To see the other types of publications on this topic, follow the link: Infanzia.

Dissertations / Theses on the topic 'Infanzia'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 50 dissertations / theses for your research on the topic 'Infanzia.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

FERRARIO, STEFANO. "ORGOGLIO. MIMESI. INFANZIA. RENE' GIRARD." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98186.

Full text
Abstract:
Analisi del percorso intellettuale di René Girard, con particolare attenzione a temi etici (orgoglio, mìmesis, infanzia) della sua produzione.
Analysis of the intellectual path of René Girard, with particular attention to ethical themes (pride, mìmesis, childhood) of his production
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

FERRARIO, STEFANO. "ORGOGLIO. MIMESI. INFANZIA. RENE' GIRARD." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98186.

Full text
Abstract:
Analisi del percorso intellettuale di René Girard, con particolare attenzione a temi etici (orgoglio, mìmesis, infanzia) della sua produzione.
Analysis of the intellectual path of René Girard, with particular attention to ethical themes (pride, mìmesis, childhood) of his production
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

BROGLIA, LUDOVICA. "Narrazione autobiografica e infanzia: le visual narratives." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1278099.

Full text
Abstract:
La memoria e la narrazione autobiografica si sviluppano gradualmente durante l’infanzia: studi di psicologia narrativa – quali quelli di Robyn Fivush, Katherine Nelson e Dan P. McAdams – analizzano in modo puntuale, a partire da un approccio socio-culturale, la loro evoluzione dagli anni prescolari all’adolescenza e le caratteristiche principali del cosiddetto Self autobiografico. Secondo questo approccio, la formazione del Self e l’emergere della memoria autobiografica sono due dinamiche connesse con il contesto di riferimento: i significati narrativi vengono costruiti all’interno del noto processo di Reminiscing, ovvero di ricordo condiviso. Eventi positivi ed eventi negativi, ad esempio, vengono ricordati e analizzati in modo opposto: se i primi tengono in considerazione i dettagli spazio-temporali ed oggettivi dell’esperienza, i secondi integrano gli aspetti emotivi e fanno riferimento ad un approccio interpretativo. Allo stesso tempo, già nei primi anni di vita, i soggetti agiscono secondo quelli che sono i valori condivisi dalla cultura di appartenenza, la quale propone standard diversi anche a seconda del genere. Il modo in cui ci percepiamo uomini o donne è collegato a diversi orientamenti sociali, stili cognitivi e racconti autobiografici: d’accordo con Carol Gilligan, sappiamo che le bambine hanno come focus l’interdipendenza (belonginess), mentre i bambini si soffermano sul raggiungimento di obiettivi, sugli aspetti che li rendono distinti dal mondo (autonomy). Nello specifico, la tesi si propone di analizzare le caratteristiche principali delle narrazioni autobiografiche infantili, raccolte in alcuni contesti educativi per la prima infanzia. L’attenzione è rivolta in particolare alle cosiddette visual narratives, ovvero alle narrazioni visive sequenziali, le quali chiedono ai bambini di ricostruire l’evento in più frames – o pannelli ‒ a partire da specifiche scelte connesse al design visivo e verbale. Ebbene - d’accordo con le recenti scoperte di Neil Cohn relative alla grammatica delle narrazioni visive – il disegno sequenziale abitua i bambini a segmentare le proprie esperienze in frames e scripts, i quali devono essere collegati in modo significativo gli uni agli altri. I materiali raccolti vengono analizzati a partire da due approcci differenti: gli studi di psicologia narrativa consentono di valutare i racconti a livello contenutistico (quali dettagli dell’evento sono riportati?), mentre gli studi focalizzati sulla visual grammar permettono di costruire riflessioni relative alle strategie adottate a livello narrativo e alla segmentazione dell’esperienza (ad esempio, quali collegamenti vengono costruiti, quali tipologie di pannello vengono utilizzate e come vengono introdotti i personaggi?). A questo proposito, è possibile riassumere alcune riflessioni generali: a livello contenutistico, evidenti sono le differenze narrative collegate alla valenza emotiva dell’evento raccontato e al genere del bambino. Nel caso degli eventi positivi, ad esempio, i bambini rappresentano in modo dettagliato le coordinate spazio-temporali di riferimento e le azioni che si alternano, mentre le narrazioni degli eventi negativi sottolineano una codifica percettiva e focalizzata sulla ricerca di interpretazioni personali. A livello strutturale, invece, vengono valutati nel dettaglio i collegamenti costruiti tra i frames: i partecipanti sembrano seguire una progressione temporale e allo stesso tempo, sono in grado di costruire complesse dinamiche causali. Una riflessione particolare è, infine, dedicata alla cosiddetta visual literacy, ovvero alla capacità di costruire significato a partire dalle scelte collegate al design visivo: i bambini sembrano prestare attenzione in modo consapevole alle scelte cromatiche, alle forme/dimensioni dei pannelli e alla tipografia.
Autobiographical memory and autobiographical narratives develop gradually during childhood: studies of narrative psychology ‒ such as those of Robyn Fivush, Katherine Nelson and Dan P. McAdams ‒ analyze their evolution from preschool years to adolescence and the main characteristics of the autobiographical self. According to the socio-cultural approach, the formation of the Self and the emergence of autobiographical memory are dynamics connected with the cultural context: narrative meanings are constructed within the process of Reminiscing, or shared memory. Positive events and negative events, for example, are remembered and analyzed in opposite ways: if the former consider the spatial-temporal and objective details of the experience, the latter integrate the emotional aspects and refer to an interpretative approach. Already in the first years of life, we act according to the values shared by the culture, which proposes different standards also depending on the gender. The way we perceive ourselves as men or women is linked to different social orientations, cognitive styles and autobiographical stories: in agreement with Carol Gilligan, we know that girls focus on interdependence (belonginess), while boys focus on achieving goals, on the aspects that make them distinct from the world (autonomy). Specifically, this thesis aims to analyze the main characteristics of autobiographical narratives, collected in educational contexts for early childhood. The focus is particularly on visual narratives: we ask children to reconstruct the event in multiple panels starting from specific choices related to visual and verbal design. In agreement with the schema theory and with Neil Cohn's recent discoveries concerning the grammar of visual narratives, sequential drawing seems to be closely linked to design and mind reading skills as it asks children to segment their experiences in frames and scripts, which must be meaningfully linked to each other. The collected materials are analyzed from two different approaches: studies of narrative psychology allow to evaluate the stories at a content level (which details of the event are reported?), while the studies focused on visual grammar allow to build reflections on the strategies adopted at the narrative level (for example, which links are built and how characters are introduced?). In this regard, it is possible to summarize some general reflections: on a content level, the narrative differences ‒ related to the emotional value of the event and to the gender of the child ‒ are evident. In the case of positive events, for example, children provide a detailed description of the spatial-temporal reference coordinates, while the narratives of negative events emphasize a perceptual encoding focused on the search for personal interpretations. On a structural level, however, the links built between frames are evaluated in detail: participants seem to follow a temporal progression and at the same time, are able to build complex causal dynamics. A particular reflection, finally, is dedicated to visual literacy, or the ability to build meaning starting from the choices related to visual design: children seem to pay attention in a conscious way to color choices, to shapes / sizes of the panels and to typography.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Gilli, Giorgia <1991&gt. "Michele Sambin: video, pittura, infanzia dal 1970 ad oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8023.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Ottieri, Alessandra. ""Infanzia infera". Il mondo poetico-pittorico di Toti Scialoja." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1850.

Full text
Abstract:
2011 - 2012
L’immagine che a tutt’oggi si ha di Toti Scialoja è quella di un pittore professionista, tra i più quotati esponenti dell’espressionismo astratto italiano, animato da «una grande voglia di poesia», come recita il titolo di un importante scritto auto-esegetico degli anni Ottanta. Si tratta di un’immagine semplicistica e pregiudiziale che fa torto al poeta e limita la piena comprensione del pittore, la cui attività artistica è strettamente correlata con quella poetica. Se confrontiamo le date, e crediamo a quanto ci ha raccontato nel corso degli anni lo stessoScialoja, la passione per la letteratura addirittura precede quella per la pittura («Ho cominciato a scrivere poesia verso i dieci anni. Erano strofette comico-grottesche, per lo più concentrate sugli animali. Sono stato pascoliano, crepuscolare, a diciott’anni ero innamorato di Ungaretti, a venti fui ipnotizzato da Mallarmé»). Tuttavia il giudizio sbrigativo e crudele di un amico “competente” (al quale il giovane Toti sottopone le sue prime prove poetiche) lo induce a cambiare rotta e a “virare” verso la pittura che dopo i vent’anni diviene l’interesse predominante. Scialoja, quindi, abbandona temporaneamente la poesia, ma continua a scrivere, pubblicando numerose recensioni e cronache d’arte su «Mercurio» (dopo la Liberazione) e più tardi su «Immagine» di Cesare Brandi. Il ritorno alla poesia si compie solo nel 1961, quando Scialoja, ormai artista affermato, si trasferisce a Parigi dove risiede fino al 1964. A partire da quegli anni il percorso poetico di Scialoja procede parallelamente a quello pittorico, caratterizzato quest’ultimo da una costante ricerca di nuovi stimoli e linguaggi, da continue “crisi” e “rinascite” che scandiscono un itinerario sofferto, articolato in almeno quattro fasi principali. Gli anni Trenta-Quaranta sono quelli dell’esordio, in cui l’artista frequenta l’ambiente della Scuola romana di Scipione e Mafai e si muove nell’alveo di un figurativismo di tipo morandiano. Gli anni Cinquanta sono quelli decisivi, della “svolta”: Toti si accosta alle sperimentazioni cubiste, approdando ad un nuovo concetto di spazio inteso come luogo della coscienza, dell’«esistere» fuori dalla contingenza temporale. Dopo il soggiorno a New York (1956-57), Scialoja rinuncia anche alla profondità ingannevole della prospettiva (con la sua illusione di trascendenza), preferendo la verità nuda e cruda della superficie «intesa […] come unico spazio e unico tempo possibile: il presente temporale, su cui inscrivere la traccia dell'esistenza, il ritmo […]» (Barbara Drudi). Abbandonato il pennello, l’artista imprime direttamente il colore sulla tela con fogli o stracci intrisi di pigmento alla maniera degli action painters statunitensi; tuttavia Scialoja sfugge all’automatismo assoluto di matrice surrealista, dei colleghi d’oltreoceano e riconduce la violenza anarchica del “gesto” all’interno della forma. Il gesto ribelle, infatti, trova un «freno» nella chiusura dell’“impronta”. A partire dal 1958 le “impronte” si moltiplicano sulla tela e si susseguono sulla superficie, con ritmo cadenzato. È proprio nell’ossessiva ricerca del ritmo – che in pittura significa riprodurre, attraverso la ripetizione dell’immagine stampata, l’assolutezza temporale dell’“evento” – che si riscontra una perfetta consonanza tra Scialoja pittore astrattista e Scialoja poeta, che negli anni Sessanta scrive molte delle sue poesie nonsensiche. Il ritmo, che sulla superficie della tela è ottenuto con la sequenza seriale delle “impronte” impresse secondo una precisa scansione temporale, è ricercato e ottenuto in poesia attraverso la sonorità martellante delle parole scomposte e anagrammate e il gioco insistito delle allitterazioni e delle rime. Il «metodo puramente linguistico automatico» che sorregge il gioco delle sillabe in poesia, corrisponde in pittura all’automatismo psichico delle “impronte" che si rincorrono e sfumano sulla tela. In entrambi i casi il dato naturalistico-referenziale è cancellato e si procede – con i colori così come con le parole – verso la creazione di una realtà altra, astratta, nonsensica, e dunque profondamente eversiva rispetto a quella data. Negli anni Settanta giungono i primi riconoscimenti autorevoli che “sdoganano” Scialoja poeta, ma sono anche gli anni più difficili per Scialoja pittore, segnati dalla ripresa dei moduli geometrici da tempo abbandonati e dal ritorno all’uso del pennello. Ma un viaggio a Madrid nel 1982 e la conseguente scoperta della forza espressiva della pittura di Goya inducono Scialoja a compiere la sua ultima, e definitiva, “metamorfosi”, da intendersi non come “strappo” rispetto alle esperienze passate, ma come naturale evoluzione e approfondimento delle precedenti “incarnazioni”. Nei dipinti della metà degli anni ’80 Toti ritrova, infatti, l’immediatezza e la spontaneità del “gesto” approdando definitivamente ad un espressionismo astratto in cui la superficie della tela (nuovamente di grandi dimensioni) viene “aggredita” fisicamente dalla mano, dal braccio del pittore, riempiendosi di macchie, di segni e colature di colore (secondo la tecnica del dripping). Le opere di Scialoja, ora, esprimono un’ansia di emancipazione totale da ogni forma di rappresentazione naturalistica, un desiderio di astrazione e di sintesi, un bisogno irrefrenabile di libertà espressiva che esploderà con ancora maggiore vitalismo nelle ultime tele degli anni ’90. Ora cos’è in realtà il nonsense? Né le stravaganze del Burchiello, né più tardi Lorenzo Lippi e Ludovico Leporeo coi loro bisticci allitterativi possono essere fatti rientrare nella sfera del nonsense. Con queste poche, ma convinte, parole Scialoja liquidava, nel 1986, ogni possibilità di far risalire alla tradizione burchiellesca (e, quindi, italiana e medievale) la sua passione per la poesia nonsensical e indicava in Lear e Carroll gli autori prediletti dell’infanzia e della prima giovinezza. Tuttavia, anche se Scialoja comprensibilmente prende le distanze dalle «stravaganze» del Burchiello e dai «bisticci allitterativi» dei poeti barocchi, preferendo apparentare la propria poesia con quella di area anglosassone, in anni recenti è emersa la possibilità di tracciare una mappa più antica e soprattutto italiana del nonsense che avrebbe la sua nascita ufficiale proprio nei sonetti del Burchiello che tanta fortuna ebbero nella seconda metà del ’400 e in tutto il ’500, in Italia e all’estero, in Inghilterra, in Spagna e in Francia. In Italia tuttavia la pesante eredità classicista e l’“eccesso di serietà” della nostra cultura ufficiale, cosiddetta “alta”, hanno in un certo senso bloccato il libero fiorire di una tradizione letteraria nonsensical. Alessandro Caboni ha tentato di individuare e circoscrivere un «filone carsico» della letteratura nonsensical in Italia che da Burchiello si snoderebbe attraverso Folengo, Berni, i poeti barocchi Giulio Cesare Croce e Anton Francesco Doni fino a Giambattista Basile. Ma è nel Novecento che quel filone semi-clandestino sembrerebbe venire alla luce ed entrare di diritto nel canone della letteratura ufficiale con Palazzeschi, Petrolini, Landolfi. Andrea Afribo avrebbe addirittura individuato tracce di nonsense in Montale, Caproni, Nelo Risi, Zanzotto. Ma preferiamo non allargare a dismisura la nozione di nonsense e restare nell’ambito di una nozione più ristretta del genere, per cui ci sembra più che mai giustificata l’affermazione di Italo Calvino che, al principio degli anni Settanta, indicava in Toti Scialoja l’unico caso italiano di poeta nonsense. Scialoja comincia a scrivere le sue poesie-filastrocche durante il soggiorno parigino degli anni 1961-1963. È dalla capitale francese, infatti che Scialoja indirizza al nipotino James lettere ricche di versi giocosi e scioglilingua Nel corso degli anni Settanta escono 5volumi di poesie (nati in un periodo di stasi sul piano della ricerca pittorica) che raccolgono l’intera produzione nonsensical di Scialoja, che si colloca negli anni 1961-1979. Sono poesie brevi, a volte di soli due versi accompagnati quasi sempre da disegni ingenui, volutamente infantili, alla maniera dei nonsense rhymes and pictures di Edward Lear, caratterizzati appunto dalla commistione di poesia e immagini. Le poesie “giocose” di Scialoja sono contrassegnate dal gioco insistito delle rime, delle allitterazioni, delle consonanze e assonanze, delle parole spezzate, ribaltate, anagrammate che creano «paesaggi di parole», popolati da bizzarri animali: topi, zanzare, lepri, tartarughe, corvi, rinoceronti, marmotte, ecc. Animali che parlano, danzano, mangiano, litigano animati dagli stessi comportamenti, vizi e virtù degli uomini. A ciascun animale è associato il nome di una nazione, di una città, di una piccola località, ma sono nomi scelti dal poeta solo per il loro potere evocativo, per la loro particolare sonorità e dunque per salvaguardare il gioco fonico e ritmico dei versi (i topi alle Termopili, le marmotte sul Mar Morto, le cimici in Cina o a Micene, la triglia di Marsiglia, la lucciola a Casamicciola, la mucca di Lucca, e così via). Non solo i luoghi, ma anche gli atteggiamenti, i sentimenti e le azioni degli animali sono dettati dalla fonetica del nome, come nel caso della «sarta tartaruga» che «non sogna che la fuga»,della«savia salamandra» che «siede sola in una sala /dove regna la penombra» e poi di una lunga serie di insetti dal comportamento anomalo: dalla zanzara sbronza, all’ape apatica, alla vespa pesta e così via. Il segreto di questi versetti è tutto nella particolare sonorità, nella “parola-melagrana” che contiene in sé e fa germinare i semi sillabici di tutte le altre. Ma il gioco linguistico di Scialoja non va interpretato come semplice girotondo di parole, virtuosismo verbale privo di implicazioni semantiche, è semmai «musica concettuale» generatrice di sensi plurimi che a volte possono “scartare” in direzioni alternative rispetto alle attese di chi legge e anche rispetto alle intenzioni iniziali di chi scrive. È la parola-suono che «accende l’epifania», che sprigiona significati inattesi, ma solo a patto che essa sia priva di «esperienza vissuta e personalistica», priva di «sofferenza lamentata», priva «di lordura». La parola della poesia non può essere quella logora, puramente connotativa, del linguaggio comune, né quella consunta, sovraccarica di memoria, propria della tradizione letteraria, deve essere parola “smemorata”, priva di sovrastrutture, di significati sedimentati, che ritrova il suo peso, la sua consistenza primitiva; è quindi pronta ad essere catturata e manipolata dal poeta, scomposta nei suoi semi sillabici e combinata con altre in virtù delle sue qualità puramente sonore. Quando parla di «smemoratezza» della parola o «infanzia della parola», tuttavia Scialoja sa di poter dar luogo a fraintendimenti. Da qui l’esigenza di chiarire, di meglio specificare il suo pensiero. Nulla a che vedere con il fanciullino pascoliano. L’infanzia di cui parla Scialoja non è luogo edenico, spazio della fantasia innocente, del riso, del gioco, della leggerezza, bensì «infernale regno delle apparizioni», insieme paradiso e inferno mescolati in un presente assoluto. Il bambino non ha coscienza della morte, conduce in modo “sfrontato” la sua esistenza («sfrontata perché aliena di morte»), vive ogni situazione con la massima intensità, non fa differenza tra il sogno e la realtà e si muove con disinvoltura tra le creature misteriose ed inquietanti che egli stesso è capace di suscitare. Ma non è forse questo l’identikit di Alice, lo straordinario personaggio uscito dalla penna di Lewis Carroll? Alice è catapultata in un mondo affascinante e terribile, si aggira tra personaggi stravaganti – animali e esseri umani sfuggenti o enigmatici o crudeli – senza minimamente scomporsi dinanzi all’assurda logica dei loro insensati ragionamenti. Gli animali che popolano le poesie nonsensiche di Scialoja, che compongono il suo fantastico bestiario, appartengono allo stesso mondo labirintico e allucinato di Alice, potrebbero tranquillamente stare in compagnia del Bianconiglio, di Bill la lucertola, del gatto del Cheshire, della lepre marzolina o del bruco blu che fuma il narghilè. Sono animaletti cinici o crudeli che divertono con i loro atteggiamenti folli ma non inteneriscono, appaiono e scompaiono dall’orizzonte visivo del lettore, spesso pronunciando frasi sconnesse. Gli animali di Scialoja fanno sorridere perché i loro comportamenti scartano dalla norma, sono inquietanti e maliziosi come la strana «bestia» di Ostia «coperta di nafta / che sputacchiava e basta», o come i «pessimi» passeri di Campobasso che con superbia militaresca «marciano tutti al passo / e soffiano nei pifferi / inciampando a ogni sasso», oppure come la «scema e maligna» scimmia di Signa che «appena mi vede / si copre col piede / il grugno e digrigna / i denti di mummia» (ivi, p. 82). Vi sono insetti che ammiccano al lettore e lo disorientano con i loro contegni imprevedibili e addirittura cani che si sbronzano al bar, litigano, o fumano il sigaro. Il nonsense, insomma, è un genere letterario «legato strutturalmente all’infanzia della parola», capace di produrre «una sorta di logica altra, che procede verso l’assurdo, una cancellazione del dato cognito», ma – e qui Scialoja mette in guardia i lettori meno avvertiti contro ogni tentativo di riduzione semplicistica e denigrativa – «chi interpreta la poesia nonsense come balordaggine, buffoneria, accozzaglia di termini eterogenei va fuori strada». Il gioco delle parole anagrammate o delle aggregazioni sillabiche mette in crisi il senso comune del lettore minacciando le fondamenta della sua logica cartesiana, costringendolo ad abbracciare una logica alternativa che «si affida ad un’idea allucinatoria del linguaggio». Negli anni ’80 e ’90 diviene più arduo procedere per riscontri e parallelismi: le “due anime” di Scialoja si dissociano e paiono prendere strade divergenti, se non addirittura contrastanti. Il filo che teneva unite l’esperienza pittorica e quella poetica sembra spezzarsi. Identica è l'ansia di rinnovamento e l'entusiasmo con cui l'anziano artista si cimenta in nuove sfide, con se stesso e con la propria arte, mostrando un inesausto desiderio di esplorare la realtà e di entrare in comunicazione con essa – profondamente diverse sono le direttrici del cambiamento. Giovanni Raboni – che ha definito l’artista romano «poeta-pittore dai destini incrociati» – ha interpretato forse nella maniera più semplice e corretta la «perfetta simmetria» esistente tra le due passioni di Scialoja, individuando nella «radicale estraneità al ricatto del senso comune» l’unico vero tratto unificante. All’estrema libertà di espressione e alla totale emancipazione dalla “prigione” della forma, cui giunge Scialoja nella sua ultima stagione pittorica, corrisponde in campo poetico la ricerca di massimo rigore formale e la necessità di calare l’invenzione verbale, sempre strepitosa, in rigide «gabbie metriche». Nemico dichiarato del verso libero, Scialoja compone negli anni Ottanta «poesie di metro molto breve (settenari, ottonari, novenari) e molto sintetiche»: di questo tipo sono le poesie raccolte in Scarse serpi (1983), Le sillabe della sibilla (1983-1985) e i Violini del diluvio (1986-1988). Eppure, verso la fine dei Violini, già appare qualcosa di mutato, di nuovo rispetto al passato: «un rallentamento del ritmo e un allungamento del verso. L’endecasillabo diventa, anche, in certi momenti, dodecasillabo, mai ipèrmetro però, mai sfiorando il verso libero». Una nuova poesia, dunque, dalla «metrica precisa e tuttavia rallentata». Dettagli del passato, larvate presenze femminili, ricordi nostalgici di estati trascorse al mare, cupi presagi di morte sono i nuovi elementi della poesia scialojana di questi anni, nella quale è evidente il «desiderio di raccontare più che di folgorare». Il bisogno di rallentare i tempi, «di raccontare più pacatamente, nei dettagli, cercando di prolungare il racconto», conduce Scialoja, nelle ultime raccolte degli anni Novanta – Rapide e lente amnesie (1994), Le Costellazioni (1997) e il volume postumo Cielo coperto (con poesie del biennio ’97-’98) – a recuperare addirittura l’esametro. In un’intervista rilasciata ad Antonella Micaletti, Scialoja si dichiara incantato dal «ritmo così gestuale e prolungato» di questa speciale forma metrica, ed anche nell’Avvertenza al volume ritorna (e sorprende) l’uso dell’aggettivo “gestuale” (che nella pittura informale, abbiamo visto, è sinonimo di azione cieca ed istintiva, non predeterminata) riferito alla “gabbia chiusa” dell’esametro che letteralmente “imbriglia” le parole nel verso. Imprevedibilità del gesto vs predeterminazione del metro: è, questa, una radicale antinomia che, prima facie, porrebbe l’artista-poeta di fronte alla necessità di operare una scelta, di stare da una parte o dall’altra: libertà o costrizione? In realtà la contraddizione è solo apparente se consideriamo il nuovo modo – consapevole e “controllato” – di intendere il gesto da parte di Scialoja pittore che, pur riprendendo, negli anni Novanta, la poetica esistenziale dell’espressionismo astratto di matrice americana, ne rinnova le premesse attraverso una personale opera di chiarificazione e di razionalizzazione. Come l’azione del pittore è tanto più libera quanto più è consapevole e “controllato” il suo gesto, così il poeta può raggiungere un’autentica libertà espressiva solo attraverso l’assunzione di regole che incanalano i suoni e i significati delle parole nella direzione da lui voluta. Ecco allora che nei versi delle ultime raccolte scialojane sono proprio i rigidi schemi della metrica barbara a rendere “gestuale” (nel senso di “libera”) l’ispirazione dell’anziano poeta: […] per me la poesia deve avere la rima, tutte le convenzioni e le restrizioni possibili. Più ne ha più la poesia è libera, per me. [a cura dell'autore]
XI n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Galanti, Stefano <1990&gt. "Infanzia e Grande Guerra. Un percorso nella memoria delle classi popolari." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4936.

Full text
Abstract:
Il carattere totalizzante assunto dal primo conflitto mondiale determinò una condizione duplice per i bambini: oltre a rappresentare le vittime dirette e indirette della violenza e della brutalizzazione, essi figurarono come indiretti protagonisti dell'esperienza della guerra, attori nei diversi fronti interni sorti a partire dal 1914. Furono, certamente, testimoni dell'evento. Mediante l'analisi di un campione circoscritto di testimonianze (composto essenzialmente da «fonti dell'io»), l'isolamento di nuclei sensibili della memoria e l'analisi delle loro articolazioni e dei contenuti ricorrenti, sarà dunque possibile delineare una parziale mappatura dello spazio collettivo popolare riservato al ricordo dell'infanzia in guerra nel primo Novecento italiano. Ad emergere sarà uno scenario complesso e multiforme, un quadro generale composto da persistenze e fattori di discontinuità: dalla compresenza di una portata del tutto nuova degli eventi – generata dallo sconvolgimento degli anni del conflitto – e della continuità in taluni aspetti del vissuto delle classi popolari.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Cattarin, Tatiana <1985&gt. "Crescere leggendo Impiego e rilevanza del libro nel corso della prima infanzia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9395.

Full text
Abstract:
L'elaborato pone l'attenzione sulla lettura in età prescolare. Il lavoro prende avvio dalla mia esperienza lavorativa con i bambini degli asili nido e delle scuole dell'infanzia, aggregata alla mia passione per gli albi illustrati e le fiabe. Partendo dalla distinzione tra fiaba e favola, si delinea una breve storia di entrambe, sottolineando le principali caratteristiche ed edizioni di ognuna. Particolare attenzione viene dedicata all’Ottocento, secolo che vede il cambiamento del concetto di infanzia e la nascita di una letteratura specifica e consapevole; e successivamente anche al Novecento, dove questo tipo di letteratura si specializza maggiormente, abbassando l’età di lettura e la consecutiva proposta editoriale. Proseguendo con il lavoro si descrivono le motivazioni e le modalità per cui la lettura, soprattutto se fatta ad alta voce da un narratore esperto e competente, in ambito familiare ma anche all’interno delle prime strutture educative, diviene stimolo primario per accrescere la curiosità e le facoltà intellettive e linguistiche dei bambini. Inoltre, proponendo la tipologia di libro adeguata al momento e alla giusta fase di crescita, è possibile accompagnare gli ascoltatori nel loro cammino evolutivo, aiutando il superamento dei momenti complicati o delle naturali paure dei più piccoli. In tal maniera il libro assume una valenza fondamentale che perdurerà durante tutta la vita della persona. A questo proposito viene redatta una lista di edizioni, corredate da un commento critico e da un’analisi dei contenuti scritti e illustrati. Diversi titoli o collane, vengono abbinati ad ogni fase della crescita della persona descrivendone modalità di fruizione, significati e motivazioni di scelta. Nell’ultimo capitolo viene riportato un lavoro personale nell’ambito di un Progetto lettura, svolto presso l’asilo nido Madonna di Fatima, dove tutt’ora io opero. Del progetto vengono descritte modalità di attuazione, tempistiche, contenuti e soprattutto risposta dell’utenza. Sul finale viene anche prospettato un ulteriore proposta rivolta al futuro, all’interno del quale si ipotizza l’utilizzo del libro fin dalla più tenera età, per favorire una politica ma soprattutto una formazione diffusa e tesa alla creazione di un’Intercultura. Attraverso suggerimenti di lavoro ed edizioni specifiche si cerca di favorire il dialogo tra le diverse culture che sempre più nelle società attuali sono costrette a convivere. Proporre un simile obiettivo partendo dai piccolissimi, potrebbe rappresentare una soluzione futura agli innumerevoli problemi di integrazione che il mondo sta difficilmente affrontando da diversi decenni. Obiettivo dell’elaborato è perciò quello di rivalutare l’importanza dell’offerta formativa nelle prime fasi della vita di un individuo, offerta atta a creare persone in grado di avvalersi di curiosità e spirito critico per favorire la loro formazione e crescita future.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Pavanello, Angela <1994&gt. "L’approccio preventivo delle politiche di social investment nell’ambito di infanzia e adolescenza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14939.

Full text
Abstract:
L’elaborato ha l’obiettivo di esaminare le politiche sociali per l’infanzia quali ambito di intervento fondamentale per la prevenzione del disagio sociale e quali mezzo di mobilità intergenerazionale. Tale orientamento preventivo si attribuisce all’approccio del social investment, che considera la spesa nelle politiche sociali, un investimento in capitale umano. Esping-Andersen (2002), delineando i tratti essenziali del nuovo welfare state, affermò che la qualità dell’infanzia è rilevante per le successive opportunità di vita. Proprio l’infanzia, infatti, è una delle aree di intervento del nuovo approccio, il quale propone di investire in quelle categorie che erano state marginali per le politiche di welfare precedenti. Si esamineranno pertanto le differenti politiche di investimento sociale sull’infanzia in alcuni paesi europei, approfondendo le politiche di child-care e di parenting support. Tale analisi verrà svolta tenendo in considerazione il regime di welfare state dei paesi esaminati, concentrandosi sulle dinamiche tra stato, famiglia e mercato che ne determinano la tipologia. La prima domanda di ricerca sarà quella di individuare quali altre logiche guidano l’adozione di una data politica sociale. In secondo luogo, ci si chiederà e se le politiche di investimento sociale sono adottabili da qualsiasi paese o, se invece, vi debbano essere delle condizioni contestuali specifiche che le rendano efficaci. In questa prospettiva si porterà l’attenzione sul caso dell’Italia, come paese ostile alle politiche di social investment evidenziando i motivi strutturali e istituzionali di tale refrattarietà. Infine, spostando l’analisi a livello locale, in particolare nel Comune di Venezia, si porterà alla luce quali sono le politiche di social investment adottate, grazie ad una ricerca qualitativa sul campo, prodotta con delle interviste agli operatori che lavorano nei servizi sociali dedicati all’infanzia e all’adolescenza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Pacífico, Juracy Machado [UNESP]. "Políticas públicas para a educação infantil em Porto Velho/RO (1999/2008)." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/101515.

Full text
Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:31:29Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2011-02-12Bitstream added on 2014-06-13T19:41:24Z : No. of bitstreams: 1 pacifico_jm_dr_arafcl.pdf: 1544286 bytes, checksum: 212d580ce8ac54bd22795ad0dd5a904c (MD5)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Questo studio si occupa di politiche pubbliche per l'infanzia e il suo scopo era quello di analizzare le politiche pubbliche di educazione della prima infanzia sviluppato dal Istruzione Comunale (Semed) Porto Velho, RO, nel periodo 1999 al 2008. Caratterizzato come uno studio qualitativo con l'analisi di dati qualitativi e quantitativi. Utilizza come fonte di dati per la ricerca dei documenti, interviste individuali e focus group. I soggetti sono stati impiegati e dirigenti Semed insegnanti di scuola, dalla scuola materna che hanno prestato servizio durante il periodo di studio. Ha anche collaborato con gli insegnanti che ha coordinato lo studio della prima infanzia, nel periodo 1970-1990 sotto la Procura e Semed. Lo studio ritiene che l'accesso alla educazione della prima infanzia come chiave per garantire il pieno sviluppo del bambino. Rileva che il luogo di diritto all'istruzione è stato raggiunto in quanto la Federal costituzione del 1988 e altri strumenti giuridici ha garantito questo diritto ai bambini sotto i sei anni. I dati mostrano che il trattamento di educazione della prima infanzia nelle scuole pubbliche di Porto Velho ricoperto cariche diverse, nel periodo 1999-2008, sia nel linguaggio e nelle azioni efficaci, in funzione della gestione e del contesto. Rileva che dal 1999 al 2004 la scuola materna è stato messo in atto un valore inferiore nelle politiche locali di istruzione. Durante questo periodo ci sono stati poche attività nel settore della formazione, l'espansione della rete e miglioramento delle infrastrutture delle scuole. Dal 2005 al 2008 prima infanzia occupato una posizione di rilievo nelle azioni di Semed ed era considerato una priorità, con investimenti finanziari rispetto al periodo precedente. Ci fu una maggiore espansione della rete fisica e iscrizioni, gli investimenti nella formazione degli insegnanti e la partecipazione sociale nelle decisioni politiche. Lo studio ha concluso che il consolidamento
Este estudo trata das políticas públicas para a Educação Infantil e seu principal objetivo foi analisar as políticas públicas de Educação Infantil desenvolvidas pela Secretaria Municipal de Educação (SEMED) de Porto Velho/RO, no período de 1999 a 2008. Caracteriza-se como estudo de abordagem qualitativa, com análise de dados qualitativos e quantitativos. Utiliza como fonte de dados a pesquisa documental, a entrevista individual e Grupo Focal. Os sujeitos colaboradores foram gestores da SEMED e professoras de escolas de Educação Infantil que atuaram no período em estudo. Também colaboraram com a pesquisa professoras que coordenaram a Educação Infantil no período de 1970 a 1990, no âmbito da SEDUC e SEMED. O estudo considera o acesso à Educação Infantil como fundamental para a garantia do desenvolvimento pleno da criança. Observa que o lugar de direito à educação já foi conquistado desde a Constituição Federal de 1988 e que outros instrumentos legais vem garantindo esse direito às crianças menores de seis anos. Os dados evidenciam que o atendimento à Educação Infantil na rede municipal de Porto Velho ocupou diferentes lugares no período de 1999 a 2008, tanto no discurso quanto na efetivação de ações, dependendo da gestão e do contexto. Verifica que de 1999 a 2004 a educação infantil foi colocada em um lugar de menor valor dentro das políticas educacionais municipais. Nesse período foram poucas as ações na área de formação, ampliação da rede e melhoria da infraestrutura das escolas. De 2005 a 2008 a educação infantil ocupou lugar de destaque nas ações da SEMED e foi considerada prioridade, com investimento financeiro superior ao do período anterior. Houve maior expansão da rede física e matrículas, investimento em formação docente e participação social na definição das políticas. O estudo concluiu que para a consolidação...
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

ONOFRI, AGNESE. "Disturbi del sonno e cefalee primarie: correlati psicopatologici e neuropsicologici in infanzia e in adolescenza." Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2022. http://hdl.handle.net/11697/192069.

Full text
Abstract:
Background: La cefalea ed il sonno hanno aspetti anatomici, biochimici, neurotrasmettitoriali e funzionali comuni, anche se la natura di questa associazione risulta ancora enigmatica. La clinica e l’epidemiologia indicano che il 25-40% dei bambini con cefalea, presenta disturbi del sonno, ma dall’analisi di revisioni sistematiche, emerge che diversi studi hanno valutato rigorosamente il costrutto “cefalea” seguendo i criteri diagnostici dell’ICHD e scarsamente i disturbi del sonno e studi focalizzati sui disturbi del sonno che utilizzano strumenti standardizzati ma che non documentano una diagnosi di cefalea accurata. Obiettivo di studio: Studio prospettico osservazionale trasversale, che indaga la relazione tra alcune forme di cefalee primarie e i disturbi del sonno, in una coorte di bambini e adolescenti, al fine di verificare: (1) prevalenza e tipo di cefalea primaria; (2) prevalenza disturbi del sonno; (3) presenza disturbi psicopatologici e neuropsicologici associati alle cefalee primarie e ai disturbi del sonno; (4) efficacia e differenza della medicina complementare e alternativa rispetto al trattamento farmacologico standard. Materiali e Metodi: 127 bambini e adolescenti, con diagnosi di cefalea primaria (ICHD-3,2018), afferenti consecutivamente tra Gennaio 2019 e Ottobre 2021, presso il Centro Cefalee per l’età evolutiva - ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi in base alla loro età: gruppo A-bambini e gruppo B-adolescenti, e sono state analizzate le diagnosi e le comorbilità psicopatologiche e neuropsicologiche. Strumenti di assessment utilizzati: SDSC; Scale SAFA, CBCL/6-18 e YSR/11-18; TAS-20; test AS della Leiter-3 e test di Corsi. I dati sono rappresentati come numeri assoluti, percentuali o come medie aritmetiche con relative DS. Sono stati utilizzati il test del χ 2 e il test esatto di Fisher, come appropriato. Per la verifica delle correlazioni tra due o più variabili oggetto di studio, sono stati utilizzati la correlazione di Pearson e quella non-parametrica di Spearman. Per tutti i test utilizzati, il livello di significatività è stato fissato per valori di p ≤ 0.05. Risultati: (1) La diagnosi più rappresentata nel campione totale era quella di ESA (31%); il gruppo A, mostrava maggiori percentuali statisticamente significative in ESA e CT rispetto al gruppo B, che invece, mostrava maggiori percentuali statisticamente significative in ECA, EC e CTC. (2) Dal test SDSC, somministrato alle madri dei partecipanti dell’intero campione, venivano rilevati disturbi del sonno nel 18% dei loro figli in DIMS (41%), DTSV (41%), DES (34%) e DRS (31%). Il confronto tra i due gruppi mostrava significatività statistiche in relazione all’età dei partecipanti (gruppo A vs gruppo B) in DRS (p=0.0113), DA (p<0.0001) e DTSV (p=0.0023). (3) Dal test CBCL/6-18 somministrato alle madri venivano rilevati problemi emotivo-comportamentali (Ansia, Depressione e Lamentele somatiche) nel 66% di entrambi i gruppi di studio. Inoltre gli adolescenti del gruppo B, mostravano distribuzioni statisticamente significative in Ansia (p=0.0245), Depressione (p=0.0088), Ossessioni e compulsioni (p=0.0243). Emergeva una significatività statistica tra i valori positivi al test SDSC e CBCL/6-18 delineandosi una associazione diretta tra il sonno e i problemi totali (p<.0001). Il 30% dei bambini del gruppo A, presentava prestazioni inferiori alla media nella valutazione dell’attenzione sostenuta. (4) I bambini del gruppo A aderivano di più al trattamento singolo con nutraceutico (58%) e alla psico-educazione (25%), mentre gli adolescenti del gruppo B al trattamento con nutraceutico associato a psico-educazione (48%). Conclusioni: Questo studio dimostra una relazione significativa tra i disturbi del sonno e le cefalee primarie.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Trois, Loide Pereira. "O privilégio de estar com as crianças : o currículo das infâncias." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2012. http://hdl.handle.net/10183/49724.

Full text
Abstract:
Questa tesi ha investigato com‟è avvenuta la partecipazione dei bambini a scuola, quali i segni che hanno registrato e prodotto nel curriculum. Il concetto d‟infanzia come un altro proposto da Larrosa (2010) ha costituito il modo di guardare i bambini nella loro alterità. Nel proporre l'infanzia come alterità è stato necessario ascoltare i bambini, senza cercare di dominarli o di sottometterli, ma essendo attenta ai discorsi, ai silenzi, ai modi di essere e di rimanere a scuola, le maniere in cui stabilivano i rapporti tra di loro, con gli adulti e con gli oggetti. L‟osservazione partecipante è stato l‟atteggiamento investigativo in questa tesi. Queste osservazioni sono state fatte, soprattutto in spazi aperti e collettivi di una scuola della comune di Porto Alegre. L'uso della fotografia come strumento di ricerca ha occupato un posto di centralità diventando un modo per visualizzare, registrare e pensare le infanzie. Sulla base dei concetti proposti dalla photoethnographic Achutti (2004) ho stabilito i punti di ancoraggio di osservazione che utilizzano la fotografia come narrazione. Le foto presentate in questa tesi hanno costituito una narrativa che ha dato densità alla visibilità delle infanzie, e con questo ha permesso la formulazione del concetto di Curriculum delle Infanzie. Il curriculum è stato compreso dalle intenzioni evidenziate nelle azioni e nelle interazioni stabilite presso la routine scolastica.Il curriculum delle infanzie come intenso dialogo tra adulti, bambini, oggetti e il mondo segnato da esperienze in cui il tempo non controlla l'essere umano, e il silenzio non tace i soggetti.
Esta tese investigou sobre como aconteceu a participação das crianças na escola, quais as marcas que registraram e produziram no currículo. O conceito de Infância como outro proposto por Larrosa (2010) constituiu o modo de olhar as crianças em sua alteridade. Ao propor a infância como alteridade foi preciso escutar as crianças, sem buscar dominá-las ou submetê-las, mas estando atenta as falas, aos silêncios, as formas de ser e estar na escola, os modos como estabeleciam as relações entre elas, com os adultos e com os objetos. A observação participante foi a atitude investigativa nessa tese. As observações foram feitas, em sua maioria nos espaços abertos e coletivos, de uma escola infantil da rede municipal de Porto Alegre. O uso da fotografia como instrumento de pesquisa foi ocupando um lugar de centralidade tornando-se um modo de visibilizar, registrar e pensar as infâncias. Partindo dos conceitos da Fotoetnografia proposta por Achutti (2004) estabeleci os pontos-âncora de observação utilizando a fotografia como narração. As fotos apresentadas nessa tese constituíram uma narrativa que conferiu densidade a visibilidade das infâncias, e com isso permitiu a formulação do conceito de Currículo das Infâncias. O currículo foi compreendido a partir das intenções evidenciadas nas ações e nas interações constituídas no cotidiano escolar. O currículo das infâncias como diálogo intenso entre adultos, crianças, objetos e o mundo balizado por experiências em que o tempo não controla o humano, e o silêncio não cala os sujeitos.
This thesis investigated about how the involvement of children at school occurred and their results in their curriculum. The concept of childhood proposed by Larrosa (2010) consisted in the way to look at children in their otherness. Proposing childhood as otherness it was needed to listen to the children not trying to dominate or submit them but to be mindful to their talks, silence, behavior at school, and to the ways they established relationships among them, with adults and objects. Participant observation was the investigate attitude in this thesis. The observations took place mostly in open and public spaces of a municipal pre-school from the city of Porto Alegre. The use of photography as a research tool has become the major way to visualize, to record and to think the childhoods. Based on the concepts of photoethnography by Achutti (2004) it was established the anchor points of observation using photography as narration. The presented pictures in this thesis were a narration which has given density and visibility to the childhoods thus allowed the formulation of Curriculum of Childhood concept. The curriculum was based on the intentions evidenced in the actions and interactions included in the school routine. The curriculum of childhoods as an intense dialog among adults, children, objects, and the world landmarked by experiences in which time do not control the human and the silence do not silence the subjects.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Garaffo, Teresa. "Teoria della mente e comunicazione. Il bambino come interlocutore esperto nella scuola dell'infanzia." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/200.

Full text
Abstract:
Nel periodo dai tre ai sei anni i bambini accrescono significativamente le competenze linguistiche. Nello stesso periodo, all'incirca intorno ai quattro anni, essi conquistano la capacita' di interpretare e comprendere i comportamenti alla luce di ragioni non immediatamente visibili. Le ricerche sulla teoria della mente hanno messo in relazione il rapporto tra acquisizione del linguaggio e sviluppo di abilita' mentalistiche. Nel presente lavoro si analizza l'ipotesi che la maturazione di queste abilita' cognitive e linguistiche abbia a sua volta un ruolo di rilievo nello sviluppo di abilita' cognitive complesse, in particolare nel rendere possibile l'impiego di strategie cognitive ricorsive (metacognizione) e la ricombinazione in forme nuove delle rappresentazioni mentali gia' in proprio possesso. Obiettivo della ricerca e' quello di capire quali strategie educative sia possibile mettere in atto nella scuola dell'infanzia per sostenere i bambini nel processo di acquisizione del linguaggio e del pensiero, anche attraverso la promozione di processi di socializzazione tra pari e con gli adulti.
Children sensibly increase their linguistic abilities in the period from three to six years of age. In the same period, at about four years, they acquire the ability to interpret and understand behavior in the light of covert reasons and motivations. Recent research on theory of mind has enlightened the relationship between language acquisition and development of mentalizing abilities. In the present work I analyze the hypothesis that the maturation of these linguistic and cognitive abilities is in turn crucial for the development of other cognitive abilities, with particular regard to the exploitation of recursive cognitive strategies (metacognition) and the recombination of old mental representations in unexpected ways. A main purpose of this research is to analyze educative strategies through which preschool can support children in the acquisition of language and linguistic thought, also thanks to socialization processes with adults and between peers.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Bulzaga, Giorgia <1991&gt. "Educazione e Cura della Prima Infanzia come principio delle politiche di Investimento Sociale: il caso di Faenza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11902.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato pone al centro del suo studio i servizi di Educazione e Cura della Prima Infanzia, dall’inglese Early Childhood Education and Care, presentandoli come principio fondamentale della prospettiva di investimento sociale. Nella parte introduttiva vengono descritti i principi della prospettiva di investimento sociale e i programmi politici che propongono di implementare azioni di investimento in servizi di Educazione e Cura della Prima Infanzia, al fine di raggiungere gli obiettivi comuni condivisi dai paesi europei. La parte centrale della tesi illustra gli obiettivi, gli indicatori e le prospettive future dei servizi di infanzia all’interno del panorama europeo, attuando un confronto tra due paesi (Italia e Svezia) che riguardo a tali aspetti presentano indirizzi politici e metodologici difformi . La parte conclusiva dell’elaborato riporta i dati raccolti e rielaborati attraverso uno studio sui servizi per l’infanzia del Comune di Faenza. Tale ricerca si è posta come obiettivo quello di verificare la presenza di alcuni indicatori. Si è ritenuto utile al fine di comprendere il contesto territoriale introdurre la ricerca con una descrizione delle politiche e dei numerosi progetti innovativi rivolti all’infanzia presenti nella Regione Emilia Romagna, luogo in cui è ubicato il Comune di Faenza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

QUADRELLI, ERMANNO. "La comprensione delle azioni e delle emozioni altrui: correlati elettrofisiologici nella prima infanzia e in età prescolare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/100092.

Full text
Abstract:
The research presented in the current dissertation investigates two of the most intriguing topics pertaining to the field of developmental cognitive neuroscience, namely, the development of the ability to understand others’ actions and the ability to comprehend others' emotions. Recent research suggests that the human brain is equipped with structures that are active both during first- and third-person experience of actions and emotions. These structures, known as the mirror neuron system (MNS), were originally discovered in monkeys. They have been proposed as a neural mechanism through which others’ actions, intentions, and emotions can be directly understood by bridging the gap between self and others. In fact, when we perceive someone else’s action or emotion expression we activate a network that is also active during action execution or expression of emotions. Despite recent advances in the study of the development of action and emotion processing, the neuro-cognitive correlates of these abilities in infants and children are far from being fully understood. Studies described in this dissertation attempt to fill this gap by investigating the neural correlates of the ability to perceive and understand others’ actions and emotions in preverbal infants and older children. Chapter 1 provides a review of existing models developed to tackle the developmental origins of mirroring mechanisms, and a discussion of the existing debate about the role of the motor system in action and emotion understanding. The studies reported in Chapter 2 and 3, respectively, focus on the neural correlates of 7-month-olds’ processing of human action sounds, as measured through event-related potentials (ERPs), and the neural mechanisms driving toddlers’ ability to understand others' actions, as assessed by frequency oscillation through time-frequency analysis. Furthermore, the development of the ability to understand others' emotions and the role played by the motor system in such an understanding across development will also be explored. The study described in Chapter 4 explores the neural correlates of 7-month-old infants' capability to process static and dynamic facial expressions of emotions, whereas Chapter 5 is dedicated to the investigation of the mechanisms underlying covert facial muscle reactions, as measured through surface electromyography (sEMG), elicited by the observation of emotional expressions in 3-years-old children. Results of the presented research will be discussed in Chapter 6 to provide an integrated picture of the early stages of the development of action and emotion understanding. The existing theoretical debate about the role of the motor system in action and emotion understanding processes will be addressed by proposing a developmental viewpoint.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Krokha, Polina. "Proposta di traduzione dallo slovacco al russo dei racconti per l'infanzia "Mimi a Liza" (Perevod sbornika detskikh rasskazov “Mimi i Liza” so slovatskogo yazyka na russkiy s kommentariem)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12714/.

Full text
Abstract:
La presente tesi è stata realizzata allo scopo di proporre una possibile traduzione dallo slovacco al russo dei racconti per l’infanzia “Mimi a Líza”. Il testo originale slovacco nasce dalle serie televisive d’animazione, uscite nel 2013. Il libro parla di due amiche, Mimi e Líza, e delle loro avventure. I presenti racconti sono stati tradotti in varie lingue, tra cui l’inglese, il francese, il portoghese e il cinese, ma non sono ancora stati tradotti in russo. Il primo capitolo rappresenta un panorama della letteratura per l’infanzia in Russia e in Slovacchia. Vengono nominati gli autori e i processi più importanti nell’ambito di letteratura per l’infanzia per entrambi i paesi. Il secondo capitolo parla della storia di creazione di Mimi e Líza, della reazione da parte della critica, della rilevanza sociale del progetto. Il terzo capitolo rappresenta una proposta di traduzione dallo slovacco in russo. Il processo di traduzione dallo slovacco al russo si svolge nell’ambito di due lingue affini, perciò la proposta di traduzione è seguita, nel quarto capitolo, da un commento delle scelte traduttive. Le maggiori difficoltà affrontati durante il processo di traduzione sono legate ai cosiddetti “calchi linguistici”. Il quarto capitolo è suddiviso in cinque sezioni, ciascuna dedicata a un ambito linguistico particolare. La prima sezione parla delle difficoltà affrontate durante la traduzione dei nomi propri e dei titoli dei racconti. Alcuni personaggi hanno i nomi parlanti, che provocano delle associazioni al lettore slovacco. La seconda sezione è dedicata ai problemi della traduzione del lessico. La terza sezione parla della morfologia. La quarta sezione è dedicata ai modi di dire. Come sempre, essi rappresentano una grande difficoltà durante il processo di traduzione. La quinta sezione, infine, parla della sintassi. Durante il processo di traduzione abbiamo elaborato alcune frasi, rendendole più comprensibili per i lettori russofoni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Fattinger, Francesca <1991&gt. "Infanzia e didattica museale: da Merleau-Ponty e Bruno Munari ai casi odierni di Vienna, Venezia e Firenze." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7874.

Full text
Abstract:
Dalla svolta educativa del museo, che avviene concretamente in Italia dalla seconda metà del Novecento, il pubblico dell'infanzia, in particolare quello scolastico, ha ricevuto un'attenzione speciale da parte degli istituti museali. Questo, però, perdendo spesso di vista le caratteristiche tipiche dei bambini e le loro diverse esigenze conoscitive rispetto all'adulto. La tesi vuole, basandosi su casi recenti e passati di progetti e teorie educative, andare a ricercare un modello più efficace di didattica museale: un approccio che tenga presente la funzione pedagogica del museo e l'importanza della creatività infantile come mezzo non solo di intrattenimento e attrazione ma anche di effettivo apprendimento. Questo progetto di ricerca si sviluppa partendo dall'interesse fenomenologicamente fondato per l'infanzia del filosofo francese Maurice Merleau-Ponty che, in particolare nelle sue critiche alle tesi sul disegno infantile di Georges-Henri Luquet e alla sua concezione del bambino come "adulto mancato", offre interessanti spunti su un modo di trattare l’infanzia, non dall'alto, ma come un periodo di estrema fertilità e genuinità percettivo-conoscitiva. In secondo luogo, viene analizzata l'attività artistica, editoriale e laboratoriale dell’artista milanese Bruno Munari che, facendo scendere l'artista contemporaneo dal piedistallo e aspirando a un'arte più democratica e vicina al pubblico, s’interessa all'infanzia considerandola uno stato di grazia conoscitiva che non dovrebbe cessare neanche in età adulta. Il suo avvicinarsi al mondo infantile, stimolatogli dalla nascita del figlio, lo porta negli anni Settanta del Novecento a realizzare i primi esempi di laboratori museali in Italia che restano un punto di riferimento per qualsiasi esperienza di questo tipo sviluppatasi negli anni successivi. Per mostrare le potenzialità e le criticità dell'approccio pedagogico attivo dei musei e individuare un metodo didattico che permetta la creazione di valore, combinando concetti come accessibilità, comunicazione, manualità, creatività e apprendimento, la terza parte del lavoro analizza alcune realtà museali attuali, sia italiane sia austriache. Tramite interviste e incontri con i professionisti di questo settore si è potuto analizzare direttamente ciò che avviene in quest’ambito, oggi più centrale del passato, della didattica museale. La tesi vuole, in questo modo, dimostrare l’importanza di un approccio metodico e accurato e non approssimativo e generico al pubblico infantile, non solo come potenziale futuro pubblico ma come cittadinanza a cui il patrimonio veicolato, tangibile e intangibile, appartiene, nella forte consapevolezza che i musei oltre che luoghi di conservazione debbano essere luoghi di educazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Viale, Marta <1996&gt. "ECCE e lavoro in Giordania: politiche per l’Educazione e Cura della Prima Infanzia e conseguenze sulla donna lavoratrice." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20365.

Full text
Abstract:
Una vasta letteratura dimostra i benefici della Educazione e Cura della Prima Infanzia (in inglese Early Childhood Education and Care, ECCE) sullo sviluppo infantile; la disponibilità e la buona qualità dei servizi per la prima infanzia hanno però un impatto positivo sulla società in generale, e in particolare sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro. Questa tesi tratta delle politiche di ECCE in Giordania, e delle conseguenze di tali politiche sulla donna lavoratrice. Il primo capitolo indaga l’evoluzione storica dei servizi per la prima infanzia in Giordania dalla fondazione del Regno ad oggi. Inizialmente solo privato, questo settore vede oggi un coinvolgimento più diretto del governo, che si impegna non solo a regolamentare le strutture private, ma a istituirne di pubbliche. Poiché si tratta di un settore composito, al quale contribuiscono attori di natura diversa, il secondo capitolo è dedicato alle prospettive dei vari enti coinvolti: governo, agenzie internazionali, ONG e iniziative locali. Ciascuna realtà affronta il tema della ECCE in modo diverso: nell’ottica di investire sull’infanzia per promuovere il futuro sviluppo economico del Paese, con l’obiettivo di garantire ai bambini pari diritti e opportunità di sviluppo, o per supportare la famiglia e in particolare la donna lavoratrice. Il terzo capitolo presenta un caso studio dedicato alle rawḍa pubbliche, le uniche strutture per la prima infanzia ad oggi istituite dal governo, che accolgono bambini di 5-6 anni. Per questa ricerca sono state intervistate direttrici, maestre, madri utenti e non utenti, al fine di analizzare l’impatto che le politiche di ECCE hanno avuto sulla donna giordana, in quanto lavoratrice del settore e in quanto beneficiaria.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Galli, Marina. "Il romanzo per l'infanzia "Peau de lapin" di Mikael Ollivier: proposta di traduzione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13775/.

Full text
Abstract:
Per il mio elaborato finale ho scelto di proporre la traduzione del romanzo per l’infanzia Peau de lapin dell’autore francese Mikaël Ollivier. Il testo narra di un bambino, Quentin, che, al supermercato insieme alla madre, si ritrova ad essere preso in ostaggio da una coppia di rapinatori. La madre, però, gli lascerà credere che questa situazione altro non è che un gioco a premi, in cui il vincitore otterrà il proprio peso in cioccolato al latte. Sono sempre stata affascinata dal mondo dell’infanzia, dalla naturalezza con cui i bambini riescono a trovare il meraviglioso nel quotidiano, a creare un universo nuovo anche nelle situazioni più comuni. La mia scelta di proporre la traduzione di questo libro per l’infanzia deriva proprio da questo: dal voler partecipare di nuovo, seppur in modo indiretto, al processo di fantasia proprio dei bambini. Il modo in cui Quentin trasforma una situazione di pericolo in un’avvincente competizione, ha scatenato in me il desiderio di tornare bambina, e di vedere di nuovo il mondo attraverso gli occhi innocenti di un ragazzino. La voglia di trasportare questo testo nella mia lingua madre è stata quindi per me del tutto naturale. Nel primo capitolo del mio elaborato mi concentrerò sulla presentazione dell’autore e della sua opera, soffermandomi nello specifico sul testo da me scelto, analizzandone le caratteristiche stilistiche, linguistiche ed editoriali. Nel secondo e terzo capitolo presenterò rispettivamente la mia proposta di traduzione e il commento alle strategie traduttive che ho adottato per rendere in italiano questo simpatico volume. Concluderò infine questo lavoro di tesi aggiungendo alcune osservazioni finali su questo breve testo che, a mio avviso, può essere apprezzato non solo dai bambini, ma anche dai grandi che lo leggeranno insieme a loro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Dell'Accantera, Daniela Beatrice. "La fortuna dello Struwwelpeter." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7117/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Sandoni, Alessia. "Tradurre la letteratura per l'infanzia: proposta di traduzione di Flip Flap Safari di Axel Scheffler." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8833/.

Full text
Abstract:
This thesis is a proposed translation of the picture book Flip Flap Safari, written by the German author Axel Scheffler and published in 2014. The translation is presented along with an analysis and a commentary in which I analyse and examine the main translation problems of this kind of literature. and I explain the reasons behind my solutions. The translation of a picture book is a creative challenge because it requires translator to use their linguistic and cultural skills together with their imagination and to evaluate the phonetic dimension of the source text and reproduce in the target language. In the first part of my thesis I will introduce an overview of children’s literature in Italy and I will then focus on Flip Flap Safari, analysing the text and providing biographical information about its author-illustrator Axel Scheffler. In the second part of my thesis I will present my translation of the book, which will be followed by a reflection about the main problems I had to face during the translation process.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

de, PALMA MARIATERESA. "Educare a pensare. Il dialogo socratico come strategia di raccordo tra Philosophy for children, Cooperative Learning e Problem-Based Learning." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2015. http://hdl.handle.net/11369/338398.

Full text
Abstract:
Abstract tesi: Il presente lavoro di tesi affronta il tema dell' importanza dell'educare a pensare. L'idea di fondo, infatti, muove dall' esigenza, a fronte dei numerosi e repentini cambiamenti che investono la società contemporanea, di un'educazione al pensiero in senso critico e creativo sin dall'infanzia. La necessità di dover affrontare gli eventi contingenti legati al cambiamento fa sì che ci si interroghi su quali siano le modalità più efficaci per affrontare le sfide del ventunesimo secolo e per poterle superare, imparando a interpretare correttamente la realtà. Stimolare la curiosità, la creatività, il pensiero critico nei bambini contribuirebbe, infatti, da un lato ad allontanare quel costante rischio di scollamento tra insegnamento e apprendimento che rende inefficaci ed improduttive talune modalità d' insegnamento, dall’altro ad alleviare la dolorosa sensazione di incertezza, precarietà e confusione, propria della nostra epoca. A tal fine il lavoro di tesi focalizza la sua attenzione sul dialogo socratico, quale decisiva strategia di raccordo tra metodologie didattiche di apprendimento cooperativo per educare al pensare, quali la Philosophy for Children, il Cooperative Learning ed il Problem-Based Learning. Negli ultimi anni, infatti, la riflessione pedagogica, tra le varie tematiche d'interesse, si è anche soffermata sul tema dell' opportunità di richiamarsi alla cultura umanistica più in generale ed alla pedagogia socratica nello specifico, sulla base della convinzione che per mezzo di essa si possa favorire lo sviluppo di un pensiero critico, indipendente e libero, in grado di costituire presupposto essenziale per la promozione e dunque la realizzazione di una società realmente democratica. Abstract: The present work deals with the theme of the importance of educating to think. The idea, in fact, move from the necessity, in front of the many and rapid changes affecting contemporary society, of an education in critical and creative thinking since childhood. The need to deal with the contingencies related to the change means that is important wonder about which are the most effective ways to take on the challenges of the twenty-first century and to overcome them, learning how to correctly interpret the reality. Stimulate curiosity, creativity, critical thinking in children would contribute, in fact, on the one hand to ward off the constant risk of the separation between teaching and learning which makes it ineffective and unproductive some modalities to teach, the other to alleviate the painful feelings of uncertainty, insecurity and confusion, in our own day. For this reason, this thesis focuses its attention on the socratic dialogue, as a decisive strategy to connect some teaching methods of cooperative learning to educating to think, such as the Philosophy for Children, the Cooperative learning and the Problem-Based Learning. In recent years, in fact, the pedagogical reflection, among other topics of interest, it is also focused on the theme of the opportunity to refer to the humanities in general and specifically to the socratic pedagogy, to promote the development of critical, independent and free thinking, able to be an important prerequisite for the promotion and therefore for the creation of a truly democratic society.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Casanova, Giulia. "Frida Kahlo di Maria Isabel Sanchez Vegara in italiano: tradurre letteratura per l?infanzia per educare alla parita di genere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Il presente elaborato finale rappresenta una proposta editoriale e una proposta di traduzione in italiano dell’albo illustrato Frida Kahlo di María Isabel Sánchez Vegara. La scelta di tradurre questo libro è stata dettata non solo da un interesse personale, ma anche dai dati che tanti ricercatori hanno riscontrato all’interno della letteratura per l’infanzia: dati come quelli contenuti in "Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari " di Irene Biemmi, che mostrano disparità nella presentazione del genere femminile e del genere maschile all'interno dei libri per bambini. Il primo capitolo dell’elaborato consiste in un’introduzione alla versione originale del libro, all'autrice, all'illustratrice e alla casa editrice spagnola. Nel secondo capitolo si analizza il paratesto e se ne propone la paratraduzione, con particolare attenzione alle illustrazioni e alle caratteristiche in comune con le opere della pittrice messicana. Il terzo capitolo restringe il cerchio di case editrici che potrebbero essere adatte e propense alla pubblicazione della traduzione in italiano, ed espone i criteri che hanno influenzato la scelta dei suddetti editori, concentrandosi sulle loro caratteristiche. Nel quarto capitolo ci si occupa dell’analisi delle problematiche presentate dal testo originale e si propone la traduzione dell’opera. Il quinto e ultimo capitolo analizza le scelte traduttive. Nelle conclusioni, si riprendono i punti salienti della tesi e si sottolinea l’importanza della traduzione nella letteratura per l’infanzia come mezzo per rendere fruibile un maggior numero di testi che abbiano protagoniste con le quali tutti possano identificarsi, e che permettano di offrire ai bambini italiani un’educazione paritaria.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Mauro, Chiara. "Piccoli visitatori nei musei delle scienze. I servizi educativi nei musei scientifici veneti e l'offerta formativa per la seconda infanzia." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426646.

Full text
Abstract:
During the second half of the XX century a multitude of small museums were founded in Italy to answer the cultural needs of an increasing population. At the moment, there are more than 4500 museums in Italy. Italian museums are slowly transforming in their mission to be institutions "in the service of society and its development, open to the public" with purposes of "education and enjoyment" in addition to the traditional aims of acquiring, cataloguing, conserving and studying cultural heritage (ICOM Definition 2007). Within this framework, we observe science museums as institutions particularly involved in designing many educational activities and in individualizing and customizing the activities for different categories of publics. Science museums and other formal, non-formal and informal life contexts contribute towards sharpening and improving Science Literacy. Science literacy is recognised as one of the key competences and Europe promote science-literacy education for younger generations (Lisbon Strategy 2000). Taking this challenge into consideration, it needs to be promoted from when children are very young. In particular, my research deals with the topic of science education in museums and it explores and goes in-depth into the theme of early childhood education in science museums. For an in-depth look at these issues, the research investigated how science museums in the Veneto Region organize their educational services. The research applies a descriptive-interpretative approach. In order to obtain a comprehensive framework of the topics, mixed methods are applied, complementing and hybriding qualitative and quantitative approaches. It tries to answer two questions: 1) What kind of educational activities are offered by science museums of the Veneto Region? Do educational offers for early childhood exist? 2) What are the characteristics of the activities carried out by science museums with young children? The research is organized in two empiric stages: Stage 1. Exploratory research; Stage 2. In-depth examination. Each stage answers one of the two questions. The results offer a general framework we could apply to draw up and discuss some pedagogical guidelines.
Durante la seconda metà del XX secolo sono stati fondati in Italia una quantità notevole di piccoli musei per rispondere alle richieste di una popolazione sempre più esigente e, attualmente, sono presenti nel territorio nazionale più di 4500 musei. I musei italiani si stanno progressivamente trasformando in "istituzione [...] al servizio della società e del suo pubblico" con finalità di "educazione e diletto" oltre che di acquisizione, catalogazione, conservazione e studio dei beni culturali (Definizione ICOM 2007). All'interno di questa cornice di riferimento, i musei scientifici si configurano come istituzioni particolarmente impegnate nel coinvolgimento del pubblico, che offrono attività educative sempre più varie e individualizzate. I musei scientifici e gli altri luoghi di apprendimento formale, non-formale e informale contribuiscono ad accrescere e ad affinare la literacy scientifica, che è stata riconosciuta come una delle competenze chiave da promuovere nelle giovani generazioni (Strategia di Lisbona 2000). Accogliendo questa sfida, la literacy scientifica può e deve essere promossa già da quando i bambini sono molto piccoli. La ricerca qui presentata affronta il tema dell'educazione scientifica in museo e si addentra sulle specificità dell'offerta formativa per la seconda infanzia in questo particolarissimo contesto educativo, analizzando come i musei scientifici della Regione Veneto organizzano i propri servizi educativi. Con l'intento di ottenere una veduta generale e specifica su queste tematiche, si è utilizzato un approccio descrittivo-interpretativo applicando metodi di ricerca misti: si sono integrati approcci qualitativi e quantitativi ponendoli in dialogo tramite strategie di ibridazione e di complementarietà. Concretamente, si è cercato di rispondere ad alcune domande: 1) Qual è l'offerta educativa dei musei scientifici veneti? Esiste un'offerta educativa dedicata alla seconda infanzia? 2) Quali caratteristiche presentano le attività educative realizzate con i bambini da 3 a 6 anni? Si è deciso, quindi, di costruire un disegno di indagine complesso che prevede due livelli di approfondimento, ciascuno dei quali risponde a uno dei due quesiti: fase 1. Ricerca esplorativa; fase 2. Ricerca di approfondimento. I risultati emersi potranno essere utili per avere un quadro più circostanziato della situazione e per delineare linee guida pedagogiche e didattiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Coquinati, Stefano. "La valorizzazione della qualità nei servizi per la prima infanzia della Regione Veneto. Creazione e sperimentazione di uno strumento riflessivo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3425397.

Full text
Abstract:
The object of this work is the management of quality in the services for the early childhood of the Veneto and it was developed by providing the involvement of the educational staff in the enhancement of the service. The hypothesis of this work is that quality should start from the service and should be recognized, explained and shared by the service operators. This hypothesis has already been traveled in other studies, but the specificity of this work is to have focused on the working Group, through a quality reading tool that is managed totally within the group and it is able to start the process of improvement and transformation. The research started from the construction of a self-assessment tool, then there was two types of administration (accompanied and self-managed), which involved 71 educational services. The proposed methodology had the objective to increase the awareness of the Working Group on the characteristics of the service, working on the ability to develop a deep reflection to make changes. This research highlights the effectiveness of the instrument through a "accompanied" mode of administration and reveals the importance of the facilitator's figure, a specialist who is able to guide the group of educators in a path of thoughtful.
Questo lavoro ha come oggetto la gestione della qualità nei servizi per la prima infanzia del Veneto ed è stato sviluppato prevedendo il coinvolgimento del personale educativo per la valorizzazione e il miglioramento del servizio. L'ipotesi di questo lavoro è che la qualità debba partire dal servizio ed essere riconosciuta, esplicitata e condivisa dagli operatori del servizio. Questa ipotesi è già stata percorsa in altri studi, ma la specificità di questo lavoro è l’essersi concentrato sul gruppo di lavoro, attraverso uno strumento valorizzazione della qualità gestito totalmente all’interno del gruppo ed in grado di delineare dei percorsi di miglioramento. La ricerca è partita dalla costruzione di uno strumento di autovalutazione, poi sperimentato sul campo attraverso due tipologie di somministrazione (accompagnata e autogestita), che hanno coinvolto 71 servizi educativi. La metodologia proposta aveva l'obiettivo di aumentare la consapevolezza del gruppo di lavoro sulle caratteristiche del servizio, operando sulla capacità di sviluppare una riflessione profonda capace di operare cambiamenti. L’attività sul campo ha dimostrato l’efficacia dello strumento attraverso una modalità di somministrazione “accompagnata” ed ha fatto emergere l’importanza della figura del facilitatore, un professionista in grado di guidare il gruppo degli educatori in un percorso riflessivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Crociani, Martina. "Bilinguismo precoce: scelta o necessità di imparare una L2 in età prescolare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9119/.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato si pone l’obiettivo di far luce su un fenomeno ancora oggetto di pregiudizi e stereotipi: il bilinguismo. Nel primo capitolo si delineano i contorni del bilinguismo e le varie classificazioni per definire il soggetto bilingue, partendo dai vari gradi di competenza, passando poi all'acquisizione del linguaggio nel bilingue precoce e giungendo ad elencare i vantaggi e presentare i luoghi comuni che ancora demonizzano tale fenomeno. Nel secondo capitolo dell’elaborato ci si concentra invece sulla scelta consapevole dei genitori nell’iniziare i figli a un’educazione bilingue sin dalla nascita, indicando i fattori che influenzano il percorso bilingue e portando esempi concreti grazie alla collaborazione di una famiglia italo-francese che ha accettato di sottoporsi a intervista. Nel terzo capitolo viene preso in esame il bilinguismo precoce all'interno di famiglie immigrate, analizzando i fattori che spesso ostacolano lo sviluppo della L2 nel bambino a contatto con due culture. In particolare, attraverso il film Le Gone du Chaâba, si riflette sulla figura del bambino come ponte tra due culture e strumento d’integrazione per la famiglia. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, si mette in luce la percezione sociale del bilinguismo in una società apparentemente governata dal monolinguismo. Si osservano dunque alcune politiche volte ad educare al plurilinguismo e viene presentato un metodo didattico di apprendimento linguistico precoce in un nido d’infanzia locale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Pullini, Ambra. "Proposta di traduzione parziale dal cinese di "Le avventure del topolino senza coda: Le uova decorate venute dal cielo". Un racconto di Liu Haiqi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9203/.

Full text
Abstract:
Il presente elaborato ha l'obiettivo di mostrare una proposta di traduzione dal cinese dei primi due capitoli di "Le avventure del topolino senza coda: le uova decorate venute dal cielo", terzo e ultimo episodio della serie scritta da Liu Haiqi, pubblicata nel 2012 dalla Jieli editrice. La prima parte è dedicata alle informazioni sull'autore, sulla serie, sul libro e sul contesto letterario in cui si inserisce, nonché alla presentazione della proposta di traduzione, il cui testo originale si trova in appendice. La seconda parte contiene l'analisi, il commento e i temi emersi dalla lettura del testo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Gramaccioni, Giulia. "La traduzione dei racconti di Pat Mora: muoversi tra due lingue e due culture." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9500/.

Full text
Abstract:
This dissertation deals with the translations of seven books for children written by the Chicano author Pat Mora. I started to be interested in the Chicano world, a world suspended between Mexico and the United States, after reading a book by Sandra Cisneros. I decided to deepen my curiosity and for this reason, I discovered a hybrid reality full of history, culture and traditions. In this context, the language used is characterized by a continuous code switching between Spanish and English and I thought it was an interesting phenomenon from the literary and translation point of view. During my research in the Chicano culture, I ran across Pat Mora. Her books for children fascinated me because of their actual themes (the cultural diversity and the defense of identity) and their beautiful illustrations. For this reason, I chose to translate seven of her books because I believe they could be an enrichment for children literature in Italy. The work consists of five chapters. The first one deals with the identity of Chicano people, their history, their literature and their language. In the second chapter, I outline Pat Mora’s profile. I talk about her biography and I analyze her most famous works. In the third chapter, I introduce the seven books for children to be translated and I point out their plots and main themes. In the fourth chapter, I present the translation of the books. The fifth chapter is the translation comment. I deal with the linguistic analysis of the source texts and the analysis of the target texts focusing on the choices made during the translation process.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Pizzol, Olimpia. "Sentieri di parole nel bosco della vita: Temi difficili nella letteratura per l'infanzia. Proposta di traduzione in italiano di en un bosque de hoja caduca di Gonzalo Moure." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9559/.

Full text
Abstract:
L’elaborato si compone di cinque capitoli. Il primo è dedicato a un excursus della Letteratura per l’infanzia nel corso degli anni, soffermandosi sulla storia, lo sviluppo e la ricezione nel pubblico infantile di alcuni temi tabù quali il dolore, la sofferenza, l’assenza, la morte e la censura a cui spesso sono stati sottoposti. Il capitolo si sofferma, in particolare, sul tema della morte, cercando di tracciarne la presenza nella Letteratura per l’infanzia. Per permettere l’analisi di un così vasto tema, si è scelto di suddividere e analizzare alcune caratteristiche e simboli della morte presenti in racconti, romanzi e album illustrati dedicati al pubblico infantile. Infine, si è scelto di porre l’accento sulla pedagogia della morte, toccando il tema del lutto e della sepoltura. Il primo capitolo acquisisce importanza alla luce dell’analisi del racconto di Gonzalo Moure, nel quale queste tematiche sono molto presenti e vengono utilizzate senza ricorrere a censura. Il secondo capitolo analizza la vita dell’autore e propone i momenti più significativi della sua carriera artistica, professionale e personale, oltre al suo impegno sociale nell’associazione Bubisher a sostegno della causa saharawi. In questo capitolo troviamo, inoltre, un elenco dettagliato delle opere e delle collaborazioni letterarie dell’autore, un accenno al suo stile di scrittura e la trascrizione dell’intervista da me fatta in Spagna a settembre 2015. Nel terzo capitolo si propone l’analisi approfondita del racconto di Moure: l’aspetto paratestuale, le caratteristiche generali del libro, la trama, i personaggi, il tempo e lo spazio del racconto, così come i temi e i valori trattati. Sono inoltre presenti anche le interviste con l’illustratrice e con l’editor. Il quarto capitolo propone la traduzione del racconto En un bosque de hoja caduca, rispettando il layout della versione originale spagnola. Infine, il quinto capitolo vede il commento alla traduzione e le principali categorie di problemi linguistici riscontrati durante il processo traduttivo quali morfosintassi, lessico, toponimi e antroponimi, onomatopee, modi di dire e aspetti grafici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Baldassarri, Hilary. "A musica une e ensina: o projeto DIRE FARE MUSICARE de Raffaele Maltoni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9823/.

Full text
Abstract:
Abstract Il presente elaborato espone una proposta di traduzione in portoghese del libro DIRE FARE MUSICARE dell’autore italiano Raffaele Maltoni. Il libro contiene 15 canzoni che accompagnano varie attività musicali, motorie e ludiche. Charly, il simpatico mostro viola, guida i bambini durante il percorso musicale. All’introduzione sul genere della letteratura infantile e sull’importanza della musica nell’apprendimento, segue un analisi del testo e un commento alla traduzione. Sinopse O presente trabalho apresenta uma proposta de tradução em português do livro DIRE FARE MUSICARE do autor italiano Raffaele Maltoni. O livro contem 15 canções que acompanham atividades musicais, motoras e lúdicas. Charly, o simpático monstro violeta, acompanha as crianças ao longo do percurso musical. À introdução sobre o género da literatura infantil e sobre a importância da música na aprendizagem, segue uma analise do texto e um comentário à tradução.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

Nanni, Ada Caterina. ""Versos que el viento arrastra" di Karmelo C. Iribarren. Proposta di traduzione di un libro di poesia illustrata per l'infanzia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10782/.

Full text
Abstract:
Avete mai pensato alle biciclette parcheggiate in strada come a una fila infinita di venditrici di chilometri? Non vi sembra che quando la pioggia cade sul mare sia un po' come se le gocce andassero a far visita a un ricco parente? Vi siete mai chiesti a che cosa servano le stazioni? Karmelo Iribarren ci invita, in questi 29 componimenti, a farci trascinare in giro per la città, per parchi, a volare nel cielo o a navigare su barche che fendono il mare, e ad osservare il mondo intorno a noi con uno sguardo nuovo, con occhi di bambino. Un libro senza età, che può essere apprezzato tanto dai più piccoli quanto dagli adulti, perché è stato pensato per quel bambino che non muore mai, che si nasconde dentro ognuno di noi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Zappaterra, Chiara. "Proposta di traduzione del romanzo per bambini Nassim de nulle part e analisi sulla situazione attuale dei rifugiati in Francia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13706/.

Full text
Abstract:
La mia tesi intende presentare la proposta di traduzione del libro per bambini Nassim de nulle part scritto da Christian Neels, nel quale il giovane protagonista, un giovane rifugiato proveniente da un paese lontano, cerca di integrarsi in una realtà a lui sconosciuta. La prima parte dell’elaborato è finalizzata ad analizzare i vari modi con cui nel corso dei secoli è stata definita e concepita la letteratura per l’infanzia e a tracciare un breve percorso storico della sua traduzione. La seconda presenta da un punto di vista generale la situazione attuale in Francia per quanto riguarda l’aspetto dei rifugiati. La terza parte consiste nella proposta di traduzione e la quarta, e ultima, si propone di prendere in esame e approfondire alcuni aspetti della traduzione presentata, in particolare i principali problemi di traduzione riscontrati. Per quanto riguarda questo ultimo punto, mi sono concentrata su alcuni elementi specifici, come qualche particolare della vita quotidiana dei personaggi e la traduzione dei nomi propri. La scelta di una traduzione di un libro per bambini deriva dal fatto che ritengo la lettura un’attività fondamentale per i giovani. Le esperienze vissute nel mondo dei libri mi hanno sempre formata e ho trovato interessante il fatto che un bambino possa scoprire le sensazioni di questo protagonista, smarrito e lontano dai genitori. La tematica dei rifugiati è presente nei media tutti i giorni: sempre più persone lasciano i loro paesi, distrutti da conflitti armati, per cercare fortuna altrove. Questa è quindi una storia che offrirebbe a un piccolo lettore non solo un racconto coinvolgente, ma uno spunto per riflettere su temi fondamentali che non vengono trattati molto di frequente nell’ambito della letteratura per ragazzi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

Matti, Caterina. "Miss Spider's Tea Party: una proposta di traduzione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16045/.

Full text
Abstract:
Il seguente elaborato presenta la proposta di traduzione del libro per bambini in rima Miss Spider's Tea Party, scritto e illustrato dall'autore statunitense David Kirk. L'opera narra la storia di una ragnetta vegetariana e delle sue difficoltà a stringere amicizia con altri animali a causa del suo aspetto spaventoso, affrontando temi e trasmettendo valori che ogni bambino dovrebbe fare propri. L'elaborato si articola in quattro capitoli. Il primo ripercorre la storia della letteratura per l'infanzia, focalizzandosi in particolare su Italia e Stati Uniti, e dedica una sezione alle caratteristiche principali di tale letteratura. Un'ulteriore sezione si concentra sulla traduzione per l'infanzia. Nel secondo capitolo, dopo una presentazione di trama, temi e valori, si prosegue con un'analisi linguistica ed extralinguistica del testo di partenza. Vengono infine presentati, rispettivamente nel terzo e nel quarto capitolo, la proposta di traduzione e un commento che spiega le soluzioni traduttive adottate a livello sintattico, metrico e lessicale per risolvere i problemi emersi durante il processo traduttivo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

Gerini, Maddalena. "Proposta di traduzione delle sonorità nella poesia per bambini in Brasile nei testi di Sônia Barros, Cecília Meireles, José Paulo Paes e Ruy Proença." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8856/.

Full text
Abstract:
In questo elaborato, articolato in quattro sezioni principali, propongo la traduzione di poesie per l’infanzia scritte dagli autori brasiliani Sônia Barros, Cecília Meireles, José Paulo Paes e Ruy Proença, con attenzione particolare alla riproduzione delle sonorità originali. Nella prima sezione, presento un excursus riassuntivo della storia della letteratura brasiliana. Al fine di creare dei riferimenti cronologici e culturali per il lettore dell’elaborato, fornisco nozioni sulla nascita e lo sviluppo della letteratura in Brasile dalle origini fino ai giorni nostri, dando informazioni relative ad autori, opere e correnti letterarie e, quando necessario, citando avvenimenti storici particolarmente importanti. Accanto a questa contestualizzazione più generica, i paragrafi presentano approfondimenti sull’evoluzione che la letteratura dedicata all’infanzia ha avuto in Brasile attraverso i secoli. La seconda sezione si concentra sugli autori delle poesie tradotte, ovvero Sônia Barros, Cecília Meireles, José Paulo Paes e Ruy Proença. Per ognuno di essi riporto le notizie biografiche più importanti, le tappe della carriera letteraria, la linea di pensiero e di scrittura che li caratterizza maggiormente e i titoli delle loro opere più famose. Successivamente troviamo la sezione dedicata al lavoro di traduzione. Ognuna delle tredici poesie è presentata a fianco della propria traduzione, così da poter cogliere già a un primo sguardo le peculiarità che caratterizzano l’originale e versione italiana da me proposta. Infine, l’ultima sezione dell’elaborato riguarda il commento della traduzione. In questa parte motivo l’atteggiamento traduttivo tenuto nei confronti dei testi, cosciente delle peculiarità del genere poesia e in particolare di quella rivolta a un pubblico di giovanissimi. In seguito, analizzo dettagliatamente quali sono stati i problemi riscontrati durante il mio lavoro e le strategie che ho adottato per superarli.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Donaggio, Caterina. "La questione degli esposti nella politica del Governo austriaco a Venezia (1815-1835)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423547.

Full text
Abstract:
The issue of abandoned children in Austrian government policy in Venice The purpose of this study was to analyse two aspects of the same problem: the issue of the external wet nurse, meaning giving custody of abandoned children to carers outside the foundling hospital, and the lifelong maintenance of these children. However, the study of source documents brought to light additional issues: Was the abandoned child legitimate or illegitimate? Was the increase in abandoned children, alleged by the Austrian government, real or it was a perception due to increased public expenditure on the maintenance of abandoned children? What archival sources give insight into the reasons why thousands of parents abandoned their children? Did the Austrian Government propose an alternative to the complex and costly organisation of wet-nursing in rural areas? What kind of abuse was committed, and to what extent, against these children and of treasury funds? What was the purpose of the closing of the Casa di Sant'Alvise? What laws were enacted by the government, in favour of abandoned children? And, above all, what value did the Austrian government place on the life of an abandoned child? To all of these important questions, this research has attempted to provide an answer
La questione degli esposti nella politica del Governo austriaco a Venezia Scopo del lavoro è stato quello di analizzare due aspetti dello stesso problema: la questione del baliatico esterno, ossia l’affidamento del bambino abbandonato a una balia fuori dell’Istituto, e il mantenimento “a vita” delle esposte. Tuttavia lo studio dei documenti ha portato alla luce ulteriori questioni: Il bambino abbandonato era legittimo o illegittimo? L’aumento degli abbandoni, lamentato dal Governo austriaco, era reale oppure si trattò di una ‘percezione’ dovuta all’aumento della spesa pubblica per il mantenimento degli esposti? Quali fonti archivistiche testimoniano i motivi per cui migliaia di genitori abbandonarono i propri figli? Alla complessa e dispendiosa organizzazione del baliatico in campagna, venne proposto un altro metodo dal Governo austriaco? Quanti e quali abusi vennero commessi a danno dei bambini dell’Istituto e delle casse dell’erario? Che finalità ebbe la chiusura della Casa di Sant’Alvise? Quali leggi furono emanate dal Governo in favore degli esposti? E soprattutto: per il Governo austriaco, quanto valore aveva la vita di un bambino abbandonato? A tutti questi importanti interrogativi, la presente ricerca ha tentato di dare una risposta
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Pacífico, Juracy Machado. "Políticas públicas para a educação infantil em Porto Velho/RO (1999/2008) /." Araraquara : [s.n.], 2011. http://hdl.handle.net/11449/101515.

Full text
Abstract:
Orientador: João Augusto Gentilini
Banca: Edson do Carmo Inforsato
Banca: Maria Ivonete Barbosa Tamboril
Banca: Marli Lúcia Tonatto Zibetti
Banca: Moysés Kuhlmann Junior
Resumo: Este estudo trata das políticas públicas para a Educação Infantil e seu principal objetivo foi analisar as políticas públicas de Educação Infantil desenvolvidas pela Secretaria Municipal de Educação (SEMED) de Porto Velho/RO, no período de 1999 a 2008. Caracteriza-se como estudo de abordagem qualitativa, com análise de dados qualitativos e quantitativos. Utiliza como fonte de dados a pesquisa documental, a entrevista individual e Grupo Focal. Os sujeitos colaboradores foram gestores da SEMED e professoras de escolas de Educação Infantil que atuaram no período em estudo. Também colaboraram com a pesquisa professoras que coordenaram a Educação Infantil no período de 1970 a 1990, no âmbito da SEDUC e SEMED. O estudo considera o acesso à Educação Infantil como fundamental para a garantia do desenvolvimento pleno da criança. Observa que o lugar de direito à educação já foi conquistado desde a Constituição Federal de 1988 e que outros instrumentos legais vem garantindo esse direito às crianças menores de seis anos. Os dados evidenciam que o atendimento à Educação Infantil na rede municipal de Porto Velho ocupou diferentes lugares no período de 1999 a 2008, tanto no discurso quanto na efetivação de ações, dependendo da gestão e do contexto. Verifica que de 1999 a 2004 a educação infantil foi colocada em um lugar de menor valor dentro das políticas educacionais municipais. Nesse período foram poucas as ações na área de formação, ampliação da rede e melhoria da infraestrutura das escolas. De 2005 a 2008 a educação infantil ocupou lugar de destaque nas ações da SEMED e foi considerada prioridade, com investimento financeiro superior ao do período anterior. Houve maior expansão da rede física e matrículas, investimento em formação docente e participação social na definição das políticas. O estudo concluiu que para a consolidação... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Astratto: Questo studio si occupa di politiche pubbliche per l'infanzia e il suo scopo era quello di analizzare le politiche pubbliche di educazione della prima infanzia sviluppato dal Istruzione Comunale (Semed) Porto Velho, RO, nel periodo 1999 al 2008. Caratterizzato come uno studio qualitativo con l'analisi di dati qualitativi e quantitativi. Utilizza come fonte di dati per la ricerca dei documenti, interviste individuali e focus group. I soggetti sono stati impiegati e dirigenti Semed insegnanti di scuola, dalla scuola materna che hanno prestato servizio durante il periodo di studio. Ha anche collaborato con gli insegnanti che ha coordinato lo studio della prima infanzia, nel periodo 1970-1990 sotto la Procura e Semed. Lo studio ritiene che l'accesso alla educazione della prima infanzia come chiave per garantire il pieno sviluppo del bambino. Rileva che il luogo di diritto all'istruzione è stato raggiunto in quanto la Federal costituzione del 1988 e altri strumenti giuridici ha garantito questo diritto ai bambini sotto i sei anni. I dati mostrano che il trattamento di educazione della prima infanzia nelle scuole pubbliche di Porto Velho ricoperto cariche diverse, nel periodo 1999-2008, sia nel linguaggio e nelle azioni efficaci, in funzione della gestione e del contesto. Rileva che dal 1999 al 2004 la scuola materna è stato messo in atto un valore inferiore nelle politiche locali di istruzione. Durante questo periodo ci sono stati poche attività nel settore della formazione, l'espansione della rete e miglioramento delle infrastrutture delle scuole. Dal 2005 al 2008 prima infanzia occupato una posizione di rilievo nelle azioni di Semed ed era considerato una priorità, con investimenti finanziari rispetto al periodo precedente. Ci fu una maggiore espansione della rete fisica e iscrizioni, gli investimenti nella formazione degli insegnanti e la partecipazione sociale nelle decisioni politiche. Lo studio ha concluso che il consolidamento
Doutor
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
36

GASPARINI, Francesca. "L’educazione familiare nei servizi per la prima infanzia : uno studio delle conoscenze tacite ed esplicite delle educatrici nello sviluppo dell’empowerment genitoriale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32820.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
37

Sau, Valentina. "Tradurre la letteratura per l'infanzia dall'arabo all'italiano: L'opera di Taghreed Najjar attraverso la proposta di traduzione dal titolo ." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9114/.

Full text
Abstract:
In questo elaborato, presenterò il racconto per bambini, intitolato Ma al-mani’? (ما المانِع؟, lett. “Che cosa è proibito?”), della scrittrice palestinese Taghreed Najjar, attraverso la cui analisi e traduzione in italiano illustrerò alcune delle figure e tradizioni arabo-musulmane, presenti nell’opera. Dopo aver letto la trama del libro, che di seguito riporterò insieme alla sua traduzione, e averla confrontata con altri libri dell’autrice, mi sono convinta del fatto che Ma al-mani’? era il racconto ideale per portare una fetta di mondo arabo in occidente: basato sul ruolo di una figura tutt’oggi esistente in alcuni villaggi arabi, presenta il Ramadan sotto una luce nuova, di festa e comunione, di solidarietà e allegria. Il libro è l’emblema delle favole moderne, alternative e ricche di un nuovo significato morale. La protagonista del racconto, Samia, è il simbolo che le tradizioni esistono, vanno rispettate e portate avanti ma non per questo non possono essere modificate secondo le esigenze del momento. In un mondo troppo spesso colpito da pregiudizi, in un’era d'innovazione continua che porta alla perdita delle proprie radici, in una società divisa fra tradizionalisti e modernisti, Taghreed Najjar apre le menti sbarrate dei bambini di oggi, offrendo loro una storia ricca di coraggio e speranza, tradizione e festa, rispetto reciproco e comunione. In questo elaborato, è mia intenzione illustrarvi questa meravigliosa favola moderna, e le figure e i temi principali in essa trattati: il musahhir ((المُسَحِّر, che durante il sacro mese del Ramadan aveva il compito di svegliare all’alba gli abitanti del villaggio per il suhur (السّحور), l’ultimo pasto prima dell’inizio del digiuno giornaliero; farò una breve introduzione sull’autrice, la casa editrice e l’opera; per ultimo, proporrò la mia traduzione del racconto con un’analisi delle principali difficoltà riscontrate durante il processo traduttivo. Oltre a questo, aggiungerò in appendice, l’intervista che l’autrice del libro, Taghreed Najjar, mi ha gentilmente concesso quando stavo poggiando i primi mattoni di quella che è poi diventata, a tutti gli effetti, la mia tesi di laurea triennale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
38

Roccabianca, Alessio. "La traduzione per l'infanzia: Diecisiete cuentos y dos pinguinos." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11394/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
39

Burroni, Arianna. "La letteratura per l'infanzia: proposta di traduzione di tre racconti del libro "Lendas Brasileiras para jovens" di Luís da Câmara Cascudo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13731/.

Full text
Abstract:
Nella mia tesi mi sono occupata della traduzione di tre racconti del libro Lendas Brasileiras para jovens, pubblicato nel 2006, ma che riprende un’opera del 1945, di Luís da Câmara Cascudo. Si tratta di una raccolta di antiche leggende brasiliane, adattate ad un pubblico di bambini e ragazzi e arricchite da suggestive illustrazioni. Ho scelto questo testo per poter approfondire la mia conoscenza del Brasile, in modo da avere un quadro più completo della lingua e della cultura portoghese, che mi appassiona molto. Tradurre queste leggende è stata per me l’occasione di addentrarmi nel vivo delle tradizioni e della storia di un Paese di cui ho cercato di ricreare l’odore e il sapore. L’analisi della mia proposta di traduzione si focalizza soprattutto sugli aspetti stilistici, come le rime o le figure retoriche, e culturali, ad esempio il contesto storico e geografico, i nomi degli alberi, dei frutti e in generale di tutti quegli elementi che possono essere ascritti alla categoria dei realia. Sono rimasta abbastanza fedele allo stile dell’autore e ai numerosi riferimenti alla cultura brasiliana, ma, al tempo stesso, ho cercato di mettere in moto la fantasia e la creatività che contraddistinguono i bambini, gli scrittori, e anche i bravi traduttori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
40

Rotoni, Rebecca. ""Mon petit centre Pompidou" - Proposta di traduzione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8895/.

Full text
Abstract:
L'obiettivo di questa tesi è proporre la traduzione di un testo per l'infanzia, Mon petit centre Pompidou, del quale non è stata ancora pubblicata una versione italiana. Il testo è una guida museale per bambini; l'autrice ha raccolto alcune delle opere che si trovano al centre Pompidou sotto forma di albo illustrato. Nell’elaborato, ci si propone di presentare qualche nozione di base sulla letteratura per l’infanzia e sulla sua traduzione, prima di passare direttamente alla proposta di traduzione vera e propria. A seguire un commento alla traduzione, in cui si esporranno le difficoltà incontrate e si darà spiegazione delle scelte effettuate. Le difficoltà principali della proposta di traduzione sono dovute allo specifico lettore target, per cui bisognerà adattare il testo di partenza in maniera da renderlo completamente fruibile e godibile per il bambino. A tal fine, sarà necessario operare certe modifiche al testo di partenza, simile ad una prosa poetica, per adattarlo alle particolarità fonetiche e espressive della lingua italiana.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
41

Salazar, Muñoz Mario. "Infancia, trabajo infantil y sus peores formas." Tesis, Universidad de Chile, 2004. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/106406.

Full text
Abstract:
El presente estudio tiene como objetivo caracteriza en términos generales la situación del trabajo infantil, con énfasis en sus peores formas, en la comunas de Cerro Navia y Temuco. Este estudio , fue encargado por el Ministerio del Trabajo y UNICEF, tuvo como propósito servir de base para el desarrollo de una campaña comunicacional destinada a sensibilizar a lo población sobre los riesgos del trabajo infantil y contribuir a su prevención.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
42

Nascimben, Giulio. ""Proposta di traduzione: Los Gatos del Papel di Enrique Pérez Díaz"." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11419/.

Full text
Abstract:
Il lavoro svolto è stato incentrato sulla traduzione dell’opera Los gatos del papel (2005) dell’autore cubano Enrique Pérez Díaz, una breve raccolta di racconti per bambini con protagonisti i gatti. Il valore e il significato che ha avuto per me questa esperienza di traduzione de Los gatos del papel è incalcolabile e sono veramente felice di avere avuto l’opportunità di tradurlo, di vedere il testo mentre cambiava di lingua ma non di sostanza. La traduzione di un’opera letteraria è un’impresa impegnativa perché il traduttore, il mediatore che permette la comunicazione tra due lingue e culture diverse, deve veicolare il messaggio del testo originale, rendendolo comprensibile a un nuovo destinatario e, al contempo, cercare di rispettare le scelte stilistiche dell’autore
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
43

Frassinelli, Daniela. "Traduzione e audiodescrizione a confronto: proposta di quattro copioni di audiodescrizione di due episodi del cartone animato russo "Maša e Orso"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16040/.

Full text
Abstract:
L'obiettivo di questa tesi è la produzione di quattro copioni di audiodescrizione di due episodi del cartone animato "Maša e Orso" ("Maša i Medved’" – Oleg Kuzovkov, 2009), con l'utilizzo del metodo standard e della traduzione dei copioni russi in italiano, per dimostrare che quest'ultima è più conveniente per due motivi. Da un lato, è un metodo efficace ed efficiente in un ambiente non professionale, anche in termini di tempisitiche. Dall'altro, si dimostra uno strumento molto utile per l'apprendimento linguistico-traduttologico in ambito universitario. L'elaborato è diviso in tre parti principali. La prima è dedicata agli aspetti teorici dell'audiodescrizione, considerando le varie definizioni formulate negli anni, il suo sviluppo storico, la descrizione dei due metodi principali sopramenzionati, e il suo potenziale aiuto per l'apprendimento linguistico dei bambini con disabilità visiva. La seconda parte è dedicata esclusivamente al cartone animato Maša e Orso attraverso un'analisi dei personaggi e della sua ricezione in Russia e in Italia. La terza parte è quella pratica e consiste in una spiegazione dettagliata di tutti i passaggi di entrambi i metodi utilizzati per creare i copioni definitivi, inclusi alla fine del quarto capitolo. L'ultima parte si conclude con un confronto approfondito dei due metodi e dei risultati ottenuti per i singoli episodi, sottolineando le differenze principali nelle scelte descrittive. Nella sezione Appendice è possibile trovare in parallelo le audiodescrizioni russe e le relative traduzioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
44

Magi, Benedetta. ""E sulle case il cielo" di Giusi Quarenghi. Proposta di traduzione di un libro di poesia illustrata per l'infanzia dall’italiano allo spagnolo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16021/.

Full text
Abstract:
La tesi contiene la proposta di traduzione di un libro di poesia illustrata per l'infanzia. "E sulle case il cielo" è il titolo del libro, che ho scelto di tradurre dall'italiano allo spagnolo. Dopo una breve introduzione generale, ho inserito la biografia dell'autrice Giusi Quarenghi e l'analisi del testo di partenza. Una volta presentata la proposta di traduzione, ho commentato le scelte fatte nel corso del mio lavoro e ho riportato l'intervista che l'autrice mi ha gentilmente concesso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
45

Patrone, Viola. "Proposta di traduzione in cinese de "L'Omino della Pioggia", di Gianni Rodari." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23588/.

Full text
Abstract:
La letteratura per ragazzi non è un semplice genere letterario, ma costituisce anche uno stimolo di crescita che può influire pesantemente sulla persona che si è e che si diventerà. Questi testi molto spesso non hanno il solo obiettivo di intrattenere, ma sono stati scritti soprattutto con l’intenzione di trasmettere un messaggio, proprio perché sono uno strumento educativo fondamentale. In queste pagine ho deciso di proporre una traduzione della filastrocca “L’Omino della pioggia”, di Gianni Rodari, nel tentativo di illustrare le difficoltà e le differenze che si presentano quando si deve svolgere una traduzione di un testo per l'infanzia. Le opere di questo scrittore sono un esempio perfetto di come le storie per l’infanzia possano avere molteplici sfumature ed essere fonte di ispirazione anche per il mondo degli adulti. Rodari, infatti, compie una profonda indagine sulle dinamiche tra il mondo degli adulti e quello dei bambini. Le sue favole sono scorrevoli e semplici a livello linguistico, ma mantengono un contenuto educativo ed etico di sostanza. Questa tesi sarà divisa in tre parti. Nella prima parte parlerò delle caratteristiche della scrittura di Gianni Rodari e delle differenze sostanziali tra la letteratura d’infanzia italiana e cinese, nella seconda parte farò una mia proposta di traduzione de “L’Omino della pioggia”, mentre nella terza parte farò una breve analisi della traduzione svolta ed elencherò le principali difficoltà che presenta un lavoro di questo tipo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
46

Pirani, Francesco. "La letteratura cinese per l'infanzia: proposta di traduzione e analisi di due favole della raccolta "Gli uomini d'ombra" di Jin Bo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Il seguente lavoro di tesi propone una traduzione di due favole dell’autore cinese Jin Bo. Inizialmente verrà introdotta la storia della letteratura per l’infanzia in Cina e come questo genere abbia subito modificazioni a seconda del periodo storico e della diversa concezione del suo ruolo nella formazione delle nuove generazioni. Dopo aver presentato la proposta di traduzione delle due favole, verrà svolta un’analisi di alcuni degli elementi principali di questi racconti in relazione alla favolistica classica sviluppatasi dalle opere di Esopo. Infine, si prenderà in esame la figura della volpe ricercando tracce della presenza di questo personaggio tra letteratura occidentale e folklore orientale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
47

Cavallo, Alessandra. "Il ben-essere a scuola come nuova frontiera educativa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3423207.

Full text
Abstract:
Well-being at school. A new educational challenge Basic education has two main goals: to promote high quality learning outcomes and pupils’ personal growth and well-being. The interrelated nature of learning and well-being is here referred by examining the kind of situations that pupils, teacher, parents, school administrator and psychologist find correlated to students’ well-being during primary and secondary school. This contribution represent the Italian part of a large international project being conducted in countries around the world, under the leadership of Dr. Bonnie Nastasi of Tulane University, USA. The purpose of this international project is to develop definitions of students well-being and healthy schools, based on perspectives of key stakeholders (student, teacher, school, community) within participating countries. The project represents a first step in understanding health of students from a social-cultural perspective and subsequently developing programs to promote well-being of students through individual and ecological change. In order to avoid imposing Western-based notions of mental health, collaborators will conduct formative research to gather data from key stakeholders within participating countries about conceptions of well-being for individuals (children and adolescents) and school and community contexts. The following depiction reflects an ecological and developmental framework for conceptualizing psychological well-being. The goal of this project is to depict the individual and social-cultural factors that influence well-being within specific countries, communities, or cultural groups. This model served as the basis for conducting similar work as we attempted to understand well-being from a culture-specific perspective, within a framework that reflected the person-ecology synergism. Similar to the long-term goals of this project, this earlier work provided the formative research for developing a culture-specific model of students well-being and subsequently developing culture-specific assessment tools and school-based health promotion programming. The research questions are regarding: - What is psychological well-being? - What is a psychologically healthy environment (home, school, community, society)? - What factors influence psychological well-being of children and adolescents? - What are the roles of schools, families, communities, and societies in promoting psychological well-being? - What are effective ways to promote development psychological well-being of children and adolescents in schools? This study involved sixty-four students—primary and secondary grade levels (8 groups of 6-8 each: 4 primary; 4 secondary). Data collection involved two sessions with each small group of six to eight students, the first session concerned a focus group discussion consisted of general questions like: what is expected of children/adolescents your age in school? What is expected of friends your age? What are children/adolescents your age expected to contribute to your community, society, country? Describe a good/ not good parent, describe a good/ not good teacher; questions about emotions and questions about the sources of distress. The second session concerned a Ecomap activity. The purpose of this activity was to talk about the people and events important for the students. For example, in their home, school, community and to do a drawing about their relationships with these people and events. This study also involved thirty-two parents of primary and secondary grade level students (4 groups of 6-8 each: 2 primary; 2 secondary). Data collection activity consisted in one session of focus groups with small groups of parents who have children in primary grades (ages 6-11) and secondary grades (ages 12-17). The purpose of this activity was identifying ideas about children’s well-being, parents expectations for their children, ideas about child rearing, and how parents think schools and families can help to promote children’s well-being. Thirty-two teachers of primary and secondary grade levels were involved (4 groups of 6-8 each: 2 primary; 2 secondary). This session concerned a focus group discussion on teachers ideas about children’s well-being, their expectations for their students, their ideas about disciplining students, and how teacher think schools and families can help to promote children’s well-being. Finally, this research involved five school administrators and five psychologists. This session concerned an individual interviews about issues related to promoting the psychological well-being of children and adolescents. Results show the positive influence of a good relationship with teachers and parents (as a support and presence of positive communication), is acting on the capability to the psycho-social adaptation of child and adolescents. Such information may in fact result in lines as design active collaboration between school administrators, teachers, students and families in building school environment, which stimulate the freedom of expression and mutual respect. In this environment the student may discuss and feel accepted by adults capable of responding to the questions and to the students problems. The research data are also interest for the possibility to use it for create the conditions for educational project in school, aimed at promoting more and more adequate well-being of the students
Il ben-essere a scuola come nuova frontiera educativa Dal punto di vista educativo, è possibile individuare due importanti obiettivi di carattere generale: la promozione di risultati di apprendimento soddisfacenti e lo sviluppo della personalità degli studenti e del loro ben-essere. In questa prospettiva la presente tesi di dottorato, sottolinea l’importanza che le scuole sviluppino progetti di educazione al ben-essere ed alla salute, intesa come occasione formativa tesa a sviluppare e rafforzare pensieri e pratiche che sostengano la tendenza all’equilibrio, delle componenti che concorrono allo sviluppo della personalità degli studenti. Questa ricerca è parte di un più ampio progetto internazionale intitolato: “Promoting Psychological Well-Being Globally”. Tale iniziativa, sviluppata dall’International Iniziative Commitee (Coordinatrice, Bonnie Nastasi), nasce come un vero e proprio tentativo di collaborazione fra diversi ricercatori e psicologi scolastici provenienti da svariate nazioni. L’obiettivo di questo progetto è lo studio delle definizioni di ben-essere a partire dai significati espressi da specifici stakeholders: studenti, insegnanti, genitori, dirigenti scolastici e psicologi dell’età evolutiva. Il progetto vuole rappresentare un primo passo verso la comprensione del ben-essere psicologico degli studenti, in una prospettiva socio-culturale. Tale analisi è di fatto finalizzata allo sviluppo di susseguenti programmi di miglioramento dello star bene degli studenti, attraverso la promozione di cambiamenti individuali ed ecologici (di sistema). Per evitare un’imposizione implicita di nozioni fortemente ancorate ad una dimensione occidentale delle concezioni di ben-essere, i diversi collaboratori si sono impegnati a condurre le proprie ricerche all’interno delle proprie nazioni di residenza avendo cura di cogliere le reali concezioni di ben-essere psicologico di bambini ed adolescenti. Ad ogni partner di ricerca è stato chiesto di raccogliere dati nel proprio stato e/o nella propria comunità locale, attraverso l’utilizzo di metodologie qualitative che includono focus group ed interviste, strettamente correlate all’indagine dei costrutti legati ai significati del ben-essere di bambini ed adolescenti. La seguente pianificazione di ricerca riflette una cornice di sviluppo ecologico nella concettualizzazione del ben-essere. Nello specifico, la ricerca è stata guidata dai seguenti interrogativi: - cos’è il ben-essere psicologico? - che cos’è, che cosa definisce un ambiente scolastico “salutare”? - quali fattori influenzano lo star bene di bambini ed adolescenti? - qual è il ruolo giocato dalla scuola nella promozione del ben-essere psicologico dei propri allievi? - quali sono le vie effettive attraverso le quali poter promuovere il ben-essere psicologico di bambini ed adolescenti? L’utilizzo di focus group e di interviste individuali ha permesso di esplorare le dimensioni oggetto di indagine. In particolar modo, sessantaquattro studenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, sono stati coinvolti in due sessioni di raccolta dei dati. Durante la prima sessione, di focus group, si sono indagati alcuni aspetti di carattere generale relativi al ruolo di supporto di genitori, insegnanti ed amici. In una seconda sessione si è proceduto alla elaborazione di un disegno, l’ecomappa, che potesse fungere da stimolo di partenza per la conduzione di un’intervista individuale riguardante le fonti di stress e di supporto. I focus group sono inoltre stati utilizzati per sondare le opinioni riguardanti le caratteristiche di un ambiente scolastico capace di promuovere il ben-essere degli studenti con trentadue insegnanti e trentadue genitori. Le interviste individuali sono invece state condotte con lo scopo specifico di fare emergere le definizioni di ben-essere psicologico ed hanno coinvolto cinque dirigenti scolastici e cinque psicologi dell’età evolutiva. Le discussioni avvenute durante i focus group, le narrazioni associate alle ecomappe, e le interviste individuali effettuate con i dirigenti scolastici e gli psicologi dell’età evolutiva, sono state audioregistrate e successivamente sbobinate, in modo da poter procedere all’analisi dei testi scritti. I risultati raggiunti dalla ricerca dimostrano soprattutto come l’influenza positiva che una buona relazione con gli insegnanti e con i genitori (intesa come sostegno e presenza di comunicazione non conflittuale), agisca sulla capacità di adattamento scolastico e psico-sociale del bambino e dell’adolescente. Gli esiti della ricerca ci offrono, da questo punto di vista, informazioni che potrebbero tradursi in linee progettuali tali da sollecitare una fattiva collaborazione tra dirigenti, insegnanti, studenti e famiglie, nella costruzione di un ambiente scolastico, in cui si stimoli la libertà d’espressione ed il rispetto reciproco. In questo ambiente gli studenti possono discutere e sentirsi accolti da adulti capaci di rispondere alle domande e ai problemi degli stessi studenti. I dati della ricerca offrono spunti di riflessione riguardanti la possibilità di discutere le condizioni per creare progetti educativi nelle scuole, miranti alla promozione sempre più adeguata del ben-essere degli studenti
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
48

Salmaso, Luisa <1965&gt. "Studio dell'interazione tra funzioni esecutive e percorsi di qualificazione dell'apprendimento attraverso dispositivi di narrazione multilineare in una prospettiva evolutiva dalla seconda infanzia alla preadolescenza." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5606.

Full text
Abstract:
This work is a multi-method research project with the aim to explore this hypothesis: Multilinear Narrative tools - that include the classic paradigms of the narrative in syncrony with expressive or graphic representations, focusing processes and procedural facilitation, potentially computable- can make the connectability between narrative-sequential thinking and logical-paradigmatic thinking transparent. During the development from early childhood to preadolescence, this may interact with: a) the development of the Executive Functions involved in the representation of the problems; b) generative processes in basic education, relating to the representation of problem setting, if they are processed in an hermeneutic, reflexive and applied way, so, across the qualification of pedagogical, psychological and educational actions in the learning context. The results of the experimentation lead us to think that a reflexive and complex, but more natural tools, as Multilinear Narrative, can contribute to empower executive functions: cognitive flexibility, memory, problem solving.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
49

Benelli, Maria Giulia. "Proposta di traduzione: sei favole di Sof'ja Prokof'eva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13747/.

Full text
Abstract:
Questa tesi presenta la traduzione inedita di sei favole di autore di Sof'ja Prokof'eva e l'analisi degli elementi principali delle opere. Oltre alla discussione di problematiche relative alla traduzione, l'elaborato si pone l'obbiettivo di inquadrare l'autrice nel contesto della letteratura di infanzia sovietica degli anni 50-60 del 1900.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
50

Marzoni, Sofia. "Letteratura per l'infanzia: analisi, traduzione e commento di FaTiao Shu di Cao Wenxuan." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21279/.

Full text
Abstract:
Questa tesi, divisa in tre capitoli, ha la funzione di promuovere la letteratura per l'infanzia e la sua traduzione, prendendo come esempio fondamentale la letteratura cinese, ancora poco conosciuta soprattutto in Italia. I primi due capitoli fungono da introduzione alla storia della letteratura per l'infanzia sottolineando poi il ruolo essenziale che la traduzione di questi testi ha nella vita delle nuove generazioni, e da introduzione alla vita dell'autore del testo preso in analisi. Il tema centrale dell'elaborato è la proposta di traduzione dal cinese all'italiano di un albo illustrato per bambini, accompagnata da un ricco commento traduttologico che evidenzia le difficoltà e le peculiarità riscontrate durante il processo di traduzione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography