quito, capital del Ecuador, un factor que determinó a la actividad industrial fue la llegada del ferrocarril, ya que su eje provocó el emplazamiento de los polígonos fabriles y esto, a su vez, conllevó a la implantación de barrios obreros. La construcción de dichos barrios se desarrolló sin una planificación, condicionando a que estos asentamientos se conviertan en barrios dormitorios sin espacio público ni equipamientos, contradiciendo los principios de ciudades compactas. Quitumbe como estudio de caso, pretende redefinir el diálogo entre vivienda obrera e industria, con base a la calidad de vida, paisaje urbano y ciudad compacta. Los hallazgos de la investigación brindarán estrategias y posturas de diseño que logren cohesionar los fragmentos dispersos de la ciudad, suturando y articulando estos grandes “guetos industriales” dentro de la urbe. La industria es parte fundamental para el desarrollo económico de la ciudad, por lo tanto, el problema se presenta como solución para una coexistencia sostenible entre los ejes de movilidad, industria y hábitat urbano.
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Delval, Ludovic. "ROS-Industrial: L’utilisation de la robotique open-source dans un contexte industriel." In ROSCon2019FR. Mountain View, CA: Open Robotics, 2019. http://dx.doi.org/10.36288/roscon2019fr-900311.

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Delval, Ludovic. "ROS-Industrial: L’utilisation de la robotique open-source dans un contexte industriel." In ROSCon2019FR. Mountain View, CA: Open Robotics, 2019. http://dx.doi.org/10.36288/roscon2019fr-900855.

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Rueda Forero, Pascual, and Samuel Alberto Jaimes. "Estado del arte en la valoración de la propiedad industrial en Santander con el método de la lógica difuza." In INNODOCT 2019. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/inn2019.2019.10079.

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Abstract:
La propiedad industrial en Colombia es regida por la superintendencia de industria y comercio (sic), la cual defiende y protege las invenciones con aplicación técnica como patentes, modelos de utilidad, diseños industriales entre otros, busca incrementar la productividad de los sectores económicos mediante la gestión de la innovación y la transferencia de tecnología. Actualmente, los creadores de tecnología no tienen un método de como valorar estos productos intangibles, el objetivo de la investigación es proponer un estado del arte de la propiedad industrial en el departamento de Santander mediante la metodología de la lógica difusa. La metodología pretende valorar la propiedad industrial con la teoría de los conjuntos difusos donde las variables se encuentran en el intervalo [0,1], es decir, las variables pueden tomar condiciones intermedias a diferencia de la lógica clásica. Actualmente, Santander tiene una población de 2´061.079 habitantes que están ubicados en 83 municipos, el número de empresas inscritas en Santander para el año actual fue de 78.299 y para el municipio de Bucaramanga se registraron 63.372, mostrando un crecimiento del 17% en los últimos cinco años con respecto a la propiedad industrial. El método empleado en la investigación es el enfoque mixto (cualitativo y cuantitativo), el primero parte desde la perspectiva del investigador (deductivo) y el segundo desde la perspectiva de los investigados (inductivo). En el mercado se conocen varios métodos de valoración de los activos intangibles tales son: métodos cuantitativos, enfoque de mercado, enfoque de costos, y enfoque de ingresos. Con la metodología propuesta se busca que el innovador obtenga una herramienta eficaz para medir su valor de su invención o logre una buena gestión de la propiedad intelectual con el fin de lograr efectividad en las decisiones estratégicas y facilitar el posicionamiento de la gestión tecnológica y la obtención de fondos o créditos bancarios.
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Keinonen, Turkka. "Industrial interaction or interactive industrial." In the second Nordic conference. New York, New York, USA: ACM Press, 2002. http://dx.doi.org/10.1145/572020.572079.

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"Industrial." In 2009 Formal Methods in Computer-Aided Design (FMCAD). IEEE, 2009. http://dx.doi.org/10.1109/fmcad.2009.5351153.

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Reports on the topic "Industriali"

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Jones, Allison. Industrial Decline in an Industrial Sanctuary Portland’s Central Eastside Industrial District, 1981-2014. Portland State University Library, January 2000. http://dx.doi.org/10.15760/geogmaster.01.

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2

Porterfield. Industrial Revolution. Ames: Iowa State University, Digital Repository, November 2015. http://dx.doi.org/10.31274/itaa_proceedings-180814-1242.

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3

McLean, Charles, and Swee Leong. Industrial need:. Gaithersburg, MD: National Institute of Standards and Technology, 1997. http://dx.doi.org/10.6028/nist.ir.6019.

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Dr. Diane Schaub. Industrial Assessment Center. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), March 2007. http://dx.doi.org/10.2172/900293.

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5

J. Kelly Kissock and Becky Blust. Industrial Assessment Center. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), April 2007. http://dx.doi.org/10.2172/910153.

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Industrial Analytics Corporation. Industrial Analytics Corporation. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), January 2004. http://dx.doi.org/10.2172/828243.

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7

Umesh K. Saxena. Industrial Assessment Center. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), June 2009. http://dx.doi.org/10.2172/977817.

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DEFENSE INVESTIGATIVE SERVICE ALEXANDRIA VA. Industrial Security Letter. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, March 1996. http://dx.doi.org/10.21236/ada307265.

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9

Amelie Goldberg, Robert P. Taylor, and Bruce Hedman. Industrial Energy Efficiency: Designing Effective State Programs for the Industrial Sector. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), March 2014. http://dx.doi.org/10.2172/1220863.

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10

Howse, A. F., and C. J. Collins. Industrial minerals survey - 1984. Natural Resources Canada/ESS/Scientific and Technical Publishing Services, 1985. http://dx.doi.org/10.4095/121077.

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