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Journal articles on the topic 'Intervista qualitativa'

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Amann-Gainotti, Meret. "Violenze nella coppia coniugale: cosa hanno da dire gli uomini?" RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (January 2011): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-002005.

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Abstract:
Obiettivo del contributo č di fornire dati preliminari su alcuni punti di vista maschili, ricavati da uno studio pilota condotto a Ginevra presso l'Associazione Vires, un organismo che si occupa di prevenzione e di trattamento delle violenze esercitate nella coppia e nella famiglia, interessandosi prevalentemente degli uomini autori di violenze nell'ambito familiare, ma dando anche ascolto a uomini che si presentano spontaneamente per cercare aiuto. La ricerca č condotta in collaborazione con la Cattedra di Psicologia dello Sviluppo e di Psicologia dell'Educazione della Facoltŕ di Scienze della Formazione dell'Universitŕ di Roma Tre e si ricollega ad una precedente esperienza di collaborazione con il Centro Antiviolenza della Provincia di Roma. Sono stati intervistati con uno schema di intervista qualitativa della durata di 2-3 ore, 4 uomini che hanno accettato di collaborare. Le interviste sono state interamente registrate e trascritte; in tal modo č stato possibile rilevare una serie di temi conflittuali e di nodi problematici che facevano da sfondo ai comportamenti violenti dei soggetti. Č stato inoltre rilevato che, nelle coppie in esame, non solo l'uomo, ma anche le donne sono soggette a scatti d'ira, collera, aggressioni, soprattutto verbali, ma a volte anche fisiche. Un altro dato significativo che viene messo in risalto nelle interviste č l'importanza assunta dal fatto di essere stato esposto/a a comportamenti genitoriali violenti nell'infanzia.
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2

Cacciatore, Giada, Debora Rosa, and Cristina Trabucchi. "Gli infermieri del pronto soccorso di fronte alla violenza del paziente psichiatrico: percezione e gestione dell’evento: una ricerca qualitativa." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 34, no. 2 (2017): 15–20. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2017.26.

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Abstract:
Introduzione: La violenza in pronto soccorso è sempre più comune e sono gli infermieri a sopportare il maggior peso di questo fenomeno. Tra i principali fattori di rischio ci sono le patologie di carattere psichiatrico. Le reazioni che il comportamento aggressivo provoca negli infermieri sono: rabbia, burnout, stress, ansia e paura.Scopo: Analizzare la percezione degli infermieri di pronto soccorso che assistono i pazienti psichiatrici con atteggiamento aggressivo,per comprendere come strutturano la gestione dell’evento violento.Materiali e Metodi: Disegno di ricerca: studio qualitativo fenomenologico. Campione: 18 infermieri di due dipartimenti di emergenza. Intervista semi strutturata e trascrizione integrale delle interviste. Le interviste si sono svolte tra il 28 giugno e il 2 agosto 2016. L’analisi del contenuto: metodoVan Kaam.Risultati: L’assistenza ai pazienti psichiatrici aggressivi causa negli infermieri emozioni quali: paura, tristezza, sofferenza, rabbia, disagio e la sfiducia nel paziente stesso a causa della sua imprevedibilità . Sono stati identificati sei temi: definizione e idea della violenza; segni che preannunciano i comportamenti violenti; vissuto degli infermieri nella gestione dei pazienti psichiatrici aggressivi; esperienze di violenza; reazioni emotive degli infermieri dopo un evento di violenza; aspetti di assistenza infermieristica del paziente psichiatrico aggressivo. Emerge l’importanza di mantenere un atteggiamento accogliente e calmo, di utilizzare uno stile comunicativo appropriato di fronte all’escalation di un paziente aggressivo e ciò favorisce la de-escalation del paziente. La maggioranza avverte necessaria la partecipazione a corsi di formazione relativi all’aggressività del paziente psichiatrico.Conclusioni: Gli stati d’animo dell’infermiere che si trova ad assistere questa tipologia di paziente possono contribuire a una gestione inefficace sia dei pazienti che degli eventi. L’insicurezza o l’incapacità nel prendersi cura di un paziente psichiatrico possono dipendere sia da una mancata preparazione professionale, sia dall’iniziale approccio che ogni operatore instaura con il paziente aggressivo che, se non adeguato, può implementare l’escalation del paziente.
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3

Sommella, Dorothy, Juliana Seger Sanvicente, Vito Sugamele, Francesca Treccani, and Antonello D’Elia. "Pezzi di padri. Ricomporre ruoli e funzioni dopo la ferita del divorzio." TERAPIA FAMILIARE, no. 124 (February 2021): 99–116. http://dx.doi.org/10.3280/tf2020-124006.

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Abstract:
Dopo una breve panoramica sulla trasformazione sociale della figura paterna e un accenno alla normativa vigente in Italia sulla situazione dei genitori separati e/o divorziati, l'articolo presenta un'indagine esplorativa che si avvale di una intervista qualitativa a cui è stato sottoposto un campione rappresentativo di padri coinvolti nell'evento separativo; si riportano poi degli approfondimenti sulla paternità relativi a contesti non clinici, campo di esperienza di alcuni degli autori, volti a gettare un primo sguardo allargato sul tema. Centrali nella riflessione gli esiti delle ferite del divorzio e le possibilità che, una volta sanate, le stesse possano offrire ai tanti padri disposti a rimettersi in gioco.
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4

Dodaro, Maria. "Giovani e imprenditorialità: il pluralismo delle strategie e dei fattori di spinta e il ruolo delle politiche." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 264–83. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158013.

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Abstract:
L'articolo analizza le esperienze di giovani beneficiari di misure a sostegno dell'imprenditorialità del Comune di Milano. Lo scopo del contributo è di esaminare come, e a quali condizioni, motivazioni e spinte differenti all'avvio di impresa possono combinarsi. A partire dai risultati di una ricerca qualitativa, condotta con interviste semi-strutturate a giovani e attori di policy, lo studio mette in luce il pluralismo delle motivazioni e dei fattori che contribuiscono ad informare le strategie imprenditoriali dei giovani intervistati. Inoltre, evidenzia la rilevanza delle politiche urbane e delle condizioni sociali, economiche e istituzionali a fronte delle quali questo pluralismo prende forma.
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Xodo, Alberta, Monica Conz, Sara Vianello, and Luana Buffon. "Il processo di aderenza alle disposizioni precauzionali COVID-19 in 55 bambini trevigiani intervistati nei primi 10 giorni di quarantena successivi al DPCM 9 marzo 2020." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2022): 91–113. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001006.

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Abstract:
Nei primi 10 giorni del lockdown disposto dal DPCM 9 Marzo 2020, sono stati intervista-ti 55 bambini e adolescenti della provincia di Treviso, per comprendere la loro esperienza ri-spetto alla situazione di confinamento dovuto a ragioni sanitarie. L'intervista narrativa ha rilevato che fin dai primi giorni di quarantena, i bambini presentavano una buona conoscenza delle caratteristiche della pandemia e delle disposizioni precauzionali; tuttavia, tali informazioni venivano mutuate dalle comunicazioni tra adulti e dai programmi televisivi, lasciando nei bambini un senso di angoscia, gestito attraverso strategie di coping personali, e raramente grazie all'aiuto degli adulti. L'aderenza alle disposizioni precauzionali in questa fase ha avuto la funzione di contenere le proprie paure e di stabilizzare i legami coi genitori, attraverso il senso di appartenenza alla cultura famigliare e alla differenziazione con altri adulti percepiti come avversari o non alleati. La ricerca incoraggia il coinvolgimento dei bambini nelle interviste qualitative che li riguardano, in quanto soggetti attivi generatori di salute.
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Vannini, Chiara, Andrea Pazzini, Eleonora Baschetti, Simona Di Giandomenico, and Sofia Dominici. "Le esperienze vissute dai familiari delle persone ricoverate in terapia intensiva: uno studio fenomenologico." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 37, no. 4 (2021): 25–28. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2020.452.

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Abstract:
Introduzione: Il ricovero in Terapia Intensiva ha effetti significativi sui familiari delle persone ricoverate, da un punto di vista bio – psico – sociale, con ricadute anche rilevanti sulla propria vita. Obiettivo: L’obiettivo dello studio è valutare l’impatto del ricovero in Terapia Intensiva sulla qualità di vita dei famigliari delle persone ricoverate. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio qualitativo fenomenologico; sono stati arruolati per lo studio 100 famigliari di pazienti ricoverati in Terapia Intensiva nel periodo da maggio 2019 a novembre 2019 che sono stati sottoposti ad un’intervista strutturata. Risultati: Sono stati coinvolti 100 famigliari, fra questi 73 donne e 27 uomini. L’età media delle persone coinvolte è stata di 51,50 anni con una mediana di 50, e l’intervista è stata svolta in media dopo 6,3 giorni dal ricovero. I risultati mostrano che il 36% degli intervistati non ha più tempo da dedicare a se stesso, agli altri famigliari e alla vita sociale. Il 71% delle persone riferisce di sentirsi teso, sovraccaricato e desidererebbe fuggire dalla situazione. Per quanto riguarda le abitudini quotidiane, circa il 60% riferisce di sentirsi stanco; il 40% circa riferisce di avere difficoltà a dormire, e circa il 15% di dover ricorrere a farmaci per poter dormire. Per quanto riguarda l’alimentazione, più del 35% riferisce di non avere più abitudini alimentari regolari, e sul versante lavorativo, il 31% degli intervistati riferisce di non riuscire a lavorare come di consueto, e il 14% ha dichiarato di aver dovuto lasciare, anche solo temporaneamente, il lavoro. Discussione/Conclusioni: I risultati mettono in luce come il ricovero in Terapia Intensiva di un proprio caro abbia effetti anche sulla vita del familiare e abbia conseguenze significative. Per questo, l’assistenza dovrebbe prevedere il coinvolgimento globale di tutta la famiglia, attraverso l’accoglimento dei famigliari e caregiver. Parole chiave: “Terapia Intensiva”, “famigliari”, “caregiver”, “vissuto”.
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Minello, Alessandra, and Concetta Russo. "Dentro lo schema. Accademiche italiane tra ricerca e didattica." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 88–109. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160005.

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Abstract:
Il lavoro accademico si divide tra ricerca, didattica e attività amministrative. Dopo la riforma Gelmini, la ricerca ha un peso rilevante ai fini dell'avanzamento di carriera. Secondo la letteratura, le donne sono più propense ad assumersi i compiti di insegnamento e quelli amministrativi, in virtù di un gender scheme che le vede più portate per queste mansioni. Le donne hanno meno probabilità di raggiungere posizioni apicali e le raggiungono più lentamente. In questo articolo esploriamo il ruolo attribuito dalle accademiche italiane ai compiti di didattica, indagando i percorsi di adattamento/resistenza alle nuove regole di competizione. Attraverso quindici interviste qualitative emerge che la didattica è considerata un elemento di ancoraggio: le intervistate percepiscono il rapporto diretto con gli studenti come indispensabile al raggiungimento della soddisfazione professionale, o considerano l'investimento in questo ambito come una potenziale porta di accesso alla carriera accademica. Alcune hanno subito richieste pressanti sia per l'espletamento di compiti di didattica sia amministrativi.
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Ardino, Vittoria. "La costruzione di significato della violenza sulla donna in contesti post-conflitto: uno studio interpretativofenomenologico su rifugiati congolesi." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (December 2011): 91–103. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-003006.

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Abstract:
Molti lasciano il paese d'origine come rifugiati dopo aver vissuto traumi gravi (torture, guerra, violenze di massa). In relazione a questi traumi, vi č la necessitŕ di esplorare i fattori socio-culturali che, in fase di post-migrazione, non permettono la rielaborazione del trauma. I rifugiati, vittime di eventi estremi, guardano a distanza gli accadimenti del paese d'origine, che sono, perň, spesso, fonte di ritraumatizzazione. Lo studio esplora in che modo rifugiati congolesi uomini, che vivono nel Regno Unito, interpretano e danno significato alla violenza sulle donne che continua a perpetrarsi nel paese d'origine. Si č utilizzato il metodo qualitativo dell'analisi fenomenologica-interpretativo. Quattro rifugiati sono stati intervistati seguendo una traccia di intervista semi-strutturata e le trascrizioni sono state analizzate secondo i principi dell'analisi fenomenologica-interpretativo. I quattro temi emersi dall'analisi sono stati etichettati: guerra e violenza, la figura della donna, violenza contro la donna e educazione. I partecipanti hanno descritto la violenza sulle donne in Congo come una ritraumatizzazione collettiva che si origina da una risoluzione della guerra non efficace e da una mancanza di educazione della popolazione locale. Nella valutazione degli effetti di traumi di massa occorre esplorare meglio in che modo i rifugiati interpretano la violenza attuale nel paese di origine come possibile fattore di rischio per un'eventuale ritraumatizzazione.
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Maiandi, Stefano, Raffaella Gualandi, Anna De Benedictis, Noemi Gulotta, and Daniela Tartaglini. "Patient experience e adolescenti: uno studio qualitativo sul punto di vista di adolescenti, genitori e professionisti." Dissertation Nursing 3, no. 2 (2024): 112–22. http://dx.doi.org/10.54103/dn/23740.

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Abstract:
BACKGROUND: L'esperienza del paziente (patient experience) nell'assistenza sanitaria e nell'erogazione delle cure sta emergendo come un'area importante di conoscenza e sviluppo dei servizi sanitari in un ottica paziente-centrica. Tuttavia, non è presente in letteratura nessun contributo che analizzi il punto di vista di adolescenti, genitori, infermieri e medici circa la loro percezione della definizione di patient experience.Obiettivo: Esplorare il punto di vista di adolescenti, genitori, infermieri e medici in merito alla definizione di patient experience nell’ospedalizzazione degli adolescenti per patologia acuta. METODI: Sono state realizzate delle interviste semistrutturate in un campione di convenienza di partecipanti composto da medici, infermieri, adolescenti e genitori. E’ stata effettuata una analisi qualitativa delle risposte secondo i tre livelli identificati da Ricoeur: lettura preliminare, analisi strutturale e analisi critica. RISULTATI: Sono state intervistate un totale di 16 persone: quattro medici, quattro infermieri, quattro genitori e quattro adolescenti. Dall’analisi delle risposte sono emersi 5 principali temi: ricordo dell’ospedalizzazione, competenze messe in campo, soddisfazione ed esperienza, relazione umana, ambiente ospedaliero e facility. CONCLUSIONI: Esplorare il concetto di patient experience in differenti popolazioni non solo in funzione delle diverse patologie, ma anche in funzione delle diverse categorie di età, permette una conoscenza più approfondita degli aspetti multidimensionali di questo concetto e dei fattori da considerare per orientare i servizi sanitari verso i reali bisogni dei pazienti. In particolare, quando il paziente è un adolescente, comprenderne il suo punto di vista e le interazioni che avvengono con il servizio, può essere la leva per migliorarne l’esperienza del percorso di cura, oltre che la sola soddisfazione.
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Dignani, Lucia, Milena Giovanna Guarinoni, Valentina Calisse, Susi Girotti, and Andrea Toccaceli. "Il vissuto degli Infermieri di Area Critica durante la pandemia da COVID-19: uno studio qualitativo." Scenario<sup>®</sup> - Il Nursing nella sopravvivenza 38, no. 4 (2022): 9–14. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2021.497.

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Abstract:
Introduzione: La pandemia da COVID-19 ha determinato un forte impatto sui sistemi sanitari di tutto il mondo. Gli operatori sanitari, e gli Infermieri in particolare, hanno dovuto affrontare importanti sfide cliniche ed organizzative, mettendo a rischio la propria incolumità.Risulta quindi interessante comprendere l'esperienza dei sanitari che lavorano in prima linea nella gestione dell'emergenza sanitaria.Obiettivi: L'obiettivo dello studio era di esplorare il vissuto degli Infermieri di area critica impiegati nell'assistenza a pazienti affetti da COVID-19.Materiali e metodi: E' stato condotto uno studio qualitativo fenomenologico descrittivo. Sono stati arruolati gli Infermieri di Pronto Soccorso e Terapia Intensiva di un DEA di 2° livello impegnati nell'assistenza a pazienti con SARS-CoV2, nel periodo aprile-maggio 2020. La raccolta dati è avvenuta attraverso interviste non strutturate, audio registrate, face-to-face. Le interviste sono state trascritte e analizzate.Risultati: Sono state condotte 12 interviste in cui sono emersi 6 temi e 17 sottocategorie. Le aree tematiche evidenziate erano: impatto emotivo, rapporto con i pazienti, ambiente lavorativo, Dispositivi di Protezione Individuale, ambiente familiare, adattamento.Discussione: I temi emersi hanno evidenziato l'esperienza vissuta dagli Infermieri, suggerendo che la pandemia ha determinato un forte impatto sia sulla sfera lavorativa che su quella personale dei professionisti, in linea con la letteratura internazionale.Conclusioni: Lo studio ha fornito importanti informazioni sull'impatto emotivo e lavorativo che la pandemia ha avuto sugli Infermieri. Comprendere l'esperienza degli operatori di prima linea è essenziale per mettere in atto strategie efficaci per ridurre lo stress, il burnout e migliorare la qualità assistenziale.Parole Chiave: epidemia da coronavirus, COVID-19, esperienza, ricerca qualitativa.
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Meringolo, Patrizia, and Sara Minacci. "Benessere degli operatori del 118 e aspetti psicosociali degli interventi. Un'indagine qualitativa in una Centrale Operativa toscana." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 25–42. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002003.

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Abstract:
Introduzione: l'indagine nasce dallo studio del 118 come servizio di salute pubblica. I riferimenti teorici si rifanno alla Psicologia dell'emergenza, ai fenomeni di stress degli operatori ed al concetto di empowerment come strategia preventiva di tali fenomeni. L'obiettivo č quello di osservare il benessere percepito dagli operatori di una Centrale Operativa del 118, attraverso la loro descrizione delle attivitŕ svolte e delle principali difficoltŕ incontrate. Metodo: interviste semi-strutturate a 18 infermieri, analizzate con metodo qualitativo basato sulla Grounded Theory. Risultati: le maggiori difficoltŕ percepite sono dovute alla specificitŕ della Centrale Operativa, basata su rapporti con l'utenza mediati dal telefono che non consente una valutazione diretta della gravitŕ del problema portato. Le interviste hanno inoltre rilevato aspetti di grande intensitŕ emozionale fonti potenzialmente di stress e di burnout. Discussione e conclusioni: i risultati rivelano la percezione di scarsa padronanza da parte degli operatori delle modalitŕ di conduzione degli interventi telefonici. Emerge il bisogno di strutturare strategie di gestione dello stress, la richiesta di maggior confronto con i colleghi e la necessitŕ di sviluppare empowerment per una migliore conduzione del servizio.
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Creatti, Chiara, Dario Moriella, and Davide Zanardo. "Vivere con un dispositivo di assistenza Ventricolare sinistro (LVAD-left ventricular assist devices)." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 30, no. 1 (2018): 36–40. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2013.119.

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Abstract:
Introduzione: l’impianto di dispositivi cardiaci di assistenza ventricolare a flusso assiale LVAD (left ventricular assist devices) sono attualmentem utilizzati come destination therapy (DT) nei malati di classe NYHA 4, la cui condizione li rende ineleggibili per trapianto di cuore. È dimostrato mche a distanza di un anno dall’impianto queste persone trascorrono la maggior parte del tempo al di fuori dell'ospedale e hanno una buona qualità di vita.Scopo: descrivere e comprendere il vissuto di persone che vivono a domicilio con un LVAD a flusso assiale come DT.Materiali e Metodi: studio qualitativo fenomenologico, attraverso intervista semi-strutturata, a pazienti portatori di LVAD come DT presso il domicilio dopo più di un anno dalla dimissione. Le interviste, audio registrate e trascritte parola per parola, sono state elaborate tramite l’analisi del contenuto.Risultati: dall’analisi dei dati sono emersi 4 temi principali: “accettare l’impianto”; “adattamento al nuovo stile di vita”; “impatto sulla qualità di vita”; “metafore: cosa significa vivere con un LVAD”. Dopo l’accettazione dell’impianto del dispositivo segue una fase di adattamento nello stile di vita che può comportare anche alcune difficoltà , limitazioni e necessità di aiuto da parte di un caregiver. Tuttavia, il dispositivo è ben accettatoperché vivere con un LVAD significa continuare a vivere e mantenere o addirittura migliorare la propria qualità di vita.Conclusioni: le persone con LVAD riescono ad adattarsi al nuovo stile di vita e ad accettare il dispositivo come parte integrante del proprio corpo, mantenendo una buona qualità di vita. Lo studio evidenzia alcune criticità nel vivere quotidiano con un LVAD che potrebbero costituire ambito di approfondimento per offrire risposte assistenziali sempre più appropriate.
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Centomo, Chiara. "Constructs and Relationships An interview with Harry Procter." Rivista Italiana Costruttivismo 4, no. 1 (2016): 135–63. http://dx.doi.org/10.69995/pqti4520.

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Abstract:
H. G. Procter, PhD, Consultant Clinical Psychologist. Harry Procter is Visiting Professor at the University of Hertfordshire, UK. He conducted his doctoral research in the early 1970’s at the Department of Mental Health, University of Bristol, on applying Personal Construct Psychology to family processes and beginning the development of a Systemic Constructivist approach to family therapy. After training as a Clinical Psychologist in Nottingham, he worked in Adult and then Child and Adolescent Mental Health in Somerset before retiring from the NHS in 2004. Currently, he is involved in supervision and teaching in a number of countries and is continuing to develop Constructivist applications to relational and organizational contexts. He has published over 40 papers and chapters covering a variety of topics including family therapy for children and adults with mental health and learning disabilities, schizophrenia, autism, hypnotherapy, reflective practice, formulation and the philosophical background to his approach. He has edited two volumes of papers of Milton H. Erickson for Paidos Publications, Barcelona, and is currently co-editing a volume of papers presented at the International Congress on Personal Construct Psychology, University of Hertfordshire, July 2015. Recently he has been researching the work of Charles S. Peirce whose work provides a fascinating meta-framework for looking at and understanding constructivist approaches. Two recent chapters for the new Handbook of Personal Construct Psychology address Relational Construct Psychology and PCP, Society and Culture. He has developed various types of Qualitative Grid, which are user-friendly methods of displaying the construing of members of groups and families, tracing their different positions and charting change over time.
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Bertolini, Sonia, and Elena Gobbino. "Lavoro 2.0: come i giovani ridefiniscono il significato del lavoro oggi." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 171 (May 2025): 102–22. https://doi.org/10.3280/sl2025-171005.

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Abstract:
L'articolo esplora il dibattito sull'importanza del lavoro nella vita degli individui, concentrandosi in particolare sui giovani e sulle loro attitudini verso il lavoro, spesso etichettate dai media come disaffezione o rifiuto. Il fenomeno delle dimissioni volontarie viene frequentemente associato a questa generazione: obiettivo dell'analisi è comprendere le loro aspettative lavorative attraverso un approccio basato su dati quantitativi e qualitativi. Lo studio utilizza una survey condotta in Italia e i dati della European Value Study (EVS) per delineare l'evoluzione del significato attribuito al lavoro dal 2008 ad oggi. La parte qualitativa, basata su interviste a un campione di giovani tra i 18 e i 34 anni realizzate nel 2024, approfondisce le motivazioni del mutamento, rivelando non un rifiuto del lavoro, ma l'emergere di nuovi valori e di nuove modalità di transizione verso la vita adulta.
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Colombo, Maddalena. "Apprendimenti non formali ed informali in un contesto educativo formale integrato con le arti performative in quattro scuole elementari del Canton Ticino." Swiss Journal of Educational Research 36, no. 3 (2018): 407–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5105.

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Abstract:
Il saggio riporta alcune considerazioni scaturite nell’ambito del progetto “Teatro e Apprendimento”, svolto dalla Scuola Teatro Dimitri di Verscio in Canton Ticino con il sostegno del FNS. Il progetto ha introdotto delle pratiche di apprendimento “qualitativo”, ovvero informale, secondo un approccio olistico, per il quale è molto rilevante la dimensione socio-culturale. In questa prospettiva il teatro fornisce una chiave d’accesso privilegiata al patrimonio culturale. Il piano di ricerca ha incluso: un percorso formativo con gli insegnanti di 4 scuole elementari ticinesi; dei laboratori di movimento, canto e musica, lavoro sul testo d’autore, recitazione, drammatizzazione e improvvisazione; 4 messe in scena con protagonisti i soli bambini. La raccolta e analisi dei dati qualitativi da parte di un’équipe scientifica, ha seguito alcune ipotesi circa il rapporto tra teatro e apprendimento, messe a punto per meglio descrivere il procedimento riflessivo informale (apprendere dall’esperienza): Ipotesi della motivazione, della differenziazione, dell’affinamento tecnico, dell’integrazione, dell’interezza, dell’efficacia comunicativa o dell’emozione. Il materiale narrativo raccolto (schede personali, diari di bordo, interviste qualitative) mostra come gli apprendimenti più significativi sono riconducibili alla accresciuta capacità dei bambini di portare a termine un apprendistato formale nelle discipline artistiche. L’attività sperimentale ha favorito l’espressione emozionale e la creatività, l’integrazione dei partecipanti nel gruppo, tra originalità e ripetizione, tra razionalità e corporeità.
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Coppola, Cristina, Antonio Iannaccone, Monica Mollo, and Tiziana Pacelli. "Interazioni conversazionali, manipolazioni linguistiche e emergenza di abilità logiche in attività matematiche." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 9 (May 27, 2021): 9–31. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.1.

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Abstract:
In questo lavoro, in accordo con la prospettiva vygotskiana e focalizzando su alcuni aspetti della logica matematica, viene presentata una riflessione derivante da un insieme di ricerche che esplorano le relazioni tra linguaggio e sviluppo di abilità logiche. Si descrive la progettazione/implementazione di un dispositivo educativo, articolato in attività linguistico-manipolative realizzate in classi quarte di scuola primaria. Le attività si basano sulla costruzione e manipolazione di un linguaggio simbolico, socialmente condiviso, nato per far muovere un “bambino-robot” in una stanza. L’analisi qualitativa degli scambi sociali e del contenuto delle interviste di esplicitazione ha permesso di evidenziare come, attraverso il confronto dei diversi punti di vista, i bambini realizzano un processo dinamico di costruzione e negoziazione di significati matematici. In particolare, sono presentati alcuni temi comuni emersi dalle interviste che mostrano le modalità di elaborare le attività da parte dei bambini, collegate ad aspetti interindividuali e intraindividuali.
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De Felice, Deborah, Vicente Riccio, and Giuseppe Giura. "Crimini ambientali e risposta istituzionale nel "polmone del mondo"." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI 12, no. 2 (2024): 22–40. http://dx.doi.org/10.3280/siss2024-002003.

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Abstract:
Questo lavoro presenta i primi risultati di una ricerca che ricostruisce le dinami-che dei crimini ambientali in due comuni dello Stato di Amazonas: Apuí e Lábrea, in Brasile, e la risposta istituzionale ad essi nella descrizione di attori istituzionali. In questa fase, l'analisi è principalmente qualitativa e si basa su interviste semi-strutturate a professionisti della giustizia penale che, in quel territorio, si occupano di crimini ambientali.
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Bassi, Andrea, and Alessandro Fabbri. "Il ruolo del terzo settore italiano nel sistema di contrasto all'usura. Tra movimento e istituzione." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI 12, no. 2 (2024): 115–27. http://dx.doi.org/10.3280/siss2024-002009.

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Abstract:
L'articolo affronta il tema del ruolo svolto dai soggetti di terzo settore nella costruzione del sistema istituzionale di contrasto all'usura nel nostro paese. Basandosi su una indagine qualitativa con interviste semi-strutturate, esso analizza e commenta il punto di vista dei principali attori del sistema. La ricerca evidenzia come la spinta dal basso da parte della società civile sia stata fondamentale per l'attuale configurazione basata su una governance multi-stakeholder e multi livello.
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Taglialatela, Vincenzo, Marta Gaboardi, Massimo Santinello, and Alessio Vieno. "Sviluppo di comunità e partecipazione in quartieri multiculturali. Uno studio qualitativo nel quartiere Arcella di Padova." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (May 2024): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/psc2023-002001.

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Abstract:
Il presente studio qualitativo intende esplorare le sfide che si incontrano nell'implementazione di progetti di sviluppo di comunità nei quartieri delle città e, in generale, in percorsi di coinvolgimento dei cit-tadini. La ricerca è stata realizzata nel quartiere Arcella di Padova e ha visto il coinvolgimento in interviste semi-strutturate di undici soggetti impegnati a vario titolo nell'implementazione di processi partecipativi. I risultati dell'analisi tematica riflessiva hanno offerto varie riflessioni riguardanti i processi partecipativi quali la possibilità di garantire la sostenibilità economica e sociale dei progetti, la necessità di favorire il coinvolgimento delle popolazioni migranti ascoltandone i bisogni e valorizzare la comunicazione digitale nei percorsi partecipativi.
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Caiazzo, Marielda, Paolo Carnazza, and Piergiorgio Saracino. "Contratti di rete: aspetti normativi, strutturali e principali risultati di un'indagine qualitativa." ARGOMENTI, no. 36 (January 2013): 29–58. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-036002.

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Abstract:
Il lavoro intende approfondire un'innovativa modalità di aggregazione: il Contratto di rete. Dopo aver fatto un breve cenno alle principali tappe normative, si fornisce una fotografia quantitativa dello strumento. Successivamente, la ricerca presenta i risultati di un'indagine qualitativa svolta su un campione di circa 300 imprese che coinvolgono 159 Contratti di rete. L'indagine è finalizzata ad individuare i principali motivi che hanno spinto le imprese a scegliere questo strumento; i relativi vantaggi e svantaggi; i giudizi e le aspettative sulla performance di alcune variabili aziendali; i rapporti con il sistema bancario. Da ultimo, si è cercato di indicare alcune misure di politica industriale sulla base dei suggerimenti forniti dalle stesse imprese intervistate. .
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Varalli, Martina. "La tecnica del Reiki dal punto di vista dei praticanti: un'indagine qualitativa tramite interviste." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (August 2019): 351–80. http://dx.doi.org/10.3280/rip2019-002007.

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De Bortoli, Katya. "I paradossi del mismatch. Un'indagine qualitativa su alcune piccole e medie imprese trevigiane e bellunesi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 119–46. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001008.

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Abstract:
Lo sviluppo di un accordo di collaborazione fra la Camera di Commercio Treviso e Belluno - Dolomiti e gli Atenei di Ca' Foscari e Padova per la promozione di tirocini di neolaureati nelle piccole e medie imprese del territorio ha incontrato la problematica del mismatch fra domanda e offerta di lavoro. Come possono coesistere il fenomeno della fuga di cervelli all'estero e la difficoltà, rappresentata dalle imprese, nel reperimento di profili di alto livello? Questa situazione che appare paradossale ha importanti conseguenze non solo per i giovani laureati e le loro famiglie ma anche per le imprese, costrette a ridimensionare i programmi di sviluppo. Con una ricerca di tipo qualitativo, mediante somministrazione di interviste semi-strutturate ai responsabili risorse umane di Pmi di Treviso e Belluno, ci si è proposti di far emergere i nodi del problema e i suoi effetti, cercando anche di capire quali servizi e attività vengano ritenuti utili per favorire il processo di incrocio fra domanda e offerta di lavoro.
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Caso, Letizia, Francesca Vitale, and Michela Boni. "La violenza assistita intrafamiliare. Uno studio qualitativo sui fattori di rischio e di protezione nei minori vittime." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (April 2011): 87–109. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-001005.

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Abstract:
La ricerca si pone come finalitŕ l'approfondimento della conoscenza sul fenomeno della violenza assistita intrafamiliare, attraverso lo studio dei fattori di rischio e di protezione dei minori testimoni. La metodologia riguarda l'analisi qualitativa del contenuto delle interviste somministrate ad un gruppo di 24 madri vittime di violenza domestica, che risiedono in una struttura protetta. I principali risultati emersi si riferiscono all'associazione percepita, in termini di fattori di rischio, tra l'esordio delle violenze in famiglia ed eventi quali la gravidanza o la nascita di un figlio, il rapporto tra la vittimizzazione diretta e l'esposizione alla violenza e l'incidenza della diversa appartenenza culturale dei partner sull'insorgenza della violenza. Tra i principali fattori di protezione vi sono l'autonomia professionale ed economica delle madri e il supporto della rete sociale.
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Vagnoli, Laura, and Simona Caprilli. "Il bambino ed i genitori di fronte all'intervento chirurgico: analisi qualitativa di interviste al caregiver." TERAPIA FAMILIARE, no. 89 (May 2009): 63–89. http://dx.doi.org/10.3280/tf2009-089003.

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Abstract:
- The experience of hospitalization of child can be a very stressful event for the child and for his parents too. Particularly, when the child must undergo surgery, the induction of the anaesthesia is one of the most stressful moments: it is estimated that the 60% of the patients suffer of preoperative anxiety that could be predictor of postoperative troubles. A recent research has investigated the effects of the clowns' presence on the preoperative anxiety of the child during the induction of the anaesthesia and on the parent, who is with him until the loss of conscience, as a factor of distraction. The sample is composed of 40 subjects who have to undergo minor day-surgery, assigned randomly to the Experimental Group (N=20), in which the children are accompanied in the preoperative room by the clowns and by a parent, and to the Control Group (N=20), in which the children are accompanied only by a parent. A general interview guide has been administered to the parents and submitted to a qualitative analysis which put in relief the psychological impact and the reflections on the experience of the surgical intervention of their son. It has been analysed the satisfaction level of parents and children about this activity in surgery during the preoperative period. Key words: hospitalized child, preoperative anxiety, induction of anaesthesia, anxiety of parents, clown, qualitative analysis.
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Cangelosi, Manuela, and Arianna Santero. "Famiglie in separazione e scuole: tra bisogni specifici e pregiudizi." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 3 (November 2022): 115–35. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-003008.

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Abstract:
Gli effetti della separazione e del divorzio sui bambini sono stati spesso il focus di studi condotti da diverse ricerche, così come anche le dinamiche famigliari relative al coparenting in seguito a vicende separative. Nella letteratura italiana, è tut-tavia limitato l'apporto di studi che analizzino il modo in cui la scuola può sostenere le "famiglie divise". L'articolo, sulla base del materiale empirico raccolto attraverso interviste qualitative nell'ambito del Progetto interdisciplinare socio-giuridico "Changing Families, Changing Institutions?" (InFaCt), si concentra sui rapporti tra scuola e famiglia nel contesto e in seguito all'evento separativo tra genitori.
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Gualdi, Giulia, and Catia Ghinelli. "I gruppi per le donne operate al seno: una ricerca qualitativa sull'iniziativa "Arcobaleno" del Centro Oncologico Modenese." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 91–111. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003005.

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Abstract:
Scopo della presente ricerca č valutare l'impatto della partecipazione ad un gruppo dedicato alle donne operate al seno, il gruppo denominato "Arcobaleno". Le partecipanti alla ricerca sono state venti donne seguite dal Centro Oncologico Modenese che avevano partecipato al gruppo tra il 2001 e il 2009. La ricerca, di tipo esplorativo, č stata condotta mediante la somministrazione di interviste semi-strutturate analizzate con la tecnica dell'analisi tematica del contenuto. Dalla ricerca č emersa prima di tutto l'utilitŕ del gruppo, del quale le donne si dicono assolutamente soddisfatte. I principali benefici sono stati, ad esempio, uscire dall'isolamento e dalla solitudine; avere l'opportunitŕ di esprimere emozioni, pensieri e paure; migliorare la propria capacitŕ di affrontare le conseguenze delle cure e le proprie abilitŕ di reazione alla malattia mediante il confronto con le altre partecipanti; migliorare le informazioni in proprio possesso attraverso la condivisione dei problemi e infine promuovere le risorse personali aumentando la consapevolezza di poter contribuire al proprio processo di cura e di guarigione e cosě alla qualitŕ della propria vita.
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Vivo, Eleonora, Davide Mazzoni, Pamela Monteverdi, and Elvira Cicognani. "Stili di assunzione e motivazioni all'uso di alcol in un gruppo di studenti universitari italiani. Uno studio qualitativo." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 133–55. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001008.

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Abstract:
L'abuso di alcol espone i giovani a numerosi rischi di natura sociale e psicofisica. L'obiettivo della presente ricerca era approfondire le motivazioni alla base dell'assunzione di alcol e i profili di consumo in un gruppo di studenti universitari italiani. Sono state condotte trentaquattro interviste con studenti di sesso maschile e femminile, di etŕ compresa tra i 19 e i 25 anni. Sul materiale testuale č stata effettuata l'analisi qualitativa ispirata alla grounded theory. I risultati evidenziano la presenza di molteplici motivazioni (gestire emozioni negative, ricercare sensazioni, motivazioni sociali, ricerca del gusto, richiamo culturale/ identitario, rimedio rispetto ad altre sostanze) e di diversi pattern di consumo che variano in funzione della condizione residenziale (fuorisede, residente, pendolare), dell'anno di corso, del genere, della rappresentazione del divertimento (convivialitŕ, sregolatezza) costruita all'interno del gruppo di amici e del significato che l'alcol assume nel contesto specifico. Alla luce della letteratura psicosociale, questi risultati sottolineano il ruolo giocato dal contesto universitario nel modulare il consumo di alcolici fra gli studenti.
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Molina, Paola, Alessandra Monetti, Elisa Sangiorgi, et al. "La didattica a distanza (DAD) nella scuola dell'infanzia: la parola dei genitori." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2022): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14313.

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Abstract:
Gli ultimi mesi del terzo anno della scuola dell'infanzia sono, di norma, considerati un periodo carico di aspettative in vista del passaggio alla scuola primaria. L'avvento della pandemia da pandemia da SARS-CoV-2 ha visto questo momento conclusivo di un ciclo di formazione caratterizzarsi per l'esperienza di lock-down e di didattica a distanza che i bambini e le loro famiglie hanno dovuto affrontare. Con una serie di interviste fatte nei mesi di giugno-luglio 2020 ai genitori dei bambini che avevano appena concluso l'ultimo anno della scuola dell'infanzia, abbiamo cercato di capire quali fossero i vissuti emotivi di questa popolazione in un momento delicato di passaggio tra ordini di scuola, in un periodo storico in cui, per necessità emergenziali, sono state introdotte modalità di formazione a distanza mai prima utilizzate in forma estensiva per questa fascia d'età. Sono state effettuate 16 interviste semi-strutturate, con la metodologia dell'intervista di esplicitazione (Vermersch, 2005), ai genitori di 18 bambini (9 femmine, una tripletta di gemelli dizigoti) che hanno frequentato nel 2019-20 l'ultimo anno della Scuola dell'infanzia. Hanno risposto 14 mamme e 2 papà, 14 famiglie italiane e 2 di origine straniera. Le interviste sono state svolte in remoto e videoregistrate, trascritte interamente e in seguito codificate con un'analisi tematica (Pagani, 2020). In particolare, rispetto alla DAD abbiamo analizzato il vissuto dei bambini (la loro partecipazione, le difficoltà incontrate e gli aspetti positivi riscontrati) e dei genitori, che si sono confrontati con un compito un po' inedito di insegnanti, ma anche le esplicitazioni rispetto alle difficoltà pratiche e tecnologiche incontrate. L'analisi approfondita permessa dall'utilizzo dell'intervista di esplicitazione rende i dati raccolti particolarmente interessanti nel filone degli studi sulla pandemia da SARS-CoV-2, proprio perché esplora l'aspetto qualitativo dell'esperienza in un campo che è sicuramente nuovo per qualunque ricercatore. E alcune delle indicazioni emerse possono essere utili non solo rispetto all'esperienza vissuta e in generale alla riflessione sul ruolo della didattica a distanza, ma anche rispetto al significato della didattica in relazione ai bimbi della scuola dell'infanzia.
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Abbatecola, Emanuela, and Davide Filippi. "Regimi intersezionali di precarietà. Note a margine di una ricerca qualitativa sul grave sfruttamento del lavoro migrante in Liguria." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 169 (October 2024): 173–91. http://dx.doi.org/10.3280/sl2024-169009.

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Abstract:
Il dibattito accademico italiano e la ricerca sul Grave Sfruttamento Lavorativo (GSL) appaiono caratterizzati da diversi livelli di criticità, tra le quali la mancanza di una definizione condivisa del concetto di GSL e una sovra-rappresentazione delle ricerche sociologiche sulle forme di GSL legate alle agromafie e al caporalato nell'agricoltura del Sud del paese. A partire da queste considerazioni, il saggio intende offrire una proposta teorico-concettuale attraverso una definizione di Grave Sfruttamento Lavorativo da leggersi nell'ambito di una più ampia riflessione sui contestuali Regimi intersezionali di precarietà, per poi analizzare alcune dimensioni del Grave Sfruttamento Lavorativo di uomini migranti richiedenti asilo nelle cucine di alcuni ristoranti, luoghi isolati in cui lavoratrici e lavoratori spesso vanno incontro a forme di sfruttamento tanto radicali quanto difficili da riconoscere. Per fare ciò, partiremo dai principali risultati di una ricerca condotta all'interno della regione Liguria, nei difficili mesi della primavera del 2020, nell'ambito del progetto HTH - HOPE THIS HELP, costituito dalle realtà che, a livello regionale, sono impegnate nel contrasto alla tratta e allo sfruttamento. Dal punto di vista metodologico, sono state condotte ventitré interviste qualitative semi-strutturate a testimoni privilegiate/i e migranti.
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Arbia, Monica, Annalisa Anzani, and Antonio Prunas. "L'utilizzo di app per incontri nella popolazione genderqueer: esperienze, vissuti e motivazioni." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (January 2021): 32–52. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-001004.

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Abstract:
Background. Le persone genderqueer affrontano numerose sfide nel corso della loro vita e sono esposte ad un rischio aumentato di violenza e molestie dovute alla diffusione della cultura eterossessista e cisgenderista. Per ciò che concerne le relazioni sessuali e romantiche, negli ultimi anni, le app per incontri sono diventate sempre più popolari, cambiando il modo in cui le persone vengono in contatto con nuovi e potenziali partner. Scopo. Lo scopo di questo studio è quello di indagare le esperienze, le emozioni e le moti-vazioni delle persone genderqueer nell'ambito delle app per incontri. Attingendo alla cornice teorica delle microaggressioni gli autori hanno condotto tre interviste qualitative individuali con individui genderqueer adulti. Analisi dei dati. Per analizzare i dati emersi dalle interviste gli autori si sono serviti dell'analisi tematica. Risultati. Le esperienze dei partecipanti riflettono diverse forme di discriminazione, vitti-mizzazione e oggettivazione ma anche forme più positive di interazione, sottolineando così il potenziale positivo delle applicazioni per incontri. I risultati hanno rivelato tre tematiche principali: 1) utenza, motivazioni e benefici relativi all'utilizzo di app per incontri, 2) self-disclosure, 3) esperienze nel contesto delle app per incontri. L'ultimo tema comprende, a sua volta, tre sotto-temi: a) omologazione e morbosità, b) feticizzazione e oggettivazione, c) delegittimazione e discriminazione. Nonostante i suoi limiti, questo studio potrebbe aiutarci a fare luce sull'impatto psicologico che le diverse esperienze vissute nell'ambito delle app per incontri hanno, sul benessere della minoranza genderqueer.
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Capone, Vincenza. "La percezione di autoefficacia nella comunicazione con il paziente: uno studio esplorativo tra i medici ospedalieri campani." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (November 2009): 81–97. http://dx.doi.org/10.3280/pds2009-002006.

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Abstract:
- Self-efficacy beliefs are an important basis for action: to analyze physicians' and patients' communicative self-efficacy perception is the first step to understand how they relate. However, in the literature, there aren't specific studies on the subject. In light of this background a survey was conducted, which aims to explore specific issues within doctor-patient relationship, in the eyes of hospital doctors, with the aim of investigating their communicative self-efficacy beliefs and the role they attribute to communication. Twenty hospital doctors working in five public Campanian hospitals were interviewed. Through a computerassisted qualitative data analysis the contents of the transcripts of the interviews were analysed. The results of this study contribute to bring new conceptual topics to the research on the subject and to outline the methodological framework against which to build an instrument for assessing doctor's communicative self-efficacy; finally, in a operational dimension, they will encourage the creation of targeted trainingKey words: doctor-patient communication, communication self-efficacy, hospital, interview, computer assisted qualitative data analysisParole chiave: comunicazione m-p, percezioni di autoefficacia comunicativa, ospedale, intervista, analisi del testo software-assistita
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Lalli, Pina, and Luca Zappi. "Il teatro sociale alla prova dei "risvegli": un'esperienza di ricerca." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 39–48. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002003.

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Abstract:
L'articolo illustra una ricerca relativa a un laboratorio teatrale rivolto a persone con cerebrolesioni acquisite. Gli autori si sono chiesti se e come tale attività abbia reso possibile anche per soggetti colpiti da gravi deprivazioni polisensoriali la costruzione di una scena condivisa in cui comunicare. L'indagine, date le caratteristiche dei soggetti coinvolti, ha adottato strumenti diversi di rilevazione qualitativa: osservazione; conversazioni di gruppo; interviste semistrutturate a operatori, familiari e spettatori. I risultati hanno evidenziato l'importanza del gruppo e degli aspetti di "entertainment" legati al teatro. Il laboratorio costituisce una rottura ludica della routine, motivando un maggiore impegno riabilitativo. Cruciale è il lavoro di recitazione in squadra, che favorisce regole d'interazione resilienti. La solidità del gruppo e l'espressività sono aspetti evidenti anche per gli operatori e gli spettatori, che hanno valutato positivamente l'esperienza. .
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Capaccioli, Martina. "Traiettorie di apprendimento e pratiche di multi-culturalizzazione in un quartiere multietnico." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2024): 274–85. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2024oa18455.

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Abstract:
Quali sono gli apprendimenti che si verificano in contesti cittadini che stanno transitando verso esperienze di&amp;nbsp; pluralismo culturale? Quali sono i significati attribuiti alle differenze da parte di individui che condividono spazi e attivit&amp;agrave;? Che ruolo giocano le pratiche commerciali all'interno di queste dinamiche? Come si configurano i rapporti fra commercianti storici e commercianti con background migratorio? Queste alcune domande che fanno da sfondo alla ricerca qualitativa presentata in questo contributo. Si tratta di uno studio di matrice etnografica che, attraverso l'utilizzo di interviste semistrutturate e momenti di osservazione, intende analizzare quali sono gli apprendimenti incentivati dalle pratiche di contatto&amp;nbsp; che vanno a configurare rapporti, comportamenti e interazioni tra commercianti con diversificati background&amp;nbsp; etnico-culturali, i loro clienti e gli attori organizzativi delle associazioni di rappresentanza.
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Meda, Francesca, Michela Bobini, and Giovanni Fattore. "La governance collaborativa: un'opportunità per gestire le cure oncologiche in rete." MECOSAN, no. 126 (April 2024): 95–122. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2023-126oa17288.

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Abstract:
Nel contesto attuale di forte sviluppo dell'assistenza di comunità, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l'articolo analizza il decentramento territoriale delle cure oncologiche presso il Distretto socio-sanitario di Aprilia (ASL di Latina). L'esperienza viene interpretata alla luce della teoria della Collaborative Governance come esempio virtuoso di rete collaborativa inter-istituzionale. Attraverso una metodologia qualitativa che combina analisi desk, interviste semistrutturate e visita in loco, si evince che il successo di questo caso si basa sulla presenza di solide relazioni di collaborazione trasversale; sull'individuazione chiara di un obiettivo comune; sulla motivazione dei professionisti che esita in un processo di umanizzazione delle cure; su una particolare attenzione alle problematiche logistiche. Questo caso può servire come esempio per altri contesti e per l'introduzione di innovazioni simili, anche in altre aree terapeutiche.
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De Rosa, Paola, Nicola Ferrigni, and Marica Spalletta. ""Ragazzi fuori". Il reinserimento sociale dei giovani detenuti, tra rappresentazione e realtà." WELFARE E ERGONOMIA 10, no. 2 (2025): 105–19. https://doi.org/10.3280/we2024-002008.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio, l'incremento degli episodi di criminalità e devianza giovanile, le complesse ricadute sociali, psicologiche e relazionali derivanti dallo stato detentivo e i conseguenti processi di reinserimento sociale, sono diventati temi sempre più centrali nel dibattito pubblico, e questo anche in ragione dell'immaginario che serie tv cult come Mare fuori hanno contribuito a costruire. Attraverso strumenti di analisi qualitativa (media content analysis e interviste in profondità), lo studio indaga il rapporto tra le rappresentazioni on-screen offerte da Mare fuori e il vissuto quotidiano di alcuni testimoni privilegiati all'interno degli istituti penali minorili italiani, mettendo in luce come, al di là delle fisiologiche differenze tra finzione e realtà, il reinserimento sociale dei giovani detenuti rappresenti una sfida tanto impegnativa quanto affascinante per chi lavora all'interno di questi contesti.
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Rolando, Sara, Sonia Ammesso, Elvira Arcidiacono, et al. "Disturbo da Gioco d'Azzardo: uno sguardo sui "nuovi" utenti." MISSION, no. 62 (January 2024): 16–22. http://dx.doi.org/10.3280/mis62-2023oa16568.

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Abstract:
Lo studio qualitativo &amp;egrave; stato condotto per approfondire, dando voce agli utenti in carico ai servizi dell'ASST Melegnano e della Martesana per disturbo da gioco d'azzardo, le esperienze e le opinioni di due target specifici – donne e giocatori online - che, pur rappresentando una minoranza, sembrano destinati a crescere numericamente. Sia l'azzardo al femminile che quello online presentano infatti caratteristiche specifiche, risultanti dall'intersezione di fattori socio-culturali, ambienti di gioco e infrastrutture tecniche. Il contributo offre dunque una sintesi delle conoscenze teoriche sui due temi, alla luce delle quali sono presentati e discussi i risultati di un focus group e alcune interviste individuali, evidenziando gli aspetti principali utili a costruire interventi capaci di rispondere ai bisogni specifici dei due target.
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Casati, Elisa, and Silvia Donato. "La relazione tra i familiari e l'équipe di cura della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA): la prospettiva degli operatori." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (August 2020): 25–51. http://dx.doi.org/10.3280/pds2020-002002.

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Abstract:
Obiettivo: la transizione relativa al trasferimento della persona anziana non autosufficiente dal domicilio a una struttura residenziale è complessa e caratterizzata da una vasta gamma di vissuti emozionali ambivalenti per tutti gli attori coinvolti. Obiettivo della ricerca qui presentata è quello di indagare e descrivere la percezione che gli operatori dell'équipe di cura e assistenza della RSA hanno dei vissuti e dei bisogni che accompagnano il familiare nella scelta dell'istituzionalizzazione e all'ingresso in RSA, dei vissuti e dei bisogni di cui gli operatori stessi fanno esperienza nella relazione con i familiari in questa fase del percorso di cura, non-ché delle possibili risposte a tali bisogni secondo il punto di vista dell'operatore. Metodologia: il disegno di ricerca adottato è di tipo qualitativo e si avvale di interviste somministrate a nove operatori facenti parte dell'équipe di cura e assistenza di una RSA del Nord Italia. Risultati: dalle interviste emerge un operatore consapevole sia delle molteplici e ambivalenti emozioni esperite dal familiare durante la transizione, sia delle motivazioni che lo portano a scegliere l'istituzionalizzazione del proprio caro. L'operatore riconosce inoltre l'importanza di spazi di confronto e incontro con i familiari, ma nel contempo riporta come, a livello fattuale, non esi-stano spazi di effettivo e reale coinvolgimento dei caregiver informali. La precisione con cui l'operatore riconosce emozioni e motivazioni del familiare non sempre però corrisponde ad altrettanta consapevolezza per i propri vissuti emotivi e per come essi agiscano nella relazione con il familiare, ad indicare una specifica area di bisogno formativo e di accompagnamento degli operatori in questa complessa relazione.
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Anani-Bossman, Albert, and Michael Bruce. "qualitative study on the impact of globalisation on public relations practice in Ghana." Communicare: Journal for Communication Studies in Africa 40, no. 1 (2022): 129–50. http://dx.doi.org/10.36615/jcsa.v40i1.1516.

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Abstract:
The article analyses the perceived impact of globalisation on public relations practice in Ghana byexamining how Ghanaian PR practitioners are utilising the opportunities that globalisation offerswhile dealing with the challenges it brings. The qualitative interview technique was used to interviewa total of five (5) PR practitioners from the non-banking financial services sector. Results show PRpractitioners are very much aware of the demand placed on them by globalisation. Communicationinfrastructural challenges as well as a lack of technological skills is proving a huge challenge inthe management of communication activities. As multinational organisations continue to floodinto the country, the competition will be keen. Practitioners need to upgrade their skills, especiallyin the area of digital communication, and knowledge regarding the current standards of practicein the era of globalisation. It is essential for PR educators in Ghana to respond to the challengeof globalisation by redefining their teaching curriculums to reflect the dynamics of internationalpractice. Moreover, it is time for African PR scholars to make a significant contribution to thisdiscussion from an African perspective. The limited number of interviewees and the selection ofpractitioners from a particular sector of the economy, however, means the research cannot begeneralised.
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Putri Atalia, Sri, Ahdan Ahdan, and Zelfia Zelfia. "STRATEGY OF COMMUNICATION ORGANIZATIONAL FOR OPTIMIZING THE STRUCTURES IN PT. PELINDO REGIONAL 4 (PERSERO)." RESPON JURNAL ILMIAH MAHASISWA ILMU KOMUNIKASI 3, no. 2 (2022): 102–8. http://dx.doi.org/10.33096/respon.v3i2.81.

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Abstract:
This Research aims to describe the Strategy of Communication Organizational for Optimizing the Structures in PT. Pelindo Regional 4 (Persero). The type of research used is descriptive qualitative. The data of this research consists of primary and secondary data. Primary data is obtained from interviewa, while secondry data is obtained by writing decoments and literature related to the object of research, data obtained and analyzed qualitative, namely by explaining the problems discussed in the thesis. The results of this research show that the Strategy of Communication Organizational for Optimizing the Structures in PT. Pelindo Regional 4 (Persero) has been running well, employees continue to improve their quality by improving the organization’s communication strategy. With the approach of communication strategies, the implementation of biased work much more productive
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Ripamonti, Silvio, Andreina Bruno, Laura Galuppo, and Cesare Kaneklin. "Le forme di scambio tra le generazioni nei contesti organizzativi: la transizione dei neolaureati al mondo del lavoro." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–33. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12858.

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Abstract:
Scopo del lavoro &amp;egrave; discutere quali processi generativi si possano attivare nella relazione tra senior e junior nei contesti di lavoro, durante il momento critico della socializzazione organizzativa dei pi&amp;ugrave; giovani. Il framework teorico utilizzato rimanda al costrutto di generativit&amp;agrave;, cos&amp;igrave; come definito da Bradley e Marcia (1998) e da Cigoli e Scabini (2006). Viene presentato uno studio qualitativo condotto mediante interviste narrative a 24 professionisti senior e 24 junior. Le narrazioni raccolte mostrano differenti tipologie di relazione tra senior e junior, riconducibili a diverse forme di generativit&amp;agrave;. Tali risultati consentono di discutere il rapporto tra generativit&amp;agrave; e socializzazione organizzativa, e di riflettere su quale contributo possano dare i lavoratori senior alla socializzazione organizzativa dei pi&amp;ugrave; giovani.
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Perrotta, Domenico, and Devi Sacchetto. "Il ghetto e lo sciopero: braccianti stranieri nell'Italia meridionale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 152–66. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128010.

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Abstract:
Oggetto di questo articolo sono i lavoratori migranti nell'agricoltura dell'Italia meridionale. Dopo una descrizione del contesto, l'articolo affronta in particolare due questioni: la seclusione in cui vivono questi lavoratori e l'organizzazione del reclutamento e del lavoro attraverso il caporalato. Due studi di caso sono messi a confronto: il villaggio-ghetto di Boreano (Potenza), che esemplifica la centralitŕ della seclusione e del caporalato nel processo produttivo dell'agricoltura meridionale; la Masseria Boncuri di Nardň (Lecce), dove nell'agosto 2011 uno sciopero, nato anche grazie alla rottura della situazione di segregazione, ha coinvolto alcune centinaia di braccianti africani. L'analisi si basa su materiali raccolti durante ricerche qualitative - in particolare interviste in profonditŕ e osservazione dei contesti di abitazione, lavoro e lotta dei braccianti stranieri - condotte tra il 2010 e il 2012 nelle due aree.
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Pesce, Alberto. "La violenza narrata. Storie di abusi e maltrattamenti maschili sulle donne." Società e diritti 10, no. 19 (2025): 1–17. https://doi.org/10.54103/2531-6710/29425.

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Abstract:
In questo contributo analizza la violenza maschile contro le donne, da una prospettiva di analisi innovativa, si cerca di comprendere gli abusi di genere attraverso le narrazioni di alcuni operatori sociali, che ogni giorno cercano modelli di contrasto e aiuto verso le donne abusate, ma anche alcuni racconti di uomini violenti, condannati in via definitiva per reati come femminicidi o violenza sessuale. Si utilizzerà un approccio qualitativo, con interviste semi strutturate, emerge nella ricerca un grande lavoro da parte degli operatori sociali, mentre nei racconti degli uomini violenti affiora tutta la negatività culturale contro il genere femminile, inoltre un risultato importante sono le neutralizzazioni che questi uomini mettono in atto per giustificare la colpa e spesso la responsabilità degli eventi violenti, viene proiettata verso la vittima, vera responsabile delle violenze.
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Zanetta, Veronica, Rita Bozzato, Deborah Gnoato, Chiara Ranzini, Beatrice Guglielmetti, and Barbara Di Virgilio. "Operatori in ascolto di genitori e figli adottivi per individuare criticità e risorse." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (November 2020): 161–69. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002014.

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Abstract:
L'articolo riferisce di una ricerca qualitativa originata nell'ottobre 2016 dal desiderio di conoscere il vissuto di alcune famiglie adottive rispetto al supporto ricevuto dagli operatori di riferimento. L'idea guida proviene da una riflessione di alcuni operatori in merito ai tanti anni di lavoro sulle adozioni e alla volontà di fare tesoro delle esperienze vissute. Sono state quindi individuate e contattate, attingendo gli archivi dei tre servizi coinvolti, le famiglie adottive che rientravano nel target della ricerca e che desideravano prendervi parte. Sono state raccolte informazioni attraverso interviste semi-strutturate, mirate a sondare determinate aree, svolte con figli maggiorenni e genitori adottivi con un minimo di 10 anni dall'inserimento nella loro famiglia. Si è cercato di comprendere quali siano state le difficoltà e gli aspetti positivi dei percorsi adottivi, per avere un rimando sul sostegno e l'accompagnamento adottivo, per migliorare gli interventi e la crescita professionale.
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Elia, Anna, and Valentina Fedele. "Transnational child-ship: il minore non accompagnato nella famiglia transnazionale." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 119–39. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002006.

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Abstract:
L'articolo si concentra sui minori accompagnati in quanto soggetti transnazionali, protagonisti del proprio progetto migratorio e agenti delle relazioni con le famiglie di origine. L'ipotesi del lavoro è che tale soggettività si eserciti da un lato attraverso il protagonismo dei minori stessi nell'esercizio di alcune forme principali di riproduzione dei legami familiari di tipo morale, emotivo e materiale; d'altro, attraverso forme di figlità (child-ship), mediate, integrate e declinate nell'esperienza migratoria con riferimento anche all'impatto con il sistema di protezione e agli incontri con gli e le professioniste del sociale. Tale ipotesi è sostenuta dai dati secondari di una ricerca più ampia sulla religiosità dei giovani migranti e il rischio di radicalizzazione, che, nel 2018, ha portato alla raccolta attraverso interviste qualitative delle testimonianze di undici minori e ventisette operatori di centri di accoglienza operanti in Calabria.
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Tolusso, Emiliano, Andrea Marini, and Luca Bonardi. "Dal racconto al paesaggio. La narrazione come strumento progettuale nel recupero degli spazi agricoli di versante (Valtellina, Alpi centrali)." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 1 (March 2022): 60–80. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13367.

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Abstract:
Contemporaneamente all'emersione di progetti di recupero del suo patrimonio storicoculturale, il paesaggio terrazzato della Media Valtellina di Tirano (Alpi centrali, Lombardia) ha negli ultimi anni guadagnato una posizione centrale nel discorso pubblico, sia a livello regionale che a quello, transfrontaliero e internazionale, della macroregione alpina. Tali progetti si focalizzano soprattutto sul restauro del patrimonio rurale, permettendone un nuovo impiego come substrato per la conduzione di attivit&amp;agrave; agricole e turistiche, spesso integrate. Avvalendosi di interviste narrative con una serie di informatori chiave, sviluppate nell'ambito del progetto "Emblematici", l'articolo esplora, tramite un approccio qualitativo, la cultura contemporanea del terrazzamento in una regione fortemente contrassegnata dalla sua presenza. Questioni legate alla dimensione simbolica e culturale del terrazzamento si accompagnano a interrogativi riguardo al lavoro quotidiano, alle prospettive future di sviluppo dell'agricoltura locale e al ruolo dell'abbandono nella formazione del paesaggio culturale.
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Bruni, Elisa, Aurora Ricci, and Elena Luppi. "Analyzing training needs of those working in the care of frail elderly: results of a preliminary exploratory research." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 24, no. 2 (2024): 161–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-15999.

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Abstract:
The literature highlights the need for innovation in the training of senior care professionals to enable them to respond to emerging challenges and provide services oriented towards the quality of life of older adults. The aim of the research is to explore the training needs of professionals in the care of frail older people, particularly in light of the Covid-19 experience, using an exploratory qualitative research design. Interviews and mini focus groups were conducted with 25 participants, and the data were analyzed using thematic analysis. The results suggest the need to promote caregivers’ social-emotional competencies and adopt person-centred approaches to ensure the professional well-being and quality of life of older persons. Analizzare bisogni formativi di chi opera nella cura di anziani fragili: gli esiti di una prima ricerca esplorativa. La letteratura sottolinea la necessità di innovare la formazione dei professionisti della cura della terza età, affinché siano in grado di rispondere alle sfide emergenti e fornire servizi orientati alla qualità della vita degli anziani. L’obiettivo della ricerca è quello di esplorare i bisogni formativi delle figure professionali della cura delle persone anziane fragili, anche alla luce dell’esperienza del Covid-19, adottando un disegno di ricerca qualitativo di tipo esplorativo. Sono state condotte interviste e mini focus group con 25 partecipanti e i dati sono stati analizzati con l’analisi tematica. I risultati suggeriscono la necessità di promuovere le competenze socio-emotive dei caregiver e di adottare approcci centrati sulla persona per garantire il benessere professionale e la qualità della vita degli anziani.
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Pirina, Giorgio. "Lavoro di piattaforma e indebolimento della società salariale. Il caso del food delivery bolognese." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 171–90. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163009.

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Abstract:
Le tecnologie digitali sono sempre più incapsulate in una molteplicità di sfere sociali, con una influenza significativa sul mondo del lavoro. In questo contributo, l'autore investiga il lavoro di piattaforma e l'indebolimento della società salariale nel contesto della City of Food bolognese. Infatti, è possibile delineare le continuità tra la precarietà delle condizioni lavorative di quest'ultima e il radicamento dell'economia di piattaforma. Ma Bologna è anche uno dei principali nodi principali per quanto riguarda i tentativi di regolazione su base municipale dell'economia di piattaforma: la "Carta dei diritti dei lavoratori digitali in ambito urbano" è stato il primo strumento normativo urbano in Europa a stabilire, sebbene senza una cogenza diretta, una base minima di diritti sociali per i lavoratori digitali. Oltre al dialogo con più approcci disciplinari (in particolare la letteratura su digital labor theory, capitalismo delle piattaforme e platform urbanism), l'autore adotta una metodologia qualitativa, espressa dal metodo delle interviste in profondità a testimoni altamente qualificati. Infine, l'autore introduce un nuovo concetto utile a catturare la tensione tra idee divergenti sulle piattaforme digitale sul loro governo: "digitarchia".
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Tigani, Marika. "È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante – Monitoraggio della tutela volontaria in Piemonte e Valle d'Aosta nel 2022 e 2023." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (October 2024): 142–47. http://dx.doi.org/10.3280/mg2024-001015.

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Abstract:
Dal 2017, in Piemonte e Valle d'Aosta, una convenzione interistituzionale rinnova periodicamente l'incarico alle Università del territorio di fornire formazione continua, percorsi di accompagnamento e di mutuo aiuto per i tutori volontari di minori stranieri non accompagnati. Il monitoraggio del biennio 2022-2023 ha permesso di confrontare dati quantitativi sulle aperture di tutela e analizzare le caratteristiche dei 500 tutori iscritti al registro del Tribunale per i minorenni di Torino. Nel 2022, nonostante l'organizzazione di due corsi di formazione dovuta all'emergenza ucraina e il conseguente aumento delle adesioni degli aspiranti tutori volontari, si è spesso preferita la nomina del tutore istituzionale. Uguale tendenza si è riscontrata nel 2023. Tuttavia, la scelta del tutore volontario resta da privilegiare. Un'analisi qualitativa svolta tramite interviste a testimoni privilegiati ha infatti evidenziato la particolarità della tutela volontaria, soprattutto nei casi più complessi o con minori più vulnerabili: i tutori volontari non solo facilitano l'ottenimento dei documenti necessari, ma giocano un ruolo cruciale nel percorso di integrazione dei msna anche dopo la maggiore età.
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Dal Ben, Anna. "Un affare di famiglia: studenti con background migratorio e percorsi universitari." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 141–62. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003008.

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Abstract:
L'accesso all'higher education da parte di studenti con background migratorio è uno dei temi di maggior rilievo per la sociologia dell'educazione in Italia e all'estero, proprio a fronte dell'aumento della presenza di questi ragazzi e ragazze all'interno degli Atenei. Sebbene la scelta di intraprendere un percorso universitario si configuri come un elemento di successo sia in termini personali, sia rispetto al funzionamento di un sistema formativo che ancora oggi in Italia appare caratterizzato da importanti disuguaglianze soprattutto legate alle origini sociali, l'università rappresenta una tra le tappe all'interno delle biografie di vita di questi giovani che si trovano a fare i conti con le proprie origini e l'integrazione nel conte-sto sociale. Attraverso una ricerca qualitativa che ha coinvolto 30 studenti con una storia di migrazione, si è cercato di comprendere quali fossero i fattori che hanno concorso nella scelta di intraprendere un percorso universitario. Il quadro che emerge dalle interviste porta in primo piano il ruolo della famiglia ed in particolare delle figure genitoriali che si configurano promotrici di un'idea di istruzione a lungo termine, nonché elemento di supporto motivazionale ed economico.
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Barni, Daniela, and Michele Falcone. "La relazione con il minore nel sistema della giustizia riparativa: strumento e meta. Il punto di vista degli operatori." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2025): 200–210. https://doi.org/10.3280/mg2024-002017.

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Abstract:
La giustizia riparativa poggia la sua validità sulla valorizzazione della profonda complessità relazionale su cui si struttura la sua stessa realtà operativa. La relazione nelle sue molteplici forme (tra autore e vittima, con gli operatori, con la comunità) rappresenta infatti uno degli elementi chiave della giustizia minorile, sia nel suo procedere sia nel suo esitare. Nel presente contributo, l'attenzione è posta in particolare sul legame che unisce i giovani entrati nel circuito giudiziario con gli operatori dei servizi predisposti alla funzione/attività riparativa (per esempio, gli educatori delle comunità e/o dei centri diurni polifunzionali, gli operatori del terzo settore e gli impiegati di Ussm e Cpa). Dopo una breve presentazione delle tappe normative della giustizia riparativa in Italia, vengono riportati i risultati di una ricerca qualitativa realizzata nel territorio di Napoli, coinvolgendo complessivamente 58 operatori appartenenti al mondo delle comunità, degli uffici istituzionali e del mondo associazionistico del terzo settore. Dall'analisi delle interviste condotte è emerso come i principi riparativi assumano sostanza nei processi relazionali tra operatori e utenti, in uno spazio in cui l'adulto possa porsi generativamente come modello positivo.
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