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Journal articles on the topic 'Induttivi'

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Serra, Angelo. "The human embryo: a disposable “mass of cells” or a “human being”?" Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 63–80. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.712.

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Abstract:
Nel 1986, a seguito dell’ingannevole introduzione dello stadio di “preembrione” nello sviluppo umano, il “neoconcepito” si vedeva negata la dignità di “essere umano” fino al 14° giorno dopo l’avvenuto concepimento e degradato a un “cumulo di cellule”. Anche la legge, sotto la pressione di una scienza senza valori e di una tecnologia imperante, in molte nazioni si adeguò, degradando l’embrione umano precoce a “oggetto disponibile” fino ad ammetterne la distruzione a scopo di ricerca, col pretesto di un suo minor valore di fronte a sperabili successi terapeutici. Un esame accurato e completo del processo di sviluppo dell’embrione umano in particolare, accompagnato da un’analisi di logica induttiva dello stesso processo, porta ad affermare con certezza che alla fusione dei due gameti un “reale individuo umano” inizia la propria esistenza o ciclo vitale, durante il quale - date tutte le condizioni necessarie e sufficienti - realizzerà autonomamente tutte le potenzialità di cui è intrinsecamente dotato. In realtà, sulla base di una buona scienza e di una corretta logica induttiva, l’embrione umano nei primi 14 giorni dal concepimento non è un mero “cumulo di cellule”, ma un reale “individuo umano”, e dell’individuo umano ha, perciò, la stessa dignità e gli stessi diritti.
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Collier, David. "IL METODO COMPARATO: DUE DECENNI DI MUTAMENTI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 3 (December 1990): 477–504. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020000959x.

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Abstract:
IntroduzioneL'idea che la comparazione sia una «buona cosa» nasce direttamente dal nostro modo intuitivo di comprendere il mondo. La comparazione acuisce la nostra capacità di descrizione e può costituire un prezioso stimolo per la formazione dei concetti. Essa ci fornisce dei criteri per sottoporre a verifica le ipotesi, contribuisce alla scoperta per via induttiva di nuove ipotesi e alla costruzione di teorie. Harold Lasswell, nell'articolo di apertura del primo numero della rivista «Comparative Politics», affermava che il rilievo assunto dalla comparazione in una buona analisi è tale che il metodo scientifico è inevitabilmente comparato (Lasswell 1968, 3).
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Migone, Paolo. "Alcune riflessioni sul problema della ricerca "scientifica" in psicoterapia." GRUPPI, no. 2 (July 2012): 19–48. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-002003.

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Abstract:
Vengono esaminati alcuni problemi del rapporto tra psicoterapia e ricerca scientifica. In particolare, vengono discussi i seguenti temi: la teoria della demarcazione tra scienza e non scienza, il problema della riproducibilitŕ, le scienze dure (hard) e molli (soft), la teoria della complessitŕ e del caos, i livelli di probabilitŕ e di indeterminazione, il circolo induttivo-deduttivo, l'abduzione ecc. Sono presentate delle esperienze cliniche a scopo esemplificativo. Vengono inoltre illustrati alcuni dei problemi incontrati dalla ricerca empirico-quantitativa nello studio della psicoterapia (ad esempio la manualizzazione delle tecniche terapeutiche), e descritte alcune fasi della storia del movimento di ricerca in psicoterapia.
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Giorgini, Giovanni. "OAKESHOTT E IL RAZIONALISMO IN POLITICA." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 131–33. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.568.

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Abstract:
L’attacco al razionalismo in politica costituisce il fulcro degli interessi teorici, e delle preoccupazioni pratiche, di Oakeshott negli anni Cinquanta. Con il termine razionalismo egli intende il supposto uso senza vincoli e senza pregiudizi della ragione e la fede che in questo modo si arriverà a un sicuro miglioramento della condizione umana. Nella sua ricostruzione, il primo autore a proporre l’uso della ragione, acuminata dal metodo induttivo e purificata da pregiudizi, come strumento della conquista della natura da parte dell’uomo fu Francis Bacon; una ragione strumentale che aveva fatto tabula rasa dei pregiudizi derivanti dalla società, dal principio di autorità, dalle opinioni comuni (i vari tipi di idola).
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Schiavone, Francesco. "User innovation e cambiamento tecnologico nelle tribů hightech." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2011): 167–84. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-003010.

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Abstract:
Il rapido cambiamento tecnologico, di fatto caratterizzante tutti i settori industriali dell'economia odierna, sembra essere, potenzialmente, un fattore determinante per l'attivazione dellain alcuni gruppi sociali. Il presente studio ambisce ad investigare il fenomeno dellaindotta dal cambiamento tecnologico settoriale, utilizzando come unitÀ d'analisi le tribů imprenditoriali high-tech. Per mezzo di una ricerca di natura induttiva effettuata tramite il metodo del case study, si sviluppano cinque. Il caso di studio qui analizzato č la tribů imprenditoriale dei radioamatori, i quali si sono adeguati al cambiamento tecnologico del settore delle telecomunicazioni sviluppando autonomamente software multimediali per ottimizzare l'utilizzo del loro vecchio prodotto di culto (la radio) anche nel nuovo contesto tecnologico dominato da internet.
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Patrono, Mario. "Ragione, ragionevolezza, irrazionalitŕ nel diritto." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 5–13. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002001.

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Abstract:
Sostiene l'autore che il cosiddetto "sillogismo giudiziario" assolve ad un ruolo riassuntivo e conclusivo di operazioni piů complesse che stanno a monte della determinazione della "premessa maggiore" e della "premessa minore". Lasciando da parte le operazioni che ineriscono alla determinazione della premessa minore, che appartengono, grosso modo alla metodologia scientifica ed induttiva, occorre mettere a fuoco le operazioni che ineriscono alla definizione della premessa maggiore e, cioč, della regula juris. Posto che il dettato legislativo sovente si rivela non a sufficienza univoco, esso deve essere integrato con operazioni dell'interprete, che possono essere pure operazioni politiche od anche argomentazioni riconducibili ad un concetto ampio di ragionevolezza. L'analisi di ciň occupa ampio spazio nella riflessione moderna sul pensiero giuridico. La ragionevolezza, in una misura meno esigente, diviene anche un limite delle opzioni legislative.
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Lima Bianchi, Patrícia Nunes, and Lino Rampazzo. "LA LEGITTIMITÀ DELL’ADEGUATEZZA DEGLI APPALTI PUBBLICI A NUOVI PARAMETRI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE." Novos Estudos Jurí­dicos 25, no. 3 (December 31, 2020): 595–617. http://dx.doi.org/10.14210/nej.v25n3.p595-617.

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Abstract:
L’obiettivo di questo articolo è dimostrare la legittimità dell’adeguatezza degli appalti della Pubblica Amministrazione ai nuovi parametri di sostenibilità. Lo scopo è quello di evidenziare la natura dello sviluppo sostenibile, sulla base dell’analisi di una sentenza emessa dalla Corte dei Conti dell’Unione. Si conclude, in questo studio, che gli appalti pubblici hanno un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi costituzionali del benessere e dello sviluppo, fungendo da veicolo per la promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso il potere d’acquisto dello stato, che incoraggia comportamenti e modifica abitudini all’interno del mercato. In questo contesto, lo sviluppo non deve essere inteso come una mera crescita economica, ma come un processo continuo per migliorare il benessere della collettività, anche se più costoso dal punto di vista economico, risultando in un’efficace espansione delle libertà e delle capacità umane. Per lo sviluppo di questo studio, si è fatto ricorso al metodo induttivo, con procedimento monografico, attraverso unaricerca bibliografica e documentale.
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Bruni, Giorgio. "Aspetti metodologici di un approccio multicriteriale alla valutazione di un programma di sviluppo delle strutture universitarie di placement." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 160–74. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043011.

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Abstract:
Il contributo illustra il metodo di analisi multicriteriale in un'applicazione che presenta alcuni elementi di novitŕ e interesse: i) l'analisi č stata impostata e realizzata congiuntamente fra valutatori e utilizzatori, in una forma partecipata che ha consentito questi secondi un apprendimento che č andato al di lŕ del metodo in sé; ii) a causa di detto motivo la costruzione della multicriteri ha avuto un carattere logico-induttivo, risolvendo una discreta quantitŕ di problemi relativi alla comprensione del progetto e delle sue fasi, la disponibilitŕ di dati e la loro conversione ai fini della matrice multicriteriale; iii) l'analisi si č sviluppata lungo due distinte dimensioni, trattate in due diverse matrici di valutazione. L'adozione di due dimensioni di analisi ha consentito di osservare da due "punti di vista" i diversi elementi caratterizzanti le strutture di placement e le attivitŕ di assistenza tecnica erogate e di costruire una mappa bidimensionale, in cui i servizi di placement sono ordinati lungo i due assi corrispondenti alle dimensioni considerate.
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Galvagno, Marco. "Anti-consumption research. Analisi bibliometrica della letteratura internazionale." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (June 2011): 55–75. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-002005.

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Abstract:
La ricerca in tema di comportamento del consumatore ha abitualmente trascurato lo studio degli atteggiamenti negativi e dei comportamenti dei (non)consumatori. Tale fenomeno - noto con il termine di anti-consumo - fa riferimento ad un continuum di risposte che i consumatori hanno nei confronti dei prodotti commercializzati, che possono andare dal non-consumo fino al rifiuto attivo. Il presente lavoro analizza empiricamente la letteratura sull'anti-consumo con l'obiettivo di ricostruirne le origini, i temi cardine ed i possibili sviluppi futuri in maniera induttiva, per il tramite di una rassegna basata su una tecnica bibliometrica: l'analisi delle co-citazioni. Tale metodo, piů quantitativo ed oggettivo degli approcci tradizionali, ha permesso di identificare due livelli di analisi, sette filoni di ricerca e cinque approcci teorici diversi. I risultati dimostrano che, nonostante il tema dell'anti-consumo sia frammentato e manchi di omogeneitÀ, ci si trova davanti ad un promettente campo di studi, che beneficerÀ certamente dei diversi, ma complementari, approcci esistenti.
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Ricucci, Marco. "Ørberg per se e per alios illustratus: la dimensione teorico-descrittiva del metodo induttivo-contestuale." Letras Clássicas 17, no. 2 (November 28, 2013): 31. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2358-3150.v17i2p31-51.

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Capurso, Michele, and Valerio Santangelo. "Paure verso la scuola, coping e relazione di aiuto nei bambini italiani: una ricerca proiettiva." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (March 2013): 435–71. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-004002.

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Abstract:
Partendo dalle ricerche che identificano una serie di paure infantili ritenute normali in eta evolutiva, il presente studio indaga in modo specifico le paure generate dal contesto scolastico, la relazione di aiuto e le strategie di coping in un campione di 1931 bambini di diverse regioni italiane. Le paure sono state indagate attraverso uno strumento proiettivo costruito ad hoc e le risposte sono poi state analizzate con una procedura induttiva. Il test del ?2 e stato utilizzato per evidenziare le frequenze di risposte significativamente diverse dal caso. Lo scopo e stato quello di determinare se le paure scolastiche ricalcassero, come ipotizzato, le paure normative piu generali, valutando allo stesso tempo in che modo il coping e la relazione di aiuto si configurano nel contesto scolastico italiano. I risultati mostrano che nella maggior parte dei casi le paure espresse riguardano eventi direttamente connessi al contesto scolastico, in particolare il timore di prendere un brutto voto o di subire aggressioni. I coetanei vengono indicati in misura maggiore dei genitori quali figura di supporto in grado di aiutare i soggetti a superare le paure. Le forme di coping piu indicate sono quelle attive o cognitive e la ricerca di supporto emotivo o di comunicazione. Emerge anche, con una incidenza significativa nei piu piccoli una strategia di coping precedentemente non documentata, il gioco. Questi risultati ci consentono di affermare che le paure scolastiche possono declinarsi in due sotto-categorie specifiche (brutto voto e aggressioni) che sono tendenzialmente in linea con quanto rilevato a proposito delle paure normative. Altre forme di paure normative, come le paure ancestrali, sono comunque presenti, soprattutto nelle indicazioni dei piu piccoli. Le strategie di coping indicate e la scelta dei coetanei quali attori principali nella relazione di aiuto consente di conclude- re che i bambini italiani appaiono dotati di strategie funzionali per affrontare le difficolta quotidiane a scuola.
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Corsello, G., A. Aloisio, G. Attardo, M. Piccione, E. Piro, S. M. Vitaliti, and L. Giuffrè. "Indagine Clinico Epidemiologica su 132 Nati da Gravidanze Multiple." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 43, no. 1-2 (April 1994): 110–11. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003032.

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Abstract:
AbstractL'epidemiologia delle gravidanze multiple si è notevolemente modificata nel corso degli ultimi due decenni in virtù del perfezionamento e della diffusione delle tecniche di riproduzione assistita. L'utilizzazione di induttori farmacologici della ovulazione (specie le gonadotropine ed il citrato di clomifene) e l'impianto in utero di più embrioni fecondati in vitro, sono fattori che maggiormente hanno contribuito a fare impennare verso l'alto il numero di nati da gravidanze plurigemine. L'incidenza di parti trigemini, ad esempio, considerata gli inizi degli anni '70 di circa 1:10,000 parti, oggi si è elevata sino ad 1:3,500 circa.Presentiamo i dati relativi a 132 soggetti nati da gravidanze plurigemine all'Istituto Materno Infantile dell'Università di Palermo, al fine di valutarne la sopravvivenza e la morbilità anche in relazione al tipo di gravidanza (spontanea o indotta). In tal senso abbiamo preso in considerazione esclusivamente i nati nella nostra struttura con età gestazionale uguale o superiore a 26 settimane, escludendo quindi i nati da gravidanze plurime nati in altre strutture e trasferiti dopo la nascita (Tabella).Delle 57 gravidanze plurime, 37 (64.9%) sono risultate certamente indotte, solo farmacologicamente (54.1 %) o con varie tecniche di riproduzione assistita (45.9%). Le gravidanze indotte costituiscono nel nostro campione il 92.9% delle gravidanze con ordine di gemellarità superiore o uguale a 3 e solo il 55.8% delle gravidanze bigemine. Sul complesso delle gravidanze indotte conosciute, la quota percentuale delle plurigemine è risultata del 59.1% 102 neonati (77.3%) sono nati da taglio cesareo, 30 (22.7%) da parto eutocico.
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Mair, Peter. "IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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Abstract:
IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Brichese, Annalisa, and Andrea Facchin. "Imparare a leggere e scrivere le parole-obiettivo in arabo. Una proposta d’impiego di Quizlet.com nella didattica." H2D. Revista de Humanidades Digitais 1, no. 1 (May 27, 2019). http://dx.doi.org/10.21814/h2d.234.

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Abstract:
Il contributo si inserisce nel campo delle glottotecnologie applicate all’apprendimento della lingua araba standard. Nello specifico la sperimentazione condotta si sviluppa a partire dalla teoria della direzionalità e della bimodalità fondata sull’emisfericità cerebrale che in glottodidattica ha condotto a una serie di accorgimenti metodologici come l’utilizzo di strategie induttive. Il contributo si focalizza sull’insegnamento della letto-scrittura dell’arabo come LS: partendo dalla presentazione dell’intera parola si passa alla scomposizione in unità fono-grafemiche che, una volta analizzate, sono ricombinate per la formazione di nuove parole. Il contributo propone un progetto didattico che, tramite l’utilizzo di glottotecnologie (running vocabulary list su classe virtuale Quizlet.com), stimola lo sviluppo delle abilità di ricezione e produzione scritte attraverso attività di lettura globale, lettura analitica e successivamente videoscrittura sin dalle primissime fasi dell’apprendimento linguistico. Nel contributo si presta particolare attenzione ai risvolti glottotecnologici del progetto didattico, attraverso l’uso Quizlet.com, sito che offre strumenti tecnologici al servizio delle lingue e permette di costruire flashcards accessibili su diversi dispositivi elettronici (computer, smartphone e tablet) e di facilitare la memorizzazione del lessico attraverso esercizi di manipolazione e la trascrizione di parole o brevi stringhe o attività ludiche.
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Souza, Paulo Felix de, and Joseval Martins Viana. "Possesso, un fatto e un diritto: un’analogia alla luce del creazionismo." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, November 9, 2020, 122–67. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/luce-del-creazionismo.

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Abstract:
Questo articolo mirava a portare un approccio in termini di diritto immobiliare e dei suoi riflessi diretti e indiretti nel pieno esercizio del dominio. Sapendo che non vi è proprietà senza possesso o possesso senza proprietà, in questo contesto è stato verificato che il diritto di proprietà e il diritto di proprietà sono autonomi l’uno all’altro, ricevendo un trattamento differenziato per la sua elasticità o portata in cui implica in altri rami del diritto. Questi erano gli obiettivi generali e in questo senso è stata suggerita la seguente possibilità in relazione all’obiettivo specifico: le Leggi sarebbero state ispirate alla Luce del Creazionismo? Quali sono i danni derivanti dalla (Legge n. 14.223/2006) in relazione al diritto di proprietà e possesso? In considerazione dell’ipotesi, questo articolo divenne rilevante per il contenuto storico ebraico-cristiano, rispettando il libero arbitrio dello Spirito di ogni essere umano. Pertanto, la ricerca è caratterizzata come un metodo induttivo e nulla impedisce l’integralità di altri metodi da percorsi accidentali o non accidentali. La ricerca aveva come fonte di riferimenti: l’aiuto della dottrina, della giurisprudenza, delle leggi e del CF/88. Pertanto, poiché non ha uno scopo aprioristico, questo articolo è aperto per l’esplorazione futura.
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Moffa, Fabrizio, Alberico Balbiano da Colcavagno, and Elia Ricci. "Utilizzo di staminali da tessuto adiposo nelle lesioni cutanee croniche: esperienza clinica/Use of adipose tissue stem cells in chronic skin lesions: clinical experience." Italian Journal of Wound Care 2, no. 2 (June 22, 2018). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2018.24.

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Abstract:
La guarigione di una ferita cronica è un processo articolato e complesso, che richiede una visione clinica globale del paziente. Tuttavia, il trattamento locale del letto della ferita riveste un’importanza fondamentale. Sempre più ormai si parla di medicina rigenerativa di tipo induttivo come mezzo per stimolare le cellule senescenti all’interno di una lesione cutanea cronica, in particolare mediante l’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali. Il tessuto adiposo autologo rappresenta una fonte di cellule staminali e la tecnologia Lipogems® ne rende possibile la sua applicazione clinica. In questo studio vengono analizzati i risultati ottenuti con tale metodica che, seppur con i limiti di un numero ancora non consistente di pazienti, sono comunque incoraggianti nel proseguire lungo questa strada, considerata da molti come l’ultima frontiera nel wound care. The healing of a chronic wound is an articulated and complex process, requiring a patient’s clinical global vision. However, local treatment of the wound bed is of fundamental importance. More and more now we talk about regenerative medicine as a means to stimulate senescent cells in a chronic skin lesion, particularly through the use of mesenchymal stem cells. Autologous adipose tissue is a source of stem cells and Lipogems® technology makes it possible for its clinical application. In this study we analyze the results obtained with this method that, even with the limits of a not yet substantial number of patients, they are still in encouraging continue along this road, considered by many as the last frontier in wound care.
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