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Dissertations / Theses on the topic 'Industriali'

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Mazzaferro, Samuele. "SDN: analisi delle soluzioni industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9668/.

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Abstract:
Questa tesi di rassegna si pone l'obiettivo di esaminare i motivi che hanno portato alla progettazione del modello Software Defined Networking e analizzarne le caratteristiche principali. L'obiettivo è stato raggiunto attraverso un'analisi attenta dello stato dell'arte, in cui sono state evidenziate le problematiche dell'architettura tradizionale e i requisiti delle reti di nuova generazione che hanno portato i progettisti di rete a riconsiderare il modello attualmente diffuso. Dopo aver scritto in modo approfondito delle caratteristiche e dei benefici di SDN, è stata posta l'enfasi sul protocollo OpenFlow riconosciuto come fattore abilitante del modello oggetto della tesi. Infine sono state analizzate le soluzioni, che si ispirano a SDN, di tre colossi dell'informatica quali HP, Google e Cisco.
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Benfenati, Matteo. "Modellistica e controllo di forni industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Bocchi, Gaia. "Potenzialità dell'accumulo elettrochimico nelle applicazioni industriali e retail." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente elaborato è il risultato di un’esperienza di tirocinio presso CPL Concordia. L’obiettivo è effettuare un’analisi economica dell’accumulo elettrochimico integrato a sistemi di produzione elettrica e combinata in applicazioni utility scale in Media Tensione. Non si valuta l’accumulo in connessione alle sole fonti rinnovabili aleatorie (fotovoltaico) ma anche ad impianti di produzione destinati a funzionare sempre a pieno carico per ottenere la maggiore efficienza (cogenerazione). Entrambe le situazioni vedono, in caso di impianti sovradimensionati rispetto la curva dei consumi, energia in surplus che può essere accumulata e rilasciata successivamente per ridurre i prelievi dalla rete (time shifting) o per tagliare i picchi di carico (peak shaving). A seguito di una breve analisi dello stato dell’arte dell’accumulo elettrochimico si analizzano i consumi di un utente industriale ed uno retail. Si valutano gli interventi eseguibili al fine di ottenere una soluzione impiantistica (fotovoltaico, cogenerazione) idonea all’accumulo. Si richiedono offerte commerciali a noti costruttori di batterie al piombo, al sale, al litio e si calcolano i tempi di rientro. I risultati ottenuti dimostrano, come previsto, che l’energy storage non è ancora un investimento di interesse industriale. Si effettua dunque una analisi di sensibilità e la si confronta con gli scenari futuri di mercato.
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4

Ignesti, Francesco. "Approccio al "debottlenecking" di impianti industriali in continuo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di sviluppare, per una linea produttiva in continuo, una metodologia utilizzabile per identificare colli di bottiglia e quindi individuare le apparecchiature più critiche nel caso di aumento di produzione o riduzione dei costi. In primo luogo sono stati identificati indici di performance per le singole apparecchiature (KPI) applicabili ad uno studio di un impianto, in modo da effettuare uno studio predittivo e statistico delle problematiche che possono occorrere prima di altre. In particolare, sono stati utilizzati due indici: • Equipment Effectiveness, per le apparecchiature su cui è stato possibile effettuare un dimensionamento; • Process Effectiveness, in particolare analizzando le unexpected losses che si potrebbero generare per tutte le altre apparecchiature In seguito è stato suddiviso l’impianto in tre sezioni principali: • SINTESI • ESTRAZIONE • DISTILLAZIONE Per ciascuna sezione si è cercato di identificare i colli di bottiglia tramite dimensionamento delle apparecchiature, ove possibile, in caso contrario è stata utilizzata la simulazione software tramite Aspen Hysys o analisi statistica dei dati, grazie al Software PI System. Una volta identificati i colli di bottiglia sono state identificate possibili soluzioni impiantistiche, andando ad analizzare globalmente la linea produttiva in quanto più che mai in un processo in continuo una modifica di un’apparecchiatura va a influenzare tutte quelle circostanti.
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Bartolini, Manuel. "Sviluppo di algoritmi per l'automazione di misure industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3282/.

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Abstract:
Oggi, grazie al continuo progredire della tecnologia, in tutti i sistemi di produzione industriali si trova almeno un macchinario che permette di automatizzare determinate operazioni. Alcuni di questi macchinari hanno un sistema di visione industriale (machine vision), che permette loro di osservare ed analizzare ciò che li circonda, dotato di algoritmi in grado di operare alcune scelte in maniera automatica. D’altra parte, il continuo progresso tecnologico che caratterizza la realizzazione di sensori di visione, ottiche e, nell’insieme, di telecamere, consente una sempre più precisa e accurata acquisizione della scena inquadrata. Oggi, esigenze di mercato fanno si che sia diventato necessario che macchinari dotati dei moderni sistemi di visione permettano di fare misure morfometriche e dimensionali non a contatto. Ma le difficoltà annesse alla progettazione ed alla realizzazione su larga scala di sistemi di visione industriali che facciano misure dimensioni non a contatto, con sensori 2D, fanno sì che in tutto il mondo il numero di aziende che producono questo tipo di macchinari sia estremamente esiguo. A fronte di capacità di calcolo avanzate, questi macchinari necessitano dell’intervento di un operatore per selezionare quali parti dell’immagine acquisita siano d’interesse e, spesso, anche di indicare cosa misurare in esse. Questa tesi è stata sviluppata in sinergia con una di queste aziende, che produce alcuni macchinari per le misure automatiche di pezzi meccanici. Attualmente, nell’immagine del pezzo meccanico vengono manualmente indicate le forme su cui effettuare misure. Lo scopo di questo lavoro è quello di studiare e prototipare un algoritmo che fosse in grado di rilevare e interpretare forme geometriche note, analizzando l’immagine acquisita dalla scansione di un pezzo meccanico. Le difficoltà affrontate sono tipiche dei problemi del “mondo reale” e riguardano tutti i passaggi tipici dell’elaborazione di immagini, dalla “pulitura” dell’immagine acquisita, alla sua binarizzazione fino, ovviamente, alla parte di analisi del contorno ed identificazione di forme caratteristiche. Per raggiungere l’obiettivo, sono state utilizzate tecniche di elaborazione d’immagine che hanno permesso di interpretare nell'immagine scansionata dalla macchina tutte le forme note che ci siamo preposti di interpretare. L’algoritmo si è dimostrato molto robusto nell'interpretazione dei diametri e degli spallamenti trovando, infatti, in tutti i benchmark utilizzati tutte le forme di questo tipo, mentre è meno robusto nella determinazione di lati obliqui e archi di circonferenza a causa del loro campionamento non lineare.
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Cuppi, Leonardo. "Analisi del ciclo di lavorazione di barattoli industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Ho realizzato la mia tesi di laurea all'interno dell'azienda "Fanti barattoli" dove ho descritto il ciclo di produzione dei barattoli entrando nel dettaglio delle diverse lavorazioni. Ho potuto inoltre osservare l'organizzazione del prodotto finito all'interno del magazzino.
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SCIPPA, ELENA. "IL WELFARE INTEGRATIVO ALL'INTERNO DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2031.

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Abstract:
Le nuove tendenze della contrattazione collettiva paiono evidenziare un suo decentramento verso il livello aziendale e territoriale che sta avendo profonde implicazioni sia sul sistema delle relazioni industriali, sia sul welfare state. Nel tentativo di coniugare flessibilità e difesa dell’occupazione, i processi negoziali si stanno caratterizzando per uno scambio tra lavoro e diritti da cui non può che seguire una riconfigurazione dello Stato Sociale e delle metodologie di azione collettiva. La difficoltà oggettiva dello Stato nel fornire risposte concrete ai nuovi bisogni dei suoi cittadini ha spinto alla ricerca di soluzioni alternative basate sulla solidarietà di azienda, o di comparto economico-produttivo, comportando un intervento delle parti sociali nel destinare parti di salario alla copertura dei nuovi rischi. Il welfare integrativo può rappresentare il fondamento di un nuovo patto sociale che valorizzi il rapporto tra capitale e lavoro in ottica partecipativa. La comparazione con il modello britannico, costitutivamente sbilanciato sul livello aziendale, permette una considerazione dell’effetto che tali tendenze potrebbero avere sul sistema italiano. Emergono però le differenze storiche e culturali dei due modelli: mentre in Italia la distribuzione di benefici aggiuntivi a quelli del welfare pubblico per il tramite delle aziende valorizza la dimensione settoriale e territoriale, in Inghilterra l’impresa rimane il luogo privilegiato.
The collective bargaining system is going to experience a decentralization process with the attempt to privilege the company and the district level. This process is having serious consequences for both the industrial relations system and the welfare state. Union is constrained to make concessions, particularly as regards labor flexibility, in order to attain its objectives relating to job security. The result is a reconfiguration of welfare and the decline of collectivism. The necessity of giving a response to the new demands of its citizens has forced the State to find alternative solutions which imply a new kind of solidarity that could be build either on company or on industry level. Trade unions can play a role in this context by providing workers a coverage from the new social risks throughout switching part of the salary to benefits. A form of integrative welfare can represent the foundation of a new social pact in order to reconsider the relation between workers and enterprises in a more cooperative way. The comparison with the British system, where negotiations primarily take place at company level, allow us to consider the possible effects of this new trend on the Italian one. Cultural and historical differences are evident: while in Italy the distribution of additional benefits involve more frequently the industrial and district levels, in Great Britain enterprises are the main actors.
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Sgarbi, Elisabetta. "Studio del Layout di un'azienda produttrice di chiusure industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2881/.

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9

Lucidi, Enzo. "Realtà Aumentata applicata alla manutenzione tecnica di macchinari industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La tesi, svolta per il completamento della Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica, tratta la realizzazione di un progetto prototipo di Computer Vision (CV) e Realtà Aumentata (RA) per la manutenzione tecnica di macchinari industriali attraverso l'utilizzo di dispositivi mobili See-Through. Lo scopo è stato, oltre lo studio dello stato dell'arte in materia, provare con mano e rendere maggiormente visibili al pubblico questi nuovi rami dell'informatica. Il prototipo creato è stato inserito in un contesto aziendale, con misurazioni e prove sul campo. Partendo da una breve introduzione sulla realtà aumentata, nel primo capitolo viene descritto il progetto sviluppato, diviso in due sottoprogetti. Il primo, svolto solamente in una fase iniziale e presentato nel secondo capitolo, espone la realizzazione di un'applicazione mobile per lo streaming video con l'aggiunta di contenuti grafici aumentati. Il secondo, progettato e sviluppato in totale autonomia, rappresenta un prototipo demo di utilizzo della RA. La realizzazione viene illustrata nei capitoli successivi. Nel terzo capitolo si introducono gli strumenti che sono stati utilizzati per lo sviluppo dell'applicazione, in particolare Unity (per il development multi-piattaforma), Vuforia (per gli algoritmi di CV) e Blender (per la realizzazione di procedure di manutenzione). Il quarto capitolo, la parte più rilevante della trattazione, descrive, passo dopo passo, la creazione dei vari componenti, riassumendo in modo conciso e attraverso l'uso di figure i punti cardine. Infine, il quinto capitolo conclude il percorso realizzato presentando i risultati raggiunti e lasciando spunto per possibili miglioramenti ed aggiunte.
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Bizzarri, Claudio. "Analisi del processo di abbattimento degli odori in cucine industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’inquinamento odoroso derivante dalle attività industriali di cottura degli alimenti sta diventando una problematica di interesse rilevante, rendendosi sempre più spesso protagonista di contenziosi legali. Per cercare di mitigare queste problematiche, esistono tecnologie mirate a ridurre l’intensità odorosa dei fumi di cottura uscenti dalle cappe di aspirazione, tecnologie che è possibile trovare in combinazione tra loro per massimizzarne l’effetto. L’analisi del processo di abbattimento degli odori in cucine industriali condotto su una catena di moduli di abbattimento degli odori, ognuno dei quali basato su tecnologie diverse, ha permesso di individuare quali tra i moduli utilizzati abbiano la maggiore efficacia. Lo scrubber è apparso essere l’apparecchiatura più efficace, presentando però problematiche di manutenzione, costo elevato e diminuzione di efficienza di altri moduli presenti a causa dell'aumento di umidità indotto durante il funzionamento. Le prove hanno mostrato come sia possibile ottenere risultati di abbattimento odori soddisfacenti utilizzando l’intera catena analizzata, ma non sia possibile raggiungere le stesse prestazioni rimuovendo il modulo scrubber, a causa della maggiore temperatura del sistema. Le prove hanno confermato come i carboni attivi catturino acqua dalle correnti d’aria che li attraversano, ma hanno mostrato inoltre come quest’acqua venga restituita alla corrente d’aria, a seconda delle sue condizioni di temperatura e umidità relativa percentuale. Si potrebbe approfondire questa sperimentazione verificando che oltre all’acqua i carboni attivi non liberino sostanze odorose catturate in precedenza, vanificando quindi il processo di abbattimento. Allo scopo di ridurre i costi e ottimizzare il processo, si è dimensionata una nuova apparecchiatura da sostituire a quella presente, mettendo a punto un modello di calcolo che oltre a fornire i dati di dimensionamento permette di riprodurre i risultati sperimentali raccolti durante le prove.
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Angelini, Filippo. "Progettazione di traiettorie su robot industriali per applicazioni di siliconatura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17974/.

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Abstract:
L’attività di tesi nasce dalla necessità di una grande multinazionale produttrice di elettrodomestici di valutare una nuova tipologia di silicone per l’incollaggio di componenti di vario tipo per una catena di prodotti riguardanti forni da cucina. Lo scopo del lavoro, prevalentemente di natura pratica, è realizzare gli incollaggi dei componenti col silicone SIKA, in modo da valutare se tale materiale presenti similari qualità di adesione rispetto a quello attualmente utilizzato in produzione, ossia Dow Corning, per permettere alla multinazionale stessa i test distruttivi e verificare se il nuovo silicone può essere utilizzato in linea di produzione senza conseguenze. Per realizzare il lavoro quindi si sono ricreate il più fedelmente possibile le condizioni reali di produzione in linea dei componenti, utilizzando un robot KUKA per la realizzazione dei cordoni di siliconatura nella sede di Constructa, azienda forlivese dove è stato svolto il tirocinio. La prima fase del lavoro consiste in uno step di formazione riguardante l’utilizzo e la programmazione del robot per potere in un secondo momento progettare le traiettorie dell’ugello, che con un apposito sistema di spinta depositerà il silicone. La progettazione ha toccato tutte le fasi di realizzazione di un prodotto: hardware, software e realizzazione dei campioni per i test di prova che verranno effettuati nella sede della multinazionale in Polonia.
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Pasqua, Antonio. "Modellazione ed analisi di sistemi di copertura di edifici industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/669/.

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Fabbri, Manuel. "Pianificazione ed ottimizzazione dei percorsi nella logistica dei magazzini industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5157/.

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Mencherini, Ugo <1983&gt. "Integrazione di processi industriali in una prospettiva di economia circolare." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7379/.

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Abstract:
Le motivazioni alla base di questo lavoro di dottorato sono costituite dalla volontà di analizzare e applicare modelli innovativi per il ri-uso e la valorizzazione di risorse e sottoprodotti all’interno di processi industriali, integrando e ottimizzando i processi industriali stessi. L’obiettivo finale è stato quello di contribuire alla diffusione della “Cultura della Sostenibilità” in Emilia-Romagna, portando all’attenzione delle istituzioni l’esistenza di strumenti innovativi. Lo studio si è concentrato sul contesto comunitario e locale in materia di Sviluppo Sostenibile, Green Economy ed Economia Circolare (Capitolo 1), per poi analizzare e classificare i modelli di Economia Circolare e Simbiosi Industriale esistenti (Capitolo 2). In una seconda fase dell’attività di dottorato, questo è stato applicato sperimentalmente sul territorio regionale, nell’ambito di un progetto pilota finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Aster, realizzato in collaborazione con ENEA UTTAMB e con il coinvolgimento dei laboratori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna (Capitolo 3). L’ultima fase è consistita nell’analisi dei risultati dell’esperienza pilota, delle risposte delle imprese e dei centri di ricerca, e nell’analisi delle altre esperienze condotte in Italia in materia di simbiosi, al fine di individuare dei parametri che influiscono sull’applicabilità e sulla replicabilità di questi modelli (Capitolo 4). Tra i risultati principali ottenuti va citato l’inserimento della Simbiosi Industriale all’interno delle Smart Specialization Strategy – S3 dell’Emilia-Romagna e nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, oltre alla realizzazione di un progetto europeo in materia. Inoltre l’attività sperimentale pilota ha coinvolto 13 imprese, 7 laboratori e 2 enti, individuando 49 percorsi di simbiosi e 90 sinergie, portando alla redazione di 3 Manuali Operativi. L’attività pilota sul tema della Simbiosi Industriale ha consentito di attivare numerosi contatti con imprese e istituzioni del territorio. A questi risultati vanno aggiunti anche quelli legati alla produzione scientifica: nel complesso sono state realizzate 13 pubblicazioni scientifiche e 1 pubblicazione divulgativa.
The motivations of this PhD work are constituted by the willingness to analyze and implement innovative models for resources re-use and valorization in production processes. The ultimate goal was to help the spreading of the “sustainability culture” in Emilia-Romagna region, bringing to the attention of the institutions the existence of innovative models. The study focused on the EU and local context in matters of Sustainable Development, Green Economy and Circular Economy (Chapter 1), and on Circular Economy and Industrial Symbiosis (IS) models analysis and classification (Chapter 2). In a second phase of the PhD work, one selected model of Industrial Symbiosis was applied in Emilia-Romagna region, within the framework of a pilot project founded by Unioncamere Emilia-Romagna and Aster, realized with the collaboration of ENEA and the participation of laboratories pertaining to Emilia-Romagna High technology Network. In the last phase of the work the results of the pilot project and of other “circular economy experiences” in Emilia-Romagna were analyzed in order to identify the parameters that affect applicability and replicability of these models (Chapter 4). The main results of the work consist in the insertion of Industrial Symbiosis in Emilia-Romagna Region Smart Specialization Strategy (S3) and Waste Management Plan and in the realization of a European project on IS topic participated by Emilia-Romagna Region. The experimental pilot activity, indeed, has successfully involved 13 companies, 7 laboratories and 2 institutions, and has led to the publication of 13 scientific papers and 1 dissemination article.
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Gentili, Luigi. "Scarti industriali e da demolizione per la realizzazione di calcestruzzi sostenibili." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Lo studio sperimentale, descritto nella presente tesi ha come scopo l’utilizzo di scarti di produzione o materiali considerati eco-friendly, all’interno del calcestruzzo. L’attività condotta si inserisce all’interno di un progetto della regione Emilia Romagna, Mater_Sos, che ha tra gli obiettivi lo scopo di sviluppare e prototipare materiali da costruzione a basso impatto ambientale. Il calcestruzzo in Italia è uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia, ma il meno sostenibile. Per la sua produzione vengono impiegate elevate quantità di risorse naturali non rinnovabili con un notevole impatto ambientale, sia per le sostanze emesse in atmosfera, sia per le macerie prodotte nel post utilizzo. Lo studio sperimentale, ha molteplici scopi: la sostituzione nelle malte e nei calcestruzzi di una percentuale di cemento con scarti di produzione ceramici o alimentari (gusci di conchiglie e uova), l’utilizzo nei calcestruzzi di aggregati di riciclo provenienti dalla lavorazione di macerie da demolizione ed infine l’utilizzo di fibre naturali o polimeriche per incrementare la resistenza a trazione dei calcestruzzi confezionati. La tesi mira all'incentivazione dei materiali da riciclo, come scelta sostenibile per il futuro dell'edilizia, in modo da ridurre l’impatto ambientale nella produzione dei materiali da costruzione.
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Piccinini, Lorenzo. "Estrazione di principi attivi da scarti agro-industriali mediante protocolli sostenibili." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14650/.

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Abstract:
Biomasses are receiving increasing attention as a potential alternative source of biofuels, platform chemicals, fine chemicals and bio-active compounds useful in food, agriculture, pharmaceutical and cosmetic industries. In recent years the interest in specific compounds that may be derived from by-products from wine making industry has increased. This, coupled with the concern of the wine makers in reducing the environmental impacts of their products, the volume of waste and their disposal costs has led to greater interest in research for a more efficient exploitation of these byproducts. The extraction of bioactive compounds from plant biomass is typically carried out applying methods that involve the use of organic solvents (e.g. chloroform, methanol, hexane, etc.) to extract different classes of compounds. However, there is a growing awareness of the risks related to health, environment and safety associated with the use of organic solvents in food, cosmetics and pharmaceuticals production. Moreover, the high cost of organic solvents, the increasingly stringent environmental regulations and the purity and quality requirements for commercial products have increased the need for the development of new green technologies able to replace the traditional extraction methods. The main objectives of this work are: i) to investigate the presence of bioactive compounds of interest in by-products from wine making (e.g. grape pomace, grape seeds, lees) provided by Caviro Distillerie s.r.l., ii) to develop sustainable protocols for the extraction of bioactive compounds using green solvents like deep eutectics solvents (DES) and dimethyl carbonate, iii) to develop a gel like substance composed of DES enriched in polyphenols and carbohydrates (e.g. corn-starch) for use in agriculture, and iv) to test the extracts and the gel for ready biodegradability and toxicity toward aquatic invertebrates and algae.
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Peduto, Paolo. "Metodologie sostenibili per la produzione di idrolizzati cheratinici da scarti industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16657/.

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Abstract:
The production of poultry feathers as industrial waste or by-product still finds no appropriate revalorization in the market. Poultry industries are strongly seeking solutions for the revalorization of feathers which could give them enough added value for the target markets. In this thesis, we first checked the European normative limits regarding poultry feather treatment. We then found keratin hydrolysate as a valuable cosmetic ingredient. Feathers are water insoluble but could be solubilized by hydrolysis. Enzymatic hydrolysis was considered as the method of first choice based on Green Chemistry’s principles. Acid or Alkali hydrolysis methods were found to be too drastic and build up too much neutralization salt. In addition, they also modify keratin amino acid composition. Simultaneously to the reaction studies, a protocol for keratin hydrolysates molecular weight analysis was developed, based on Tricine-SDS-PAGE technique. La produzione di piume avicole come scarto o sottoprodotto industriale non trova ancora una collocazione ad elevato valore aggiunto. Le industrie di pollame cercano avidamente una via di rivalorizzazione delle piume per poterle rivendere sul mercato. In questa tesi, come prima cosa, sono stati analizzati i limiti imposti dalla normativa Europea per il trattamento delle piume avicole. Quindi sono stati considerati gli idrolizzati cheratinici come una possibile materia prima del mercato cosmetico. La metodologia idrolitica enzimatica è stata considerata la migliore per il rispetto dei principi della Green Chemistry. Le idrolisi acide o alcaline sono state considerate troppo drastiche e producono troppi sali di neutralizzazione, oltre a modificare la composizione amminoacidica della cheratina. Contemporaneamente allo studio di reazione, è stata sviluppata un’analisi per lo studio dei pesi molecolari di idrolizzati cheratinici, basata sulla tecnica Tricina-SDS-PAGE.
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Bartalini, Claudia Edith. "Una rassegna delle principali applicazioni industriali di tecniche di Data Mining." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2746/.

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Fiori, Francesco. "Valutazione sperimentale del campo aerodinamico prodotto da rasaerba industriali: un'indagine parametrica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6948/.

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Abstract:
L’azienda GGP, leader europeo nella produzione di rasaerba e prodotti per il giardinaggio, ha avviato, in collaborazione con il Laboratorio di aerodinamica sperimentale della Facoltà di ingegneria dell’Università di Bologna, uno studio atto alla valutazione delle prestazioni dei rasaerba commercializzati, al fine di comprendere quali siano le vie percorribili per ottenere un miglioramento delle prestazioni associate. Attualmente il metodo utilizzato per compiere tali valutazioni consiste nel far percorrere al rasaerba un percorso di lunghezza prestabilita e valutare il peso dell’erba raccolta nel sacco. Tale approccio presenta delle forti limitazioni in quanto le prove non sono per loro natura ripetibili. Si pensi ad esempio alla non uniformità del terreno e all’altezza dell’erba. È pertanto necessario un approccio in grado di definire con maggior precisione e ripetibilità le prestazioni dei macchinari rasaerba. Tra le diverse prestazioni c’è la capacità della macchina di trattare una portata di aria più elevata possibile garantendo un’elevata aspirazione dell’erba tagliata. Da questo punto vista la geometria della lama riveste un’importanza particolare. Per valutare le prestazioni della singola lama, è stato realizzato un “test-rig lame”, uno strumento con cui è possibile trattare il flusso per renderlo misurabile e valutare la portata d’aria attraverso semplici misure di pressione. Una volta costruito il “test-rig”, sono stati individuati i parametri geometrici delle lame che influenzano la portata, quali apertura, corda e calettamento del flap della lama. Lo studio svolto si limita a valutare gli effetti causati dalla sola geometria della lama prescindendo dalla forma della voluta, in quanto la sua interazione con la lama risulta di grande complessità. Si è quindi avviata una campagna di test sperimentali effettuati su lame caratterizzate da diversi valori dei parametri, che l’azienda stessa ha prodotto e fornito al laboratorio, al fine di trovare relazioni funzionali tra la portata elaborata e la geometria delle lame.
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Graziani, Davide. "Progetto e Svilupppo di Sistemi di Automazione applicati a Macchine Industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10074/.

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Abstract:
La presente tesi tratta dello sviluppo e progettazione di sistemi di automazione applicati a Macchine Industriali. Il documento è strutturato come segue: - Capitolo 1: Nel primo capitolo viene illustrata la parte embrionale del progetto, ovvero vengono descritte le prime fasi di natura tecnica nelle quali tramite interazioni con il Cliente vengono acquisite le specifiche,i dati e le informazioni su cui basare il Progetto; - Capitolo 2: Nel secondo capitolo viene mostrato come procedere, una volta recepite le informazioni di carattere generale del progetto desiderato, con lo studio e ricerca della soluzione ingegneristica più idonea in accordo con le Normative vigenti; - Capitolo 3: Nel terzo capitolo viene chiarito lo sviluppo vero e proprio del progetto e la ricerca dei componenti e degli apparati da prevedere; - Capitolo 4: Nel quarto capitolo viene illustrata una delle parti più delicate e importanti del progetto, la direzione lavori, insieme allo svolgimento dei test finali e alla redazione della documentazione finale da consegnare al Cliente; - Conclusioni. Dove ogni capitolo è diviso in due parti, la prima è introduttiva, dove vengono forniti gli strumenti teorici per la trattazione del problema, mentre la seconda è sperimentale e fa riferimento a un progetto da me sviluppato riguardante un Revamping di un sistema di riempimento sacchi.
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Moretti, Giulio. "Analisi e confronto fra processi industriali di abbattimento a umido di NOx." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La tesi è stata elaborata grazie alla preziosa collaborazione dell’azienda “Cabro SpA”di Arezzo. L' elaborato ha il compito di descrivere come la Cabro agisce nel trattamento industriale degli NOx derivanti dal processo di formazione del nitrato d’argento, esaminando quindi una problematica frequente anche nella commercializzazione di prodotti chimici a base di metalli preziosi. In particolare, la Cabro SpA agisce nel trattamento degli NOx con un processo “a umido”: l’attenzione è stata quindi posta sull’ analisi del processo condotto in azienda, ma valutando anche la possibilità di operare tramite una tecnologia alternativa, descrivendone gli eventuali benefici. La tesi si suddivide in quattro capitoli: il primo, introduce il problema industriale degli NOx , analizzando brevemente le principali tecnologie di abbattimento, evidenziandone vantaggi e svantaggi; il secondo, descrive nello specifico le due varianti di processo confrontate; il terzo, ha come obiettivo il dimensionamento delle apparecchiature necessarie per i due processi industriali considerati; il quarto, descrive infine un metodo per la stima dei costi delle apparecchiature precedentemente dimensionate, ed è volto a dimostrare che, la variante di processo proposta, potrebbe portare dei vantaggi a livello economico.
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Tugnoli, Lorenzo. "Progettazione e Sviluppo di un Motore di Test per Applicazioni CAD Industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi tratta dello sviluppo di un motore di testing effettuato presso l'azienda MechWorks. Il progetto prevede la realizzazione di un'infrastruttura in grado di semplificare la realizzazione e l'esecuzione di test specifici per software di tipo PDM. Ha una strutturazione ad eventi che permette allo sviluppatore, attraverso l'uso di specifiche callback di mappare le azioni che è necessario svolgere in determinati momenti dell'esecuzione del test stesso. Inoltre la struttura prevede l'utilizzo di un template fornito nativamente che include lo scheletro del test con le callback non implementate in maniera tale da ridurre drasticamente il tempo necessario allo sviluppo. Il motore è già utilizzato dall'azienda, ma si prevede nel corso dei primi mesi del 2019 di inserirlo in maniera più sostanziosa all'interno del ciclo di sviluppo, è infatti in progetto l'inserimento dell'esecuzione di tutti i test sviluppati all'interno del processo di build in maniera tale da assicurarsi che ogni modifica introdotta non apporti errori di regressione nel codice sorgente.
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Clò, Francesca. "La valorizzazione degli scarti industriali nella produzione di piastrelle in grès porcellanato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il grès porcellanato è un materiale che si ottiene dalla sinterizzazione a circa 1250°C di miscele di materie prime plastificanti, smagranti e fondenti. Un’azienda di piastrelle ceramiche, durante il ciclo produttivo, produce degli scarti di produzione, che si dividono in: scarti crudi, scarti cotti, fanghi di rettifica. L'obiettivo di questa tesi è quello di formulare, nell’ottica della sostenibilità di processo e di prodotto, un impasto per grès porcellanato recuperando i tre principali tipi di scarti prodotti all'interno dell’azienda ceramica promuovendo così i seguenti aspetti: (i) diminuzione dell’utilizzo di materie prime naturali; (ii) minor smaltimento degli scarti; (iii) diminuzione dell’impatto ambientale dovuto all’approvvigionamento delle materie prime. Nell’ambito di questo lavoro si sono presi in considerazione i dati di aziende produttrici di grès porcellanato a ciclo completo, ovvero quelle aziende in cui viene svolto l’intero processo produttivo, che va dalla preparazione dell’impasto al prodotto finito. Nel progetto di tesi si sono studiati e sviluppati tre impasti sulla base dell’impiego del 50, 100 e 150% degli scarti prodotti (nel caso del 150% si è ipotizzato che l’azienda non solo ricicli i suoi scarti, ma recuperi anche le stesse tipologie di scarti da aziende ceramiche limitrofe che non sono in gradi di riciclarli). Andando a rapportare la produzione annua di piastrelle con la produzione annua di scarti, è stato calcolato che nel primo impasto gli scarti hanno un’incidenza pari al 5% in peso sull’impasto totale, nel secondo impasto hanno un’incidenza del 10%, mentre nel terzo impasto hanno un’incidenza del 15% sull’impasto totale. Su questa base sono stati formulati i mix qui investigati che sono stati poi caratterizzati anche dal punto di vista fisico e meccanico per verificare la loro corrispondenza con i requisiti richiesti dalle piastrelle in grès porcellanato.
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Belvedere, Danilo. "Analisi, Sviluppo e Sperimentazione di Sistemi di Visual Inspection in Contesti Industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22530/.

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Abstract:
Questa tesi è stata redatta durante il tirocinio svolto presso IBM Italia S.p.A (Bologna) e in collaborazione con l’azienda Automobili Lamborghini S.p.A. In questa tesi si approfondiscono le tematiche legate al tema della Visual Inspection, che racchiude un insieme di metodi di computer vision impiegati per il controllo qualità di prodotti e/o step di processi in ambiente industriale attraverso verifiche visive. Grazie alle più recenti tecniche di Machine Learning nell’ambito dei sistemi di Computer Vision oggi è possibile sviluppare sistemi in grado di apprendere costantemente il concetto di “difetto” apportando sostanziali miglioramenti in una miriade di ambienti e al contempo ampliando la platea degli utilizzatori industriali di queste tecniche. Avere la possibilità di delegare ad una macchina il cruciale compito delle ispezioni visive non solo riduce in maniera netta i costi del settore di controllo qualità ma garantisce all’azienda anche il riconoscimento di qualità ed eccellenza da parte dei clienti. In questa tesi verranno analizzati i principali software di Visual Inspection presenti nell’industria: si valuteranno le performance di piccole aziende specializzate in sistemi di visual inspection e sistemi proposti da grandi aziende come Microsoft, Amazon, Google ed IBM per poi spostarsi su alcuni casi di studio reale sviluppati sia in ambiente Open Source che con gli strumenti messi a disposizione da IBM Italia durante questo tirocinio. Nell’ultimo capitolo della tesi verrà trattato un caso di studio reale affrontato in collaborazione con l’azienda Lamborghini S.P.A con cui ho avuto modo di sperimentare le tecniche apprese durante questa esperienza in un caso di studio industriale.
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Lionello, Giacomo. "Studio sul cedimento e riprogettazione di un iniettore d'acqua per degasatori industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/2262/.

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Abstract:
Il lavoro svolto consiste nella riprogettazione di un ugello per un degastore industriale. L'intenzione è quella di apportare migliorie tali da rendere meno frequenti gli interventi di manutenzione/sostituzione del componente. Vengono passate al vaglio diverse soluzioni e la scelta finale viene portata avanti fino alla realizzazione dei disegni costruttivi. Viene altresi utilizzata una analisi agli elementi finiti per verificare che la deformazione del componente in esercizio rimanga al di sotto del limite prestabilito.
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Nocadello, Salvatore <1981&gt. "Autoinduzione dell'espressione genica per la produzione di proteine ricombinanti nelle fermentazioni industriali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1789/.

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Pavlovic, Ana <1981&gt. "Metodologia di validazione dell'affidabilità e della sicurezza dei sistemi e prodotti industriali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3494/.

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Abstract:
Il rapido progresso della tecnologia, lo sviluppo di prodotti altamente sofisticati, la forte competizione globale e l’aumento delle aspettative dei clienti hanno messo nuove pressioni sui produttori per garantire la commercializzazione di beni caratterizzati da una qualità sempre crescente. Sono gli stessi clienti che da anni si aspettano di trovare sul mercato prodotti contraddistinti da un livello estremo di affidabilità e sicurezza. Tutti siamo consapevoli della necessità per un prodotto di essere quanto più sicuro ed affidabile possibile; ma, nonostante siano passati oramai 30 anni di studi e ricerche, quando cerchiamo di quantificare ingegneristicamente queste caratteristiche riconducibili genericamente al termine qualità, oppure quando vogliamo provare a calcolare i benefici concreti che l’attenzione a questi fattori quali affidabilità e sicurezza producono su un business, allora le discordanze restano forti. E le discordanze restano evidenti anche quando si tratta di definire quali siano gli “strumenti più idonei” da utilizzare per migliorare l’affidabilità e la sicurezza di un prodotto o processo. Sebbene lo stato dell’arte internazionale proponga un numero significativo di metodologie per il miglioramento della qualità, tutte in continuo perfezionamento, tuttavia molti di questi strumenti della “Total Quality” non sono concretamente applicabili nella maggior parte delle realtà industriale da noi incontrate. La non applicabilità di queste tecniche non riguarda solo la dimensione più limitata delle aziende italiane rispetto a quelle americane e giapponesi dove sono nati e stati sviluppati questi strumenti, oppure alla poca possibilità di effettuare investimenti massicci in R&D, ma è collegata anche alla difficoltà che una azienda italiana avrebbe di sfruttare opportunamente i risultati sui propri territori e propri mercati. Questo lavoro si propone di sviluppare una metodologia semplice e organica per stimare i livelli di affidabilità e di sicurezza raggiunti dai sistemi produttivi e dai prodotti industriali. Si pone inoltre di andare al di là del semplice sviluppo di una metodologia teorica, per quanto rigorosa e completa, ma di applicare in forma integrata alcuni dei suoi strumenti a casi concreti di elevata valenza industriale. Questa metodologia come anche, più in generale, tutti gli strumenti di miglioramento di affidabilità qui presentati, interessano potenzialmente una vasta gamma di campi produttivi, ma si prestano con particolare efficacia in quei settori dove coesistono elevate produzioni e fortissime esigenze qualitative dei prodotti. Di conseguenza, per la validazione ed applicazione ci si è rivolti al settore dell’automotive, che da sempre risulta particolarmente sensibile ai problemi di miglioramento di affidabilità e sicurezza. Questa scelta ha portato a conclusioni la cui validità va al di là di valori puramente tecnici, per toccare aspetti non secondari di “spendibilità” sul mercato dei risultati ed ha investito aziende di primissimo piano sul panorama industriale italiano.
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Falcucci, Marianna. "Studio dell'attività idrolitica di glucomannano ad opera di alcuni preparati enzimatici industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10061/.

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Abstract:
Over the last few decades, polysaccharides have gained increasing attention in the biomedical and drug delivery fields. Among them, glucomannan (GM) has become a particularly interesting polymer in the nutraceutical, pharmaceutical and cosmeceutical field, however the high molecular weight of this natural polymer is the cause of the limits to its application that reflected in a poor solubility in water.Reduce the molecular weight could improve its use and at the same time does not eliminate its properties. In this study, we investigated the ability of enzymes to hydrolyze the polysaccharide structure of glucomannan by two commercial enzymes: Fungamyl Super AX and Celluclast BG. The purpose of the thesis was to identify the enzymatic activity and the process parameters ( pH and temperature) that influence the catalytic activity of the enzymes, the molecular size and the viscosity of products released after enzymatic hydrolysis of glucomannan.
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Osimi, Silvio. "Progetto di un sistema IoT a microcontrollore per il telerilevamento di impianti industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21828/.

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Abstract:
Progetto IoT di telerilevamento degli impianti industriali. Nella seguente tesi si propone un prototipo basato su una scheda a microcontrollore Arduino, affidabile, versatile, altamente riusabile e aperto a numerose implementazioni nel campo del monitoraggio industriale per la risoluzione di svariati problemi pratici. Nella tesi verrà trattato nel dettaglio un esempio di analisi dei consumi energetici. Il nodo sensore è composto da un modulo di comunicazione seriale industriale Modbus RTU basato sul protocollo di linea RS485, un datalogger ed un sensore di temperatura. Il sistema consente, tramite l'apposito modulo wireless integrato, di inviare i dati raccolti su piattaforma cloud per l'elaborazione ed il monitoraggio real time.
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Masutti, Dayanne Christine <1983&gt. "Sistemi per la produzione di enzimi industriali finalizzati alla valorizzazione di scarti agroalimentari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6545/.

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Abstract:
La demolizione idrolitica delle pareti cellulari delle piante tramite enzimi lignocellulosici è quindi uno degli approcci più studiati della valorizzazione di scarti agricoli per il recupero di fitochimici di valore come secondary chemical building block per la chimica industriale. White rot fungi come il Pleurotus ostreatus producono una vasta gamma di enzimi extracellulari che degradano substrati lignocellulosici complessi in sostanze solubili per essere utilizzati come nutrienti. In questo lavoro abbiamo studiato la produzione di diversi tipi di enzimi lignocellulosici quali cellulase, xilanase, pectinase, laccase, perossidase e arylesterase (caffeoilesterase e feruloilesterase), indotte dalla crescita di Pleurotus ostreatus in fermentazione allo stato solido (SSF) di sottoprodotti agroalimentari (graspi d’uva, vinaccioli, lolla di riso, paglia di grano e crusca di grano) come substrati. Negli ultimi anni, SSF ha ricevuto sempre più interesse da parte dei ricercatori, dal momento che diversi studi per produzioni di enzimi, aromi, coloranti e altre sostanze di interesse per l' industria alimentare hanno dimostrato che SSF può dare rendimenti più elevati o migliorare le caratteristiche del prodotto rispetto alla fermentazione sommersa. L’utilizzo dei sottoprodotti agroalimentari come substrati nei processi SSF, fornisce una via alternativa e di valore, alternativa a questi residui altrimenti sotto/o non utilizzati. L'efficienza del processo di fermentazione è stato ulteriormente studiato attraverso trattamenti meccanici di estrusione del substrato , in grado di promuovere il recupero dell’enzima e di aumentare l'attività prodotta. Le attività enzimatiche prodotte dalla fermentazione sono strettamente dipendente della rimozione periodica degli enzimi prodotti. Le diverse matrici vegetali utilizzate hanno presentato diversi fenomeni induttivi delle specifiche attività enzimatiche. I processi SSF hanno dimostrato una buona capacità di produrre enzimi extracellulari in grado di essere utilizzati successivamente nei processi idrolitici di bioraffinazione per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari.
The hydrolytic demolition of the plant cell walls by lignocellulosic enzymes is then one of the most studied approaches to the valorization of agricultural wastes for the recovery of high value phytochemicals such as secondary chemical building block for the industrial chemistry. White rot fungi such as Pleurotus ostreatus produce a wide range of extracellular enzymes to degrade complex lignocellulosic substrates into soluble substances that can be used as nutrients. In this paper we have studied the production of different kinds of lignocellulosic enzymes such as cellulase, xylanase, pectinase, laccase, peroxidase and arylesterase (caffeoyl esterase and feruloyl esterase) induced by the growth of Pleurotus ostreatus in solid state fermentation (SSF) by agro-food wastes (such as grape stalks, grape seed, rice husk, wheat straw and wheat bran) as substrates. In recent years, solid state fermentation (SSF) has received more and more interest from researchers, since several studies for enzymes, flavours, colorants and other substances of interest to the food industry have shown that SSF can give higher yields or better product characteristics than submerged fermentation. Using of agro-industrial residues as substrates in SSF processes provides an alternative avenue and value-addition to these otherwise under- or not-utilized residues. The efficiency of the fermentation process has been further studied through mechanical treatments of extrusion of the substrate, able to promote the recovery enzyme and increase the activity produced. The enzymatic activities produced by fermentation were strictly dependent to the periodic removal of the produced enzymes. The different plant matrices used have presented different inductive phenomena for specific enzyme activities. The processes of SSF have shown a good ability to produce extracellular enzymes able to be used later in the hydrolytic processes of biorefining for the enhancement of integrated agro-food products.
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Marchetti, Oscar. "Sviluppo di un codice parametrico per la progettazione di edifici industriali in acciaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2904/.

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Tozzi, Biagio Placido. "Realizzazione di un controller su piattaforma Android per la movimentazione di manipolatori industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Nell'ottica di trovare modalità sempre più intuitive per movimentare manipolatori industriali l’obiettivo della tesi è quello di realizzare una mobile app su piattaforma Android in grado appunto di movimentare un generico manipolatore industriale. L'applicazione sviluppata fornisce all'utente un’interfaccia semplice e intuitiva che permette, dopo un’opportuna configurazione iniziale, di controllare il moto di un manipolatore industriale attraverso l’uso del touch screen e degli elementi grafici dell’interfaccia. Oltre a istruire un manipolatore l’applicazione offre anche delle funzionalità per il salvataggio e la gestione di determinate configurazioni che il manipolatore può assumere nello spazio. Il grande vantaggio dell’applicazione è quello di fornire un’interfaccia universale per la movimentazione di qualsiasi manipolatore. Si può affermare quindi che essa fornisce un livello di astrazione superiore. In questo progetto di tesi è stato effettuato il testing dell'applicazione sviluppata sia con il manipolatore industriale Comau Smart Six, robot antropomorfo a 6 gradi di libertà, sia con un manipolatore simulato in Unity 3D. Sono stati raccolti dei dati, in particolare dei grafici, che mettono in relazione i comandi impartiti al manipolatore e i dati ricevuti da questo, in modo da ricavarne dei parametri che misurano l'efficienza e la correttezza dell'applicazione.
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Settis, Bruno. "Il “contratto sociale” fordista : le relazioni industriali dall’America taylorismo all’Europa del miracolo economico." Thesis, Paris, Institut d'études politiques, 2019. http://www.theses.fr/2019IEPP0016.

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Abstract:
La thèse porte sur la complexe évolution des théories et pratiques des relations industrielles, depuis les années trente jusqu'à la croissance économique de l’après-guerre. “Fordisme” est le mot d’ordre qu’on fait habituellement correspondre aux relations entre l’entreprise, le travail et le gouvernement dans cette période ; d’une façon plus générale, il est associé au contrat social qui est censé résulter de la structure de la production de masse elle-même, et à son prétendu cercle vertueux avec la consommation de masse. Dans ce sens plus large, le Fordisme a été souvent couplé, parfois superposé, à la macroéconomie keynésienne, au dirigisme économique, à l’état social. La thèse essaye donc de démêler et remettre en question ce concept de “Fordisme”, soi-disant simple, en traçant son histoire à multiples facettes et sa circulation internationale. Ainsi, elle engage une discussion générale des conflits entre le management et le mouvement ouvrier et se concentre sur trois études de cas : l’histoire de la doctrine des “relations humaines” d’Elton Mayo, entre ses origines en Australie et ses mises en oeuvre en Europe ; l’évolution du système de surveillance chez Fiat à Turin, à partir de la fin du fascisme jusqu’aux années soixante ; l’expérience du juriste Gino Giugni en tant qu’étudiant à Madison, Wisconsin, et par la suite en tant que traducteur en Italie des théories états-uniennes du mouvement ouvrier et des relations industrielles, entre les années cinquante et les années soixante
The dissertation deals with the complex evolution of theories and practices of industrial relations between the interwar years and postwar growth. “Fordism” is the catchword usually associated with relations between the corporation, labor and government in this period and, more generally, with the supposed social compact arising from the very structure of mass production and its supposed virtuous circle with mass consumption. In this wider sense, Fordism has often been coupled, sometimes overlapped, with Keynesian macroeconomics, government economic interventionism, and the welfare state. The dissertation attempts to disentangle and discuss this supposedly simple notion of “Fordism” by tracing its manifold history and international circulation. Therefore, it involves a wide discussion of the conflict between labor and management in the mass production industries, and a focus on three case studies: the history of Elton Mayo’s “human relations” doctrine, from its origins in Australia to its applications in Europe; the evolution of the surveillance system at Fiat factories in Turin, from the last years of the Fascist regime to the late 1960s; labor scholar Gino Giugni’s experience as a student at Madison, Wisconsin, and later as a translator of American theories of the labor movement and of industrial relations, in the 1950s and 1960s
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Magnani, Daniele. "Analisi e miglioramento del comportamento vibratorio della struttura di supporto di scanner industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il progetto di tesi, sviluppato in collaborazione con l’azienda Datalogic S.p.A., si è occupato dello studio di un problema vibratorio che sorge in alcuni dei telai di supporto per scanner industriali, installati tipicamente in centri logistici o aeroporti. I modelli FEM utilizzati per l’indagine del problema sono stati verificati tramite analisi di convergenza in funzione della dimensione della mesh e diverse misure sperimentali. Si è prestata particolare attenzione alla modellazione del contatto tra profilati e relativi connettori, fortemente influenzata dalle ipotesi semplificative necessarie per assicurare la linearità del modello. Per validare le scelte di modellazione, si sono ricostruite le accelerazioni modali associate alle vibrazioni libere di una struttura sospesa misurate con un accelerometro triassiale e confrontate con quelle ottenute da analisi FEM della stessa struttura; le limitazioni della strumentazione disponibile hanno comportato qualche difficoltà aggiuntiva in questa fase. Le vibrazioni dei telai sono dovute all’oscillazione della base. Per caratterizzarla, si sono raccolti dati sperimentali presso l’impianto di smistamento pacchi di un cliente dove si sono registrate vibrazioni importanti. Si sono quindi condotte analisi numeriche per verificare la resistenza strutturale degli elementi di connessione attualmente utilizzati, che si sono rivelati essere il punto debole della struttura per le deformazioni flessionali, quindi responsabili delle basse frequenze di risonanza eccitate dall’oscillazione alla base dei telai. Si sono quindi proposte alcune soluzioni alternative per l’irrigidimento della struttura, successivamente analizzate e confrontate per identificare la migliore. La modifica strutturale individuata consente l’allontanamento dalle condizioni di risonanza ed una consistente riduzione dell’oscillazione della struttura a valori. L’ipotesi scelta soddisfa criteri di economicità, semplicità di installazione e flessibilità di utilizzo.
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Lanzarone, Lorenzo Biagio. "Manutenzione predittiva di macchinari industriali tramite tecniche di intelligenza artificiale: una valutazione sperimentale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22853/.

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Abstract:
Nella società è in corso un processo di evoluzione tecnologica, il quale sviluppa una connessione tra l’ambiente fisico e l’ambiente digitale, per scambiare dati e informazioni. Nella presente tesi si approfondisce, nel contesto dell’Industria 4.0, la tematica della manutenzione predittiva di macchinari industriali tramite tecniche di intelligenza artificiale, per prevedere in anticipo il verificarsi di un imminente guasto, identificandolo prima ancora che si possa verificare. La presente tesi è divisa in due parti complementari, nella prima parte si approfondiscono gli aspetti teorici relativi al contesto e allo stato dell’arte, mentre nella seconda parte gli aspetti pratici e progettuali. In particolare, la prima parte è dedicata a fornire una panoramica sull’Industria 4.0 e su una sua applicazione, rappresentata dalla manutenzione predittiva. Successivamente vengono affrontate le tematiche inerenti l’intelligenza artificiale e la Data Science, tramite le quali è possibile applicare la manutenzione predittiva. Nella seconda parte invece, si propone un progetto pratico, ossia il lavoro da me svolto durante un tirocinio presso la software house Open Data di Funo di Argelato (Bologna). L’obiettivo del progetto è stato la realizzazione di un sistema informatico di manutenzione predittiva di macchinari industriali per lo stampaggio plastico a iniezione, utilizzando tecniche di intelligenza artificiale. Il fine ultimo è l’integrazione di tale sistema all’interno del software Opera MES sviluppato dall’azienda.
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Udine, Anna. "Analisi di fattibilità per il riutilizzo di una corrente di scarto per scopi industriali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Come lavoro di tesi si è affrontato lo studio di fattibilità per il riutilizzo di una corrente di acqua calda (di scarto), proveniente da un motore, presso uno stabilimento industriale. Questa corrente si è utilizzata per la creazione di un impianto di condizionamento in alcune zone dell’azienda dove questo è assente ma comunque c’è la presenza di operai turnisti. Questa corrente di acqua calda è ottimale per il condizionamento invernale, mentre per i mesi estivi c’è la necessità di raffreddarla; per questo si è deciso di sostituire il presente gruppo frigorifero con un chiller ad assorbimento, perché in grado di lavorare utilizzando una corrente di scarto proveniente da cascami termici industriali (come in questo caso) ed utilizzando poca corrente elettrica per il suo funzionamento e di conseguenza si è visto che si riesce ad ottenere un grosso risparmio economico anche solo dalla sostituzione della macchina già esistente. Quindi si è deciso di utilizzare delle termostrisce radianti per il condizionamento dei vari locali interessati per i loro notevoli vantaggi, soprattutto: la silenziosità e l’assenza di movimentazione dell’aria nell’ambiente. Infine si sono ottenuti dei Titoli di Efficienza Energetica grazie alla sostituzione del gruppo frigo che mi permetterebbero di ottenere un tornaconto nel giro di neanche tre anni. Per questo motivo è stato approvato il progetto, che fornisce un migliore ambiente di lavoro agli operai presenti nelle zone interessate e che permette all’azienda di coprire le spese effettuate in un tempo molto breve.
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Zama, Letizia. "Messa a punto di una galleria del vento per l'analisi di flussi industriali complessi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4733/.

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Venturi, Landini Sofia. "Potenziali applicazioni biotecnologiche di Yarrowia lipolytica per la valorizzazione di scarti e sottoprodotti agro-industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Con questo elaborato si è voluto rimarcare il vantaggio ottenibile da una gestione sostenibile dei sottoprodotti nei diversi settori dell'industria alimentare e del loro possibile utilizzo per generare materie prime, ingredienti, molecole ad alto valore aggiunto destinati alle produzioni alimentari o a filiere diverse. Sono disponibili numerosi esempi di recupero e valorizzazione di scarti e sottoprodotti alimentari tramite l’uso del lievito “oleaginoso” Yarrowia lipolytica, una delle specie di lievito maggiormente usata a livello industriale. Yarrowia lipolytica è infatti usata come agente biotecnologico per la produzione di acidi organici o sostanze idrofobiche come acidi grassi polinsaturi, di enzimi per l’industria farmaceutica e per la produzione di biocarburanti. Oltre all’ampio uso a livello industriale, questo lievito presenta un importante ruolo applicativo anche nel risanamento ambientale. Y. lipolytica è stato proposto per la valorizzazione della sostanza organica di scarti, reflui e sottoprodotti agro-industriali in composti ad alto valore aggiunto riutilizzabili in diversi settori. Nonostante siano state riportate molte applicazioni industriali per Y. lipolytica, alcuni problemi che limitano il potenziale sviluppo in questo campo permangono. Infatti le caratteristiche di Y. lipolytica sono intrinsecamente ceppo-dipendenti e molti prodotti non possono essere prodotti su scala commerciale. Perciò, l’individuazione del corretto substrato è ritenuta un fattore cruciale per la produzione di specifici prodotti chiave. Con lo sviluppo delle biotecnologie, una serie di strumenti genetici e molecolari permetteranno uno studio più approfondito di Y. lipolytica. Per questo si può concludere che queste biotecnologie forniranno nuove idee e nuove opportunità in futuro per la produzione da parte di Y. lipolytica di altri prodotti naturali, specialmente di quelli con alto valore aggiunto.
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Losso, Anja. "Caratteristiche chimico-fisiche delle proteine della soia e del latte: confronto e possibili trasformazioni industriali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Questo elaborato ha lo scopo di proporre una comparazione tra l’estratto di soia e il latte vaccino, partendo dalla definizione e composizione delle materie prime, descrivendo le differenti fasi del processo produttivo e soffermandosi poi sulla descrizione delle proteine, con una visione d’insieme su struttura, proprietà e caratteristiche funzionali. Viene infine fornita una descrizione delle caratteristiche del tofu, spiegando i principi alla base della coagulazione delle proteine della soia. Il primo capitolo ha l’obiettivo di introdurre la storia del consumo di soia fino ai giorni nostri, riportando poi la descrizione morfologica della pianta e le caratteristiche compositive e nutrizionali proprie del legume. Vengono descritti gli effetti benefici apportati alla salute dal consumo di isoflavoni, con successiva descrizione di tali composti. Successivamente, vengono descritte le caratteristiche dell’estratto di soia, evidenziando quali possibili modifiche il metodo di produzione può apportare all’estratto finale. L’attenzione è poi rivolta alle proteine dell’estratto di soia, con un’attenta descrizione della struttura e delle proprietà di 7S e 11S. Il secondo capitolo mette in evidenza le caratteristiche chimico-fisiche compositive del latte vaccino. Anche in questo caso è fornita una descrizione delle proteine del latte, soprattutto delle caseine, con particolare attenzione verso la loro predisposizione a formare micelle. Il terzo e ultimo capitolo presenta un confronto fra le proteine del latte e dell’estratto di soia, mettendo in luce similarità e differenze, illustrando nello specifico le proprietà che influenzano la coagulazione proteica. Si illustra, infine, il metodo di produzione del tofu, chiarendo come la scelta dei coagulanti abbia un impatto significativo sulla resa e sull’apporto di nutrienti.
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Ponti, Simone. "Studio comparativo tra tecnologia additiva e convenzionale applicato a componenti industriali in piccola/media serie." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21455/.

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Abstract:
L’elaborato si pone lo scopo di investigare lo stato dell’arte della tecnologia FDM con filamento caricato con polveri metalliche (FDMet) e la comparazione della tecnologia con i metodi convenzionali per la produzione di piccole serie di componentistica meccanica in acciaio inossidabile. Nella prima fase lo studio va ad investigare quelle che sono le proprietà della tecnologia additiva e le attuali performance ottenibili. A seguito del bagaglio introduttivo si procede quindi alla valutazione di due componenti industriali stimando tempi e metodi con le tecnologie di formatura e sinterizzazione, di lavorazione alle macchine utensili e quindi di fabbricazione additiva. Al termine della valutazione completa delle tre tecnologie si procedere ad una valutazione della competitività della tecnologia di fabbricazione additiva al variare delle dimensioni del lotto produttivo.
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Mazza, Francesco. "Valutazione sperimentale del campo aerodinamico prodotto da rasaerba industriali: correlazione tra parametri geometrici delle lame." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7329/.

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Abstract:
Il presente elaborato tratta dell’analisi dell’incertezza caratterizzante le misure sperimentali per la portata in massa del flusso d’aria generato dalla rotazione di una generica lama da rasaerba, eseguite attraverso l’impiego di un’apposita strumentazione sperimentale. Una campagna di sperimentazione è stata avviata dal Laboratorio di Aerodinamica sperimentale dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’azienda Global Garden Products, dedicata alla valutazione delle prestazioni aerodinamiche, in termini di portata d’aria elaborata, di lame da rasaerba. Un’apposita apparecchiatura sperimentale è stata messa a punto, progettata per permettere il calcolo della portata in massa d’aria, elaborata da una generica lama, a partire dall’acquisizione di misure di pressione. Un’analisi dimensionale è stata applicata al modello teorico, finalizzata alla definizione di un coefficiente adimensionale di portata. Parallelamente alla definizione del metodo di sperimentazione si è proceduto alla caratterizzazione metrologica dello stesso, in termini di precisione, giustezza e accuratezza delle misure ottenibili. Nell’ambito dell’analisi dell’incertezza di misura metodologica è stata effettuata, in primo luogo, una caratterizzazione delle misure realizzate dal trasduttore di pressione impiegato nella sperimentazione. Successivamente il risultato ottenuto è stato impiegato nella definizione, a differenti livelli di ripetizione, dell’incertezza di misura, propria del metodo di sperimentazione impiegato per misurare la portata elaborata da una generica lama. L’esame dei risultati sperimentali ottenuti rivela come la strumentazione impiegata sia adeguata al compito per assolvere il quale essa è stata sviluppata.
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Fornasieri, Giulia. "Sintesi di prodotti altamente fluorurati per applicazioni industriali nel campo dei lubrificanti dei cristalli liquidi." Nice, 2002. http://www.theses.fr/2002NICE5710.

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Golfera, Luca <1984&gt. "Abbattimento del particolato sottile negli impianti di combustione a biomasse di piccola taglia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7574/.

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Abstract:
I limiti di polveri sottili in ambiente, stabiliti dall'Unione Europea, vengono attualmente superati nei periodi invernali a causa dall'impiego nel riscaldamento civile di impianti alimentati a biomassa che introducono nell'aria ambiente forti concentrazioni di polveri sottili (PM10 e PM2.5). Questo panorama è aggravato dal fatto che al momento queste caldaie sono estremamente diffuse e sfuggono alla normativa relativa alle emissioni di polvere. Gli obiettivi della tesi consistono nella progettazione, realizzazione e sperimentazione di un dispositivo per la filtrazione del particolato per le caldaie di piccola dimensione ad uso domestico. In particolare il sistema di filtrazione che si vuole ottenere deve essere caratterizzato da: elevata efficienza di filtrazione, un basso consumo energetico, un’elevata facilità di installazione per poterlo integrare anche su impianti già esistenti, una facile manutenzione. Per raggiungere gli obiettivi di progetto, nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria Industriale, sono state allestite differenti impianti sperimentali per la valutazione di altrettante soluzioni impiantistiche, potendo così misurare la quantità di polveri sottili emesse in funzione dei parametri di esercizio. L’analisi delle prove realizzate in precedenza e dei risultati ottenuti ha permesso di procedere con la progettazione di un sistema di filtrazione che soddisfi gli obiettivi prefissati. I risultati ottenenti nelle configurazioni testate sono stati quindi utilizzati per realizzare un modello matematico che permetta di confrontare l’efficacia dei vari parametri sull'efficienza globale di cattura del particolato emesso dalla caldaia in funzione del suo carico e della sua granulometria; in questa maniera si è infine identificata una soluzione per raggiungere gli obiettivi di progetto.
The limits of fine particles in ambient, established by the European Union, are exceeded during the winter season because the use in civil heating of biomass plants introduce in ambient high level of particulate matter (PM10 and PM2.5). This panorama is aggravated by the fact that these boilers are extremely widespread and are not included in the dust emissions legislation. The target of the thesis consists in the design, implementation and testing of a device for the filtration of particulates for small size boilers for domestic use. The filtration system to be obtained must be characterized by: high filtration efficiency, low energy consumption, high simplicity of installation so to be integrate on existing systems, easy maintenance. To achieve the project’s objectives, in the laboratories of the Department of Industrial Engineering, were set up different experimental systems for the evaluation of various solutions, allowing to measure the amount of particulate emissions as a function of operating parameters. The analysis of the test performed previously and the results obtained made it possible to proceed with the design of a filtration system that meets the set objectives. The results in getting tested configurations were then used to make a mathematical model that allows to compare the effectiveness of various parameters on the overall efficiency of the particulate capture emitted from the boiler in function of its load and its particle size; in this manner is finally identified a solution to achieve the project objectives.
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Pellegrini, Marco <1981&gt. "Componentistica avanzata per Impianti di Combustione a Biomassa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4491/.

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Abstract:
In un quadro internazionale di forte interesse verso uno sviluppo sostenibile e sfide energetiche per il futuro, il DIEM, in collaborazione con altri istituti di ricerca ed imprese private, sta progettando l’integrazione di componentistica avanzata su di una caldaia alimentata a biomasse. Lo scopo finale è quello di realizzare una caldaia a biomasse che produca energia in maniera più efficiente e con un impatto ambientale ridotto. L’applicazione è indirizzata inizialmente verso caldaie di piccola-media taglia (fino a 350 kW termici) vista la larga diffusione di questa tipologia di impianto. La componentistica in oggetto è: - filtro sperimentale ad alta efficienza per la rimozione del particolato; - celle a effetto Seebeck per la produzione di energia elettrica direttamente da energia termica senza parti meccaniche in movimento; - pompa Ogden per la produzione di energia meccanica direttamente da energia termica; La finalità dell’attività di ricerca è la progettazione dell’integrazione dei suddetti dispositivi con una caldaia a biomassa da 290 kW termici per la realizzazione di un prototipo di caldaia stand-alone ad impatto ambientale ridotto: in particolare, la caldaia è in grado, una volta raggiunte le condizioni di regime, di autoalimentare le proprie utenze elettriche, garantendo il funzionamento in sicurezza in caso di black-out o consentendo l’installazione della caldaia medesima in zone remote e prive di allaccio alla rete elettrica. Inoltre, la caldaia può fornire, tramite l'utilizzo di una pompa a vapore o pompa Ogden, energia meccanica per il pompaggio di fluidi: tale opportunità si ritiene particolarmente interessante per l'integrazione della caldaia nel caso di installazione in ambito agricolo. Infine, l'abbinamento di un filtro ad alta efficienza e basso costo consente l'abbattimento delle emissioni inquinanti, favorendo una maggiore diffusione della tecnologia senza ulteriori impatti sull'ambiente.
In a context of international interest in sustainable development and energy challenges for the future, DIEM, in collaboration with other research institutes and private companies, is planning the integration of advanced components of a biomass-fired boiler. The final aim is to provide a biomass boiler which produces energy more efficiently and with a reduced environmental impact. The application is initially targeted towards small to medium size boilers (up to 350 kW thermal) view of the prevalence of this type of system. The component is: - Experimental high efficiency filter for particulate removal; - Seebeck effect cells for the production of electrical energy directly from thermal energy without moving mechanical parts; - Ogden pump for the production of mechanical energy directly from thermal energy; The purpose of research is the design of the integration of these devices with a biomass boiler from 290 kW thermal for the realization of a prototype of a stand-alone boiler to reduced environmental impact: in particular, the boiler is able, upon reaching the steady state, toe feed its own electric utilities, to ensure safe operation in case of power failure or to allow the installation of the boiler in remote areas with no connection to the grid. In addition, the boiler can be provided through the use of a steam pump or pump Ogden mechanical energy for pumping fluids: this opportunity is considered particularly interesting for the integration of the boiler in the case of installation in the agricultural field. Finally, the combination of a high efficiency and low cost filter allows the reduction of particulate emissions, by increasing the dissemination of technology without additional impacts on the environment.
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Hrbáčková, Adéla. "Malé a střední podniky v Itálii - páteř ekonomiky nebo zastaralý systém? Analýza významu a predikce vývoje." Master's thesis, Vysoká škola ekonomická v Praze, 2012. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-165124.

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Small and medium-sized companies in Italy --the backbone of the economy or an obsolete production system? Analyse and prediction of the future development. This thesis is focused on the problems of small and medium-sized companies in Italy in the actual context of globalization and strong competion, especially in the traditional italian industries. Moreover, the political situation in the country is quite unstable and together with the omnipresent bureaucracy the everyday life is more difficult for the companies. In the first part I introduce the history backgrounds of the small and middle-sized companies and also the italian phenomenon "distretti industriali" -- indutrial districts. I also dedicated the first chapter to the specific features of family companies. In the second part the main social-economic problems of the country are described as well as some possible strategies in the context of the state export-focused programmes coordinated on the EU level. With the help of some companies that agreed to answer my questionary I tried to analyse the situation in state assistance to these companies In the last part, the reactions and answers of the companies are summed-up.
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Mancini, Michela. "Architettura Lo-Fi, riqualificazione di aree industriali dismesse il caso "Fabbrichina" a Colle Di Val D'Elsa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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L’esistenza di ex aree strutture industriali dismesse sul nostro territorio è un fenomeno noto. Quei vuoti problematici per un paese che deve la sua fama all’aspetto unico delle proprie città sono considerati risorsa dai progettisti, che ne apprezzano lo stimolo creativo, dai promotori pubblici o privati, che ne colgono il potenziale strategico e dai cittadini, per i quali questi scheletri racchiudono una memoria. Tuttavia l’esito dei tentativi di riqualificazione risulta variabile: le dimensioni e le criticità che spesso caratterizzano questi siti comportano difficoltà nell’elaborazione di metodi di approccio univoci ed efficaci e rendono incerte le modalità di intervento, la valutazione di tempi, di costi e soprattutto, le prospettive di successo a lungo termine. Da questa indagine nasce l’idea di riqualificazione basata sulla architettura Lo-Fi che permetta di esplorare le potenzialità degli spazi e la loro relazione con il contesto urbano, liberi dalle restrizioni pratiche imposte dalla progettazione del dettaglio. L’architettura a bassa definizione sposta l’attenzione sulle fasi intermedie del processo, sul possibile cambio di necessità o risorse nel tempo e, svuotata dal tentativo di controllo (intrinseco nel concetto di progettazione), si concretizza in uno sviluppo tra gli infiniti possibili, riconoscendo ed evidenziando scenari interessanti diversamente inesplorabili. L’enorme quantità di variabili, inseribili in via ipotetica nel processo, è ridotta dal vincolo di compatibilità con gli strumenti di tipo organizzativo proposti e le molteplici possibilità sono limitate dall’opinione del progettista, regolata da parametri, scelti per rendere comprensibile e quantificabile il ragionamento compiuto.Il modello teorico è accompagnato dal caso di studio “Fabbrichina” di Colle di Val d’Elsa, la cui scelta intenzionale è dovuta alla sua criticità: il duplice abbandono di due esempi di archeologia industriale ed in seguito del cantiere di riqualificazione stesso.
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Camerano, Spelta Rapini Alex. "Resine bio-based da oli vegetali: applicazioni industriali in prodotti vernicianti rinnovabili a basso impatto ambientale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22233/.

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La tesi riguarda lo studio di resine polimeriche derivanti da oli vegetali, impiegabili come leganti nei prodotti vernicianti per l’edilizia ed altri settori. I prodotti vernicianti plant-based sono stati confrontati con altri prodotti attualmente commercializzati, provenienti da fonti fossili. Considerata la produzione ingente dei prodotti vernicianti su base mondiale (8,31 kg/persona) sarebbe determinante impiegare delle fonti rinnovabili per garantirne una produzione sostenibile, diminuendo l’inquinamento, ritardando l’esaurimento del petrolio e riducendo le emissioni di CO2 e di conseguenza l’effetto serra ed il cambiamento climatico. Sono state trattate, quindi, alcune vie di sintesi “green” di leganti poliuretanici ed epossidici per prodotti vernicianti ad elevate prestazioni. Gli oli vegetali sono stati scelti come materie prime in quanto relativamente economici e disponibili in grandi quantità, risultando adatti per produzioni su scala industriale. Sono inoltre riportati i metodi di formulazione di uno smalto opaco bio-based per esterni (ad es. infissi e staccionate) e una vernice opaca per parquet (interni). Le formulazioni sperimentali sono state poi caratterizzate e confrontate con altri prodotti fossil-based presenti in commercio. I prodotti vernicianti sono stati sottoposti a test di brillantezza (gloss), adesione, presa di sporco, durezza, resistenza all’abrasione e resistenza chimica.
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De, Vivo Pina Laura. "Analisi di rischio e sviluppo del D.V.R. in un'azienda metalmeccanica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7533/.

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Terenzi, Davide. "Progettazione, ottimizzazione e verifiche sperimentali su di un filtro autopulente per uso industriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14620/.

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Abstract:
Il seguente lavoro di tesi si inserisce nel processo di ottimizzazione dei filtri autopulenti prodotti da Technosilos s.n.c. Allo scopo di maggiorare la superficie filtrante è proposto l'impiego di cartucce alettate commerciali; segue una sperimentazione di carattere pratico e funzionale. Un modello fluidodinamico semplificato viene introdotto nella stima del consumo di aria compressa dovuto alla pulizia automatica, direttamente influente sui costi di servizio all'interno di una analisi economica.
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Berti, Beatrice. "Analisi del ciclo di vita del processo di pirolisi di rifiuti industriali e confronto con scenari alternativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14381/.

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Abstract:
Per il presente lavoro di tesi sono stati analizzati attraverso la metodologia del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) diversi sistemi di recupero di due rifiuti industriali, ossia pneumatici fuori uso (PFU) e compositi polimerici rinforzati con fibre di carbonio (CFRC), con lo scopo di individuare quelli più virtuosi. Per quanto concerne i PFU, sono stati studiati quattro pretrattamenti (single cut, grinding, crushing e pulverisation), il processo di pirolisi dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione, la co-combustione in cementificio e tre scenari di recupero di polverino da PFU. Dalla valutazione degli impatti dei pretrattamenti è emerso che il single cut è la tecnologia con il minor carico ambientale, mentre tra i processi termici quello più vantaggioso è la pirolisi. Il confronto tra la pirolisi e i tre scenari di recupero di materia ha invece evidenziato i punti di forza del riciclo del ferro e del polverino, quest’ultimo sempre più apprezzato sul mercato per la sua versatilità di utilizzo (può sostituire la sabbia, la gomma sintetica e naturale nelle superfici antitrauma o il bitume negli asfalti bituminosi). Per quanto riguarda invece i CFRC, sono stati messi a confronto tre scenari: la pirogassificazione dell’azienda Curti S.p.A, la termovalorizzazione e lo smaltimento in discarica (adottato fino all’emanazione del D.lgs 36/2003). Dall’analisi è emerso che il primo processo è quello più virtuoso, mentre presenta un impatto quasi nullo la discarica (vietata per questo rifiuto dal 2007). Lo scenario meno favorevole è risultato essere invece la termovalorizzazione. Per testare la robustezza del metodo e confermare i risultati ottenuti, sono stati sottoposti all’analisi di sensibilità gli scenari con i carichi ambientali più simili. Tale analisi, effettuata attraverso il metodo Monte Carlo, ha confermato quanto ottenuto durante la valutazione degli impatti, avvalorando lo studio LCA effettuato per il presente lavoro di tesi.
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