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Journal articles on the topic 'Internet delle Cose'

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Di Viggiano, Pasquale Luigi. "DEMOCRAZIA DIGITALE COME DIFFERENZA:." Revista da Faculdade Mineira de Direito 24, no. 48 (March 18, 2022): 64–78. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2021v24n48p64-78.

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Abstract:
La partecipazione sociale e politica digitale contemporanea (e-Democracy) è un prodotto della digitalizzazione dello Stato e dei suoi apparati, caratterizzata dalla produzione di nuovi diritti resi possibili dalle tecnologie della comunicazione. La digitalizzazione degli apparati dello Stato attraverso le nuove tecnologie basate su algoritmi intelligenti e le norme sulla società dell’informazione e della comunicazione hanno innescato la produzione di cosiddetti “nuovi diritti” la cui esigibilità amplia il concetto di democrazia stabilendo una differenza tra il tradizionale governo della cosa pubblica e le crescenti pretese delle comunità sempre più legate al sistema della comunicazione digitale. I diritti di accedere a Internet e alla rete, all’e-voting, a comunicare con la PA attraverso le nuove tecnologie, a ricevere servizi pubblici digitali sono paralleli a doveri dello Stato caratterizzati dalla soddisfazione dei nuovi diritti. Contemporaneamente cresce il rischio che forme di partecipazione digitale producano livelli di esclusioni intollerabili che intaccano la democrazia. Osservare e descrivere, con gli strumenti concettuali del Centro di Studi sul Rischio, come il sistema del diritto, della politica e della società evolvono attraverso il rapporto con l’ecosistema digitale trainato dall’arcipelago delle intelligenze artificiali rappresenta l’obiettivo e la sfida sempre incerta negli esiti, sempre nuova nelle acquisizioni ma sempre stimolante e proficua sotto il profilo della ricerca sociale, politica e giuridica.
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2

Anzera, Giuseppe, and Alessandra Massa. "Chi ha paura di Internet? Le piattaforme online nei processi di radicalizzazione e di deradicalizzazione." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 122–38. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12471.

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Abstract:
Radicalizzazione online e self-radicalization sono aree ancora poco analizzate all'interno della gamma dei fenomeni che conducono all'inasprimento ideologico e all'estremismo violento. In questo articolo, si esploreranno le principali ragioni dello stretto legame tra piattaforme online e pratiche di radicalizzazione e interventi di deradicalizzazione legati alle ideologie di matrice islamista. Le traiettorie di radicalizzazione dipendono da numerose direttrici incrociate: predisposizioni individuali e disposizioni contestuali; motivazioni psicologiche e questioni materiali; rivendicazioni identitarie e moventi politici. In questo senso, la costruzione narrativa delle esperienze, soprattutto dei giovani soggetti di seconda generazione, è determinante nel comprendere gli autoposizionamenti dei soggetti radicali, e nel ricostruire il display delle esperienze individuali. Le piattaforme, e più in generale i media, si configurano quindi come spazio di costruzione della realtà sociale. I mezzi di comunicazione digitali si sono dimostrati particolarmente efficaci nella disintermediazione delle pratiche di partecipazione politica: per quanto riguarda la radicalizzazione, queste si dimostrano rilevanti per finalità strumentali e per utilizzi comunicativi, incidendo sull'organizzazione e sulla socializzazione ai fenomeni radicali, mentre favoriscono la rappresentazione pubblica e la propaganda di tali fenomeni. Seppure il peso maggiore delle dinamiche di radicalizzazione sia imputabile a processi politici e sociali offline, alcune tecnicalità delle piattaforme interferiscono con le dinamiche di polarizzazione. Negli ultimi anni sono nate una serie di iniziative volte a limitare l'impatto delle piattaforme sulla radicalizzazione: queste iniziative coinvolgono attori pubblici, privati e organizzazioni di attori autonomi. Il contrasto della radicalizzazione online deve utilizzare strategie flessibili, contro-narrazioni e media literacy.
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3

Vučetić, Zorica. "Il linguaggio della giurisprudenza dal punto di vista della formazione delle parole : orientamenti e problemi lessicologici." Linguistica 42, no. 1 (December 1, 2002): 65–80. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.42.1.65-80.

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Abstract:
Con il presente lavoro si vuole contribuire alfe ricerche sul linguaggio della giurisprudenza in chiave lessicologica. La ricerca si propone di mettere in rilievo i meccanismi dellaformazione delle parole nel linguaggio giuridico. Laformazione delle parole è un procedimento vivo che rinnova il lessico e arricchisce la lingua con nuove unitii lessicali. 11 lessico si rigenera per vie interne mediante i meccanismi della composizione delle parole, della sujfissazione e della prefissazione; è un corpus malto interessante dal punto di vista della formazione delle parole, è ricco di parole formate e di neologismi. Nel lessico della giurisprudenza convivono parole formate tradizionali e neologismi. La formazione delle parole è intesa prima di tutto come studio lessicologico che mette in primo piano Jo studio della neologia e dei neologismi, ottenuti con elementi esistenti nella lingua, che rinnovano per vie interne il patrimonio lessicale di una lingua. In tal modo la formazione delle parole è un procedimento vivo e produttivo.
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Bella Agnella. "Votazione online per iniziative di base in California: raccolta di firme elettroniche." International Journal of Science and Society 4, no. 4 (October 14, 2022): 17–25. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.548.

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Abstract:
Questo articolo discute il processo di raccolta online delle firme per le proposte legislative, avendo come punto di partenza l'attuale processo di iniziativa popolare in California. Descrive come funzionerebbe la firma online delle petizioni di base, nonché problemi di sicurezza e altre obiezioni al Potrebbe essere affrontato il problema della raccolta delle firme via Internet e, infine, i pro ei contro dell'applicazione di questo metodo di raccolta delle firme alle iniziative popolari.
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5

Musiani, Francesca. "Infrastrutture digitali, governance e trasformazioni del lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 70–89. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163004.

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Abstract:
Nel corso dell'ultimo decennio, gli studi sociali della scienza e della tecnologia (science and technology studies o STS), in particolar modo gli infrastructure studies, hanno contribuito ad aprire nuovi orizzonti di ricerca relativi allo studio della governance delle tecnologie che strutturano le nostre società digitalizzate. Questi contributi suggeriscono che il potere e del controllo negli ambienti digitali si esercitano in modi spesso informali e poco codificati, nonché discreti o addirittura invisibili per numerosi attori sociali. Questo articolo si propone di fornire un panorama dei modi in cui gli infrastructure studies si stanno avvicinando alle tematiche delle trasformazioni del lavoro nell'era digitale e più specificamente alle ricerche sul digital labor. Dopo una parte introduttiva consacrata alla presentazione degli infrastructure studies come mezzo di analisi delle infrastrutture digitali come strumenti di governance, l'articolo discute tre campi di analisi in cui tali prospettive vengono ad incrociare gli studi interdisciplinari del lavoro digitale: la comprensione del digital labor come "infrastruttura umana", l'analisi dei fenomeni di "governance algoritmica" nelle trasformazioni del lavoro, e l'esame della "platform governance" in relazione al lavoro digitale. L'articolo conclude con qualche riflessione sulle evoluzioni attuali di Internet come "meta-infrastruttura" della maggior parte delle altre infrastrutture critiche, e sul legame tra questo fenomeno e trasformazioni del lavoro.
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6

Perkins, P., and S. Schafer. "The excavation of the Villa Pigneto Sacchetti." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 269–320. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003950.

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Abstract:
LO SCAVO DELLA VILLA PIGNETO SACCHETTII resti della Villa Pigneto Sacchetti, progettata da Pietro da Cortona, sono stati localizzati e parzialmente scavati nel 1992. Lo scavo ha rivelato che il Casino è sopravvissuto appena sopra il livello di fondazione e che anche le parti più interne del ninfeo e della grotta sono sopravvissute. I risultati dello scavo consentono una rivalutazione della correttezza delle piante del XVIIII secolo. Due fasi di sviluppo sono state riconosciute — inizialmente una piccola fontana, e successivamente una villa di più grandi dimensioni con un ninfeo e una grotta. La villa è risultata essere di progetto originale e non una ristrutturazione di un edificio gia esistente, come creduto in precedenza. L'analisi dei resti archeologici e dei documenti che sono sopravvissuti consente una rivalutazione della datazione della costruzione, con una prima fase risalente alia metà del 1637 ed una seconda ad un periodo che va dal 1638 al 1644. I reperti archeologici sono pochi, ma la presenza di una serie di vasi da fiori con disegni araldici papali è degna di nota.
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7

Cristina Gugliandolo, Maria, Valeria Verrastro, and Francesca Liga. "Parenting invalidante e dipendenze tecnologiche: il ruolo del controllo psicologico genitoriale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2019): 55–74. http://dx.doi.org/10.3280/mal2019-003005.

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Abstract:
Recenti studi hanno evidenziato come pratiche genitoriali disfunzionali (quali il controllo psicologico) si correlino con esiti maladattivi nei figli. L'obiettivo del presente studio è quello di indagare i meccanismi che sottendono l'insorgere di un uso dipendente delle nuo-ve tecnologie. 311 partecipanti, tra i 18 e i 26 anni, hanno compilato alcuni questionari. I risultati hanno evidenziato una relazione tra controllo psicologico genitoriale e dipendenza da Internet, da smartphone e da social network, attraverso la mediazione della suscettibilità al controllo. Questo studio contribuisce all'avanzamento della letteratura in merito alla com-binazione di fattori sociali e personali nell'eziologia delle nuove dipendenze e offre spunti alla riflessione sulla possibilità di considerare il controllo psicologico come una forma di abuso emotivo.
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Marciano, Claudio, Natalia Magnani, and Vincenzo Idone Cassone. "Il populismo nelle regioni alpine tra nativismo e bisogno di riconoscimento. Il caso della Lega Nord in Trentino e Valle d'Aosta." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 127 (March 2022): 154–75. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-127012.

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Abstract:
Le recenti affermazioni elettorali della Lega Nord in Trentino e Valle d'Aosta consentono di osservare il radicamento del discorso populista di destra in un territorio caratterizzato da un'alta densità di aree interne e da una forte tradizione politica autonomista. L'articolo, attraverso un metodo interdisciplinare, mette a fuoco il fenomeno leghista nelle regioni alpine a partire dall'analisi delle pratiche discorsive in cui appaiono centrali le rivendicazioni nativiste e di riconoscimento, e delle variabili di scenario, come l'incidenza della crisi economica, l'orientamento neoliberista di alcune scelte di governance locale e l'incremento dei flussi migratori.
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Laganŕ, Francesco, and Alberto Violante. "Rocco e i suoi eredi: permanenza e mutamento nelle migrazioni Sud-Nord." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 121 (February 2011): 30–50. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121003.

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Abstract:
Revisionando la letteratura economica e sociologica sul tema si possono sottolineare delle fallacie esplicative nell'identificare le novitŕ dei flussi migratori interni. Gli economisti hanno enfatizzato la rigiditŕ dei salari per dimostrare la propensione a non emigrare osservata fino agli anni '90, mentre una parte dei sociologi ha assunto la teoria del Capitale Umano per indicare il brain-drain come il principale nuovo tratto delle migrazioni interne. I risultati presentati contrastano con queste posizioni. Le fonti utilizzate sono due database longitudinali sul mercato del lavoro: Ilfi e Whip. In contrasto con gli approcci menzionati sopra gli autori identificano la forma circolare delle migrazioni come vera novitŕ dei flussi interni. Inoltre si mostra come il carattere qualificato della migrazione interna rappresenti una costante sia delle vecchie che delle nuove migrazioni.
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Curti, Simone, Raffaella D'Errico, Marco Gaietta, Elena Garavelli, Massimiliano Greco, Serena Trovati, Francesca Visco, and Alberto Pellai. "Internet e vittimizzazione sessuale: cosa sappiamo, cosa dice la ricerca, cosa č prioritario in prevenzione." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (June 2010): 11–24. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-002002.

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Abstract:
Internet e i new media rappresentano un nuovo strumento potenzialmente alleato di chi vuole adescare minori per compiere reati sessuali. Gli studi epidemiologici disponibili confermano che il fenomeno č in crescita, cosě come il numero di arresti ad esso correlati, e che le vittime spesso agiscono consenzienti, consapevoli di comunicare con adulti estranei, mentre raramente parlano di ciň con gli adulti di riferimento (genitori/insegnanti). Il rischio di vittimizzazione cresce con l'etŕ della vittima e per le femmine. Strategie preventive efficaci devono comprendere non solo interventi normativi, ma anche programmi educativi volti ad aiutare gli adolescenti a costruire competenze che li rendano capaci di affrontare le esigenze ed i cambiamenti propri dell'etŕ evolutiva, in linea con il modello delle life skills proposto dall'OMS.
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Martinelli, Elisa, and Bernardo Balboni. "Orientare il Town Centre Management al mercato della cittŕ." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 77–94. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001005.

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Abstract:
L'articolo propone un metodo procedurale di analisi e valutazione delle esigenze dei portatori di interesse della cittŕ come fase imprescindibile alla pianificazione di progetti di Town Centre Management (Tcm) in ottica di orientamento al mercato. Si intende cosě contribuire sia all'evoluzione degli studi sul tema, supportandone la connotazione strategica, sia al progresso nell'implementazione operativa. A supporto della tesi degli autori si č utilizzato lo studio di caso, descrivendo un'esperienza comunale concreta relativa alla cittŕ di Bologna, come esempio innovativo in Italia dove le iniziative di Tcm sono parziali, di tipo promozionale e basate piů su esigenze interne e pre-definite dell'amministrazione locale che sulla ricognizione delle esigenze degli stakeholder del territorio urbano.
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Balaguer Callejón, Francisco. "L'impatto dei nuovi intermediari dell'era digitale sulla libertà di espressione." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 33–62. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001002.

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Abstract:
Le nuove tecnologie hanno un impatto sia positivo che negativo sulla libertà di espressio-ne, sui diritti costituzionali e sui processi democratici. Tale incidenza è stata positiva nelle fasi iniziali di sviluppo del Web e in particolare nelle prime fasi del Web 2.0, quando Internet era progettato in modo più partecipativo e cooperativo. Negli ultimi anni, tuttavia, sono emersi processi gerarchici di organizzazione di informazioni e dati ad opera di grandi socie-tà tecnologiche che si pongono come nuovi intermediari tra utenti e sfera pubblica. La libertà di espressione è attualmente condizionata da questi intermediari che controllano i processi di comunicazione. L'articolo si propone di riflettere sul ruolo di questi nuovi intermediari in relazione alla configurazione della sfera pubblica nei sistemi democratici, mettendone in rilievo l'impatto riguardo alla libertà di espressione nell'ambito dei rapporti tra sfera pub-blica e privata e tra sfera statale e globale. In questi ambiti la capacità di regolazione e con-trollo da parte dello Stato si indebolisce a fronte del potere di queste grandi società che occu-pano e monopolizzano uno spazio pubblico dove la libertà di espressione viene ridotta a merce, tanto che informazioni e opinioni si trasformano in dati monetizzabili, attraverso gli algoritmi delle applicazioni Internet. In tal modo l'utilizzo di questi algoritmi, allo scopo di promuovere fake news e radicalizzazione per attirare l'attenzione del pubblico e generare maggiori guadagni, rischia di distruggere una percezione sociale condivisa della realtà. Tra le tante misure che possono essere adottate, spiccano quelle legate al diritto della concorren-za, ovvero basate su misure previste da regolatori istituzionali e volte ad ostacolare una concentrazione ancora maggiore di potere monopolistico. Tuttavia, invece di restrizioni, sarebbe preferibile lasciare spazio a una tecnologia aperta che ponga fine alla natura chiusa e gerarchica delle applicazioni.
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Basigli, Nicolò, and Sarah Zakaria. "RIFLESSIONI SULLA NUOVA RELAZIONE TRA SOVRANITA' E TERRITORIO NELL'ERA DIGITALE." Revista Eletrônica Direito e Política 15, no. 3 (December 18, 2020): 1039–52. http://dx.doi.org/10.14210/rdp.v15n3.p1039-1052.

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Abstract:
Si espongono, con il presente lavoro, alcune riflessioni a riguardo della relazione tra l' avanzo delle nuove tecnologie e la sovranità degli Stati e i problemi decorrenti da questa relazione. La riflessione parte da una nuova concezione di territorio nell' era digitale e come questo non abbia più frontiere. Conseguentemente, tutto questo conduce ad un ripensamento delle nozioni di territorio e di sovranità alla luce dei cambiamenti che stanno accadendo nella realtà e di cercare soluzioni legislative in una dimensione transnazionale.PAROLE CHIAVE: Internet, Sovranità, Territorio.
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Bilancia, Francesco. "Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo." Revista do Direito, no. 43 (May 19, 2014): 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

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Abstract:
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
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Cacopardi, Irene. "Internet e letteratura: la fine di un idillio?" ENTHYMEMA, no. 30 (January 2, 2023): 105–17. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/19553.

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Abstract:
L’influenza esercitata dalle nuove tecnologie dell’informazione sulla creazione e sulla pratica letteraria, così come le evoluzioni e i mutamenti dei modi di comunicazione e di produzione delle opere, conducono ad analizzare il grande laboratorio che è il web e il rapporto che esso intrattiene con la letteratura. Dopo più di vent’anni, questa relazione sembra entrare in una fase più istituzionalizzata, in cui l’entusiasmo lascia il posto a posizioni più prudenti, anche da parte di autori integrati. Per tale ragione, lo scopo di questa riflessione è l’analisi dello sguardo che alcuni autori portano sulla rete e sulle dinamiche socio-culturali a cui dà vita. Partendo dalla riflessione condotta dal collettivo Wu Ming sul blog Giap e prendendo in esame Panorama di Tommaso Pincio e Anteprima Mondiale di Aldo Nove, si cercherà di analizzare le trasformazioni prodotte nel campo socio-letterario dall’uso delle nuove tecnologie e di capire le critiche mosse alla mediasfera e alle sue pratiche comunicative nella società contemporanea.
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Piliu, Salvatore. "Il diritto delle comunità umane intenzionali: nuovi ordinamenti giuridici?" Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 349–56. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.349-356.

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Abstract:
Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
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Vespa, Marco. "Venere e gli astragali. Una nuova interpretazione del basilicus iactus in Plauto, Curculio, 349-361." ACME 74, no. 2 (September 14, 2022): 7–21. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/18660.

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Abstract:
Volgendo l’attenzione alla problematica traduzione del cosiddetto basilicus iactus menzionato nella commedia Curculio di Plauto questo articolo cerca di fornire un nuovo contributo allo studio della cultura ludica latina. Sulla scorta di evidenze interne al testo, in particolare a proposito dell’identità drammatica dei suoi protagonisti e delle isotopie narrative presenti, e grazie a testimonianze esterne alla commedia, nello specifico alcune tradizioni cultuali greche e magno-greche, questa ricerca propone di intendere l’espressione basilicus iactus non come “colpo del re” bensì come “colpo della regina”, con un rinvio implicito alla dea Venus e al colpo degli astragali che dalla divinità prendeva il nome.
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Keymolen, Esther, and Dennis Broeders. "Quando alcuni sono piů uguali degli altri.. fiducia, free-riding e azione collettiva in una rete p2p." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 90–108. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040008.

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Abstract:
Una versione contemporanea dello spirito libero di internet č rappresentata dai cosiddetti network anonimi peer-to-peer (p2p), che oggi si sono evoluti in enormi reti di file-sharing che attirano milioni di utenti. Queste comunitŕ sono spesso - implicitamente - fondate sull'idea di uguaglianza perché si tratta di comunitŕ di pari. Tuttavia su internet, cosě come nella vita reale, alcuni pari sono piů uguali degli altri. Considerati l'estensione e il volume di questi network p2p, l'idea di reciprocitŕ viene meno facilmente poiché molti utenti scoprono che conviene loro essere egoisti e non altruisti. L'articolo si focalizza, in particolare, sul caso di LimeWire - un'applicazione avanzata e molto popolare di file sharing peer-to-peer che funziona sulla rete Gnutella. Il paradosso riguardante questa, come tutte le altre reti p2p, prevede che il suo successo dipenda da gruppi piuttosto ristretti di persone che caricano i propri file a fronte di gruppi molto estesi che fruiscono questi materiali senza condividere i propri. Una delle questioni teoriche in discussione, quindi, č quella relativa alla fiducia che ha una sua declinazione sistemica, in questo caso. L'articolo, pertanto, analizza il problema del free riding attraverso l'analisi del forum di discussione della community di Lime Wire. L'analisi riguarda l'autosservazione compiuta dagli utenti stessi della community, a proposito della necessitŕ o meno di introdurre alcuni meccanismi regolativi coadiuvanti il funzionamento della rete. In particolare la community propone tre punti di vista diversi: quello degli utenti che sono stati definiti "do ut des", ovvero favorevoli ad una maggiore regolamentazione, quello del gruppo cosiddetto "l'informazione deve essere libera e gratuita", il quale non caldeggia una regolamentazione pressante ma piuttosto confida nella presa in carico da parte di LimeWire della questione degli opportunisti, e per ultima la visione della LimeWire company stes- sa, espressa dal moderatore del forum. Quest'ultimo rappresenta una figura chiave per la company (ma piů in generale per la lettura dell'intero fenomeno) perché esprime l'opportunitŕ di confidare nella fiducia sistemica che corrisponde alla necessitŕ di mantenere collegati alla rete p2p il maggior numero di utenti, esponenti sia dell'uno che dell'altro punto di vista, allo scopo di salvaguardare la profittabilitŕ della rete.
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Papa, Anna. "La complessa realtŕ della Rete tra "creativitŕ" dei fornitori di servizi Internet ed esigenze regolatorie pubbliche: la sottile linea di demarcazione tra provider di servizi "content" e di "hosting attivo"." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 221–53. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002004.

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Abstract:
La Rete Internet si presenta come una realtŕ complessa nell'ambito della quale alla funzione di trasmissione di dati si associano, acquisendo sempre maggiore rilevanza, funzioni legate all'utilizzo diffuso degli strumenti propri della societŕ dell'informazione e della comunicazione. In costante crescita sono anche i soggetti che offrono servizi legati alle funzioni ora citate, in particolare fornitori di connettivitŕ e gestori di applicazioni in grado di consentire la comunicazione e la diffusione in Internet di notizie, opinioni e contenuti. A fronte di una cosě complessa realtŕ, la legislazione nazionale, in linea con la normativa europea, in materia si presenta ancora poco sensibile alle differenziazioni dei ruoli ricoperti dai soggetti operanti in Rete, come fornitori di servizi e come utenti. Essa attribuisce centralitŕ, soprattutto sul piano della responsabilitŕ, all'Internet provider, considerato come il soggetto centrale della fruizione dei servizi Internet, pur nella tripartizione ora prevista dalla normativa nazionale (in ossequio a quella comunitaria) che distingue tra access, caching e hosting. In realtŕ, pur certi dell'importanza dei Service per il funzionamento (e il controllo) della Rete, appare ormai evidente che i fornitori di servizi Internet si presentano come un universo ben piů articolato e dinamico, con prestazioni che vanno a collocarsi nello spazio creato dalla Rete e non semplicemente nella funzione di trasmissione o conservazione dei dati immessi o prodotti. Una prima importante conseguenza č la difficoltŕ di distinguere tra "hosting" e "content" provider. Sono soprattutto questi ad essersi molto evoluti negli ultimi anni. Nel saggio ne vengono forniti tre esempi: siti istituzionali, gestori di piattaforma e curatori di luoghi di discussione. In assenza di una regolamentazione normativa, a livello europeo e nazionale, la giurisprudenza sta cercando di individuare un punto di bilanciamento tra i diversi interessi coinvolti che tenga conto delle caratteristiche e del carattere innovativo della Rete rispetto ad esperienze e contesti preesistenti. Appare tuttavia evidente che l'azione giurisprudenziale da sola non č in grado di stabilizzare e di dare affidabilitŕ ad un comparto che necessita invece di regole, frutto di una riflessione condivisa, idonee a garantire una operativitŕ "regolata", rispettosa dei diritti individuali, della concorrenza ma nel contempo capace di assecondare la profonda innovazione dell'informazione e della comunicazione che la Rete sta realizzando
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Artusi, Marco, and Andrea Maurizzi. "Le nuove frontiere del marketing politico: Internet come strumento di costruzione e gestione del consenso." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 75–96. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003007.

Full text
Abstract:
Questo articolo si concentra sulle applicazioni digitali nella comunicazione politica e nello sviluppo del consenso, partendo dal presupposto che sia necessario superare la concezione di Internet come semplice mezzo di comunicazione di massa, ma che que- sto vada analizzato come strumento sociale di acquisizione, attivazione e coinvolgimento di persone attorno ad un movimento o idea politica. Le evoluzioni in senso sociale in atto nella Rete Internet stanno portando ad un'integrazione tra reale e virtuale, e stanno rendendo Internet una rappresentazione sempre piů fedele della realtÀ e delle reti sociali dei diversi soggetti: da qui nasce una grande opportunitÀ di costruzione del consenso. Sulla base di queste considerazioni, viene elaborato un modello di comunicazione politica in Internet, integrato nel processo di marketing politico ed articolato nelle fasi di acquisizione, attivazione e difesa. Il modello č basato sulla significativa esperienza di Barack Obama.
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Castelli Gattinara, Paola, and Antonio Onofri. "L'EMDR nel trattamento del trauma complesso." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 44 (June 2019): 106–31. http://dx.doi.org/10.3280/qpc44-2019oa8152.

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Abstract:
Questo lavoro affronta il trattamento del trauma complesso utilizzando il modello di rielaborazione adattiva dell'informazione (AIP). Tale modello, che è alla base dell'approccio EMDR, un approccio evidence based, per il trattamento del PTSD, si è recentemente arricchito integrando sia la teoria dell'attaccamento sia il modello della dissociazione strutturale proposto da Van der Hart (2006). Questa articolazione ha permesso di trattare le memorie traumatiche connesse a quadri psicopatologici molto più complessi come i disturbi dissociativi, quelli borderline di personalità e, più in generale, alla sintomatologia collegata auno sviluppo traumatico.Attraverso esemplificazioni cliniche, verranno illustrate alcune procedure specifiche per affrontare le difese collegate al trauma che mantengono la dissociazione come la fobia dell'attaccamento e del rifiuto, in particolare per quanto riguarda il terapeuta, la fobia delle proprie esperienze interne basata su intense emozioni di vergogna, paura o disgusto, la fobia delle parti dissociative della personalità ecc.
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Fortuna, Giuseppe. "Le aree interne: una piccola comunitŕ rurale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 97 (February 2011): 281–96. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-097016.

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Abstract:
Esistono varie aree periferiche sparpagliate nel mondo. Ognuna ha le proprie peculiaritŕ e bisogni diversi. In questo saggio l'autore mette in rilievo alcuni problemi di un'area periferica rurale che, nella maggioranza dei casi, sono diversi da quelli di altre aree periferiche come i cosiddetti "cul de sac", le conurbazioni disordinate all'intersezione di grandi autostrade. Certamente č difficile in un saggio elaborare delle analisi profonde, pertanto l'autore si č limitato a tre sezioni: 1. una descrizione dell'interazione sociale di una comunitŕ rurale, 2. la natura di alcuni piani d'intervento sul territorio, 3. una breve conclusione suggerendo degli interventi che potrebbero soddisfare i bisogni della comunitŕ.
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Origgi, Giancarlo. "Apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 15 (December 2010): 19–25. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015003.

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Abstract:
Il saggio tenta di dare forma alle tante dimensioni del concetto di apprendimento nella societŕ della conoscenza, in relazione alle tematiche del lifelong learning ed a quelle relative all'innovazione dei modelli di conoscenza e di formazione legati all'introduzione delle nuove tecnologie ed al ruolo, sempre piů significativo, che l'individuo assume all'interno della realtŕ virtuale. Un concetto fondamentale dell'articolo č il concetto di "rete" assunto come metafora essenziale capace di delineare la vita degli individui nella knowledge society. Il termine "rete" fa riferimento, in tal senso ed allo stesso tempo, a tanti concetti estremamente significativi della societŕ contemporanea e della vita degli individui: la rete designa al tempo stesso la conoscenza, la cittŕ, la societŕ, internet, la navigazione tra mondi reali e virtuali disegnati, dalle nuove tecnologie, nella formazione cosě come nel cinema, nella letteratura cosě come nelle discipline del costruttivismo. L'articolo si conclude con un breve rimando alla cultura del rinascimento anticipatrice di uno spirito in cui scienza, conoscenza e tecnica sono tra loro fortemente legate. La sperimentazione che ha luogo nel rinascimento, nella bottega dell'artigiano, diventa punto di partenza e filo unificante di diverse istanze della conoscenza e dell'arte, della ricerca scientifica e dell'esplorazione tecnica.
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Bacci, Elice, Giancarlo Cotella, and Elisabetta Vitale Brovarone. "La sfida dell'accessibilità nelle aree interne: riflessioni a partire dalla Valle Arroscia." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 77–85. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096007.

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Abstract:
Nelle aree rurali e montane ‘interne', la riflessione sull'accessibilità implica un cambio di prospettiva rispetto ai contesti più propriamente urbani. Migliorare l'accessibilità di questi territori significa agire su più fronti, non solo potenziando l'offerta di mobilità ma anche agendo sul capitale territoriale locale, (ri)portando servizi, conoscenza e forme di interazione. La Strategia Nazionale per le Aree Interne (snai) muove in questa direzione, promuovendo un approccio place-based fondato da un lato sulla dotazione delle precondizioni strutturali per lo sviluppo territoriale (ivi compresa l'accessibilità), dall'altro sullo sviluppo locale. A partire dal caso studio della Valle Arroscia, analizzata nell'ambito del progetto di ricerca espon urruc e scelta come area progetto della snai in Liguria, il contributo esplora i temi e le sfide peculiari per l'accessibilità nelle aree interne e riflette sulle future prospettive di sviluppo.
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Ramaci, Tiziana, and Giuseppe Santisi. "Le attivitŕ trattamentali per un sistema di servizi territorialmente efficace." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (July 2012): 103–14. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001007.

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Abstract:
Tra i valori fondanti del nostro paese c'č al primo posto il lavoro. Sancito dalla Costituzione, tale valore č un diritto e un dovere di ogni cittadino, anche per coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertŕ personale. Al fine di favorire opportunitŕ di lavoro per detenuti e di promuovere interventi per il miglioramento dei servizi per l'inclusione sociolavorativa, č necessario pensare a strategie integrate d'intervento con il territorio tali da poter migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi rivolti a fasce sociali svantaggiate. Attraverso questa intesa si vengono a creare le premesse perché i detenuti possano effettivamente essere recuperati. Ed č in questo scenario che s'inserisce la ricerca di seguito presentata, che ha visto coinvolti 190 "cittadini liberi", il cui obiettivo č stato principalmente quello, attraverso la somministrazione di un questionario chiuso, di esplorare la percezione che il territorio, anch'esso destinatario della rete locale di servizi che l'istituto penitenziario intrattiene, appunto, ha circa l'importanza delle attivitŕ trattamentali, ai fini del reinserimento sociale delle persone marginalizzate. Un intervento mirato alla modifica del comportamento umano non puň prescindere dalla considerazione preventiva delle variabili interne, soggettive, dell'utenza; solo un'attenta valutazione delle stesse permette di approntare gli strumenti adatti per "gestire" e, ove possibile, modificare lo stereotipo nei confronti delle persone recluse e della possibilitŕ di utilizzare le attivitŕ di questo genere come mezzo atto a favorirne l'inclusione e il reinserimento sociale (Garling et al., 2003).
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Lloyd, Joan E. Barclay. "The medieval murals in the Cistercian abbey of Santi Vincenzo e Anastasio ad Aquas Salvias at Tre Fontane, Rome, in their architectural settings." Papers of the British School at Rome 65 (November 1997): 287–348. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010655.

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Abstract:
I MURALI MEDIEVALI DELL'ABBAZIA CISTERCENSE DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO AD AQUAS SALVIAS ALLE TRE FONTANE, ROMA, NEL LORO CONTESTO ARCHITETTONICOAlcuni murali medievali sopravvivono nell'abbazia cistercense delle Tre Fontane a Roma, o sono conosciuti da disegni, nell'edificio soprastante l'ingresso, nel nartece della chiesa di SS. Vincenzo ed Anastasio e nell'area orientale del chiostro. Studi recenti hanno discusso lo stile e l'iconografia di questi dipinti o hanno analizzato l'architettura della chiesa medievale e di parti del monastero. Questo articolo prende in considerazione i murali nel loro contesto architettonico. Le date degli affreschi nell'edificio sovrastante l'ingresso vengono chiarite dallo studio della muratura e da altre caratteristiche dell'edificio. I dipinti del nartece vanno associati alla storia e ai santi patroni dell'abbazia. I murali nella stanza al di sopra dell'attuale sacrestia riflettono la probabile funzione di quello spazio, originariamente come parte della cappella dell'abate. I murali finora creduti essere stati dipinti nella parte superiore di un muro esterno del dormitorio sembrano rientrare in due stanze del piano sottostante; di conseguenza viene suggerito che esse servissero originariamente a decorare la parte superiore delle mura interne di quelle stanze. Infine alcuni suggerimenti vengono presentati a proposito dei patrocinatori di questi lavori e dell'attività costruttiva della fine del tredicesimo secolo.
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Ansuŕtegui, Roig Francisco Javier. "Democracia constitucional, derechos y violencia institucional." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (December 2012): 27–38. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003002.

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Abstract:
La democrazia costituzionale e il costituzionalismo contemporaneo costituiscono oggi la chiave di lettura di molti nostri ordinamenti, ma allo stesso tempo, come conseguenza dello sviluppo delle loro dinamiche interne, obbliga a riformulare la comprensione di concetti con cui la scienza giuridica lavora da tempo. In questo lavoro si affronta la trasformazione che dovrŕ subire il concetto di violenza istituzionale, sia dal punto di vista dei suoi contenuti, sia da quello che si riferisce ai soggetti che vi sono implicati.
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Curci, Francesco, Agim Kërçuku, and Arturo Lanzani. "Le geografie emergenti della contrazione insediativa in Italia. Analisi interpretative e segnali per le politiche." CRIOS, no. 19 (May 2021): 8–19. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019002.

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Abstract:
L'articolo intende esplorare l'emergente geografia della contrazione insediativa del territorio italiano. Poiché il riconoscimento di una nuova geografia della contrazione richiede un'azione di smontaggio delle immagini consolidate legate allo spopolamento e l'abbandono dei contesti montano-rurali, l'aggettivo "emergente" assume qui un ruolo fondamentale. L'ipotesi che muove questo lavoro è infatti che le cosiddette aree interne siano un ambito di contrazione del tutto consolidato. La geografia della contrazione investe però anche altri contesti. Con intensità differenti riguarda porzioni di territorio al centro nel processo di urbanizzazione novecentesca, come interstizi e frange metropolitani più fragili, le città medie con differenti livelli di centralità funzionale, i contesti periurbani e del continuum urbano-rurale di pianura e di collina, ovvero una parte consistente di quella che chiamiamo Italia di mezzo.
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Ramazza, Elena. "RILEGGERE VIOLLET-LE-DUC ATTRAVERSO ROLAND BARTHES: VERSO UNA LETTURA SEMIOTICA DEL MITO DEL MEDIOEVO NELL’OTTOCENTO." Signa: Revista de la Asociación Española de Semiótica 32 (January 10, 2023): 517–42. http://dx.doi.org/10.5944/signa.vol32.2023.32676.

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Abstract:
L’articolo propone una lettura dell’operato di Viollet-le-Duc attraverso la definizione di mitologia elaborata da Roland Barthes. Lo spunto di riflessione contemporaneo è il ripristino della flêche della Notre-Dame di Parigi, dopo l’incendio del 2019. La lettura di Viollet-le-Duc come creatore di mito è motivata da una serie di apparenti contraddizioni interne al suo pensiero. Inizialmente, appare particolarmente rilevante il ruolo della intentio lectoris, poi, secondo la fenomenologia del mito di Barthes, si individuano nell’opera di Viollet: il concetto e le sue implicazioni politiche; la molteplicità delle forme; le strategie di adattamento della forma al concetto e i meccanismi di naturalizzazione del concetto. Infine, si riflette sull’opportunità di applicare questa lettura a un’epoca diversa da quella di Barthes, proponendo un nuovo cammino di ricerca che tenga conto di una presunta ingenuità di Viollet-le-Duc, e apra a una visione più universale della fenomenologia del mito.
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Tambassi, Timothy. "Epistemologia e teoria sociale. Questioni interne ed esterne." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 42 (January 2012): 46–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-042004.

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Abstract:
L'articolo discute il modo in cui la distinzione di Rudolf Carnap tra questioni interne ed esterne possa essere estesa e applicata alla teoria sociale. Seguendo Carnap si sostiene come, dato un sistema di riferimento, una questione č interna se valutata e risolta all'interno del sistema in questione, mentre č esterna se mette in discussione il sistema di riferimento dato e lo stato di cose che presuppone. Quindi, attraverso un'analisi incentrata principalmente sul sistema di riferimento ‘la Costituzione della Repubblica Italiana' e sul tema della giustizia, si discutono la rilevanza e le conseguenze di tale distinzione per la teoria sociale.
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Calise, Mauro, and Rosanna De Rosa. "IL GOVERNO ELETTRONICO: VISIONI, PRIMI RISULTATI E UN'AGENDA DI RICERCA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no. 2 (August 2003): 257–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027179.

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Abstract:
IntroduzioneSul governo elettronico (e-government per gli addetti ai lavori) pesa, dalle origini, un'ambivalenza — e ambiguità. Terminologica ma, al tempo stesso, politologica. Nella quasi totalità degli studi, sia di presentazione che di implementazione, l'e-government viene indicato come un processo di trasformazione tecnologica (più o meno radicale) di alcune prassi amministrative, con l'obiettivo principale (dichiarato) di rendere più trasparente, efficiente e interattiva l'erogazione di alcuni servizi e l'accesso a molte informazioni. In tale accezione, l'e-government si collocherebbe tra i processi di ammodernamento della macchina burocratica rientrando nell'affollata categoria dei tentativi di riforma della pubblica amministrazione. Coerentemente con tale impostazione, numerose definizioni sottolineano l'ambito strettamente implementativo e policy-oriented dei principali progetti di e-government, collegandoli — e condizionandoli — alle potenzialità tecnologiche offerte dallo sviluppo delle ICT e di Internet in particolare.
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Bortolotti, Lando. "L'Arno come asse dello sviluppo toscano. Una funzione che si esaurisce." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 11–33. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125002.

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Abstract:
L'argomento del saggio č il sistema di trasporto delle merci per vie d'acqua interne, fiumi canali e laghi, che faceva capo all'Arno, nel Granducato di Toscana e nel piccolo Stato di Lucca, fra il 1737 e il 1859 cioč nell'epoca dei granduchi Asburgo Lorena. Sono presi in esame l'organizzazione politico-amministrativa, e aspetti geografici e tecnici: l'Arno come confine e/o elemento di unitŕ, le infrastrutture della navigazione, le imbarcazioni; ed anche le politiche condotte dai Lorena, in base ai valori diffusi dall'illuminismo L'importanza del trasporto per via d'acqua cala, anche durante il regno del principe riformatore Pietro Leopoldo. Mancano riforme organiche, gli interventi sono pochi, piů per conservare che per riformare. In realtŕ la preminenza č data alle strade, conformemente alle teorie degli illuministi e agli esempi stranieri. Il cambiamento dei valori, l'eliminazione dei privilegi, dei vincoli e dell'assistenza ai poveri con i prezzi "politici" delle "grasce" porta trasformare il lago di Bientina, e vari decenni dopo quello di Fucecchio, in aree coltivate, a favore del ceto fondiario toscano.
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Gallina, Annita. "Note a margine di uno scritto. William Ronald Dodds Fairbairn: "La rimozione e il ritorno degli oggetti cattivi (con particolare riferimento alle ‘nevrosi di guerra')"." PSICOANALISI, no. 2 (December 2021): 37–53. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002003.

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Abstract:
L'autrice commenta, in chiave storico-critica, il lavoro di William Ronald Dodds Fairbairn, scritto dopo l'esperienza avuta con pazienti affetti da disturbi psichici, conseguenti ai traumi subiti nel corso del secondo conflitto mondiale. Attraverso l'analisi del lavoro condotto da Fairbairn, con pazienti traumatizzati, viene mostrato come lo stesso giunse a formulare impor-tanti osservazioni intorno alla patologia schizoide e alla psicologia delle relazioni oggettuali. Quest'ultima innovativa concezione condusse alla stesura di un modello del funzionamento mentale organizzato intorno a strutture dinamiche operanti all'interno dell'Io/Sé. Attraverso l'attuarsi di processi di incorporazione, scissione e rimozione dell'oggetto materno, secondo la concezione di Fairbairn, si andava costituendo un Io frammentato impegnato in un proliferare di relazioni interne con oggetti compensatori. Metafora clinica che, a tutt'oggi, ben si presta a fornire un'interpretazione della patologia schizoide e che condusse alla creazione di un modello strutturale delle relazioni a fianco del preesistente modello pulsionale. La considerazione che la psicopatologia fosse un riflesso delle interferenze e difficoltà delle relazioni con gli altri e non la risultante di un conflitto inconscio tra impulsi tesi alla ricerca di piacere, apriva inoltre a nuove reinterpretazioni. Allo stesso modo la concezione di un Io, fornito di energia propria che persegue l'oggetto e non il piacere, conduceva a un modello di sviluppo che considerasse le vicissitudini della relazione materno infantile; sino a giungere alla concezione di Fairbairn, se-condo la quale, le esperienze traumatiche, avvenute durante l'infanzia, inducendo privazione esiterebbero in una condizione dove il non riuscire a sentirsi amati come persone condurreb-be a un sovrainvestimento in un mondo interno a discapito di relazioni di dipendenza, senza le quali non è possibile alcuno sviluppo
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Velotti, Patrizia, and Giulio Cesare Zavattini. "Intersoggettivitŕ e reciprocitŕ nella relazione di coppia: la prospettiva psicoanalitica." RICERCA PSICOANALITICA, no. 2 (May 2011): 27–37. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-002003.

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Abstract:
Negli ultimi anni, prendendo le distanze dal modello strutturale delle pulsioni e dall'idea tradizionale di un apparato mentale isolato spinto fondamentalmente dai compromessi tra forze interne conflittuali, diversi studiosi (Mitchell, 1988; Aron, 1996) hanno posto l'accento sui processi interpersonali, nel senso che la crescita e il formarsi delle funzioni psichiche dipendono dal tipo e dalla qualitŕ dell' . Da questo punto di vista č intesa come una "proprietŕ" di un sistema mutualmente autoregolativo formato da due o piů individui e come caratteristica costante durante tutto il ciclo vitale. I partner coinvolti in una relazione sentimentale organizzerebbero cioč una loro reciproca e specifica capacitŕ di regolare gli stati emotivi, per ottenere un certo equilibrio interno tra senso di "distanza e vicinanza". In quest'ottica il lavoro odierno con le coppie deve considerare l'uso che i partner fanno della relazione rispetto alla funzione di reciproca auto ed etero regolazione e i processi che vengono messi in atto per raggiungere questi obiettivi.
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Gibson, Sheila, Janet DeLaine, and Amanda Claridge. "The Triclinium of the Domus Flavia: a new reconstruction." Papers of the British School at Rome 62 (November 1994): 67–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010047.

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Abstract:
IL TRICLINIUM DELLA DOMUS FLAVIA: UNA NUOVA RICOSTRUZIONEQuesto articolo presenta una nuova ricostruzione del Triclinium della Domus Flavia sul Palatino, basato sul rilevamento delle strutturie murarie esistenti e degli ornamenti architettonici intrapreso da Sheila Gibson e John Ward-Perkins negli anni '60. Viene suggerito che il Triclinium avesse un soffitto a capriata di legno piuttosto che una volta a botte, mentre un'analisi degli ornamenti architettonici ha permesso di interpretare le decorazioni interne come il prodotto della sovrapposizione di tre ordini corinzi. Mentre è stato possibile ricostruire che le fiancheggianti corti con fontana fossero a due piani, dubbi rimangono sulla ricostruzione della corte principale del peristilio, tanto che sia la versione ad un piano che quella a due piani vengono proposte. Nella discussione finale viene spiegato l'impatto che il Triclinium doveva avere sulla contemporanea società romana, in termini di costruzione domestica convenzionale resa eccezionale dalle dimensioni colossali e dalle ricche decorazioni più normalmente associate alle case degli dei.
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Rago, Emilio. "Dal mercato del lavoro al mercato della conoscenza. Proposte operative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 99 (May 2013): 119–48. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099007.

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Abstract:
Per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro l'universitŕ ha sviluppato nel tempo approcci e strategie diversi: progetti sul campo, testimonianze aziendali, incarichi a professionisti esterni per insegnamenti specialistici o di frontiera, stage, uffici di placement, formazione extra-curriculare, eventi di presentazione delle aziende. L'attuale riforma dell'alto apprendistato facilita ulteriormente tale relazione, semplificando l'incontro tra studenti in alta formazione o ricerca e datori di lavoro. Il sentore č che questi interventi possano comunque non bastare, poiché non affrontano le questioni di fondo che condizionano le relazioni tra il mondo dell'universitŕ e quello del lavoro. Le considerazioni qui presentate problematizzano la situazione da un punto di vista differente. Universitŕ e azienda sono concepiti come due interlocutori fondamentali dell'offerta e della domanda di conoscenza. Nel mercato della conoscenza bisogna affrontare le questioni epistemologiche, pedagogiche e politiche che influenzano i processi di produzione e diffusione di conoscenza dal lato dell'offerta, e dal lato della domanda occorre intervenire sulle problematiche piů diffuse che impediscono una reale formazione integrale per lo sviluppo personale e professionale del lavoratore, formazione quanto mai necessaria per affrontare la complessitŕ, l'instabilitŕ e l'incertezza del mercato del lavoro contemporaneo. La proposta di riflessione vuole interessarsi sia delle dinamiche interne all'offerta di conoscenza e alla domanda di competenza, sia sui vari meccanismi di interazione che potrebbero facilitare questa transazione cognitiva. Permane, lungo tutto il ragionamento, la forte attenzione al valore dei metodi cooperativi nell'apprendimento universitario, organizzativo e tra i diffe renti operatori della conoscenza, per la creazione di quella saggezza pratica, la phronesis aristotelica, che vuole superare la tradizionale divisione tra teoria e pratica nel mondo della conoscenza. Le considerazioni nascono nell'ambito delle scienze manageriali, ma taluni ragionamenti, mutatis mutandis, possono essere applicati anche ad altri ambiti scientificodisciplinari
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Ferber, Magnus Ulrich. "Zwischen München und Rom." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no. 1 (December 20, 2017): 394–410. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0022.

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Abstract:
Riassunto Il carteggio del gesuita Matthaus Rader, nato nella Germania meridionale, rappresenta non solo una fonte importante per lo studio della storia culturale bavarese, ma offre anche un’importante testimonianza per il transfer culturale tra l’Italia e la Germania all’inizio del XVII secolo. I suoi progetti editoriali sia filologici che storici spesso necessitavano, nel contesto delle procedure di censura interne all’ordine, dell’approvazione da parte della curia generalizia. Da cio derivava un regolare scambio epistolare con la Citta eterna che apriva a Rader l’accesso a manoscritti rari, conservati a Roma, e lo metteva in contatto con i bibliotecari locali. Tali rapporti facevano di lui un importante interlocutore per viaggiatori diretti da Roma verso la Baviera, ad esempio Leone Allacci, il quale nel 1623 avrebbe dovuto trasferire i fondi della Palatina in Italia. La posizione di Rader come storiografo ufficiale della corte bavarese comportava che egli propagasse a Roma la visione storica del suo committente, il duca Massimiliano I. Il contrasto provocato da Abraham Bzowski con Massimiliano per la rappresentazione dell’imperatore Ludovico IV nei suoi Annales ecclesiastici porto Rader sull’orlo di un conflitto con il preposito generale dei gesuiti, Vitelleschi; in tale cornice si concepi piuttosto come attore sullo sfondo della politica culturale bavarese.
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Ferber, Magnus Ulrich. "Zwischen München und Rom." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no. 1 (December 1, 2017): 394–410. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0022.

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Abstract:
Riassunto Il carteggio del gesuita Matthäus Rader, nato nella Germania meridionale, rappresenta non solo una fonte importante per lo studio della storia culturale bavarese, ma offre anche un’importante testimonianza per il transfer culturale tra l’Italia e la Germania all’inizio del XVII secolo. I suoi progetti editoriali sia filologici che storici spesso necessitavano, nel contesto delle procedure di censura interne all’ordine, dell’approvazione da parte della curia generalizia. Da ciò derivava un regolare scambio epistolare con la Città eterna che apriva a Rader l’accesso a manoscritti rari, conservati a Roma, e lo metteva in contatto con i bibliotecari locali. Tali rapporti facevano di lui un importante interlocutore per viaggiatori diretti da Roma verso la Baviera, ad esempio Leone Allacci, il quale nel 1623 avrebbe dovuto trasferire i fondi della Palatina in Italia. La posizione di Rader come storiografo ufficiale della corte bavarese comportava che egli propagasse a Roma la visione storica del suo committente, il duca Massimiliano I. Il contrasto provocato da Abraham Bzowski con Massimiliano per la rappresentazione dell’imperatore Ludovico IV nei suoi Annales ecclesiastici portò Rader sull’orlo di un conflitto con il preposito generale dei gesuiti, Vitelleschi; in tale cornice si concepì piuttosto come attore sullo sfondo della politica culturale bavarese.
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Carla Aufiero, Anna. "Voci senza corpo, corpi senza voce: Eco e Narciso ai tempi della post-modernità." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2022): 114–27. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001008.

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Abstract:
L'autrice parte da una premessa antropologica e successivamente utilizza delle finestre cliniche per proporre delle riflessioni sull'uso degli strumenti digitali e sul loro possibile effetto da un lato nello sviluppo dei processi mentali, dall'altro nella trasformazione di alcuni assetti sociali. Vengono analizzati i casi di due adolescenti che hanno quale sintomo principale l'uso massiccio della Rete, per lo più attraverso social network, con conseguente stato di isolamento e ritiro. Il primo viene messo a confronto con un frammento di infant observation, il secondo con il caso di un paziente psicosomatico. La tesi dell'autrice è che le cosiddette internet addiction possano essere inquadrate come somatosi digitali e in quanto tali trattate secondo le teorie e l'approccio clinico noto per le patologie del sistema mente-corpo. Ciò supponendo che la Rete possa diventare, in tali casi, un luogo psichico nel quale si collochi ciò che non è rappresentabile, luogo affine al somatico dal quale non ci si può affrancare pena l'angoscia di disintegrazione.
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Chiarello, Franco, and Lidia Greco. "Territorio e regolazione tra locale e globale: il caso delle politiche di sviluppo italiane." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 40–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118003.

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Abstract:
Questo articolo fa il punto del dibattito sulle politiche di sviluppo in Italia, interrogandosi sul cambiamento della regolazione intervenuto negli ultimi decenni nel nostro Paese, sull'emergere di nuove scalaritŕ e sugli esiti ad esse associate, utilizzando i contributi della sociologia economica e della geografia politica. Il Mezzogiorno č il principale riferimento dell'analisi. Si sostiene che la forte discontinuitŕ introdotta nella politica di sviluppo non č riuscita a contribuire ad una altrettanto forte discontinuitŕ nelle dinamiche economiche del Mezzogiorno. Le difficoltŕ non risiedono tanto nelle caratteristiche interne al modello quanto nella complessitŕ della tensione tra locale e globale. L'articolo suggerisce l'opportunitŕ di tornare a pensare allo sviluppo come ad una questione socio-politica e ad assumere una visione complessiva del problema. Rispetto a questo, č opportuno riconsiderare il ruolo dello Stato.
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Nencioni, Tommaso. "Un capitolo di storia della sinistra italiana Riccardo Lombardi, Lelio Basso e la crisi del Partito d'azione." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 267 (November 2012): 211–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-267002.

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Abstract:
L'autore individua nel 1947 un anno di svolta nella lotta politica italiana e internazionale. Nell'ambito della sinistra, questo decisivo tornante sanziona tanto il passaggio all'opposizione dei partiti del movimento operaio con l'affermarsi del centrismo degasperiano, quanto, all'interno di quel campo, l'egemonia comunista. Questi fattori sono allo stesso tempo causa ed ef- fetto di profondi mutamenti nella galassia socialista. Sempre nel 1947 il Partito socialista italiano (Psi) inizia un percorso che lo porterŕ a una netta cesura sia con la tradizione prefascista, sia con le socialdemocrazie europee, e dunque alla costituzione insieme al Pci, in vista delle elezioni del 1948, del Fronte popolare. Infine, in quell'anno giunge a maturazione la definitiva crisi di un altro dei soggetti politici che, da sinistra, aveva contribuito all'abbattimento del fascismo: il Partito d'azione (Pd'a), la maggioranza del cui gruppo dirigente andrŕ a ingrossare proprio le file del Psi. Attraverso la ricognizione di come Riccardo Lombardi, ultimo segretario azionista, e Lelio Basso, allora segretario socialista, agirono nel corso di quei tumultuosi eventi, l'Autore intende gettare luce su alcuni aspetti di lungo periodo delle relazioni interne al campo della sinistra in Italia.
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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Abstract:
Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. "La vita e il dolore nell'arte dello psicoterapeuta. Intervista a Umberto Galimberti." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2010): 15–33. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-001002.

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Abstract:
Attraverso gli stimoli, di ispirazione gestaltica, di Margherita Spagnuolo Lobb e le risposte, filosoficamente vicine all'approccio junghiano, di Umberto Galimberti, questa intervista affronta temi importanti della clinica contemporanea. Dal rapporto tra il ruolo e il vissuto dello psicoterapeuta, il dialogo si intreccia con riflessioni sulla societŕ post-moderna e sulle problematiche che vengono presentate allo psicoterapeuta nel tempo della "societŕ cementata" (dipendenze, internet, Facebook, crisi economica). Lo psicoterapeuta, come un artista, deve imparare a conoscere sia le proprie possibilitŕ che gli strumenti di lavoro, e deve avere un tipo particolare di fede. Č di fondamentale importanza che sia consapevole della propria follěa, avendola attraversata, per riconoscere quella dell'altro, che sia consapevole dei propri dolori per vedere quelli dell'altro, che possa sentire il proprio corpo per sostenere la sensibilitŕ dell'altro. Ed č altrettanto importante che lo psicoterapeuta si "protegga" dalla contaminazione che un'esposizione eccessiva al dolore puň provocare.
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Mascio, Antonella. "I testi mediali fra consumo, condivisione e nuove forme produttive. Il caso di Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 192–203. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116016.

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Abstract:
Questo saggio analizza i possibili usi di un testo mediale dedicato al mondo della droga: Christiane F., Noi i ragazzi dello zoo di Berlino. Il contenuto scioccante del testo, la mole di discussioni che accompagnarono la sua apparizione a cavallo fra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, la conseguente notorietŕ a livello internazionale e soprattutto l'uso archetipico che ne hanno fatto i media – rappresentandolo come l'espressione stereotipata dell'immaginario legato al mondo della tossicodipendenza - hanno contribuito a farlo divenire negli anni un testo di culto. Internet e i suoi spazi di discussione online hanno infine avuto il ruolo di donargli una nuova popolaritŕ che riguarda non solo le vicende dei personaggi coinvolti nella narrazione, ma sempre di piů gli eventi capitati in seguito alle persone realmente implicate in quella storia.
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Fuchs, Christian. "La politica economica dei social media." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 43 (September 2012): 62–86. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043005.

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Abstract:
L'obiettivo del saggio č contribuire alla teoria critica delle relazioni sociali nei tempi turbolenti del capitalismo contemporaneo in generale e delle relazioni sociali che danno forma ai media contemporanei come Internet e, in particolare, alla co- municazione e al consumo. L'analisi critica gli approcci dominanti nella sociologia del prosumerismo e nella sociologia del media partecipativi, e testa empiricamente i limiti dell'ipotesi di un Internet partecipativo, ribadendo che č importante discuterne le alternative politico-economiche.
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Smaniotto, Cristina, Rachele Ceschin, Elena Gualtieri, Stefania Nai, and Angelo Zappalà. "La nuova sfida della video psicoterapia su Internet." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 47 (February 2021): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11209.

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Abstract:
L'articolo valuta l'impatto del setting a distanza sulla relazione terapeutica. Gli autori valutano se l'alleanza terapeutica possa variare in funzione dei diversi contesti (on-line e in presenza) e se sia un fattore predittivo del buon esito della terapia anche negli interventi psicologici on-line. Successivamente, viene considerata la dimensione non verbale e corporea nella terapia vis à vis da remoto, definita in questo lavoro come Video Psicoterapia su Internet (VPI), approfondendo il tema della sintonizzazione e co-regolazione della diade, posta ora di fronte a uno schermo. L'articolo inoltre apre alcune riflessioni rispetto all'attenzione e alle rappresentazioni mentali del terapeuta e del paziente nel nuovo setting. L'analisi degli studi condotta dagli autori evidenzia come l'alleanza terapeutica non vari fra il setting on-line e quello in presenza e che nella terapia on-line l'alleanza terapeutica non sia un predittore del buon esito della cura. Gli autori auspicano inoltre un progredire della ricerca empirica per la valutazione dei trattamenti bottom-up nella VPI, tenuto conto dei limiti della dimensione non verbale e corporea in questo setting.
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Pelůcio, Larissa. "Desideri, brasilianitŕ e segreti. Il mercato del sesso nel rapporto tra clienti spagnoli e transessuali brasiliane." MONDI MIGRANTI, no. 1 (September 2010): 153–72. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-001007.

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Abstract:
L'etnicizzazione del genere e la sessualizzazione della nazionalitŕ sono gli aspetti che caratterizzano gli incontri tra le transessuali brasiliane e la clientela spagnola nel movimentato commercio del sesso a pagamento in Spagna. In questi incontri sessuali, che sono anche commerciali, l'erotismo alcune volte č messo in relazione ad un esotismo legato non solo alla nazionalitŕ o alla razza, ma anche alla possibilitŕ di avere esperienze sessuali piů eccitanti rispetto a quelle considerate convenzionali. In questo modo, l'associazione che molti clienti fanno tra Brasile e corpo della transessuale puň essere compresa solo alla luce della densa grammatica sessuale che permea queste relazioni. Tali segni si sono strutturati a partire dal retaggio coloniale che ancora perdura, e al quale i flussi migratori odierni hanno attribuito nuovi significati sia per l'intensificarsi della circolazione delle immagini, sia per l'inserimento del Brasile tra le mete del turismo sessuale. Per spiegare le diverse implicazioni del fenomeno mi sono avvalsa del contributo della teoria Queer, alla quale ho associato ulteriori riflessioni di autrici/tori che interpretano il mercato del sesso partendo da un punto di vista poststrutturalista o postcoloniale. Questi quadri concettuali costi-tuiscono la struttura di base nella quale inserire i dati raccolti in un lavoro etnografico realizzato a San Paolo, Madrid e Barcellona, cosě come navigando nei siti Internet spagnoli specializzati nel desiderio sessuale verso le transessuali.
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Cristini, Guido. "Unificazione di insegne e sostituzione della marca commerciale in un gruppo distributivo leader: ricadute di ordine economico, strategico e gestionale." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 121–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004008.

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Abstract:
Nel processo di concentrazione tra gruppi distributivi a livello nazionale ed internazionale in corso da diversi anni, uno degli aspetti piů ricorsivi č costituito dalla stra- tegia di unificazione delle insegne. Tale strategia si traduce nell'analisi del valore delle insegne acquisite e, di norma, nell'eliminazione di quelle che operano ad una scala dimensionale inferiore e/o che manifestano una brand equity minore. In tale contesto, non č infrequente rilevare come l'obiettivo perseguito dal gruppo distributivo acquisitore sia quello di disporre di un'unica insegna in grado di generare economie di scala non solo esterne (sul versante della contrattualistica con i fornitori), quanto interne (comunicazione, logistica, marketing, etc.), propedeutiche al raggiungimento di gradi piů elevati di efficienza. In realtÀ, in diverse occasione, la cancellazione di una determinata insegna a favore di un'altra si č tradotta, nel breve termine, in una perdita di valore per il gruppo driver, in particolare sul versante delle vendite di marca commerciale in offerta. Nel quadro appena richiamato, obiettivo del presente articolo risulta quello di verificare se i vantaggi derivanti dall'adozione di una marca privata di Gruppo, pur in presenza della storica insegna di canale, risultino superiori a quelli ottenuti disponendo di una private label consolidata, rispondente in termini di immagine a quella caratterizzante la situazione pre-esistente. In particolare, interessa comprendere, se nel processo di cambiamento in atto non solo se il trade off risulti positivo, ma anche se i tempi e le risorse investite nel processo di conversione siano, nel complesso, da considerarsi accettabili per il distributore driver in relazione ai vantaggi raggiunti ex post.
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Zuffa, Grazia. "Droga e riduzione del danno. Da pilastro sociosanitario a modello alternativo di politiche pubbliche." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 46–60. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002005.

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Abstract:
La fine č nota. Con la sentenza resa il 4 novembre 2009 nel processo per il sequestro Abu Omar, il Tribunale monocratico di Milano ha condannato numerosi funzionari della CIA, mentre ha ritenuto sussistente la speciale causa di improcedibilitŕ costituita dall'opposizione del segreto di Stato per la maggior parte degli imputati italiani e in particolare per il direttore del SISMI, gen. Nicolň Pollari. Per la veritŕ č noto anche tutto il resto, compreso ciň che č segreto. Gli atti "segreti" furono infatti legittimamente acquisiti al procedimento e vi sono rimasti per lunghi anni; essi sono stati posti a base di provvedimenti cautelari, messi a disposizione delle parti private che ne hanno estratto copia, trasmessi alle piů diverse autoritŕ interne e internazionali, infine posti a fondamento di fasi interamente pubbliche del processo. Come conseguenza di ciň le informazioni "segrete" sono rinvenibili in internet. Eppure per la Presidenza del Consiglio (e purtroppo anche per la Corte costituzionale) esse sono ancora "segrete" e dunque non utilizzabili. Come si č potuto consumare un simile paradosso? Vi č di piů. Escluse le prove relative a notizie segrete, il giudice č giunto alla conclusione che quelle residue consentissero la condanna degli operativi del Servizio statunitense, ma non degli agenti italiani. Cosě, il segreto opposto a tutela dei rapporti tra il Servizio italiano e quello statunitense ha ottenuto l'effetto esattamente contrario, rafforzando l'immagine di inaffidabilitŕ dell'alleato italiano. L'ispettore Clouseau non avrebbe saputo far meglio.
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Vegni, Elena, Noemi Tomasoni, Ivan Fossati, Giovanni Felisati, Paolo Foa, and Agidio Aldo Moja. "Interventi di supporto per pazienti oncologici: un'esperienza di psicodramma classico." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (September 2010): 117–28. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001007.

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Abstract:
Il lavoro intende descrivere le caratteristiche e gli effetti di un percorso di supporto per pazienti oncologici con il metodo dello psicodramma classico con particolare riferimento: 1) alle modificazioni nelle rappresentazioni interne dei pazienti rispetto alle relazioni significative attraverso il Test dell'Atomo Sociale Proiettivo di Moreno; 2) alla soddisfazione dei pazienti rispetto al percorso effettuato, attraverso un'intervista semi-strutturata. Sono stati arruolati 8 soggetti nell'esperienza pilota. Al termine del percorso, vi č una modificazione nelle rappresentazioni interne dei pazienti, in riferimento alle relazioni sociali significative con un aumento generale nel numero e della qualitŕ di relazioni significative. Nelle interviste, i soggetti riportano un'impressione generale positiva sottolineando lo psicodramma in se stesso come punto di forza.
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