Academic literature on the topic 'Interventi di stabilizzazione'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Interventi di stabilizzazione.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Interventi di stabilizzazione"

1

Bo, Simona, Valentina Ponzo, Marianna Pellegrini, and Silvia Grottoli. "Obesità post-neurochirurgia ipotalamica." L'Endocrinologo 22, no. 1 (February 2021): 8–13. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00834-3.

Full text
Abstract:
SommarioLe malattie ipotalamiche e il loro trattamento chirurgico possono determinare un rapido incremento ponderale nei primi sei mesi, seguito da stabilizzazione del peso in un’elevata percentuale (40–80%) di pazienti. Gli interventi sullo stile di vita e i farmaci hanno fornito risultati insoddisfacenti. Maggiori benefici sono stati riportati con gli analoghi del glucagon like peptide-1 o con la chirurgia bariatrica ma gli studi ad oggi disponibili sono di bassa numerosità e di breve durata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Corleto, Francesco. "I contratti derivati come strumenti di gestione del rischio nei mercati agricoli (possibili applicazioni nelle borse merci italiane)." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 159–84. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001012.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni, il settore agricolo ha subito profonde trasformazioni. Le istituzioni dell'Unione Europea hanno, da qualche anno, dedicato particolare attenzione al tema della gestione del rischio in agricoltura. L'evoluzione di un sistema che si discosti dalle misure di stabilizzazione dei mercati e dei prezzi, che per oltre cinquanta anni la Pac ha garantito attraverso il sostegno dei redditi degli agricoltori, non può che seguire progressivamente tappe intermedie. La riforma della Pac, varata nel 2003, ha previsto, infatti, l'introduzione di un sistema di riduzione progressiva obbligatoria dei pagamenti diretti per il periodo 2005-2012. In questo modo, nel 2013 si arriverà ad un sistema in cui gli interventi di sostegno saranno completamente disaccoppiati dalla produzione. Tale aiuto al reddito, soprattutto nella misura disaccoppiata al cento per cento, rischia però di essere socialmente impopolare, in particolare in tempi di stagnazione economica. Lo sviluppo dei mercati finanziari e la presenza di specifici servizi finanziari diretti agli agricoltori, infatti, può rappresentare un valido strumento per favorire la stabilizzazione del reddito degli stessi imprenditori agricoli. In virtù di questi cambiamenti, sarebbe opportuno che i singoli imprenditori agricoli utilizzino autonomamente gli strumenti derivati con la finalità di potersi proteggere dai rischi del mercato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Zanon, Vittorio. "Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

Full text
Abstract:
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Pacini, Luca. "La tutela dei minori e il ruolo dei Comuni." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 67–75. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001007.

Full text
Abstract:
L'articolo prende in esame il ruolo assegnato nel disegno istituzionale ai Comuni nella tutela dei minori, tenuto conto dell'articolazione del sistema di intervento intorno alle tre aree della Promozione, Prevenzione e Protezione. Tratta quindi di alcuni degli attuali profili critici del sistema: la necessaria creazione di un Fondo strutturale capace di assicurare livelli essenziali di intervento su dimensione nazionale, la qualificazione e stabilizzazione contrattuale di figure professionali, in specie gli assistenti sociali, operanti nel settore pubblico, i passi da compiere in direzione dell'integrazione sociosanitaria.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Vaccŕ, Sergio, and Luigi De Paoli. "E' opportuno e proponibile un intervento di stabilizzazione del mercato petrolifero? (1991)." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (March 2009): 303–58. http://dx.doi.org/10.3280/efe2007-002014.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Biroli, F., F. De Gonda, L. Torcello, D. Prosetti, O. Manara, and V. Cassinari. "Fratture del dente dell'epistrofeo." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 3 (October 1989): 273–78. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200309.

Full text
Abstract:
Le fratture del dente dell'epistrofeo rappresentano circa il 15% delle fratture del rachide cervicale. Vengono esaminati venti casi consecutivi osservati presso la Divisione di Neurochirurgia di Bergamo nel triennio 1984–1987: undici casi erano del secondo tipo di Anderson-D'Alonzo, e nove casi del terzo tipo. In diciassette casi la diagnosi fu tempestiva, mentre in tre la frattura fu misconosciuta e trattata tardivamente. Nel primo gruppo, dopo aver costantemente ottenuto una buona riduzione della frattura, il trattamento iniziale è stato sempre l'applicazione di un presidio di Halo, sotto controllo scopico. II periodo medio di applicazione è stato di 115 giorni. L'unica complicazione osservata è stata il frequente allentamento delle viti del cerchio, talora con flogosi localizzate in relazione al prolungato mantenimento dell'anello. Nel secondo gruppo di pazienti, in cui è sempre stata constatata l'assenza di un callo riparativo, il nostro atteggiamento è stato interventistico, praticando un'artrodesi per via posteriore seguita da applicazione di Halo. Il protocollo di monitoraggio prevede l'esecuzione mensile di radiogrammi standard nelle due proiezioni associati ad uno studio tomografico al fine di valutare la formazione del callo osseo e l'allineamento tra i monconi di frattura. Solo dopo l'osservazione di una soddisfacente riparazione ossea si procede alla rimozione dell'Halo ed all'esecuzione di radiogrammi nelle prove funzionali di estensione e flessione per confermare la stabilità dei monconi. I risultati sono stati complessivamente buoni. Nel primo gruppo tutte le fratture di terzo tipo sono guarite con formazione di callo osseo. Una sola frattura del secondo tipo non ha mostrato alcun fenomeno riparativo a tre mesi, per cui è stata sottoposta ad intervento chirurgico come già indicato, con successiva guarigione. Nel secondo gruppo abbiamo avuto un solo parziale insuccesso dovuto ad un'infezione della ferita chirurgica, guarita comunque per seconda intenzione. In conclusione, le fratture non significativamente dislocate o angolate, siano di secondo o di terzo tipo, meritano a parer nostro un primo approccio conservativo, avendo un'alta probabilità di guarigione. Se dislocate od angolate significativamente, può essere corretto proporre elettivamente la stabilizzazione chirurgica, the rimane comunque la scelta obbligata nei casi di mancata saldatura, di pseudoartrosi o di fratture inveterate. Nel primo caso il trattamento più efficace appare quello con Halo. L'intervento chirurgico è preferibilmente eseguito, secondo varie tecniche fra cui quella da not descritta, per via posteriore.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Interventi di stabilizzazione"

1

Asta, Moisè. "Stabilizzazione dei versanti mediante opere di drenaggio: il caso di Ripoli." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di investigare sulle possibili soluzioni per la stabilizzazione dei versanti, compiendo dapprima un excursus sui vari provvedimenti che oggi l’ingegneria è in grado di offrire e concentrandosi infine sugli interventi di stabilizzazione mediante opere di drenaggio a gravità, in grado di garantire abbassamenti di falda con un conseguente aumento delle condizioni di stabilità del pendio. In quest’ultimo caso si è focalizzata l’attenzione sui sistemi di trincee drenanti, una soluzione altamente valida grazie anche alle semplici tecniche di realizzazione e ai costi relativamente contenuti. Si è individuata quindi una procedura di calcolo per il dimensionamento del sistema sulla base delle soluzioni teoriche proposte dai vari autori in letteratura. Stabilito il metodo più opportuno, è stato effettuato uno studio sui risultati ottenuti al fine di individuare i criteri progettuali più adeguati, per poi analizzare il problema attraverso l’ausilio di software con lo scopo di confermare la fedeltà dei procedimenti di calcolo. Si è passato infine allo studio del caso reale del dissesto di Ripoli, frazione nel comune di San Benedetto Val di Sambro in provincia di Bologna. In particolare, si è focalizzata l’attenzione sul corpo frana superficiale nella zona della frazione di Santa Maria Maddalena. Nell’area in questione sono stati installati sistemi di pozzi drenanti con lo scopo di ridurre i livelli delle acque sotterranee e dunque garantire un ripristino della stabilità. L'adozione di tali interventi ha garantito la riduzione dei movimenti che ad oggi sono praticamente stabili. Si è perciò studiato il problema dal punto di vista teorico ipotizzando, per il corpo instabile, che la procedura di calcolo individuata sia applicabile anche al caso di pozzi drenanti, valutando le possibili risposte in termini di abbassamento dei livelli di falda e stabilendo se tale soluzione sia in grado di ripristinare la stabilità globale del pendio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Maghini, Luca. "Studio geologico - tecnico della frana di Prassolo (Grizzana Morandi) - BO con proposte di intervento per la stabilizzazione del versante." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10105/.

Full text
Abstract:
Questo lavoro di tesi ha lo scopo di analizzare una frana appenninica riattivatasi a partire dal dicembre 2013 nel Comune di Grizzana Morandi (BO). L’operazione di studio della frana è iniziata partendo da una accurata campagna d’indagine eseguita in campo: per prima cosa è stata eseguita una dettagliata perlustrazione del corpo di frana e del territorio limitrofo, questa operazione comprende il rilevamento geologico di dettaglio ed il tracciamento (tramite dispositivo GPS) del profilo del deposito e della corona di distacco. Di fondamentale interesse sono state poi le informazioni ricavate dall’eseguimento di tre carotaggi sul corpo di frana, questi hanno permesso l’estrazione di carote utili a definire la stratigrafia verticale del luogo (fino ai 20 metri di profondità) e prelevare campioni di terreno per effettuare specifiche prove di laboratorio. Parte di queste prove sono state eseguite da un laboratorio di commissione, altre sono state eseguite nel laboratorio geotecnico dell’Università. I dati acquisiti tramite il monitoraggio, effettuato tramite l’istallazione di vari strumenti sul corpo di frana (piezometri, inclinometri ed estensimetri) sono risultati utili al fine di determinare la profondità della superficie di scorrimento, la velocità di movimento del deposito e la variazione del livello piezometrico. Le osservazioni effettuate sul campo e i dati provenienti dai sondaggi, dal monitoraggio e dalle prove di laboratorio sono stati elaborati e commentati, essi sono stati utilizzati per definire il modello geologico tecnico del territorio analizzato. Dalla definizione del modello geologico tecnico è stata effettuata la back analysis (la simulazione delle condizioni presenti sul versante al momento della rottura) tramite software specifico. L’operazione finale è stata la proposta (e la conseguente calibrazione) di diversi sistemi di messa in sicurezza del versante, utili a garantire nel tempo la stabilità del pendio analizzato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Interventi di stabilizzazione"

1

Salvatore, Settis, ed. La torre restituita: Gli studi e gli interventi che hanno consentito la stabilizzazione della Torre di Pisa. [Roma: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 2006.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography