Academic literature on the topic 'Italiano e francese'

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Journal articles on the topic "Italiano e francese"

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Cicali, Gianni. "Destouches e Goldoni tra nobildonne, arcadi e liberi muratori. Percorsi della riforma del teatro comico italiano del Settecento." Quaderni d'italianistica 40, no. 2 (October 4, 2020): 49–81. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v40i2.34878.

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Abstract:
La riforma del teatro italiano promossa da Carlo Goldoni a metà del Settecento ha avuto dei momenti preparatori. Tra le fasi importanti di questa preparazione si devono includere le traduzioni di testi teatrali francesi di Destouches, drammaturgo aristocratico e accademico di Francia. Inoltre, questi segnali di una pre-riforma si notano particolarmente in ambienti legati all’illuminismo, all’aristocrazia e alla Massoneria in Toscana, regione in cui il giovane avvocato Goldoni soggiornò per alcuni anni. Un altro elemento sono le donne della nobiltà italiana che in alcuni casi non solo recitano da dilettanti i testi del francese durante eleganti villeggiature ma a volte li traducono o li fanno circolare tra compagnie significative di attori e attrici. In questo saggio vedremo questi antecedenti formativi della riforma di Goldoni e in particolare una traduzione di un testo di Destouches che si rivela importante per le persone coinvolte e che era sfuggita agli studi sui rapporti tra Goldoni e Destouches e la riforma del teatro italiano del Settecento.
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Charrier, Guy. "Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.

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Abstract:
Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato presenta una notevole analogia, sia nei concetti che nei principali meccanismi applicativi, con le principali legislazioni dei Paesi membri della CEE e soprattutto con quelle che sono state introdotte negli anni più recenti.Il campo d’applicazione riguarda, almeno in principio, tutti i settori di attività, sia nel sistema italiano che in quello francese, poiché nessuna deroga è prevista, salvo per alcune particolari attività, come gli audio-visivi, la stampa, le banche e le assicurazioni.Questa estensione del campo di applicazione della legislazione si spiega con il fatto che essa riguarda tutte le pratiche anti-concorrenziali che vadano a detrimento del buon funzionamento del mercato e che tali pratiche siano suscettibili di provenire da tutti gli operatori economici.In Francia, peraltro, vige una distinzione tra comportamenti diretti a falsare il mercato, e che ricadono sotto le categorie di cartelli e di abuso di posizione dominante, di cui si occupa il Consiglio della concorrenza, e le pratiche restrittive, come il rifiuto di vendere, la subordinazione delle vendite, le discriminazioni e l’imposizione di prezzi, che sono di competenza dei tribunali perché in principio riguardano soltanto i rapporti tra imprese.Un secondo aspetto riguarda l’applicazione delle regole della concorrenza alle persone pubbliche. In principio, le disposizioni della legge italiana circa le imprese pubbliche (art. 8) e quelle della legge francese (art. 53) rispondono soltanto in parte alla questione. Nel diritto francese, quando una persona pubblica agisce da privato, è sottoposta alle leggi che riguardano il comportamento dei privati. Una difficoltà sorge, invece, quando questa persona pubblica, agendo nell’ambito dei suoi poteri, genera sul mercato effetti che danneggiano la concorrenza. Una recente sentenza del Tribunale dei conflitti ha concluso che le regole della concorrenza non si applicano alle persone pubbliche se non nella misura in cui esse diano luogo ad attività di produzione (di distribuzione o di servizi).La legge italiana non dà alcuna definizione del concetto di concorrenza nè dà alcun elemento che ne consenta la giustificazione economica. Altrettanto avviene con la legge vigente in Francia, ove sono i testi delle decisioni che forniscono indicazioni al riguardo.Il principio generate del divieto dei cartelli, come anche l’elenco dei casi suscettibili di costituire intese di carattere anti-concorrenziale, sono presentati in modo molto simile sia nella legge italiana che in quella francese. Ambedue riprendono, d’altronde, la formulazione dell’art. 85 del Trattato di Roma.Tutto fa pensare che l’Autorità italiana si troverà di fronte a casi analoghi a quelli di cui si è in varie occasioni occupato il Consiglio della concorrenza francese: cartelli orizzontali (accordi sui prezzi, sulla ripartizione dei mercati, sull’esclusione di un’impresa del mercato, ecc.); intese verticali (risultanti da accordi tra un produttore ed i suoi distributori nell’ambito di contratti di distribuzione selettiva o esclusiva); imprese comuni (la cui creazione può rientrare nel campo della proibizione di cartelli o costituire un’operazione di concentrazione); intese tra imprese appartenenti allo stesso gruppo (nel quadro dei mercati pubblici, il Consiglio ha ritenuto che non sia contrario alle norme concorrenziali, per imprese con legami giuridici o finanziari, rinunciare alla loro autonomia commerciale e concertarsi per rispondere a delle offerte pubbliche).Sull’abuso di posizione dominante, così come per i cartelli, i due sistemi italiano e francese presentano molte somiglianze. Tuttavia, contrariamente al diritto francese ed a quello tedesco, nella legislazione italiana non si fa alcun riferimento alle situazioni di «dipendenza economica». Peraltro, l’identificazione di questo caso è alquanto complessa e, sinora, il Consiglio non ha rilevato alcun caso che rientri nello sfruttamento abusivo di una situazione di dipendenza economica. Pertanto, si può forse concludere che il legislatore italiano sia stato, a questo riguardo, più saggio di quello francese. Più in generale, per quanto riguarda i casi di abuso di posizione dominante, il Consiglio deBa concorrenza ha seguito un’impostazione piuttosto tradizionalista.Anche sul controllo delle concentrazioni, il testo della legge italiana richiama quello francese e anche quello della normativa comunitaria, pur se è diversa la ripartizione delle competenze tra Autorità incaricata della concorrenza e Governo. Nella legge italiana, d’altra parte, vi sono delle norme relative alla partecipazione al capitale bancario che fanno pensare ad un dibattito molto vivo su questo tema.I livelli «soglia” per l’obbligo di notifica delle concentrazioni sono più elevati in Francia. Bisognerà poi vedere con quale frequenza il Governo italiano farà ricorso all’art. 25, che gli conferisce il potere di fissare criteri di carattere generale che consentono di autorizzare operazioni di concentrazione per ragioni d’interesse generale, nel quadro dell’integrazione europea.L’interesse delle autorità amministrative francesi nei riguardi delle concentrazioni, che un tempo era molto limitato, è divenuto più intenso negli anni più recenti, anche se i casi di divieto di concentrazioni sono stati sinora molto limitati.In conclusione, si può ricordare che un organismo competente in materia di protezione della concorrenza ha un triplice compito: pedagogico (attraverso la pubblicazione delle decisioni, delle motivazioni e delle ordinanze su questioni di carattere generale e sui rapporti attinenti al funzionamento del mercato), correttivo (per distogliere gli operatori economici da comportamenti anti-concorrenziali) e, infine, dissuasivo (poiché l’esperienza di applicazione delle leggi relative alla concorrenza dimostra che la loro efficacia dipende in modo decisivo dalla comminazione di sanzioni).
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POSNER, R. "Review. Storia dei dizionari bilingui italo-francesi: La lessicografia italo-francese dalle origini al 1900 con un Repertorio bibliografico cronologico di tutte le opere lessicografiche italiano-francese e francese-italiano pubblicate. Mormile, Mario." French Studies 49, no. 1 (January 1, 1995): 115. http://dx.doi.org/10.1093/fs/49.1.115.

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Murano, Michela. "« In comodissimo volume, un gran tesoro di nozioni » : le Nuovo dizionario francese-italiano e italiano-francese (1886) du professeur Melzi." Documents pour l'histoire du français langue étrangère ou seconde, no. 56 (June 1, 2016): 125–48. http://dx.doi.org/10.4000/dhfles.3968.

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Marangon, Giorgia. ""La Sépulture" di Gabriel Marie Legouvé da una prospettiva traduttologica: analisi e riflessioni. Proposta di una traduzione italiana ad opera di Giorgia Marangon." Revista de Filología Románica 36 (July 5, 2019): 259–69. http://dx.doi.org/10.5209/rfrm.63516.

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Abstract:
In questo articolo affrontiamo la difficile sfida di analizzare filologicamente La Sépulture di Gabriel Marie Legouvé per proporre ai lettori una traduzione italiana della sua elegia. È importante sottolineare che la prima ed unica traduzione del poemetto francese in italiano è datata 1802, quattro anni appena dopo la pubblicazione dell’originale. Firma questa traduzione Luigi Balo­chi e la inserisce in una raccolta intitolata: Il merto delle donne, Le rimembranze, La malinconia e Le pompe funebri. La nostra, in sostituzione della traduzione – reinvenzione del Balochi, è una traduzione inedita del poemetto che pretende di restituire la lunghezza originale, quei 160 versi dimenticati da Balochi, rispettando, laddove possibile, la rima e il ritmo del verso francese.
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Paci, Deborah. "Emmanuel Mounier e il fascismo italiano." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2011): 121–59. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002005.

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Abstract:
L'autrice propone una riflessione incentrata sul rapporto di Emmanuel Mounier, direttore della rivista personalista, con il fascismo italiano. Il saggio si sofferma su uno specifico avvenimento: la partecipazione di Mounier al convegno italo-francese di studi corporativi del maggio 1935. Comprendere il percorso intellettuale e politico del filosofo francese richiede un'indagine della concezione mounieriana di cristianitŕ e, al contempo, un'analisi della posizione tenuta dalla Chiesa nei confronti dei processi di secolarizzazione e del totalitarismo. All'origine di un giudizio non completamente negativo nei confronti dell'esperimento corporativo avviato dal fascismo italiano nel corso degli anni Trenta vi era il desiderio, condiviso con i gruppi non conformisti, di giungere a una "terza via" tra liberalismo e comunismo. Secondo Mounier, il fascismo, cosě come il personalismo cattolico, differiva dal materialismo borghese per il fatto di richiamarsi al primato della dimensione spirituale. Ciň nonostante, si imponeva la necessitŕ di spogliare quei valori - ritenuti sani nella loro essenza e di cui il fascismo, a suo giudizio, si faceva portatore - dal culto della forza e della violenza.
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Lucarelli, Massimo. "Il “De vulgari eloquentia” nel Cinquecento italiano e francese." Studi Francesi, no. 176 (LIX | II) (August 1, 2015): 247–59. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.695.

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Balicka, Małgorzata. "Italiano, francese, polacco: nel Triangolo delle Bermuda dell'interferenza linguistica." Studia Romanica Posnaniensia 36 (January 1, 2009): 3. http://dx.doi.org/10.14746/strop.2009.36.001.

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Natta, Federica. "L'inferno sulla scena medioevale: i casi italiano e francese." Romanica Olomucensia 23, no. 1 (June 1, 2011): 67–74. http://dx.doi.org/10.5507/ro.2011.009.

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Bergamaschi, Maurizio, and Marco Casterignanň. "Pratiche etnografiche nel mondo urbano. Il dibattito francese." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 95 (July 2011): 7–17. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095001.

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Abstract:
Gli autori intendono presentare al lettore italiano alcune piste di ricerca che caratterizzano oggi il panorama dell'etnografia urbana in Francia. Dai contributi presentati si evince che l'approccio etnografico consente di "andare oltre" la conoscenzache si ha dei fenomeni urbani. Gli autori ritengono che in questo sia possibile far emergere un'"altra cittŕ" che tuttavia, per poter essere scoperta, necessita dell'epistemologia e del metodo che caratterizzano il lavoro sul campo di tipo etnografico.
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Dissertations / Theses on the topic "Italiano e francese"

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VERRECCHIA, ELISA CARLA BIANCA. "FRANCESE E ITALIANO, LINGUE DELL’IMMIGRAZIONE SENEGALESE A BRESCIA (ITALIA) : INDAGINE SOCIOLINGUISTICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1449.

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Abstract:
La tesi presenta un’analisi sociolinguistica del ruolo delle lingue francese e italiano nel contesto dell’immigrazione, in particolare presso la comunità senegalese francofona immigrata a Brescia. Nella prima parte, il primo capitolo è dedicato al Senegal, che viene illustrato nei suoi tratti storici, etnici, culturali, religiosi e di cui viene descritto l’attuale quadro linguistico. Viene anche ricostruita l’evoluzione della diaspora senegalese in Europa e in Italia nelle sue diverse fasi. Il secondo capitolo si focalizza su Brescia, città d’elezione dei migranti senegalesi in Italia, a causa delle sue caratteristiche socio-economiche che la rendono territorio particolarmente adatto alla creazione di reti di solidarietà fra senegalesi e autoctoni. La seconda parte è interamente dedicata all’analisi sociolinguistica delle lingue in gioco in questo contesto d’immigrazione. L’indagine si basa su venti interviste fatte a un campione di senegalesi residenti a Brescia, dalle quali emergono le pratiche linguistiche e le rappresentazioni linguistiche dei soggetti rispetto alle lingue conosciute e parlate. Le conclusioni della tesi consistono in un bilancio d’insieme del lavoro svolto e in una rilettura del metodo adottato per la conduzione dell'inchiesta.
This thesis presents a sociolinguistic analysis of the role of French and Italian in the migration context, notably in the community of francophone Senegalese immigrants in Brescia. In the first part, the first chapter is dedicated to Senegal, which is described in its historical, ethnic, cultural, religious and linguistic features. The evolution of the Senegalese diaspora in Europe and Italy is also tackled in its different stages. The second chapter focuses on Brescia, elective hometown of the Senegalese in Italy, because of it socio-economic features which make it a territory particularly favorable to the creation of solidarity networks between Senegalese and Italians. The second part is entirely dedicated to the sociolinguistic analysis of the languages involved in this context. The survey is based on twenty interviews made with a sample of Senegalese immigrants in Brescia, from which the linguistic practices and representations of the subjects, about the languages known and spoken, emerge. In the conclusions of the thesis, a global view on the research carried out and on the method adopted for the survey will be given.
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TALLARICO, GIOVANNI LUCA. "La dimensione interculturale nei dizionari bilingue italiano-francese." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/908.

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Abstract:
Le tesi è volta a esplorare la dimensione interculturale nei dizionari bilingue italiano-francese. La prima parte propone un approccio teorico alla questione. Prendendo le mosse da una ridefinizione delle nozioni di cultura e interculturalità, un excursus storico permette di delineare le relazioni tra lingue e culture. Vengono affrontati in seguito temi come lo statuto epistemologico della lessicografia bilingue e i suoi rapporti con la linguistica; le aporie derivanti dal concetto di equivalenza; la specificità della traduzione nei dizionari bilingue; gli apporti della semantica alla lessicografia. Un’attenzione particolare viene rivolta alle nozioni di scarto semantico, referenziale e culturale e alle lacune lessicali. Ci siamo infine concentrati sul fenomeno della connotazione e su alcune tradizioni di ricerca che sottolineano il valore culturale della lingua. La seconda parte è incentrata sullo studio del corpus. L’analisi è stata effettuata sulla lettera A dei quattro dizionari presi in esame (Boch, Garzanti, Hachette-Paravia, Larousse). Si è cercato innanzitutto di sottolineare il valore e la tipologia degli scarti prodotti nell’equivalenza, in particolare di quelli culturali. In seguito, ci si è soffermati sugli esempi a funzione culturale. Infine, un esame delle note culturali e di alcuni falsi prestiti ha consentito di apportare un ulteriore contributo alla problematica.
Our thesis aims at exploring the intercultural dimension in Italian-French bilingual dictionaries. The first part represents a theoretical approach to the issue. A definition of the concepts of culture and cross-cultural precedes a study of the relationships between languages and cultures. After that, the following themes are dealt with: the epistemological status of bilingual lexicography and its relationships with linguistics; the semantic hindrances to equivalence; the peculiarity of translation in bilingual lexicography; the contributions of semantics to lexicography. Special attention is also given to the concepts of semantic, referential and cultural gaps and to the lexical gaps in general. In the last two chapters, the focus shifts to connotation and to some approaches that stress the importance of cultural values in language. The second part is a corpus-based study on the letter A of four Italian-French contemporary dictionaries (Boch, Garzanti, Hachette-Paravia, Larousse). We have tried, in particular, to emphasize the role and the typology of the gaps occurring in the equivalence, especially of cultural gaps. Then, we focus on culture-bound examples. Finally, we deal with cultural notes and some false borrowings in Italian, in order to show other aspects of equivalence.
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Barilari, Giulia. "Interpretare la degustazione del vino. Proposta di glossario italiano-francese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15370/.

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Abstract:
L’ambito vitivinicolo comincia dalla coltivazione della vite, passando per l’elaborazione del vino, alla produzione fino ad arrivare alla commercializzazione e degustazione. Oltre a essere cultura, storia e tradizione, il vino è un sapere antico e complesso, che merita studio e rispetto. Parlare di vino vuol dire apprezzare questo mondo in tutti i suoi aspetti, godere fino in fondo del suo fascino. La presente tesi analizza l’arte della degustazione del vino, le sensazioni o emozioni che vengono percepite attraverso i sensi, con l’obiettivo di fornire strumenti pratici e utili ad un interprete italiano-francese che voglia lavorare in questo specifico ambito professionale. La tesi si sofferma in particolare sulla descrizione della degustazione del vino e sullo svolgimento dell’analisi organolettica. In questo settore, il lavoro dell’interprete richiede sensibilità e precisione, per poter affrontare in modo efficace i numerosi problemi di tipo linguistico e culturale che caratterizzano il linguaggio enoico in Italia e in Francia. A tal fine, è stato realizzato un apposito glossario italiano – francese, articolato in varie sezioni, teso ad agevolare la preparazione terminologica dell’interprete in questo ambito.
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Stanzione, Nicole. "Fendi protagonista italiano nelle traduzioni di moda verso il francese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14192/.

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Abstract:
Il presente elaborato si appoggia alla storia della nota maison italiana Fendi, per evidenziare le caratteristiche e le difficoltà delle traduzioni nell'ambito della moda. In esso vengono evidenziate le ragioni strategiche di tradurre questo settore, considerando il contesto economico in cui la moda riveste un ruolo di spicco a livello internazionale.
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Petras, Ancuta Ioana. "Proposta di traduzione in italiano di una brochure turistica francese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8219/.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi sono l'analisi del linguaggio utilizzato nella comunicazione turistica e delle difficoltà di traduzione che si presentano nei testi turistici. Sono state analizzate le principali caratteristiche del discorso turistico, sia dal punto di vista della tipologia testuale sia per quanto riguarda le peculiarità del lessico impiegato nei testi turistici. Si è trattato il tema della trasmissione dei riferimenti culturali, soprattutto dei nomi propri (che sono numerosi all'interno dei testi turistici) e delle strategie di traduzione che permettono di trovare ottime soluzioni per conservare il significato del termine d'origine nella lingua d'arrivo e di spiegare al destinatario del testo il contenuto non sempre chiaro del nome proprio (e, più in generale, del riferimento culturale).
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Montanari, Marika. "Sulle espressioni idiomatiche. Uno studio contrastivo in italiano, francese e russo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15186/.

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Abstract:
La presente tesi si colloca all'interno di un'ottica contrastiva e si focalizza, nello specifico, su un'analisi comparata tra alcune espressioni idiomatiche presenti in lingua italiana, francese e russa. Lo studio si apre con una riflessione sul concetto di idiomatismo, sulla sua origine ed evoluzione nel tempo. Segue un excursus sugli studi fraseologici, sulle diverse classificazioni proposte nel corso degli anni e sulle principali caratteristiche di tale fenomeno linguistico. Vengono poi illustrati la comprensione e lo sviluppo del linguaggio figurato nella mente umana, e forniti alcuni cenni di fraseologia contrastiva, seguiti da un particolare focus sulla fraseodidattica come disciplina. A quest'ultima, si ricollega un esperimento pratico di traduzione realizzato presso la Fakul'tet inostrannych jazykov i regionovedenija dell'Università statale di Mosca (MGU) in collaborazione con la docente Galina Evgen'evna Šumilova: dopo avere proposto a una classe di studenti russofoni di lingua francese la traduzione di un estratto di Le Petit Nicolas di René Goscinny, vengono confrontate le versioni ottenute focalizzando l'attenzione sul trattamento delle espressioni idiomatiche presenti all'interno di esso ed elaborate considerazioni in base alle proposte raccolte. Viene successivamente presentato un corpus di locuzioni idiomatiche somatiche in lingua italiana, francese e russa, a cui seguono le conclusioni tratte dalle analisi svolte e dai risultati ottenuti.
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Paiardini, Francesco Maria. "Il gergo gay italiano: un'analisi comparativa con lo spagnolo e il francese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13784/.

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Abstract:
Nel presente lavoro verrà fatta un'analisi del gergo gay italiano comparandolo al gergo gay spagnolo e al gergo gay francese per rinvenire possibili punti in comune, somiglianze o differenze culturali, sociologiche o linguistiche di queste tre società così vicine culturalmente e linguisticamente.
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AULITTO, SABRINA. "LA TERMINOLOGIA ITALIANO/FRANCESE DELLE ASSICURAZIONI: STUDI STORICI , PROSPETTIVE APPLICATIVE E TRADUTTOLOGICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/934.

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Abstract:
Questo lavoro presenta uno studio comparativo dei principali caratteri della terminologia specialistica delle assicurazioni in lingua italiana e in lingua francese, e si propone di approfondire la conoscenza e la descrizione dell’ambito disciplinare in analisi. L’uso speciale della lingua presuppone una comunicazione efficace, rapida precisa limitata ad un gruppo di esperti del settore che privilegiano un lessico che veicola informazioni chiare e fruibili anche a livello internazionale. La terminologia rappresenta, quindi, il sapere enciclopedico di una disciplina specialistica, e offre la possibilità di indagare e esplorare le diverse sfaccettature del settore in esame. Per il nostro lavoro abbiamo sintetizzando in tre momenti le diverse realtà insite nella pratica assicurativa: 1. la storia del settore e le origini della terminologia assicurativa; 2. la rassegna delle fonti di descrizione della materia assicurativa e l’analisi delle tipologie testuali dominanti; 3. gli studi terminologici applicati alla pratica traduttiva, associata ad una rassegna di fonti di lessicografia specialistica. Al lavoro, infine, sarà allegato un glossario descrittivo della materia assicurativa, inteso come prodotto terminologico dello studio affrontato, con l’obiettivo di fornire uno strumento di consultazione per il pubblico e per i traduttori.
This work presents a comparative study of the main characters of insurance terminology in Italian and French language. The special purpose of language requires, fast and accurate communication for a limited group of experts who prefers a language that conveys information clear at an international level. The terminology is, therefore, the encyclopaedic knowledge of a specialized discipline, and offers the possibility to investigate and explore the different aspects of the specialized area. For our work, we have summarized in three different moments the insurance practice: 1. the history and the origins of insurance terminology; 2. description of the sources of insurance matters and analysis of dominant text types; 3. terminology studies applied to translation practice, with a review of sources of specialized lexicography. Finally, the work will be attached a descriptive glossary of insurance matters, with the aim to give a reference tool for the public and for translators.
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Marangoni, Valentina. "Il governo locale: un approfondimento terminologico trilingue in italiano, francese e tedesco." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8159/.

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Abstract:
Il presente studio, condotto nell'ambito dell'amministrazione comunale, porta alla realizzazione di un database terminologico trilingue in italiano, francese e tedesco, dei relativi sistemi concettuali e del glossario. L'obiettivo del lavoro è di realizzare strumenti che permettano di veicolare in francese e in tedesco la terminologia utilizzata all'interno dell'ambito analizzato. I sistemi concettuali e le schede terminologiche nelle due lingue di arrivo possono essere inoltre consultate da un pubblico francese o tedesco che voglia comprendere la struttura del comune italiano. Dopo aver presentato, nel primo capitolo, un possibile ambito di utilizzo di un glossario sull'amministrazione comunale, ci si dedica all'ente locale di prossimità. Il secondo capitolo è infatti stato dedicato al comune, alla sua storia e a come si presenta oggi in Italia, in Francia e in Germania, soffermandosi in quest'ultimo paese sulla struttura del comune nel Land Renania Settentrionale-Vestfalia. Nel terzo capitolo ci si concentra sul metodo di lavoro utilizzato nell'ambito della ricerca terminologica, passando dalla teoria alla pratica: dopo una prima parte nozionistica dedicata alla definizione dei concetti di terminologia, termine, linguaggi specialistici e del modus operandi abitualmente utilizzato, si passa infatti all'esperienza personale che ha condotto alla realizzazione dei prodotti finali. Nel quarto capitolo si presenta dapprima la definizione di sistema concettuale e inseguito sono inseriti i sistemi concettuali in italiano, francese e tedesco corredati da una breve introduzione che, assieme alla legenda, si propone come chiave di lettura degli stessi. Nel quinto capitolo sono infine presentate la definizione di scheda terminologica, elemento centrale del termbase, e le schede trilingui in italiano, francese e tedesco. Il database terminologico, gli schemi concettuali e il glossario sono realizzati a partire dal punto di vista italiano: essi rispecchiano infatti la struttura dell'ente amministrativo di base in Italia nelle lingue prese in esame.
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Casalena, Maria Pia. "I congressi degli scienziati nell'Europa dell'Ottocento : il modello francese e il caso italiano." Paris 1, 2004. http://www.theses.fr/2004PA010614.

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Abstract:
La thèse propose une analyse comparative des congrès des savants qui eurent lieu dans plusieurs pays de l'Europe occidentale pendant le 19ème siècle. L'investigation prosopographique et l'examen des règlements ont permis de souligner des importantes analogies entre les congrès français (1833-1878) et ceux des savants italiens (1839-1847 et 1861-1875), mais aussi de tracer des caractères de distinction parmi ces modè1es et les plus fameux congrès allemands ou anglais, déjà célébrés par plusieurs historiens comme les modèles dominants du 19ème siècle. La thèse trace aussi une " pre-histoire " des associations nationales pour l'avancement des sciences qui, en naissant des congrès scientifiques, surgirent assez tard en France (1872) et en Italie (1907) en comparaison avec les associations britanniques, suisses, suédoises ou des Etats-Unis d'Amérique, qui naquirent dans les années 1830 et 1840.
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Books on the topic "Italiano e francese"

1

Francese: Dizionario francese-italiano italiano-francese. Milano: Boroli, 2005.

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2

Il lessico informatico nei dizionari bilingui: Francese/ italiano italiano/ francese. Fasano (Brindisi): Schena, 2006.

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3

Vallardi, A. Italiano - Francese: Italien - Français. [Cles (Trento): Arnoldo Mondadori Editori, 1987.

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4

Tortora, Giovanni. Dizionario giuridico: Italiano-francese, francese italiano = Dictionnaire juridique : italien-français, français-italien. 2nd ed. Milano: Giuffrè, 1991.

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5

Arcaini, Enrico. Italiano e francese: Un'analisi comparativa. Torino: Paravia scriptorium, 2000.

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6

Arcaini, Enrico. Italiano e francese: Un'analisi comparativa. Torino: Paravia scriptorium, 2000.

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7

Margueron, Claude. Dictionnaire de poche français-italien, italien-français =: Dizionario tascabile francese-italiano, italiano-francese. Paris: Larousse, 1999.

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8

Margueron, Claude. Dictionnaire français italien: Dizionario italiano-francese. Paris: Larousse, 1991.

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9

Sciagure parallele: Risorgimento italiano e rivoluzione francese. Milano: Mimesis, 2011.

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10

Giamello, Giacomo. Dizionario botanico: Latino, italiano, piemontese, francese, inglese. Piobesi d'Alba (Cn) [i.e. Cuneo]: Sorı̀, 2004.

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Book chapters on the topic "Italiano e francese"

1

Gebăilă, Anamaria. "Prospettive isotopiche sulla sinestesia lessicalizzata. Gli aggettivi sinestesici in francese, italiano e romeno." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 121–32. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110299939.121.

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2

Szantyka, Izabela Anna. "I pronomi dimostrativi in italiano e in francese – gli elementi di un’analisi contrastiva (ricerca in corso)." In XXVe CILPR Congrès International de Linguistique et de Philologie Romanes, edited by Maria Iliescu, Heidi Siller-Runggaldier, and Paul Danler, 5–549. Berlin, New York: De Gruyter, 2010. http://dx.doi.org/10.1515/9783110231922.5-549.

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3

Duval, Frédéric, and Elisa Guadagnini. "La rappresentazione lessicale del teatro antico nel Medioevo francese e italiano : per una lessicologia storica tra “transferts culturels” e comparatismo." In Transferts culturels franco-italiens au Moyen Âge – Trasferimenti culturali italo francesi, 21–44. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2020. http://dx.doi.org/10.1484/m.bitam-eb.5.123751.

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4

Babini, Valeria Paola. "Francesco Bonucci (1826-1869)." In WPA Anthology of Italian Language Psychiatric Texts, 113–23. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd, 2008. http://dx.doi.org/10.1002/9780470986714.ch7.

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5

Bellocchio, Maria Letizia. "Francesca Comencini’s Single Moms and Italian Family Law." In Italian Motherhood on Screen, 157–73. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-56675-7_8.

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6

Pelliciari, Medardo. "Considerazioni su arte francese e arte italiana: da Luigi XII e Francesco I alla Maison de Gondi di Saint-Cloud e agli Orléans." In Studi e saggi, 269–85. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-181-5.14.

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Abstract:
The paper retraces the relationship between Italian and French art from the late 15th to the early 18th century, by focusing on some relevant episodes related especially to the Pio di Savoia and the Medici families and their connections with members of the French court.
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7

Donato, Antonio. "Translation of Wise and Crazy World by Anton Francesco Doni." In Italian Renaissance Utopias, 19–60. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-03611-9_3.

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8

Donato, Antonio. "Translation of The Happy City by Francesco Patrizi of Cherso." In Italian Renaissance Utopias, 75–120. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-03611-9_5.

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9

Donato, Antonio. "An Introduction to Wise and Crazy World by Anton Francesco Doni." In Italian Renaissance Utopias, 9–18. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-03611-9_2.

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10

Donato, Antonio. "An Introduction to The Happy City by Francesco Patrizi of Cherso." In Italian Renaissance Utopias, 63–73. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-03611-9_4.

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Conference papers on the topic "Italiano e francese"

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Castellana, E., MR Chiappetta, and F. Cattel. "DI-068 Gender difference in adverse drug reactions: analysis in italian population." In 22nd EAHP Congress 22–24 March 2017 Cannes, France. British Medical Journal Publishing Group, 2017. http://dx.doi.org/10.1136/ejhpharm-2017-000640.315.

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2

Terlizzi, AP, V. D’Andrea, FV Rizzi, and D. Ancona. "OHP-012 Technology at the service of the pharmacist: idea of software to support the ‘agenzia italiana del farmaco’ registers." In 22nd EAHP Congress 22–24 March 2017 Cannes, France. British Medical Journal Publishing Group, 2017. http://dx.doi.org/10.1136/ejhpharm-2017-000640.406.

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3

Marcaletti, Livio. "»Strafspiel« und satirische Stilmittel in musikdramatischen Gattungen des frühen 18. Jahrhunderts." In Jahrestagung der Gesellschaft für Musikforschung 2019. Paderborn und Detmold. Musikwissenschaftliches Seminar der Universität Paderborn und der Hochschule für Musik Detmold, 2020. http://dx.doi.org/10.25366/2020.63.

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Abstract:
The tendency of today’s historiography to portray early 18th-century Italian opera as a dichotomy between opera seria and opera buffa takes too little account of the existence of genera mixta. However, contemporary composers and authors sometimes referred to a tripartiton. In his treatise Der vollkommene Capellmeister (1739), Johann Mattheson distinguishes between tragedy, comedy and satire. His description of the melodies from a satirical opera is limited to the statement that they are “ridiculous, poseuristic and prickly”. This definition can be applied to the analysis of dramatic vocal works with the help of Gérard Genette’s category of “burlesque travesty” which describes the stylistic degradation of a tragic-heroic subject as a satirical function. This stylistic mixture is achieved by the use of specific musical devices, which are shown in this article on the basis of case studies on music by Francesco Bartolomeo Conti, Johann Sebastian Bach and Georg Friedrich Händel.
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Sempere i Soler, Josep Francesc. ""Memorial National de Gurs. 1994"." In III Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales :: ANIAV 2017 :: GLOCAL. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2017.5879.

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Abstract:
El propósito del trabajo es dar a conocer la existencia de este campo denominado de internamiento en el Béarn, desde los años 1939 a 1945. En concreto en la población de Gurs, un pequeño pueblo, en el Pirineo Atlántico francés. Y del Memorial obra de Dani Karavan. Tras la derrota militar del ejército republicano se produce un exilio masivo - se cifra en medio millón de personas tras la caída de Barcelona el 26 de enero de 1939-, del ejército y población de la IIª República. El gobierno francés crea esta suerte de campos de internamiento. El de Gurs fue el más grande y encerró a los que consideraban indeseables: republicanos procedentes de España, brigadistas internacionales, aviadores republicanos. Refugiados de la Europa Central y sin papeles, comunistas y resistentes franceses, gitanos y judíos extranjeros. En esta landa inhóspita permanecieron encerrados 60.550 hombres, mujeres y niños. Muchos descansan en los dos cementerios adjuntos al antiguo campo (en uno los republicanos, brigadistas, otros presos y el otro es el cementerio judío). Decidí realizar esta investigación en el terreno y hablando con supervivientes del campo, residentes en pueblos cercanos, para que los jóvenes europeos puedan tener conocimiento de que la Segunda Guerra Mundial comenzó en 1936, aunque no aparezca en ningún libro de historia. El gobierno francés tras años de intentar hacer desaparecer cualquier vestigio del mismo y ante la presión de los ciudadanos del Béarn, de la “Amicale du camp de Gurs”, asociaciones judías y otras muchas organizaciones y personalidades, paralizaron la destrucción completa de los restos del antiguo campo y encargaron al artista israelí Dani Karavan - uno de los artistas de “Land Art” vivos más reconocidos -, la construcción de este Memorial (existen tres en toda Francia), se inaugura el 14 de octubre de 1994. Al estar realizando la tesis sobre la obra y persona de Dani Karavan, acudí - en octubre de 2011- , al igual que a otros países y lugares donde tiene emplazadas obras ( Alemania, España, Francia, Italia, Israel,..), para realizar fotografías, filmaciones, dibujos, apuntes, obtener información de los ayuntamientos e ir recabando información para la tesis. Descubrí el lugar y recordé las palabras del artista: “Cuando trabajo en un nuevo emplazamiento trato con aspectos visibles e invisibles, con materiales sensibles, con memorias y con mi propio estado de conciencia y conocimiento histórico” . Tal fue el impacto, que pasé unos días consternado y más conforme oía relatos de supervivientes y leía sobre el campo y el trabajo de Dani Karavan, ante el ofrecimiento de realizar la obra y descubrir la realidad de lo sucedido. En enero acudí al “atelier” de Dani en París (ahora reside en Tel Aviv, pero venía a Europa unos días por compromisos ), hablé con el maestro el día 21/01/2017 y realicé unas fotografías tipo retrato, tras la entrevista. Detrás de él , en la pared, había unos fotos de este “Memorial National de Gurs".http://dx.doi.org/10.4995/ANIAV.2017.5879
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5

Campos, João. "The superb Brazilian Fortresses of Macapá and Príncipe da Beira." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11520.

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Abstract:
During the eighteenth century Portugal developed a large military construction process in the Ultramarine possessions, in order to compete with the new born colonial trading empires, mainly Great Britain, Netherlands and France. The Portuguese colonial seashores of the Atlantic Ocean (since the middle of the sixteenth century) and of the Indian Ocean (from the end of the first quarter of the seventeenth century) were repeatedly coveted, and the huge Portuguese colony of Brazil was also harassed in the south during the eighteenth century –here due to problems in a diplomatic and military dispute with Spain, related with the global frontiers’ design of the Iberian colonies. The Treaty of Madrid (1750) had specifically abrogated the Treaty of Tordesillas (1494) between Portugal and Spain, and the limits of Brazil began to be defined on the field. Macapá is situated in the western branch of Amazonas delta, in the singular cross-point of the Equator with Tordesillas Meridian, and the construction of a big fortress began in the year of 1764 under direction of Enrico Antonio Galluzzi, an Italian engineer contracted by Portuguese administration to the Commission of Delimitation, which arrived in Brazil in 1753. In consequence of the political panorama in Europe after the Seven Years War (1756-1763), a new agreement between Portugal and Spain was negotiated (after the regional conflict in South America), achieved to the Treaty of San Idefonso (1777), which warranted the integration of the Amazonas basin. It was strategic the decision to build, one year before, the huge fortress of Príncipe da Beira, arduously realized in the most interior of the sub-continent, 2000 km from the sea throughout the only possible connection by rivers navigation. Domingos Sambucetti, another Italian engineer, was the designer and conductor of the jobs held on the right bank of Guaporé River, future frontier’s line with Bolivia. São José de Macapá and Príncipe da Beira are two big fortresses Vauban’ style, built under very similar projects by two Italian engineers (each one dead with malaria in the course of building), with the observance of the most exigent rules of the treaties of military architecture.
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Díez Oronoz, Aritz. "Nova Imago Urbis: the transformation of city walls in early Renaissance as a model for the contemporary city image." In 24th ISUF 2017 - City and Territory in the Globalization Age. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/isuf2017.2017.6035.

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Abstract:
The introduction of the artillery in the middle 15th century represented a revolution not only from a strictly military perspective: at the same time that medieval defences become obsolete and were replaced with other kind of fortifications, the cities lost their crenelated walls and slim towers that until then had configured their image and expression. The forced loose of this medieval Imago Urbis and the urgency of finding a new formal expression for this new type of fortifications was quickly understood by the leading Italian Renaissance architects. From Francesco di Giorgio Martini to Baldassarre Peruzzi, from Giuliano da Sangallo to Michelangelo, all of them –aware of the importance of the problem­– worked on developing this new type of fortifications not only from the technical standpoint but also from its symbolic and formal approach. In Albertian terms, the goal was to search a new façade that would represent once again that “great house” that is the City. The contribution will refer to the importance of the contributions made by these architects in this regard and of its exemplary value in facing this problem –that of the image of the city– in our cities, the contemporary ones, increasingly more and more extensive and without a definite limit.
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Taddei, Domenico, Caterina Calvani, Roberto Pistolesi, Antonio Taddei, and Andrea Martini. "Recupero architettonico e strutturale del “mastio” e del suo cortile della fortezza nuova di Volterra." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11361.

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Abstract:
Architectural and structural recovery of “mastio” and its courtyard of the new fortress of VolterraThe recovery of the “mastio” and the surrounding courtyard of the new fortress of Volterra (1472-1474) has as its objective the opening to the public of this fortified work, after 542 years from its construction, with the possibility of being enjoyed without interposing with the prison function of the complex, it also represents the possibility of knowledge and study of a constructive typology in the context of the Renaissance fortified architecture of the Italian school called “transition” with the use of the first artillery. The fortress was born as a military garrison and at the time of Lorenzo the magnificent only a part was used as a prison, it will be definitively transformed into a House of Imprisonment during the Grand Duchy of Lorraine in the middle of the eighteenth century. It is the first work by Francesco di Giovanni di Matteo called the Francione (1428-1495), it has an almost square shape with large cylindrical towers at the corners (rondelle) and at the center of the inner courtyard, a large cylindrical tower like of “mastio” (donjon) and inserted the artillery in the walls. The “mastio” consists of a basement and five floors above ground with a domed roof and connected by a narrow spiral staircase. After the cognitive essays carried out on the internal domes of the “mastio”, placed in the first three floors including the cistern, the presence of “hemispherical domes” emerged, made by workers of the Opera del Duomo in Florence, built entirely in bricks without the carpentry of “centina” (self-supporting), with the system called “alla fiorentina”, as well as the dome of Santa Maria del Fiore in Florence by Filippo Brunelleschi. This construction system is also applied in the fortified structures of Pietrasanta, Poggibonsi, Sarzanello, Castrocaro, Pisa and Terra del Sole.
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Martínez Domingo, Yolanda, and Josefina González Cubero. "El "hameau" vertical de Le Corbusier. Una alternativa residencial al bloque lineal." In LC2015 - Le Corbusier, 50 years later. Valencia: Universitat Politècnica València, 2015. http://dx.doi.org/10.4995/lc2015.2015.778.

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Abstract:
Resumen: El "hameau" vertical de Le Corbusier es un prototipo de alojamiento colectivo, desarrollado como alternativa plástica a la "Unité d'habitation de grandeur conforme", quizás su obra más sintética. La torre residencial se concreta a partir de las teorías urbanas de la regla de las 7V, a través de la impronta de una de las formas elementales: el volumen cilíndrico, manteniendo prácticamente inalteradas capacidad, forma y dimensiones en cualquiera de los entornos urbanos donde se inserta, los proyectos no construidos de su última etapa para Europa. Lejos de ser un modelo genuino es deudor de otras construcciones previas, los albergues para las colonias infantiles italianas, promovidas por la fábrica FIAT en los años 30, y algunos experimentos residenciales del arquitecto francés Auguste Bossu, erigidos también por esos años en la ciudad de Saint-Étienne. El artículo traza las relaciones entre estas construcciones y las aldeas cilíndricas para solteros, analizando las particularidades de su estructura formal y la dinámica de su organización interna, para comprobar cómo son adoptadas por Le Corbusier en la constitución de la identidad de un nuevo tipo de vivienda colectiva que permanece todavía a la sombra de sus proyectos más reconocidos. Abstract: The vertical "hameau" of Le Corbusier is a prototype of collective housing, developed as a plastic alternative to “Unité d’habitation de grandeur conforme", perhaps his most synthetic work. The residential tower is generated from urban doctrine of 7V theory through the shape of one of the elementary forms: the cylindrical volume. The towers keep capacity, shape and dimensions unchanged in any urban environments where they are inserted: the unbuilt urban projects in his last stage in Europe. Far from being a genuine type, is based in other previous constructions; the children's summer camps sponsored by the Fiat factory in the 30s, and some residential experiments by French architect Auguste Bossu erected by those years in the city of Saint-Etienne. The article describes the relationship between these structures and the cylindrical villages for singles and analyzes the peculiarities of their formal structure and the dynamic of their internal organization in order to check how those constructions were adapted by Le Corbusier for the constitution of a new collective type dwelling which still remains in the shadow of his most famous projects. Palabras clave: Le Corbusier; hameaux verticaux; comuna cilíndrica; torre residencial. Keywords: Le Corbusier; hameaux verticaux; cylindrical commune; residential tower. DOI: http://dx.doi.org/10.4995/LC2015.2015.778
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9

Rose, Jerry G., Paulo Fonseca Teixeira, and Nathan E. Ridgway. "Utilization of Asphalt/Bituminous Layers and Coatings in Railway Trackbeds: A Compendium of International Applications." In 2010 Joint Rail Conference. ASMEDC, 2010. http://dx.doi.org/10.1115/jrc2010-36146.

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Abstract:
During the past thirty years the use of a layer(s) of hot-mix asphalt pavement within railway track structures has steadily increased until it is becoming a common consideration or practice for specific conditions and areas in several countries throughout the world. This practice augments, and for certain designs replace, the traditional granular support materials. It is considered to be a premium trackbed design. The primary documented benefits are to provide additional support to improve load distributing capabilities of the trackbed components, decrease load-induced subgrade pressures, improve and control drainage, insure maintenance of specified track geometric properties for heavy tonnage freight lines and high-speed passenger lines, and decrease subsequent expenditures for trackbed maintenance and component replacement costs. The asphalt layer is normally used in combination with traditional granular layers to achieve various configurations. This paper presents a compendium of International Asphalt Trackbed Applications. The various factors are discussed that are considered in the design phases and subsequent performance-based tests and analyses. Illustrations include typical sectional views of the trackbed/roadbed components and thicknesses and photographs of construction and finished views for various asphalt trackbed applications in several countries. Following are brief accounts for selected significant international activities emphasizing high-speed and intercity passenger rail line applications. In the United States the use of asphalt trackbeds has steadily grown since the early 1980’s. It is primarily used for maintenance (cure-all) applications in existing tracks to improve trackbed performance and for new trackbed construction where the projected superior performance of asphalt trackbeds can be justified economically. Typically the asphalt layer is 15 cm thick and is topped with conventional ballast. This application does not deviate significantly from typical designs, except the asphalt is substituted for a portion of the granular support materials. Several other countries are actively involved with the construction of new segments or complete rail lines using asphalt (frequently termed – bituminous) trackbeds. For instance, Japan has used asphalt trackbeds on certain test sections for their high-speed rail lines since the 1960’s, but since the 1970’s asphalt trackbeds with ballast cover is a standard on newly constructed rail lines. The 5-cm thickness of asphalt primarily serves as a waterproofing layer and facilitates drainage. The Japanese believe that this will assist in reducing subsequent maintenance costs associated with ballast fouling from subgrade pumping. The Japanese have recently instigated a performance-rank design system. Asphalt trackbed designs are either required or are an option for the two premium trackbed performance ranks. Italy represents another country heavily involved with incorporating asphalt trackbeds in their rail lines. In the late 1970’s Italy placed test sections of both asphalt and concrete on their original Rome to Florence high-speed line. From the Italian perspective the asphalt out-performed the other test sections, leading to standards requiring the use of asphalt trackbeds on all newly constructed high-speed passenger rail lines. The typical asphalt layer thickness is 12 cm. Germany has focused on using asphalt for ballastless trackbed designs. The main asphalt track in use in Germany consists of concrete ties or slab track placed on a 26 to 30-cm thick layer of asphalt. Various designs are incorporated into the system. Recently France installed a 3-km test section of asphalt on their Paris to Strasbourg Eastbound High-Speed Line. The French are currently observing the effects of high-speed trains traversing various test sections to determine how beneficial the use of asphalt trackbeds will be for future high-speed passenger lines. The sections are heavily instrumented for analyzing numerous trackbed induced effects on ride quality and other aspects. Other countries, a recent addition includes Spain, are involved to varying degrees with the development of asphalt trackbed technology, particularly for high-speed and intercity passenger rail lines. Pertinent information and documentation of recent findings and results are included in the paper.
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